Copia di 5fdd5a98e5b49079ef5c1edab50a6195 10 Abruzzo IL CENTRO GIOVEDÌ 10 DICEMBRE 2015 Le Province al de profundis «Addio a strade e scuole» I presidenti abruzzesi senza più un euro ed esposti alle rivalse assicurative a causa degli incidenti. Inviate ai parlamentari 7 richieste per poter sopravvivere di Ylenia Gifuni ◗ PESCARA Dabraviscolarettiammettonodi “aver fatto i compiti a casa” e accettato con pazienza il riordino delle funzioni amministrative impostedallariformaDelrio.Maun anno dopo l’entrata in vigore della legge e a una manciata di giorni dall’inizio della maratona in Parlamento per l’approvazione della Finanziaria 2016, i presidenti delle quattro Province abruzzesi si ritrovano con i bilanci ingessati e senza più un euro da destinare a servizi essenziali come strade,scuolee ambiente. «Se non ci sarà un’inversione di rotta», dicono all’unisono, «presto non potremo più pagare nemmeno il riscaldamento nelle scuole, figuriamoci i lavori di manutenzione. Interi paesi resteranno isolati perché non saremo più in grado di riparare le vie di comunicazione principali o mettere una pezza alle frane. Rischiamo di finire nelle aule dei tribunalia causa degli incidenti mortali sulle nostre strade e già ora siamo esposti ai contenziosi con le compagnieassicurative». In base agli ultimi dati diffusi dalla sezione abruzzese dell’Upi (Unione province d’Italia), negli ultimitreannilo Statohatagliato oltre 80 milioni di euro di trasferimenti che, in base alla normativa, saliranno a circa 120 milioni nel 2017. Una situazione-limite che impedisce alle quattro Province di ottemperare alle funzioni fondamentali rimaste loro in capo e traghetta drammaticamente gli enti di area vasta verso ildefault. Una proiezione che quantifica l’impatto dell’attuale manovra finanziaria mostra come dal prossimo anno le spese correnti a Pescara, Teramo, Chieti e L’Aquila supereranno le entrate correnti, generando così un disavanzo to- tale di 35 milioni di euro. Per questa ragione i presidenti delle Province di Pescara, Antonio Di Marco, Chieti, Mario Pupillo, e Teramo, Renzo Di Sabatino (assente perché impegnato il presidente dell’Aquila Antonio De Crescentiis), si sono riuniti i per rivolgere l’ultimo appello ai parlamentari abruzzesi di centrodestra e centrosinistra e, al tempo stesso, per suonare il “de profundis” di uno dei provvedimenti-simbolodel GovernoRenzi. Settele richieste: l’incremento da 150 a 250 milioni dei fondi per strade e scuole; l’eliminazione o riduzione del contributo dovuto alla finanza pubblica per il 2016 e il 2017; la costituzione di un fondo nazionale da 50 milioni per il mantenimento degli equilibri finanziari delle Province; un altro fondo di 113 milioni per la coper- Mario Pupillo (Chieti) Renzo Di Sabatino (Teramo) Antonio De Crescentiis (L’Aquila) Antonio De Marco (Pescara) tura integrale delle spese per l’assistenza alla disabilità; l’eliminazione delle sanzioni per lo sforamento del patto di stabilità; la moratoriatotaledei mutuiaccesi dalle Province con Cassa depositi e prestiti e la trasformazione in hub delle nuove aree vaste ren- dendole capaci di svolgere la funzione di stazione unica appaltanteperiComuni. «L’emergenza è già iniziata», si lascia andare Pupillo, «la Regione ci ha promesso 28 milioni di euro, ma quei soldi non arrivano. A Chieti le assicurazioni stanno iniziando a recedere i contratti e alzare la franchigia per i troppi incidenti. Le banche non ci fanno più da tesoreria». «Con questi numeri», sintetizza Di Sabatino, «non ci sono le condizioni affinché la riforma vada in porto». Di Marco, che un anno fa aveva ipotizzato di lasciare in assenza di condizioni economiche tali da permettere la gestione di servizi prioritari come strade e scuole, condivide il grido di dolore lanciato dai colleghi, ma si dice ottimista sull’approvazione del maxi-emendamento alla Finanziaria: «C’è lo stesso grado di consapevolezza in tutta Italia, in diverse occasioni abbiamo detto che cosa ci occorre per gestire i territori: per questo riesco ad essere fiducioso». ©RIPRODUZIONERISERVATA REGIONE PESCARA Debiti a 530 milioni Ma c’è l’operazione salva-bilancio Chirurghi da tutta Italia a congresso ◗ PESCARA ◗ PESCARA E’ agganciata a un emendamento presentato dal deputato abruzzese Antonio Castricone (Pd) la speranza della Regione di poter spalmare il debito di 530 milioni in 15 anni anziché in 7. «Questo», afferma Castricone, «agevolerebbe la formazione del bilancio senza ricorrere a tagli pesanti che inciderebbero su servizi essenziali». In alternativa pende un mutuo da 100 milioni. Eventualità a cui ha fatto accenno l’assessore al Bilancio Silvio Paolucci: «La modifica normativa e di registrazione contabile concordata con altre Regioni e con il governo, ci consentirà di utilizzare le economie in giacenza, tra le quali 237 milioni per le Asl». Per quel che riguarda i rilievi della Corte dei conti, Paolucci parla di nuovo modello gestionale in modo da rispondere anche alle questioni sollevate: «E per i rendiconti 2013, il termine del 9 dicembre era stato concordato con la stessa Corte». Più di 90 relatori oggi e domani a Pescara (hotel Esplanade)per il congresso nazionale della Società italiana di Chirurgia toracica. Ad organizzare l’evento, il direttore del reparto dell’ospedale, Achille Lococo, lo stesso che ha avuto l’incarico di stilare le linee guida nazionali che saranno adottate dalla società scientifica riguardo “Il nodulo polmonare solitario: un tema antico che torna di attualità”. I 90 direttori delle varie Chirurgie toraciche italiane affrontano una serie di tematiche legate al tumore del polmone, dallo screening alla chirurgia mininvasiva. Un altro appuntamento importante in questo settore è quello previsto per sabato 19 dicembre, sempre a Pescara. Si tratta del congresso di Chirurgia robotica multidisciplinare in cui Lococo relazionerà come coordinatore e responsabile del Progetto Robot Pescara.