Tutte le strade portano al quadrato (alcune definizioni di quadrato) Castel San Pietro Terme (BO) 5 – 6 – 7 novembre 2010 D A C B A B D C Sezione Mathesis Pesaro Anna Maria Facenda – Janna Nardi – Daniela Rivelli – Daniela Zambon 1 Il percorso Costruzione della definizione di quadrato con riferimento: • Ai lati e agli angoli • Alle diagonali Utilizzando, in modo integrato, modelli dinamici e figure Cabri Le Classi coinvolte: • Due terze di scuola primaria • Due quinte di scuola primaria • Una prima secondaria di 1° grado Per un totale di 114 alunni Tempo impiegato (in ciascuna classe): 8 ore 2 Premesse su cui si fonda la proposta: • Approccio di tipo costruttivista e uso di materiali • Consapevolezza che gli oggetti della matematica sono accessibili solo attraverso le loro rappresentazioni • Considerazione che Modelli dinamici e figure Cabri sono rappresentazioni • Valorizzazione della discussione e in genere della “componente” verbale (interpretazione, valutazione, giustificazione … delle immagini osservate…) 3 La matematica è attività del pensiero. La sua didattica deve prevedere: • La centralità dell’alunno • L’utilizzazione di materiali La centralità dell’allievo si concretizza attraverso: • l’assunzione (da parte dell’alunno) di un ruolo da protagonista nel processo di costruzione della conoscenza • l’utilizzazione dei materiali in funzione euristica • il recupero, la rielaborazione e l’ affinamento dell’esperienza personale e percettiva anche attraverso l’interazione sociale, cioè il dialogo e il confronto con i compagni e con il docente 4 L’uso di materiali facilita la costruzione di immagini concettuali, lo sviluppo di processi logici, la generalizzazione, attraverso: • l’attenzione prevalente al processo, invece che al prodotto • le sollecitazioni percettive • la discussione • la constatazione e l’analisi dei limiti dell’esperienza percettiva “Se muovi le mani, muovi il cervello” 5 E allora … una didattica di tipo costruttivo (laboratoriale) comporta: • • • • • Centralità dell’azione Attenzione per le risorse, il sapere, gli ostacoli … Uso di congetture, messa in relazione, argomentazioni Attenzione ai linguaggi Mutamento del ruolo dell’insegnante (deve essere aperto a modifiche, mediatore, garante della correttezza scientifica) Cabri e modelli dinamici, utilizzati in forma integrata: • suggeriscono nuove domande • sollecitano la formulazione di congetture • invitano l’allievo a validare le sue intuizioni con strategie opportune (controesempi, nuovi modelli, trascinamento, argomentazioni…) 6 Tappe del lavoro: 1. Costruzione del quadrato con legnetti, viti e bulloni Primo modello 2. Analisi delle figure ottenute nel movimento e perché un solo quadrato 3. Definizione di quadrato rispetto a lati e angoli 4. Costruzione della figura Cabri corrispondente al modello dinamico – Verifica del quadrato e nuova riflessione sulla definizione 5. Montaggio delle diagonali sul primo modello e costruzione del secondo modello (partendo dalle diagonali) 6. Ripetizione dei punti 2 – 3 - 4 Secondo modello 7 Cosa è accaduto Primo Modello • La costruzione è indipendente dai materiali consegnati (4 di una misura e 4 di un’altra, oppure 3 e 5) Prima Figura Cabri • Utilizzazione prevalente della funzione “circonferenza” • Utilizzazione minoritaria della funzione di “trasporto di misura” Validazione del quadrato • Con il modello In maggioranza, fanno riferimento a lati e angoli; dopo la discussione prevale il riferimento agli angoli solamente “… l’angolo è dritto… retto (V el.)”; “E’ il mio cervello che me lo dice (V el.); “Nel quadrato i lati sono perpendicolari … (I media)”; “.. Ha quattro angoli uguali …” (III el.); “La figura al posto giusto” (III el) • Con la figura Cabri Molti usano la misura, poi, dopo essere tornati al modello, adottano la perpendicolare “ Nel modello immagino una perpendicolare.. in Cabri c’è (V el.)” (per scoprire l’uso di retta perpendicolare è stato utile , nelle III el, usare del materiale concreto: asticciole incernierate per rappresentare l’angolo retto su cui appoggiare il modello articolabile) 8 Secondo modello • Costruzione corretta (“.. Un rettangolo con diagonali perpendicolari e lati uguali..”) (V el) Seconda figura Cabri • Uso della funzione circonferenza e di due rette per il centro Validazione del quadrato • Con il modello Colgono correttamente le proprietà - “IR: E per avere un rettangolo? Sofia: Legnetti uguali e li devo attaccare in mezzo. Diletta: Per il quadrato devono essere uguali, attaccati al centro e perpendicolari” (III el) - “Quando sono perpendicolari le diagonali” (I med) • Con la figura Cabri In prima battuta usano la misura (angolo tra le diagonali …) – Poi usano in prevalenza la perpendicolare ad una diagonale condotta per il centro (alcuni anche per un vertice della figura, ed… è necessario discutere a quale diagonale deve essere perpendicolare, altrimenti….) 9 Definire il quadrato Varia la figura di riferimento (è un poligono.., un quadrilatero.., un parallelogramma.., un rombo.. ecc.), si affina così la capacità di mettere in relazione e si arricchiscono le capacità e il senso critico -In base a lati e angoli • “.. È un quadrilatero che ha lati e angoli uguali…” (V el) • “IR: .. Il quadrato è un rombo che ha…. A (Salem): 4 lati uguali. IR: I rombi hanno i lati uguali, ho bisogno di dirlo? A (Pietro): Due coppie di angoli uguali. A (Giulia R): Ha angoli retti (oppure uguali)” (III el) 10 Definire il quadrato -In base alle diagonali • “E’ un parallelogramma con diagonali uguali e perpendicolari” (I med) • “IR: Un rombo che ha le diagonali … Alcuni: Che si bisecano … no, anche nel rombo si bisecano … Francesco: Sono uguali” (V el) • “Sofia: E’ un poligono che ha le diagonali uguali… Luca S: Si incontrano al centro… Sofia: Perpendicolari (IR fa riflettere sulla necessità di dire quante sono le diagonali ….) Ilaria: Bisogna dire due diagonali.” (III el) È necessario discutere su come selezionare le proprietà necessarie e sufficienti e servirsi di controesempi Si avrà un progressivo affinamento della definizione 11 Osservazioni 1. Durante l’attività di scoperta e discussione diventano visibili i misconcetti A (Andrea G): Il parallelogramma mi è venuto in mente girando il rombo. A (Domenico): Se formi un rombo formi anche un parallelogramma. A (Gianluca): Il rombo è anche un parallelogramma (perché ha i lati paralleli….). IR: Il quadrato è un parallelogramma? A (Gianluca): Sì, perché ha i lati paralleli… A (Giorgia): No, non è così: non mi viene da dire che questo è un parallelogramma… (V el) 12 Osservazioni 2. Conquista di un linguaggio essenziale e non ambiguo (saper indicare cosa serve o non serve significa anche collocare la figura in una rete di relazioni) • IR: Se dico angoli retti devo aggiungere uguali? A (alcuni): No, perché sono tutti retti. A (Domenico): Non è sbagliato ma inutile (V el) E ancora • IR: Abbiamo dato altre 5 definizioni di quadrato. Se partiamo da poligono dobbiamo elencare 4 caratteristiche.. se partiamo da rettangolo o rombo ne basta una… Alcuni: Rettangolo e rombo sono più speciali… IR: Hanno già delle proprietà.. Alcuni: Se partiamo da quadrilatero o da parallelogramma siamo una via di mezzo …(V el)) 13 Osservazioni 3. Controesempi (l’uso costante riduce il rischio di considerare caratterizzanti per una figura delle proprietà che tali non sono) • Diego… (il quadrato) è un parallelogramma che ha gli angoli uguali… (viene mostrato il modello parallelogramma/ rettangolo per comprendere che non è una caratteristica sufficiente per il quadrato) (I med) • IR: E’ un parallelogramma che ha… incertezza. Si mostra allora un modello che nell’articolazione genera parallelogrammi e un rombo. Notano che le diagonali sono diverse e unite al centro. Poi viene mostrato un modello dove le diagonali non si incontrano al centro e non si formano parallelogrammi. Se una è bisecata si osserva un deltoide.(I med) In dettaglio 14 In dettaglio Osservazioni • IR: E’ un rombo che ha… Si osserva il modello che genera parallelogrammi e un rombo.. (diagonali diverse che si bisecano…) Maddalena: Per essere rombo deve avere le diagonali perpendicolari… e si incontrano al centro.(V el) • IR mostra un modello che genera parallelogrammi e un rombo. Con questo modello non si genera un quadrato, perché? Rachele: Perché le diagonali sono diverse. IR mostra un modello con diagonali uguali, perpendicolari che non si bisecano. Rachele: Non si ha il quadrato perché non si incontrano a metà. Giacomo: Viene un deltoide. IR Mostra una situazione con diagonali che si bisecano e non perpendicolari. (I media) ……. 15 Osservazioni 4. Da ciò che si vede a ciò che accade (che è al di fuori e quindi forse più convincente… aumenta il livello di riflessione) Si osserva il movimento del primo modello … quando il quadrato? • Niccolò: Quando vedo tutti gli angoli retti. Alessandro: Quando vedo due segmenti perpendicolari. Giulia: Dico di fermare il modello quando “vedo” le due semirette che mi segnalano l’angolo retto. Alessandro: Quando un lato va sopra la perpendicolare si crea un quadrato. (III el) 5. Acquisizione di nuove conoscenze Il caso della nozione di angolo (e non solo), in III el … Vengono fatte delle osservazioni sugli angoli servendosi di due aste incernierate …. 6. “Ritorno al concreto” ( come hanno proceduto alla validazione con Cabri in III e V el) Utilizzando due aste incernierate si costruisce l’angolo retto (che riconoscono), su un lato dell’angolo si appoggia un lato del modello; quando nell’articolazione il lato consecutivo si dispone sull’altro lato dell’angolo la figura che si forma è un quadrato, perché tutti gli angoli sono retti 16 Aspetti qualificanti • Avvio alla costruzione di concetti Il dinamismo dei materiali e la discussione permettono la costruzione corretta delle immagini mentali e dei concetti. Le definizioni vengono verificate passo dopo passo.. è una costruzione della conoscenza sempre più ampia ed organizzata • Acquisizione di nuove conoscenze – Approfondimenti Dover definire una particolare figura ha messo gli alunni di fronte alla necessità di ricorrere a nuovi elementi di conoscenza e dominarli La discussione apre continue “finestre” attorno al tema centrale che offrono spunti di approfondimento e arricchimento 17 Aspetti qualificanti • Forte stimolo al ragionamento Costruire definizioni secondo un riferimento di partenza variabile (poligono ecc.) è stata una bella “ginnastica mentale”: dovevano tenere sotto controllo e valutare le caratteristiche necessarie e sufficienti, verbalizzare e argomentare • Sviluppo di una immagine dinamica della geometria Gli alunni hanno constatato che per arrivare alla meta sono possibili più strade, più rappresentazioni, di cui una è migliore delle altre … o è la sola corretta. L’approccio “dinamico” favorisce la flessibilità del pensiero e migliora le prestazioni • “Costruzione cumulativa (e collettiva)” delle definizioni (e dei concetti) Dato un intervento un altro se ne aggiunge, più ricco e preciso, … e così via 18 Bibliografia • Bartolini Bussi M. G., Mariotti M. A. (2009). Mediazione semiotica nella didattica della matematica: artefatti e segni nella tradizione di Vygotskij. L’insegnamento della matematica e delle scienze integrate A-B, 3, 269 – 294. • Facenda A.M., Fulgenzi P., Gabellini G., Masi F., Nardi J., Paternoster. F. (2003). I modelli dinamici: costruzioni di immagini mentali e avvio alla deduzione. L’insegnamento della matematica e delle scienze integrate. 26 A-B, 6. • Facenda A. M., Fulgenzi P., Gabellini G., Masi F., Nardi J., Paternoster F. (2006). Uso integrato di modelli dinamici e Cabri a proposito di Triangoli. Atti XXV Convegno Nazionale UMI-CIIM. Notiziario UMI n. 11/b. • Laborde C. (2006). L’ingresso nel mondo della geometria con Cabri-géomètre nella scuola primaria e media. In: D’Amore B., Sbaragli S. (2006).Il Convegno del ventennale. Bologna: Pitagora. • Mariotti M.A. (2005). La geometria in classe. Riflessioni sull’insegnamento e apprendimento della geometria. Bologna: Pitagora. 19 • Facenda A.M., Fulgenzi P., Nardi J., Paternoster F., Rivelli D., Zambon D. (2007). Parallelogrammi inscritti in quadrilateri. Prima parte. L’insegnamento della matematica e delle scienze integrate. A, 5, 550 – 571. • Facenda A.M., Fulgenzi P., Nardi J., Paternoster F., Rivelli D., Zambon D. (2008). Parallelogrammi inscritti in quadrilateri. Seconda parte. L’insegnamento della matematica e delle scienze integrate. A, 1, 13 – 31. • Facenda A.M., Fulgenzi P., Nardi J., Paternoster F., Rivelli D., Zambon D. (2008). Uso integrato di Cabri e modelli dinamici: resoconto di una esperienza sui parallelogrammi. Terza parte. L’insegnamento della matematica e delle scienze integrate. A, 5, 429 – 444. 20