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INDICE
La Valutazione Ambientale nella normativa
della Regione Lombardia
pag. 3
La pianificazione urbanistica a Desenzano
successivamente alla LR 12/2005
pag. 9
Caratteristiche del P.I.I.
pag. 11
Caratterizzazione morfologica,
geologica e idrogeologica
pag. 13
Vincoli paesistici e pianificazione sovraordinata
pag. 22
Piano Territoriale Regionale (PTR)
pag. 23
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)
pag. 29
Documento di Inquadramento dei PII
pag. 32
Coerenza delle previsioni del PII
con il Documento di inquadramento
pag. 36
Coerenza dei contenuti del P.I.I.
con il quadro conoscitivo del territorio comunale
pag. 37
Coerenza delle previsioni del PII
con gli strumenti di pianificazione
pag. 37
Analisi degli effetti del P.I.I.
pag. 41
Conclusioni
pag. 44
2
La Valutazione Ambientale nella normativa della Regione Lombardia
La L.R. 12/2005 (.Legge per il governo del territorio.) prevede che:
“al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile ed assicurare un elevato livello di protezione
del’.ambiente, la Regione e gli enti locali, nell.ambito dei procedimenti di elaborazione ed
approvazione dei piani e programmi di cui alla direttiva 2001/42/CEE, provvedono alla
valutazione ambientale degli effetti derivanti dall’attuazione dei predetti piani e
programmi.”
Coerentemente allo spirito della Direttiva Europea 42/2001, sempre l’art.4 stabilisce che la
valutazione ambientale venga effettuata “durante la fase preparatoria del piano o del
programma ed anteriormente alla sua adozione o all’avvio della relativa procedura di
approvazione”, in modo da consentire la effettiva partecipazione del pubblico all’iter
decisionale.
Con gli “Indirizzi generali per la valutazione ambientale di Piani e Programmi”, definiti dalla
Direzione Generale Territorio e Urbanistica della Regione Lombardia, vengono definite le
modalità secondo le quali deve essere attuato il percorso di valutazione ambientale, al fine
di promuovere lo Sviluppo Sostenibile..
A seguito dell’entrata in vigore della L. R. 12/2005, la Regione Lombardia emana la DCR
13 marzo 2007, n.VIII/351, “Indirizzi generali per la valutazione di Piani e Programmi”:
per quanto riguarda la pianificazione territoriale (punto 4.5) .sono sempre soggetti a
valutazione ambientale i seguenti piani e le loro varianti:
•
piano territoriale regionale;
•
piani territoriali regionali d’area;
•
piani territoriali di coordinamento provinciali;
•
documento di piano.
Al punto 4.6 viene stabilito che “per i P/P che determinano l’uso di piccole aree a livello
locale e le modifiche minori, come definiti con provvedimento dalla Giunta regionale, si
procede alla verifica di esclusione secondo le modalità previste dal successivo punto 5.0,
al fine di determinare se possono avere significativi effetti sull’ambiente”.
Per quanto riguarda la verifica di esclusione, gli stessi “Indirizzi” stabiliscono, al punto 5.9,
che “è effettuata dall’autorità competente per la VAS, d’intesa con l’autorità procedente,
secondo le indicazioni seguenti:
3
- a tal fine l’autorità procedente predispone un documento di sintesi della proposta di P/P
contenente le informazioni e i dati necessari alla verifica degli effetti significativi
sull’ambiente e sulla salute, facendo riferimento ai criteri dell’allegato II;
- alla conferenza di verifica, convocata dall’autorità procedente, partecipano l’autorità
competente per la VAS, i soggetti competenti in materia ambientale, ove necessario anche
transfrontalieri, consultati e gli enti territoriali interessati;
- la verifica di esclusione si conclude con la decisione di escludere o non escludere il P/P
dalla VAS ed è effettuata con atto riconoscibile reso pubblico, udito il parere della
conferenza di verifica, che si esprime in merito ai criteri di cui all’allegato II della direttiva;
- l’autorità procedente mette a disposizione del pubblico le conclusioni adottate comprese
le motivazioni dell’esclusione dalla VAS”.
Le successive DGR VIII/6420 del 2007 e DGR VIII/10971 del dicembre 2009 definiscono
nel dettaglio le procedure da seguire e i contenuti del Rapporto preliminare.
4
La verifica di esclusione dalla VAS: contenuti del Rapporto preliminare
La Verifica di Esclusione di un piano dalla VAS è condotta sulla base di un Documento di
Sintesi contenente le seguenti informazioni circa i suoi effetti significativi sull’ambiente e
sulla salute (cfr. Allegato II citati Indirizzi generali - Criteri per la determinazione dei
possibili effetti significativi di cui all’articolo 3 della Direttiva 2001/42/CE):
1) Caratteristiche del piano o del programma, tenendo conto, in particolare, dei seguenti
elementi:
in quale misura il piano o il programma stabilisce un quadro di riferimento per progetti
ed altre attività, o per quanto riguarda l’ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni
operative o attraverso la ripartizione delle risorse;
in quale misura il piano o il programma influenza altri piani o programmi, inclusi quelli
gerarchicamente ordinati;
la pertinenza del piano o del programma per l’integrazione delle considerazioni
ambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile;
problemi ambientali pertinenti al piano o al programma;
la rilevanza del piano o del programma per l’attuazione della normativa comunitaria nel
settore dell’ambiente (ad es. piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o alla
protezione delle acque).
2) Caratteristiche degli effetti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto
in particolare, dei seguenti elementi:
probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli effetti;
carattere cumulativo degli effetti;
natura transfrontaliera degli effetti;
rischi per la salute umana o per l’ambiente (ad es. in caso di incidenti);
entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione
potenzialmente interessate);
valore e vulnerabilità dell’area che potrebbe essere interessata a causa:
− delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale;
− del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite;
− dell’utilizzo intensivo del suolo;
effetti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o
internazionale.
5
Ai fini della consultazione istituzionale che caratterizza il procedimento generale di
Valutazione Ambientale Strategica, la condivisione del Documento di Sintesi è prevista
attraverso uno specifico momento di confronto - la Conferenza di Verifica - rivolto alle
Autorità con specifica competenza in materia ambientale ed agli Enti territoriali coinvolti,
che vengono consultati per condividere la decisione circa l’esclusione o meno del PII dalla
VAS.
Le fasi del procedimento
La verifica di esclusione è effettuata secondo le indicazioni di cui al punto 5.9 degli Indirizzi
generali, come specificati nei punti seguenti e declinati nello schema generale .
Verifica di esclusione:
1. avviso di avvio del procedimento;
2. individuazione dei soggetti interessati e definizione delle modalità di informazione e
comunicazione;
3. elaborazione del documento di sintesi della proposta di P/P contenente le informazioni e
i dati necessari alla verifica degli effetti significativi sull.ambiente e sulla salute, facendo
riferimento ai criteri dell’allegato II della Direttiva;
4. messa a disposizione del documento di sintesi e avvio della verifica;
5. convocazione conferenza di verifica;
6. decisione in merito alla verifica di esclusione dalla VAS;
7. informazione circa la decisione e le conclusioni adottate.
- Avviso di avvio del procedimento
La verifica di esclusione dalla Valutazione Ambientale VAS è avviata mediante
pubblicazione dell.avvio del procedimento di elaborazione del P/P. (fac simile A) Tale
avviso è reso pubblico ad opera dell’autorità procedente mediante pubblicazione su web
(vedi allegato 3) e secondo le modalità previste dalla normativa specifica del P/P.
- Individuazione dei soggetti interessati e definizione modalità di informazione e
comunicazione
L’Autorità procedente, d’intesa con l’autorità competente per la VAS, con specifico atto
formale (vedi il precedente punto C.2) individua e definisce:
6
i soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territorialmente interessati, ove
necessario anche transfrontalieri, da invitare alla conferenza di verifica;
l’autorità competente in materia di SIC e ZPS (vedi punto C.1), se necessario;
le modalità di convocazione della conferenza di verifica;
i singoli settori del pubblico interessati all.iter decisionale;
le modalità di informazione e di partecipazione del pubblico, di diffusione e
pubblicizzazione delle informazioni.
- Elaborazione del documento di sintesi della proposta di P/P e determinazione dei
possibili effetti significativi
L’autorità procedente predispone un documento di sintesi della proposta di P/P contenente
le informazioni e i dati necessari alla verifica degli effetti significativi sull’ambiente, sulla
salute umana e sul patrimonio culturale, facendo riferimento ai criteri dell’allegato II della
Direttiva.
Per la redazione del documento di sintesi il quadro di riferimento conoscitivo nei vari ambiti
di applicazione della VAS è il Sistema Informativo Territoriale integrato previsto dall.art. 3
della Legge di Governo del Territorio. Possono essere utilizzati, se pertinenti,
approfondimenti già effettuati ed informazioni ottenute nell’ambito di altri livelli decisionali o
altrimenti acquisite. Inoltre nel documento di sintesi è necessario dare conto della verifica
delle eventuali interferenze con i Siti di Rete Natura 2000 (SIC e ZPS).
- Messa a disposizione del documento di sintesi e avvio della verifica
L’autorità procedente mette a disposizione, per trenta giorni, presso i propri uffici e
pubblica su web (vedi allegato 3) il documento di sintesi della proposta di P/P e
determinazione dei possibili effetti significativi. Dà notizia dell’avvenuta messa a
disposizione e pubblicazione su web. (fac simile B)
L’autorità competente per la VAS in collaborazione con l’autorità procedente, comunica ai
soggetti competenti in materia ambientale e agli enti territorialmente interessati, individuati
al punto 5.3, la messa a disposizione e pubblicazione su web del documento di sintesi (di
cui al punto 5.4) al fine dell’espressione del parere, che deve essere inviato, entro trenta
giorni dalla messa a disposizione, all’autorità competente per la VAS ed all’autorità
procedente.
- Convocazione conferenza di verifica
7
L’autorità procedente convoca la Conferenza di verifica alla quale partecipano l’autorità
competente per la VAS, i soggetti competenti in materia ambientale, ove necessario anche
transfrontalieri, gli enti territorialmente interessati ed eventualmente l’autorità competente
in materia di SIC e ZPS (vedi punto 3.1).
L’autorità procedente predispone il verbale della Conferenza di verifica.
- Decisione in merito alla verifica di esclusione dalla VAS
L’autorità competente per la VAS, d.intesa con l’autorità procedente, esaminato il
documento di sintesi della proposta di P/P e di determinazione dei possibili effetti
significativi, acquisito il verbale della conferenza di verifica, valutate le eventuali
osservazioni pervenute e i pareri espressi, sulla base degli elementi di verifica di cui
all’allegato II della Direttiva, si pronuncia, entro novanta giorni dalla messa a disposizione,
sulla necessità di sottoporre il P/P al procedimento di VAS ovvero di escluderlo dallo
stesso.
La pronuncia è effettuata con atto formale reso pubblico. (fac simile C) In caso di
esclusione dalla VAS, l’autorità procedente, nella fase di elaborazione del P/P, tiene conto
delle eventuali indicazioni e condizioni contenute nel provvedimento di esclusione.
L’adozione e/o approvazione del P/P dà atto del provvedimento di esclusione nonché del
recepimento delle eventuali condizioni in esso contenute.
- Informazione circa la decisione e le conclusioni adottate
Il provvedimento di esclusione viene messo a disposizione del pubblico e pubblicato su
web (vedi allegato 3). L’autorità procedente ne dà notizia secondo le modalità adottate al
precedente punto 5.2. Il provvedimento di esclusione diventa parte integrante del P/P
adottato e/o approvato. (fac simile D) Il Documento di sintesi (di cui al punto 5.4) e il
provvedimento di esclusione o non esclusione devono essere inviati, in formato digitale,
alla Regione Lombardia.
8
La pianificazione urbanistica a Desenzano successivamente alla LR 12/2005
Successivamente alla emanazione della LR 12/2005, il Comune di Desenzano ha
contestualmente avviato le procedure per la redazione del nuovo Piano di Governo del
Territorio e per la programmazione integrata di intervento oltre che per eventuali situazioni
in cui si ravvisassero le condizioni per l’attivazione di procedure di SUAP.
Il procedimento ha prodotto il “Documento preliminare di Piano del PGT e per la
programmazione integrata di intervento P.I.I. e atto ricognitivo delle aree produttive per
l’attuazione dello sportello unico attività produttive SUAP” approvato con Deliberazione
della Giunta comunale n. 161 del 09.06.09 e nella Deliberazione del Consiglio comunale n.
61 del 13.07.09 “Approvazione del documento di inquadramento per la programmazione
integrata di intervento P.I.I. (art. 25, comma 7, L.R. n. 11.03.05 n. 12) e dell’atto ricognitivo
delle aree produttive per l’attuazione dello sportello unico attività produttive SUAP (DPR
20.10.1998 n. 447)”, con la quale si conclude la fase preliminare alla nuova
programmazione urbanistica.
SI tratta di un documento di .progettazione preliminare strategica. che contempla la
opportunità di ricorrere ai Piani Integrati di Intervento, che dovranno avere come “fine
principale la riqualificazione urbana e ambientale, integrandoli con la volontà di dotare il
territorio di servizi e/o infrastrutture di scala comunale o sovracomunale”.
Il cap. 3 del Documento viene dedicato specificamente alla Ricognizione territoriale,
strategie ed indirizzi per la Programmazione Integrata d’Intervento, vista e considerata
come momento e strumento che “è parte del generale lavoro costituente il PGT”.
Più oltre verranno riportati ed esaminati gli obiettivi che l’Amministrazione Comunale
intende perseguire mediante lo strumento del P.I.I. e verranno riprodotti estratti delle
tavole le tavole 14.1 e 14.2 riguardanti le .indicazioni strategiche preliminari., dove viene
indicata la frazione Colombare di Castiglione come sito possibile per una iniziativa di PII.
In considerazione di quanto sopra esposto in merito alla fase di avvio della nuova
pianificazione urbanistica a seguito della LR 12/2005, infine, si ritiene che il lavoro di
analisi e le fasi di partecipazione e consultazione svolte in tema di Valutazione Ambientale
Strategica assolvano pienamente a quelli che sono gli obiettivi della fase di scoping anche
per quanto riguarda la Programmazione Integrata di Intervento in ambito comunale.
Il .Documento di scoping. redatto in relazione al PGT e oggetto di consultazione con le
Autorità ambientali e di confronto con i cittadini, infatti, ha tenuto conto dell’intero lavoro
9
propedeutico al nuovo PGT e che contempla anche la programmazione integrata di
intervento.
Il presente Rapporto Ambientale, quindi, viene redatto tenendo conto di quanto contenuto
nel Documento di scoping e di quanto emerso in sede di consultazione e partecipazione
nelle riunioni svoltesi il 29 giugno 2009.
10
Caratteristiche del P.I.I.
Per quanto concerne la coerenza del PII con gli strumenti di pianificazione, va ricordato
che, con deliberazione del Consiglio Comunale n. 61 del 13 luglio 2009, il Comune di
Desenzano
del
Garda
si
è
dotato
del
“Documento
d’inquadramento
per
la
Programmazione Integrata d’Intervento e atto ricognitivo delle aree produttive per
l’attuazione dello Sportello Unico Attività Produttive. S.U.A.P.” avente la finalità, tra le altre,
di “definire gli obbiettivi generali e gli indirizzi dell’azione amministrativa nell’ambito della
programmazione integrata di intervento..
Il PII “Colombare di Castiglione” rientra fra gli strumenti urbanistici con contenuto di
variante al PRG, approvabili prima della dotazione da parte del comune di Piano di
Governo del Territorio (cfr art 25 comma 7 della L.R. 12/2005).
Il PII proposto rispetta le determinazioni annunciate nella l.r. n.5 del 10.03.2009 emanate
dalla D.g.r. del 6 maggio 2009 - n. 8/9413, si configura come un PII non avente rilevanza
Regionale, in variante al PRG vigente, con finalità di riorganizzazione territoriale di area
edificabile non realizzata in via Colombare di Castiglione e alla realizzazione di
infrastruttura pubblica o di interesse pubblico di “carattere strategico ed essenziale per la
riqualificazione dell’ambito territoriale”.
Inquadramento territoriale: localizzazione e caratteristiche del PII
Il fronte lago di Desenzano, ad eccezione della porzione corrispondente al lato nord-ovest
della Punta del Vò, è completamente urbanizzato: a partire dalle pendici delle colline
moreniche poste a nord-ovest, la zona urbanizzata si estende compatta, con andamento
rettangolare, fino a riempire pressoché interamente la fascia di territorio posto tra la linea
ferroviaria e il lago, per poi restringersi a est del nucleo storico di Rivoltella. Il resto del
territorio comunale è prevalentemente destinato all.agricoltura.
Obbiettivo della proposta di P.I.I. è la edificazione di un’area posta tra via Colombare di
Castiglione e la strada provinciale Desenzano- Castiglione. L’area in oggetto è stata resa
edificabile fin dall’approvazione del PRG nel 1985, ma mai realizzata per difficoltà legate
alle destinazioni d’uso possibili, artigianali e produttive con la limitazione di uso a servizio
delle circostanti attività produttive.
La costruzione del sovrappasso per il collegamento est-ovest oltre la provinciale ha
ulteriormente penalizzato l’area, tagliandola a metà.
11
L’ultima variante generale del PRG ha inserito le aree oggetto del proposto P.I.I. in un
comparto a destinazione produttiva, gravato da rilevanti previsioni di cessione di aree a
servizi, comprendente una previsione di utilizzazione per usi religiosi. Inoltre, nel comparto
sono compresi i terreni di altri proprietari di cui:
uno è privo di interesse alla trasformazione urbanistica e soddisfatto dell’attuale uso della
sua area a parcheggio di servizio di una sua trattoria;
due possiedono una striscia di terreno, inferiore all’uno per cento della superficie
territoriale interessata, e non intendono partecipare alla trasformazione urbanistica;
due possiedono aree contigue al centro abitato della frazione di Colombare e adiacenti
all’esistente impianto di distribuzione di carburanti ed hanno richiesto che il PGT di
prossima approvazione trasformi le loro proprietà a destinazione residenziale, secondo
logica.
Nel tempo i terreni circostanti sono stati tutti trasformati e edificati, con destinazione
prevalentemente produttiva e commerciale anche di iniziativa pubblica, saldandosi con la
esistente destinazione residenziale della frazione Colombare.
Il progetto di P.I.I. presuppone una modifica della destinazione e della possibilità
edificatoria dell’area in oggetto, per ottenere:
una pluralità di destinazioni, commerciale e direzionale, più coerenti con le dimensioni,
l’accessibilità e la posizione del terreno, attorniato da edifici a destinazione commerciale
(per lo più medie e grandi strutture), e favorito dalla vicinanza del casello autostradale;
l’attuazione della sola area di proprietà della proponente. separata dalle altre proprietà
attualmente comprese nel comparto definito dal vigente PRG;
la riduzione della fascia di rispetto stradale, sia lungo la strada provinciale, sia lungo via
Colombare di Castiglione, ottenibile con la ridefinizione del centro abitato, in modo di
tenere conto dell’effettivo stato della urbanizzazione e dell’edificazione della zona.
Il P.I.I. persegue anche l’obiettivo del miglioramento della viabilità e dei servizi per la zona,
con la realizzazione di numerosi parcheggi pubblici (e anche pertinenziali, che essendo a
servizio di attività commerciali, saranno di fatto di uso pubblico), l’ampliamento di via
Colombare con realizzazione di un tratto di pista ciclabile, il coordinamento con gli intenti
dell’Amministrazione di sistemazione della viabilità locale (due rotatorie ai piedi del
sovrappasso e ampliamento del ponte), inseriti indicativamente nelle planimetrie.
Attualmente l’area di proprietà della proponente è inutilizzata ed incolta. L’attuale
destinazione urbanistica è produttiva sottoposta a piano attuativo.
12
Caratterizzazione morfologica, geologica e idrogeologica
Note tratte dalla Relazione geologica redatta dal dott geol. Giuliano Donaera per il PII in oggetto.
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NATURA E CARATTERISTICHE GEOTECNICHE DEL SOTTOSUOLO
Si ritiene che i risultati dell’indagine, siano sufficientemente rappresentativi delle caratteristiche
litologico-geotecniche del terreno indagato, il quale risulta caratterizzato da una stratigrafia
media del sottosuolo come descritto nel paragrafo che segue:
UNITA’ GEOTECNICA A
Al di sotto di uno spessore di circa 30 cm di terreno di coltivo (campo agricolo) e/o 40 cm
massicciata piazzale nghiaiato, sino alle massime quota indagate per raggiungimento valori di
rifiuto (6.30 m da p.c. attuale) sono presenti depositi costituiti da sabbie e ghiaie grossolane con
ciottoli molto addensate, in bdebole talora assente matrice limoso argillosa.
Nonostante l’arresto della punta per rifiuto si stima che tale unità sia presente per svariati metri
come evidenziato anche dalle serigrafie di pozzi limitrofi allegate alla presente.
I depositi in questione possiedono buone caratteristiche geotecniche e ad essi si possono
assegnare i seguenti parametri geotecnici medi:
Peso di volume naturale (t/mc)
γ = 2.10
Angolo di resistenza al taglio (°gradi)
∅ °= 38-40 °
Coesione non drenata Cu (kg/cmq)
Cu = 0.00
Densità relativa (%)
Dr = 60-80%
Classificazione AGI
MOLTO ADDENSATO
Modulo edometrico (kg/cmq)
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16
Modulo di Young (kg/cmq)
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Modulo di Poisson
P0 =0.25
Modulo di reazione K0
K0 =7.00
Correlazioni utilizzate
-
I valori rappresentativi della densità relativa Dr sono stati determinati facendo riferimento alla
correlazione di Skempton 1986.
-
I valori di ∅ sono stati definiti mediante correlazioni di Meyerhof tra ∅ ed Nspt e Road Bridge
Specification.
17
6.
VERIFICHE GEOTECNICHE E CAPACITA’ PORTANTE DEL TERRENO
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CONCLUSIONI E PRESCRIZIONI
Lo studio ha permesso di definire la natura e le caratteristiche dei terreni presenti nell'
area
esaminata; al di sotto della coltre di suolo superficiale sono presenti depositi di natura
incoerente prevalentemente ghiaie e sabbie da grossolane a molto grossolane ben
addensate di natura fluvioglaciale intercalate in profondità a potenti livelli impermeabili (oltre i
70 m da p.c), che nel complesso possiedono caratteristiche geotecniche da buone.
Sulla base delle considerazioni svolte nei paragrafi precedenti e delle indagini realizzate
nell’area in oggetto si traggono le seguenti conclusioni:
• Le indagini in sito, svolte sull’area in esame, hanno mostrato una buona omogeneità dei
depositi esaminati.
19
• La geomorfologia dell'
area, limitatamente alla zona interessata dagli interventi, risulta esente
da fenomeni in rapida evoluzione geomorfologica in atto o potenziali che pregiudichino la
stabilità dei luoghi e la buona riuscita delle opere in progetto. Trattandosi di area lievemente
ribassata si ritiene utile comunque precisare che le eventuali acque meteoriche ruscellanti e
di scolo provenienti dalle limitrofe strade e manufatti limitrofi (ponti e cavalcavia) dovranno
essere opportunamente regimate e smaltite c/o idonei recapiti per evitare in concomitanza di
eventi meteorici intensi il sovralluvionamento dell’area in relazione alle difficoltà di
smaltimento della rete esistente.
•
La profondità della “superficie piezometrica” non è stata rilevata all’interno dei fori di prova.
Dai dati in possesso dello scrivente essa si situa a profondità di circa 42-44 m dall’attuale
piano di campagna. Non si esclude comunque che, data la posizione di pedemonte del lotto,
la possibilità di incontrare durante gli scavi per la costruzione del fabbricato, limitata
circolazione idrica dovuta alla presenza di falde pensili con modeste portate e a carattere
temporaneo. Tali falde nonostante di esigua portata potranno influire negativamente sulla
stabilità dei fronti di scavo .
•
L’area in oggetto ricade nello scenario di microzonazione sismica individuato come Z4a
“zona di fondovalle con presenza di depositi granulari alluvionali” in cui l’applicazione dello
spettro di normativa (D.M. 14 gennaio 2008), esorta a tenere in considerazione gli effetti di
amplificazione litologica, come riportato nella “Componente geologica, idrogeologica e
sismica” del P.G.T. del Comune di Desenzano del Garda (BS).
• La natura litologica dei depositi superficiali (ghiaie e sabbie) conferisce agli acquiferi un
grado di vulnerabilità all’inquinamento estremamente elevato; Sarà dunque importante
verificare le modalità di realizzazione di eventuali nuove strutture interrate che prevedano lo
stoccaggio o la circolazione di fluidi potenzialmente inquinanti quali: scarichi, fognature e
cisterne interrate.
• Sulla base dell’indagine sismica eseguita il valore della velocità di propagazione delle onde
di taglio entro 30 m di profondità (Vs30) nei terreni interessati dall’intervento in oggetto è pari a
487 m/sec, pertanto la categoria di appartenenza del litotipo equivalente è la B: Rocce
tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto
consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle
proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s.
• L’accelerazione sismica massima attesa nell’area di studio (amax) per lo Stato Limite di Vita
(SLV), definita a partire dalla pericolosità sismica di base propria del sito e dai parametri
sismici di progetto, risulta pari a 1.8717 m/sec2.
I corrispondenti coefficienti verticale e
orizzontale per le fondazioni sono rispettivamente: Kh= 0.046 e Kv= ±0.023.
20
• Le fondazioni dei nuovi fabbricati dovranno essere impostate in corrispondenza del terreno
naturale ed in nessun caso su materiale riportato o rimaneggiato. Si raccomanda pertanto di
evitare rimaneggiamenti o deterioramento del terreno di fondazione prima della messa in
opera delle fondazioni, al fine di evitare cedimenti o assestamenti non prevedibili.
In fase esecutiva, dato il carattere puntuale dei dati forniti dalle prove penetrometriche, sarà
comunque opportuno verificare la rispondenza delle condizioni locali con le caratteristiche
litologiche ed idrogeologiche indicate nella presente relazione; nel caso di mancata
rispondenza si consiglia la sospensione dei lavori e la tempestiva comunicazione allo
scrivente. Nell’eventualità anche le condizioni geotecniche e quindi di stabilità dei depositi
dovranno essere rivedute e corrette.
• Si consiglia inoltre, durante le fasi di scavo, di verificare la successione lito-stratigrafica: nel
caso siano presenti “lenti” litologiche di materiale con cattiva qualità geotecnica è opportuno
approfondire il piano di posa delle fondazioni fino a raggiungere il sottostante orizzonte
portante.
• Per fondazioni a plinto isolato con lato pari a 2,50 m, con quota d’imposta fondazione pari a
– 1,50 m da fondo scavo, la capacità portante ammissibile (qamm), utilizzando un fattore di
sicurezza FS = 3.00, risulta di oltre 3 kg/cm2; in via cautelativa si ritiene comunque
consigliabile fare riferimento ad una capacità portante di 2,50 kg/ cm2 che dovrà essere
verificata in fase esecutiva agli stati limite ultimi (SLU) come da normativa utilizzando le
azioni di progetto fornite dallo strutturista.
• I valori della capacità portante ammissibile per carico unitario non sono da assumere come
carico di esercizio o come capacità portante in senso stretto dei terreni indagati, in quanto
essa modifica il proprio valore in relazione alle caratteristiche progettuali, riferite soprattutto
alla geometria, alle dimensioni delle fondazioni stesse ed alla loro profondità di imposta.
• Le fasi di sbancamento e successiva realizzazione delle fondazioni dovranno procedere
senza soluzione di continuità e nel più breve tempo possibile per evitare il dilavamento e
l’erosione delle scarpate di scavo, da parte delle acque piovane. L’inclinazione delle scarpate
non dovrà superare i 45°; un’inclinazione maggiore dei fronti di scavo potrebbe essere
ammissibile ma solo subordinata ad una verifica di stabilità.
Un’azione prolungata di
dilavamento da parte delle acque piovane può comportare uno scadimento delle
caratteristiche geotecniche dei terreni in oggetto ed un comportamento diverso da quello
previsto. Sarà quindi opportuno in fase esecutiva prevedere, nei casi di precipitazioni
intense, la copertura dei fronti di scavo e dei cigli delle scarpate con idonei teli impermeabili.
• Il perimetro del cantiere, nelle varie fasi di scavo, dovrà essere opportunamente recintato e
sarà cura del direttore dei lavori evitare di disporre carichi statici o transitare con essi in
corrispondenza del ciglio delle scarpate di scavo. Le operazioni di scavo non devono in alcun
21
modo interferire con i fabbricati o strutture esistenti (viabilità); nel caso di scavi in adiacenza
si dovrà prendere in considerazione la necessità di eseguire opere provvisionali
adeguatamente progettate a firma di tecnico abilitato.
•
Dalle considerazioni esposte nei paragrafi precedenti e dall’esame delle condizioni
geomorfologiche, geologiche dell’area e dei depositi indagati con indagine in sito, si può
dedurre che le caratteristiche dell’area in oggetto appaiono compatibili con la destinazione in
progetto e con le prescrizioni previste dallo strumento urbanistico per la classe di fattibilità in
cui l’area in questione è inserita (classe 2c. “Fattibilità con modeste limitazioni”).
Sulla base delle indagini eseguite e delle considerazioni ed ipotesi svolte, si dichiara la
fattibilità dell’intervento in progetto alle condizioni precedentemente specificate.
3. VINCOLI PAESISTICI E PIANIFICAZIONE SOVRA-ORDINATA
Vincoli paesistici e pianificazione sovraordinata
Vengono di seguito presi in esame i piani di interesse (PTR, PTPR e PTCP) di livello
sovracomunale, con lo scopo di verificare la coerenza del Piano Integrato di Intervento,
rispetto agli strumenti pianificatori sovraordinati, così da individuare il sistema di vincoli e
tutele presenti all.interno dell.area di intervento e nell.immediato contesto.
Viene inoltre presa in esame la coerenza rispetto al Documento di Inquadramento per
l’attuazione dei Programmi Integrati di Intervento.
I vincoli paesistici sul territorio di Desenzano
Il comune di Desenzano del Garda è soggetto a Vincolo Paesistico ai sensi della parte III,
titolo II del D.Lgs. 42/2004.
Si evidenzia che ai sensi del Decreto Legislativo 22 Gennaio 2004, n° 42 non tutto il
territorio del comune è sottoposto a vincolo di tutela e a dichiarazione di notevole interesse
pubblico in forza dei:
DECRETO MINISTERIALE 16 MARZO 1956 - Dichiarazione di notevole interesse pubblico della
zona costiera del lago di Garda, sita nell.ambito dei Comuni di Desenzano, Lonato e Padenghe;
DECRETO MINISTERIALE 5 NOVEMBRE 1956 - Dichiarazione di notevole interesse pubblico
della zona lungo-lago sita nell’ambito del Comune di Desenzano;
DECRETO MINISTERIALE 16 DICEMBRE 1958 - Dichiarazione di notevole interesse pubblico
della zona della collina del Corno sita nell’ambito del Comune di Desenzano del Garda (Brescia);
DECRETO MINISTERIALE 20 LUGLIO 1960 - Dichiarazione di notevole interesse pubblico della
zona circostante la torre e l’ossario di S. Martino della Battaglia, sita nell’ambito del Comune di
Desenzano del Garda (Brescia).
22
DECRETO MINISTERIALE 14 NOVEMBRE 1962 - Dichiarazione di notevole interesse pubblico
della zona dell’abitato del Comune di Desenzano del Garda e terreni circostanti in Provincia di
Brescia;
DECRETO MINISTERIALE 20 MAGGIO 1967 - Dichiarazione di notevole interesse pubblico della
zona del versante ovest del Monte Croce nel Comune di Desenzano;
DECRETO MINISTERIALE 19 MAGGIO 2008 . Dichiarazione di notevole interesse pubblico della
zona a est il confine con il comune di Sirmione, a sud della ferrovia Milano Brescia, a ovest della
strada San Martino della Battaglia a nord la SS.11.
L’ambito oggetto del Programma Integrato di Intervento non ricade all’interno di nessuna
delle zone oggetto di vincoli di natura ambientale inserite nei decreti ministeriali
sopraccitati.
Piano Territoriale Regionale (PTR)
Il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato, in data 19 gennaio, con delibera
n.951 (pubblicata sul 3° S.S. al BURL n. 6, del 11.02.2010) il Piano Territoriale Regionale,
lo strumento di governance della Regione; si propone di rendere coerente la “visione
strategica” della programmazione generale e settoriale con il contesto territoriale,
ambientale, sociale ed economico, analizzando i punti di forza e le debolezze,
evidenziando le criticità e le potenzialità dell.intero sistema regionale.
Come stabilito dalla L.R. 12/2005, il PTR “costituisce atto fondamentale di indirizzo, agli
effetti territoriali, della programmazione di settore della Regione, nonché di orientamento
della programmazione e pianificazione territoriale dei comuni e delle province”. Tramite il
PTR la Regione “indica gli elementi essenziali del proprio assetto territoriale e definisce
altresì i criteri e gli indirizzi per la redazione degli atti di programmazione territoriale di
province e comuni”.
Il PTR rende disponibili informazioni e strumenti conoscitivi utili per costruire il quadro di
riferimento di cui un comune deve tenere conto. Tali elementi consentono generalmente
una lettura a vasta scala e risultano utili per collocare correttamente le realtà locali
all’interno del contesto regionale e sovraregionale.
Dal punto di vista paesaggistico la sezione specifica PTR . Piano Paesaggistico (PTR-PP)
contiene numerosi elaborati che vanno a definire le letture dei paesaggi lombardi. In tale
senso il PTR deve essere letto come un ausilio per “l’individuazione degli obiettivi di
sviluppo, miglioramento e conservazione a valenza strategica per la politica territoriale del
comune” (art. 8, comma 2 lett.a della L.R. 12/2005).
23
Il Piano si articola in 3 macro-obiettivi e 24 obiettivi generali; gli obiettivi specifici vengono
invece individuati in duplice modo, cioè inquadrandoli da un punto di vista tematico oppure
contestualizzandoli all’interno di sistemi territoriali definiti.
Obiettivi territoriali specifici
Il comparto oggetto di intervento ricade all’interno di aree e ambiti di degrado
paesaggistico (ambiti di criticità, art. 30) provocato da processi di urbanizzazione,
infrastrutturazione, pratiche e usi urbani. Tali ambiti vengono classificati quali .aree di
frangia destrutturate. intendendo quelle parti del territorio periurbano costituite da piccoli e
medi agglomerati, molto eterogenei tra loro, e privi di relazioni spaziali significative [.].
Nello stesso tempo, il sito è esterno all’ambito di salvaguardia paesaggistica del lago
quale “laghi insubrici,
ambito di
salvaguardia dello scenario lacuale”, definito
prioritariamente sulla base della linea degli spartiacque del bacino idrografico e delle
condizioni di percezione dei caratteri di unitarietà (Tutela e valorizzazione dei laghi
lombardi, art. 19).
Tra le “criticità” più evidenti, il PTR indica l’impoverimento/perdita di “qualsiasi forma di
identità paesaggistica”, a fronte delle quali vengono individuate alcune azioni strategiche,
quali:
l’integrazione degli aspetti paesaggistici nelle politiche e nelle azioni di Pianificazione
locale in particolare attraverso le politiche dei servizi;
la ridefinizione di un chiaro impianto morfologico prioritariamente attraverso la
conservazione e il ridisegno degli spazi aperti secondo un organizzazione sistemica e
polifunzionale, come contributo alla costruzione di una rete verde di livello locale, che
sappia dare continuità alla rete verde superiore[.].
Per quanto concerne gli interventi di trasformazione, questi ultimi dovranno perseguire
obiettivi quali:
• salvaguardia degli sbocchi delle valli che si affacciano sullo specchio lacuale;
• preservazione della continuità delle differenti specificità dei sistemi verdi e degli spazi
aperti;
• recupero e la valorizzazione dei Nuclei di Antica Formazione, degli insediamenti rurali e
dell’edilizia tradizionale;
24
• massimo contenimento delle trasformazioni sparse e l’attenta individuazione delle
espansioni urbanistiche al fine di salvaguardare la continuità e riconoscibilità del sistema
insediamenti percorrenze;
• attenta localizzazione nella corretta contestualizzaione degli interventi di adeguamento
delle infrastrutture della mobilità e di impianti tenendo conto dell’elevato grado di
percepibilità;
• promozione di azioni finalizzate alla promozione alla riqualificazione di azioni di degrado
abbandono e compromissione del paesaggio;
Il PII Colombare di Castiglione si pone in linea con le indicazioni regionali, favorendo la
riorganizzazione territoriale di un.area non utilizzata attraverso la conservazione e il
ridisegno degli spazi aperti secondo un.organizzazione sistemica e polifunzionale.
Il comparto oggetto di intervento ricade all’interno di aree e ambiti di degrado
paesaggistico provocato da processi di urbanizzazione, infrastrutturazione, pratiche e usi
urbani. Tali ambiti vengono classificati quali .aree di frangia destrutturate. Intendendo
quelle parti del territorio periurbano costituite da piccoli e medi agglomerati, molto
eterogenei tra loro e privi di relazioni spaziali significative.
Per tale ambito si segnalano le seguenti criticità e azioni di valorizzazione.
CRITICITA’ SPECIFICHE DELL’AREA DI FRANGIA DESTRUTTURATA
Impoverimento/perdita di qualsiasi forma di identità paesaggistica e talvolta di condizioni
minimali di abitabilità [.]
AZIONI
Integrazione degli aspetti paesaggistici nelle politiche e nelle azioni di Pianificazione locale
in particolare attraverso le politiche dei servizi.
Ridefinizione
di
un
chiaro
impianto
morfologico
prioritariamente
attraverso
la
conservazione e il ridisegno degli spazi aperti secondo un.organizzazione sistemica e
polifunzionale, come contributo alla costruzione di una rete verde di livello locale, che
sappia dare continuità alla rete verde superiore.[.].
Pianificazione attenta delle nuove previsioni di sviluppo alla chiara e forte definizione
dell.impianto morfologico in termini di efficace correlazione tra le tessiture territoriali[.].
Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR)
Ai sensi della LR 12/2005, il Piano Territoriale Regionale mantiene natura ed effetti di
piano territoriale paesaggistico. Il Piano suddivide il territorio regionale in unità tipologiche
25
di paesaggio e si propone di tutelare e valorizzare il territorio regionale, sensibilizzando e
coinvolgendo gli Enti con competenze di pianificazione, programmazione e progettazione
territoriale.
Obiettivi territoriali specifici
Nell’ambito del PTPR, il territorio comunale di Desenzano rientra nell’ambito geografico
della riviera gardesana, a sua volta ripartita in due distinte unità tipologiche:
paesaggi dei laghi insubrici
paesaggi delle colline e degli anfiteatri morenici.
Successivamente alla descrizione dell.ambito geografico e dell’individuazione degli
elementi costitutivi del paesaggio in esso presente, il PTPR definisce una serie di indirizzi
e norme di tutela che dovranno essere recepiti dagli strumenti di pianificazione degli altri
enti territoriali.
Il sito del PII Colombare di Castiglione, come tutto il territorio di Desenzano, rientra
nell.ambito “Riviera gardesana e morene del Garda”. Per quanto concerne le unità
tipologiche il sito si colloca nell’unità tipologica "Paesaggi degli anfiteatri e delle colline
moreniche”.
3.3.2 Ambiti geografici: RIVIERA GARDESANA E MORENE DEL GARDA
Benché connotata da situazioni geografiche e paesaggistiche molto diversificate si ritiene
di comprendere in un solo ambito l’intera cornice che affaccia sulla parte lombarda del
lago di Garda, comprendendovi dunque l’alto Garda, il Salodiano, la Valtenesi e l’intero
ampio anfiteatro morenico fino al confine con la regione veneta. La storia in questo caso
aiuta a compendiare le diversità ambientali, poiché gran parte di questo territorio fu
ricompreso fra il XIV e il XVIII secolo nella Magnifica Patria di Salò, entità politicoterritoriale dotata di grande autonomia amministrativa. Per la definizione paesistica del
contesto morenico gardesano risulta. particolarmente calzante la seguente citazione del
geografo Lamberto Laureti: «Ciò che maggiormente colpisce l’osservatore è l’incredibile
leggerezza che anima il profilo di questo paesaggio collinare che nulla ha da invidiare alle
classiche forme della collina toscana. Morbidi culmini, ora rivestiti di un verde velluto
erboso, ora da ben allineati filari di viti e di alberi da frutta, si alternano senza stridenti
rotture di pendio a lievi depressioni variamente coltivate o riempite da vaporosi boschetti.
Minuscoli villaggi rurali o singole dimore contadine, accompagnate da gruppi o filari di
cipressi, si sparpagliano ovunque con le loro semplici ma eleganti architetture. Più
raramente i crinali appaiono movimentati dalla sagoma articolata dei centri abitati più
26
importanti: solo Pozzolengo è situato ben all’interno della cerchia morenica; Ponti e
Monzambano, come anche Valeggio (in terra veronese quest’ultimo) sono già a ridosso
del Mincio, mentre tutti gli altri centri sono in posizione periferica: o sul lago (Desenzano) o
all’esterno della cerchia collinare, ma ben attestati sui suoi più elevati e panoramici spalti,
come Lonato, Castiglione delle Stiviere, Solferino, Cavriana e Volta, tutte sedi di antiche e
recenti piazzeforti». La .forza. paesaggistica di questo delicato contesto ha fatto sentire in
misura inferiore le pur notevoli trasformazioni avvenute in questi ultimi decenni e che sono
tipiche delle aree agricole in via di rapida specializzazione produttiva (monocolture) e di
accentuata urbanizzazione. Dunque, anche in questo caso, perdita o riduzione di alcuni
elementi fondativi del paesaggio locale, vale a dire alberature variate e diffuse,
omogeneità e integrità del tessuto edilizio, potenziamento malaccorto della rete
infrastrutturale.
- Ambiti, siti, beni paesaggistici esemplificativi dei caratteri costitutivi del paesaggio locale
Componenti del paesaggio fisico: rilievi dolomitici (Monti Tombea e Caplone), guglie e crinali (monti della
Puria), forre erosive (Valle di Toscolano, Val di Brasa.), valli sospese e paleoalvei lacustri (Valle di Bondo),
ripiani di valle (Briano, Polzone), pareti calcaree (Campione del Garda); laghi (Valvestino); anfiteatri
morenici, lembi morenici, pendii e conche lacustri intermoreniche terrazzate (Torbiera di Ponti sul Mincio);
Componenti del paesaggio naturale: ambiti naturalistici e faunistici (valle del Toscolano, dosso della Rocca
di Manerba, alta Valvestino, valle di Vesta, valle del Droanello, faggete dei Piani di Rest, valle di San
Michele
di Tremosine), lago di Castellaro Lagusello; boschi (Esenta) e prati aridi dell.anfiteatro morenico; Monte
della Guardia; Bassa dei Bonomi; vegetazione xerofila del lago, coltivazioni di agrumi, cipressi; endemismi
botanici dell.Alto Garda;
Componenti del paesaggio agrario: prati e pascoli d.alta quota (Rest e Denai.) con relative malghe e
dimore temporanee (Malga Lorina, Malga Denervo, Malga di Pra. Pia, fienili in paglia dei Piani di Rest);
terrazzi e colture di Tignale e Tremosine; limonaie (Bezzuglio, Prà de la Fam a Tignale.) e uliveti del Garda,
broli e giardini; terrazzamenti con muri a secco o naturali; nuclei rivieraschi di terrazzo e poggio (Zuino,
Muslone e altri nuclei di Gargnano); nuclei montani (Cadria, Bollone e altri nuclei della Valvestino, nuclei di
Tremosine: Musio, Cadignano e Sompriezzo.; Prabione, Gardiola.); .Casine. del Monte Rest e dell.Alto
Garda; .caselli. delle limonaie; sentieri, mulattiere, percorrenze piano-monte, muri di contenimento in
ciottoli, pilastrature dei vigneti; canali, rii, cavi irrigui; roccoli prealpini (Sernifà) e collinari;
Componenti del paesaggio storico-culturale: centri rivieraschi e loro equipaggiamenti turistici storici (Salò,
Gargnano, Toscolano; Vittoriale, torre Ruhland e Grand Hotel di Gardone.); centri storici dell.anfiteatro
morenico (Desenzano, Lonato, Monzambano, Volta Mantovana, Ponti sul Mincio, Cavriana.); residenze
nobiliari, ville, parchi e giardini storici (Vittoriale, villa Bettoni a Bogliaco, villa Feltrinelli, palazzo Martinengo
a Barbarano, giardino botanico Hruska a Gardone.); sistema fortificato della Valtenesi (Bedizzole, Lonato,
Padenghe, Moniga.); edifici religiosi isolati e loro contesto ambientale (Costa di Gargnano,
Montecastello.); episodi diffusi della religiosità popolare; siti archeologici (Sirmione, Manerba, Desenzano,
Bande di Cavriana.); archeologia industriale (valle delle Cartiere di Toscolano, villaggio operaio di
Campione e cotonificio Olcese.); mulini; memorie e cimeli storici risorgimentali e della prima guerra
mondiale; strade militari;
Componenti e caratteri percettivi del paesaggio: quadri ambientali di pregio (delta di Campione, Castellaro
Lagusello, golfo di Salò, punta di Sirmione.); punti panoramici, belvedere (santuario di Montecastello a
Tignale.); tracciati storici con rilevanza paesaggistica (strada del Meandro, viadotto ferroviario di
Desenzano); luoghi dell.identità locale (Isola di Garda, limonaie, torre di San Martino, torre di Solferino,
Madonna di Montecastello a Tignale, Rocca di Manerba, Vittoriale.).
Unità tipologiche: PAESAGGI DEGLI ANFITEATRI E DELLE COLLINE MORENICHE
27
Paesaggio caratterizzato dalla deposizione di materiali morenici che con ampie arcature
concentriche cingono i bacini inferiori dei principali laghi. Caratteristica è anche la
presenza di piccoli laghi rimasti chiusi da sbarramenti morenici, di torbiere e superfici
palustri. La vicinanza di questo ambito all'
alta pianura industrializzata, da cui è sovente
indissociabile, ne ha fatto, almeno nei settori più intimamente legati all'
espansione
metropolitana, un ricetto preferenziale di residenze e industrie ad elevata densità.
Indirizzi di tutela
Vanno tutelati la struttura geomorfologica e gli elementi connotativi del paesaggio agrario.
Sulle balze e sui pendii è da consentire esclusivamente l'
ampliamento degli insediamenti
esistenti, con esclusione di nuove concentrazioni edilizie che interromperebbero la
continuità del territorio agricolo.
Va inoltre salvaguardata, nei suoi contenuti e nei suoi caratteri di emergenza visiva, la
trama storica degli insediamenti incentrata talora su castelli, chiese romaniche e ricetti
conventuali aggreganti gli antichi borghi.
Aspetti particolari e relativi indirizzi di tutela
Colline
Le colline che si elevano sopra l'
alta pianura costituiscono i primi scenari che appaiono a
chi percorre le importanti direttrici pedemontane. Il paesaggio dell'
ambito raggiunge elevati
livelli di suggestione estetica anche grazie alla plasticità di questi rilievi.
Ogni intervento di tipo infrastrutturale che possa modificare la forma delle colline (crinali
dei cordoni morenici, ripiani, trincee, depressioni intermoreniche lacustri o palustri, ecc.) va
escluso o sottoposto a rigorose verifiche di ammissibilità.
Deve anche essere contemplato il ripristino di situazioni deturpate da cave e manomissioni
in genere.
Vegetazione
Si assiste in questi ambiti ad una articolata ed equilibrata composizione degli spazi agrari
e di quelli naturali, con aree coltivate nelle depressioni e sui versanti più fertili e aree
boscate sulle groppe e i restanti declivi. Un significato particolare di identificazione
topologica riveste poi l'
uso di alberature ornamentali.
28
Vanno salvaguardati i lembi boschivi sui versanti e sulle scarpate collinari, i luoghi umidi, i
siti faunistici, la presenza, spesso caratteristica, di alberi o di gruppi di alberi di forte
connotazione ornamentale (cipresso, olivo).
I laghi morenici
I piccoli bacini lacustri, che stanno alla base dei cordoni pedemontani, rappresentano
segni evidenti della storia geologica nonché dell'
immagine culturale della Lombardia.
Non sono poi da dimenticare le numerose presenze archeologiche che spesso li
caratterizzano.
I piccoli bacini lacustri che stanno al piede dei cordoni pedemontani sono da
salvaguardare integralmente, anche tramite la previsione, laddove la naturalità si
manifesta ancora in forme dominanti, di ampie fasce di rispetto dalle quali siano escluse
l'
edificazione e/o le attrezzature ricettive turistiche anche stagionali (campeggi, posti di
ristoro etc.).
Paesaggio agrario
La struttura del paesaggio agrario collinare è spesso caratterizzata da lunghe schiere di
terrazzi che risalgono e aggirano i colli, rette con muretti in pietra o ciglionature.
Sulle balze e sui pendii si nota la tendenza ad una edificazione sparsa, spesso nelle forme
del villino, del tutto avulso dai caratteri dell'
edilizia rurale, ricavata sui fondi
dagli stessi proprietari.
Occorre, innanzitutto, frenare e contrastare processi di diffusa compromissione dei terrazzi
e delle balze, tramite il controllo delle scelte di espansione degli strumenti urbanistici.
Occorre, poi, promuovere studi specifica-mente finalizzati alla definizione di criteri e regole
per la progettazione edilizia nelle aree rurali, anche recuperando tecniche e caratteri dell'
edilizia tradizionale.
Eguale cura va riposta nella progettazione di infra-strutture, impianti e servizi tecnologici,
che risultano spesso estranei al contesto paesistico e talvolta, inoltre, richiedono rilevanti
fasce di rispetto, intaccando porzioni sempre più vaste di territori agricoli integri.
29
Coerenza delle previsione del PII con il PTPR
Il PII interessa una limitata porzione di territorio già urbanizzata, pianeggiante, compresa
fra due strade (una provinciale ed una comunale), già edificata in tempi recenti e
completamente estranea all’uso agricolo, di cui non resta traccia alcuna, né come
coltivazioni o vegetazione, né come edificazioni rurali. Trattandosi in sostanza di una
periferia urbana localizzata in corrispondenza di nodi di infrastrutture viarie (autostrada,
strade provinciali e comunali) non si riscontrano emergenze paesaggistiche quali quelle
descritte nella unità tipologica di riferimento, che quindi non possono essere tutelate.
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)
Approvato con Delibera di Consiglio Provinciale n. 22 del 21 aprile 2004, successivamente
adeguato alla L.R. 12/2005 con delibera di adozione n. 14 del 31/03/2009, con
approvazione tuttora in corso.
È stato accertato preliminarmente che l’area oggetto dell’intervento non è soggetta a
vincolo ambientale paesistico quali .Bellezze di Insieme. e che non rientra fra le categorie
tutelate per norma ai sensi dell.art.142 capo II del Dlgs 22 gennaio 2004 n. 42 del Codice
dei beni culturali e del paesaggio.
Obiettivi territoriali specifici
Le proposte di Piano per quanto attiene gli aspetti paesistico . ambientali, a fronte degli
obiettivi esplicitati e coerentemente con quanto indicato dal PTPR e dai criteri Regionali,
contemplano un insieme di azioni volte sia alla tutela delle risorse individuate che alla
valorizzazione delle medesime attraverso specifiche strategie e/o scelte progettuali.
Per ciò che concerne ancora gli aspetti della programmazione, ovvero gli strumenti a cui si
deve necessariamente fare riferimento nella definizione e ricomposizione del quadro
programmatico che coinvolge il comune, a livello provinciale, Desenzano ricade all’interno
del Sistema Urbano Sovracomunale n° 6 Garda Bresciano, che conta 24 comuni
(Bedizzole, Calvagese della Riviera, Desenzano del Garda, Gardone Riviera, Gargnano,
Limone sul Garda, Lonato, Magasa, Manerba del Garda, Moniga del Garda, Muscoline,
Padenghe sul Garda, Polpenazze del Garda, Pozzolengo, Prevalle, Puegnago sul Garda,
Salò, San Felice del Benaco, Sirmione, Soiano del Lago, Tignale, Toscolano Maderno,
Tremosine, Valvestino) e i cui “Centri ordinatori” sono riconosciuti in Salò e Desenzano.
3.4.2 Componente paesistica
Il comparto afferente al PII interessa le seguenti componenti individuate dal P.T.C.P:
30
a. Paesaggio agrario e dell’antropizzazione colturale
l’area non è inserita in zona agraria
b. Componenti del paesaggio storico culturale
Rete stradale storica secondaria
c. Componenti del paesaggio urbano
zona a mix prevalentemente industriale
L’ambito oggetto di Programma integrato di Intervento si colloca, secondo il PTCP,
all’interno di un quadro paesistico caratterizzato da edificazione di tipo produttivo e
commerciale, non intercetta ambiti ad elevato valore percettivo o altri elementi di
sensibilità paesistica e naturale che il PTCP considera rilevanti. Le trasformazioni in
oggetto non precludono la percezione paesistica, né viene compromessa l’unitarietà
nonché significatività del quadro mediante l’immissione di elementi di disturbo.
Componente ambientale
a. Ambiente e rischi. Atlante dei rischi idraulici e idrogeologici
L’area oggetto di intervento non è caratterizzata, nelle analisi effettuate a scala
provinciale, da elementi di rischio idraulico o idrogeologico.
Per analisi di maggior dettaglio si rimanda alla Relazione di fattibilità geologica
egeotecnica.
b. Ambiente e rischi. Carta inventario dei dissesti
Alla scala provinciale l’analisi effettuata in riferimento alle tematiche ambientali e ai relativi
rischi non evidenzia questioni di natura rilevante e degne di nota.
Per l’approfondimento dell’aspetto geologico si rimanda alla Relazione di fattibilità
geologica e geotecnica.
c. Rete ecologica. Tutela e sviluppo degli ecosistemi
I Comuni, in fase di adeguamento dello strumento urbanistico, recepiscono i contenuti del
progetto di rete ecologica ed individuano specifici interventi di riqualificazione ecologica.
Gli elementi “Areali” essenziali che costituiscono l’ossatura del progetto di rete ecologica
sono ben 26 e il PII ricade nella componente BS 22 – Principali barriere infrastrutturali e
insediative.
Il progetto non rileva criticità e interferenze rispetto agli elementi costituenti la rete
ecologica provinciale.
d. Ambiti Agricoli Strategici Provinciali
31
Si evince che il PII è completamente esterno alla componente degli .Ambiti Agricoli
Strategici, per la tutta la propria superficie.
Il progetto non interessa e non rileva interferenze rispetto agli Ambiti Agricoli Strategici
Provinciali.
Piano della viabilità provinciale
Il comparto oggetto del nuovo insediamento risulta essere adiacente alla strada
provinciale da Desenzano a Mantova.
Il comparto afferente al PII non interferisce con i contenuti cartografati del sistema della
mobilità, vista la localizzazione in ambito già raggiunto dalla viabilità comunale.
Si tiene conto del fatto che il programma prevede interventi sulla viabilità pubblica
esistente che miglioreranno il flusso di traffico della zona.
Non sono previste infrastrutture di progetto che interferiscono con il PII.
Coerenza delle previsioni del PII con il PTCP
Il PII prevede il completamento della esistente e riconosciuta edificazione a carattere
produttivo e commerciale, in un’area in cui non si manifestano rischi di dissesto, né
difficoltà di inserimento ambientale o paesaggistico, stanti le modeste caratteristiche
architettoniche del costruito e l’assenza di componenti naturali di rilievo.
4. COERENZA CON GLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE
Documento di Inquadramento dei PII
Come già anticipato, con deliberazione del Consiglio Comunale n. 61 del 13 luglio 2009 il
comune di Desenzano del Garda si è dotato di documento di inquadramento per la
Programmazione Integrata di Intervento e atto ricognitivo delle aree produttive per
l’attuazione dello Sportello Unico Attività Produttive. S.U.A.P. , avente la finalità di “definire
gli obbiettivi generali e gli indirizzi dell’azione amministrativa nell’ambito della
programmazione integrata di intervento”.
Il Comune, nel rispetto di quanto disposto dall’articolo 15, commi 4 e 5 della L.R.12/2005,
promuove, dunque, la formazione di programmi integrati di intervento, al fine di
riqualificare il tessuto urbanistico, edilizio ed ambientale del proprio territorio, nonché con il
fine di dotare la collettività di taluni servizi/infrastrutture necessari ma altrimenti
difficilmente realizzabili in tempi brevi con i normali canali di finanziamento.
Di seguito si riportano gli obiettivi contemplati nel Documento d’inquadramento:
32
OBIETTIVI STRATEGICI:
SISTEMA AMBIENTALE
Interdizione dei fenomeni di conurbazione;
Fruizione e valorizzazione del ruolo ambientale e delle percorrenze storiche del
paesaggio agrario;
Programmazione puntuale degli obiettivi del PLIS e verifica di dettaglio e di coerenza
rispetto alle reali situazioni dei luoghi;
Potenziamento-Riqualificazione e scoperta di sentieri e percorsi di fruizione paesistica
Valorizzazione ed aumento del livello di fruibilità degli ambiti a elevato valore
ambientale ecologico paesaggistico;
Tutela e Valorizzazione dei caratteri identificativi del paesaggio delle aree a margine
l.edificato;
Mitigazione ambientale insediamenti residenziali esistenti;
Fruizione e valorizzazione del ruolo ambientale del reticolo irriguo e delle percorrenze
storiche del paesaggio agrario;
Verde rurale con funzioni connettive.
SISTEMA URBANO
Parcheggio multipiano;
Completamento delle opere di valorizzazione e arredo del lungolago;
Rafforzamento della funzione attrattiva mediante la riorganizzazione degli arredi degli
spazi collettivi;
Potenziamento delle identità locali;
Ambiti di trasformazione per il completamento della forma urbana;
Riorganizzazione territoriale di ambiti già oggetto di trasformazione da attuarsi mediante
insediamenti di basso impatto paesistico e ambientale;
Verifica, razionalizzazione e attuazione delle previsioni vigenti non consolidate;
Tutela
e valorizzazione dei nuclei rurali antichi;
Rafforzamento del ruolo identificativo e caratteristico del patrimonio architettonico
storico (tipologico, tecnico/materico);
Valorizzazione potenzialità culturali identificative del patrimonio del nucleo di antica
formazione;
Ottimizzazione delle potenzialità degli insediamenti esistenti mediante inserimento di
nuove funzioni compatibili e/o sostenibili;
33
Riequilibrio della dotazione dei servizi di ogni frazione;
Miglioramento della permeabilità della cesura ferroviaria;
Conseguimento previsioni non attuate mediante razionalizzazione dei limiti delle
condizioni di compatibilità;
Completamento delle tendenze insediative in atto;
Potenziamento degli insediamenti industriali;
Consolidamento della funzione produttiva mediante SUAP;
Nuovo polo residenziale;
Riqualificazione con destinazioni compatibili del patrimonio agricolo dismesso;
Potenziamento del "limes" fra urbanizzato e paesaggio agrario;
Ridefinizione del margine per il rafforzamento del limes.
SERVIZI
Riequilibrio della dotazione dei servizi di ogni frazione;
Razionalizzazione e potenziamento dei servizi di scala locale;
Recupero con finalità integrate congressuali, teatrali, espositive, didattiche, culturali
della caserma principale del castello;
Nuova scuola primaria;
Nuova polarita’ sovracomunale "forum" Polo integrato di servizi Espositi-Ricettivi
Potenziamento della mobilità sulle vie d’acqua.
SISTEMA TURISTICO
Interventi finalizzati al potenziamento e miglioramento della capacità ricettiva degli
insediamenti turistici esistenti;
Potenziamento capacità attrattiva delle attività di balneazione,
Rafforzamento dei caratteri di riconoscibilità territoriale mediante insediamento
alberghiero di elevata qualità attraverso SUAP;
Revisione degli obiettivi di riqualificazione del tessuto rurale dismesso mediante
previsioni finalizzate ad insediamenti turistici e/o residenziali di elevata qualità ambientale.
Tra gli obiettivi specifici contenuti nel Documento Preliminare di Piano, sottesi alla
Programmazione Integrata d’Intervento quale momento anticipatorio della visione generale
del futuro PGT, viene indicata .la realizzazione o il completamento di opere o di servizi di
qualità aggiuntiva di dimensione e caratteristiche comunali e/o sovracomunali altrimenti
34
non attuabili con i normali canali di finanziamento pubblici. e, tra questi si trova il
completamento della passeggiata a lago di Rivoltella.
Coerenza delle previsioni del PII con il Documento di inquadramento
In riferimento al punto 4.1 (Indicazione degli indirizzi strategici di riferimento…) della
Relazione del Documento Preliminare di Piano, il P.I.I. proposto risulta coerente con:
a.5 la realizzazione o il completamento di opere di qualità aggiuntiva per la
sistemazione di nodi di criticità connessi ai sistemi di viabilità primaria, in quanto
il PII è organico alla soluzione prevista dall’Amministrazione per l’allargamento e
il riordino del sovrappasso della strada provinciale e prevede la realizzazione
dell’allargamento di via Colombare con formazione di pista ciclabile;
d.
la ricollocazione di aree produttive irrazionalmente dislocate e interventi su aree
industriali, artigianali: l’area interessata è da tempo azzonata come produttiva,
ma la attuazione della previsione è antieconomica e irrazionale per le
caratteristiche specifiche di posizione e dimensione e proprietà del terreno;
h.
il miglioramento, l’adeguamento e la realizzazione di strutture per l’arredo
urbano, la sentieristica e l’accessibilità del territorio in genere, mediante la
partecipazione all’opera di completamento della passeggiata a lago di Rivoltella;
j.
il miglioramento delle possibilità di conseguimento delle previsioni del PRG, ivi
comprese l’eliminazione, la sostituzione e/o la razionalizzazione di previsioni di
servizio
superate
con
riferimento
a
problematiche,
vincoli
e
norme
sopravvenute;
k
il consolidamento del sistema insediativo concentrando il focus sul riequilibrio
dei livelli di distribuzione dei servizi e della loro accessibilità nel territorio;
n.
proposte che tendano a mantenere, migliorare o potenziare i servizi commerciali
di quartiere.
Risulta inoltre verificata la coerenza della proposta con i contenuti delle tavole DP13 sintesi delle invarianti territoriali e DP 14 – indicazioni strategiche preliminari, che per la
zona in oggetto prevedono, in un’area compatibile a trasformazioni, di classe 2 di
sensibilità,
l’indicazione
“Conseguimento
delle
previsioni
non
attuate
mediante
razionalizzazione e revisione delle previsioni dei limiti e delle condizioni di fattibilità”.
Per quanto riguarda gli obiettivi strategici:
35
SISTEMA AMBIENTALE: l’area in oggetto risulta interclusa in una zona completamente
trasformata e modificata, esterna alle parti di territorio sottoposte a vincolo ambientale
paesistico, totalmente edificata e priva di particolari valenze paesistiche, architettoniche od
ambientali, e pertanto risulta non idonea al perseguimento degli obiettivi strategici di
sistema ambientale esplicitati nel documento preliminare di piano;
SISTEMA URBANO: gli obiettivi strategici perseguiti si riassumono nel completamento
delle opere di valorizzazione e arredo del lungolago, nella verifica, razionalizzazione ed
attuazione di previsioni vigenti non consolidate, nella ottimizzazione delle potenzialità degli
insediamenti esistenti mediante inserimento di nuove funzioni compatibili, nel riequilibrio
della dotazione di servizi di frazione, nel conseguimento di previsioni non attuate mediante
razionalizzazione dei limiti delle condizioni di compatibilità e nel completamento delle
tendenze insediative in atto nella zona;
SERVIZI: la proposta di PII persegue il riequilibrio della dotazione di servizi della frazione.
In relazione al punto 4.3 (modalità di individuazione dei progetti idonei…) della Relazione
del Documento Preliminare di Piano, il P.I.I. proposto contiene le caratteristiche di cui ai
punti:
a.
interventi
che
non
prevedano
incremento
del
suolo
impegnato
dalla
pianificazione vigente;
b.
interventi che prevedano la realizzazione di servizi di scala comunale o sovra
locale di qualità aggiuntiva;
c.
interventi che migliorino le previsioni di piano riorganizzando condizioni previste
non attuabili;
e.
interventi che non introducano particolari criticità sul sistema delle reti
tecnologiche, mantenendo l’equilibrio delle condizioni ecologico-ambientali
h.
interventi che prevedano una ricollocazione di aree produttive irrazionalmente
dislocate;
i.
interventi volti a potenziare le attività commerciali, ricettive o attrattive all’interno
del territorio comunale;
j.
interventi che prevedano l’aumento del peso insediativi o il cambio di previsione
di destinazione in ambiti già impeganti e contigui ad ambiti impegnati,
utilizzando e ottimizzando gli edifici e le infrastrutture presenti.
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Il PII propone la partecipazione ad opere direttamente realizzate dal proponente. In
particolare il proponente intende realizzare il prolungamento della passeggiata a lago di
Rivoltella, come da progetto dell’Ufficio Tecnico Comunale. La copertura dell’intero
importo del quadro economico sarà data dalla unione dei proventi del PII come disposto
dalla Delibera di Consiglio Comunale n. 139 del 1 giugno 2010 “Atto di indirizzo sulle
proposte di programmi integrati di intervento depositate presso l’Ufficio Tecnico, di cui
risultano in corso le procedure”.
Coerenza dei contenuti del P.I.I. con il quadro conoscitivo del territorio comunale
Il PII “Colombare di Castiglione” rientra fra gli strumenti urbanistici con contenuto di
variante al PRG, approvabili prima della dotazione da parte del comune di Piano di
Governo del Territorio (cfr art 25 comma 7 della L.R. 12/2005).
Il PII proposto rispetta le determinazioni annunciate nella l.r. n.5 del 10.03.2009 emanate
dalla D.g.r. del 6 maggio 2009 - n. 8/9413, si configura come un PII non avente rilevanza
Regionale, in variante al PRG vigente, che prevede la realizzazione di più infrastrutture
pubbliche o di interesse pubblico, specificamente qualificate come “di carattere strategico
ed essenziali per la riqualificazione dell’ambito territoriale”.
Il PII è concorde alla visione strategica dell’Amministrazione Comunale che organizza la
pianificazione urbana secondo un quadro complessivo di obiettivi, strategie ed azioni per
perseguire un complessivo sviluppo socio-economico ed infrastrutturale, che consideri le
risorse ambientali, paesaggistiche e culturali esistenti come elementi essenziali da
valorizzare.
Coerenza delle previsioni del PII con gli strumenti di pianificazione
Fattibilità geologica
L’ambito interessato dal PII Colombare di Castiglione, per tutta la superficie, si caratterizza
per fattibilità geologica con modeste limitazioni “Classe 2” e interessa la sottoclasse di
fattibilità 2a: area ad alta vulnerabilità delle acque sotterranee (prima falda).
Nella classe di fattibilità 2a sono consentite tutte le ipologie di intervento tranne le attività
produttive potenzialmente idroinquinanti per la cui realizzazione dovrà essere eseguita
un’indagine idrogeologica che valuti il possibile impatto sulle acque sotterranee e che
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preveda, se necessario, l’adozione di accorgimenti in grado di tutelare la falda acquifera e
di sistemi di controllo.
Pertanto la proposta di PII risulta compatibile con le condizioni geologiche locali.
Allevamenti
Il comparto oggetto di PII non rientra in alcuna fascia di rispetto di allevamenti.
Ambiti agricoli strategici
Analizzando la localizzazione degli Ambiti Agricoli Strategici Provinciali - adottati con
Delibera n. 14 del 31/03/2009 . nel territorio del Comune di Desenzano del Garda, si
evince che il PII ricade esternamente alla componente degli Ambiti Agricoli Strategici per
tutta la propria superficie. Il progetto quindi non rileva fattori d’interferenza rispetto a tali
ambiti.
Zonizzazione acustica
Il comparto oggetto di PII si colloca, secondo la zonizzazione comunale, in classe IV ,
zona ad intensa attività umana con limiti di immissione di 65 decibel diurni e 55 notturni.
Obbiettivi quantitativi del P.I.I. e loro coerenza con i contenuti del documento di
inquadramento.
La richiesta di trasformazione urbanistica contenuta nel proposto PII consiste in profonde
modifiche rispetto alle previsioni del vigente PRG, che attualmente definisce un comparto
produttivo sottoposto ad obbligo di Piano attuativo (ATPC/1) che consentirebbe alla Gilioli
S.p.A. una edificabilità per la propria quota di proprietà di mq 5357,71 a destinazione
produttiva, con una cessione pari al 50% della superficie territoriale. Si richiede
innanzitutto lo stralcio dal comparto della proprietà Gilioli S.p.A. e un cambio di
destinazione con attuazione separata per le diverse proprietà con un aumento della
edificabilità fino alla quantità definita di mq 7000 di Slp su una superficie territoriale pari a
mq 17.859,05 reali e catastali mq 17.529. Le destinazioni richieste sono quelle
commerciale, direzionale. Si richiede inoltre, mediante nuova definizione dei limiti del
centro abitato che tenga conto dell’attuale stato di edificazione della zona, la riduzione
della fascia di rispetto stradale, a m 20,00 lungo la strada provinciale ed a m 5,00 su via
Colombare di Castiglione.
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La proprietà intende cedere a titolo di standard urbanistici (verde e parcheggi pubblici) mq
4914,95, come da progetto allegato.
Assetto popolazione
L’insediamento di edifici nelle destinazioni richieste (commerciale e direzionale) non
genera modifiche di particolare rilievo rispetto a quanto previsto nel vigente PRG, a
destinazione produttiva e a servizi pubblici e religiosi. Il nuovo assetto urbanistico
non genera direttamente aumento di residenti nella frazione di Colombare, né si
pone in contrasto con le destinazioni della maggior parte degli edifici già presenti,
prevalentemente commerciali per medie e grandi strutture di vendita. Il possibile
aumento di frequentatori della zona a causa delle nuove attività non avrà particolari
ripercussioni per il paese, che non verrà toccato dai tragitti di frequentatori
provenienti dall’esterno, a causa della particolare posizione del sito, esterno al
paese di Desenzano e posto sulla strada provinciale a poche centinaia di metri dal
casello autostradale. L’inserimento eventuale di negozi di vicinato garantirà un
aumento dei servizi per la frazione di Colombare, che vedrà realizzata una pista
ciclopedonale a facilitare gli spostamenti lenti
Utilizzo del suolo
La trasformazione richiesta incide su un’area già completamente trasformata dal
PRG vigente e quindi non genera consumo di suolo. Attualmente l’area è incolta e
inutilizzata a qualsiasi scopo. Le nuove destinazioni consentiranno la attuazione di
previsioni del PRG inattuate, razionalizzandole, come indicato tra gli obiettivi
strategici dal Documento Preliminare di Piano. Inoltre le destinazioni proposte si
inseriscono a completamento degli insediamenti già in atto, confermando la
vocazione della zona.
Sistema viabilistico, mobilità
La viabilità esistente serve già tutto il traffico destinato sia agli esercizi commerciali
prevalentemente posti ad est della provinciale, sia quello diretto agli spazi produttivi
ad ovest. Il progetto di sistemazione del sovrappasso messo a punto
dall’Amministrazione e l’allargamento di via Colombare di Castiglione con
costruzione di una pista ciclopedonale garantiscono che i nuovi insediamenti non
porteranno ulteriori elementi di criticità alla viabilità locale.
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Utilizzazione dei servizi
Come si evince dalle tavole riportanti lo stato delle reti di servizi pubblici tecnologici,
la zona è servita completamente di acquedotto, fognature, rete gas, energia
elettrica e rete telefonica. Pertanto, l’utilizzazione di un’area interclusa fra terreni già
edificati costituisce elemento di maggiore efficienza d’uso di reti già esistenti e
idoneamente dimensionate. Per quanto riguarda il verde pubblico ed i parcheggi
pubblici, i nuovi insediamenti saranno accompagnata dalla realizzazione di verde e
parcheggi pubblici in una zona a forte frequentazione a causa delle strutture di
vendita esistenti. Anche i parcheggi pertinenziali, poiché saranno riferiti ad attività
commerciali, contribuiranno ad aumentare l’offerta pubblica di spazi di parcamento.
In base alle risultanze delle analisi fin qui svolte, è possibile affermare che l’ambito oggetto
di Programma Integrato di Intervento in località Colombare di Castiglione si pone in linea
con gli indirizzi della programmazione paesistica regionale enunciati a favore della
riorganizzazione territoriale di aree non utilizzate. Secondo la visione del Piano Territoriale
Paesistico Regionale, infatti, il comparto oggetto di intervento ricade all’interno di aree e
ambiti
di
degrado
paesaggistico
provocato
da
processi
di
urbanizzazione,
infrastrutturazione, pratiche e usi urbani. Tali ambiti vengono classificati quali “aree di
frangia destrutturate” intendendo quelle parti del territorio periurbano costituite da piccoli e
medi agglomerati, molto eterogenei tra loro e privi di relazioni spaziali significative. Per tali
ambiti il PTPR pone delle azioni concrete da perseguire, quali:
- l’integrazione degli aspetti paesaggistici nelle politiche e nelle azioni di pianificazione
locale in particolare attraverso le politiche dei servizi;
- ridefinizione di un chiaro impianto morfologico prioritariamente attraverso la
conservazione e il ridisegno degli spazi aperti secondo un.organizzazione sistemica e
polifunzionale;
- pianificazione attenta delle nuove previsioni di sviluppo alla chiara e forte definizione
dell’impianto morfologico in termini di efficace correlazione tra le tessiture territoriali.
Inoltre si ricorda che l’ambito oggetto di Programma integrato di Intervento “Colombare di
Castiglione” è esterno all’ambito di salvaguardia paesaggistica del Lago di Garda.
Il PII risulta inoltre coerente con gli obiettivi e gli indirizzi del PTCP.
40
Il PII, infatti, non evidenzia fattori di incompatibilità con la rilevanza paesistiche delle
componenti individuate nel PTCP e non si pone in contrasto con gli indirizzi strategici del
Piano della Viabilità della Provincia di Brescia.
Il comparto è esente da criticità idrogeologiche, da rischi connessi alla natura geologica e
geotecnica del territorio e non interferisce con gli ambiti di tutela e ricostruzione ecologica.
Nell’ambito della pianificazione comunale il comparto oggetto del PII si situa in ambito già
urbanizzato e non interferisce, dunque, con gli ambiti agricoli identificati come strategici.
Inoltre non si registra la presenza di vincoli amministrativi in contrasto con le previsioni del
PII. Gli unici vincoli amministrativi che insistono sul comparto riguardano la fascia di
protezione delle strade.
Analisi degli effetti del P.I.I.
Sistema della mobilità
La viabilità esistente serve già tutto il traffico destinato sia agli esercizi commerciali
prevalentemente posti ad est della provinciale, sia quello diretto agli spazi produttivi
ad ovest. Il progetto di sistemazione del sovrappasso messo a punto
dall’Amministrazione e l’allargamento di via Colombare di Castiglione con
costruzione di una pista ciclopedonale garantiscono che i nuovi insediamenti non
porteranno ulteriori elementi di criticità alla viabilità locale.
Sistema ambientale (aria, acqua, suolo,rumore)
Come si è detto più volte, l’area oggetto di intervento è inserita in una zona
urbanizzata ed edificata, solcata da strade ed abitata da tempo, nella quale i
sistema ambientale è stato modificato in un paesaggio di periferia urbana, nel quale
i nuovi inserimenti non porteranno alcuna modifica rilevante delle condizioni
ambientali. Neppure avranno particolari effetti su suolo, acqua, stante l’inesistenza
di corsi d’acqua o reticolo idrico nella zona e la presenza di fognature bianca e nera
collegate alla rete pubblica, o aria, poiché le destinazioni sostanzialmente
commerciali ipotizzate genereranno emissioni in atmosfera sensibilmente inferiori a
quelle possibili con la precedente destinazione produttiva.
La prevista destinazione commerciale in luogo di quella produttiva fa sì che
l’edificazione prevista non sia più sorgente di rumore.
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Sistema del paesaggio e dei beni culturali
La verifica viene svolta in accordo con le indicazioni contenute nel Documento
preliminare di Piano e secondo le modalità proposte dalla Delibera della Giunta
Regionale Lombarda n. 7/11045 del 8 novembre 2002.
Naturalmente, essendo il presente P.I.I. teso ad ottenere una modifica dei parametri
urbanistici del comparto, la verifica non potrà essere svolta sul dettaglio del
progetto architettonico degli edifici, che verrà esaminato in dettaglio in sede di
rilascio dell'
autorizzazione edilizia specifica.
Per quanto riguarda la sensibilità paesistica della zona interessata, essa è stata
indicata nel grado di sensibilità 2 dal vigente P.R.G. E così confermata dal
Documento preliminare di Piano. In un contesto come quello di Desenzano, parlare
di classe 2 significa trattare di un contesto privo di particolare importanza
paesistica. In effetti, il comparto in cui si inserisce il P.I.I. è in sostanza un grande
spazio di forma triangolare compreso fra via Colombare di Castiglione e la strada
provinciale, attraversato dal sovrappasso stradale ed attorniato da edificazioni
recenti a destinazione commerciale e produttiva, la cui coerenza architettonica e
compositiva sta solo nell'
uso di elementi prefabbricati in calcestruzzo. Il terreno è
lasciato incolto, se non per una parte piantumata ad alberi da frutto ed una
adiacente
destinata
a
parcheggio
per
autocarri,
è
privo
di
qualunque
caratterizzazione individuale, ed appare come un semplice spazio inutilizzato
compreso fra due strade convergenti.
Pertanto da un punto di vista morfologico-strutturale, l'
area interessata non
presenta particolarità notevoli, né di tipo agrario dato che l'
intera zona è stata
trasformata ed edificata, né di tipo insediativo storico, né per particolare omogeneità
o valore architettonico storico delle soluzioni edilizie costruttive dell'
intorno, né infine
per la presenza di edifici o infrastrutture storiche di rilevanza pubblica.
Da un punto di vista vedutistico, come peraltro si può dedurre dalla classe di
sensibilità 2 in cui la zona è inserita, l'
area non si trova in posizione
morfologicamente emergente, non appartiene ad una veduta significativa, non
interferisce con punti panoramici, non occlude visuali storicamente consolidate. È in
effetti adiacente a tracciati stradali ad elevata percorrenza, dalla quale permane la
visione di alcune zone collinari, già perlatro ampiamente trasformate e occluse da
edifici esistenti.
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Da un punto di vista simbolico, il comparto in oggetto si inserisce in un'
area,
all'
interno del territorio desenzanese, priva di richiami storici od artistici. La sua
riconoscibilità è quella tipica delle zone di ingresso a paesi e territori di riconosciuto
pregio ambientale, nelle quali vengono concentrate tutte quelle funzioni ed
edificazioni, pur necessarie, considerate in contrasto con i valori paesistici della
parte migliore del territorio. L'
ambito, sfruttando la presenza del casello autostradale
e della strada provinciale, è divenuto un ingresso al paese nel quale un certo grado
di disordine urbanistico e una minore attenzione all'
aspetto compositivo ed
architettonico dei singoli edifici e del quartiere nel suo complesso vengono per
necessità tollerati.
Il giudizio complessivo, sulla base degli elementi esposti, è dunque di sensibilità
paesistica bassa (valore numerico 2).
Per quanto si può dire circa l'
incidenza del progetto, le destinazioni richieste sono
perfettamente compatibili con quelle esistenti nella zona. Si tratterà di edifici a
destinazione prevalentemente commerciale, che si svilupperanno su due piani al
massimo a partire da un terreno quasi perfettamente pianeggiante. L'
altezza sarà
dunque paragonabile a quella degli esistenti fabbricati nell'
intorno ed anche a quella
del sovrappasso stradale. Poiché la funzione determina l'
aspetto degli edifici, quelli
in progetto non saranno in contrasto per stile, materiale, colori, altezza e ingombro
visivo con quelli già presenti nella zona, non altereranno significativamente la
skyline, non occulteranno visuali significative e saranno adeguati ai valori simbolici
dei luoghi. Una valutazione più dettagliata sulle soluzioni architettoniche dei singoli
edifici viene rinviata all'
esame legato al rilascio della singola autorizzazione edilizia.
Si può dunque ritenere che il giudizio complessivo sia di incidenza paesistica molto
bassa (valore numerico 1).
Pertanto l'
impatto paesistico del progetto, risultante dalla moltiplicazione dei due
valori numerico per la sensibilità e l'
incidenza, è pari a 1x2 = 2, valore sotto la soglia
di rilevanza.
Sistema insediativo (peso con verifica dei disposti ex artt. 141 e 142 del PTCP e
verifica di dotazione di standard)
La trasformazione richiesta incide su un’area già completamente trasformata dal
PRG vigente e quindi non genera consumo di suolo, né esogeno, né endogeno.
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Pertanto la verifica ex artt 141 e 142 del PTCP non viene svolta perché fondata
sugli stessi dati analizzati nel PRG vigente.
Per quanto riguarda la dotazione di standard, che vengono definiti in abbondanza
nel 150% della Slp possibile, come se si trattasse di sole attività commerciali
classificabili come medie strutture di vendita, essi si calcolano in totali 10500 mq dei
quali 4914,95 vengono reperiti in loco e ceduti all’Amministrazione e 5.884,05
monetizzati.
CC
Conclusioni
Come descritto nelle pagine precedenti, la realizzazione del PII in esame, stante la
destinazione commerciale, la posizione e le caratteristiche del sito, non comporta impatti
significativi e misurabili sul contesto dell’ambiente locale.
Trattandosi di area già urbanizzata ed inserita come edificabile nel vigente strumento
urbanistico, si tenga presente che gli effetti del PII vanno confrontati non tanto con la
presente situazione dell’area, quanto con quella attualmente prevista, cioè quella
produttiva. Essa comporterebbe senza dubbio rischi di effetti ambientali assai maggiori
rispetto alla richiesta destinazione commerciale.
Si aggiunga la assai limitata estensione della area interessata (circa 17.000 mq), cioè una
porzione assolutamente irrilevante del territorio comunale, che classifica il piano come
relativo ad aree di piccole dimensioni ai sensi della normativa europea ed italiana.
Considerati, dunque,
l’assenza di effetti significativi e durevoli sull’ambiente riconducibili alla realizzazione del
PII in loc. Colombare di Castiglione;
le limitatissime dimensioni del sito interessato;
il confronto fra le destinazioni attuali e richiesta;
l’assenza di consumo di suolo
il presente Rapporto preliminare ritiene verificate le condizioni che portano a escludere il
PII dalla assoggettabilità a VAS ed in questo senso propone all’Autorità Competente di
pronunciarsi.
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COMUNE DI DESENZANO DEL GARDA RAPPORTO AMBIENTALE