www.primastampa.it Anno XV 07 Agosto 2015 n. 44
SACROBIETTIVO
Autorizzazione n° 5/01 del 20 febbraio 2001 del tribunale di Velletri
Il monastero sublacense nel mirino dei fondamentalisti islamici dell’Isis: è tra i 10 “siti sensibili” per
i quali il capo della polizia, Alessandro Pansa, ha chiesto il potenziamento delle misure di sicurezza
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SACROBIETTIVO
APPROFONDIMENTO/1
07 Agosto 2015
Il monastero sublacense nell’elenco dei controlli richiesti alle Questure dal capo della polizia, Alessandro Pansa
Sacro Speco tra i 10 “siti sensibili” d’Italia:
l’eremo di San Benedetto nel mirino dell’Isis
di Remo Ilari
S
acrobiettivo. C’è anche il Sacro Speco di Subiaco tra i possibili “target”
degli integralisti islamici dell’Isis. Alessandro Pansa, capo della Polizia, ha inviato una nota riservata agli uffici delle
Questure più importanti d'Italia, in cui
era stilato un elenco dei luoghi d'arte che
gli estremisti potrebbero prendere di mira. Dopo l'escalation di violenza contro
l’occidente, che fra gli altri episodi ha visto di recente scoppiare un'autobomba
davanti alla sede del Consolato italiano
al Cairo, ecco l’ennesimo allarme. A essere in pericolo, secondo le autorità, sarebbero tutti quegli affreschi, quadri e dipinti sacri che, per l'iconoclastia dell'Isis
rappresenterebbero un oltraggio inaccettabile. “Bisogna aumentare il livello di
controllo su biblioteche e musei e sugli
altri obiettivi sensibili” ha ordinato Pan-
RASSEGNA STAMPA - L’INTERVISTA DELL’ABATE MEACCI A “IL TEMPO”
“Ma la nostra Abbazia, grazie alle forze
dell’ordine, gode di grande tranquillità”
sa. L’elenco è lungo, e riguarda tutto il
Paese: la Basilica di San Marco a Venezia, il Palazzo del Principe a Genova, la
tomba di Dante a Ravenna, la Basilica di
San Petronio a Bologna, Palazzo Pitti a
Firenze, il Sacro Speco a Subiaco, il Vaticano e l'Oratorio del Rosario di S. Cita
a Palermo. Sapere che I membri dell’Isis
stanno già distruggendo parte del loro
inestimabile patrimonio artistico e culturale in Siria, a colpi di bulldozer, purtroppo lascia qualche timore. La parola
«Molti vengono per staccare la spina, ma non tutti riescono a staccare cellulare e
internet», scherza il successore di San Benedetto alla guida del primo monastero
fondato dal patrono d’Europa, a Subiaco, sui resti dell’antica villa di Nerone.
Ma come, abate Meacci, vengono da voi per allontanarsi dal mondo reale ma
non sanno stare lontani da quello virtuale?
«Sì, per alcuni è così, ed è anche comprensibile perché ormai riguarda il vissuto
quotidiano di tante persone. Molti però spengono anche la tv».
E voi monaci accendete la tv?
«No, dopo la cena e la preghiera si va a dormire, tranne eccezioni. Anche perché
la nostra sveglia scatta alle 5 e 30, con la preghiera e la messa a seguire».
Stessa agenda per i vostri ospiti?
«Certo, chi chiede ospitalità alla foresteria interna, che è limitata a 12 posti letto
nei nostri 2 monasteri, è tenuto a partecipare alla vita monastica. Chi non vuole
può trovare ospitalità nella foresteria esterna».
Dove sono ammesse anche le donne, come da poco tempo è consentito anche a
Montecassino?
«Sì, certo, anche il nostro ex seminario è aperto a tutti da sempre. E molti gruppi,
ospitati nella foresteria esterna, chiedono spesso di partecipare ad una parte della vita monastica, come i vespri e le lodi».
Avete avuto casi di persone che hanno poi davvero cambiato vita?
«No, non che mi risulti almeno. Ma le vocazioni sono un’altra cosa. Però abbiamo delle persone che tornano di anno in anno, quindi una conferma nel loro cammino di fede c’è».
È solo fede, o c’è anche la ricerca di un buen retiro fra arte e natura?
«È tutto l’insieme. Il nostro sforzo è far percepire ai cultori dell’arte, e a chi ama
la bellezza paesaggistica dell'eremo scelto da San Benedetto, anche la ricchezza
spirituale di questo luogo così suggestivo».
Un luogo che, però, sembra essere finito nel mirino dell’Isis: non c’è anche il Sacro Speco tra i posti a rischio-attentati indicati dal capo della polizia?
«Ma, non saprei, ho letto anch’io queste indiscrezioni, però solo sui giornali. Perché, pur essendo il monumento statale ad ingresso gratuito più visitato della provincia romana, con i 120 mila arrivi ogni anno al Sacro Speco, oltre ai 50 mila nel
monastero di Santa Scolastica, posso dire che godiamo di grande tranquillità, anche grazie alle forze dell'ordine, sempre presenti».
Anche per non rovinare le celebrazioni dei 550 anni del primo libro stampato
in Italia proprio da voi...
«Certo, li abbiamo appena festeggiati con una lectio magistralis di Umberto Eco».
che giustificherebbe tutto ciò è “kafir “,
cioè miscredenti. Le agenzie di sicurezza
occidentali sono allertate. Timori anche
per un sito storico italiano come Pompei,
luogo in cui da millenni coesistono sacro
e profano. Gli islamici sono più di un miliardo e mezzo in tutto il mondo, mentre
gli estremisti sono solo una piccola parte
di loro. Purtroppo però basta l’azione di
qualche lupo solitario, che magari sogna
l’eterna ricompensa divina, per mettere in
pericolo moltissime persone innocenti e
opera di inestimabile valore. Le terzine
sul Profeta che, tra le fiamme della IX
Bolgia, va incontro a Dante insieme al
genero Ali, mostrando le interiora che gli
pendono tra le gambe, sarebbero un'offesa al popolo di Allah che dev'essere lavata col sangue: per questi motivi in cima
alla lista del capo della polizia c’è la tomba del sommo poeta a Ravenna. La presenza di Subiaco, invece, potrebbe essere legata al valore simbolico di essere la
culla del monachesimo occidentale, con
i primi cenobi fondati da San Benedetto,
finiti ora nel possibile mirino dei tagliagole del Califfo Al Baghdadi.
APPROFONDIMENTO/2
07 Agosto 2015
La sentenza col rito abbreviato rimandata a settembre, ma l’azienda ha già adottato le misure disciplinari
I “furbetti del cartellino” sono rimasti senza badge:
l’Asl Rm G licenzia 3 dei 5 indagati per assenteismo
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I LICENZIAMENTI
restati, come emerso dagli accertamenti dei carabinieri del capitano
Alessio Falzone, si sarebbe fatto timbrare il cartellino delle presenze per
ben 112 volte. Durante l’ operazione
era stato arrestato anche un operaio
del Comune di Subiaco, accusato pure lui di essersi assentato dal posto di
lavoro. L’ufficio Procedimenti disciplinari dell’azienda sanitaria Rm G
ha svolto la fase istruttoria per i primi 4 dipendenti proponendo, all’unanimità, di procedere al licenziamento di 3 dipendenti per «falsa attestazione in servizio, mediante l’alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre modalità fraudolente». Oltre ai tre licenziamenti,
l’Asl Rm G ha anche deciso una sospensione del procedimento disciplinare in attesa della conclusione del
procedimento penale, mentre per un
altro dipendente, dopo le sue dimissioni, l’azienda sanitaria ha ritenuto
di Michela D’Andrea
I
presunti “furbetti del cartellino” sono rimasti senza badge. Strappato
dall’Asl Rm G per 3 dei 5 dipendenti
(un altro, medico part-time, si era già
dimesso nel maggio scorso) arrestati 4
mesi fa per assenteismo (4 su 5: la sentenza col rito abbreviato è stata rimandata a settembre nell’udienza tenuta il
mese scorso) e concorso in truffa aggravata. I carabinieri della Compagnia
di Subiaco, dopo 5 mesi di indagini,
avevano rilevato che i dipendenti timbravano per conto dei loro colleghi o si
assentavano dal posto di lavoro per accompagnare i figli a scuola e altre incombenze personali. Tre impiegati della Asl di Subiaco erano stati arrestati in
flagranza di reato per truffa aggravata
e continuata ai danni dello Stato. Per
altri due medici – uno dipendente della
stessa Asl RmG, l’altro con contratto
esterno nella stessa azienda sanitaria –
era invece scattato il divieto di dimora
nel territorio di Subiaco. Uno degli ar-
ARCINAZZO: 2 ANNI DI RECLUSIONE E 18.427 € DI DANNI
Per 9 anni ha falsificato pagamenti al
Comune: a casa (e con due condanne)
P
er 9 anni ha falsificato le ricevute di pagamento a favore del Comune di Arcinazzo per i tributi (canone locazione case popolari,
mensa scolastica, centri estivi per ragazzi e Tarsu) della sua famiglia, assegnataria di una casa popolare. La donna ha ammesso (“Mi
sono trovata in difficoltà ed ho alterato gli atti. Mi assumo tutte le
responsabilità per quello che ho fatto”) ed ha chiesto il patteggiamento: il Tribunale di Tivoli l’ha condannata a 2 anni per i reati di
falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e
truffa aggravata. E la Corte dei Conti ora l’ha condannata “per
danno erariale al pagamento in favore del Comune di Arcinazzo dell’importo complessivo di € 18.427”. Per i giudici contabili, infatti,
“sussiste un danno arrecato al Comune attraverso il mancato versamento di somme di denaro. L’elemento psicologico è quello del dolo, in quanto la convenuta ha ammesso di essere consapevole e di
avere posto in essere le condotte dannose intenzionalmente, ancorché spinta da un asserito stato di bisogno.Sul punto della quantificazione del danno il Collegio ritiene di dover imputare alla responsabilità della” ex impiegata “l’importo che dagli atti di causa risulta non essere stato incamerato dal Comune a seguito della falsificazione dei bollettini postali”. Per la Corte dei Conti “La dipendente
infatti per dovere d’ufficio riceveva i bollettini dall’Ente Poste Italiane ed era lei a provvedere alla suddivisione degli stessi in relazione al tipo di pagamento ed a trasmetterli all’ufficio di ragioneria,
che emetteva gli ordinativi di incasso da consegnare al Tesoriere comunale, per poi archiviarli e conservarli all’ufficio tributi. E’ evidente pertanto che in tale procedimento soltanto a lei può essere imputata la responsabilità delle falsificazioni riscontrate ed anche
quelle riferite a terzi comunque dipendono dalla sua condotta e sono imputabili alla sua responsabilità. Il danno pertanto va quantificato nell’importo indicato dalla Procura (€19.578,98), diminuito
dell’importo già restituito (€1.151,00) e di tutti gli altri versamenti
successivi eventualmente effettuati dalla convenuta, per il medesimo titolo, nelle more dell’esecuzione della presente sentenza. La
convenuta in conclusione deve essere condannata a risarcire al comune l’intero importo della mancata entrata, ammontante ad oggi
ad € 18.427,98 (€ 19.578,98 meno € 1.151,00 già restituiti)”.
di non dover procedere, perchè è venuto meno il rapporto convenzionale. «La lotta all’assenteismo è e resta
una delle mie priorità – commenta il
direttore generale della Asl Rmg
Giuseppe Caroli – Ringraziamo le
forze dell’ordine per quanto fatto e
confermiamo la nostra disponibilità a
collaborare. Così come avevo detto a
suo tempo chi ha sbagliato è giusto
che paghi, ma si deve anche ricordare sempre che la stragrande maggioranza dei dipendenti di questa Asl
svolge con passione, dedizione e spirito di sacrificio il proprio lavoro rivolto al soddisfacimento dei bisogni
delle persone che necessitano dei nostri servizi».
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LA SALUTE
APPROFONDIMENTO/3
07 Agosto 2015
Dopo l’esposto di “Cittadini contro le mafie”, che aveva puntato il dito sulla differenziazione dei percorsi “sporco-pulito”
Rems, sopralluogo dei Nas: ordine di ripristino per
l’ascensore montalettighe “scippato” all’ospedale
di Maurizia Ilari
L
’ascensore montalettighe, che è stato
piombato e sigillato come una bara
(foto a destra) per riservarlo alla nuova
Rems, va restituito all’uso interno dell’ospedale di Subiaco. Così è stato disposto dai carabinieri del Nas dopo il sopralluogo compiuto all’Angelucci a seguito dell’esposto presentato dall’associazione “Cittadini contro le mafie” di
Subiaco. L’ordine di ripristino è arrivato
dopo l'integrazione dell'esposto fatto dall’associazione poichè "In una struttura
che risulta già aperta, dunque, si annunciano nuovi cantieri per “il rinnovo della
segnaletica e dei percorsi”, a conferma
del problema, segnalato nell’esposto presentato in data 26/06/2015, relativo alla
assicurazione della netta separazione dei
percorsi interni, differenziati tra “sporco”
e “pulito”, come prescritto dalle linee
guida per la definizione degli standard di
sicurezza e di igiene ambientale dei reparti ospedalieri", impossibile da fare
senza uno dei due ascensori montalettighe dell’ospedale.
IL PERSONALE - Ma l’associazione
ha anche denunciato all’ispettorato del
Lavoro che “la Rems è entrata ufficialmente in funzione in data 01/07/2015
con l’ingresso in servizio di medici, tecnici ed infermieri (quest’ultimi presi in
“prestito” dall’ospedale “Angelucci” di
Subiaco) nonostante i lavori di adeguamento dei locali siano ancora in corso,
con la presenza di decine di operai all’interno della struttura”, che prossimamente dovrebbe essere arricchita anche
di un campo di basket ed un’area fitness
per gli internati, con un nuovo costo che
dovrebbe raggiungere i 250 mila euro.
IL CAMBIO DI DESTINAZIONE
Pare siano già 7, invece dei previsti 5, gli internati della Rems
Il sublacense “Castore” senza il gemello sabino
sfora il tetto di ospiti concordato col prefetto?
D’USO - Nel 2013 l’ospedale era stato
oggetto di un “verbale di violazione dell’ente di controllo Arpa Lazio”, che aveva imposto “la realizzazione delle opere
necessarie all’adeguamento” della struttura per 828 mila euro, eseguite con ritardi. E la responsabile dell’Ufficio tecnico dell’Asl, Giuliana Sacco, scrisse all’Arpa, annunciando il progetto della
Rems: “tale intervento, finanziato, vedrà
investita una buona quota parte della superficie dell’intera struttura, il cui cambiamento di destinazione d’uso rischia di
vanificare il lavoro in corso di esecuzione ed il conseguente impegno di spesa”
La Rems di Subiaco è stata intitolata “Castore”, come uno dei due personaggi della mitologia greca e romana, figli gemelli di Zeus e di Leda, conosciuti
soprattutto come i Diòscuri. L’altro è Polluce, probabilmente il nome scelto
per l’altro gemello dell’Asl Rm G: Palombara. Ma la Rems sabina, annunciata dalla Regione dal “primo agosto” ancora non apre. Non per il ricorso
presentato dal Comune, perché (a differenza di Guardiagrele, dove il Tar
Abruzzo ha chiesto una relazione ad una commissione ministeriale, sospendendo sino alla decisione fissata per il prossimo settembre) il Consiglio di Stato ha bocciato “l’appello cautelare, che non risulta assistito da evidenti
elementi di fondatezza”, scrivono nella sentenza i giudici amministrativi, “considerato, quanto al danno prospettato che, come emerge dagli atti depositati in giudizio, sono state valutate dalle Amministrazioni interessate, le misure di sicurezza necessarie ai fini della collocazione nella
struttura provvisoria di Palombara Sabina dei 40 posti letto in questione”. La cui apertura è rinviata, invece, per mancanza di personale. E altri degenti, per ora dovrebbero essere 2, pare si siano aggiunti ai 5 già
presenti alla Rems di Subiaco, rischiando di violare i limiti appena sottoscritti nell’accordo siglato tra Prefettura, Regione ed Asl. L’accordo,
infatti, dispone che, “in fase d’attivazione delle strutture, a decorrere dal
primo luglio la struttura sita nel Comune di Subiaco e dal primo agosto
quella del Comune di Palombara, sarà avviata una fase sperimentale, che
prevede l’accoglienza ed il trattamento per un massimo di 5 unità per un
periodo di due mesi”. Questo riporta l’accordo ufficiale Regione-Prefettura-Asl, firmato da Zingaretti, Gabrielli e Caroli, contraddicendo in modo evidente la ricostruzione dell’intesa, infatti errata nei tempi indicati,
fornita dal sindaco Pelliccia al consiglio comunale come se si fosse trattato di un bilaterale: “con il Prefetto Gabrielli abbiamo raggiunto l’intesa di limitare la REMS per 90 giorni dalla sua apertura, per testarla in
modo efficace, a soli 5 pazienti”.
SUBIACO
07 Agosto 2015
L’EDITORIALE - L’assurda motivazione del sindaco: “profili pericolosi per la tutela del nosocomio”
E il Consiglio sublacense dice no al sostegno del
ricorso straordinario contro i tagli all’ospedale
L
a maggioranza del Consiglio comunale di Subiaco ha bocciato la proposta di “sostegno al ricorso straordinario al
capo dello Stato promosso da 3 cittadini
contro i tagli all’ospedale Angelucci”. Il
sindaco, Francesco Pelliccia, ha così motivato il suo no: “La minoranza non ha
proposto di intervenire in giudizio sostenendo ad adiuvandum il ricorso, questo va
chiarito, ma di esprimere “un sostegno politico e istituzionale” ad esso. Nulla di più
di una pacca sulla spalla dei ricorrenti, per
poter dire poi ai cittadini in modo strumentale ed erroneo che si sta lavorando
per un ricorso per la tutela dell’ospedale.
Io non voglio starci a questa farsa che oltretutto invece presenta anche dei profili
pericolosi per la stessa tutela dell’ospedale di Subiaco”. Per il quale, aggiunge Pelliccia “Quello che è stato ottenuto, viste
le condizioni di partenza è stato un mezzo miracolo”. Mentre, a giudizio del sindaco, il sostegno al ricorso promosso dai
3 cittadini si “mira all’annullamento del
decreto vigente per tornare alla situazione di partenza o, nella migliori delle ipotesi, ad un ospedale con soli 20 posti di
medicina , con un‘area dell’emergenza
senza rianimatore h24, così come dispone il c.d. decreto balduzzi oggi avente forza di legge nazionale”. Una considerazione che ignora, però, quanto ottenuto dal
sindaco di Bracciano per il suo ospedale,
ricorrendo al Tar proprio contro gli stessi
tagli imposti dal decreto Zingaretti, tanto
a Bracciano quanto a Subiaco. E il Tar
nell’aprile scorso ha dato la sospensiva
perché i giudici amministrativi hanno “ritenuto la sussistenza di gravi motivi di
danno connessi alla attuazione dei decreti di riorganizzazione della struttura ospedaliera di cui all’odierno ricorso”, quindi
proprio i decreti 368 e 412 del 2014 che,
invece, tanto soddisfano il sindaco di Subiaco. E, per superare quei “gravi motivi
di danno” Zingaretti ha emendato con un
nuovo decreto, solo per Bracciano, il 197
del 21 maggio Nel quale, per superare i
vincoli numerici imposti dal Ministero
(gli stessi che ha Subiaco), ha dovuto motivare con la “necessità di rafforzare l' integrazione fra i due presidi ospedalieri
della ASL Roma F creando un unico polo
con gli stabilimenti di San Paolo di Civitavecchia , DEA di I livello, e Padre Pio di
Bracciano, sede di Pronto Soccorso”. La
stessa cosa dovrebbe essere richiesta dai
sindaci della ValdAniene fra Tivoli, Dea
IL PARERE dei giudici sul primo ricorso per l’Angelucci
Il Consiglio di Stato “bacchetta” il Ministero
Mentre il Consiglio comunale sublacense si divide sul nuovo ricorso al
capo dello Stato contro i tagli all’Angelucci, promosso da 3 cittadini, al
Consiglio di Stato si dibatte su una precedente impugnazione, firmata
nel 2013 dal Movimento 5 Stelle di Subiaco. E i giudici amministrativi
hanno bacchettato il Ministero della Salute, al quale hanno chiesto una
nuova relazione prima di sentenziare. “Questo Collegio deve rilevare
che il Ministero riferente ha sostanzialmente omesso di esprimere il proprio avviso in ordine alle censure dedotte in gravame, limitandosi a
riassumere le controdeduzioni dell'Amministrazione regionale resistente- hanno scritto i giudici amministrativi nel parere interlocutorioAppare doveroso evidenziare come la Regione assuma la veste di Amministrazione resistente, poiché alla stessa sono riconducibili funzioni
istruttorie primarie, il cui esercizio, nel caso di specie, ha condotto all’adozione dei provvedimenti impugnati. La medesima Amministrazione, nell’ambito di un ricorso straordinario, può produrre, o essere chiamata a produrre, le proprie controdeduzioni in opposizione alla parte
ricorrente. Il Ministero, invece, deve svolgere un compito ben diverso,
poiché ad essa si riconducono funzioni istruttorie secondarie, tese a verificare la legalità e la correttezza dell’operato dell’Amministrazione
resistente, in ragione del petitum e della causa petendi oggetto del ricorso straordinario, che implicano valutazioni sull'intera questione controversa, strumentali alla superiore funzione referente spettante al Ministero, che non comprende solo l’esposizione degli elementi istruttori
forniti dall’Amministrazione resistente, ma postula anche una presa di
posizione in ordine all’esito da riservare al gravame”. E, “Per quanto
sopra è necessario che il Ministero predisponga una relazione istruttoria riepilogativa- concludono i giudici- con la quale assuma autonoma
posizione in ordine alle singole censure proposte nel ricorso e nelle successive memorie e alle contrapposte eccezioni formulate dalla Regione”.
Per questi motivi la seconda sezione del Consiglio di Stato “Sospende
l'espressione del parere in attesa che l’Amministrazione provveda all'incombente istruttorio” per arrivare alla sentenza.
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di I livello della G, e Subiaco, che distano
41 chilometri (contro i 55 fra Civitavecchia e Bracciano) per far riottenere anche
all’Angelucci la “sede di Pronto soccorso” come avvenuto per il “Padre Pio” (ottenuto dal sindaco di Bracciano in cambio
del ritiro del ricorso al Tar, che Subiaco invece non ha voluto fare) e i 17 letti in più,
come quelli dati a Bracciano. Ma i sindaci della ValdAniene non provano neanche
a chiedere questo pari-trattamento con
Bracciano: nell’incontro promosso a fine
luglio dalla Comunità montana con il segretario della cabina di regia della sanità
regionale, Egidio Schiavetti, solo il sindaco di Cervara, Giovanni Mitelli, ha protestato. E la questione della pari-dignità
Bracciano-Subiaco è stata posta solo dai
cronisti: “indicare Bracciano come area
disagiata era stata una forzatura- ha risposto Schiavetti- perché non lo è”. Ma lo è
nei numeri, come Subiaco, tant’è che, proprio per aggirare quei limiti numerici Zingaretti in quel caso si è inventato il “polo
unico” Civitavecchia-Bracciano, cosa che
potrebbe benissimo replicare creando un
ben più omogeneo “polo unico” della ValdAniene Tivoli-Subiaco, restituendo la sede di Pronto soccorso e 17 letti in più anche al nosocomio sublacense. Ma i sindaci della ValdAniene continuano a tacere, o
a giudicare addirittura “pericolosi” (come
dice il sublacense Pelliccia) i ricorsi ai
giudici amministrativi promossi invece
dai loro colleghi nel resto del Lazio. Anche “i sindaci di Colleferro, Gavignano,
Segni, Montelanico, Piglio, Paliano, Gorga, Valmontone, Carpineto Romano, Serrone, Anagni, Artena impugnano l’atto
aziendale della Regione Lazio relativo al
trasferimento dei reparti di Ginecologia,
Ostetricia e Pediatria dell’ospedale di Colleferro”, nonostante lì il decreto Zingaretti abbia potenziato il nosocomio con ben
30 posti letto in più (mentre a Subiaco si è
passati da 76 a 40...). Seguendo la “pericolosa”, questa sì, teoria di Pelliccia, a
Colleferro non dovrebbero manco pensarci a ricorrere. Invece, scrivono i sindaci
della Valle del Sacco, “il ricorso al Presidente della Repubblica è un atto dovuto
che il nostro territorio è stato costretto a
promuovere in difesa della buona sanità
pubblica e contro l’arroganza di chi continua a non fornire risposte esaustive rispetto alla scelta presa di trasferire i reparti
ospedalieri”. Che a Subiaco si sono dimezzati da 4 a 2, compresa la Chirurgia ridotta al “day surgery”. E la conseguente
miseria di 40 letti nell’unico ospedale della provincia declassato da “sede di pronto
soccorso” a “presidio di area disagiata”.
Riconversione, invece, evitata in extremis
a Bracciano e Monterotondo (che ora hanno 57 letti), come ha già fatto Zingaretti
anche per la Rems, imposta a Subiaco ed
evitata, invece, con successivo decreto
correttivo alle 2 Asl romane nel silenzio
generale della ValdAniene...
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L
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LA SALUTE
’ospedale di Subiaco non è il fanalino di coda dei 5 nosocomi dell’Asl
Rm G in quanto ad “efficienza”: all’ultimo posto, infatti, c’è quello di Monterotondo. E’ quanto indicato nel bilancio appena approvato dall’azienda sanitaria:
nella “proporzione di domanda soddisfatta in relazione alla quantità di risorse
disponibili”, infatti, Monterotondo presenta un tasso di efficienza dello 0,51%,
mentre Subiaco si attesta allo 0,62. Eppure l’ospedale eretino è stato appena beneficiato di un finanziamento regionale
di 3 milioni di euro per la ristrutturazione del Pronto soccorso e l’istituzione di
un nuovo reparto psichiatrico per “la grave carenza nell’Asl Rm G”. Anche se la
stessa Regione, 5 mesi prima, aveva
smantellato il reparto psichiatrico da 15
posti letto proprio a Subiaco per far posto
alla Rems. Con nuovi costi, come quelli
sostenuti a Monterotondo: “"Per realizzare il nuovo Spdc (che potrà contare su
16 posti letto) siamo stati costretti a rin-
SUBIACO
07 Agosto 2015
Troppa la mobilità passiva a causa dei letti mancanti: ce ne sono solo il 67,1% rispetto al fabbisogno
Angelucci penultimo per efficienza (maglia nera
a Monterotondo) e ultimo per la “produttività”
LA PRODUTTIVITA’ DEGLI OSPEDALI: TROPPA MOBILITA’ PER I LETTI MANCANTI A SUBIACO
novare l’intera struttura – ha spiegato il
direttore generale dell’Asl, Giuseppe Caroli- rispettando i criteri di accreditamento. Per noi è un progetto molto importante per il quale abbiamo collaborato con
900 mila euro. Si tratta di un forte investimento per quel territorio”. A Subiaco,
invece, si continuano a perdere posti letto per acuti: l’ospedale nel bilancio approvato (relativo alla situazione 2014) ne
ha il 67,1% rispetto al fabbisogno, ma col
taglio da 76 a 40 del decreto Zingaretti la
percentuale si assottiglierà ulteriormente.
Aggravando quell’indice di produttività
economica che, già ora, vede l’Angelucci fanalino di coda dell’Asl Rm G: -1,65.
Sul quale pesa come un macigno il “tariffato perso in mobilità passiva per ciascun posto letto mancante”, ossia il rimborso perduto per ogni ricovero effettuato dai residenti dei 22 Comuni del Distretto G4 fuori dall’Angelucci per la
mancanza di letti e reparti.
07 Agosto 2015
SUBIACO
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Il nuovo reparto non ha aperto i battenti. E, per la Dialisi, mille euro di “gettoni” al giorno al personale
Sale operatorie “inoperative” per carenza di chirurghi
E Lungodegenza, annunciato entro luglio, va “lungo”..
di Sabrina Cacciotti
S
ale operatorie “inoperative”, almeno
per gli interventi d’elezione programmabili (sedute cancellate a causa
della carenza di chirurghi), Medicina accorpata e semi-dimezzata (da 32 a 19 posti letto) e il nuovo reparto di Lungodegenza che va “lungo” rispetto agli annunci di apertura di solo un mese fa: non
ha aperto i battenti “entro il mese di luglio” con buona pace delle promesse di
Regione, Asl e Comune. Questa la situazione al limite del collasso dell’ospedale
di Subiaco.
CHIRURGIA- “Considerata la carenza
di figure professionali fondamentali presso l’ U.O. di chirurgia del P.O. di Subiaco, la CISL FP invita la DG ad intraprendere immediatamente misure urgenti, reintegrando il personale medico prossimo al pensionamento”, ha chiesto il delegato Stefano Proietti Rocchi al direttore generale dell’Asl Rm G, Giuseppe Caroli, “per garantire la continuità dell’attività chirurgica, la sicurezza e scongiu-
rare possibili riduzioni, chiusure, accorpamenti”. Per coprire le guardie l’Asl ha dovuto far ricorso all’attività aggiuntiva.
DIALISI - Anche per continuare ad assicurare il servizio Dialisi, almeno sino alla
fine dell’anno (non è previsto dal nuovo
decreto) l’Asl fa ricorso all’ingaggio a gettone di medici ed infermieri, in trasferta
dall’ospedale di Tivoli. Ma, almeno per la
VII Raduno Auto d'Epoca: le macchine che non
passano di moda… passano per Subiaco
Grandissimo successo per il VII Raduno Auto d'Epoca Città di Subiaco che si è tenuto lo scorso 19 luglio. Le strade del paese sono state invase da tantissime auto provenienti dalla provincia di Roma, Frosinone e dal vicino Abruzzo. “Una manifestazione riuscita” commenta così sul finire della festa Giampiero Trombetta, fiduciario di Zona Club Fiat 500 Collection.
L’evento è iniziato la mattina per finire a tarda serata. La giornata è partita con la
distribuzione di gadget e colazione per tutti gli iscritti, per poi passare al vero e proprio momento clou. Scaldati i motori le macchine d’epoca – mai passate di moda iniziano il loro giro turistico-panoramico per le principali strade di Subiaco, e non
solo. Il corteo è arrivato fino a Rocca di Mezzo e ad Arsoli, fermandosi di tanto in
tanto per il meritato ristoro per poi ripartire in uno spettacolare giro per il territorio, mostrando tutta la sua bellezza.
Il vero e proprio pranzo conviviale si è tenuto a Subiaco, e nel pomeriggio l’immancabile estrazione della lotteria. “Feste così si dovrebbero fare tutti i giorni”,
commenta un gruppo di fedeli che ogni anno si incontra al Raduno Auto d'Epoca
Città di Subiaco.
Ospite d’onore Antonio Buttarazzi, presidente Centro Abarth Roma Centro Italia
Corse, con 17 titoli italiani e trofei vinti, 2 campionati d’Europa, vice campione
d’Europa, oltre 1.000 gare vinte.
Dialisi, non è una novità: il servizio sin
dalla sua istituzione, nel 2008, va avanti
a gettoni da 50 euro l’ora per i medici e
25 per gli infermieri. Nel 2012 l’Asl fece
fare un corso ad alcuni paramedici di Subiaco per risparmiarsi le onerose trasferte dei colleghi tiburtini, ma poi quesgli
stessi infermieri sono stati trattenuti proprio all’ospedale di Tivoli per coprire le
carenze dell’unico Dea di primo livello
LA SALUTE
aziendale. Ed ora l’Asl ha deliberato le
“ore necessarie in regime di intramoenia
per un valore complessivo massimo pari
a 2208 ore per il periodo giugno-dicembre 2015 per il personale medico (pari ad
€ 132.480) e 2208 per il personale infermieristico (pari ad € 48.576), per un totale complessivo di € 181.056”, ossia ad un
costo di oltre mille euro al giorno per i
180 da coprire sino a fine anno.
LUNGODEGENZA - Il 29 giugno scorso, come annunciato da un comunicato
stampa del Comune, “il responsabile della Cabina di Regia Regionale Alessio
D’Amato e il direttore sanitario Domenico Bracco hanno accolto le richieste del
sindaco, dichiarando in apposito verbale
sottoscritto tra le parti, le seguenti azioni:
Apertura della lungodegenza entro il mese di luglio con integrazione di adeguato
personale medico ed infermieristico
(avanzate dalla ASL allo scopo richiesta
di deroga per 2 medici, 12 infermieri, 6
oss)”. Ma il trionfale annuncio è stato mestamente smentito dai fatti il mese dopo:
nessuna inaugurazione, tutto rinviato, però stavolta senza nuovi comunicati...
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VALDANIENE
07 Agosto 2015
L’ospedale di Subiaco continua ad avere alcuni dei tempi peggiori, monitorati dal Recup regionale
www.primastampa.it
L’INCHIESTA
Angelucci maglia nera regionale per le ecografie
del capo e dell’addome: quasi 11 mesi di attesa..
ECOGRAFIA DEL CAPO
E
cografia all'addome? "Ripassi l'estate prossima". E i mal di pancia dei
malcapitati son così destinati ad impennarsi, come le liste d'attesa negli ospedali del Lazio, dove questo mese lo stesso
centro unico di prenotazione, il Recup
della Regione, conta ben 51 tipi di appuntamenti oltre i 200 giorni e 15 oltre i
300. Nel mesto podio la maglia nera va
all'ospedale romano "Pertini", dove bisogna attendere un anno per effettuare
un'ecografia all'addome superiore (362
giorni, seguito dall’Angelucci di Subiaco
con 321 giorni, che invece svetta per le
ecografie all’addome con i suoi 311 giorni). Tris di secondi posti per gli oltre 11
mesi richiesti dall'altro ospedale capitolino del San Filippo Neri per fare una
mammografia, come all'ospedale di Tivoli (341 giorni), o al nosocomio di Latina per effettuare l'ecodoppler dei tronchi sovra-aortici (344 giorni). Ultimo
gradino per un altro trio di ospedali romani: ancora il "Pertini" per i 10 mesi di
fila per una Tac al capo, come il San Filippo Neri e il S. Eugenio. E scarseggiano anche gli appuntamenti per le risonanze magnetiche nelle strutture pubbliche: il Recup segnala solo 96 esami disponibili al Policlinico Umberto I.
I TEMPI PREVISTI DISATTESI Nelle 8 file più lunghe solo una piccola
parte, da un minimo del 10% ad un massimo del 28%, rientra nei parametri temporali dettati dalla normativa nazionale
(30 giorni per le visite ambulatoriali, 60
giorni per le prestazioni diagnostiche per
immagine). Per le Tac del capo, infatti,
solo in un decimo dei casi monitorati i
tempi di attesa previsti dalla legge sono
ECOGRAFIA DELL’ADDOME
PER GLI INTERVENTI SOCIO-SANITARI NEI 22 COMUNI
Distretto G4, siglato ad Olevano il nuovo
Protocollo per attivare l’unità valutativa
E’
stato siglato presso il Comune di Olevano Romano, Capofila Distretto G4, il documento denominato “Protocollo per attivazione
unita’ valutativa distrettuale integrata (UVDI). Il protocollo è stato siglato dal sindaco del Comune di Olevano Romano Marco Mampieri,
dal direttore del Distretto Sanitario di Subiaco Felicetto Angelini, dalla responsabile del servizio STMRRE Distretto Sanitario di Subiaco
Anna Maria Ciolli, dalla responsabile del servizio DSM Distretto di Subiaco Carmela Tulelli, dai rappresentanti del terzo settore Coop.Sociale Omnia capofila RTI coop. Arcobaleno,Nova Oss, Azzurra 2000, Luca Natali, associazione ANFFAS Alessandro Scafetta , Coop. Sociale Pegaso Ersilia Lupi , Coop.Sociale Nuova Sair Claudia Cannarsa , Associazione La Fonte 2004 Onlus Barbara Barbuto. Il documento prosegue
le attività legate all'integrazione socio-sanitaria e al miglioramento nella gestione della presa in carico dell'utente nei servizi. Il documento,
come spiegato ai presenti da Maria Colazingari, coordinatore socio-sanitario di Distretto e responsabile tecnico Piano di Zona, è suddiviso in
tre parti ed esprime l'intento di adottare un metodo di lavoro incentrato su un'azione sistemica di intervento, che prevede una presa in carico dell'utente con problematicità, vasta e non settoriale con la definizione di un piano individualizzato di lavoro che eviti frammentazioni,
dispersioni e spreco di fondi pubblici. Tutto ciò permette una visione di
insieme ottimale e utile a offrire ai cittadini utenti risposte sempre più
consone ed efficaci rispetto ai problemi presentati.Il sindaco Mampieri ha sottolineato “l'importanza di rafforzare gli interventi di integrazione socio-sanitaria già intrapresi in questi anni che hanno di molto
migliorato i rapporti istituzionali e operativi tra servizi con beneficio
degli utenti coinvolti”. E il direttore del Distretto, Felicetto Angelini,
ha ribadito “la necessità di lavorare nella maniera proposta, e sopratutto l'importanza di condividere i percorsi programmatici che rendono più facile la condivisione di intenti e la messa in opera del processo
di aiuto”.
rispettati: 2 calendari su 20 (all'ospedale
di Albano Laziale, con 45 giorni, e in
quello di Cassino con 60).
LA SALUTE DI "SERIE A" - Ma c'è
anche una salute di "serie A", come la prima lettera dell'alfabeto a cui è intitolata
l'omonima azienda sanitaria del centro di
Roma che, al contrario, colleziona ben 6
migliori tempi proprio dove le altre Asl
arrancano di più. Nei 4 Distretti dell'Asl
Rm A, infatti, per un'ecografia del capo e
del collo si aspettano dai 2 e 3 giorni ad
un massimo di 18 (rispetto ai 311 giorni
di Subiaco). File corte anche per gli ecodoppler (dai 3 ai 4 giorni al Nuovo Regina Margherita), a fronte dell'attesa-monstre di Latina, con 344 giorni. I "fantastici 4" Distretti dell'Asl Rm A eseguono alla svelta anche l'ecografia dell'addome
completo, con tempi che vanno dai 4, ai 6
e fino agli 11 giorni, quando all'ospedale
di Nettuno occorrono ben 310 giorni, e
sono solleciti anche per le mammografie
(dai 25 ai 58 giorni). Un dinamismo emulato solo in un caso dal "San Filippo Neri", con i 12 giorni richiesti per effettuare
un elettrocardiogramma dinamico (Holter), piuttosto "statico", invece, all'ospedale di Latina, con ben 327 giorni d'attesa.
LA "CURA" REGIONALE - Ancora si
fanno "aspettare", è proprio il caso di dirlo, gli effetti benefici della cura annunciata 9 mesi fa dalla Regione Lazio, finanziata con 7 milioni di euro, per effettuare 113.388 esami in più (66mila per
Roma e 47.361 per il resto delle province). Una terapia studiata per assicurare un
supplemento di 40.840 esami ecografici
attesi dai sempre meno “pazienti”...
07 Agosto 2015
VALDANIENE
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Il 10 luglio falò della Sap a Guidonia, il 20 a Genzano un mezzo Cotral, che ha la flotta più vecchia
Bus, i continui roghi “infiammano” la polemica sul
servizio di trasporto pubblico (età media 14,5 anni)
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I TRASPORTI
di Fabiana Polli
S’
infiamma la polemica sui bus del servizio pubblico che continuano a prendere
fuoco. Dopo i tanti falò della ValdAniene, il 10
luglio scorso è accaduto a Setteville di Guidonia, in via Tiburtina all'angolo con Via Giosuè
Carducci. Sull'autobus della Sap fortunatamente non c'erano passeggeri e il conducente è
rimasto illeso. Ma il mezzo è stato completamente distrutto dall'incendio, com’è accaduto
due settimane dopo a Genzano col Cotral (chea
Guidonia andò in fumo nel maggio 2014). Cotral ha ammesso che “le fiamme sono divampate verosimilmente per un guasto alla turbina
del motore. Sulla dinamica dei fatti si precisa
che il bus non è andato a fuoco improvvisamente: l'autista si è immediatamente reso conto di quanto stava avvenendo sul mezzo e ha
agito prontamente secondo le procedure
d'emergenza, tentando di domare le fiamme
con l'estintore di bordo dopo aver evacuato la
vettura e messo in sicurezza i passeggeri. Cotral
si scusa con i passeggeri e assicura che è al lavoro da diversi mesi per intensificare, d'accordo con le case costruttrici, le attività di manutenzione e per migliorare l'affidabilità del parco mezzi”. Ma sono anni che l’azienda di trasporto regionale continua ad assicurare le stesse cose. Lo scorso anno, dopo il decimo rogo in
8 mesi, assicurò: "continuano le attività di accertamento sulle difettosità costruttive degli Irisbus 289" che, annunciate dal Cotral nel febbraio precedente dopo un analogo incendio, ancora non danno alcun esito. E’ dal 2011 che divampano i roghi: anche allora Cotral fu costretta ad ammettere che "i mezzi di più recen-
te immatricolazione presentano difetti di progettazione e costruzione", con riferimento proprio a quelli "acquistati nel 2004-2005". E, di
quel biennio incriminato, circolano ancora ben
476 bus: 306 acquistati nel 2004 e 170 nel
2005. Negli ultimi 3 anni la flotta "si è ridotta di
circa 250 unità tra autobus danneggiati, incidentati e incendiati". Anche le "soppressioni per
mancanza dei bus sono aumentate, pari
all'1,3% del servizio reso". Un dato su cui incide "il mancato rinnovo del parco-bus dal 2006".
E l'arrivo dei nuovi 200 bus, annunciato "per i
Il Comune, che non ha rilanciato le parole dello scrittore, fa un video
Eco “testimonial”? Meglio uno “spot”
I
l Comune, che ha avuto la fortuna di vedersi organizzare dal Ministero dei Beni culturali una “lectio magistralis” del più conosciuto
scrittore italiano, Umberto Eco, ha lasciato le sue parole sul primo libro stampato a Subiaco senza “eco”, però ora commissiona uno spot.
L’evento non è stato infatti seguito da alcun comunicato stampa del
municipio, nonostante l ’incarico “per attività di Counication (compenso di € 9.000) proprio per i 550 anni del primo libro. Ma, per lo
stesso anniversario, ora il Comune sente “la necessità di realizzare uno
spot promozionale che mira alla visibilità delle bellezze locali, sia storiche e culturali , sia naturali che il territorio comprende” commissionandolo alla Società DM Comunication con una spesa pari a
“11.299 euro”: non era meglio il video di Eco, gratis, su Youtube?
primi mesi del 2014", ora slitta alla fine del
2015, come comunicato dall'assessorato regionale ai Trasporti.
COTRAL, IL BILANCIO IN UTILE - Il
bilancio del Cotral registra “un significativo incremento delle spese di manutenzione in parte
dovuto agli effetti di un ulteriore incremento
dell’età media della flotta già molto elevata
(14,5 anni)”. Che verrà svecchiata solo con la
prossima “fornitura di 415 autobus”. Il loro arrivo potrà contenere “i reclami pervenuti, che
sono stati 1.765, in sensibile crescita rispetto al-
l’anno precedente e in continuità con il trend
registrato negli ultimi anni. La regolarità del servizio rimane tra le cause più ricorrenti dei disservizi con un’incidenza del 54% sul totale, a
seguire la qualità e comfort di viaggio al 22,5%
e il comportamento del personale al 19,2%”,
ammette Cotral. Che ha chiuso il bilancio con
“un utile pari a € 256.006 e ingenti crediti vantati nei confronti di ATAC Spa derivanti dalla ripartizione delle vendite dei titoli di viaggio integrati”.
VALDANIENE
07 Agosto 2015
La struttura, il cui restauro doveva terminare entro la fine del 2014, ancora non viene inaugurata dal Comune
Il Giudice ritroverà la “pace” a Vignola: se
il Ministero dà l’ok l’ufficio nell’ex scuola
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SUBIACO
va ammessa al mantenimento, insieme
ad altri 5 uffici: Minturno, Pontecorvo,
Castelnuovo di Porto, Palestrina e Montefiascone. Però, poi i 6 uffici "sono stati esclusi per la mancata ottemperanza
agli adempimenti previsti dallo stesso
decreto" a carico dei Comuni richiedenti. Ed ora, per evitare che il Ministero bocci nuovamente l'istanza, il Comune stavolta ha dovuto fornire i dati circa "il personale da destinare agli uffici
ripristinati secondo le indicazioni di cui
alla circolare 17 novembre 2014 e i criteri indicati dalle competenti articolazioni ministeriali, in modo da consentire l'avvio del progetto di formazione" di
cui si incaricherà il dicastero di via Arenula. Sono 22 i Comuni del circondario
giudiziario sublacense e dovranno concorrere alla copertura delle spese di funzionamento dell’ufficio, in caso di riapertura.
di Fabrizia Pellegrini
I
l Giudice ritroverà la “pace” a Vignola. Se il Ministero della Giustizia darà
il via libera, infatti, l’ufficio giudiziario
sublacense riaprirà i battenti nell’ex
scuola elementare della frazione. La
struttura, riconvertita con fondi regionali, doveva essere restaurata entro fine
2014 ma, 8 mesi dopo, ancora non viene
inaugurata. Ora il Comune ha deciso di
proporla come sede per il Giudice di Pace, nella richiesta inoltrata al Ministero
entro il termine previsto del 30 luglio
scorso. Un’analoga richiesta era già stata presentata lo scorso anno per salvare
la sede dalla soppressione (arrivata poi
il 16 giugno scorso, con l’accorpamento
all’ufficio di Tivoli), facendosi carico
degli oneri di funzionamento (locali e
personale amministrativo). E il Ministero, con il decreto del marzo 2014, l’ave-
PRIMASTAMPA LI DENUNCIA DA 2 MESI, MA NESSUNO INTERVIENE
LA FOTO-DENUNCIA DEL MALCOSTUME NEL CENTRO STORICO
Rifiuti, gli abbandoni nell’Abbazia
tra l’indifferenza di Parco e Comune
La Porta urbica è restaurata, ma pure la
sosta-selvaggia “inurbana” si mantiene
E’ sempre l’emblema del degrado e avviene nel luogo simbolo di Subiaco, nell’area del monastero Benedettino di Santa Scolastica. La discarica di pneumatici, water del bagno, bidoni di vernice e materiale vario di risulta è sempre al
suo posto, al parcheggio dell’antico cenobio. Dalle colonne di Prima Stampa so-
Continua la sosta selvaggia sotto la porta “ Urbica” di via degli Opifici, uno dei
primi insediamenti della città. Il restauro della porta avvenuto di recente non
ferma il malvezzo tutto locale di parcheggiare in pieno centro storico e di deturpare quell’ambiente appena restaurato con i soldi pubblici. L’obbiettivo di
NO
G
U 5
GI 201
no due mesi che la vicenda viene denunciata ma nessuno è intervenuto.
Non lo ha fatto la proprietà dell’area
di sosta, non è intervenuto il Parco
dei Simbruini, e non è intervenuto
nemmeno il Comune di Subiaco. Insomma di questo degrado non frega
niente a nessuno. Però molti si affannano a sbandierare la lotta al degrado
e alle discariche per preservare le bellezze ambientali, ma di questa discarica nell’area del monastero benedettino più antico, non interessa a nessuno. Perchè “uno dei borghi più belli
d’Italia” si comporta così?
Prima Stampa aveva, già, immortalato un’altra auto prima del restauro
ma il malvezzo continua. Non c’è alcun divieto di sosta ma la logica ed il
rispetto del luogo tanto, giustamente,
pubblicizzato, non ferma l’assalto
delle automobili, una abitudine non
in linea con la politica dei Borghi più
Belli D’Italia, a cui Subiaco appartiene. Il tutto avviene in un punto dove
di posti auto ce ne sono a centinaia.
Da un lato c’è via Carlo Alberto Dalla Chiesa e i suoi parcheggi, dall’ altro c’è l’ampio spazio della ex cartiera, preso in affitto dal Comune.
LE
I
R 5
AP 201
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SUBIACO
SUBIACO
07 Agosto 2015
L’associazione “Cittadini contro le mafie” e il Movimento 5 Stelle di Subiaco denunciano le modalità d’intervento
Rocca, esposto per i lavori sul tetto che scotta:
“Cantiere in spregio alle norme di sicurezza”
di Maria Pistoia
cuzione del lavoro in oggetto per il valore complessivo di € 10.900”. E consistono nella “sostituzione tegole, ripristino
puntuale del colmo e pulizia grondaie del
tetto” e il “ripristino provvisorio del tetto della torretta e pulizia dalle macerie
della stanza sottostante”. Dal Comune
nessun commento, mentre il comando
della polizia locale ha fatto sapere che
l’unità di polizia giudiziaria “si è adoperata immediatamente ed è tuttora impegnata nelle indagini” (anche i carabinieri
hanno fatto un sopralluogo).
E
sposto per i lavori sul tetto che scotta alla Rocca dei Borgia. Scotta non
solo per il sole caliente, ma anche per le
immagini scattate dall’associazione “Cittadini contro le mafie” e il movimento 5
stelle di Subiaco sulle modalità d’intervento nel cantiere aperto per la riparazione del tetto dell’antico maniero.
L’esposto, presentato al comando della
polizia locale di Subiaco, denuncia “lo
stato di assoluta contrapposizione alle
più elementari norme di sicurezza dei
cantieri poste in essere dalle persone intente ad effettuare tali lavori. In spregio
alle più elementari condizioni di sicurezza, in assenza di ponteggi, di barriere di
sicurezza, di imbracature e funi di sicurezza, di caschi protettivi, tutto ciò stante l’altezza non inferiore ai 20 metri dal
suolo”. L’associazione “Cittadini contro
le mafie” e il movimento 5 stelle di Subiaco chiedono nell’esposto anche di
“verificare l’esistenza delle dovute autorizzazioni”, inoltrando la richiesta anche
alla Soprintendenza ai beni architettonici del Lazio.
PER “IL RECUPERO E LA VALORIZZAZIONE DELLA ROCCA ABBAZIALE DI SUBIACO”
E poi il Comune firma un
Protocollo d’intesa con la
Scuola della “Sapienza”...
A
LA DELIBERA - La delibera comunale
è del giugno scorso e prevede “Interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del manto di copertura Rocca Abbaziale. Affidamento lavori con ricorso
alle procedure in economia”. Adottata
perché “la “Rocca Abbaziale necessita di
interventi urgenti e tempestivi di manutenzione ordinaria e straordinaria del
manto di copertura”. I lavori sono stati
affidati alla “impresa individuale “Soluzioni verticali” di Andrea Frosoni, l’ese-
lcuni giorni dopo l’esposto presentato dall’associazione “Cittadini contro le mafie” ed il Movimento 5 Stelle di Subiaco il sindaco ha firmato un “Protocollo di Intesa tra il Comune di Subiaco e la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio, Sapienza Università di Roma, ad oggetto “Storia, tutela, recupero e valorizzazione della Rocca Abbaziale di Subiaco”. A firmare
il Protocollo il sindaco di Subiaco Francesco Pelliccia e la
direttrice della Scuola di specializzazione, professoressa
Daniela Esposito. “Subiaco si dota di un partner d’eccellenza per il lavoro scientifico, la progettazione e la messa in opera di azioni per il recupero, rendendo la Rocca altresì un
luogo di formazione- spiega il sindaco Pelliccia- Si avvieranno in tal modo iniziative per mettere in sicurezza l’edificio, recuperarlo e valorizzarlo, coinvolgendo organismi pubblici e privati, nazionali e sovranazionali. La Rocca Abbaziale, simbolo della nostra storia ed identità culturale, sarà oggetto di approfondite e minuziose ricerche; verranno elaborati e concordati programmi attuativi specifici per la sua salvaguardia, il suo recupero, la sua conservazione e valorizzazione. Un
protocollo importante che ci permette di intraprendere azioni mirate e qualificate il recupero della Rocca, con un partner
d’eccellenza – ha concluso il primo cittadino- Il recupero della Rocca dovrà essere anch’esso un momento di fervore per
la città, attirando studenti, docenti e contributi nazionali e internazionali. Una firma di interesse notevole che va a supportare in modo qualificato il percorso intrapreso dall’Amministrazione per il recupero e la valorizzazione di un bene comunitario quale la Rocca Abbaziale nel complessivo piano di recupero del centro storico”.
07 Agosto 2015
SUBIACO
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Dopo lo stop ai lavori, nel luglio 2014 deliberata la nuova progettazione. Ma il cantiere è ancora fermo
La scuola è una palestra di vita, ma non per la media
“Angelucci”: un altro anno senza struttura sportiva
di Mario Rossi
T
ra una quarantina di giorni inizia il nuovo anno scolastico e la
scuola media Angelucci resterà ancora senza una palestra. I lavori, infatti, sono fermi da tempo e lo scorso anno il Comune aveva deliberato
SUBIACO
l’individuazione di un progettista a
cui affidare l’incarico della progettazione architettonica di una struttura sportiva in località Orti. La delibera era del 31 luglio del 2014 ma
a distanza di un anno non si hanno
notizie certe sulla ripresa dei lavori e la realizzazione di una palestra
per la scuola media.La Regione, infatti, bocciò il progetto, la direzione regionale del territorio non rilasciò l’autorizzazione paesaggistica
ed ha imposto precise prescrizioni
per il futuro progetto. La costruzione della struttura coperta della
scuola media è finanziata da un
contributo regionale di 253 mila
euro ma ora con i maggiori costi
dovuti al nuovo tecnico, al nuovo
progetto e il possibile aumento dei
materiali, si riuscirà ad effettuare i
lavori con l’importo del vecchio
contributo ? Se questo non sarà
possibile con quali fondi verranno
pagati i maggiori costi ? Comunque
una cosa sembra certa, anche per
questo nuovo anno scolastico la
scuola media di Subiaco non avrà
l’agognata palestra...
SUBIACO
07 Agosto 2015
E l’immancabile sosta-selvaggia finisce di bloccare il transito, rimasto senza posti-auto
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Sublacense, nell’imbuto già stretto della traversa
interna s’affollano dissuasori, fioriere e tavoli-bar
E
’ passato un anno dalla protesta del rione
Braschi ma l’assessore alla viabilità del
Comune di Subiaco ha mantenuto l’impegno
solo in parte. A scatenare la protesta ad agosto
del 2014 fu il drastico taglio dei posti auto in
via Papa Braschi, l’installazione a go- go- dei
dissuasori e la creazione di ben 4 parcheggi di
carico e scarico. I residenti e gli abituali frequentatori in pochi giorni raccolsero ben 250
firme ed ottennero un incontro con l’assessore
Vincenzo Ciaffi. Alla delegazione composta
da 5 cittadini, l’assessore prese l’ impegno di
rendere nuovamente libere le aree di carico e
scarico e rendere gratuiti 3 posti a pagamento
in piazza Roma, nulla, invece, per i dissuasori,
andavano bene così. La delegazione informò il
quartiere con un comunicato. A distanza di un
anno le tre strisce blu sono diventate bianche
ma sono rimaste, però, 2 aree di carico e scarico. “Ne sono nate altre 2 – dice un residente –
proprio a ridosso di piazza del Campo, e altri
posti sono stati tagliati proprio in questa piazza”. Con l’arrivo dei dissuasori, nello spazio
dove una volta c’erano le auto, spesso e volentieri, c’è un vero e proprio suk, fatto di merce varia, cassette e cartelloni pubblicitari, se i
dissuasori dovevano servire per il decoro ur-
L’INSOLITA COMUNICAZIONE DELLA POLIZIA LOCALE DI SUBIACO
Se l’oltraggio viene citato nel manifesto, rischia
di moltiplicarsi, invece di essere sanzionato...
U
n’insolita “informazione ai cittadini” è stata affissa dalla polizia locale di Subiaco: “oltraggia
pubblico ufficiale di questo comando, appellandolo con il termine IMBECILLE per evitare la condanna
penale risarcisce lo stesso e l’amministrazione di appartenenza e chiede scusa al corpo di polizia locale di
Subiaco”. Al quale, oltre alla solidarietà, viene da esprimere anche un
quesito: non crede che, così citando
esplicitamente quell’oltraggioso termine sui manifesti, si finisca per rischiare di ottenere l’effetto inverso
a quello concordato (e infatti nell’inserzione a pagamento sul giornale non è riportato l’insulto, ma
solo le scuse...), moltiplicandone all’infinito l’effetto che, invece, si voleva giustamente sanzionare..?
bano, non hanno, certo, raggiunto lo scopo.
Insomma per la protesta è arrivato solo un
contentino. Ma i dissuasori sono arrivati anche in via Cavour con i nuovi e più ampi marciapiedi e proprio, di fronte al Narzio è arrivato anche un “ dehors” di un locale pubblico. “Ma questi dissuasori con i tavoli del locale, proprio sulla traversa interna della strada regionale Sublacense hanno l’autorizzazione dell’Astral?”, chiedono i residenti. Perchè questa traversa interna è l’unica strada dove possono transitare i mezzi pubblici del Cotral per raggiungere i paesi vicini. Questo attraversamento lo fanno in tutta sicurezza ? Sia
per i mezzi che per i pedoni in via Cavour dove le auto parcheggiano al di là dei dissuasori e con l’ampliamento dei marciapiedi si è ristretta la carreggiata percorribile? Oltre a questo sono stati tagliati gran parte dei posti auto. Per trovare una soluzione l’amministrazione comunale ha preso in affitto, al costo di
oltre 20 mila euro l’anno, un’area della ex
cartiera dove sostano anche i mezzi comunali. L’affitto è un’uscita a fondo perduto che dà
un servizio momentaneo e poi alla fine del
contratto non resta nulla. In molti si sono
chiesti perchè il Comune quando ha approvato il piano della ex cartiera, invece di ricevere un vecchio stabile non ha chiesto, proprio, l’area presa, ora, in affitto. Prima Stampa, su queste colonne, ha spesso posto questa
domanda ma dall’amministrazione comunale non è arrivata mai una risposta. Per ristrutturare lo stabile ricevuto, occorre qualche milione e il Comune in questi quattro anni non
è riuscito nemmeno ad intervenire sul Narzio, i cui lavori sono bloccati da anni.
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L’ACQUA
SUBIACO
07 Agosto 2015
La società che gestisce il servizio idrico ha chiuso tutti i 14 uffici dislocati in provincia per “lavori”
Acea riaprirà l’uf icio di Subiaco a Ottobre: “Il disagio
sarà compensato dal notevole miglioramento del servizio”
di Maria Pistoia
liccia, hanno preso posizione anche i primi cittadini di Colleferro, Carpineto,
Gorga, Gavignano, Segni, Montelanico,
Monterotondo e Vicovaro, ritenendo
“inaccettabile tale situazione”, anche perché “il servizio legato al Numero Verde
non funziona correttamente e, nonostante le lunghe attese, gli utenti non riescono ad ottenere le informazioni commerciali ne tantomeno avere informazioni relative ai guasti e sono costretti a recarsi a
Roma di persona per risolvere i problemi
relativi alle richieste di nuove utenze”.
Ma Acea non cambia programma: “Ci
scusiamo del temporaneo disagio che
confidiamo sarà compensato dal notevole miglioramento della qualità del servizio atteso”.
N
on a settembre, ma è rimandato ad
ottobre l’ufficio sublacense di Acea
Ato 2. La società che gestisce il servizio
idrico, infatti, spiega che la chiusura “fino al mese di settembre completo” è dovuta a “un importante progetto di modifica del proprio sistema informatico”, oltre che alle “ferie per il periodo estivo,
per cui risulta impossibile per il gestore
garantire l’apertura degli sportelli dislocati sul territorio della Provincia di Roma”. Gli sportelli chiusi, infatti, sono ben
14: Allumiere, Cerveteri, Colleferro, Fiano, Formello, Frascati, Genzano, Guidonia, Monterotondo, Palestrina, Subiaco,
Tivoli, Tolfa e Velletri. Oltre alle proteste
del sindaco di Subiaco, Francesco Pel-
IL CASO denunciato dall’associazione pescatori di Subiaco
IL CASO/2 segnalato dai cittadini nei 2 lati opposti di Subiaco
Un “giallo” tinto di blu, l’Aniene cambia
colore: a Minnone c’è una moria di trote
E intanto l’acqua invade la Sublacense:
perdite nelle Vie Battisti e dei Monasteri
U
n nuovo giallo, ma stranamente ancora tinto di blu, nel fiume Aniene: il corso d’acqua a fine luglio ha cambiato colore a Subiaco e, sotto il ponte di Minnone, c’è stata una moria di trote. Numerose sono state trovate senza vita a ridosso della strada regionale Sublacense. A scoprire la moria di pesci sono stati alcuni
L
’ufficio è chiuso, ma le falle sono aperte da giorni lungo la rete idrica dell’Acea Ato 2 che attraversa Subiaco. Due i guasti che, dai lati opposti del
centro urbano, vedono scorrere acqua lungo l’ex statale Sublacense. Da due
settimane in Corso Cesare Battisti, nei pressi del deposito del Cotral, una per-
pescatori che hanno subito lanciato l’allarme interessando la polizia locale e gli
agenti della Forestale. Sono in corso accertamenti per stabilire le cause che hanno
provocato la morte dei pesci. “Sono state trovate molte trote senza vita- ha detto
Michele Lando, presidente dell’associazione pescatori Alto Aniene- e stiamo cercando di capire che cosa sia accaduto. Gia’ in passato abbiamo registrato casi analoghi e da tempo chiediamo la massima tutela del nostro fiume”.
dita dell'acquedotto invade la carreggiata, ma nessuno è intervenuto per riparare il guasto, segnalato più volte dai residenti delle attigue case popolari. Anche dall'altra parte della città, all'inizio di via dei Monasteri, sempre su un tratto urbano della Sublacense si è verificato un altro guasto che vede uscire un rivolo di acqua dall'asfalto all’altezza della centrale idroelettrica dell’Enel. E in
quel tratto era stato appena rifatto l'asfalto.
TERRITORIO
07 Agosto 2015
La morte del 28enne romeno, residente a Cerreto, e le manette per i tre pusher
Estate “rovente” per la compagnia sublacense: prima
il “gial o” di Ciciliano e poi tre arresti per droga
di Fabiola Poggi
E
state “rovente” per i carabinieri della
compagnia di Subiaco. Prima il “giallo” di Ciciliano, con il cadavere di un
28enne ritrovato vicino al campo sportivo, poi 3 arresti per droga a Subiaco. Domenica 26 luglio un giovane romeno di
28 anni è stato trovato morto alle 10,30
circa a Ciciliano. Sul corpo nessun segno
di violenza. Il ragazzo, secondo quanto ricostruito dai carabinieri della stazione locale e della compagnia di Subiaco, sarebbe caduto la notte prima, mentre era in
corso una festa del paese cadendo da un
muretto alto circa 8 metri. Il 28enne, residente a Cerreto avrebbe ecceduto con
l'alcol. A dare l'allarme un cittadino che
ha trovato il corpo senza vita del giovane
nella piazza del campo sportivo dietro
una macchina (foto al centro).
IL CASO denunciato da una signora con un avviso all’ingresso
Ladri scendono in campo al camposanto
A
llarme borseggi al cimitero di Subiaco. A fine luglio ad una signora è stata
rubata una borsa con dentro i soldi, le carte di credito i documenti e l’iphon
4 del fratello morto solo un mese prima. A denunciare l’accaduto è stata la stessa signora con un manifesto affisso all’ingresso dell’area cimiteriale, con cui
lancia un appello per riavere almeno l’Iphone 4 che è un ricordo del fratello di
31 anni scomparso un mese fa. La donna era andata a piangere sulla tomba dell’amato fratello deceduto a giugno di questo anno ma le lacrime non hanno commosso il ladro o i ladri che hanno portato via la borsa con tutto quello che c’era
dentro, compresi i ricordi del fratello deceduto. A Subiaco non sembra esserci
pace per i parenti dei defunti, prima la durissima polemica per la gestione cimiteriale affidata ad una ditta esterna, ora revocata, adesso arrivano anche i borseggiatori. Un episodio che sta creando un vero e proprio panico trai i visitatori del cimitero sublacense.
All’entrata trovano l’amara sorpresa della denuncia.
“Non si può pregare in pace nemmeno al cimitero –
dice un’anziana – mi auguro che vengano fatti i dovuti controlli per evitare che il furto accada di nuovo,
mi dispiace per quella signora, spero che i carabinieri ritrovino il telefonino del fratello deceduto”.
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LA CRONACA
IL RIFORNITORE DI DROGA - Un
28enne di origini romane, con precedenti penali, anche per rapina, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Subiaco, perché
trovato in possesso di un panetto di un etto di hashish. In una successiva perquisizione domiciliare i militari hanno ritrovato anche altri 2 chili dello stesso tipo di
stupefacente, materiale vario per il confezionamento e un passamontagna e diversi attrezzi atti allo scasso. Nella stessa
giornata sono stati messi ai domiciliari un
uomo ed una donna residenti nel territorio
sublacense per possesso di marijuana.
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LA REGIONE
I
13 parchi del Lazio compiono il
loro quinto anno consecutivo di
gestione commissariale. Il presidente della Regione, Nicola Zingaretti,
nell’ottobre scorso deliberò di "prorogare i termini del commissariamento" dei 13 enti "fino alla nomina
dei nuovi organi di amministrazione,
e comunque non oltre il 30 settembre 2015". Una formula già usata 2
anni fa quando, con la deliberazione
del 3 luglio 2013, si era stabilito di
"procedere, nelle more della riforma
della normativa regionale concernente il sistema di gestione delle
aree naturali protette, al commissariamento fino alla nomina dei nuovi
organi di amministrazione secondo
quanto previsto nell'ambito della riforma stessa e, comunque, non oltre
il 30 settembre 2014". Un termine
passato invano perché la Regione si
trova ancora "nelle more della riforma della normativa concernente il
sistema di gestione delle aree protette". Con la reiterazione della gestione commissariale avviata nel
SIMBRUINI
07 Agosto 2015
Verso l’ennesimo slittamento: gli incarichi scadranno il 30 settembre, ma della nuova legge non v’è traccia
Parchi, i commissariamenti compiono 5 anni
Ma la riforma ancora non c’è: nuova proroga?
2010 dalla presidente Renata Polverini, che l'allora opposizione del Pd
avversò come "un colpo di mano e
un atto di prepotenza". Il Consiglio
regionale ancora non approva la nuova legge sui parchi e sarà difficile
varare la riforma tra ferie e il termine “non oltre il 30 settembre 2015”.
Si paventa, dunque, l’ennesima "proroga dei termini del commissariamento" dei 13 enti, che costa 30 mila euro al mese per le casse regionali. Ogni commissario, infatti, costa
2373 euro per la “indennità mensile
lorda” a carico degli enti parco, Simbruini e Lucretili compresi.
SIMBRUINI
07 Agosto 2015
Ora spetta alla Regione ratificare la richiesta ed allargare i confini dell’area protetta più grande del Lazio
Il Comune di Arsoli chiede di entrare nel
Parco dei Simbruini: sarà l’ottavo borgo
di Angelo Lombardi
I
l Comune di Arsoli chiede di entrare
nell’area protetta più grande del Lazio. Il 27 luglio scorso, infatti, è stata
protocollata la richiesta “avente per Oggetto: Osservazione al Piano d'Assetto
del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini. Con riferimento alla Delibera del Consiglio Comunale DCC n.11
del 20/07/2015 "Proposta di inserimen-
to di una porzione di territorio all'interno
del perimetro istitutivo del Parco Naturale
Regionale Monti Simbruini”. Il sindaco,
Gabriele Caucci, ha evidenziato che “c'è
stata una buona partecipazione degli stakeholder ed una notevole partecipazione pubblica, nel rispetto di quanto già era previsto
nel programma politico. Tra l'altro - ha sottolineato il primo cittadino arsolano - la tutela delle aree protette non rappresenta solo un vincolo ma se valorizzata è una risorsa per la comunità. Infatti, se avesse rap-
presentato solo un vincolo non sarebbe
stata intrapresa alcuna iniziativa, ed è
opportuno manifestare le ricadute positive di questa scelta". La posizione
del sindaco di Arsoli – commenta il
commissario del Parco, Enrico Panzini
– è la dimostrazione che la linea da noi
intrapresa fin'ora è quella giusta, ovvero chiedere ed ottenere il massimo
coinvolgimento delle Comunità locali,
allo scopo di far emergere la positività
di un Ente, visto fin'ora, a torto, come
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L’AREA PROTETTA
elemento di ulteriore vincolo per le attività umane e di impresa del territorio.
Al contrario – prosegue – il Parco deve
cominciare ad essere percepito, dalle
popolazioni stesse, come una possibilità di crescita per chi vi opera e ci vive.
Per questo ringrazio la popolazione del
Comune di Arsoli nella figura del sindaco Caucci, tutto il Consiglio Comunale che hanno saputo cogliere in pieno
il senso che stiamo cercando di dare al
nuovo Piano di Assetto adottato e in visione sul nostro sito, che vuole essere
un moderno ed agile strumento di pianificazione per quanto attiene in particolare la valorizzazione delle risorse
umane attraverso misure integrate che
sviluppino la valenza economica, educativa dell' area protetta; la promozione
del turismo sostenibile e delle attività ad
esso connesse; la valorizzazione e la
sperimentazione delle attività produttive compatibili con l'esigenza di tutela
dell'ambiente e che favoriscono nuove
forme di occupazione”. Il commissario
del Parco ha dato mandato agli uffici di
predisporre tutti gli atti conseguenti all'accoglimento della proposta del Comune di Arsoli, per inserirla all'interno
delle proposte complessive che saranno
inoltrate a breve alla Regione per l’approvazione finale.
LE POLEMICHE PER LE STRUTTURE DEL PARCO INUTILIZZATE A FILETTINO, VALLEPIETRA E CAMERATA
Mostra “imbalsamata” e l’ostello nello stallo...
“A Filettino è polemica sul museo degli animali del bosco imbalsamati che continua a rimanere proibito alle comitive di turisti in visita nel paese di montagna del
parco regionale dei monti Simbruini”, riporta un quotidiano. Eppure, nella cerimonia d’inaugurazione, il 14 ottobre scorso, il Parco assicurò che “la mostra avrà
carattere permanente e a richiesta una nostra guida accompagnerà i visitatori nell'
affascinante percorso di Educazione Ambientale. Vi aspettiamo numerosi”. Come
i pellegrini in cerca di un posto letto a Vallepietra. Undici mesi dopo l’inaugurazione ufficiale, infatti, il Parco ancora non affida la gestione dell’“Ostello del Pellegrino”, la struttura con 7 camere per 16 posti letto ricavata nell’esx scuola elementare di Vallepietra. L’ostello, finanziato con un milione di euro di fondi europei, non appare neanche tra le 39 strutture ricettive indicate nel sito istituzionale
del Parco nell’apposita sezione “dove dormire”. Eppure il 27 settembre scorso, dopo l’inaugurazione, la direzione del Parco annunciò la “gestione diretta della struttura in attesa della gara per l’affidamento esterno” che, quasi un anno dopo, ancora non c’è. Come non c’è ancora l’atteso cambio di destinazione d’uso del fallito "centro di recupero della fauna selvatica" dei Simbruini, costato 500 mila euro,
da 7 anni in uno stato di abbandono, vittima dei raid vandalici. La Regione lo scorso anno ha dovuto stanziare ulteriori 55 mila euro per la messa in sicurezza dell'edificio.
07 Agosto 2015
VALDANIENE
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Per l’assessore regionale Ciminiello “sarà una rivoluzione nella governance”. Critico il suo predecessore
Comunità Montana addio: legge in dirit ura d’arrivo
Cangemi: “Cambierà solo nome: Unione di Comuni”
di Giovanni Antonio
I
l Consiglio regionale del Lazio ha avviato il dibattito generale sulla proposta di
legge n. 69 sul riordino dell'associazionismo
comunale e la soppressione delle Comunità
montane, di iniziativa della Giunta regionale. Per il relatore del provvedimento, Simone Lupi (Pd), "la legge sul riordino nell'associazionismo comunale e soppressione delle Comunità montane trova fondamento nell'esigenza di rispondere a dei precisi dettami
legislativi, in particolar modo per cercare di
definire, da parte dell'Ente regionale gli ambiti territoriali ottimali per la gestione associata delle funzioni fondamentali per i comuni sotto i 5.000 abitanti e sotto i 3.000 abitanti se appartenenti a Comunità montane".
Ma la minoranza non concorda, il consigliere Giuseppe Cangemi ha espresso perplessità sulle norme: "Lei sta cambiando solamente la targhetta della porta delle varie Comunità montane, non si chiameranno più così, ma si chiameranno Unione dei Comuni.
Non saranno soppresse, e neanche trasfor-
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LA REGIONE
mate, ma riorganizzate. Riorganizzate con
chi? Chi saranno gli artefici della riorganizzazione? I Commissari saranno nominati dal
Presidente della Regione e saranno individuati nei Presidenti uscenti. Questa è la Regione che ha più Commissari straordinari
d'Italia”. Ma l'assessore Concettina Ciminiello ha così replicato. "Mi avete chiesto
quali sono le funzioni, quali sono le utilità
ulteriori. Ve ne dico qualcuna: l'organizzazione dell'Amministrazione, la gestione finanziaria e contabile, l'organizzazione dei
servizi pubblici di interesse generale di ambito comunali, ivi compresi i servizi di trasporto pubblico, il catasto (ad eccezione, naturalmente, delle funzioni mantenute dallo
Stato), la pianificazione urbanistica ed edilizia in ambito comunale, l'attività di protezione civile, coordinamento, primi soccorsi.
Tutti questi servizi (pensiamo anche all'edilizia scolastica e alla Polizia municipale) realizzeranno, naturalmente, economie di scala. Considerate cosa vuol dire la ripartizione
di un costo fisso che non è più in capo a un
solo piccolo Comune, ma in capo a più Comuni. Ci sarà una rivoluzione della governance”.
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SPORT
07 Agosto 2015
LA GARA PODISTICA ARRIVATA ALLA VENTESIMA EDIZIONE
“Speata”, podio per 3 atleti della ValdAniene:
Bizzarri (Affile), Vannoli e Mancini (Subiaco)
Podio occupato da tre atleti della ValdAniene quest’anno a “La Speata”. La gara podistica competitiva su strada interamente in salita (12 chilometri) è stata
infatti vinta da Giorgio Bizzarri (Lazio Atletica Leggera), di Affile. Il secondo
e terzo posto, invece, sono andati a due sublacensi: Fabrizio Vannoli e Marco
Mancini, del Gruppo Marciatori Simbruini. Nella categoria femminile, invece,
la prima a tagliare il traguardo è stata Pamela Gabrelli (Lbm Sport). A questa
ventesima edizione hanno partecipato 529 concorrenti di 97 società diverse.
Roberto Colazingari campione d’Italia
D
opo il tetto del mondo, di nuovo quello italiano. Il sublacense Roberto Colazingari ha vinto anche sul Brenta dove si sono disputati i campionati italiani di canoa slalom. Colazingari è stato il migliore della canadese monoposto davanti al padrone di casa del CCKValstagna Paolo Ceccon e al bolognese Stefano Cipressi (Marina Militare). “E’stato piuttosto faticoso – spiega Roberto – sapevo di essere meno allenato degli altri essendo alla prima gara ufficiale dopo l’infortunio; sono felice comunque di aver ritrovato subito buone sensazioni dopo appena due settimane di allenamento; non mi aspettavo di vincere ma il recupero dal problema alla spalla è stato
gestito ottimamente anche grazie all’aiuto dello staff medico e tecnico federale con il
quale sono costantemente in contatto. Ora si va a Londra dove le difficoltà del canale artificiale sono nettamente superiori rispetto a quelle incontrate oggi sul fiume Brenta. Sono fiducioso, e questo titolo italiano indubbiamente aiuta”.
CALCIO - IL CAMBIO DI STAGIONE DELLA POLISPORTIVA SUBIACO
Vis, dopo l’iscrizione alla “Promozione”
arriva anche il nuovo tecnico: Russo
Dopo il timore, paventato per lunghissime settimane, di una mancata iscrizione al
campionato di Promozione, la Polisportiva Vis Subiaco riparte da Francesco Russo. Sarà lui il mister in panchina: l’ex tecnico dell’Empolitana, infatti, è stato ingaggiato dalla società del presidente Romolo Proietti Checchi, che però rischia di
perdere molti dei giocatori della rosa tesserata nella scorsa stagione.
MONTE LIVATA
07 Agosto 2015
L’impianto, riaperto dopo oltre un anno, riattivato il 6 agosto dalla società “Livata 2001”
Slittinovia “apri&chiudi”: ferma dopo sole 2
settimane per “manutenzione straordinaria”
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LA MONTAGNA DELLA CAPITALE
nazione d’uso che i “Cittadini per Subiaco”, il gruppo consiliare di maggioranza, contestava in passato come movimento civico “Cambiamo Subiaco”
all’allora amministrazione Angelucci,
che aveva consentito la trasformazione
della struttura, nata come sportiva (spogliatoi) all’interno dell’Anello. Livata
sarà toccata anche dalla terza edizione
del Rally di Roma Capitale, che sarà inserita per la prima volta nel calendario
del campionato italiano. L’evento, in
programma dal 18 al 20 settembre, si
snoderà su 31 km per le prove più lunghe dell’intero campionato italiano, con
un tracciato totalmente nuovo e quindi
un’incognita per i piloti. Da Subiaco si
salirà verso la vetta: 9 km di tornanti e
brevi rettilinei per poi arrivare a Jenne.
di Fabiola Polli
“L
a slittinovia a causa di manutenzione straordinaria rimarrà chiusa fino a giovedì 6” ha fatto sapere la società Livata 2001, che aveva riaperto
l’impianto di bob a rotaia a metà luglio
senza grandi annunci. Eppure la slittinovia era ferma da oltre un anno, in attesa
dell’esito della gara per l’affidamento
della gestione, che il Comune di Subiaco
ha bandito il 15 novembre scorso. E questa è l’ultima notizia ufficiale sulla slittinovia presente nell’albo pretorio online
del Comune, nel quale non compaiono
avvisi di aggiudicazione di quella gara
per la “concessione relativa alla gestione
e manutenzione dell’impianto di Alpine
Coaster Monte Livata, dei bagni pubblici e del locale biglietteria con durata di 9
(nove) anni”. La Livata 2001 ha riaperto
anche la club-house dell’Anello, che ora
si chiama “Zenit”: oltre al bar ha anche
“un’area lounge e ristorante”. Una desti-
LA DELIBERA
E il Comune mette i rifiuti dell’ex camping sotto il
tappeto: un telo per “nascondere alla vista lo stato d’abbandono”...
Rifiuti dell’ex camping sotto il tappeto a Monte Livata. A metterci un
telo sopra ci ha pensato direttamente il Comune su un’area “invasa da
materiali vari da portare a discarica
che pregiudicano il decoro della zona”. Però il Comune “al momento
non è in grado di rimuovere celermente quanto presente in loco”.
Quindi, invece di avviare la bonifica
l’amministrazione ha preferito “momentaneamente intervenire nel recintare la zona al fine di evitare l’accesso ai privati che potrebbero subire incidenti o portare ulteriori rifiuti”. Recintando “la zona con castagnoli di legno alti m.2, fuori, semplicemente infissi nel terreno, rete metallica e telo ombreggiante che nasconda alla vista lo stato di abbandono dell’area per il corrispettivo di €3.000,00 IVA compresa”. Il tappeto, sotto il quale sono stati nascosti i “materiali
vari”, è stato realizzato dalla Edilscavi di Adolfo Proietti Tocca all’interno dell’area protetta più grande del
Lazio, il Parco dei Monti Simbruini che, nonostante le delibera comunale, non ha disposto altri interventi.
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RUBRICA
07 Agosto 2015
Speciale - I Caduti sublacensi nel conflitto 1915/18
LA GRANDE GUERRA
Un secolo dopo “la Grande Guerra”
l’Università Popolare di Subiaco ha
voluto rendere omaggio ai caduti sublacensi del primo conflitto mondiale, pubblicando il volume “Sublacensi in Trincea”, con alcune lettere inviate dal fronte e i nomi dei 150 sublacensi caduti, raccolti dal comitato
scientifico composto da Alessandro
Scafetta, Giovanni Meroni, Giuseppe
Cicolini e Benedetto Appodia. Di seguito i nomi dei 150 caduti:
ANTONELLI BENEDETTO di Emilio: Soldato 25°reggimento fanteria,
nato il 24 luglio 1894 a Subiaco, morto il 16 agosto 1915 a S. lucia per ferite riportate in combattimento.
BALDINI GIOVANNI di Aurelio:
Soldato 87° reggimento fanteria, nato il 7 novembre 1899 a Subiaco,
morto l’8 settembre 1917 a Siena per
malattia.
BARSI ALFREDO: Soldato 1° reggimento artiglieria pesante campale,
nato il 14 luglio 1898 a Subiaco, morto il 29 novembre 1918 nell’ospedale
da campo n. 308 per malattia.
CACCHIONI BENEDETTO di Giuseppe: Soldato 209° reggimento fanteria, nato il 9 luglio 1896 a Subiaco,
morto il 5 giugno 1917 nell’ospedale
da campo n. 0127 per ferite riportate
in combattimento.
CACCHIONI DOMENICO di Agostino: Soldato 123° reggimento fanteria, nato il 26 febbraio 1883 a Subiaco, disperso il 10 novembre 1915 sulle Alture di Fogliano in combattimento.
CAPITANI GIUSEPPE di benedetto:
Soldato 201° batteria d’assedio, nato
il 6 giugno 1889 a Subiaco, morto il
28 ottobre 1917 nell’ospedaletto da
campo n. 041 per ferite riportate in
combattimento.
CARONTI GIULIO di Francesco:
Caporale 130° reggimento fanteria,
nato il 19 settembre a Subiaco, morto il 18 novembre 1915 sul Monte S.
Michele in combattimento.
CARONTI GIUSEPPE di Giacomo:
Soldato 25° reggimento fanteria, nato il 16 novembre 1892 a Subiaco, disperso il 26 maggio 1917 a Flondar in
combattimento.
CHECCHI ANDREA di tommaso:
Soldato 130° reggimento fanteria, nato il 7 giugno 1887 a Subiaco, morto il
26 novembre 1915 nella sezione di sanità 22a divisione per ferite riportate
in combattimento.
CHECCHI MARIO di tommaso:
Soldato 59° reggimento fanteria, nato il 4 gennaio 1894 a Subiaco, morto
il 16 dicembre 1915 nell’ospedale da
campo n. 073 per ferite riportate in
combattimento.
CHECCHI NATALINO di Francesco:
Soldato 8a compagnia presidiata, nato
il 2 dicembre 1895 a Subiaco, morto il 5
luglio 1918 sul campo.
CICOLINI GIUSEPPE: Soldato 46a -b
compagnia presidiata, nato l’11 luglio
1880 a Subiaco, morto il 24 settembre
1917 a ruchin (Udine) per malattia.
CIGNITTI LUIGI di Pasquale: Soldato 236° reggimento fanteria, nato il 1
aprile 1896 a Subiaco, disperso il 22
agosto 1917 in combattimento sul Carso.
CIGNITTI MARIANO di Giuseppe:
decorato di Medaglia di bronzo al v.M.
Soldato 30° reggimento artiglieria da
campagna, nato il 7 maggio 1895 a Subiaco, morto il 13 giugno 1918 ad Arcade per ferite riportate in combattimento.
CIUCCI BENEDETTO di Antonio:
Soldato 125° reggimento fanteria, nato
il 16 luglio 1889 a Subiaco, disperso il
10 novembre 1915 a Zagora in combattimento.
CIUCCI BENEDETTO di Sebastiano:
Sergente 130° reggimento fanteria, nato il 5 luglio 1888 a Subiaco, morto il 15
dicembre 1915 sul Monte boschini per
ferite riportate in combattimento.
CIUCCI BIAGIO di Angelo: Soldato
19a compagnia mitraglieri mod. 907 F.,
nato il 3 febbraio 1884 a Subiaco, disperso il 30 ottobre 1917 sulla fronte
Giulia in combattimento.
CIUCCI FRANCESCO di nazzareno:
Soldato 45° reggimento fanteria, nato il
5 dicembre 1895 a Subiaco, morto il 21
ottobre 1916 in Montucolo de vico (regione lana) per ferite riportate in combattimento.
CIUCCI PIETRO di benedetto: Soldato 45° reggimento fanteria, nato il 21 ottobre 1882 a Subiaco, morto il 29 ottobre 1918 a Golfo Aranci per malattia.
COLAZINGARI AUGUSTO di vincenzo: Soldato 79° reggimento fanteria,
nato il 14 dicembre 1881 a Subiaco,
morto il 9 dicembre 1916 sul Monte
Maio per ferite
riportate in combattimento.
CONSALVI BENEDETTO di Giuseppe: Soldato 2° reggimento genio, 166a
compagnia zappatori, nato il 15 maggio
1880 a Subiaco, morto il 5 dicembre
1918 nell’ospedaletto da campo n. 21
per malattia.
CONSALVI GIOVANNI di Francesco:
Soldato 1° reggimento genio, nato il 14
aprile 1885 a Subiaco, morto il 17 ottobre 1918 ad Acqui per malattia.
COSIMI GIOVANNI di Francesco:
Soldato 3° reggimento genio, nato il 2
giugno 1896 a Subiaco, morto il 27 ottobre 1919 a Costella per malattia.
CROCE AUGUSTO di Crescenziano:
Caporale 126° reggimento fanteria, nato il 17 agosto 1895 a Subiaco, morto il
15 gennaio 1918 in prigionia per malattia.
CROCE GIUSEPPE di Antonio: Caporale 60° reggimento fanteria, nato il 7
luglio 1892 a Subiaco, morto il 19 marzo 1916 sul Costoncino (Col di lana) per
ferite
riportate in combattimento.
DE ANGELIS PASQUALE di raffaele:
Soldato 21° reparto d’assalto, nato l’11
maggio 1894 a Subiaco, morto il 13 dicembre 1917 nell’ospedaletto da campo
n. 67 per le ferite riportate in combattimento.
DI CARLO FILIPPO di Ferdinando:
Decorato di Medaglia d’Argento al
V.M. Soldato 14a sezione di sanità, nato il 26 maggio 1883 a Subiaco, morto il
30 maggio 1917 a Vermegliano (sezione
di sanità 33a divisione) per ferite riportate in combattimento.
DONATI FELICE di Giuseppe: Soldato 85° reggimento fanteria, nato l’11
gennaio 1893 a Subiaco, morto il 5 novembre 1915 sul Monte S. Michele per
ferite riportate in combattimento.
FARSELLI AUGUSTO: Caporal maggiore 14° reggimento artiglieria da campagna, nato il 7 marzo 1892 a Subiaco,
morto l’8 dicembre 1918 nell’ospedale
da campo n127 per malattia.
FEDELI ERNESTO di nazzareno: Soldato 1° reggimento artiglieria, nato il 15
novembre 1891 a Subiaco, morto il 20
agosto 1916 a boschini inferiore per ferite riportate in combattimento.
FEDELI GIOVANNI di luigi: Soldato
11° autoparco, nato il 4 marzo 1898 a
Subiaco, morto il 2 gennaio 1919 nell’ospedale da campo n 204 per malattia.
FRACASSI ANGELO di Giovanni:
Soldato 263° reggimento fanteria, nato
il 4 novembre 1899 a Subiaco, morto il
10 dicembre 1917 nell’ospedale di guerra C.r.I. n. 34 per malattia.
GENTILINI REMO di Antonio: Maresciallo 24° reggimento artiglieria di
campagna, nato il 14 giugno 1988 a Subiaco, morto il 29 agosto 1917 a bengasi per annegamento.
GIORGESCHI ANGELO di Sebastiano: Soldato 72a compagnia presidiata,
nato il 27 febbraio 1879 a Subiaco,
morto il 26 agosto a budrio per infortunio.
IACOELLA FILIPPO di luigi: Soldato
275° reggimento fanteria, nato il 6 giugno 1897 a Subiaco, morto il 29 agosto
1917 a testen Hoje per ferite riportate
in combattimento.
LANCIOTTI VINCENZO di Fausto:
Soldato 13° reggimento fanteria, nato il
14 marzo1898 a Subiaco, morto il 12
giugno 1918 nella val lunga per ferite riportate in combattimento.
LAURI ANGELO di domenico: Soldato 81° reggimento fanteria, nato il 21
novembre 1890 a Subiaco, morto il 29
ottobre 1915 sul Col di lana per ferite
riportate in combattimento.
LIBERATI NATALE di Giulio: Sottotenente di complemento 25° reggimento fanteria, nato il 21 gennaio 1895 a
Subiaco, morto il 16 aprile 1916 nell’ospedaletto da campo n.51 per ferite
riportate in combattimento.
LOLLOBRIGIDA LUIGI di Antonio:
Soldato 275° reggimento fanteria, nato
il 12 ottobre 1897 a Subiaco, morto il 25
agosto 1917 a testen Hoje per ferite riportate in combattimento.
LOLLOBRIGIDA LUIGI di Giuseppe:
Soldato 13° reggimento fanteria, nato il
27 novembre 1898 a Subiaco, disperso il
15 giugno 1918 sul monte Costalunga in
combattimento.
LUPI ANTONIO di nicola: Soldato 36°
reggimento fanteria, nato il 2 luglio
1889 a Subiaco, morto il 14 dicembre
1915 ad oslavia per le ferite riportate in
combattimento.
LUPI GIOVANNI di Pietro: Soldato,
nato il 21 ottobre 1897 a Subiaco, disperso il 5 settembre 1917 in combattimento.
LUPI NATALINO di Angelo: Soldato
55a compagnia mitraglieri, nato il 14
dicembre 1896 a Subiaco, morto il 5 novembre 1918 in prigionia per malattia.
Lupi Raffaele di Salvatore: Soldato
138° battaglione M.t., nato il 17 agosto
1879 a Subiaco, morto il 22 ottobre
1918 a Subiaco per malattia.
LUSTRISSIMI GIUSEPPE di Clemente: Sottotenente 11° reggimento fanteria, nato il 26 giugno 1894 a Subiaco,
morto il 28 ottobre 1915 sul Sabotino
per ferite riportate in combattimento.
MANCINI GIUSEPPE di nicola: Soldato 142° regimento fanteria, nato il 6
ottobre 1888 a Subiaco, morto il 14
marzo 1917 in prigionia per malattia.
MANCINI VINCENZO di benedetto:
Soldato 123° reggimento fanteria, nato
il 26 novembre 1883 a Subiaco, disperso l’11 novembre 1915 sull’Altipiano
Carsico in combattimento.
MARCELLI LUIGI di Giovanni: Soldato 81a fanteria, nato il 25 ottobre
1898 a Subiaco, morto il 23 novembre
1918 a roma per malattia.
MARI GIUSEPPE di Angelo: Soldato
45° reggimento fanteria, nato il 25 febbraio 1877 a Subiaco, morto il 9 novembre 1918 a Golfo Aranci per malattia.
MARI MARIO di nazzareno: Soldato
88° reggimento fanteria, nato il 7 dicembre 1898 a Subiaco, morto il 21
marzo a livorno per malattia.
07 Agosto 2015
RUBRICA
LA GRANDE GUERRA
MARI NAZZARENO di lorenzo:
Caporale 60° reggimento fanteria,
nato il 31 agosto 1887 a Subiaco,
morto il 23 ottobre 1917 su quota
2157 (Piccolo Colbricon) per ferite riportate in combattimento.
MECCI UMBERTO di Paolo: Soldato 14° reggimento cavalleggeri Alessandria, nato il 21 settembre 1893 a
Subiaco, morto il 3 luglio a Spezia
per infortunio per fatto di guerra.
MICOZZI GIUSEPPE di nazzareno:
Soldato, nato il 1° settembre 1883 a
Subiaco, morto il 29 ottobre 1918 a
roma per malattia.
MICOZZI NATALE di luigi: Soldato
77° reggimento fanteria, nato il 25 dicembre 1883 a Subiaco, morto il 29
gennaio 1918 a Caravaggio per malattia.
MONACO BENEDETTO di Giuseppe: Soldato 14a sezione di bombarde,
nato il 30 aprile 1888 a Subiaco, morto il 14 agosto 1917 sul campo per ferite riportate in combattimento.
MONACO BENEDETTO di luigi:
Soldato 239° reggimento fanteria, nato il 26 febbraio 1891 a Subiaco, morto il 4 maggio 1917 nel Campo delle
daghe per ferite.
NOCILLI FRANCESCO di nocenzio: Soldato 211° reggimento fanteria, nato il 6 maggio 1897 Subiaco,
morto il 30 maggio 1916 sul Monte lemerle per ferite riportate
NOCILLI PIETRO di Angelo: Soldato 32° reggimento fanteria, nato il
17 aprile 1897 a Subiaco, morto il 16
ottobre 1918 a Subiaco per malattia.
ORLANDI AUGUSTO di Antonio:
Soldato 81° reggimento fanteria, nato il 25 novembre 1891 a Subiaco,
morto il 26 ottobre 1917 su quota 126
per ferite riportare in combattimento.
ORLANDI CARLO di Giuseppe:
Soldato 7° reggimento bersaglieri,
nato il 6 gennaio 1893 a Subiaco,
morto il 26 maggio 1917 nell’ospedaletto da campo n. 46 per ferite riportate in combattimento.
ORLANDI FELICE di Gaetano: Caporale 24° reggimento cavalleggeri
vicenza, nato il 10 dicembre 1893 a
Subiaco, morto il 21 ottobre 1918 a
Milano per malattia.
ORLANDI GIACOMO di Antonio:
Soldato 60° reggimento fanteria, nato il 24 luglio 1879 a Subiaco, morto il
22 ottobre 1918 a viterbo per malattia.
ORLANDI GIOVANNI di Agostino:
Caporale 5° reggimento fanteria, nato il 30 settembre 1886 a Subiaco,
morto il 19 giugno 1918 ad Arcade
per ferite riportate in combattimento.
ORLANDI GIOVANNI di lorenzo:
Soldato 81° reggimento fanteria, nato il 24 luglio 1889 a Subiaco, morto il
9 marzo 1916 a Greppe in seguito a
caduta valanga.
ORLANDI GIOVANNI di Pasquale:
Soldato 156° reggimento fanteria, nato il 14 marzo 1897 a Subiaco, morto
il 17 dicembre in prigionia per ma-
lattia.
ORLANDI NATALE di Giuseppe: Soldato 3° reggimento bersaglieri, nato il
3 novembre 1897 a Subiaco, morto il 19
febbraio 1917 nell’ambulanza da montagna n.37 per malattia.
ORLANDI NAZZARENO di Mariano:
Soldato 281° reggimento fanteria, nato
il 25 giugno 1879 a Subiaco, morto il 6
febbraio 1918 in prigionia per malattia.
ORLANDI PIETRO di luigi: Soldato
210a compagnia mitraglieri, nato l’11
aprile 1892 a Subiaco, morto il 23 maggio 1917 a Castagnevizza per ferite riportate in combattimento.
ORLANDI VINCENZO di Cesare: Caporale 276° reggimento di fanteria, nato il 13 febbraio 1881 a Subiaco, morto
il 14 ottobre 1918 a Subiaco per malattia.
ORLANDO FELICE di Angelo: Soldato 212° reggimento fanteria nato l’11 luglio 1891 a Subiaco, morto il 24 ottobre
1917 a Mesnialk (baisnizza) per ferite
riportate in combattimento.
ORLANDO PASQUALE di domenico:
Decorato di Medaglia d’Argento al
V.M. Aiutante di battaglia 270° reggimento fanteria, nato il 23 dicembre
1889 a Subiaco, morto il 18 giugno 1918
a nervesa per ferite riportate
PALMIERI FRANCESCO di Pasquale: Soldato 1° reggimento genio, nato il
17 settembre 1887 a Subiaco, morto il
24 ottobre 1917 sul costone breg. Per ferite riportate
PANUNZI ANTONIO di Alessio: Caporale maggiore 65° reggimento fanteria, nato il 14 novembre 1893 a Subiaco,
morto il 31 agosto 1915 sul Monte Santa lucia di tolmino per ferite riportate
in combattimento.
PANZINI NAZZARENO di Pasquale:
Soldato 8° reggimento bersaglieri, nato
il 12 luglio 1882 a Subiaco, morto il 2
novembre 1917 in prigionia per ferite
riportate in combattimento.
PANZINI PASQUALE di Giuseppe:
Soldato 83° reggimento fanteria,
nato il 28 ottobre 1895 a Subiaco, disperso il 4 settembre 1917 a bainzizza
in combattimento.
PASSARETTI MARIANO di dario domenico: Soldato 76° reggimento fanteria, nato il 12 luglio 1892 a Subiaco,
morto il 5 luglio 1916 a Monfalcone per
ferite riportate in combattimento.
PELLICCIA BIAGIO di Pietro: Soldato 84° reggimento fanteria, nato il 30
novembre 1897 a Subiaco, disperso il 30
novembre 1917 a Podlaka in combattimento.
PELLICCIA ENRICO di Antonio: Caporale maggiore 533a batteria di assedio, nato il 21 aprile 1894 a Subiaco,
morto il 26 giugno 1918 a rubbio per ferite riportate in combattimento.
PELLICCIA SANTE di Pietro: Soldato
141° reggimento fanteria, nato il 19
aprile 1886 a Subiaco, disperso l’8 novembre 1916 su quota 208 nord in combattimento.
PIRATONI GIOVANNI di raffaele:
Soldato 156° reggimento fanteria, nato
il 24 giugno 1895 a Subiaco, morto il 30
ottobre 1916 su quota 208 nord per fe-
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Speciale - I Caduti sublacensi nel conflitto 1915/18
rite riportate in combattimento.
PISTOIA AUGUSTO di Pietro: Caporal maggiore 56° reggimento fanteria,
nato il 20 febbraio 1890 a Subiaco, morto il 13 settembre 1917 a Scorzade (val
Chiese) per infortunio di guerra.
POLITI LORENZO di Giuseppe: Soldato 12° reggimento di fanteria, nato il
20 febbraio a Subiaco, morto l’8 luglio
1918 a macerata per malattia.
POTENZA BENEDETTO di luigi: Soldato 264° reggimento fanteria, nato il
29 luglio 1898 a Subiaco, morto il 1 settembre 1917 su quota 126 (Gorizia) per
ferite riportate in combattimento.
PROIETTI RAPONE ANGELO di
Carlo: Soldato, nato il 1 ottobre 1890 a
Subiaco, disperso il 24 ottobre 1916 in
combattimento.
PROIETTI POTENZA ANTONIO di
Eugenio: Soldato 211° reggimento fanteria, mato il 10 aprile 1893 a Subiaco,
morto il 24 ottobre 1917 sulla bainsizza
per ferite riportate in combattimento.
PROIETTI-GIAMMEI ANTONIO di
Giuseppe: Soldato fanteria, nato il 27
aprile 1899 a Subiaco, morto il 25 settembre 1917 ad Aquila per malattia.
PROIETTI CICIARELLI AUGUSTO di
tommaso: Soldato 119° reggimento fanteria, nato il 29 agosto 1899 a Subiaco,
morto l’11 dicembre 1917 sul costone
del MonteShiares (presso il torrente ornigo) per ferite riportate.
PROIETTI BENEDETTO di Aureliano: Soldato 81° reggimento fanteria,
nato il 29 gennaio 1887 a Subiaco, morto il 27 agosto 1915 a Subiaco per malattia.
PROIETTI PELLICCIA BENEDETTO di
nicodemo: Soldato 252° reggimento di
fanteria, nato l’8 marzo 1889 a Subiaco, morto l’11 gennaio 1918 a Vercelli
per malattia.
PROIETTI CIUCCI GAETANO di Alberto: Soldato 98° reggimento di fanteria, nato il 12 novembre 1886 a Subiaco,
morto il 9 settembre 1916 a Milano per
ferite riportate.
PROIETTI CIOLLI GIACOMO di
Geminiano: Soldato 252° reggimento
fanteria, nato il 31 ottobre 1894 a Subiaco, morto il 30 maggio 1917 a Castagnevizza per ferite.
PROIETTI APPODIA GIOVANNI di
Antonio: Soldato 1° reggimento genio,
nato il 13 aprile 1896 a Subiaco, morto
il 21 agosto 1917 a roma per malattia.
PROIETTI PELLICCIA GIUSEPPE
di Andrea: Soldato 5° reggimento bersaglieri, nato il 9 luglio 1899 a Subiaco,
morto sul campo il 10 novembre 1918
per ferite riportate in combattimento.
PROIETTI APPODIA GIUSEPPE di
Antonio: Soldato 133° reggimento fanteria, nato il 23 aprile 1889 a Subiaco,
morto il 5 luglio 1915 sul Podgora per
ferite riportate in combattimento.
PROIETTI SETTE GIUSEPPE di Gioacchino: Soldato 110° raggruppamento
di bombarde, nato il 19 marzo 1884 a
Subiaco, morto il 6 gennaio 1918 in prigionia per ferite riportate in combattimento.
PROIETTI SCAFETTA LUIGI di Antonio: Soldato 8° reggimento alpini, na-
to il 5 giugno 1896 a Subiaco, morto il 6
novembre 1917 a Pradia (Clauzetto)
per ferite riportate in combattimento.
PROIETTI CHECCHI LUIGI di Sante: Soldato 81° reggimento fanteria, nato il 10 luglio 1886 a Subiaco, morto il
24 ottobre 1915 sul Monte Sasso di
Stria per ferite riportare
PROIETTI GIAMMEI MARIO di
Giuseppe: Soldato 89° reggimento fanteria, nato l’8 settembre 1894 a Subiaco, morto il 24 ottobre 1915 sul Monte
Mrzli per ferite riportate
PROIETTI TUZIA NATALE di nazzareno: Soldato 146° reggimento fanteria,
nato il 2 gennaio 1898 a Subiaco, morto il 2 settembre 1917 a Selo per ferite
riportate in combattimento.
PROIETTO TOZZI NATALINO di
Mariano: bersaglieri, nato l’8 dicembre
1892 a Subiaco, disperso in libia nel
giugno 1916, in combattimento.
PROIETTI ORLANDO ANTONIO di
lorenzo: Soldato 26° reggimento fanteria, nato il 7 luglio 1895 a Subiaco, disperso il 15 agosto 1917 in combattimento.
PROIETTI PANNUNZI PASQUALE di
Antonio: Soldato 50° reggimento fanteria, nato il 19 ottobre 1892 a Subiaco,
morto il 14 gennaio 1919 nell’ospedale
someggiato n. 57 per malattia.
PROIETTI VALENTINI PASQUALE di
luciano: Caporale 141° reggimento fanteria, nato il 28 marzo 1890 a Subiaco,
disperso il 23 maggio 1917 a luckate in
combattimento.
PROIETTI PIETRO di demetrio: Soldato 138° battaglione M.t., nato il 23
maggio 1876 a Subiaco, morto il 5 maggio 1917 nell’ospedaletto da campo n.
26 per malattia.
PROIETTI ROCCO RUGGERO di
Giovanni: Soldato 82° reggimento fanteria, nato nel 1897 a Subiaco, morto il
25 ottobre 1918 a roma per malattia.
PROIETTI ROCCHETTI UMBERTO di
Fausto: Soldato 130° reggimento fanteria, nato il 27 gennaio 1887 a Subiaco,
disperso il 13 novembre 1915 sul Monte San Michele in combattimento.
RAPONE MARIO di benedetto: Soldato 4° reggimento alpini, nato il 6 febbraio 1884 a Subiaco, morto il 22 maggio 1917 a Cividale per ferite riportate
in combattimento.
RAPONI AUGUSTO di Giuseppe: Soldato 130° reggimento fanteria, nato il
14 ottobre 1890 a Subiaco, disperso il
15 novembre 1915 sul Monte San Michele in combattimento.
REFRIGERI BENEDETTO di domenico: Soldato M.t., nato il 9 marzo 1875
a Subiaco, morto il 14 ottobre 1918 ad
Assisi per malattia.
REFRIGERI PASQUALE di Gaetano:
Soldato 25° reggimento fanteria, nato il
25 aprile 1886 a Subiaco, scomparso in
prigionia.
RENZETTI ANTONIO di luciano: Soldato 153° reggimento fanteria, nato il
13 giugno 1899 a Subiaco, morto il 4 luglio 1918 a Case del bosco per ferite riportate in combattimento.
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RUBRICA
LA GRANDE GUERRA
RENZETTI NAZZARENO di Pasquale: Soldato 12° reggimento fanteria, nato il 10 novembre 1893 a Subiaco, morto il 27 luglio 19156 nell’ambulanza chirurgica d’armata n.
10 per ferite riportate in combattimento.
RENZETTI PIETRO di luciano: Soldato 75° reggimento fanteria, nato il
7 febbraio 1884 a Subiaco, disperso il
24 ottobre 1917 in combattimento.
ROCCHI DOMENICO di benedetto:
Sergente 61° reggimento fanteria, nato il 10 agosto 1892 a Subiaco, disperso il 9 maggio 1917 a Meglenci
(Macedonia) in combattimento.
ROCCHI NAZZARENO di Pietro:
Soldato 81° reggimento fanteria, nato il 12 gennaio 1890 a Subiaco, disperso il 10 novembre 1915 a buchenstein in combattimento
ROSCETTI ANGELO di Antonio:
Soldato 240° reggimento fanteria, nato il 6 maggio 1891 a Subiaco, distretto militare di roma, morto il 2
aprile 1918 in prigionia per malattia.
ROSCETTI MARIO di raffaele: Soldato 263° reggimento fanteria, nato il
20 settembre 1899 a Subiaco, morto
il 28 ottobre 1918 nell’ospedaletto da
campo n. 082 per malattia.
SBRAGA AGOSTINO di Antonio:
Soldato 123° reggimento di fanteria,
nato il 14 agosto 1884 a Subiaco,
morto il 16 settembre 1916 sulla quota 208 (Carso) per ferite riportate in
combattimento.
SBRAGA CARLO di Angelo: Soldato 65° reggimento fanteria, nato il 13
agosto 1894 a Subiaco, distretto militare di roma, morto il 23 agosto 1915
a Propotnizza (Penchia) per ferite riportate in combattimento.
SBRAGA GIUSEPPE di Angelo Antonio: Soldato 214° battaglione M.t.,
nato il 13 novembre 1877 a Subiaco,
morto il 28 novembre 1918 a Modena
per malattia.
SBRAGA PIETRO di Francesco:
Soldato 95° reggimento fanteria nato
il 28 giugno 1894 a Subiaco, morto il
22 giugno 1918 nell’ospedaletto da
campo n. 56 per ferite riportate in
combattimento.
SCAFETTA GIUSEPPE di Angelo:
Soldato 163° reggimento fanteria, nato il 7 maggio 1881 a Subiaco, morto
il 25 ottobre 1917 sulla vertolba Inferiore per ferite riportare in combattimento.
SCATTONE BENEDETTO di Antonio: Caporal maggiore 12° reggimento bersaglieri, nato il 14 agosto 1899 a
Subiaco, morto il 6 febbraio 1920 a
Milano per malattia.
SCIFONI AUGUSTO di Giuseppe:
Sodato 5° reggimento genio, nato il
26 maggio 1883 a Subiaco, morto il
19 febbraio 1917 a devetaki (Carso)
in seguito a ferite riportate per guerra.
SEGATORI ERNESTO di luigi: Soldato 272° reggimento fanteria, nato il
2 settembre 1893 a Subiaco, morto il
27 agosto 1917 su quota 814 (Altipiano della bainsizza) per ferite riporta-
te in combattimento.
SEGATORI GIUSEPPE di Alessandro:
Soldato 26° reggimento fanteria, nato il
4 ottobre 1895 a Subiaco, morto l’8 settembre 1917 a Subiaco per malattia.
SEGATORI LUIGI di Giovanni: Soldato 256° reggimento fanteria, nato il
22 giugno 1888 a Subiaco, morto il 26
novembre 1917 in prigionia per malattia.
SEGATORI PERICLE di luigi: Soldato 13° reggimento fanteria, nato il 29
maggio 1896 a Subiaco, morto il 3 gennaio 1918 a Savona per ferite riportare
in combattimento.
SEMPRONI ANTONIO di Andrea:
Soldato 92° reggimento fanteria, nato il
9 febbraio 1890 a Subiaco, morto il 18
novembre 1917 sul Monfenera per ferite riportate in combattimento.
SEMPRONI PIETRO di Giuseppe:
Soldato 77° reggimento fanteria, nato il
23 aprile 1896 a Subiaco, morto il 12
maggio 1918 in prigionia per malattia.
SEMPRONIO ANGELO di Paolo: Soldato 3à reggimento bersaglieri, nato il
18 ottobre 1893 a Subiaco, morto il 12
ottobre 1918 nell’ospedaletto da campo
n. 0217 per malattia.
SPROVARI AMILCARE: Soldato 61°
reggimento fanteria, nato il 28 maggio
1875 a Subiaco, morto il 29 luglio 1916
nell’Adige per infortunio.
TIMPERI FRANCESCO di Antonio:
Soldato 156° reggimento fanteria, nato
il 1 giugno 1894 a Subiaco, morto il 22
luglio 19156 sul Monte San Michele per
ferite riportate in combattimento.
TOZZETTI LORENZO di Giuseppe:
Soldato 4° reggimento alpini, nato il 29
novembre 1884 a Subiaco, disperso il 18
dicembre 1917 sul Monte Asolone in
combattimento.
TOZZI AUGUSTO di Pietro: Soldato
26° reggimento fanteria, nato il 9 novembre 1893 a Subiaco, morto il 12 settembre 1915 sul Monte Santa lucia di
tolmino per ferite riportate in combattimento.
TOZZI BENEDETTO di Giovanni:
Soldato 277° reggimento fanteria, nato
il 21 luglio 1883 a Subiaco, morto il 26
ottobre 1917 a Masaroh per ferite riportate in combattimento.
TOZZI BERNARDINO di Antonio:
Soldato 81° reggimento fanteria, nato il
17 luglio 1890 a Subiaco, morto il 23
aprile 1916 nell’ospedale da campo n.
041 per ferite riportate in combattimento.
TRASTULLI AUGUSTO di benedetto:
Soldato 2° battaglione M.t:, nato il 24
agosto 1888 a Subiaco, morto il 26 febbraio1919 a Subiaco per malattia.
TROMBETTA BENEDETTO antonio
di benedetto: Soldato 68° reggimento
fanteria, nato il 21 marzo 1895 a Subiaco, morto il 17 giugno 1918 sul Montello per ferite riportate in combattimento.
TUMMOLINI ERCOLE di Augusto:
Soldato 36° reggimento fanteria, nato il
7 ottobre 1888 a Subiaco, morto il 29
novembre 1915 sul Podgora per ferite
riportate in combattimento.
VALENTE PIETRO di Giuseppe: Ca-
07 Agosto 2015
Speciale - I Caduti sublacensi nel conflitto 1915/18
rabiniere reale legione territoriale CC.
rr. roma, nato l’8 ottobre 1892 a Subiaco , morto a Piombino per infortunio.
VALENTINI LUIGI di Giovanni: Soldato 25° reggimento fanteria,
nato il 14 maggio 1886 a Subiaco, morto il 16 maggio 1916 sul colle di Santa
Maria (trincea sud di Cigini) per ferite
riportate in combattimento.
VANNOLI ANTONIO di Giovanni:
Soldato 238° reggimento fanteria, nato
il 16 novembre 1897 a Subiaco, morto il
15 giugno 1917 nella 28° sezione di sanità, per ferite riportate per fatto di
guerra.
VANNOLI MARIANO di nazzareno:
Soldato 255° reparto mitreglieri Flat,
nato il 28 agosto 1886 a Subiaco, morto
il 16 giugno 1917 nel 1° ospedale chirurgico mobile “Città di Milano” per
ferite riportate in combattimento.
VANNOLI SALVATORE di nazzareno:
Soldato 70° reggimento fanteria, nato il
7 dicembre 1892 a Subiaco, disperso il
13 giugno 1916 sul Monte Giove per ferite riportate in combattimento.
VARRONI NICOLA di domenico: Sergente 60° reggimento fanteria, nato il
17 maggio 1894 a Subiaco, morto il 2
agosto 1915 sul Col di lana per ferite riportate in combattimento.
ZACCARIA IVO di Evaristo: Soldato
236° reggimento fanteria, nato il 1 ottobre 1897 a Subiaco, morto il 19 agosto
1917 su quota 247 per ferite riportate
in combattimento.
ZACCARIA LUIGI di Paolo: Soldato
2° sezione di sanità, nato il 24 otobre
1889 a Subiaco, morto il 15 settembre
1915 a Cormons per ferite riportate in
combattimento.
ZACCARIA MARIANO di Celso: Soldato 221° battaglione M.t., nato il 27 dicembre 1889 a Subiaco, morto il 22 ottobre 1918 a Subiaco per malattia.
ZACCARIA PIETRO di Pasquale: Soldato 87° reggimento di fanteria, nato il
3 gennaio 1898 a Subiaco, disperso il 24
ottobre 1917 nella Conca di Piezzo in
combattimento.
INVIATE AL PRIORE DEL SACRO SPECO DA 14 SUBLACENSI
E i soldati si raccomandarono al santo:
“35 lire (vaglia incluso) per 14 messe”
Rever.mo Priore del Sacro Speco Zona di guerra 21-9-1915
“Spinto da un sentimento di dovere, verso il nostro Santo Protettore San Benedetto, oggi riunendoci in un piccolo numero di Sublacensi, abbiamo aggruzzolato collettivamente la somma di lire trenta, le quali spedendole alla S.v. ill.ma
possa usufruirle per 12 Messe lette al suddetto Santo pregandolo di tenerci sempre sotto la sua Santa protezione ed il resto, sia pel consumo di cera. A detta
somma ci tolgo l’importo del vaglia e spero che non le sia di dispiacere. Fino ad
ora abbiamo costatato in noi una semi-protezione dal detto Santo che tanto invochiamo con fiducia e fede, tutti i giorni. Speriamo con tutto cuore che San
benedetto ottenga da nostro Signore Gesù Cristo, la Grazia che nell’intimo del
nostro cuore ardentemente desideriamo, di farci ritornare sani e salvi fra le
braccia dei nostri cari dopo aver compiuto il nostro sacrosanto dovere durante la guerra, oppure di darci una morte santa e rassegnata a volere di dio. Con
la speranza che la S.v. Ill.ma ci faccia soddisfare al più presto possibile, le aggiungo i seguenti nomi dei raccomandati al Santo: Sergente Ciaffi benedetto,
Caporale Finocchio loreto, Sodato: Checchi Mariano, Checchi benedetto, Piacentini Felice, Scattoni Sante, Appodia Angelo, Appodia Antonio, Proietti Giuseppe, renzetti Giuseppe, Ciucci Mario, orlandi Giovanni. Aggiungo ancora altre due persone le quali mi dimenticavo, Zappone Ciaffi valentino – Soldato
Appodia Serafino; così la somma va a l. 35 le quali sono ripartite per n° 14 Messe lette ed il resto per le spese postali e consumo di cera. Salutandola a nome di
tutti, con profondi ossequi mi creda suo dev.mo Ciaffi Benedetto, Sergente
all’81° Fucilieri 8° Compagnia”.
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RUBRICA
07 Agosto 2015
LA VISITA ORTODONTICA: QUANDO E PERCHÉ
La visita ortodontica viene effettuata da uno specialista in ortognatodonzia che è la branca
dell’odontoiatria che studia la
presenza delle disarmonie dentali e/o scheletriche. L’età ideale per la prima valutazione ortodontica è tra i 3 e i 6 anni allorché tutti i denti da latte sono ancora presenti. Non è corretto effettuarla a dentatura permanente ultimata. Una diagnosi tardiva (oltre gli 11-12 anni) delle disarmonie e malocclusioni scheletriche può compromettere il
buon esito della correzione. Una
visita in età precoce diventa,
inoltre, importante per verificare lo stato di salute dentale e
mettere, eventualmente, in atto
le corrette procedure di igiene
orale. Terapia precoce o intercettiva significa prevenire l'instaurarsi di molte malocclusioni. È, allo scopo, necessario rilevare e correggere in modo preciso la causa delle disarmonie
cranio-facciali, delle malocclusioni dentali e delle disfunzioni
muscolari. E’, dunque, importante visitare il bambino precocemente per verificare se esiste
una buona armonia tra le com-
ponenti anatomiche e dentali
che costituiscono l'architettura
cranio- facciale. Se ciò non fosse possibile si dovrebbe, comun-
que, intervenire al più presto
per stabilire un giusto equilibrio
e raggiungere un'occlusione
corretta. La necessità di intervento varia a seconda dell'età
del bambino e del suo sviluppo.
La dentatura è in continua evoluzione e la valutazione ortodontica deve, pertanto, essere ripetuta ad intervalli periodici.
Le situazioni seguenti consigliano un sollecito controllo ortodontico:
• Precoce o tardiva perdita dei
denti
• difficoltà nel masticare o nel
chiudere la bocca
• problemi respiratori
• succhiamento del dito o altre
abitudini orali viziate (figura 1)
• affollamento dentale (denti
malposizionati)
• mascellari che deviano nella
chiusura
• difficoltà nel parlare;
• denti sporgenti (figura 2)
• trauma masticatorio delle
guance o del palato
• disarmonia facciale
serramento o digrignamento
dentale
• rumori nell'articolazione della
mandibola
Rimane fondamentale l’indica-
zione alla visita ortodontica
consigliata dal pediatra e dall’otorinolaringoiatra quando si
riscontrano malocclusioni a seguito del protrarsi della respirazione orale del piccolo paziente
o associate a disturbi fonetici
come nei casi di:
• Ipertrofia adenoidea e/o tonsillare
• Frenulo linguale corto
• Pazienti allergici (ipertrofie
allergiche)
Non va, infine, trascurato
l’aspetto genetico: la presenza
di un genitore con malocclusione scheletrica o trattato ortodonticamente per la stessa costituisce un fattore di rischio non
trascurabile per la progenie.
Una visita ortodontica in età
pediatrica può evitare spiacevoli sorprese in età adulta
Dott.ssa Margherita Righi
Odontoiatra Specialista in
Ortognatodonzia
U.O.C.Maxillo Facciale
ASL Viterbo
Consulente presso il
Centro Medico srl Subiaco
ATTUALITA’
07 Agosto 2015
www.primastampa.it
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SUBIACO, 1915/1931
L’Arco “temporale” fino a 84 anni fa
L’archivio fotografico dell’Istituto centrale per il Catalogo e la documentazione del Ministero dei Beni culturali ci restituisce una cartolina
Ferro-Candilera dell’arco trionfale di Subiaco nel 1931. La cartolina è
stata realizzata dall’editore Giannotti di Subiaco. A sinistra, invece,
“Piazza di Pietra Spregata” immortalata un secolo fa, nel 1915, dall’editore Alterocca di Terni.
ArchitettonicaMente
a cura dell’arch. Rodolfo Colanera
Vallinfreda. Palazzo Bencivenga
N
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Anno XV Numero 44 - 07 Agosto 2015
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el piccolo centro di Vallinfreda, in
Provincia di Roma, troviamo un
grazioso palazzo, detto Bencivenga, posto nel cuore del centro storico, di cui si
sa solamente che è stato fatto erigere
dalla famiglia Bencivenga-Barbaro. Il
palazzo si presenta in sobrio stile barocco, non per altro che per le splendide
cornici e il portale che inquadrano le
aperture e l’accesso principale, che ne
esaltano la facciata e ne nobilitano
l’aspetto. Il prospetto
rimanda
esplicitamente alla
tipologia del palazzo rinascimentale
italiano che, prima
a Firenze poi a Roma, diverrà, a partire del XV sec.,
esempio mirabile
dell’architettura
italiana. Vale la pena ricordare che il palazzo da sempre ha rivestito una duplice
veste, una più pratica legata all’uso (residenze,uffici...) ed un’ altra legata alla
rappresentatività che esso manifestava e
manifesta all’interno di un contesto sociale. Ne è esempio il fatto che spesso si
usi la parola “palazzo” per definire un
organo di potere. È ovvio quindi che ta-
le tipologia edilizia abbia avuto sempre
particolare attenzione da parte dei committenti e dai stessi centri di potere (nell’Italia pre unita erano famiglie nobiliari e chiesa). L’incipit è sicuramente dato dai palazzi fiorentini del ‘400, come
Palazzo Rucellai, Palazzo Strozzi, Palazo Medici, poi ripresi e sviluppati a Roma dai vari Michelangelo, Bramante,
Raffaello, solo per citarne alcuni. Lo
stesso palazzo Bencivenga rientra, come accennato, nella
tipologia di cui sopra,
sopratutto per la suddivisione degli ambienti; con al piano
terra i locali destinati
ai servizi e sopra il
cosiddetto “piano nobile” con le stanze
private e di rappresentanza. Il primo
contraddistinto da uno splendido portale d’ingresso, con leggero andamento
curvilineo aggettante (tipico del barocco) e al piano superiore, in asse col portale, un balcone con finestra corniciata.
Le cornici, tutte in pietra, finemente lavorate e con timpani curvilinei alternati
aperti/chiusi, danno alla facciata “ritmo”
e proporzione.
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