Poste Italiane S.p.A. - Spedizione A.P. D.L. 24/12/2003, n. 353, conv. in L. 27/02/2004 n. 46 - Cagliari
·
·
Carbonia Anno XXIV numero 612 del 10 Gennaio 2013 Euro 1,00
SETTIMANALE D’INFORMAZIONE DELLA PROVINCIA SULCIS-IGLESIENTE
www.gazzettadelsulcis.it · e-mail: [email protected]
“POLVERIERA PRONTA AD ESPLODERE”
LA SARDEGNA DI CLAUDIA LOMBARDO
Claudia Lombardo
l 2012 è stato un anno assai
difficile per l’economia e lo
stato sociale della Sardegna. Lo ha affermato la Presidente del Consiglio regionale
Claudia Lombardo nel corso
della conferenza stampa, indetta per fare il punto dell’andamento dell’attività dell’Assemblea politica sarda. La Presidente non ha nascosto la sua
preoccupazione. “La Sardegna
appare oggi una polveriera
I
pronta ad esplodere, se non interverranno misure adeguate
per affrontare le devastanti
emergenze sociali ed economiche”. Patto di stabilità, mancato riconoscimento dell’insularità e della continuità territoriale, tagli negli ammortizzatori sociali, mancanza di programmi governativi atti a fronteggiare l’emergenza lavoro:
sono elementi che oggi minacciano il tessuto sociale isolano,
già fortemente condizionato
dagli scandali della politica.
Tuttavia, l’anno ormai alle
spalle e l’ultimo dell’attuale
14^ Legislatura regionale, se
da un lato ha fatto registrare
grandi tensioni sociali, economiche ed occupative, sotto il
profilo politico, secondo la
Presidente Lombardo, ha procurato anche qualche inversione di tendenza, o correzione in
positivo, del sistema politicopartito presente nella massima
Assembla sarda. “L’anno appena trascorso, ha detto la Presidente, è segnato dall’importante riduzione dei costi della
politica sarda. Un obiettivo
che rappresenta il vero cambiamento auspicato dai cittadini perché privilegia la politica
del fare e non dei proclami e
degli slogan. Un’azione forte
di risparmio delle risorse pubbliche che non ha eguali in alcuna Assemblea legislativa in
Italia”.
pagina 2
RECORD DI PAGINE VISTE SUL SITO
Più 23,39%: questo è il dato registrato dal sito “gazzettadelsulcis.it”
relativamente alle pagine viste nell’arco del 2012, in confronto con
quelle dell’anno precedente (50.700
nel 2012 e 41.090 nel 2011). Un vero e proprio record, mai registrato
finora, che testimonia l’interesse
crescente che il giornale ha fatto registrare nel corso dell’anno appena
trascorso. Dall’analisi delle pagine
“visionate” scaturisce l’altro dato
interessante: le pagine visitate in
maggior numero sono quelle relative ad aspetti sociali, storici e culturali. A parte il settore riguardante il
lavoro, di grande interesse appare la
pagina dedicata a “storia e personaggi”. Il più delle volte, infatti, si
tratta di originali ricerche e presentazione di personaggi che pur non
trovando spazio nei tradizionali or-
FORMUFFICIO.IT
Rag. Francesco Manca
Concessionario Buffetti
Forniture
articoli per ufficio
Libri giuridici e per corsi
Vendita assistenza
personal computer
Via Gramsci, 31 - Carbonia
Tel. 0781.671162
Fax 0781.675299
gani d’informazione, hanno lasciato
testimonianze meritevoli d’essere ricordate. Anche la provenienza delle
visite al “gazzettadelsulcis.it” appare molto interessante. Su complessivi 66 Paesi sparsi nel cinque Continenti, dopo la “Nazione” Italia, è arrivata nientemeno che United States. Complessivamente si è trattato
di una gratificazione che incoraggia
ad andare avanti, senza cullarsi sui
risultati conseguiti, cercando di portare in casa dei Lettori, ogni settimana, un giornale non stereotipato, ma
fresco e soprattutto capace di raccontare in maniera diversa la realtà
vicina a quanti gli hanno finora mostrato fiducia. Grazie. (m.c.)
EDIZIONI SULCIS sas
“GAZZETTA DEL SULCIS IGLESIENTE”
COMUNICATO PREVENTIVO
DISCIPLINA COMUNICAZIONE POLITICA E DI PARITA’ D’ACCESSO
AGLI ORGANI D’INFORMAZIONE PER LA CAMPAGNA ELETTORALE
IN VISTA DELLE ELEZIONI PER IL RINNOVO
DELLA CAMERA DEI DEPUTATI E DEL SENATO
DELLA REPUBBLICA FISSATE PER I GIORNI 24 E 25 FEBBRAIO 2013
Nel rispetto della normativa di Legge (L. n° 28 del 22.02.2000 e
della Delibera n° 666 del 28.12.2012 dell’Autorità per le Garanzie
nelle Comunicazioni), la “Edizioni Sulcis sas”, editrice del settimanale “Gazzetta del Sulcis Iglesiente”, ha stabilito le condizioni
di pubblicazione dei messaggi politici elettorali nel corso della
campagna per le elezioni per il rinnovo della Camera dei Deputati
e del Senato della Repubblica, in programma per il 24 e 25 febbraio 2013. I prezzi stabiliti sono i seguenti:
Pagina intera
€ 600,00 più iva a colori
Mezza pagina
€ 400,00 più iva a colori
Quarto di pagina
€ 250,00 più iva a colori
Ottavo di pagina
€ 150,00 più iva a colori
I prezzi di cui sopra sono da intendersi ad uscita di giornale (1724-31 gennaio e 7-14-21 febbraio 2013). Il termine per la presentazione dei materiali resta fissato: almeno una settimana prima dell’uscita del giornale. Le tariffe verranno applicate a tutti i partiti o
movimenti politici e ai rispettivi candidati.
IL PAGAMENTO DOVRA’AVVENIRE ANTICIPATAMENTE
Il presente documento è stato inviato in copia al’Autorità per le
Garanzie nelle Comunicazioni e depositato presso la sede della
Redazione: “Gazzetta del Sulcis Iglesiente” via Gramsci 199-Carbonia. Richieste di preventivi possono essere fatte tramite e-mail –
gazzettadelsulcis tiscali.it
LA DIREZIONE
INALTERATO IMPEGNO PER IL TERRITORIO
DEL PRESIDENTE SALVATORE CHERCHI
Massimo Carta
Guardando a ritroso i dodici mesi appena trascorsi, si ha la netta impressione d’aver vissuto una
fase d’incubi sociali, di
quelli capaci di gettare
scompiglio nell’assetto
delle comunità locali.
Non v’è dubbio che il
Sulcis Iglesiente abbia
registrato momenti di
paurosa tensione, trasferita persino nella Capitale, che comunque è stata
anche capace di provocare qualche effetto positivo sul finire dell’anno.
Fortunatamente dentro la
Provincia, oggi ingenerosamente bistrattata, è staSalvatore Cherchi
to cantierizzato il “Piano
Sulcis” che ha trovato
poi accoglienza in sede
Regione-Governo. A questo momento positivo, si
è aggiunto il varo dei nuovi impianti piombo-zinco di Portovesme srl e l’annuncio della ripresa
produttiva di Eurallumina, unitamente alla soluzione della vertenza ex Ila, che hanno ridato qualche sprazzo di speranza. E proprio di questi argomenti “Gazzetta” ha voluto sentire direttamente
l’autorevole parere del Presidente della Provincia
Sulcis Iglesiente Salvatore Cherchi.
D) Presidente Salvatore Cherchi, il 2012 è stato un anno assai difficile per il Sulcis Iglesiente
e per la Sardegna in generale. Tuttavia sul finire dell’anno qualche spiraglio si è aperto. Qual
è il suo giudizio?
R. Il 2012 è segnato dal disimpegno della multinazionale Alcoa. Fabbrica chiusa, 762 lavoratori
in cig, perdita di occupazione nell’indotto. Se lo
stabilimento non riapre, la riduzione strutturale
dell’occupazione sarà di circa 1500 unità. Si è lavorato molto per scongiurare questo fatto ma,
causa anche la congiuntura di mercato eccezionalmente sfavorevole, finora non è stato chiuso
alcun accordo per la cessione dello stabilimento
di alluminio ad altra società del settore.
D) A parte la vertenza Alcoa ancora in fase di
trattativa per la cessione, Portovesme srl-Eurallumina-ex Ila sembrano aver segnato qualche elemento di speranza. In concreto ci sono
motivi per allentare il pessimismo?
R. I fatti positivi sono l’investimento per l’ammodernamento e l’ampliamento della produzione di
zinco e piombo con nuove assunzioni. Quell’investimento indica che è possibile ringiovanire le
produzioni con iniezioni di tecnologia. Rusal ha
sottoscritto un impegnativo Memorandum con
Governo, Regione, Enti locali per un investimento di 140 milioni di euro per l’ammodernamento
della raffinazione della bauxite. Un coraggioso
imprenditore locale ha rilevato la ILA. Sono fatti
che ci portano alla conclusione che anche l’industria metallurgica ha un ruolo nel presente e nel
futuro dell’economia del territorio. La rottamazione dell’industria, come taluno vorrebbe, è
un’ipotesi deleteria.
D) Il territorio ha anche incassato il “Piano
Sulcis”. Si lavora alacremente per il bando internazionale. A che punto sono i lavori?
R. Ogni tanto si crea confusione da parte di chi
dovrebbe, per ruolo istituzionale, lavorare al rafforzamento del piano. Questi sono i fatti. Abbiamo atti ufficiali che assegnano risorse fresche per
227 milioni di euro e che si sommano a risorse
già assegnate, ma non ancora utilizzate, per un totale complessivo di 451 milioni di euro. Successivamente, grazie all’Intesa firmata in Parlamento e
al buon lavoro fatto dal Senatore Francesco San-
na nella legge sullo Sviluppo (buon lavoro non
riconosciuto nelle primarie del PD ma che resta
meritevole di ringraziamento da parte mia) sono
state destinate al Piano le
risorse restituite dalle
aziende energivore a seguito delle avverse decisioni europee in materia
tariffaria. Con la stessa
legge è stato messo a disposizione dell’intera
Provincia lo strumento
della fiscalità di vantaggio. Il Governo ha sbloccato una prima parte dei
finanziamenti per strade,
porto industriale e zona
franca doganale. E’ in discussione lo sblocco per
il finanziamento delle infrastrutture del sistema portuale, 34 milioni di euro. Proprio mentre scrivo, stiamo esaminando il
materiale per il bando internazionale che il ministro Barca vuole pronto entro il 15 gennaio.Un
punto è cruciale. Nel passato recente molte risorse sono state assegnate alla riconversione senza
produrre i risultati attesi. Al netto di quelle assegnate a Carbosulcis, Igea etc, ben 300 milioni di
euro sono usciti dal bilancio pubblico nell’ultimo
decennio, a sostegno di oltre 190 iniziative di cui
solo una parte ha dato i risultati ipotizzati. E’ interesse del territorio il rigore nella gestione delle risorse. Condivido la fermezza del Ministro Barca
al riguardo.
D) Moralità nella politica, recupero dei valori,
abbassamento del finanziamento ai partiti: i
cittadini-elettori non ne possono più. Ci sono
ancora i margini per correggere gli abusi?
Il caso Lusi e quanto constatato in numerose Regioni nella gestione del finanziamento pubblico
hanno messo a nudo una situazione che getta discredito sull’intero sistema politico, compresi coloro che fanno onestamente il proprio dovere.
Servono nuove più severe regole. Soprattutto serve cultura istituzionale e rinnovato spirito pubblico. Giusti gli appelli al riguardo, ma la reiterazione nel tempo del malaffare, cambiati i protagonisti, non lascia ben sperare.
D) Le Province hanno dimostrato che non sono gli enti più spreconi. In Sardegna, le Province potranno sopravvivere almeno fino a
scadenza naturale?
R. Il centro della spesa inefficiente è la Regione.
Da dati Banca d’Italia ricavo che il maggior costo
di gestione del complesso dei soggetti pubblici di
derivazione regionale rispetto al corrispondente
dato medio delle regioni di diritto ordinario, è di
almeno 400 milioni di euro anno. Con quelle cifre
si potrebbe abolire un bel pezzo di IRAP per le
piccole imprese sarde. La riforma delle Province
è necessaria. Sono favorevole alla loro trasformazione in enti di secondo grado: si azzerano i costi
politico-istituzionali, ma le funzioni rimangono
nel territorio. Un referendum popolare ha deciso
la soppressione delle nuove Province. Non ho
condiviso quel referendum anzi l’ho combattuto.
Ignorarne ora l’esito equivale ad alterare il funzionamento della democrazia. Non è più una discussione tra chi è favorevole o contrario a ad un
certo assetto istituzionale. La posta in gioco è
molto più importante. Si arriverà alla fine del
mandato? Bisognerebbe che il Consiglio regionale lo decida esplicitamente perché avverto che
non si può andare avanti trascinando una situazione logorante, non rispettosa dei cittadini e di noi
stessi.
2
Regione
numero 612 del 10 Gennaio 2013
REGIONE SARDA
TAGLI NELLA SPESA DEL CONSIGLIO MA PREOCCUPATA PER LO STATO SOCIALE
QUESTO IL CONSUNTIVO DI FINE 2012 DELLA PRESIDENTE CLAUDIA LOMBARDO
Massimo Carta
Il 2012 è stato un anno assai
difficile per l’economia e lo stato sociale della Sardegna. Lo ha
affermato la Presidente del
Consiglio regionale Claudia
Lombardo nel corso della conferenza stampa, indetta per fare
il punto dell’andamento dell’attività dell’Assemblea politica
sarda. La Presidente non ha nascosto dietro un dito la sua preoccupazione. “La Sardegna appare oggi una polveriera pronta
ad esplodere, se non interverranno misure adeguate per affrontare le devastanti emergenze sociali ed economiche”. E
come prima azione del Governo
nazionale è stata sollecitata la
“rimozione del Patto di Stabilità, diventato fondamento per il
rilancio economico dell’Isola”.
“Il rito stantio e abusato, ha aggiunto la Presidente Lombardo,
delle facili promesse del Governo nazionale, puntualmente disattese, ha finito per esacerbare
l’animo dei Sardi, già duramente provati da anni di speranze
andate deluse. L’Assemblea regionale, conscia della delicatezza del momento e delle possibili
ripercussioni sulla pacifica convivenza civile, ha fatto quadrato
col sistema sociale, schierandosi senza indugi con le categorie
in lotta e reclamando il rispetto
dei patti stipulati”. Su questo
versante la Presidente Lombardo non ha dimenticato l’impegno assunto dal Presidente della
Repubblica a favore dei Sardi.
“Un ruolo che abbiamo avuto
modo di rappresentare al Presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano, in occasione della
sua visita in Sardegna lo scorso
Claudia Lombardo
mese di febbraio, quando ospite
della nostra Assemblea, ha avuto modo di ascoltare attraverso
il Consiglio la voce dei Sardi
sullo stato dell’Isola”.
Tuttavia, l’anno ormai alle spalle e l’ultimo dell’attuale 14^ Legislatura regionale, se da un lato
ha fatto registrare grandi tensioni sociali, economiche ed occupative, sotto il profilo politico,
secondo la Presidente Lombardo, ha procurato anche qualche
inversione di tendenza, o correzione in positivo, del sistema
politico-partito presente nella
massima Assembla sarda.
“L’anno appena trascorso, ha
detto la Presidente, è segnato
dall’importante riduzione dei
costi della politica. Un obiettivo
che rappresenta il vero cambia-
Conferenza stampa
Direttore Responsabile: MASSIMO CARTA
e-mail: [email protected] www.gazzettadelsulcis.it
Edizioni Sulcis di Salis Rosanna & C. sas
Sede legale: Via Dalmazia 135 - Carbonia
registrazione Tribunale Cagliari: decreto 15/1990
Iscriz. Registro Nazionale della Stampa n. 5184 del 10 Giugno 1996
ROC 3802 Settimanale del Sulcis - Iglesiente
CCIAA Reg. Imprese REA 217220 - P. IVA 02691930925
Abbonamento Annuo (48 numeri)
ITALIA: Euro 40 - PAESI CEE: Euro 80 - PAESI EXTRACOMUNITARI: Euro 160
CC. n° 43296169
Edizioni sulcis sas - Via Bandiera, 1 - 09010 CORTOGHIANA
Hanno collaborato a questo numero:
Gianni Podda, Alessandro Carta, Sergio Rombi, Armando Cusa,
Marco Massa, Alfio Gessa, Elena Cossu, Sabrina Carta, Pino Piras, Giovanni Fiabane,
Marcello Murru, Claudio Moica.
mento auspicato dai cittadini
perché privilegia la politica del
fare e non dei proclami e degli
slogan. Un’azione forte di risparmio delle risorse pubbliche
che non ha eguali in alcuna Assemblea legislativa in Italia.
Il Consiglio regionale ha tagliato le indennità ed i contributi ai
gruppi con un risparmio complessivo annuo che supera i tre
milioni di euro. L’ufficio di
Presidenza ha, infatti, nella seduta del 4 luglio 2012, dato applicazione all’art.6 della L.R. 12
del 13 giugno 2012, definendo,
ai fini della riduzione e razionalizzazione delle spese per il funzionamento dei propri organi
istituzionali, le seguenti misure:
Taglio del 20% della diaria
Taglio del 30% delle indennità
di carica
Taglio del 30% delle spese di
segreteria e rappresentanza
Taglio del 20% del contributo ai
gruppi
Aumento dal 6,70% al 10% del
contributo al fondo di solidarietàAumento dal 15% al 22% delle ritenute per la previdenza
Il taglio mensile per i consiglieri regionali – ha spiegato la Presidente Lombardo - varia da
2.038 euro netti per i residenti a
Cagliari, a 2.128 euro netti per
coloro che risiedono oltre i 35
km dal capoluogo. Il taglio
complessivo nel corso dell’attuale legislatura ammonta dunque a 2.695 euro netti per i residenti e a 2.936 euro netti per i
non residenti. Rispetto alla precedente legislatura il taglio è
ancora più cospicuo: 3.404 euro
netti per i residenti e 3.645 euro
netti per i non residenti. In aggiunta, il solo risparmio mensile
conseguente al taglio dei contributi ai Gruppi consiliari ammonta a 95.000 euro, per un totale annuo di quasi 1.200.000
euro”. La Presidente ha ricordato come non sia la prima volta
che il Consiglio regionale intervenga per ridurre i costi della
politica legati alle prerogative
dei consiglieri: quelli dell’anno
in corso si sommano ai precedenti tagli sulle indennità; alla
proposta di legge per la riduzione del numero dei consiglieri da
80 a 60; all’eliminazione del vitalizio; all’eliminazione dell’indennità di missione; all’eliminazione dei biglietti viaggio in favore dei consiglieri regionali e
dei loro familiari; all’eliminazione delle spese funerarie; alla
riduzione dell’indennità di reinserimento dei consiglieri che è
stata portata da un massimo di
12 mensilità dell’indennità consiliare, pari a 112.354,92 euro, a
un massimo di 5 mensilità, pari
a 46.814,55, per ogni quinquennio di legislatura; all’aumento
della percentuale di contribuzione richiesta per ottenere il vitalizio (dall’8,6% al 15%) che ha
consentito l’eliminazione del
contributo straordinario di
1.000.000 di euro a carico del
Consiglio per incrementare il
fondo ed, infine, alla restrizione
dei casi in cui è possibile godere
della reversibilità del vitalizio e
previsione di una ulteriore con-
tribuzione a carico del consigliere per l’ottenimento della
stessa reversibilità.
“Nella legislatura in corso – ha
sottolineato la Presidente con
orgoglio - si è operato un taglio
della dotazione finanziaria a favore del Consiglio (voluto dalla
stessa Assemblea) di ben 14 milioni di euro, pari al 16,47%.
In vista della predisposizione
della manovra finanziaria per il
2013, la Presidente, in sintonia
con i Capigruppo e l’Ufficio di
Presidenza, ha scritto all’Assessore del Bilancio, per chiedere
un ulteriore taglio di risorse per
6 milioni di euro al fine di utilizzarle nelle azioni di contrasto
alla crisi e per la difesa dei livelli occupazionali, portando
quindi lo stanziamento di Bilancio per il Consiglio Regionale
dagli attuali 71 a 65 milioni di
euro. Ciò comporta per la presente legislatura un risparmio
complessivo di 20 milioni di
euro, pari a un taglio del
23,52% . Sommando quest’ultima decurtazione a quella di
9,500 milioni avvenuta nella
scorsa legislatura, il risparmio
complessivo sarà di 29,500
milioni di euro, pari al 31,21 %
dello stanziamento, grazie ad
una gestione oculata e votata al
massimo contenimento della
spesa che è stata possibile in
virtù dei significativi interventi
adottati dal 2008 ad oggi”.
Da segnalare che nel bilancio
del Consiglio, grazie ai risparmi
derivanti da una gestione oculata delle spese, quest’anno è stato istituito un apposito capitolo,
con una dotazione finanziaria di
1.000.000 di euro, per dare un
contributo alle spese sostenute
dai lavoratori per le vertenze
derivanti dalla situazione di crisi. La Presidente ha aggiunto
che per quanto attiene la voce
dei fondi destinati alle spese di
rappresentanza della Presidenza, anche quest’anno si è provveduto ad un integrale risparmio delle risorse per destinarle
al raggiungimento di finalità di
carattere sociale.
Ma la Presidente Claudia Lombardo ha mostrato particolare
sensibilità verso il problema sociale. “Non chiediamo interventi assistenzialistici, ha spiegato,
ma, piuttosto, il riconoscimento dei sacrosanti diritti del Popolo sardo. La Sardegna appare
oggi una polveriera pronta ad
esplodere, ha precisato la Presidente, se non interverranno misure adeguate per affrontare le
devastanti emergenze sociali ed
economiche. Emblematico
l’episodio recente dei Ministri
in visita nel Sulcis, costretti ad
allontanarsi con mezzi aerei di
emergenza a causa delle agitazioni di piazza”.
“La situazione dell’Isola è tale
che mai nel passato si è toccato
un punto così elevato di malcontento e insoddisfazione nei
confronti dello Stato. Per di più,
le crescenti difficoltà e la mancanza di strumenti e mezzi finanziari idonei ad affrontare un
contingente così complesso e di
diffuso malessere sociale, unitamente all’esplosione di scandali
politici, hanno determinato
un’ulteriore distanza fra la politica e i cittadini.
E proprio collegato a quest’ultimo aspetto la Presidente Lombardo, rispondendo alla domanda posta da “Gazzetta”, si è detta convinta che la generalizzata
esplosione degli scandali politici, nell’Isola sta determinando
una compattazione dei movimenti indipendentisti che si
stanno preparando per le prossime elezioni regionali. Di qui il
richiamo a “favorire un riavvicinamento e una ripresa del dialogo basato sulla trasparenza
dei comportamenti, sul cambiamento reale di cattive abitudini
radicate che hanno allontanato
la gente dai partiti, e sulle riforme istituzionali per scongiurare
il ricorrere ciclico di scandali e
deviazioni nella vita politica”.
COMUNE DI VILLACIDRO
Prov. Medio Campidano
AVVISO PUBBLICO
PER ESPERIMENTO INDAGINE
DI MERCATO PER BANDO DI GARA
“Interventi urgenti per la difesa del suolo nelle aree a rischio idrogeologico
di cui al D.L. n° 198/98 - Intervento n° 280/08 Importo lavori: €
135.580,39 di cui € 131.741,18 per lavori a base d’asta ed € 3.839,21 per
oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. Sinteticamente gli interventi
proposti in progetto riguardano: Opere di difesa attiva da caduta e rotolamento massi: messa in sicurezza tramite posa di reti in aderenza in pareti
rocciose adiacenti al centro abitato, chiodature, tiranti, pannelli in rete,
(cornice rocciosa M.te Cuccureddu e M.te Orno - scarpata in roccia della
via Pineta e della via Castangias). Opere di sostegno di terre contro l’erosione: messa in sicurezza tramite riprofìlatura e inerbimento di versanti degradati per cause inizialmente antropiche.(smottamento per scalzamento
versante via Castangias). Opere di sostegno di terre contro l’erosione: riqualificazione con metodi di ingegneria naturalistica di una scarpata degradata da incendio, (scarpata compresa tra la via Tuveri e la via Castangias).
TERMINE E MODALITA’ DI PRESENTAZIONE: a pena di esclusione, i
soggetti interessati alla presente indagine di mercato dovranno far pervenire a mezzo del servizio postale raccomandato, corriere espresso o consegnare a mano all’ufficio protocollo dell’Ente al seguente indirizzo: Comune di Villacidro – Piazza Municipio, 1 - 09039 Villacidro (VS), un plico
predisposto secondo le modalità di seguito riportate. Il recapito del plico rimane ad esclusivo rischio del mittente ove, per qualsiasi motivo, lo stesso
non giunga in tempo utile o non pervenga integro. • pervenire improrogabilmente entro le ore 13,00 del giorno 22 Gennaio 2013.
Il Responsabile del Servizio
Ing. Severino Porcedda
Direzione - Redazione - Pubblicità: Via Gramsci, 199 - Carbonia (CA)
Tel. 333.6077645 0781.675289 Fax 178.2282316
Foto e articoli inviati al giornale, anche via e-mail, sono da intendersi a titolo gratuito.
La Direzione ne diviene proprietaria e si riserva la facoltà di pubblicarli.
Responsabile Pubblicità: ROBERTO CARTA tel. 338.3592915
Grafica, impaginazione, stampa e allestimento:
CTE Iglesias Z.Ind. Sa Stoia Tel. e fax 0781.21086
Distribuzione:
Fantini - Agenzia di distribuzione stampa s.r.l. - Km 2.400 str. Prov. 120 Sestu Elmas - Tel. 070.262 699
IL TUO GIORNALE
IN ABBONAMENTO O IN EDICOLA
Provincia Carbonia Iglesias
3
numero 612 del 10 Gennaio 2013
IL “PIANO SULCIS” ENTRA NELLA FASE D’ATTUAZIONE
PRONTO IL BANDO INTERNAZIONALE PER IL RILANCIO
Sergio Rombi
Entro la prima metà di gennaio
Invitalia, l’Agenzia nazionale
per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa,
presenterà il Bando Internazionale di idee per il rilancio del
territorio del Sulcis Iglesiente.
Il documento verrà pubblicato
nel giro di un mese. Questo è
stato l’impegno assunto, sul finire del 2012, da Invitalia, con
l’assenso degli altri partners
che prendono parte al progetto
del “Piano Sulcis”: Ministero
della Coesione Territoriale,
Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Sardegna,
Provincia Carbonia Iglesias e
Comuni del territorio.
Partendo dai sopralluoghi effettuati dai tecnici dell’Unità
di verifica degli investimenti
pubblici (Uver) e della Direzione Generale per la Politica
Regionale Unitaria Nazionale
(Dg-Prun), sullo stato d’attuazione di tutti gli interventi inseriti nel “Piano Sulcis”, sono
emersi punti di forza e di debolezza e tutte le parti hanno
assunto un impegno circostanziato per consentire una celere
attivazione di una parte delle
opere pubbliche previste che
risponda alle esigenze di tempestività avanzate dal partena-
riato economico. E’ stata anche
valutata la possibilità di realizzare nell’area interventi di incentivazione de minimis utilizzando quanto previsto dal decreto-legge Crescita 2.0 sull’estensione delle zone urbane
interessate nei Comuni della
Provincia di Carbonia-Iglesias.
Dopo il tavolo di confronto del
18 dicembre scorso, durato oltre quattro ore, sul “Piano Sulcis” e a cui hanno partecipato
il Ministro Fabrizio Barca e le
rappresentanze istituzionali, e
non, della Sardegna e del territorio, il Ministro per la coesione sociale ha dichiarato: “Sono
stati individuati 56 sub-interventi da attuare ed entro il 19
gennaio dovrebbe essere pronta tutta la documentazione da
presentare per il bando internazionale di Invitalia che ha
l’obiettivo di rilanciare il territorio. Si è valutata anche la
possibilità di utilizzare nella
zona gli incentivi del “de minimis”.
“Il piano”, ha ricordato Cappellacci, presente alla riunione
di Roma con l’assessore all’Industria Alessandra Zedda, “mira a rimuovere, con gli interventi previsti per la viabilita’ e
per la portualita’, quel gap in-
frastrutturale che nei decenni
passati ha pesantemente limitato la possibilita’ per impresa e
lavoro di muoversi in maniera
competitiva rispetto agli altri
territori”.
Non solo, ha sottolineato il
presidente, “il piano mira da
un lato alla salvaguardia del
tessuto produttivo e allo stesso
tempo alla creazione di nuove
filiere che vanno dall’energia
pulita e dell’agroenergia ecocompatibile, al risanamento
ambientale, dall’agroalimentare al turismo”.
“L’apprezzabile lavoro svolto,
ha osservato il presidente di
Confapi Sardegna Francesco
Lippi, disegna certamente uno
scenario di grande prospettiva
per l’area del Sulcis, miglio-
LA PROVINCIA FINANZIA COI FONDI DI RISERVA
100 BORSE DI STUDIO PER STUDENTI MERITEVOLI
Con l’ultima deliberazione del
31 dicembre, la Giunta provinciale ha destinato il fondo di riserva del 2012 al finanziamento
di borse di studio a favore di
studenti meritevoli e in condizioni di reddito familiare insufficiente. Il fondo conteneva a fine anno 63mila euro che consentono di finanziare circa cento borse di studio di importo variabile in relazione al reddito,
sino ad un massimo di 700 euro
per studente. Questa somma si
aggiunge ai 93mila euro già assegnati. Con l’applicazione dell’avanzo di amministrazione saranno assegnate ulteriori risorse, come chiesto unanimemente
dal Consiglio Provinciale. Quest’anno, anche a causa della situazione sociale, la Provincia
ha deciso di intervenire più
massicciamente anche in sostituzione dello Stato. L’Assessore
all’Istruzione Alessandra Pintus
ha dichiarato che si tratta di
un’azione concretamente utile
per il diritto allo studio. “Il nostro territorio, qualificato come
il più povero tra le Provincie
d’Italia, soffre una gravissima e
perdurante crisi economica, con
evidenti e immediate ricadute
sulle famiglie. L’Assessorato
all’Istruzione e all’alta formazione provvede già da qualche
anno all’erogazione di borse di
studio a favore di studenti
iscritti presso Istituti superiori
di secondo grado o ad indirizzi
universitari. Le borse di studio
costituiscono una concreta opportunità per favorire il successo formativo e il diritto allo studio per tutti, ma soprattutto a
premiare gli studenti che si impegnano ed ottengono buoni risultati, sostenendo gli sforzi
delle famiglie prevenendo nel
contempo il fenomeno dell’abbandono scolastico”. Con i fon-
PRESIDENTE UPS
ROBERTO DERIU
SULLA GESTIONE DI ABBANOA
“La questione relativa alla gestione del servizio idrico in Sardegna così come evidenziato dal presidente dell’ANCI Cristiano
Erriu è emblematica della attenzione che la politica sarda pone
su argomenti così delicati.
L’autorità d’Ambito, infatti, va a morire senza che il Consiglio
Regionale abbia approvato alcuna legge per modificarne assetti e
compiti mentre Abbanoa continua la sua esistenza aumentando
giorno dopo giorno i propri debiti e le proprie passività senza che
il problema sia stato esaminato da un punto di vista tecnico e
scientifico. Di fatto ci troviamo di fronte alle due emergenze più
volte denunciate: quella democratica perché non esisterà più alcun controllo popolare del gestore e quella economico-finanziaria
causata dal gestore stesso che con la sua inadeguatezza trascinerà nel baratro le casse della Regione. Insieme al movimento
“Liberiamo l’acqua” l’anno scorso abbiamo raccolto, in meno di
due mesi, più di venticinquemila firme di cittadini sardi che chiedevano al Consiglio Regionale di approvare una legge che risolvesse queste due emergenze, con la definizione di ambiti di gestione tecnicamente ottimali, ovvero di dimensione tale da portare il
costo del servizio ai livelli più bassi possibile, e con il trasferimento del controllo e dell’indirizzo politico quanto più vicino possibile ai cittadini. Questa richiesta è stata ignorata e niente è stato fatto. Le responsabilità della catastrofe imminente sono chiaramente attribuibili e nessuno di quanti dovevano agire e in questi mesi hanno parlato d’altro potrà sfuggire da esse. “
rando e infrastrutturando il territorio, ma non risolve nell’immediato uno dei problemi che
aveva ispirato il piano Sulcis:
concorrere alla soluzione della
crisi generata dalla chiusura
dello stabilimento Alcoa. Attendiamo quindi di capire come coniugare la strategia d’intervento sulla creazione della
prospettiva con l’urgenza dell’immediato, per non far ‘spegnere’ le imprese locali e salvaguardare i posti di lavoro.
Chiediamo soluzioni chiare e
spendibili nell’immediato, con
tempi certi”.
Per dare maggiore consistenza
al “Piano Sulcis”, il Presidente
della Provincia Salvatore
Cherchi si è impegnato perché
il Governo mettesse a disposizione del programma anche le
somme da versare da parte delle aziende metallurgiche, san-
zionate dall’UE.
“Si tratta di fondi rilevanti e
aggiuntivi, rispetto a quelli già
indicati nell’Intesa sottoscritta
da Provincia e Comuni con
Governo e Regione. Nella stessa Intesa, è previsto che il Governo avrebbe sostenuto il recupero di queste risorse e così
è accaduto. I senatori del territorio, grazie ad una positiva
iniziativa del senatore Francesco Sanna, hanno presentato
l’emendamento, che è stato
recepito da Governo e relatore
in una versione riformulata che
rispetta la sostanza. Quanto accaduto in Senato, con il consenso di Parlamentari e Governo, dimostra che il Protocollo
d’Intesa contiene obiettivi concreti e che è stato utile per il
territorio aver lavorato per ottenerlo”.
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
Alessandra Pintus
di assegnati si coprono circa
250 domande, ma con nuovi
fondi del bilancio 2013, si conta
di arrivare a circa 400 studenti,
bilanciando, così, la riduzione
degli interventi dello Stato.
VALORIZZAZIONE CENTRI STORICI
E DEI CENTRI MINORI ISOLANI
L’Assessorato degli Enti locali, finanze ed urbanistica informa che sono disponibili le
graduatorie dei progetti finanziabili e gli elenchi delle domande non ammesse relative
al bando per la concessione
dei contributi per interventi di
recupero, riqualificazione e
riuso dell’edificato storico dei
centri storici e degli insediamenti storici minori della Sardegna. Le finalità dell’intervento interessano:
- promuovere l’utilizzo del patrimonio storico attraverso interventi di recupero connotati
da alta qualità urbana e finalizzati al riutilizzo di abitazioni vuote, incentivando l’insediamento di attività sostenibili
e diversificate;
- limitare il consumo di suolo
e il fenomeno di abbandono
dei centri storici o delle aree
rurali;
- favorire il mantenimento o il
ripristino delle funzioni residenziali, con particolare atten-
zione alle giovani coppie, alle
famiglie costituite da genitori
soli o più figli a carico e ai nuclei familiari in cui uno o più
componenti si trovino in situazione di disabilità grave;
- incentivare le attività compatibili necessarie per la vitalità
economica e sociale del centro storico e connesse alla funzione abitativa quali gli esercizi commerciali al minuto,
l’artigianato di beni e servizi
alle famiglie, i pubblici esercizi, gli uffici e gli studi privati,
le strutture associative, sanitarie, sociali e religiose.
Le graduatorie sono distinte
nelle due categorie previste
dal bando:
A) edifici o strutture residenziali e loro pertinenze;
B) edifici o strutture destinati
a attività economiche o sociali
quali negozi, piccole attività
commerciali, artigianali e culturali e/o piccole strutture ricettive extra alberghiere.
SEDE DI CARBONIA
09013 Via Mazzini, 40 - Tel. 0781.6726 telefax 0781.6726
SEDE DI IGLESIAS
09016 Via Argentaria, 14 - Tel. 0781.6726
e-mail: [email protected]
Presidente: Salvatore Cherchi
ASSESSORI:
ALBERTO PILI: Politiche del lavoro-Attività Produttive-Form.Profes.
GUIDO VACCA: Pianificazione territoriale e settoriale
CARLA CICILLONI: Ambiente e Protezione civile
MARINELLA GROSSO: Turismo-Eventi-Sport
LUCA PIZZUTO: Politiche sociali e giovanili
ALESSANDRA PINTUS: Istruzione-Alta Formazione-Università
Posta elettronica certificata:
ANNA MARIA CONGIU (Dir. Servizi amministrativi)
[email protected]
SPERANZA SCHIRRU (Dir. Servizi per il lavoro, cultura e socialità)
[email protected]
FULVIO BORDIGNON (Dir. Servizio tecnico)
[email protected]
PALMIRO PUTZULU (Dir. Servizi ambientali)
[email protected]
MAURO MANCA (Resp. Servizi finanziari)
[email protected]
La Sede legale della Provincia è in Via Mazzini, 39 – 09013 Carbonia (CI)
4
Lavoro
numero 612 del 10 Gennaio 2013
RU.SAL.-EURALLUMINA UTILIZZERANNO BAUXITE “GUINEA”
PER LA RIPRESA PRODUTTIVA DELL’OSSIDO DI ALLUMINIO
Gianni Podda
Sia pure a piccoli passi, l’Eurallumina si sta predisponendo a
riavviare gli impianti di Portovesme. Dopo la sottoscrizione
al Mise, del protocollo d’intesa
che fissa un percorso condiviso
con Rusal per la ripresa produttiva di Eurallumina, impianto
fermo da oltre tre anni, nei
giorni scorsi la società russa ha
firmato l’accordo con la Repubblica della Guinea per lo
sviluppo di una miniera di bauxite, materia prima necessaria
per l’approvvigionamento alla
fabbrica di Portovesme. L’accodo si articola in quattro fasi.
Punto principale dell’accordo è
lo sviluppo entro il 2015 di una
miniera di bauxite. E’ stato questo il terzo atto concreto che
dovrebbe portare Eurallumina
alla ripresa produttiva. Il primo
atto aveva visto l’accordo ministeriale, cui avevano preso parte il Ministro dello Sviluppo
Economico Corrado Passera, il
First Deputy di Rusal (proprietaria dell’impianto) Vladislav
Soloviev , l’Amministratore
Delegato di Eurallumina Vincenzo Rosino, il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, il
Viceministro del Dicastero del
Lavoro Michel Martone, il Presidente della Regione Sardegna
Ugo Cappellacci, quello della
Provincia del Sulcis Iglesiente
Salvatore Cherchi, il sindaco di
Portoscuso Giorgio Alimonda,
Altro importante atto è stato
quello sottoscritto in Regione,
con il quale la Giunta regionale,
su proposta del Presidente Ugo
Cappellacci, d’intesa con gli
Assessorati dell’Industria e della Programmazione, aveva approvato il disegno di legge relativo alla partecipazione del rilancio di Eurallumina, tramite
l’intervento finanziario della
SFIRS. “Abbiamo mantenuto
l’impegno, aveva sottolineato
il Presidente, di trovare una soluzione alla grave situazione
economico-sociale del Sulcis,
un territorio caratterizzato da
una recessione che investe un
sistema industriale che un tempo rappresentava un’eccellenza.
Con un’assidua e determinata
azione politica, ha affermato
l’Assessore regionale dell’Industria Alessandra Zedda, abbiamo affrontato le principali
criticità del polo mineral-metallurgico dando seguito agli accordi stipulati al Ministero dello Sviluppo economico per la
ripresa produttiva dell’impianto
di Portovesme, attraverso una
strategia mirata alla riduzione
dei costi energetici, definita
con le amministrazioni locali e
le organizzazioni sindacali”.
Eurallumina
il direttore dell’Agenzia delle
Entrate Attilio Befera e l’Amministratore Delegato di Invitalia Domenico Arcuri.
Firma protocollo Eurallumina
OGNI GIOVEDÌ IN EDICOLA
Bar Ristorante Pizzeria
Argentaria
di Cosimo e Giovanni Cui
NUOVI LOCALI
CON SALA RICEVIMENTI SINO A 300 POSTI
(Matrimoni - Sala da Thé - Convegni - Riunioni di vario genere)
Tabacchi - Lotto - Totocalcio
ARGENTARIA - Via Tasso Goldoni - Tel. 0781.30216 - IGLESIAS
(angolo retro Ospedale CTO)
Il progetto prevede la costituzione di una NewCo, i cui soci
saranno la Regione (tramite la
SFIRS), ed Eurallumina/Rusal.
La nuova società, ha come
obiettivo la realizzazione e la
gestione di una centrale elettrica “a cogenerazione a carbone”
e delle infrastrutture correlate
per la produzione di vapore ed
energia da fornire allo stabilimento di Portovesme. Il terzo
atto è stato compiuto nei giorni
scorsi con la firma dell’intesa
con la Repubblica della Guinea
per la realizzazione di una miniera di bauxite, materia prima
per Eurallumina da cui l’impianto sulcitano ricaverà l’ossido di alluminio, che poi viene
trasformato in metallo. Tutta
questa fase preparatoria, però,
assumerà concretezza e maggiore speditezza allorchè il Tribunale di Cagliari rimuoverà il
sequestro del bacino fanghi che
costituisce base essenziale per
la ripresa produttiva. La stessa
bauxite guineiana costituisce
una maggiore garanzia ambientale, per la sua componente chimica e perché richiederà minore dispendio d’energia elettrica
nella fase di raffinazione. Stando ai tecnici della società sulcitana, tutti i rilievi fatti dal Tribunale e che hanno dato seguito
al sequestro del sito, sarebbero
stati rimossi, per cui anche il
dissequestro del bacino fanghi
dovrebbe essere di prossima attualità.
2012 ANNO DA DIMENTICARE PER CNA SARDEGNA
RECESSIONE SU TUTTI I FRONTI PRODUTTIVI
Il 2012 si è chiuso per la Sardegna con una flessione del
Pil tra il -1,7 e il -2%.
Nel 2011 il 48% dei residenti
in Sardegna ha dichiarato risorse economiche scarse o insufficienti: questa percentuale
è incrementata del 4% solo
negli ultimi 4 anni.
La spesa mensile media delle
famiglie sarde, al netto dell’inflazione, è passata dai
2.222 euro del 2007 ai 1.921
euro del 2011: un calo del 14% rispetto al -8% registrato
al livello nazionale e al -11%
medio delle altre regioni del
Sud.
Nel 2012 il tasso di disoccupazione è cresciuto vistosamente arrivando a superare il
15% nella media dei primi tre
trimestri dell’anno: 5 punti
percentuale in più della media
nazionale.
Per il lavoro la Sardegna è la
quartultima regione d’Italia
dopo Calabria, Campania e
Sicilia Nei primi tre trimestri
del 2012 in Sardegna la cassa
integrazione è cresciuta di circa il 30%.
Continua il calo delle presenze e degli arrivi di turisti: meno 5% il traffico di passeggeri verso la Sardegna nei
primi 8 mesi del 2012.
A metà del 2012 si sono contate 3.100 imprese artigiane
in meno rispetto al 2008 ed è
calato del 3% il numero degli
addetti.
“Subito il confronto sulla Finanziaria 2013 e su un programma di fine legislatura che
fissi priorità e contenuti per
promuovere il lavoro, sostenere l’occupazione e rilanciare
lo sviluppo”
«Il 2012 è stato un anno devastante per la Sardegna. L’analisi degli indicatori economici
ci parla di una società sarda
ripiegata su se stessa, sfiduciata, attraversata da un generale processo di impoverimento, senza una guida e una bussola che indichi una rotta». Lo
dichiarano Bruno Marras e
Francesco Porcu, presidente e
segretario regionale della
CNA Sardegna, nel tracciare
il consuntivo dell’anno ormai
alle spalle. «Secondo le ultime stime il 2012 si è chiuso
con una flessione del Pil della
Sardegna tra il -1,7 e il -2%.
Tra il 2012 e il 2007 la recessione dell’economia regionale
è stata tale da riportare i livelli
di reddito pro-capite addirittura al di sotto dei valori di inizio anni duemila – affermano
i vertici dell’associazione artigiana -. Non sorprende che la
percentuale delle famiglie residenti nell’isola che ha dichiarato all’Istat risorse economiche scarse o insufficienti
sia passata dal 36% del 2000
al 48% del 2011, con un incremento del 4% solo negli
ultimi 4 anni. In questo contesto – proseguono Marras e
Porcu - la dinamica della spesa delle famiglie ha cominciato a registrare una marcata
flessione già a partire dal
2007, e la spesa mensile me-
dia, al netto dell’inflazione, è
passata dai 2.222 euro del
2007 ai 1.921 euro dell’anno
passato (valori 2011). Un calo
del -14% che va confrontato
con il -8% registrato al livello
nazionale e il -11% medio
delle altre regioni del Sud».
«Anche il sistema delle imprese è ormai prostrato, indebolito da una pressione fiscale
non più sostenibile (vedi
IMU), dalle inadempienza
della Pubblica Amministrazione (vedi crediti alle imprese) e
dalla difficoltà di accesso al
credito che quando viene concesso si avvicina a tassi da
usura. Tutto questo – dichiarano i vertici CNA - accade in
un contesto che si caratterizza
per l’assenza di programmi e
strategie: siamo di fronte a
una sorta di vuoto pneumatico
che priva le forze sociali del
necessario confronto con il
governo regionale sugli strumenti e le politiche che dovrebbero innervare un serio
programma di governo che
provi a contrastare la crisi
economica. Ci sfuggono e sono per noi incomprensibili le
ragioni per le quali non si apre
il confronto – concludono
Bruno Marras e Francesco
Porcu -: non capiamo perché
la Giunta Regionale rimandi
la discussione sui contenuti
della manovra di bilancio
2013 e con essa quella sulle
priorità che in materia economico-istituzionale (confronto
con lo Stato e assetto amministrativo interno –vedi province- ) devono essere messe in
campo da qui alla fine della
legislatura per promuovere il
lavoro, sostenere l’occupazione e rilanciare lo sviluppo».
IL PROBLEMA DELLA DISOCCUPAZIONE
LA VERA QUESTIONE SOCIALE
DELLA SARDEGNA
Senza un ruolo attivo dello Stato e una maggiore efficacia della Regione la questione sociale
dell’isola è irrisolvibile e tenderà anzi a peggiorare. Dalle due istituzioni è utile attendersi molto
più di un semplice richiamo alle priorità, soprattutto quella della disoccupazione che va affrontata, invece, attraverso immediati interventi e risolvendo i nodi strutturali antichi che pesano
sulla Sardegna.
Il 2013, appena iniziato, deve rappresentare una svolta nelle politiche dello sviluppo e del lavoro. Questo sarà possibile a condizione che vengano rilanciate industria e agricoltura e assicurata la mobilità delle persone e delle merci, quindi il riconoscimento dello status di insularità.
La stessa pressione fiscale pesa nell’isola ben più che altrove a causa di divari derivanti dalla
mancata soluzione della continuità territoriale e del gap infrastrutturale materiale e immateriale. In queste differenze le diseconomie, irrisolte negli anni, che hanno prodotto più di 100 mila
lavoratori in ammortizzatori sociali, su una forza lavoro che mediamente si attesta intorno a 600
mila unità, e 700 mila persone costrette a vivere con reddito al di sotto della soglia della povertà. E’, dunque, il problema della disoccupazione la vera questione sociale della Sardegna, che
da anni il sindacato denuncia sollecitando soluzioni che la politica nazionale e sarda tarda a recepire. Non si è di fronte, pertanto, solamernte agli effetti della crisi economica e finanziaria, ma
alle conseguenze di una politica recessiva e iniqua che porta nell’isola a una distribuzione del
reddito a danno delle categorie più povere e a ridurre la capacità della Sardegna nella produzione di ricchezza.
Per questo è urgente risolvere il rapporto Stato-Regione rinegoziando il patto costituzionale attraverso un nuovo statuto e, nel contempo, produrre un profondo cambiamento nelle istituzioni
sarde e nelle politiche del lavoro e dello sviluppo.
Il Segretario generale Cisl
Mario Medde
Lavoro
Col passare del tempo diventa
sempre più chiaro lo scenario
nel quale è finora maturato e
viene mantenuto l’ostracismo
verso il carbone Sulcis. Purtroppo la cecità della politica
regionale e parlamentare ha
impedito che intorno a questo
ingente patrimonio energetico
del Sulcis si creassero condizioni tali da essere utilizzato,
adottando adeguate tecnologie
per fini energetici. Ad esso è
stato concesso che venisse
bruciato in centrale a Portovesme solo in irrilevante quantità
per soffocare le legittime rivendicazioni della Sardegna.
Mentre nel Sulcis si tende ad
allungare la mano, invocando
elemosine al posto del rispetto
del diritto, in campo internazionale sta per scatenarsi una
nuova guerra planetaria legata
non più al greggio e al metano, ma all’accaparramento del
carbone. E in questa ottica si
spiega anche l’accantonamento (taluno sostiene per solo alcuni anni) del progetto Galsi i
cui risvolti non sono stati ancora chiariti, soprattutto per il
coinvolgimento delle Regione
Sardegna (Sfirs) che ha messo
a disposizione ingenti risorse,
le quali avrebbero potuto avere migliori riscontri sociali.
Nei prossimi anni (ma si parla
di svariati lustri) sarà il carbone la sostanza energetica di
più larga attualità e utilizzo.
Lo prevedono tutti gli indicatori mondiali, al punto che la
stessa AIE (Agenzia Internazionale Energia), che aveva
previsto per i prossimi decenni
un aumento del 40-50% del
consumo di metano, si è dovuta ricredere e dare atto che per
i prossimi lustri sarà ancora il
carbone a dominare la scena
energetica nel mondo, compresa quella della Vecchia Europa. Ad onor del vero, partendo dalle grandi rivoluzioni industriali di fine Ottocento, il
carbone in Europa ha sempre
recitato il ruolo di predominante componente energetica
ed ha mandato avanti tutta
l’industria primaria e i servizi
delle singole Nazioni. Stando
alla richiamata AIE, attraverso
il suo “Rapporto sul Commercio del Carbone nel Medio termine” (Medium-Term Coal
Market Repport), entro il 2020
il carbone diventerà il combustibile “d’elezione” nel mondo. Addirittura ipotizzando un
superamento (già nel 2017)
del petrolio nel rapporto 4,32
miliardi di tonnellate, pari a
4,4 miliardi per il petrolio.
Legato a questa prospettiva è
in essere il dibattito mondiale
sul potenziale inquinamento e
sul riscaldamento della temperatura della terra. Da qualche
parte si è parlato di un aumento delle temperatura di 6° entro i prossimi quarant’anni.
Nessuno può nascondere che
quello ambientale sia un impegno inderogabile, se si vorrà
mantenere l’equilibrio in tutti
gli emisferi. “E’ un problema
serio, non tanto per gli approvvigionamenti (grazie agli investimenti pianificati, l’offerta
potrà essere «più che sufficiente a soddisfare la domanda») quanto per i rischi ambientali”. “Quando si parla di
energia, ha recentemente ammonito Rinaldo Sorgenti dell’Assocarboni italiana, si parla
di ambiente, lavoro, energia: è
un fenomeno possibile? La risposta non può che essere positiva. Quindi dovremo lavorare sempre tenendo conto che
queste tre cose sono strettamente collegate e devono essere tutte considerate. Primo
scenario. Le principali fonti
per produrre energia nei Paesi
dell’Unione Europea. Chiara
sinergia del nostro sistema
della produzione di energia
elettrica rispetto a tutti paesi
d’Europa, dove la Germania è
sempre il punto di riferimento.
5
numero 612 del 10 Gennaio 2013
LA SARDEGNA DEVE CAPIRE IL MOMENTO DEL CARBONE SULCIS
MAGGIORE IMPEGNO DA PARTE DELLA POLITICA IN SEDE UE
Sergio Rombi
E’ il primo paese che ha sviluppato le fonti rinnovabili solari e eolico. Questo lo ha potuto fare negli anni passati
perché ha potuto sfruttare un
sacco di risorse producendo
energia di base. La Germania
produce il doppio dell’energia
elettrica che produciamo in
Italia. Evidentemente questo è
il volano che ha permesso loro
anche di finanziare gli industriali o quanto meno iniziare
a sviluppare le energie solari
prima degli altri paesi. Dopodichè hanno pensato alla fiscalità che all’interno del sistema
paese scuote gli incentivi che
hanno raggiunto il massimo in
tutto il mondo”.
Intanto fin quando l’Italia continuerà ad importare l’energia
elettrica, come fa da oltre vent’anni, da oltre frontiera dalla
Francia, Svizzera, Slovenia
non si può dire che abbiamo
rinunciato al nucleare quando
poi facciamo da spettatori e
utilizziamo l’energia nucleare
prodotta per noi in Francia in
Svizzera e in Slovenia. Il che
non aiuta sicuramente il deficit
e la sicurezza del nostro paese
quando arrivano periodi critici
e abbiamo avuto già qualche
esempio sia di natura politica
(Ucraina) e naturale come è
capitato l’anno scorso che rischia di metterci di nuovo in
ginocchio.
L’AIE ha definito “evento catastrofico” l’eventuale aumento della temperatura globale a
seguito del boom d’utilizzo
del carbone. In un rapporto di
appena dieci giorni fa, è stato
spiegato che entro il 2020 non
si avranno concreti riscontri
dello sviluppo dei sistemi di
cattura e sequestro dell’anidride carbonica derivante dall’utilizzo del carbone. Tant’è
che il bando di finanziamenti
da parte della Commissione
europea, per complessivi 275
milioni di euro messi a disposizione per la realizzazione di
impianti Ccs (Carbon Capture
and Sequestration), non ha
avuto esito positivo, “perché
non si è trovato alcun Governo
né investitore privato disponibile a garantire il cofinanziamento del 50% dei costi”.
L’EUROPA POTENZIA
L’UTILIZZO
DEL CARBONE
Come “Gazzetta” aveva riportato qualche numero fa, la
maggiore quantità di carbone
bruciato nel mondo, pari a circa il 40% del totale, è simile
(talvolta peggiore) di quello
Sulcis. Ovunque vengono
adottati accorgimenti tecnici,
eccetto in Cina e India, per
combattere l’inquinamento ed
abbattere l’anidride carbonica.
Ciò che sorprende è che ovunque l’utilizzo del carbone ai fini energetici è in continua
ascesa, compreso l’Italia. Nel
2012 l’Italia risulta, già
d’adesso, che porterà ad un
+12% l’import e l’utilizzo del
carbone, pari a circa 19 milioni di tonnellate. A dare queste
indicazioni è stato l’Assocarboni che, malgrado questa realtà, lamenta la mancanza di
strategia energetica da parte
governativa in merito. La stessa Assocarboni precisa che nei
primi tre trimestri 2012 il consumo del carbone ai fini termici è in aumento ovunque: Germania +10%, Spagna +15%,
Gran Bretagna addirittura
+40%. E questo alla faccia
delle inchieste avviate dalla
Commissione europea per presunti “aiuti di Stato” dati a sostegno di Carbosulcis e del
Nuraxi Figus - Miniera Carbone
progetto Sotacarbo per il confinamento in sottosuolo dell’anidride carbonica prodotta
dalla combustione del carbone
sardo. Di questo combustibile
nazionale ogni volta vengono
anteposte impurità e alto contenuto di zolfo, e mai che esso,
con sistemi tecnici ormai collaudati in ogni parte del mondo, è in grado di produrre corrente a costi più contenuti rispetto all’olio combustile e
persino all’energia prodotta in
centrali nucleari.
Alla luce di questi riscontri
fatti dall’Assocarboni, appare
più che evidente che il problema risiede in due ordine di
motivi: il primo che il grossi
consumatori di carbone in Italia sviluppano strategie di import che travalicano le logiche
di mercato. La seconda, e forse la peggiore, è che il carbone
Sulcis è relegato in una marginale parte dell’Italia fisica che
ben poca cosa conta rispetto al
resto delle regioni italiane.
PROGETTO
CARBOSULCIS
SOTACARBO
Stando a quanto annunciato
dalla speciale Commissione
Energetica dell’UE, il bando
di finanziamenti per complessivi 275 milioni di euro messi
a disposizione per la realizzazione di impianti Ccs (Carbon
Capture and Sequestration),
non ha avuto esito positivo,
“perché non si è trovato alcun
Governo né investitore privato
disponibile a garantire il cofinanziamento del 50% dei costi”. Il che dimostra quanto il
Governo nazionale e la Regione Sardegna abbiano tenuto a
cuore il progetto CCS proposto da Sotacarbo in ordine all’utilizzo pulito, per finalità
energetiche, del carbone sardo.
“Obiettivi della politica energetica europea, ha sottolineato
il Presidente Sotacarbo Mario
Porcu, sono la riduzione delle
emissioni di gas con effetto
serra, la sicurezza degli approvvigionamenti e la competitività delle imprese. Il Pacchetto clima-energia del 2009
e la Road map per l’anno 2050
definiscono le linee guida e gli
strumenti per l’attuazione. La
nuova Strategia Energetica
Nazionale confermando le
scelte europee, propone azioni
per un’energia più competitiva
e sostenibile.
In questo quadro hanno un
ruolo fondamentale le tecnologie CCS che permettono di separare l’anidride carbonica
(CO2) generata dai processi
industriali e di confinarla attraverso lo stoccaggio nel sottosuolo in formazioni geologiche profonde, oppure mediante altri metodi di natura biologica e chimica.
Le tecnologie CCS sono essenziali su scala mondiale per
la stabilizzazione e la riduzione delle emissioni di gas serra
al fine di evitare il surriscaldamento dell’atmosfera del pianeta. Esse, inoltre, modificano
in modo radicale la costruzione dei futuri impianti termoelettrici (a carbone e a gas naturale) e potranno trovare impiego anche in altri settori caratterizzati da processi industriali
che producono grandi emissioni di CO2, come la fabbricazione del cemento, la siderurgia e la petrolchimica”.
Tuttavia le tecnologie CCS
oggi disponibili devono ancora essere dimostrate su scala
significativa in vista di una loro estesa commercializzazione
e impiego. Lo sviluppo delle
tecnologie CCS può offrire, all’industria nazionale, l’opportunità di svilupparsi e di competere nel settore delle grandi
infrastrutture energetiche e dei
processi industriali fortemente
emettitori di CO2.
Per l’Italia, e per il Sulcis in
particolare, è essenziale puntare sull’innovazione in un settore importante come quello
energetico, uno fra i pochissimi sui quali si può costruire
una filiera tecnologica italiana.
Anche di recente a Carbonia
ha avuto luogo un confronto
tra scienziati e studiosi del settore. Il tema appariva di particolare interesse sia a livello
internazionale, vista la strategia che l’Unione Europea ha
in atto per la riduzione delle
emissioni di CO2, sia a livello
nazionale visto l’interesse a
voler realizzare in Sardegna,
proprio nel Sulcis, un impianto dimostrativo (“Progetto
CCS Sulcis”) di produzione di
energia elettrica “zero emission” partendo da carboni di
basso rango e contemporaneamente realizzare un Centro di
Ricerca Italiano, per lo sviluppo e dimostrazione delle tecnologie CCTs e CCS per testare l’intera filiera tecnologica.
E proprio del CCS Sulcis, del
costo di un miliardo di euro in
vent’anni, hanno parlato in
dettaglio Carlo Amorino della
Sotacarbo, Giorgio Cau dell’Università di Cagliari, Luigi
Zucca della Carbosulcis, Ennio Macchi del Politecnico di
Milano, Massimo Malavasi di
Itea, Silvio Arienti di Foster
Wheeler. Sui processi di stoccaggio dell’anidride carbonica
in sottosuolo hanno trattato
Sergio Persoglia dell’OGS,
Salvatore Lombardi dell’Università La Sapienza di Roma,
Silvana Fais del Cinigeo e Fabio Moia dell’ERSE.
IL DAVIDE E IL GOLIA
ENERGETICO
Con gli scenari internazionali
che tra breve scateneranno una
incontrollata “corsa al carbone”, appare evidente che il
combustibile sulcitano resterà
fuori dai grandi interessi, fino
a quando la politica non saprà
fare e sviluppare adeguati ragionamenti nelle sedi più op-
portune.
Il Sulcis dispone del carbone,
pari a quello bruciato altrove;
il Sulcis dispone di un moderno centro ricerche nazionale
(Sotacarbo); il Sulcis ha già
condotto studi capaci di dimostrare che il CCS può diventare realtà innovativa applicata.
Il Sulcis però non dispone di
adeguati sostegni nelle sedi
della politica dove i giochi
molto spesso non corrispondono agli interessi più generali,
ma privilegiano quelli particolari.
Appare di tutta evidenza che
in gioco non c’è solo lo sfruttamento della miniera carbonifera, ma l’intera verticalizzazione energetica ed innovativa
per il sequestro in sottosuolo
dell’anidride carbonica.
Arrivati a questo punto s’impone la figura di un manager
politico, capace di rappresentare nelle sedi più opportune il
diritto all’utilizzo pulito del
carbone Sulcis.
6
Politica
numero 612 del 10 Gennaio 2013
“Con la firma si intraprendono
una serie di azioni per la restituzione agli usi legittimi dei siti
minerari e industriali contaminati attraverso interventi necessari di bonifica, riassetto e riutilizzo del territorio dei comuni
ricadenti nell’ambito del Parco
Geominerario. Un’occasione di
rilancio anche per la crisi occupazionale del territorio che impone il ripensamento di interventi industriali e di iniziative
per l’individuazione di percorsi
di sviluppo economico sostenibile”.
E’ quanto affermato dal vice
presidente della Regione e assessore della Programmazione
Giorgio La Spisa, che ha sottoscritto, insieme al Commissario
Straordinario del Parco Geominerario Nino Granara, il Protocollo di Intesa per lo “Sviluppo
di tecnologie innovative per interventi di bonifica e di ripristino ambientale, riassetto del territorio e percorsi di economia
sostenibile nelle aree ricadenti
nel Parco Geominerario Storico
e Ambientale della Sardegna”.
“Una sottoscrizione importante
– sottolinea Granara – perché si
avvia una collaborazione sul
campo tra la Regione e il Parco
riconoscendo l’esigenza di affrontare una serie di problematiche che si sono trascinate per
troppo tempo e che oggi grazie
alla sensibilità dimostrata sin da
subito dalla Regione possono
avviarsi a soluzione”.
L’iniziativa prevede il coinvolgimento diretto del Parco
Geominerario della Sardegna,
del Forgea International, del Cinigeo e del Consorzio interuniversitario costituito dagli atenei
di Cagliari, Bologna, Trieste e
La Sapienza di Roma. “Verrà
avviato uno studio di fattibilità
per verificare la consistenza e il
valore economico dei minerali
AZIONE DI RECUPERO AMBIENTALE NEI SITI
GESTITI DAL PARCO GEOMINERARIO SARDO
Marco Massa
Fanghi Rossi Monteponi
presenti nelle discariche e di
cui occorrerà stabilire come impostare lo sfruttamento in ambito industriale”.
In buona sostanza, come già
definite nel corso di un apposito convegno internazionale celebrato qualche mese fa a Monteponi, “le discariche non sono
da considerare rifiuti, ma giacimenti di materie prime utilizzabili”.
Secondo stime prudenziali, sarebbero 70 milioni di metri cubi
i materiali minerari abbandonati a cielo aperto e che potrebbero non più essere visti come
elemento inquinante, ma come
fini di discariche ancora in grado di essere economicamente
sfruttati, con le moderne tecnologie, per la metallurgia. Non
solo. Gli inerti provenienti dal
loro impoverimento dei metalli,
potrebbero essere, tranquillamente, utilizzati per finalità civili (strade, cementi, riempimenti ecc.), compreso l’uso del
La Giunta regionale, su
proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente,
Andrea Biancareddu, ha
approvato il piano regionale di gestione dei rifiuti
speciali. Il documento costituisce un profondo aggiornamento del documento “Sezione Rifiuti speciali” approvato con deliberazione n. 13/34 del 30/04/02, è frutto di un’approfondita analisi dell’attuale situazione impiantistica e logistica del sistema regionale di trattamento di questa categoria di rifiuti ed è mirato, soprattutto, a
una nuova determinazione dei fabbisogni impiantistici e a un maggior incentivo al recupero, con riguardo alle
indicazioni generali fissati dalla normativa comunitaria e nazionale. Gli obiettivi principali alla base delle scelte del PRGRS possono essere riassunti di seguito: ridurre la produzione e la pericolosità dei rifiuti speciali;
massimizzare l’invio a recupero e la reimmissione della maggior parte dei rifiuti nel ciclo economico, favorendo in particolare il recupero di energia dal riutilizzo dei rifiuti (oli usati, biogas, etc.) e minimizzando lo
smaltimento in discarica. Inoltre, risulta tra le priorità fissate del piano il promuovere il riutilizzo dei rifiuti per
la produzione di materiali commerciali debitamente certificati e la loro commercializzazione anche a livello
locale la promozione, per quanto di competenza, lo sviluppo di una “green economy” regionale, fornendo impulso al sistema economico produttivo per il superamento dell’attuale situazione di crisi, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile. E più in generale l’assicurare le massime garanzie di tutela dell’ambiente e della salute,
nonché di salvaguardia dei valori naturali e paesaggistici e delle risorse presenti nel territorio regionale. Al fine di garantire il necessario supporto alla sua attuazione il PRGRS individua una serie di azioni, in capo all’amministrazione regionale e ad altri soggetti, che mirano al raggiungimento degli obiettivi citati. Tra queste
azioni c’è il finanziamento di corsi di formazione a partecipazione volontaria per i profili tecnici: soggetti
coinvolgibili nelle iniziative potranno essere l’Università e il mondo della ricerca, nonché le associazioni rappresentative dei diversi settori del mondo produttivo; il rafforzamento dei rapporti con i consorzi nazionali di
filiera, anche attraverso l’istituzione di un tavolo di confronto con le associazioni degli operatori al fine di raccogliere le più significative esperienze locali e approfondire il “percorso” dei rifiuti dalla raccolta al recupero
individuando i passaggi intermedi e il destino finale e il sostegno alla nascita e al consolidamento sul territorio
regionale di attività economiche che favoriscano il riciclaggio, il riutilizzo e il recupero di materia dai rifiuti.
GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI
APPROVATO IL NUOVO PIANO
riempimento di gallerie abbandonate e non più utilizzabili ad
alcuna finalità.
Il risultato sarebbe almeno tre
volte positivo rispetto al concetto dominante, secondo il
quale le richiamate discariche
sarebbero altamente inquinanti
e quindi abbisognevoli di abbondanti finanziamenti per bonificarle, sia pure non evitando
che i minerali contenuti finiscano in falda ed inquinino le acque sottostanti.
Col moderno approccio, invece,
il risultato sarebbe almeno tre
volte più positivo. In primo luogo detti residui di lavorazione
potrebbero trasformarsi in nuove opportunità imprenditoriali e
lavorative perché contengono
valori di metallo oggi accettati
dalla moderna metallurgia. In
secondo luogo verrebbe evitato
qualsiasi pericolo per le falde
sottostanti perché i metri cubi
di materiale, potenzialmente inquinanti, verrebbero asportati
per essere trattati in impianto. Il
terzo elemento, non certamente
trascurabile, sarebbe portatore
di beneficio economico per le
casse pubbliche perché non
verrebbero impegnate ad elargire capitali per le bonifiche.
E proprio su questo indirizzo si
era soffermato lo scienziato e
docente di ingegneria delle Materie prime e Direttore del Cinigeo di Roma Paolo Bevilacqua
nel richiamato convegno di
Monteponi.
Questi aveva affermato che “il
materiale accumulato nelle discariche minerarie è un’autentica riserva industriale, dal cui
riuso nascerebbe la contestuale
bonifica del territorio, ancorché
il beneficio economico in termini di metalli e di forza occupativa”.
Ancora più attinente a questa
realtà del Sulcis Iglesiente, era
stato il Presidente della Provincia Carbonia Iglesias Salvatore
Cherchi il quale aveva mostrato
come lo Studio Ambrosetti,
chiamato da consulente sul Piano Straordinario Sulcis Iglesiente, avesse posto al vertice
della piramide delle cose da fare con priorità, proprio la bonifica ambientale, quindi il recupero dei siti ex minerari.
Il suo concetto è stato: “Fare
del Sulcis Iglesiente un connettore scientifico e industriale del
recupero e riutilizzo delle materie prime, con tecnologie verdi
in chiave di mercato”.
In questo contesto, il presidente
della Provincia Salvatore Cherchi aveva altresì rilanciato il
progetto per la creazione di un
Centro di eccellenza nel campo
del risanamento e recupero dei
suoli e delle acque. Ora, pare,
che il protocollo siglato tra Regione e Parco Geominerario vada proprio in questa direzione.
Politica
numero 612 del 10 Gennaio 2013
TROPPE DISCARICHE ABUSIVE A SANT’ANTIOCO
LUNGO LE PERIFERIE E NEI LITORALI MARINI
Pino Piras
Malgrado gli sforzi fatti dall’Amministrazione comunale e
dalla società che ha in appalto
il servizio di smaltimento dei
rifiuti cittadini, Sant’Antioco
continua a presentare numerose discariche abusive che alterano l’immagine di città turistica per eccellenza. E’ il sintomo che lascia trasparire un non
raggiunto grado di civismo,
capace di rispettare l’immagine urbana, ma soprattutto incurante della vocazione che il
centro abitato lagunare sta cercando di consolidare, partendo
proprio da quell’elementare diritto-dovere di pulizia degli
spazi pubblici, non serviti da
raccolta quotidiana.
I rifiuti abbandonati negli angoli più impensati costituisco-
no anche un segno che la medaglia raccolta e smaltimento
rifiuti urbani presenta due facce: da una parte la raccolta
porta a porta che ha raggiunto
indici più che accettabili, tali
da primato in Sardegna; dall’altra invece sopravvivono
sacche di incuria e scarsa sensibilità che andranno combattute senza alcuna esitazione se
si vorrà fare di Sant’Antioco
quel luogo deputato alla cultura e al turismo legati al suo
straordinario trascorso feniciopunico-romano.
Le immagini raccolte nei vari
punti delle periferie indicano
con chiarezza che non tutti i
cittadini sono sufficientemente
sensibilizzati; e nel contempo
che la società di raccolta e
smaltimento dei rifiuti porta a
porta non può ritenersi al riparo da qualche critica (costruttiva) se, assieme all’Amministrazione comunale non metterà in piedi un’adeguata campagna di sensibilizzazione tale da
cominciare, prima della prossima stagione estiva, a migliorare anche il decoro delle periferie e delle aree marine.
Sarebbe un pò come chi ritiene
di far pulizia in casa cacciando
l’immondezza sotto il tappeto.
La raccolta porta a porta a
Sant’Antioco è già a buon
punto (mai abbassare la guardia), ma manca ancora il rispetto delle periferie che comunque costituiscono parte integrante della città.
Affidamento dell’esecuzione dei lavori
denominati “Interventi ambientali in
area Sic Monte Arcuentu - Riu Piscinas
- POR Sardegna 2000/2006 - Asse I Misura 1.5”. IMPORTO A BASE DI
GARA Importo dei lavori a corpo €
279.162,27 Importo oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso € 16.461,49 SOMMANO € 295.623,76 Oltre
IVA nella misura di legge La manifestazione d’interesse, dovrà essere presentata compilando il modulo di dichiarazione, disponibile sul sito istituzionale, in lingua italiana, dovrà pervenire, a pena di esclusione, entro le ore 13.00
del giorno 14.01.2013, al seguente indirizzo: Provincia del Medio Campidano - Area Tecnica - Servizio Ambiente,
Via Paganini 22, 09025 Sanluri (VS). La manifestazione d’interesse può essere inoltrata a mezzo del servizio
postale all’indirizzo ci cui sopra,via fax al seguente numero 070/9370383, tramite pec al seguente indirizzo
[email protected] (indicare nell’oggetto la dicitura dei lavori), a mano presso
l’ufficio protocollo dell’Ente sito in Via Paganini 22 aperto dal lunedì al venerdì dalle 10,00 alle 13,00 e il
martedì pomeriggio dalle 15,30 alle 17,30.
Il Dirigente F.to Ing. Pierandrea Bandinu
PROVINCIA MEDIO CAMPIDANO
INDAGINE DI MERCATO
COMUNE DI CARLOFORTE
7
IGLESIAS
MENO GRAVIDANZE INDESIDERATE NEI MINORI
RISULTATO DEL CONSULTORIO FAMILIARE
Una riduzione del 60% per le gravidanze indesiderate nei minori: è il dato straordinario ottenuto
dal 2006 ad oggi dal Consultorio Familiare di
Iglesias. Anche le interruzioni di gravidanza sono
diminuite del 25% rispetto ai due anni precedenti,
e l’età media delle consultazioni è salita a 25 anni, con un range che va dai 15 ai 49 anni. Dati
confortanti, quelli emersi in occasione dell’incontro natalizio fra l’équipe del Consultorio e le donne che hanno frequentato il corso di preparazione
al parto, insieme ai loro neonati. In totale 160
donne, delle quali 90 hanno partorito spontaneamente, 40 hanno fatto ricorso al cesareo e le rimanenti sono ancora in gravidanza. Il Direttore
del Distretto di Iglesias Marco Sulcis ha ringraziato lo staff, composto dal Responsabile ginecologo Antonio Scanu, da due ostetriche, un’infermiera pediatrica, una puericultrice e un assistente sociale che collabora con i comuni e con il Tribunale dei Minori. Il Consultorio accoglie ogni
anno 1.500 pazienti, per un totale di circa 3.000
prestazioni, per le quali non si paga il ticket e non
ci sono liste d’attesa. Sono numerose le problematiche affrontate: in primis la contraccezione (7
utenti su 10 si rivolgono al Consultorio per questo motivo), le problematiche adolescenziali, della famiglia e della coppia e quelle che riguardano
la sterilità.
Le donne sono assistite in ogni fase, dalla preparazione al parto all’allattamento, fino alla menopausa. Altre attività riguardano la prevenzione
delle infezioni da HPV (Human Papilloma Virus),
di cui il dottor Scanu è il responsabile aziendale e
per la quale si favorisce la vaccinazione nelle
adolescenti; la prevenzione dei tumori, attuata in
collaborazione con il Centro Screening, e l’informazione nelle scuole: ogni anno le seconde classi
degli istituti superiori vengono invitate ad un incontro sull’educazione alla sessualità presso il
Consultorio. Ottimi risultati anche per quanto riguarda l’allattamento al seno: si è registrato un
notevole incremento per questa pratica, favorita
dal Consultorio, che dal 1 febbraio ad oggi ha effettuato 470 interventi in sede. L’accesso alla
struttura, presso il Palazzo COMIT di via Valverde, è libero e gratuito, senza necessità di prenotazione, dal lunedì al venerdì (ore 9.00- 13.00), e il
mercoledì anche dalle 16.00 alle 17.30.
COMUNE DI GUSPINI
PROV. MEDIO CAMPIDANO
BANDO DI GARA
Il Comune di Guspini (VS) intende sostenere l’uti- nente si dovrà impegnare, per ogni immobile sul
lizzo di energia prodotta attraverso l’impiego di fonti quale verrà installato l’impianto fotovoltaico, a provrinnovabili ed in particolare di impianti fotovoltaici vedere alla fornitura gratuita dell’energia elettrica
dando la possibilità ad imprese private di installarle prodotta e necessaria all’immobile per la sua attività.
su edifici comunali. A tal fine il Comune intende Relativamente al Lotto n. 2, oltre alla fornitura gramettere a disposizione delle predette imprese attra- tuita dell’energia elettrica prodotta e necessaria alverso contratti di locazione i lastrici solari o le co- l’immobile per la sua attività, l’importo del canone
perture degli edifici pubblici di seguito indicati. Per annuo posto come base è pari ad un minimo di €
impianto o sistema solare fotovoltaico (o impianto 4.900,00 (quattromilanovecento/00Euro) per il
fotovoltaico) si intende un apparato che consente di Centro Servizi PIP, € 12.500,00 (dodicimilacinprodurre energia elettrica mediante conversione di- quecento/00Euro) per il Centro Fieristico PALAretta della radiazione solare, tramite l’effetto foto- PIP, € 12.000,00 (dodicimila/00Euro) per i Labovoltaico.Le sedi messe a disposizione del Comune di ratori di Transizione e € 3.550,00 (tremilacinqueGuspini nel presente avviso sono i lastrici solari o le centocinquanta/00Euro) per i Capannoni PIP, incoperture degli immobili di proprietà comunale di dicizzato all’aumento dell’inflazione, da corrisponseguito riportati:
dere annualmente in via anticipata. I plichi conteLOTTO N. 1
1 Ufficio Tecnico comunale Via Gramsci ~ mq nenti le offerte e la relativa documentazione, pena
l’esclusione dalla procedura, devono pervenire a
720,00 1.333,33* 16.117
2 Scuola Primaria “Satta” Via S. Satta ~ mq 1250,00 mezzo di raccomandata del servizio postale, ovvero
mediante agenzia di recapito autorizzata, entro il ter3.240,00* 36.323
3 Scuola Infanzia “Colle Zeppara” Via Marabini ~ mine perentorio delle ore 12,00 del 21.01.2013; è altresì facoltà dei concorrenti la consegna a mano dei
mq 620,00 1.607,41* 20.503
4 Scuola Infanzia “Collodi” Via Mazzini ~ mq plichi, entro il suddetto termine perentorio, all’Ufficio Protocollo della stazione appaltante sito in via
650,00 2.166,66* 5.499
5 Scuola Primaria “Dessì” Via Machiavelli ~ mq Don Minzoni n. 10, che ne rilascerà apposita ricevuta.
650,00 2.166,66* 9.799
Il Responsabile del Servizio
6 Scuola Primaria “Segni” Via Segni ~ mq 1100,00
Ing. M. Claudia Serafini
2.851,85* 12.480
7 Scuola Secondaria “L. Da Vinci” Via Bonomi ~ mq 2050,00
5.314,81* 24.238
8 Scuola Secondaria “Fermi” Via
Marchesi ~ mq 1650,00 4.277,77*
30.308
9 Biblioteca comunale Via San Nicolò ~ mq 300,00 777,77* 34.679
10 Palazzetto dello Sport n. 1 Loc.
Serra Murdegu ~ mq 550,00
1.425,92*
11 Palazzetto dello Sport n. 2 Loc.
Serra Murdegu ~ mq 800,00
2.074,07* 23.606
12 Spogliatoi Stadio comunale
Loc. Serra Murdegu ~ mq
300~,00 777,77* 18.674
*Importo di canone annuo di locazione indicato solo ed esclusivamente per permettere alle ditte
APERTO TUTTO L’ANNO
partecipanti di poter calcolare
SALA
CONFERENZE
CLIMATIZZATA CON 100 POSTI E SALETTE
l’importo della cauzione provvisoATTIGUE DOTATE DI ACCESSORI E COMFORT
ria da allegare all’istanza di partecipazione in quanto non è previsto POSSIBILITÀ DI SOGGIORNO E RISTORAZIONE SALE RICEVIMENTI
per gli immobili un canone di lo- LOCALITÀ SPIAGGIA GRANDE- CALASETTA (CA) - SARDEGNA ITALIA
cazione annuo da corrispondere Tel. 0781.810188 - 0781-810153 - 0781.810189 - Fax 0781.810148
all’Amministrazione.
e-mail: [email protected] - www.hotelstelladelsud.com
LOTTO N. 2
1 Centro Servizi P.I.P. Zona ind.le
P.I.P. Mq 980,00 € 5,00/mq
4.900,00
2 Centro Fieristico PALAPIP Zona Ind.le P.I.P. Mq 2500,00 €
5,00/mq 12.500,00
3 Laboratori di transizione Zona
Ind.le P.I.P. Mq 2400,00 €
5,00/mq 12.000,00
4 Capannoni P.I.P. Zona Ind.le
P.I.P. Mq 710,00 € 5,00/mq
3..550,00
Il contratto di locazione dovrà
avere una durata di anni 25, senza
possibilità di proroga. RelativaProvincia di Carbonia Iglesias
mente al Lotto n. 1, quale corrispettivo per la locazione il propoP.zza Caduti di Nassirya, 1 - Tel. 0781 70771 - Fax 0781 72368
Comune di Domusnovas
Sede Comunale: Via Garibaldi, 72 - 09014 - Tel. 0781.8589200 Fax 0781.855808
Sito Ufficiale del Comune (official website): www.comune.carloforte.ca.it
8
Politica
numero 612 del 10 Gennaio 2013
CIRCA 15 MILIONI DI EURO PER LA BONIFICA
SITI MINERARI SULCIS IGLESIENTE GUSPINESE
Marco Massa
La Giunta regionale, sul finire
dell’anno scorso, ha approvato tre impegni di spesa che riguardano bonifiche ambientali nel territorio del Sulcis Iglesiente Guspinese. Complessivamente sono stati impegnati
poco meno di 15 milioni di
euro che andranno ad essere
utilizzati per rimettere in condizioni ottimali siti compromessi dalla trascorsa attività
mineraria ed industriale.
Dei finanziamenti previsti,
6,112 milioni saranno utilizzati per trasferimenti in conto
capitale a Enti delle Amministrazioni locali per il completamento degli interventi di
bonifica nelle aree minerarie
dismesse del Sulcis Iglesiente
Guspinese.
Altri 4 milioni di euro saranno impegnati per la definizio-
ne del programma di interventi di bonifica e recupero
ambientale su siti minerari dismessi; mentre ulteriori 4 milioni di euro andranno a favore del Comune di Portoscuso
per completare gli interventi
del Piano di disinquinamento
del Sulcis Iglesiente e per la
realizzazione di un ulteriore
intervento di bonifica di aree
pubbliche.
Tale impegno supporta il varo
di determinati programmi, già
annunciati nel tempo, ma che
la lentocrazia aveva sempre
rinviato. La bonifica dei siti
minerari compromessi dalla
passata attività mineraria e industriale è stata inserita come
base portante dello sviluppo
del territorio, secondo il “Piano Sulcis”. E a tale riguardo
la Regione, che ha sottoscritto
il richiamato “Piano”, dovrà
dare seguito con sollecitudine
alle sue competenze primarie,
per consentire di gettare le basi sul “nuovo” che l’apposito
Comitato tecnico (Invitalia,
Ministeri Mise e Coesione
Economica, Provincia, Regione e Comuni) stanno elaborando nel corso di serrati impegni congiunti.
La Regione Sardegna aveva
già deliberato con DGR 33/45
del 31/07/2012 la realizzazione dei seguenti interventi
aventi carattere infrastrutturale: Bonifiche aree minerarie,
per un importo pari a 53,840
€/mln; Sito raccolta Valle Rio
S. Giorgio, per un importo pari a 27,382 €/mln; Bonifica ex
Sardamag – S. Antioco , per
un importo pari a 1,000
€/mln; Riduzione inquinamento Valle Rio San Giorgio ,
per un importo pari a 31,710
€/mln; Macro area Montevecchio Levante progetto
stralcio Sito di raccolta, per
un importo pari a 23,500
€/mln; Macro area Montevecchio Ponente progetto stralcio
Sito di raccolta, per un importo pari a 40,236 €/mln: per
un totale di 177,668 €/mln.
Monteponi Fanghi rossi
SINDACO
0781.887811
(Prov. Carbonia Iglesias)
Vice SINDACO
0781.887828
UFFICIO TURISMO
SERVIZI SOCIALI
SPORT SPETTACOLO
DOMUSNOVAS
0781.887813
DALLA MINIERA ABBANDONATA DI MACCIURRU
PARTONO INQUINANTI FANGHI LUNGO IL FIUME
UFFICIO ASSESSORI
0781.887827
CALASETTA - Piazza Belly - Centralino - 0781.88780 www.comune.calasetta.ca.it
La miniera di Macciurru, sito
di piombo argentifero, si trova
nelle vicinanze del centro abitato di Domusnovas. Essa risale al 1869. Dopo alcune concessioni a privati, la miniera
Via Su Pranu, 12
09010 Santadi (CA)
tel. 0781.950127
fax 0781.950012
www.cantinasantadi.it
andò in gestione alla Società
Vieille Montaigne che ottenne
l’esplorazione della zona di
Punta Macciurru. Le ultime
concessionarie furono la Società Anonima di Domusnovas e
la Società Monteponi, dal 1921
al 1937. La miniera venne definitivamente chiusa nel 1971.
La zona, soprattutto per effetto
dei dilavamenti dei fanghi di
flottazione, è attraversata da un
corso d’acqua che trascina minerali pericolosi originati da
mineralizzazioni di galena,
blenda e calcopirite. Questo sito è stato finora scarsamente
sottoposto ad osservazione ambientale perché si trova al riparo del grande traffico. Resta
comunque da valutare attentamente quale potrà essere il
danno che le infiltrazioni sotterranee arrecheranno alle falde
acquifere, assai numerose in
quella zona.
GCS srl - Sa Stoia - 09016 Iglesias (CI) - Tel. 0039.0781.260031 - 260074 Fax 0039.0781.260765
www.maredigrano.com - [email protected] - [email protected]
COSACEM
• INGEGNERIA - FORNITURE
• ENGINEERING - SUPPLIES
• MONTAGGI MECCANICI
ED ELETTROSTRUMENTALI
• MECHANICAL AND ELECTRICAL
INSTRUMENTATION ASSEMBLIES
• MANUTENZIONI
• MAINTENANCE
• GLOBAL SERVICE
• GLOBAL SERVICES
Costruttori soc. coop.
PORTOSCUSO Zona Industriale Strada per Paringianu
Tel. +39.0781.510065 - Fax +39.0781.510604
e-mail: [email protected]
Realtà Locale
CARBONIA
LA CHIUSURA DI ATTIVITA’ COMMERCIALI
CELEBRATA CON SERIA RITUALITA’ FUNEBRE
Pino Piras
Carbonia - La morte di una partita IVA
La curiosità dei passanti è stata
tanta, ma la fiction si discostava poco dalla realtà. L’antivigilia di Capodanno molti operatori commerciali di Carbonia
hanno voluto testimoniare, in
forma assai eclatante, l’annunciata cessazione e chiusura di
una corniceria di via Gramsci
sopraffatta dalla crisi che ha investito non solo la città di Carbonia. Una bara, la corona listata a lutto, mazzi di fiori, un
cittadino in fascia tricolore
(non era il Sindaco), cassinte-
9
numero 612 del 10 Gennaio 2013
grati di industrie col casco da
lavoro: una scena che per qualche verso ha fatto riflettere sul
difficile momento che vivono
le cosiddette “partite Iva”.
Non sono mancate le orazioni
funebri né le testimonianze di
solidarietà verso Simone Satta
(34 anni d’età e con 12 anni di
qualificata attività in via Gramsci) che, prima di chiudere ha
esposto in vetrina un necrologio per la sua attività.
Per tutti i presenti ci sono state
testimonianze di rappresentanti
di categoria, di cassintegrati, di
preoccupata solidarietà da parte di altri operatori del commercio di Carbonia. Toccante è
stata la testimonianza portata
da Ines Zaccarelli, 90 anni,
pioniera del commercio dal dopoguerra.
Dopo le “esequie” celebrate
davanti al negozio, il mesto
corteo funebre ha sfilato in via
Gramsci fino ad arrivare davanti al Municipio dove è stata
deposta la bara “nella quale sono state sigillate le esauste speranze di un giovane operatore
che aveva creduto nel proprio
avvenire e che invece s’è dovuto arrendere per evitare ulteriori penalizzazioni fiscali,
malgrado la sua inconsistente
attività”.
DOPO 130 ANNI LA CRISI HA CANCELLATO
IL RE DEI DISTILLATI “VILLACIDRO MURGIA”
Marco Massa
Dopo 130 anni il Villacidro
Murgia ha sospeso le produzioni. Sia pure con grande
rammarico, ad annunciarlo è
stato Francesco Murgia, Amministratore dell’omonima società, il quale ha parlato, comunque di “momentanea sospensione” delle produzioni.
La paura è che questa storica
pagina commerciale, avviata
dal coraggioso Gonnario Murgia nel 1882 sia destinata ad
essere sepolta.
Il Villacidro Murgia è stato il
simbolo dei distillati di Sardegna. Giallo paglierino o bianco, non importa: il necessario
che fosse Villacidro Murgia.
Fu il grande intuito di Gennaro
Murgia che nel lontano 1882
ebbe l’idea di impiantare a Villacidro una distilleria a vapore
i cui prodotti (alcool, acquavite
speciale, acquavite commerciale, vieux cognac, menta verde) invasero mezza Europa
portando con se il nome di Villacidro e della Sardegna imprenditoriale, quando ancora,
per i Sardi, era difficile confrontarsi coi colossi d’Oltremare.
IL Villacrido Murgia è stato, fino al 2012, un distillato in cui
venivano macerate erbe sarde
(la formula è segreta), con fondo di anice e un filino di zafferano (il colore giallo è dato appunto dalla zafferano). Fino all’annunciata “sospensione”, si
producevano ancora il Villacidro giallo e bianco, l’Amaro
Murgia, il Mirto di Sardegna
per qualche decina di migliaia
di bottiglie annue.
Gli impianti, non più a vapore
come oltre un secolo fa ma a
freddo, nell’ultima fase sono
stati diretti dal bisnipote di
Gennaro Murgia, di nome
Francesco. Essi si trovano in
pieno centro abitato a Villacidro in via Parrocchia. Le produzioni hanno seguito gli stessi
scrupolosi procedimenti della
originaria distillazione, quindi
si passa, in parte all’infusione
di erbe o di mirto per ricavarne
Gonnario Murgia
pregiati prodotti che il mercato
ha imparato ad apprezzare e
dai quali si distacca assai raramente. Ma ciò che sorprende è
che sul finire del 19 secolo ad
operare nel campo dei distillati
in Sardegna non c’era solo
Gennaro Murgia. Erano diversi, infatti i “cognac di Sardegna” gli “amari” ed altri distillati che ebbero anche felici
momenti di mercato. L’unico,
sia pure non senza difficoltà,
che abbia avuto la forza e la
volontà di resistere è stato il
Villacidro Murgia, il quale,
adesso, è costretto a “riposarsi”.
Gonnario Murgia, capostipite
dei distillati sardi, era nato a
Serramanna il 17 febbraio
1861 da un commerciante di
bestiame, Luigi Murgia e da
Antonia Podda. Aveva compiuto gli studi a Cagliari, allievo e poi assistente del fisico
Antonio Pacinotti, inventore
della dinamo (1865). Uscito
dall’Università con la laurea in
chimica farmaceutica e perito
fisico-chimico, si sposò con
Anna Correlli, figlia di notaio.
Si dedicò inizialmente alla professione di farmacista a Muravera, dove però i guadagni non
dovevano essere soddisfacenti,
se dopo qualche tempo si ritrova farmacista a Villacidro. Intorno al 1882 coglie, con la sua
vasta capacità d’informazione,
la grande richiesta di distillati
alcolici di vino che si andava
concretizzando a causa della
distruzione delle vigne per via
della filossera. L’Isola ne era
rimasta momentaneamente
esente. Gennaro Murgia impiantò nel grande fabbricato
vicino alla Fluminera di Villacidro, in una zona ricca di falde acquifere, una distilleria
continua a vapore e costruì capienti vasconi interrati per lo
stoccaggio delle partite di vino
che andava acquistando in giro
per la Sardegna, ancora ricca
di vigneti.
In altro magazzino, sulla sponda opposta del torrente, in una
zona a Nord particolarmente
fresca, vennero realizzati gli
spazi per invecchiare il distillato. Il tutto veniva conservato in
botti di rovere per produrre
brandy che riusciva a competere con i migliori cognac francesi in tutte le fiere d’Europa.
Così gli attestati si susseguivano: Asti, maggio 1898; Parigi,
esposizione 1900; Torino,
1911; Fiume, 1925.
Il nuovo secolo coglie la fabbrica di distillati di Villacidro
in grande vitalità. Alla vigilia
della prima grande guerra l’impero Murgia si era addirittura
diversificato con fabbrica di
sapone e nitroglicerina destinata appunto alla fase bellica. In
quella guerra Gennaro Murgia
perse il figlio Erminio.
Negli anni successivi Gennaro
Murgia, capitano industriale
della Sardegna entrò a far parte
della Società Elettrica Sarda
che contribuì a stendere la prima rete elettrica isolana.
Dal 1923 l’imprenditore di Villacidro delegò i suoi interessi
ai figli Francesco e Peppino. Il
suo precario stato di salute lo
porterà in Toscana dove finirà i
suoi giorni nel 1935 a 74 anni
vissuti assai intensamente, peraltro in una Sardegna non al
meglio di servizi.
Simone Satta
COMUNE DI VILLACIDRO
Prov. Medio Campidano
BANDO DI GARA
AFFIDAMENTO DELLA CONCESSIONE DELLA GESTIONE DEL CHIOSCO NEL PARCO COMUNALE IN LOCALITA’ “SA SPENDULA”
La concessione avrà durata di 5 anni a decorrere dalla data di sottoscrizione del contratto con facoltà dell’Amministrazione Comunale di prorogare la gestione se la normativa lo consentirà. L’importo a base d’asta, a titolo di canone annuo di concessione da versare al Comune di Villacidro, soggetto ad aumento è fissato in € 4.080,00 annui ovvero per l’importo di € 20.400,00 per l’intero periodo di anni 5. Tale importo incrementato dall’aumento di offerta
sarà corrisposto dalla ditta concessionaria tramite c.c.p. in quattro rate trimestrali anticipate. Detto canone sarà aggiornato annualmente in aumento nel limite del 75% della variazione dell’indice dei prezzi al consumo
delle famiglie di operai e impiegati
accertato dall’ISTAT (tenendo come
mese di riferimento quello di stipula
del contratto). I plichi contenenti le
e la relativa documentazione
L’Amministrazione comunale comunica che è stata pubblicata offerte
devono pervenire, a pena di esclusiola graduatoria generale definitiva per l’assegnazione di alloggi ne dalla gara, all’ufficio protocollo
di E.R.P.(Case popolari), Bando 2011/2012.
del Comune di Villacidro, Piazza
La graduatoria comprende: la graduatoria generale (in ordine Municipio, 1 – 09039 Villacidro, endi posizione); le sub-graduatorie speciali (in ordine di posizio- tro e non oltre le ore 13,00 del giorno
ne) relative agli “Anziani”, alle “Giovani Coppie” e agli “Inva- 18/01/2013. Prima seduta pubblica
per l’apertura delle offerte
lidi”; l’elenco delle domande “Escluse”(in ordine alfabetico).
alle ore 10.00 presso il
Le graduatorie sono consultabili presso l’Albo Pretorio e sul si- 21/01/2013
Municipio di Villacidro, Piazza Muto web del Comune nella sezione Bandi e concorsi – Esiti, con- nicipio n.1 09039 Villacidro.
vocazione e graduatorie Bandi, presso la portineria del Palazzo Il Responsabile del Servizio AA.GG.
comunale in piazza Roma e presso gli uffici di A.R.E.A (ex Iacp)
Dott.ssa Graziella Pisci
CARBONIA
GRADUATORIA DEFINITIVA
PER LE CASE POPOLARI
di Carbonia.
COMUNE DI SAN GAVINO
PROV. MEDIO CAMPIDANO
AVVISA
Indagine di mercato, avente ad oggetto l’affidamento dell’esecuzione dei lavori
di P.S.R. - Piano di sviluppo rurale 2007/2013 - asse 1 - misura 125 - azione 125.1
“Manutenzione straordinaria Strada Comunale di Lunamatrona”
Importo dei lavori a corpo € 145.300,00; oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso € 2.906,00 SOMMANO €
148.206,00 oltre IVA nella misura di legge. L’invito sarà esteso ad un numero di imprese pari a 15, per cui, se il numero
delle imprese che hanno presentato richiesta di selezione e risultate idonee è: a. superiore a 15, si procederà al sorteggio
pubblico che avverrà in seduta pubblica, il giorno 15.01.2013 dalle ore 10:00; b. inferiore a 15 e comunque superiore a 5
l’invito sarà esteso a tutte le imprese idonee che hanno manifestato l’interesse; c. inferiore a 5 si inviteranno le ditte candidate senza ulteriore indagine e purché ne abbiano i requisiti; d. resta inteso che la suddetta partecipazione non costituisce prova di possesso dei requisiti generali e speciali richiesti per l’affidamento dei lavori che invece dovrà essere dichiarato dall’interessato ed accertato dal Comune di San Gavino Monreale in occasione della procedura negoziata di affidamento. La manifestazione d’interesse, dovrà essere presentata compilando il modulo di dichiarazione, disponibile sul sito
istituzionale, in lingua italiana, dovrà pervenire, a pena di esclusione, entro le ore 13.00 del giorno 14/01/2013, al seguente indirizzo: Comune di San Gavino Monreale - Area Tecnica - Settore 6 serv.tecn./ed.privata/manutenzioni e patr Via
Trento, 2, 09037 San Gavino Monreale (VS). La manifestazione d’interesse può essere inoltrata a mezzo del servizio postale all’indirizzo ci cui sopra,via fax al seguente numero 070/9375013, tramite pec al seguente indirizzo
[email protected] (indicare nell’oggetto la dicitura dei lavori), a mano presso l’ufficio protocollo
dell’Ente sito in Via Trento, 2 aperto dal lunedì al venerdì dalle 11,00 alle 13,30 e il Lunedì e Mercoledì pomeriggio dalle
15,30 alle 17,30.
Il Responsabile del Servizio
F.to Geom. Pier Luigi MEREU
10
Il territorio del Basso Sulcis
offre sicuramente paesaggi
aventi fascino e spettacolare
bellezza, molto spesso poco
conosciuti. E’ il caso dei rilievi del distretto di Narcao Nuxis, dove sono presenti oltre che insediamenti storicoarcheologici di una certa rilevanza, anche importanti monumenti naturali, in prossimità di significative testimonianze di archeologia industriale, tra cui i complessi minerari di Rosas, Santa Croce,
Sa Marchesa e Monte Tamara.
Del ricco patrimonio naturale
è da annoverare sicuramente
la grotta “Risorgente di Rio
Murtas” nota alle popolazioni
locali come “Galleria di Is
Scintus”. Questa si apre nel
territorio comunale di Narcao,
frazione di Rio Murtas, ubicata in una fascia pedemontana,
distante circa tre chilometri
dal centro di Narcao a ridosso
del complesso collinare di
Monte Sisinni Porru, Monte
Masonis, S’Ega Sa Mardi e
Fundu Moccis, degradanti
verso la valle del Rio Mannu,.
che confluisce sul bacino artificiale di Monte Pranu. Una
delle caratteristiche del centro
urbano è la presenza della sorgente termale di “Mitza de
Perdu Spada” che con i suoi
30° è la più calda del Basso
Sulcis. Sul territorio sono
inoltre presenti alcuni monumenti archeologici, tra cui le
vestigia di alcuni nuraghi,
quello meglio conservato è sicuramente “Perdu Spada”. Esso è costruito da massi ciclopici aventi dimensioni medie
0,70x1,00 m, il diametro delle
torre principale è 5,50 m. Il
monumento si sviluppa verso
S-E con due corpi a piani sfalsati, la lunghezza totale della
struttura è di 17,30 m., per
una larghezza di 6,20 m. e
un’altezza di2,70 m. a valle
della sorgente è presente un
altro nuraghe di tipo complesso a tre lobi, il cui mastio ha
un diametro di 8,00 m. Adiacente il nuraghe Perdu Spada
è presente una grotta a pozzo
denominata “Pozzo Manca”,
attualmente chiuso con un solaio di calcestruzzo. Il suo ingresso è caratterizzato da una
piccola strettoia che si apre a
campana per una profondità
di 27 m. e terminante con un
lago di acqua tiepida.
Realtà Locale
numero 612 del 10 Gennaio 2013
LE BELLEZZE DEL PATRIMONIO NATURALE DI NARCAO
LA GROTTA “SA GALLERIA DE IS SCINTUS”
Roberto Curreli
La grotta “Sa Galleria di is
Scintus” si apre sul versante
ovest della valle dei Rio Canniga, in un’area caratterizzata
da una serie di sprofondamenti (sinkholes), osservati per la
prima volta nel 1989, ricordato per l’eccezionale annata di
siccità, ragion per cui l’ESAF
realizzò una serie di trivellazioni per poter potenziare
l’approvvigionamento idrico
erogato dal bacino artificiale
di Bau Pressiu. L’ingente
emungimento dalle acque, ha
sicuramente fatto sì che si abbassasse il livello della falda
acquifera facendo venire a
mancare la spinta idrostatica
dell’acqua verso l’alto, per cui
sono avvenuti i collassamenti
delle volte di alcune cavità
carsiche esistenti. Questi fenomeni hanno spinto alcuni
speleologi ad esplorare l’area
imbattendosi così nella grotta.
Questa era già ben conosciuta
dalla popolazione locale, poiché durante il secondo conflitto mondiale veniva utilizzata
come rifugio contro i bombardamenti. La frequentazione
della cavità proseguì anche in
tempi successivi, principalmente da curiosi che hanno
distrutto parte delle concrezioni presenti nel suo interno.
Tra gli ambienti presenti nell’ipogeo, viene spesso menzionato “Su Saloni de is
Campanas”, così denominato
per la presenza di alcune gigantesche cortine (vele) di
alabastro che percosse determinano suoni simili all’effetto
acustico delle campane, per
cui i ragazzi, per ottenere que-
sto risultato si divertivano a
scagliare pietre su di esse. Altra particolarità è la presenza
di un laghetto alimentato dalle
acque vadose, che in periodo
estivo tende a prosciugarsi, in
esso vivono particolari organismi, vista la complessità
della grotta, le credenze popolari le davano uno sviluppo
molto esteso con la presenza
di particolari figure fantasiose. L’ipogeo è stato rilevato
nel marzo del 1996 dall’
Unione Speleologica Cagliaritana, questo ha uno sviluppo
di 250 metri, e un dislivello di
-8 metri, è iscritta al Catasto
Regionale delle Grotte della
Sardegna al n° 1362, è carat-
terizzato dalla presenza di
ambienti formati dall’erosione
dell’acqua, alternati ad altri
abbastanza concrezionati, purtroppo parzialmente rovinati
dai tagliatori di concrezioni.
La grotta si è formata nei calcari del Cambriano inferiore,
in vicinanza sono presenti
piccoli fronti di cava, i cui lapidei venivano utilizzati oltre
che per la preparazione di granulati, anche per la produzione della calce, attività testimoniata dalla presenza di vecchi forni per la cottura delle
rocce calcaree, l’ingresso è
costituito da un pozzetto di
circa due metri e mezzo che
prosegue su un piano inclinato abbastanza stretto, in alcuni
punti del soffitto sono presenti brecce ciottolose sia di natura calcarea che silicea, oltrepassato questo cunicolo si
giunge in una grossa sala in
cui sono presenti una serie di
ambienti molto fangosi, anch’essi caratterizzati dalla
presenza di diverse forme erosive, tra cui una bellissima
“condotta forzata”, l’umidità
varia dall’85 al 93% e la temperatura da 14 a 16°C. Le pareti e il soffitto sono spesso
fratturati in varie direzioni,
determinando così un reticolo
complesso di giunti, talora
riempiti da filoncini di quarzo, spesso patinati con ossidi
di ferro e manganese. Gli speleotemi presenti sono principalmente delle belle colate
aventi forma a canna d’organo, stalattiti tabulari con la caratteristica goccia sulla som-
mità e affascinanti cortine,
stalattiti e stalagmiti. Per
quanto riguarda la fauna cavernicola la grotta è ricca di
biodiversità, tra cui una curiosa muffa di colore bruno scuro. Ultimamente e stata segnalata da Giampaolo Merella
presidente del “G.R.S. E.A.
Martel” di Carbonia ed esperto di fauna ipogea, una colonia di Stenasellus assorgiai,
crostacei somiglianti a piccoli
gamberetti caratteristici di
questa cavità. Sono presenti
anche altre specie come numerori esemplari di ragni del
genere Meta, gasteropodi polmonati genere Oxychilus,
Callipodi del genere Callipus,
Polidesmidi del genere Masticonodesmus e acari di specie
non determinata. Nel 2012 lo
stesso Merella è stato premiato a Valencia, dal Museo di
storia naturale di Valencia nel
Concorso Internazionale di
flora e fauna cavernicola, per
la fotografia della Campodea
fragilis, realizzata proprio nella “Risorgente di Rio Murtas”. ”Grazie alla collaborazione principalmente con il
Centro Iglesiente Studi Speleo Archeologici (CISSA) e il
“E.A.Martel” di Carbonia, il
nostro gruppo sta cercando di
rivisitare e apportare ulteriori
studi sulle cavità carsiche del
comprensorio di Nuxis-Narcao” asserisce Antonio Lallai
socio dello Speleo Club Nuxis. E proprio grazie a questi
studi e ricerche si porta avanti
in modo più approfondito la
conoscenza del territorio Sulcitano-Iglesiente.
Realtà Locale
UNA TRAVEL BLOGGER A SPASSO PER LA SARDEGNA
GOLA DEL GORROPPU, IL VENTRE DELLA DEA
Claudia Zedda*
Per la mia personalissima sfidaescursione al Gorroppu ci ha
fatto da guida Claudio della
cooperativa Ghivine. Bene penso io, almeno non dimenticherò
il suo nome, cosa che per altro
mi accade tutte le volte. E’ un
ragazzo di 28 anni, conosce la
zona come le sue tasche e guida
il defender come se non avesse
fatto altro nella vita. Dal cuore
di Dorgali la gola del Gorroppu
non è esattamente vicina e sfido
chiunque a percorrere le strade
che abbiamo attraversato senza
fuori strada e conoscenza del
luogo. La levataccia a grande
sorpresa non mi ha pesato nemmeno per un momento tant’è
che sto prendendo seriamente in
considerazione il fatto di svegliarmi tutti i giorni alle 6.30:
vero è che stare davanti al pc è
cosa ben diversa dal calarsi nel
ventre opalescente della Dea.
Claudio è stato un’ottima guida:
un ragazzo concreto che non ha
perso l’occasione per darci informazioni utili: la vallata di
Oddoene, ci ha spiegato, è la riserva di carburante degli abitanti del posto. Per carburante, è
chiaro, intende il delizioso cannonau che producono in zona. Il
comune in tempi non sospetti,
per dar la possibilità anche ai
più poveri di sopravvivere, diede loro la terra da coltivare: la
vallata di Oddoene è per questo
diventata una culla verde di vitigni e alberi da frutto. Mentre
l’attraversiamo qua e là si intravedono schiene chinate e mani
impegnate nella vendemmia.
Una bella vallata, ci dice Claudio, perché l’umido della notte
rimane sino alle nove del matti-
11
numero 612 del 10 Gennaio 2013
no, favorendo, a quanto si può
notare, l’intera produzione. Caricata l’ultima escursionista
(siamo un gruppetto di 5 persone) puntiamo diritti verso il
ponte di S’abba Arva o Sa Barva come mi è parso essere chiamato comunemente sul posto.
Le pozze d’acqua sono d’un
verde marino, tanto intenso che
pare innaturale, ritoccato in fase
di post produzione da madre natura. E invece no, è tutto vero!
Il fiume che a fine settembre
sembra mansueto e pacato pare
che durante la stagione delle
piogge si inca…voli di brutto,
tant’è che dopo essere stato por-
tato via parecchie volte dalla
corrente, il ponte è stato costruito in cemento e ferro. La stagione scorsa la natura s’è contentata di portar via solamente i passamano laterali, in ferro anch’essi, ma il ponte è ancora lì.
La strada mi pare buona ma i
racconti di Claudio mi fanno
pensare che di lì a breve le cose
peggiorano. In effetti, immediatamente dopo aver superato un
cancello privato, la strada si fa
mulattiera. Ringrazio la Dea
che la nostra guida ci sappia fare con le marce e ci arrampichiamo come una piccola formicuzza spennellata di bianco.
A mezza strada qualcuno urla
“al muflone”: ci affacciamo tutti
e tutti ne vedono uno, due, tre,
addirittura un gruppetto di mufloni che stanno bevendo. Tutti
li vedono, tranne la sottoscritta,
ma Madre Natura con me è
sempre generosa: qualche metro più tardi ne troviamo uno
proprio per strada che manco
troppo spaventato con due salti
si arrampica su per la montagna. Il mio primo incontro ravvicinato con un muflone! Continuiamo a salire e il paesaggio
comincia a somigliare sempre
più a quello intravisto nelle
montagne di Baunei: in fondo
non siamo così distanti: calcare,
macchia mediterranea, lecci e
una quantità praticamente infinita di corbezzoli dai fiori dei
quali la gente del luogo, laboriosa, da sempre estrae il pregiatissimo miele amaro. Par-
cheggiato il defender proseguiamo a piedi per una discesa notevole; il sottobosco è profumato
e ricco: rosmarino, elicriso, ginepri, caprifichi, phillyrea latifolia, cipolla di mare, quella che
nelle nostre zone chiamiamo sa
lua, un’euforbia utilizzata un
tempo per la pesca e pure una
pianta della quale non ricordo il
nome, usata insieme all’erba di
San Giovanni (l’iperico nella
zona) e chissà che altro contro
le bruciature. Sentiamo il rumoreggiare di qualche altro muflone (o forse cinghiale), il passaggio di qualche gatto selvatico, e
lo scampanellio allegro delle
capre scalatrici: meglio, siamo
sotto l’occhio attento della capra più anziana, che controlla
ogni nostro passo! Chiacchierando chiacchierando sprofondiamo giù fin all’ingresso della
Gola: nel bel mezzo del nulla si
incontra, come un’oasi di civiltà, un piccolo info ticket. Mi
domando come diavolo facciano quei ragazzi ogni giorno a
raggiungere la postazione di lavoro! La ragazza è simpatica e
sembra conoscere perfettamente
Claudio che non perde tempo e
avanza: per scendere abbiamo
impiegato quasi un ora, forse di
più. L’ingresso (o l’uscita) del
Gorroppu si fa subito sentire!
E’ silenziosa, e fra le sue pareti
rimbomba il battito di ali di non
so quale uccello. Le pietre calcaree sono pallide e lunari,
bluastre e levigate da milioni di
visitatori che negli anni le han-
no attraversate. Più avanzo più
ho la sensazione d’avvicinarmi
al cuore di una creatura vivente.
E il Gorroppu in fondo è vivo
perché il canyon fra i più profondi d’Europa, ogni anno cambia. A restituirgli forma ci pensa
il Rio Flumineddu che di piccolo quando scorre non deve avere un bel niente visti i massi giganteschi che è capace di trasportare. Quando attraversiamo
noi la Gola il Flumineddu è
drummiu[1], e scorre sotto terra. Il cuore del Canyon lungo
1,5 km lo abbiamo raggiunto
rapidamente: lì le pareti sono
incredibilmente alte, aranciate e
ferrose, colate di scuro quasi
che il cielo notturno, lacrimando le abbia macchiate. Si estendono per 500 metri in altezza e
pare che qualche folle le abbia
pure risalite. Se hai la fortuna
d’essere lasciata sola con il
Gorroppu, la puoi sentire realmente, nel silenzio la sua forza
e vedere mille e una rappresentazione della Dea che ci ha generati tutti. Il letto del fiume pare una spiaggia grossolana di
ciottoli tutti levigati e friabili, su
alcuni dei quali incise si possono trovare le reminiscenze storiche di milioni di anni fa. Sono
rimasta a lungo a guardare il
cielo sprofondata nella Gola del
Gorroppu. La leggenda che racconta di pareti tanto alte da mostrare il cielo notturno anche
durante il giorno è appunto solo
leggenda, ma mi sono gustata la
corsa delle nuvole che andavano da una parete all’altra del canyon mentre nel suo fondo non
si muoveva una mosca: solo il
cuore della Dea Madre pulsava.
Non ho trovato nemmeno la felce maschio, il cui fiore se raccolto di notte a mezzanotte regala la possibilità di fuggire per
sempre alla giustizia, o rende
dannatamente ricchi. Al posto
del felce maschio ho intravisto
la Aquilegia nuragica o Aquilegia di Gorropu: cresce solo nella Gola più suggestiva di Sardegna ed è fra le 50 specie più a
rischio estinzione in tutto il Mediterraneo.
Con un certo dispiacere ho salutato quel mondo misterioso, il
tasso e la Phillyrea latifolia millenari e mi sono dedicata alla risalita (una faticaccia che non te
la racconto).
Di me ho lasciato un pezzo di
cuore nel fondo del Gorroppu,
si sé il Gorroppu ha lasciato un
pezzo di vita nel mio cuore. Su
d’una vetta panoramica, riparati
dal sole, Claudio ci ha servito
un delizioso pranzo a base di
moddizzosu (il tipico pane locale), salsiccia e formaggio. Il
cannonau non poteva certo
mancare! 40 euro davvero ben
spese!
* Tottus in pari
CAMPAGNA ABBONAMENTI 2013
“GAZZETTA DEL SULCIS IGLESIENTE”
NON PERDERE TEMPO E ABBONATI AL GIORNALE
IL GIORNALE NEL 2012 È CRESCIUTO
GRAZIE AL TUO CONTRIBUTO
RICEVERAI IL GIORNALE A CASA TUA E RISPARMIERAI
SE HAI UN PARENTE O AMICO FUORI SARDEGNA
REGALAGLI UN ABBONAMENTO
CHE FARA’ SEMPRE PIACERE
EDIZIONI SULCIS sas
ccp n° 43296169
12
Realtà Locale
numero 612 del 10 Gennaio 2013
E’ SUPERVISORE ALITALIA
SPAZIO AGLI EMIGRATI
Consuelo Cannas
IL MEMORIAL PER ROMANO AUGUSTO MOTZO
DEL CIRCOLO “ELEONORA D’ARBOREA” DI PESARO
RICORDI E PROPOSTE DI SARDITA’ AUTENTICA
NELLO SCALO AEROPORTUALE DI HEATHROW
ALESSIO GAGGIOLI DA CARBONIA A LONDRA
Il sogno di tutti: viaggiare. Per Alessio Gaggioli,
36enne di Carbonia, è una grossa opportunità ma
soprattutto un lavoro. Che lo ha portato a lasciare la Sardegna. Alessio vive a Londra da 5 anni,
come supervisore Alitalia nello scalo aeroportuale di Heathrow. Dopo aver completato il percorso
Isef a Cagliari, studia osteopatia-posturologia
clinica a Roma. In Sardegna si trovava bene ma
lavoro non ce n’era: “Ero vicino ai miei affetti,
impegnato in ambito sportivo. Ma anche schiavo
di precarietà a 360 gradi, sia in Alitalia che nei
centri fitness presso i quali lavoravo”. Così, a
malincuore, via dall’isola: “Alitalia non partecipò all’asta per la continuità territoriale, ahimè
situazione nuovamente attuale, e decise di chiudere il ramo d’azienda presso lo scalo aeroportuale cagliaritano. La stessa Alitalia mi propose
di restare in azienda offrendomi due possibilità:
Roma o Londra. Scelsi l’estero, senza mai pentirmi, anzi”. Una volta in territorio inglese, Alessio
vive un netto cambiamento aziendale: “A Londra
ho avuto la possibilità di un avanzamento di carriera prima impensabile. Nella gestione italiana
Alessio Gaggioli
di Alitalia tutto avviene solo per anzianità. Dal
contratto a tempo indeterminato alle cariche”.
La sua giornata tipo è piena di impegni: “Mi alzo prestissimo, inizio a lavorare spesso alle 4, ma
anche nei giorni di riposo sono un ‘early bird’.
Poi mi dedico alla palestra e alla mia grande passione, la fotografia”. Per Alessio l’amore è sardo. Infatti la sua compagna lo raggiunge a Londra poco dopo: “La mia compagna è sarda, lavora a Londra come architetto presso una prestigiosissima compagnia di architettura. Mi ha seguito dopo due mesi dalla mia partenza e si è affermata in tempi inimmaginabili prima. Abbiamo
conosciuto la meritocrazia”. Questo lavoro è anche un’opportunità di girare il mondo: “Viaggio
semplicemente grazie alle ferie. Lavoro 6 giorni di seguito e riposo 3. Pertanto con 6 giorni di
ferie ho a disposizione 12 giorni. Le facilitazioni di viaggio sono i cosiddetti ID (Industry Discount) Tickets, che permettono ai dipendenti delle compagnie aeree di pagare il 10% della tariffa, più le tasse. I biglietti non hanno diritto alcuno alla prenotazione: si parte solo se c’è disponibilità sui voli”. Visita tanti paesi affascinanti che gli rimangono nel cuore: “Amo visceralmente il
Sudafrica, ma anche l’Australia, ho avuto delle splendide esperienze ovunque. Amo la scoperta e
il poter viaggiare ora, dopo averlo fatto senza soluzione di continuità nei miei anni sportivi. Costituiscono uno stimolo costante. Il prossimo viaggio sarà in Canada, andrò a vedere le balene.
L’ultimo è stato in Brasile”. Durante i suoi viaggi non mancano di certo avvenimenti ed esperienze curiose: “Probabilmente mi hanno scioccato i bambini cinesi, che vestono pantaloni con
lo spacco e fanno i bisognini ovunque, semplicemente chinandosi. A Pingyao, dentro una bottega, un bimbo ha fatto la sua popò sulle mie scarpe. E poi ci sono i treni cinesi, tra Xian e Pingyao ho passato 15 ore in condizioni disumane (posto in piedi) e densità esagerata, c’erano persone arrampicate ovunque”.
Luigi Lilliu
L’Associazione Culturale Sarda “Eleonora d’Arborea” di Pesaro ha organizzato un “Memorial”
dedicato al socio e amico Romano Augusto
Motzo, scomparso nell’agosto 2011, che ha avuto luogo nello Studio e Galleria d’Arte “Florio”,
Via Petrucci di Pesaro, dal 1° al 9 dicembre
2012.
L’evento ha suscitato grande interesse, in quanto
il Romano era un personaggio molto conosciuto
per il suo stravagante eclettismo culturale, artistico e sociale, che veniva esaltato maggiormente nella storica Via Gavardini di Pesaro, all’interno del suo negozio di prodotti sardi, che di
fatto era diventato un vero e proprio “cenacolo
culturale” frequentato da tantissime persone che
in quel luogo consumavano i profumi, i sapori
ed il fascino della Sardegna, dispensati dal particolare ambiente e dalla verve intrattenitrice di
Romano. Di formazione umanistica - laureato in
sociologia e già emigrato in Germania, dove
aveva insegnato lingua italiana ed era stato dirigente presso la Federazione dei Circoli sardi Romano calamitava l’attenzione generale e
coinvolgeva chiunque nel suo disquisire di arte,
letteratura e soprattutto poesia, perchè la sua vita
stessa era poetica e sia quando raccontava delle
singolari esperienze personali, che quando scriveva, o declamava liriche tradotte anche in tedesco, o parlava di cinema (aveva interpretato la
parte del frate inquisitore in un filmato divulgato
da Voyager), era un vero piacere starci insieme.
Romano era tutto questo e molto altro, per generosità, per amore verso il prossimo e nei confronti della sua natia Sardegna, di cui parlava facendotela sentire sempre più bella, reale e vicina, insomma portandotici dentro.
Quest’iniziativa è stata degnamente supportata
da altre due manifestazioni parallele di analoga
Trapezisti della vita, acrobati,
funamboli lo si diventa un po’
tutti, in tempi di precarietà. Ma
Elena Zanzu, trentenne di Capoterra, occhi che sanno di cielo intenso, delle discipline aeree è una vera professionista.
Dai circuiti dell’underground e
dei teknoraves bolognese, dove
diciottenne si trasferisce per
proseguire gli studi, grazie a
due borse di studio arriva in
Canada, per specializzarsi in
trapezio oscillante con l’eccezionale maestro russo Victor
Fomine, passando per il Belgio.
È a Bruxelles che scopre, e frequenta, le arti circensi. L’innamoramento con il trapezio - un
colpo di fulmine subito ricambiato – porta Elena a diventare
insegnante di discipline aeree,
ufficialmente diplomata alla
scuola nazionale di circo di
Montreal, e a laurearsi a pieni
voti in filosofia a Bologna, con
una tesi su Il Trapezio Oscillante. Storie di Circo nell’Aria.
Cose che accadono, a chi non si
accontenta di avere la testa tra
le nuvole, ma si intestardisce a
portare in alto il corpo intero.
Da bambina, è vero, voleva fare l’astronauta. Ma poi si è aggiunta la necessità dell’arte.
Così oggi Elena, multilingue
che oltre all’italiano parla spagnolo, inglese, russo e francese,
ha inventato il suo palcoscenico
ideale a sette metri d’altezza, di
qua e di là dell’oceano. In Sardegna, a casa, torna molto spesso: “La Sardegna mi ha dato
durata e nello stesso luogo, costituite dalla proiezione, a ciclo continuo, di un documentario
promozionale della cultura, arte, tradizione, economia e turismo della Sardegna ed in particolare
da una mostra di pittura e sculture dei noti artisti
sardi Pino Mascia, Francesca Carta e Paolo Soro, tutti anche docenti dell’Accademia di Belle
Arti di Urbino, completata da pregevoli incisioni
dell’altro sardo Gustavo Pesarin, nativo di Pozzomaggiore. Si tratta di artisti molto celebrati
per la loro qualità e quantità produttiva, protagonisti di numerose mostre di successo in ambito
regionale e nazionale. Le loro opere sono presenti presso pubbliche istituzioni e diffuse fra i
privati collezionisti. La mostra ha destato notevole richiamo ed è stata visitata e fotografata
persino da un gruppo spagnolo di passaggio per
un rendez-vous europeo. In pratica possiamo
considerare tre eventi in uno e l’inaugurazione,
preceduta, fra l’altro, da un articolo sulla pagina
culturale de “il Resto del Carlino” con l’esortazione “DA NON PERDERE”, è stata un vero e
proprio trionfo. Il pubblico è stato, altresì, deliziato dalla straordinaria performance di Matteo
Giardini, che ha recitato alcune poesie di Romano Augusto Motzo ed ha incantato con dissertazioni letterarie e riferimenti a Grazia Deledda, in
quanto egli è direttore artistico de “Il Ritorno
della Poesia”: drammaturgie da Grazia Deledda
a Ungaretti e Luzi. In conclusione, l’evento va
annoverato tra quelli che convogliano viva simpatia verso la locale comunità dei sardi e la Sardegna in generale, con il riscontro di una considerevole partecipazione dei cittadini interessati a
tutto ciò che è espressione rappresentativa dell’isola, il cui valore identitario si integra perfettamente nel contesto della cultura nazionale e
multietnica.
DALLA SARDEGNA AL CANADA
TRAPEZISTA NELLA VITA E NEI CIRCHI
ELENA ZANZU, ACROBATA DEL VOLO
Giulia Clarkson
l’imprinting. I suoi odori, colori
e suoni viaggiano con me. Sono felice di venire da un’isola
che il mare separa dal resto del
mondo. Ma il mare unisce anche, e quando guardo l’oceano
immagino che quell’acqua arrivi a bagnare anche la mia isola.
Volando sul trapezio ho la fortuna di girare il mondo e incontrare la gente più disparata. Nel
circo, la condivisione del rischio ci porta a conoscerci senza convenevoli. Per questo possono nascere amicizie profonde
in pochi istanti e il circo è un
po’ una famiglia”. Tuttavia è
non solo questo. Al fondo c’è
anche un pensiero etico, dallo
sfondo politico: “penso che il
potere di trasformazione delle
arti sia enorme, e che il corpo
possa essere un veicolo per la
creazione di un’emozione trasformatrice. Questa è la pulsione che mi fa spiccare il volo.
L’entertainment, le performance per i grandi eventi finanziati
dalle multinazionali dedite allo
sfruttamento e alla discriminazione sociale, sono un modo di
fare circo nel quale non mi ritrovo affatto”. Infatti Elena, artista a tutto tondo, anche quando suona (la tromba) o canta lo
fa all’interno di quello “straordinario progetto di musica sociale” che è la Banda Roncati a
Bologna, il Chaotic Ensemble a
Montreal, e un coro di protesta
a Barcellona. La giornata di
Elena è faticosa, variegata: tante ore di prova al trapezio, ma
anche danza, musica, preparazione fisica, improvvisazione,
personaggi, scrittura, sperimentazione. Spesso inizia la mattina presto e finisce la sera tardi.
Poi ci sono gli spostamenti, i
viaggi, i montaggi, le prove luci e gli spettacoli. E non mancano le sfide: “una volta, in
Messico ho fatto uno spettacolo
di trapezio oscillante con una
maschera che m’impediva quasi completamente la vista. È
stato molto emozionante - e un
po’ mistico direi - dopo ogni
salto e piroetta ritrovare il trapezio nelle mie mani”. Né si
fanno desiderare gli imprevisti:
“ai controlli di sicurezza dell’aeroporto di Parigi una volta
hanno distrutto un pezzo del
trapezio considerandolo oggetto contundente”. Altro effetto
dei tempi: le esigenze della sicurezza non risparmiano neppure le ali degli angeli.
PROVINCIA MEDIO CAMPIDANO
INDAGINE DI MERCATO
Lula - Sos Enattos
Per le prenotazioni telefonare al servizio visite:
tel. 0781.491300 - fax 0781.491395
o via e-mail: [email protected]
www.igeaspa.it
Affidamento dell’esecuzione dei lavori denominati “Interventi ambientali in area Sic Monte Arcuentu Riu Piscinas - POR Sardegna 2000/2006 - Asse I - Misura 1.5”.
IMPORTO A BASE DI GARA
Importo dei lavori a corpo € 279.162,27 - Importo oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso €
16.461,49 SOMMANO € 295.623,76 - Oltre IVA nella misura di legge La manifestazione d’interesse,
dovrà essere presentata compilando il modulo di dichiarazione, disponibile sul sito istituzionale, in lingua italiana, dovrà pervenire, a pena di esclusione, entro le ore 13.00 del giorno 14.01.2013, al seguente indirizzo: Provincia del Medio Campidano - Area Tecnica - Servizio Ambiente, Via Paganini 22,
09025 Sanluri (VS). La manifestazione d’interesse può essere inoltrata a mezzo del servizio postale
all’indirizzo ci cui sopra,via fax al seguente numero 070/9370383, tramite pec al seguente indirizzo [email protected] (indicare nell’oggetto la dicitura dei lavori), a mano
presso l’ufficio protocollo dell’Ente sito in Via Paganini 22 aperto dal lunedì al venerdì dalle 10,00 alle
13,00 e il martedì pomeriggio dalle 15,30 alle 17,30.
Il Dirigente F.to Ing. Pierandrea Bandinu
Storia e Personaggi
Il primo Maestro Venerabile della serie è Antonio Armeni – che
viene da una remota emigrazione italo-greca – e primo Oratore
è Federico Mereu. L’istallazione
delle cariche avvenne il 28 dicembre 1891.
Giungono da Cagliari, per l’occasione, alcuni illustri Fratelli
delegati del Gran Maestro e in
rappresentanza della loggia Madre: Pietro Pellizzari, rettore del
Convitto Nazionale di via Manno, Luigi Vaccani, professore siciliano dell’Istituto Tecnico
Martini, Cesare Sbragia, farmacista lucchese in piazza Yenne e
prossimo Venerabile della Sigismondo Arquer, il quale quando
consacrerà a sua volta, a Cagliari, un maggiore e migliore Tempio, nel 1896, avrà fra gli ospiti
privilegiati giusto i carolini…
Bei discorsi, molto entusiasmo,
e la conclusione allo stabilimento del Fratello Bernard per un
banchetto coi fiocchi e tanti
brindisi. Apre i lavori il Fratello
Pellizzari, accolto nel Tempio
sotto la rituale volta d’acciaio,
formata dall’incrocio delle spade
dei Maestri presenti; l’Esperto
gli ha porto tre Maglietti, simbolo di ogni comando; gli altri
ospiti sono stati fatti accomodare
sopra cuscini di velluto cremisi.
Segue il giuramento del Venerabile eletto e dell’intera compagine: obbedienza e fedeltà alle Costituzioni Generali della Massoneria italiana, agli Statuti del Rito Scozzese Antico e Accettato,
ed a quelli del Grande Oriente.
Ogni Dignitario indossa il collare con le proprie insegne; tutti si
dispongono all’ordine di Apprendista, tanto all’Oriente
quanto nelle colonne di Settentrione e di Meridione. Si avverte
l’emozione del momento, palpabile l’amore di tutti per l’Istituzione universale.
Da parte del Fr. Pellizzari viene
l’encomio per la diligenza dei
fondatori: ogni cosa è perfetta, a
cominciare dall’organizzazione
dello spazio rituale. Le colonne
e gli scanni piramidali a base di
triangolo dei Dignitari ed Ufficiali di loggia sono tutti di colore del marmo; le rastrelliere per
le spade, infisse sulle pareti, rispecchiano «quelle che si ammirano sulle navi da guerra»; all’Oriente – dov’è la postazione
del Maestro Venerabile – un baldacchino di color celeste sormontato da un cornicione dorato
reca il Delta con l’occhio di Dio
e la divisa AGDGADU, Alla
Gloria Del Grande Architetto
Dell’Universo.
Sull’ara il Vangelo, la Squadra
ed il Compasso: il cronista della
Rivista della Massoneria Italiana, che ne darà conto, osserva
anche questo: che «la severa
semplicità di questo Tempio ricorda, a chi varca le sue colonne, i primi tempi del Cristianesimo, quando i precetti dell’Uomo
che l’accesa fantasia degli orientali divinizzò, insegnavano
l’amore l’umiltà ed il perdono».
Prende la parola l’Oratore Federico Mereu, massone di antica
iniziazione e padre di un Artiere
– Ettore, carolino di nascita anche lui – che sarà accolto nella
Ugolino iglesiente, quella risorta
nel 1898. Il suo è un discorso
solenne. Acuti a parte, vola alto
il Fr. Mereu alludendo alle tensioni internazionali di quei mesi
lì, al «cancro segreto (che) corrode il cuore della vecchia Europa. Al pacifico apostolato del
pensiero promosso e diretto dall’arbitrato della pace, chiusa in
un cerchio di ferro, essa risponde fabbricando armi ed assoldando armati. I grandi ideali, le
idee umanitarie sono dighe di
giunco davanti alla procella che
si avanza. Gli eserciti stanziali,
questa terribile necessità dei
tempi, dissanguano i popoli. La
balda e fiera gioventù su cui riposano le speranze delle famiglie e della patria sottratta alle
cure dei campi, delle officine,
dei commerci e degli studi severi, assottiglia ogni giorno la classe dei produttori e corre ad in-
numero 612 del 10 Gennaio 2013
LA LOGGIA “CUORE E CARATTERE”
ALL’ORIENTE DI CARLOFORTE 1891-1909
di Gianfranco Murtas
grossare l’immensa falange dei
parassiti. Conseguenza logica di
questi enormi tributi di danaro e
di sangue, imposti colle bajonette ai popoli, di questo pazzo traviamento dei Governi liberticidi
sono le perturbazioni sociali che,
latenti oggi, minacciano domani
d’irrompere apertamente»…
Ancora: «Alla terribile associazione degli internazionalisti fondata da Carlo Marx che rinnegava i vincoli più sacri che ci legano alla famiglia, alla patria ed all’umanità, è succeduto un socialismo selvaggio che minaccia
d’invadere e di sconvolgere tutti
gli ordinamenti. Il gesuitismo
che sotto il pontificato di Pio IX
fu messo al bando dal Vaticano,
coll’assunzione alla tiara di Leone XIII riprese lena e vigore. Gli
emissari segreti di questa terribile Compagnia sparsi sulla superficie del globo sono la causa latente di molti di quei fenomeni
che non lasciano progredire il
carro della civiltà e del progresso». Non può dirsi che i giudizi
del Fratello Oratore siano da
niente! Secondo lui, il cattolicesimo rappresenta la sconfitta
della libertà di coscienza. E può
esserci misfatto peggiore di questo? A Carloforte, nel nuovo
Tempio massonico prossimo allo stabilimento di Armellin, risuonano quella sera queste parole… Parla poi il Delegato installante: «Voi non siete convenuti
qui per sete di ambizione, per
amore di guadagno, od altre passioni – dice –; ma, infervorati da
un gagliardo sentimento di amore per tutte le sofferenze e miserie dell’umanità; innamorati della splendida luce del vero, che,
al di sopra di tutti gli interessi e
le vanità mondane, ha fatto balenare alla vostra intelligenza un
bene supremo, in cui tutte le differenze si agguagliano e tutti gli
affanni e le miserie della vita si
dileguano. In questi sentimenti,
vi siete amorosamente cercati
l’un l’altro, studiati, indagati nei
vostri intimi pensieri ed affetti, e
trovati degni gli uni degli altri…». Rappresentante anche
della loggia Madre osserva a
questo punto il Fr. Pellizzari:
«nel distaccarvi da noi, ci avete
dati pegni sicuri di amicizia, di
fede, e di quella schietta armonia
di pensieri e di opere, che ci lega
saldamente in un’azione comune… Noi, dunque, ci manterremo sempre nei più amichevoli e
fraterni rapporti con voi; e siamo
certi che non vorrete mai scordare gli affettuosi sensi di filialità…».
E ancora: «Vi lasciamo liberi di
operare come meglio stimerete,
poiché ciascuno di noi deve avere la sua parte di utilità e di responsabilità sulla terra. Liberi,
dico, a patto però che vi teniate
sempre uniti con noi in uno sforzo comune, e lavoriate ad organizzare dovunque quello scambievole soccorso, che mira costantemente al sollievo dei mali,
che affiggono la misera umanità.
Predicate dovunque l’amore del
vostro paese…; diffondete il
sentimento vivo dell’indipendenza col mezzo della istruzione, del lavoro e degli interessi
organizzati. Provocate per quanto sta in voi e sostenete le opere
di comune solidarietà; lavorate a
distruggere l’eterno antagonismo delle diverse classi di cittadini, e i pregiudizi che mantengono ancora divise e nemiche le
nazioni tra di loro…».
Un discorso evidentemente
complesso, attento anche alla
temperie sociale di quella fine di
secolo. Ed ecco come, a questo
punto, declina i caratteri: «…
una istituzione che non aspetta il
paradiso in pagamento del bene
che fa, ma trova largo compenso
a se stessa nel bene operato».
Immanenza non trascendenza,
anche se è vero che i massoni
credono come punti fermi, come
landmarks, nel Grande Architetto dell’Universo e nella immortalità dell’anima. E dunque anche nella trascendenza. Solo che
non si fa il bene per averne un
premio domani, ma un premio
oggi dalla propria coscienza».
I nomi dei grandi al cui esempio
guardare sono un’infinità, e
spesso nelle logge li si evoca.
Anche quel 28 dicembre 1891, a
Carloforte, furono evocati, frugando fra discipline ed attività le
più diverse dei secoli remoti come di quelli più prossimi: Colombo, Galileo, Newton, Volta,
Stephenson – quello della locomotiva a vapore –, Socrate e
Cristo, i martiri della Chiesa da
Savonarola a Giovanni Huss, da
Giordano Bruno a Campanella
alle altre vittime dell’Inquisizione, i campioni del progresso e
della libertà, e i gloriosi utopisti
del nostro riscatto nazionale, da
Maroncelli e Silvio Pellico a
Mazzini e Settembrini, dai Fratelli Bandiera ai Cairoli, ai caduti di Villaglori e Sapri, all’eroe
leggendario di Montevideo e
Aspromonte e Mentana Giuseppe Garibaldi, Gran Maestro onorario… Giusta chiosa: «ciò che
oggi può parere assurdo, paradossale, domani diventerà realtà.
Chi vi avrebbe detto un secolo,
80, 60 anni fa, che un giorno i
monti si appianerebbero, i confini delle nazioni sparirebbero, e
che il pensiero veloce come un
lampo percorrerebbe su di un filo di ferro tutta la vasta superficie della terra, valicando intatto i
mari e gli oceani? Che l’uomo
non conoscerebbe più distanze, e
in pochi dì potrebbe compiere
sulle vaporiere il giro dell’orbe
terraqueo? Che, in fine, navigherebbe per l’aria, come l’acqua,
disputando il volo agli uccelli?
Chi mai vi avrebbe osato vaticinare che i potere temporale dei
preti sarebbe caduto, che la Roma eterna dei papi sarebbe divenuta la capitale d’Italia? Eppur
tutto questo è divenuto realtà in
meno d’un secolo».
Un discorso, questo del Fratello
Pellizzari, lungo ma ascoltato in
un silenzio religioso e salutato
alla fine con le batterie di gioia.
Egli consegna quindi il Maglietto al Venerabile Armeni. Tutti
passano poi al banchetto e ai
brindisi, un modo anche quello
di lavorare, perché impegnativo
dei sentimenti: brindisi al Gran
Maestro dell’Ordine e Sovrano
Gran Commendatore Adriano
Lemmi; al Venerabile della rispettabile Loggia Arquer Eugenio Pernis ed ai Delegati; al Venerabile della Cuore e Carattere,
nonché – data la presenza, fra i
fondatori di questa, di un francese ed uno svizzero –, «alla gloria
della Francia repubblicana, patria della rivoluzione che… proclamò i diritti dell’uomo», e di
Victor Hugo; e alla gloria della
libera Elvezia «che fu la culla
dell’Arbitrato della pace, e che
negli anni del servaggio e della
dominazione straniera fu l’asilo
sacro ed inviolabile dei profughi
italiani e di Giuseppe Mazzini».
Parole anche queste dell’Oratore
Mereu. Da subito l’officina si
mette all’opera e prende parte
anche alle azioni di solidarietà e
partecipazione patriottica che
con tanta frequenza si promuovono allora, e coinvolgono un
po’ l’intera rete delle logge.
L’elenco è lunghissimo.
Gli iniziati nel quasi decennio
che arriva al 1900 raddoppiano
press’a poco il numero dei fondatori: giungono il commerciante Pietro La Picca, il negoziante
Giacomo Tassara, l’impresario
Giuseppe Ferrando – tutti e tre
carlofortini doc –, il farmacista
Antonio Demartis e l’agente
consolare Enrico Crickboom, i
commercianti Agostino, Gregorio e Pasquale Napoleone, il
meccanico di origini francesi Ernest Gerard, il notaio e prossimo
sindaco Emanuele Armeni – figlio del fondatore e primo Venerabile Antonio, unitamente al negoziante, pure lui carolino di nascita, Antonio Penco.
Altri si aggiungono nel lustro o
poco più quanto ancora dura
l’officina. Si possono elencare
rapidamente: Pericle Baccari,
origini in Civitavecchia; il figlio
di Armellin, Alessandro, giovane
di 23 anni all’iniziazione, collaboratore del padre allo stabilimento; Antonio Buzzo e Pasquale Casanova, entrambi carolini, negoziante il primo e impiegato il secondo; Angelo Cherchi,
cancelliere della pretura, ed Arturo Cosentino orologiaio di nascita pugliese; il figlio di Giuseppe Ferrando, il giovane Antonio, enotecnico; qualche altro
Napoleone ad infoltire la schiera: Aurelio medico, Giuseppe
commerciante, Virgilio impresa-
rio; e ancora Giovanni Rapallo e
Giorgio Rivano, entrambi commercianti, e Taddeo Taddei macchinista delle ferrovie… L’orientamento politico generale dell’officina è liberal-progressista,
tant’è che non manca né l’appoggio né il diretto impegno in
diverse gare elettorali, fra cui
più scoperta quella amministrativa del 1893. Ed è la stessa Rivista della Massoneria Italiana a
dire il compiacimento dell’Ordine. In almeno un’altra occasione
la Rivista ha sottolineato l’apprezzamento per l’attivismo della Fratellanza locale: «Modesta,
prudente, operosa ha raccolto
nelle sue colonne il fior fiore
della cittadinanza ed ha ottenuto
successi importantissimi che l’hanno resa rispettata e benedetta
da quanti amano gli uomini caritatevoli e sinceramente dediti al
bene ed al progresso dell’umanità». E’ il 1894. Press’a poco di
quegli anni, meriterebbe ricordare l’organizzazione dei festeggiamenti della santa ricorrenza
del 20 Settembre. Su spinta decisiva dell’officina, sono allestiti
a Carloforte, tanto nel ’96 quanto nel ’97, concerti e spettacoli
all’aperto – non mancano neppure le regate a remi –, e altresì
una conferenza al Circolo commerciale. Memorabile la parteci-
13
pazione popolare…
Altro ancora si potrebbe citare,
come le accoglienze ai giovani
del Circolo Universitario che nel
1899 vengono qui ad assistere
alla mattanza dei tonni…
Degli anni successivi si può ancora ricordare – è il 1902 – la
partecipazione della loggia al
pellegrinaggio garibaldino organizzato alla volta di Caprera.
Moltissimi i massoni che non
vogliono mancare. E numerosi
anche quelli che, nel 1905 e due
anni dopo ancora, partecipano
alle iniziative, sul versante piuttosto filantropico, nel nome di
Giuseppe Mazzini e nuovamente
di Giuseppe Garibaldi nel centenario della rispettiva nascita. Il
20 settembre 1908 una rappresentanza della Cuore e Carattere
è a Tempio Pausania dove si celebra il primo (e unico) congresso regionale del Libero Pensiero.
Presenti numerosi anticlericali,
sardi e non, e una discreta pattuglia di Fratelli delle varie logge
isolane. Il declino, che pur si intravvede già da qualche tempo,
viene riconosciuto formalmente
con l’abbattimento delle Colonne nel 1909. Qualche carolino
entra, in quel periodo, in carico
alla Ugolino iglesiente risorta
nel 1898…
14
Cultura
numero 612 del 10 Gennaio 2013
TERRALBA
GRANDE SERATA CULTURALE ALLA CASA MUSEO ELISEO
LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO “CROCIFISSI PROCESSIONALI”
Gian Piero Pinna
Nella Casa Museo Pinacoteca
Eliseo di Terralba, grande serata culturale per la presentazione del libro “Crocifissi Processionali - Diocesi Ales Terralba”, di Eliseo Lilliu, per la
presenza di numerose autorità
tra i quali il Vescovo di Ales
Monsignor Giovanni Dettori e
il Vice Presidente della Provincia di Oristano Emanuele
Cera, il Sindaco di Terralba,
Pietro Paolo Piras, l’Assessore
alla Cultura, Stefano Siddi. Ha
presentato la serata il giornalista Gianfranco Corda, direttore di Terralba Ieri & Oggi, che
ha introdotto la serata presentando tutti gli ospiti e i relatori, hanno fatto da degna cornice all’evento anche le Confraternite del Rosario e della Pietà, con un antico e pregevole
crocifisso astile d’argento,
conservato nella cattedrale di
Terralba. Dotta e molto esauriente il discorso fatto da
Monsignor Dettori, che si è
detto meravigliato di aver trovato tanta ricchezza di crocifissi astili nella Diocesi di Terralba – Ales, quando arrivò
nella sua nuova destinazione,
proveniente da quella di Ozieri: “Nella Diocesi di Ozieri,
c’era un solo crocifisso astile
processionale, conservato ge-
losamente in una cassaforte
della Cattedrale, qui mi son reso conto che ogni Chiesa, o
quasi, aveva il suo prezioso
crocifisso processionale ed ecco perché ho incoraggiato Eliseo a intraprendere questo lavoro, che grazie anche al generoso contributo dell’Amministrazione comunale di Terralba, si è potuto realizzare”,
Ha sottolineato il presule durante il suo intervento. Molto
soddisfatto anche il Sindaco di
Terralba, Pietro Paolo Piras,
che oltre i ringraziamenti a coloro che hanno agevolato e reso possibile quel complesso
lavoro di ricerca, ha messo in
evidenza i molti eventi culturali che stanno animando Terralba in quest’ultimo periodo.
Grande interesse ha suscitato
anche la notizia data dall’Assessore alla Cultura Stefano
Siddi, durante il suo intervento, che nell’incoraggiare simili
iniziative che permettono di
conservare la memoria storica
del territorio, ha accennato anche ad alcuni episodi non molto edificanti del passato, quando, per l’insipienza di qualcuno, è stata completamente distrutta un’antica chiesa terralbese, sottolineando che però
“grazie a un lavoro di ricerca
SINGOLARE CAPODANNO
“SULLA VIA DI S. BARBARA”
Sono stati sei giorni (dal
29 dicembre al quattro
gennaio) di cammino nel
cuore del Parco Geominerario della Sardegna. La
Via di Santa Barbara è
stato un itinerario storico,
culturale, ambientale e religioso nel Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna riconosciuto dall’Unesco che,
partito dalla città di Iglesias, ha consentito di percorrere per intero il vecchio bacino minerario del
Sulcis Iglesiente Guspinese, nella Sardegna Sud
Occidentale, attraverso un
percorso di oltre 250 Km
alla scoperta della terra più antica d’Italia.
La Via di Santa Barbara si sviluppa lungo gli antichi cammini
minerari consentendo ai turisti-escursionisti-pellegrini di raggiungere gli edifici di culto dedicati alla Santa Patrona dei minatori per conservare la memoria di una grande tradizione civile e religiosa che ha caratterizzato nei secoli l’aggregazione sociale e spirituale dei minatori e delle loro famiglie, fino a diventare in tutto il mondo il simbolo identitario della gente di
miniera. Attraverso i luoghi di culto dedicati a Santa Barbara si
sono potuti riscoprire i cammini storici delle miniere costituiti
dai sentieri percorsi dai minatori per recarsi nei posti di lavoro
e dalle vecchie mulattiere e ferrovie realizzate in passato per il
trasporto dei minerali grezzi e mercantili, lungo i quali è conservato l’immenso patrimonio tecnico-scientifico, storico-culturale, paesaggistico-ambientale e socio-antropologico della
millenaria epopea mineraria della Sardegna che ha contribuito
a far nascere la civiltà industriale dell’Italia e del continente
europeo. Dai monti fino al mare, dai boschi di querce alle dune di sabbia e alle scogliere è stao possibile immergersi in uno
straordinario contesto naturalistico e ambientale che l’opera
dell’uomo ha plasmato in un unico e indelebile paesaggio culturale. Tali antichi cammini possono essere oggi considerati tra
i primi Itinerari Culturali Religiosi Europei in quanto hanno favorito, fin dal neolitico antico, l’incontro e gli scambi commerciali e culturali tra i popoli del vecchio continente contribuendo a creare il patrimonio comune dell’identità culturale europea. L’idea di trascorrere con i minatori il Capodanno sulla
Via di Santa Barbara è nata dalla proposta lanciata dalla Presidente della Rete Nazionale dei Cammini in occasione dell’ultima edizione di ImmagiMondo–I Viaggi dell’Anima dopo aver
assistito alla presentazione della Via di Santa Barbara effettuata in quella circostanza dall’Associazione Pozzo Sella che ha
ideato e proposto il progetto in collaborazione con la Consulta
delle Associazioni del Parco Geominerario e con il contributopatrocinio del Consorzio del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna. L’itinerario, con partenza da Iglesias,
ha toccato Monteponi, Nebida, Masua, Buggerru, Ingurtosu,
Arbus, Montevecchio, Guspini, Villacidro, Assemini.
portato avanti dall’Associazione Selas, è stata riportata alla
luce un’antica croce proveniente dalla chiesa distrutta,
che contiamo di riposizionare
dove anticamente insisteva
l’edificio sacro”. Molto soddisfatto naturalmente l’autore
del lavoro, Don Eliseo Lilliu,
arrivato alla sua trentaduesima
fatica, ma durante il suo discorso, ha annunciato che non
ha intenzione di fermarsi ed è
già pronto il suo trentatreesimo libro. Affollata da tante
persone che hanno seguito con
la massima attenzione la presentazione del libro, svoltosi
nell’accogliente sala conferenze del Museo Eliseo, dove erano esposti anche alcuni esemplari di pregevoli crocifissi
processionali.
Crocifissi Professionali
Cultura
SARDEGNA IN LIBRERIA
PAOLA SORIGA NEL ROMANZO “DOVE FINISCE ROMA”
UN’ADOLESCENTE SARDA NELL’EPILOGO DELLA GUERRA
Costantino Cossu*
Un canto sottovoce, come una
preghiera: sono piccole le tue
forze e quando la potenza della grande macchina del mondo
ti sovrasta hai per resistere solo parole umili e familiari,
dette che nessuno oda, ogni
comunicazione vana, ogni socialità sospesa. Canta sottovoce Ida, la protagonista del romanzo d’esordio di Paola Soriga, «Dove finisce Roma»,
che Einaudi Stile libero manda in libreria oggi (140 pagine, 15,50 euro). Canta piano
nel freddo e nel buio di una
grotta in una cava sotto un
pratone a Centocelle, nella
primavera del 1944, durante
l’occupazione nazista della
città eterna. Ida, diciassette
anni, è una staffetta partigiana. S’è rifugiata nelle viscere
della terra per sfuggire alla
caccia dei torturatori di via
Tasso, dopo aver seminato i
fascisti che la inseguono per
le strade di Roma. E’ il 30
maggio: mancano cinque giorni all’arrivo delle truppe americane e alla fuga dei tedeschi.
In questo breve lasso di tempo, dal 30 maggio al 4 giugno,
si svolge l’azione del romanzo, con continui flashback, pe-
15
numero 612 del 10 Gennaio 2013
rò, che allargano il racconto
sino a comprendere l’intero
arco dell’adolescenza di Ida.
Sì, perché Ida a Roma arriva,
per la prima volta, una domenica di settembre del 1938,
quando ha appena compiuto
dodici anni (è nata il 24 luglio
del 1926). Ci arriva dalla Sardegna insieme con la sorella
maggiore Agnese e con il cognato Francesco, che nella capitale lavora già da qualche
anno, impiegato in un ministero. Attraversa il mare, Ida, per
fuggire dall’ambiente opprimente del piccolo paese del
Campidano dov’è nata.
I suoi non possono farla studiare, ma, oltre a questo, Ida
mal sopporta il ferreo sistema
di controllo sociale che inchioda gli individui a ruoli —
familiari, di ceto e di genere
— che la ragazzina avverte
inautentici, ingiusti. Spera che
a Roma tutto cambierà. E, infatti, tutto cambia. E non tanto
perché la morsa del controllo
si allenti (Francesco e Agnese
non sono tanto diversi dai genitori di Ida), quanto perché,
esattamente un anno dopo che
Ida ha varcato il Tirreno,
scoppia, nel settembre del
1939, la guerra.
Comincia la seconda grande
carneficina del secolo, l’orrore
che a poco a poco e sempre di
più entra nella vita di Ida, della sua famiglia, dei suoi amici,
come una potenza estranea e
implacabile, che piega a sé i
destini di tutti. Subito sono ra-
Paola Soriga
zionati i generi di prima necessità, ma poi figli e padri
muoiono in battaglia, donne e
bambini sono massacrati dalle
bombe americane e inglesi,
con l’armistizio la città viene
occupata dai tedeschi, dal
ghetto ebraico partono in tanti
per un viaggio senza ritorno
verso i lager hitleriani. Ida entra nella Resistenza dopo le
Fosse Ardeatine. Dal trasferimento a Roma sino alla liberazione americana, la ragazzina compie il suo percorso di
adolescente — via mai semplice di apertura al mondo —
attraverso la violenza della
guerra. Vede una delle sue
amiche più care, Micol, sparire nel nulla dopo i rastrellamenti delle SS al ghetto; vede
morte e fame, viltà e paura.
Ma vede anche, a Centocelle,
pulsare — come prima, come
sempre — la vita nuda degli
umili, indifesa e irriducibile:
gli amori, le amicizie, le cure
quotidiane di case affidate alla
silenziosa tenacia e al coraggio delle donne, i ricordi d’infanzia, la nostalgia per i genitori e le sorelle rimaste in Sardegna, gli occhi azzurri e i riccioli neri di Antonio. Sino alle
ultime pagine: l’atrocità della
morte di un bambino ucciso
da due tedeschi sbandati, il
giorno prima dell’arrivo degli
Alleati. Nella festa della liberazione, il 4 giugno, Ida vede
annullata la felicità per la fine
della guerra da un’infelicità
personale, solo sua, che s’intreccia con il tradimento delle
Visita il Sito
www.gazzettadelsulcis.it
TROVERAI
QUELLO
CHE TI
SERVE
GAZZETTA
DEL
SULCIS
IGLESIENTE
Ogni Giovedì
in edicola
NON PERDERE
TEMPO
PRENOTA
IL TUO SPAZIO
PER LA TUA
PUBBLICITÀ
A PARTIRE
DA GENNAIO 2013
TELEFONA
0781.675289
333.6077645
FAX 1782282316
ragioni ideali della Resistenza.
Ida volta le spalle alla festa di
popolo, fugge dall’alba di
un’era che nasce vecchia mentre promette di essere nuova.
Si perde in una città che le diventa improvvisamente estranea. La Storie e le storie, dunque. Traccia talmente tante
volte seguita dalla letteratura
che intorno ad essa si potrebbe quasi definire un genere.
Per «Dove finisce Roma», tra
i tanti, il riferimento letterario
forse più pertinente ci sembra
«La piazza del Diamante»
(1962) di Mercé Rodoreda.
Ida come Natàlia, la protagonista del libro della scrittrice
catalana, la donna che nella
Barcellona della Repubblica e
poi della guerra civile trova
nella dimensione intima degli
affetti un possibile percorso di
resistenza. Si avverte il lascito
di Rodoreda nell’attenzione al
flusso minuto dell’esistenza e
nello sguardo privilegiato rivolto all’universo femminile
(Soriga dedica il libro «alle
donne della mia famiglia»). A
dire, invece, di un secondo lascito, «La Storia» (1974) di
Elsa Morante, siamo in qualche modo portati dall’autrice
di «Dove finisce Roma». Portati, non solo perché il romanzo di Morante ha come teatro
lo stesso luogo e si svolge in
parte nello stesso arco temporale del romanzo di Soriga,
ma anche perché le protagoniste dei due racconti hanno il
medesimo nome: Ida ragazzina sarda (Soriga), Ida maestrina calabrese (Morante). Una
scelta che Paola Soriga certamente non ha compiuto a caso. Ci interessa poco, di fronte
ad un libro d’esordio, fare il
confronto diretto con il testo
di Elsa Morante (diciamo solo, per inciso, che, mentre il
registro cronachistico de «La
Storia» trova nella distanza
del tono e della scrittura lo
strumento principale per penetrare la dimensione tragica di
esistenze perse nel tempo, il
registro di Paola Soriga è invece connotato da un realismo
che percorre vie molto più dirette verso i territori della
commozione). Ci interessa di
più dire che il richiamo di
Paola Soriga ad un ramo della
tradizione del Novecento italiano è positivo in sé, a fronte
di un ambiente letterario contemporaneo sempre più popolato da narratori che scrivono
(con esiti poverissimi) in una
sorta di deserto della memoria. Tanto più positivo, poi,
troviamo quel richiamo perché il «ramo Morante» è uno
dei più alti del nostro Novecento.
Che un’esordiente nata nel
1979 guardi sin lassù è un
buon segno. Con un’avvertenza, però (doverosa, anche a
costo di sembrare paternalistici): a quell’altezza l’impegno
richiesto impone che non si
ceda mai a niente dell’attuale
«mainstream» editoriale. A
quell’altezza lo sguardo arriva
a ciò che Pier Paolo Pasolini
aveva visto già nella «Meglio
gioventù» (1953): «Signore,
siamo soli, non ci chiami
più/Per il nostro male non hai
né collera né compassione /
Niente da trenta secoli, niente
è cambiato/si è unito il popolo
e unito combatte/ma il nostro
male è il male di ognuno di
noi/e spartire male e bene lo
sai solo Tu». Una preghiera,
anche questa sottovoce, simile, nella comune radice di desolazione, al mormorio inudibile della Ida morantiana prima di finire in manicomio,
quando la donna prende a lagnarsi «con una voce bassissima, bestiale: non voleva più
appartenere alla specie umana». Ecco: la parola si spegne
di fronte ad un male che non è
mai solo storico. Dopo «La
Storia», da Elsa Morante arriva il terribile immenso «Aracoeli» (1982). E dopo «Aracoeli», il silenzio, sino alla
morte (1985). «Scrivo — diceva Elsa Morante — da una
distanza che pareggia i vivi e i
morti». Accettare questa altezza significa sapere che nessun
gioco dei sentimenti —per
quanto sapientemente costruito — ci può consolare.
*Tottus in pari
SULCIS - IGLESIENTE:TURNI DEL 12 & 13 GENNAIO 2013
a cura di Franco Airi
FARMACIE:
IGLESIAS: SANNA, via Vivaldi, tel. 0781.24621
CARBONIA: SORU, via Lubiana, tel. 0781.670284
CARLOFORTE: LODDO, via Garibaldi, tel. 0781.854006
SANT’ANTIOCO: BASCIU, piazza Italia, tel. 0781.83003
PORTOSCUSO: PUSCEDDU, via Giulio Cesare, tel. 0781.509713
GIBA: COMUNALE, via Principe Piemonte, tel. 0781.964051
BENZINAI:
IGLESIAS: SOLO SERVIZIO 24ORE
CARBONIA: AGIP-BINDO, piazza Matteotti
AGIP-BALIA, località Sirai
Q8-PERDIGHE, via Lubiana
VILLAMASSARGIA: Q8-MURGIA, via Stazione
GONNESA: Q8-MAMELI, corso Matteotti
SANT’ANTIOCO: AGIP-PINNA, via Nazionale
CARLOFORTE: AGIP-REPETTO, via Porticciolo Pescherecci
SAN GIOVANNI SUERGIU: AGIP-MASSENTI, statale 126
SANTADI: TAMOIL-MELE, strada provinciale n°1
PORTOSCUSO: TAMOIL-PORTAS, via Dante
Scarica

la sardegna di claudia lombardo - Gazzetta del Sulcis Iglesiente