Poste Italiane S.p.A. - Spedizione A.P. D.L. 24/12/2003, n. 353, conv. in L. 27/02/2004 n. 46 - Cagliari · · Carbonia Anno XXIV numero 612 del 10 Gennaio 2013 Euro 1,00 SETTIMANALE D’INFORMAZIONE DELLA PROVINCIA SULCIS-IGLESIENTE www.gazzettadelsulcis.it · e-mail: [email protected] “POLVERIERA PRONTA AD ESPLODERE” LA SARDEGNA DI CLAUDIA LOMBARDO Claudia Lombardo l 2012 è stato un anno assai difficile per l’economia e lo stato sociale della Sardegna. Lo ha affermato la Presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo nel corso della conferenza stampa, indetta per fare il punto dell’andamento dell’attività dell’Assemblea politica sarda. La Presidente non ha nascosto la sua preoccupazione. “La Sardegna appare oggi una polveriera I pronta ad esplodere, se non interverranno misure adeguate per affrontare le devastanti emergenze sociali ed economiche”. Patto di stabilità, mancato riconoscimento dell’insularità e della continuità territoriale, tagli negli ammortizzatori sociali, mancanza di programmi governativi atti a fronteggiare l’emergenza lavoro: sono elementi che oggi minacciano il tessuto sociale isolano, già fortemente condizionato dagli scandali della politica. Tuttavia, l’anno ormai alle spalle e l’ultimo dell’attuale 14^ Legislatura regionale, se da un lato ha fatto registrare grandi tensioni sociali, economiche ed occupative, sotto il profilo politico, secondo la Presidente Lombardo, ha procurato anche qualche inversione di tendenza, o correzione in positivo, del sistema politicopartito presente nella massima Assembla sarda. “L’anno appena trascorso, ha detto la Presidente, è segnato dall’importante riduzione dei costi della politica sarda. Un obiettivo che rappresenta il vero cambiamento auspicato dai cittadini perché privilegia la politica del fare e non dei proclami e degli slogan. Un’azione forte di risparmio delle risorse pubbliche che non ha eguali in alcuna Assemblea legislativa in Italia”. pagina 2 RECORD DI PAGINE VISTE SUL SITO Più 23,39%: questo è il dato registrato dal sito “gazzettadelsulcis.it” relativamente alle pagine viste nell’arco del 2012, in confronto con quelle dell’anno precedente (50.700 nel 2012 e 41.090 nel 2011). Un vero e proprio record, mai registrato finora, che testimonia l’interesse crescente che il giornale ha fatto registrare nel corso dell’anno appena trascorso. Dall’analisi delle pagine “visionate” scaturisce l’altro dato interessante: le pagine visitate in maggior numero sono quelle relative ad aspetti sociali, storici e culturali. A parte il settore riguardante il lavoro, di grande interesse appare la pagina dedicata a “storia e personaggi”. Il più delle volte, infatti, si tratta di originali ricerche e presentazione di personaggi che pur non trovando spazio nei tradizionali or- FORMUFFICIO.IT Rag. Francesco Manca Concessionario Buffetti Forniture articoli per ufficio Libri giuridici e per corsi Vendita assistenza personal computer Via Gramsci, 31 - Carbonia Tel. 0781.671162 Fax 0781.675299 gani d’informazione, hanno lasciato testimonianze meritevoli d’essere ricordate. Anche la provenienza delle visite al “gazzettadelsulcis.it” appare molto interessante. Su complessivi 66 Paesi sparsi nel cinque Continenti, dopo la “Nazione” Italia, è arrivata nientemeno che United States. Complessivamente si è trattato di una gratificazione che incoraggia ad andare avanti, senza cullarsi sui risultati conseguiti, cercando di portare in casa dei Lettori, ogni settimana, un giornale non stereotipato, ma fresco e soprattutto capace di raccontare in maniera diversa la realtà vicina a quanti gli hanno finora mostrato fiducia. Grazie. (m.c.) EDIZIONI SULCIS sas “GAZZETTA DEL SULCIS IGLESIENTE” COMUNICATO PREVENTIVO DISCIPLINA COMUNICAZIONE POLITICA E DI PARITA’ D’ACCESSO AGLI ORGANI D’INFORMAZIONE PER LA CAMPAGNA ELETTORALE IN VISTA DELLE ELEZIONI PER IL RINNOVO DELLA CAMERA DEI DEPUTATI E DEL SENATO DELLA REPUBBLICA FISSATE PER I GIORNI 24 E 25 FEBBRAIO 2013 Nel rispetto della normativa di Legge (L. n° 28 del 22.02.2000 e della Delibera n° 666 del 28.12.2012 dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), la “Edizioni Sulcis sas”, editrice del settimanale “Gazzetta del Sulcis Iglesiente”, ha stabilito le condizioni di pubblicazione dei messaggi politici elettorali nel corso della campagna per le elezioni per il rinnovo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, in programma per il 24 e 25 febbraio 2013. I prezzi stabiliti sono i seguenti: Pagina intera € 600,00 più iva a colori Mezza pagina € 400,00 più iva a colori Quarto di pagina € 250,00 più iva a colori Ottavo di pagina € 150,00 più iva a colori I prezzi di cui sopra sono da intendersi ad uscita di giornale (1724-31 gennaio e 7-14-21 febbraio 2013). Il termine per la presentazione dei materiali resta fissato: almeno una settimana prima dell’uscita del giornale. Le tariffe verranno applicate a tutti i partiti o movimenti politici e ai rispettivi candidati. IL PAGAMENTO DOVRA’AVVENIRE ANTICIPATAMENTE Il presente documento è stato inviato in copia al’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e depositato presso la sede della Redazione: “Gazzetta del Sulcis Iglesiente” via Gramsci 199-Carbonia. Richieste di preventivi possono essere fatte tramite e-mail – gazzettadelsulcis tiscali.it LA DIREZIONE INALTERATO IMPEGNO PER IL TERRITORIO DEL PRESIDENTE SALVATORE CHERCHI Massimo Carta Guardando a ritroso i dodici mesi appena trascorsi, si ha la netta impressione d’aver vissuto una fase d’incubi sociali, di quelli capaci di gettare scompiglio nell’assetto delle comunità locali. Non v’è dubbio che il Sulcis Iglesiente abbia registrato momenti di paurosa tensione, trasferita persino nella Capitale, che comunque è stata anche capace di provocare qualche effetto positivo sul finire dell’anno. Fortunatamente dentro la Provincia, oggi ingenerosamente bistrattata, è staSalvatore Cherchi to cantierizzato il “Piano Sulcis” che ha trovato poi accoglienza in sede Regione-Governo. A questo momento positivo, si è aggiunto il varo dei nuovi impianti piombo-zinco di Portovesme srl e l’annuncio della ripresa produttiva di Eurallumina, unitamente alla soluzione della vertenza ex Ila, che hanno ridato qualche sprazzo di speranza. E proprio di questi argomenti “Gazzetta” ha voluto sentire direttamente l’autorevole parere del Presidente della Provincia Sulcis Iglesiente Salvatore Cherchi. D) Presidente Salvatore Cherchi, il 2012 è stato un anno assai difficile per il Sulcis Iglesiente e per la Sardegna in generale. Tuttavia sul finire dell’anno qualche spiraglio si è aperto. Qual è il suo giudizio? R. Il 2012 è segnato dal disimpegno della multinazionale Alcoa. Fabbrica chiusa, 762 lavoratori in cig, perdita di occupazione nell’indotto. Se lo stabilimento non riapre, la riduzione strutturale dell’occupazione sarà di circa 1500 unità. Si è lavorato molto per scongiurare questo fatto ma, causa anche la congiuntura di mercato eccezionalmente sfavorevole, finora non è stato chiuso alcun accordo per la cessione dello stabilimento di alluminio ad altra società del settore. D) A parte la vertenza Alcoa ancora in fase di trattativa per la cessione, Portovesme srl-Eurallumina-ex Ila sembrano aver segnato qualche elemento di speranza. In concreto ci sono motivi per allentare il pessimismo? R. I fatti positivi sono l’investimento per l’ammodernamento e l’ampliamento della produzione di zinco e piombo con nuove assunzioni. Quell’investimento indica che è possibile ringiovanire le produzioni con iniezioni di tecnologia. Rusal ha sottoscritto un impegnativo Memorandum con Governo, Regione, Enti locali per un investimento di 140 milioni di euro per l’ammodernamento della raffinazione della bauxite. Un coraggioso imprenditore locale ha rilevato la ILA. Sono fatti che ci portano alla conclusione che anche l’industria metallurgica ha un ruolo nel presente e nel futuro dell’economia del territorio. La rottamazione dell’industria, come taluno vorrebbe, è un’ipotesi deleteria. D) Il territorio ha anche incassato il “Piano Sulcis”. Si lavora alacremente per il bando internazionale. A che punto sono i lavori? R. Ogni tanto si crea confusione da parte di chi dovrebbe, per ruolo istituzionale, lavorare al rafforzamento del piano. Questi sono i fatti. Abbiamo atti ufficiali che assegnano risorse fresche per 227 milioni di euro e che si sommano a risorse già assegnate, ma non ancora utilizzate, per un totale complessivo di 451 milioni di euro. Successivamente, grazie all’Intesa firmata in Parlamento e al buon lavoro fatto dal Senatore Francesco San- na nella legge sullo Sviluppo (buon lavoro non riconosciuto nelle primarie del PD ma che resta meritevole di ringraziamento da parte mia) sono state destinate al Piano le risorse restituite dalle aziende energivore a seguito delle avverse decisioni europee in materia tariffaria. Con la stessa legge è stato messo a disposizione dell’intera Provincia lo strumento della fiscalità di vantaggio. Il Governo ha sbloccato una prima parte dei finanziamenti per strade, porto industriale e zona franca doganale. E’ in discussione lo sblocco per il finanziamento delle infrastrutture del sistema portuale, 34 milioni di euro. Proprio mentre scrivo, stiamo esaminando il materiale per il bando internazionale che il ministro Barca vuole pronto entro il 15 gennaio.Un punto è cruciale. Nel passato recente molte risorse sono state assegnate alla riconversione senza produrre i risultati attesi. Al netto di quelle assegnate a Carbosulcis, Igea etc, ben 300 milioni di euro sono usciti dal bilancio pubblico nell’ultimo decennio, a sostegno di oltre 190 iniziative di cui solo una parte ha dato i risultati ipotizzati. E’ interesse del territorio il rigore nella gestione delle risorse. Condivido la fermezza del Ministro Barca al riguardo. D) Moralità nella politica, recupero dei valori, abbassamento del finanziamento ai partiti: i cittadini-elettori non ne possono più. Ci sono ancora i margini per correggere gli abusi? Il caso Lusi e quanto constatato in numerose Regioni nella gestione del finanziamento pubblico hanno messo a nudo una situazione che getta discredito sull’intero sistema politico, compresi coloro che fanno onestamente il proprio dovere. Servono nuove più severe regole. Soprattutto serve cultura istituzionale e rinnovato spirito pubblico. Giusti gli appelli al riguardo, ma la reiterazione nel tempo del malaffare, cambiati i protagonisti, non lascia ben sperare. D) Le Province hanno dimostrato che non sono gli enti più spreconi. In Sardegna, le Province potranno sopravvivere almeno fino a scadenza naturale? R. Il centro della spesa inefficiente è la Regione. Da dati Banca d’Italia ricavo che il maggior costo di gestione del complesso dei soggetti pubblici di derivazione regionale rispetto al corrispondente dato medio delle regioni di diritto ordinario, è di almeno 400 milioni di euro anno. Con quelle cifre si potrebbe abolire un bel pezzo di IRAP per le piccole imprese sarde. La riforma delle Province è necessaria. Sono favorevole alla loro trasformazione in enti di secondo grado: si azzerano i costi politico-istituzionali, ma le funzioni rimangono nel territorio. Un referendum popolare ha deciso la soppressione delle nuove Province. Non ho condiviso quel referendum anzi l’ho combattuto. Ignorarne ora l’esito equivale ad alterare il funzionamento della democrazia. Non è più una discussione tra chi è favorevole o contrario a ad un certo assetto istituzionale. La posta in gioco è molto più importante. Si arriverà alla fine del mandato? Bisognerebbe che il Consiglio regionale lo decida esplicitamente perché avverto che non si può andare avanti trascinando una situazione logorante, non rispettosa dei cittadini e di noi stessi. 2 Regione numero 612 del 10 Gennaio 2013 REGIONE SARDA TAGLI NELLA SPESA DEL CONSIGLIO MA PREOCCUPATA PER LO STATO SOCIALE QUESTO IL CONSUNTIVO DI FINE 2012 DELLA PRESIDENTE CLAUDIA LOMBARDO Massimo Carta Il 2012 è stato un anno assai difficile per l’economia e lo stato sociale della Sardegna. Lo ha affermato la Presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo nel corso della conferenza stampa, indetta per fare il punto dell’andamento dell’attività dell’Assemblea politica sarda. La Presidente non ha nascosto dietro un dito la sua preoccupazione. “La Sardegna appare oggi una polveriera pronta ad esplodere, se non interverranno misure adeguate per affrontare le devastanti emergenze sociali ed economiche”. E come prima azione del Governo nazionale è stata sollecitata la “rimozione del Patto di Stabilità, diventato fondamento per il rilancio economico dell’Isola”. “Il rito stantio e abusato, ha aggiunto la Presidente Lombardo, delle facili promesse del Governo nazionale, puntualmente disattese, ha finito per esacerbare l’animo dei Sardi, già duramente provati da anni di speranze andate deluse. L’Assemblea regionale, conscia della delicatezza del momento e delle possibili ripercussioni sulla pacifica convivenza civile, ha fatto quadrato col sistema sociale, schierandosi senza indugi con le categorie in lotta e reclamando il rispetto dei patti stipulati”. Su questo versante la Presidente Lombardo non ha dimenticato l’impegno assunto dal Presidente della Repubblica a favore dei Sardi. “Un ruolo che abbiamo avuto modo di rappresentare al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione della sua visita in Sardegna lo scorso Claudia Lombardo mese di febbraio, quando ospite della nostra Assemblea, ha avuto modo di ascoltare attraverso il Consiglio la voce dei Sardi sullo stato dell’Isola”. Tuttavia, l’anno ormai alle spalle e l’ultimo dell’attuale 14^ Legislatura regionale, se da un lato ha fatto registrare grandi tensioni sociali, economiche ed occupative, sotto il profilo politico, secondo la Presidente Lombardo, ha procurato anche qualche inversione di tendenza, o correzione in positivo, del sistema politico-partito presente nella massima Assembla sarda. “L’anno appena trascorso, ha detto la Presidente, è segnato dall’importante riduzione dei costi della politica. Un obiettivo che rappresenta il vero cambia- Conferenza stampa Direttore Responsabile: MASSIMO CARTA e-mail: [email protected] www.gazzettadelsulcis.it Edizioni Sulcis di Salis Rosanna & C. sas Sede legale: Via Dalmazia 135 - Carbonia registrazione Tribunale Cagliari: decreto 15/1990 Iscriz. Registro Nazionale della Stampa n. 5184 del 10 Giugno 1996 ROC 3802 Settimanale del Sulcis - Iglesiente CCIAA Reg. Imprese REA 217220 - P. IVA 02691930925 Abbonamento Annuo (48 numeri) ITALIA: Euro 40 - PAESI CEE: Euro 80 - PAESI EXTRACOMUNITARI: Euro 160 CC. n° 43296169 Edizioni sulcis sas - Via Bandiera, 1 - 09010 CORTOGHIANA Hanno collaborato a questo numero: Gianni Podda, Alessandro Carta, Sergio Rombi, Armando Cusa, Marco Massa, Alfio Gessa, Elena Cossu, Sabrina Carta, Pino Piras, Giovanni Fiabane, Marcello Murru, Claudio Moica. mento auspicato dai cittadini perché privilegia la politica del fare e non dei proclami e degli slogan. Un’azione forte di risparmio delle risorse pubbliche che non ha eguali in alcuna Assemblea legislativa in Italia. Il Consiglio regionale ha tagliato le indennità ed i contributi ai gruppi con un risparmio complessivo annuo che supera i tre milioni di euro. L’ufficio di Presidenza ha, infatti, nella seduta del 4 luglio 2012, dato applicazione all’art.6 della L.R. 12 del 13 giugno 2012, definendo, ai fini della riduzione e razionalizzazione delle spese per il funzionamento dei propri organi istituzionali, le seguenti misure: Taglio del 20% della diaria Taglio del 30% delle indennità di carica Taglio del 30% delle spese di segreteria e rappresentanza Taglio del 20% del contributo ai gruppi Aumento dal 6,70% al 10% del contributo al fondo di solidarietàAumento dal 15% al 22% delle ritenute per la previdenza Il taglio mensile per i consiglieri regionali – ha spiegato la Presidente Lombardo - varia da 2.038 euro netti per i residenti a Cagliari, a 2.128 euro netti per coloro che risiedono oltre i 35 km dal capoluogo. Il taglio complessivo nel corso dell’attuale legislatura ammonta dunque a 2.695 euro netti per i residenti e a 2.936 euro netti per i non residenti. Rispetto alla precedente legislatura il taglio è ancora più cospicuo: 3.404 euro netti per i residenti e 3.645 euro netti per i non residenti. In aggiunta, il solo risparmio mensile conseguente al taglio dei contributi ai Gruppi consiliari ammonta a 95.000 euro, per un totale annuo di quasi 1.200.000 euro”. La Presidente ha ricordato come non sia la prima volta che il Consiglio regionale intervenga per ridurre i costi della politica legati alle prerogative dei consiglieri: quelli dell’anno in corso si sommano ai precedenti tagli sulle indennità; alla proposta di legge per la riduzione del numero dei consiglieri da 80 a 60; all’eliminazione del vitalizio; all’eliminazione dell’indennità di missione; all’eliminazione dei biglietti viaggio in favore dei consiglieri regionali e dei loro familiari; all’eliminazione delle spese funerarie; alla riduzione dell’indennità di reinserimento dei consiglieri che è stata portata da un massimo di 12 mensilità dell’indennità consiliare, pari a 112.354,92 euro, a un massimo di 5 mensilità, pari a 46.814,55, per ogni quinquennio di legislatura; all’aumento della percentuale di contribuzione richiesta per ottenere il vitalizio (dall’8,6% al 15%) che ha consentito l’eliminazione del contributo straordinario di 1.000.000 di euro a carico del Consiglio per incrementare il fondo ed, infine, alla restrizione dei casi in cui è possibile godere della reversibilità del vitalizio e previsione di una ulteriore con- tribuzione a carico del consigliere per l’ottenimento della stessa reversibilità. “Nella legislatura in corso – ha sottolineato la Presidente con orgoglio - si è operato un taglio della dotazione finanziaria a favore del Consiglio (voluto dalla stessa Assemblea) di ben 14 milioni di euro, pari al 16,47%. In vista della predisposizione della manovra finanziaria per il 2013, la Presidente, in sintonia con i Capigruppo e l’Ufficio di Presidenza, ha scritto all’Assessore del Bilancio, per chiedere un ulteriore taglio di risorse per 6 milioni di euro al fine di utilizzarle nelle azioni di contrasto alla crisi e per la difesa dei livelli occupazionali, portando quindi lo stanziamento di Bilancio per il Consiglio Regionale dagli attuali 71 a 65 milioni di euro. Ciò comporta per la presente legislatura un risparmio complessivo di 20 milioni di euro, pari a un taglio del 23,52% . Sommando quest’ultima decurtazione a quella di 9,500 milioni avvenuta nella scorsa legislatura, il risparmio complessivo sarà di 29,500 milioni di euro, pari al 31,21 % dello stanziamento, grazie ad una gestione oculata e votata al massimo contenimento della spesa che è stata possibile in virtù dei significativi interventi adottati dal 2008 ad oggi”. Da segnalare che nel bilancio del Consiglio, grazie ai risparmi derivanti da una gestione oculata delle spese, quest’anno è stato istituito un apposito capitolo, con una dotazione finanziaria di 1.000.000 di euro, per dare un contributo alle spese sostenute dai lavoratori per le vertenze derivanti dalla situazione di crisi. La Presidente ha aggiunto che per quanto attiene la voce dei fondi destinati alle spese di rappresentanza della Presidenza, anche quest’anno si è provveduto ad un integrale risparmio delle risorse per destinarle al raggiungimento di finalità di carattere sociale. Ma la Presidente Claudia Lombardo ha mostrato particolare sensibilità verso il problema sociale. “Non chiediamo interventi assistenzialistici, ha spiegato, ma, piuttosto, il riconoscimento dei sacrosanti diritti del Popolo sardo. La Sardegna appare oggi una polveriera pronta ad esplodere, ha precisato la Presidente, se non interverranno misure adeguate per affrontare le devastanti emergenze sociali ed economiche. Emblematico l’episodio recente dei Ministri in visita nel Sulcis, costretti ad allontanarsi con mezzi aerei di emergenza a causa delle agitazioni di piazza”. “La situazione dell’Isola è tale che mai nel passato si è toccato un punto così elevato di malcontento e insoddisfazione nei confronti dello Stato. Per di più, le crescenti difficoltà e la mancanza di strumenti e mezzi finanziari idonei ad affrontare un contingente così complesso e di diffuso malessere sociale, unitamente all’esplosione di scandali politici, hanno determinato un’ulteriore distanza fra la politica e i cittadini. E proprio collegato a quest’ultimo aspetto la Presidente Lombardo, rispondendo alla domanda posta da “Gazzetta”, si è detta convinta che la generalizzata esplosione degli scandali politici, nell’Isola sta determinando una compattazione dei movimenti indipendentisti che si stanno preparando per le prossime elezioni regionali. Di qui il richiamo a “favorire un riavvicinamento e una ripresa del dialogo basato sulla trasparenza dei comportamenti, sul cambiamento reale di cattive abitudini radicate che hanno allontanato la gente dai partiti, e sulle riforme istituzionali per scongiurare il ricorrere ciclico di scandali e deviazioni nella vita politica”. COMUNE DI VILLACIDRO Prov. Medio Campidano AVVISO PUBBLICO PER ESPERIMENTO INDAGINE DI MERCATO PER BANDO DI GARA “Interventi urgenti per la difesa del suolo nelle aree a rischio idrogeologico di cui al D.L. n° 198/98 - Intervento n° 280/08 Importo lavori: € 135.580,39 di cui € 131.741,18 per lavori a base d’asta ed € 3.839,21 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. Sinteticamente gli interventi proposti in progetto riguardano: Opere di difesa attiva da caduta e rotolamento massi: messa in sicurezza tramite posa di reti in aderenza in pareti rocciose adiacenti al centro abitato, chiodature, tiranti, pannelli in rete, (cornice rocciosa M.te Cuccureddu e M.te Orno - scarpata in roccia della via Pineta e della via Castangias). Opere di sostegno di terre contro l’erosione: messa in sicurezza tramite riprofìlatura e inerbimento di versanti degradati per cause inizialmente antropiche.(smottamento per scalzamento versante via Castangias). Opere di sostegno di terre contro l’erosione: riqualificazione con metodi di ingegneria naturalistica di una scarpata degradata da incendio, (scarpata compresa tra la via Tuveri e la via Castangias). TERMINE E MODALITA’ DI PRESENTAZIONE: a pena di esclusione, i soggetti interessati alla presente indagine di mercato dovranno far pervenire a mezzo del servizio postale raccomandato, corriere espresso o consegnare a mano all’ufficio protocollo dell’Ente al seguente indirizzo: Comune di Villacidro – Piazza Municipio, 1 - 09039 Villacidro (VS), un plico predisposto secondo le modalità di seguito riportate. Il recapito del plico rimane ad esclusivo rischio del mittente ove, per qualsiasi motivo, lo stesso non giunga in tempo utile o non pervenga integro. • pervenire improrogabilmente entro le ore 13,00 del giorno 22 Gennaio 2013. Il Responsabile del Servizio Ing. Severino Porcedda Direzione - Redazione - Pubblicità: Via Gramsci, 199 - Carbonia (CA) Tel. 333.6077645 0781.675289 Fax 178.2282316 Foto e articoli inviati al giornale, anche via e-mail, sono da intendersi a titolo gratuito. La Direzione ne diviene proprietaria e si riserva la facoltà di pubblicarli. Responsabile Pubblicità: ROBERTO CARTA tel. 338.3592915 Grafica, impaginazione, stampa e allestimento: CTE Iglesias Z.Ind. Sa Stoia Tel. e fax 0781.21086 Distribuzione: Fantini - Agenzia di distribuzione stampa s.r.l. - Km 2.400 str. Prov. 120 Sestu Elmas - Tel. 070.262 699 IL TUO GIORNALE IN ABBONAMENTO O IN EDICOLA Provincia Carbonia Iglesias 3 numero 612 del 10 Gennaio 2013 IL “PIANO SULCIS” ENTRA NELLA FASE D’ATTUAZIONE PRONTO IL BANDO INTERNAZIONALE PER IL RILANCIO Sergio Rombi Entro la prima metà di gennaio Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, presenterà il Bando Internazionale di idee per il rilancio del territorio del Sulcis Iglesiente. Il documento verrà pubblicato nel giro di un mese. Questo è stato l’impegno assunto, sul finire del 2012, da Invitalia, con l’assenso degli altri partners che prendono parte al progetto del “Piano Sulcis”: Ministero della Coesione Territoriale, Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Sardegna, Provincia Carbonia Iglesias e Comuni del territorio. Partendo dai sopralluoghi effettuati dai tecnici dell’Unità di verifica degli investimenti pubblici (Uver) e della Direzione Generale per la Politica Regionale Unitaria Nazionale (Dg-Prun), sullo stato d’attuazione di tutti gli interventi inseriti nel “Piano Sulcis”, sono emersi punti di forza e di debolezza e tutte le parti hanno assunto un impegno circostanziato per consentire una celere attivazione di una parte delle opere pubbliche previste che risponda alle esigenze di tempestività avanzate dal partena- riato economico. E’ stata anche valutata la possibilità di realizzare nell’area interventi di incentivazione de minimis utilizzando quanto previsto dal decreto-legge Crescita 2.0 sull’estensione delle zone urbane interessate nei Comuni della Provincia di Carbonia-Iglesias. Dopo il tavolo di confronto del 18 dicembre scorso, durato oltre quattro ore, sul “Piano Sulcis” e a cui hanno partecipato il Ministro Fabrizio Barca e le rappresentanze istituzionali, e non, della Sardegna e del territorio, il Ministro per la coesione sociale ha dichiarato: “Sono stati individuati 56 sub-interventi da attuare ed entro il 19 gennaio dovrebbe essere pronta tutta la documentazione da presentare per il bando internazionale di Invitalia che ha l’obiettivo di rilanciare il territorio. Si è valutata anche la possibilità di utilizzare nella zona gli incentivi del “de minimis”. “Il piano”, ha ricordato Cappellacci, presente alla riunione di Roma con l’assessore all’Industria Alessandra Zedda, “mira a rimuovere, con gli interventi previsti per la viabilita’ e per la portualita’, quel gap in- frastrutturale che nei decenni passati ha pesantemente limitato la possibilita’ per impresa e lavoro di muoversi in maniera competitiva rispetto agli altri territori”. Non solo, ha sottolineato il presidente, “il piano mira da un lato alla salvaguardia del tessuto produttivo e allo stesso tempo alla creazione di nuove filiere che vanno dall’energia pulita e dell’agroenergia ecocompatibile, al risanamento ambientale, dall’agroalimentare al turismo”. “L’apprezzabile lavoro svolto, ha osservato il presidente di Confapi Sardegna Francesco Lippi, disegna certamente uno scenario di grande prospettiva per l’area del Sulcis, miglio- LA PROVINCIA FINANZIA COI FONDI DI RISERVA 100 BORSE DI STUDIO PER STUDENTI MERITEVOLI Con l’ultima deliberazione del 31 dicembre, la Giunta provinciale ha destinato il fondo di riserva del 2012 al finanziamento di borse di studio a favore di studenti meritevoli e in condizioni di reddito familiare insufficiente. Il fondo conteneva a fine anno 63mila euro che consentono di finanziare circa cento borse di studio di importo variabile in relazione al reddito, sino ad un massimo di 700 euro per studente. Questa somma si aggiunge ai 93mila euro già assegnati. Con l’applicazione dell’avanzo di amministrazione saranno assegnate ulteriori risorse, come chiesto unanimemente dal Consiglio Provinciale. Quest’anno, anche a causa della situazione sociale, la Provincia ha deciso di intervenire più massicciamente anche in sostituzione dello Stato. L’Assessore all’Istruzione Alessandra Pintus ha dichiarato che si tratta di un’azione concretamente utile per il diritto allo studio. “Il nostro territorio, qualificato come il più povero tra le Provincie d’Italia, soffre una gravissima e perdurante crisi economica, con evidenti e immediate ricadute sulle famiglie. L’Assessorato all’Istruzione e all’alta formazione provvede già da qualche anno all’erogazione di borse di studio a favore di studenti iscritti presso Istituti superiori di secondo grado o ad indirizzi universitari. Le borse di studio costituiscono una concreta opportunità per favorire il successo formativo e il diritto allo studio per tutti, ma soprattutto a premiare gli studenti che si impegnano ed ottengono buoni risultati, sostenendo gli sforzi delle famiglie prevenendo nel contempo il fenomeno dell’abbandono scolastico”. Con i fon- PRESIDENTE UPS ROBERTO DERIU SULLA GESTIONE DI ABBANOA “La questione relativa alla gestione del servizio idrico in Sardegna così come evidenziato dal presidente dell’ANCI Cristiano Erriu è emblematica della attenzione che la politica sarda pone su argomenti così delicati. L’autorità d’Ambito, infatti, va a morire senza che il Consiglio Regionale abbia approvato alcuna legge per modificarne assetti e compiti mentre Abbanoa continua la sua esistenza aumentando giorno dopo giorno i propri debiti e le proprie passività senza che il problema sia stato esaminato da un punto di vista tecnico e scientifico. Di fatto ci troviamo di fronte alle due emergenze più volte denunciate: quella democratica perché non esisterà più alcun controllo popolare del gestore e quella economico-finanziaria causata dal gestore stesso che con la sua inadeguatezza trascinerà nel baratro le casse della Regione. Insieme al movimento “Liberiamo l’acqua” l’anno scorso abbiamo raccolto, in meno di due mesi, più di venticinquemila firme di cittadini sardi che chiedevano al Consiglio Regionale di approvare una legge che risolvesse queste due emergenze, con la definizione di ambiti di gestione tecnicamente ottimali, ovvero di dimensione tale da portare il costo del servizio ai livelli più bassi possibile, e con il trasferimento del controllo e dell’indirizzo politico quanto più vicino possibile ai cittadini. Questa richiesta è stata ignorata e niente è stato fatto. Le responsabilità della catastrofe imminente sono chiaramente attribuibili e nessuno di quanti dovevano agire e in questi mesi hanno parlato d’altro potrà sfuggire da esse. “ rando e infrastrutturando il territorio, ma non risolve nell’immediato uno dei problemi che aveva ispirato il piano Sulcis: concorrere alla soluzione della crisi generata dalla chiusura dello stabilimento Alcoa. Attendiamo quindi di capire come coniugare la strategia d’intervento sulla creazione della prospettiva con l’urgenza dell’immediato, per non far ‘spegnere’ le imprese locali e salvaguardare i posti di lavoro. Chiediamo soluzioni chiare e spendibili nell’immediato, con tempi certi”. Per dare maggiore consistenza al “Piano Sulcis”, il Presidente della Provincia Salvatore Cherchi si è impegnato perché il Governo mettesse a disposizione del programma anche le somme da versare da parte delle aziende metallurgiche, san- zionate dall’UE. “Si tratta di fondi rilevanti e aggiuntivi, rispetto a quelli già indicati nell’Intesa sottoscritta da Provincia e Comuni con Governo e Regione. Nella stessa Intesa, è previsto che il Governo avrebbe sostenuto il recupero di queste risorse e così è accaduto. I senatori del territorio, grazie ad una positiva iniziativa del senatore Francesco Sanna, hanno presentato l’emendamento, che è stato recepito da Governo e relatore in una versione riformulata che rispetta la sostanza. Quanto accaduto in Senato, con il consenso di Parlamentari e Governo, dimostra che il Protocollo d’Intesa contiene obiettivi concreti e che è stato utile per il territorio aver lavorato per ottenerlo”. PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS Alessandra Pintus di assegnati si coprono circa 250 domande, ma con nuovi fondi del bilancio 2013, si conta di arrivare a circa 400 studenti, bilanciando, così, la riduzione degli interventi dello Stato. VALORIZZAZIONE CENTRI STORICI E DEI CENTRI MINORI ISOLANI L’Assessorato degli Enti locali, finanze ed urbanistica informa che sono disponibili le graduatorie dei progetti finanziabili e gli elenchi delle domande non ammesse relative al bando per la concessione dei contributi per interventi di recupero, riqualificazione e riuso dell’edificato storico dei centri storici e degli insediamenti storici minori della Sardegna. Le finalità dell’intervento interessano: - promuovere l’utilizzo del patrimonio storico attraverso interventi di recupero connotati da alta qualità urbana e finalizzati al riutilizzo di abitazioni vuote, incentivando l’insediamento di attività sostenibili e diversificate; - limitare il consumo di suolo e il fenomeno di abbandono dei centri storici o delle aree rurali; - favorire il mantenimento o il ripristino delle funzioni residenziali, con particolare atten- zione alle giovani coppie, alle famiglie costituite da genitori soli o più figli a carico e ai nuclei familiari in cui uno o più componenti si trovino in situazione di disabilità grave; - incentivare le attività compatibili necessarie per la vitalità economica e sociale del centro storico e connesse alla funzione abitativa quali gli esercizi commerciali al minuto, l’artigianato di beni e servizi alle famiglie, i pubblici esercizi, gli uffici e gli studi privati, le strutture associative, sanitarie, sociali e religiose. Le graduatorie sono distinte nelle due categorie previste dal bando: A) edifici o strutture residenziali e loro pertinenze; B) edifici o strutture destinati a attività economiche o sociali quali negozi, piccole attività commerciali, artigianali e culturali e/o piccole strutture ricettive extra alberghiere. SEDE DI CARBONIA 09013 Via Mazzini, 40 - Tel. 0781.6726 telefax 0781.6726 SEDE DI IGLESIAS 09016 Via Argentaria, 14 - Tel. 0781.6726 e-mail: [email protected] Presidente: Salvatore Cherchi ASSESSORI: ALBERTO PILI: Politiche del lavoro-Attività Produttive-Form.Profes. GUIDO VACCA: Pianificazione territoriale e settoriale CARLA CICILLONI: Ambiente e Protezione civile MARINELLA GROSSO: Turismo-Eventi-Sport LUCA PIZZUTO: Politiche sociali e giovanili ALESSANDRA PINTUS: Istruzione-Alta Formazione-Università Posta elettronica certificata: ANNA MARIA CONGIU (Dir. Servizi amministrativi) [email protected] SPERANZA SCHIRRU (Dir. Servizi per il lavoro, cultura e socialità) [email protected] FULVIO BORDIGNON (Dir. Servizio tecnico) [email protected] PALMIRO PUTZULU (Dir. Servizi ambientali) [email protected] MAURO MANCA (Resp. Servizi finanziari) [email protected] La Sede legale della Provincia è in Via Mazzini, 39 – 09013 Carbonia (CI) 4 Lavoro numero 612 del 10 Gennaio 2013 RU.SAL.-EURALLUMINA UTILIZZERANNO BAUXITE “GUINEA” PER LA RIPRESA PRODUTTIVA DELL’OSSIDO DI ALLUMINIO Gianni Podda Sia pure a piccoli passi, l’Eurallumina si sta predisponendo a riavviare gli impianti di Portovesme. Dopo la sottoscrizione al Mise, del protocollo d’intesa che fissa un percorso condiviso con Rusal per la ripresa produttiva di Eurallumina, impianto fermo da oltre tre anni, nei giorni scorsi la società russa ha firmato l’accordo con la Repubblica della Guinea per lo sviluppo di una miniera di bauxite, materia prima necessaria per l’approvvigionamento alla fabbrica di Portovesme. L’accodo si articola in quattro fasi. Punto principale dell’accordo è lo sviluppo entro il 2015 di una miniera di bauxite. E’ stato questo il terzo atto concreto che dovrebbe portare Eurallumina alla ripresa produttiva. Il primo atto aveva visto l’accordo ministeriale, cui avevano preso parte il Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, il First Deputy di Rusal (proprietaria dell’impianto) Vladislav Soloviev , l’Amministratore Delegato di Eurallumina Vincenzo Rosino, il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, il Viceministro del Dicastero del Lavoro Michel Martone, il Presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci, quello della Provincia del Sulcis Iglesiente Salvatore Cherchi, il sindaco di Portoscuso Giorgio Alimonda, Altro importante atto è stato quello sottoscritto in Regione, con il quale la Giunta regionale, su proposta del Presidente Ugo Cappellacci, d’intesa con gli Assessorati dell’Industria e della Programmazione, aveva approvato il disegno di legge relativo alla partecipazione del rilancio di Eurallumina, tramite l’intervento finanziario della SFIRS. “Abbiamo mantenuto l’impegno, aveva sottolineato il Presidente, di trovare una soluzione alla grave situazione economico-sociale del Sulcis, un territorio caratterizzato da una recessione che investe un sistema industriale che un tempo rappresentava un’eccellenza. Con un’assidua e determinata azione politica, ha affermato l’Assessore regionale dell’Industria Alessandra Zedda, abbiamo affrontato le principali criticità del polo mineral-metallurgico dando seguito agli accordi stipulati al Ministero dello Sviluppo economico per la ripresa produttiva dell’impianto di Portovesme, attraverso una strategia mirata alla riduzione dei costi energetici, definita con le amministrazioni locali e le organizzazioni sindacali”. Eurallumina il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera e l’Amministratore Delegato di Invitalia Domenico Arcuri. Firma protocollo Eurallumina OGNI GIOVEDÌ IN EDICOLA Bar Ristorante Pizzeria Argentaria di Cosimo e Giovanni Cui NUOVI LOCALI CON SALA RICEVIMENTI SINO A 300 POSTI (Matrimoni - Sala da Thé - Convegni - Riunioni di vario genere) Tabacchi - Lotto - Totocalcio ARGENTARIA - Via Tasso Goldoni - Tel. 0781.30216 - IGLESIAS (angolo retro Ospedale CTO) Il progetto prevede la costituzione di una NewCo, i cui soci saranno la Regione (tramite la SFIRS), ed Eurallumina/Rusal. La nuova società, ha come obiettivo la realizzazione e la gestione di una centrale elettrica “a cogenerazione a carbone” e delle infrastrutture correlate per la produzione di vapore ed energia da fornire allo stabilimento di Portovesme. Il terzo atto è stato compiuto nei giorni scorsi con la firma dell’intesa con la Repubblica della Guinea per la realizzazione di una miniera di bauxite, materia prima per Eurallumina da cui l’impianto sulcitano ricaverà l’ossido di alluminio, che poi viene trasformato in metallo. Tutta questa fase preparatoria, però, assumerà concretezza e maggiore speditezza allorchè il Tribunale di Cagliari rimuoverà il sequestro del bacino fanghi che costituisce base essenziale per la ripresa produttiva. La stessa bauxite guineiana costituisce una maggiore garanzia ambientale, per la sua componente chimica e perché richiederà minore dispendio d’energia elettrica nella fase di raffinazione. Stando ai tecnici della società sulcitana, tutti i rilievi fatti dal Tribunale e che hanno dato seguito al sequestro del sito, sarebbero stati rimossi, per cui anche il dissequestro del bacino fanghi dovrebbe essere di prossima attualità. 2012 ANNO DA DIMENTICARE PER CNA SARDEGNA RECESSIONE SU TUTTI I FRONTI PRODUTTIVI Il 2012 si è chiuso per la Sardegna con una flessione del Pil tra il -1,7 e il -2%. Nel 2011 il 48% dei residenti in Sardegna ha dichiarato risorse economiche scarse o insufficienti: questa percentuale è incrementata del 4% solo negli ultimi 4 anni. La spesa mensile media delle famiglie sarde, al netto dell’inflazione, è passata dai 2.222 euro del 2007 ai 1.921 euro del 2011: un calo del 14% rispetto al -8% registrato al livello nazionale e al -11% medio delle altre regioni del Sud. Nel 2012 il tasso di disoccupazione è cresciuto vistosamente arrivando a superare il 15% nella media dei primi tre trimestri dell’anno: 5 punti percentuale in più della media nazionale. Per il lavoro la Sardegna è la quartultima regione d’Italia dopo Calabria, Campania e Sicilia Nei primi tre trimestri del 2012 in Sardegna la cassa integrazione è cresciuta di circa il 30%. Continua il calo delle presenze e degli arrivi di turisti: meno 5% il traffico di passeggeri verso la Sardegna nei primi 8 mesi del 2012. A metà del 2012 si sono contate 3.100 imprese artigiane in meno rispetto al 2008 ed è calato del 3% il numero degli addetti. “Subito il confronto sulla Finanziaria 2013 e su un programma di fine legislatura che fissi priorità e contenuti per promuovere il lavoro, sostenere l’occupazione e rilanciare lo sviluppo” «Il 2012 è stato un anno devastante per la Sardegna. L’analisi degli indicatori economici ci parla di una società sarda ripiegata su se stessa, sfiduciata, attraversata da un generale processo di impoverimento, senza una guida e una bussola che indichi una rotta». Lo dichiarano Bruno Marras e Francesco Porcu, presidente e segretario regionale della CNA Sardegna, nel tracciare il consuntivo dell’anno ormai alle spalle. «Secondo le ultime stime il 2012 si è chiuso con una flessione del Pil della Sardegna tra il -1,7 e il -2%. Tra il 2012 e il 2007 la recessione dell’economia regionale è stata tale da riportare i livelli di reddito pro-capite addirittura al di sotto dei valori di inizio anni duemila – affermano i vertici dell’associazione artigiana -. Non sorprende che la percentuale delle famiglie residenti nell’isola che ha dichiarato all’Istat risorse economiche scarse o insufficienti sia passata dal 36% del 2000 al 48% del 2011, con un incremento del 4% solo negli ultimi 4 anni. In questo contesto – proseguono Marras e Porcu - la dinamica della spesa delle famiglie ha cominciato a registrare una marcata flessione già a partire dal 2007, e la spesa mensile me- dia, al netto dell’inflazione, è passata dai 2.222 euro del 2007 ai 1.921 euro dell’anno passato (valori 2011). Un calo del -14% che va confrontato con il -8% registrato al livello nazionale e il -11% medio delle altre regioni del Sud». «Anche il sistema delle imprese è ormai prostrato, indebolito da una pressione fiscale non più sostenibile (vedi IMU), dalle inadempienza della Pubblica Amministrazione (vedi crediti alle imprese) e dalla difficoltà di accesso al credito che quando viene concesso si avvicina a tassi da usura. Tutto questo – dichiarano i vertici CNA - accade in un contesto che si caratterizza per l’assenza di programmi e strategie: siamo di fronte a una sorta di vuoto pneumatico che priva le forze sociali del necessario confronto con il governo regionale sugli strumenti e le politiche che dovrebbero innervare un serio programma di governo che provi a contrastare la crisi economica. Ci sfuggono e sono per noi incomprensibili le ragioni per le quali non si apre il confronto – concludono Bruno Marras e Francesco Porcu -: non capiamo perché la Giunta Regionale rimandi la discussione sui contenuti della manovra di bilancio 2013 e con essa quella sulle priorità che in materia economico-istituzionale (confronto con lo Stato e assetto amministrativo interno –vedi province- ) devono essere messe in campo da qui alla fine della legislatura per promuovere il lavoro, sostenere l’occupazione e rilanciare lo sviluppo». IL PROBLEMA DELLA DISOCCUPAZIONE LA VERA QUESTIONE SOCIALE DELLA SARDEGNA Senza un ruolo attivo dello Stato e una maggiore efficacia della Regione la questione sociale dell’isola è irrisolvibile e tenderà anzi a peggiorare. Dalle due istituzioni è utile attendersi molto più di un semplice richiamo alle priorità, soprattutto quella della disoccupazione che va affrontata, invece, attraverso immediati interventi e risolvendo i nodi strutturali antichi che pesano sulla Sardegna. Il 2013, appena iniziato, deve rappresentare una svolta nelle politiche dello sviluppo e del lavoro. Questo sarà possibile a condizione che vengano rilanciate industria e agricoltura e assicurata la mobilità delle persone e delle merci, quindi il riconoscimento dello status di insularità. La stessa pressione fiscale pesa nell’isola ben più che altrove a causa di divari derivanti dalla mancata soluzione della continuità territoriale e del gap infrastrutturale materiale e immateriale. In queste differenze le diseconomie, irrisolte negli anni, che hanno prodotto più di 100 mila lavoratori in ammortizzatori sociali, su una forza lavoro che mediamente si attesta intorno a 600 mila unità, e 700 mila persone costrette a vivere con reddito al di sotto della soglia della povertà. E’, dunque, il problema della disoccupazione la vera questione sociale della Sardegna, che da anni il sindacato denuncia sollecitando soluzioni che la politica nazionale e sarda tarda a recepire. Non si è di fronte, pertanto, solamernte agli effetti della crisi economica e finanziaria, ma alle conseguenze di una politica recessiva e iniqua che porta nell’isola a una distribuzione del reddito a danno delle categorie più povere e a ridurre la capacità della Sardegna nella produzione di ricchezza. Per questo è urgente risolvere il rapporto Stato-Regione rinegoziando il patto costituzionale attraverso un nuovo statuto e, nel contempo, produrre un profondo cambiamento nelle istituzioni sarde e nelle politiche del lavoro e dello sviluppo. Il Segretario generale Cisl Mario Medde Lavoro Col passare del tempo diventa sempre più chiaro lo scenario nel quale è finora maturato e viene mantenuto l’ostracismo verso il carbone Sulcis. Purtroppo la cecità della politica regionale e parlamentare ha impedito che intorno a questo ingente patrimonio energetico del Sulcis si creassero condizioni tali da essere utilizzato, adottando adeguate tecnologie per fini energetici. Ad esso è stato concesso che venisse bruciato in centrale a Portovesme solo in irrilevante quantità per soffocare le legittime rivendicazioni della Sardegna. Mentre nel Sulcis si tende ad allungare la mano, invocando elemosine al posto del rispetto del diritto, in campo internazionale sta per scatenarsi una nuova guerra planetaria legata non più al greggio e al metano, ma all’accaparramento del carbone. E in questa ottica si spiega anche l’accantonamento (taluno sostiene per solo alcuni anni) del progetto Galsi i cui risvolti non sono stati ancora chiariti, soprattutto per il coinvolgimento delle Regione Sardegna (Sfirs) che ha messo a disposizione ingenti risorse, le quali avrebbero potuto avere migliori riscontri sociali. Nei prossimi anni (ma si parla di svariati lustri) sarà il carbone la sostanza energetica di più larga attualità e utilizzo. Lo prevedono tutti gli indicatori mondiali, al punto che la stessa AIE (Agenzia Internazionale Energia), che aveva previsto per i prossimi decenni un aumento del 40-50% del consumo di metano, si è dovuta ricredere e dare atto che per i prossimi lustri sarà ancora il carbone a dominare la scena energetica nel mondo, compresa quella della Vecchia Europa. Ad onor del vero, partendo dalle grandi rivoluzioni industriali di fine Ottocento, il carbone in Europa ha sempre recitato il ruolo di predominante componente energetica ed ha mandato avanti tutta l’industria primaria e i servizi delle singole Nazioni. Stando alla richiamata AIE, attraverso il suo “Rapporto sul Commercio del Carbone nel Medio termine” (Medium-Term Coal Market Repport), entro il 2020 il carbone diventerà il combustibile “d’elezione” nel mondo. Addirittura ipotizzando un superamento (già nel 2017) del petrolio nel rapporto 4,32 miliardi di tonnellate, pari a 4,4 miliardi per il petrolio. Legato a questa prospettiva è in essere il dibattito mondiale sul potenziale inquinamento e sul riscaldamento della temperatura della terra. Da qualche parte si è parlato di un aumento delle temperatura di 6° entro i prossimi quarant’anni. Nessuno può nascondere che quello ambientale sia un impegno inderogabile, se si vorrà mantenere l’equilibrio in tutti gli emisferi. “E’ un problema serio, non tanto per gli approvvigionamenti (grazie agli investimenti pianificati, l’offerta potrà essere «più che sufficiente a soddisfare la domanda») quanto per i rischi ambientali”. “Quando si parla di energia, ha recentemente ammonito Rinaldo Sorgenti dell’Assocarboni italiana, si parla di ambiente, lavoro, energia: è un fenomeno possibile? La risposta non può che essere positiva. Quindi dovremo lavorare sempre tenendo conto che queste tre cose sono strettamente collegate e devono essere tutte considerate. Primo scenario. Le principali fonti per produrre energia nei Paesi dell’Unione Europea. Chiara sinergia del nostro sistema della produzione di energia elettrica rispetto a tutti paesi d’Europa, dove la Germania è sempre il punto di riferimento. 5 numero 612 del 10 Gennaio 2013 LA SARDEGNA DEVE CAPIRE IL MOMENTO DEL CARBONE SULCIS MAGGIORE IMPEGNO DA PARTE DELLA POLITICA IN SEDE UE Sergio Rombi E’ il primo paese che ha sviluppato le fonti rinnovabili solari e eolico. Questo lo ha potuto fare negli anni passati perché ha potuto sfruttare un sacco di risorse producendo energia di base. La Germania produce il doppio dell’energia elettrica che produciamo in Italia. Evidentemente questo è il volano che ha permesso loro anche di finanziare gli industriali o quanto meno iniziare a sviluppare le energie solari prima degli altri paesi. Dopodichè hanno pensato alla fiscalità che all’interno del sistema paese scuote gli incentivi che hanno raggiunto il massimo in tutto il mondo”. Intanto fin quando l’Italia continuerà ad importare l’energia elettrica, come fa da oltre vent’anni, da oltre frontiera dalla Francia, Svizzera, Slovenia non si può dire che abbiamo rinunciato al nucleare quando poi facciamo da spettatori e utilizziamo l’energia nucleare prodotta per noi in Francia in Svizzera e in Slovenia. Il che non aiuta sicuramente il deficit e la sicurezza del nostro paese quando arrivano periodi critici e abbiamo avuto già qualche esempio sia di natura politica (Ucraina) e naturale come è capitato l’anno scorso che rischia di metterci di nuovo in ginocchio. L’AIE ha definito “evento catastrofico” l’eventuale aumento della temperatura globale a seguito del boom d’utilizzo del carbone. In un rapporto di appena dieci giorni fa, è stato spiegato che entro il 2020 non si avranno concreti riscontri dello sviluppo dei sistemi di cattura e sequestro dell’anidride carbonica derivante dall’utilizzo del carbone. Tant’è che il bando di finanziamenti da parte della Commissione europea, per complessivi 275 milioni di euro messi a disposizione per la realizzazione di impianti Ccs (Carbon Capture and Sequestration), non ha avuto esito positivo, “perché non si è trovato alcun Governo né investitore privato disponibile a garantire il cofinanziamento del 50% dei costi”. L’EUROPA POTENZIA L’UTILIZZO DEL CARBONE Come “Gazzetta” aveva riportato qualche numero fa, la maggiore quantità di carbone bruciato nel mondo, pari a circa il 40% del totale, è simile (talvolta peggiore) di quello Sulcis. Ovunque vengono adottati accorgimenti tecnici, eccetto in Cina e India, per combattere l’inquinamento ed abbattere l’anidride carbonica. Ciò che sorprende è che ovunque l’utilizzo del carbone ai fini energetici è in continua ascesa, compreso l’Italia. Nel 2012 l’Italia risulta, già d’adesso, che porterà ad un +12% l’import e l’utilizzo del carbone, pari a circa 19 milioni di tonnellate. A dare queste indicazioni è stato l’Assocarboni che, malgrado questa realtà, lamenta la mancanza di strategia energetica da parte governativa in merito. La stessa Assocarboni precisa che nei primi tre trimestri 2012 il consumo del carbone ai fini termici è in aumento ovunque: Germania +10%, Spagna +15%, Gran Bretagna addirittura +40%. E questo alla faccia delle inchieste avviate dalla Commissione europea per presunti “aiuti di Stato” dati a sostegno di Carbosulcis e del Nuraxi Figus - Miniera Carbone progetto Sotacarbo per il confinamento in sottosuolo dell’anidride carbonica prodotta dalla combustione del carbone sardo. Di questo combustibile nazionale ogni volta vengono anteposte impurità e alto contenuto di zolfo, e mai che esso, con sistemi tecnici ormai collaudati in ogni parte del mondo, è in grado di produrre corrente a costi più contenuti rispetto all’olio combustile e persino all’energia prodotta in centrali nucleari. Alla luce di questi riscontri fatti dall’Assocarboni, appare più che evidente che il problema risiede in due ordine di motivi: il primo che il grossi consumatori di carbone in Italia sviluppano strategie di import che travalicano le logiche di mercato. La seconda, e forse la peggiore, è che il carbone Sulcis è relegato in una marginale parte dell’Italia fisica che ben poca cosa conta rispetto al resto delle regioni italiane. PROGETTO CARBOSULCIS SOTACARBO Stando a quanto annunciato dalla speciale Commissione Energetica dell’UE, il bando di finanziamenti per complessivi 275 milioni di euro messi a disposizione per la realizzazione di impianti Ccs (Carbon Capture and Sequestration), non ha avuto esito positivo, “perché non si è trovato alcun Governo né investitore privato disponibile a garantire il cofinanziamento del 50% dei costi”. Il che dimostra quanto il Governo nazionale e la Regione Sardegna abbiano tenuto a cuore il progetto CCS proposto da Sotacarbo in ordine all’utilizzo pulito, per finalità energetiche, del carbone sardo. “Obiettivi della politica energetica europea, ha sottolineato il Presidente Sotacarbo Mario Porcu, sono la riduzione delle emissioni di gas con effetto serra, la sicurezza degli approvvigionamenti e la competitività delle imprese. Il Pacchetto clima-energia del 2009 e la Road map per l’anno 2050 definiscono le linee guida e gli strumenti per l’attuazione. La nuova Strategia Energetica Nazionale confermando le scelte europee, propone azioni per un’energia più competitiva e sostenibile. In questo quadro hanno un ruolo fondamentale le tecnologie CCS che permettono di separare l’anidride carbonica (CO2) generata dai processi industriali e di confinarla attraverso lo stoccaggio nel sottosuolo in formazioni geologiche profonde, oppure mediante altri metodi di natura biologica e chimica. Le tecnologie CCS sono essenziali su scala mondiale per la stabilizzazione e la riduzione delle emissioni di gas serra al fine di evitare il surriscaldamento dell’atmosfera del pianeta. Esse, inoltre, modificano in modo radicale la costruzione dei futuri impianti termoelettrici (a carbone e a gas naturale) e potranno trovare impiego anche in altri settori caratterizzati da processi industriali che producono grandi emissioni di CO2, come la fabbricazione del cemento, la siderurgia e la petrolchimica”. Tuttavia le tecnologie CCS oggi disponibili devono ancora essere dimostrate su scala significativa in vista di una loro estesa commercializzazione e impiego. Lo sviluppo delle tecnologie CCS può offrire, all’industria nazionale, l’opportunità di svilupparsi e di competere nel settore delle grandi infrastrutture energetiche e dei processi industriali fortemente emettitori di CO2. Per l’Italia, e per il Sulcis in particolare, è essenziale puntare sull’innovazione in un settore importante come quello energetico, uno fra i pochissimi sui quali si può costruire una filiera tecnologica italiana. Anche di recente a Carbonia ha avuto luogo un confronto tra scienziati e studiosi del settore. Il tema appariva di particolare interesse sia a livello internazionale, vista la strategia che l’Unione Europea ha in atto per la riduzione delle emissioni di CO2, sia a livello nazionale visto l’interesse a voler realizzare in Sardegna, proprio nel Sulcis, un impianto dimostrativo (“Progetto CCS Sulcis”) di produzione di energia elettrica “zero emission” partendo da carboni di basso rango e contemporaneamente realizzare un Centro di Ricerca Italiano, per lo sviluppo e dimostrazione delle tecnologie CCTs e CCS per testare l’intera filiera tecnologica. E proprio del CCS Sulcis, del costo di un miliardo di euro in vent’anni, hanno parlato in dettaglio Carlo Amorino della Sotacarbo, Giorgio Cau dell’Università di Cagliari, Luigi Zucca della Carbosulcis, Ennio Macchi del Politecnico di Milano, Massimo Malavasi di Itea, Silvio Arienti di Foster Wheeler. Sui processi di stoccaggio dell’anidride carbonica in sottosuolo hanno trattato Sergio Persoglia dell’OGS, Salvatore Lombardi dell’Università La Sapienza di Roma, Silvana Fais del Cinigeo e Fabio Moia dell’ERSE. IL DAVIDE E IL GOLIA ENERGETICO Con gli scenari internazionali che tra breve scateneranno una incontrollata “corsa al carbone”, appare evidente che il combustibile sulcitano resterà fuori dai grandi interessi, fino a quando la politica non saprà fare e sviluppare adeguati ragionamenti nelle sedi più op- portune. Il Sulcis dispone del carbone, pari a quello bruciato altrove; il Sulcis dispone di un moderno centro ricerche nazionale (Sotacarbo); il Sulcis ha già condotto studi capaci di dimostrare che il CCS può diventare realtà innovativa applicata. Il Sulcis però non dispone di adeguati sostegni nelle sedi della politica dove i giochi molto spesso non corrispondono agli interessi più generali, ma privilegiano quelli particolari. Appare di tutta evidenza che in gioco non c’è solo lo sfruttamento della miniera carbonifera, ma l’intera verticalizzazione energetica ed innovativa per il sequestro in sottosuolo dell’anidride carbonica. Arrivati a questo punto s’impone la figura di un manager politico, capace di rappresentare nelle sedi più opportune il diritto all’utilizzo pulito del carbone Sulcis. 6 Politica numero 612 del 10 Gennaio 2013 “Con la firma si intraprendono una serie di azioni per la restituzione agli usi legittimi dei siti minerari e industriali contaminati attraverso interventi necessari di bonifica, riassetto e riutilizzo del territorio dei comuni ricadenti nell’ambito del Parco Geominerario. Un’occasione di rilancio anche per la crisi occupazionale del territorio che impone il ripensamento di interventi industriali e di iniziative per l’individuazione di percorsi di sviluppo economico sostenibile”. E’ quanto affermato dal vice presidente della Regione e assessore della Programmazione Giorgio La Spisa, che ha sottoscritto, insieme al Commissario Straordinario del Parco Geominerario Nino Granara, il Protocollo di Intesa per lo “Sviluppo di tecnologie innovative per interventi di bonifica e di ripristino ambientale, riassetto del territorio e percorsi di economia sostenibile nelle aree ricadenti nel Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna”. “Una sottoscrizione importante – sottolinea Granara – perché si avvia una collaborazione sul campo tra la Regione e il Parco riconoscendo l’esigenza di affrontare una serie di problematiche che si sono trascinate per troppo tempo e che oggi grazie alla sensibilità dimostrata sin da subito dalla Regione possono avviarsi a soluzione”. L’iniziativa prevede il coinvolgimento diretto del Parco Geominerario della Sardegna, del Forgea International, del Cinigeo e del Consorzio interuniversitario costituito dagli atenei di Cagliari, Bologna, Trieste e La Sapienza di Roma. “Verrà avviato uno studio di fattibilità per verificare la consistenza e il valore economico dei minerali AZIONE DI RECUPERO AMBIENTALE NEI SITI GESTITI DAL PARCO GEOMINERARIO SARDO Marco Massa Fanghi Rossi Monteponi presenti nelle discariche e di cui occorrerà stabilire come impostare lo sfruttamento in ambito industriale”. In buona sostanza, come già definite nel corso di un apposito convegno internazionale celebrato qualche mese fa a Monteponi, “le discariche non sono da considerare rifiuti, ma giacimenti di materie prime utilizzabili”. Secondo stime prudenziali, sarebbero 70 milioni di metri cubi i materiali minerari abbandonati a cielo aperto e che potrebbero non più essere visti come elemento inquinante, ma come fini di discariche ancora in grado di essere economicamente sfruttati, con le moderne tecnologie, per la metallurgia. Non solo. Gli inerti provenienti dal loro impoverimento dei metalli, potrebbero essere, tranquillamente, utilizzati per finalità civili (strade, cementi, riempimenti ecc.), compreso l’uso del La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente, Andrea Biancareddu, ha approvato il piano regionale di gestione dei rifiuti speciali. Il documento costituisce un profondo aggiornamento del documento “Sezione Rifiuti speciali” approvato con deliberazione n. 13/34 del 30/04/02, è frutto di un’approfondita analisi dell’attuale situazione impiantistica e logistica del sistema regionale di trattamento di questa categoria di rifiuti ed è mirato, soprattutto, a una nuova determinazione dei fabbisogni impiantistici e a un maggior incentivo al recupero, con riguardo alle indicazioni generali fissati dalla normativa comunitaria e nazionale. Gli obiettivi principali alla base delle scelte del PRGRS possono essere riassunti di seguito: ridurre la produzione e la pericolosità dei rifiuti speciali; massimizzare l’invio a recupero e la reimmissione della maggior parte dei rifiuti nel ciclo economico, favorendo in particolare il recupero di energia dal riutilizzo dei rifiuti (oli usati, biogas, etc.) e minimizzando lo smaltimento in discarica. Inoltre, risulta tra le priorità fissate del piano il promuovere il riutilizzo dei rifiuti per la produzione di materiali commerciali debitamente certificati e la loro commercializzazione anche a livello locale la promozione, per quanto di competenza, lo sviluppo di una “green economy” regionale, fornendo impulso al sistema economico produttivo per il superamento dell’attuale situazione di crisi, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile. E più in generale l’assicurare le massime garanzie di tutela dell’ambiente e della salute, nonché di salvaguardia dei valori naturali e paesaggistici e delle risorse presenti nel territorio regionale. Al fine di garantire il necessario supporto alla sua attuazione il PRGRS individua una serie di azioni, in capo all’amministrazione regionale e ad altri soggetti, che mirano al raggiungimento degli obiettivi citati. Tra queste azioni c’è il finanziamento di corsi di formazione a partecipazione volontaria per i profili tecnici: soggetti coinvolgibili nelle iniziative potranno essere l’Università e il mondo della ricerca, nonché le associazioni rappresentative dei diversi settori del mondo produttivo; il rafforzamento dei rapporti con i consorzi nazionali di filiera, anche attraverso l’istituzione di un tavolo di confronto con le associazioni degli operatori al fine di raccogliere le più significative esperienze locali e approfondire il “percorso” dei rifiuti dalla raccolta al recupero individuando i passaggi intermedi e il destino finale e il sostegno alla nascita e al consolidamento sul territorio regionale di attività economiche che favoriscano il riciclaggio, il riutilizzo e il recupero di materia dai rifiuti. GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI APPROVATO IL NUOVO PIANO riempimento di gallerie abbandonate e non più utilizzabili ad alcuna finalità. Il risultato sarebbe almeno tre volte positivo rispetto al concetto dominante, secondo il quale le richiamate discariche sarebbero altamente inquinanti e quindi abbisognevoli di abbondanti finanziamenti per bonificarle, sia pure non evitando che i minerali contenuti finiscano in falda ed inquinino le acque sottostanti. Col moderno approccio, invece, il risultato sarebbe almeno tre volte più positivo. In primo luogo detti residui di lavorazione potrebbero trasformarsi in nuove opportunità imprenditoriali e lavorative perché contengono valori di metallo oggi accettati dalla moderna metallurgia. In secondo luogo verrebbe evitato qualsiasi pericolo per le falde sottostanti perché i metri cubi di materiale, potenzialmente inquinanti, verrebbero asportati per essere trattati in impianto. Il terzo elemento, non certamente trascurabile, sarebbe portatore di beneficio economico per le casse pubbliche perché non verrebbero impegnate ad elargire capitali per le bonifiche. E proprio su questo indirizzo si era soffermato lo scienziato e docente di ingegneria delle Materie prime e Direttore del Cinigeo di Roma Paolo Bevilacqua nel richiamato convegno di Monteponi. Questi aveva affermato che “il materiale accumulato nelle discariche minerarie è un’autentica riserva industriale, dal cui riuso nascerebbe la contestuale bonifica del territorio, ancorché il beneficio economico in termini di metalli e di forza occupativa”. Ancora più attinente a questa realtà del Sulcis Iglesiente, era stato il Presidente della Provincia Carbonia Iglesias Salvatore Cherchi il quale aveva mostrato come lo Studio Ambrosetti, chiamato da consulente sul Piano Straordinario Sulcis Iglesiente, avesse posto al vertice della piramide delle cose da fare con priorità, proprio la bonifica ambientale, quindi il recupero dei siti ex minerari. Il suo concetto è stato: “Fare del Sulcis Iglesiente un connettore scientifico e industriale del recupero e riutilizzo delle materie prime, con tecnologie verdi in chiave di mercato”. In questo contesto, il presidente della Provincia Salvatore Cherchi aveva altresì rilanciato il progetto per la creazione di un Centro di eccellenza nel campo del risanamento e recupero dei suoli e delle acque. Ora, pare, che il protocollo siglato tra Regione e Parco Geominerario vada proprio in questa direzione. Politica numero 612 del 10 Gennaio 2013 TROPPE DISCARICHE ABUSIVE A SANT’ANTIOCO LUNGO LE PERIFERIE E NEI LITORALI MARINI Pino Piras Malgrado gli sforzi fatti dall’Amministrazione comunale e dalla società che ha in appalto il servizio di smaltimento dei rifiuti cittadini, Sant’Antioco continua a presentare numerose discariche abusive che alterano l’immagine di città turistica per eccellenza. E’ il sintomo che lascia trasparire un non raggiunto grado di civismo, capace di rispettare l’immagine urbana, ma soprattutto incurante della vocazione che il centro abitato lagunare sta cercando di consolidare, partendo proprio da quell’elementare diritto-dovere di pulizia degli spazi pubblici, non serviti da raccolta quotidiana. I rifiuti abbandonati negli angoli più impensati costituisco- no anche un segno che la medaglia raccolta e smaltimento rifiuti urbani presenta due facce: da una parte la raccolta porta a porta che ha raggiunto indici più che accettabili, tali da primato in Sardegna; dall’altra invece sopravvivono sacche di incuria e scarsa sensibilità che andranno combattute senza alcuna esitazione se si vorrà fare di Sant’Antioco quel luogo deputato alla cultura e al turismo legati al suo straordinario trascorso feniciopunico-romano. Le immagini raccolte nei vari punti delle periferie indicano con chiarezza che non tutti i cittadini sono sufficientemente sensibilizzati; e nel contempo che la società di raccolta e smaltimento dei rifiuti porta a porta non può ritenersi al riparo da qualche critica (costruttiva) se, assieme all’Amministrazione comunale non metterà in piedi un’adeguata campagna di sensibilizzazione tale da cominciare, prima della prossima stagione estiva, a migliorare anche il decoro delle periferie e delle aree marine. Sarebbe un pò come chi ritiene di far pulizia in casa cacciando l’immondezza sotto il tappeto. La raccolta porta a porta a Sant’Antioco è già a buon punto (mai abbassare la guardia), ma manca ancora il rispetto delle periferie che comunque costituiscono parte integrante della città. Affidamento dell’esecuzione dei lavori denominati “Interventi ambientali in area Sic Monte Arcuentu - Riu Piscinas - POR Sardegna 2000/2006 - Asse I Misura 1.5”. IMPORTO A BASE DI GARA Importo dei lavori a corpo € 279.162,27 Importo oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso € 16.461,49 SOMMANO € 295.623,76 Oltre IVA nella misura di legge La manifestazione d’interesse, dovrà essere presentata compilando il modulo di dichiarazione, disponibile sul sito istituzionale, in lingua italiana, dovrà pervenire, a pena di esclusione, entro le ore 13.00 del giorno 14.01.2013, al seguente indirizzo: Provincia del Medio Campidano - Area Tecnica - Servizio Ambiente, Via Paganini 22, 09025 Sanluri (VS). La manifestazione d’interesse può essere inoltrata a mezzo del servizio postale all’indirizzo ci cui sopra,via fax al seguente numero 070/9370383, tramite pec al seguente indirizzo [email protected] (indicare nell’oggetto la dicitura dei lavori), a mano presso l’ufficio protocollo dell’Ente sito in Via Paganini 22 aperto dal lunedì al venerdì dalle 10,00 alle 13,00 e il martedì pomeriggio dalle 15,30 alle 17,30. Il Dirigente F.to Ing. Pierandrea Bandinu PROVINCIA MEDIO CAMPIDANO INDAGINE DI MERCATO COMUNE DI CARLOFORTE 7 IGLESIAS MENO GRAVIDANZE INDESIDERATE NEI MINORI RISULTATO DEL CONSULTORIO FAMILIARE Una riduzione del 60% per le gravidanze indesiderate nei minori: è il dato straordinario ottenuto dal 2006 ad oggi dal Consultorio Familiare di Iglesias. Anche le interruzioni di gravidanza sono diminuite del 25% rispetto ai due anni precedenti, e l’età media delle consultazioni è salita a 25 anni, con un range che va dai 15 ai 49 anni. Dati confortanti, quelli emersi in occasione dell’incontro natalizio fra l’équipe del Consultorio e le donne che hanno frequentato il corso di preparazione al parto, insieme ai loro neonati. In totale 160 donne, delle quali 90 hanno partorito spontaneamente, 40 hanno fatto ricorso al cesareo e le rimanenti sono ancora in gravidanza. Il Direttore del Distretto di Iglesias Marco Sulcis ha ringraziato lo staff, composto dal Responsabile ginecologo Antonio Scanu, da due ostetriche, un’infermiera pediatrica, una puericultrice e un assistente sociale che collabora con i comuni e con il Tribunale dei Minori. Il Consultorio accoglie ogni anno 1.500 pazienti, per un totale di circa 3.000 prestazioni, per le quali non si paga il ticket e non ci sono liste d’attesa. Sono numerose le problematiche affrontate: in primis la contraccezione (7 utenti su 10 si rivolgono al Consultorio per questo motivo), le problematiche adolescenziali, della famiglia e della coppia e quelle che riguardano la sterilità. Le donne sono assistite in ogni fase, dalla preparazione al parto all’allattamento, fino alla menopausa. Altre attività riguardano la prevenzione delle infezioni da HPV (Human Papilloma Virus), di cui il dottor Scanu è il responsabile aziendale e per la quale si favorisce la vaccinazione nelle adolescenti; la prevenzione dei tumori, attuata in collaborazione con il Centro Screening, e l’informazione nelle scuole: ogni anno le seconde classi degli istituti superiori vengono invitate ad un incontro sull’educazione alla sessualità presso il Consultorio. Ottimi risultati anche per quanto riguarda l’allattamento al seno: si è registrato un notevole incremento per questa pratica, favorita dal Consultorio, che dal 1 febbraio ad oggi ha effettuato 470 interventi in sede. L’accesso alla struttura, presso il Palazzo COMIT di via Valverde, è libero e gratuito, senza necessità di prenotazione, dal lunedì al venerdì (ore 9.00- 13.00), e il mercoledì anche dalle 16.00 alle 17.30. COMUNE DI GUSPINI PROV. MEDIO CAMPIDANO BANDO DI GARA Il Comune di Guspini (VS) intende sostenere l’uti- nente si dovrà impegnare, per ogni immobile sul lizzo di energia prodotta attraverso l’impiego di fonti quale verrà installato l’impianto fotovoltaico, a provrinnovabili ed in particolare di impianti fotovoltaici vedere alla fornitura gratuita dell’energia elettrica dando la possibilità ad imprese private di installarle prodotta e necessaria all’immobile per la sua attività. su edifici comunali. A tal fine il Comune intende Relativamente al Lotto n. 2, oltre alla fornitura gramettere a disposizione delle predette imprese attra- tuita dell’energia elettrica prodotta e necessaria alverso contratti di locazione i lastrici solari o le co- l’immobile per la sua attività, l’importo del canone perture degli edifici pubblici di seguito indicati. Per annuo posto come base è pari ad un minimo di € impianto o sistema solare fotovoltaico (o impianto 4.900,00 (quattromilanovecento/00Euro) per il fotovoltaico) si intende un apparato che consente di Centro Servizi PIP, € 12.500,00 (dodicimilacinprodurre energia elettrica mediante conversione di- quecento/00Euro) per il Centro Fieristico PALAretta della radiazione solare, tramite l’effetto foto- PIP, € 12.000,00 (dodicimila/00Euro) per i Labovoltaico.Le sedi messe a disposizione del Comune di ratori di Transizione e € 3.550,00 (tremilacinqueGuspini nel presente avviso sono i lastrici solari o le centocinquanta/00Euro) per i Capannoni PIP, incoperture degli immobili di proprietà comunale di dicizzato all’aumento dell’inflazione, da corrisponseguito riportati: dere annualmente in via anticipata. I plichi conteLOTTO N. 1 1 Ufficio Tecnico comunale Via Gramsci ~ mq nenti le offerte e la relativa documentazione, pena l’esclusione dalla procedura, devono pervenire a 720,00 1.333,33* 16.117 2 Scuola Primaria “Satta” Via S. Satta ~ mq 1250,00 mezzo di raccomandata del servizio postale, ovvero mediante agenzia di recapito autorizzata, entro il ter3.240,00* 36.323 3 Scuola Infanzia “Colle Zeppara” Via Marabini ~ mine perentorio delle ore 12,00 del 21.01.2013; è altresì facoltà dei concorrenti la consegna a mano dei mq 620,00 1.607,41* 20.503 4 Scuola Infanzia “Collodi” Via Mazzini ~ mq plichi, entro il suddetto termine perentorio, all’Ufficio Protocollo della stazione appaltante sito in via 650,00 2.166,66* 5.499 5 Scuola Primaria “Dessì” Via Machiavelli ~ mq Don Minzoni n. 10, che ne rilascerà apposita ricevuta. 650,00 2.166,66* 9.799 Il Responsabile del Servizio 6 Scuola Primaria “Segni” Via Segni ~ mq 1100,00 Ing. M. Claudia Serafini 2.851,85* 12.480 7 Scuola Secondaria “L. Da Vinci” Via Bonomi ~ mq 2050,00 5.314,81* 24.238 8 Scuola Secondaria “Fermi” Via Marchesi ~ mq 1650,00 4.277,77* 30.308 9 Biblioteca comunale Via San Nicolò ~ mq 300,00 777,77* 34.679 10 Palazzetto dello Sport n. 1 Loc. Serra Murdegu ~ mq 550,00 1.425,92* 11 Palazzetto dello Sport n. 2 Loc. Serra Murdegu ~ mq 800,00 2.074,07* 23.606 12 Spogliatoi Stadio comunale Loc. Serra Murdegu ~ mq 300~,00 777,77* 18.674 *Importo di canone annuo di locazione indicato solo ed esclusivamente per permettere alle ditte APERTO TUTTO L’ANNO partecipanti di poter calcolare SALA CONFERENZE CLIMATIZZATA CON 100 POSTI E SALETTE l’importo della cauzione provvisoATTIGUE DOTATE DI ACCESSORI E COMFORT ria da allegare all’istanza di partecipazione in quanto non è previsto POSSIBILITÀ DI SOGGIORNO E RISTORAZIONE SALE RICEVIMENTI per gli immobili un canone di lo- LOCALITÀ SPIAGGIA GRANDE- CALASETTA (CA) - SARDEGNA ITALIA cazione annuo da corrispondere Tel. 0781.810188 - 0781-810153 - 0781.810189 - Fax 0781.810148 all’Amministrazione. e-mail: [email protected] - www.hotelstelladelsud.com LOTTO N. 2 1 Centro Servizi P.I.P. Zona ind.le P.I.P. Mq 980,00 € 5,00/mq 4.900,00 2 Centro Fieristico PALAPIP Zona Ind.le P.I.P. Mq 2500,00 € 5,00/mq 12.500,00 3 Laboratori di transizione Zona Ind.le P.I.P. Mq 2400,00 € 5,00/mq 12.000,00 4 Capannoni P.I.P. Zona Ind.le P.I.P. Mq 710,00 € 5,00/mq 3..550,00 Il contratto di locazione dovrà avere una durata di anni 25, senza possibilità di proroga. RelativaProvincia di Carbonia Iglesias mente al Lotto n. 1, quale corrispettivo per la locazione il propoP.zza Caduti di Nassirya, 1 - Tel. 0781 70771 - Fax 0781 72368 Comune di Domusnovas Sede Comunale: Via Garibaldi, 72 - 09014 - Tel. 0781.8589200 Fax 0781.855808 Sito Ufficiale del Comune (official website): www.comune.carloforte.ca.it 8 Politica numero 612 del 10 Gennaio 2013 CIRCA 15 MILIONI DI EURO PER LA BONIFICA SITI MINERARI SULCIS IGLESIENTE GUSPINESE Marco Massa La Giunta regionale, sul finire dell’anno scorso, ha approvato tre impegni di spesa che riguardano bonifiche ambientali nel territorio del Sulcis Iglesiente Guspinese. Complessivamente sono stati impegnati poco meno di 15 milioni di euro che andranno ad essere utilizzati per rimettere in condizioni ottimali siti compromessi dalla trascorsa attività mineraria ed industriale. Dei finanziamenti previsti, 6,112 milioni saranno utilizzati per trasferimenti in conto capitale a Enti delle Amministrazioni locali per il completamento degli interventi di bonifica nelle aree minerarie dismesse del Sulcis Iglesiente Guspinese. Altri 4 milioni di euro saranno impegnati per la definizio- ne del programma di interventi di bonifica e recupero ambientale su siti minerari dismessi; mentre ulteriori 4 milioni di euro andranno a favore del Comune di Portoscuso per completare gli interventi del Piano di disinquinamento del Sulcis Iglesiente e per la realizzazione di un ulteriore intervento di bonifica di aree pubbliche. Tale impegno supporta il varo di determinati programmi, già annunciati nel tempo, ma che la lentocrazia aveva sempre rinviato. La bonifica dei siti minerari compromessi dalla passata attività mineraria e industriale è stata inserita come base portante dello sviluppo del territorio, secondo il “Piano Sulcis”. E a tale riguardo la Regione, che ha sottoscritto il richiamato “Piano”, dovrà dare seguito con sollecitudine alle sue competenze primarie, per consentire di gettare le basi sul “nuovo” che l’apposito Comitato tecnico (Invitalia, Ministeri Mise e Coesione Economica, Provincia, Regione e Comuni) stanno elaborando nel corso di serrati impegni congiunti. La Regione Sardegna aveva già deliberato con DGR 33/45 del 31/07/2012 la realizzazione dei seguenti interventi aventi carattere infrastrutturale: Bonifiche aree minerarie, per un importo pari a 53,840 €/mln; Sito raccolta Valle Rio S. Giorgio, per un importo pari a 27,382 €/mln; Bonifica ex Sardamag – S. Antioco , per un importo pari a 1,000 €/mln; Riduzione inquinamento Valle Rio San Giorgio , per un importo pari a 31,710 €/mln; Macro area Montevecchio Levante progetto stralcio Sito di raccolta, per un importo pari a 23,500 €/mln; Macro area Montevecchio Ponente progetto stralcio Sito di raccolta, per un importo pari a 40,236 €/mln: per un totale di 177,668 €/mln. Monteponi Fanghi rossi SINDACO 0781.887811 (Prov. Carbonia Iglesias) Vice SINDACO 0781.887828 UFFICIO TURISMO SERVIZI SOCIALI SPORT SPETTACOLO DOMUSNOVAS 0781.887813 DALLA MINIERA ABBANDONATA DI MACCIURRU PARTONO INQUINANTI FANGHI LUNGO IL FIUME UFFICIO ASSESSORI 0781.887827 CALASETTA - Piazza Belly - Centralino - 0781.88780 www.comune.calasetta.ca.it La miniera di Macciurru, sito di piombo argentifero, si trova nelle vicinanze del centro abitato di Domusnovas. Essa risale al 1869. Dopo alcune concessioni a privati, la miniera Via Su Pranu, 12 09010 Santadi (CA) tel. 0781.950127 fax 0781.950012 www.cantinasantadi.it andò in gestione alla Società Vieille Montaigne che ottenne l’esplorazione della zona di Punta Macciurru. Le ultime concessionarie furono la Società Anonima di Domusnovas e la Società Monteponi, dal 1921 al 1937. La miniera venne definitivamente chiusa nel 1971. La zona, soprattutto per effetto dei dilavamenti dei fanghi di flottazione, è attraversata da un corso d’acqua che trascina minerali pericolosi originati da mineralizzazioni di galena, blenda e calcopirite. Questo sito è stato finora scarsamente sottoposto ad osservazione ambientale perché si trova al riparo del grande traffico. Resta comunque da valutare attentamente quale potrà essere il danno che le infiltrazioni sotterranee arrecheranno alle falde acquifere, assai numerose in quella zona. GCS srl - Sa Stoia - 09016 Iglesias (CI) - Tel. 0039.0781.260031 - 260074 Fax 0039.0781.260765 www.maredigrano.com - [email protected] - [email protected] COSACEM • INGEGNERIA - FORNITURE • ENGINEERING - SUPPLIES • MONTAGGI MECCANICI ED ELETTROSTRUMENTALI • MECHANICAL AND ELECTRICAL INSTRUMENTATION ASSEMBLIES • MANUTENZIONI • MAINTENANCE • GLOBAL SERVICE • GLOBAL SERVICES Costruttori soc. coop. PORTOSCUSO Zona Industriale Strada per Paringianu Tel. +39.0781.510065 - Fax +39.0781.510604 e-mail: [email protected] Realtà Locale CARBONIA LA CHIUSURA DI ATTIVITA’ COMMERCIALI CELEBRATA CON SERIA RITUALITA’ FUNEBRE Pino Piras Carbonia - La morte di una partita IVA La curiosità dei passanti è stata tanta, ma la fiction si discostava poco dalla realtà. L’antivigilia di Capodanno molti operatori commerciali di Carbonia hanno voluto testimoniare, in forma assai eclatante, l’annunciata cessazione e chiusura di una corniceria di via Gramsci sopraffatta dalla crisi che ha investito non solo la città di Carbonia. Una bara, la corona listata a lutto, mazzi di fiori, un cittadino in fascia tricolore (non era il Sindaco), cassinte- 9 numero 612 del 10 Gennaio 2013 grati di industrie col casco da lavoro: una scena che per qualche verso ha fatto riflettere sul difficile momento che vivono le cosiddette “partite Iva”. Non sono mancate le orazioni funebri né le testimonianze di solidarietà verso Simone Satta (34 anni d’età e con 12 anni di qualificata attività in via Gramsci) che, prima di chiudere ha esposto in vetrina un necrologio per la sua attività. Per tutti i presenti ci sono state testimonianze di rappresentanti di categoria, di cassintegrati, di preoccupata solidarietà da parte di altri operatori del commercio di Carbonia. Toccante è stata la testimonianza portata da Ines Zaccarelli, 90 anni, pioniera del commercio dal dopoguerra. Dopo le “esequie” celebrate davanti al negozio, il mesto corteo funebre ha sfilato in via Gramsci fino ad arrivare davanti al Municipio dove è stata deposta la bara “nella quale sono state sigillate le esauste speranze di un giovane operatore che aveva creduto nel proprio avvenire e che invece s’è dovuto arrendere per evitare ulteriori penalizzazioni fiscali, malgrado la sua inconsistente attività”. DOPO 130 ANNI LA CRISI HA CANCELLATO IL RE DEI DISTILLATI “VILLACIDRO MURGIA” Marco Massa Dopo 130 anni il Villacidro Murgia ha sospeso le produzioni. Sia pure con grande rammarico, ad annunciarlo è stato Francesco Murgia, Amministratore dell’omonima società, il quale ha parlato, comunque di “momentanea sospensione” delle produzioni. La paura è che questa storica pagina commerciale, avviata dal coraggioso Gonnario Murgia nel 1882 sia destinata ad essere sepolta. Il Villacidro Murgia è stato il simbolo dei distillati di Sardegna. Giallo paglierino o bianco, non importa: il necessario che fosse Villacidro Murgia. Fu il grande intuito di Gennaro Murgia che nel lontano 1882 ebbe l’idea di impiantare a Villacidro una distilleria a vapore i cui prodotti (alcool, acquavite speciale, acquavite commerciale, vieux cognac, menta verde) invasero mezza Europa portando con se il nome di Villacidro e della Sardegna imprenditoriale, quando ancora, per i Sardi, era difficile confrontarsi coi colossi d’Oltremare. IL Villacrido Murgia è stato, fino al 2012, un distillato in cui venivano macerate erbe sarde (la formula è segreta), con fondo di anice e un filino di zafferano (il colore giallo è dato appunto dalla zafferano). Fino all’annunciata “sospensione”, si producevano ancora il Villacidro giallo e bianco, l’Amaro Murgia, il Mirto di Sardegna per qualche decina di migliaia di bottiglie annue. Gli impianti, non più a vapore come oltre un secolo fa ma a freddo, nell’ultima fase sono stati diretti dal bisnipote di Gennaro Murgia, di nome Francesco. Essi si trovano in pieno centro abitato a Villacidro in via Parrocchia. Le produzioni hanno seguito gli stessi scrupolosi procedimenti della originaria distillazione, quindi si passa, in parte all’infusione di erbe o di mirto per ricavarne Gonnario Murgia pregiati prodotti che il mercato ha imparato ad apprezzare e dai quali si distacca assai raramente. Ma ciò che sorprende è che sul finire del 19 secolo ad operare nel campo dei distillati in Sardegna non c’era solo Gennaro Murgia. Erano diversi, infatti i “cognac di Sardegna” gli “amari” ed altri distillati che ebbero anche felici momenti di mercato. L’unico, sia pure non senza difficoltà, che abbia avuto la forza e la volontà di resistere è stato il Villacidro Murgia, il quale, adesso, è costretto a “riposarsi”. Gonnario Murgia, capostipite dei distillati sardi, era nato a Serramanna il 17 febbraio 1861 da un commerciante di bestiame, Luigi Murgia e da Antonia Podda. Aveva compiuto gli studi a Cagliari, allievo e poi assistente del fisico Antonio Pacinotti, inventore della dinamo (1865). Uscito dall’Università con la laurea in chimica farmaceutica e perito fisico-chimico, si sposò con Anna Correlli, figlia di notaio. Si dedicò inizialmente alla professione di farmacista a Muravera, dove però i guadagni non dovevano essere soddisfacenti, se dopo qualche tempo si ritrova farmacista a Villacidro. Intorno al 1882 coglie, con la sua vasta capacità d’informazione, la grande richiesta di distillati alcolici di vino che si andava concretizzando a causa della distruzione delle vigne per via della filossera. L’Isola ne era rimasta momentaneamente esente. Gennaro Murgia impiantò nel grande fabbricato vicino alla Fluminera di Villacidro, in una zona ricca di falde acquifere, una distilleria continua a vapore e costruì capienti vasconi interrati per lo stoccaggio delle partite di vino che andava acquistando in giro per la Sardegna, ancora ricca di vigneti. In altro magazzino, sulla sponda opposta del torrente, in una zona a Nord particolarmente fresca, vennero realizzati gli spazi per invecchiare il distillato. Il tutto veniva conservato in botti di rovere per produrre brandy che riusciva a competere con i migliori cognac francesi in tutte le fiere d’Europa. Così gli attestati si susseguivano: Asti, maggio 1898; Parigi, esposizione 1900; Torino, 1911; Fiume, 1925. Il nuovo secolo coglie la fabbrica di distillati di Villacidro in grande vitalità. Alla vigilia della prima grande guerra l’impero Murgia si era addirittura diversificato con fabbrica di sapone e nitroglicerina destinata appunto alla fase bellica. In quella guerra Gennaro Murgia perse il figlio Erminio. Negli anni successivi Gennaro Murgia, capitano industriale della Sardegna entrò a far parte della Società Elettrica Sarda che contribuì a stendere la prima rete elettrica isolana. Dal 1923 l’imprenditore di Villacidro delegò i suoi interessi ai figli Francesco e Peppino. Il suo precario stato di salute lo porterà in Toscana dove finirà i suoi giorni nel 1935 a 74 anni vissuti assai intensamente, peraltro in una Sardegna non al meglio di servizi. Simone Satta COMUNE DI VILLACIDRO Prov. Medio Campidano BANDO DI GARA AFFIDAMENTO DELLA CONCESSIONE DELLA GESTIONE DEL CHIOSCO NEL PARCO COMUNALE IN LOCALITA’ “SA SPENDULA” La concessione avrà durata di 5 anni a decorrere dalla data di sottoscrizione del contratto con facoltà dell’Amministrazione Comunale di prorogare la gestione se la normativa lo consentirà. L’importo a base d’asta, a titolo di canone annuo di concessione da versare al Comune di Villacidro, soggetto ad aumento è fissato in € 4.080,00 annui ovvero per l’importo di € 20.400,00 per l’intero periodo di anni 5. Tale importo incrementato dall’aumento di offerta sarà corrisposto dalla ditta concessionaria tramite c.c.p. in quattro rate trimestrali anticipate. Detto canone sarà aggiornato annualmente in aumento nel limite del 75% della variazione dell’indice dei prezzi al consumo delle famiglie di operai e impiegati accertato dall’ISTAT (tenendo come mese di riferimento quello di stipula del contratto). I plichi contenenti le e la relativa documentazione L’Amministrazione comunale comunica che è stata pubblicata offerte devono pervenire, a pena di esclusiola graduatoria generale definitiva per l’assegnazione di alloggi ne dalla gara, all’ufficio protocollo di E.R.P.(Case popolari), Bando 2011/2012. del Comune di Villacidro, Piazza La graduatoria comprende: la graduatoria generale (in ordine Municipio, 1 – 09039 Villacidro, endi posizione); le sub-graduatorie speciali (in ordine di posizio- tro e non oltre le ore 13,00 del giorno ne) relative agli “Anziani”, alle “Giovani Coppie” e agli “Inva- 18/01/2013. Prima seduta pubblica per l’apertura delle offerte lidi”; l’elenco delle domande “Escluse”(in ordine alfabetico). alle ore 10.00 presso il Le graduatorie sono consultabili presso l’Albo Pretorio e sul si- 21/01/2013 Municipio di Villacidro, Piazza Muto web del Comune nella sezione Bandi e concorsi – Esiti, con- nicipio n.1 09039 Villacidro. vocazione e graduatorie Bandi, presso la portineria del Palazzo Il Responsabile del Servizio AA.GG. comunale in piazza Roma e presso gli uffici di A.R.E.A (ex Iacp) Dott.ssa Graziella Pisci CARBONIA GRADUATORIA DEFINITIVA PER LE CASE POPOLARI di Carbonia. COMUNE DI SAN GAVINO PROV. MEDIO CAMPIDANO AVVISA Indagine di mercato, avente ad oggetto l’affidamento dell’esecuzione dei lavori di P.S.R. - Piano di sviluppo rurale 2007/2013 - asse 1 - misura 125 - azione 125.1 “Manutenzione straordinaria Strada Comunale di Lunamatrona” Importo dei lavori a corpo € 145.300,00; oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso € 2.906,00 SOMMANO € 148.206,00 oltre IVA nella misura di legge. L’invito sarà esteso ad un numero di imprese pari a 15, per cui, se il numero delle imprese che hanno presentato richiesta di selezione e risultate idonee è: a. superiore a 15, si procederà al sorteggio pubblico che avverrà in seduta pubblica, il giorno 15.01.2013 dalle ore 10:00; b. inferiore a 15 e comunque superiore a 5 l’invito sarà esteso a tutte le imprese idonee che hanno manifestato l’interesse; c. inferiore a 5 si inviteranno le ditte candidate senza ulteriore indagine e purché ne abbiano i requisiti; d. resta inteso che la suddetta partecipazione non costituisce prova di possesso dei requisiti generali e speciali richiesti per l’affidamento dei lavori che invece dovrà essere dichiarato dall’interessato ed accertato dal Comune di San Gavino Monreale in occasione della procedura negoziata di affidamento. La manifestazione d’interesse, dovrà essere presentata compilando il modulo di dichiarazione, disponibile sul sito istituzionale, in lingua italiana, dovrà pervenire, a pena di esclusione, entro le ore 13.00 del giorno 14/01/2013, al seguente indirizzo: Comune di San Gavino Monreale - Area Tecnica - Settore 6 serv.tecn./ed.privata/manutenzioni e patr Via Trento, 2, 09037 San Gavino Monreale (VS). La manifestazione d’interesse può essere inoltrata a mezzo del servizio postale all’indirizzo ci cui sopra,via fax al seguente numero 070/9375013, tramite pec al seguente indirizzo [email protected] (indicare nell’oggetto la dicitura dei lavori), a mano presso l’ufficio protocollo dell’Ente sito in Via Trento, 2 aperto dal lunedì al venerdì dalle 11,00 alle 13,30 e il Lunedì e Mercoledì pomeriggio dalle 15,30 alle 17,30. Il Responsabile del Servizio F.to Geom. Pier Luigi MEREU 10 Il territorio del Basso Sulcis offre sicuramente paesaggi aventi fascino e spettacolare bellezza, molto spesso poco conosciuti. E’ il caso dei rilievi del distretto di Narcao Nuxis, dove sono presenti oltre che insediamenti storicoarcheologici di una certa rilevanza, anche importanti monumenti naturali, in prossimità di significative testimonianze di archeologia industriale, tra cui i complessi minerari di Rosas, Santa Croce, Sa Marchesa e Monte Tamara. Del ricco patrimonio naturale è da annoverare sicuramente la grotta “Risorgente di Rio Murtas” nota alle popolazioni locali come “Galleria di Is Scintus”. Questa si apre nel territorio comunale di Narcao, frazione di Rio Murtas, ubicata in una fascia pedemontana, distante circa tre chilometri dal centro di Narcao a ridosso del complesso collinare di Monte Sisinni Porru, Monte Masonis, S’Ega Sa Mardi e Fundu Moccis, degradanti verso la valle del Rio Mannu,. che confluisce sul bacino artificiale di Monte Pranu. Una delle caratteristiche del centro urbano è la presenza della sorgente termale di “Mitza de Perdu Spada” che con i suoi 30° è la più calda del Basso Sulcis. Sul territorio sono inoltre presenti alcuni monumenti archeologici, tra cui le vestigia di alcuni nuraghi, quello meglio conservato è sicuramente “Perdu Spada”. Esso è costruito da massi ciclopici aventi dimensioni medie 0,70x1,00 m, il diametro delle torre principale è 5,50 m. Il monumento si sviluppa verso S-E con due corpi a piani sfalsati, la lunghezza totale della struttura è di 17,30 m., per una larghezza di 6,20 m. e un’altezza di2,70 m. a valle della sorgente è presente un altro nuraghe di tipo complesso a tre lobi, il cui mastio ha un diametro di 8,00 m. Adiacente il nuraghe Perdu Spada è presente una grotta a pozzo denominata “Pozzo Manca”, attualmente chiuso con un solaio di calcestruzzo. Il suo ingresso è caratterizzato da una piccola strettoia che si apre a campana per una profondità di 27 m. e terminante con un lago di acqua tiepida. Realtà Locale numero 612 del 10 Gennaio 2013 LE BELLEZZE DEL PATRIMONIO NATURALE DI NARCAO LA GROTTA “SA GALLERIA DE IS SCINTUS” Roberto Curreli La grotta “Sa Galleria di is Scintus” si apre sul versante ovest della valle dei Rio Canniga, in un’area caratterizzata da una serie di sprofondamenti (sinkholes), osservati per la prima volta nel 1989, ricordato per l’eccezionale annata di siccità, ragion per cui l’ESAF realizzò una serie di trivellazioni per poter potenziare l’approvvigionamento idrico erogato dal bacino artificiale di Bau Pressiu. L’ingente emungimento dalle acque, ha sicuramente fatto sì che si abbassasse il livello della falda acquifera facendo venire a mancare la spinta idrostatica dell’acqua verso l’alto, per cui sono avvenuti i collassamenti delle volte di alcune cavità carsiche esistenti. Questi fenomeni hanno spinto alcuni speleologi ad esplorare l’area imbattendosi così nella grotta. Questa era già ben conosciuta dalla popolazione locale, poiché durante il secondo conflitto mondiale veniva utilizzata come rifugio contro i bombardamenti. La frequentazione della cavità proseguì anche in tempi successivi, principalmente da curiosi che hanno distrutto parte delle concrezioni presenti nel suo interno. Tra gli ambienti presenti nell’ipogeo, viene spesso menzionato “Su Saloni de is Campanas”, così denominato per la presenza di alcune gigantesche cortine (vele) di alabastro che percosse determinano suoni simili all’effetto acustico delle campane, per cui i ragazzi, per ottenere que- sto risultato si divertivano a scagliare pietre su di esse. Altra particolarità è la presenza di un laghetto alimentato dalle acque vadose, che in periodo estivo tende a prosciugarsi, in esso vivono particolari organismi, vista la complessità della grotta, le credenze popolari le davano uno sviluppo molto esteso con la presenza di particolari figure fantasiose. L’ipogeo è stato rilevato nel marzo del 1996 dall’ Unione Speleologica Cagliaritana, questo ha uno sviluppo di 250 metri, e un dislivello di -8 metri, è iscritta al Catasto Regionale delle Grotte della Sardegna al n° 1362, è carat- terizzato dalla presenza di ambienti formati dall’erosione dell’acqua, alternati ad altri abbastanza concrezionati, purtroppo parzialmente rovinati dai tagliatori di concrezioni. La grotta si è formata nei calcari del Cambriano inferiore, in vicinanza sono presenti piccoli fronti di cava, i cui lapidei venivano utilizzati oltre che per la preparazione di granulati, anche per la produzione della calce, attività testimoniata dalla presenza di vecchi forni per la cottura delle rocce calcaree, l’ingresso è costituito da un pozzetto di circa due metri e mezzo che prosegue su un piano inclinato abbastanza stretto, in alcuni punti del soffitto sono presenti brecce ciottolose sia di natura calcarea che silicea, oltrepassato questo cunicolo si giunge in una grossa sala in cui sono presenti una serie di ambienti molto fangosi, anch’essi caratterizzati dalla presenza di diverse forme erosive, tra cui una bellissima “condotta forzata”, l’umidità varia dall’85 al 93% e la temperatura da 14 a 16°C. Le pareti e il soffitto sono spesso fratturati in varie direzioni, determinando così un reticolo complesso di giunti, talora riempiti da filoncini di quarzo, spesso patinati con ossidi di ferro e manganese. Gli speleotemi presenti sono principalmente delle belle colate aventi forma a canna d’organo, stalattiti tabulari con la caratteristica goccia sulla som- mità e affascinanti cortine, stalattiti e stalagmiti. Per quanto riguarda la fauna cavernicola la grotta è ricca di biodiversità, tra cui una curiosa muffa di colore bruno scuro. Ultimamente e stata segnalata da Giampaolo Merella presidente del “G.R.S. E.A. Martel” di Carbonia ed esperto di fauna ipogea, una colonia di Stenasellus assorgiai, crostacei somiglianti a piccoli gamberetti caratteristici di questa cavità. Sono presenti anche altre specie come numerori esemplari di ragni del genere Meta, gasteropodi polmonati genere Oxychilus, Callipodi del genere Callipus, Polidesmidi del genere Masticonodesmus e acari di specie non determinata. Nel 2012 lo stesso Merella è stato premiato a Valencia, dal Museo di storia naturale di Valencia nel Concorso Internazionale di flora e fauna cavernicola, per la fotografia della Campodea fragilis, realizzata proprio nella “Risorgente di Rio Murtas”. ”Grazie alla collaborazione principalmente con il Centro Iglesiente Studi Speleo Archeologici (CISSA) e il “E.A.Martel” di Carbonia, il nostro gruppo sta cercando di rivisitare e apportare ulteriori studi sulle cavità carsiche del comprensorio di Nuxis-Narcao” asserisce Antonio Lallai socio dello Speleo Club Nuxis. E proprio grazie a questi studi e ricerche si porta avanti in modo più approfondito la conoscenza del territorio Sulcitano-Iglesiente. Realtà Locale UNA TRAVEL BLOGGER A SPASSO PER LA SARDEGNA GOLA DEL GORROPPU, IL VENTRE DELLA DEA Claudia Zedda* Per la mia personalissima sfidaescursione al Gorroppu ci ha fatto da guida Claudio della cooperativa Ghivine. Bene penso io, almeno non dimenticherò il suo nome, cosa che per altro mi accade tutte le volte. E’ un ragazzo di 28 anni, conosce la zona come le sue tasche e guida il defender come se non avesse fatto altro nella vita. Dal cuore di Dorgali la gola del Gorroppu non è esattamente vicina e sfido chiunque a percorrere le strade che abbiamo attraversato senza fuori strada e conoscenza del luogo. La levataccia a grande sorpresa non mi ha pesato nemmeno per un momento tant’è che sto prendendo seriamente in considerazione il fatto di svegliarmi tutti i giorni alle 6.30: vero è che stare davanti al pc è cosa ben diversa dal calarsi nel ventre opalescente della Dea. Claudio è stato un’ottima guida: un ragazzo concreto che non ha perso l’occasione per darci informazioni utili: la vallata di Oddoene, ci ha spiegato, è la riserva di carburante degli abitanti del posto. Per carburante, è chiaro, intende il delizioso cannonau che producono in zona. Il comune in tempi non sospetti, per dar la possibilità anche ai più poveri di sopravvivere, diede loro la terra da coltivare: la vallata di Oddoene è per questo diventata una culla verde di vitigni e alberi da frutto. Mentre l’attraversiamo qua e là si intravedono schiene chinate e mani impegnate nella vendemmia. Una bella vallata, ci dice Claudio, perché l’umido della notte rimane sino alle nove del matti- 11 numero 612 del 10 Gennaio 2013 no, favorendo, a quanto si può notare, l’intera produzione. Caricata l’ultima escursionista (siamo un gruppetto di 5 persone) puntiamo diritti verso il ponte di S’abba Arva o Sa Barva come mi è parso essere chiamato comunemente sul posto. Le pozze d’acqua sono d’un verde marino, tanto intenso che pare innaturale, ritoccato in fase di post produzione da madre natura. E invece no, è tutto vero! Il fiume che a fine settembre sembra mansueto e pacato pare che durante la stagione delle piogge si inca…voli di brutto, tant’è che dopo essere stato por- tato via parecchie volte dalla corrente, il ponte è stato costruito in cemento e ferro. La stagione scorsa la natura s’è contentata di portar via solamente i passamano laterali, in ferro anch’essi, ma il ponte è ancora lì. La strada mi pare buona ma i racconti di Claudio mi fanno pensare che di lì a breve le cose peggiorano. In effetti, immediatamente dopo aver superato un cancello privato, la strada si fa mulattiera. Ringrazio la Dea che la nostra guida ci sappia fare con le marce e ci arrampichiamo come una piccola formicuzza spennellata di bianco. A mezza strada qualcuno urla “al muflone”: ci affacciamo tutti e tutti ne vedono uno, due, tre, addirittura un gruppetto di mufloni che stanno bevendo. Tutti li vedono, tranne la sottoscritta, ma Madre Natura con me è sempre generosa: qualche metro più tardi ne troviamo uno proprio per strada che manco troppo spaventato con due salti si arrampica su per la montagna. Il mio primo incontro ravvicinato con un muflone! Continuiamo a salire e il paesaggio comincia a somigliare sempre più a quello intravisto nelle montagne di Baunei: in fondo non siamo così distanti: calcare, macchia mediterranea, lecci e una quantità praticamente infinita di corbezzoli dai fiori dei quali la gente del luogo, laboriosa, da sempre estrae il pregiatissimo miele amaro. Par- cheggiato il defender proseguiamo a piedi per una discesa notevole; il sottobosco è profumato e ricco: rosmarino, elicriso, ginepri, caprifichi, phillyrea latifolia, cipolla di mare, quella che nelle nostre zone chiamiamo sa lua, un’euforbia utilizzata un tempo per la pesca e pure una pianta della quale non ricordo il nome, usata insieme all’erba di San Giovanni (l’iperico nella zona) e chissà che altro contro le bruciature. Sentiamo il rumoreggiare di qualche altro muflone (o forse cinghiale), il passaggio di qualche gatto selvatico, e lo scampanellio allegro delle capre scalatrici: meglio, siamo sotto l’occhio attento della capra più anziana, che controlla ogni nostro passo! Chiacchierando chiacchierando sprofondiamo giù fin all’ingresso della Gola: nel bel mezzo del nulla si incontra, come un’oasi di civiltà, un piccolo info ticket. Mi domando come diavolo facciano quei ragazzi ogni giorno a raggiungere la postazione di lavoro! La ragazza è simpatica e sembra conoscere perfettamente Claudio che non perde tempo e avanza: per scendere abbiamo impiegato quasi un ora, forse di più. L’ingresso (o l’uscita) del Gorroppu si fa subito sentire! E’ silenziosa, e fra le sue pareti rimbomba il battito di ali di non so quale uccello. Le pietre calcaree sono pallide e lunari, bluastre e levigate da milioni di visitatori che negli anni le han- no attraversate. Più avanzo più ho la sensazione d’avvicinarmi al cuore di una creatura vivente. E il Gorroppu in fondo è vivo perché il canyon fra i più profondi d’Europa, ogni anno cambia. A restituirgli forma ci pensa il Rio Flumineddu che di piccolo quando scorre non deve avere un bel niente visti i massi giganteschi che è capace di trasportare. Quando attraversiamo noi la Gola il Flumineddu è drummiu[1], e scorre sotto terra. Il cuore del Canyon lungo 1,5 km lo abbiamo raggiunto rapidamente: lì le pareti sono incredibilmente alte, aranciate e ferrose, colate di scuro quasi che il cielo notturno, lacrimando le abbia macchiate. Si estendono per 500 metri in altezza e pare che qualche folle le abbia pure risalite. Se hai la fortuna d’essere lasciata sola con il Gorroppu, la puoi sentire realmente, nel silenzio la sua forza e vedere mille e una rappresentazione della Dea che ci ha generati tutti. Il letto del fiume pare una spiaggia grossolana di ciottoli tutti levigati e friabili, su alcuni dei quali incise si possono trovare le reminiscenze storiche di milioni di anni fa. Sono rimasta a lungo a guardare il cielo sprofondata nella Gola del Gorroppu. La leggenda che racconta di pareti tanto alte da mostrare il cielo notturno anche durante il giorno è appunto solo leggenda, ma mi sono gustata la corsa delle nuvole che andavano da una parete all’altra del canyon mentre nel suo fondo non si muoveva una mosca: solo il cuore della Dea Madre pulsava. Non ho trovato nemmeno la felce maschio, il cui fiore se raccolto di notte a mezzanotte regala la possibilità di fuggire per sempre alla giustizia, o rende dannatamente ricchi. Al posto del felce maschio ho intravisto la Aquilegia nuragica o Aquilegia di Gorropu: cresce solo nella Gola più suggestiva di Sardegna ed è fra le 50 specie più a rischio estinzione in tutto il Mediterraneo. Con un certo dispiacere ho salutato quel mondo misterioso, il tasso e la Phillyrea latifolia millenari e mi sono dedicata alla risalita (una faticaccia che non te la racconto). Di me ho lasciato un pezzo di cuore nel fondo del Gorroppu, si sé il Gorroppu ha lasciato un pezzo di vita nel mio cuore. Su d’una vetta panoramica, riparati dal sole, Claudio ci ha servito un delizioso pranzo a base di moddizzosu (il tipico pane locale), salsiccia e formaggio. Il cannonau non poteva certo mancare! 40 euro davvero ben spese! * Tottus in pari CAMPAGNA ABBONAMENTI 2013 “GAZZETTA DEL SULCIS IGLESIENTE” NON PERDERE TEMPO E ABBONATI AL GIORNALE IL GIORNALE NEL 2012 È CRESCIUTO GRAZIE AL TUO CONTRIBUTO RICEVERAI IL GIORNALE A CASA TUA E RISPARMIERAI SE HAI UN PARENTE O AMICO FUORI SARDEGNA REGALAGLI UN ABBONAMENTO CHE FARA’ SEMPRE PIACERE EDIZIONI SULCIS sas ccp n° 43296169 12 Realtà Locale numero 612 del 10 Gennaio 2013 E’ SUPERVISORE ALITALIA SPAZIO AGLI EMIGRATI Consuelo Cannas IL MEMORIAL PER ROMANO AUGUSTO MOTZO DEL CIRCOLO “ELEONORA D’ARBOREA” DI PESARO RICORDI E PROPOSTE DI SARDITA’ AUTENTICA NELLO SCALO AEROPORTUALE DI HEATHROW ALESSIO GAGGIOLI DA CARBONIA A LONDRA Il sogno di tutti: viaggiare. Per Alessio Gaggioli, 36enne di Carbonia, è una grossa opportunità ma soprattutto un lavoro. Che lo ha portato a lasciare la Sardegna. Alessio vive a Londra da 5 anni, come supervisore Alitalia nello scalo aeroportuale di Heathrow. Dopo aver completato il percorso Isef a Cagliari, studia osteopatia-posturologia clinica a Roma. In Sardegna si trovava bene ma lavoro non ce n’era: “Ero vicino ai miei affetti, impegnato in ambito sportivo. Ma anche schiavo di precarietà a 360 gradi, sia in Alitalia che nei centri fitness presso i quali lavoravo”. Così, a malincuore, via dall’isola: “Alitalia non partecipò all’asta per la continuità territoriale, ahimè situazione nuovamente attuale, e decise di chiudere il ramo d’azienda presso lo scalo aeroportuale cagliaritano. La stessa Alitalia mi propose di restare in azienda offrendomi due possibilità: Roma o Londra. Scelsi l’estero, senza mai pentirmi, anzi”. Una volta in territorio inglese, Alessio vive un netto cambiamento aziendale: “A Londra ho avuto la possibilità di un avanzamento di carriera prima impensabile. Nella gestione italiana Alessio Gaggioli di Alitalia tutto avviene solo per anzianità. Dal contratto a tempo indeterminato alle cariche”. La sua giornata tipo è piena di impegni: “Mi alzo prestissimo, inizio a lavorare spesso alle 4, ma anche nei giorni di riposo sono un ‘early bird’. Poi mi dedico alla palestra e alla mia grande passione, la fotografia”. Per Alessio l’amore è sardo. Infatti la sua compagna lo raggiunge a Londra poco dopo: “La mia compagna è sarda, lavora a Londra come architetto presso una prestigiosissima compagnia di architettura. Mi ha seguito dopo due mesi dalla mia partenza e si è affermata in tempi inimmaginabili prima. Abbiamo conosciuto la meritocrazia”. Questo lavoro è anche un’opportunità di girare il mondo: “Viaggio semplicemente grazie alle ferie. Lavoro 6 giorni di seguito e riposo 3. Pertanto con 6 giorni di ferie ho a disposizione 12 giorni. Le facilitazioni di viaggio sono i cosiddetti ID (Industry Discount) Tickets, che permettono ai dipendenti delle compagnie aeree di pagare il 10% della tariffa, più le tasse. I biglietti non hanno diritto alcuno alla prenotazione: si parte solo se c’è disponibilità sui voli”. Visita tanti paesi affascinanti che gli rimangono nel cuore: “Amo visceralmente il Sudafrica, ma anche l’Australia, ho avuto delle splendide esperienze ovunque. Amo la scoperta e il poter viaggiare ora, dopo averlo fatto senza soluzione di continuità nei miei anni sportivi. Costituiscono uno stimolo costante. Il prossimo viaggio sarà in Canada, andrò a vedere le balene. L’ultimo è stato in Brasile”. Durante i suoi viaggi non mancano di certo avvenimenti ed esperienze curiose: “Probabilmente mi hanno scioccato i bambini cinesi, che vestono pantaloni con lo spacco e fanno i bisognini ovunque, semplicemente chinandosi. A Pingyao, dentro una bottega, un bimbo ha fatto la sua popò sulle mie scarpe. E poi ci sono i treni cinesi, tra Xian e Pingyao ho passato 15 ore in condizioni disumane (posto in piedi) e densità esagerata, c’erano persone arrampicate ovunque”. Luigi Lilliu L’Associazione Culturale Sarda “Eleonora d’Arborea” di Pesaro ha organizzato un “Memorial” dedicato al socio e amico Romano Augusto Motzo, scomparso nell’agosto 2011, che ha avuto luogo nello Studio e Galleria d’Arte “Florio”, Via Petrucci di Pesaro, dal 1° al 9 dicembre 2012. L’evento ha suscitato grande interesse, in quanto il Romano era un personaggio molto conosciuto per il suo stravagante eclettismo culturale, artistico e sociale, che veniva esaltato maggiormente nella storica Via Gavardini di Pesaro, all’interno del suo negozio di prodotti sardi, che di fatto era diventato un vero e proprio “cenacolo culturale” frequentato da tantissime persone che in quel luogo consumavano i profumi, i sapori ed il fascino della Sardegna, dispensati dal particolare ambiente e dalla verve intrattenitrice di Romano. Di formazione umanistica - laureato in sociologia e già emigrato in Germania, dove aveva insegnato lingua italiana ed era stato dirigente presso la Federazione dei Circoli sardi Romano calamitava l’attenzione generale e coinvolgeva chiunque nel suo disquisire di arte, letteratura e soprattutto poesia, perchè la sua vita stessa era poetica e sia quando raccontava delle singolari esperienze personali, che quando scriveva, o declamava liriche tradotte anche in tedesco, o parlava di cinema (aveva interpretato la parte del frate inquisitore in un filmato divulgato da Voyager), era un vero piacere starci insieme. Romano era tutto questo e molto altro, per generosità, per amore verso il prossimo e nei confronti della sua natia Sardegna, di cui parlava facendotela sentire sempre più bella, reale e vicina, insomma portandotici dentro. Quest’iniziativa è stata degnamente supportata da altre due manifestazioni parallele di analoga Trapezisti della vita, acrobati, funamboli lo si diventa un po’ tutti, in tempi di precarietà. Ma Elena Zanzu, trentenne di Capoterra, occhi che sanno di cielo intenso, delle discipline aeree è una vera professionista. Dai circuiti dell’underground e dei teknoraves bolognese, dove diciottenne si trasferisce per proseguire gli studi, grazie a due borse di studio arriva in Canada, per specializzarsi in trapezio oscillante con l’eccezionale maestro russo Victor Fomine, passando per il Belgio. È a Bruxelles che scopre, e frequenta, le arti circensi. L’innamoramento con il trapezio - un colpo di fulmine subito ricambiato – porta Elena a diventare insegnante di discipline aeree, ufficialmente diplomata alla scuola nazionale di circo di Montreal, e a laurearsi a pieni voti in filosofia a Bologna, con una tesi su Il Trapezio Oscillante. Storie di Circo nell’Aria. Cose che accadono, a chi non si accontenta di avere la testa tra le nuvole, ma si intestardisce a portare in alto il corpo intero. Da bambina, è vero, voleva fare l’astronauta. Ma poi si è aggiunta la necessità dell’arte. Così oggi Elena, multilingue che oltre all’italiano parla spagnolo, inglese, russo e francese, ha inventato il suo palcoscenico ideale a sette metri d’altezza, di qua e di là dell’oceano. In Sardegna, a casa, torna molto spesso: “La Sardegna mi ha dato durata e nello stesso luogo, costituite dalla proiezione, a ciclo continuo, di un documentario promozionale della cultura, arte, tradizione, economia e turismo della Sardegna ed in particolare da una mostra di pittura e sculture dei noti artisti sardi Pino Mascia, Francesca Carta e Paolo Soro, tutti anche docenti dell’Accademia di Belle Arti di Urbino, completata da pregevoli incisioni dell’altro sardo Gustavo Pesarin, nativo di Pozzomaggiore. Si tratta di artisti molto celebrati per la loro qualità e quantità produttiva, protagonisti di numerose mostre di successo in ambito regionale e nazionale. Le loro opere sono presenti presso pubbliche istituzioni e diffuse fra i privati collezionisti. La mostra ha destato notevole richiamo ed è stata visitata e fotografata persino da un gruppo spagnolo di passaggio per un rendez-vous europeo. In pratica possiamo considerare tre eventi in uno e l’inaugurazione, preceduta, fra l’altro, da un articolo sulla pagina culturale de “il Resto del Carlino” con l’esortazione “DA NON PERDERE”, è stata un vero e proprio trionfo. Il pubblico è stato, altresì, deliziato dalla straordinaria performance di Matteo Giardini, che ha recitato alcune poesie di Romano Augusto Motzo ed ha incantato con dissertazioni letterarie e riferimenti a Grazia Deledda, in quanto egli è direttore artistico de “Il Ritorno della Poesia”: drammaturgie da Grazia Deledda a Ungaretti e Luzi. In conclusione, l’evento va annoverato tra quelli che convogliano viva simpatia verso la locale comunità dei sardi e la Sardegna in generale, con il riscontro di una considerevole partecipazione dei cittadini interessati a tutto ciò che è espressione rappresentativa dell’isola, il cui valore identitario si integra perfettamente nel contesto della cultura nazionale e multietnica. DALLA SARDEGNA AL CANADA TRAPEZISTA NELLA VITA E NEI CIRCHI ELENA ZANZU, ACROBATA DEL VOLO Giulia Clarkson l’imprinting. I suoi odori, colori e suoni viaggiano con me. Sono felice di venire da un’isola che il mare separa dal resto del mondo. Ma il mare unisce anche, e quando guardo l’oceano immagino che quell’acqua arrivi a bagnare anche la mia isola. Volando sul trapezio ho la fortuna di girare il mondo e incontrare la gente più disparata. Nel circo, la condivisione del rischio ci porta a conoscerci senza convenevoli. Per questo possono nascere amicizie profonde in pochi istanti e il circo è un po’ una famiglia”. Tuttavia è non solo questo. Al fondo c’è anche un pensiero etico, dallo sfondo politico: “penso che il potere di trasformazione delle arti sia enorme, e che il corpo possa essere un veicolo per la creazione di un’emozione trasformatrice. Questa è la pulsione che mi fa spiccare il volo. L’entertainment, le performance per i grandi eventi finanziati dalle multinazionali dedite allo sfruttamento e alla discriminazione sociale, sono un modo di fare circo nel quale non mi ritrovo affatto”. Infatti Elena, artista a tutto tondo, anche quando suona (la tromba) o canta lo fa all’interno di quello “straordinario progetto di musica sociale” che è la Banda Roncati a Bologna, il Chaotic Ensemble a Montreal, e un coro di protesta a Barcellona. La giornata di Elena è faticosa, variegata: tante ore di prova al trapezio, ma anche danza, musica, preparazione fisica, improvvisazione, personaggi, scrittura, sperimentazione. Spesso inizia la mattina presto e finisce la sera tardi. Poi ci sono gli spostamenti, i viaggi, i montaggi, le prove luci e gli spettacoli. E non mancano le sfide: “una volta, in Messico ho fatto uno spettacolo di trapezio oscillante con una maschera che m’impediva quasi completamente la vista. È stato molto emozionante - e un po’ mistico direi - dopo ogni salto e piroetta ritrovare il trapezio nelle mie mani”. Né si fanno desiderare gli imprevisti: “ai controlli di sicurezza dell’aeroporto di Parigi una volta hanno distrutto un pezzo del trapezio considerandolo oggetto contundente”. Altro effetto dei tempi: le esigenze della sicurezza non risparmiano neppure le ali degli angeli. PROVINCIA MEDIO CAMPIDANO INDAGINE DI MERCATO Lula - Sos Enattos Per le prenotazioni telefonare al servizio visite: tel. 0781.491300 - fax 0781.491395 o via e-mail: [email protected] www.igeaspa.it Affidamento dell’esecuzione dei lavori denominati “Interventi ambientali in area Sic Monte Arcuentu Riu Piscinas - POR Sardegna 2000/2006 - Asse I - Misura 1.5”. IMPORTO A BASE DI GARA Importo dei lavori a corpo € 279.162,27 - Importo oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso € 16.461,49 SOMMANO € 295.623,76 - Oltre IVA nella misura di legge La manifestazione d’interesse, dovrà essere presentata compilando il modulo di dichiarazione, disponibile sul sito istituzionale, in lingua italiana, dovrà pervenire, a pena di esclusione, entro le ore 13.00 del giorno 14.01.2013, al seguente indirizzo: Provincia del Medio Campidano - Area Tecnica - Servizio Ambiente, Via Paganini 22, 09025 Sanluri (VS). La manifestazione d’interesse può essere inoltrata a mezzo del servizio postale all’indirizzo ci cui sopra,via fax al seguente numero 070/9370383, tramite pec al seguente indirizzo [email protected] (indicare nell’oggetto la dicitura dei lavori), a mano presso l’ufficio protocollo dell’Ente sito in Via Paganini 22 aperto dal lunedì al venerdì dalle 10,00 alle 13,00 e il martedì pomeriggio dalle 15,30 alle 17,30. Il Dirigente F.to Ing. Pierandrea Bandinu Storia e Personaggi Il primo Maestro Venerabile della serie è Antonio Armeni – che viene da una remota emigrazione italo-greca – e primo Oratore è Federico Mereu. L’istallazione delle cariche avvenne il 28 dicembre 1891. Giungono da Cagliari, per l’occasione, alcuni illustri Fratelli delegati del Gran Maestro e in rappresentanza della loggia Madre: Pietro Pellizzari, rettore del Convitto Nazionale di via Manno, Luigi Vaccani, professore siciliano dell’Istituto Tecnico Martini, Cesare Sbragia, farmacista lucchese in piazza Yenne e prossimo Venerabile della Sigismondo Arquer, il quale quando consacrerà a sua volta, a Cagliari, un maggiore e migliore Tempio, nel 1896, avrà fra gli ospiti privilegiati giusto i carolini… Bei discorsi, molto entusiasmo, e la conclusione allo stabilimento del Fratello Bernard per un banchetto coi fiocchi e tanti brindisi. Apre i lavori il Fratello Pellizzari, accolto nel Tempio sotto la rituale volta d’acciaio, formata dall’incrocio delle spade dei Maestri presenti; l’Esperto gli ha porto tre Maglietti, simbolo di ogni comando; gli altri ospiti sono stati fatti accomodare sopra cuscini di velluto cremisi. Segue il giuramento del Venerabile eletto e dell’intera compagine: obbedienza e fedeltà alle Costituzioni Generali della Massoneria italiana, agli Statuti del Rito Scozzese Antico e Accettato, ed a quelli del Grande Oriente. Ogni Dignitario indossa il collare con le proprie insegne; tutti si dispongono all’ordine di Apprendista, tanto all’Oriente quanto nelle colonne di Settentrione e di Meridione. Si avverte l’emozione del momento, palpabile l’amore di tutti per l’Istituzione universale. Da parte del Fr. Pellizzari viene l’encomio per la diligenza dei fondatori: ogni cosa è perfetta, a cominciare dall’organizzazione dello spazio rituale. Le colonne e gli scanni piramidali a base di triangolo dei Dignitari ed Ufficiali di loggia sono tutti di colore del marmo; le rastrelliere per le spade, infisse sulle pareti, rispecchiano «quelle che si ammirano sulle navi da guerra»; all’Oriente – dov’è la postazione del Maestro Venerabile – un baldacchino di color celeste sormontato da un cornicione dorato reca il Delta con l’occhio di Dio e la divisa AGDGADU, Alla Gloria Del Grande Architetto Dell’Universo. Sull’ara il Vangelo, la Squadra ed il Compasso: il cronista della Rivista della Massoneria Italiana, che ne darà conto, osserva anche questo: che «la severa semplicità di questo Tempio ricorda, a chi varca le sue colonne, i primi tempi del Cristianesimo, quando i precetti dell’Uomo che l’accesa fantasia degli orientali divinizzò, insegnavano l’amore l’umiltà ed il perdono». Prende la parola l’Oratore Federico Mereu, massone di antica iniziazione e padre di un Artiere – Ettore, carolino di nascita anche lui – che sarà accolto nella Ugolino iglesiente, quella risorta nel 1898. Il suo è un discorso solenne. Acuti a parte, vola alto il Fr. Mereu alludendo alle tensioni internazionali di quei mesi lì, al «cancro segreto (che) corrode il cuore della vecchia Europa. Al pacifico apostolato del pensiero promosso e diretto dall’arbitrato della pace, chiusa in un cerchio di ferro, essa risponde fabbricando armi ed assoldando armati. I grandi ideali, le idee umanitarie sono dighe di giunco davanti alla procella che si avanza. Gli eserciti stanziali, questa terribile necessità dei tempi, dissanguano i popoli. La balda e fiera gioventù su cui riposano le speranze delle famiglie e della patria sottratta alle cure dei campi, delle officine, dei commerci e degli studi severi, assottiglia ogni giorno la classe dei produttori e corre ad in- numero 612 del 10 Gennaio 2013 LA LOGGIA “CUORE E CARATTERE” ALL’ORIENTE DI CARLOFORTE 1891-1909 di Gianfranco Murtas grossare l’immensa falange dei parassiti. Conseguenza logica di questi enormi tributi di danaro e di sangue, imposti colle bajonette ai popoli, di questo pazzo traviamento dei Governi liberticidi sono le perturbazioni sociali che, latenti oggi, minacciano domani d’irrompere apertamente»… Ancora: «Alla terribile associazione degli internazionalisti fondata da Carlo Marx che rinnegava i vincoli più sacri che ci legano alla famiglia, alla patria ed all’umanità, è succeduto un socialismo selvaggio che minaccia d’invadere e di sconvolgere tutti gli ordinamenti. Il gesuitismo che sotto il pontificato di Pio IX fu messo al bando dal Vaticano, coll’assunzione alla tiara di Leone XIII riprese lena e vigore. Gli emissari segreti di questa terribile Compagnia sparsi sulla superficie del globo sono la causa latente di molti di quei fenomeni che non lasciano progredire il carro della civiltà e del progresso». Non può dirsi che i giudizi del Fratello Oratore siano da niente! Secondo lui, il cattolicesimo rappresenta la sconfitta della libertà di coscienza. E può esserci misfatto peggiore di questo? A Carloforte, nel nuovo Tempio massonico prossimo allo stabilimento di Armellin, risuonano quella sera queste parole… Parla poi il Delegato installante: «Voi non siete convenuti qui per sete di ambizione, per amore di guadagno, od altre passioni – dice –; ma, infervorati da un gagliardo sentimento di amore per tutte le sofferenze e miserie dell’umanità; innamorati della splendida luce del vero, che, al di sopra di tutti gli interessi e le vanità mondane, ha fatto balenare alla vostra intelligenza un bene supremo, in cui tutte le differenze si agguagliano e tutti gli affanni e le miserie della vita si dileguano. In questi sentimenti, vi siete amorosamente cercati l’un l’altro, studiati, indagati nei vostri intimi pensieri ed affetti, e trovati degni gli uni degli altri…». Rappresentante anche della loggia Madre osserva a questo punto il Fr. Pellizzari: «nel distaccarvi da noi, ci avete dati pegni sicuri di amicizia, di fede, e di quella schietta armonia di pensieri e di opere, che ci lega saldamente in un’azione comune… Noi, dunque, ci manterremo sempre nei più amichevoli e fraterni rapporti con voi; e siamo certi che non vorrete mai scordare gli affettuosi sensi di filialità…». E ancora: «Vi lasciamo liberi di operare come meglio stimerete, poiché ciascuno di noi deve avere la sua parte di utilità e di responsabilità sulla terra. Liberi, dico, a patto però che vi teniate sempre uniti con noi in uno sforzo comune, e lavoriate ad organizzare dovunque quello scambievole soccorso, che mira costantemente al sollievo dei mali, che affiggono la misera umanità. Predicate dovunque l’amore del vostro paese…; diffondete il sentimento vivo dell’indipendenza col mezzo della istruzione, del lavoro e degli interessi organizzati. Provocate per quanto sta in voi e sostenete le opere di comune solidarietà; lavorate a distruggere l’eterno antagonismo delle diverse classi di cittadini, e i pregiudizi che mantengono ancora divise e nemiche le nazioni tra di loro…». Un discorso evidentemente complesso, attento anche alla temperie sociale di quella fine di secolo. Ed ecco come, a questo punto, declina i caratteri: «… una istituzione che non aspetta il paradiso in pagamento del bene che fa, ma trova largo compenso a se stessa nel bene operato». Immanenza non trascendenza, anche se è vero che i massoni credono come punti fermi, come landmarks, nel Grande Architetto dell’Universo e nella immortalità dell’anima. E dunque anche nella trascendenza. Solo che non si fa il bene per averne un premio domani, ma un premio oggi dalla propria coscienza». I nomi dei grandi al cui esempio guardare sono un’infinità, e spesso nelle logge li si evoca. Anche quel 28 dicembre 1891, a Carloforte, furono evocati, frugando fra discipline ed attività le più diverse dei secoli remoti come di quelli più prossimi: Colombo, Galileo, Newton, Volta, Stephenson – quello della locomotiva a vapore –, Socrate e Cristo, i martiri della Chiesa da Savonarola a Giovanni Huss, da Giordano Bruno a Campanella alle altre vittime dell’Inquisizione, i campioni del progresso e della libertà, e i gloriosi utopisti del nostro riscatto nazionale, da Maroncelli e Silvio Pellico a Mazzini e Settembrini, dai Fratelli Bandiera ai Cairoli, ai caduti di Villaglori e Sapri, all’eroe leggendario di Montevideo e Aspromonte e Mentana Giuseppe Garibaldi, Gran Maestro onorario… Giusta chiosa: «ciò che oggi può parere assurdo, paradossale, domani diventerà realtà. Chi vi avrebbe detto un secolo, 80, 60 anni fa, che un giorno i monti si appianerebbero, i confini delle nazioni sparirebbero, e che il pensiero veloce come un lampo percorrerebbe su di un filo di ferro tutta la vasta superficie della terra, valicando intatto i mari e gli oceani? Che l’uomo non conoscerebbe più distanze, e in pochi dì potrebbe compiere sulle vaporiere il giro dell’orbe terraqueo? Che, in fine, navigherebbe per l’aria, come l’acqua, disputando il volo agli uccelli? Chi mai vi avrebbe osato vaticinare che i potere temporale dei preti sarebbe caduto, che la Roma eterna dei papi sarebbe divenuta la capitale d’Italia? Eppur tutto questo è divenuto realtà in meno d’un secolo». Un discorso, questo del Fratello Pellizzari, lungo ma ascoltato in un silenzio religioso e salutato alla fine con le batterie di gioia. Egli consegna quindi il Maglietto al Venerabile Armeni. Tutti passano poi al banchetto e ai brindisi, un modo anche quello di lavorare, perché impegnativo dei sentimenti: brindisi al Gran Maestro dell’Ordine e Sovrano Gran Commendatore Adriano Lemmi; al Venerabile della rispettabile Loggia Arquer Eugenio Pernis ed ai Delegati; al Venerabile della Cuore e Carattere, nonché – data la presenza, fra i fondatori di questa, di un francese ed uno svizzero –, «alla gloria della Francia repubblicana, patria della rivoluzione che… proclamò i diritti dell’uomo», e di Victor Hugo; e alla gloria della libera Elvezia «che fu la culla dell’Arbitrato della pace, e che negli anni del servaggio e della dominazione straniera fu l’asilo sacro ed inviolabile dei profughi italiani e di Giuseppe Mazzini». Parole anche queste dell’Oratore Mereu. Da subito l’officina si mette all’opera e prende parte anche alle azioni di solidarietà e partecipazione patriottica che con tanta frequenza si promuovono allora, e coinvolgono un po’ l’intera rete delle logge. L’elenco è lunghissimo. Gli iniziati nel quasi decennio che arriva al 1900 raddoppiano press’a poco il numero dei fondatori: giungono il commerciante Pietro La Picca, il negoziante Giacomo Tassara, l’impresario Giuseppe Ferrando – tutti e tre carlofortini doc –, il farmacista Antonio Demartis e l’agente consolare Enrico Crickboom, i commercianti Agostino, Gregorio e Pasquale Napoleone, il meccanico di origini francesi Ernest Gerard, il notaio e prossimo sindaco Emanuele Armeni – figlio del fondatore e primo Venerabile Antonio, unitamente al negoziante, pure lui carolino di nascita, Antonio Penco. Altri si aggiungono nel lustro o poco più quanto ancora dura l’officina. Si possono elencare rapidamente: Pericle Baccari, origini in Civitavecchia; il figlio di Armellin, Alessandro, giovane di 23 anni all’iniziazione, collaboratore del padre allo stabilimento; Antonio Buzzo e Pasquale Casanova, entrambi carolini, negoziante il primo e impiegato il secondo; Angelo Cherchi, cancelliere della pretura, ed Arturo Cosentino orologiaio di nascita pugliese; il figlio di Giuseppe Ferrando, il giovane Antonio, enotecnico; qualche altro Napoleone ad infoltire la schiera: Aurelio medico, Giuseppe commerciante, Virgilio impresa- rio; e ancora Giovanni Rapallo e Giorgio Rivano, entrambi commercianti, e Taddeo Taddei macchinista delle ferrovie… L’orientamento politico generale dell’officina è liberal-progressista, tant’è che non manca né l’appoggio né il diretto impegno in diverse gare elettorali, fra cui più scoperta quella amministrativa del 1893. Ed è la stessa Rivista della Massoneria Italiana a dire il compiacimento dell’Ordine. In almeno un’altra occasione la Rivista ha sottolineato l’apprezzamento per l’attivismo della Fratellanza locale: «Modesta, prudente, operosa ha raccolto nelle sue colonne il fior fiore della cittadinanza ed ha ottenuto successi importantissimi che l’hanno resa rispettata e benedetta da quanti amano gli uomini caritatevoli e sinceramente dediti al bene ed al progresso dell’umanità». E’ il 1894. Press’a poco di quegli anni, meriterebbe ricordare l’organizzazione dei festeggiamenti della santa ricorrenza del 20 Settembre. Su spinta decisiva dell’officina, sono allestiti a Carloforte, tanto nel ’96 quanto nel ’97, concerti e spettacoli all’aperto – non mancano neppure le regate a remi –, e altresì una conferenza al Circolo commerciale. Memorabile la parteci- 13 pazione popolare… Altro ancora si potrebbe citare, come le accoglienze ai giovani del Circolo Universitario che nel 1899 vengono qui ad assistere alla mattanza dei tonni… Degli anni successivi si può ancora ricordare – è il 1902 – la partecipazione della loggia al pellegrinaggio garibaldino organizzato alla volta di Caprera. Moltissimi i massoni che non vogliono mancare. E numerosi anche quelli che, nel 1905 e due anni dopo ancora, partecipano alle iniziative, sul versante piuttosto filantropico, nel nome di Giuseppe Mazzini e nuovamente di Giuseppe Garibaldi nel centenario della rispettiva nascita. Il 20 settembre 1908 una rappresentanza della Cuore e Carattere è a Tempio Pausania dove si celebra il primo (e unico) congresso regionale del Libero Pensiero. Presenti numerosi anticlericali, sardi e non, e una discreta pattuglia di Fratelli delle varie logge isolane. Il declino, che pur si intravvede già da qualche tempo, viene riconosciuto formalmente con l’abbattimento delle Colonne nel 1909. Qualche carolino entra, in quel periodo, in carico alla Ugolino iglesiente risorta nel 1898… 14 Cultura numero 612 del 10 Gennaio 2013 TERRALBA GRANDE SERATA CULTURALE ALLA CASA MUSEO ELISEO LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO “CROCIFISSI PROCESSIONALI” Gian Piero Pinna Nella Casa Museo Pinacoteca Eliseo di Terralba, grande serata culturale per la presentazione del libro “Crocifissi Processionali - Diocesi Ales Terralba”, di Eliseo Lilliu, per la presenza di numerose autorità tra i quali il Vescovo di Ales Monsignor Giovanni Dettori e il Vice Presidente della Provincia di Oristano Emanuele Cera, il Sindaco di Terralba, Pietro Paolo Piras, l’Assessore alla Cultura, Stefano Siddi. Ha presentato la serata il giornalista Gianfranco Corda, direttore di Terralba Ieri & Oggi, che ha introdotto la serata presentando tutti gli ospiti e i relatori, hanno fatto da degna cornice all’evento anche le Confraternite del Rosario e della Pietà, con un antico e pregevole crocifisso astile d’argento, conservato nella cattedrale di Terralba. Dotta e molto esauriente il discorso fatto da Monsignor Dettori, che si è detto meravigliato di aver trovato tanta ricchezza di crocifissi astili nella Diocesi di Terralba – Ales, quando arrivò nella sua nuova destinazione, proveniente da quella di Ozieri: “Nella Diocesi di Ozieri, c’era un solo crocifisso astile processionale, conservato ge- losamente in una cassaforte della Cattedrale, qui mi son reso conto che ogni Chiesa, o quasi, aveva il suo prezioso crocifisso processionale ed ecco perché ho incoraggiato Eliseo a intraprendere questo lavoro, che grazie anche al generoso contributo dell’Amministrazione comunale di Terralba, si è potuto realizzare”, Ha sottolineato il presule durante il suo intervento. Molto soddisfatto anche il Sindaco di Terralba, Pietro Paolo Piras, che oltre i ringraziamenti a coloro che hanno agevolato e reso possibile quel complesso lavoro di ricerca, ha messo in evidenza i molti eventi culturali che stanno animando Terralba in quest’ultimo periodo. Grande interesse ha suscitato anche la notizia data dall’Assessore alla Cultura Stefano Siddi, durante il suo intervento, che nell’incoraggiare simili iniziative che permettono di conservare la memoria storica del territorio, ha accennato anche ad alcuni episodi non molto edificanti del passato, quando, per l’insipienza di qualcuno, è stata completamente distrutta un’antica chiesa terralbese, sottolineando che però “grazie a un lavoro di ricerca SINGOLARE CAPODANNO “SULLA VIA DI S. BARBARA” Sono stati sei giorni (dal 29 dicembre al quattro gennaio) di cammino nel cuore del Parco Geominerario della Sardegna. La Via di Santa Barbara è stato un itinerario storico, culturale, ambientale e religioso nel Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna riconosciuto dall’Unesco che, partito dalla città di Iglesias, ha consentito di percorrere per intero il vecchio bacino minerario del Sulcis Iglesiente Guspinese, nella Sardegna Sud Occidentale, attraverso un percorso di oltre 250 Km alla scoperta della terra più antica d’Italia. La Via di Santa Barbara si sviluppa lungo gli antichi cammini minerari consentendo ai turisti-escursionisti-pellegrini di raggiungere gli edifici di culto dedicati alla Santa Patrona dei minatori per conservare la memoria di una grande tradizione civile e religiosa che ha caratterizzato nei secoli l’aggregazione sociale e spirituale dei minatori e delle loro famiglie, fino a diventare in tutto il mondo il simbolo identitario della gente di miniera. Attraverso i luoghi di culto dedicati a Santa Barbara si sono potuti riscoprire i cammini storici delle miniere costituiti dai sentieri percorsi dai minatori per recarsi nei posti di lavoro e dalle vecchie mulattiere e ferrovie realizzate in passato per il trasporto dei minerali grezzi e mercantili, lungo i quali è conservato l’immenso patrimonio tecnico-scientifico, storico-culturale, paesaggistico-ambientale e socio-antropologico della millenaria epopea mineraria della Sardegna che ha contribuito a far nascere la civiltà industriale dell’Italia e del continente europeo. Dai monti fino al mare, dai boschi di querce alle dune di sabbia e alle scogliere è stao possibile immergersi in uno straordinario contesto naturalistico e ambientale che l’opera dell’uomo ha plasmato in un unico e indelebile paesaggio culturale. Tali antichi cammini possono essere oggi considerati tra i primi Itinerari Culturali Religiosi Europei in quanto hanno favorito, fin dal neolitico antico, l’incontro e gli scambi commerciali e culturali tra i popoli del vecchio continente contribuendo a creare il patrimonio comune dell’identità culturale europea. L’idea di trascorrere con i minatori il Capodanno sulla Via di Santa Barbara è nata dalla proposta lanciata dalla Presidente della Rete Nazionale dei Cammini in occasione dell’ultima edizione di ImmagiMondo–I Viaggi dell’Anima dopo aver assistito alla presentazione della Via di Santa Barbara effettuata in quella circostanza dall’Associazione Pozzo Sella che ha ideato e proposto il progetto in collaborazione con la Consulta delle Associazioni del Parco Geominerario e con il contributopatrocinio del Consorzio del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna. L’itinerario, con partenza da Iglesias, ha toccato Monteponi, Nebida, Masua, Buggerru, Ingurtosu, Arbus, Montevecchio, Guspini, Villacidro, Assemini. portato avanti dall’Associazione Selas, è stata riportata alla luce un’antica croce proveniente dalla chiesa distrutta, che contiamo di riposizionare dove anticamente insisteva l’edificio sacro”. Molto soddisfatto naturalmente l’autore del lavoro, Don Eliseo Lilliu, arrivato alla sua trentaduesima fatica, ma durante il suo discorso, ha annunciato che non ha intenzione di fermarsi ed è già pronto il suo trentatreesimo libro. Affollata da tante persone che hanno seguito con la massima attenzione la presentazione del libro, svoltosi nell’accogliente sala conferenze del Museo Eliseo, dove erano esposti anche alcuni esemplari di pregevoli crocifissi processionali. Crocifissi Professionali Cultura SARDEGNA IN LIBRERIA PAOLA SORIGA NEL ROMANZO “DOVE FINISCE ROMA” UN’ADOLESCENTE SARDA NELL’EPILOGO DELLA GUERRA Costantino Cossu* Un canto sottovoce, come una preghiera: sono piccole le tue forze e quando la potenza della grande macchina del mondo ti sovrasta hai per resistere solo parole umili e familiari, dette che nessuno oda, ogni comunicazione vana, ogni socialità sospesa. Canta sottovoce Ida, la protagonista del romanzo d’esordio di Paola Soriga, «Dove finisce Roma», che Einaudi Stile libero manda in libreria oggi (140 pagine, 15,50 euro). Canta piano nel freddo e nel buio di una grotta in una cava sotto un pratone a Centocelle, nella primavera del 1944, durante l’occupazione nazista della città eterna. Ida, diciassette anni, è una staffetta partigiana. S’è rifugiata nelle viscere della terra per sfuggire alla caccia dei torturatori di via Tasso, dopo aver seminato i fascisti che la inseguono per le strade di Roma. E’ il 30 maggio: mancano cinque giorni all’arrivo delle truppe americane e alla fuga dei tedeschi. In questo breve lasso di tempo, dal 30 maggio al 4 giugno, si svolge l’azione del romanzo, con continui flashback, pe- 15 numero 612 del 10 Gennaio 2013 rò, che allargano il racconto sino a comprendere l’intero arco dell’adolescenza di Ida. Sì, perché Ida a Roma arriva, per la prima volta, una domenica di settembre del 1938, quando ha appena compiuto dodici anni (è nata il 24 luglio del 1926). Ci arriva dalla Sardegna insieme con la sorella maggiore Agnese e con il cognato Francesco, che nella capitale lavora già da qualche anno, impiegato in un ministero. Attraversa il mare, Ida, per fuggire dall’ambiente opprimente del piccolo paese del Campidano dov’è nata. I suoi non possono farla studiare, ma, oltre a questo, Ida mal sopporta il ferreo sistema di controllo sociale che inchioda gli individui a ruoli — familiari, di ceto e di genere — che la ragazzina avverte inautentici, ingiusti. Spera che a Roma tutto cambierà. E, infatti, tutto cambia. E non tanto perché la morsa del controllo si allenti (Francesco e Agnese non sono tanto diversi dai genitori di Ida), quanto perché, esattamente un anno dopo che Ida ha varcato il Tirreno, scoppia, nel settembre del 1939, la guerra. Comincia la seconda grande carneficina del secolo, l’orrore che a poco a poco e sempre di più entra nella vita di Ida, della sua famiglia, dei suoi amici, come una potenza estranea e implacabile, che piega a sé i destini di tutti. Subito sono ra- Paola Soriga zionati i generi di prima necessità, ma poi figli e padri muoiono in battaglia, donne e bambini sono massacrati dalle bombe americane e inglesi, con l’armistizio la città viene occupata dai tedeschi, dal ghetto ebraico partono in tanti per un viaggio senza ritorno verso i lager hitleriani. Ida entra nella Resistenza dopo le Fosse Ardeatine. Dal trasferimento a Roma sino alla liberazione americana, la ragazzina compie il suo percorso di adolescente — via mai semplice di apertura al mondo — attraverso la violenza della guerra. Vede una delle sue amiche più care, Micol, sparire nel nulla dopo i rastrellamenti delle SS al ghetto; vede morte e fame, viltà e paura. Ma vede anche, a Centocelle, pulsare — come prima, come sempre — la vita nuda degli umili, indifesa e irriducibile: gli amori, le amicizie, le cure quotidiane di case affidate alla silenziosa tenacia e al coraggio delle donne, i ricordi d’infanzia, la nostalgia per i genitori e le sorelle rimaste in Sardegna, gli occhi azzurri e i riccioli neri di Antonio. Sino alle ultime pagine: l’atrocità della morte di un bambino ucciso da due tedeschi sbandati, il giorno prima dell’arrivo degli Alleati. Nella festa della liberazione, il 4 giugno, Ida vede annullata la felicità per la fine della guerra da un’infelicità personale, solo sua, che s’intreccia con il tradimento delle Visita il Sito www.gazzettadelsulcis.it TROVERAI QUELLO CHE TI SERVE GAZZETTA DEL SULCIS IGLESIENTE Ogni Giovedì in edicola NON PERDERE TEMPO PRENOTA IL TUO SPAZIO PER LA TUA PUBBLICITÀ A PARTIRE DA GENNAIO 2013 TELEFONA 0781.675289 333.6077645 FAX 1782282316 ragioni ideali della Resistenza. Ida volta le spalle alla festa di popolo, fugge dall’alba di un’era che nasce vecchia mentre promette di essere nuova. Si perde in una città che le diventa improvvisamente estranea. La Storie e le storie, dunque. Traccia talmente tante volte seguita dalla letteratura che intorno ad essa si potrebbe quasi definire un genere. Per «Dove finisce Roma», tra i tanti, il riferimento letterario forse più pertinente ci sembra «La piazza del Diamante» (1962) di Mercé Rodoreda. Ida come Natàlia, la protagonista del libro della scrittrice catalana, la donna che nella Barcellona della Repubblica e poi della guerra civile trova nella dimensione intima degli affetti un possibile percorso di resistenza. Si avverte il lascito di Rodoreda nell’attenzione al flusso minuto dell’esistenza e nello sguardo privilegiato rivolto all’universo femminile (Soriga dedica il libro «alle donne della mia famiglia»). A dire, invece, di un secondo lascito, «La Storia» (1974) di Elsa Morante, siamo in qualche modo portati dall’autrice di «Dove finisce Roma». Portati, non solo perché il romanzo di Morante ha come teatro lo stesso luogo e si svolge in parte nello stesso arco temporale del romanzo di Soriga, ma anche perché le protagoniste dei due racconti hanno il medesimo nome: Ida ragazzina sarda (Soriga), Ida maestrina calabrese (Morante). Una scelta che Paola Soriga certamente non ha compiuto a caso. Ci interessa poco, di fronte ad un libro d’esordio, fare il confronto diretto con il testo di Elsa Morante (diciamo solo, per inciso, che, mentre il registro cronachistico de «La Storia» trova nella distanza del tono e della scrittura lo strumento principale per penetrare la dimensione tragica di esistenze perse nel tempo, il registro di Paola Soriga è invece connotato da un realismo che percorre vie molto più dirette verso i territori della commozione). Ci interessa di più dire che il richiamo di Paola Soriga ad un ramo della tradizione del Novecento italiano è positivo in sé, a fronte di un ambiente letterario contemporaneo sempre più popolato da narratori che scrivono (con esiti poverissimi) in una sorta di deserto della memoria. Tanto più positivo, poi, troviamo quel richiamo perché il «ramo Morante» è uno dei più alti del nostro Novecento. Che un’esordiente nata nel 1979 guardi sin lassù è un buon segno. Con un’avvertenza, però (doverosa, anche a costo di sembrare paternalistici): a quell’altezza l’impegno richiesto impone che non si ceda mai a niente dell’attuale «mainstream» editoriale. A quell’altezza lo sguardo arriva a ciò che Pier Paolo Pasolini aveva visto già nella «Meglio gioventù» (1953): «Signore, siamo soli, non ci chiami più/Per il nostro male non hai né collera né compassione / Niente da trenta secoli, niente è cambiato/si è unito il popolo e unito combatte/ma il nostro male è il male di ognuno di noi/e spartire male e bene lo sai solo Tu». Una preghiera, anche questa sottovoce, simile, nella comune radice di desolazione, al mormorio inudibile della Ida morantiana prima di finire in manicomio, quando la donna prende a lagnarsi «con una voce bassissima, bestiale: non voleva più appartenere alla specie umana». Ecco: la parola si spegne di fronte ad un male che non è mai solo storico. Dopo «La Storia», da Elsa Morante arriva il terribile immenso «Aracoeli» (1982). E dopo «Aracoeli», il silenzio, sino alla morte (1985). «Scrivo — diceva Elsa Morante — da una distanza che pareggia i vivi e i morti». Accettare questa altezza significa sapere che nessun gioco dei sentimenti —per quanto sapientemente costruito — ci può consolare. *Tottus in pari SULCIS - IGLESIENTE:TURNI DEL 12 & 13 GENNAIO 2013 a cura di Franco Airi FARMACIE: IGLESIAS: SANNA, via Vivaldi, tel. 0781.24621 CARBONIA: SORU, via Lubiana, tel. 0781.670284 CARLOFORTE: LODDO, via Garibaldi, tel. 0781.854006 SANT’ANTIOCO: BASCIU, piazza Italia, tel. 0781.83003 PORTOSCUSO: PUSCEDDU, via Giulio Cesare, tel. 0781.509713 GIBA: COMUNALE, via Principe Piemonte, tel. 0781.964051 BENZINAI: IGLESIAS: SOLO SERVIZIO 24ORE CARBONIA: AGIP-BINDO, piazza Matteotti AGIP-BALIA, località Sirai Q8-PERDIGHE, via Lubiana VILLAMASSARGIA: Q8-MURGIA, via Stazione GONNESA: Q8-MAMELI, corso Matteotti SANT’ANTIOCO: AGIP-PINNA, via Nazionale CARLOFORTE: AGIP-REPETTO, via Porticciolo Pescherecci SAN GIOVANNI SUERGIU: AGIP-MASSENTI, statale 126 SANTADI: TAMOIL-MELE, strada provinciale n°1 PORTOSCUSO: TAMOIL-PORTAS, via Dante