”Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (convertita in Legge 27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 D.C.B. Roma”
05
Arcobaleno d'Italia
2014
UNPLI
Unione Nazionale
Pro Loco d'Italia
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Progetti UNPLI
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Copertina di Luca Caroselli
CONTENUTI
INTERVISTE
06 / Francesco Fiorelli
Francesco Fiorelli
e le allodole
di Emanuela Marotta
15 / Giuliano De Giovanni
Camminando e
possibilmente migliorando
Arcobaleno d'Italia
2014
UNPLI
Unione Nazionale
Pro Loco d'Italia
www.unioneproloco.it
di Patrizia Forlani
20 / Bruno Manzi
Alla scoperta del
turismo motivazionale
di Maria Enrica Rubino
24 / Gaia Ferrara
Non sono Forrest Gump
di Maria Enrica Rubino
ARCOBALENO D’ITALIA
Organo ufficiale delle ProLoco d’Italia
Rivista a diffusione nazionale
Redazione
Via Ancona, 40
00055 Ladispoli (Roma)
Tel.: 06 99226483
Fax: 06 99223348
e-mail: [email protected]
Registrazione Tribunale
di Civitavecchia n° 6/2004 del
09/06/2004
Direttore Responsabile:
Guglielmo Nardocci
Condirettore: Patrizia Forlani
Art Direction Chiara Nardocci
Produzione:
Edizioni Universo
Piazza Risorgimento, 04
Cerveteri - Roma
tel. 06 9941736
edizioniuniverso.it
[email protected]
Hanno collaborato a questo numero:
Luca Caroselli, Gabriele Desiderio,
Ludovico Licciardello, Emanuela
Marotta, Maria Enrica Rubino
I contenuti e le immagini inserite
nella rivista fanno parte dell’archivio
UNPLI o sono pubblicate sotto
la responsabilità dei singoli autori
Spedizione in abbonamento postale
c/c 13692009
per tutte le Pro Loco associate UNPLI
Quota annuale euro10,00
Arcobaleno d’Italia 2014 – n° 05
31 / Pasquale Menchise
La bacchetta di Pasquale
di Maria Enrica Rubino
IL PUNTO
08 / Sebben che siamo giovani
di Maria Enrica Rubino
12 / Se la Pro Loco è la mia tenda
di Emanuela Marotta
16 / Ma noi già camminiamo
di Maria Enrica Rubino
FORMAZIONE
44 / UNPLI e UNCEM insieme
per lo sviluppo dei territori
montani
di Gabriele Desiderio
37 / La Sagra
Sagra del Fungo Cardoncello
di Antonello Olivieri
REPORT
26 / Diario di bordo
Greccio
di Luca Caroselli
Staff Progetto UNPLI
42 / UNPLI all'esame
di un centro UNESCO
di Gabriele Desiderio
Coordinamento progetti e rapporti
UNESCO
08
INFORMAZIONE
23 / Stregato dai Cammini
di Patrizia Forlani
30 / Rossano Tartari
sono cresciuto camminando
di Patrizia Forlani
32 / Come è bello camminare
da Formello in giù
di Patrizia Forlani
33 / Un Ponte virtuale tra
le aree naturalistiche
Francesi e Lucane
di Rocco Franciosa
34 / I colpi di fulmine di Kristian
Zahrtman e la Pro Loco
D'Antino
di Patrizia Forlani
35 / Mondo Gepli
di Paolo Ribaldone
40 / La Samba dell'UNPLI Sicilia
di Ludovico Licciardello
48 / Bellezza Divina
50 / Bruno Albano nominato
Consigliere onorario
51 / Il Veneto incontra
i misteri d'oltre confine
edi
to
ria
le
EDITORIALE
di Claudio Nardocci Presidente UNPLI
Scriviamo insieme il nostro futuro!
’anno 2014, nonostante la crisi, ha
portato buone novità nel mondo
Pro Loco. Ci siamo impegnati negli
ambiti che ci sembrava fossero i
più adatti a produrre risposte serie
e concrete alle più importanti problematiche che tediano in questo
momento le Pro Loco associate.
Grazie all’impegno comune
abbiamo elaborato una serie di
idee che ci hanno portato a stilare un progetto che doveva avere
determinate caratteristiche e, possibilmente, rispondere a più urgenze contemporaneamente.
In sostanza, non doveva essere un progetto qualsiasi, ma IL
PROGETTO.
Per queste motivazioni la nostra
attenzione si è, infine, soffermata
sui “Cammini” esistenti in Italia,
una realtà che, nata sulle ali di
tanto entusiasmo e sul modello del
Cammino di Santiago, ha incontrato enormi difficoltà che neanche la
presenza nel nostro Paese del più
importante dei Cammini, ovvero la
Via Francigena, è riuscita a imporsi
con sufficiente funzionalità.
Secondo i nostri studi e grazie
4
all’esperienza diretta di famosi ed
esperti “Camminatori”, siamo riusciti ad individuare le ragioni di
quello che noi riteniamo un fermo
temporaneo, ma drammatico, le
cui motivazioni sono da ricercare nella estrema frammentazione
dell’offerta italiana di servizi ai pellegrini. Molti Cammini, in sostanza,
sono troppo brevi (10-20-30 Km)
per destare l’interesse di coloro che,
per soddisfare la propria curiosità
e passione, utilizzano internet per
organizzare le proprie vacanze nel
web e che gradirebbero, pertanto,
di trovare un itinerario che permetta di percorrere in più giorni
dai 100 ai 300 Km, distanze in cui
ci sia la possibilità di godere le bellezze dei luoghi, le suggestioni, i
sapori ed i profumi di località fonti
di continue scoperte.
Il nostro progetto denominato
“Camminitaliani.it” ha lo scopo di
collegare tutti i Cammini già esistenti, grazie alla rete costituita
dalle Pro Loco italiane che, a fronte
di un piccolo sacrificio, godrebbero
di notevoli benefici come quello,
ad esempio, di ritrovarsi al centro dell’interesse turistico di tutta
arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici
Europa. Avrebbero inoltre il vantaggio di vedere aumentare fortemente il flusso di visitatori nel loro
territorio con conseguenti ritorni
economici e la possibilità, tramite
piccole cooperative, di impiegare
giovani, commercializzare i prodotti locali e promuovere ricettività e
ristorazione, destagionalizzando
i flussi e puntando su un turismo
sostenibile e rispettoso dell’ambiente.
Invito tutti i responsabili delle
nostre associate a dedicare una
breve riflessione sugli innumerevoli aspetti positivi dell’iniziativa
e a segnalarci tempestivamente
quelli negativi che, per la verità, noi
al momento non abbiamo rilevato.
Un’altra novità inserita ad Assisi
per la fine di questo fruttuoso 2014
e per il 2015 è quella relativa all’iniziativa per i giovani, per il momento denominata “Scriviamo insieme
il nostro futuro”. Nel mese di ottobre ad Assisi, durante il Convegno
Nazionale si è svolto un interessante confronto tra giovani di sette
regioni diverse di cui diamo conto
nelle pagine di questo numero di
“Arcobaleno”. Dopo questo primo
UNPLI unionenazionaleprolocod'italia
incontro abbiamo organizzato una
videoconferenza per informare i
partecipanti, già saliti a 15, sul funzionamento dell’UNPLI.
Grazie al contributo della Giunta
Nazionale, anche questo secondo incontro ha riscontrato molto
interesse.
Gli scopi dell’iniziativa, anche
in questo caso, sono molteplici e
vanno da un maggior coinvolgimento dei nostri giovani ad un
concorso di idee per migliorare la
funzionalità dell’UNPLI definendone obiettivi ed attività.
Naturalmente è indispensabile
che a questa raccolta e selezione
permanente di suggerimenti, partecipino tutte le strutture UNPLI e
tutte le Pro Loco associate per dare
vita ad un programma condiviso
da realizzare a breve termine.
Scusate Amici se mi sono dilungato in particolari, ma occorre che
ognuno di noi sia informato sulle
attività svolte e da svolgere perché
i grandi risultati si ottengono solo
lavorando insieme.
A tutti un augurio di Buone
Feste da parte mia e della Giunta
Nazionale Unpli
5
L'IN
TER
VI
STA
Francesco Fiorelli
Francesco Fiorelli
e le allodole
A cura di Emanuela Marotta
om’è iniziata questa idea dei cammini italiani e perché?
Circa un anno e
mezzo fa a livello nazionale, il presidente ed altri dirigenti UNPLI,
cominciarono a pensare di valorizzare attraverso le Pro Loco i cammini esistenti in più parti d’Italia che
si intersecavano tra di loro, creando una rete che risale a migliaia di
secoli fa. Prima i tratturi, poi le vie
romane, per poi arrivare ai sentieri
medievali ed in fine, le strade secondarie di comunicazione esistenti
fino ad oggi. Queste centinaia di
migliaia di chilometri s’incrociavano ed intersecano, nel loro percorso, i luoghi ed i territori di tutta
Italia attraversando e passando,
evidentemente, con le 6 mila Pro
Loco italiane. In questi ultimi anni
si è assistito a livello generale ad
un proliferare di cammini soprattutto in via virtuale ma spesso le
motivazioni che spingevano ad
individuare questi percorsi restavano sulla carta e non diventavano
reali, quindi erano solo percorsi virtuali e motivati da ragioni pseudo
economiche. Tutto quanto sopra
si collega all’esistenza di cammini
importanti quali la via Francigena
Nord-Sud, la via di Francesco, la via
di Benedetto, la via di Santiago di
Compostela che hanno rilevanza
non solo italiana ma anche europea.
Per quale ragione si è voluto fare
un congresso nazionale? E perché
si è scelto Assisi?
L’Umbria ha la fortuna di essere
al centro dell’Italia da tempo imme-
6
arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici
morabile attraversata dai tratturi
est - ovest, vecchie consolari romane (Cassia e Flaminia) nord e sud.
Quindi da sempre possiamo considerare la nostra regione una cerniera fra est ad ovest e fra nord e
sud. Il fatto che anche dal punto di
vista storico artistico – culturale,
con le sue eccellenze rappresenta
un crocevia di arte e cultura identificato nell’immaginario collettivo e nella storia con i suoi santi
le sue chiese i suoi campanili e le
sue città. Benedetto alla base della
civiltà occidentale dell’Europa e
Francesco, incontro fra oriente ed
occidente, ne sono esempi vivissimi.
Quindi, naturalmente, nel momento in cui le Pro Loco d’Italia hanno
deciso di impegnarsi in un progetto
quadriennale nel quale mettersi al
servizio dei cammini d’Europa la
scelta è caduta sull’Umbria, patria
di Benedetto e Francesco, collegandosi alla Francigena nord con San
Gimignano e alla Francigena sud
con Monte Sant Angelo. E quale
riferimento più opportuno poteva avere la staffetta da Francesco
a Francesco, del Santo al Papa
partendo da Assisi passando per
Greccio ed arrivando a Roma.
Quanta fatica costa organizzare
un convegno come quello di Assisi?
Collegata alla fase del congresso
che parlava dei cammini d’Italia vi
è stata la parte relativa a noi Pro
Loco, ragionando del nostro passato, presente e futuro. Si perché
noi Pro Loco italiane siamo in cammino non solo spaziale ma anche
temporale e dobbiamo adeguare il
Per i Cammini d’Europa la scelta è caduta
sull’Umbria, patria di Benedetto e Francesco
nostro futuro nel rispetto del nostro passato operando
nel presente con forte determinazione e convinzione
strategica. Stanno cambiando l’economia e le generazioni e soprattutto ma soprattutto la crisi economica
globale sta impattando fortemente in maniera negativa non solo sulle strutture esistenti ma sulle generazioni più giovani e non ultimo creando problemi,
anche alle persone più deboli.
Nel nostro mondo dobbiamo infatti andare oltre
le nostre sagre e la nostra strutturazione statica e
“camminando” (sarebbe meglio correndo) dobbiamo
adeguarci alle nuove realtà dove cultura arte e servizi, enogastronomia, tradizione, rappresentano valori
che possono dare un surplus soprattutto a quelle
categorie marginali a cui appartengono anche i giovani. Per l’UNPLI
certamente i tre incontri e le due
settimane di cammini hanno rappresentato un giro di boa assoluto;
il tempo ci dimostrerà ampiamente
che tutto quello che sarà, assumerà dimensioni e significati diversi. Per noi Umbria (Assisi) è stato
un banco di prove impegnativo, la
nostra piccola struttura organizzativa, in forte collaborazione con il
nazionale, ha dovuto affrontare in
tempi brevissimi, problemi e situazioni complesse. Non sta a noi dire
se siamo riusciti a rispondere in
maniera adeguata ma certamente,
alla fine, guardandoci negli occhi e
salutando le centinaia di persone
che ci hanno onorato della loro presenza abbiamo letto affetto, abbiamo visto i sorrisi e speriamo di aver
lasciato un buon ricordo.
UNPLI unionenazionaleprolocod'italia
7
IL
PUN
TO
Il Punto
SEBÈN CHE SIAMO GIOVANI
Non è una Pro loco per vecchi.
a cura di Maria Enrica Rubino - foto di Luca Caroselli
Marcello Nardiello, Pro Loco Buccino (SA)
«A seguito della catastrofe del terremoto in Irpina,
nel 1980, è stato scoperto un territorio sotterraneo:
Buccino Volceri, la città nella città. Oggi vi è la possibilità di attraversare alcune parti di questo territorio e
ripercorrere la storia dal IV sec. a. C. Progetti di riqualificazione del territorio hanno reso possibile, ad oggi,
ripercorrere questi percorsi sotterranei dell’antica
città di Volceri. Il ritrovamento di reperti archeologici
ha portato nel 2009 alla nascita di una struttura: il
Museo archeologico nazionale di Volceri, con oltre 5
mila reperti. La nostra Pro Loco si occupa di gestire
il museo, organizzando collateralmente degli eventi
culturali. Ritengo che le nostre associazioni abbiano
bisogno di rafforzare l’informazione e la comunicazione e possibilità di confrontarci su alcuni punti
di riferimento, cercando di trainare coloro che sono
rimasti un passo indietro. Sarebbe opportuno rendere
più dinamica e giovanile la struttura dell’Unpli, facendo tesoro delle professionalità del passato che si sono
distinte in questi anni»
Tiziana Franceschini,
Pro Loco Allumiere (Roma)
«Il mio Cammino in Pro Loco è iniziato nel 2003 con il
servizio civile. Sulla base della mia esperienza, credo
che il servizio civile rappresenti una grande opportunità per i giovani, nonché una grande emozione. Per
me questa esperienza è stata una vera e propria rivoluzione: per la prima volta ho avuto modo di accorpare le mie passioni, il mio percorso di studio, l’amore
per il mio paese e un primo ingresso nel mondo del
lavoro. Sono entrata in Pro Loco come volontaria e,
dopo qualche anno, sono stata eletta presidente. Ad
oggi sono al mio secondo mandato da presidente e, tra
8
organizzare delle iniziative con i giovani che riescano
a coinvolgerli, tanto da poter proporre nuove idee. Se
potessi dare un consiglio all’Unpli, proporrei di dare
un aiuto alle Pro Loco nel capire in che modo possono
autofinanziarsi»
Marco Specia, Presidente Pro Loco
Valle di Faedis (UD)
le altre cose, sono impegnata a cercare un gruppo di giovani da aggregare e coinvolgere nella mia realtà.
All’Unpli consiglierei di proseguire
nell’ottica di uno svecchiamento
per lasciare più spazio ai giovani.
David Rossi,
Pro Loco Maleo (LO)
«Ho iniziato la mia esperienza nel
2002, un po’ per scherzo, con un
gruppo di amici, con i quali abbiamo fondato la Pro Loco di Maleo,
paese di 3.300 persone. Da tredici
anni a questa parte sono stato rie-
arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici
letto più volte presidente di Pro Loco. In realtà mi
piacerebbe che qualcun altro fosse impegnato a portare avanti quello che abbiamo creato. Pertanto, cercheremo di coinvolgere un numero sempre maggiore
di giovani nel nostro già numeroso gruppo. La nostra
forza sta nella capacità di organizzare iniziative che
sanno far appassionare i giovani alle Pro Loco, infatti
nelle nostre manifestazioni, tra cui la più importante
consiste in un festival di musica rock, riusciamo a
coinvolgere circa novanta volontari, di cui sessanta
under trenta. Sono persone che hanno voglia di dimostrare che nella Pro Loco di Maleo ci si diverte, ma c’è
anche molto da fare. Come tutti i volontari già sanno,
l’esperienza nelle Pro Loco è, indubbiamente, positiva,
ma anche molto impegnativa. Credo che sarebbe utile
UNPLI unionenazionaleprolocod'italia
«Ho iniziato a fare il presidente nel 2006, a 19 anni.
A partire dal 2012 ho iniziato ad occuparmi anche
di alcuni incarichi a me delegati presso il Comitato
regionale Friuli. Sono stato eletto nel Consiglio direttivo e mi è stata affidata la delega della formazione e
del Servizio civile. Quello stesso anno è stato ricco di
novità: mi è stato proposto anche di fare un’esperienza
nella giunta nazionale dell’Unpli, organo esecutivo
della nostra associazione regionale, in cui mi è stata
affidata la delega della formazione. Ci tengo a sottolineare che in questi anni l’Unpli ha fatto molto in
favore dei giovani, a partire dal servizio civile quale
grossa opportunità anche per le nostre associate.
Inoltre apprezzo l’impegno dell’Unpli nazionale nella
realizzazione di progetti che hanno toccato tematiche
di grande interesse, ad esempio i progetti ‘Aperto per
Ferie’, ‘Abbracciamo l’Italia’, ‘BIL-Benessere Interno
Lordo’: linfa vitale per motivare i giovani ad avvicinarsi e a sfruttare le Pro Loco come bacino di opportunità
da cogliere. Se potessi dare un suggerimento, inviterei
il Consiglio nazionale a soffermarsi maggiormente sugli aspetti che stanno emergendo nel corso di
questo dibattito, piuttosto che intasare la casella di
posta elettronica con e-mail riguardanti discussioni
e polemiche.
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FOTO
GALLERY
CONVEGNO
ASSISI
IL
PUN
TO
Riccardo Manieri, Pro Loco
Santa Maria dell’Arzilla (PE)
«Sono entrato nel mondo Pro Loco per tradizione
familiare perché la mia famiglia ha sempre aiutato
nella mia comunità volontariamente in diversi ambiti,
in collaborazione con la scuola, la parrocchia. Dopo
aver studiato all’estero, ho deciso di tornare in Italia
perché sono molto affezionato al mio Paese e appassionato nel promuoverlo. Ad oggi le Pro Loco della
provincia di Pesaro sono diventate i testimoni dell’ente pubblico sul territorio, con la possibilità di gestire
un ente turistico quale lo IAT (ufficio informazioni e
assistenza turistica).
Ammetto di avere qualche perplessità sulle modalità
per attingere ai fondi europei, in cui avremmo bisogno
di una figura istituzionale, come l’Unpli, che ci faccia
da guida. Vorrei ringraziare l’Unpli provinciale per
l’aiuto offerto a tutte le Pro Loco relativamente agli
aspetti tecnici e burocratici. Vorrei che a livello regionale e nazionale ci fosse un dibattito sulle modalità
con le quali ognuno di noi possa apportare la propria
esperienza, affinché si possa trovare una cabina di
regia per lavorare insieme. Se dovessi dare un consiglio a tutti i volontari delle nostre associazioni, consiglierei di venirci incontro e lavorare insieme facendo
sistema, per trovare tematiche comuni e una linea
direttiva di lavoro da proporre a livello nazionale. È
fondamentale, però, che ci sia comunicazione tra le
Pro Loco.
Monica Falcinelli, vice Presidente Pro Loco
Bastia Umbra (PG)
«Penso che il progetto dei Cammini sia una grande
opportunità per le nostre associazioni, soprattutto
per i giovani impegnati nelle Pro Loco. Le Pro Loco
dell’Umbria, regione a forte connotazione turistica
per la presenza di realtà religiose, hanno avuto occasione di testare quale possa essere il loro ruolo in
questa situazione. Nella nostra regione, in particolare
nell’area di Assisi, abbiamo messo su una rete di infopoint in grado di gestire circa venti mila visitatori in
una giornata, collegata alle nostre associazioni e a
supporto degli enti pubblici, per garantire servizi di
10
arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici
UNPLI unionenazionaleprolocod'italia
informazione e professionalità. Chiederei all’Unpli
Umbria di continuare ad investire, come fatto fino
ad oggi, nella valorizzazione e incentivazione delle
risorse umane, la ricchezza maggiore delle Pro Loco.
Sarebbe necessario, inoltre, rafforzare l’informazione
sulle possibilità di accesso a normative che possono
apportare contributi economici alle nostri associazioni»
Virginia Polignano, Presidente Pro Loco
Casamassima (BA)
«Mi sono avvicinata al mondo delle Pro Loco non
perché ho fatto volontariato, ma perché è un settore
attinente ai miei studi in ambito artistico. La difficoltà maggiore per le nostre Pro Loco consiste nel
sopravvivere quando si viaggia da soli. È importante
creare, quindi, una rete tra le Pro Loco vicine, perché
solo lavorando insieme riusciremmo a superare certe
difficoltà. Mettere in rete vuol dire anche aiutare le
nostre associazioni a crescere e imparare a coltivare
il turismo nei propri paesi. Vorrei consigliare all’Unpli
di continuare ad investire nelle risorse umane, conservando un atteggiamento paterno nei confronti
delle associazioni: accompagnarle prendendole per
mano, ma al momento giusto lasciarle andare e farle
camminare sui propri passi».
Mattia Rossi, Presidente Pro Loco
Selvazzano Dentro (PD)
«Ho iniziato la mia esperienza nelle Pro Loco per
attaccamento e amore per il mio territorio e le mie
radici. Il mio è un paese di duecento abitanti, pertanto
la Pro Loco è un perno fondamentale di questa realtà,
in cui i volontari cercano di avvicinare i cittadini alle
tradizioni e alle origini del territorio. L’unità territoriale è importante, pertanto vorrei chiedere all’Unpli
di intraprendere insieme una politica del territorio,
abbattendo il campanilismo che ha sempre penalizzato il centro sud Italia. Noi giovani siamo pronti per
questo Cammino, che ci auguriamo di percorrere al
fianco dell’Unpli. Io consiglierei all’Unpli di rafforzare
le campagne pubblicitarie al fine di farsi conoscere di
più sul territorio nazionale»
11
IL
PUN
TO
Il Punto
“Se la Pro Loco è la mia tenda”
La mia esperienza di comunicatrice Unpli
di Emanuela Marotta
niziai la mia
co l l a b o ra z i o ne con la Pro
Loco di Bastia
Umbra per caso.
Conoscevo di
vista la presidente Daniela
Brunelli, ma non sapevo assolutamente nulla delle Pro Loco, come
nascevano, di cosa si occupavano,
come erano organizzate. Così un
giorno mi decisi e accettai il suo
invito a farne parte, andai nella
sede e si può dire che non ne uscii
più. Iniziai circa tre anni fa con uno
stage come addetto stampa, figura
giornalistica che non ho mai amato
molto, ma pensai che i comunicati
12
all’interno di un’associazione, come già avevo potuto
constatare, sarebbero stati comunque più fantasiosi
rispetto a quelli di un Comune. Non solo è stato così,
ma scoprire il meccanismo comunicativo e antropologico delle Pro Loco mi arricchì professionalmente e
come persona, la mia vita prese totalmente un ritmo
diverso, mi aiutò a crescere sia nella quotidianità
individuale che nei rapporti.
Dopo sei mesi di stage continuai la mia collaborazione che si trasformò anche in lavoro di segreteria
e promozione turistica del territorio, imparai l’arte
dell’arrangiarsi, dell’improvvisazione e dell’ascolto.
Mi perfezionai sul campo, mi specializzai nella comunicazione più disparata, riuscii a vincere la paura dei
comunicati e delle mail: mail soci e comunicazione
socio, mail consigliere e comunicazione consigliere,
mail amministrazione comunale, comunicato per
l’amministrazione, in poche parole per una cosa ce
ne sono mille. Per non parlare degli eventi, da quando hai l’idea e la dici, la reazione è immediata, alla
partenza vieni praticamente travolto e all’arrivo vuoi
solo mangiare e bere per dimenticare, si ma ora non
mi ingannano più, ho imparato la lezione, l’idea non la
dico subito, aspetto un pochino per sondare il terreno.
E poi mi chiedo? Ma dove correte tutti quanti?
Aspettate un attimo! Mi resi subito conto che come
organizzazione, la Pro Loco di Bastia mi avrebbe
dato due cose preziose che ancora non ero riuscita a
raggiungere, sia nell’ambito lavorativo che sociale, la
consapevolezza e la sicurezza, per poi capire il vero
significato di responsabilità in ambito lavorativo ed
anche decisionale, per non parlare della diplomazia,
cosa che ancora oggi combatto con l’isolamento nella
saletta delle riunioni in mezzo a quadri, fotografie e
altro, dopo che la presidente mi suggerisce di calmar-
arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici
mi. Si sa, ognuno ha il proprio carattere e ciò che lo ha
forgiato e che mi ha insegnato più di tutti la Pro Loco
è proprio la collaborazione tra persone diverse, anche
di età diverse. Se c’è il rispetto e la voglia di fare e non
disfare si può riuscire veramente in tutto, perché
quando poi si è sul campo o corri come un pazzo senza
fare nulla e sprechi solo energie, o giochi, prima o poi
un goal lo fai. Le iniziative delle Pro Loco sono tante,
svariate di ogni genere: oltre agli eventi culturali e
tradizionali, si organizzano corsi, convegni, mostre,
concerti, ma la cosa più divertente è il partecipare
attivamente.
Cosa c’è di più bello nel realizzare un evento e poi
farne anche parte, non solo da organizzatore ma
anche con le proprie mani. Ricordo con molto piacere quando organizzammo il corso di cucina che si
trasformò in poco tempo in un vero e proprio evento
e momento conviviale, dove tradizioni e persone di
diverse età si “impastarono” in racconti e risate. Da
quella esperienza ho imparato tanto, e capito tre cose,
che gli uomini hanno ragione su una cosa, tante donne
insieme in un luogo chiuso a parlare non si possono
sopportare più di dieci minuti, siamo veramente ciò
che mangiamo e che collaborare insieme è divertente
UNPLI unionenazionaleprolocod'italia
il doppio. Le Pro Loco per il territorio, ma soprattutto
per la loro città e i cittadini, fanno veramente molto.
Con le collaborazioni, anche tra Pro Loco di altre città,
e i gemellaggi mettono in moto una grande macchina
fatta di persone, associazioni, altre enti, volontariato,
beneficenza, partecipando tutti attivamente, ognuno
con una propria idea ed esperienza, coinvolgendo tutti
senza fare nessuna distinzione.
Le Pro Loco sono anche una fetta importante del
patrimonio culturale e tradizionale italiano e sono
una parte importante del motore della nostra economia soprattutto del proprio territorio. In quest’ultimo
anno, tutto questo gran da fare, mi ha fatto trovare la
strada giusta per la mia professione, ha contribuito
attivamente alla mia crescita professionale che si è
ampliata portandomi a capire ciò che mi si addice di
più.
Quindi non solo organizzare eventi e occuparmi di
comunicazione, ma anche diventare filtro e mediatore
giornalistico, sia per le amministrazioni comunali, che
per società e aziende. Ed ecco il mio approdo alla Pro
Loco di Assisi, dove ho conosciuto un’altra bellissima
realtà organizzativa. Il presidente Francesco Fiorelli,
conosciuto anche lui per caso, mi ha scelta e catapultata subito in una realtà organizzativa importante
come quella dell’UNPLI Nazionale, come responsabile
della comunicazione per l’UNPLI Umbria durante il
convegno Nazionale che si è svolto ad Assisi.
Esperienza formativa molto importante, divertente
e gratificante. Queste altre due importanti realtà mi
hanno portato a questa riflessione, che ad un certo
punto quando ormai si ha una certa consapevolezza
di se stessi, sono veramente importanti i rapporti
umani. Nel mio caso è un ambiente lavorativo, ma è
diventato per certi aspetti anche una specie di famiglia allargata, un fatto di appartenenza, di “stato in
luogo”. Posso dire di aver conosciuto in questo ambito di associazionismo veramente persone speciali,
concrete e costruttive. Un animale solitario come me
quando è solo si sente sereno, in uno stato di pace,
quando è in un gruppo si sente in gabbia, ma quando
questo gruppo non ti stringe ma ti abbraccia, allora
l’animale solitario si siede, osserva e partecipa.
13
Giuliano De Giovanni
Camminando e
possibilmente
migliorando
A cura di Patrizia Forlani
l progetto dei
Cammini italiani? Senza dubbio
estremamente
interessante e stimolante ma c’è ancora tanto da
lavorare”. Parola di Giuliano De
Giovanni, vice presidente di Unpli
Piemonte, che a due mesi dall’Assemblea nazionale di Assisi traccia
un bilancio sulla nuova sfida lanciata dall’Unpli.
“Perché il progetto dia i suoi
frutti occorre innanzitutto che
Cammini Italiani si evolva e cresca a tutto tondo. In Piemonte,
non sono molte le Pro Loco toccate
dalla Via Francigena che possono
essere inizialmente coinvolte dal
progetto, ma Cammini.it potrebbe
essere la chiave di volta, lo stimolo
a migliorare il nostro modo di fare
turismo”.
Più precisamente?
“Il turismo delle Pro Loco del
14
arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici
UNPLI unionenazionaleprolocod'italia
terzo millennio non si può limitare
all’organizzare sagre, rievocazioni o feste che restano pur sempre
un patrimonio preziosissimo. Il
mondo e la società stanno cambiando in maniera esponenziale
ed necessario seguire questa evoluzione dando delle risposte certe
a quella che è la nuova domanda
turistica. Occorre, quindi, sfruttare
in pieno ogni possibilità che arriva
dal territorio. Cammini per i suoi
contenuti e per la sua particolarità può essere considerato non un
punto di arrivo ma un punto di partenza, una sorta di buona pratica.
Adattando le sue linee guida a quelle che sono le risorse del territorio”.
In concreto?
“Per centrare questo obiettivo,
però, è necessario in primis che i
dirigenti Unpli lo recepiscano in
pieno e lo facciano proprio stimolando così le Pro Loco. Occorre
fare ulteriore formazione e in un
certo senso cambiare la mentalità,
misurarsi con i professionisti del
Turismo, crescere in qualità valorizzando sempre di più le nostre
peculiarità e opportunità".
15
IL
PUN
TO
Il Punto
Ma noi già camminiamo
nano alle attività ricettive e a queste forme di turismo
di nicchia, che garantisce ai pellegrini un’assistenza
particolare: ottimo cibo e servizi di qualità».
di Maria Enrica Rubino
Pro Loco Allumiere (Roma)
Presidente Tiziana Franceschini
I presidenti delle piccole Pro Loco parlano
Pro Loco Carovigno – Presidente Pino Lofino
«Una bellissima iniziativa. In Puglia abbiamo tanti
Cammini, costellati di santuari. Sul percorso della
Via Francigena e della Via Romea sono situati numerosi santuari: in passato erano importanti punti di
riferimento per i pellegrini provenienti da tutto il
mondo, ma ultimamente poco frequentati. Il Progetto
“Camminitaliani.it” contribuirà sicuramente ad incrementare il turismo e, conseguentemente, anche opportunità lavorative. Nella città di Carovigno è presente
un'importante realtà storica: un santuario abbandonato che rappresenta il simbolo di una pace fatta
tra la chiesa cattolica e la chiesa ortodossa, abbiamo
valorizzato il santuario realizzando un convegno al
quale abbiamo invitato gli ortodossi di Corfù. Abbiamo
riscoperto, nel santuario della Madonna del Belvedere,
in cui sono stati ritrovati frammenti di un affresco
raffigurante l’Arcangelo. Il Progetto dei Cammini contribuirebbe sicuramente a valorizzare anche queste
realtà culturali».
Pro Loco Vinchiaturo (CB)
Presidente Angelo Primiani
«Il Progetto è interessante perché può portare turismo in quei luoghi sconosciuti al turismo di massa e
notevoli vantaggi anche per le piccole attività ricettive di accoglienza. Il Molise, in modo particolare è un
po’fuori dai circuiti nazionali e per noi i cammini sono
di importanza vitale. La nostra Pro Loco opera su un
territorio attraversato sia dalla Via Francigena sia
dalla Via Micaelica, pertanto i pellegrini che transitano
possono apportare un indotto notevole. Inoltre, credo
che potrebbe incrementare l’occupazione giovanile
perché è stato riscontrato che molti ragazzi si avvici-
16
arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici
«L’importanza del progetto “Camminitaliani.it” è
sicuramente di grande rilievo, specialmente in questo
momento perché solo riuscendo a sfruttare le peculiarità di ogni territorio con le sue tradizioni e facendone
una rete si può certamente contribuire a rilanciare il
turismo. È importante che ci sia collaborazione per
lavorare insieme al progetto, puntando anche sulla
formazione di volontari del servizio civile, una realtà
che porta con sé il valore del volontariato».
Pro Loco Carezzano (AL)
Presidente Bruno Ragni
«Il progetto potrebbe portare occupazione, specialmente per i giovani non solo a livello nazionale, ma
anche a livello mondiale. Io appartengo ad una regione
attraversata da tanti cammini e da paesaggi patrimonio dell’Unesco. L’intera regione Piemonte e le otto
province di Alessandria sono ricche di queste risorse:
possono vantare la bellezza di 4500 km di Cammini italiani. Rivolgo il mio in bocca al lupo ai giovani, perché
con i Cammini si possono trovare tutte le tipicità che
si trovano sulle strade e sarebbe opportuno mettere
in rete questo meraviglioso tracciato che ci hanno
lasciato in eredità i nostri antenati. Sono contento di
questa iniziativa dell’Unpli Nazionale»
Pro Loco Bisceglie (BAT)
Presidente Vincenzo De Feudis
«Vivo l’avventura della Pro Loco da tanti anni,
seguendo con grande interesse le attività dell’Unpli.
In questi giorni sto seguendo con grande orgoglio il
convegno “Il Cammino delle Pro Loco: passato, presente e futuro”, occasione in cui si concretizza la vera
realtà delle Pro Loco. Pro Loco vuol dire “territorio” e
UNPLI unionenazionaleprolocod'italia
17
IL
PUN
TO
IL
PUN
TO
“valorizzazione” dello stesso e di tutti i beni culturali
materiali e immateriali. Il progetto “Camminitaliani.
it” è una iniziativa di grande interesse e non può far
altro che portare innovazione nelle realtà operative
delle nostre associazioni. Inoltre, i giovani presidenti
con le loro testimonianze hanno dimostrato di essere
la vera forza delle Pro Loco, grazie alla loro capacità
d’innovazione. È di questo che, oggi, le nostre associazioni hanno bisogno perché l’esperienza, da sola, non
basta più»
Pro Loco Altamura (BA)
Presidente Pietro Colonna
«Il progetto “Camminitaliani.it” ha una valenza
culturale e turistica di grande rilievo perché tende a
mettere in sinergia le capacità di ogni singolo territorio
e creare percorsi di valorizzazione di beni naturalistici
e archeologici che, probabilmente, non verrebbero
vissuti se fossero abbandonati a sé stessi o se fossero sconosciuti. Pertanto, si tratta di un progetto
importante che se messo a valore, negli anni potrebbe
sicuramente produrre ricchezza territoriale e creare
nuove professioni per i più giovani. Il territorio, quindi,
può diventare fonte di produzione economica, ad oggi
sottovalutato perché è stata sottovalutata la cultura
stessa. Nel nostro Paese, la cultura, la natura, la sostenibilità dovrebbero diventare il perno di una nuova
economia che sa coniugare il valore dei territori con
l’ambiente. È una prospettiva interessante»
Pro Loco Samassi (VS)
Presidente Francesco Ibba
«Credo che il progetto sui Cammini sia molto interessante, benché la Sardegna non presenti sul proprio
territorio dei percorsi religiosi. Ci sono, però, delle
grosse opportunità quali i percorsi sulla terra cruda:
itinerari utili a valorizzare le risorse e le tradizioni
della nostra terra. Pertanto, queste realtà potrebbero
essere inserite nell’iniziativa “Camminitaliani.it”»
18
arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici
Pro Loco Bucchianico (CH)
Presidente Gianni Di Prinzio
«Il convegno di presentazione del progetto “Camminitaliani.it” è stato di grande interesse.
Nella provincia di Chieti abbiamo il Cammino di
San Tommaso, che coinvolge una miriade di paesi
immersi in suggestivi sentieri naturalistici: da
Ortona, dove è ubicata la Cattedrale di San Tommaso,
a Lanciano, Bucchianico, Manoppello, Capestrano,
Corvara, Fontecchio, Tagliacozzo ecc... L’idea del progetto potrebbe coinvolgere anche il Cammino di San
Tommaso e gli splendidi territori da esso attraversati»
Pro Loco Tor San Lorenzo, Ardea (Roma)
Presidente Graziella Furini
«Penso che il progetto dei Cammini possa essere
interessante, al fine di incentivare il turismo e, di
conseguenza cerare posti di lavoro. Tor San Lorenzo,
frazione di Ardea situato alle porte di Roma, è circondato da una serie di cammini romani. Tra questi, vi è la
Via Laurentina, vecchia via romana, la cui riscoperta
sarebbe molto interessante, soprattutto per la presenza di reperti archeologici dell’antica Roma. Si tratta,
pertanto, di Cammini culturali»
Pro Loco Casamassima (BA)
Presidente Virginia Polignano
«Penso che il progetto “Camminitaliani.it” sia un’iniziativa utile alla crescita delle Pro Loco e al rafforzamento della rete. Il progetto potrebbe sicuramente
incentivare opportunità di lavoro, in quanto i giovani
potrebbero essere incuriositi dall’idea e decidere, pertanto, di investire nel proprio futuro mettendo a disposizione le proprie capacità, la propria professionalità.
Sarebbe possibile puntare su percorsi naturalistici e
religiosi: nei territori della provincia di Bari ci sono una
miriade di “lame” e molte chiese rupestri.
Inoltre, i percorsi delle lame potrebbero rappresentare un punto di partenza per proseguire, poi, alla
scoperta delle vie Francigene che conducono verso
Otranto»
UNPLI unionenazionaleprolocod'italia
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L'IN
TER
VI
STA
Bruno Manzi
Alla scoperta
del turismo
“motivazionale”
di Maria Enrica Rubino
n che modo si
punta ad intervenire sul territorio
per incrementare
lo sviluppo dello
stesso e la crescita
del turismo?
«Al fine di contrastare la diversa
tendenza tra la crescita mondiale di
domanda di turismo e la contrazione della richiesta di turismo a livello
interno, il Piano Triennale tende a
costruire un sistema di offerte che
punta ad aumentare i motivazionali del turismo stesso. Si tratta di
politiche che servono ai territori e
agli operatori per costruire offerte
turistiche che abbiano carattere
non generalista, ma sempre più specializzate, quindi uniche»
Il cosiddetto “turismo motivazionale”
«Le persone si muovono se
hanno un motivo per farlo. I motivi possono essere i più svariati: c’è
chi lo fa per motivi religiosi, chi per
20
Se nel contesto internazionale il turismo
rappresenta un “mondo in crescita”, con un
incremento degli arrivi internazionali nel 2013
pari a 1 miliardo e 87 mila presenze, in ambito
nazionale in quest’ultimo anno si è assistito
ad un crollo della domanda interna. È questo
il quadro di riferimento a partire dal quale
l’amministrazione regionale del Lazio prende
le mosse per nuove azioni di rilancio
del territorio e del turismo, che trovano spazio
formalmente nel Piano turistico regionale
triennale 2014-2016. Ne parliamo con
il Presidente di Legautonomie Lazio
la ricerca del benessere fisico, chi
per l’introspezione personale, chi
per il piacere di mangiare, chi per il
piacere di rilassarsi o per altro ancora. Ma tutto questo ha bisogno di
una medesima infrastruttura. Essa
per tutti i motivazionali è identica:
i turisti hanno bisogno di un luogo
in cui pernottare, di un posto dove
mangiare, di una rete stradale per
muoversi, dell'ambiente naturale o
antropico di emergenze storiche o
religiose da ammirare, etc... . Il tema
motivazionale è il modo per cui si
entra nella rete infrastrutturale
presente su ogni specifico territorio. Il motivo è diverso ma la rete
infrastrutturale è sempre la stessa,
perché si utilizzano sempre gli stes-
arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici
si servizi. Il contesto arricchisce la
propria attrattività, però, quando
ci sono eventi legati ai luoghi da
visitare. Un campo di grande rilevanza per il mondo dell’associazionismo e del volontariato, del quale
le Pro Loco sono un protagonista
di prima grandezza, fondamentale
nella valorizzazione e manutenzione dei territori, in sinergia con i
soggetti, istituzioni e imprese, a ciò
deputati»
Spesso si fa riferimento alla figura
del turista nella sua definizione
generale. A suo avviso che valore
può avere tale definizione, viste le
nuove politiche del turismo?
«Comunemente il turista è considerato colui che dorme almeno
una notte in strutture esterne alla
propria abitazione, mentre si considera “escursionista” chi chiude la
propria visita nell’arco della stessa
giornata, quest'ultimo non viene,
quasi mai, preso in considerazione
quando si elaborano politiche a
favore del turismo. Ma rispetto ai
territori, questa divisione ha solo
un senso statistico mentre ai fini
economici è un non senso. Infatti
i territori fuori dalla città di Roma
possono risentire degli effetti sulle
proprie economie dal complesso
delle "presenze" collegate al turismo, al tempo libero, alla voglia di
conoscere. In quei territori c'è o ci
può essere un’economia "turistica" fuori dal sistema alberghiero:
ad esempio grazie all’artigianato
di qualità, all’enogastronomia e a
tanto altro.
UNPLI unionenazionaleprolocod'italia
Nel piano turistico triennale si fa
riferimento a “una serie di iniziative a carattere trasversale che
hanno come comune denominatore il rilancio del territorio e del
turismo”. In cosa consistono, nello
specifico, queste iniziative?
«Si tratta di iniziative finalizzate
alla costruzione di motivazionali “di
rete” in questo ambito i Cammini
rappresentano uno degli assi fondamentali delle politiche rivolte al
“turismo maturo”. »
Infatti, ad arricchire il Cluster
regionale dedicato al movimento
slow ci sono anche i Cammini. Per
quali ragioni sono stati menzionati tra le potenzialità della regione?
«La dimensione del turismo slow
è vissuta da coloro che fanno, da
sempre, turismo. Si tratta di turisti
che hanno conosciuto un’evoluzione nel proprio modo di fruire l'esperienza di fare turismo. In questo
caso il turismo rappresenta una
particolare forma di conoscenza
del mondo: un modo che coinvolge la conoscenza di sé stessi. Un
allungamento dei tempi di fruizione
dell’ambiente entro cui ci si muove
per fare turismo, un turismo lento,
i turisti hanno bisogno di un luogo in
cui pernottare, di un posto
dove mangiare, di una rete stradale
per muoversi, dell'ambiente naturale
o antropico di emergenze storiche
o religiose da ammirare
21
L'IN
TER
VI
STA
appunto, con l’esigenza di gustare i
luoghi, in relazione al proprio vissuto. Questa dimensione del nuovo
turismo riguarda, in modo particolare, l’Italia con l’escursionismo e
l’Europa che, da secoli vede i nostri
territori come meta del grand tour.
Oggi si ritorna a quel modo di fare
viaggi che somma alla conoscenza
dei luoghi la dimensione interiore
della fruizione. Dimensione non
presente in coloro che si affacciano
per la prima volta al turismo, infetti
questi non fanno turismo slow perché essi hanno fame di conoscere
il mondo, dunque i luoghi storici,
simbolo di ogni territorio e dell'immaginario: il Colosseo, San Pietro,
Villa Adriana.
Qual è il target di riferimento del
turismo slow?
«Il turismo lento si rivolge a coloro che da anni hanno la possibilità di
investire tempo e risorse economiche nel fare turismo. Questo richiede che vengano create le condizioni
per cui un turista abbia motivo di
ritornare più volte in uno stesso
luogo. I Cammini rappresentano
una grande novità e possono essere
senza dubbio il motivo per cui far
ritornare dei turisti nei nostri territori. Facendo in modo che la meta
non sia solo Roma Capitale ma che
lo siano tutti i territori del Lazio».
In che modo può influire il no profit
nell’economia del turismo?
«L’economia legata al turismo è
un ambito in cui può far fare sintesi agli interessi del no profit con
quello del profit a delle Istituzioni.
Quello del profit ha una funzione
22
I Cammini rappresentano
una grande novità e
possono essere senza dubbio
il motivo per cui far ritornare
dei turisti nei nostri territori
INFORMAZIONE
Stregato dai Cammini
Storia breve di un Polci per nulla qualunque
di Patrizia Forlani
fondamentale in questo tipo di
ragionamento, perché determina
il motiva economicamente le popolazioni, affinché un territorio sia
conservato e valorizzato a fini turistici. Ma perché ciò sia possibile è
necessario che si sviluppi anche un
senso di appartenenza per il territorio e questo può essere possibile
solo grazie al mondo del no profit.»
stato “stregato”
dal camminare
(lento) e dalla via
Fra n c i g e n a . Da
allora non riesce a
smettere perché in quei momenti “il corpo e la mente
sono in una condizione di benessere”. Si tratta dell’architetto Sandro Polci, l’ideatore del Festival Europeo
della Via Francigena voluto dall’Associazione Europea
Vie Francigene e dall’Associazione Civita.
mettersi in discussione, di elaborare nuovi equilibri e
di accettare l’imprevedibilità. Così, dopo tante esperienze sperimentate nei territori, abbiamo pensato,
di intessere un dialogo semplice tra i tanti che, senza
rinunciare alle proprie caratteristiche (dei luoghi, delle
culture, delle specificità) volevano riconoscersi in uno
spirito di pace, euromediterraneo e pellegrino. Con
AEVF e Civita si è fatto il resto e i 180 enti territoriali,
di cui oltre 100 pubblici, che hanno aderito al Festival
2014, lo dimostrano”.
Quale potrebbe essere la vera innovazione?
«La vera innovazione da mettere
in campo è la consapevolezza da
parte della popolazione del Lazio,
a partire da quella di Roma, che il
turismo è l'elemento fondamentale per lo sviluppo economico, e ciò
sulla base della valorizzazione delle
caratteristiche storico-ambientali
(agroalimentari, culturali, artigianali, artistiche) e della tradizione dei
nostri territori. Tra queste hanno
grande rilevanza le sagre di qualità,
le quali collegano in modo univoco territorio e tradizione. Il Piano
Triennale del turismo può rappresentare una opportunità per le
comunità locali per costruire, nelle
comunità locali, la necessaria consapevolezza che il turismo è fonte
fondamentale di ricchezza e che
rappresenta il futuro.»
Il Festival, nato nel 2011 e pensato per aggregare i
territori, far conoscere le iniziative e svilupparsi in una
dimensione europea, nel 2014 ha proposto oltre 300
eventi da Canterbury a Gerusalemme. Manifestazioni,
come tiene a sottolineare Polci, organizzate “da cittadini appassionati e laboriosi, all’ombra del proprio
campanile ma nella consapevolezza dell’orizzonte
continentale del proprio agire”.
“Il cammino - ha proseguito Polci - è il germe e la
cura per quanti pensano al singolare. Quando Pasolini
scriveva "Soltanto solo, sperduto, muto, a piedi, riesco a
riconoscere le cose" intendeva la solitudine personale
dell’andare non l’isolamento dai tanti che nel camminano trovano speranza e spirito. La “società pellegrina”
in questi anni è tornata ad essere un concreto comportamento sociale.
E’ un cammino che nutre lo spirito di luoghi e paesaggi e pensieri condivisi senza indulgere in solitudini
claustrali. E’ un noi insieme!
Ma il cammino prevede anche amore per la natura
e dunque ecosostenibilità, parsimonia nell’affrontare
le fatiche e i consumi, umana solidarietà in caso di
bisogno e, per ogni credente, è Via di Fede. Chiede di
Il Festival di quest’anno dedicato alla cittadinanza europea, ha previsto cammini ed escursioni
lungo la Via Francigena, eventi culturali, riti religiosi
e rievocazioni storiche, festività locali e rassegne
enogastronomiche,visite guidate alle ricchezze culturali e ambientali, concerti e teatro.
arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici
UNPLI unionenazionaleprolocod'italia
“Tanti eventi – ha aggiunto Polci - e tutti unici. Come,
ad esempio i 100 mila pellegrini che hanno camminato
dal tramonto all’alba da Macerata a Loreto o le poche
decine di pellegrini che si sono avventurati sulle Alpi.
Eventi con l’obiettivo finale di dare visibilità alla diffusa sensibilità che da Canterbury a Gerusalemme
lega l’Europa del risveglio, l’Europa di una attualissima
civiltà pellegrina. Il Festival risponde alla domande di
incontro, di cammino lento, di aggregazione, di condivisione e di riscoperta di territori”.
Ma la Via Francigena può essere anche una grande
opportunità per il rilancio del turismo made in Italy?
“Sicuramente – ha concluso Polci - purchè resti un
collective project”.
23
L'IN
TER
VI
STA
Gaia Ferrara
Non sono
Forrest Gump
di Maria Enrica Rubino
Ha percorso in bici i Cammini
più noti e suggestivi d’Europa e del mondo,
insieme con due inseparabili compagne
di viaggio: una bici e
la sua amica Silvia Colesanti.
uando e come è
i n i z i a ta l a t u a
avventura?
«Insieme a
Silvia mia amica
e compagna di viaggio, abbiamo
iniziato a percorrere il cammino
di Santiago nel 2005 e, dopo alcuni
viaggi in Olanda e Irlanda, abbiamo intrapreso dei pellegrinaggi,
tra i quali il più significativo è
stata la Via Francigena del nord
da Canterbury a Roma ad agosto
2008 in 43 giorni e un secondo
sulla Francigena del sud da Roma
ad Otranto ad agosto 2013. Di lì in
Terra Santa fino a Gerusalemme
nel dicembre dello stesso anno.
Perché preferisci viaggiare in
bici?
«Il viaggiare lento, in bici o a
piedi, rappresenta un’esperienza
sensoriale non paragonabile ad un
viaggio in auto o in treno: gli odori,
i suoni, i colori…»
24
Quale obiettivo ti prefiggi prima
di partire?
«I nostri viaggi hanno sempre
avuto degli obiettivi legati, a loro
volta, a obiettivi di vita. Inoltre, il
viaggio è un momento di riflessione
che, condiviso con un’amica è ancora più significativo. L’anno scorso
ci siamo rese conto che potevamo
arricchire i nostri viaggi con un
nobile scopo: cercare e raccontare
storie di donne. Abbiamo creato,
quindi, un diario pubblicato su un
blog e su Facebook, dal titolo “D2
da Roma a Gerusalemme”, in cui D
sta per donna al quadrato, immaginando che le donne che abbiamo
incontrato si trovassero in un quadrato a raccontare le proprie storie.
Un’altra valida iniziativa è stata
“1200 Km in bici per i fantasmi di
Portopalo”, finalizzata alla raccolta
di firme per il recupero della F174,
affondata nel ’96 con 300 migranti
a bordo e mai recuperata»
arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici
I tuoi ricordi più significativi del
percorso sulla Francigena
«Indubbiamente le tappe più
faticose, quali il passaggio impervio in Italia attraverso il Gran San
Bernardo, che rappresenta anche
il punto più mistico di tutta la
Francigena e la Pianura Padana e
le terre di Siena, per via delle condizioni climatiche. Conservo bei
ricordi del tratto pugliese, per la
bellezza dei paesaggi e l’ospitalità
degli abitanti e delle Pro Loco»
«In base alla mia esperienza
ho avuto modo di constatare che
lungo i percorsi del nostro Paese
scarseggiano strutture quali ostelli e B&B che, invece, ho trovato
numerosi in Olanda e in Irlanda.
Quando, invece, viaggio da pellegrina in Italia posso contare sull’ospitalità in conventi e monasteri e,
a volte, presso qualche famiglia, in
particolare al sud. La stessa ospitalità che ho ritrovato, inaspettatamente, in Francia»
Hai riscontrato particolari criticità?
«Nel 2008 la Francigena del nord
era quasi inesistente. Anche la tratta a sud, percorsa lo scorso anno,
era particolarmente disorganizzata per la mancanza di segnaletica
e di guide. Pertanto abbiamo scelto di utilizzare la guida scritta da
Sergio Valzania e, con una buona
dose di spirito d’avventura, siamo
riuscite a cavarcela»
Cosa rende singolare l’esperienza
di pellegrino da quella di turista?
«Viaggiare in bicicletta è, per sua
natura, un viaggio lento. Se ti metti
in cammino in bici, lo fai perché
vuoi ascoltare, osservare, avere
contatto con tutto ciò che c’è intorno. Pertanto, si tratta di un viaggio
anche spirituale. Il pellegrinaggio
lo è all’ennesima potenza: scegli di
intraprendere un cammino, che è
soprattutto interiore. È un percorso in cui fisico e mente vanno di
pari passo, si muovono lentamente
alla scoperta dell’ambiente. Ciò che
rende unico un pellegrinaggio è
la possibilità di intraprendere un
cammino spirituale, a prescindere
dal tipo di fede, senza sapere cosa
accadrà, dove si arriverà e chi si
incontrerà sul proprio percorso,
mettendo in discussione sé stessi
ogni giorno».
Cosa non può mancare nello zaino
di un pellegrino che si mette in
viaggio sulla Francigena?
«Non può assolutamente mancare una bottiglia d’acqua perché ci
sono lunghe tratte in cui mancano
punti di ristoro, una barretta proteica e un diario»
Ci sono servizi di accoglienza e
assistenza lungo i Cammini in
Italia e all’estero?
UNPLI unionenazionaleprolocod'italia
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Report
Diario di Bordo
Greccio
di Luca Caroselli Staff Progetto UNPLI
Continua il nostro viaggio tra le località che hanno partecipato al progetto
UNPLI “Lezioni di Territorio”
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arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici
Greccio (RI)
Greccio è un comune italiano di 1.529
abitanti della provincia di Rieti nel Lazio
Storia
Greccio fu fondato, secondo la tradizione,
da una colonia greca, fuggita dalla patria
in seguito a guerre e distruzioni. Da qui
il nome Grecia, Grece, Grecce ed infine
Greccio. Le prime notizie certe risalgono
al X- XI sec. quando i frammentari possedimenti dell'Abbazia di Farfa vennero
UNPLI unionenazionaleprolocod'italia
uesta volta il progetto Lezioni
di Territorio ci conduce a Greccio,
località laziale intrisa di storia e di
sacralità.
Greccio infatti è una piccolissima realtà della Valle Santa reatina
che è famosa nel mondo per essere stata teatro del
primo presepe vivente del mondo, organizzato in una
sorta di caverna da quello che poi sarebbe diventato
San Francesco.
Appena arrivati a Greccio dopo un breve viaggio
tagliando l’entroterra laziale andiamo immediatamente a scoprire il Santuario che sorge proprio su
quelle grotte dove il Santo amava rintanarsi in contemplazione e in preghiera. Proprio S. Francesco, nel
suo lungo peregrinare, aveva individuato i luoghi di
Greccio come un rifugio sicuro per le sue preghiere e
predicazioni, definendo questo territorio come “ricco
di povertà”, e per questo adatto a diventare meta di
pellegrinaggi e di ricerca della fede.
Incontriamo Fra Luciano, un francescano che ci
racconta la storia che lega Francesco d’Assisi a questa zona e a quest’eremo dove è sorto il Santuario. In
particolare si sofferma sul presepe: in una notte del
1223, proprio in una piccola grotta, Francesco volle
rievocare con gli abitanti di Greccio la natività per
“contemplare il mistero del Dio umile, il Dio fragile, il
Dio bambino”.
Da quel momento in poi Greccio divenne naturalmente un luogo di spiritualità che ancora oggi coinvolge pellegrini da tutto il mondo, e proprio il Santuario
è diventato il fulcro del rapporto tra i fedeli e il Santo.
Ma Greccio è anche gastronomia, infatti dopo una
breve visita del centro storico insieme al Presidente
della Pro Loco Federico entriamo in uno splendido
ristorante che si affaccia sulla conca reatina. Il sole
illumina la valle e fa spiccare i bellissimi colori di questo territorio in buona parte incontaminato e quasi
selvaggio. Dopo il ricchissimo pranzo in cui abbiamo
modo di assaggiare alcuni prodotti locali incontriamo
il sig. Marcello che ce li spiega uno per uno, elencando
le numerose particolarità che contraddistinguono
i prodotti di questo territorio, come per esempio il
27
re
port
re
port
“luparo” il germoglio del luppolo
con cui si fanno delle ottime frittate, oppure il “mostacciolo” una
sorta di biscotto fatto col mosto
cotto tipico di queste zone e che
pare sia stato molto apprezzato
dallo stesso Francesco d’Assisi.
Dopo questa immersione nelle
prelibatezze di questa terra, ci spostiamo sul cammino di Francesco,
per documentarci su tutti quei
luoghi che rendono “santa” la valle
che circonda Rieti. Con la sig.ra
Maria Antonietta andiamo all’Abbazia cistercense di S. Pastore che
si trova proprio sul “cammino di
Francesco”, un percorso che coinvolge fedeli da tutto il mondo e che
ripercorre i luoghi simbolo della
permanenza di S. Francesco in questa valle.
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Dopo questa interessante visita a cavallo tra storia,
cultura e arte, torniamo al centro di Greccio dove
abbiamo modo di ascoltare altre interessanti peculiarità di questa comunità, nella quale peraltro c’è una
buona presenza di immigrati.
Ascoltiamo per esempio la storia di Cristina Elena,
rumena residente a Greccio da quasi 8 anni che ci
tiene a dirci come si trovi a suo agio tra i grecciani,
facendo accenno soprattutto a suo figlio, nato in Italia
ma che purtroppo è ancora considerato “straniero” dal
nostro Stato: “mio figlio insegna a noi genitori a parlare Italiano, e non è mai successo che qualcuno non
S. Francesco, nel suo lungo
peregrinare, aveva individuato
i luoghi di Greccio come un rifugio
sicuro per le sue preghiere e
predicazioni, definendo questo
territorio come “ricco di povertà”
arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici
riuniti e si procedette all'incastellamento
delle curtis. Nel XIV sec. è più volte ricordato nello statuto municipale di Rieti
e nelle carte dell'archivio della cattedrale, come sede di podestà. Subì alterne
vicende fino al 1799 quando fu di nuovo
distrutto e saccheggiato ad opera dell’
esercito napoleonico.
Il borgo è circondato da stupendi boschi
di querce ed elci. Qui San Francesco
d'Assisi, era solito ritirarsi in preghiera e
meditazione; in questo stesso luogo, nel
1792, per volontà popolare, venne costruita una cappellina commemorativa a Lui
dedicata, "la Cappelletta".
Il paese di Greccio ha ormai, da secoli,
varcato i ristretti confini del suo territorio, dove era conosciuto come un piccolo
e nascosto centro, per assumere un'importanza mondiale, dopo aver avuto l'onore di ospitare, per più volte, il poverello di Assisi che, a Greccio, rievocò per la
prima volta la rappresentazione sacra del
Presepio.
volesse stare o giocare con lui perché semplicemente
non ci sono differenze con i suoi compagni, parlano
la stessa lingua e vivono la stessa realtà” – “anche noi
immigrati dobbiamo fare qualcosa per integrarci, e
devo dire che la Pro Loco e tutta la comunità fa già
molto per coinvolgerci, a partire dalla partecipazione
alla rievocazione del presepe vivente, che ogni anno
coinvolge tutti, i grecciani e gli immigrati”.
Nel tardo pomeriggio ci spostiamo al museo del
presepe di Greccio per presentare il progetto alla
cittadinanza: la sala è molto affollata e come al solito
gli intervenuti dimostrano una grande sensibilità
sui temi del progetto. Al termine dell’assemblea è
stato preparato un piccolo rinfresco multietnico a
cui hanno contribuito signore grecciane e immigrate
da vari paesi del mondo in un mix di sapori, di colori
e di profumi.
Concludiamo la nostra visita degustando le diversità culinarie proposte mentre salutiamo il Presidente
Federico e i suoi energici collaboratori.
UNPLI unionenazionaleprolocod'italia
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Pasquale Menchise
INFORMAZIONE
La bacchetta
di Pasquale
Rossano Tantari:
sono cresciuto camminando
di Maria Enrica Rubino
di Patrizia Forlani
ove chilometri a
piedi con la voglia
di riscoprire il
piacere del camminare, del fermarsi a guardare
il paesaggio, anche se urbano, assaporando ogni metro che separa
Montesacro da Piazza San Pietro.
Questo lo spirito che ha spinto
Rossano Tantari, colonna storica dell’Unpli Lazio e consigliere
nazionale, a percorrere l’ultima
tappa del Cammino “Da Francesco
a Francesco” partito il 4 ottobre
dalla Basilica di Assisi e conclusosi
lo scorso 15 ottobre all’ombra del
Cupolone.
“E’ stata una sensazione bellissima – ha spiegato Tantari – il giusto
In questo cammino,
fatto di grandi e piccole emozioni,
ho incontrato moltissimi
soci Pro Loco, sindaci e
anche tanti semplici cittadini
30
coronamento di un percorso che in queste settimane,
dopo il convegno di Assisi, e la partenza stessa, dal
sagrato della Basilica, mi ha portato a valutare situazioni diverse e a confrontarmi con molte persone,
conosciute nella necessità impellente di pianificare
il percorso.
In questo cammino, fatto di grandi e piccole emozioni, ho incontrato moltissimi soci Pro Loco, sindaci e anche tanti semplici cittadini, tutti entusiasti
di camminitaliani.it, il progetto, unico e lungimirante,
che focalizza la sua attenzione sull’uomo e sulla sua
ricerca, attraverso lo spostarsi lentamente, di una
nuova dimensione di valorizzare i propri territori, ma
anche obbligati a fare rete.
L'era della Pro Loco legata all'ombra del suo campanile, è ormai tramontata e sempre di più si è vincenti
se si fa sistema insieme agli altri. Prima di iniziare questa avventura non pensavo che avrei potuto
incontrare tanto entusiasmo.
Ad iniziare da Assisi alla partenza della staffetta,
poi gli incontri nella Valle Santa, insieme al presidente Claudio Nardocci, dove abbiamo anche valutato
alcune criticità di questa avventura. Valorizzare al
meglio la Valle Santa con ramificazioni del percorso,
far percorrere a piedi, in bici e a cavallo i quattro santuari di San Francesco.
Trovare soluzioni all'ultima parte dell'itinerario nei
pressi di Roma, che risulta sempre più denso di nuove
costruzioni. Spronare le Pro Loco interessate a rimettere in sesto i sentieri con nuovi progetti territoriali. Poi sulla strada, insieme a tanti compagni di
viaggio, ognuno con il suo bagaglio di esperienze, ma
tutti con un obiettivo comune. Credo fermamente
che camminitaliani.it possa solo crescere, anzi siamo
solo all’inizio”.
arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici
asquale Menchise,
direttore d’orchestra di fama internazionale e amico
delle Pro Loco.
Quando e come ha scoperto questo
mondo?
«Ho scoperto il mondo delle Pro
Loco tanti anni fa grazie ad una
mia cara amica, Maria Di Pierro
che collaborava con l’associazione
turistica di Genzano di Lucania
da qualche tempo. Da quel giorno
sono rimasto affascinato da questa realtà, che continuo a seguire
nonostante i numerosi impegni
professionali»
Il direttore D'Orchestra
Pasquale Menchise
durante un'esibizione
UNPLI unionenazionaleprolocod'italia
In che modo potrebbe mettere la sua professionalità
a disposizione delle Pro Loco?
«Sono stato coinvolto dalle Pro Loco della Basilicata
sto lavorando al progetto dal titolo “Vivere una vita
che vale”, finalizzato alla diffusione di un messaggio
di pace e fede in tutto il mondo. L’iniziativa si propone anche di creare delle sinergie culturali tra popoli
diversi, con i quali ho la possibilità di venire a contatto in prima persona, in occasione delle mie tournée
internazionali. Nell’ambito del progetto sono stato
nominato Ambasciatore culturale nel Mondo»
Nel corso della sua carriera artistica ha collaborato con le più grandi voci della lirica italiana, tra le
quali Katia Ricciarelli, Louis Bacalov, e di musica
leggera come Antonella Ruggero, Franco Battiato e
tanti altri. Ad oggi è impegnato in qualche progetto
artistico?
«Attualmente sono impegnato a lavorare ad un
progetto con la collaborazione di Amedeo Minghi,
incentrato sui temi della fede, costituzione e musica.
Il lavoro prevede nella prima parte alcuni brani composti da Minghi e riorchestrati a quattro mani e nella
seconda parte una serie di brani inediti».
La Fondazione “Sorella Natura”, di cui è Presidente,
e l’UNPLI stanno concludendo in questi giorni un
Protocollo d’intesa. Di cosa si tratta?
«La Fondazione “Sorella Natura” di Assisi insieme
all’UNPLI punta a realizzare una serie di iniziative
volte a valorizzare le risorse territoriali del nostro
Paese, tra cui ci sono anche i Cammini storici e religiosi. Stiamo coinvolgendo dei ciclisti con i quali percorrere alcune tappe umbre dei Cammini».
31
INFORMAZIONE
INFORMAZIONE
Come è bello camminare
da Formello in giù
Un ponte virtuale tra le aree
naturalistiche francesi e lucane
di Patrizia Forlani
IL PROGETTO MIRA A CREARE UN’OPPORTUNITÀ FORMATIVA
PER I GIOVANI
Formello, ultima
ta p pa d e l l a v i a
Francigena, il sentiero lungo 1700
chilometri che da
Canterbury porta
a Roma, si trova un ostello unico
nel suo genere.
I sedici letti, sotto le antiche
capriate di tre stanze dello storico
Palazzo Chigi, ospitano ogni giorno
i pellegrini e i camminatori di tutto
il mondo che si vogliono riposare
prima di affrontare l’ultimo tratto
del viaggio che li porterà alla città
eterna. Ma, appena varcata la soglia
di Mansio (il nome che si riferisce
alle mansiones le stazioni nelle
quali si sostava durante i faticosissimi viaggi), si capisce subito di
essere arrivati in un luogo speciale,
dove tutto parla di storia e di accoglienza.
Il primo, dei quasi cento gradini della scala di vetro che porta in
cima a palazzo Chigi, reca la scritta
Canterbury e l’ultimo Formello per
ricordare tutte le tappe della via
Francigena. E intorno pannelli interattivi da sfiorare con un dito per
scoprire sullo schermo il territorio
e, ancora, un centro documentale e
un sito web. Ma anche un “viario”
32
dove visualizzare le esperienze registrate dai viaggiatori e dove raccontare la propria.
La struttura è stata fortemente voluta e sognata
dal sindaco Sergio Celestini che nel corso dei suoi
viaggi, zaino in spalla, ha imparato sul campo i nuovi
modelli di qualità dell’accoglienza pellegrina. Modelli
che da una parte pongono al centro dell’attenzione
l’uomo che decide di vivere l’esperienza del cammino
offrendogli ospitalità e servizi e dall’altra valorizzano
i “tesori” culturali e paesaggistici del territorio.
“Diciamolo chiaramente - ha detto Celestini - lo
sviluppo sostenibile non e' uno slogan: si può fare e
noi lo abbiamo fatto. Abbiamo lavorato per creare la
consapevolezza e l'entusiasmo di stare su un percorso
che, da Canterbury a Roma, e' la spina dorsale dell'identità culturale europea. Serviva dunque puntare su
una rete di ricettività e di persone consapevoli. Alcuni
anni fa abbiamo scommesso su una cosa che nessuno
conosceva, ci siamo iscritti alla rete delle città della
via Francigena. Poi sono arrivati i fondi dalla Regione
per sistemare il percorso... Oggi siamo in un network
internazionale del turismo sociale sostenibile dell'amicizia e della cultura europea”.
Il “sindaco pellegrino” ha le idee chiare e ha voluto
che soprattutto i giovani fossero i protagonisti di
questa nuova avventura. Per la gestione di questo
progetto, che vede nel camminare e nell’accoglienza
il suo punto focale, l’Amministrazione comunale
ha interpellato l’Associazione Internazionale Ostelli
della Gioventù, e coinvolto il Centro di Aggregazione
Giovanile di Formello perché fossero proprio i ragazzi
locali a gestirlo.
arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici
di Rocco Franciosa Segretario Comitato UNPLI Basilicata
lle origini della
Natura è il titol o d e l p r o g e tto
finanziato dalla
Presidenza del
Consiglio dei
Ministri - Dipartimento delle Politiche Giovanili.
Il progetto presentato dal Comitato Unpli Basilicata
è finalizzato alla realizzazione di percorsi di arricchimento curriculare ed approfondimento linguistico e
professionale all’estero per giovani residenti in Italia
e, al contempo, in Italia per giovani italiani residenti
all’estero, ai sensi dell’articolo 2 del Dm 29 ottobre 2008.
L’iniziativa rientra nel più ampio progetto
Viaggiando con le Pro Loco e coinvolge i Comitati
Regionali Unpli di Puglia, Molise e Basilicata.
L’iniziativa, avviata ad ottobre 2011, intende offrire un’occasione unica di arricchimento curriculare,
finalizzata ad agevolare l’inserimento lavorativo di
giovani italiani. Attraverso attività formative dirette
da operatori turistici specializzati nell’organizzazione
di percorsi a carattere naturalistico ed escursionistico,
si punterà alla formazione di figure specializzate in
grado di promuovere il territorio locale nell’ambito di
un ponte virtuale tra le aree naturalistiche e collinari
del Rodano in Francia, del Parco dell’Appenino Lucano,
in Basilicata, delle Gravine Salentine in Puglia e del
Parco Matese in Molise. Per i ragazzi francesi il progetto rappresenterà inoltre un importante momento di
conoscenza e approfondimento della cultura italiana
e delle loro origini. Il progetto intende raggiungere i
seguenti obiettivi: conoscere le aree naturalistiche e
UNPLI unionenazionaleprolocod'italia
le risorse ambientali dei due Paesi (Francia e Italia),
favorire l’approfondimento linguistico e culturale,
creare uno strumento formativo che dia una reale
occasione di lavoro nel settore del turismo naturalistico e sportivo-escursionistico. Per i giovani francesi
conoscere personalmente la cultura e la realtà italiana;
per i giovani italiani creare un importante esperienza
formativa. Il progetto verrà realizzato attraverso un
insieme di attività suddivise tra formazione in aula,
formazione sul campo, animazione territoriale e promozione. Contestualmente alla formazione in aula, i
giovani parteciperanno a lavori di gruppo e saranno
accompagnati in visite di approfondimento finalizzate alla concreta conoscenza delle aree interessate, in
particolare dei loro punti di forza e di tipicità: patrimonio naturalistico, flore e fauna, ambiente e “turismo
leggero”
Per quanto riguarda la Basilicata sono previste visite di approfondimento sulle seguenti aree
tematiche:Parco naturale nazionale del Poliino
e dell’A gri: habitat naturalistici mete del turismo
escursionistico;Gravine di Matera: percorsi di trekking lungo il canyon della città dei sassi, patrimonio
UNESCO. Per quanto riguarda il Molise: percorsi di
turismo sportivo (canottaggio, free climbing) nel Parco
Matese; Per quanto riguarda la parte francese della
Regione del Rodano-Alpi: Grenoble: “capitale delle
Alpi” nel cuore di un’area naturalistica comprendente
2 Parchi nazionali e 6 regionali, rappresenta una delle
realtà fette più importanti del turismo naturalistico in
Europa, che annualmente raccoglie migliaia di visitatori ed escursionisti
33
INFORMAZIONE
INFORMAZIONE
I colpi di fulmine di Kristian Zahrtman
e la Pro Loco D’Antino
Mondo GEPLI
di Patrizia Forlani - foto di Giandomenico Faviere
2° appuntamento con la rubrica "Mondo GEPLI”, spazio dedicato a notizie e contributi in arrivo dal mondo dei giornali delle Pro Loco. Fra la settantina di testate
giornalistiche attualmente censite da GEPLI , per questo numero andiamo in
Toscana e nelle Marche: parliamo di Fatti nostri di Cinigiano (GR) e di El Campanon
di Sant’Angelo in Vado (PU).
er Kristian
Zahrtmann l’incontro con Civita
D’A n t i n o f u u n
vero e proprio
colpo di fulmine.
Nel 1883 gli incredibili paesaggi di questo piccolo borgo
marsicano arroccato su un colle della Valle Roveto, in
provincia dell’Aquila, nell’Abruzzo più profondo ed
isolato, gli colpirono gli occhi e il cuore. Un incontro
che sancì, soprattutto dopo la nascita a Civita D’Antino
nel 1910 della prima Pro Loco del Centro Sud Italia, il
profondo legame tra il popolo civitano e i pittori del
Nord Europa capeggiati da Zahrtmann, tutti conquistati dalla magia dei colori e dal fascino della natura
incontaminata.
34
Centinaia di pittori nordici, infatti, attratti dalla bellezza del paesaggio decisero di infrangere le convenzioni
della pittura accademica sperimentando in libertà la
pittura di “impressione”. E il piccolo borgo abruzzese
si ritrovò proiettato al centro dell’arte europea. Alla
prima Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia
del 1895 il padiglione danese che includeva Kristian
Zahrtmann e altri artisti segnati dall’esperienza
itaqliana, fu apprezzato da Gabriele D’Annunzio per
la “sincerità della pittura”. Il legame tra Civita D’Antino
e i pittori danesi fu interroto dal terribile terremoto del
13 gennaio 1915 e dalla scomparsa dell’artista.
Nonostante le gravi conseguenze del sisma alcuni luoghi simbolo della scuola di Zahrtmann sono rimasti
come allora a cominciare dalla Casa dei pittori danesi,
così era chiamata la Pensione Cerroni . Il pittore occupò per anni la camera ubicata sopra Porta Flora, una
posizione che gli permetteva di seguire la vita della
popolazione. La pensione in seguito divenne sede della
singolare scuola del maestro danese frequentata da
schiere di artisti. Nel 2010 per festeggiare i cento anni
della Pro Loco è stato organizzato il convegno su Civita
d’Antino intesa come “crocevia” dell’arte e cultura europea”, il primo passo per scommettere su una nuova
stagione all’insegna dell’arte e della cultura nel segno
del caposcuola scandinavo. E ad oltre un secolo dall’Esposizione Internazionale del 1911 presso la Galleria
D’Arte Moderna di Roma a Villa Giulia da pochi mesi
ha chiuso i battenti la mostra “Impressionisti danesi
in Abruzzo”. Civita D’Antino coltiva un sogno, quello
di tornare ad essere fonte di ispirazione e laboratorio
sperimentale per gli artisti europei. Un sogno che vede
in prima linea tutti i volontari della Pro Loco e la loro
presidente Stefania Colucci.
arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici
di Paolo Rbaldone
“Fatti nostri” di Cinigiano
Cinigiano, poco meno di 3000 abitanti fra capoluogo
e varie frazioni, sulle pendici del monte Amiata, ma
non distante dal Tirreno che si scorge in lontananza.
Territorio agricolo, con campi di grano, uliveti e vigne.
Qui si produce il DOC Montecucco, che è il Sangiovese
della Maremma Toscana. Legata a questa presenza,
la principale manifestazione nel paese: la FESTA
DELL'UVA, che nasce nel 1966, su idea e iniziativa della
Pro Loco. Viene messa in palio ogni anno una coppa
da assegnare al rione che ha fatto sfilare nel giorno
della festa il miglior carro allegorico. A disputarsi il
trofeo, nel weekend a cavallo fra settembre e ottobre,
i tre rioni da sempre esistenti: il Cassero, il Molino e
la Pescina. Un mixage, tutto toscano, fra la tradizione
delle contrade senesi e l’allegria dei carri viareggini.
“Fatti Nostri” è il bel trimestrale, 40 pagine su carta
patinata, edito dalla Pro Loco, guidata dal Presidente
Massimo Fabiani, che è anche direttore responsabile
del giornale. L’inizio pubblicazioni risale al 1999.
Ci spiega Massimo: “L' idea di creare un qualcosa, un
mezzo che tenesse vivo il rapporto fra la popolazione
e tutte le associazioni che operano nel volontariato,
di qualunque natura esse siano, era scaturito in molte
riunioni svoltesi fra i vari organi del nostro territorio.
La difficoltà di far conoscere gli eventi, i programmi
dei vari consigli direttivi era da tutti palesata e anche il
coordinamento fra le stesse associazioni spesso faceva
sorgere problemi addirittura di sovrapposizione di
manifestazioni. E così alcuni anni fa la Pro Loco di
UNPLI unionenazionaleprolocod'italia
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IN
FOR
MA
ZIO
NE
LA SAGRA
Cinigiano lancia l' idea di far nascere un "giornalino"
che facesse da tramite e da punto di riferimento fra
le associazioni e la popolazione; il titolo nasce casualmente e parafrasa la nota trasmissione televisiva Fatti
Vostri. La diffusione è gratuita...come le chiacchiere”.
SAGRA DEL FUNGO CARDONCELLO:
EVENTO ITINERANTE CHE DECANTA
LA “TIPICITÀ” MURGIANA
di Antonello Olivieri - foto Rocco Lamparelli
“El Campanon” di Sant’Angelo in Vado
Sant’Angelo in Vado, l’antica Tifernum Mataurense,
è una vivace cittadina di oltre 4000 abitanti che troviamo risalendo la valle del Metauro, passate Urbino
e Urbania. Si è chiusa da poco a Sant’Angelo in Vado la
51° edizione della “Mostra Nazionale del tartufo bianco
delle Marche”, che accoglie ogni anno per quattro settimane di ottobre migliaia di visitatori. Nell’edizione di
quest’anno la gloria gastronomica locale, il tartufo, si è
abbinata alla recente riscoperta e valorizzazione di un
altro gioiello, i mosaici romani della Domus del Mito.
L’hanno chiamata Stargate Mataurense e consiste
in visite guidate 3D, con gli antichi romani, abitanti
dell’antica Tifernum Mataurense, a dare in prima
persona il benvenuto ai visitatori. In concomitanza
con la Fiera del Tartufo, il motoraduno internazionale,
giunto alla 35° edizione.
Ci parla di queste manifestazioni il presidente della
Pro Loco, l’amico Claudio Cucchiarini, conosciuto per
via della storica testata giornalistica di cui la Pro Loco
è editrice: “El Campanon”, 32 pagine a grande formato,
a periodicità ora semestrale. Il nome, nonostante le
assonanze venete, è in dialetto marchigiano, e richiama la torre campanaria edificio simbolo del paese.
Il giornale viene spedito anche nelle Americhe e in
Australia, dati i tanti emigrati presenti in quei paesi.
El Campanon, che esce dal 1953, e ha festeggiato quindi l’anno scorso i 60 anni di uscite, dai dati raccolti
da GEPLI è la terza testata di Pro Loco in ordine di
anzianità a livello nazionale. Quindi, amico Claudio,
che all’ultimo Incontro dei Giornali lo scorso luglio a
Sant’Omero hai riferito circa i problemi economici del
giornale, specie per gli elevati costi delle spedizioni
postali, cerca di resistere: sarebbe un vero peccato
mollare adesso.
36
Pro Loco e sagre di qualità, ecco come investire sui piatti che raccontano le tradizioni; Modello virtuoso da esportare e valorizzare
NEWS GEPLI
Altro fiocco azzurro fra i giornali Pro Loco: il nuovo
giornale è nato in Puglia, presso la Pro Loco di Andria,
che festeggia quest’anno 54 anni di attività. Il nome
della testata è Locus Andre. Il numero 1 è uscito a giugno 2014, il numero 2 a settembre. Il nome del giornale
deriva dalla denominazione con cui nel Medioevo
era noto il nucleo di case da cui si sviluppò la futura
Andria.
Nel comune di Andria è posizionato il celebre Castel
del Monte, inserito nei siti patrimonio Unesco.
Un aggiornamento sulle tirature dei 5 giornali
più diffusi:
Il Corniglianese: di Cornigliano (GE) - 12.000 copie
Magenta Nostra: di Magenta (MI) - 11.500 copie
Pro Loco Cormano News: di Cormano (MI) - 8.500 copie
Terralba Ieri e Oggi: di Terralba (OR) - 5.000 copie
A20: di Arzano (NA) - 4.000 copie
arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici
ltre quattromila le sagre
organizzate
in un anno
i n P ug l i a . Un
numero impressionante di eventi che rischia però
di portarsi dietro polemiche sull’organizzazione e sulla qualità dei
prodotti.
La Pro Loco, l’associazione per
eccellenza che in fatto di sagre ha
un notevole know-how, conoscendo il territorio e le dinamiche che
muove le organizzazioni di questi
eventi, ha dato vita, già da diversi
anni, ad una importante pianificazione degli eventi con regole e
trasparenza, facendo attenzione
alla qualità dei prodotti per lo più
a chilometro zero e programmare le manifestazioni nel rispetto
dell'ambiente, presupposti imprescindibili per la buona riuscita
delle sagre autoctone, bel lontane
quindi dalle sagre inventate di sana
pianta e che hanno poco a che fare
con il territorio.
La sagra è parte integrante dell’i-
UNPLI unionenazionaleprolocod'italia
La sagra è parte integrante
dell’identità storica di una comunità e
di un paese.
Se è autentica, è espressione
della cultura materiale del territorio
37
la
Sagra
la
Sagra
dentità storica di una comunità e di un paese. Se è
autentica, è espressione della cultura materiale del
territorio ed ha come obiettivo la salvaguardia, la diffusione e la promozione del patrimonio territoriale; in
essa si intrecciano gastronomia, cultura, tradizione ed
economia. Negli ultimi anni si è assistito al moltiplicarsi nel territorio regionale di sagre, fiere e manifestazioni imperniate sui prodotti agroalimentari. Sono
manifestazioni di indubbio richiamo per la popolazione locale e turistica, oltre ad essere un significativo
strumento di visibilità per l’Ente organizzatore.
Un esempio su tutti, è quello che ha spinto ben
sei realtà appartenenti al territorio dell'Alta Murgia,
quali, Minervino Murge, Spinazzola, Ruvo di Puglia,
Poggiorsini, Gravina in Puglia e Cassano Murge, a
promuovere, già da diversi anni, la Sagra del Fungo
Cardoncello, manifestazione itinerante ormai diventata punto di riferimento nel panorama degli eventi e
iniziative culturali promossi per valorizzare il territorio, l’ambiente, le risorse agroalimentari e l’artigianato.
"Dalla terra alla tavola: produttori, aziende di trasformazione e commercianti assieme, protagonisti
della filiera all’interno di uno stesso territorio”, è
quanto afferma il Presidente della Pro Loco di Ruvo
di Puglia, Rocco Lauciello. “Una peculiarità, straordinaria, assicura, che non ha riscontro altrove".
La Sagra del Cardoncello, la cui regia organizzativa è sapientemente curata dalle Pro Loco coordinate dall’UNPLI Puglia, gode del patrocinio
delle Amministrazioni Comunali, Assessorati alle
Attività Produttive, alla Cultura e Turismo, della
Regione Puglia, della Provincia di Bari e Bat, del Gal
Murgia Più, della Camera di Commercio, dell’ASCOM
Confcommercio e di Puglia Promozione, inoltre coinvolge le numerose e laboriose aziende del settore che
operano nel contesto economico locale.
Dall’ultima domenica di ottobre alla prima domenica di dicembre, i caratteristici centri storici si vestono a festa, pronti ad accogliere visitatori, esperti di
gastronomia, turisti e semplici golosi da ogni parte
della regione e non solo. Arrivati nei suggestivi borghi, ci si imbatte in singolari scenari. La curiosità e
l’interesse verso il comparto dell’agricoltura portano
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arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici
ad approfondire la materia e a maturare l’idea di
organizzare una manifestazione popolare che celebri
questo frutto prezioso, eccezionale, coltivato in zona,
e tutte le prelibatezze da esso derivate, la cui qualità
è davvero fuori dalla normalità.
Nasce così la “Sagra di qualità”, un progetto
dell’UNPLI condiviso da tutte le associazioni di categoria con un obiettivo impegnativo, quale mettere al
centro dell’organizzazione il presupposto di sostenibilità, cioè, presentare al grande pubblico delle sagre
produzioni agricole a chilometro zero, vale a dire
prodotti dell’agroalimentare del posto.
La kermesse eno-gastronomica offre ai visitatori,
in due serate accompagnate dalla musica e dal paesaggio tipico del posto, una manifestazione dal ricco
richiamo folkloristico, basata su un programma di
degustazioni, tra cui appunto il fungo, esaltato nelle
sue varietà di cottura, ma anche di prodotti tipici
locali delle tavole autunnali accompagnati da una
ricca selezione di nobili vini locali.
"Nei piatti c’è una storia, una cultura, una tradizione
che va raccontata", queste le parole del Presidente del
Comitato Regionale UNPLI Puglia, Angelo Lazzari.
“La Pro Loco, conclude, punta proprio su questi aspetti, il cui fine è la promozione del territorio attraverso
quell’arte culinaria che recupera e valorizza le pietanze tradizionali".
UNPLI unionenazionaleprolocod'italia
Il turismo enogastronomico è un nuovo modo di
viaggiare che sta conquistando un numero sempre
crescente di appassionati, alla ricerca di sapori e di
tradizioni autentiche. In questo contesto, infatti, il
cibo assume un ruolo nuovo, diventando il medium
di un territorio, di una cultura e dei valori legati alla
terra ed alle proprie radici. É sempre più superata
l’idea della sagra associata semplicemente alla degustazione dei prodotti tipici.
In realtà questi eventi si dimostrano strategici nel
panorama regionale e nazionale, tale da assumere un
ruolo centrale come volano per il tessuto produttivo
ed economico del territorio.
Il settore turistico, ma anche quello agroalimentare,
quindi, trova in queste soluzioni un’opportunità per
risollevare la propria economia, con segnali incoraggianti che arrivano dalle percentuali di presenze,
sempre più positive, fornendo un esempio attuabile
anche in diversi settori, per riuscire a venire fuori da
un’economia falcidiata dalla crisi mondiale.
Un esempio virtuoso da esportare nel resto del
territorio, ma anche in altre parti dell’Italia e valorizzarlo nella prospettiva di Expo 2015, un'occasione
straordinaria, per dimostrare che la nostra agricoltura
e gli sforzi di ragionata promozione turistica, sanno
fare reddito e possono stare, a pieno titolo e legittimamente, in mercati importanti
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IN
FOR
MA
ZIO
NE
INFORMAZIONE
La samba dell’Unpli Sicilia
di Ludovico Licciardello
atania 29 settembre 2014) "La
delegazione di
Unpli Sicilia ha
chiuso accordi
con i principali tour operator brasiliani per la
commercializzazione dei pacchetti legati all'azione di promozione
turistica integrata Typical Sicily". Con queste parole il presidente del
comitato siciliano delle Pro Loco,
Antonino La Spina, traccia l'esaltante bilancio della partecipazione alla 42esima edizione dell'Abav,
l'Expò Internazionale del turismo
che si è concluso ieri sera al centro congressi Anhembi
di San Paolo in Brasile. L'Abav è la più importante rassegna turistica del Sud America ospitata su un'area
di 76,000 m2 ed alla quale hanno preso parte oltre
60 nazioni; solo nei primi due giorni di fiera, peraltro riservati agli operatori del settore, i dati ufficiali
forniti dall'organizzazione attestano in oltre 37mila
ingressi gli ingressi registrati.
La rappresentanza siciliana è stata ospitata all'interno dello stand allestito dall'Enit: l'Agenzia nazionale per il turismo ha svolto un ruolo fondamentale
per il buon esito della missione siciliana.
"Ho riscontrato di persona l'enorme interesse che
la nostra offerta turistica ha suscitato nei buyer brasiliani. Un risultato prestigioso - prosegue La Spina
- reso possibile anche grazie all'ottimo lavoro svolto
da Salvatore Costanzo, direttore per l'America Latina
dell'Enit; plauso che estendo anche al suo staff per la
magistrale collaborazione fornita"
La Sicilia, del resto, è al centro dei programmi dell'Agenzia nazionale per il turismo: la conferma arriva
direttamente dallo stesso Costanzo: "Enit ha come
obiettivi per i prossimi anni l' incremento dei flussi
dal verso la Sicilia di almeno il 25%, proponendo anche
nuovi prodotti turistici ".
La commercializzazione dei pacchetti turistici rappresenta l'apice dell'articolata azione di promozione
turistica "Typical Sicily" che nell'isola ha messo a
sistema oltre 160 attori pubblici e privati. Il network
costituito da Unpli Sicilia unisce Comuni, Pro Loco,
Consorzi di Tutela, aziende di produzioni biologi-
TURISMO:
SUCCESSO PER "TYPICAL SICILY"
ALL'ABAV DI SAN PAOLO IN BRASILE.
40
arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici
che e tipiche, agenzie di viaggio
e tour operator, per valorizzare
un'ampia area rurale che include
le province di Enna, Caltanissetta,
Caltanissetta e Messina.
Realizzati in collaborazione con
i tour operator partner dell'iniziativa, i pacchetti turistici rappresentano una proposta unica sul
mercato, affiancando al turismo
esperienziale, punto di forza dei
territori Typical Sicily (dove la fruizione del patrimonio culturale e
paesaggistico si unisce, all'eccellenza delle produzioni tipiche e
all'opportunità di rivivere le tradizioni secolari dei comprensori interessati), l'opportunità di visitare
famose mete turistiche siciliane
(dall’Etna a Taormina, dalla Venere
di Morgantina alla Villa Romana
del Casale, alla Valle dei Templi di
Agrigento) ed internazionali (Expo
2015, Roma e Città del Vaticano).
Presidente "La nostra proposta - spiega il di Unpli Sicilia - vuol
rispondere alla crescente domanda
del turismo da ritorno ed include
itinerari costruiti ad hoc per consentire ai numerosi connazionali
e/o ai loro discendenti, di visitare
i paesi d'origine ed incontrare le
comunità locali rafforzando i legami con le proprie radici. Si tratta di
un pacchetto turistico emozionale - continua - che ha riscontrato
anche l'attenzione della stampa
specializzata brasiliana, ottenendo grande risalto".
Il progetto ha ricevuto anche l'apprezzamento del
Console generale d'Italia a San Paolo Michele Pala
che, nei giorni di svolgimento della fiera, si è recato
in visita allo stand italiano allestito dall'Enit, soffermandosi anche con la delegazione siciliana.
Typical Sicily è un progetto coordinato da
Unpli Sicilia e attuato dai comitati provinciali di
Caltanissetta, Catania, Enna e Messina.
L'iniziativa è finanziata dai Gal Nisseno, Rocca di
Cerere, Enna e Peloritani con i fondi stanziati sull'asse
Psr 2007-2013 dall'Assessorato dell'Agricoltura, dello
sviluppo rurale e della pesca mediterranea.
LA SPINA:
"STIPULATI ACCORDI CON I PRINCIPALI
TOUR OPERATOR BRASILIANI"
UNPLI unionenazionaleprolocod'italia
41
re
port
Report
L’UNPLI all’esame
di un centro UNESCO
a cura di Gabriele Desiderio Coordinamento progetti e rapporti UNESCO
Pilyoung Park, Gabriele Desiderio e Francesco Fiorelli
al Convegno UNPLI di Assisi
ilyoung Park, programme officer
di ICHCAP, un centro UNESCO di
Secondo Categoria, con base nella
Repubblica di Corea, ha trascorso un
mese presso la nostra struttura per
conoscere da vicino ed approfondire
le attività presentate a giugno scorso
nella conferenza internazionale a cui ho avuto il piacere di partecipare.
Dal metà settembre a metà ottobre 2014 la responsabile di ICHCAP ha avuto modo di entrare in contatto
con le associazioni Pro Loco, di incontrare persone,
conoscere da vicino le comunità locali, assaporare
l’enogastronomia del nostro Paese, rapportarsi con le
straordinarie delegazioni di Pro Loco e dei numerosi
Volontari che sono intervenute ad Assisi per il convegno “Il cammino delle Pro Loco” ed hanno animato la
ormai consolidata formula di “Piazza Italia” durante
i due giorni trascorsi in Umbria.
Durante il suo soggiorno in Italia abbiamo avuto
modo di confrontarci su diverse questioni e abbiamo
potuto incontrare responsabili del MIBACT e del
Museo delle Arti e Tradizioni Popolari ed antropologi
esperti di patrimonio immateriale.
Prima della sua partenza abbiamo tirato le somme
di questo suo periodo trascorso in Italia.
Puoi presentarti le nostre Pro Loco?
Certo, il mio nome è Pilyoung Park e sono responsabile della programmazione per la cooperazione e
le reti internazionali per l’ICHCAP. Il nostro centro è
un’agenzia specializzata per l’implementazione della
convenzione unesco del 2003 e per la salvaguardia
42
arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici
dei patrimoni culturali immateriali nella regione
dell’Asia-Pacifico: una regione “scrigno” che comprende patrimoni culturali, linguistici, religiosi. In questa
area ICHCAP ha l’incarico UNESCO di costruire una
specifica rete regionale instaurando contatti e relazioni con i governi, le ong e le comunità locali.
Qui sotto il Presidente Nardocci e Pilyoung Park.
Un momento del Convengo UNPLI di Assisi
Perché avete scelto proprio l’UNPLI tra le 178 Ong
accreditate a livello mondiale per questa ricerca?
Il nostro obiettivo è stato quello di ricercare un
buon modello per condividere informazioni e diffonderle nella nostra rete. Ho deciso fare un periodo di
aggiornamento presso l’UNPLI dopo aver ascoltato
la presentazione delle attività durante il recente
convegno che abbiamo organizzato in Corea e per i
seguenti motivi:
Perché l’unpli ha più di 60 anni di attività alle spalle;
Perché attraverso i progetti e le attività, le realtà
coinvolte hanno condiviso la loro esperienza a livello
naizonale e internazionale;
Perché i progetti dell’unpli hanno affrontato sempre gli aspetti legati alla salvaguardia delle tradizioni
locali e alla loro trasmissione;
Per l’opera di sensibilizzazione e la tutela delle
culture tradizionali, anche in ambito educativo tradizionale e non, della rete Pro Loco.
Cosa riporterai con te di questa esperienza in
Italia?
Innazitutto voglio congratularmi per la grande
mole di lavoro che le Pro Loco svolgono in tutta Italia.
Da quello che ho potuto osservare queste associaizoni
ricoprono un ruolo vitale nella salvaguardia dei patrimoni immateriali in tutta italia e nel coinvolgimento
delle comunità locali. Credo fortemente che il successo e l’efficacia della vostra organizzazione risieda nella
sua vicinanza alle esigenze delle Pro Loco e nel grande
coivolgimento delle comunità locali, una realtà che
credo potrebbe funzionare come modello anche in
altri Paesi. Infine sono certa che il ruolo della rete Pro
Loco sarà sempre più fondamentale per lo scambio di
esperienze e conoscenze nell’ambito della salvaguardia dei patrimoni immateriali in italia e non solo.
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FORMAZIONE
UNPLI E UNCEM INSIEME PER
LO SVILUPPO DEI TERRITORI MONTANI
Grande valore sociale e culturale dellePro Loco nei comuni
di Gabriele Desiderio
Firmato a Baceno un protocollo d'intesa tra Unione delle Pro Loco e Unione dei
Comuni e degli Enti montani. Le associazioni mantengono e ricompongono gli elementi vitali delle comunità
nsieme per
costruire attività e progetti in grado di
generare nuovo
sviluppo nelle
Terre Alte, maggiore coesione
delle comunità, più fruibilità dei
territori e accoglienza turistica.
Unpli e Uncem hanno sottoscritto
a Baceno (VB) un protocollo d'intesa che sancisce formalmente la
crescente interazione tra l'Unione delle Pro Loco piemontesi e
l'Unione dei Comuni e degli Enti
montani, riportando le opportunità e i benefici dell'accordo a
tutte le associazioni e agli enti
locali rappresentati. Si tratta di
oltre mille Pro Loco in altrettanti
Comuni piemontesi, 553 dei quali
montani. A firmare il protocollo
sono stati Bruno Verri, presidente Unpli, e Lido Riba, alla guida
dell'Uncem Piemonte. Testimoni
dell'accordo, il sindaco di Baceno
e presidente della Provincia del
Verbano Cusio Ossola Stefano
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Costa e il deputato Enrico Borghi,
sindaco di Vogogna e presidente
nazionale dell'Uncem. L'evento ha
aperto la 25a edizione della sagra
Melemiele, che fino a domenica
porta nel Comune dell'Ossola, grazie all'impegno della Pro Loco e
di decine di volontari, il migliore
artigianato tipico e le produzioni
agroalimentari d'eccellenza. Con
il presidente Verri, a Baceno per
Unpli erano presenti il vicepresidente Giuliano Degiovanni, il delegato ai rapporti con Uncem Mario
Zintilini, il segretario regionale
Unpli Eleonora Norbiato.
" È p e r n o i fo n d a m e n ta l e ha detto il presidente Uncem
Piemonte Lido Riba - ribadire il
forte valore sociale e culturale
delle Pro Loco. Hanno una strategica importanza nei Comuni. Non
posso non mettere in luce la sobria
intelligenza di queste associazioni
e delle migliaia di persone che vi
operano con immensa passione per
i loro paesi. Le Pro Loco contribu-
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iscono infatti al mantenimento e
alla ricomposizione degli elementi
vitali delle comunità. Nelle associazioni individuiamo valori preziosi,
come la coesione e voglia di stare
insieme. Le Pro Loco sono di certo
interessate alla costruzione di un
processo di sviluppo nei territori
montani. Questo accordo è un ulteriore passo in avanti dopo troppi
decenni di mancanza di politiche
per la montagna. Sono certo che
Unpli e Uncem potranno da subito lavorare insieme per costruire
iniziative e progettualità nei territori".
"Quello che firmiamo è il terzo
protocollo di intesa che Unpli
sottoscrive con soggetti istituzionali importanti per il lavoro che
l'Unione e le singole associazioni svolgono - ha aggiunto Bruno
Verri - L'intesa con gli enti locali,
con i Comuni, deve essere sempre
più forte. Nei piccoli centri, nelle
zone rurali, è ancora più evidente il
ruolo insostituibile delle Pro Loco.
A chi lo sottovaluta, dico sempre
di andare a vedere un gruppo di
volontari a lavoro? È importante il
valore delle Pro Loco e sono importanti i nostri valori. La passione
prima di tutto.
Ogni persona impegnata nelle
associazioni impara a voler bene
al proprio paese, sempre di più.
Sceglie di dedicare tempo e fatica
a beneficio dell'intera comunità.
Uncem ha capito questo impegno
e il protocollo concentra obiettivi e
temi sui quali lavorare insieme farà
la differenza. Farà crescere il Bil,
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Le Pro Loco sono di certo
interessate alla costruzione
di un processo di sviluppo
nei territori montani.
Questo accordo è un ulteriore passo
in avanti dopo troppi decenni
di mancanza di politiche per
la montagna.
quel benessere interno lordo che è il vero indicatore
sociale, culturale, economico per l'Italia.".
Da Enrico Borghi, alla guida dell'Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo della Montagna, l'inserimento del protocollo in un quadro nazionale di forte
cambiamento, pieno di sfide: "L'accordo sta dentro
alla fase di trasformazione che i Comuni, i territori
montani, più in generale il Paese, stanno vivendo. Le
istituzioni devono recuperare efficienza - ha sottolineato il deputato - e stanno cambiando il sistema
organizzativo.
Questo recupero di una logica cooperativistica è
importante per governare gli strumenti nuovi che
stanno arrivando sul campo, a disposizione degli
enti locali. Sappiamo bene che oggi non può esistere
il turismo in montagna senza la presenza delle Pro
Loco nei Comuni. Stiamo lavorando alla strategia
Aree interne, alla strategia macroregionale alpina, al
rifinanziamento del fondo nazionale per montagna,
e dunque abbiamo bisogno di nuovi strumenti, che
incrociano la solidarietà per costruire sul territorio
soggetti istituzionali efficienti. Non sfugge a nessuno
che in Italia, il doppio degli abitanti della Germania
risiede in aree rurali e oggi sta crescendo l'attenzione
per le filiere enogastronomiche tipiche di qualità,
per le produzioni non delocalizzabili, elementi di una
nuova economia che nasce sui nostri territori. Pro
Loco e Comuni sanno interpretarla. Iniziative come
la firma di questo protocollo sono importanti perché
riescono a contagiare con le nuove sfide del cambiamento la classe dirigente locale e le popolazioni".
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INFORMAZIONE
Bellezza Divina
VIDIGULFO, L'ARTE INCONTRA IL SACRO CON LA MOSTRA
DI ICONE RUSSE ANTICHE
ra le tante iniziative promosse dalle Pro loco,
un ampio spazio viene dedicato all’organizzazione di mostre
ed eventi culturali. Iniziative che
spesso si programmano per varie
edizioni.
Bellezza Divina è una delle tante,
promossa e fortemente voluta dalla
Pro loco Vidigulfo e la cui realizzazione ha visto un’ampia collaborazione tra Pro loco, Amministrazione
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Comunale e privati. La manifestazione fa parte della
rassegna “Arte in…” progetto culturale promosso dalla
Pro loco Vidigulfo (Pavia) e che ha lo scopo di coniugare arte e territorio. La prima edizione, che risale al
settembre 2012, ha visto il disegno e la pittura tenere a
battesimo la riapertura del Castello dei Landriani, per
anni chiuso al pubblico e che grazie alla disponibilità
degli attuali proprietari diventa il teatro delle iniziative.
L’arte, nelle sue varie espressioni come il disegno, la
pittura, la musica e il canto, negli anni anima , in una
cornice surreale, il paese. Giovani studenti, provenienti
dagli Istituti d’arte e musica della provincia, ritornano
nel proprio paese, dando luce nuova alla sua storia con
una visione propria dell’arte.
Negli ultimi anni Vidigulfo, come altri paesi, ha visto
crescere la propria comunità con l’arrivo di molti stranieri, provenienti da vari paesi europei e non solo. Così
le comunità scolastiche e le realtà lavorative si sono
arricchite di varie etnie e come sempre i cambiamenti e
le novità, dopo le difficoltà iniziali, possono essere fonti
di arricchimento e di confronto culturale.
Pro loco Vidigulfo, sotto la guida del suo Presidente
Roberto Pilla e dei suoi collaboratori, nel programmare le proprie iniziative, non poteva non considerare
questi cambiamenti e per l’edizione 2014 di Arte in…, ha
promosso Bellezza Divina, protagonista l’iconografia.
Capolavori dell’iconografia russa, 75 opere uniche, sono
state concesse dalla Galleria Orler in prestito per la
realizzazione della mostra. Sede scelta per l’esposizione
il Palazzo Comunale di Vidigulfo, messo a disposizione
dall’Amministrazione Comunale. Quale il legame tra i
due soggetti ? Le icone, simbolo religioso per eccellenza
delle popolazioni russe, un palazzo comunale che sorge
sul sito di un’antica chiesa cristiana, sono il punto di
collegamento tra le due comunità. Culture diverse
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tra loro, ognuna con le proprie tradizioni e i propri usi e costumi ma
che condividono lo stesso territorio,
lavorando, studiando e interagendo
giorno dopo giorno.
La Pro loco si fa interprete dei
cambiamenti che servono a fare
rivivere e rinascere le tradizioni
e i costumi del proprio territorio,
facendo conoscere anche quanto
di bello e di costruttivo può portare
una buona integrazione.
L’impegno, la volontà, la determinazione tipica dei volontari Pro
loco ha reso possibile per circa
dieci giorni, di ammirare capolavori inaccessibili, sconvolgendo la
routine amministrativa di un intero
Comune.
Visite di studenti e gente comune,
accompagnate da una presentazione multimediale, si svolgono in
una inusuale sala consiliare, trasformata per una decina di giorni
in un museo. Inaugurata alla presenza delle autorità,
Bellezza Divina ha ricevuto il patrocinio dalla provincia
di Pavia, dall’Amministrazione Comunale guidata dal
Sindaco Sfondrini, dalla Chiesa Ortodossa di Pavia,
dell’UNPLI Nazionale e del Comitato Unpli Lombardia
e resa possibile grazie alla grande disponibilità della
famiglia Orler.
I commenti di quanti hanno visitato la mostra sono
stati spesso inaspettati, perché hanno espresso la meraviglia e lo stupore di come le icone siano l’espressione di
un amore e di una venerazione sconfinata nel Divino,
molto vicina alla nostra devozione religiosa, devozione
che accomuna due realtà considerate molto lontane tra
loro ma che possono convivere nello stesso territorio
nel pieno rispetto delle proprie tradizioni e costumi.
E il ruolo della Pro loco ? Beh, se iniziative del genere
possono essere dei tasselli per un’integrazione tra territorio e comunità, allora vale la pena faticare tanto, non
avere orari, sconvolgere la propria routine quotidiana.
…. E poi a fine manifestazione, sedersi tutti insieme e
rendersi conto di aver contributo, anche se in minima
parte, a rendere migliore questo nostro Paese.
L’impegno, la volontà,
la determinazione
tipica dei volontari
Pro Loco ha reso
possibile per circa
dieci giorni, di
ammirare capolavori
inaccessibili,
sconvolgendo
la routine
amministrativa
di un intero Comune.
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INFORMAZIONE
INFORMAZIONE
Bruno Albano nominato consigliere
onorario, lettera di ringraziamento
della consorte
arissimi,
mi trovo qui, in
mezzo a voi, per la
prima volta senza
il mio caro Bruno
e non sto a dire quanta pena provo
per questo.
Non potevo mancare per porgervi i saluti da parte di Bruno perché,
pur tra le varie incomprensioni e
le diverse peripezie ha sempre creduto in questo organismo e per lui
ha rappresentato, da sempre, una
grande, seconda famiglia.
Abbiamo apprezzato molto il
vostro bisogno di non dimetterlo
subito dal suo incarico sperando,
come noi, in una ripresa più rapida, ma i tempi sono lunghi e ringraziamo il buon Dio perché, per
quanto lenti, i progressi ci sono e
continueranno ad esserci. Bruno
è forte, determinato e trova in sé
tanta energia che ci fa ben sperare.
Comprendo bene l’affetto che
nutrite per lui, le vostre visite, le
vostre telefonate lo hanno ampiamente dimostrato. Vi ringrazio
questo titolo che gli avete dato, ne
è contento e vi augura di andare
avanti e non disperdere mai questa
eredità tanto importante che avete
condiviso per tanti anni.
Ricordate che egli continua a
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seguirvi attraverso gli scritti che il
Presidente Antonio D’Uliano continua puntualmente ad inviare. È,
altresì, contento che gli subentri il
signor Cripezzi che lui tanto stima
per tutto ciò che ha saputo realizzare specialmente per il gemellaggio con Assisi. Ricorda sempre con
grande emozione l’incontro delle
nostre Pro Loco con quelle assisane.
Vi assicuro che siete tutti nel suo
cuore, di ognuno di voi serba un
bel ricordo e appena si parla di voi
i suoi occhi si riempiono di lacrime. Il rammarico è grande per non
potersi trovare con voi a sostenere
e combattere per gli ideali che perseguite. Vi prega di andare avanti,
di non arrendervi e di non farvi
sopraffare dalle avversità, dalle
difficoltà che vi possono essere
frapposte. Solo così ciò che faticosamente siete riusciti a costruire
fin qui non andrà disperso.
Un grazie sincero anche da parte
dei miei figli che per diversi impegni non sono presenti.
Auguro a tutti un buon proseguimento dei lavori e un futuro
denso di avvenimenti utili sempre
alla promozione della nostra cara
Basilicata.
Maria Albano
arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici
Il Veneto Incontra
i Misteri d’oltreconfine
Serata finale del concorso internazionale “Racconta le storie dei
nonni”, che ha coinvolto l’associazione Veneti nel mondo all’interno
del Festival “Veneto: Spettacoli di Mistero”
na serata per riunire sotto il segno
del mistero i tanti
pezzi della memoria popolare del
Veneto disseminati per il mondo. È
stata la serata conclusiva del concorso letterario internazionale "Racconta Le Storie dei Nonni", promosso
da Regione del Veneto e dal Comitato Pro Loco - Unpli
Veneto nell’ambito del Festival “Veneto: Spettacoli di
Mistero”, dedicato appunto a storie e leggende della
tradizione popolare regionale.
Più che un concorso, una straordinaria operazione culturale, che ha permesso di riscoprire inedite
e preziose testimonianze del folklore, portate oltre
confine dall’emigrazione, grazie alla collaborazione
con l’associazione Veneti nel Mondo, che ha tessuto i
fili di questa appassionante ricerca mettendo in rete le
tante comunità di emigrati sparse in tutti i continenti.
Una ricerca da cui alla fine sono emersi nove racconti,
selezionati dalla giuria del concorso e provenienti da
ogni angolo della Terra, dove sono stati custoditi e tramandati da figli, nipoti, pronipoti dei primi emigranti.
Non racconti inventati, ma ereditati dalla tradizione
orale, storie di leggende e misteri, racconti del filò, che
in altri tempi molti veneti, partiti in cerca di migliori
una straordinaria operazione
culturale, che ha permesso
di riscoprire inedite e preziose
testimonianze del folklore
UNPLI unionenazionaleprolocod'italia
fortune, misero nelle loro valige per conservare un
ricordo, un legame con la loro terra.
Non solo dalle rotte dell’emigrazione, le storie dei
veneti d’oltre confine sono anche quelle provenienti
dai paesi dell’ex Jugoslavia, fino al Settecento appartenenti allo stato veneziano, testimonianze di una
memoria che non è stata cancellata dagli eventi storici. La serata conclusiva del concorso “Racconta Le
Storie dei Nonni” è stata l’occasione per celebrare
pubblicamente questi nove racconti e i loro autori:
Eva Varagnolo, veneziana trapiantata a Bruxelles
(Belgio), Mariana Rizzon Scodro, residente a Sao
Marco Rio Grande del Sud (Brasile) ma originaria di
Cessalto, nella provincia di Treviso, il gruppo dei piccoli ricercatori della Comunità degli Italiani di Salvore
(Croazia), e poi i tre scrittori aggiudicatisi il podio,
Nerilla Antonia Brotto, che da Montreal (Canada) ha
fatto rivivere la tradizione padovana in due racconti
inediti, LanaMaria Bernetič di Portorose (Slovenia) e
infine Saverio Franco Pezzin di Melbourne (Australia),
ottantenne originario di Conco, comune vicentino
dell’Altopiano di Asiago, autore di ben tre racconti e
vincitore del concorso con La storia di Odone. Tutti i
racconti sono stati pubblicati in un e-book, scaricabile
dal sito www.spettacolidimistero.it
«Per il mondo delle Pro Loco il concorso “Racconta
le Storie dei Nonni” è stata un’esperienza straordinaria – commenta il presidente di UNPLI Veneto,
Giovanni Follador – non solo per lo spessore culturale
dell’iniziativa, ma soprattutto per le emozioni che ci
ha permesso di vivere, entrando in contatto con tanti
nostri conterranei che, pur a grande distanza dai loro
luoghi d’origine, continuano a conservare e a coltivare
la loro identità di veneti».
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