Antonia Gentili Responsabile Stampa e Pubbliche Relazioni HANNO SCRITTO DI NOI Rassegna stampa CNA provinciale Ravenna del 26 luglio 2013 Sette Sere 19.07.2013 (1/2) Economia La Casa del III Millennio, opportunità per il settore mobile/arredo nelle ex repubbliche sovietiche mercoledì 24 luglio 2013 Sei le aziende della provincia di Ravenna che hanno aderito al progetto di CNA Romagna Estero CNA Romagna Estero, il progetto per l'Internazionalizzazione di CNA Ravenna e CNA ForlìCesena, ha organizzato un incoming di operatori provenienti da Ucraina, Kazakistan e Bielorussia in Emilia-Romagna. All'interno dell'Accordo di Settore stipulato tra Ministero dello Sviluppo Economico, ICE e CNA è stata, infatti, definita l'intesa operativa per la realizzazione di una serie di azioni rivolte al mercato delle ex Repubbliche Sovietiche nell'ambito del progetto "La Casa del III Millennio" curato da ICE e CNA. Le varie iniziative previste dal progetto includono un incoming a Ravenna di operatori provenienti da Ucraina, Kazakistan e Bielorussia in Emilia-Romagna (25 luglio 2013) e una serie di visite aziendali in Romagna (26 luglio 2013) con gli operatori esteri dei settori Mobile/Arredo, Complementi e Accessori, Contract e retail di alta gamma. Un'opportunità davvero interessante per le imprese locali, se si pensa che la Russia rappresenta per noi un mercato potenziale strategico: secondo i dati delle Dogane Russe nell'export verso la Russia, l'Italia si piazza oggi ad un prestigioso secondo posto, dietro la Cina, con quote che hanno superato 140 milioni di euro solo tra gennaio e maggio 2013, pari a una quota di mercato dell'11,84%. "Per le loro case - spiega Alessandro Battaglia, responsabile Internazionalizzazione della CNA di Ravenna - i russi acquistano i mobili prevalentemente all'estero, e il made in Italy risulta particolarmente apprezzato. Gli spazi di maggior valore per i nostri prodotti restano concentrati nell'arredamento di gamma medio-alta, ma c'è anche uno spazio interessante per la sperimentazione e la novità nell'arredamento delle ville e delle case di campagna del ceto più abbiente." Massimo Mazzavillani, direttore della CNA di Ravenna aggiunge: "La crisi ha cambiato i mercati e i paradigmi competitivi, per questo è sempre più strategico per le imprese l'approccio ai mercati internazionali, anche perché la domanda interna si contrae sempre più. La CNA di Ravenna è in prima fila per sostenerle in questo percorso, grazie agli esperti professionisti del suo Sistema, oltre alla sinergia tra le diverse CNA provinciali. Le imprese oggi devono puntare a sperimentare nuove strategie, collaborare in una logica di filiera e di cluster. Molto soddisfatti della collaborazione avviata con l'ICE-Agenzia, confidiamo che questo ambizioso progetto possa concretizzarsi in reali opportunità di business e di crescita per le imprese del settore". (2/2) Tra le numerose imprese che hanno aderito all'iniziativa, ben sei operano nella provincia di Ravenna: ARTIGIANA LEGNO, Russi (produzione e montaggio arredi su misura); EUROTECNO, Faenza (produzione di staffe a soffitto elettrificate); FALEGNAMERIA ARTIGIANA PLAZZI, Russi (arredamento su misura, porte e finestre ad altro risparmio energetico); FBP, Cervia (porte in legno su misura); F.LLI GASPERONI, Cervia (produzione di arredamento per interno su misura, arredo commerciale, arredo ristoranti, hotels, bar); FOS CERAMICHE, Faenza (creazione oggetti e manufatti in porcellana). RavennaToday (1/2) "La casa del III Millennio": un'opportunità per il settore del mobile e l'arredo Cna Romagna Estero, il progetto per l'Internazionalizzazione di Cna Ravenna e Cna Forlì-Cesena, ha organizzato un incoming di operatori provenienti da Ucraina, Kazakistan e Bielorussia in Emilia-Romagna Redazione24 luglio 2013 Cna Romagna Estero, il progetto per l’Internazionalizzazione di Cna Ravenna e Cna ForlìCesena, ha organizzato un incoming di operatori provenienti da Ucraina, Kazakistan e Bielorussia in Emilia-Romagna. All’interno dell’Accordo di Settore stipulato tra Ministero dello Sviluppo Economico, Ice e Cna è stata, infatti, definita l’intesa operativa per la realizzazione di una serie di azioni rivolte al mercato delle ex Repubbliche Sovietiche nell’ambito del progetto “La Casa del III Millennio” curato da Ice e Cna. Le varie iniziative previste dal progetto includono un incoming a Ravenna di operatori provenienti da Ucraina, Kazakistan e Bielorussia in Emilia-Romagna (giovedì) e una serie di visite aziendali in Romagna (venerdì) con gli operatori esteri dei settori Mobile/Arredo, Complementi e Accessori, Contract e retail di alta gamma. Un’opportunità davvero interessante per le imprese locali, se si pensa che la Russia rappresenta un mercato potenziale strategico: secondo i dati delle Dogane Russe nell’export verso la Russia, l’Italia si piazza oggi ad un prestigioso secondo posto, dietro la Cina, con quote che hanno superato 140 milioni di euro solo tra gennaio e maggio 2013, pari a una quota di mercato dell’11,84%. “Per le loro case – spiega Alessandro Battaglia, responsabile Internazionalizzazione della Cna di Ravenna – i russi acquistano i mobili prevalentemente all’estero, e il made in Italy risulta particolarmente apprezzato. Gli spazi di maggior valore per i nostri prodotti restano concentrati nell’arredamento di gamma medio-alta, ma c’è anche uno spazio interessante per la sperimentazione e la novità nell’arredamento delle ville e delle case di campagna del ceto più abbiente.” (2/2) Massimo Mazzavillani, direttore della Cna di Ravenna, evidenzia che "la crisi ha cambiato i mercati e i paradigmi competitivi, per questo è sempre più strategico per le imprese l’approccio ai mercati internazionali, anche perché la domanda interna si contrae sempre più. La Cna di Ravenna è in prima fila per sostenerle in questo percorso, grazie agli esperti professionisti del suo Sistema, oltre alla sinergia tra le diverse Cna provinciali. Le imprese oggi devono puntare a sperimentare nuove strategie, collaborare in una logica di filiera e di cluster. Molto soddisfatti della collaborazione avviata con l’Ice-Agenzia, confidiamo che questo ambizioso progetto possa concretizzarsi in reali opportunità di business e di crescita per le imprese del settore”. Tra le numerose imprese che hanno aderito all’iniziativa, ben sei operano nella provincia di Ravenna: ARTIGIANA LEGNO, Russi (produzione e montaggio arredi su misura); EUROTECNO, Faenza (produzione di staffe a soffitto elettrificate); FALEGNAMERIA ARTIGIANA PLAZZI, Russi (arredamento su misura, porte e finestre ad altro risparmio energetico); FBP, Cervia (porte in legno su misura); F.LLI GASPERONI, Cervia (produzione di arredamento per interno su misura, arredo commerciale, arredo ristoranti, hotels, bar); FOS CERAMICHE, Faenza (creazione oggetti e manufatti in porcellana). (1/2) Inviato da R3 il Mer, 24/07/2013 - 12:42 A Ravenna buyer e architetti dall'Ucraina e dalla Bielorussa 24 luglio 2013 | Cronaca | Ravenna | CNA Romagna Estero, il progetto per l’Internazionalizzazione di CNA Ravenna e CNA Forlì-Cesena, ha organizzato un incoming di operatori provenienti da Ucraina, Kazakistan e Bielorussia in Emilia-Romagna. All’interno dell’Accordo di Settore stipulato tra Ministero dello Sviluppo Economico, ICE e CNA è stata, infatti, definita l’intesa operativa per la realizzazione di una serie di azioni rivolte al mercato delle ex Repubbliche Sovietiche nell’ambito del progetto “La Casa del III Millennio” curato da ICE e CNA. Le varie iniziative previste dal progetto includono un incoming a Ravenna di operatori provenienti da Ucraina, Kazakistan e Bielorussia in Emilia-Romagna (25 luglio 2013) e una serie di visite aziendali in Romagna (26 luglio 2013) con gli operatori esteri dei settori Mobile/Arredo, Complementi e Accessori, Contract e retail di alta gamma. "Un’opportunità davvero interessante per le imprese locali - commenta Cna - se si pensa che la Russia rappresenta per noi un mercato potenziale strategico: secondo i dati delle Dogane Russe nell’export verso la Russia, l’Italia si piazza oggi ad un prestigioso secondo posto, dietro la Cina, con quote che hanno superato 140 milioni di euro solo tra gennaio e maggio 2013, pari a una quota di mercato dell’11,84%". “Per le loro case – spiega Alessandro Battaglia, responsabile Internazionalizzazione della CNA di Ravenna – i russi acquistano i mobili prevalentemente all’estero, e il made in Italy risulta particolarmente apprezzato. Gli spazi di maggior valore per i nostri prodotti restano concentrati nell’arredamento di gamma medio-alta, ma c’è anche uno spazio interessante per la sperimentazione e la novità nell’arredamento delle ville e delle case di campagna del ceto più abbiente.” (2/2) Massimo Mazzavillani, direttore della CNA di Ravenna aggiunge: “La crisi ha cambiato i mercati e i paradigmi competitivi, per questo è sempre più strategico per le imprese l’approccio ai mercati internazionali, anche perché la domanda interna si contrae sempre più. La CNA di Ravenna è in prima fila per sostenerle in questo percorso, grazie agli esperti professionisti del suo Sistema, oltre alla sinergia tra le diverse CNA provinciali. Le imprese oggi devono puntare a sperimentare nuove strategie, collaborare in una logica di filiera e di cluster. Molto soddisfatti della collaborazione avviata con l’ICE-Agenzia, confidiamo che questo ambizioso progetto possa concretizzarsi in reali opportunità di business e di crescita per le imprese del settore”. Tra le numerose imprese che hanno aderito all’iniziativa, ben sei operano nella provincia di Ravenna: ARTIGIANA LEGNO, Russi (produzione e montaggio arredi su misura); EUROTECNO, Faenza (produzione di staffe a soffitto elettrificate); FALEGNAMERIA ARTIGIANA PLAZZI, Russi (arredamento su misura, porte e finestre ad altro risparmio energetico); FBP, Cervia (porte in legno su misura); F.LLI GASPERONI, Cervia (produzione di arredamento per interno su misura, arredo commerciale, arredo ristoranti, hotels, bar); FOS CERAMICHE, Faenza (creazione oggetti e manufatti in porcellana). (1/2) associazioni di categoria All'assemblea regionale della Cna si parla di imprenditoria al femminile E ai chiostri dell'Oriani apre una vetrina sull'artigianato Nessun declino per le imprese in rosa. A dirlo sono i numeri (e la Cna in un comunicato): 97.846 le imprese dirette da donne in Emilia Romagna, pari al 20,9% del totale registrate al 31 marzo 2013, con una percentuale di crescita negli ultimi 5 anni del + 2,7%. L’Emilia Romagna è l’ottava regione in Italia (con il 6,9%) per numerosità di imprese femminili sul territorio. Gli effetti della crisi si sono fatti sentire anche sulle imprese dirette da donne, che in regione sono si diminuite rispetto al marzo 2012, ma dello 0,1%. Un calo assai ridotto rispetto a quello ben più sensibile delle imprese non femminili che è stato dell’1,4%. C’è stata dunque una sostanziale tenuta delle imprese femminili che dal 2007 in Emilia Romagna sono cresciute di quasi il 3%, compensando in parte, la perdita di oltre 14.000 imprese gestite da imprenditori di genere maschile. Nello stesso periodo, le imprese femminili italiane sono cresciute solo dello 0,1%. Da un’analisi RED-Centro Studi Sintesi, emerge come le imprese condotte da donne in Emilia Romagna abbiano contribuito nel 2011 alla creazione del 20,3% del valore aggiunto regionale, pari ad oltre 25 miliardi di euro. Proprio per accrescere la competitività delle imprese in rosa associate – si legge nella nota di Cna – sta lavorando Cna Impresa Donna Emilia Romagna, in termini di strategie e strumenti, 25.000 tra titolari di impresa, legali rappresentanti e collaboratrici, che rappresentano il 23,6% degli associati a Cna in Emilia Romagna e che nel 6,6% dei casi sono nate all’estero. La percentuale maggiore delle imprese rosa associate è a Rimini (9,58%); seguono Bologna (7,40%), Modena (6,66%), Parma (6,56%), Reggio Emilia (6,19%), Imola (5,17%), Piacenza (4,71%), Ravenna (4,40%), chiude Ferrara col 4,18%. Di come accrescere la capacità delle imprese femminili di stare sul mercato, si parlerà domani 26 luglio a Ravenna nel corso di un workshop che seguirà l’Assemblea regionale chiamata ad eleggere gli organi dirigenti in carica per i prossimi 4 anni. (2/2) Ma ci sono anche altri elementi positivi, come attestano i dati Cna. «Le imprese femminili associate sono sempre meno marginali e tendono sempre più ad adottare forme giuridiche meglio strutturate. Il 34,10% delle imprese sono Snc ed il 19,91% Srl. Si consolidano le attività, con ormai il 50% delle imprese che ha un’anzianità superiore ai 10 anni, cresce la percentuale di imprenditrici con un’età comprese fra i 30 ed i 49 anni (46,83%), aumentano i casi di collaborazione in rete tra imprese. Aumentano inoltre i settori in cui le donne si cimentano, settori innovativi dall’informatica alla ricerca all’ITC, oltreché nei servizi pubblici, sociali e personali». Nonostante le difficoltà ancora esistenti, è l’Emilia Romagna la regione con il maggior numero di donne ai posti di comando, con il maggior numero di dirigenti, e, soprattutto, con la maggior rappresentanza politica femminile. Secondo le elaborazioni Red-Sintesi, il 28,4% degli amministratori comunali (sindaco, assessore, consigliere) in Emilia è di genere femminile (valore Italia 20,3%); il 26,1% a livello provinciale (valore Italia 14,8%) e il 23,8% a livello regionale (valore Italia 14,8%). Ci sono dunque potenzialità notevoli di crescere e competere A conclusione della giornata, alle ore 18 nei Chiostri Biblioteca Oriani in Piazza San Francesco, sarà inaugurata “Women Temporary Store and Trasmission”, l’iniziativa promossa da Cna Impresa Donna Emilia Romagna e Cna di Ravenna, che fino al 28 luglio si propone di far conoscere e promuovere le competenze femminili e far conoscere al pubblico le produzioni di 9 imprese femminili della Romagna. Le imprenditrici che hanno aderito all’iniziativa proporranno un’ offerta di prodotti artistici di artigianato di alta qualità: mosaici, ceramiche, oggetti in carta e resina, tessuti, bijoux, biancheria, abbigliamento, articoli di arredo e da regalo per bimbi. 25 - 07 - 2013 Cultura e spettacoli Dal Museo alla Bottega, con Cna alla scoperta dei mosaici di Tamo e dell'artista Luciana Notturni giovedì 25 luglio 2013 Torna domani, venerdi 26 luglio, alle ore 20.30, l'iniziativa Dal Museo alla Bottega dove la CNA di Ravenna organizza suggestivi itinerari serali dedicati alla scoperta del mosaico. Il ritrovo è alle 20.30 a TAMO presso il Complesso di San Nicolò in via Rondinelli 2 a Ravenna, dove - previa prenotazione obbligatoria ai numeri telefonici 0544 35404 e 0544 35755 - si potranno ammirare le collezioni di mosaici contemporanei per poi proseguire con la visita di una bottega del mosaico in centro storico. La partecipazione è gratuita e i partecipanti saranno accompagnati, come sempre, da guide professioniste dell'Associazione Culturale Ad Arte. Tutti i mosaicisti artigiani presenti nel centro storico di Ravenna sono coinvolti nel progetto insieme al MAR, a RavennAntica, e alla stessa Amministrazione Comunale che ha deciso di inserire il progetto nella ventennale rassegna "Mosaico di Notte". Determinante è stata collaborazione delle botteghe associate alla CNA del centro storico di Ravenna che hanno aderito in un'ottica di sistema, anche per valorizzare il percorso per la candidatura di Ravenna a Capitale Europea della Cultura, di cui il mosaico sarà protagonista. Domani sera si potranno ammirare i mosaici di Luciana Notturni, in via F. Negri 14. L'iniziativa gode del contributo della Camera di Commercio e della Fondazione Cassa di Risparmio. Si ringrazia l'associazione Ad Arte che fornirà le guide professioniste che accompagneranno i gruppi durante le serate. (1/2) Cronaca, Economia Le imprese femminili reggono nonostante la crisi. Domani un workshop di Cna giovedì 25 luglio 2013 L'Emilia Romagna è la regione con il maggior numero di donne ai posti di comando, con il maggior numero di dirigenti e con la maggior rappresentanza politica femminile Nessun declino per le imprese in rosa. A dirlo sono i numeri: 97.846 le imprese dirette da donne in Emilia Romagna, pari al 20,9% del totale imprese registrate al 31 marzo 2013, con una percentuale di crescita negli ultimi 5 anni del + 2,7%. L'Emilia Romagna è l'ottava regione in Italia (con il 6,9%) per numerosità di imprese femminili sul territorio. Gli effetti della crisi si sono fatti sentire anche sulle imprese dirette da donne, che in regione sono si diminuite rispetto al marzo 2012, ma dello 0,1%. Un calo assai ridotto rispetto a quello ben più sensibile delle imprese non femminili che è stato dell'1,4%. C'è stata dunque una sostanziale tenuta delle imprese femminili che dal 2007 in Emilia Romagna sono cresciute di quasi il 3%, compensando in parte, la perdita di oltre 14.000 imprese gestite da imprenditori di genere maschile. Nello stesso periodo, le imprese femminili italiane sono cresciute solo dello 0,1%, segno di come l'Emilia Romagna sia una regione che accresce il potenziale femminile. Da un'analisi RED- Centro Studi Sintesi, emerge come le imprese condotte da donne in Emilia Romagna abbiano contribuito nel 2011 alla creazione del 20,3% del valore aggiunto regionale, pari ad oltre 25 miliardi di euro. Proprio per accrescere la competitività delle imprese in rosa associate sta lavorando CNA Impresa Donna Emilia Romagna, in termini di strategie e strumenti, 25.000 tra titolari di impresa, legali rappresentanti e collaboratrici, che rappresentano il 23,6 degli associati a CNA in Emilia Romagna e che nel 6,6% dei casi sono nate all'estero. La percentuale maggiore delle imprese rosa associate è a Rimini (9,58%); seguono Bologna (7,40%), Modena (6,66%), Parma (6,56%), Reggio Emilia (6,19%), Imola (5,17%), Piacenza (4,71%), Ravenna (4,40%), chiude Ferrara col 4,18%. Di come accrescere la capacità delle imprese femminili di stare sul mercato, si parlerà domani 26 luglio a Ravenna nel corso di un workshop che seguirà l'Assemblea regionale chiamata ad eleggere gli organi dirigenti in carica per i prossimi 4 anni. Ma ci sono anche altri elementi positivi, come attestano i dati CNA. Le imprese femminili associate sono sempre meno marginali e tendono sempre più ad adottare forme giuridiche meglio strutturate. Il 34,10% delle imprese sono Snc ed il 19,91% Srl. Si consolidano le attività, con ormai il 50% delle imprese che ha un'anzianità superiore ai 10 anni, cresce la percentuale di imprenditrici con un'età comprese fra i 30 ed i 49 anni (46,83%), aumentano i casi di collaborazione in rete tra imprese. (2/2) Aumentano inoltre i settori in cui le donne si cimentano, settori innovativi dall'informatica alla ricerca all'ITC, oltreché nei servizi pubblici, sociali e personali. I numeri sono importanti, ma anche le difficoltà di fare impresa. I risultati emersi da un'indagine nazionale effettuata su di un campione di 600 imprenditrici emerge che il 70% delle intervistate concorda sul maggior impegno richiesto alle donne per ottenere gli stessi riconoscimenti professionali degli uomini. Difficoltà che per quasi la metà delle intervistate, diventa discriminazione, avvertita in particolare all'inizio dell'attività imprenditoriale. In Italia non ci sono molte donne nei posti di potere/decisionali, sia a causa di una cultura conservatrice del mondo produttivo ed istituzionale che per le difficoltà di conciliazione lavoro - famiglia. Tuttavia, nonostante le difficoltà ancora esistenti, è l'Emilia Romagna la regione con il maggior numero di donne ai posti di comando, con il maggior numero di dirigenti, e, soprattutto, con la maggior rappresentanza politica femminile. Secondo le elaborazioni Red-Sintesi, il 28,4% degli amministratori comunali (sindaco, assessore, consigliere) in Emilia è di genere femminile (valore Italia 20,3%); il 26,1% a livello provinciale (valore Italia 14,8%) e il 23,8% a livello regionale (valore Italia 14,8%). Ci sono dunque potenzialità notevoli di crescere e competere A conclusione della giornata, alle ore 18 nei Chiostri Biblioteca Oriani in Piazza San Francesco, sarà inaugurata "Women Temporary Store and Trasmission", l'iniziativa promossa da CNA Impresa Donna Emilia Romagna e CNA di Ravenna, che fino al 28 luglio si propone di far conoscere e promuovere le competenze femminili e far conoscere al pubblico le produzioni di 9 imprese femminili della Romagna. Le imprenditrici che hanno aderito all'iniziativa proporranno un' offerta di prodotti artistici di artigianato di alta qualità: mosaici, ceramiche, oggetti in carta e resina, tessuti, bijoux, biancheria, abbigliamento, articoli di arredo e da regalo per bimbi. Queste le aziende partecipanti: • • • • • • • • • AMBLEKODI di Cogo Rosalia CERAMICHE IFIGENIA PAPADOPULU CERAMICHE LAURA SILVAGNI "LA VECCHIA FAENZA" I COLORI DI ALMA IL GUADO IL MOSAICO DI MADDY IL SOGNO DI GUGU LA CONTERIA BIJOUX SIMONA BOIARDI RavennaToday (1/2) C'è la crisi, ma l'imprenditoria femminile tiene e si conferma vitale per l'economia locale Nessun declino per le imprese in rosa. A dirlo sono i numeri: 97.846 le imprese dirette da donne in Emilia Romagna, pari al 20,9% del totale imprese registrate al 31 marzo scorso Redazione25 luglio 2013 Nessun declino per le imprese in rosa. A dirlo sono i numeri: 97.846 le imprese dirette da donne in Emilia Romagna, pari al 20,9% del totale imprese registrate al 31 marzo scorso, con una percentuale di crescita negli ultimi 5 anni del + 2,7%. L’Emilia Romagna è l’ottava regione in Italia (con il 6,9%) per numerosità di imprese femminili sul territorio. Gli effetti della crisi si sono fatti sentire anche sulle imprese dirette da donne, che in regione sono si diminuite rispetto al marzo 2012, ma dello 0,1%. Un calo assai ridotto rispetto a quello ben più sensibile delle imprese non femminili che è stato dell’1,4%. C’è stata dunque una sostanziale tenuta delle imprese femminili che dal 2007 in Emilia Romagna sono cresciute di quasi il 3%, compensando in parte, la perdita di oltre 14.000 imprese gestite da imprenditori di genere maschile. Nello stesso periodo, le imprese femminili italiane sono cresciute solo dello 0,1%, segno di come l’Emilia Romagna sia una regione che accresce il potenziale femminile. Da un’analisi RED- Centro Studi Sintesi, emerge come le imprese condotte da donne in Emilia Romagna abbiano contribuito nel 2011 alla creazione del 20,3% del valore aggiunto regionale, pari ad oltre 25 miliardi di euro. Proprio per accrescere la competitività delle imprese in rosa associate sta lavorando CNA Impresa Donna Emilia Romagna, in termini si strategie e strumenti, 25.000 tra titolari di impresa, legali rappresentanti e collaboratrici, che rappresentano il 23,6 degli associati a CNA in Emilia Romagna e che nel 6,6% dei casi sono nate all’estero. La percentuale maggiore delle imprese rosa associate è a Rimini (9,58%); seguono Bologna (7,40%), Modena (6,66%), Parma (6,56%), Reggio Emilia (6,19%), Imola (5,17%), Piacenza (4,71%), Ravenna (4,40%), chiude Ferrara col 4,18%. (2/2) Di come accrescere la capacità delle imprese femminili di stare sul mercato, si parlerà domani 26 luglio a Ravenna nel corso di un workshop che seguirà l’Assemblea regionale chiamata ad eleggere gli organi dirigenti in carica per i prossimi 4 anni. Ma ci sono anche altri elementi positivi, come attestano i dati CNA. Le imprese femminili associate sono sempre meno marginali e tendono sempre più ad adottare forme giuridiche meglio strutturate. Il 34,10% delle imprese sono Snc ed il 19,91% Srl. Si consolidano le attività, con ormai il 50% delle imprese che ha un’anzianità superiore ai 10 anni, cresce la percentuale di imprenditrici con un’età comprese fra i 30 ed i 49 anni (46,83%), aumentano i casi di collaborazione in rete tra imprese. Aumentano inoltre i settori in cui le donne si cimentano, settori innovativi dall’informatica alla ricerca all’ITC, oltreché nei servizi pubblici, sociali e personali. I numeri sono importanti, ma anche le difficoltà di fare impresa. I risultati emersi da un’indagine nazionale effettuata su di un campione di 600 imprenditrici emerge che il 70% delle intervistate concorda sul maggior impegno richiesto alle donne per ottenere gli stessi riconoscimenti professionali degli uomini. Difficoltà che per quasi la metà delle intervistate, diventa discriminazione, avvertita in particolare all’inizio dell’attività imprenditoriale. In Italia non ci sono molte donne nei posti di potere/decisionali, sia a causa di una cultura conservatrice del mondo produttivo ed istituzionale che per le difficoltà di conciliazione lavoro – famiglia. Tuttavia, nonostante le difficoltà ancora esistenti, è l’Emilia Romagna la regione con il maggior numero di donne ai posti di comando, con il maggior numero di dirigenti, e, soprattutto, con la maggior rappresentanza politica femminile. Secondo le elaborazioni Red-Sintesi, il 28,4% degli amministratori comunali (sindaco, assessore, consigliere) in Emilia è di genere femminile (valore Italia 20,3%); il 26,1% a livello provinciale (valore Italia 14,8%) e il 23,8% a livello regionale (valore Italia 14,8%). Ci sono dunque potenzialità notevoli di crescere e competere A conclusione della giornata, alle ore 18 nei Chiostri Biblioteca Oriani in Piazza San Francesco, sarà inaugurata “Women Temporary Store and Trasmission”, l’iniziativa promossa da CNA Impresa Donna Emilia Romagna e CNA di Ravenna, che fino al 28 luglio si propone di far conoscere e promuovere le competenze femminili e far conoscere al pubblico le produzioni di 9 imprese femminili della Romagna. Le imprenditrici che hanno aderito all’iniziativa proporranno un’ offerta di prodotti artistici di artigianato di alta qualità: mosaici, ceramiche, oggetti in carta e resina, tessuti, bijoux, biancheria, abbigliamento, articoli di arredo e da regalo per bimbi. Queste le aziende partecipanti: AMBLEKODI di Cogo Rosalia CERAMICHE IFIGENIA PAPADOPULU CERAMICHE LAURA SILVAGNI “LA VECCHIA FAENZA” I COLORI DI ALMA IL GUADO IL MOSAICO DI MADDY IL SOGNO DI GUGU LA CONTERIA BIJOUX SIMONA BOIARDI (1/2) Inviato da R3 il Gio, 25/07/2013 - 13:22 Imprese rosa in piazza, domani il workshop Cna "Aziende guidate da donne in crescita negli ultimi 5 anni del + 2,7%" 25 luglio 2013 | Economia & Lavoro | Ravenna | Nessun declino per le imprese in rosa. A dirlo sono i numeri: 97.846 le imprese dirette da donne in Emilia Romagna, pari al 20,9% del totale imprese registrate al 31 marzo 2013, con una percentuale di crescita negli ultimi 5 anni del + 2,7%. L’Emilia Romagna è l’ottava regione in Italia (con il 6,9%) per numerosità di imprese femminili sul territorio. "Gli effetti della crisi - spiega Cna - si sono fatti sentire anche sulle imprese dirette da donne, che in regione sono si diminuite rispetto al marzo 2012, ma dello 0,1%. Un calo assai ridotto rispetto a quello ben più sensibile delle imprese non femminili che è stato dell’1,4%. C’è stata dunque una sostanziale tenuta delle imprese femminili che dal 2007 in Emilia Romagna sono cresciute di quasi il 3%, compensando in parte, la perdita di oltre 14.000 imprese gestite da imprenditori di genere maschile. Nello stesso periodo, le imprese femminili italiane sono cresciute solo dello 0,1%, segno di come l’Emilia Romagna sia una regione che accresce il potenziale femminile. Da un’analisi RED- Centro Studi Sintesi, emerge come le imprese condotte da donne in Emilia Romagna abbiano contribuito nel 2011 alla creazione del 20,3% del valore aggiunto regionale, pari ad oltre 25 miliardi di euro" "Proprio per accrescere la competitività delle imprese in rosa associate sta lavorando CNA Impresa Donna Emilia Romagna, in termini si strategie e strumenti, 25.000 tra titolari di impresa, legali rappresentanti e collaboratrici, che rappresentano il 23,6 degli associati a CNA in Emilia Romagna e che nel 6,6% dei casi sono nate all’estero. La percentuale maggiore delle imprese rosa associate è a Rimini (9,58%); seguono Bologna (7,40%), Modena (6,66%), Parma (6,56%), Reggio Emilia (6,19%), Imola (5,17%), Piacenza (4,71%), Ravenna (4,40%), chiude Ferrara col 4,18%" (2/2) "Di come accrescere la capacità delle imprese femminili di stare sul mercato, si parlerà domani 26 luglio a Ravenna nel corso di un workshop che seguirà l’Assemblea regionale chiamata ad eleggere gli organi dirigenti in carica per i prossimi 4 anni. Ma ci sono anche altri elementi positivi, come attestano i dati CNA. Le imprese femminili associate sono sempre meno marginali e tendono sempre più ad adottare forme giuridiche meglio strutturate. Il 34,10% delle imprese sono Snc ed il 19,91% Srl. Si consolidano le attività, con ormai il 50% delle imprese che ha un’anzianità superiore ai 10 anni, cresce la percentuale di imprenditrici con un’età comprese fra i 30 ed i 49 anni (46,83%), aumentano i casi di collaborazione in rete tra imprese. Aumentano inoltre i settori in cui le donne si cimentano, settori innovativi dall’informatica alla ricerca all’ITC, oltreché nei servizi pubblici, sociali e personali. I numeri sono importanti, ma anche le difficoltà di fare impresa. I risultati emersi da un’indagine nazionale effettuata su di un campione di 600 imprenditrici emerge che il 70% delle intervistate concorda sul maggior impegno richiesto alle donne per ottenere gli stessi riconoscimenti professionali degli uomini. Difficoltà che per quasi la metà delle intervistate, diventa discriminazione, avvertita in particolare all’inizio dell’attività imprenditoriale. In Italia non ci sono molte donne nei posti di potere/decisionali, sia a causa di una cultura conservatrice del mondo produttivo ed istituzionale che per le difficoltà di conciliazione lavoro – famiglia". "Tuttavia, nonostante le difficoltà ancora esistenti, è l’Emilia Romagna la regione con il maggior numero di donne ai posti di comando, con il maggior numero di dirigenti, e, soprattutto, con la maggior rappresentanza politica femminile. Secondo le elaborazioni Red-Sintesi, il 28,4% degli amministratori comunali (sindaco, assessore, consigliere) in Emilia è di genere femminile (valore Italia 20,3%); il 26,1% a livello provinciale (valore Italia 14,8%) e il 23,8% a livello regionale (valore Italia 14,8%). Ci sono dunque potenzialità notevoli di crescere e competere A conclusione della giornata, alle ore 18 nei Chiostri Biblioteca Oriani in Piazza San Francesco, sarà inaugurata “Women Temporary Store and Trasmission”, l’iniziativa promossa da CNA Impresa Donna Emilia Romagna e CNA di Ravenna, che fino al 28 luglio si propone di far conoscere e promuovere le competenze femminili e far conoscere al pubblico le produzioni di 9 imprese femminili della Romagna. Le imprenditrici che hanno aderito all’iniziativa proporranno un’ offerta di prodotti artistici di artigianato di alta qualità: mosaici, ceramiche, oggetti in carta e resina, tessuti, bijoux, biancheria, abbigliamento, articoli di arredo e da regalo per bimbi. Queste le aziende partecipanti: AMBLEKODI di Cogo Rosalia CERAMICHE IFIGENIA PAPADOPULU CERAMICHE LAURA SILVAGNI “LA VECCHIA FAENZA” I COLORI DI ALMA IL GUADO IL MOSAICO DI MADDY IL SOGNO DI GUGU LA CONTERIA BIJOUX SIMONA BOIARDI" Emilia-Romagna - 25/07/2013 Cna, malgrado la crisi funzionano le imprese "rosa" Tiene, malgrado la crisi, l'imprenditoria femminile in Emilia-Romagna. E' quanto emerge da uno studio condotto da Red-Centro Studi Sintesi per la Cna regionale secondo cui, alla fine di marzo, le aziende dirette da donne sono diminuite dello 0,1% rispetto a marzo 2012 contro il calo dell'1,4% delle imprese non femminili. In regione sono 97.846 le aziende rosa con una di crescita negli ultimi 5 anni del 2,7% che ha compensato, in parte, la perdita di oltre 14.000 imprese gestite da uomini. Corriere di Ravenna 26.07.2013 Corriere di Ravenna 26.07.2013 Corriere di Ravenna 26.07.2013 » Cervia - 26/07/2013 Arrivano i nuovi canoni demaniali, balneatori in rivolta "Abbiamo davvero sperato che, così come era stato concordato lo scorso 11 luglio al tavolo del Governo, il decreto "Del Fare" contenesse un provvedimento di moratoria che sospendesse tutte le procedure in corso per coloro che, a causa di canoni demaniali insostenibili relativi alle pertinenze demaniali, si vedono mettere a rischio sia le imprese che il proprio lavoro e quello dei dipendenti". E’ forte la delusione e la rabbia dei Sindacati di categoria CNA Balneatori, S.I.B. – FIPE/Confcommercio, FiIBA - Confesercenti, in quanto speravano di poter tirare un sospiro di sollievo in attesa che, così come era stato anticipato, entro il 31 dicembre 2013 si giungesse all’approvazione di una nuova disciplina , a loro più favorevole, di determinazione dei canoni demaniali. Il problema, che riguarda oltre 250 imprese costituite non solo da stabilimenti balneari, ma anche ristoranti, alberghi, campeggi, ecc., è gravissimo in quanto per molte aziende sono già stati avviati i provvedimenti di decadenza del titolo e quindi si tratta di imprese che, di qui a poco, dovranno chiudere i battenti in quanto non in grado di pagare i nuovi canoni demaniali considerati "spropositati". In queste ore molti imprenditori stanno esprimendo tutta la propria amarezza per l’occasione persa e rinnovano la disperazione di chi rischia di vedere mandare in fumo imprese sino a poco tempo fa solide che davano, e tuttora seppur a fatica danno, occupazione e sviluppo dell’economia territoriale. Peraltro CNA Balneatori, S.I.B. – FIPE/Confcommercio, FiIBA - Confesercenti si sorpresi non poco per le motivazioni addotte che riguardano la mancata copertura economica. Secondo le Organizzazioni sindacali non è necessaria nessuna copertura in quanto si tratta di una moratoria in attesa di trovare, ancora in questo esercizio finanziario, la soluzione normativa. Se è vero che sia il Governo che le Forze politiche condividono la necessità di fare questo provvedimento di moratoria, le Organizzazioni chiedono che non si perda ulteriore tempo e che lo si faccia al Senato, quando sarà chiamato a sua volta ad approvare il decreto "Del Fare", oppure con uno dei tanti provvedimenti economici in corso di approvazione, così da togliere da un rischio letale e immediato tante imprese. I Sindacati di categoria ribadiscono ancora una volta in modo inequivocabile: "non è tollerabile che per inerzia si lascino andare alla distruzione tante imprese e, pertanto, sono fermamente determinati a difendere, con ogni mezzo, il lavoro e l’avvenire di questi colleghi." Sul tema sono intervenuti anche il Senatore Armando Cirillo del PD ed il deputato Sergio Pizzolante i quali hanno sollevato giustamente la necessità di riaprire un confronto con l’ Europa al fine di rilanciare il comparto turistico balenare, che non può essere vincolato da scadenze restrittive quali il 2020, data comunque valutata a rischio per la possibile intromissione dell’UE. “La strategia da mettere in campo è quella valorizzare, sin da subito, il sistema di imprese che già sono sul mercato, permettendo loro di investire e restare competitive, rinnovando la concessione almeno per 30 anni, come avviene in altri paesi dell’Unione Europea” - afferma l’On. Sergio Pizzolante. Dubbi sull’efficacia del Decreto Crescita convertito in Legge del D.L 18 Dicembre 2012, n°179, e sulla scadenza del 2020, espressi anche dal Senatore Armando Cirillo:” C’è qualcosa da rivedere, l’Italia deve puntare sul turismo per rilanciare la ripresa economia, ed il comparto balneare è un asset strategico che non può vivere di incertezze e caos normativo.