Soluzioni impiantistiche in edifici ad alta efficienza energetica BEES BEES Prof. Livio Mazzarella – Dipartimento di Energia Soluzioni impiantistiche in edifici ad alta efficienza energetica Prof. Livio Mazzarella – Dipartimento di Energia Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Buildings’ Environment and Energy Systems Group I requisiti degli impianti negli edifici Gli impianti per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e gli impianti di illuminazione devono rispondere ai seguenti requisiti: mantenere condizioni di benessere termoigrometrico all’interno degli ambienti al variare delle condizioni climatiche e delle modalità di utilizzazione dell’edificio mantenere la qualità qualità dell’ dell’aria non solo a livelli igienicamente accettabili ma anche tali da assicurare il comfort mantenere illuminamento naturale e artificiale a livelli che assicurino il benessere visivo non immettere, per quanto possibile, rumore negli ambienti in modo da mantenere il livello sonoro ad un valore compatibile con il benessere acustico. acustico Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 1 I requisiti degli impianti negli edifici Gli impianti per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e gli impianti di illuminazione devono quindi essere progettati e realizzati per assicurare e mantenere: il benessere termoigrometrico la qualità qualità dell’ dell’aria, il benessere visivo il benessere acustico con i seguenti vincoli: minimo costo economico minimo consumo di energia minimo impatto ambientale http://whisperofthewind.wordpress.com Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Quali tecnologie per gli edifici ad alta efficienza energetica • Due distinte possibilità spesso sinergiche: • - sull’involucro: – ottimizzare l’involucro dell’edificio per ottenere la minima richiesta di energia termica e il massimo comfort termico, igrometrico, acustico e luminoso; • - sull’impianto: – utilizzare tecnologie che consentano il controllo della qualità dell’aria – ottimizzare le tecnologie di conversione di energia da combustibile fossile in energia termica – introdurre tecnologie che impieghino le fonti di energia rinnovabili Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 2 Impianti per edifici ad alta efficienza energetica Il risparmio energetico legato agli impianti per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici può essere ottenuto attraverso: uso di tecnologie per il controllo della qualità dell’aria: ventilazione meccanica controllata uso ed ottimizzazione delle migliori tecnologie esistenti: caldaie a condensazione pompe di calore poligenerazione regolazione intelligente introduzione delle fonti rinnovabili di energia per produzione acqua calda sanitaria riscaldamento ambientale raffrescamento ambientale Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Controllo della qualità dell’aria Ventilazione meccanica controllata Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 3 Perché la ventilazione? Per mantenere un desiderato stato dell‘ dell‘aria ambiente: ambiente: qualità (assenza inquinanti), temperatura e umidità devono essere mantenute all‘interno di intervalli specifici perché si abbia benessere Funzionalità di base della ventilazione: - rimozione di: CO2 umidità inquinanti - eliminazione fumi Altre possibili funzioni (termodinamiche): - riscaldamento/condizionamento dell‘aria - de-umidificazione Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Ventilazione meccanica controllata Fonte: Aldes I sistemi a doppio flusso consentono di installare dei recuperatori statici o termodinamici Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 4 Ventilazione meccanica controllata Sistemi mandata/ritorno Espulsione Aria esterna Zona di estrazione Cucina Bagno Zona di attraversamento Zona di immissione Soggiorno Passaggio letto Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Ventilazione meccanica controllata Ventilazione meccanica controllata: consente di risparmiare energia Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 5 Generatori termici innovativi Caldaie a condensazione Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Generatori di calore a condensazione Nei generatori di calore tradizionali esistono due limiti all'aumento del rendimento medio stagionale: la temperatura non può scendere sotto determinati valori, se deve essere garantito il corretto funzionamento del camino. la temperatura dell'acqua non può scendere sotto determinati valori indicati dal costruttore per evitare pericoli di condensazione (incrostazioni e corrosione dei materiali dovuti all'acidità della condensa stessa) I generatori di calore a condensazione sono progettati per superare questi limiti: un scambiatore di calore fumi-acqua molto abbondante abbassa la temperatura dei fumi fino a valori poco superiori a quelli della temperatura di ritorno il vapore d'acqua contenuto dei fumi condensa abbondantemente, se in misura variabile con l'eccesso d'aria e con la temperatura di acqua di ritorno, cedendo del generatore il suo calore latente. la temperatura dei fumi è tipicamente 50-60°C invece di 120°C180°C per una caldaia standard. Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 6 Generatori di calore a condensazione Il rendimento utile di una caldaia dato da tu dove : Qtu Qtu Qc m H I Qtu = l’energia termica prodotta dal generatore Qc = l'energia potenziale del combustibile HI = il “potere calorifico inferiore” PCI del conbustibile m = la massa di combustibile bruciato Per il gas naturale in Italia, differenza media tra PCI e PCS circa 11%. Consuetudine misurare il rendimento utile di un generatore facendo riferimento al PCI il che comporta avere rendimenti superiori al 100%.. Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Caldaie a condensazione Recupero d’energia contenuta nel vapore d’acqua dei fumi facendolo condensare Fonte: Riello Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 7 Caldaie a condensazione Caldaie a condensazione ? Rendimenti % sul PCI ATTENZIONE ! 106 104 Condensa solo se la si fa funzionare con temperature di ritorno (e mandata) basse ! Necessità Necessità di terminali a bassa temperatura Altrimenti funziona come una normale caldaia standard! 105 103 102 101 100 99 98 97 20 30 40 50 60 70 80 90 Temperature di ritorno I rendimenti dichiarati sono per temperature mandata/ritorno di 50/30 °C max Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Generatori termici innovativi Pompe di calore Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 8 Pompe di calore Th Non proprio! ... È questa? Qh W È quest’altra Qc Tc Il bilancio energetico ci dice che: Schema di funzionamento macchina a compressione Qh W Qc L’efficienza energetica è definita da: Q COP h W potenze Qh W energie EER Compressione Calore fornito all’impianto Potenza mecc. (elettricità) Energia dall’ambiente Espansione Evaporazione Condensazione Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Pompe di calore Consumano meno energia primaria e inquinano meno Emissioni di CO2 in grammi per 1 kWh termico prodotto Pompa di calore COP = 5 0.12 Pompa di calore COP = 4 0.15 Pompa di calore COP = 3 Pompa di calore COP = 2 Caldaia a metano rendimento 105% 0.20 0.30 0.20 Caldaia a metano rendimento 90% Caldaia a metano rendimento 80% 0.23 0.26 0.00 energia elettrica 0.05 0.10 metano 0.15 0.20 0.25 0.30 0.35 IGW relativo [kg CO2 / kWh t] Fonte: CDA -n.5 maggio 2005 Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 9 Pompe di calore …. anche a gas Macchine ad assorbimento con bruciatore direttamente inserito nel corpo macchina Fonte: ROBUR Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano L’impiego di sorgenti diverse da prestazioni differenti Confronto tra pompe di calore Incremento di efficienza COP tra 1993 e 1998 7 Aria/ Acqua L2 / W35 Suolo / Acqua S0 / W 35 6.5 Acqua / Acqua W10 / W35 6 5.5 COP 5 4.5 4 3.5 3 2.5 Numero di pompe di calore ispezionate 2 1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21 23 25 27 29 31 33 35 37 39 41 43 45 47 49 51 53 55 57 59 Fonte: Wärmepumpen-Testzentrum WPZ - CH Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 10 Pompe di calore con utilizzanti il terreno come sorgente termica Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Circuito chiuso con scambiatori verticali Viene occupata un’area limitata Costi elevati Ottima efficienza (mediamente 40 W/m di sonda) Possibilità d’accoppiamento alle palificazioni (sistemi di pali energetici), nel caso esse siano necessarie per la natura del terreno o i carichi da sopportare Le perforazioni vanno da 50 a 350 m di profondità (ma il 70 % sta tra gli 80 e i 120 m) e hanno un diametro di 10÷15 cm Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 11 Circuito chiuso con scambiatori verticali Sonda a Singola U Sonda a Doppia U Sonde Concentriche Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Pali Energetici Le palificazioni adottate nel caso di terreno “molle” o per elevati carichi strutturali possono fungere da supporto per sonde geotermiche Pali in getto colato sul posto: i tubi sono fissati all’armatura prima della colata Pali in cemento centrifugo: i tubi sono inseriti successivamente nella cava e poi annegati in cemento o bentonite; i pali hanno un diametro di circa 0.4÷1.5 m (distanze minime anche meno di 1 m e lunghezza da pochi metri a 25÷30 m) e possono dare da 30 a 50 W/m di energia termica Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 12 Pali Energetici Devono essere concepiti sin dalla prima fase progettuale Prevedere l’esame delle caratteristiche geologiche e idrogeologiche del terreno assieme a quelle meccaniche, per contenere i costi Mantenere sempre temperature del fluido superiori a quelle di congelamento, per non compromettere la stabilità delle palificazioni nel terreno ad opera di ghiaccio superficiale Isolare adeguatamente i condotti, per evitare la formazione di condensa nelle cantine Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Parametri fondamentali FABBISOGNI DELL’ EDIFICIO ~ Ceiling-Mounted Units ~ To/From Ground Loop Console Units Vertical Units ~ Mechanical Room Disposizione delle Sonde Temperatura Indisturbata del Terreno Conducibilità Termica Media del Terreno Distanza Sonde Resistenza Termica del Riempimento o Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 13 Sonde Orizzontali a Spirale Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Annegamento nel magrone di sottofondazione Un’applicazione simile è quella in cui i circuiti scambiatori vengono distribuiti nel magrone di sottofondazione; anche in questo caso vale il limite di temperatura. E’ importante isolare sul lato interno per evitare il rischio di condensa. Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 14 Impianti con acqua di falda o superficiale (fiume, lago, mare) Utilizzo diretto con emungimento dalla falda o prelievo dal fiume, lago o mare Utilizzo indiretto attraverso uno scambiatore intermedio immerso nell’acqua del fiume, lago o mare Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 15 Sistemi complessi Sistemi cogenerativi e trigenerativi Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Micro cogenerazione: MicroCHP Produzione combinata di energia termica ed elettrica tramite un motore primo: • a combustione interna alternativo • microturbina (di derivazione automobilistica) • con celle a combustibile Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 1 MicroCHP: confronto energetico Confronto energetico microCHP / caldaia a condensazione) microCHP Energia primaria 100% 40% Energia primaria 100% microCHP 60% Caldaia Centrale di potenza Perdite 24% 16% 56% power heat 4% Perdite Perdite 10% 20% 70% power heat 72% Energia utile Common technology production = 10 – 25% risparmio energia primaria separate power and heat = 10 – 25% risparmio costi = 10 – 25% riduzione emissioni CO2 90% Energia utile Fonte: Seminari AICARR Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano MicroCHP: tecnologie Motori a combustione interna (otto o diesel a gas, …) Motori a ciclo Stirling Motori a ciclo Rankine cycle (vapore, fluido organico) Celle a combustibile (PEM, SOFC, …) Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 2 MicroCHP: riduzione CO2 Tonnellate risparmiate CO2/ anno Riduzione emissione CO2 in case unifamiliari 2.0 Ipotesi di calcolo: ristrutturazione di case singole unifamiliari 1 kWel, con caldaia integrativa, valori indicativi CHP (LHV) 100% 1.6 90% 80% SOFC 1.2 70% PEM stirling rankine 0.8 Rendimento Totale 0.4 0.0 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% Rendimento elettrico Fonte: Seminari AICARR Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Trigenerazione- principi generali Carico (% di picco termico) 105 Si riduce il picco estivo di richiesta elettrica e si utilizza d’estate il gas quando costa meno 90 75 60 Domanda frigorifera Domanda termica 45 30 Domanda elettrica 15 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 mesi La trigenerazione è la produzione combinata di energia elettrica, calore e freddo Trova applicazione per utenze caratterizzate dalla compresenza delle 3 richieste energetiche, che possono presentarsi sia separatamente sia contemporaneamente Scopo: aumentare il fattore di utilizzo dell’impianto (la redditività) Si può realizzare mediante (frigo e pompe di calore) - gruppi a compressione: tradizionalmente impiegati, costi di impianto più bassi - gruppi ad assorbimento: soluzione energeticamente efficiente quando funzionano con il calore cogenerato, costi elevati Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 3 Elettricità MicroTrigenerazione Poligenerazione con tecnologia di refrigerazione e climatizzazione dell’aria a energia termica Sistemi di trigenerazione di piccola scala (< 50 kWel) Tecnologia di produzione del freddo e di climatizzazione utilizzanti sorgente termica In particolare sistema costituito da: Cogeneratore (motore diesel a gas che trascina un alternatore) Frigorifero ad assorbimento Unità trattamento aria con ruota adsorbente (DEC) Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Regolazione intelligente Come controllare efficacemente i sistemi di climatizzazione ? Edificio Sistema di controllo Passato Uso unico Controllo unico Presente Multiuso () Controllo di zona Futuro Uso ibrido () Controllo individuale Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 4 FONTI RINNOVABILI PER L’EDILIZIA Energia solare ... Energia solare + sintesi clorofilliana Fonte: Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano SISTEMI SOLARI TERMICI: Produzione di sola ACS Produzione di ACS e contributo al riscaldamento (Combi-System) Riscaldamento ambientale Raffrescamento ambientale ELETTRICI: Sistemi fotovoltaici per Convenienza economica • Illuminazione • Ausiliari degli impianti di climatizzazione Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 5 Energia solare Sistemi fotovoltaici Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Sistemi fotovoltaici integrati Vantaggi dei sistemi fotovoltaici integrati negli edifici (“tetti fotovoltaici”) produzione dell’energia in prossimità del carico ed utilizzazione della stessa al momento della domanda nessuna occupazione di nuove superfici di territorio destinate ad altri usi produttivi possibilità di sostituire con i moduli fotovoltaici elementi costruttivi necessari (tettoie, vetrate, coperture, ecc.) risparmio dei materiali e delle strutture portanti dell’impianto fotovoltaico. Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 6 Utenza residenziale collegata in rete Schema tipo di un’utenza dotata di un impianto fotovoltaico collegato alla rete elettrica di bassa tensione Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Integrazione di PV negli edifici Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 7 Integrazione di PV negli edifici Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Integrazione di PV negli edifici Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 8 .... e NON Integrazione Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano .... e NON Integrazione Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 9 .... e NON Integrazione Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Energia solare Sistemi solari termici Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 10 Collettori a tubi sottovuoto Raggi solari Rivestimento altamente selettivo Assorbitore circolare in rame Tubi in vetro speciale Tubi in rame Vuoto Specchio CPC Fonte: Sonnenkraft Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Collettore a tubi sottovuoto Fonte: Microtherm Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 11 Collettore a tubi sottovuoto Fonte: Viessmann Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Curve di efficienza di diversi tipi di collettore Fonte: Target/DGS Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 12 Sistema solare termico combinato Impianto solare combinato per il riscaldamento dell’acqua calda e degli ambienti – COMBY-SYSTEM Per migliorare la stratificazione due accumulatori uno dentro l’altro: tank-in-tank Fonte: ITW - Stuttgart Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Sistema solare termico combinato ACCUMULATORE CON AUSILIARIO INTEGRATO PER IMPIANTI SOLARI Accumulatore che integra al proprio interno una caldaia a condensazione quale ausiliario per il sistema solare Fonte: Solvis Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 13 Sistema solare termico combinato Condizioni necessarie per l’uso di impianti solari combinati Inclinazione del collettore elevata (40° - 90°) Basse temperature di ritorno del fluido termovettore nell’impianto di riscaldamento Terminali d’impianto a bassa temperatura (pannelli radianti, ventilconvettori, corpi scaldanti surdimensionati) Elevato fabbisogno di acqua calda in estate ovvero di un altro fabbisogno termico Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano CLIMATIZZAZIONE ESTIVA SOLARE Si ha la corrispondenza tra domanda ed offerta Esempio: Esempio: Edificio Edificio uffici uffici Madrid Madrid Fonte: Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 14 CLIMATIZZAZIONE ESTIVA SOLARE Tecnologie per sistemi “solar cooling“ Sistemi a ciclo chiuso (macchine di refrigerazione alimentate ad energia termica) Macchine ad assorbimento (80% mercato) e ad adsorbimento Usati nella maggior parte dei casi per la produzione di acqua fredda Qualsiasi tecnologia di distribuzione del freddo (e.g. Sistemi di ventilazione, fan-coils, superfici radianti,...) Sistemi a ciclo aperto basati su combinazione raffreddamento evaporativo e deumidificazione (sistemi DEC) Trattamento diretto dell‘aria Sempre necessario rete distribuzione del freddo basato su sistema di ventilazione Sistemi sul mercato usano scambiatori rotativi o materiale adsorbente in forma liquida Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano CLIMATIZZAZIONE ESTIVA SOLARE I FRIGORIFERI AD ASSORBIMENTO E AD ADSORBIMENTO Macchine alimentate termicamente dai collettori solari Come le pompe di calore, ma stavolta l’effetto utile è QC Q EER f c Qs.t . temperatura acqua refrigerata: 8°C temperatura acqua di raffreddamento: Fonte: 28°C 2-effetto assorbimento 1.60 1.40 1.20 COP Q COPf c Qs.t . 1.80 ideale * 0.5 1.00 0.80 1-effetto assorbimento 0.60 0.40 0.20 0.00 45 adsorbimento 60 75 90 105 120 135 150 Temperatura di alimentazione [°C] Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 15 CLIMATIZZAZIONE ESTIVA SOLARE Sistemi DEC (Desiccant and evaporative cooling systems) Due gruppi di tecnologie Sistemi a deumidificatore rotativo: rotori disponibili in vasta gamma di dimensioni prodotti da diverse industrie nel mondo; materiale adsorbente gel di silicato o cloruro di litio; ciclo adattabile a diverse condizioni climatiche. Sistemi a letto fisso: pochissime realizzazioni, impianti pilota Sistemi a adsorbente liquido: pochi impianti pilota; in quasi tutti i casi LiCl e‘ il materiale adsorbente Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano CLIMATIZZAZIONE ESTIVA SOLARE Tecnologie disponibili sul mercato Cicli chiusi Cicli aperti Produzione refrigerataed offerta Condizionamento aria diretto Si ha la corrispondenza traacqua domanda Tipo di sorbente solido Tipici materiali in uso Acqua - Silicagel, Ammoniaca – Sali A. Tecnologie disponi- Macchine ad bili sul mercato Adsorbimento Potenza frigorifera 7 - 430 kW [kW] liquido solido liquido Acqua - LiBr Ammoniaca - acqua Acqua - Silicagel, Acqua – Cl di Litio Acqua –Cloruro di Calcio Acqua – Cloruro di Li Macchine ad Assorbimento Raff. Evaporativo con Ad-assorbimento 4.5 kW fino >5 MW 20 kW - 350 kW (pro Modul) Produttori 2 produttori giapponesi USA, Asia; solo poche ca. 5 produttori di piccola capacità rotori; molti UTA Efficienza (COP) 0.3-0.7 0.6-0.75 (1-effetto) < 1.2 (2-effetto) 0.5 fino >1 fino >1 Tipiche temperatu- 60-95°C re di alimentazione 80-110°C (1-effetto) 45-95°C 130-160°C (2-effetto) 45-70°C Tecnologie solari CTE, coll. a concent. CP, CA Fonte: CTE, CP CP, CA Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 16 CLIMATIZZAZIONE ESTIVA SOLARE Collettori Solari e refrigerazione alimentata ad energia termica Accoppiamento frigoriferi – collettori solari: campi di impiego desiccante 1.0 SAC SAC==collettori collettoriaria aria CPC = CPC CPC = CPCstazionari stazionari 0.9 FPC FPC==collettori collettoripiani pianisup. sup. selettiva selettiva 0.7 SYC SYC==Concentratori Concentratori stazionari, stazionari,Sydney-type Sydney-type assorbim. 0.8 coll EHP EHP==Tubi Tubievacuati evacuatiheat-pipe heat-pipe EDF EDF==Tubi Tubievacuati evacuatiflusso flusso diretto diretto assorbim. CPC assorbim. 2-effetti 1-effetto 0.6 SYC 0.5 0.4 0.3 EDF SAC 0.2 FPC 0.1 0.0 0.00 0.05 0.10 0.15 EHP 0.20 0.25 0.30 0.35 T/G [Km2/W] Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Solare termico e condizionamento dell’aria: “Solar Cooling” ASPETTI POSITIVI E NEGATIVI + Migliora la redditività dei sistemi (solari) in uso per riscaldamento + ACS; + Copre reale fabbisogno (condizionamento) in crescita esponenziale; + Risolve problema di gestione della domanda di elettricità in alcuni periodi dell’anno, attraverso la produzione localizzata di energia, alleggerimento della rete e compiti di gestione - Penetrazione del mercato molto più difficile di sistemi a compressione alimentati ad energia elettrica: es. Split, RAC in generale - Tecnologie disponibili sul mercato di grossa capacità, si affacciano macchine sotto i 15 kW Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 17 Parametri progettuali Principali parametri progettuali che determinano la prestazione energetica ed economica dei sistemi “solar cooling” e il conseguente potenziale di risparmio in termini di energia primaria Tipo di collettore Dimensione campo collettori Dimensione serbatoio (solare) Tipo di sistema di Back-up Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Energia solare + Sintesi clorofilliana Caldaie a biomassa Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 18 Tipologie di combustibile Le biomasse possono essere di tipologie e varietà molto diverse: • Biomasse solide (scarti di lavorazioni agricole, pellets, rifiuti industriali o urbani legnosi etc.) • Biomasse liquide (biocombustibili liquidi quali oli vegetali, in particolare biodiesel) • Biogas Naturalmente a seconda delle tipologie si hanno efficienze e costi di produzione molto variabili Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Tipologie di combustibile Biomasse solide: necessitano di scarse lavorazioni (spesso vengono usate così come sono) ma hanno poteri calorifici molto bassi. La forma più efficiente è il pellet, pellet costituito da un agglomerato di trucioli di segatura e scarti di lavorazione del legno, pressati meccanicamente fino ad ottenere alte densità e piccoli volumi Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 19 Tipologie di combustibile Biomasse liquide: richiedono spesso lavorazioni che le rendono più costose degli altri combustibili liquidi. Il biodiesel, biodiesel ad esempio, è un olio di semi serificato. I poteri calorifici possono arrivare ad essere paragonabili a quelli di combustibili liquidi di origine fossile. Biomasse gassose: richiedono processi di lavorazione piuttosto complessi, ma presentano il vantaggio di poter essere ricavati anche da scarti di lavorazioni agricole, ossia da materie prime di costo nullo Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Modalità d’impiego delle biomasse Caldaie (o termocamini) a pellet “Revamping” (aggiornamento) di caldaie a gasolio con biodiesel (ingenti riduzioni di emissioni di CO2, ma con costo del combustibile ancora troppo elevato) Cogenerazione mediante microturbine a biogas Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 20 Combustibili solidi da biomassa Costi dell’energia termica resa teorica riferita al PCI e “reale”, cioè tenendo conto di un rendimento medio del generatore (caldaia a condensazione per il metano) PCI Costo Costo E. Combust. Combust. Teorico Combustibili fossili Metano Rendim. Generat. Costo E. "Reale" kWh/m3 €/m3 €/kWh €/kWh 9.74 0.72 0.074 1 0.074 kWh/kg €/kg €/kWh €/kWh Pellets di legno 4.9 0.18 0.037 0.8 0.046 Cippato faggio/quercia 3.5 0.07 0.020 0.7 0.029 Cippato pioppo 3.3 0.06 0.018 0.7 0.026 Combustibili da biomassa Per valutare l’effettiva convenienza occorre valutare gli extracosti di una caldaia a biomassa solida e relativi accessori rispetto alla caldaia a metano Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Caldaia a biomassa a pellets o truciolo/cippato di legno: il serbatoio Uno dei maggiori problemi per le caldaie a biocombustibile solido è il volume necessario per l’immagazzinamento del combustibile e l’alimentazione automatica della caldaia. Quasi impossibile una sua applicazione generalizzata Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 21 Emissioni ed impatto ambientale della combustione di biomasse in caldaie Contro indicazioni : è vero che le biomasse sono fonti rinnovabili, ma è altrettanto vero che vengono trasformate in energia termica attraverso un normale processo di combustione, che produce CO, CO2, NOx e ceneri. Di conseguenza, anche se si dice che la biomassa sia a bilancio netto nullo per la produzione di CO2, avendo in precedenza come vegetale prodotto dell’ossigeno sequestrando della CO2, il problema dell’inquinamento da prodotti di combustione velenosi e da polveri sottili viene invece aggravato dato che ne producono più del doppio rispetto al gas naturale Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Il sistema edificio-impianto La corretta progettazione del sistema edificio-impianto Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 22 L’approccio alla corretta progettazione integrata (edificio-impianto) Si può migliorare la prestazione dell’involucro, si può migliorare la prestazione dell’impianto, ma la somma delle due non raggiungerà mai la prestazione che sui può ottenere ottimizzando insieme l’involucro e l’impianto! Occorre quindi una progettazione integrata del sistema edificio impianto, che deve essere in grado di implementare strategie sia invernali che estive, in modo da ottimizzare sia il benessere sia il fabbisogno energetico durante tutto l’anno. Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Strategie invernali per avere bassi consumi energetici: • bassa dispersione termica (elevato isolamento termico); • massimo guadagno solare; • presenza di serre e di elementi di accumulo termico; • pavimento “radiante”; • ventilazione con recupero termico. Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 23 Strategie estive per avere bassi consumi energetici: • schermatura del fronte sud tramite aggetto; • tetto ventilato; • doppio affaccio per cross-ventilation; • pavimento “radiante” (cooling) alimentato da acqua raffrescata con scambiatori nel terreno. Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Progetto integrato: Valutazione dei livelli di illuminamento interno (la captazione solare non deve indurre discomfort visivo). visivo Ottimizzazione passiva: Temperatura strutture Temperatura aria interna Temperatura aria esterna Si utilizzano opportune strutture massive (pesanti = elevata capacità termica) in modo da smorzare opportunamente la temperatura dell’aria nei periodi estremi. Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 24 OTTIMIZZAZIONE DEL SISTEMA EDIFICIO-IMPIANTO Riduzione dei carichi energetici : progetto architettonico integrato con l’l’impianto di climatizzazione e riscaldamento - “Doppia pelle” sulla facciata Sud; - vetrocamera a bassa emissività; lamelle riflettenti integrate nel lucernario; isolamento termico con parete ventilata; ombreggiamento con lamelle motorizzate; copertura isolata Ref. Progetto sede TIF - F. Fellin ,G.Finotti, G. Turchetto, R. Zecchin Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Un impianto di climatizzazione ad elevata efficienza: sistema a bassa differenza di temperatura (LTDS) - Pannelli radianti ad attivazione termica della massa; Pompa di calore pompa di calore invertibile accoppiata al terreno attraverso un campo di sonde verticali; - Aria primaria a portata variabile. Pavimento sopraelevato in legno Intercapedine (plenum per la distribuzione dell’aria primaria e spazio tecnico per cavi di distribuzione energia elettrica e per cavi di segnale) Cemento (seconda gettata) Blocco isolante Tubazioni dei pannelli radianti Cemento (prima gettata) Lastra prefabbricata Ref. Progetto sede TIF - F. Fellin ,G.Finotti, G. Turchetto, R. Zecchin Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 25 Sorgenti, accumulo e distribuzione di acqua calda e fredda Sistemi di riscaldamento geotermici (VERO!) Ove le condizioni geotermiche lo consentano l’acqua calda può essere prodotta con sistemi geotermici a circuito chiuso (es. acqua termale) Solai “termoattivi” in cemento o con PCM Impiego della capacità termica dei solai in cemento o con PCM per “spianare” i picchi di carico sia in riscaldamento che in raffrescamento Si può utilizzare una temperatura relativamente alta per il riscaldamento e relativamente alta per il raffrescamento Travi fredde o soffitti radianti Le travi fredde “attive” (ad induzione) o i soffitti radianti riducono negli uffici la richiesta di raffrescamento dell’aria Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano Energia elettrica per l’illuminazione Apparati illuminanti Utilizzo di apparati illuminanti impieganti lampade ad alta efficienza Controllo dell’illuminazione in funzione della radiazione solare Occorre controllare il livello di illuminanza sul piano di riferimento per ridurre il flusso luminoso artificiale al minimo indispensabile Controllo dell’illuminazione in funzione dell’occupazione Nelle aree a bassa frequenza di occupazione occorre introdurre dei sensori di occupazione per ridurre l’intensità luminosa al minimo in assenza di persone Prof. Livio Mazzarella - Dipartimento Energia - Politecnico di Milano 26