Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia - Romagna Ancona – 22 aprile 2011 Obiettivi patto di stabilità europeo Decisione Finanza Pubblica 2011 2009 DISAVANZO = PIL DEBITO PIL = -5,3 115,1 2010 2012 2013 -3,9 -2,7 2,2 118,5 119,2 117,5 115,2 -5,0 2011 Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 2 Il patto di stabilità interno: quadro di riferimento Introdotto con legge dello Stato nel 1999 (art. 28, L. 448 del 23 dicembre 1998 – Legge finanziaria 1999) rappresenta uno degli strumenti per il rispetto dei parametri di Maastricht coinvolge l’insieme delle regioni, province e comuni con popolazione superiore ai 5.000 abitanti caratterizzato da elevata dinamicità del quadro normativo di riferimento dal 2003 le norme che regolano il patto sono definite “principi fondamentali di coordinamento della finanza pubblica” Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 4 Il patto di stabilità interno: quadro normativo Legge di stabilità per il 2011 L’obiettivo è il controllo dei saldi finanziari (entrate – spese finali) La base di riferimento è la spesa corrente media del triennio 2006-2008 Occorre migliorare il saldo per percentuali differenziate: per anno per comparto Calcolo è effettuato sulla competenza mista Sanzioni molto gravose per il mancato rispetto del patto Confermato il divieto di deliberare aumenti dei tributi Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 5 Bilancio e saldi finanziari ENTRATE SPESE AVANZO CORRENTI CAPITALE (- cat. 6) INDEBITAMENTO PARTITE DI GIRO CORRENTI CAPITALE (- int. 10) RESTITUZIONE PRESTITI PARTITE DI GIRO TOTALE ENTRATE TOTALE SPESE Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 2 Obiettivi patto 2009-2011 DL 112 del 2008 Non vengono modificati gli obiettivi del patto per gli enti locali che si aggiungono alle riduzioni di trasferimenti erariali I saldi da migliorare stabiliti con il DL 112/2008 permangono particolarmente gravosi per gli enti locali: 2009 2010 2011 Comuni 1.340 2.370 4.145 Province 310 530 995 (dati in migliaia di euro) Totale 1.650 2.900 5.140 Obiettivi patto 2012-2013 Legge di stabilità 2011 Non vengono modificati gli obiettivi del patto per gli enti locali che si aggiungono alle riduzioni di trasferimenti erariali I saldi da migliorare stabiliti con la legge di stabilità permangono particolarmente gravosi per gli enti locali: 2012 confermato per il 2013 Comuni 1.000 Province 200 Totale 1.200 1.000 200 1.200 (dati in migliaia di euro) Competenza “mista” ENTRATE SPESE CORRENTI (accertamenti) CORRENTI (impegni) CAPITALE CAPITALE (pagamenti) ENTRATE FINALI (incassi) SPESE FINALI Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 2 LIVELLO NAZIONALE Le ripercussioni sulla finanza territoriale Debito /PIL 115,8% debito pubblico 2009 Deficit /PIL 5,3% amm.ni locali 7,3% 27.497 euro pro-capite 2.154 euro pro-capite amm.ni centrali 92,7% EMILIA-ROMAGNA 2008 -39,4% regione 237 euro pro-capite 1.305 debito pubblico locale province 215 euro pro-capite comuni 853 euro pro-capite 31.12.2008 Fondo cassa Residui passivi in c/ capitale 1.192 milioni di euro 3.500 milioni di euro Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 6 Un nuovo patto per il territorio Comma 11, art. 77-ter, D.L. 112/2008, convertito in L. n. 133/2008 “al fine di assicurare il raggiungimento degli obiettivi riferiti ai saldi di finanza pubblica, la regione, sulla base di criteri stabiliti in sede di consiglio delle autonomie locali, può adattare per gli enti locali del proprio territorio le regole e i vincoli posti dal legislatore nazionale, in relazione alla diversità delle situazioni finanziarie esistenti nelle regioni stesse….” Art. 17, L. 5 maggio 2009, n. 42 “.. le regioni possono adattare, previa concertazione con gli enti locali ricadenti nel proprio territorio regionale, le regole e i vincoli posti dal legislatore nazionale, differenziando le regole di evoluzione dei flussi finanziari dei singoli enti in relazione alla diversità delle situazioni finanziarie esistenti nelle diverse regioni” Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 7 Indirizzi della Regione Emilia-Romagna Delibera della giunta regionale n. 867 (28 giugno 2010) introdurre margini di flessibilità delle regole in risposta alle diverse situazioni locali, agli indirizzi di programmazione territoriale e locale, alla gestione delle emergenze e delle specificità gestionali valorizzare le opportunità di investimenti strategici per il sostegno dell’economia locale, per la tutela ambientale, per lo sviluppo della qualità delle condizioni sociali e culturali prevedere un sistema di compensazioni sia di tipo orizzontale (tra enti dello stesso comparto) che verticale e trattenere sul territorio il surplus finanziario, ovvero la sommatoria dei differenziali tra obiettivi programmatici e obiettivi conseguiti riportare a livelli fisiologici l’ammontare dei debiti (residui passivi) degli enti relativamente alle spese in conto capitale Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 2 Commissione tecnica interistituzionale Composta da: Regione Emilia-Romagna: Tamara Simoni (coordinatrice), Francesco Palladino, Maurizio Ricciardelli, Nerio Rosa UPI Emilia-Romagna: Onelio Pignatti, Giovanni Ravelli ANCI Emilia-Romagna: Stefano Bigi, Paolo Leonardi CESFEL: Marcello Marconi Presieduta da: Luciano Pasquini (Regione Emilia-Romagna) Enrico Manicardi (UPI Emilia-Romagna) Antonio Gioiellieri (ANCI Emilia-Romagna) Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 3 Un nuovo sistema di regole Sistema di relazioni tra regione, province, comuni Obiettivo unico territoriale e relazione con lo Stato Principio della competenza pura per la determinazione degli obiettivi Fase transitoria: obiettivo di competenza mista PATTO DI STABILITA’ TERRITORIALE Sistema di compensazioni degli obiettivi orizzontali e verticali Sistema di monitoraggio e di certificazione Incentivi e sanzioni Controllo del tetto di indebitamento Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 8 Il sistema di relazione tra regione, province, comuni (1) La Regione: è unico interlocutore istituzionale, è ente di coordinamento e garanzia per la corretta applicazione delle regole del patto di stabilità territoriale è unico soggetto responsabile del rispetto dell’obiettivo unico e unico destinatario di eventuali sanzioni da parte del MEF definisce i criteri generali e le regole applicative, acquisito il parere del Consiglio delle Autonomie Locali raccoglie e monitora i dati della finanza territoriale, certifica annualmente al Ministero, applica il sistema premiale e sanzionatorio, relaziona annualmente al Consiglio delle Autonomie circa l’applicazione del patto di stabilità interno Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 9 Il sistema di relazione tra regione, province, comuni (2) Il Consiglio delle Autonomie Locali: esprime i pareri con riferimento ai criteri generali che regolano il patto di stabilità territoriale esprime pareri sui criteri applicativi e sui parametri per la determinazione e la modifica degli obiettivi da assegnare annualmente a comuni e province designa sei componenti della Commissione tecnica interistituzionale esprime pareri in merito all’applicazione delle sanzioni nei casi più gravi di violazione delle regole del patto Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 10 Il sistema di relazione tra regione, province, comuni (3) Le province ed i comuni con popolazione superiore ai 5.000 abitanti: sono tenuti al rispetto degli obiettivi assegnati comunicano, nei tempi e con le modalità stabilite, eventuali differenziali positivi degli obiettivi ricevuti per le compensazioni con gli altri enti del territoriali segnalano, nei tempi e con le modalità stabilità, eventuali fabbisogni di superamento dell’obiettivo trasmettono, alla regione, la certificazione annuale e i dati per l’effettuazione dei monitoraggi Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 11 Il sistema di relazione tra regione, province, comuni (4) La Commissione tecnica interistituzionale: è presieduta dal Direttore generale regionale competente in materia di finanze e composta da esperti in materie finanziarie e giuridiche dei quali 4 designati dalla Giunta regionale e 6 dal Consiglio delle Autonomie Locali formula proposte tecniche per la definizione dei criteri e dei parametri applicativi analizza i dati della finanza territoriale e locale, definisce le specifiche per la trasmissione dei dati, da parte di comuni e province, alla regione Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 12 Obiettivo unico territoriale determinato dalla normativa nazionale obiettivi comuni + obiettivi province + obiettivo regione = obiettivo unico territoriale assegnato dal MEF è il contributo del territorio emilianoromagnolo al rispetto dei parametri di Maastricht la sua distribuzione interna per comparti e per singolo ente è irrilevante per il MEF e rientra nella piena autonomia decisionale della regione e del sistema delle autonomie secondo un’ottica tipicamente federalista Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 13 Il principio della competenza pura è stabilito in relazione: L’obiettivo di saldo finanziario di competenza pura è costituito dalla differenza tra entrate (accertamenti) e spese finali (impegni) al netto delle riscossioni e concessioni di credito al livello del debito pro-capite di ciascun ente, in rapporto alla media regionale all’entità della restituzione annua della quota di capitale per prestiti in essere è determinato annualmente ad ottobre dalla Giunta regionale, acquisito il parere CAL, per il successivo triennio di riferimento Il principio della competenza pura si applica anche alle spese in conto capitale, oggi monitorare sotto il profilo dei movimenti di cassa Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 14 Rimodulazione dell’obiettivo di competenza pura Gli obiettivi assegnati a comuni e province possono essere rimodulati per: - la realizzazione di interventi di investimento, a rilevanza strategica; (art. 6); - le compensazioni orizzontali tra gli enti locali (artt. 6 e 7) - le compensazioni di tipo verticale con il riconoscimento, da parte della regione, di ulteriori quote di saldo finanziario in risposta a richieste formulate dagli enti locali (art. 7) Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 15 Fase transitoria: obiettivo di competenza mista Per garantire il rispetto dell’obiettivo unico territoriale, fino al superamento delle problematiche determinate dal sistema per saldi finanziari di competenza mista, comuni e province sono tenuti al rispetto di un SALDO OBIETTIVO DI COMPETENZA MISTA quantificato sulla base di 4 indicatori: a) popolazione b) livello di indebitamento c) rimborso quota capitale d) residui passivi in conto capitale La fase transitoria è finalizzata a realizzare una progressiva convergenza tra il sistema di competenza pura e il sistema di competenza mista Per tutta la fase transitoria e comunque fino al realizzarsi del processo di attuazione del federalismo fiscale, la regione compensa integralmente eventuali peggioramenti del saldo obiettivo assegnato ad ogni singolo ente Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 16 Rimodulazione dell’obiettivo di competenza mista L’obiettivo di competenza mista può essere modificato, dalla Giunta regionale, per: a) favorire il pagamento dei residui passivi per spese in conto capitale b) per il pagamento di interventi di investimento strategici per il territorio c) Compensazioni verticali a carico della RER per consentire le compensazioni tra gli obiettivi dei diversi enti comuni e province comunicano fabbisogni e disponibilità entro il 15 novembre la Giunta distribuisce il totale delle disponibilità raccolte ulteriori disponibilità positive debbono comunque essere comunicate alla RER per l’impiego sul territorio del surplus Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 17 Smaltimento dei residui in c/capitale (1) 2009 –art. 7–quater, DL 10 febbraio 2009, n. 5 convertito in L. 33/2009 2010 – art. 4, comma 4-sexies, DL 25 gennaio 2010, n. 2 convertito L. 42/2010 quando sussistono tre condizioni a) rispetto del patto di stabilità interno – 2007 per il 2009; 2008 per il 2010 b) rapporto nr dipendenti e abitanti inferiore alla media nazionale per classe demografica c) impegni di spesa corrente, al netto delle spese per adeguamenti contrattuali, di ammontare non superiore a quello medio del triennio 2005-2007 per il 2009; 2006-2008 per il 2010 Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 18 Smaltimento dei residui in c/capitale (2) La Regione ha accolto TUTTE le richieste pervenute sia nel 2009 che nel 2010, autorizzando interamente i pagamenti extra limite per gli importi richiesti. Nel 2009: - autorizzazione complessiva per 70.000.000 euro; - 3 province (33%); - 12 comuni (6%) Nel 2010: - autorizzazione complessiva per 92.117.853,65 euro; - 6 province (67%); - 24 comuni (13%) Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 19 Monitoraggio e certificazione comuni regione MEF province web sistema di comunicazione COMUNI E PROVINCE DATI PER MONITORAGGI CERTIFICAZIONE ENTRO IL 15 MARZO ALTRI DATI PER DEFINIZIONE CRITERI APPLICATIVI REGIONE DATI E INFORMAZIONI SULLE DIVERSE FASI DEI PROCESSI DI SPESA ESITI MONITORAGGI E CERTIFICAZIONE Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 20 Inventivi e sanzioni (1) SANZIONI: mancato rispetto dell’obiettivo * obiettivo dell’anno successivo * sospensione pagamenti pari al differenziale * non applicazione dei benefici non comunicazione differenziali positivi no certificazione * non applicazione dei benefici * sospensione dei pagamenti senza limiti di importo no monitoraggi comunicazioni gravemente discordanti gravi inadempienze * comunicazione al MEF per applicazioni sanzioni previste dalla normativa nazionale SANZIONI PREVISTE DALLA NORMATIVA NAZIONALE Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 21 Smaltimento Inventivi dei residui e sanzioni in c/capitale (2) (2) Il rispetto degli obiettivi assegnati, delle regole di certificazione e monitoraggi, la comunicazioni di eventuali disponibilità titoli di priorità per applicazione benefici * compensazioni orizzontali * compensazioni verticali per interventi strategici * compensazioni verticali per smaltimento residui passivi * misure per la riduzione del debito compensazioni orizzontali le quote cedute al Sistema territoriale in un anno sono recuperate nell’anno successivo Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 22 Smaltimento Indebitamento: dei riequilibrio residui in c/capitale e opportunità (2) Anche i comuni con popolazione non superiore ai 5.000 abitanti sono tenuti al rispetto delle regole per il ricorso all’indebitamento FINALITA’: RIEQUILIBRARE IL LIVELLO DI INDEBITAMENTO PRESENTE NEL TERRITORIO Misure per favorire l’estinzione anticipata di mutui in essere con assunzione dei relativi oneri in capo alla regione FINALITA’: CREARE OPPORTUNITA’ FINANZIARIE PER UN RILANCIO DEGLI INVESTIMENTI Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 23 Legge di stabilità 2011 ………. sullo smaltimento dei residui (1) “ A decorrere dal 2011, le regioni possono autorizzare gli enti locali a peggiorare il loro saldo programmatico attraverso un aumento dei pagamenti in conto capitale e contestualmente e per lo stesso importo procedono a rideterminare il proprio obiettivo programmatico in termini di cassa o di competenza.” “ Gli enti locali dichiarano ad ANCI, all’UPI e alle regioni entro il 30 aprile di ciascun anno, l’entità dei pagamenti che possono effettuare nel corso dell’anno. “ il termine perentorio del 30 giugno comunicano al Ministero, con Entro riferimento a ciascun ente, gli elementi informativi occorrenti per la verifica del mantenimento dell’equilibrio dei saldi di finanza pubblica. Per l 2011 i termini sono fissati al 15 settembre e 31 ottobre”. Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 24 Legge di stabilità 2011 ………. sullo smaltimento dei residui (2) Non sono previsti criteri, condizioni per accedere ai benefici potenzialmente tutti i comuni e tutte le province potranno chiedere alla regione di essere autorizzati a superare il limite Entro il 30 giugno le regioni hanno la facoltà di autorizzare il superamento del limite di patto tra aprile e settembre le richieste si modificano tra il 50 e il 60% Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 25 Legge di stabilità 2011 ………. sulla regionalizzazione del patto (1) “ A decorrere dal 2011, le regioni possono, per gli enti locali del proprio territorio, integrare le regole e modificare gli obiettivi posti dal legislatore nazionale, in relazione alla diversità delle situazioni finanziarie esistenti, fermi restando le disposizioni statali in materia di monitoraggio, di sanzioni e l’importo dell’obiettivo complessivamente determinato (per comuni e province). Ogni regione definisce e comunica agli enti locali il nuovo obiettivo annuale del patto di stabilità interno, determinato anche sulla base dei criteri stabiliti in sede di Consiglio delle Autonomie locali. La regione comunica al Ministero entro il termine perentorio del 30 giugno di ciascun anno, con riferimento a ciascun ente locale, gli elementi informativi occorrenti per la verifica del mantenimento dell’equilibrio dei saldi di finanza pubblica.” Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 26 Legge di stabilità 2011 ………. sulla regionalizzazione del patto (2) NO obiettivo unico territoriale (comuni, province, regioni) impedita una vera azione di governance del territorio; compensazioni solo tra enti locali Termine fissato al 30 giugno di fatto annulla le possibilità di effettuare compensazioni; impedisce di trattenere il surplus sul territorio Sanzioni e monitoraggio di competenza statale le regioni possono eventualmente integrare (duplicati gli adempimenti / sanzioni regionali) Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 27 Emendamento Conferenza delle Regioni La Conferenza delle regioni ha approvato, con l’accordo unanime di tutte le regioni, il 18 novembre due proposte di emendamento: 1) Possibilità che le regioni introducano criteri di virtuosità per regolare l’autorizzazione delle quote aggiuntive extra-limite a comuni e province per il pagamento dei residui in c/capitale 2) Un secondo modello di patto territoriale, sul modello della proposta dell’Emilia-Romagna, che consenta alle regioni di svolgere una reale funzione di governance, con la previsione di un unico obiettivo regionale, con l’assunzione in capo alla regione di una responsabilità complessiva per il territorio. Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 28 Ricadute sul territorio da nuove regole più coerenti con gli obiettivi di Maastricht maggiori opportunità di spesa per servizi e infrastrutture per comuni e province con “conti in ordine” da regole di coordinamento del debito pubblico locale nuove opportunità di investimento per opere – scuole, case, strade, ecc. da regole per favorire il pagamento di debiti (residui passivi) beneficio per le imprese, economia locale, occupazione da regole per il mantenimento del surplus sul territorio maggiori risorse per le comunità locali Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia-Romagna 29 Patto di stabilità territoriale della Regione Emilia - Romagna …..fine presentazione grazie Ancona – 22 aprile 2011