LIGHT PET - LIFE11 ENV/IT/000184 INDUSTRIAL OVEN REPORT L T PET l PET 2 SOMMARIO EXECUTIVE SUMMERY ..................................................................................................... 5 English version ................................................................................................................. 5 Versione in Italiano ........................................................................................................... 5 SVILUPPO E REALIZZAZIONE PROTOTIPALE DI UN FORNO INDUSTRIALE PER IL CONDIZIONAMENTO DELLE PREFORME PRIMA DEL SOFFIAGGIO ............................ 7 Obiettivi di progetto .......................................................................................................... 7 Modalità di funzionamento richiesta ................................................................................. 7 Scelta della tecnologia per l’anello riscaldante ................................................................. 8 Descrizione tecnica del prototipo di forno industriale ..................................................... 11 Caratteristiche tecniche di funzionamento...................................................................... 13 SPERIMENTAZIONE SUL PROTOTIPO........................................................................... 15 Prove funzionali sul forno ............................................................................................... 15 Analisi specifiche sul forno - Rilievi termici ..................................................................... 18 Considerazioni sui risultati.............................................................................................. 18 SVILUPPI FUTURI ............................................................................................................ 18 3 4 EXECUTIVE SUMMERY English version This document, called “INDUSTRIAL OVEN REPORT”, is the deliverable of the Action B.2 of the Project LIGHT PET. The Action B.2 was performed completely by IRCA and involved design, prototyping and testing of the new industrial oven to be used in the production line, formed by the preforms moulding machine employing the injection-compression technology, the oven itself and the bottles blow moulding machine. The first part of the document describes the project objectives and specifications and explains the experimental steps that led to the choice of the technology to be adopted for the heaters, namely that of the ceramic rings. Then it provides a description of the oven prototype built by IRCA, giving also the technical characteristics of operation of the oven. The second part focuses on the testing phase of the Action B.2 and illustrates the functional and thermal tests performed on the prototype, shows the results obtained and outlines the relevant considerations. The third part describes the technical solutions that, according to IRCA, may be implemented on the oven in case of start of mass production. Versione in Italiano Il presente documento, denominato “INDUSTRIAL OVEN REPORT” è il deliverable dell’Azione B.2 del progetto LIGHT PET. L’Azione B.2 è stata condotta interamente da IRCA e ha riguardato la progettazione, la prototipazione e la sperimentazione del nuovo forno industriale che doveva essere utilizzato nella linea produttiva completa, formata dalla macchina di stampaggio delle preforme che utilizza la tecnologia dell’inietto-compressione, dal forno stesso e dalla macchina di soffiaggio delle bottiglie. Nella prima parte del documento, vengono illustrati gli obiettivi del progetto e le specifiche di partenza e viene approfondita la procedura sperimentale che ha portato alla scelta della 5 tecnologia da adottare per i gruppi scaldanti, ovvero quella degli anelli ceramici. Viene poi fornita la descrizione del forno prototipale realizzato da IRCA e vengono illustrate le caratteristiche tecniche di funzionamento del forno. La seconda parte è dedicata alla parte di sperimentazione dell’Azione B.2 e quindi illustra le prove funzionali e termiche svolte sul prototipo, riporta i risultati ottenuti e le relative considerazioni. La terza parte espone sinteticamente le soluzioni tecniche che IRCA ritiene potranno essere implementate sul forno in caso di avviamento della produzione di serie. 6 SVILUPPO E REALIZZAZIONE PROTOTIPALE DI UN FORNO INDUSTRIALE PER IL CONDIZIONAMENTO DELLE PREFORME PRIMA DEL SOFFIAGGIO Obiettivi di progetto Per realizzare il nuovo processo produttivo volto a ridurre il consumo di PET nella realizzazione di contenitori per bevande, obiettivo del progetto LIGHT PET, era necessario disporre di un dispositivo di condizionamento termico capace di imprimere ad una preforma un profilo di temperatura ottimale per il successivo processo di soffiatura. Il modo migliore per effettuare tale riscaldamento è mediante radiazione infrarossa di un corpo a forma di anello, riscaldato ad alta temperatura (tra 800 e 1.000 °C), di forma e dimensioni tali da poter ospitare al proprio interno la preforma. Il forno industriale, per essere in linea con gli obiettivi del progetto, doveva soddisfare le seguenti specifiche tecniche, con riferimento agli attuali forni di condizionamento termico convenzionali: 1. consentire una riduzione della potenza utilizzata a parità di produzione; 2. consentire una riduzione degli scarti e dei residui di materia prima; 3. dimostrare l’assenza di componenti inquinanti utilizzati per il funzionamento della macchina; 4. essere dotato di una cabina di protezione avente lo scopo di filtrare il rumore e impedire agli operatori di toccare accidentalmente le parti in movimento durante il lavoro. Modalità di funzionamento richiesta Il nuovo forno industriale, per integrarsi con gli altri elementi della linea (macchina per lo stampaggio delle preforme, varie stelle di trasporto e di condizionamento, ruota di soffiaggio delle bottiglie) doveva avere una configurazione rotazionale. Il forno di condizionamento termico doveva avere una prima ruota comprendente pinze attive comandate da camme e relativi rullini per l’inserimento e l’estrazione delle preforme dagli anelli riscaldanti. Poi, sincronizzata con detta prima ruota, doveva avere una seconda ruota situata su un piano 7 parallelo e inferiore comprendente lungo la zona periferica un insieme di anelli riscaldati destinati al condizionamento delle preforme. Gli anelli riscaldanti dovevano essere montati all’interno di supporti metallici dotati di un sistema di raffreddamento. Ciascuna pinza lavora sulla posizione della preforma corrispondente all’anello. La ruota è dotata di mezzi di movimentazione delle pinze secondo un asse verticale, cioè parallelo all’asse di rotazione della ruota, per consentire di abbassare le preforme di una quota pari all’altezza delle preforme stesse per l’inserimento delle preforme nella ruota di condizionamento. La preforma viene afferrata da una pinza e portata in basso in un anello riscaldante e dopo un certo tempo, la stessa pinza solleva nuovamente la preforma per passarla alla ruota stellata. In particolare, dopo che una preforma è stata condizionata, detti mezzi di movimentazione delle pinze sollevano la preforma della stessa quota di abbassamento per sincronizzarsiaccoppiarsi con la successiva ruota di stabilizzazione. Preferibilmente, il numero di postazioni di condizionamento delle preforme è pari al numero di anelli di condizionamento che dipende dal tempo necessario al condizionamento di ciascuna preforma. Scelta della tecnologia per l’anello riscaldante Per la realizzazione del forno industriale sono state considerate tre diverse tecnologie che sono state confrontate eseguendo dei test su prototipi monocavità progettati e costruiti con le varie soluzioni ipotizzate: Tipo A: Riscaldamento ad induzione Questa soluzione utilizza una tecnologia già sperimentata da IRCA ed attualmente già operante su macchine SIPA. Figura 1 - Riscaldatore monocavità con anello ad induzione (disegno in 3D) 8 Figura 2 - Riscaldatore monocavità con anello a spirale (disegno in 3D) La soluzione offre buoni risultati in termini di riscaldamento ma è caratterizzata da un elevato consumo energetico e da una notevole complessità costruttiva e gestionale. Tipo B: Riscaldamento ad anello con spirale piatta circolare Sono stati realizzati vari campioni in diverse conformazioni sia della spirale riscaldante che del supporto ceramico. Il risultato finale è stato ritenuto non idoneo alle aspettative a causa di una considerevole disuniformità termica dell’anello radiante ed una difficile ripetitività costruttiva dell’assieme. Tipo C: Riscaldamento ad anello ceramico radiante In questo tipo di anello l’energia termica viene generata tramite passaggio diretto di corrente su una pista resistiva annegata nella ceramica. Sono stati realizzati vari prototipi utilizzando diversi tipi di materiali ceramici del supporto e diverse forme della spirale riscaldante conglobata nella ceramica. Con questa soluzione sono stati ottenuti da subito buoni risultati sia in termini di consumo energetico che di distribuzione termica dell’anello. Figura 3 - Riscaldatore monocavità con anello ceramico (disegno in 3D) 9 Figura 4 - Anello ceramico alla temperatura di esercizio Al termine dei test, dopo l’analisi dei risultati è stata prescelta la soluzione Tipo C quale soluzione più adatta per raggiungere gli obiettivi prefissati. Sulla base dei risultati dei primi test è stata avviata la fase di ottimizzazione del riscaldatore mirata soprattutto alla parte meccanica del supporto al fine di renderlo facilmente applicabile ad un forno industriale a molte impronte come quello in via di sviluppo. In parallelo è stato cercato sul mercato internazionale un prodotto standardizzato che fosse più affidabile di quelli prototipati all’interno dell’azienda usati per i test. Figura 5 - Anello ceramico alla temperatura di esercizio all’interno del corpo riscaldante monocavità 10 Figura 6 - Termografia degli anelli ceramici alla temperatura di regime: nella zona di giunzione si raggiunge la temperatura massima di 1.000 °C Descrizione tecnica del prototipo di forno industriale Il forno è stato concepito a sistema rotativo continuo e corredato di 48 gruppi riscaldanti intercambiabili. La tavola principale di forma circolare è in rotazione permanente e costante. Il carico e lo scarico delle preforme avvengono durante la rotazione per mezzo di due ruote esterne supplementari. Il gruppo rotante è fissato nella sua parte superiore alla sommità di una struttura portante a mezzo di un albero a gabbia. All’interno della gabbia sono stati alloggiati il motore e il riduttore che provvedono alla rotazione. Sul perimetro della ruota principale sono posizionati i gruppi riscaldanti. Il fissaggio dei singoli gruppi avviene con l’ausilio di un attacco rapido a leva, ideato per velocizzare il cambio degli stessi durante le manovre di sostituzione o di cambio formato. 11 Figura 7 - Porzione di ruota con tre impronte monocavità (disegno in 3D): in blu il circuito di raffreddamento; in verde le connessioni elettrice degli anelli ceramici. Nella porzione di spazio perimetrale all’albero portante è alloggiata una struttura a campana cilindrica, solidale al piano rotante, che ha lo scopo di sostenere e guidare i braccetti per la movimentazione delle preforme. Figura 8 - Impronte monocavità in fase di montaggio sulla ruota. 12 Nella parte superiore del telaio portante del forno è stata posizionata una camma circolare che, operando sui singoli braccetti durante la rotazione della campana, genera un movimento verticale atto ad inserire e a disinserire le preforme all’interno dell’anello riscaldante. L’apertura e la chiusura delle pinze è gestita da una camma orizzontale che, agendo sulla parte interna della pinza stessa, permette il bloccaggio ed il rilascio della preforma in corrispondenza della posizione di carico e scarico. Nella parte inferiore della ruota, in asse con l’albero portante, è fissato un doppio collettore rotante che ha lo scopo di alimentare elettricamente i riscaldatori, trasportare l’acqua per il raffreddamento del sistema e convogliare i segnali dei sensori al quadro master, necessari al controllo e al pilotaggio del forno. Sulla corona esterna del piano inferiore rispetto alla ruota è posizionato un collettore circolare a doppio circuito che provvede alla distribuzione e raccolta dell’acqua utilizzata per il raffreddamento dei singoli gruppi riscaldanti. Caratteristiche tecniche di funzionamento Gli anelli riscaldanti vengono alimentati a gruppi di tre elementi, collegati in parallelo tra di loro, formando un assieme di sedici canali per un totale di 48 elementi. Figura 9 - Ruota completa di 48 impronte monocavità. 13 La tensione di alimentazione nominale è di 230 V. La potenza massima assorbita da ciascun gruppo è di 1.500 W. La potenza nominale del forno è di 25 kW. Il sistema di pilotaggio e di controllo gestisce singolarmente la temperatura di ciascuno dei sedici gruppi. La temperatura rilevata sul singolo gruppo dal sensore di controllo è la media delle temperature misurate su ciascuno dei tre anelli. La temperatura massima di lavoro degli anelli è di 1.000 °C. Il motore di rotazione del forno è gestito da un controllo che rende possibile l’impostazione di una qualsiasi velocità di rotazione voluta e comunque in sincronia con la rotazione delle ruote di carico e scarico. Un sensore posizionato all’interno della struttura forno provvede alla individuazione del punto “0” della tavola rotante e alla lettura dei dati utili per determinare velocità e numero di giri della macchina durante le fasi operative. Figura 10 - Il prototipo di forno industriale realizzato da IRCA in fase avanzata di assemblaggio: i corpi riscaldanti sono i blocchetti numerati con le targhette gialle; sopra i blocchetti si vedono le pinze che movimentano le preforme; sulla sinistra si può vedere una pinza in posizione di discesa (senza preforma). 14 SPERIMENTAZIONE SUL PROTOTIPO Prove funzionali sul forno Una volta completato l’assiemaggio del forno, è stato possibile procedere alle verifiche funzionali del sistema, consistenti sostanzialmente in due aspetti: 1. Verifica della funzionalità meccanica dell’assieme, ovvero del corretto funzionamento di tutti i suoi componenti in relazione alla movimentazione del forno stesso e alla sua sincronizzazione con gli altri moduli costituenti il sistema completo di produzione della bottiglia (inietto-compressione a monte e blow-moulding a valle); Figura 11 - Il prototipo di forno industriale realizzato da IRCA in fase finale completamente assemblato a meno del giunto rotante, completo di supporto. 15 Figura 12 - Forno posizionato sull’assieme macchina; in evidenza la ruota di scarico delle preforme condizionate; in basso a sinistra si vede il giunto rotante, ultimo componente ad essere stato montato. Figura 13 - Forno posizionato sull’assieme macchina – Vista dall’esterno. 16 Figura 14 - Layout sistema XTREME completo, con il forno rotante frapposto alla macchina di inietto-compressione e l’unità per il blow-moulding. 2. Verifica del risultato finale, e cioè delle caratteristiche tecnico qualitative del prodotto ottenuto con il processo di blow-molding (bottiglia), per cui è fondamentale ovviamente la funzione di condizionamento preforme espletata dal forno. Figura 15 - prototipi di bottiglia da 0,5l, ottenute dalle prime prove funzionali. 17 Entrambi gli aspetti sono stati ovviamente analizzati e valutati prevalentemente da SIPA in quanto sviluppatore e integratore del sistema completo, con il supporto e la collaborazione di IRCA per gli aspetti specificamente legati al forno. I risultati dei primi test funzionale hanno dato esiti sostanzialmente positivi confermando la corretta impostazione del sistema ed in particolare del design del forno e della tecnologia riscaldante selezionata. Analisi specifiche sul forno - Rilievi termici OMISSIS Considerazioni sui risultati OMISSIS SVILUPPI FUTURI OMISSIS 18