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sport
di Pina Bevilacqua
Campioni senza corona
Al Centrale del Foro Italico, i due pugili imbattutti Daniele Petrucci
e Leonard Bundu si sono affrontati senza risparmiarsi
per l’ambitissimo titolo europeo…ma con un finale “a metà”
Erano 46 anni che due pugili italia-
Sierra Leone, la moglie Giuliana tiene
lanca le porte dell’America, che proietta
presa intervengono il medico, che giudi-
ni non combattevano a così alto livello.
un seguitissimo blog di cucina, due fi-
nell’élite mondiale, che mentre incoro-
ca la fronte di Bundu troppo malconcia (a
Da quel dicembre 1965, quando sul ring
gli, André e Frida.
na l’uno distrugge l’altro. «Un pronosti-
ragione, visto che persino l’interessato,
del Palazzo dello Sport dell’Eur, davan-
Il già Campione Italiano, Campione
co? Non ne faccio mai, posso solo pro-
quando ha potuto vedersi, si è impressio-
ti a circa 15.000 spettatori, Nino Ben-
dell’Unione Europea e Campione In-
mettere che sarà un grande spot per
nato del suo stato), e i giudici, che decre-
venuti e Alessandro Mazzinghi incro-
ternazionale WBA lotta in trasferta per
il pugilato italiano», risponde il Toro di
tano la sospensione dell’incontro e la pa-
ciarono i guantoni per il titolo mondiale
modo di dire. Tra i 10.000 accorsi al Fo-
San Basilio. Romanista fino alle midolla.
rità. Comunque vada, vincerà un italiano,
dei Pesi Medi Junior. Ed erano 10 an-
ro Italico ci sono tanti fiorentini venu-
«Voglio il titolo europeo, questo è l’ulti-
si diceva. E invece, Roma, euforica quan-
ni che un italiano non vinceva un titolo
ti a sostenerlo, persino il cognato, Piero
mo treno e non ho nessuna intenzione
to tutti i 10.000 del Centrale, ha tirato fuo-
europeo (l’ultimo fu Alessandro Duran,
Pelù dei Litfiba. Tra le molte altre facce
di perderlo», promette il 37enne origi-
ri dal cilindro il verdetto più remoto per
nel 2001). Finché al Centrale del Foro
note anche i nuotatori Rosolino e Ma-
nario di Freetown. Che picchia subi-
qualsiasi bookmaker. Così, nessun scon-
Italico, dopo un ricco, perfetto “aperi-
gnini, le glorie del guantone presente
to forte. Al secondo round uno scontro
fitto, ma nessun vincitore, solo tutto da ri-
tivo” per stuzzicare gli animi, non sono
(Domenico Spada, Pasquale Di Silvio)
accidentale di teste gli gonfia vistosa-
fare. Probabilmente a Roma o a Firenze e
arrivati loro, finalmente scesi dai mu-
e passato (Piero Del Papa, Domenico
mente la fronte sul lato destro. Nel ter-
al più presto. Intanto, la corona continen-
ri della capitale a darsi battaglia, per
Adinolfi, Nino Benvenuti). Al Foro Itali-
zo un gancio sinistro di Petrucci atterra
tale continuerà a restare da sola e a so-
12 lunghe riprese, nel cuore sportivo di
co la posta in gioco è altissima: il tito-
sulla sua mascella. Nella quinta ripre-
gnare il suo principe azzurro, tutto italia-
Roma. Daniele “Bucetto” Petrucci, 30
lo europeo (vacante) dei Pesi Welter. «Il
sa un veloce, violento scambio di pu-
no.
anni, romano di San Basilio, già Cam-
match dell’anno», sottolinea l’olimpio-
gni, al centro del ring, annuncia che si
pione Italiano e Campione Internazio-
nico (1960) Benvenuti. Soprattutto un
sta entrando nel vivo. Alla sesta il ro-
nale ed Intercontinentale IBF. Si è addi-
match senza pronostico, 50 a 50. Per-
mano prova un montante, che non va
rittura rinchiuso nel monastero di Farfa
ché tra due campioni imbattuti, nel fiore
totalmente a segno. All’ottavo round,
per prepararsi a dovere. Leonard Bun-
della carriera e troppo consapevoli che
invece, un pesante gancio sinistro del
du, 37 anni, fiorentino originario della
quello è l’incontro della vita, che spa-
fiorentino lo sorprende. Ma alla nona ri-
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remi d’oro
Più di cento canottieri tra ponte Milvio e ponte Flaminio hanno preso parte
alla Coppa del Mondo di Maratona. Ma gli appuntamenti si sono moltiplicati:
Henley Royal Regatta, Europei Junior di Kruszwica e 22° Festival dei Giovani
Foto di Detlev Seyb - Canottaggio.org ©
A testimoniare la gloriosa tradizione remiera capitolina, è giunta sul Tevere la Coppa
del Mondo di Maratona, organizzata da CR
FICK Lazio, Tirrenia Todaro e Aniene. Undici squadre e più di 100 atleti, distribuiti
nelle due giornate di gara, su un percorso di 4.300 metri, tra ponte Milvio e ponte Flaminio. Spettacolari soprattutto le fasi del trasbordo, quando i concorrenti, ad
ogni giro, sui prati dell’Aniene, hanno dovuto prendere terra e portare la barca, di
corsa, per 200 metri, sulle spalle, prima di
rimetterla in acqua e riprendere a pagaiare. Una bella prova generale per il Mondiale che la capitale ospiterà nel settembre
2012! Rifinita da un oro (dalla triestina Anna Alberti, nella velocità), un argento (dal
padovano Michele Vianello, nella canadese
monoposto Junior) e due bronzi (dal pavese Enrico Calvi nella canadese monoposto
Senior e dal lecchese Alessandro Bonacina nel K1 Junior) azzurri. Alla prima prova di Coppa del Mondo di canottaggio, a
Monaco di Baviera, il miglior risultato ita-
liano è stato l’argento del mitico due senza di Niccolò Mornati (CC Aniene) e Lorenzo Carboncini (Fiamme Oro), già argento
europeo e quarto al Mondiale scorso. La
“premiata ditta” ha, poi, fatto ancora l’argento alla “The Silver Goblets and Nickalls’ Challenge Cup” in Germania e alla classicissima (prima edizione nel 1839) Henley
Royal Regatta, lottando duro fino all’ultimo
sul Tamigi, proprio come a Monaco, contro inglesi (primo a Londra) e greci (primo
a Monaco). Ricco, invece, il bottino azzurro
agli Europei Junior di Kruszwica (Polonia).
Otto equipaggi e quattro titoli, due argenti (quello nel quattro con maschile firmato
anche da Leone Maria Barbaro del Tirrenia
Todaro) e un bronzo (nel quattro di coppia
femminile, grazie anche a Ludovica Lucidi
del Tevere Remo). Dai Campionati Italiani Ragazzi, Under 23, Esordienti, Adaptive, Rowing, a Gavirate, l’Aniene ha portato
a casa l’oro di Daniele Stefanoni (singolo Adaptive) e del misto Gavirate-AnieneMilano Luca Agoletto, Trombetta, Bozza-
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to, Di Battista, tim. Franzetti (quattro con
Adaptive), l’argento di Renata Dusmet Farina e Ludovica Serafini (doppio Ragazze), il
bronzo di Daniele Zona (singolo Under 23),
di Marco Borsotti, Alessandro Orfei, Guglielmo Reggio e Alessandro Rocchegiani
(quattro di coppia Ragazzi). Bene anche la
Canottieri Lazio, argento con Eleonora Trivella (singolo Under 21) e con Massimiliano
Rocchi, Davide Tabacco, Nikolas Tenaglia,
Mauro Acerra (quattro senza Under 23). Ai
Campionati Italiani Assoluti, Juniores e Pesi
Leggeri, l’appuntamento più importante del
calendario nazionale, con 38 titoli in palio,
che ha portato a Ravenna 934 atleti (701
uomini) e 112 società, sugli scudi l’Aniene.
Oro nel doppio Junior (Ludovica Serafini e
Alessia Del Panta), nel quattro con Senior
(Andrea Palmisano, Giuseppe De Vita, Lorenzo Porzio, Vincenzo Capelli, tim. Gaetano Iannuzzi), argento nel doppio (Elia Luini
e Pierpaolo Frattini), nel due senza (Raffaello Leonardo e Niccolò Mornati, superati
dalle Fiamme Gialle per soli sette decimi),
nel quattro senza Senior (Andrea Palmisano, Giuseppe De Vita, Lorenzo
Porzio, Vincenzo Capelli, superati dalle Famme Oro solo per tre secondi). Bene anche la Canottieri Lazio, oro (Eleonora Trivella e Erika Bello)
e bronzo (Mauro Acerra e Andrea Cereda) nel doppio pesi leggeri, e argento nel doppio Senior (sempre Eleonora Trivella ed Erika Bello). Mentre il 22° Festival dei Giovani, la più grande festa del remo giovanile, che
sempre a Ravenna ha portato moltissimi under 14 (1.349 atleti e 136 società) per i tre giorni di regate sui 1.000 e 1.500 metri, quest’anno se l’è
aggiudicato il Tevere Remo, con 510 punti; 8° L’Aniene con 370. Al Campionato Italiano Master di Piediluco, con 375 veterani del remo (per 55
società) a darsi battaglia sulla distanza di 1.000 metri, sugli scudi Tevere Remo-Corgeno (Corazza, Maria Sigillò, Alessandra Mancini, Antonella
Sarra De Luca, Francesca Molinari, Giovanna Verdesi, Giuseppina Lemmi, Daniela Sanna, tim. Sefano Padoa), davanti a Tiber Rowing-The Core
(Bedin, Cristina Palazzi, Laura Patti, Laura Micocci, Simonetta Campo,
Cristina Calò, Roberta Possenti, Alessandra Torrini, tim. Maule) e Aniene (Paola Mancini, Sabina
Fazioli, Caterina Marchetti, Marina Felsani, Manuela Sponticcia, Maria
Rosa Ercolani, Adriana Tavani, Carla Da Forno, tim Diana Pintaldi), nell’otto. Tiber Rowing (Cristina Palazzi, Laura Patti, Laura Micocci, Alessandra
Torrini), davanti a Aniene (Angela Mancini, Alessandra Bizzarri, Carola
Garagnani, Monica Turilli), nel quattro di coppia. Salaria (Luca Dell’Elice, Paolo Soda) nel doppio. Nel singolo argento per il Tirrenia (Dario Fogo), bronzo per il Salaria (Gaetano Di Domenico) e il Ministero degli Este-
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Schiacciate mondiali
A Roma trionfo brasiliano negli ottavi Campionati del mondo di beach volley.
Oro nel torneo femminile alla coppia Larissa e Juliana, mentre nel maschile
in finale derby verdeoro tra Marcio-Ricardo ed Emanuel-Alison
ri (Cecilia Valentini). Alla Regata Regionale
di Sabuadia gli armi romani, come al solito, si sono fatti sentire. Nel singolo: Esordienti maschile, oro Tevere Remo, argento
Dopolavoro Ferroviario, bronzo Ministero
degli Esteri; Allievi, oro CC Aniene (3), Tirrenia Todaro e CC Lazio, argento Salaria e
Tevere, bronzo Aniene (2) e CC Roma (2);
Allieve, bronzo Tevere; Cadetti, oro Tirrenia, argento Tevere, Lazio e Aniene, bronzo Aniene e Tevere; Cadette, oro Tevere ed
Esteri, argento Tevere (2), bronzo Aniene;
Ragazzi, argento Esteri e Tirrenia; Ragazze argento Salaria; Junior argento Tevere,
bronzo Aniene e Tevere; Junior femminile,
argento Aniene; Senior maschile, argento
Aniene; Master argento, CC Roma e Lazio;
Master femminile, oro DLF, argento Salaria,
bronzo DLF e Tevere. Doppio: Allievi, oro
Tevere (2), Argento Aniene e Tevere, bronzo
Aniene; Cadetti, oro Tirrenia, argento Aniene; Cadette, oro e argento Tevere, bronzo
Tirrenia; Ragazzi, oro Ministero degli Esteri
e Aniene, bronzo Roma; Ragazze,argento
Aniene, bronzo Tirrenia; Junior, oro Tevere, argento Tirrenia; Junior femminile, oro e
argento Aniene, bronzo Tevere; Senior maschile, oro Tevere, argento Aniene, bronzo
Lazio; Master, oro Salaria (2), argento Tiber Rowing e Esteri, Bronzo Tiber e Aniene; Master femminile, oro Aniene, argento
Tevere, bronzo Tiber. Due senza: Ragazzi,
argento Aniene; Junior maschile, oro Aniene, argento e bronzo Tevere; Senior maschile, oro Lazio, argento Aniene. Quattro
di coppia: Allievi, argento e bronzo Tevere;
Cadetti, oro e argento Tevere, bronzo Aniene; Ragazzi, oro Roma; Junior maschile, oro
Tirrenia, argento Tevere; Senior maschile,
oro Lazio; Master, oro Lazio e Tevere, argento Tiber (2), bronzo Salaria e Aniene;
Master femminile, oro Tirrenia, argento e
bronzo Tiber. Quattro senza: Ragazzi, oro
Aniene; Junior maschile, oro Tirrenia, argento Aniene. Nell’otto Master, oro Tirrenia,
argento Aniene, bronzo Salaria e, in quello
femminile, oro e argento Aniene e bronzo
Tirrenia. Intanto i vogatori capitolini con-
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tinuano ad inventarsi occasioni per stare
insieme. Come la regata tutta al femminile (Over 27) Onda Rosa, nata da un’idea di
Giulia Benigni, Angela Mancini (Aniene) e
Daniela Sanna (Tevere Remo) sei anni fa. O
il raduno notturno sotto Castel Sant’Angelo per ammirare la Girandola di San Pietro
e Paolo, anche con barche miste per rinsaldare l’amicizia tra circoli.
Al Foro Italico 46 Tv, 200 giornalisti, oltre 10mila spettatori per le finali e ben 2imila mq di
sabbia per gli ottavi Campionati del mondo di
beach volley (la prima volta in Italia). Uno sport
nato tra Hawaii e California, giocato dai Beatles, amato dai Kennedy e Marilyn Monroe,
poi diventato talmente popolare da meritarsi le Olimpiadi (Atlanta 1996). Sui cinque campi allestiti nel tempio del tennis, 96 coppie di
top beachers (48 per sesso), da 34 Paesi, per
208 sfide (formula all’italiana di sola andata, le
prime due e le otto migliori terze ai sedicesimi, ad eliminazione diretta). Un Mondiale dai
grandi numeri che può caldeggiare la candidatura romana alle Olimpiadi 2020. Per il momento a Roma è stata doppia festa carioca,
come a Marsiglia 1999. Storico oro alle brasiliane Larissa e Juliana, che, dopo l’argento
di Berlino 2005, il bronzo di Gstaad 2007, l’argento di Stavanger 2009, a sorpresa hanno
conquistato il titolo iridato, superando le eterne rivali statunitensi Walsh-May, mai così in
difficoltà (la prima con problemi alla spalla, la
seconda con un tutore al ginocchio), ma solo al tiebreak. Mentre le bicampionesse olim-
piche USA, già vincitrici di tre mondiali, dopo
due anni di sosta forzata (per la doppia maternità della Walsh e gli infortuni della May), sognavano di fare poker proprio nella capitale, e
proprio ai danni delle belle avversarie in bikini,
da anni al top del world ranking.
Per l’oro maschile è stato addirittura derby
verdeoro, tra Marcio-Ricardo ed Emanuel-Alison (con Emanuel che inseguiva il terzo titolo e
Marcio il secondo), risoltosi a favore di questi
ultimi. Bronzo per le cinesi Xue-Zhang (terzo
anche a Pechino 2008) e per i tedeschi campioni uscenti Brink e Reckermann. Eliminata
agli ottavi, nonostante il gran tifo del pubblico,
l’élite azzurra, maschile e femminile. Al debutto con vittoria e, poi, finita al nono posto, ma
con 400 punti utili per la qualificazione olimpica. Le splendide aviere scelte Greta Cicolari e Marta Menegatti, n. 13 del ranking mondiale, reduci da uno storico quarto posto al
Grand Slam di Pechino (Bruschini-Solazzi, ai
Mondiali di Klagenfurt 2001, e Perrotta-Gatelli, ad Atene 2004, avevano fatto “solo” il quinto!) sono state fermate (0-2) da Xue–Zhang.
La 29enne bergamasca (un passato nel judo e
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nella pal¬lavolo indoor) e la quasi 21enne veneta avevano chiuso il loro girone al primo posto, imbattute, senza cedere neppure un set
(prima assoluta per una coppia azzurra), riportando, poi, una quarta vittoria (2-0) ai sedicesimi, contro le russe Vasina-Vozakova. Il 24enne
piemontese Matteo Martino e il 21enne abruzzese Paolo Nicolai (l’unico italiano ad aver giocato un’Olimpiade, ma nell’indoor, a Pechino),
dopo aver battuto, ai sedicesimi, Schuil-Nummerdor, gli olandesi da tre anni campioni d’Europa, si sono dovuti arrendere (2-1) agli spagnoli Herrera–Gavira. L’avventura degli altri
azzurri è finita prima. Le giovanissime Benazzi-Orsi Toth, al loro debutto internazionale, sono state la prima coppia tricolore a salutare il
Mondiale. E senza un successo, malgrado il
piglio. Così come la Rosso e la Giombini, inserite in un gruppo difficile. La sfortuna ha purtroppo compromesso anche il torneo delle
colleghe Gioria-Momoli. Quello dei gemelli salentini Paolo e Matteo Ingrosso (13° nel ranking mondiale). E dei romani Andrea Tomatis e
Daniele Lupo, 20 anni, il più giovane del Mondiale con la Benazzi.
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Il Mondiale dei don
Si è conclusa la quinta edizione del Clericus Cup,
il campionato di calcio vaticano per sacerdoti e seminaristi.
L’Università Gregoriana ha conquistato il primo posto
L’Università Gregoriana si è aggiudicata la
quinta edizione della Clericus Cup, il campionato di calcio vaticano per sacerdoti e
seminaristi organizzato dal Centro Sportivo
Italiano. Sui campi dell’Oratorio di San Pietro, in una finale spettacolare (che è coincisa con quella della Champions League), i
giallorossi, guidati da Salvatore Ranieri, sono andati subito in vantaggio grazie all’attaccante e capitano congolese Paul Kibamba Kabila. Il raddoppio è arrivato all’8’, con
un gol del nigeriano Kenneth Adesina. Sul
finale del primo tempo l’Angelicum ha accorciato le distanze grazie al colombiano
Giovanni Arbelaez (premiato come miglior
giocatore in campo), che ha trasformato un
rigore da lui stesso procurato. Ma nella ripresa per la Gregoriana è arrivata la terza
rete dal centrocampista argentino Sebastian Vivas, che ha permesso alla squadra della Pontificia Università San Tommaso d’Aquino di consolidare il vantaggio fino
alla conquista della Coppa col Saturno (il
copricapo dei presbiteri). Nella finale per il
terzo posto l’ha spuntata il Sedes Sapien-
tiae, che, a sorpresa, ha superato gli statunitensi del North American Martyrs (sempre
in semifinale dal 2008) e che in precedenza aveva eliminato i campioni in carica del
Redemptoris Mater (tre scudetti e quattro
finali), malgrado avesse perso, al 5’, per infortunio, il portiere titolare Miguel Castillo, evidentemente sostituito alla grande dal
bomber ghanese Anthony Naah (11 reti nella passata edizione). «Così è il calcio, abbiamo avuto una palla gol e non l’abbiamo
sfruttata», ha commentato con amarezza capitan Davide Tisato, ex calciatore del
Chievo ed ora in forza ai gialloblu. Una presenza autorevole, così come l’ex portiere della Lazio Felice Pulici, sulla panchina
degli Agostiniani, essendo un appassionato studioso delle opere del Santo di Ippona.
Quest’anno lo “scudetto vaticano” si è chiuso con ben 89 reti segnate e ha adottato
una formula simile a quella della Champions
League, con quattro gironi da quattro squadre e le prime due classificate alle fasi successive. Ogni partita della durata di un’ora.
Anche un cartellino azzurro (oltre che giallo
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e rosso) a disposizione degli arbitri. Il “mondiale vaticano” si è svolto sotto la protezione di un testimonial d’eccezione come
Giovanni Paolo II (che all’Angelicum studiò
teologia), proclamato Beato nel bel mezzo
della manifestazione e grande propugnatore della cultura sportiva (tanto da istituire la
sezione “Chiesa e sport” del Pontificio Consiglio per i Laici). Ed è stato ancora una volta l’occasione per ricordare lo straordinario
fenomeno dello sport negli oratori, spesso
e volentieri dotati addirittura di una loro società sportiva. Mentre ancora un secolo fa
i preti che andavano in bicicletta per motivi non legati all’adempimento della loro missione venivano sospesi a divinis.
Intanto entra nel vivo il II torneo interparrocchiale di calcio a cinque “Giovanni Paolo
II”. Al via 40 squadre contro le 28 della prima edizione, a conferma del successo della manifestazione organizzata da Us Acli di
Roma, Acli provinciali e dall’Ufficio per la
Pastorale del Tempo Libero, del Turismo e
dello Sport della Diocesi di Roma e unica
nel suo genere a livello nazionale.
In sella sulle Dolomiti
Riprende il Cortina Show Jumping, concorso ippico di salto ad ostacoli.
Grande successo con seicento partecipanti tra cavalieri e amazzoni
Dopo il grande successo invernale del Polo su
ghiaccio e dopo la sosta del 2010, nella splendida cornice della valle ampezzana, la vera patria dell’equitazione d’alta quota, è tornato il
Cortina Show Jumping. Uno dei concorsi ippici agonistici di salto a ostacoli più apprezzato in Italia, che ha inaugurato la stagione estiva
cortinese, tra sport e mondanità. Dal 24 al 26
giugno il concorso nazionale, con Andrea Messersì, che, in sella al suo A.S. Ilissa, con un percorso netto, unico doppio zero di tutta la gara, ha vinto il Gran Premio Città di Cortina C145
(al secondo posto Carlo de Landerset su Lancelot de Preuilly) e con Jacopo Maria Brignone
che si è imposto nella C140, insieme al suo Caritoux Z. Dall’1 al 3 luglio le gare internazionali,
valide anche per le qualificazioni al Trofeo della Federazione Equestre Internazionale, a conferma della rilevanza mondiale del concorso ippico ampezzano. Il campo-gara, con fondo in
sabbia francese, come da tradizione in località Fiames, appena fuori dal centro di Cortina.
Le premiazioni al villaggio vip in piazza Venezia. Grandi i numeri di questa VIII edizione (presentata al 79esimo Concorso Ippico di Roma
Piazza di Siena), completamente rinnovata e
capace di rinnovare il fortunato connubio trentennale tra il mondo dell’equitazione e la Regina delle Dolomiti, da sempre votata agli sport
di classe. Seicento partecipanti, tra amazzoni
e cavalieri, provenienti da tutto il mondo, circa
700 cavalli e oltre 200 scuderie, ben 51 le gare e 23 le nazioni rappresentate (Argentina, Austria, Azerbaigian, Belgio Cile, Colombia, Croazia, Germania, Grecia, Irlanda, Liechtenstein,
Messico, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Russia, Slovacchia, Spagna, Svizzera, Turchia, Venezuela e, naturalmente, Italia), un montepremi totale di 156.000 euro. In
campo, all’ombra delle Tofane, l’élite del salto
ostacoli italiano rappresentata da Alberto Zorzi (uno dei nostri giovani più promettenti), Lucia
Vizzini (nella squadra che ha difeso i colori azzurri alla Coppa delle Nazioni di Piazza di Siena), Giuseppe D’Onofrio (argento agli europei di
Windsor). E big internazionali del calibro di Ulrich Kirchoff (doppio oro ad Atlanta ‘96). Tanti
gli eventi collaterali per rendere ancora più accattivante la manifestazione, come il tradizionale Dolomiti Horse’s Games. Un viaggio lun-
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go 80 chilometri, con una sessantina di cavalli
a disposizione, che, ogni estate da undici anni, tra fondovalle e alta quota, malghe, luoghi di
sosta e assistenza, attraversa gli angoli più affascinanti (quest’anno, ad esempio, Mondeval
di Sopra, dove, nel 1987, è stata trovata una sepoltura mesolitica conservata benissimo) di un
territorio proclamato dall’UNESCO Patrimonio
dell’Umanità nel 2009, per la sua incomparabile bellezza.
Il salto ostacoli è una delle discipline equestri
più spettacolari, che vede impegnato il binomio
uomo-cavallo nella risoluzione di un percorso
(più o meno accidentato a secondo della categoria), nel più breve tempo possibile e senza
errori o esitazioni. Il primo concorso si tenne a
Parigi nel 1886 e in Italia 20 anni dopo, a Torino;
in precedenza i cavalli venivano solo adoperati per il trasporto o per le passeggiate dei ricchi.
Ma prima di essere venduti, gli animali venivano sottoposti ad alcune prove come il superamento di staccionate e altri ostacoli su terreni
incolti. Da qui l’idea dello sport, divenuto disciplina olimpica a Stoccolma, nel 1912.
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Fortissimamente golf
Più di cento giocatori si sono sfidati nel circuito Rolex Golf 2011
e nel secondo Space Lab Roma. Grande rientro per Diana Luna,
dopo l’anno di stop per la seconda maternità
All’Olgiata Golf Club, storico percorso da oltre mille soci, nato sulle rovine della potente città etrusca di Veio esattamente 50 anni
fa,oltre ai festeggiamenti per l’importante anniversario (sottolineato anche da una pregevole pubblicazione, dal titolo “Un’emozione
lunga cinquant’anni”), l’ottava tappa del circuito Rolex Golf 2011. Tra i 160 golfisti, coccolati da gustosi intervalli enogastronomici e da un bel cocktail finale a bordo piscina,
si sono imposti nella prima Cat. Netto Erik
Banti. Nel Lordo Alessio Gattamelata. Nella seconda Cat. Netto Arturo Semerari. Nella
terza Cat. Netto Piera Montrasio. Nella Lady
Rita Lalli. Nella Senior Cesare Mantegazza.
Nella Junior Andrea Gerritsen. Tutti, tranne
Banti (Esteri) e Lalli (Tarquinia), di casa. Sui
green olgiatini assoluta supremazia casalinga, invece, per la terza tappa del Biondi Santi, 140 giocatori, tra cui lo stesso presidente
Andrea Pischiutta. E tra cui si sono affermati
nella prima Cat. Netto Emanuele Roma. Nel
Lordo Angelo Profeta. Nella seconda Cat.
Netto Massimo Del Monte. Nella terza Cat.
Netto Assia Dalla Vedova. Nella Lady Ersilia
Pagni. Nella Senior Carlo Capi. Driiving Contest (tiro di potenza) a Edoardo Capi. Nearest
to the Pin (tiro più vicino alla bandiera) a Giovanni Castiglioni. Al Parco di Roma 120 golfisti per la gara d’esordio del secondo Space
Lab Roma. Alla fine, prima Cat. Netto Roberto Antonelli, Lordo Emanuele Puca, seconda
Cat. Netto Stefano Melone, terza Cat. Netto Gianluca Brugnoli. Lady a Gabriella Cucchiara. Nearest to the Pin ancora a Melone
(Rovedine), l’unico non residente tra i vincitori. È tempo di grande golf sui fairways capitolini, che nel frattempo sono cresciuti di
un’altra unità, il Golf La Castelluccia, campo pratica sulla Via Cassia. Mentre le stelle presenti e future del golf nostrano brillano
prepotenti. Su tutte Diana Luna, che, dopo l’anno di stop per maternità, ha ottenuto la seconda vittoria stagionale, la quinta in
carriera (dopo il Tenerife Open 2004, l’AIB
Irish Open e il SAS Masters 2009, il German
Open 2011), nonché il quinto successo stagionale degli ormai mitici pro azzurri (dopo
quelli di Nino Bertasio all’EPD Tour, di Matteo Manassero all’European Tour, della stessa Luna al LET e di Cristiano Terragni all’Alps
Tour), nel Deutsche Bank Swiss Open (Ladies European Tour) in Svizzera. Non a caso
la bella romana, bionda, occhi azzurri, alta
114 For Magazine
1,73, una grande passione pure per la musica, la letteratura, la moda, l’arredamento, il
cinema, che da dilettante ha vinto quattro titoli italiani e il Campionato europeo juniores
a squadre del 2000, che nei 10 anni di tour
ha ottenuto 20 piazzamenti tra le Top Ten ed
è stata la prima italiana al prestigioso Solheim Cup (2009), insieme a Matteo Manassero, è testimonial ufficiale del golf azzurro.
Allori anche per il 33enne Marco Bernardini (Acquasanta), che ha vinto il XIV Campionato Maestri della Professional Golfer’s Association italiana, riprendendo alla grande la
vita del tournament player. Per il 22enne neopro Andrea Pavan (Parco di Roma), che,
dopo l’argento al Karnten Golf Open (Challenge Tour) in Austria, con i dilettanti Stefano Colombo, Andrea Cappelletti e Simone
Baudo, a Fiano Torinese, ha vinto la blasonatissima Etihad Pro Am, piena zeppa di stars
dello sport e dell’impresa. Per Edoardo Torrieri (Olgiata), che, a quasi 17 anni, ha vinto il
Campionato Nazionale Ragazzi Medal (suo
primo titolo individuale). Per Renato Paratore (Parco di Roma), in finale al Campionato
Nazionale Cadetti, dove tra i favoriti spiccava
anche Alice di Piero (Olgiata).
La capitale dell’hockey
Libertas San Saba vince lo scudetto Outdoor. Settimo scudetto prato
per la De Sisti H.C. Roma e Coppa d’Italia per l’Amsicora
Gli hockeisti della capitale continuano a dettar legge. Nono (il terzo consecutivo) per la
Libertas San Saba, che, in casa, ha battuto (5-0) il Mori Villafranca nello spareggio
scudetto tra le due squadre più vincenti degli ultimi dieci anni (rispettivamente sette e
tre scudetti all’attivo), arrivate al termine della stagione a pari punti (21). Le ragazze del
presidente Gianni Fabrizi e del coach Gianluca Cirilli, che nella fase finale del campionato
hanno vinto cinque incontri su sei, nonostante gli acciacchi di alcune importanti giocatrici, sono riuscite ad agganciare il Villafranca in
testa alla classifica e, quindi, a conquistare il
diritto allo spareggio, grazie alla vittoria (2-1,
doppietta di Francesca Faustini) sulle cagliaritane dell’Amsicora. Proprio nell’ultima giornata, quando la capolista, che le distanziava di due punti, si apprestava a festeggiare lo
scudetto, e, invece, a sorpresa, ha pareggiato (3-3) con un orgoglioso Lorenzoni. Nella finalissima le rossoblù (premiate dalla Regione
con il “Campionissima 2010” per il titolo assoluto conquistato l’anno scorso) sono andate subito in vantaggio, grazie alla solita grandissima Faustini, poi autrice di una tripletta.
In Coppa Italia (quest’anno conquistata a
sorpresa dall’Amsicora, ai danni del Lorenzoni) è andata peggio. Nella Final Four di Bra,
solo bronzo per le sansabine, battute (6-4) in
semifinale dalle padrone di casa della Lorenzoni Bra e poi vincenti (2-1) nella “finalina” sul
Cus Pisa, con reti di Pacella e Nannelli. Anche la Libertas San Saba Under 18 ha vinto
lo scudetto (il terzo della sua storia), riportando a Roma un titolo giovanile “in rosa” dopo
undici anni. Un grande risultato, anche considerando che sette atlete giocano con la super impegnata prima squadra e che sei ragazze del ‘96 e ‘97 per vari motivi non hanno
partecipato alla trasferta. Le ragazze allenate
da Lilian Kimeu (che gioca nella prima squadra) hanno superato a punteggio pieno la Final Four di Bra, battendo Lorenzoni Bra (4-0),
Amsicora Cagliari (1-0) e San Giorgio (2- 0).
Settimo scudetto prato (il secondo consecutivo) anche per la De Sisti H.C. Roma, reduce dalla promozione in Serie A Indoor e il
secondo posto in Coppa Campioni (e da sei
scudetti Indoor). I giallorossi, dopo undici vittorie, cinque pareggi ed una sola sconfitta,
hanno conquistato la regular season con una
115 For Magazine
giornata di anticipo, vincendo (3-2) il Bra, e,
dopo aver pareggiato (3-3), nell’ultima giornata, con gli altri romani della Tevere, nella finale play off a Suelli (Cagliari) hanno battuto ancora il Bra per 5 a 1 (reti di Gonzalez,
Mongiano, Malta, Settimi, Nanni). Il tempo di
una birra e subito la Final Eight di Coppa Italia. Ma alla Roma non riesce la doppietta dello scorso anno. E dopo le vittorie sugli emiliani del Bondeno (5-0), sui romani della Lazio
(4-1, doppietta di Mongiano), sui cagliaritani dell’Amsicora (2-1), la 17° vittoria dell’anno, in finale i ragazzi del coach Mirko Chionna perdono (2-1) contro i padroni di casa del
Bra, consegnando la Coppa ai cuneesi. «Abbiamo iniziato un progetto societario nel ‘93
raccogliendo i resti di Libertas San Saba ed
Hockey Roma, retrocesse in B, e da quel
momento il progetto portato avanti dal nostro
gruppo societario è stato molto gratificante»,
dichiara il general manager Enzo Corso. Peccato per le Under 16 della società, bronzo
nelle finali nazionali di categoria per una sola
sconfitta, contro il Bra, risultato poi campione d’Italia sia maschile che femminile.
For magazine
sfide per uomini veri
che spettacolo!
Il 24 Giugno, allo Stadio Olimpico di Roma, si è disputato
il Red Bull X-Fighters World Tour con la partecipazione dei dodici
migliori rider al mondo nel motocross freestyle tra salti e voli mozzafiato
Erano in 45 mila all’Olimpico, molti stranieri e tanti Vip (tra cui Raoul Bova), per la terza tappa del Red Bull X-Fighters World Tour.
Il campionato mondiale di motocross freestyle nato nel 2001, quando le leggende
dell’FMX si radunarono nell’arena di Valencia per una specie di corrida. Sbarcato per
la prima volta in Italia e a Roma nell’ottobre
scorso, in occasione della finalissima, quando riempì all’inverosimile il Flaminio, che stavolta non sarebbe bastato. Ci sono voluti 9.000 metri cubi di sabbia per dare forma
al tracciato romano (inaugurato da una mitica Guzzi, leggendaria due ruote della Polizia), il più grande mai costruito in Italia e del
tour. Undici salti e otto atterraggi di sola terra, distanze fino a 30 metri e altezze di 15,
più l’innovativa linea di tre “tricks” (le caratteristiche figure aeree dell’FMX) consecutivi,
ribattezzata “la grande tripletta”. Nel tempio
del calcio romano due ore di show mozzafiato e agonismo puro, con l’élite internazionale del motocross estremo a sbizzarrirsi nelle evoluzioni più incredibili. Salti, whip, lazy
flip, tsunami, superman indian, kiss of death,
senza mani, senza piedi, di lato, in verticale,
come dei coraggiosi gladiatori, dei top gun
infallibili, perché qui non conta essere veloci, ma saper volare, mentre lo speaker eccita a squarcia gola l’adrenalina, la musica degli Ac/Dc e degli Offspring risuona alta e la
marea umana sugli spalti in delirio. Alla fine
Roma ha premiato il campione in carica Nate “The Destroyer” Adams, che in carriera ha
già vinto quattro tour e che solo l’anno scorso ha messo assieme 770 salti e 524 flip, volando in aria per ben 17 chilometri. Nel duello
finale il 27enne statunitense, fresco vincitore della seconda tappa 2011 a Brasilia e favorito della vigilia, ha sconfitto il norvegese
André Villa (classe 1982, una vita passata tra
sci acrobatico e infortuni), con 18 salti perfetti nel limite dei 120”, che hanno convinto la
giuria. In tutto cinque membri (tra cui l’ex rider e campione italiano Alvaro Dal Farra, già
atleta di snowboard), chiamati a valutare le
prove secondo i criteri di “Varietà”, “Difficoltà
ed Esecuzione”, “Stile”, “Uso del Tracciato”,
“Spettacolarità e Reazione del Pubblico”. La
serata all’Olimpico si è, invece, chiusa subito per Dany “DT” Torres, trionfatore della prima gara 2011 a Dubai e vincitore della tappa
116 For Magazine
2010 al Flaminio (dove lasciò Adams al terzo posto). Il bravissimo rider spagnolo, classe 1987, reduce dall’infortunio di Brasilia, a
Roma è atterrato in maniera scomposta, facendosi male a una caviglia. Tra i dodici top
dell’FMX in azione all’Olimpico (tra cui i fantastici sei “Permanent”, qualificati di diritto) anche la wild card azzurra Max “Bianco”
Bianconcini, 31 anni, che corre sulle motocross da quando ne aveva tre. E comunque
a Roma ha brillato Adams, che, dopo il terzo
posto a Dubai e il primo nella seconda tappa
di Brasilia, rafforza la sua leadership in classifica generale (165 punti), candidandosi seriamente a vincere il campionato per la terza
volta consecutiva, un record personale e per
la categoria. Ma alle sue spalle incombe Villa
(145 punti), seguito dall’australiano “volante”
Robbie “Maddo” Maddison (110 punti), classe 1981, che con un salto ha superato il Canale di Corinto in Grecia (largo 40 metri), ben
77 sculture (nel giorno delle sue nozze)... E
mancando ancora tre tappe, Madrid (luglio),
Poznan (agosto), in Polonia, e Sydney (settembre), tutto può succedere.
Allo Stadio dei Marmi si sono affrontate le principali
nazionali del rugby a sette per aggiudicarsi la decima “Roma Seven Cup”.
Non solo sport, ma anche festeggiamenti fino a notte tarda
Sono stati i campioni della Roma Seven Invitation, la formazione allenata da Gordon
Tietjens (coach della “famigerata” nazionale neozelandese degli All Blacks 7 e vincitore
di ben nove IRB Sevens World Series) ad aggiudicarsi la decima “Roma Seven Cup”. Allo Stadio dei Marmi il team campione 2009
e vicecampione 2010, forte di ben sette All
Blacks Official, tra cui il capitano DJ Forbes
(IRB Best Seven Player 2008), Salomon King
e Tomasi Cama, in finale ha battuto (40-5)
la Francia. Il torneo capitolino dedicato alla spettacolare variante a sette giocatori del
rugby (disciplina olimpica da Rio de Janeiro 2016) in 10 anni è diventato il primo in Italia, il terzo in Europa, il nono al mondo per
importanza. E anche una ghiotta occasione di mondanità, come dimostra il successo
del tradizionale Welcome Party e del mitico
White Party di chiusura, fino a notte fonda,
con i migliori DJ della piazza. Quest’anno 16
squadre maschili e 8 femminili a darsi battaglia al Foro Italico per tre giorni. Incontri
eliminatori di 14’ (due tempi di 7’ ciascuno),
poi quarti e semifinali, con le terze e quarte classificate di ogni girone a contendersi il
“Seven Kings Plate”, e la finalissima per l’assegnazione della “Roma Seven Cup”. Presenti al prestigioso appuntamento capitolino le principali nazionali del rugby a sette
(Francia, Georgia, Olanda… e, per la prima
volta a Roma, la compagine keniota, quinta potenza mondiale del Seven, guidata da
Collins Injera, miglior giocatore dell’IRB International Series 2009), oltre a selezioni di
campioni francesi (Froggies), argentini (Clandestinos), inglesi (Redingensians)… E naturalmente la formazione federale azzurra, guidata dai tecnici Marco De Rossi, Luca Martin
e dal team manager Orazio Arancio (ex nazionale). Vincitrice del Roma Seven 2004.
“Scortata” da Rugby Roma, vittoriosa nel
2002, Unione Rugby Capitolina, da una selezione delle Fiamme Oro e I Pessimi (ancora
Roma). Questi ultimi eliminati all’esordio proprio dall’Italseven (12-5), che, dopo aver avuto ragione anche dell’Ucraina (17-0) e della
Roma Seven (19-0), è stata fermata ai quarti dai kenioti (12-10). Nel torneo femminile, il
primo al mondo già alla sua terza edizione,
derby finale, con le Red&Blu New Zealand
Maori che sono riuscite a difendere il titolo
117 For Magazine
dalla selezione neozelandese del Kusa. Tra
le altre presenze femminili più temute la Nazionale Brasiliana (quarta classificata all’IRB
Womens World Rugby Seven Cup 2009), per
la prima volta a Roma, l’Olanda (European
Champions 2010) e giocatrici del calibro di
Amida Marsh e Kendra Cocksledge (entrambe players dei Black Ferns), Mere Becker (ex
Kiwi Ferns) e Lavinia Gauld, probabilmente
la miglior giocatrice di rugby sette al mondo.
Tra gli Over 35 del quinto Memorial Renato
Speziali pure la Lazio OLD, la Nazionale Italiana Avvocati, le Fiamme Oro, i colleferresi
Veterans Red & Blu. E, in un finale tutto capitolino, la vittoria della Namau sulla Very Original Old Rugby Roma (12-7), l’anno scorso
entrambe vincitrici ex-aequo. In campo per
la Namau anche Orazio Arancio e, a sorpresa, la guest star del torneo, ovvero il campione del mondo (1995) sudafricano Chester
Williams, immortalato nel film “Invictus” di
Clint Eastwood. Nel primo Memorial Giorgio
De Angelis Under 16, infine, vittoria dell’Accademia Regionale Laziale sulla Namau. A
ulteriore riprova della crescente passione capitolina per la palla ovale.
For magazine
Foto di Riccardo Giordano
summer polo
tutti pazzi per la vela!
Tanti appuntamenti per le regate di quest’estate: da Roma a Napoli,
a Santa Marinella e alla Croazia si sono sfidate numerose squadre
per il XV Campionato Nazionale Este24, La Lunga Bolina e il Summer Interclub Race
Pochi mesi fa il Lazio (79 società affiliate e sei scuole autorizzate FIV) è diventato
la regione con il maggior numero di praticanti della vela, stracciando il consolidato
primato ligure con +19,34% (+34,55% nella fascia di età fra i 6 e i 18 anni) nell’ultimo anno e + 31,08% negli ultimi due. Una
vera esplosione, come dimostrano i crescenti successi capitolini, “targati”, per
esempio, Ridecosì (Aniene) di Alessandro
Rinaldi, che, con a bordo il tattico Roberto De Felice (Matteo Mason, Diego Battisti
e Samuele Nicolettis), ha appena conquistato il XV Campionato Nazionale Este24,
vincendo la IV e ultima prova del circuito monotipo, a Santa Marinella, davanti a 26 team con tanti campioni. Seconda
Spi-One di Raimondo Cappa (vincitore del
Mondiale J24 insieme a Francesco De Angelis), guidata dal presidente della classe
Este24 Franco Lo Sardo (Stefano Spampinato, Mauro Pellicelli, Roberto Cassoni). Terza Esterina di Marco Brinati (Fulvio
Cruciani, Sergio Cestov, Olivio D’Ubado,
Luca Ceccarini, Federico Savoia), ancora Aniene. Sul “mare di Roma” nove rega-
te con vento forte, che hanno tenuto lontani dal podio tanto Giancarlo Simeoli e
la sua la Classe (Aeronautica Militare-CC
Aniene), sia Roberto Ugolini (la Poderosa), dominatori assoluti delle tappe precedenti. Per 1a Classe “vento contro” anche
al mondiale ORC (Offshore Racing Congress) di Cres (Croazia), 119 barche, di cui
ben 72 italiane. Una squalifica comminatale nella quarta prova (per una collisione
che ha leggermente piegato un candeliere della croata Marina Kastela, poi giunta
seconda in regata) ha fermato la sua corsa verso il trionfo. «Il gruppo ha regatato
alla grande vincendo in mare questo mondiale», ha commentato deluso il timoniere Gabriele Benussi. Delusione anche per
Calypso, fuori dai giochi in Croazia per la
rottura di un albero, a causa del vento forte; tattico Vasco Vascotto, anche lui socio Aniene. Così come Alessandro Rinaldi, skipper e timoniere di Aleph, che si è
aggiudicato la seconda edizione de La
Lunga Bolina, regata d’altura organizzata dal Circolo di Malagò, con rating scontato in partenza e tre percorsi, comun-
118 For Magazine
que tutti da Santa Marinella/Monte Cristo
a Giannutri/Riva di Traiano. Il Fortuna 60
ha coperto 155 miglia in 23 ore e 10 minuti, tenendosi sempre a circa 10/15 miglia
dalla costa, con frequenti cambi di vela e
tre turni di veglia a bordo. Sotto il Cupolone la smania della vela non risparmia proprio nessuno. Ed ecco che anche il circolo della Caccia e il circolo degli Scacchi
vanno in trasferta per partecipare alle regate di match race del secondo Summer
Interclub Race, organizzato dal prestigioso Circolo del Remo e della Vela Italia nel
golfo di Napoli. Alla fine, tra tanti guidoni eccellenti, ha trionfato quello del club
svizzero del Corviglia di St. Moritz, che si
è aggiudicato pure la combinata sci-vela
(che abbinava una prova di sci svoltasi a
marzo a St. Moritz con le regate di Napoli). L’anno scorso la nostra Caccia era salita sul podio, terzo gradino (tim. Manfredi
Mancinelli Scotti). Quest’anno è, comunque, arrivata quinta. Stavolta bronzo per
i padroni di casa del CRV Italia, oltre ai
complimenti per l’organizzazione.
All’ultimo incontro per la Gold Cup vince Luca D’Orazio,
mentre il premio miglior giocatore italiano va a Edoardo Ferrari
e miglior cavallo alla baia di Julio Coria
Foto by Audi Polo Gold Cup Circuit/Tony Ramirez
Luca D’Orazio ha trionfato anche sull’erba di casa, aggiudicandosi la Roma Summer Polo, terza ed ultima tappa della Gold
Cup, al Roma Polo Club. Una splendida
tripletta per il valoroso capitano romano.
Che quest’anno, con il suo Audi Polo Team
(Massimo Elser, romano d’adozione, Martin Inchauspe, Juan Ruiz Guinazù), aveva
già vinto sulla neve di Cortina in febbraio
e sulla sabbia di Forte dei Marmi ad aprile. L’anno scorso, invece, aveva dovuto cedere il titolo casalingo, dopo cinque vittorie consecutive “in patria”, all’imprenditrice
milanese Sara Ciavorella (8-6), confermando la seconda piazza dei due precedenti
appuntamenti stagionali, a Cortina e Porto
Cervo. Mentre stavolta, contro un’altra temibile imprenditrice meneghina come Stefania Annunziata, e il suo Audemars Piguet
Polo (Edoardo Ferrari, Eduardo Menendez,
Julio Coria), ce l’ha fatta, sempre per due
punti, 9 a 7. Primo goal proprio dal Capitano (socio del Circolo Canottieri Lazio), a
dispetto dell’incidente sofferto nella prima
giornata e a pochi secondi dall’inizio. Poi
un botta e risposta tutto argentino tra Ru-
iz Guinazù (7 goal) e Menendez (6), detto
El Diablo. Premiato come goleador del torneo, dall’alto delle sue 28 conclusioni. In
effetti, il titolo della Roma Summer Polo è
andato a D’Orazio & Co, ma tutto il resto,
il trofeo challenge Coppa Duca D’Aosta, il
premio miglior giocatore italiano (Edoardo
Ferrari), miglior cavallo (la baia di Julio Coria), al quotatissimo avversario. Intrigante, ed anche particolarmente combattuta
(9-5), la semifinale tra la squadra di D’Orazio padre e l’U.S. Polo ASSN (Franco Piazza, Orazio Llorente, Tito Ruiz Guinazù) capitanata dalla sua giovane figlia Ginevra
(solo 19 anni). In cui militava pure il figlio di
Juan Ruiz Guinazù, Tito. Alla fine, capitan
Luca ha firmato quattro marcature, Juan
due, i loro eredi uno a testa. E siccome
buon sangue non mente, la D’Orazio (l’anno scorso quarta a Roma) è arrivata terza. Avendo nettamente ragione (6-4), nella finalina, dell’unica squadra straniera, la
svizzera Anacri (Piero Dillier capitano, Darek Gardener, Lucas Labat, Martin Iturraspe). Precedentemente battuta in semifinale (10-5) da Stefania Annunziata, grazie
119 For Magazine
anche ai due goal del figlio Edoardo (Ferrari), oltre che agli otto del solito Menendez.
Quinto posto, ai danni de La Nuova Poncia
(Arnaldo Galantino capitano non giocatore, Giacomo e Alberto Galantino, Esteban
Iturrioz, Santiago Loza), con un secco 8 a
3 e mezzo, per la squadra di casa del Roma Polo Club. Capitanata da Stefano Ottaviani, con Pedro Llorente, Josè Ortiz, Peter
Elser in team. Quest’ultimo marcato stretto, nell’ennesimo “scontro generazionale” del torneo (al secondo giorno di qualifiche), dallo zio Massimo, ma inutilmente
(nell’incontro con l’Audi Team il giovane talentuoso italo-americano ha fatto tre goal!).
Nello splendido circolo dell’Acquacetosa
anche questo… Oltre al fascino delle partite in notturna, alla consueta chiccosissima mondanità. Persino la Fanfara dei Carabinieri. E uno “scontro” tra donne (ormai,
vista la crescente passione rosa per lo
“sport dei re”, neanche tanto raro). D’Orazio jr contro l’Annunziata. Un goal per parte, nel terzo tempo, e, alla fine, sugli scudi
la seconda, per un punto (8-7) e, forse, un
pizzico di esperienza in più.
For magazine
foto di deepbluemedia.eu
Racchette capitali
Strapotere Aniene
Grandi successi nel nuoto per la squadra di Federica Pellegrini,
che vince al Foro Italico, allo Swimming Cup di Milano e agli Assoluti di fondo
Continuano i trionfi in vasca dell’Aniene,
che, al Foro Italico, dopo aver spadroneggiato ai 48° Internazionali d’Italia di nuoto, Trofeo Settecolli, ha conquistato, con
291.50 punti (231 individuali e 60 in staffetta), il 24° Campionato a squadre di serie A, cioè il suo quinto scudetto consecutivo di nuoto (come la SNAM e la DDS) e il
sesto della sua storia. Un record assoluto,
reso possibile dall’affermazione nella staffetta 4×100 mista (Elena Gemo, Giulia De
Ascentis, Elena Di Liddo, Federica Pellegrini) e da ben 15 vittorie individuali. Negli
800 sl (Gianlorenzo Parmigiani), 200 rana (Edoardo Giorgetti, Giulia De Ascentis),
200 (Giulia De Ascentis) e 400 misti (Luca
Marin), 50 (Elena Gemo) e 100 dorso (Romina Armellini). Nei 50 (Lorenzo Benatti,
Elena Gemo), 100 (Marco Belotti, Elena Di
Liddo) e 200 farfalla (Michele Cosentino).
Nei 100, 200 e 400 sl della regina del nuoto italiano, campionessa olimpica e mondiale, detentrice di tre record globali (200
e 400 sl in lunga, 200 sl in corta), Federica Pellegrini. Poco prima, per Super Fede
(tornata ad allenarsi a Verona, nella nuo-
va piscina del Centro federale”Alberto Castagnetti”) doppio oro nei 400 e 200 sl al
Settecolli (dove l’Aniene ha fatto anche
l’oro nei 400 misti, con Luca Marin). E poco dopo, alla Swimming Cup di Milano,
ancora oro, nei 100. Alle spalle dell’Aniene, nel Campionato a squadre, un’altra
romana, l’Aurelia Unicusano, con un bel
secondo posto (219 punti), una ritrovata
Alessia Filippi (la campionessa mondiale
dei 1500 sl a Roma ‘09, reduce da un infortunio alla spalla, e dalle nozze) e l’oro
nei 1500 dell’azzurra Martina Caramignoli.
Terza classificata la Larus Nuoto, di Viterbo (218), oro nei 50 e 100 sl (Luca Dotto),
200 sl (Filippo Magnini), 4×100 sl (Luca
Dotto, Michele Santucci, Filippo Barbacini, Filippo Magnini), 4×100 misti (Laugeni Fabio, Bizzarri Flavio, Macciola Marco, Magnini Filippo), 400 misti (Francesca
Aceto), 100 dorso (Fabio Laugeni). Quarto
il Forum Sport Center, ancora Roma! Successi per l’Aniene anche in “acque libere”.
Agli Assoluti di fondo (Piombino/Castel
Gandolfo), doppietta del Campione del
Mondo Roma 2009 Valerio Cleri, oro nei
120 For Magazine
“suoi” 25 km (seguito, in terza posizione,
dal giovanissimo anienino Andrea Amedeo, al primo prestigioso risultato assoluto) e anche nei 10. Oro di Giorgia Consiglio nei 25 (per appena un centesimo sulla
campionessa mondiale dei 10 km Martina Grimaldi) e argento nella 10 km. Oro
del giovane Gianlorenzo Parmigiani nella
5 km a cronometro (e bronzo di Edoardo
Vanelli, altra promessa dell’Aniene), dopo l’argento di specialità agli Assoluti Primaverili in piscina. Tutto questo mentre il
mitico anienino Salvatore Cimmino è alle
prese con la quinta delle dieci tappe del
suo incredibile “A nuoto nei mari del Globo – per un mondo senza barriere e senza
frontiere”. Stavolta circa 20 km, nelle acque presumibilmente gelide del Canada.
Salvatore (Torre Annunziata, 1964), amputato della gamba destra per una malattia,
a 15 anni, recordman italiano della traversata della Manica, ha cominciato a nuotare a 40; due anni dopo già organizzava il Giro d’Italia a Nuoto, seguito dal Giro
d’Europa.
La stagione del supertennis a Roma
è proseguita con due importanti appuntamenti:
il VI Torneo Internazionale Femminile e il Fit Regionale
Grande spettacolo all’Antico Tiro a Volo per il VI Torneo Internazionale Femminile
da 50.000$. E la vittoria “a stelle e strisce”
di Christina Mchale, che in finale ha liquidato la russa Ekaterina Ivanova (6-2 6-4).
All’esclusivo sodalizio del presidente Pugliese, nel cuore dei Parioli, la giovane statunitense, proveniente dalle qualificazioni (e dalla “impegnativa” eliminazione, agli
ottavi, della trevigiana Maria Elena Camerin, che l’aveva battuta ai quarti l’anno scorso), in semifinale ha beneficiato del ritiro
della rumena Liana Gabriela Ugur. Mentre
la Ivanova ha sconfitto la connazionale Nina Bratchikova (6-2 1-6 6-1), che, a sua volta, all’esordio, aveva fermato la cagliaritana
Anna Floris, già vincitrice del Torneo 2006.
Fuori agli ottavi, per mano della spagnola
Leticia Costas-Moreira (6-4 6-3), la bella altoatesina Karin Knapp, che, però, ha potuto
comunque festeggiare il suo 24° compleanno nella capitale, aggiudicandosi il prestigioso 25.000$ del Tevere Remo.
In finale la Knapp, n. 251, ma in fortissima
ripresa (a Roma quarto titolo ITF in carriera ed ennesimo successo degli ultimi gior-
ni!), ha battuto la francese Laura Thorpe (63 6-0). Otto stars internazionali del Torneo
hanno, poi, affiancato gli otto più bei tennisti del Tevere in una sfiziosa competizione di doppio misto, vinta da Dante Picca,
ai danni di Carlo Di Paolo. Decisamente un
grande momento tennistico per il sodalizio
teverino, appena promosso in Serie A maschile (Piero Marchiani, Damiano Di Ienno,
Fabio Tenneriello, Valerio Carrese, Giovanni
Mundula, Gianluca Ruzzetti). Mentre il Tennis Club Parioli è salito in D1 (Paolo Agnesi,
Carlo Arullani, Valerio Bonavolontà, Gaetano Catalano Gonzaga, Giacomo Marchettini, Fabrizio Pennacchioli).
Per il combattutissimo Fit Regionale a
squadre c’è da segnalare, invece, la promozione a Campione Over 60 del Canottieri Roma (Bruno Orecchio, Benedetto Vellucci, Marcello Scotto, Vincenzo Franchitti).
Over 35 il circolo del Foro Italico (Raffaele Cirillo, Marco Meneschincheri, Fabio Beraldo, Giuseppe Ronzullo), che in finale
ha battuto la Canottieri Lazio (2-0). Under
12 regionale 2011 il Tennis Parioli (Andrea
Bessire, Michele Fenoaltea, Flavio Lom-
121 For Magazine
Foto di VIDEO LAUR/IL MONDO DI ACE
bardo, Filippo Toscano). Anche vicecampione regionale U14 (Gian Marco Moroni,
Federico Benedetti, Alessandro Zimatore).
E vicecampione regionale femminile, con
Alessandra Brunelli, Daniela Cigna, Gioia Gorgerino, Claudia Ivone e Rossana Ridolfi, per ciò promosse in serie C. Intanto l’Italtennis torna a far sognare persino a
Wimbledon, anche grazie ai nostri circoli. Schiavone (n. 8 al mondo) e Pennetta (n.
21, TC Parioli), eliminate dall’austriaca Tamira Paszek (3-6 6-4 11-9) e dalla francese Marion Bartoli (5-7 6-4 9-7), in due infinite maratone, solo al terzo turno. Così come
Roberta Vinci (n. 25, TC Parioli), che, fresca vincitrice in Olanda del quinto titolo Wta
in carriera e seconda stagionale (il primo di
un’italiana sull’erba!), a Londra è stata fermata al terzo turno (come nel 2005 e 2009,
come all’ultimo Roland Garros), dalla ceca
Petra Kvitova (doppio 6-3). E Simone Bolelli (n. 121, Aniene), miglior performer azzurro
a Londra, superato alla fine dal francese Richard Gasquet (6-3 6-2 6-4). Mentre all’ultimo Roland Garros Fabio Fognini (n. 38,
Aniene) ha raggiunto addirittura i quarti.
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