La memoria
Problemi generali




La memoria non è solo “archiviazione” di
informazioni, ma un complesso di strategie che
coinvolge pensiero, attenzione e percezione.
Per migliorare la memoria non bastano le semplici
mnemotecniche, ma bisogna intervenire su tutti
questi meccanismi.
Ma cos’è esattamente la memoria?
Cosa vuol dire dunque migliorarla? Aumentarne la
capienza? Migliorarne l’efficienza?

Sistemi di memoria



Interni
Esterni
Fasi



Codifica
Ritenzione
Recupero

I diversi sistemi esterni codificano con
velocità
e
precisione
differenti
le
informazioni.

La ricodifica consiste nella trasposizione
delle informazioni in un diverso codice.

La codifica e la ricodifica implicano


(ri) elaborazione
(ri) codifica
delle informazioni.
Tre problemi fondamentali

Se la memoria fosse troppo ricca, precisa e dettagliata
sarebbe inutilizzabile. Per essere operativa deve selezionare
le informazioni più importanti. Come funziona tale selezione?

Per essere efficiente, la memoria deve essere organizzata.
Qual è l’organizzazione della memoria umana?

Per essere efficiente la memoria deve anche essere veloce a
rintracciare le informazioni. Come avviene la ricerca delle
informazioni? Come può essere resa più veloce tale
consultazione?
Principali luoghi comuni sulla memoria
La ripetizione facilita il ricordo. I
Obiezione
Non tutte le tabelline si ricordano allo stesso
modo, malgrado vengano ripetute lo stesso
numero di volte.
Spiegazione
Ruolo dell’organizzazione
Principali luoghi comuni sulla memoria
La ripetizione facilita il ricordo. II
Obiezione
Riconosco come familiare un volto per strada,
ma non riesco a ricordare di chi si tratta,
dove vedo quel volto di solito.
Spiegazione
Ruolo del contesto
Principali luoghi comuni sulla memoria
Il tempo cancella le tracce, come affermato
già da Ebbinghaus (1885) che descrisse la
relazione tra trascorrere del tempo e perdita
delle informazioni in memoria.
Legge dell’oblio di Hebbinghaus
Il fattore più ovvio che determina l’oblio è il passare
del tempo. La ritenzione cala rapidamente all’inizio e
molto lentamente dopo le prime 9 ore.
Principali luoghi comuni sulla memoria
Il tempo cancella le tracce
Obiezione
Ricordiamo meglio esperienze trascorse da
più tempo rispetto a esperienze più recenti.
Spiegazione
Difficoltà di recupero (minore consolidazione)
Principali luoghi comuni sulla memoria
I vuoti di memoria sono dovuti a fattori emotivi
(ansia, paura)
Obiezione
Possono verificarsi anche in condizioni emotive normali.
Fenomeno della reminiscenza in epoche successive.
Spiegazione
La memoria è sempre attiva.
Principali luoghi comuni sulla memoria
Esistono persone che hanno ricordi così
vividi che ritengono di avere in memoria
riproduzioni fotografiche di eventi o luoghi.
Obiezione
Frequenti difficoltà ed errori nel fornire dettagli su richiesta.
Spiegazione
Noi non archiviamo in memoria fotografie, ma tratti costanti,
che ci permettono di eseguire riconoscimenti anche su
immagini riprese a differenti angolazioni, in condizioni di luce
diverse, etc.
La mente umana come
elaboratore di informazioni.
Human Information Processing (HIP)
Ogni teoria della memoria è una teoria
dell'elaborazione dell'informazione: individuare i
processi cognitivi che si verificano a partire dal
momento in cui vengono stimolati gli organi di senso.
Parte
dell'elaborazione
dell'informazione
è
organizzazione della memoria e rappresentazione
delle informazioni. Doppio flusso di informazioni.
Precursori:

Bartlett (1932).
La guerra degli spiriti
Una notte due giovani di Egulac andarono al fiume per cacciare foche. Era scesa la
nebbia e tutto era calmo quando udirono dei gridi di guerra e pensarono: “Può darsi
che ci sia una riunione di guerra”. Fuggirono sulla spiaggia e si nascosero dietro un
tronco. Giunsero delle canoe; essi udivano il rumore dei remi ed una canoa venne
verso di loro. C'erano cinque uomini nella canoa e dissero: “Cosa ne pensate? Noi
vorremmo portarvi con noi. Stiamo risalendo il fiume per far guerra alla gente”. Uno
dei due uomini disse: “Non ho frecce”.
“Le frecce sono nella canoa” risposero.
“Non verrò. Potrei essere ucciso. I miei genitori non sanno dove sono andato. Ma tu”
disse rivolgendosi all’amico “puoi andare con loro”. Così uno dei due giovani andò,
l’altro tornò a casa. I guerrieri risalirono il fiume fino ad una città sull’altro lato del
Kalama. La gente scese al fiume, cominciò a combattere e molti furono uccisi. Ma
presto il giovane udì uno dei guerrieri dire: “Svelto, andiamo a casa; quell'indiano è
stato colpito”. Allora egli pensò: “Ma sono spiriti”. Non si .sentiva male ma quelli
dicevano che era stato colpito. Così le canoe tornarono ad Egulac ed il giovane sbarcò
vicino a casa ed accese un fuoco. Egli raccontò a tutti dicendo: “Guardate, ho
accompagnato gli spiriti: siamo andati a combattere. Molti compagni sono stati uccisi
e molti di quelli che ci hanno attaccato sono caduti. Mi hanno detto che ero stato
colpito ma io non sentivo male”. Disse ciò e poi tacque. Quando sorse il sole egli
tacque. Qualcosa di nero gli venne fuori dalla bocca, il viso gli si contorse. La gente
saltava e gridava.
Era morto.
La stessa storia quindici minuti più tardi
Due giovani vicino ad un fiume stavano cominciando a cacciar foche
quando apparve una barca con cinque uomini. Erano armati. I giovani
prima si spaventarono ma poi gli uomini chiesero di andare con loro per
aiutarli a combattere alcuni nemici sull’altra riva del fiume. Uno dei due
giovani disse di non poter andare perché i suoi genitori sarebbero stati
in ansia per lui; l'altro disse di voler andare ed entrò nella barca. A sera
tornò alla sua capanna e disse ai suoi amici di essere stato in battaglia.
Moltissimi erano stati uccisi ed egli era stato ferito da una freccia, ma
non aveva sentito alcun dolore, disse. Essi gli dissero che forse aveva
combattuto in una battaglia di fantasmi. Allora egli ricordò che tutto ciò
era stato molto strano e si agitò molto.
Al mattino, tuttavia, si sentì molto male, e gli amici si raccolsero
attorno; egli diventò pallido e cadde a terra contorcendosi e urlando. I
suoi amici erano terrorizzati. Alla fine si calmò. Qualcosa di duro e nero
uscì dalla sua bocca, poi si contorse e morì.
Due mesi dopo
Due giovani scesero al fiume a cacciare foche. Se ne stavano
nascosti dietro uno scoglio quando giunse fino a loro una barca con
alcuni guerrieri. Questi dissero di essere amici e li invitarono ad
aiutarli a combattere un nemico al di là del fiume. Il più grande
disse di noti poter andare perché i suoi genitori sarebbero stati in
ansia se, non fosse tornato a casa. Così il giovane andò con i
guerrieri nella barca. A sera tornò e disse ai suoi amici che aveva
combattuto in una grande battaglia e che da entrambe le parti molti
erano stati uccisi. Dopo aver acceso un fuoco andò a dormire. Al
mattino al sorgere dei sole, si levò ed i suoi vicini andarono a
trovarlo. Egli aveva detto loro d'essere stato ferito in battaglia ma di
non aver provato alcun dolore. Subito però peggiorò. Si contorse,
urlò e cadde a terra morto. Qualcosa di nero uscì dalla sua bocca. I
vicini dissero che dovevi essere stato in guerra con gli spiriti.
Due anni e mezzo più tardi
Alcuni guerrieri andarono a combattere contro
gli spiriti. Combatterono tutto il giorno ed uno
di loro fu ferito. A sera tornarono a casa,
trasportando il loro compagno ammalato.
Quando il giorno finì egli peggiorò rapidamente
e gli abitanti del villaggio gli si fecero intorno.
Al tramonto spirò, qualcosa di nero uscì dalla
sua bocca. Era morto.
Bartlett

Il richiamo di materiale significativo è una
ricostruzione




Atteggiamenti culturali
Convinzioni personali
Reazione emotiva
Razionalizzazione
Alla necessità di un lungo sforzo per apprendere
azioni complesse (leggere o scrivere o guidare),
dopo una lunga pratica, non corrisponde più
impaccio, anzi si esibisce comportamento
"disattento".
Stretto
legame
tra
attenzione,
memoria,
apprendimento e coscienza. Una teoria della
memoria deve spiegare gli automatismi, cioè la
differenza nei meccanismi attivi quando si
esegue qualcosa "automaticamente" e quando
facciamo qualcosa con circospezione e
prudenza.
Memoria e Psicologia Associazionista
Associando due esperienze (es.: volto e voce),
l’una richiama l’altra. L’apprendimento è il
risultato della creazione di legami associativi
secondo la filosofia prima e la corrente
associazionista poi, dominante in psicologia,
anche nell’apprendimento verbale.
Secondo l’impostazione associazionista non si
possono osservare le operazioni mentali, ma ci
si può solo riferire agli eventi osservabili, lo
stimolo e la risposta. Le teorie non possono fare
riferimento a processi interni. Necessità di
procedure adeguate nella scelta del materiale
(ad es. familiarità simile per tutti i soggetti) e
delle procedure:
– Apprendimento (o metodo dell'anticipazione)
seriale
– Apprendimento per coppie associate
– Ricordo libero
cifre udite
tracce
rievocazione
90817263
9-8...1-7...6
9-8-1...7-6
90817263
9-0-8-7...6-3
9-0-8-7-6-3
90817263
9-0-8-1-7-2-6-3
9-0-8-1-7-2-6-3
Il modello associativo
… associazioni deboli
- associazioni forti
sillabe udite
tracce
rievocazione
MAB-REN-FOD
M...-R…-N
MAR-...
MAB-REN-FOD
MABel-RENna-FODera
MAB-REN-...
MAB-REN-FOD
MABel-(porta)-RENna
-FODerata
MAB-REN-FOD
Il modello dell’apprendimento attivo
Al primo tentativo il soggetto imprime poco in
memoria; al secondo attribuisce un significato alle
sillabe, al terzo si avvale della mediazione linguistica.
Il modello cognitivo
cifre udite
90817263
tracce
divido a coppie ….
sembrano decrescenti
rievocazione
recupero
9-8-1...7-6
recupero
9-0-8-7-6-3
recupero
9-0-8-1-7-2-6-3
90…81…7.6
90817263
Se guardo un numero si e uno no
vedo: 9, 8, 7, 6 e poi 0, 1, 2 ...
90817.63
90817263
Sono coppie… la successiva si
ottiene sottraendo 9
alla precedente
90817263
Modello di Atkinson e Shiffrin (1968)
Distinzione
 Processi
strutturali (magazzini)
 Processi di controllo
 Esplorazione
(MBT)
 Rehearsal (ripetizione subvocalica)
Elaborazione delle informazioni in memoria
LTM
Segnali
fisici
Reiterazione di
consolidazione
Trasduzione
sensoriale
Registro
Sensoriale
Reiterazione
di mantenimento
selezione
STM
Perdita
dal RS
Perdita
dalla
STM
Cestino
Cestino
Memoria iconica
Presentazione di gruppi di 12 lettere disposte
su tre righe e quattro colonne per 50 msec.
Quadro di lettere
(50 msec)
B
F
T
X
Suono alto
S
M
P
R
Suono med
N
D
L
V
Suono bass
Memoria iconica
In questa condizione i soggetti riescono a
recuperare non più di 5 lettere


Avevano visto solo quelle ?
L’immagine era tutta presente, ma una parte
era stata persa nel tempo della verbalizzazione
delle prime lettere ?
Memoria iconica
I soggetti sentivano, dopo aver visto la
matrice, un suono che, a seconda della sua
altezza, indicava quale delle 3 righe doveva
essere ricordata  procedura del resoconto
parziale
di lettere
Segnale sonoro che indica
Segna
QuadroQuadro
di lettere
(50 msec)
la riga da riportare
(50 msec)
B
FF
TT
XX
Suonoalto
alto
Suono
S
MM
PP
RR
Suono medio
Suono
medio
N
DD
LL
VV
Suono basso
basso
Suono
la
Memoria iconica
In questa condizione i soggetti riuscivano a recuperare
3 delle 4 lettere
(per cui in prospettiva sulla matrice totale 3x3=9 su 12)
Memoria iconica

La memoria
capacità

Mantiene le informazioni solo per un tempo
breve
 dopo
iconica
ha
una
500 msec la traccia scompare
notevole
Oblio nella memoria a breve termine
(Peterson e Peterson, 1959)
percentuale di risposte corrette
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
0
5
10
15
intervallo di ritenzione (sec)
20
Rievocazione di tre
lettere dopo intervalli
di diversa durata.
Durante l’intervallo tra
la presentazione delle
lettere e la
rievocazione i
soggetti contavano
alla rovescia per tre o
per quattro.
L’accuratezza del
ricordo decresce
all’aumentare degli
intervalli.
Aspetto
Registro
sensoriale
Memoria a breve
termine (STM)
Memoria a lungo
termine (LTM)
Modalità di ingresso
dell’informazione
Preattentiva
Richiede attenzione
Mediante reiterazione
Conservazione
dell’informazione
Impossibile
Mediante: attenzione
continuativa; reiterazione
Mediante: ripetizione;
organizzazione
Formato che assume
l’informazione
Copia letterale
dell’input
Fonemico
(visivo? semantico?)
Semantico (larga misura);
visivo, uditivo
Capacità di
contenimento
Ampia
Piccola
Non se ne conoscono i
limiti
Perdita
dell’informazione
Decadimento
Sostituzione
Forse decadimento
Durata della traccia
Da 0,25 a 2
secondi
Fino a 30 secondi
Forse nessuna perdita
Perdita accessibilità o
discriminabilità per
interferenza
Da minuti ad anni
Recupero
Lettura
Probabilmente
automatico Item a livello
di coscienza. Cue
temporali/ fonemici
Cue per il recupero
Forse processo di
esplorazione
La comprensione
come ricerca di strutture di significati
Se i palloncini scoppiassero il suono non
raggiungerebbe più la sua meta, perché il tutto
verrebbe a trovarsi troppo lontano dal piano
giusto. Anche una finestra chiusa impedirebbe
al suono di arrivare perché la maggior parte
degli edifici è dotata di un buon isolamento.
Poiché tutta l'operazione dipende da un flusso
continuo di elettricità, anche una rottura del
cavo a metà avrebbe causato dei problemi ...
... Naturalmente l'amico potrebbe gridare, ma
la voce umana non è potente al punto di
arrivare fino a quella distanza. Un altro
problema sarebbe la rottura della corda dello
strumento. Non sarebbe più possibile fare un
accompagnamento al messaggio. È chiaro
che la situazione migliore si avrebbe con una
distanza minore. Ci sarebbero allora meno
potenziali problemi. Con un contatto faccia a
faccia poche cose andrebbero storte.
Punteggi di comprensione e ricordo
Senza
contesto
(1 ripet)
Senza
contesto
(2 ripet)
Contesto
dopo
Contesto
parziale
Contesto
prima
Valutazione
comprensibilità
2,30
3,60
3,30
3,70
6,10
Numero di
unità ricordate
3,60
3,80
3,60
4,00
8,00
Bransford e Johnson (1972)
La memoria di lavoro

E’ composta da più sottosistemi distinti



Sistema esecutivo centrale
Sistema sottoposto di ciclo fonologico
Sistema sottoposto di taccuino visuo-spaziale
Baddeley, 2003
Tipi di memoria
La testimonianza oculare e i suoi errori
Loftus (1975) eseguì un esperimento consistente in tre fasi:
I.
Esposizione
diapositive)
del
soggetto
all’avvenimento
(film
o
II. Il soggetto viene esposto a nuove informazioni: subisce
domande o legge un resoconto scritto dell’avvenimento
III. Il
soggetto deve riferire ciò a cui ha assistito o
riconoscere diapositive
“urto”
“schianto”
Se nella fase I il soggetto osserva un film che
mostra un incidente, nella fase II si chiede al
soggetto “a che velocità andava la vettura
quando è passata davanti alla baracca bianca”
(che non esisteva), nella fase III 1/6 dei soggetti
rispondeva affermativamente alla domanda se
aveva visto una baracca.
La domanda contenente la falsa
informazione sulla baracca aveva distorto il
ricordo.
Ricerca in laboratorio e metodo sperimentale

Vantaggi e limiti della ricerca in laboratorio






Organizzazione e validità di un esperimento
Variabili e loro controllo
Scelta dei soggetti
Assegnazione dei soggetti ai gruppi
I quasi esperimenti
Esperimenti su singoli soggetti
Ricerca sul campo: le inchieste
 Inchieste con questionario
 Rapporti causali e rapporti di connessione




Concordanza
Correlazione
Regressione
Contingenza
 Il campione
 Domande aperte e chiuse
 Sincerità delle risposte (desiderabilità sociale)
Ricerca sul campo: i metodi osservativi
Ispirato al metodo etologico
 Oggettività dell’osservazione
 Formulazione e conferma delle ipotesi
 Ambiti di applicazione
 Dimensione temporale dell’osservazione
 Longitudinale (entro soggetti)
 Trasversale (tra soggetti)
La ricerca in ambito clinico
 Ricerche cliniche (esperimenti, quasi esperimenti, inchieste)
 Diagnosi
 Clinica
 Giudiziaria
 Procedura induttiva
 Colloquio
 Test
 Psicoterapia
 Conoscere
 Cambiare
La ricerca in ambito clinico
Il problema della verifica
 Concretezza empirica e operazionalizzazione
 Oggettiva (carattere pubblico dei dati)
 Criteri condivisi per la valutazione del cambiamento
terapeutico
 Terapeuti formati ai metodi osservativi
Ambito e metodo di ricerca della scienza cognitiva
 Intelligenza artificiale
 Hardware
 Software
 Studio della black box
 Il metodo simulativo
 Ipotetico deduttivo
 Operazionismo: non solo esiti comportamentali, ma
anche costruzione e verifica dei modelli
 Intelligenza artificiale e Connessionismo
Ambito e metodo di ricerca della scienza cognitiva
 Vantaggi del metodo simulativo
 Penetrare meccanismi del black box
 Sistemi esperti
 Svantaggi del metodo simulativo
 Differenza mente - calcolatore
 Trascura aspetti propriamente umani:
sentimenti, consapevolezza intenzionalità
 Necessità di pluralità di metodi
emozione,
Recenti studi hanno mostrato che più
caffè si beve e più si è soggetti ad attacchi
cardiaci.
Poiché questi risultati sono di natura
più correlazionale che sperimentale ad essi
si può dare una terna di interpretazioni.
Bere caffè
Attacchi cardiaci
Predisposizione agli
attacchi cardiaci
Bere caffè
Tipo di vita superattiva
(tendenza a preoccuparsi, a rimanere
alzati fino a tardi, superlavoro, etc.)
Bere caffè
Attacchi cardiaci
 Bere caffé è causa diretta di disturbi cardiaci.
 La predisposizione agli attacchi cardiaci in qualche modo
porta a bere caffè.
 La relazione tra bere caffé e attacchi cardiaci proviene dal
fatto che entrambi sono legati ad uno stile di vita superattiva
(chi beve molto caffé tende all’ansia, a stare molto sveglio, al
superlavoro, ecc.).
Bere caffè
Attacchi cardiaci
Predisposizione agli
attacchi cardiaci
Bere caffè
Tipo di vita superattiva
(tendenza a preoccuparsi, a rimanere
alzati fino a tardi, superlavoro, etc.)
Bere caffè
Attacchi cardiaci
 L’ultima interpretazione sembra la più ragionevole.
 La prima non può essere completamente rifiutata.
 La seconda sembra non avere molto senso.
Metodo
Scopo
Conduzione
Manipolazione
Descrizione
Osservare e registrare i
comportamenti
Studio di casi;
inchieste;
osservazioni
naturalistiche.
no
Correlazione
Individuare relazioni che
si verificano
naturalmente; stabilire
con che precisione una
variabile ne predice altre
Calcolo di
associazioni
statistiche
no
Sperimentazione
Investigare i rapporti
causa-effetto
Manipolare uno (o
più) fattori dopo
l’assegnazione a un
gruppo a caso per
eliminare differenze
pre-esistenti tra i
soggetti
si
Il cervello: anatomia e funzionamento
Cervello come
 Interfaccia con la realtà, strumento di conoscenza
 Sede di tutta la nostra conoscenza, del mondo esterno così
come del nostro corpo (homunculus motorio e sensitivo).
 Rapporto tra stimolazione della corteccia e sensazioni (arto
fantasma, allucinazioni visive -> occhi e orecchi “artificiali”,
esperimenti di Pensfield).
 Insuccesso dei tentativi di simulazione dell’attività
cerebrale:
 errori o eccessiva semplificazione delle assunzioni
iniziali
 continuo rinnovamento dei sistemi biologici.
Il cervello
Anatomia e funzionamento
 Cervello: variazioni interindividuali nel peso e per piccole
differenze nella struttura macroscopica.
 Il cervello contiene 100.000.000.000 (1011) di cellule e
ognuna di esse comunica con altre formando fa 1.000 a
10.000 sinapsi (per contarle tutte impiegando 1 secondo
ciascuna impiegherebbe 32.000.000 anni).
 100.000.000.000.000 (1014) almeno di sinapsi, 600.000.000
(108) per mm3 di cervello
Il cervello: anatomia e funzionamento
Funzioni della corteccia:




Controllo del comportamento motorio
Linguaggio
Attenzione
Pensiero…
in poche parole della MENTE
 Organizzazione strutturale simile delle diverse aree della
corteccia, specializzate in diverse funzioni, sensoriali o
motorie o complesse (aree frontali).
Il cervello: anatomia e funzionamento
SNC struttura simmetrica:
 Encefalo
 2 emisferi: aree corticali e sottocorticali
 4 lobi
 frontale (pianificazione azioni future, controllo movimenti,
emotività e personalità medialmente, linguaggio produzione- a sin)
 parietale (sensazioni somatiche, immagine corporea)
 temporale (udito, apprendimento, memoria, emozioni,
linguaggio -comprensione- a sin)
 occipitale (visione)
 Midollo spinale.
L’apprendimento
Introduzione
 Apprendimento come processo o fattore
antagonista a quello della trasmissione
genetica.
 Riproposizione della dicotomia innatismoempirismo.
 (esempio TBC).
 Confronto col Q.I.: in ambiente uniformemente
ottimale prevale fattore genetico; se l’ambiente
è molto variabile prevale il suo ruolo su quello
genetico
Definizioni
 Conoscenza ottenuta per mezzo dello studio o
dell’istruzione
 Atto di acquisire una conoscenza o un’abilità
 Modificazione comportamentale conseguente a
un’interazione con l’ambiente e come risultato
di esperienze che conducono allo stabilirsi di
nuove configurazioni di risposta agli stimoli
esterni
Principali aspetti dell’apprendimento
il processo di interazione con l’ambiente,
spontaneo o intenzionale
le nuove acquisizioni legate a questa
interazione
Principali aspetti dell’apprendimento
Escludere
Tendenze innate alla risposta
Maturazione
Stati temporanei
fatica
droghe
Definizioni
 Insieme di quei cambiamenti relativamente stabili nel
comportamento che sono la conseguenza delle passate
esperienze e hanno per lo più funzione adattiva (Darley
et al., 1984, orientamento cognitivista)
 Per Catania (1984) definizione
l’apprendimento ha rappresentato:
 cose diverse
 in tempi diversi
 per persone diverse.
difficile
perché
Definizioni
 Apprendimento e cambiamento.
 Sorgente del cambiamento: l’ambiente.
 Stimoli e risposte.
 Il riflesso tra filosofia e fisiologia
Concetto di riflesso (Cartesio)
Secenov (ogni evento nel SNC ha causa esterna: cade
il concetto di comportamento spontaneo)
Secenov e Darwin influenzarono Pavlov
Watson
Definizioni
Stimoli e risposte
 Stimulus = pungolo
Ambiente psicologico = somma stimoli da nascita
a morte
 Stimolo
=
dell’ambiente
variazione
percepibile
funzione stimolo, lungo un continuum tra:
geneticamente predisposta, oppure
acquisita
Definizioni
Stimoli e risposte
 funzioni dello stimolo
 elicitante produce reazione automatica e involontaria
 discriminativa indica occasione
opportuna per emettere una risposta
naturalmente
o
socialmente
 rinforzante rende più forte (= più frequente) una risposta
 punitiva rende più debole (= meno frequente) una risposta
 Stimolo = classe di stimoli
 Stimolo è tale in quanto in grado di produrre risposta.
Definizioni
Stimolo come causa della risposta?
 Risposte elicitate = reazioni involontarie alla presentazione
dello stimolo: salivazione, contrazione pupilla, etc.; sono
reazioni adattive.
 Comportamenti emessi non sono effetto in senso
deterministico, ma hanno un senso nella storia delle
interazioni del soggetto con l’ambiente; attraverso di esse il
soggetto modifica l’ambiente, in modo più o meno adattivo (il
più o meno si riferisce al fatto che certi comportamenti
possono essere nocivi per l’ambiente).
Definizioni
 Eventi situazionali: ruolo del contesto. Il pianto
in ambito sociale può significare gioia o dolore a
seconda del contesto.
 Stabilità del cambiamento: L’apprendimento è
un fenomeno diverso dall’assuefazione o
abituazione (risposta di orientamento) e dalla
sensibilizzazione.
Definizioni
Valore adattivo dell’apprendimento (Darwin)
Due sono le conseguenze:
 non c’è più contrapposizione tra ciò che è appreso e ciò
che è trasmesso geneticamente;
 apprendimento
è
adattivo,
nel
senso
che
potenzialmente consente di migliorare l'interazione con
l’ambiente, anche se una certa parte di esperienze non
lo è (capricci, oblio, etc.).
Definizioni
Valore adattivo dell’apprendimento
Apprendimento in termini darwiniani afferma
l’adattività della selezione
 Concetto di casualità (cioè la variazione non
necessariamente adattiva; la selezione elimina
variazioni casuali che adattive non sono)
 Concetto di nuove configurazioni di risposte (non
nuove risposte), in quanto sono possibili solo
risposte caratteristiche di una specie.
è
le
di
le
Variabili, leggi, modelli, teorie
Puzzle-box
di
Thorndike
Puzzle-box di Thorndike
Il gatto rinchiuso nella gabbia poteva uscirne premendo
una leva sul pavimento. All’inizio di ogni prova si giravano
verso l’alto i due fermi ai lati dello sportello e si toglieva il
chiavistello di sinistra. Quando il gatto premeva la leva, la
funicella ad essa collegata sollevava il chiavistello di destra
e lo sportello cadeva, aprendo la gabbia.
Thorndike, 1898
Legge dell’effetto di Thorndike
Legge dell’effetto di Thorndike
Legge dell’effetto di Thorndike
Delle diverse risposte emesse nella stessa situazione quelle che sono
accompagnate o immediatamente seguite da soddisfazione per
l’animale saranno, a parità di altre condizioni, connesse molto
fermamente con la situazione, cosicché, quando essa si ripresenterà,
esse probabilmente si ripeteranno; quelle che sono accompagnate o
immediatamente seguite da disagio per l’animale saranno, a parità
di altre condizioni, connessioni indebolite con la situazione,
cosicché, quando questa si ripresenterà, esse probabilmente si
manifesteranno meno. Maggiore la soddisfazione o il disagio,
maggiore la forza o la debolezza del legame.
Apprendimento Apprendimento
frazionato
globale
Pratica
massiva
Pratica
distribuita
L’intero materiale
viene appreso per
prove successive
senza intervalli
Il materiale suddiviso in
sottounità viene
appreso per prove
successive senza
intervalli
L’intero materiale
viene appreso per
prove successive
intervallate
Il materiale suddiviso in
sottounità viene
appreso per prove
successive intervallate
Teorie dell’apprendimento
 Pavlov, Thorndike, Watson (fino anni ‘20): pochi dati,
molta enfasi ideologica.
 Gestalt e neo-comportamentismo: Tolman, Hull (anni
‘30-’50); Skinner (comportamentismo) e Piaget (precognitivista).
Moltissimi dati; il comportamento umano viene largamente
spiegato in termini di apprendimento.
 Dopo gli anni ‘60
dell’apprendimento.
non
si
parla
più
di
teorie
Dopo anni ‘60 non si parla più di teorie
dell’apprendimento per 2 ragioni:
1. Tematica
Abbandono della prospettiva hulliana e dei temi
tradizionali, con nascita di ambiti di studio più
specifici (apprendimento verbale, codifica,
organizzazione, etc più “cognitivi”), analizzati
più in termini di memoria che di
apprendimento.
Anche all’interno del comportamentismo viene
abbandonata la prospettiva hulliana:
Skinner introduce:
 L’analisi sperimentale del comportamento.
 L’analisi applicata del comportamento
 La behavior modification.
Wolpe Eysenk e Shapiro introducono:
 La terapia del comportamento.
Kantor introduce
 L’analisi intercomportamentale (sviluppo e linguaggio)
Dopo anni ‘60 non si parla più di teorie
dell’apprendimento per 2 ragioni:
2. Metodologica
Sostituzione di teoria con modelli.
La presa di coscienza dell’illusorietà della possibilità di
costruire la teoria dell’apprendimento ha portato a
interrogarsi sul senso e utilità delle teorie
dell’apprendimento
Tre funzioni delle teorie dell’apprendimento:
1. Schema generale che guida la ricerca
2. Organizzare e dare senso alle leggi dell’apprendimento
3. Spiegare cos’è e come funziona l’apprendimento
Dopo anni ‘60 non si parla più di teorie
dell’apprendimento per 2 ragioni:
2. Metodologica
Due scelte possibili:
1. Elaborare una teoria unica, ampia e formale (Hull e
Spence)
2. Elaborare teorie più ristrette e meno formalizzate, ma
più precise. Queste ultime rischieranno di trascurare
l’interpretazione generale del comportamento umano,
ma permetteranno di applicare i criteri di previsione e
controllo nella sperimentazione e acquisizione dei dati.
Il Condizionamento di base
 La procedura di base
 Le relazioni temporali tra gli stimoli
 Il condizionamento di ordine superiore
 Il valore adattivo dei riflessi condizionati
 Il condizionamento classico nell'uomo
 Il condizionamento di emozioni e paure
Procedura di base
SN
SC
SI
SI
RI
RI
RC
Relazione temporale tra gli stimoli
Suono
Cibo
Suono
Cibo
Suono
Cibo
Suono
Cibo
Suono
Cibo
Efficacia
simultaneo
+
SC precede SI
++
fine SC prec. iniz SI +++
di traccia
+
retrogrado
--
Condizionamento di ordine superiore
SN1
SC1
SN2
(SC1
SN2
SC2
SI
SI
RI
RI
RC1
SC1
SI
SC1
RC1
RI)
RC1
RC2
Il condizionamento classico nell’uomo
Nell’uomo i riflessi innati sono pochi, poco complessi
e inadeguati ad assicurare la sopravvivenza, ma
presentano un’ampia capacità di condizionamento.
 Salivazione
 Pupilla
 Psicogalvanica
 Ammiccamento
 Alterazioni termiche
 Reazioni vasomotorie
 Ritmo cardiaco
Le interazioni operanti
 Limiti del condizionamento classico
 Metodologia da laboratorio
 Gamma di risposte limitata
 Risposte semplici, involontarie, elicitate da stimolo
specifico
 Rappresenta porzione limitata del comportamento.
 Skinner riprende lo studio sistematico del ruolo
delle ricompense e punizioni.
Le interazioni operanti
Precursori
 Darwin (Principio della continuità delle specie;
“rivoluzione copernicana” che ha tolto all’uomo la
prerogativa
dell’esclusività
della
ragione
e
dell’intelletto)
 Romanes (Animal intelligence, 1882) riassume ricerche
aneddotiche, spesso di gentiluomini appassionati, ma
ricercatori poco rigorosi, tese a mostrare nell’animale
esempi di:





ragionamento
altruismo
autocontrollo
senso civico
etc.
Condizionamento Operante
La procedura di base
Secondo Skinner esistono due diverse classi
di comportamenti:
 Classe rispondente
(risposte elicitate da stimoli conosciuti)
 Classe operante
(risposte emesse indipendentemente
stimoli identificabili)
da
Condizionamento Operante
La procedura di base
Contingenza a tre termini di Skinner:
 OPERANTE = classe di risposte tra loro funzionalmente
simili (es. pressione leva)
 CONSEGUENZE = conseguono al comportamento,
alterandone (in più o in meno) la probabilità di comparsa
rispetto al baseline (livello operante)
 STIMOLO DISCRIMINATIVO = è presente quando
l’operante è seguito da determinate conseguenze; non è
pungolo, non provoca risposta, ma rappresenta un aspetto
importante della relazione tra risposta e conseguenze.
Condizionamento Operante
La procedura di base
Contingenza a tre termini di Skinner
Indica il rapporto di dipendenza funzionale che
si viene a stabilire in modo naturale (o artificiale
nel corso dell’esperimento) tra questi tre
elementi.
Le conseguenze del comportamento
Rinforzatori
 Ricompensa
 Premio
 Punizione
 Soddisfazione e disagio
(Thorndike, definiti operazionalmente come
stato che l’animale cerca di prolungare o
evitare)
Rinforzatori
Rinforzatore = evento-stimolo che rende più forte
(= frequente e probabile) un comportamento
 Rinforzatore
positivo:
stimolo
la
cui
presentazione rafforza la classe di risposte che
segue.
 Rinforzatore negativo: stimolo la cui rimozione
(intesa come assenza dopo presenza) rafforza la
risposta che segue.
Rinforzatori
Rinforzatore negativo
definizione alternativa ambigua
può essere anche definito come quello
stimolo la cui presentazione ha un effetto
indebolente sul comportamento cui segue.
 mettersi all’ombra per ripararsi dalla calura
 chiudere finestra per rumore esterno
 analgesico per emicrania
Stimoli come Rinforzatori
 elicitante produce reazione automatica e involontaria
 discriminativa indica occasione naturalmente o
socialmente opportuna per emettere una risposta
 rinforzante rende più forte (= frequente) una risposta
 punitiva rende più debole (= meno frequente) una
risposta
Primari o naturali
aria, acqua, sonno, calore, ecc.
Secondari o condizionati
legati a bisogni non fisiologici, ma “costruiti” nel corso della vita,
mediante “sostituzione”, spesso in occasione di situazioni
contingenti, casuali.
Generalizzati
collegati con più rinforzatori primari: esplorazione, interazione col
mondo fisico -manipolazione ambiente-, attenzione, approvazione,
affetto, sottomissione; r. simbolici: denaro voti, onorificenze.
Dinamici, comportamenti del soggetti
Esiste una gerarchia di preferenza (parallela alla frequenza). Due
condizioni:
 quelli più in basso debbono precedere quelli più in alto;
 quelli più in alto debbono essere limitati e conseguenti al
comportamento di livello inferiore.
Modelli di rinforzo
 Continuo
 apprendimento rapido (curva ripida)
 bassa resistenza all’estinzione
 facile saturazione con annullamento
dell’effetto rinforzante
 bassa validità ecologica (scarso riscontro in
natura di conseguenze sempre rinforzanti)
 può essere utile per periodi limitati in ambito
didattico
Modelli di rinforzo
Intermittente
 apprendimento meno rapido (curva meno
inclinata)
 elevata resistenza all’estinzione
 non facilmente saturabile con permanenza
dell’effetto rinforzante;
 validità ecologica elevata (frequente riscontro in
natura
di
conseguenze
saltuariamente
rinforzanti, sia per fattori contingenti che
casuali)
Modelli di rinforzo in funzione del tempo
 A intervallo
 Fisso (andamento a conchiglia; il rinforzo
assume paradossalmente funzione di stimolo
discriminativo per un periodo senza rinforzo)
 Variabile (es. interrogazione casuale, pesca)
Modelli di rinforzo in funzione del tempo
A rapporto
 Fisso (minimo RF 1:2, fino a oltre 1:10.000; alta frequenza
di risposte; analogia parziale con lavoro a cottimo)
 Variabile (RV = 1:4 significa che in media è ogni quattro
risposte; il più comune, produce apprendimento molto
resistente all’estinzione; es. slot-machine)
Il modello a rapporto variabile è il più resistente
all’estinzione in quanto:
 non è facilmente identificabile il momento in cui si passa
dallo schema a RV alla fase di estinzione
 la ricompensa saltuaria rinforza la resistenza
frustrazione del mancato rinforzo nell’animale
alla
La Punizione
Le conseguenze di un comportamento ne favoriscono
l’apprendimento in due modi:
 rinforzo positivo
 rinforzo negativo
 Ma il rinforzo negativo è anche quello stimolo la
cui presentazione ha effetto indebolente sul
comportamento
che
segue:
quest’ultima
contingenza è detta punizione.
La Punizione
Un altro tipo di contingenza punitiva
consistente nella perdita o sottrazione di
un rinforzatore positivo: la punizione
negativa (detta anche costo della
risposta).
Tabella a doppia entrata indicante le
caratteristiche e gli effetti delle diverse procedure.
Operazioni
Rinforzatore positivo
Rinforzatore negativo
Aggiungere
Rinforzo positivo
(aumenta la frequenza
del comportamento)
Punizione positiva
(diminuisce la frequenza
del comportamento)
Sottrarre
Punizione negativa
(diminuisce la frequenza
del comportamento)
Rinforzo negativo
(aumenta la frequenza
del comportamento)
La Punizione
? Quali sono gli effetti della punizione
sull’apprendimento e sull’eliminazione
di un comportamento?
? Gli effetti della punizione possono
essere considerati paralleli ma di segno
opposto del rinforzo?
La Punizione
 Thorndike suggeriva simmetria.
 Ricerche successive hanno mostrato che la
punizione
diminuisce
temporaneamente
intensità o frequenza di un comportamento,
ma non lo sopprime. Secondo Estes
l’eliminazione per estinzione (assenza di
rinforzo) è più rapida che in seguito a
punizione.
La Punizione
Alla punizione seguono apprendimenti di nuovi
comportamenti:
Reazioni emotive condizionate
Fuga (= dopo essere venuti in contatto col
rinforzatore negativo)
Evitamento (= previene il contatto con il
rinforzatore negativo) molto resistenti, perché sono
connesse a un rinforzo negativo; una punizione
precede sempre un apprendimento per rinforzo
negativo
Rinforzo negativo e Punizione
 Aspetti comuni:
in entrambe entra in gioco uno stimolo con
funzione di rinforzatore negativo (doloroso o
spiacevole)
perché uno stimolo possa essere usato in una
condizione di rinforzo negativo, cioè possa
rinforzare il comportamento venendo allontanato,
deve prima essere stato presentato.
Estinzione
 Estinzione nelle interazioni rispondenti,
quando lo SC ha perso la sua funzione
elicitante.
 Estinzione nelle interazioni operanti è la
diminuzione della frequenza della risposta,
quando questa non è più seguita da un
rinforzo.
Estinzione
Estinzione nelle interazioni rispondenti
La risposta è “condizionale” solo a condizione che un
rinforzo periodicamente ne giustifichi l’utilità.
L’estinzione apparentemente completa (risposta a
intensità
zero,
come
prima
di
qualsiasi
condizionamento) non è completa per il fenomeno del
recupero spontaneo.
Estinzione e recupero spontaneo hanno entrambi
significato adattivo.
Estinzione
Estinzione nelle interazioni operanti
La cessazione del rinforzo provoca un decremento ondulato
(per reazioni emotive di rabbia o frustrazione)
Il decremento non raggiunge mai l’intensità zero (neanche
prima del condizionamento era zero, altrimenti il
condizionamento non sarebbe mai potuto avvenire), ma quella
naturale (livello operante o di base).
La
velocità
dell’estinzione
è
legata
dell’apprendimento (schemi di rinforzo).
Recupero spontaneo.
alla
storia
Estinzione e recupero spontaneo hanno entrambi significato
adattivo.
Il Modellamento
Introduzione del termine modeling da parte di Bandura
(1969,1971), che ne individua l’autonomia come
paradigma
All’interno di uno stesso paradigma vengono
prodotte e si ottengono specifiche modificazioni del
comportamento.
Gli apprendimenti sociali emergono meglio con
questo paradigma che con quello operante
Il Modellamento
 Esperienza
 Contatto diretto con cose, eventi e conseguenze
 Esperienze indirette e conseguenze mediate (o
vicariate) viste su altre persone (in ambito sociale)
 Presupposto: apprendimento osservativo che
implica:
 Osservatore
 Modello
Si
parla di modellamento se il
dell’osservatore
si
modifica
in
comportamento del modello
comportamento
funzione
del
Il Modellamento
Fattori che entrano in gioco:
 Processo di imitazione
 Proprietà di stimolo del modello
 Età
 Sesso
 Status
 Somiglianza tra modello e soggetto
 Tipo di comportamento esemplificato nel modello
 Ruolo del rinforzo
 Caratteristiche motivazionali dell’osservatore
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