”Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (convertita in Legge 27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 D.C.B. Roma” 05 Arcobaleno d'Italia 2014 UNPLI Unione Nazionale Pro Loco d'Italia www.unioneproloco.it Visita su YouTube il canale Progetti UNPLI trova su Facebook la pagina UNPLI Copertina di Luca Caroselli CONTENUTI INTERVISTE 06 / Francesco Fiorelli Francesco Fiorelli e le allodole di Emanuela Marotta 15 / Giuliano De Giovanni Camminando e possibilmente migliorando Arcobaleno d'Italia 2014 UNPLI Unione Nazionale Pro Loco d'Italia www.unioneproloco.it di Patrizia Forlani 20 / Bruno Manzi Alla scoperta del turismo motivazionale di Maria Enrica Rubino 24 / Gaia Ferrara Non sono Forrest Gump di Maria Enrica Rubino ARCOBALENO D’ITALIA Organo ufficiale delle ProLoco d’Italia Rivista a diffusione nazionale Redazione Via Ancona, 40 00055 Ladispoli (Roma) Tel.: 06 99226483 Fax: 06 99223348 e-mail: [email protected] Registrazione Tribunale di Civitavecchia n° 6/2004 del 09/06/2004 Direttore Responsabile: Guglielmo Nardocci Condirettore: Patrizia Forlani Art Direction Chiara Nardocci Produzione: Edizioni Universo Piazza Risorgimento, 04 Cerveteri - Roma tel. 06 9941736 edizioniuniverso.it [email protected] Hanno collaborato a questo numero: Luca Caroselli, Gabriele Desiderio, Ludovico Licciardello, Emanuela Marotta, Maria Enrica Rubino I contenuti e le immagini inserite nella rivista fanno parte dell’archivio UNPLI o sono pubblicate sotto la responsabilità dei singoli autori Spedizione in abbonamento postale c/c 13692009 per tutte le Pro Loco associate UNPLI Quota annuale euro10,00 Arcobaleno d’Italia 2014 – n° 05 31 / Pasquale Menchise La bacchetta di Pasquale di Maria Enrica Rubino IL PUNTO 08 / Sebben che siamo giovani di Maria Enrica Rubino 12 / Se la Pro Loco è la mia tenda di Emanuela Marotta 16 / Ma noi già camminiamo di Maria Enrica Rubino FORMAZIONE 44 / UNPLI e UNCEM insieme per lo sviluppo dei territori montani di Gabriele Desiderio 37 / La Sagra Sagra del Fungo Cardoncello di Antonello Olivieri REPORT 26 / Diario di bordo Greccio di Luca Caroselli Staff Progetto UNPLI 42 / UNPLI all'esame di un centro UNESCO di Gabriele Desiderio Coordinamento progetti e rapporti UNESCO 08 INFORMAZIONE 23 / Stregato dai Cammini di Patrizia Forlani 30 / Rossano Tartari sono cresciuto camminando di Patrizia Forlani 32 / Come è bello camminare da Formello in giù di Patrizia Forlani 33 / Un Ponte virtuale tra le aree naturalistiche Francesi e Lucane di Rocco Franciosa 34 / I colpi di fulmine di Kristian Zahrtman e la Pro Loco D'Antino di Patrizia Forlani 35 / Mondo Gepli di Paolo Ribaldone 40 / La Samba dell'UNPLI Sicilia di Ludovico Licciardello 48 / Bellezza Divina 50 / Bruno Albano nominato Consigliere onorario 51 / Il Veneto incontra i misteri d'oltre confine edi to ria le EDITORIALE di Claudio Nardocci Presidente UNPLI Scriviamo insieme il nostro futuro! ’anno 2014, nonostante la crisi, ha portato buone novità nel mondo Pro Loco. Ci siamo impegnati negli ambiti che ci sembrava fossero i più adatti a produrre risposte serie e concrete alle più importanti problematiche che tediano in questo momento le Pro Loco associate. Grazie all’impegno comune abbiamo elaborato una serie di idee che ci hanno portato a stilare un progetto che doveva avere determinate caratteristiche e, possibilmente, rispondere a più urgenze contemporaneamente. In sostanza, non doveva essere un progetto qualsiasi, ma IL PROGETTO. Per queste motivazioni la nostra attenzione si è, infine, soffermata sui “Cammini” esistenti in Italia, una realtà che, nata sulle ali di tanto entusiasmo e sul modello del Cammino di Santiago, ha incontrato enormi difficoltà che neanche la presenza nel nostro Paese del più importante dei Cammini, ovvero la Via Francigena, è riuscita a imporsi con sufficiente funzionalità. Secondo i nostri studi e grazie 4 all’esperienza diretta di famosi ed esperti “Camminatori”, siamo riusciti ad individuare le ragioni di quello che noi riteniamo un fermo temporaneo, ma drammatico, le cui motivazioni sono da ricercare nella estrema frammentazione dell’offerta italiana di servizi ai pellegrini. Molti Cammini, in sostanza, sono troppo brevi (10-20-30 Km) per destare l’interesse di coloro che, per soddisfare la propria curiosità e passione, utilizzano internet per organizzare le proprie vacanze nel web e che gradirebbero, pertanto, di trovare un itinerario che permetta di percorrere in più giorni dai 100 ai 300 Km, distanze in cui ci sia la possibilità di godere le bellezze dei luoghi, le suggestioni, i sapori ed i profumi di località fonti di continue scoperte. Il nostro progetto denominato “Camminitaliani.it” ha lo scopo di collegare tutti i Cammini già esistenti, grazie alla rete costituita dalle Pro Loco italiane che, a fronte di un piccolo sacrificio, godrebbero di notevoli benefici come quello, ad esempio, di ritrovarsi al centro dell’interesse turistico di tutta arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici Europa. Avrebbero inoltre il vantaggio di vedere aumentare fortemente il flusso di visitatori nel loro territorio con conseguenti ritorni economici e la possibilità, tramite piccole cooperative, di impiegare giovani, commercializzare i prodotti locali e promuovere ricettività e ristorazione, destagionalizzando i flussi e puntando su un turismo sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Invito tutti i responsabili delle nostre associate a dedicare una breve riflessione sugli innumerevoli aspetti positivi dell’iniziativa e a segnalarci tempestivamente quelli negativi che, per la verità, noi al momento non abbiamo rilevato. Un’altra novità inserita ad Assisi per la fine di questo fruttuoso 2014 e per il 2015 è quella relativa all’iniziativa per i giovani, per il momento denominata “Scriviamo insieme il nostro futuro”. Nel mese di ottobre ad Assisi, durante il Convegno Nazionale si è svolto un interessante confronto tra giovani di sette regioni diverse di cui diamo conto nelle pagine di questo numero di “Arcobaleno”. Dopo questo primo UNPLI unionenazionaleprolocod'italia incontro abbiamo organizzato una videoconferenza per informare i partecipanti, già saliti a 15, sul funzionamento dell’UNPLI. Grazie al contributo della Giunta Nazionale, anche questo secondo incontro ha riscontrato molto interesse. Gli scopi dell’iniziativa, anche in questo caso, sono molteplici e vanno da un maggior coinvolgimento dei nostri giovani ad un concorso di idee per migliorare la funzionalità dell’UNPLI definendone obiettivi ed attività. Naturalmente è indispensabile che a questa raccolta e selezione permanente di suggerimenti, partecipino tutte le strutture UNPLI e tutte le Pro Loco associate per dare vita ad un programma condiviso da realizzare a breve termine. Scusate Amici se mi sono dilungato in particolari, ma occorre che ognuno di noi sia informato sulle attività svolte e da svolgere perché i grandi risultati si ottengono solo lavorando insieme. A tutti un augurio di Buone Feste da parte mia e della Giunta Nazionale Unpli 5 L'IN TER VI STA Francesco Fiorelli Francesco Fiorelli e le allodole A cura di Emanuela Marotta om’è iniziata questa idea dei cammini italiani e perché? Circa un anno e mezzo fa a livello nazionale, il presidente ed altri dirigenti UNPLI, cominciarono a pensare di valorizzare attraverso le Pro Loco i cammini esistenti in più parti d’Italia che si intersecavano tra di loro, creando una rete che risale a migliaia di secoli fa. Prima i tratturi, poi le vie romane, per poi arrivare ai sentieri medievali ed in fine, le strade secondarie di comunicazione esistenti fino ad oggi. Queste centinaia di migliaia di chilometri s’incrociavano ed intersecano, nel loro percorso, i luoghi ed i territori di tutta Italia attraversando e passando, evidentemente, con le 6 mila Pro Loco italiane. In questi ultimi anni si è assistito a livello generale ad un proliferare di cammini soprattutto in via virtuale ma spesso le motivazioni che spingevano ad individuare questi percorsi restavano sulla carta e non diventavano reali, quindi erano solo percorsi virtuali e motivati da ragioni pseudo economiche. Tutto quanto sopra si collega all’esistenza di cammini importanti quali la via Francigena Nord-Sud, la via di Francesco, la via di Benedetto, la via di Santiago di Compostela che hanno rilevanza non solo italiana ma anche europea. Per quale ragione si è voluto fare un congresso nazionale? E perché si è scelto Assisi? L’Umbria ha la fortuna di essere al centro dell’Italia da tempo imme- 6 arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici morabile attraversata dai tratturi est - ovest, vecchie consolari romane (Cassia e Flaminia) nord e sud. Quindi da sempre possiamo considerare la nostra regione una cerniera fra est ad ovest e fra nord e sud. Il fatto che anche dal punto di vista storico artistico – culturale, con le sue eccellenze rappresenta un crocevia di arte e cultura identificato nell’immaginario collettivo e nella storia con i suoi santi le sue chiese i suoi campanili e le sue città. Benedetto alla base della civiltà occidentale dell’Europa e Francesco, incontro fra oriente ed occidente, ne sono esempi vivissimi. Quindi, naturalmente, nel momento in cui le Pro Loco d’Italia hanno deciso di impegnarsi in un progetto quadriennale nel quale mettersi al servizio dei cammini d’Europa la scelta è caduta sull’Umbria, patria di Benedetto e Francesco, collegandosi alla Francigena nord con San Gimignano e alla Francigena sud con Monte Sant Angelo. E quale riferimento più opportuno poteva avere la staffetta da Francesco a Francesco, del Santo al Papa partendo da Assisi passando per Greccio ed arrivando a Roma. Quanta fatica costa organizzare un convegno come quello di Assisi? Collegata alla fase del congresso che parlava dei cammini d’Italia vi è stata la parte relativa a noi Pro Loco, ragionando del nostro passato, presente e futuro. Si perché noi Pro Loco italiane siamo in cammino non solo spaziale ma anche temporale e dobbiamo adeguare il Per i Cammini d’Europa la scelta è caduta sull’Umbria, patria di Benedetto e Francesco nostro futuro nel rispetto del nostro passato operando nel presente con forte determinazione e convinzione strategica. Stanno cambiando l’economia e le generazioni e soprattutto ma soprattutto la crisi economica globale sta impattando fortemente in maniera negativa non solo sulle strutture esistenti ma sulle generazioni più giovani e non ultimo creando problemi, anche alle persone più deboli. Nel nostro mondo dobbiamo infatti andare oltre le nostre sagre e la nostra strutturazione statica e “camminando” (sarebbe meglio correndo) dobbiamo adeguarci alle nuove realtà dove cultura arte e servizi, enogastronomia, tradizione, rappresentano valori che possono dare un surplus soprattutto a quelle categorie marginali a cui appartengono anche i giovani. Per l’UNPLI certamente i tre incontri e le due settimane di cammini hanno rappresentato un giro di boa assoluto; il tempo ci dimostrerà ampiamente che tutto quello che sarà, assumerà dimensioni e significati diversi. Per noi Umbria (Assisi) è stato un banco di prove impegnativo, la nostra piccola struttura organizzativa, in forte collaborazione con il nazionale, ha dovuto affrontare in tempi brevissimi, problemi e situazioni complesse. Non sta a noi dire se siamo riusciti a rispondere in maniera adeguata ma certamente, alla fine, guardandoci negli occhi e salutando le centinaia di persone che ci hanno onorato della loro presenza abbiamo letto affetto, abbiamo visto i sorrisi e speriamo di aver lasciato un buon ricordo. UNPLI unionenazionaleprolocod'italia 7 IL PUN TO Il Punto SEBÈN CHE SIAMO GIOVANI Non è una Pro loco per vecchi. a cura di Maria Enrica Rubino - foto di Luca Caroselli Marcello Nardiello, Pro Loco Buccino (SA) «A seguito della catastrofe del terremoto in Irpina, nel 1980, è stato scoperto un territorio sotterraneo: Buccino Volceri, la città nella città. Oggi vi è la possibilità di attraversare alcune parti di questo territorio e ripercorrere la storia dal IV sec. a. C. Progetti di riqualificazione del territorio hanno reso possibile, ad oggi, ripercorrere questi percorsi sotterranei dell’antica città di Volceri. Il ritrovamento di reperti archeologici ha portato nel 2009 alla nascita di una struttura: il Museo archeologico nazionale di Volceri, con oltre 5 mila reperti. La nostra Pro Loco si occupa di gestire il museo, organizzando collateralmente degli eventi culturali. Ritengo che le nostre associazioni abbiano bisogno di rafforzare l’informazione e la comunicazione e possibilità di confrontarci su alcuni punti di riferimento, cercando di trainare coloro che sono rimasti un passo indietro. Sarebbe opportuno rendere più dinamica e giovanile la struttura dell’Unpli, facendo tesoro delle professionalità del passato che si sono distinte in questi anni» Tiziana Franceschini, Pro Loco Allumiere (Roma) «Il mio Cammino in Pro Loco è iniziato nel 2003 con il servizio civile. Sulla base della mia esperienza, credo che il servizio civile rappresenti una grande opportunità per i giovani, nonché una grande emozione. Per me questa esperienza è stata una vera e propria rivoluzione: per la prima volta ho avuto modo di accorpare le mie passioni, il mio percorso di studio, l’amore per il mio paese e un primo ingresso nel mondo del lavoro. Sono entrata in Pro Loco come volontaria e, dopo qualche anno, sono stata eletta presidente. Ad oggi sono al mio secondo mandato da presidente e, tra 8 organizzare delle iniziative con i giovani che riescano a coinvolgerli, tanto da poter proporre nuove idee. Se potessi dare un consiglio all’Unpli, proporrei di dare un aiuto alle Pro Loco nel capire in che modo possono autofinanziarsi» Marco Specia, Presidente Pro Loco Valle di Faedis (UD) le altre cose, sono impegnata a cercare un gruppo di giovani da aggregare e coinvolgere nella mia realtà. All’Unpli consiglierei di proseguire nell’ottica di uno svecchiamento per lasciare più spazio ai giovani. David Rossi, Pro Loco Maleo (LO) «Ho iniziato la mia esperienza nel 2002, un po’ per scherzo, con un gruppo di amici, con i quali abbiamo fondato la Pro Loco di Maleo, paese di 3.300 persone. Da tredici anni a questa parte sono stato rie- arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici letto più volte presidente di Pro Loco. In realtà mi piacerebbe che qualcun altro fosse impegnato a portare avanti quello che abbiamo creato. Pertanto, cercheremo di coinvolgere un numero sempre maggiore di giovani nel nostro già numeroso gruppo. La nostra forza sta nella capacità di organizzare iniziative che sanno far appassionare i giovani alle Pro Loco, infatti nelle nostre manifestazioni, tra cui la più importante consiste in un festival di musica rock, riusciamo a coinvolgere circa novanta volontari, di cui sessanta under trenta. Sono persone che hanno voglia di dimostrare che nella Pro Loco di Maleo ci si diverte, ma c’è anche molto da fare. Come tutti i volontari già sanno, l’esperienza nelle Pro Loco è, indubbiamente, positiva, ma anche molto impegnativa. Credo che sarebbe utile UNPLI unionenazionaleprolocod'italia «Ho iniziato a fare il presidente nel 2006, a 19 anni. A partire dal 2012 ho iniziato ad occuparmi anche di alcuni incarichi a me delegati presso il Comitato regionale Friuli. Sono stato eletto nel Consiglio direttivo e mi è stata affidata la delega della formazione e del Servizio civile. Quello stesso anno è stato ricco di novità: mi è stato proposto anche di fare un’esperienza nella giunta nazionale dell’Unpli, organo esecutivo della nostra associazione regionale, in cui mi è stata affidata la delega della formazione. Ci tengo a sottolineare che in questi anni l’Unpli ha fatto molto in favore dei giovani, a partire dal servizio civile quale grossa opportunità anche per le nostre associate. Inoltre apprezzo l’impegno dell’Unpli nazionale nella realizzazione di progetti che hanno toccato tematiche di grande interesse, ad esempio i progetti ‘Aperto per Ferie’, ‘Abbracciamo l’Italia’, ‘BIL-Benessere Interno Lordo’: linfa vitale per motivare i giovani ad avvicinarsi e a sfruttare le Pro Loco come bacino di opportunità da cogliere. Se potessi dare un suggerimento, inviterei il Consiglio nazionale a soffermarsi maggiormente sugli aspetti che stanno emergendo nel corso di questo dibattito, piuttosto che intasare la casella di posta elettronica con e-mail riguardanti discussioni e polemiche. 9 FOTO GALLERY CONVEGNO ASSISI IL PUN TO Riccardo Manieri, Pro Loco Santa Maria dell’Arzilla (PE) «Sono entrato nel mondo Pro Loco per tradizione familiare perché la mia famiglia ha sempre aiutato nella mia comunità volontariamente in diversi ambiti, in collaborazione con la scuola, la parrocchia. Dopo aver studiato all’estero, ho deciso di tornare in Italia perché sono molto affezionato al mio Paese e appassionato nel promuoverlo. Ad oggi le Pro Loco della provincia di Pesaro sono diventate i testimoni dell’ente pubblico sul territorio, con la possibilità di gestire un ente turistico quale lo IAT (ufficio informazioni e assistenza turistica). Ammetto di avere qualche perplessità sulle modalità per attingere ai fondi europei, in cui avremmo bisogno di una figura istituzionale, come l’Unpli, che ci faccia da guida. Vorrei ringraziare l’Unpli provinciale per l’aiuto offerto a tutte le Pro Loco relativamente agli aspetti tecnici e burocratici. Vorrei che a livello regionale e nazionale ci fosse un dibattito sulle modalità con le quali ognuno di noi possa apportare la propria esperienza, affinché si possa trovare una cabina di regia per lavorare insieme. Se dovessi dare un consiglio a tutti i volontari delle nostre associazioni, consiglierei di venirci incontro e lavorare insieme facendo sistema, per trovare tematiche comuni e una linea direttiva di lavoro da proporre a livello nazionale. È fondamentale, però, che ci sia comunicazione tra le Pro Loco. Monica Falcinelli, vice Presidente Pro Loco Bastia Umbra (PG) «Penso che il progetto dei Cammini sia una grande opportunità per le nostre associazioni, soprattutto per i giovani impegnati nelle Pro Loco. Le Pro Loco dell’Umbria, regione a forte connotazione turistica per la presenza di realtà religiose, hanno avuto occasione di testare quale possa essere il loro ruolo in questa situazione. Nella nostra regione, in particolare nell’area di Assisi, abbiamo messo su una rete di infopoint in grado di gestire circa venti mila visitatori in una giornata, collegata alle nostre associazioni e a supporto degli enti pubblici, per garantire servizi di 10 arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici UNPLI unionenazionaleprolocod'italia informazione e professionalità. Chiederei all’Unpli Umbria di continuare ad investire, come fatto fino ad oggi, nella valorizzazione e incentivazione delle risorse umane, la ricchezza maggiore delle Pro Loco. Sarebbe necessario, inoltre, rafforzare l’informazione sulle possibilità di accesso a normative che possono apportare contributi economici alle nostri associazioni» Virginia Polignano, Presidente Pro Loco Casamassima (BA) «Mi sono avvicinata al mondo delle Pro Loco non perché ho fatto volontariato, ma perché è un settore attinente ai miei studi in ambito artistico. La difficoltà maggiore per le nostre Pro Loco consiste nel sopravvivere quando si viaggia da soli. È importante creare, quindi, una rete tra le Pro Loco vicine, perché solo lavorando insieme riusciremmo a superare certe difficoltà. Mettere in rete vuol dire anche aiutare le nostre associazioni a crescere e imparare a coltivare il turismo nei propri paesi. Vorrei consigliare all’Unpli di continuare ad investire nelle risorse umane, conservando un atteggiamento paterno nei confronti delle associazioni: accompagnarle prendendole per mano, ma al momento giusto lasciarle andare e farle camminare sui propri passi». Mattia Rossi, Presidente Pro Loco Selvazzano Dentro (PD) «Ho iniziato la mia esperienza nelle Pro Loco per attaccamento e amore per il mio territorio e le mie radici. Il mio è un paese di duecento abitanti, pertanto la Pro Loco è un perno fondamentale di questa realtà, in cui i volontari cercano di avvicinare i cittadini alle tradizioni e alle origini del territorio. L’unità territoriale è importante, pertanto vorrei chiedere all’Unpli di intraprendere insieme una politica del territorio, abbattendo il campanilismo che ha sempre penalizzato il centro sud Italia. Noi giovani siamo pronti per questo Cammino, che ci auguriamo di percorrere al fianco dell’Unpli. Io consiglierei all’Unpli di rafforzare le campagne pubblicitarie al fine di farsi conoscere di più sul territorio nazionale» 11 IL PUN TO Il Punto “Se la Pro Loco è la mia tenda” La mia esperienza di comunicatrice Unpli di Emanuela Marotta niziai la mia co l l a b o ra z i o ne con la Pro Loco di Bastia Umbra per caso. Conoscevo di vista la presidente Daniela Brunelli, ma non sapevo assolutamente nulla delle Pro Loco, come nascevano, di cosa si occupavano, come erano organizzate. Così un giorno mi decisi e accettai il suo invito a farne parte, andai nella sede e si può dire che non ne uscii più. Iniziai circa tre anni fa con uno stage come addetto stampa, figura giornalistica che non ho mai amato molto, ma pensai che i comunicati 12 all’interno di un’associazione, come già avevo potuto constatare, sarebbero stati comunque più fantasiosi rispetto a quelli di un Comune. Non solo è stato così, ma scoprire il meccanismo comunicativo e antropologico delle Pro Loco mi arricchì professionalmente e come persona, la mia vita prese totalmente un ritmo diverso, mi aiutò a crescere sia nella quotidianità individuale che nei rapporti. Dopo sei mesi di stage continuai la mia collaborazione che si trasformò anche in lavoro di segreteria e promozione turistica del territorio, imparai l’arte dell’arrangiarsi, dell’improvvisazione e dell’ascolto. Mi perfezionai sul campo, mi specializzai nella comunicazione più disparata, riuscii a vincere la paura dei comunicati e delle mail: mail soci e comunicazione socio, mail consigliere e comunicazione consigliere, mail amministrazione comunale, comunicato per l’amministrazione, in poche parole per una cosa ce ne sono mille. Per non parlare degli eventi, da quando hai l’idea e la dici, la reazione è immediata, alla partenza vieni praticamente travolto e all’arrivo vuoi solo mangiare e bere per dimenticare, si ma ora non mi ingannano più, ho imparato la lezione, l’idea non la dico subito, aspetto un pochino per sondare il terreno. E poi mi chiedo? Ma dove correte tutti quanti? Aspettate un attimo! Mi resi subito conto che come organizzazione, la Pro Loco di Bastia mi avrebbe dato due cose preziose che ancora non ero riuscita a raggiungere, sia nell’ambito lavorativo che sociale, la consapevolezza e la sicurezza, per poi capire il vero significato di responsabilità in ambito lavorativo ed anche decisionale, per non parlare della diplomazia, cosa che ancora oggi combatto con l’isolamento nella saletta delle riunioni in mezzo a quadri, fotografie e altro, dopo che la presidente mi suggerisce di calmar- arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici mi. Si sa, ognuno ha il proprio carattere e ciò che lo ha forgiato e che mi ha insegnato più di tutti la Pro Loco è proprio la collaborazione tra persone diverse, anche di età diverse. Se c’è il rispetto e la voglia di fare e non disfare si può riuscire veramente in tutto, perché quando poi si è sul campo o corri come un pazzo senza fare nulla e sprechi solo energie, o giochi, prima o poi un goal lo fai. Le iniziative delle Pro Loco sono tante, svariate di ogni genere: oltre agli eventi culturali e tradizionali, si organizzano corsi, convegni, mostre, concerti, ma la cosa più divertente è il partecipare attivamente. Cosa c’è di più bello nel realizzare un evento e poi farne anche parte, non solo da organizzatore ma anche con le proprie mani. Ricordo con molto piacere quando organizzammo il corso di cucina che si trasformò in poco tempo in un vero e proprio evento e momento conviviale, dove tradizioni e persone di diverse età si “impastarono” in racconti e risate. Da quella esperienza ho imparato tanto, e capito tre cose, che gli uomini hanno ragione su una cosa, tante donne insieme in un luogo chiuso a parlare non si possono sopportare più di dieci minuti, siamo veramente ciò che mangiamo e che collaborare insieme è divertente UNPLI unionenazionaleprolocod'italia il doppio. Le Pro Loco per il territorio, ma soprattutto per la loro città e i cittadini, fanno veramente molto. Con le collaborazioni, anche tra Pro Loco di altre città, e i gemellaggi mettono in moto una grande macchina fatta di persone, associazioni, altre enti, volontariato, beneficenza, partecipando tutti attivamente, ognuno con una propria idea ed esperienza, coinvolgendo tutti senza fare nessuna distinzione. Le Pro Loco sono anche una fetta importante del patrimonio culturale e tradizionale italiano e sono una parte importante del motore della nostra economia soprattutto del proprio territorio. In quest’ultimo anno, tutto questo gran da fare, mi ha fatto trovare la strada giusta per la mia professione, ha contribuito attivamente alla mia crescita professionale che si è ampliata portandomi a capire ciò che mi si addice di più. Quindi non solo organizzare eventi e occuparmi di comunicazione, ma anche diventare filtro e mediatore giornalistico, sia per le amministrazioni comunali, che per società e aziende. Ed ecco il mio approdo alla Pro Loco di Assisi, dove ho conosciuto un’altra bellissima realtà organizzativa. Il presidente Francesco Fiorelli, conosciuto anche lui per caso, mi ha scelta e catapultata subito in una realtà organizzativa importante come quella dell’UNPLI Nazionale, come responsabile della comunicazione per l’UNPLI Umbria durante il convegno Nazionale che si è svolto ad Assisi. Esperienza formativa molto importante, divertente e gratificante. Queste altre due importanti realtà mi hanno portato a questa riflessione, che ad un certo punto quando ormai si ha una certa consapevolezza di se stessi, sono veramente importanti i rapporti umani. Nel mio caso è un ambiente lavorativo, ma è diventato per certi aspetti anche una specie di famiglia allargata, un fatto di appartenenza, di “stato in luogo”. Posso dire di aver conosciuto in questo ambito di associazionismo veramente persone speciali, concrete e costruttive. Un animale solitario come me quando è solo si sente sereno, in uno stato di pace, quando è in un gruppo si sente in gabbia, ma quando questo gruppo non ti stringe ma ti abbraccia, allora l’animale solitario si siede, osserva e partecipa. 13 Giuliano De Giovanni Camminando e possibilmente migliorando A cura di Patrizia Forlani l progetto dei Cammini italiani? Senza dubbio estremamente interessante e stimolante ma c’è ancora tanto da lavorare”. Parola di Giuliano De Giovanni, vice presidente di Unpli Piemonte, che a due mesi dall’Assemblea nazionale di Assisi traccia un bilancio sulla nuova sfida lanciata dall’Unpli. “Perché il progetto dia i suoi frutti occorre innanzitutto che Cammini Italiani si evolva e cresca a tutto tondo. In Piemonte, non sono molte le Pro Loco toccate dalla Via Francigena che possono essere inizialmente coinvolte dal progetto, ma Cammini.it potrebbe essere la chiave di volta, lo stimolo a migliorare il nostro modo di fare turismo”. Più precisamente? “Il turismo delle Pro Loco del 14 arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici UNPLI unionenazionaleprolocod'italia terzo millennio non si può limitare all’organizzare sagre, rievocazioni o feste che restano pur sempre un patrimonio preziosissimo. Il mondo e la società stanno cambiando in maniera esponenziale ed necessario seguire questa evoluzione dando delle risposte certe a quella che è la nuova domanda turistica. Occorre, quindi, sfruttare in pieno ogni possibilità che arriva dal territorio. Cammini per i suoi contenuti e per la sua particolarità può essere considerato non un punto di arrivo ma un punto di partenza, una sorta di buona pratica. Adattando le sue linee guida a quelle che sono le risorse del territorio”. In concreto? “Per centrare questo obiettivo, però, è necessario in primis che i dirigenti Unpli lo recepiscano in pieno e lo facciano proprio stimolando così le Pro Loco. Occorre fare ulteriore formazione e in un certo senso cambiare la mentalità, misurarsi con i professionisti del Turismo, crescere in qualità valorizzando sempre di più le nostre peculiarità e opportunità". 15 IL PUN TO Il Punto Ma noi già camminiamo nano alle attività ricettive e a queste forme di turismo di nicchia, che garantisce ai pellegrini un’assistenza particolare: ottimo cibo e servizi di qualità». di Maria Enrica Rubino Pro Loco Allumiere (Roma) Presidente Tiziana Franceschini I presidenti delle piccole Pro Loco parlano Pro Loco Carovigno – Presidente Pino Lofino «Una bellissima iniziativa. In Puglia abbiamo tanti Cammini, costellati di santuari. Sul percorso della Via Francigena e della Via Romea sono situati numerosi santuari: in passato erano importanti punti di riferimento per i pellegrini provenienti da tutto il mondo, ma ultimamente poco frequentati. Il Progetto “Camminitaliani.it” contribuirà sicuramente ad incrementare il turismo e, conseguentemente, anche opportunità lavorative. Nella città di Carovigno è presente un'importante realtà storica: un santuario abbandonato che rappresenta il simbolo di una pace fatta tra la chiesa cattolica e la chiesa ortodossa, abbiamo valorizzato il santuario realizzando un convegno al quale abbiamo invitato gli ortodossi di Corfù. Abbiamo riscoperto, nel santuario della Madonna del Belvedere, in cui sono stati ritrovati frammenti di un affresco raffigurante l’Arcangelo. Il Progetto dei Cammini contribuirebbe sicuramente a valorizzare anche queste realtà culturali». Pro Loco Vinchiaturo (CB) Presidente Angelo Primiani «Il Progetto è interessante perché può portare turismo in quei luoghi sconosciuti al turismo di massa e notevoli vantaggi anche per le piccole attività ricettive di accoglienza. Il Molise, in modo particolare è un po’fuori dai circuiti nazionali e per noi i cammini sono di importanza vitale. La nostra Pro Loco opera su un territorio attraversato sia dalla Via Francigena sia dalla Via Micaelica, pertanto i pellegrini che transitano possono apportare un indotto notevole. Inoltre, credo che potrebbe incrementare l’occupazione giovanile perché è stato riscontrato che molti ragazzi si avvici- 16 arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici «L’importanza del progetto “Camminitaliani.it” è sicuramente di grande rilievo, specialmente in questo momento perché solo riuscendo a sfruttare le peculiarità di ogni territorio con le sue tradizioni e facendone una rete si può certamente contribuire a rilanciare il turismo. È importante che ci sia collaborazione per lavorare insieme al progetto, puntando anche sulla formazione di volontari del servizio civile, una realtà che porta con sé il valore del volontariato». Pro Loco Carezzano (AL) Presidente Bruno Ragni «Il progetto potrebbe portare occupazione, specialmente per i giovani non solo a livello nazionale, ma anche a livello mondiale. Io appartengo ad una regione attraversata da tanti cammini e da paesaggi patrimonio dell’Unesco. L’intera regione Piemonte e le otto province di Alessandria sono ricche di queste risorse: possono vantare la bellezza di 4500 km di Cammini italiani. Rivolgo il mio in bocca al lupo ai giovani, perché con i Cammini si possono trovare tutte le tipicità che si trovano sulle strade e sarebbe opportuno mettere in rete questo meraviglioso tracciato che ci hanno lasciato in eredità i nostri antenati. Sono contento di questa iniziativa dell’Unpli Nazionale» Pro Loco Bisceglie (BAT) Presidente Vincenzo De Feudis «Vivo l’avventura della Pro Loco da tanti anni, seguendo con grande interesse le attività dell’Unpli. In questi giorni sto seguendo con grande orgoglio il convegno “Il Cammino delle Pro Loco: passato, presente e futuro”, occasione in cui si concretizza la vera realtà delle Pro Loco. Pro Loco vuol dire “territorio” e UNPLI unionenazionaleprolocod'italia 17 IL PUN TO IL PUN TO “valorizzazione” dello stesso e di tutti i beni culturali materiali e immateriali. Il progetto “Camminitaliani. it” è una iniziativa di grande interesse e non può far altro che portare innovazione nelle realtà operative delle nostre associazioni. Inoltre, i giovani presidenti con le loro testimonianze hanno dimostrato di essere la vera forza delle Pro Loco, grazie alla loro capacità d’innovazione. È di questo che, oggi, le nostre associazioni hanno bisogno perché l’esperienza, da sola, non basta più» Pro Loco Altamura (BA) Presidente Pietro Colonna «Il progetto “Camminitaliani.it” ha una valenza culturale e turistica di grande rilievo perché tende a mettere in sinergia le capacità di ogni singolo territorio e creare percorsi di valorizzazione di beni naturalistici e archeologici che, probabilmente, non verrebbero vissuti se fossero abbandonati a sé stessi o se fossero sconosciuti. Pertanto, si tratta di un progetto importante che se messo a valore, negli anni potrebbe sicuramente produrre ricchezza territoriale e creare nuove professioni per i più giovani. Il territorio, quindi, può diventare fonte di produzione economica, ad oggi sottovalutato perché è stata sottovalutata la cultura stessa. Nel nostro Paese, la cultura, la natura, la sostenibilità dovrebbero diventare il perno di una nuova economia che sa coniugare il valore dei territori con l’ambiente. È una prospettiva interessante» Pro Loco Samassi (VS) Presidente Francesco Ibba «Credo che il progetto sui Cammini sia molto interessante, benché la Sardegna non presenti sul proprio territorio dei percorsi religiosi. Ci sono, però, delle grosse opportunità quali i percorsi sulla terra cruda: itinerari utili a valorizzare le risorse e le tradizioni della nostra terra. Pertanto, queste realtà potrebbero essere inserite nell’iniziativa “Camminitaliani.it”» 18 arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici Pro Loco Bucchianico (CH) Presidente Gianni Di Prinzio «Il convegno di presentazione del progetto “Camminitaliani.it” è stato di grande interesse. Nella provincia di Chieti abbiamo il Cammino di San Tommaso, che coinvolge una miriade di paesi immersi in suggestivi sentieri naturalistici: da Ortona, dove è ubicata la Cattedrale di San Tommaso, a Lanciano, Bucchianico, Manoppello, Capestrano, Corvara, Fontecchio, Tagliacozzo ecc... L’idea del progetto potrebbe coinvolgere anche il Cammino di San Tommaso e gli splendidi territori da esso attraversati» Pro Loco Tor San Lorenzo, Ardea (Roma) Presidente Graziella Furini «Penso che il progetto dei Cammini possa essere interessante, al fine di incentivare il turismo e, di conseguenza cerare posti di lavoro. Tor San Lorenzo, frazione di Ardea situato alle porte di Roma, è circondato da una serie di cammini romani. Tra questi, vi è la Via Laurentina, vecchia via romana, la cui riscoperta sarebbe molto interessante, soprattutto per la presenza di reperti archeologici dell’antica Roma. Si tratta, pertanto, di Cammini culturali» Pro Loco Casamassima (BA) Presidente Virginia Polignano «Penso che il progetto “Camminitaliani.it” sia un’iniziativa utile alla crescita delle Pro Loco e al rafforzamento della rete. Il progetto potrebbe sicuramente incentivare opportunità di lavoro, in quanto i giovani potrebbero essere incuriositi dall’idea e decidere, pertanto, di investire nel proprio futuro mettendo a disposizione le proprie capacità, la propria professionalità. Sarebbe possibile puntare su percorsi naturalistici e religiosi: nei territori della provincia di Bari ci sono una miriade di “lame” e molte chiese rupestri. Inoltre, i percorsi delle lame potrebbero rappresentare un punto di partenza per proseguire, poi, alla scoperta delle vie Francigene che conducono verso Otranto» UNPLI unionenazionaleprolocod'italia 19 L'IN TER VI STA Bruno Manzi Alla scoperta del turismo “motivazionale” di Maria Enrica Rubino n che modo si punta ad intervenire sul territorio per incrementare lo sviluppo dello stesso e la crescita del turismo? «Al fine di contrastare la diversa tendenza tra la crescita mondiale di domanda di turismo e la contrazione della richiesta di turismo a livello interno, il Piano Triennale tende a costruire un sistema di offerte che punta ad aumentare i motivazionali del turismo stesso. Si tratta di politiche che servono ai territori e agli operatori per costruire offerte turistiche che abbiano carattere non generalista, ma sempre più specializzate, quindi uniche» Il cosiddetto “turismo motivazionale” «Le persone si muovono se hanno un motivo per farlo. I motivi possono essere i più svariati: c’è chi lo fa per motivi religiosi, chi per 20 Se nel contesto internazionale il turismo rappresenta un “mondo in crescita”, con un incremento degli arrivi internazionali nel 2013 pari a 1 miliardo e 87 mila presenze, in ambito nazionale in quest’ultimo anno si è assistito ad un crollo della domanda interna. È questo il quadro di riferimento a partire dal quale l’amministrazione regionale del Lazio prende le mosse per nuove azioni di rilancio del territorio e del turismo, che trovano spazio formalmente nel Piano turistico regionale triennale 2014-2016. Ne parliamo con il Presidente di Legautonomie Lazio la ricerca del benessere fisico, chi per l’introspezione personale, chi per il piacere di mangiare, chi per il piacere di rilassarsi o per altro ancora. Ma tutto questo ha bisogno di una medesima infrastruttura. Essa per tutti i motivazionali è identica: i turisti hanno bisogno di un luogo in cui pernottare, di un posto dove mangiare, di una rete stradale per muoversi, dell'ambiente naturale o antropico di emergenze storiche o religiose da ammirare, etc... . Il tema motivazionale è il modo per cui si entra nella rete infrastrutturale presente su ogni specifico territorio. Il motivo è diverso ma la rete infrastrutturale è sempre la stessa, perché si utilizzano sempre gli stes- arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici si servizi. Il contesto arricchisce la propria attrattività, però, quando ci sono eventi legati ai luoghi da visitare. Un campo di grande rilevanza per il mondo dell’associazionismo e del volontariato, del quale le Pro Loco sono un protagonista di prima grandezza, fondamentale nella valorizzazione e manutenzione dei territori, in sinergia con i soggetti, istituzioni e imprese, a ciò deputati» Spesso si fa riferimento alla figura del turista nella sua definizione generale. A suo avviso che valore può avere tale definizione, viste le nuove politiche del turismo? «Comunemente il turista è considerato colui che dorme almeno una notte in strutture esterne alla propria abitazione, mentre si considera “escursionista” chi chiude la propria visita nell’arco della stessa giornata, quest'ultimo non viene, quasi mai, preso in considerazione quando si elaborano politiche a favore del turismo. Ma rispetto ai territori, questa divisione ha solo un senso statistico mentre ai fini economici è un non senso. Infatti i territori fuori dalla città di Roma possono risentire degli effetti sulle proprie economie dal complesso delle "presenze" collegate al turismo, al tempo libero, alla voglia di conoscere. In quei territori c'è o ci può essere un’economia "turistica" fuori dal sistema alberghiero: ad esempio grazie all’artigianato di qualità, all’enogastronomia e a tanto altro. UNPLI unionenazionaleprolocod'italia Nel piano turistico triennale si fa riferimento a “una serie di iniziative a carattere trasversale che hanno come comune denominatore il rilancio del territorio e del turismo”. In cosa consistono, nello specifico, queste iniziative? «Si tratta di iniziative finalizzate alla costruzione di motivazionali “di rete” in questo ambito i Cammini rappresentano uno degli assi fondamentali delle politiche rivolte al “turismo maturo”. » Infatti, ad arricchire il Cluster regionale dedicato al movimento slow ci sono anche i Cammini. Per quali ragioni sono stati menzionati tra le potenzialità della regione? «La dimensione del turismo slow è vissuta da coloro che fanno, da sempre, turismo. Si tratta di turisti che hanno conosciuto un’evoluzione nel proprio modo di fruire l'esperienza di fare turismo. In questo caso il turismo rappresenta una particolare forma di conoscenza del mondo: un modo che coinvolge la conoscenza di sé stessi. Un allungamento dei tempi di fruizione dell’ambiente entro cui ci si muove per fare turismo, un turismo lento, i turisti hanno bisogno di un luogo in cui pernottare, di un posto dove mangiare, di una rete stradale per muoversi, dell'ambiente naturale o antropico di emergenze storiche o religiose da ammirare 21 L'IN TER VI STA appunto, con l’esigenza di gustare i luoghi, in relazione al proprio vissuto. Questa dimensione del nuovo turismo riguarda, in modo particolare, l’Italia con l’escursionismo e l’Europa che, da secoli vede i nostri territori come meta del grand tour. Oggi si ritorna a quel modo di fare viaggi che somma alla conoscenza dei luoghi la dimensione interiore della fruizione. Dimensione non presente in coloro che si affacciano per la prima volta al turismo, infetti questi non fanno turismo slow perché essi hanno fame di conoscere il mondo, dunque i luoghi storici, simbolo di ogni territorio e dell'immaginario: il Colosseo, San Pietro, Villa Adriana. Qual è il target di riferimento del turismo slow? «Il turismo lento si rivolge a coloro che da anni hanno la possibilità di investire tempo e risorse economiche nel fare turismo. Questo richiede che vengano create le condizioni per cui un turista abbia motivo di ritornare più volte in uno stesso luogo. I Cammini rappresentano una grande novità e possono essere senza dubbio il motivo per cui far ritornare dei turisti nei nostri territori. Facendo in modo che la meta non sia solo Roma Capitale ma che lo siano tutti i territori del Lazio». In che modo può influire il no profit nell’economia del turismo? «L’economia legata al turismo è un ambito in cui può far fare sintesi agli interessi del no profit con quello del profit a delle Istituzioni. Quello del profit ha una funzione 22 I Cammini rappresentano una grande novità e possono essere senza dubbio il motivo per cui far ritornare dei turisti nei nostri territori INFORMAZIONE Stregato dai Cammini Storia breve di un Polci per nulla qualunque di Patrizia Forlani fondamentale in questo tipo di ragionamento, perché determina il motiva economicamente le popolazioni, affinché un territorio sia conservato e valorizzato a fini turistici. Ma perché ciò sia possibile è necessario che si sviluppi anche un senso di appartenenza per il territorio e questo può essere possibile solo grazie al mondo del no profit.» stato “stregato” dal camminare (lento) e dalla via Fra n c i g e n a . Da allora non riesce a smettere perché in quei momenti “il corpo e la mente sono in una condizione di benessere”. Si tratta dell’architetto Sandro Polci, l’ideatore del Festival Europeo della Via Francigena voluto dall’Associazione Europea Vie Francigene e dall’Associazione Civita. mettersi in discussione, di elaborare nuovi equilibri e di accettare l’imprevedibilità. Così, dopo tante esperienze sperimentate nei territori, abbiamo pensato, di intessere un dialogo semplice tra i tanti che, senza rinunciare alle proprie caratteristiche (dei luoghi, delle culture, delle specificità) volevano riconoscersi in uno spirito di pace, euromediterraneo e pellegrino. Con AEVF e Civita si è fatto il resto e i 180 enti territoriali, di cui oltre 100 pubblici, che hanno aderito al Festival 2014, lo dimostrano”. Quale potrebbe essere la vera innovazione? «La vera innovazione da mettere in campo è la consapevolezza da parte della popolazione del Lazio, a partire da quella di Roma, che il turismo è l'elemento fondamentale per lo sviluppo economico, e ciò sulla base della valorizzazione delle caratteristiche storico-ambientali (agroalimentari, culturali, artigianali, artistiche) e della tradizione dei nostri territori. Tra queste hanno grande rilevanza le sagre di qualità, le quali collegano in modo univoco territorio e tradizione. Il Piano Triennale del turismo può rappresentare una opportunità per le comunità locali per costruire, nelle comunità locali, la necessaria consapevolezza che il turismo è fonte fondamentale di ricchezza e che rappresenta il futuro.» Il Festival, nato nel 2011 e pensato per aggregare i territori, far conoscere le iniziative e svilupparsi in una dimensione europea, nel 2014 ha proposto oltre 300 eventi da Canterbury a Gerusalemme. Manifestazioni, come tiene a sottolineare Polci, organizzate “da cittadini appassionati e laboriosi, all’ombra del proprio campanile ma nella consapevolezza dell’orizzonte continentale del proprio agire”. “Il cammino - ha proseguito Polci - è il germe e la cura per quanti pensano al singolare. Quando Pasolini scriveva "Soltanto solo, sperduto, muto, a piedi, riesco a riconoscere le cose" intendeva la solitudine personale dell’andare non l’isolamento dai tanti che nel camminano trovano speranza e spirito. La “società pellegrina” in questi anni è tornata ad essere un concreto comportamento sociale. E’ un cammino che nutre lo spirito di luoghi e paesaggi e pensieri condivisi senza indulgere in solitudini claustrali. E’ un noi insieme! Ma il cammino prevede anche amore per la natura e dunque ecosostenibilità, parsimonia nell’affrontare le fatiche e i consumi, umana solidarietà in caso di bisogno e, per ogni credente, è Via di Fede. Chiede di Il Festival di quest’anno dedicato alla cittadinanza europea, ha previsto cammini ed escursioni lungo la Via Francigena, eventi culturali, riti religiosi e rievocazioni storiche, festività locali e rassegne enogastronomiche,visite guidate alle ricchezze culturali e ambientali, concerti e teatro. arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici UNPLI unionenazionaleprolocod'italia “Tanti eventi – ha aggiunto Polci - e tutti unici. Come, ad esempio i 100 mila pellegrini che hanno camminato dal tramonto all’alba da Macerata a Loreto o le poche decine di pellegrini che si sono avventurati sulle Alpi. Eventi con l’obiettivo finale di dare visibilità alla diffusa sensibilità che da Canterbury a Gerusalemme lega l’Europa del risveglio, l’Europa di una attualissima civiltà pellegrina. Il Festival risponde alla domande di incontro, di cammino lento, di aggregazione, di condivisione e di riscoperta di territori”. Ma la Via Francigena può essere anche una grande opportunità per il rilancio del turismo made in Italy? “Sicuramente – ha concluso Polci - purchè resti un collective project”. 23 L'IN TER VI STA Gaia Ferrara Non sono Forrest Gump di Maria Enrica Rubino Ha percorso in bici i Cammini più noti e suggestivi d’Europa e del mondo, insieme con due inseparabili compagne di viaggio: una bici e la sua amica Silvia Colesanti. uando e come è i n i z i a ta l a t u a avventura? «Insieme a Silvia mia amica e compagna di viaggio, abbiamo iniziato a percorrere il cammino di Santiago nel 2005 e, dopo alcuni viaggi in Olanda e Irlanda, abbiamo intrapreso dei pellegrinaggi, tra i quali il più significativo è stata la Via Francigena del nord da Canterbury a Roma ad agosto 2008 in 43 giorni e un secondo sulla Francigena del sud da Roma ad Otranto ad agosto 2013. Di lì in Terra Santa fino a Gerusalemme nel dicembre dello stesso anno. Perché preferisci viaggiare in bici? «Il viaggiare lento, in bici o a piedi, rappresenta un’esperienza sensoriale non paragonabile ad un viaggio in auto o in treno: gli odori, i suoni, i colori…» 24 Quale obiettivo ti prefiggi prima di partire? «I nostri viaggi hanno sempre avuto degli obiettivi legati, a loro volta, a obiettivi di vita. Inoltre, il viaggio è un momento di riflessione che, condiviso con un’amica è ancora più significativo. L’anno scorso ci siamo rese conto che potevamo arricchire i nostri viaggi con un nobile scopo: cercare e raccontare storie di donne. Abbiamo creato, quindi, un diario pubblicato su un blog e su Facebook, dal titolo “D2 da Roma a Gerusalemme”, in cui D sta per donna al quadrato, immaginando che le donne che abbiamo incontrato si trovassero in un quadrato a raccontare le proprie storie. Un’altra valida iniziativa è stata “1200 Km in bici per i fantasmi di Portopalo”, finalizzata alla raccolta di firme per il recupero della F174, affondata nel ’96 con 300 migranti a bordo e mai recuperata» arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici I tuoi ricordi più significativi del percorso sulla Francigena «Indubbiamente le tappe più faticose, quali il passaggio impervio in Italia attraverso il Gran San Bernardo, che rappresenta anche il punto più mistico di tutta la Francigena e la Pianura Padana e le terre di Siena, per via delle condizioni climatiche. Conservo bei ricordi del tratto pugliese, per la bellezza dei paesaggi e l’ospitalità degli abitanti e delle Pro Loco» «In base alla mia esperienza ho avuto modo di constatare che lungo i percorsi del nostro Paese scarseggiano strutture quali ostelli e B&B che, invece, ho trovato numerosi in Olanda e in Irlanda. Quando, invece, viaggio da pellegrina in Italia posso contare sull’ospitalità in conventi e monasteri e, a volte, presso qualche famiglia, in particolare al sud. La stessa ospitalità che ho ritrovato, inaspettatamente, in Francia» Hai riscontrato particolari criticità? «Nel 2008 la Francigena del nord era quasi inesistente. Anche la tratta a sud, percorsa lo scorso anno, era particolarmente disorganizzata per la mancanza di segnaletica e di guide. Pertanto abbiamo scelto di utilizzare la guida scritta da Sergio Valzania e, con una buona dose di spirito d’avventura, siamo riuscite a cavarcela» Cosa rende singolare l’esperienza di pellegrino da quella di turista? «Viaggiare in bicicletta è, per sua natura, un viaggio lento. Se ti metti in cammino in bici, lo fai perché vuoi ascoltare, osservare, avere contatto con tutto ciò che c’è intorno. Pertanto, si tratta di un viaggio anche spirituale. Il pellegrinaggio lo è all’ennesima potenza: scegli di intraprendere un cammino, che è soprattutto interiore. È un percorso in cui fisico e mente vanno di pari passo, si muovono lentamente alla scoperta dell’ambiente. Ciò che rende unico un pellegrinaggio è la possibilità di intraprendere un cammino spirituale, a prescindere dal tipo di fede, senza sapere cosa accadrà, dove si arriverà e chi si incontrerà sul proprio percorso, mettendo in discussione sé stessi ogni giorno». Cosa non può mancare nello zaino di un pellegrino che si mette in viaggio sulla Francigena? «Non può assolutamente mancare una bottiglia d’acqua perché ci sono lunghe tratte in cui mancano punti di ristoro, una barretta proteica e un diario» Ci sono servizi di accoglienza e assistenza lungo i Cammini in Italia e all’estero? UNPLI unionenazionaleprolocod'italia 25 Report Diario di Bordo Greccio di Luca Caroselli Staff Progetto UNPLI Continua il nostro viaggio tra le località che hanno partecipato al progetto UNPLI “Lezioni di Territorio” 26 arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici Greccio (RI) Greccio è un comune italiano di 1.529 abitanti della provincia di Rieti nel Lazio Storia Greccio fu fondato, secondo la tradizione, da una colonia greca, fuggita dalla patria in seguito a guerre e distruzioni. Da qui il nome Grecia, Grece, Grecce ed infine Greccio. Le prime notizie certe risalgono al X- XI sec. quando i frammentari possedimenti dell'Abbazia di Farfa vennero UNPLI unionenazionaleprolocod'italia uesta volta il progetto Lezioni di Territorio ci conduce a Greccio, località laziale intrisa di storia e di sacralità. Greccio infatti è una piccolissima realtà della Valle Santa reatina che è famosa nel mondo per essere stata teatro del primo presepe vivente del mondo, organizzato in una sorta di caverna da quello che poi sarebbe diventato San Francesco. Appena arrivati a Greccio dopo un breve viaggio tagliando l’entroterra laziale andiamo immediatamente a scoprire il Santuario che sorge proprio su quelle grotte dove il Santo amava rintanarsi in contemplazione e in preghiera. Proprio S. Francesco, nel suo lungo peregrinare, aveva individuato i luoghi di Greccio come un rifugio sicuro per le sue preghiere e predicazioni, definendo questo territorio come “ricco di povertà”, e per questo adatto a diventare meta di pellegrinaggi e di ricerca della fede. Incontriamo Fra Luciano, un francescano che ci racconta la storia che lega Francesco d’Assisi a questa zona e a quest’eremo dove è sorto il Santuario. In particolare si sofferma sul presepe: in una notte del 1223, proprio in una piccola grotta, Francesco volle rievocare con gli abitanti di Greccio la natività per “contemplare il mistero del Dio umile, il Dio fragile, il Dio bambino”. Da quel momento in poi Greccio divenne naturalmente un luogo di spiritualità che ancora oggi coinvolge pellegrini da tutto il mondo, e proprio il Santuario è diventato il fulcro del rapporto tra i fedeli e il Santo. Ma Greccio è anche gastronomia, infatti dopo una breve visita del centro storico insieme al Presidente della Pro Loco Federico entriamo in uno splendido ristorante che si affaccia sulla conca reatina. Il sole illumina la valle e fa spiccare i bellissimi colori di questo territorio in buona parte incontaminato e quasi selvaggio. Dopo il ricchissimo pranzo in cui abbiamo modo di assaggiare alcuni prodotti locali incontriamo il sig. Marcello che ce li spiega uno per uno, elencando le numerose particolarità che contraddistinguono i prodotti di questo territorio, come per esempio il 27 re port re port “luparo” il germoglio del luppolo con cui si fanno delle ottime frittate, oppure il “mostacciolo” una sorta di biscotto fatto col mosto cotto tipico di queste zone e che pare sia stato molto apprezzato dallo stesso Francesco d’Assisi. Dopo questa immersione nelle prelibatezze di questa terra, ci spostiamo sul cammino di Francesco, per documentarci su tutti quei luoghi che rendono “santa” la valle che circonda Rieti. Con la sig.ra Maria Antonietta andiamo all’Abbazia cistercense di S. Pastore che si trova proprio sul “cammino di Francesco”, un percorso che coinvolge fedeli da tutto il mondo e che ripercorre i luoghi simbolo della permanenza di S. Francesco in questa valle. 28 Dopo questa interessante visita a cavallo tra storia, cultura e arte, torniamo al centro di Greccio dove abbiamo modo di ascoltare altre interessanti peculiarità di questa comunità, nella quale peraltro c’è una buona presenza di immigrati. Ascoltiamo per esempio la storia di Cristina Elena, rumena residente a Greccio da quasi 8 anni che ci tiene a dirci come si trovi a suo agio tra i grecciani, facendo accenno soprattutto a suo figlio, nato in Italia ma che purtroppo è ancora considerato “straniero” dal nostro Stato: “mio figlio insegna a noi genitori a parlare Italiano, e non è mai successo che qualcuno non S. Francesco, nel suo lungo peregrinare, aveva individuato i luoghi di Greccio come un rifugio sicuro per le sue preghiere e predicazioni, definendo questo territorio come “ricco di povertà” arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici riuniti e si procedette all'incastellamento delle curtis. Nel XIV sec. è più volte ricordato nello statuto municipale di Rieti e nelle carte dell'archivio della cattedrale, come sede di podestà. Subì alterne vicende fino al 1799 quando fu di nuovo distrutto e saccheggiato ad opera dell’ esercito napoleonico. Il borgo è circondato da stupendi boschi di querce ed elci. Qui San Francesco d'Assisi, era solito ritirarsi in preghiera e meditazione; in questo stesso luogo, nel 1792, per volontà popolare, venne costruita una cappellina commemorativa a Lui dedicata, "la Cappelletta". Il paese di Greccio ha ormai, da secoli, varcato i ristretti confini del suo territorio, dove era conosciuto come un piccolo e nascosto centro, per assumere un'importanza mondiale, dopo aver avuto l'onore di ospitare, per più volte, il poverello di Assisi che, a Greccio, rievocò per la prima volta la rappresentazione sacra del Presepio. volesse stare o giocare con lui perché semplicemente non ci sono differenze con i suoi compagni, parlano la stessa lingua e vivono la stessa realtà” – “anche noi immigrati dobbiamo fare qualcosa per integrarci, e devo dire che la Pro Loco e tutta la comunità fa già molto per coinvolgerci, a partire dalla partecipazione alla rievocazione del presepe vivente, che ogni anno coinvolge tutti, i grecciani e gli immigrati”. Nel tardo pomeriggio ci spostiamo al museo del presepe di Greccio per presentare il progetto alla cittadinanza: la sala è molto affollata e come al solito gli intervenuti dimostrano una grande sensibilità sui temi del progetto. Al termine dell’assemblea è stato preparato un piccolo rinfresco multietnico a cui hanno contribuito signore grecciane e immigrate da vari paesi del mondo in un mix di sapori, di colori e di profumi. Concludiamo la nostra visita degustando le diversità culinarie proposte mentre salutiamo il Presidente Federico e i suoi energici collaboratori. UNPLI unionenazionaleprolocod'italia 29 Pasquale Menchise INFORMAZIONE La bacchetta di Pasquale Rossano Tantari: sono cresciuto camminando di Maria Enrica Rubino di Patrizia Forlani ove chilometri a piedi con la voglia di riscoprire il piacere del camminare, del fermarsi a guardare il paesaggio, anche se urbano, assaporando ogni metro che separa Montesacro da Piazza San Pietro. Questo lo spirito che ha spinto Rossano Tantari, colonna storica dell’Unpli Lazio e consigliere nazionale, a percorrere l’ultima tappa del Cammino “Da Francesco a Francesco” partito il 4 ottobre dalla Basilica di Assisi e conclusosi lo scorso 15 ottobre all’ombra del Cupolone. “E’ stata una sensazione bellissima – ha spiegato Tantari – il giusto In questo cammino, fatto di grandi e piccole emozioni, ho incontrato moltissimi soci Pro Loco, sindaci e anche tanti semplici cittadini 30 coronamento di un percorso che in queste settimane, dopo il convegno di Assisi, e la partenza stessa, dal sagrato della Basilica, mi ha portato a valutare situazioni diverse e a confrontarmi con molte persone, conosciute nella necessità impellente di pianificare il percorso. In questo cammino, fatto di grandi e piccole emozioni, ho incontrato moltissimi soci Pro Loco, sindaci e anche tanti semplici cittadini, tutti entusiasti di camminitaliani.it, il progetto, unico e lungimirante, che focalizza la sua attenzione sull’uomo e sulla sua ricerca, attraverso lo spostarsi lentamente, di una nuova dimensione di valorizzare i propri territori, ma anche obbligati a fare rete. L'era della Pro Loco legata all'ombra del suo campanile, è ormai tramontata e sempre di più si è vincenti se si fa sistema insieme agli altri. Prima di iniziare questa avventura non pensavo che avrei potuto incontrare tanto entusiasmo. Ad iniziare da Assisi alla partenza della staffetta, poi gli incontri nella Valle Santa, insieme al presidente Claudio Nardocci, dove abbiamo anche valutato alcune criticità di questa avventura. Valorizzare al meglio la Valle Santa con ramificazioni del percorso, far percorrere a piedi, in bici e a cavallo i quattro santuari di San Francesco. Trovare soluzioni all'ultima parte dell'itinerario nei pressi di Roma, che risulta sempre più denso di nuove costruzioni. Spronare le Pro Loco interessate a rimettere in sesto i sentieri con nuovi progetti territoriali. Poi sulla strada, insieme a tanti compagni di viaggio, ognuno con il suo bagaglio di esperienze, ma tutti con un obiettivo comune. Credo fermamente che camminitaliani.it possa solo crescere, anzi siamo solo all’inizio”. arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici asquale Menchise, direttore d’orchestra di fama internazionale e amico delle Pro Loco. Quando e come ha scoperto questo mondo? «Ho scoperto il mondo delle Pro Loco tanti anni fa grazie ad una mia cara amica, Maria Di Pierro che collaborava con l’associazione turistica di Genzano di Lucania da qualche tempo. Da quel giorno sono rimasto affascinato da questa realtà, che continuo a seguire nonostante i numerosi impegni professionali» Il direttore D'Orchestra Pasquale Menchise durante un'esibizione UNPLI unionenazionaleprolocod'italia In che modo potrebbe mettere la sua professionalità a disposizione delle Pro Loco? «Sono stato coinvolto dalle Pro Loco della Basilicata sto lavorando al progetto dal titolo “Vivere una vita che vale”, finalizzato alla diffusione di un messaggio di pace e fede in tutto il mondo. L’iniziativa si propone anche di creare delle sinergie culturali tra popoli diversi, con i quali ho la possibilità di venire a contatto in prima persona, in occasione delle mie tournée internazionali. Nell’ambito del progetto sono stato nominato Ambasciatore culturale nel Mondo» Nel corso della sua carriera artistica ha collaborato con le più grandi voci della lirica italiana, tra le quali Katia Ricciarelli, Louis Bacalov, e di musica leggera come Antonella Ruggero, Franco Battiato e tanti altri. Ad oggi è impegnato in qualche progetto artistico? «Attualmente sono impegnato a lavorare ad un progetto con la collaborazione di Amedeo Minghi, incentrato sui temi della fede, costituzione e musica. Il lavoro prevede nella prima parte alcuni brani composti da Minghi e riorchestrati a quattro mani e nella seconda parte una serie di brani inediti». La Fondazione “Sorella Natura”, di cui è Presidente, e l’UNPLI stanno concludendo in questi giorni un Protocollo d’intesa. Di cosa si tratta? «La Fondazione “Sorella Natura” di Assisi insieme all’UNPLI punta a realizzare una serie di iniziative volte a valorizzare le risorse territoriali del nostro Paese, tra cui ci sono anche i Cammini storici e religiosi. Stiamo coinvolgendo dei ciclisti con i quali percorrere alcune tappe umbre dei Cammini». 31 INFORMAZIONE INFORMAZIONE Come è bello camminare da Formello in giù Un ponte virtuale tra le aree naturalistiche francesi e lucane di Patrizia Forlani IL PROGETTO MIRA A CREARE UN’OPPORTUNITÀ FORMATIVA PER I GIOVANI Formello, ultima ta p pa d e l l a v i a Francigena, il sentiero lungo 1700 chilometri che da Canterbury porta a Roma, si trova un ostello unico nel suo genere. I sedici letti, sotto le antiche capriate di tre stanze dello storico Palazzo Chigi, ospitano ogni giorno i pellegrini e i camminatori di tutto il mondo che si vogliono riposare prima di affrontare l’ultimo tratto del viaggio che li porterà alla città eterna. Ma, appena varcata la soglia di Mansio (il nome che si riferisce alle mansiones le stazioni nelle quali si sostava durante i faticosissimi viaggi), si capisce subito di essere arrivati in un luogo speciale, dove tutto parla di storia e di accoglienza. Il primo, dei quasi cento gradini della scala di vetro che porta in cima a palazzo Chigi, reca la scritta Canterbury e l’ultimo Formello per ricordare tutte le tappe della via Francigena. E intorno pannelli interattivi da sfiorare con un dito per scoprire sullo schermo il territorio e, ancora, un centro documentale e un sito web. Ma anche un “viario” 32 dove visualizzare le esperienze registrate dai viaggiatori e dove raccontare la propria. La struttura è stata fortemente voluta e sognata dal sindaco Sergio Celestini che nel corso dei suoi viaggi, zaino in spalla, ha imparato sul campo i nuovi modelli di qualità dell’accoglienza pellegrina. Modelli che da una parte pongono al centro dell’attenzione l’uomo che decide di vivere l’esperienza del cammino offrendogli ospitalità e servizi e dall’altra valorizzano i “tesori” culturali e paesaggistici del territorio. “Diciamolo chiaramente - ha detto Celestini - lo sviluppo sostenibile non e' uno slogan: si può fare e noi lo abbiamo fatto. Abbiamo lavorato per creare la consapevolezza e l'entusiasmo di stare su un percorso che, da Canterbury a Roma, e' la spina dorsale dell'identità culturale europea. Serviva dunque puntare su una rete di ricettività e di persone consapevoli. Alcuni anni fa abbiamo scommesso su una cosa che nessuno conosceva, ci siamo iscritti alla rete delle città della via Francigena. Poi sono arrivati i fondi dalla Regione per sistemare il percorso... Oggi siamo in un network internazionale del turismo sociale sostenibile dell'amicizia e della cultura europea”. Il “sindaco pellegrino” ha le idee chiare e ha voluto che soprattutto i giovani fossero i protagonisti di questa nuova avventura. Per la gestione di questo progetto, che vede nel camminare e nell’accoglienza il suo punto focale, l’Amministrazione comunale ha interpellato l’Associazione Internazionale Ostelli della Gioventù, e coinvolto il Centro di Aggregazione Giovanile di Formello perché fossero proprio i ragazzi locali a gestirlo. arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici di Rocco Franciosa Segretario Comitato UNPLI Basilicata lle origini della Natura è il titol o d e l p r o g e tto finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento delle Politiche Giovanili. Il progetto presentato dal Comitato Unpli Basilicata è finalizzato alla realizzazione di percorsi di arricchimento curriculare ed approfondimento linguistico e professionale all’estero per giovani residenti in Italia e, al contempo, in Italia per giovani italiani residenti all’estero, ai sensi dell’articolo 2 del Dm 29 ottobre 2008. L’iniziativa rientra nel più ampio progetto Viaggiando con le Pro Loco e coinvolge i Comitati Regionali Unpli di Puglia, Molise e Basilicata. L’iniziativa, avviata ad ottobre 2011, intende offrire un’occasione unica di arricchimento curriculare, finalizzata ad agevolare l’inserimento lavorativo di giovani italiani. Attraverso attività formative dirette da operatori turistici specializzati nell’organizzazione di percorsi a carattere naturalistico ed escursionistico, si punterà alla formazione di figure specializzate in grado di promuovere il territorio locale nell’ambito di un ponte virtuale tra le aree naturalistiche e collinari del Rodano in Francia, del Parco dell’Appenino Lucano, in Basilicata, delle Gravine Salentine in Puglia e del Parco Matese in Molise. Per i ragazzi francesi il progetto rappresenterà inoltre un importante momento di conoscenza e approfondimento della cultura italiana e delle loro origini. Il progetto intende raggiungere i seguenti obiettivi: conoscere le aree naturalistiche e UNPLI unionenazionaleprolocod'italia le risorse ambientali dei due Paesi (Francia e Italia), favorire l’approfondimento linguistico e culturale, creare uno strumento formativo che dia una reale occasione di lavoro nel settore del turismo naturalistico e sportivo-escursionistico. Per i giovani francesi conoscere personalmente la cultura e la realtà italiana; per i giovani italiani creare un importante esperienza formativa. Il progetto verrà realizzato attraverso un insieme di attività suddivise tra formazione in aula, formazione sul campo, animazione territoriale e promozione. Contestualmente alla formazione in aula, i giovani parteciperanno a lavori di gruppo e saranno accompagnati in visite di approfondimento finalizzate alla concreta conoscenza delle aree interessate, in particolare dei loro punti di forza e di tipicità: patrimonio naturalistico, flore e fauna, ambiente e “turismo leggero” Per quanto riguarda la Basilicata sono previste visite di approfondimento sulle seguenti aree tematiche:Parco naturale nazionale del Poliino e dell’A gri: habitat naturalistici mete del turismo escursionistico;Gravine di Matera: percorsi di trekking lungo il canyon della città dei sassi, patrimonio UNESCO. Per quanto riguarda il Molise: percorsi di turismo sportivo (canottaggio, free climbing) nel Parco Matese; Per quanto riguarda la parte francese della Regione del Rodano-Alpi: Grenoble: “capitale delle Alpi” nel cuore di un’area naturalistica comprendente 2 Parchi nazionali e 6 regionali, rappresenta una delle realtà fette più importanti del turismo naturalistico in Europa, che annualmente raccoglie migliaia di visitatori ed escursionisti 33 INFORMAZIONE INFORMAZIONE I colpi di fulmine di Kristian Zahrtman e la Pro Loco D’Antino Mondo GEPLI di Patrizia Forlani - foto di Giandomenico Faviere 2° appuntamento con la rubrica "Mondo GEPLI”, spazio dedicato a notizie e contributi in arrivo dal mondo dei giornali delle Pro Loco. Fra la settantina di testate giornalistiche attualmente censite da GEPLI , per questo numero andiamo in Toscana e nelle Marche: parliamo di Fatti nostri di Cinigiano (GR) e di El Campanon di Sant’Angelo in Vado (PU). er Kristian Zahrtmann l’incontro con Civita D’A n t i n o f u u n vero e proprio colpo di fulmine. Nel 1883 gli incredibili paesaggi di questo piccolo borgo marsicano arroccato su un colle della Valle Roveto, in provincia dell’Aquila, nell’Abruzzo più profondo ed isolato, gli colpirono gli occhi e il cuore. Un incontro che sancì, soprattutto dopo la nascita a Civita D’Antino nel 1910 della prima Pro Loco del Centro Sud Italia, il profondo legame tra il popolo civitano e i pittori del Nord Europa capeggiati da Zahrtmann, tutti conquistati dalla magia dei colori e dal fascino della natura incontaminata. 34 Centinaia di pittori nordici, infatti, attratti dalla bellezza del paesaggio decisero di infrangere le convenzioni della pittura accademica sperimentando in libertà la pittura di “impressione”. E il piccolo borgo abruzzese si ritrovò proiettato al centro dell’arte europea. Alla prima Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia del 1895 il padiglione danese che includeva Kristian Zahrtmann e altri artisti segnati dall’esperienza itaqliana, fu apprezzato da Gabriele D’Annunzio per la “sincerità della pittura”. Il legame tra Civita D’Antino e i pittori danesi fu interroto dal terribile terremoto del 13 gennaio 1915 e dalla scomparsa dell’artista. Nonostante le gravi conseguenze del sisma alcuni luoghi simbolo della scuola di Zahrtmann sono rimasti come allora a cominciare dalla Casa dei pittori danesi, così era chiamata la Pensione Cerroni . Il pittore occupò per anni la camera ubicata sopra Porta Flora, una posizione che gli permetteva di seguire la vita della popolazione. La pensione in seguito divenne sede della singolare scuola del maestro danese frequentata da schiere di artisti. Nel 2010 per festeggiare i cento anni della Pro Loco è stato organizzato il convegno su Civita d’Antino intesa come “crocevia” dell’arte e cultura europea”, il primo passo per scommettere su una nuova stagione all’insegna dell’arte e della cultura nel segno del caposcuola scandinavo. E ad oltre un secolo dall’Esposizione Internazionale del 1911 presso la Galleria D’Arte Moderna di Roma a Villa Giulia da pochi mesi ha chiuso i battenti la mostra “Impressionisti danesi in Abruzzo”. Civita D’Antino coltiva un sogno, quello di tornare ad essere fonte di ispirazione e laboratorio sperimentale per gli artisti europei. Un sogno che vede in prima linea tutti i volontari della Pro Loco e la loro presidente Stefania Colucci. arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici di Paolo Rbaldone “Fatti nostri” di Cinigiano Cinigiano, poco meno di 3000 abitanti fra capoluogo e varie frazioni, sulle pendici del monte Amiata, ma non distante dal Tirreno che si scorge in lontananza. Territorio agricolo, con campi di grano, uliveti e vigne. Qui si produce il DOC Montecucco, che è il Sangiovese della Maremma Toscana. Legata a questa presenza, la principale manifestazione nel paese: la FESTA DELL'UVA, che nasce nel 1966, su idea e iniziativa della Pro Loco. Viene messa in palio ogni anno una coppa da assegnare al rione che ha fatto sfilare nel giorno della festa il miglior carro allegorico. A disputarsi il trofeo, nel weekend a cavallo fra settembre e ottobre, i tre rioni da sempre esistenti: il Cassero, il Molino e la Pescina. Un mixage, tutto toscano, fra la tradizione delle contrade senesi e l’allegria dei carri viareggini. “Fatti Nostri” è il bel trimestrale, 40 pagine su carta patinata, edito dalla Pro Loco, guidata dal Presidente Massimo Fabiani, che è anche direttore responsabile del giornale. L’inizio pubblicazioni risale al 1999. Ci spiega Massimo: “L' idea di creare un qualcosa, un mezzo che tenesse vivo il rapporto fra la popolazione e tutte le associazioni che operano nel volontariato, di qualunque natura esse siano, era scaturito in molte riunioni svoltesi fra i vari organi del nostro territorio. La difficoltà di far conoscere gli eventi, i programmi dei vari consigli direttivi era da tutti palesata e anche il coordinamento fra le stesse associazioni spesso faceva sorgere problemi addirittura di sovrapposizione di manifestazioni. E così alcuni anni fa la Pro Loco di UNPLI unionenazionaleprolocod'italia 35 IN FOR MA ZIO NE LA SAGRA Cinigiano lancia l' idea di far nascere un "giornalino" che facesse da tramite e da punto di riferimento fra le associazioni e la popolazione; il titolo nasce casualmente e parafrasa la nota trasmissione televisiva Fatti Vostri. La diffusione è gratuita...come le chiacchiere”. SAGRA DEL FUNGO CARDONCELLO: EVENTO ITINERANTE CHE DECANTA LA “TIPICITÀ” MURGIANA di Antonello Olivieri - foto Rocco Lamparelli “El Campanon” di Sant’Angelo in Vado Sant’Angelo in Vado, l’antica Tifernum Mataurense, è una vivace cittadina di oltre 4000 abitanti che troviamo risalendo la valle del Metauro, passate Urbino e Urbania. Si è chiusa da poco a Sant’Angelo in Vado la 51° edizione della “Mostra Nazionale del tartufo bianco delle Marche”, che accoglie ogni anno per quattro settimane di ottobre migliaia di visitatori. Nell’edizione di quest’anno la gloria gastronomica locale, il tartufo, si è abbinata alla recente riscoperta e valorizzazione di un altro gioiello, i mosaici romani della Domus del Mito. L’hanno chiamata Stargate Mataurense e consiste in visite guidate 3D, con gli antichi romani, abitanti dell’antica Tifernum Mataurense, a dare in prima persona il benvenuto ai visitatori. In concomitanza con la Fiera del Tartufo, il motoraduno internazionale, giunto alla 35° edizione. Ci parla di queste manifestazioni il presidente della Pro Loco, l’amico Claudio Cucchiarini, conosciuto per via della storica testata giornalistica di cui la Pro Loco è editrice: “El Campanon”, 32 pagine a grande formato, a periodicità ora semestrale. Il nome, nonostante le assonanze venete, è in dialetto marchigiano, e richiama la torre campanaria edificio simbolo del paese. Il giornale viene spedito anche nelle Americhe e in Australia, dati i tanti emigrati presenti in quei paesi. El Campanon, che esce dal 1953, e ha festeggiato quindi l’anno scorso i 60 anni di uscite, dai dati raccolti da GEPLI è la terza testata di Pro Loco in ordine di anzianità a livello nazionale. Quindi, amico Claudio, che all’ultimo Incontro dei Giornali lo scorso luglio a Sant’Omero hai riferito circa i problemi economici del giornale, specie per gli elevati costi delle spedizioni postali, cerca di resistere: sarebbe un vero peccato mollare adesso. 36 Pro Loco e sagre di qualità, ecco come investire sui piatti che raccontano le tradizioni; Modello virtuoso da esportare e valorizzare NEWS GEPLI Altro fiocco azzurro fra i giornali Pro Loco: il nuovo giornale è nato in Puglia, presso la Pro Loco di Andria, che festeggia quest’anno 54 anni di attività. Il nome della testata è Locus Andre. Il numero 1 è uscito a giugno 2014, il numero 2 a settembre. Il nome del giornale deriva dalla denominazione con cui nel Medioevo era noto il nucleo di case da cui si sviluppò la futura Andria. Nel comune di Andria è posizionato il celebre Castel del Monte, inserito nei siti patrimonio Unesco. Un aggiornamento sulle tirature dei 5 giornali più diffusi: Il Corniglianese: di Cornigliano (GE) - 12.000 copie Magenta Nostra: di Magenta (MI) - 11.500 copie Pro Loco Cormano News: di Cormano (MI) - 8.500 copie Terralba Ieri e Oggi: di Terralba (OR) - 5.000 copie A20: di Arzano (NA) - 4.000 copie arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici ltre quattromila le sagre organizzate in un anno i n P ug l i a . Un numero impressionante di eventi che rischia però di portarsi dietro polemiche sull’organizzazione e sulla qualità dei prodotti. La Pro Loco, l’associazione per eccellenza che in fatto di sagre ha un notevole know-how, conoscendo il territorio e le dinamiche che muove le organizzazioni di questi eventi, ha dato vita, già da diversi anni, ad una importante pianificazione degli eventi con regole e trasparenza, facendo attenzione alla qualità dei prodotti per lo più a chilometro zero e programmare le manifestazioni nel rispetto dell'ambiente, presupposti imprescindibili per la buona riuscita delle sagre autoctone, bel lontane quindi dalle sagre inventate di sana pianta e che hanno poco a che fare con il territorio. La sagra è parte integrante dell’i- UNPLI unionenazionaleprolocod'italia La sagra è parte integrante dell’identità storica di una comunità e di un paese. Se è autentica, è espressione della cultura materiale del territorio 37 la Sagra la Sagra dentità storica di una comunità e di un paese. Se è autentica, è espressione della cultura materiale del territorio ed ha come obiettivo la salvaguardia, la diffusione e la promozione del patrimonio territoriale; in essa si intrecciano gastronomia, cultura, tradizione ed economia. Negli ultimi anni si è assistito al moltiplicarsi nel territorio regionale di sagre, fiere e manifestazioni imperniate sui prodotti agroalimentari. Sono manifestazioni di indubbio richiamo per la popolazione locale e turistica, oltre ad essere un significativo strumento di visibilità per l’Ente organizzatore. Un esempio su tutti, è quello che ha spinto ben sei realtà appartenenti al territorio dell'Alta Murgia, quali, Minervino Murge, Spinazzola, Ruvo di Puglia, Poggiorsini, Gravina in Puglia e Cassano Murge, a promuovere, già da diversi anni, la Sagra del Fungo Cardoncello, manifestazione itinerante ormai diventata punto di riferimento nel panorama degli eventi e iniziative culturali promossi per valorizzare il territorio, l’ambiente, le risorse agroalimentari e l’artigianato. "Dalla terra alla tavola: produttori, aziende di trasformazione e commercianti assieme, protagonisti della filiera all’interno di uno stesso territorio”, è quanto afferma il Presidente della Pro Loco di Ruvo di Puglia, Rocco Lauciello. “Una peculiarità, straordinaria, assicura, che non ha riscontro altrove". La Sagra del Cardoncello, la cui regia organizzativa è sapientemente curata dalle Pro Loco coordinate dall’UNPLI Puglia, gode del patrocinio delle Amministrazioni Comunali, Assessorati alle Attività Produttive, alla Cultura e Turismo, della Regione Puglia, della Provincia di Bari e Bat, del Gal Murgia Più, della Camera di Commercio, dell’ASCOM Confcommercio e di Puglia Promozione, inoltre coinvolge le numerose e laboriose aziende del settore che operano nel contesto economico locale. Dall’ultima domenica di ottobre alla prima domenica di dicembre, i caratteristici centri storici si vestono a festa, pronti ad accogliere visitatori, esperti di gastronomia, turisti e semplici golosi da ogni parte della regione e non solo. Arrivati nei suggestivi borghi, ci si imbatte in singolari scenari. La curiosità e l’interesse verso il comparto dell’agricoltura portano 38 arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici ad approfondire la materia e a maturare l’idea di organizzare una manifestazione popolare che celebri questo frutto prezioso, eccezionale, coltivato in zona, e tutte le prelibatezze da esso derivate, la cui qualità è davvero fuori dalla normalità. Nasce così la “Sagra di qualità”, un progetto dell’UNPLI condiviso da tutte le associazioni di categoria con un obiettivo impegnativo, quale mettere al centro dell’organizzazione il presupposto di sostenibilità, cioè, presentare al grande pubblico delle sagre produzioni agricole a chilometro zero, vale a dire prodotti dell’agroalimentare del posto. La kermesse eno-gastronomica offre ai visitatori, in due serate accompagnate dalla musica e dal paesaggio tipico del posto, una manifestazione dal ricco richiamo folkloristico, basata su un programma di degustazioni, tra cui appunto il fungo, esaltato nelle sue varietà di cottura, ma anche di prodotti tipici locali delle tavole autunnali accompagnati da una ricca selezione di nobili vini locali. "Nei piatti c’è una storia, una cultura, una tradizione che va raccontata", queste le parole del Presidente del Comitato Regionale UNPLI Puglia, Angelo Lazzari. “La Pro Loco, conclude, punta proprio su questi aspetti, il cui fine è la promozione del territorio attraverso quell’arte culinaria che recupera e valorizza le pietanze tradizionali". UNPLI unionenazionaleprolocod'italia Il turismo enogastronomico è un nuovo modo di viaggiare che sta conquistando un numero sempre crescente di appassionati, alla ricerca di sapori e di tradizioni autentiche. In questo contesto, infatti, il cibo assume un ruolo nuovo, diventando il medium di un territorio, di una cultura e dei valori legati alla terra ed alle proprie radici. É sempre più superata l’idea della sagra associata semplicemente alla degustazione dei prodotti tipici. In realtà questi eventi si dimostrano strategici nel panorama regionale e nazionale, tale da assumere un ruolo centrale come volano per il tessuto produttivo ed economico del territorio. Il settore turistico, ma anche quello agroalimentare, quindi, trova in queste soluzioni un’opportunità per risollevare la propria economia, con segnali incoraggianti che arrivano dalle percentuali di presenze, sempre più positive, fornendo un esempio attuabile anche in diversi settori, per riuscire a venire fuori da un’economia falcidiata dalla crisi mondiale. Un esempio virtuoso da esportare nel resto del territorio, ma anche in altre parti dell’Italia e valorizzarlo nella prospettiva di Expo 2015, un'occasione straordinaria, per dimostrare che la nostra agricoltura e gli sforzi di ragionata promozione turistica, sanno fare reddito e possono stare, a pieno titolo e legittimamente, in mercati importanti 39 IN FOR MA ZIO NE INFORMAZIONE La samba dell’Unpli Sicilia di Ludovico Licciardello atania 29 settembre 2014) "La delegazione di Unpli Sicilia ha chiuso accordi con i principali tour operator brasiliani per la commercializzazione dei pacchetti legati all'azione di promozione turistica integrata Typical Sicily". Con queste parole il presidente del comitato siciliano delle Pro Loco, Antonino La Spina, traccia l'esaltante bilancio della partecipazione alla 42esima edizione dell'Abav, l'Expò Internazionale del turismo che si è concluso ieri sera al centro congressi Anhembi di San Paolo in Brasile. L'Abav è la più importante rassegna turistica del Sud America ospitata su un'area di 76,000 m2 ed alla quale hanno preso parte oltre 60 nazioni; solo nei primi due giorni di fiera, peraltro riservati agli operatori del settore, i dati ufficiali forniti dall'organizzazione attestano in oltre 37mila ingressi gli ingressi registrati. La rappresentanza siciliana è stata ospitata all'interno dello stand allestito dall'Enit: l'Agenzia nazionale per il turismo ha svolto un ruolo fondamentale per il buon esito della missione siciliana. "Ho riscontrato di persona l'enorme interesse che la nostra offerta turistica ha suscitato nei buyer brasiliani. Un risultato prestigioso - prosegue La Spina - reso possibile anche grazie all'ottimo lavoro svolto da Salvatore Costanzo, direttore per l'America Latina dell'Enit; plauso che estendo anche al suo staff per la magistrale collaborazione fornita" La Sicilia, del resto, è al centro dei programmi dell'Agenzia nazionale per il turismo: la conferma arriva direttamente dallo stesso Costanzo: "Enit ha come obiettivi per i prossimi anni l' incremento dei flussi dal verso la Sicilia di almeno il 25%, proponendo anche nuovi prodotti turistici ". La commercializzazione dei pacchetti turistici rappresenta l'apice dell'articolata azione di promozione turistica "Typical Sicily" che nell'isola ha messo a sistema oltre 160 attori pubblici e privati. Il network costituito da Unpli Sicilia unisce Comuni, Pro Loco, Consorzi di Tutela, aziende di produzioni biologi- TURISMO: SUCCESSO PER "TYPICAL SICILY" ALL'ABAV DI SAN PAOLO IN BRASILE. 40 arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici che e tipiche, agenzie di viaggio e tour operator, per valorizzare un'ampia area rurale che include le province di Enna, Caltanissetta, Caltanissetta e Messina. Realizzati in collaborazione con i tour operator partner dell'iniziativa, i pacchetti turistici rappresentano una proposta unica sul mercato, affiancando al turismo esperienziale, punto di forza dei territori Typical Sicily (dove la fruizione del patrimonio culturale e paesaggistico si unisce, all'eccellenza delle produzioni tipiche e all'opportunità di rivivere le tradizioni secolari dei comprensori interessati), l'opportunità di visitare famose mete turistiche siciliane (dall’Etna a Taormina, dalla Venere di Morgantina alla Villa Romana del Casale, alla Valle dei Templi di Agrigento) ed internazionali (Expo 2015, Roma e Città del Vaticano). Presidente "La nostra proposta - spiega il di Unpli Sicilia - vuol rispondere alla crescente domanda del turismo da ritorno ed include itinerari costruiti ad hoc per consentire ai numerosi connazionali e/o ai loro discendenti, di visitare i paesi d'origine ed incontrare le comunità locali rafforzando i legami con le proprie radici. Si tratta di un pacchetto turistico emozionale - continua - che ha riscontrato anche l'attenzione della stampa specializzata brasiliana, ottenendo grande risalto". Il progetto ha ricevuto anche l'apprezzamento del Console generale d'Italia a San Paolo Michele Pala che, nei giorni di svolgimento della fiera, si è recato in visita allo stand italiano allestito dall'Enit, soffermandosi anche con la delegazione siciliana. Typical Sicily è un progetto coordinato da Unpli Sicilia e attuato dai comitati provinciali di Caltanissetta, Catania, Enna e Messina. L'iniziativa è finanziata dai Gal Nisseno, Rocca di Cerere, Enna e Peloritani con i fondi stanziati sull'asse Psr 2007-2013 dall'Assessorato dell'Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea. LA SPINA: "STIPULATI ACCORDI CON I PRINCIPALI TOUR OPERATOR BRASILIANI" UNPLI unionenazionaleprolocod'italia 41 re port Report L’UNPLI all’esame di un centro UNESCO a cura di Gabriele Desiderio Coordinamento progetti e rapporti UNESCO Pilyoung Park, Gabriele Desiderio e Francesco Fiorelli al Convegno UNPLI di Assisi ilyoung Park, programme officer di ICHCAP, un centro UNESCO di Secondo Categoria, con base nella Repubblica di Corea, ha trascorso un mese presso la nostra struttura per conoscere da vicino ed approfondire le attività presentate a giugno scorso nella conferenza internazionale a cui ho avuto il piacere di partecipare. Dal metà settembre a metà ottobre 2014 la responsabile di ICHCAP ha avuto modo di entrare in contatto con le associazioni Pro Loco, di incontrare persone, conoscere da vicino le comunità locali, assaporare l’enogastronomia del nostro Paese, rapportarsi con le straordinarie delegazioni di Pro Loco e dei numerosi Volontari che sono intervenute ad Assisi per il convegno “Il cammino delle Pro Loco” ed hanno animato la ormai consolidata formula di “Piazza Italia” durante i due giorni trascorsi in Umbria. Durante il suo soggiorno in Italia abbiamo avuto modo di confrontarci su diverse questioni e abbiamo potuto incontrare responsabili del MIBACT e del Museo delle Arti e Tradizioni Popolari ed antropologi esperti di patrimonio immateriale. Prima della sua partenza abbiamo tirato le somme di questo suo periodo trascorso in Italia. Puoi presentarti le nostre Pro Loco? Certo, il mio nome è Pilyoung Park e sono responsabile della programmazione per la cooperazione e le reti internazionali per l’ICHCAP. Il nostro centro è un’agenzia specializzata per l’implementazione della convenzione unesco del 2003 e per la salvaguardia 42 arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici dei patrimoni culturali immateriali nella regione dell’Asia-Pacifico: una regione “scrigno” che comprende patrimoni culturali, linguistici, religiosi. In questa area ICHCAP ha l’incarico UNESCO di costruire una specifica rete regionale instaurando contatti e relazioni con i governi, le ong e le comunità locali. Qui sotto il Presidente Nardocci e Pilyoung Park. Un momento del Convengo UNPLI di Assisi Perché avete scelto proprio l’UNPLI tra le 178 Ong accreditate a livello mondiale per questa ricerca? Il nostro obiettivo è stato quello di ricercare un buon modello per condividere informazioni e diffonderle nella nostra rete. Ho deciso fare un periodo di aggiornamento presso l’UNPLI dopo aver ascoltato la presentazione delle attività durante il recente convegno che abbiamo organizzato in Corea e per i seguenti motivi: Perché l’unpli ha più di 60 anni di attività alle spalle; Perché attraverso i progetti e le attività, le realtà coinvolte hanno condiviso la loro esperienza a livello naizonale e internazionale; Perché i progetti dell’unpli hanno affrontato sempre gli aspetti legati alla salvaguardia delle tradizioni locali e alla loro trasmissione; Per l’opera di sensibilizzazione e la tutela delle culture tradizionali, anche in ambito educativo tradizionale e non, della rete Pro Loco. Cosa riporterai con te di questa esperienza in Italia? Innazitutto voglio congratularmi per la grande mole di lavoro che le Pro Loco svolgono in tutta Italia. Da quello che ho potuto osservare queste associaizoni ricoprono un ruolo vitale nella salvaguardia dei patrimoni immateriali in tutta italia e nel coinvolgimento delle comunità locali. Credo fortemente che il successo e l’efficacia della vostra organizzazione risieda nella sua vicinanza alle esigenze delle Pro Loco e nel grande coivolgimento delle comunità locali, una realtà che credo potrebbe funzionare come modello anche in altri Paesi. Infine sono certa che il ruolo della rete Pro Loco sarà sempre più fondamentale per lo scambio di esperienze e conoscenze nell’ambito della salvaguardia dei patrimoni immateriali in italia e non solo. UNPLI unionenazionaleprolocod'italia 43 for ma zio ne FORMAZIONE UNPLI E UNCEM INSIEME PER LO SVILUPPO DEI TERRITORI MONTANI Grande valore sociale e culturale dellePro Loco nei comuni di Gabriele Desiderio Firmato a Baceno un protocollo d'intesa tra Unione delle Pro Loco e Unione dei Comuni e degli Enti montani. Le associazioni mantengono e ricompongono gli elementi vitali delle comunità nsieme per costruire attività e progetti in grado di generare nuovo sviluppo nelle Terre Alte, maggiore coesione delle comunità, più fruibilità dei territori e accoglienza turistica. Unpli e Uncem hanno sottoscritto a Baceno (VB) un protocollo d'intesa che sancisce formalmente la crescente interazione tra l'Unione delle Pro Loco piemontesi e l'Unione dei Comuni e degli Enti montani, riportando le opportunità e i benefici dell'accordo a tutte le associazioni e agli enti locali rappresentati. Si tratta di oltre mille Pro Loco in altrettanti Comuni piemontesi, 553 dei quali montani. A firmare il protocollo sono stati Bruno Verri, presidente Unpli, e Lido Riba, alla guida dell'Uncem Piemonte. Testimoni dell'accordo, il sindaco di Baceno e presidente della Provincia del Verbano Cusio Ossola Stefano 44 Costa e il deputato Enrico Borghi, sindaco di Vogogna e presidente nazionale dell'Uncem. L'evento ha aperto la 25a edizione della sagra Melemiele, che fino a domenica porta nel Comune dell'Ossola, grazie all'impegno della Pro Loco e di decine di volontari, il migliore artigianato tipico e le produzioni agroalimentari d'eccellenza. Con il presidente Verri, a Baceno per Unpli erano presenti il vicepresidente Giuliano Degiovanni, il delegato ai rapporti con Uncem Mario Zintilini, il segretario regionale Unpli Eleonora Norbiato. " È p e r n o i fo n d a m e n ta l e ha detto il presidente Uncem Piemonte Lido Riba - ribadire il forte valore sociale e culturale delle Pro Loco. Hanno una strategica importanza nei Comuni. Non posso non mettere in luce la sobria intelligenza di queste associazioni e delle migliaia di persone che vi operano con immensa passione per i loro paesi. Le Pro Loco contribu- arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici iscono infatti al mantenimento e alla ricomposizione degli elementi vitali delle comunità. Nelle associazioni individuiamo valori preziosi, come la coesione e voglia di stare insieme. Le Pro Loco sono di certo interessate alla costruzione di un processo di sviluppo nei territori montani. Questo accordo è un ulteriore passo in avanti dopo troppi decenni di mancanza di politiche per la montagna. Sono certo che Unpli e Uncem potranno da subito lavorare insieme per costruire iniziative e progettualità nei territori". "Quello che firmiamo è il terzo protocollo di intesa che Unpli sottoscrive con soggetti istituzionali importanti per il lavoro che l'Unione e le singole associazioni svolgono - ha aggiunto Bruno Verri - L'intesa con gli enti locali, con i Comuni, deve essere sempre più forte. Nei piccoli centri, nelle zone rurali, è ancora più evidente il ruolo insostituibile delle Pro Loco. A chi lo sottovaluta, dico sempre di andare a vedere un gruppo di volontari a lavoro? È importante il valore delle Pro Loco e sono importanti i nostri valori. La passione prima di tutto. Ogni persona impegnata nelle associazioni impara a voler bene al proprio paese, sempre di più. Sceglie di dedicare tempo e fatica a beneficio dell'intera comunità. Uncem ha capito questo impegno e il protocollo concentra obiettivi e temi sui quali lavorare insieme farà la differenza. Farà crescere il Bil, UNPLI unionenazionaleprolocod'italia Le Pro Loco sono di certo interessate alla costruzione di un processo di sviluppo nei territori montani. Questo accordo è un ulteriore passo in avanti dopo troppi decenni di mancanza di politiche per la montagna. quel benessere interno lordo che è il vero indicatore sociale, culturale, economico per l'Italia.". Da Enrico Borghi, alla guida dell'Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo della Montagna, l'inserimento del protocollo in un quadro nazionale di forte cambiamento, pieno di sfide: "L'accordo sta dentro alla fase di trasformazione che i Comuni, i territori montani, più in generale il Paese, stanno vivendo. Le istituzioni devono recuperare efficienza - ha sottolineato il deputato - e stanno cambiando il sistema organizzativo. Questo recupero di una logica cooperativistica è importante per governare gli strumenti nuovi che stanno arrivando sul campo, a disposizione degli enti locali. Sappiamo bene che oggi non può esistere il turismo in montagna senza la presenza delle Pro Loco nei Comuni. Stiamo lavorando alla strategia Aree interne, alla strategia macroregionale alpina, al rifinanziamento del fondo nazionale per montagna, e dunque abbiamo bisogno di nuovi strumenti, che incrociano la solidarietà per costruire sul territorio soggetti istituzionali efficienti. Non sfugge a nessuno che in Italia, il doppio degli abitanti della Germania risiede in aree rurali e oggi sta crescendo l'attenzione per le filiere enogastronomiche tipiche di qualità, per le produzioni non delocalizzabili, elementi di una nuova economia che nasce sui nostri territori. Pro Loco e Comuni sanno interpretarla. Iniziative come la firma di questo protocollo sono importanti perché riescono a contagiare con le nuove sfide del cambiamento la classe dirigente locale e le popolazioni". 45 46 arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici UNPLI unionenazionaleprolocod'italia 47 IN FOR MA ZIO NE INFORMAZIONE Bellezza Divina VIDIGULFO, L'ARTE INCONTRA IL SACRO CON LA MOSTRA DI ICONE RUSSE ANTICHE ra le tante iniziative promosse dalle Pro loco, un ampio spazio viene dedicato all’organizzazione di mostre ed eventi culturali. Iniziative che spesso si programmano per varie edizioni. Bellezza Divina è una delle tante, promossa e fortemente voluta dalla Pro loco Vidigulfo e la cui realizzazione ha visto un’ampia collaborazione tra Pro loco, Amministrazione 48 Comunale e privati. La manifestazione fa parte della rassegna “Arte in…” progetto culturale promosso dalla Pro loco Vidigulfo (Pavia) e che ha lo scopo di coniugare arte e territorio. La prima edizione, che risale al settembre 2012, ha visto il disegno e la pittura tenere a battesimo la riapertura del Castello dei Landriani, per anni chiuso al pubblico e che grazie alla disponibilità degli attuali proprietari diventa il teatro delle iniziative. L’arte, nelle sue varie espressioni come il disegno, la pittura, la musica e il canto, negli anni anima , in una cornice surreale, il paese. Giovani studenti, provenienti dagli Istituti d’arte e musica della provincia, ritornano nel proprio paese, dando luce nuova alla sua storia con una visione propria dell’arte. Negli ultimi anni Vidigulfo, come altri paesi, ha visto crescere la propria comunità con l’arrivo di molti stranieri, provenienti da vari paesi europei e non solo. Così le comunità scolastiche e le realtà lavorative si sono arricchite di varie etnie e come sempre i cambiamenti e le novità, dopo le difficoltà iniziali, possono essere fonti di arricchimento e di confronto culturale. Pro loco Vidigulfo, sotto la guida del suo Presidente Roberto Pilla e dei suoi collaboratori, nel programmare le proprie iniziative, non poteva non considerare questi cambiamenti e per l’edizione 2014 di Arte in…, ha promosso Bellezza Divina, protagonista l’iconografia. Capolavori dell’iconografia russa, 75 opere uniche, sono state concesse dalla Galleria Orler in prestito per la realizzazione della mostra. Sede scelta per l’esposizione il Palazzo Comunale di Vidigulfo, messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale. Quale il legame tra i due soggetti ? Le icone, simbolo religioso per eccellenza delle popolazioni russe, un palazzo comunale che sorge sul sito di un’antica chiesa cristiana, sono il punto di collegamento tra le due comunità. Culture diverse arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici tra loro, ognuna con le proprie tradizioni e i propri usi e costumi ma che condividono lo stesso territorio, lavorando, studiando e interagendo giorno dopo giorno. La Pro loco si fa interprete dei cambiamenti che servono a fare rivivere e rinascere le tradizioni e i costumi del proprio territorio, facendo conoscere anche quanto di bello e di costruttivo può portare una buona integrazione. L’impegno, la volontà, la determinazione tipica dei volontari Pro loco ha reso possibile per circa dieci giorni, di ammirare capolavori inaccessibili, sconvolgendo la routine amministrativa di un intero Comune. Visite di studenti e gente comune, accompagnate da una presentazione multimediale, si svolgono in una inusuale sala consiliare, trasformata per una decina di giorni in un museo. Inaugurata alla presenza delle autorità, Bellezza Divina ha ricevuto il patrocinio dalla provincia di Pavia, dall’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Sfondrini, dalla Chiesa Ortodossa di Pavia, dell’UNPLI Nazionale e del Comitato Unpli Lombardia e resa possibile grazie alla grande disponibilità della famiglia Orler. I commenti di quanti hanno visitato la mostra sono stati spesso inaspettati, perché hanno espresso la meraviglia e lo stupore di come le icone siano l’espressione di un amore e di una venerazione sconfinata nel Divino, molto vicina alla nostra devozione religiosa, devozione che accomuna due realtà considerate molto lontane tra loro ma che possono convivere nello stesso territorio nel pieno rispetto delle proprie tradizioni e costumi. E il ruolo della Pro loco ? Beh, se iniziative del genere possono essere dei tasselli per un’integrazione tra territorio e comunità, allora vale la pena faticare tanto, non avere orari, sconvolgere la propria routine quotidiana. …. E poi a fine manifestazione, sedersi tutti insieme e rendersi conto di aver contributo, anche se in minima parte, a rendere migliore questo nostro Paese. L’impegno, la volontà, la determinazione tipica dei volontari Pro Loco ha reso possibile per circa dieci giorni, di ammirare capolavori inaccessibili, sconvolgendo la routine amministrativa di un intero Comune. UNPLI unionenazionaleprolocod'italia 49 INFORMAZIONE INFORMAZIONE Bruno Albano nominato consigliere onorario, lettera di ringraziamento della consorte arissimi, mi trovo qui, in mezzo a voi, per la prima volta senza il mio caro Bruno e non sto a dire quanta pena provo per questo. Non potevo mancare per porgervi i saluti da parte di Bruno perché, pur tra le varie incomprensioni e le diverse peripezie ha sempre creduto in questo organismo e per lui ha rappresentato, da sempre, una grande, seconda famiglia. Abbiamo apprezzato molto il vostro bisogno di non dimetterlo subito dal suo incarico sperando, come noi, in una ripresa più rapida, ma i tempi sono lunghi e ringraziamo il buon Dio perché, per quanto lenti, i progressi ci sono e continueranno ad esserci. Bruno è forte, determinato e trova in sé tanta energia che ci fa ben sperare. Comprendo bene l’affetto che nutrite per lui, le vostre visite, le vostre telefonate lo hanno ampiamente dimostrato. Vi ringrazio questo titolo che gli avete dato, ne è contento e vi augura di andare avanti e non disperdere mai questa eredità tanto importante che avete condiviso per tanti anni. Ricordate che egli continua a 50 seguirvi attraverso gli scritti che il Presidente Antonio D’Uliano continua puntualmente ad inviare. È, altresì, contento che gli subentri il signor Cripezzi che lui tanto stima per tutto ciò che ha saputo realizzare specialmente per il gemellaggio con Assisi. Ricorda sempre con grande emozione l’incontro delle nostre Pro Loco con quelle assisane. Vi assicuro che siete tutti nel suo cuore, di ognuno di voi serba un bel ricordo e appena si parla di voi i suoi occhi si riempiono di lacrime. Il rammarico è grande per non potersi trovare con voi a sostenere e combattere per gli ideali che perseguite. Vi prega di andare avanti, di non arrendervi e di non farvi sopraffare dalle avversità, dalle difficoltà che vi possono essere frapposte. Solo così ciò che faticosamente siete riusciti a costruire fin qui non andrà disperso. Un grazie sincero anche da parte dei miei figli che per diversi impegni non sono presenti. Auguro a tutti un buon proseguimento dei lavori e un futuro denso di avvenimenti utili sempre alla promozione della nostra cara Basilicata. Maria Albano arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici Il Veneto Incontra i Misteri d’oltreconfine Serata finale del concorso internazionale “Racconta le storie dei nonni”, che ha coinvolto l’associazione Veneti nel mondo all’interno del Festival “Veneto: Spettacoli di Mistero” na serata per riunire sotto il segno del mistero i tanti pezzi della memoria popolare del Veneto disseminati per il mondo. È stata la serata conclusiva del concorso letterario internazionale "Racconta Le Storie dei Nonni", promosso da Regione del Veneto e dal Comitato Pro Loco - Unpli Veneto nell’ambito del Festival “Veneto: Spettacoli di Mistero”, dedicato appunto a storie e leggende della tradizione popolare regionale. Più che un concorso, una straordinaria operazione culturale, che ha permesso di riscoprire inedite e preziose testimonianze del folklore, portate oltre confine dall’emigrazione, grazie alla collaborazione con l’associazione Veneti nel Mondo, che ha tessuto i fili di questa appassionante ricerca mettendo in rete le tante comunità di emigrati sparse in tutti i continenti. Una ricerca da cui alla fine sono emersi nove racconti, selezionati dalla giuria del concorso e provenienti da ogni angolo della Terra, dove sono stati custoditi e tramandati da figli, nipoti, pronipoti dei primi emigranti. Non racconti inventati, ma ereditati dalla tradizione orale, storie di leggende e misteri, racconti del filò, che in altri tempi molti veneti, partiti in cerca di migliori una straordinaria operazione culturale, che ha permesso di riscoprire inedite e preziose testimonianze del folklore UNPLI unionenazionaleprolocod'italia fortune, misero nelle loro valige per conservare un ricordo, un legame con la loro terra. Non solo dalle rotte dell’emigrazione, le storie dei veneti d’oltre confine sono anche quelle provenienti dai paesi dell’ex Jugoslavia, fino al Settecento appartenenti allo stato veneziano, testimonianze di una memoria che non è stata cancellata dagli eventi storici. La serata conclusiva del concorso “Racconta Le Storie dei Nonni” è stata l’occasione per celebrare pubblicamente questi nove racconti e i loro autori: Eva Varagnolo, veneziana trapiantata a Bruxelles (Belgio), Mariana Rizzon Scodro, residente a Sao Marco Rio Grande del Sud (Brasile) ma originaria di Cessalto, nella provincia di Treviso, il gruppo dei piccoli ricercatori della Comunità degli Italiani di Salvore (Croazia), e poi i tre scrittori aggiudicatisi il podio, Nerilla Antonia Brotto, che da Montreal (Canada) ha fatto rivivere la tradizione padovana in due racconti inediti, LanaMaria Bernetič di Portorose (Slovenia) e infine Saverio Franco Pezzin di Melbourne (Australia), ottantenne originario di Conco, comune vicentino dell’Altopiano di Asiago, autore di ben tre racconti e vincitore del concorso con La storia di Odone. Tutti i racconti sono stati pubblicati in un e-book, scaricabile dal sito www.spettacolidimistero.it «Per il mondo delle Pro Loco il concorso “Racconta le Storie dei Nonni” è stata un’esperienza straordinaria – commenta il presidente di UNPLI Veneto, Giovanni Follador – non solo per lo spessore culturale dell’iniziativa, ma soprattutto per le emozioni che ci ha permesso di vivere, entrando in contatto con tanti nostri conterranei che, pur a grande distanza dai loro luoghi d’origine, continuano a conservare e a coltivare la loro identità di veneti». 51 52 arcobalenod’Italiazerocinqueduemilaquattordici