MALATTIA DI
DI MAREK
MAREK
MALATTIA
Classificazione malattie tumorali
Malattia di Marek
 Infezioni da Retrovirus:
 Gruppo Leucosi-Sarcoma (Retrovirus)
 Gruppo Reticoloendoteliosi (REV-Group)
 Malattia linfoproliferativa del
tacchino (Retrovirus)
 Tumori ad eziologia sconosciuta

MALATTIA DI MAREK
Patologia ad eziologia virale, sostenuta
da un Herpesvirus, di natura
linfoproliferativa, caratterizzata da
una
infiltrazione
di
elementi
mononucleati, a livello dei nervi
periferici, gonadi, iride, vari visceri,
muscoli e cute.
PREVALENZA E DISTRIBUZIONE
La MD é diffusa in tutte le regioni in cui è
presente l'allevamento avicolo.
La malattia può decorrere in forma epizootica
in alcune aree geografiche (ceppi a maggiore
patogenicità)
Secondo alcuni AA. ha un andamento
stagionale negli allevamenti di broiler con
perdite maggiori durante i mesi invernali
EZIOLOGIA
Herpesvirus associato alle cellule
Al gruppo della MD appartengono tre sierotipi di virus::
•
Sierotipo 1. Virus oncogeni.
•
Sierotipo 2. Virus non oncogeni
•
Sierotipo 3. Herpes virus del tacchino
In base ai test di patogenicità su polli vaccinati e non:
VVirus
VVirus scarsamente
scarsamente virulenti
virulenti (m-MDV)
(m-MDV) es.
es. CU2.
CU2.
VVirus
VVirus virulenti
virulenti (v-MDV).
(v-MDV). es.
es. JM,
JM, GA,
GA, HPRS-16
HPRS-16
VVirus
VVirus molto
molto virulenti
virulenti (vv-MDV)
(vv-MDV) es.
es. Md5,
Md5, RB1B
RB1B
EZIOLOGIA
Simmetria icosaedrica a 162 capsomeri
Provvisti di envelope
Diametro 150-160 nm
DNA a doppio filamento lineare
Esistono differenze tra i genomi dei tre
sierotipi per dimensioni e pattern di digestione
mediante endonucleasi
Molti MVD e HVT hanno geni omologhi,
evidenziabili tramite ibridazione o analisi di
sequenza computerizzata, con altri virus, compresi
l'Herpes simplex, ed il varicella zoster.
EZIOLOGIA
Sono stati identificati i geni che codificano per
l’Ag A, B e pp38
Ag A: presente sulla superficie e nel citoplasma
delle cellule infette, non correlato al carattere
di oncogenicità ma induce produzione di Ab
Ag B: complesso di tre glicoproteine, induce
produzione di Ab neutralizzanti protettivi
pp38: proteina fosforilata virus-specifica
presente nel citoplasma di linfociti infetti
trasformati. Necessaria per stabilire l’infezione
citolitica dei linfociti B e lo stato di latenza nei
linfociti T (Gimeno et al. J. Virol..2005; 79: 4545-454)
Malattia di Marek
Si verifica soprattutto nelle cellule non linfocitarie
2 tipi differenti di infezioni produttive
Infezione pienamente produttiva con formazione di
particelle complete nell’epitelio dei follicoli delle piume
(FFE)
Infezione non pienamente produttiva. Formazione di
particelle per la maggior parte senza envelope e quindi non
infettanti. Si ritrovano nelle cellule linfoidi, in quelle
epiteliali, ed in colture cellulari.
l'infezione produttiva è litica
Inclusioni cellulari
Distruzione della cellula ospite
Lesioni necrotiche
Osservata esclusivamente nei linfociti
T
T
Talvolta B
Quando il genoma virale
Può essere evidenziata
non è espresso non è
solo mediante tecniche
possibile
osservare
di ibridazione del DNA
antigeni virus o tumoreassociati.
Coinvolte alcune citochine tra cui l’ Interferone
L'infezione latente può essere osservata a seguito di
infezione del pollame con sierotipi 2 e 3.
Si osserva:
SOLO tra i Linfociti T
SOLO con i virus del sierotipo 1
Presumibilmente una infezione latente è il prerequisito
necessario alla successiva trasformazione.
Nelle cellule trasformate si riscontra solo l’antigene
pp38 che non viene riscontrata a seguito di infezione
con virus non oncogeni.
La trasformazione determina la produzione di
numerosi Ag non virali.
Ag
Ag MATSA
MATSA (Tumor
(Tumor associated
associated surface
surface
Antigen).
Antigen). E'
E' stato
stato riscontrato
riscontrato su
su cellule
cellule linfomatose
linfomatose ee
linee
linee lifoblastoidi
lifoblastoidi derivate
derivate da
da linfomi
linfomi ottenuti
ottenuti
mediante
mediante infezione
infezione con
con virus
virus MD.
MD.
E’
E’ presente
presente anche
anche su
su linfociti
linfociti T
T di
di pollo
pollo non
non infetti.
infetti. A
A
tutt’oggi
tutt’oggi considerato
considerato un
un antigene
antigene dell’ospite
dell’ospite non
non
tumore-specifico
tumore-specifico anche
anche se
se importante
importante per
per la
la diagnosi
diagnosi
di
di MD
MD
Stabilità e disinfezione
Malattia di Marek
Sia l’MDV che l’HVT presentano capacità di
resistenza nell’ambiente differenti a seconda che
si trovino in forma libera o associata alle cellule.
Il potere infettante del virus associato
alle cellule è direttamente correlato alla
sopravvivenza della cellula ospite.
L’MVD in forma pura viene inattivato:
10’ a pH 3 o 11
2 sett. a 4°C
4 gg a 25°C
18 h a 37°C
30’ a 56°C o 10’ a 60°C
Malattia di Marek
Stabilità e Disinfezione
La lettiera e le penne degli animali infetti sono infettanti.
Resistenza: T° amb. 4-8 mesi
A 4°C fino a 10 anni
É sensibile ai disinfettanti
(inattivato in pochi minuti)
e a valori di umidità elevati.
Il potere immunogeno dei vaccini (associati a cellule o meno)
può essere influenzato dalla temperatura di stoccaggio, ma
anche da molti altri fattori quali il diluente, le modalità di
ricostituzione e il tempo di conservazione.
IIn condizioni normali il tempo di emivita di un vaccino
associato alle cellule può essere di 2-6 ore .
Coltivazione
PULCINI
Infettati ad un giorno di vita sviluppano lesioni in
2-4 sett. con vMDV-1 localizzate a gangli, nervi,
e visceri.
La risposta all’infezione dipende molto dal ceppo
genetico di provenienza del pulcino e dalla
virulenza del virus.
COLTURE CELLULARI
fibrobasti di embrione di anatra
v-MDV
fibloblasti di rene di pollo.
MDV attenuati
fibroblasti di embrione di pollo
MDV-2, HVT
Placche o foci : Cellule raggruppate rifrangenti degenerate. Le cellule
infette possono contenere 2 o più nuclei e corpi inclusi intranucleari di
tipo A.
Coltivazione
EMBRIONE DI POLLO
Malattia di Marek
Inoculazione su membrana corion-allantoidea o
su sacco vitellino
FORMAZIONE DI POCKS
La coltivazione in uovo ha la stessa sensibilità di
quella su colture cellulari nell’individuare la
presenza del virus in forma completa o
incompleta.
Malattia di Marek
Spettro d’ospite
Specie maggiormente recettiva : POLLO
Quaglia sensibile
Nelle altre specie la malattia non ha una reale
importanza
Tacchino: Scarsamente sensibile, tuttavia, infezioni
con MDV oncogeni inducono la formazione di linfomi
Lesioni anatomopatologiche riportabili alla MD sono
state riscontrate in fagiani, piccioni, anatre, oche,
canarini, pappagallini ondulati, cigni e persino nel
Gufo reale. Mancano però prove certe che si tratti
di Marek.
Numerosi mammiferi (hamster, scimmia, cavia) sono
refrattari all’infezione sperimentale.
Malattia di Marek
Il virus si ritrova nei follicoli delle penne.
Le cellule infette sono nello strato cheratinizzato
dell’epitelio squamoso
L’eliminazione del virus avviene attraverso il
normale processo di desquamazione cutanea.
Il virus associato alle penne è infettante e
nell’ambiente può essere veicolato tramite la
polvere. A temperatura ambiente rimane
infettante per alcuni mesi. Per anni a 4° C
Animali apparentemente sani possono svolgere il
ruolo di vettori (cute infetta fino a 76 sett.).
Malattia di Marek
Ospiti vettori passivi: Alphitobius diaperinus
Coccidi, zanzare, mosche
Trasmissione verticale
NO
NO
(É così rara da essere considerata
di scarsa importanza)
La contaminazione del guscio delle uova e la successiva
incubazione non permettono la sopravvivenza del virus
per le caratteristiche ambientali (Temp. e Umid.) in
cui viene incubato l’uovo.
Malattia di Marek
 Fase dell'infezione produttiva responsabile delle
lesioni degenerative
 Fase dell'infezione latente
 Seconda fase citolitica con immunodepressione
permanente
 Fase proliferativa che coinvolge cellule linfoidi
infette che possono o meno trasformarsi in cellule
tumorali
Fase 1
Il virus penetra attraverso la via respiratoria
dove è fagocitato
Subito dopo può essere riscontrata a livello di
borsa, timo, milza una infezione citolitica a 3-6
gg dall’infezione
In tutti e 3 questi organi vengono colpite le
cellule B, nonostante alcune cellule T vengano
attivate e subiscano una fase degenerativa
Reazione infiammatoria acuta con infiltrazione di
macrofagi, granulociti e linfociti
Può seguire una fase iperplastica a livello della
milza e successivamente (7gg) una
immunodepressione transitoria dovuta ai
macrofagi suppressor
Fase 2
Malattia di Marek
Si può verificare atrofia della borsa e del timo
La gravità delle lesioni dipende dal ceppo (es. md5)
Dopo 6-7 gg l'infezione passa alla fase di latenza.
Questa fase può essere molto lunga e perdurare
per tutta la vita dell'animale
Le cellule più frequentemente infettate in questa
fase sono le cellule T attivate, ma possono essere
interessate anche quelle B
Negli uccelli geneticamente resistenti non si
supera questa fase
Malattia di Marek
Fase 3
Dopo 2-3 settimane si ha una seconda fase
citolitica a cui corrisponde l’ immunodepressione
definitiva
Gli organi linfoidi vengono colpiti di nuovo, ma
in questo caso foci localizzati di infezione
possono osservarsi anche a carico di numerosi
organi (reni, pancreas, proventricolo)
Tra gli altri si cita la cute e i follicoli delle
penne che costituiscono l'unico sito in cui si ha
la replicazione completa del virus.
Attorno alle zone infette si sviluppano delle
aree di necrosi e di infiammazione
Fase 4
La composizione del linfoma è complessa
potendo consistere in un misto di cellule
immunologicamente attive, cellule tumorali e
cellule infiammatorie. Sono presenti sia cellule
T che B. Predominano le T
Le cellule T sono quelle che si trasformano in
Neoplastiche. Si trasformano solo se
attivate. Tutti i T linfociti possono
trasformarsi, ma soprattutto i linfociti T
Helper che presentano l'Ag CD4
Secondo alcuni AA i linfociti T suppressor
sarebbero le cellule tumorali
lisi diretta dei linfociti infetti
azione indiretta svolta dalle cellule “suppressor”
Le cellule tumorali della MD possono avere a
loro volta una attività immunodepressiva
perchè:
sono vere e proprie cellule “suppressor”
esprimono l’antigene fetale che ha effetto “suppressor”
TUTTAVIA
Non è ancora chiaro se l’immunodepressione è una
causa o un effetto della trasformazione
neoplastica delle cellule.
Malattia di Marek
Nei pulcini infettati sperimentalmente a 1 giorno:
 L’eliminazione del virus:
Comincia dopo 2 settimane
E’ massima dopo 3-5 settimane
 Fase citolitica dopo 3-6 gg p.i.
 Infiltrazione mononucleare dopo 2 sett.
(nervi ed altri organi)
Malattia di Marek
La sintomatologia in questi casi non si verifica prima
delle 3-4 settimane
Molti fattori possono influenzare il periodo di
incubazione
età degli animali
linea genetica
sesso dell'ospite
ceppo virale
dose infettante
via di infezione
Malattia di Marek
E' difficile determinare in campo il periodo di
incubazione
A volte la malattia si manifesta a 3-4 sett.di età
Nella maggior parte dei casi si manifesta a 8-9
sett.
Nelle Ovaiole
Ovaiole
Nelle
16-20 sett
Raramente dopo 24-30 sett
Malattia di Marek
Quando vengono colpiti i nervi la sintomatologia
può variare da soggetto a soggetto sulla base
della localizzazione delle lesioni.
paralisi asimmetrica progressiva che diviene
poi completa
Ali cadenti (per paresi)
Torticollis o testa bassa
Interessamento del vago: paralisi del gozzo;
respirazione difficoltosa
Incoordinazione dei movimenti
Andatura incerta
Paralisi di un arto: sforbiciata (una zampa in avanti ed
una all'indietro
Malattia di Marek
Paralisi transitoria
Paresi o paralisi di una parte o dell'intero corpo con
vari gradi di atassia
Scompare nel volgere di pochi gg (24-48 ore).
A volte gli uccelli possono muovere le ali ma non gli
arti. Colpiti soprattutto i soggetti di 35-40 gg.
Nella fase acuta:
Depressione del sensorio
Successivamente si instaurano i problemi nervosi
Alcuni soggetti muoiono senza manifestare sintomi
clinici apparenti.
Malattia di Marek
L'interessamento dell'occhio si manifesta con
Opacamento dell'iride
Depigmentazione dell'iride ad anello o a macchie
Variazioni di forma della pupilla che diviene
irregolare e nelle fasi avanzate solo a forma di
puntolino
Cecità
Nelle forme croniche si osserva perdita di
peso, anoressia, diarrea
La morte sopravviene per fame e sete
Malattia di Marek
Prima dell'introduzione dei vaccini
Dopo l'introduzione dei vaccini
La malattia si manifesta soprattutto tra 13-30
sett. di età
Possono essere interessati soggetti di 3-4
sett. di vita fino a soggetti di 60 sett.
La mortalità persiste per 4-10 sett
Malattia di Marek
I fattori che influenzano la gravità della malattia
nel gruppo dipendono sia dall'ospite che dal virus
Patogenicità del ceppo
Quantità di virus
Via di penetrazione
Linea genetica
Sesso dell'animale
Presenza di anticorpi
passivi
Età (riduce la morbilità e la mortalità per
maggiore risposta immunitaria)
Possono osservarsi lesioni ai muscoli
Pettorali superficiali e profondi
Opachi, bianco grigiastri o giallo arancio
Si osservano anche lesioni non neoplastiche
Atrofia della Borsa di Fabrizio
Atrofia del timo
Degenerazione del midollo osseo
PROFILASSI
Igienico-sanitaria
 Vaccinale
 Omologhi
 Sierotipo 1: colture cellulari (Rispens)
 Sierotipo 2: naturalmente apatogeno
(SB-1)
 Eterologhi (HVT)

Scarica

MALATTIA DI MAREK3stampa - E