aprile 2013 Semplificazione amministrativa: dalle norme al risultato Ufficio per la semplificazione amministrativa Dipartimento della Funzione Pubblica Presidenza del Consiglio dei Ministri Semplificazione e competitività: i problemi da affrontare Semplificazione amministrativa: dalle norme al risultato È noto che l’eccesso dei costi della regolazione rappresenta una delle cause principali dello svantaggio competitivo dell’Italia. Nella graduatoria Doing Business 2013 della Banca Mondiale l’Italia è al 25° posto su 27 tra i Paesi UE. Inoltre, è al 73° posto su 185 Paesi per il complesso degli indicatori esaminati (nel 2012 era al 75° posto), all’84° per l’avvio di impresa, al 103° per il rilascio del permesso di costruire, al 131° per il pagamento delle tasse, al 160° per l’enforcing contracts (tempi della giustizia civile). Di fronte alla crisi, l’incidenza degli oneri amministrativi risulta sempre più intollerabile per le imprese. La semplificazione amministrativa e la riduzione dei costi della burocrazia rappresentano un fattore chiave per eliminare vincoli e liberare risorse per lo sviluppo e la competitività delle imprese e dare effettività ai diritti dei cittadini, senza aumentare la spesa pubblica. 22 Semplificazione amministrativa: dalle norme al risultato I costi della burocrazia sulle PMI Costi amministrativi per le PMI nelle aree di regolazione misurate SETTORE ONERI AMMINISTRATIVI Lavoro e previdenza 9, 94 Prevenzione incendi 1,41 Paesaggio e beni culturali 0, 62 Ambiente 3,41 Fisco 2,76 Privacy 2,59 Appalti 1,21 Sicurezza sul lavoro 4,60 Edilizia 4,44 Totale 30,98 (in miliardi di euro) Nota: La misurazione dei costi ha riguardato 93 procedure ad alto impatto, selezionate con le associazioni imprenditoriali e le amministrazioni, in 9 aree di regolazione. Le stime sono indicative dell’ordine di grandezza degli oneri associati agli obblighi informativi oggetto della misurazione. I dati relativi al settore Appalti non comprendono gli oneri amministrativi per le imprese tra 0 e 4 addetti. I dati relativi alla misurazione del settore Fisco riguardano la dichiarazione dei sostituti di imposta (770 semplificato), la dichiarazione, la comunicazione dati e i rimborsi IVA. I dati del settore Edilizia riguardano gli oneri sostenuti dalle imprese e dai cittadini e non sono scindibili tra le due categorie di soggetti. Le attività di misurazione sono svolte dalla Task force MOA dell’Ufficio per la semplificazione amministrativa del Dipartimento della Funzione Pubblica, con l’assistenza tecnica dell’ISTAT, utilizzando la metodologia, adottata dalla Commissione europea, dello Standard Cost Model. 33 Semplificazione amministrativa: dalle norme al risultato Gli oneri amministrativi in Italia Le attività di misurazione, oltre a consentire di individuare gli adempimenti da semplificare, forniscono un’importante base conoscitiva sulle ragioni della particolare onerosità delle procedure: Stratificazione delle norme e degli adempimenti nel tempo. Sovrapposizione degli oneri imposti dai diversi livelli di governo e dalle differenti discipline di settore e peso del goldplating. Pluralità di soggetti pubblici a cui rivolgersi, duplicazione delle comunicazioni e adempimenti, insufficiente utilizzo delle tecnologie. Tempi lunghi e incerti. Continua proliferazione di nuovi oneri. Rilevanza dei controlli e assenza di coordinamento. 44 Semplificazione amministrativa: dalle norme al risultato L’assenza di proporzionalità Assenza di proporzionalità in relazione alla dimensione, al settore di attività delle imprese e, soprattutto, alle effettive esigenze di tutela degli interessi pubblici. Fino a 9 addetti Dimensioni delle imprese in Italia 4.300.000 imprese Da 9 a 250 addetti 235.000 imprese Oltre 250 addetti 3.735 imprese 55 Semplificazione amministrativa: dalle norme al risultato Il ricorso ai soggetti esterni La complessità delle procedure, l’incertezza nell’interpretazione delle norme e le peculiarità del nostro tessuto imprenditoriale comportano un elevato ricorso a soggetti esterni. Risorse utilizzate per l’adempimento per area di regolazione (Imprese 5-249 addetti) Costi esterni % Appalti 16% Ambiente 61% Paesaggio e BBCC 65% Sicurezza sul lavoro 65% Fisco 77% Prevenzione Incendi 84% Lavoro e Previdenza 94% 66 Semplificazione amministrativa: dalle norme al risultato Semplifica Italia. Le novità dell’approccio alla semplificazione Di seguito si illustrano i fattori chiave di una politica di semplificazione. Impegno politico al massimo livello Misurazione Attenzione all’implementazione e alla comunicazione Ruolo degli stakeholders SEMPLIFICAZIONE & RIDUZIONE Consultazione Semplificazione come policy multilevel 77 I PROVVEDIMENTI DELL’ULTIMO ANNO I provvedimenti dell’ultimo anno Semplifica Italia. Le novità dell’approccio alla semplificazione Il peso degli oneri burocratici in Italia e la necessità di dare effettiva attuazione ai principi europei della smart regulation per recuperare lo svantaggio competitivo dell’Italia mostrano, con grande evidenza, che non esistono ricette miracolistiche o norme taumaturgiche (“Burocrazia 0”, SCIA, etc.) che consentano di tagliare d’incanto i costi della burocrazia. Non ci sono alternative a un duro e tenace lavoro per semplificare in modo sistematico e mirato le procedure, individuare ed eliminare gli adempimenti eccessivi o sproporzionati in relazione alla tutela degli interessi pubblici, ridurre i tempi ed evitare la proliferazione delle nuove complicazioni attraverso efficaci sistemi di valutazione ex ante ed ex post delle norme. 99 I provvedimenti dell’ultimo anno I provvedimenti dell’ultimo anno. Il decreto “Semplifica Italia” (d.l. 5/2012) Le novità del metodo adottato Il ruolo attribuito alla misurazione: tutte le proposte elaborate a valle della misurazione, anche quelle che in passato avevano incontrato grandi resistenze, sono state inserite nel decreto (fanno eccezione le proposte in materia di Sicurezza sul lavoro). Consultazione ampia delle associazioni imprenditoriali: Confindustria, Rete Imprese Italia - Confartigianato, CNA, Confcommercio, Confesercenti, Casartigiani - Ance, Confcooperative, Lega coop, CIA, Confagricoltura, Coldiretti, etc. Nella predisposizione del decreto si è ampiamente tenuto conto delle indicazioni e delle proposte emerse dalla consultazione. 10 10 I provvedimenti dell’ultimo anno Il decreto “Semplifica Italia”. Alcuni esempi di semplificazione per le imprese La nuova Autorizzazione Unica Ambientale sostituisce fino a sette procedure diverse. Basterà un'unica domanda da presentare per via telematica allo Sportello Unico per le attività produttive (SUAP) per richiedere l'unica autorizzazione necessaria. DURC e antimafia non devono più essere presentati alle pubbliche amministrazioni e devono essere acquisiti d'ufficio. Banca dati nazionale dei contratti Lo sportello unico per l’edilizia diventa il referente unico del soggetto interessato per tutte le vicende amministrative relative al titolo abilitativo edilizio. Coordinamento e pianificazione dei controlli sulle imprese. pubblici. Eliminazione del Documento Programmatico della Sicurezza (DPS). 11 11 I provvedimenti dell’ultimo anno Il decreto “Semplifica Italia”. I nuovi strumenti introdotti 12 12 Poteri sostitutivi che possono essere facilmente attivati su richiesta anche di privati in caso di inerzia della PA, con responsabilità disciplinare e manageriale per coloro che hanno posto in essere il comportamento omissivo. Budget regolatorio. Relazione sul bilancio complessivo degli oneri amministrativi introdotti ed eliminati. Se un’amministrazione “sfora” e gli oneri amministrativi risultano superiori a quelli eliminati, il Governo provvede al relativo pareggio. Il programma di riduzione degli oneri regolatori e dei tempi In linea con i principi della “regolazione intelligente” e dei nuovi obiettivi fissati dalla Commissione e dal Consiglio europeo, il nuovo programma (da adottare in accordo con le Regioni) selezionerà le aree di regolazione, definirà obiettivi e metodologie basati sul principio di proporzionalità e sulla consultazione di stakeholders e cittadini. Le attività di misurazione e riduzione saranno estese anche agli oneri regolatori. I provvedimenti dell’ultimo anno Il decreto “Semplifica Italia”. L’attuazione Approvate le norme, si è aperta la fase più delicata dell’implementazione che richiede: 1 la tempestiva adozione dei provvedimenti attuativi previsti, sollecitando l’impegno di tutte le amministrazioni coinvolte; 2 il monitoraggio stringente sull’attuazione delle disposizioni operative, anche per vincere le resistenze, le “incrostazioni” burocratiche che le semplificazioni, anche più banali, possono incontrare. 13 13 I provvedimenti dell’ultimo anno 14 14 Il metodo seguito Accordo siglato in Conferenza Unificata per l’attuazione del Semplifica Italia In collaborazione con Regioni ed Enti locali sono stati adottati un’agenda e un cronoprogramma che hanno già portato a risultati significativi Coinvolgimento delle associazioni imprenditoriali anche nella fase di predisposizione dei provvedimenti attuativi Esempi. L’Autorizzazione Unica Ambientale I provvedimenti dell’ultimo anno AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE (AUA) Il Regolamento sull’Autorizzazione Unica Ambientale è stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri il 15 febbraio ed è di prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. È una semplificazione rivolta alle PMI e si applica agli impianti non soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). Le principali novità Oggi le norme ambientali costringono le imprese a rivolgersi ad amministrazioni diverse (Regioni, Province, Comuni, ARPA, etc.) per ottenere le autorizzazioni ambientali necessarie all'attività produttiva; il quadro è ulteriormente complicato dal fatto che queste autorizzazioni hanno periodi di validità differenti. La nuova Autorizzazione Unica Ambientale Sostituisce fino a sette procedure diverse (ad esempio: l'autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali, l'autorizzazione alle emissioni in atmosfera, la documentazione previsionale di impatto acustico, etc.). Basterà un'unica domanda da presentare per via telematica allo Sportello Unico per le attività produttive (SUAP) per richiedere l'unica autorizzazione necessaria. Le Regioni potranno estendere ulteriormente il numero di atti compresi nell'AUA. La certezza dei tempi è garantita: in caso di mancato rispetto dei termini è previsto il ricorso ai poteri sostitutivi. L’AUA avrà una durata di 15 anni, se non intervengono modifiche agli impianti. 15 15 Lo Sportello Unico per l’Edilizia D.L. n.83/12 I provvedimenti dell’ultimo anno SPORTELLO UNICO PER L’EDILIZIA (SUE) I contenuti della norma sono stati predisposti nella sede del Tavolo della Conferenza Unificata con il coinvolgimento delle associazioni imprenditoriali. Lo sportello Unico per l’Edilizia diventa il referente unico del soggetto interessato per tutte le vicende amministrative relative al titolo abilitativo edilizio. Si prevede che acquisisca dalle amministrazioni competenti tutte le altre autorizzazioni necessarie. Viene finalmente omogeneizzata la procedura del SUE con quella del SUAP. La partecipazione alla Conferenza di servizi è obbligatoria solo per le amministrazioni che non rispettano i tempi. È stata abrogata la disposizione per cui erano i regolamenti comunali a definire la documentazione per il rilascio del permesso a costruire. Le amministrazioni sono tenute ad acquisire d’ufficio la documentazione catastale. Con l’entrata in vigore a febbraio 2013 della disposizione si è aperta la fase impegnativa dell’implementazione di un’innovazione di notevole portata. 16 Semplificazioni nel settore Edilizia I provvedimenti dell’ultimo anno È in corso un’intensa attività istruttoria nell’apposito gruppo di lavoro del Tavolo istituzionale per definire ulteriori interventi di semplificazione nel settore Edilizia. I primi oggetti sono: Definizione di un modulo unico nazionale, per ciascun titolo edilizio, che preveda la richiesta delle medesime informazioni (e degli stessi allegati) su tutto il territorio nazionale, con sezioni variabili che tengano conto delle specificità regionali. Predisposizione di istruzioni condivise a livello nazionale, allegate alla modulistica unificata, che forniscano una interpretazione uniforme delle disposizione normative in materia edilizia e una guida alla compilazione e alla presentazione dell’istanza, della SCIA e delle comunicazioni. Informatizzazione della procedura che consenta la presentazione online di tutta la documentazione necessaria, incluse le autorizzazioni preliminari, riducendo i tempi di lavorazione delle pratiche da parte delle amministrazioni competenti. L’istruttoria proseguirà a livello statale e regionale per elaborare ulteriori importanti interventi di semplificazione. 17 Esempi. La disciplina dei poteri sostitutivi Semplifica Italia ART. 1 I provvedimenti dell’ultimo anno LA DISCIPLINA DEI POTERI SOSTITUTIVI La disposizione interviene con una modifica all’art. 2 della legge n. 241 del 1990. Decorso inutilmente il termine per la conclusione del procedimento, il privato potrà rivolgersi al dirigente individuato dal vertice politico tra le figure apicali dell’Amministrazione affinché, entro un termine pari alla metà di quello originariamente previsto, concluda il procedimento attraverso le strutture competenti o con la nomina di un commissario ad acta. È prevista la responsabilità disciplinare e amministrativo-contabile per chi ha posto in essere il comportamento omissivo. Su ogni provvedimento rilasciato in ritardo è espressamente indicato il termine per la conclusione del procedimento previsto dalla legge o dai regolamenti e quello effettivamente impiegato. La disposizione è operativa ed è particolarmente rilevante per le PMI perché consente loro un’alternativa più rapida e meno costosa rispetto al ricorso alla giustizia amministrativa. 18 18 I provvedimenti dell’ultimo anno Semplifica Italia. Semplificazioni in materia di controlli sulle imprese Semplifica Italia ART. 14 Coordinamento e razionalizzazione del sistema dei controlli sulle imprese in modo da garantirne semplicità e proporzionalità al rischio. È prevista l’adozione di regolamenti di semplificazione e l’adozione di Linee Guida con le quali le Regioni e gli Enti locali si conformano ai principi della delega al Governo a emanare regolamenti di delegificazione: 1. 2. 3. 4. 5. proporzionalità al rischio dei controlli e dei connessi adempimenti amministrativi; eliminazione di attività non necessarie rispetto alla tutela degli interessi pubblici; coordinamento e programmazione dei controlli in modo da evitare duplicazioni e sovrapposizioni; informatizzazione delle procedure; riduzione o eliminazione dei controlli tenendo conto del possesso di certificazione del sistema di gestione per la qualità. Le Linee Guida sono state approvate, previa intesa in Conferenza Unificata. 19 19 I provvedimenti dell’ultimo anno Il contenuto delle Linee Guida in materia di controlli Le Linee Guida, adottate a gennaio, contengono principi e criteri a carattere generale, strumenti operativi, raccomandazioni ed esempi di buone pratiche. Principi 1. CHIAREZZA DELLA REGOLAZIONE Le amministrazioni devono far conoscere alle imprese gli obblighi e i relativi adempimenti imposti dalla normativa e rispondere tempestivamente alle richieste di chiarimento, assicurandone la più ampia diffusione. 2. PROPORZIONALITÀ AL RISCHIO Le amministrazioni programmano le rispettive attività di controllo in base al diverso fattore di rischio valutato da ciascuna amministrazione in base alla probabilità dell’inosservanza. 3. COORDINAMENTO DELLE ATTIVITÀ DI CONTROLLO Le amministrazioni adottano strumenti di coordinamento per ridurre inutili o sproporzionate duplicazioni. 4. APPROCCIO COLLABORATIVO DEL PERSONALE Le amministrazioni assicurano, nel concreto svolgimento del controllo, un approccio collaborativo con le imprese e la trasparenza dell’attività svolta. 5. FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE Le amministrazioni garantiscono la formazione e la qualificazione del personale in una logica di servizio e di cooperazione. 20 20 I provvedimenti dell’ultimo anno 21 21 Esempio 1. Chiarezza Principio Chiarezza della regolazione Strumenti operativi 1. 2. 3. 4. Lista degli obblighi e degli adempimenti che gravano sulle imprese (check list); risposte alle richieste delle imprese sull’interpretazione di una disposizione normativa; pubblicazione delle risposte frequenti (FAQ); manuali dei controlli. Esempio di buona pratica Immagine. Programma Safer Food Better Business della Food Standard Agency I provvedimenti dell’ultimo anno 22 22 Esempio 2. Proporzionalità Principio Proporzionalità al rischio Strumenti operativi Attivazione del «ciclo di analisi del rischio» con cui ciascuna amministrazione competente valuta la probabilità dell’inosservanza e la rilevanza dell’impatto per classificare le attività o le imprese (cd. risk scoring) e programmare i rispettivi controlli. Ai fini della valutazione del rischio ciascuna amministrazione prende in considerazione anche il possesso di una certificazione del sistema di gestione per la qualità ISO o altra certificazione, anche ambientale, emessa da un organismo accreditato, ove tale certificazione sia strettamente connessa allo specifico rischio oggetto del controllo. Altre semplificazioni alla prova della implementazione I provvedimenti dell’ultimo anno Eliminazione della richiesta dei certificati Completa eliminazione delle richieste di certificati nei rapporti tra le pubbliche amministrazioni e imprese. I certificati devono recare la seguente dicitura: “Il presente certificato non è valido nei rapporti con la pubblica amministrazione”. Acquisizione d’ufficio del DURC e dell’antimafia. 23 Altre semplificazioni alla prova della implementazione I provvedimenti dell’ultimo anno I primi risultati Anche questa, come altre semplificazioni, incontra le resistenze delle amministrazioni e dei soggetti che traevano vantaggio dalla certificazione a titolo oneroso (ad es. DURC). Il monitoraggio, effettuato su oltre 80 Comuni, evidenzia una riduzione del 55% dei certificati anagrafici (da 0,48 per abitante a 0,24 per abitante) Eliminati 20 milioni di certificati nel 2012. Ovviamente restano i certificati richiesti dai privati. Le inadempienze delle amministrazioni possono essere segnalate al DFP, che interviene anche attraverso l’ispettorato. (oltre 200 le segnalazioni e i quesiti pervenuti finora da amministrazioni, imprese e cittadini) 24 I provvedimenti dell’ultimo anno Altre semplificazioni alla prova della implementazione 25 Per monitorare l’impatto delle nuove semplificazioni sulle imprese è stata condotta dall’ISTAT una rilevazione su oltre 700 imprese, per individuare la tipologia di certificati richiesti dalle imprese e i relativi costi unitari per ottenerli (tempo impiegato e costi di spostamento o di intermediazione). I costi unitari non includono le imposte di bollo e i diritti, che sono molto consistenti. I risultati verranno completati con dati quantitativi che abbiamo richiesto ai principali soggetti “erogatori” di certificati. Imprese che hanno richiesto un certificato negli ultimi 12 mesi, per tipologia di certificato (%)* * La somma dei singoli valori supera il 100% in quanto alcune imprese intervistate hanno richiesto più tipologie di certificato Costo unitario complessivo per tipologia di certificato (€) Certificato Costo Certificato camerale 19,7 Certificato camerale con dicitura antimafia 39,2 Visura camerale 16,4 Documento unico di regolarità contributiva (DURC) 20,4 Certificazione antimafia della prefettura 72,3 Certificato del casellario giudiziale e carichi pendenti 104,3 I provvedimenti dell’ultimo anno Prevenire nuovi oneri L’ELENCO DEGLI ONERI INTRODOTTI ED ELIMINATI L’art. 7 della l. 180/2011 (cd. “Statuto delle imprese”) prevede che i regolamenti ministeriali o interministeriali e i provvedimenti amministrativi a carattere generale adottati dalle amministrazioni dello Stato devono recare in allegato l’elenco di tutti gli oneri informativi (gravanti sui cittadini e sulle imprese) introdotti ed eliminati. Le modalità per la pubblicazione devono essere definite con apposito regolamento emanato su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione. LE LINEE GUIDA PER PREDISPORRE L’ELENCO DEGLI ONERI. COSA CAMBIA PER CITTADINI E IMPRESE Il Regolamento (DPCM n. 252/2012) è stato adottato e fornisce Linee Guida per predisporre l’elenco degli oneri con l’indicazione chiara di cosa cambia per il cittadino e l’impresa. 26 I provvedimenti dell’ultimo anno Check list per la valutazione degli atti 1/2 1. GLI ONERI INFORMATIVI SONO RIDONDANTI? Ci sono oneri informativi derivanti da disposizioni superate dalla disciplina in vigore e non espressamente abrogate o comunque ridondanti rispetto alle disposizioni vigenti? Ci sono sovrapposizioni o duplicazioni con adempimenti imposti da altri soggetti pubblici che possono essere eliminate? Ci sono adempimenti ulteriori rispetto a quelli imposti dalla normativa comunitaria? Sono richiesti dati e documenti già in possesso della stessa o di altre amministrazioni pubbliche? 2. GLI ONERI INFORMATIVI SONO PROPORZIONALI ALLA TUTELA DELL’INTERESSE PUBBLICO? Gli oneri informativi sono effettivamente necessari per la tutela degli interessi pubblici? È possibile ridurre la platea delle imprese o dei cittadini obbligati all’adempimento degli oneri informativi in relazione alla dimensione, al settore di attività dell’impresa o alle esigenze di tutela degli interessi pubblici? È possibile differenziare le modalità di adempimento in relazione alla dimensione, al settore di attività dell’impresa o alle esigenze di tutela degli interessi pubblici per cittadini e imprese? 27 I provvedimenti dell’ultimo anno Check list per la valutazione degli atti 2/2 3. GLI ONERI INFORMATIVI SONO ECCESSIVAMENTE COSTOSI? Può essere ridotta la frequenza della richiesta di informazioni? Possono essere unificate le scadenze? Può essere informatizzata la presentazione delle istanze e delle comunicazioni attraverso la compilazione online? La modulistica può essere semplificata e resa accessibile online? La modulistica può essere standardizzata su tutto il territorio nazionale? Possono essere adottate linee guida ed altri strumenti per eliminare incertezze interpretative? 28 Budget regolatorio I provvedimenti dell’ultimo anno Sviluppando i principi contenuti nello Statuto delle imprese, il “Semplifica Italia” ha previsto il bilancio degli oneri È una disposizione che integra e completa le innovazioni introdotte con gli artt. 6 e 8 dello “Statuto delle imprese” (approvato dal Parlamento) e che prevede la stima, nell’ambito della relazione AIR, degli oneri introdotti ed eliminati. È fatto divieto di introdurre nuovi oneri senza averne eliminati altri di pari importo stimato (compensazione degli oneri). La nuova disposizione, in linea con le migliori pratiche adottate a livello internazionale, prevede l’obbligo, a partire dal gennaio 2014, per le amministrazioni statali, di trasmettere annualmente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri una relazione sul bilancio complessivo degli oneri amministrativi introdotti ed eliminati (sulla base di criteri appositamente individuati) con gli atti normativi approvati nel corso dell’anno precedente. Su questa base il Dipartimento della funzione pubblica predispone, sentite le associazioni imprenditoriali e le associazioni degli utenti, una relazione complessiva, contenente il bilancio annuale degli oneri amministrativi introdotti ed eliminati, con evidenziato il risultato riferito a ciascuna amministrazione. Se un’amministrazione “sfora” e gli oneri amministrativi risultano superiori a quelli eliminati, il Governo provvede al relativo pareggio, adottando, entro novanta giorni, uno o più regolamenti per ridurre gli oneri amministrativi. 29 Come quantificare gli oneri. Le Linee Guida per il bilancio degli oneri I provvedimenti dell’ultimo anno Tariffario standard Per agevolare le amministrazioni pubbliche nella quantificazione degli oneri introdotti ed eliminati, tenendo conto dell’esperienza specifica dell’AIR e al fine di rendere efficaci le disposizioni sul budget regolatorio, le Linee Guida riportano un tariffario standard degli adempimenti, costruito sulla base delle misurazioni degli oneri già condotte per la semplificazione amministrativa (di prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale). 70 € 10 € € 30100 € 180 € 15 € In questo modo, le amministrazioni potranno con facilità stimare ex ante gli oneri introdotti ed eliminati e le associazioni svolgere le proprie funzioni di controllo. Un contributo utile anche al test PMI. 30 Linee Guida per il bilancio degli oneri. Esempio di tariffario per le imprese Cod. Attività amministrativa Val. (€) Variabili 10 A Acquisizione della modulistica 30 Modalità di acquisizione 70 10-60(1) B Compilazione di modulo di istanza/denuncia/co municazione 100 Contenuto informativo 200-800(1) 140 C Predisposizione di rapporto / relazione / documento tecnico 410 700-3000(1) Contenuto informativo I provvedimenti dell’ultimo anno Criteri Acquisizione online Acquisizione a sportello presso uffici dislocati almeno a livello comunale Acquisizione a sportello presso uffici dislocati almeno a livello sovra-comunale (es. capoluoghi di provincia) Richiesta di informazioni semplici e di immediata reperibilità (ad esempio dati anagrafici) Richiesta di informazioni di media complessità, derivanti da elaborazioni elementari (ad esempio dati derivanti dal bilancio, dati di sintesi sulle informazioni contenute negli allegati) Richiesta di informazioni di elevata complessità, derivanti da rilevazioni di dati ad hoc e/o da elaborazioni articolate (ad esempio dati sulla produzione di determinate sostanze, dichiarazioni fiscali, ecc.) Documenti sintetici contenenti informazioni relative a fatti o circostanze di immediata disponibilità (es. semplici attestazioni/dichiarazioni di conformità) Documenti che richiedono rilevazioni o elaborazioni di semplice esecuzione Documenti che richiedono rilevazioni o elaborazioni di complessità medio/alta (1) La scelta del valore all’interno dell’intervallo dipende dalla complessità delle informazioni richieste dall’amministrazione. Nota. Estratto dal tariffario allegato alle Linee Guida. Fonte: Linee Guida per l’individuazione degli oneri informativi introdotti o eliminati e per la stima dei relativi costi amministrativi. 31 I provvedimenti dell’ultimo anno Linee Guida per il bilancio degli oneri. Esempio di modello di bilancio Obbligo informativo N. Denominazione Riv. a 32 Costi totali Costo medio Popolaz. Freq. Introdotti 1 Cessione di fabbricato C 38,0 460.000 1 2 Domanda X I 300,5 15.000 4 18.030.000 3 Notifica Y C 150,0 200.000 1 30.000.000 N Registro Z I 500,0 50.000 2 Saldo Eliminati - 17.480.000 - 50.000.000 - 19.450.000 Fonte: Linee Guida per l’individuazione degli oneri informativi introdotti o eliminati e per la stima dei relativi costi amministrativi MISURAZIONE DEGLI ONERI AMMINISTRATIVI: I RISULTATI 2007-2012 MOA 2007-2012 Misurare per semplificare: la MOA 2007-2012 34 34 NEL TEMPO, LA METODOLOGIA, BASATA SULLO STANDARD COST MODEL, È STATA ARRICCHITA E ADATTATA ALLE PECULIARITÀ DEL CONTESTO ITALIANO 1. ONERI AD ALTO IMPATTO 2. MAPPATURA DETTAGLIATA ogni procedura è interamente mappata nel dettaglio, inclusa l’analisi dei moduli, anche per rinvenire la presenza del goldplating. attraverso la consultazione delle associazioni imprenditoriali, è stato seguito un approccio selettivo focalizzato esclusivamente sugli oneri ad alto impatto. Non è stata compiuta una misurazione a tappeto e non sono stati considerati gli oneri informativi già misurati a livello europeo. In questo modo sono state compiute misurazioni attendibili con investimenti contenuti, anche considerando le limitate risorse economiche a disposizione. 3. MISURAZIONE ACCURATA nelle aree di regolazione selezionate il processo di misurazione è stato molto accurato. I costi sono stati stimati con l’utilizzo di varie tecniche (sia quantitative che qualitative) in relazione alla dimensione delle imprese: a) focus group con associazioni e professionisti per le imprese con più di 5 addetti; b) indagini telefoniche per le imprese da 5 a 249 addetti, condotte dall’ISTAT su un campione tra 1000 e 2000 imprese. Considerata la struttura del sistema produttivo italiano, in cui la presenza delle piccole imprese è molto forte (4,3 milioni), anche le interviste dirette sono state condotte su un ampio campione di imprese (40-250). MOA 2007-2012 Misurare per semplificare: la MOA 2007-2012 35 35 gli stakeholders sono coinvolti in tutti gli stadi del processo di misurazione e riduzione: l’individuazione dei punti critici grazie all’uso integrato di norme e innovazioni di carattere tecnologico e organizzativo, le misure di delle procedure, la formulazione delle ipotesi di intervento, la determinazione dei criteri di stima dei risparmi e la raccolta di dati qualitativi. riduzione si basano su una logica di risultato secondo la quale il successo degli interventi è proporzionale all’effettiva riduzione dei costi e delle seccature a carico di cittadini e imprese. 4. COINVOLGIMENTO DEGLI STAKEHOLDERS 5. LOGICA BASATA SUL RISULTATO 6. APPROCCIO MULTILIVELLO l’estensione alle Regioni, alle Autonomie locali e alle Autorità indipendenti della misurazione degli oneri amministrativi e l’introduzione della misurazione degli oneri gravanti sui cittadini Gli esiti del programma di misurazione MOA 2007-2012 36 36 al 31 dicembre 2012 Costi amministrativi e risparmi potenziali per le PMI connessi alla piena implementazione delle misure adottate SETTORE ONERI AMMINISTRATIVI MISURE ADOTTATE (in miliardi di euro) RISPARMI (in miliardi di euro) Lavoro e previdenza 9, 94 Piano di riduzione Legge n. 133/2008 4,78 Prevenzione incendi 1,41 Regolamento di semplificazione per le PMI 0,65 Paesaggio e beni culturali 0, 62 Piano di riduzione Regolamento interventi di lieve entità 0,17 Ambiente 3,41 Regolamento di semplificazione per le PMI Decreto “Semplifica Italia” 0,97 Fisco 2,76 Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate (circolare n. 1/E del 25 gennaio 2011) 0,46 Privacy 2,59 Decreto legge “Sviluppo” n. 70/2011 Decreto legge “Semplifica Italia” 0,92 Appalti 1,21 Decreto legge “Sviluppo” n. 70/2011 Decreto “Semplifica Italia” 0,30 Sicurezza sul lavoro 4,60 - - Edilizia 4,44 Decreto legge n. 83/2012 (convertito, con modificazioni, in legge n. 134/2012) 0,24 Totale 30,98 8,49 (27,4% dei costi) MOA 2007-2012 37 Attenzione: Il risultato non è raggiunto se non è percepito dalle imprese. I risparmi sono virtuali se le imprese non conoscono e utilizzano le semplificazioni o se le amministrazioni non le applicano. AD ESEMPIO: LA PRIVACY Quante imprese sanno che non è più necessario predisporre e aggiornare il Documento Programmatico sulla Sicurezza (DPS)? MOA 2007-2012 Stato di attuazione delle principali misure di semplificazione adottate a seguito della misurazione SETTORE MISURE ADOTTATE Lavoro e previdenza Piano di riduzione Legge n. 133/2008 Prevenzione incendi Regolamento di semplificazione per le PMI (2011) Paesaggio e beni culturali Regolamento interventi di lieve entità (2010) Ambiente Regolamento di semplificazione per le PMI* (2011) Decreto “Semplifica Italia” (2012) Regolamento AUA** (2013) Fisco Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate (circolare n. 1/E del 25 gennaio 2011) Privacy Decreto legge “Sviluppo” (2011) Decreto legge “Semplifica Italia” (2012) Appalti Decreto legge “Sviluppo” (2011) Decreto “Semplifica Italia” (2012) Delibera AVCP (2012) Sicurezza sul lavoro Le misure erano state previste nel ddl ora decaduto Edilizia Decreto legge n. 83/2012 (convertito, con modificazioni, in legge n. 134/2012) STATO DI ATTUAZIONE * Le disposizioni in materia di acque reflue e di impatto acustico sono operative ** Il Regolamento AUA , approvato a febbraio, è di prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale 38 LEGENDA A regime In fase di prima attuazione Non operativo MOA 2007-2012 39 Attenzione: il risultato non è raggiunto se non è percepito In Italia, come nelle esperienze di altri paesi, si registra una difficoltà nella percezione delle semplificazioni e dei connessi risparmi da parte delle imprese, segnalata dalle stesse associazioni imprenditoriali. Sono in corso, in collaborazione con l’Istat, rilevazioni sul livello di percezione. Tra le ragioni della limitata percezione delle misure di semplificazione adottate vi sono: l’insufficiente attenzione all’implementazione; la scarsa comunicazione della semplificazione e la difficoltà a diffondere semplificazioni molto tecniche (es. prevenzione incendi o privacy); l’effetto “filtro” degli intermediari. MOA 2007-2012 40 Attenzione: il risultato non è raggiunto se non è percepito Semplificare vuol dire cambiare cultura e comportamenti quotidiani delle amministrazioni, delle imprese e degli stessi intermediari e vincere le resistenze che si annidano nelle amministrazioni. Per raggiungere il risultato è indispensabile mobilitare tutti gli attori dell’implementazione… … e monitoraggio stringente sui risultati PERSONALE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI STAKEHOLDERS Le iniziative di comunicazione Gli spot MOA 2007-2012 41 Tempi certi per le pratiche amministrative Cambio di residenza e rinnovo bollino blu Stop ai certificati Semplificazione per le imprese Le iniziative di comunicazione “Semplifica Italia” MOA 2007-2012 Per promuovere i provvedimenti e dare un volto unico alla politica di semplificazione è stata avviata una campagna di comunicazione dal nome “Semplifica Italia”. Gli strumenti finora realizzati sono stati: Logo Semplifica Italia Spot televisivi e spot radiofonici sui quattro interventi principali del “Semplifica Italia” Pagine web dedicate alla semplificazione amministrativa Consultazione dei soggetti interessati 42 Le iniziative di comunicazione Le pagine web Sul sito del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione sono state create delle pagine ad hoc che spiegano nel dettaglio gli interventi finora approvati o in corso di approvazione, divisi anche per destinatari (cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni). MOA 2007-2012 43 Il nuovo programma Il nuovo programma 44 Tenendo conto delle recenti comunicazioni della Commissione europea e dei risultati della consultazione pubblica sugli adempimenti più onerosi per le imprese che verrà lanciata, in Italia verrà adottato un nuovo programma (essendo un atto di indirizzo politico dovrà essere adottato dal nuovo Governo). NOVITÀ 1 Non solo gli oneri amministrativi ma tutti gli oneri di regolazione 2 Non solo oneri sulle imprese, ma anche sui cittadini 3 4 Attenzione anche alla riduzione dei tempi per i cittadini e le imprese Il programma sarà adottato previa intesa in Conferenza Unificata Il nuovo programma Il nuovo programma: dalle norme al risultato Il nuovo programma sarà imperniato su una maggiore attenzione al risultato e alla percezione da parte delle imprese. Consultazione telematica Metodologie qualitative di analisi (oltre alla misurazione, focus, panel) Per ciascun intervento verranno individuati risultati attesi, tempi e responsabilità e strumenti di verifica, che devono entrare nel sistema di valutazione delle performances Il ruolo della proporzionalità (regimi di “esenzione” in relazione alla dimensione, al settore di attività e alle esigenze di tutela degli interessi pubblici) 45 APPENDICE. ULTERIORI ESEMPI DI MISURE ADOTTATE Misure adottate 47 Alcuni esempi (1/6) Operativo Semplificazione basata sul principio di proporzionalità Prevenzione incendi meno oneri, più sicurezza Le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi sono state ripartite in tre categorie, in relazione al livello di rischio (alto, medio e basso rischio). Le procedure e i controlli sono stati differenziati in relazione al livello di rischio. Digitalizzazione delle procedure. Misure adottate 48 Alcuni esempi (2/6) Operativo Semplificazione basata sul principio di proporzionalità Ambiente Eliminazione del goldplating SCARICHI DI ACQUE REFLUE Sono stati individuati i casi di assimilazione delle acque reflue alle acque reflue domestiche; procedura semplificata di rinnovo dell’autorizzazione per lo scarico di acque reflue quando non sono intervenute modifiche rispetto alle condizioni della precedente autorizzazione. IMPATTO ACUSTICO 1,5 milioni di attività d’impresa a bassa rumorosità (esercizi commerciali al dettaglio, parrucchieri, palestre, ecc.) sono state esentate dall’obbligo di produrre la documentazione di impatto acustico. Misure adottate 49 Alcuni esempi (3/6) Operativo Lavoro e previdenza sociale Eliminazione dell’obbligo di tenuta del libro paga e del libro matricola, ritenuti obsoleti. Unificazione delle denunce mensili dei dati retributivi (DM10) e contributivi (Flusso Emens) in un unico flusso (UNIEMENS). Informatizzazione assunzioni e cessazioni Misure adottate 50 Alcuni esempi (4/6) Appalti In fase di attuazione L’invio della documentazione è molto oneroso per le imprese (in media 27 volte all’anno). Modelli standard per bandi e moduli di autocertificazione. Creazione di una banca dati nazionale dei contratti pubblici per consentire l’acquisizione d’ufficio della documentazione. La banca dati è stata avviata con gradualità per soglie di appalto: per gli appalti superiori a 40.000 euro l’acquisizione d’ufficio è facoltativa dal 1 marzo, mentre diverrà obbligatoria dal 1 luglio. Misure adottate 51 Alcuni esempi (5/6) Operativo Regime di esenzione Eliminazione del goldplating Privacy La normativa italiana in materia di Privacy era un clamoroso caso di goldplating: le regole contenute nel Codice in materia di protezione dei dati personali erano applicate alle persone giuridiche, oltre che alle persone fisiche. Le previsioni contenute nel Codice sono state limitate alle persone fisiche. Il Documento Programmatico sulla Sicurezza (DPS) – un documento oneroso che le imprese erano obbligate a produrre e che non era previsto dalla normativa europea – è stato eliminato. La sfida dell’implementazione Misure adottate 52 Il risultato non è raggiunto fino a che non è percepito da cittadini e imprese Il ruolo chiave della leadership politica a tutti livelli La cooperazione multilivello: l’accordo tra Stato, Regioni e autonomie locali Il monitoraggio dell’attuazione: adozione dei provvedimenti attuativi e verifica della loro effettività attraverso l’adozione di meccanismi stringenti e pubblici di valutazione ex post Il ruolo di dirigenti e operatori della PA per innovare procedure e organizzazione e attuare le semplificazioni La partecipazione diretta delle associazioni imprenditoriali La comunicazione dei progressi e dei risultati ottenuti