news sanitarie dal mondo Marilab Trimestrale di informazione medico-scientifica_anno VII_n. 4_ottobre/dicembre 2013_ distribuzione gratuita PERIODICO DI SALUTE E BENESSERE 4 GRAVIDANZA Come evitare alcuni rischi CARDIOLOGIA L’importanza dello sport ODONTOIATRIA Una scelta di qualità A TU PER TU CON Filippo Magnini “Mens sana in corpore sano” Sommario ottobre/dicembre 2013 Dica 33 - Il personaggio La salute vien mangiando Anno VII - numero 04 - ottobre/dicembre 2013 6 20 Direzione - Redazione Marilab s.r.l. Viale Paolo Orlando, 50/52 [email protected] FILIPPO MAGNINI La sanità italiana? Vincente! di Valeria Bilancioni Bene a sapersi 10 «Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo» 18 Il Sistema Immunitario 22 Sport e salute: un binomio indissolubile 25 Azioni e contraddizioni 28 Una salute vibrante… Diagnosi e terapia 12 Osteoporosi…l’importanza della prevenzione 21 Tonsille e adenoidi: come curarle, quando operarle 24 Anche i più forti...a volte si ammalano! 26 Stop al fumo! 30 Che bruciore allo stomaco! Dieta “perfetta” o dieta centrata sul paziente? Oltre la medicina tradizionale 14 Agopuntura: un sostegno per il parto Political screening 32 Intervista al Sindaco di Roma Ignazio Marino: “Lavorerò per una salute a misura di cittadino” Marilab per il sociale 34 Una grande festa per l’Ostiamare Rubriche Comitato scientifico Luca Marino, Alessandro Colloca, Andrea Fabbri, Federica Razzi, Domenico Alberti Progetto grafico e impaginazione Silvia Celindano - Todi (PG) [email protected] www.intornoalsegno.it Stampa Art&Copy - Roma Marketing e pubblicità c/o Marilab s.r.l. rif. Valentina Ambrosio - tel. 06 56195133 [email protected] Elisa Cellizza - tel. 06 56195133 [email protected] Sito Web Gaia Gentile - tel. 06 56195110 [email protected] 15 Filo diretto 23 Varie&Curiose 29 Infomarilab La riproduzione e la ristampa, anche parziali, di articoli e immagini del giornale sono formalmente vietate senza la debita autorizzazione dell’editore. L’editore è a disposizione di tutti gli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere debita autorizzazione. Foto: Depositphotos, Fotolia Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 423 del 19.10.2005 Finito di stampare nel mese di settembre 2013 VIVENDI è una rivista trimestrale a carattere medico-scientifico edita da: Marilab s.r.l. VIVENDI viene distribuita gratuitamente. Novità salutari 16 Direttore responsabile Luca Marino Odontoiatria a 360° 10 12 24 PER CONTATTARE LA REDAZIONE DI VIVENDI, POTETE INVIARE UNA MAIL AGLI INDIRIZZI: [email protected] [email protected] [email protected] www.vivendionline.it 26 RA ANCO OI PER V DE N A GRA STA! E RICHI PROGRAMMA Prevenzione e Salute Marilab, per i suoi 50 anni di attività, regala ai cittadini un Arcobaleno di Salute. PACCHETTI SALUTE PACCHETTO ROSA (GINECOLOGIA) * - € 275 € 99 - Ecografia transvaginale - Visita senologica - Visita ginecologica con pap-test PACCHETTO ROSSO (CARDIOLOGIA) - € 339 € 129 - Esami ematochimici (emocromo completo con formula leucocitaria e conta piastrine, glicemia, azotemia, creatininemia, uricemia, sodio, potassio, colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi, GOT, GPT, esame completo delle urine). - Ecocardiogramma color doppler - Visita cardiologica con elettrocardiogramma di base PACCHETTO VIOLA (ANGIOLOGIA) - € 295 € 119 - Ecocolordoppler dei vasi epiaortici - Ecocolordoppler venoso e arterioso degli arti inferiori - Visita angiologica PACCHETTO BLU (UROLOGIA) - € 311 € 119 - Esami ematochimici (Antigene Prostatico Specifico - PSA e PSA libero) - Uroflussimetria - Ecografia renale, vescicale e prostatica sovrapubica - Visita urologica PACCHETTO VERDE (OSTEOPATIA) ** - € 160 € 39 CHECK-UP PREVENZIONE In occasione del suo 50° compleanno, infatti, desidera ringraziare i clienti che hanno affidato la propria salute al Gruppo con un pensiero speciale. A salvaguardia della salute di tutti, Marilab e il suo team di professionisti sono lieti di presentare i “programmi” finalizzati alla prevenzione e alla diagnosi di eventuali patologie. PREVENZIONE DONNA - € 866 € 499 - Esami ematochimici (emocromo completo con formula leucocitaria e conta piastrine, glicemia, azotemia, uricemia, creatininemia, GOT, GPT, YGT, colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi, protidogramma con protidemia totale, VES, HBs Ag, HCV Ab, omocisteinemia, esame completo delle urine). - Rx torace - Spirometria - Ecografia addome superiore e inferiore - Visita cardiologica con elettrocardiogramma di base - Visita senologica - Visita ginecologica con pap-test - Visita internistica e relazione conclusiva del check-up PREVENZIONE DONNA OVER 40 - € 1.237 € 649 - Esami ematochimici (emocromo completo con formula leucocitaria e conta piastrine, glicemia, azotemia, uricemia, creatininemia, GOT, GPT, YGT, colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi, protidogramma con protidemia totale, VES, HBs Ag, HCV Ab, omocisteinemia, FT3, FT4, TSH, ricerca sangue occulto nelle feci su 3 campioni, esame completo delle urine). - Rx torace - Spirometria - Ecografia addome superiore e inferiore - Ecografia mammaria - Mammografia bilaterale - Ecocolordoppler dei vasi epiaortici - Visita cardiologica con elettrocardiogramma di base - Visita senologica - Visita ginecologica con pap-test - Visita internistica e relazione conclusiva del check-up PREVENZIONE UOMO - € 676 € 379 - Esami ematochimici (emocromo completo con formula leucocitaria e conta piastrine, glicemia, azotemia, uricemia, creatininemia, GOT, GPT, YGT, colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi, protidogramma con protidemia totale, VES, HBs Ag, HCV Ab, omocisteinemia, esame completo delle urine). - Esame baropodometrico - Valutazione osteopatica - Valutazione posturale - Trattamento osteopatico mirato - Rx torace - Spirometria - Ecografia addome superiore e inferiore - Visita cardiologica con elettrocardiogramma di base - Visita internistica e relazione conclusiva del check-up PACCHETTO BIANCO (OSTEOPOROSI) *** - € 406 € 149 PREVENZIONE UOMO OVER 40 - € 935 € 529 - Esami ematochimici (emocromo completo con formula leucocitaria e conta piastrine, calcemia, calcio urinario, fosfatemia, fosforo urinario, osteocalcina, vitamina D3). - M.O.C. (metodica DEXA) lombare - M.O.C. (metodica DEXA) femorale - Visita endocrinologica per studio metabolismo osseo * Il Pacchetto Rosa non è valido per donne in gravidanza. ** Il Pacchetto Verde non si esegue presso la sede di Acilia. *** Il Pacchetto Bianco non si esegue presso la sede Gamma di Roma. - Esami ematochimici (emocromo completo con formula leucocitaria e conta piastrine, glicemia, azotemia, uricemia, creatininemia, GOT, GPT, YGT, colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi, protidogramma con protidemia totale, VES, HBs Ag, HCV Ab, omocisteinemia, Antigene Prostatico Specifico - PSA, ricerca sangue occulto nelle feci su 3 campioni, esame completo delle urine). - Rx torace - Spirometria - Ecografia addome superiore e inferiore - Ecocolordoppler dei vasi epiaortici - Visita cardiologica con elettrocardiogramma di base - Visita urologica - Visita internistica e relazione conclusiva del check-up I Check-Up Prevenzione si eseguono solo presso il Marilab Center di Ostia e la sede Caffaro di Roma. DA 50 ANNI AL SERVIZIO DELLA VOSTRA SALUTE Colora la tua salute con La promozione è valida presso il Marilab Center di Ostia e i centri di Acilia e Roma fino al 20 Dicembre 2013. Promozione soggetta a disponibilità. È necessario prenotare con anticipo rispetto alla data di effettuazione degli accertamenti. Il paziente può usufruire di ogni singolo Pacchetto Salute una sola volta. Editoriale a cura di Luca Marino Fine delle vacanze estive, temperature più basse, rientro a scuola e a lavoro…ahimè, è arrivato l’autunno! Trovarsi davanti un intero anno da affrontare, per la maggior parte delle persone, a ritmo serrato sicuramente è impegnativo, ma l’importante è fare il pieno di energia e prevenire possibili stati di malessere. E quale modo migliore per prendersi cura di se stessi se non praticare attività sportiva? In questo numero di Vivendi abbiamo scelto di dare particolare rilevanza allo sport, a partire dal testimonial d’eccezione, il campione di nuoto Filippo Magnini, che sposa il motto “Mens sana in corpore sano” e che ha fatto dello sport la sua vita. Tuttavia, senza arrivare ai livelli agonistici, lo sport è assolutamente fondamentale nel quotidiano per evitare, in generale, i rischi connessi ad uno stile di vita sedentario tipico dei nostri tempi, dal quale ci mette in guardia il Dott. Di Florio, cardiologo, e prevenire la comparsa o l’aggravamento di diverse patologie, come l’osteoporosi, di cui parlano il Prof. De Martino e la Dott.ssa Chiossi. Un concetto ampio quello di prevenzione, che viene toccato da vari articoli dei nostri specialisti: il Dott. Frusciante illustra come le malattie dei muscoli possano colpire anche i più forti, il Dott. Mirarchi avverte sulle conseguenze negative del fumo e il Dott. Bellocchi consiglia di affrontare eventuali problemi legati alle tonsille fin dall’età pediatrica. Un aspetto della prevenzione da tenere sotto controllo è, senza dubbio, quello legato alle abitudini alimentari: una dieta equilibrata e corretta può difenderci, ad esempio, dal fastidioso bruciore allo stomaco, fenomeno da cui è affetto un terzo della popolazione italiana, come indicato dal Dott. Di Camillo. Un interessante articolo del counselor Della Rocca sulle intolleranze alimentari, argomento particolarmente attuale, chiarisce i dubbi sulla differenza con le allergie e fornisce consigli utili per capire cosa sono e come intervenire. Il test per le intolleranze è solo uno dei tanti servizi offerti dal Gruppo Marilab che vogliamo farvi conoscere: dal reparto di odontoiatria, che si serve di personale specializzato e tecniche all’avanguardia, alle analisi per rintracciare la Legionella, che può portare alla polmonite acuta, fino ad arrivare al test PrenatalSAFE® per diagnosticare problemi al feto tramite un semplice prelievo dal sangue materno. Non mancano la consueta rubrica di Medicina Integrata, con la Dott.ssa Cuozzo che si occupa di agopuntura in gravidanza, e il contributo del Prof. Colloca che prosegue l’argomento iniziato la scorsa volta relativo al Sistema Immunitario. Un numero che spazia tra tanti ambiti diversi e che speriamo vi aiuti ad affrontare la stagione autunnale con qualche buona indicazione in più! DICA 33 - IL PERSONAGGIO Parola di Filippo Magnini, campione di nuoto e testimonial d’eccezione per Vivendi VIVENDI 6 La sanità italiana? Vincente! “Abbiamo i medici migliori anche se sui giornali fanno più notizia i casi negativi” N uovo testimonial d’eccezione per Vivendi che torna a dedicarsi all’universo maschile con un campione del nuoto, vivace personaggio televisivo, neo imprenditore e volto di campagne benefiche. Stiamo parlando di Filippo Magnini, Filo per gli amici, un vulcano di energia impegnato anche nel sociale con l’Associazione Italiana contro le leucemie linfomi e mieloma e con la Fondazione Laureus, dedicata a risolvere situazioni di disagio giovanile attraverso attività sportive e percorsi di sostegno educativo e psicologico. Uno che, parlando di salute, si definisce un tipo “equilibrato”. In che senso? Mi piace mantenermi in forma, sentirmi pieno di energie con le quali affrontare le giornate. Diciamo, quindi, che ci sto abbastanza attento, ma non al punto di rendere il mio rapporto con la salute un rapporto maniacale. Come sportivo quanti e quali controlli sei abituato a fare durante l’anno? La visita medico sportiva è un caposaldo, poi ovviamente anche controlli fisici riguardanti il peso e la prestazione, con scrupolosi controlli cardiologici, sono all’ordine del giorno. Infine, sono sottoposto a numerosi test antidoping durante la stagione. di Valeria Bilancioni Secondo te quale impatto ha il nuoto sulla salute delle persone? Il nuoto è da sempre considerato uno dei migliori sport da far praticare a bambini e adolescenti, credo che questo sia più che un ottimo biglietto da visita. Inoltre, l’attrito dell’acqua favorisce la riabilitazione di chi ha subito infortuni e la sollecitazione dei muscoli di chi non è più abituato a fare sport. Questi sono alcuni dei motivi per cui il nuoto è considerato un’attività da poter praticare da 1 a 90 anni. La corretta alimentazione è senza dubbio una fonte di benessere. Qual è la tua dieta tipo? Di sicuro non bisogna mai prescindere dai In ogni caso preferisci la sanità pubblica o quella privata? Credo che la sanità italiana, nonostante le brutte notizie che ogni tanto si sentono, sia una delle migliori al mondo in quanto ricca di alcuni tra i maggiori esperti mondiali; purtroppo, però, spesso fa più notizia qualcosa di negativo e, di conseguenza, se ne sente parlare maggiormente in quest’ottica. Ti è già capitato di fare da testimonial di salute e benessere. Come definiresti la tua esperienza e quale pensi possa essere il ruolo di un campione come te in iniziative del genere? Molto positiva, capita spesso di scoprire l’importanza di tanti particolari riguardanti la salute ai quali prima non si prestava la giusta attenzione. Alle volte è incredibile quanti benefici fisici si possono ottenere cambiando anche solo piccole abitudini o semplicemente riscoprendole. Credo che un campione dello sport abbia una grande responsabilità in quanto gode di una riconoscibilità diversa rispetto ad un comune sportivo. È importante che tutti i giovani che si affacciano allo sport comprendano l’importanza di un ambiente sano e che la competizione è giusta solo quando non comporta rischi per la propria salute. Per concludere, un tuo motto per salutare i lettori di Vivendi. Forse sono poco originale, ma credo che il motto “Mens sana in corpore sano” sia estremamente azzeccato. Appartiene al poeta Giovenale e, nonostante sia stato scritto secoli fa, trovo che sia ancora di un’attualità incredibile. 7 VIVENDI Ti è mai capitato di avere a che fare con gli ospedali? Per fortuna poco...mi sono rotto il piede nel 2011. Esperienza breve ma intensa. Più sto lontano dagli ospedali, meglio è. DICA 33 - IL PERSONAGGIO tre pasti giornalieri, come minimo. Mangio un po’ di tutto, la classica dieta mediterranea...anche se il vizio della maionese non riesco proprio a togliermelo! DICA 33 - IL PERSONAGGIO Non solo sport nel futuro di Filo VIVENDI 8 Definirlo solo uno sportivo sarebbe riduttivo. Vero è che Filippo Magnini, classe 1982, originario di Pesaro, prima di diventare un campione del nuoto si è divertito a praticare ogni tipo di sport: dal pattinaggio al basket, dal tennis all’amatissimo calcio. Oggi, che ha da poco superato i trenta, Filo ha all’attivo almeno una conduzione tv di successo – è stato l’inviato di Simona Ventura per “L’isola dei famosi” – e ha inaugurato il suo brand in accordo con HEAD: una linea sportiva dedicata al nuoto e già sul mercato con occhialini, cuffia e costumi. Sicuri di ritrovarlo presto in vasca, ma anche in primo piano con nuovi progetti legati al suo brand, ripercorriamo in breve le tappe più significative della sua carriera agonistica. Nel 2004 “Superpippo” vince il suo primo titolo europeo a Madrid e partecipa alle Olimpiadi di Atene, dove conquista una storica medaglia di bronzo con la staffetta italiana 4x200 m stile libero, cui farà seguito la nomina di Cavaliere della Repubblica da parte del Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi. A Montreal, nel 2005, conquista il prestigioso titolo di campione del mondo nella gara dei 100 stile libero, la “gara regina” che lo consacra definitivamente tra i grandi di tutti i tempi. La sua prestazione è di assoluto valore tecnico e mediatico: il primo oro nei 100 stile libero nella storia del nuoto italiano, con un formidabile 48”12 (all’epoca secondo tempo mondiale all-time). Nel 2006 Filippo vince nuovamente il titolo europeo a Budapest nei 100 stile libero, confermandosi specialista della distanza. Nel 2007, a Melbourne, vince per la seconda volta consecutiva il titolo mondiale, impresa riuscita solamente all’americano Biondi e al mitico Popov. Grazie a questa vittoria gli viene assegnato dalla Len il titolo di “atleta dell’anno 2007” e riceve dal CONI il Diploma d’onore. Filippo ha, inoltre, disputato numerose competizioni europee e mondiali indoor, arricchendo il proprio palmares che oggi vanta ben 34 medaglie internazionali. Costumi con taglio personalizzato e cura del dettaglio, occhialini Tiger Race realizzati con la tecnologia bi-silicone, cuffie in silicone con forma tridimensionale. DICA 33 - IL PERSONAGGIO glossario VIVENDI 9 DOPING: in italiano dopaggio, è l’uso (o abuso) di sostanze o medicinali con lo scopo di aumentare artificialmente il rendimento fisico e le prestazioni dell’atleta. II ricorso al doping è un’infrazione sia all’etica dello sport, sia a quella della scienza medica. I regolamenti sportivi vietano il doping, specificando esattamente le tipologie e le dosi dei farmaci consentiti, e mettono per iscritto l’obbligo per gli atleti di sottoporsi ai controlli antidoping, che si effettuano mediante l’analisi delle urine e, in alcuni casi, anche del sangue (controlli incrociati). Gli atleti che risultano positivi alle analisi vengono squalificati per un periodo più o meno lungo e, nei casi di recidiva, si può arrivare alla squalifica a vita. Il Comitato Olimpico Internazionale (COI) ha istituto un’apposita agenzia, la WADA, che si occupa della lotta al doping. Negli ultimi anni, in Italia e in altri paesi, il doping è diventato un reato, sotto la fattispecie della frode sportiva. È del 14 dicembre 2000 la legge n. 376 “Disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping” che consente un’individuazione più precisa del fenomeno e permette di colpire più efficacemente una pratica che in precedenza era sanzionabile solo sul piano sportivo. È punibile sia l’atleta che fa uso di sostanze dopanti, sia il medico che le prescrive o somministra, sia, ancora, chi fa commercio dei farmaci vietati. glossario BENE A SAPERSI «Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo» (Ippocrate) VIVENDI 10 Le intolleranze alimentari: cosa sono e come si manifestano I l problema delle intolleranze è ancora oggi del tutto sottovalutato o, per meglio dire, c’è molta confusione in merito. Da circa tre anni, proprio per far chiarezza su questo argomento, la Società Statunitense di Allergologia ha classificato le intolleranze alimentari facendole rientrare in quella classe di patologie indicate come reazioni avverse agli alimenti: si parla di intolleranze alimentari quando l’alimento ingerito non viene riconosciuto in quanto tale dal nostro organismo e si scatena, di conseguenza, una battaglia che ne impedisce la digestione alterando l’attività intestinale. Non vi è la produzione di anticorpi IgE come nel caso delle allergie, quindi, le reazioni non sono immediate, ma croniche. I disturbi, infatti, non sono in diretta relazione con l’assunzione dell’alimento, ma si possono verificare a distanza di tempo, fino a 72 ore dopo. Rispetto all’allergia, l’intolleranza è un nemico incognito e subdolo poiché non provoca una reazione evidente, ma intossica l’organismo intasandolo di svariati tipi di scorie più o meno tossiche e limitandone la capacità di smaltimento. Questa situazione provoca delle reazioni di disagio metabolico e funzionale ad effetto ritardato e protratto nel tempo, proporzionate alla quantità di alimento ingerito e intensificate dalla reiterata assunzione. Le intolleranze possono nuocere a tutti gli apparati organici e peggiorare eventuali allergie presenti o causarne di nuove. Nell’ambito delle intolleranze alimentari rientrano anche dei veri e propri disagi neuropsichici, in notevole aumento negli ultimi tempi, tanto che negli Stati Uniti e Massimiliano Della Rocca Naturopata, Counselor Psicosomatico in Gran Bretagna si è costituita un’associazione di psichiatri convinti che depressioni, disturbi neurovegetativi e del comportamento derivino dall’inquinamento chimico, biochimico e dalle intolleranze alimentari. Queste causano un blocco funzionale a livello dell’intestino: lo sminuzzamento del cibo avviene in forme diverse (perché non riconosciuto) e i prodotti costituiscono delle scorie che vanno a far parte del tessuto connettivo. Quest’ultimo si comporta come una vera e propria spugna metabolica, un’autentica pattumiera che di giorno immagazzina l’eccedenza di residui provenienti dal catabolismo (sostanze tossiche assunte con l’alimentazione o prodotte da errori alimentari o da mutazione anomala della flora batterica e così via) per eliminarli durante la notte passando dalla fase In effetti, le tossine che si formano durante i processi di intolleranze alimentari spesso hanno un “organo bersaglio” specifico per ognuno di noi. Probabilmente, questo è dovuto al fatto che tutti gli individui possono presentare una parte del corpo più debole rispetto alle altre e, quindi, più facile da aggredire per predisposizione genetica o, forse, per traumi di vario genere subiti nel corso della vita. Di solito, poi, la persona intollerante può presentare una serie di sintomi quali astenia ricorrente e non alleviata da riposo, alitosi (importante se si presenta al mattino), afte orali, palpitazioni cardiache (rilevanti se insorgono dopo i pasti), alternanza di peso senza apparenti squilibri nutrizionali, aerofagia, meteorismo, difficoltà digestive, edemi (in particolare quelli del mattino a carico degli arti inferiori o superiori), torpore mentale (specialmente dopo i pasti), ipersudorazione non per attività fisica, prurito senza causa apparente, crampi agli arti inferiori (importanti quelli notturni). In presenza di questi sintomi accessori, spesso ricorrenti o in forma ciclica o se si è sofferenti di una delle patologie sopraelencate, si può ben ipotizzare una causa da intolleranza alimentare. Presso i Centri Marilab è possibile effettuare il test per le Intolleranze Alimentari BENE A SAPERSI gel alla fase solida. Quando l’attività del tessuto connettivo viene inficiata ne conseguono autointossicazione, malnutrizione, senescenza e morte delle cellule. Per riequilibrare tale situazione è necessario, in primo luogo, liberare l’organismo dalle intossicazioni attraverso un accurato drenaggio. Il meccanismo che causa lo scatenarsi delle intolleranze alimentari si deve ricercare nell’alterata reazione del Sistema Immunitario che riconosce alcuni alimenti come dannosi ed estranei. Il fenomeno può essere accompagnato da disturbi come assuefazione, dipendenza e relativa astinenza in caso di sospensione. In particolare, l’assuefazione e l’astinenza possono essere ben spiegate dalle teorie di Selye sullo stress. Infatti, la persona, pur mangiando l’alimento intollerato potrebbe in apparenza star bene, anzi a volte potrebbe addirittura avvertirne la necessità; questo si verifica perché ogni qual volta l’organismo riconosce l’alimento come dannoso innesca un processo difensivo che implica la liberazione di ormoni cortico-surrenali con effetti lenitivi antinfiammatori. Il processo andrà avanti fin tanto che le difese organiche saranno in grado di far fronte all’aggressione. Quello che ancora viene raramente preso in considerazione è il fatto che le intolleranze alimentari possano provocare in modo diretto o indiretto alterazioni a carico di qualsiasi organo, apparato o sistema. Questo è anche uno dei principali motivi per cui è difficile studiare il fenomeno. ? 11 VIVENDI Si parla di intolleranze alimentari quando l’alimento ingerito non viene riconosciuto in quanto tale dal nostro organismo e si scatena, di conseguenza, una battaglia che ne impedisce la digestione alterando l’attività intestinale DIAGNOSI E TERAPIA Intervenire sulle malattie delle ossa per rallentarne lo sviluppo VIVENDI 12 Osteoporosi… l’importanza della prevenzione I l termine osteoporosi, letteralmente “porosità dell’osso”, indica un ridotto contenuto minerale che rende l’osso fragile per indebolimento della sua struttura interna. La definizione ufficiale secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), è: “malattia scheletrica sistemica caratterizzata da bassa massa ossea e da alterazioni dell’architettura dell’osso, che portano a un aumentato rischio di fratture”. La massima mineralizzazione dell’osso, detta picco di massa ossea, si completa tra i 25 e i 30 anni ed è fondamentale per il patrimonio osseo di un individuo; essa varia in base a sesso, razza e stile di vita. L’osso è un tessuto “vivo”, la cui architet- tura è in costante rinnovamento; si ha, infatti, un continuo riassorbimento di “osso vecchio” che viene sostituito da “osso nuovo” grazie all’azione di cellule specializzate. Questo ciclo viene detto rimodellamento o turnover osseo. In condizioni normali i due processi sono in equilibrio mentre, in caso di osteoporosi, è presente uno spostamento verso il riassorbimento che comporta un peggioramento della qualità e della resistenza ossee alle sollecitazioni meccaniche. L’osteoporosi è dovuta a quei numerosi fattori in grado di alterare l’equilibrio o la disponibilità di sali minerali che possono comportare un indebolimento e una diminuzione della densità minerale dell’osso. Prof. Massimo U. De Martino Endocrinologo e andrologo Ricercatore presso il Dipartimento di Farmacia dell’Università di Salerno Dott.ssa Maria Rosaria Chiossi Endocrinologa Le forme più comuni di osteoporosi sono l’osteoporosi post-menopausale, causata dalla riduzione di estrogeni, e l’osteoporosi senile, causata soprattutto da un deficit di vitamina D (anche per minore esposizione ai raggi solari) e da ridotto assorbimento intestinale di calcio. Altre forme di osteoporosi, definite secondarie, possono essere conseguenti a: patologie endocrino-metaboliche (ipertiroidismo, iperparatiroidismo, ipogonadismo, diabete), patologie intestinali (celiachia, morbo di Crohn, ecc.) e renali (insufficienza renale), terapie prolungate con cortico- 13 VIVENDI sonici o eparina, malattie congenite (fibrosi cistica, distrofia muscolare, ecc.), disturbi del comportamento alimentare (anoressia nervosa). I fattori di rischio per l’osteoporosi sono molti, alcuni non modificabili (età, sesso, razza), molti altri invece modificabili attraverso un preciso stile di vita. Agire sui fattori di rischio modificabili significa introdurre un’adeguata quantità di calcio e vitamina D con la dieta, eseguire una regolare e costante attività fisica, astenersi dall’abitudine del fumo e ridurre l’assunzione di alcolici. Una buona introduzione alimentare di calcio e vitamina D si ottiene mediante un’alimentazione sana ed equilibrata in cui siano presenti latte, latticini, verdure (spinaci, indivia, rucola), agrumi, legumi, uova e pesce. Laddove non sia possibile modificare lo stile alimentare (vegetariani, vegani, soggetti con allergie o intolleranze alimentari) è possibile utilizzare supplementi di calcio e vitamina D. Anche l’esposizione alla luce solare è utile per aumentare la produzione di vitamina D a livello cutaneo. L’attività fisica è uno stimolo fondamentale per il rimodellamento osseo, gli esercizi utili per mantenere la robustezza e la resistenza dell’osso sono quelli eseguiti sotto l’azione della forza di gravità, ovvero qualsiasi attività fisica sotto carico (camminata, corsa, aerobica, yoga, pilates); proprio per tale motivo, non è invece consigliato il nuoto. Un’attività fisica regolare e costante, oltre a rappresentare una prevenzione ottimale, può essere considerata una vera e propria terapia per le patologie metaboliche e per l’osteoporosi. La diagnosi di osteoporosi si basa sulla misurazione della densità minerale ossea in alcuni punti specifici dello scheletro, come ad esempio il femore non dominante e la colonna lombare, attraverso la mineralometria ossea computerizzata (MOC) eseguita con la DEXA che rappresenta la metodica più accurata o “gold standard”. L’approccio terapeutico prevede, oltre all’utilizzo di farmaci specifici per rimineralizzare l’osso (bifosfonati, ranelato di stronzio, paratormone ricombinante), anche una terapia integrativa con calcio e vitamina D (dopo adeguato controllo ematochimico) e la divulgazione di consigli alimentari e sullo stile di vita necessari per aumentare l’efficacia delle terapie farmacologiche. Purtroppo, al momento non esiste una cura risolutiva dell’osteoporosi, nessun farmaco è attualmente in grado di risolvere completamente il problema, ma le terapie, spesso di lunga durata, possono rallentare o arrestare la progressione della malattia o consentire di recuperare parzialmente la perdita di massa ossea. La prevenzione rappresenta, quindi, uno strumento di straordinaria importanza. DIAGNOSI E TERAPIA Agire sui fattori di rischio modificabili significa introdurre un’adeguata quantità di calcio e vitamina D con la dieta, eseguire una regolare e costante attività fisica, astenersi dall’abitudine del fumo e ridurre l’assunzione di alcolici Presso i centri Marilab di Ostia (Viale A. Zambrini), Roma (Via Caffaro) e Acilia è possibile effettuare la MOC con metodica DEXA che consiste nel far attraversare l’osso da un fascio di raggi X a doppia energia, assicurando una diagnosi estremamente precisa. Inoltre, la dose di radiazione utilizzata è bassissima rispetto ad una normale radiografia o ad una TAC, pertanto l’esame può essere ripetuto nel tempo. Per informazioni rivolgersi al personale di accettazione o chiamare il numero 06 561951. OLTRE LA MEDICINA TRADIZIONALE VIVENDI 14 Agopuntura: un sostegno per il parto Come evitare i rischi del parto podalico con la moxibustione L a presentazione podalica (feto con i glutei o i piedi rivolti verso il canale del parto) si verifica nel 3-4% dei casi e rappresenta un problema ostetrico di notevole importanza in quanto comporta un più alto rischio per il nascituro rispetto alla “presentazione di vertice” (feto pronto a nascere “di testa”). Nel 1985 l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomandava di non eseguire più di 1 parto cesareo su 7 (15%): questo era il valore individuato come limite a garanzia del massimo beneficio per la salute di mamme e bambini. Nel nostro Paese il ricorso al parto cesareo è, a livello percentuale, il più alto di tutta Europa ed è in continuo aumento: dall’11% del 1980 al 38% del 2009, superando di gran lunga i valori registrati negli altri Paesi europei che si attestano intorno al 20-25%. Il dato italiano, inoltre, è alquanto disomogeneo: più bassa la percentuale di tagli cesarei nelle regioni del Centro Nord (22% circa in Val d’Aosta e 24% circa in Toscana e Friuli) rispetto a quella del Centro Sud (42% circa nel Lazio e più del 60% in Campania)*. * Attualmente non sono disponibili dati più aggiornati Infine, percentuali più elevate di tagli cesarei vengono registrate nelle case di cura private rispetto agli ospedali pubblici e nelle strutture che assistono un basso numero di parti annui. L’uso dell’agopuntura, nello specifico della moxibustione, per correggere la presentazione podalica sta destando molto interesse. La tecnica consiste nel riscaldamento con il sigaro di moxa del punto Zhiyin su entrambi i piedi per 15 minuti, una volta al giorno per 10 giorni. Si inizia con soli 5 giorni di trattamento e si attende qualche giorno monitorando la posizione del feto; se questa non si è corretta, è necessario proseguire per altri 5 giorni. Molti studi di ricerca sulla moxibustione, effettuati sia in Cina che in Italia, hanno mostrato un indice di successo dal 60 al 90% e che la trentaquattresima settimana di gestazione è il momento ottimale per ottenere un’alta percentuale di esito positivo, fermo restando che la tecnica può essere applicata nelle altre settimane a seconda della paziente. Il meccanismo d’azione consiste in modificazioni ormonali che comportano un Dott.ssa Stefania Cuozzo Reumatologa, specialista in Omeopatia, Medicina Tradizionale Cinese e Agopuntura aumento della contrattilità uterina, stimolando la motilità fetale e un più facile capovolgimento del feto. Questo incremento della motilità è uno degli effetti più immediati della moxibustione, viene percepito da quasi tutte le donne durante la seconda metà dei 15 minuti di trattamento e persiste anche dopo la stimolazione. Vista la semplicità e la sicurezza della tecnica, il medico può istruire il partner per continuare il trattamento a casa, effettuando la pausa e tenendo sotto controllo la situazione con un’ecografia prima di riprendere il trattamento. LA NOSTRA ÉQUIPE Dott.ssa Manuela Coscia Idrocolonterapia e Shiatsu • Idrocolonterapia • Trattamento Ohashiatsu • Linfodrenaggio energetico • Terapia cranio-sacrale biodinamica Dott.ssa Stefania Cuozzo Omeopatia, Medicina Tradizionale Cinese e Agopuntura • Visita omeopatica e di Medicina Tradizionale Cinese • Agopuntura • Moxibustione • Auricoloterapia • Coppettazione • Scalpopuntura e Addominopuntura • Mesoterapia omeopatica estetica ed antalgica Dott.ssa Federica Razzi Nutrizione e Nutriceutica • Dietoterapia clinica • Misurazione del Metabolismo Basale (Calorimetria Indiretta) • Terapia cognitivo-comportamentale e problemi del peso • Nutriceutica per un sano invecchiamento (Anti-Aging e Wellness) • Floriterapia (Fiori di Bach e Californiani) • Anamnesi corporea (DEXA, Calorimetria Indiretta, Antropometria) e valutazione parametri bio-umorali • Intolleranze Alimentari e Reintegrazioni A grande richiesta… ancora regali per voi! Cari lettori, come avrete notato in apertura di questo numero di Vivendi, vi proponiamo nuovamente l’iniziativa “Programma Prevenzione e Salute”, promossa in occasione del cinquantesimo anniversario del Gruppo Marilab. Pochi mesi fa abbiamo, infatti, voluto festeggiare il nostro compleanno regalando a voi un Arcobaleno di Salute per ringraziarvi dell’appoggio che ci avete dato in tutti questi anni in cui il nostro obiettivo è sempre stato la salvaguardia della vostra salute, cercando di offrire sostegno anche a tutti i pazienti in difficoltà. Per noi è motivo di grande soddisfazione il successo di questa promozione e le richieste di prolungamento che abbiamo ricevuto poiché significa essere riusciti a trasmettervi l’importanza del concetto di prevenzione, da sempre al centro della nostra attività…è un piacere notare come l’impegno che da tanti anni mettiamo nel nostro lavoro venga da voi apprezzato. Ciò che vi proponiamo è, dunque, un’ampia offerta di pacchetti specifici e check-up completi, rivolti sia a uomini che a donne, a prezzi più che vantaggiosi. Inoltre, abbiamo deciso di estendere la promozione, inizialmente circoscritta alla zona di Ostia, anche ai centri di Roma e Acilia per incrementare ulteriormente il nostro legame con il territorio. Spero vivamente che la nostra offerta vi soddisfi per la seconda volta e che possa costituire un aiuto concreto in un momento per molti difficile! Con affetto, Daniele Marino Per contattare Daniele Marino si prega di inviare una e-mail a [email protected] o un fax allo 06 56195182 15 VIVENDI Dott.ssa Francesca Castro Psicologia e Psicoterapia • Cura dei disturbi del comportamento alimentare, d’ansia e dell’umore • Psicoterapia sistemico-relazionale • Esperta in psicologia giuridica FILO DIRETTO Dott. Ezio Agnifili Fisioterapia ed Osteopatia • Diagnosi e trattamenti (tecniche) manuali, funzionali, strutturali, cranio-sacrali, viscerali • Medicina dello Sport • Riabilitazione NOVITÀ SALUTARI ODONTOIATRIA A VIVENDI 16 A chi rivolgersi per preservare la salute dei nostri denti ‘ L odontoiatria oggi ha come obiettivo principale la salute del paziente. L’odontoiatria moderna è in continua evoluzione: le innovazioni tecnologiche, i nuovi materiali e la ricerca hanno giocato un ruolo importante nell’ottenimento di questi risultati. La figura del dentista, nell’immaginario collettivo, si sta lentamente modificando. Ad oggi, è raro che i pazienti si affidino ad un tuttologo piuttosto che a un odontoiatra specializzato in un determinato campo. Nel Centro Marilab di Roma eseguiamo prestazioni odontoiatriche di alta qualità che coprono tutte le branche dell’odontoiatria: la prevenzione, l’igiene orale, la radiologia (ortopanoramica e telecranio), la conservativa, l’endodonzia, l’odontoiatria pediatrica, l’odontoiatria cosmetica (sbiancamento dentale), la chirurgia orale, l’implantologia, la parodontologia, la protesi dentaria fissa, rimovibile, metal free, in ceramica integrale e in ossido di zirconio, l’ortodonzia fissa e mobile, Invisalign®. Il termine odontoiatria conservativa definisce l’insieme di cure dentarie necessarie all’eliminazione della carie, pulizia e disinfezione della cavità residua seguite dalla ricostruzione della sostanza dentale perduta tramite otturazioni estetiche. Essa mira ad essere minimamente invasiva. Oggi, mediante i restauri diretti o indiretti (intarsi in ceramica o in composito), è possibile ottenere eccellenti risultati estetici e funzionali eseguendo cavità minimali grazie alle proprietà adesive di questi materiali. L’endodonzia è la scienza che ha per oggetto i tessuti interni del dente, le patologie e i trattamenti ad essi correlati. Il trattamento endodontico si rende necessario quando la polpa del dente si infiamma o si infiltra a causa di una carie profonda, per un trauma che ha provocato una frattura o per una necrosi legata a traumi chimici o fisici durante l’alimentazione. L’endodonzia ha lo scopo di conservare i denti che hanno ricevuto un danno alla loro struttura. Nel corso degli ultimi anni essa ha compiuto importanti progressi che hanno reso i trattamenti meno traumatici per i pazienti e più efficienti. Grazie all’introduzione degli strumenti rotanti nichel-titanio è possibile ottenere ottimi risultati con notevole riduzione dei tempi operativi. Anche l’aumento dell’efficacia antisettica delle tecniche di detersione canalare consente di evitare la medicazione intermedia potendo con- Dott.ssa Raffaella Pesce Odontoiatra cludere il trattamento in un’unica seduta. Il ritrattamento ortogrado di un fallimento endodontico non è comune nella pratica di un dentista generico. Un ritrattamento complesso richiede necessariamente l’uso del microscopio e di strumenti ad ultrasuoni, nonché la capacità di far fronte a una vasta gamma di danni iatrogeni come la riparazione di perforazioni, la rimozione di strumenti fratturati, l’eliminazione di gradini o di false strade. La predicibilità del successo del ritrattamento endodontico è strettamente correlata alla situazione di partenza sulla quale si interviene. Un’attenta e onesta valutazione del caso consentirà di decidere se recuperare l’elemento dentario in esame o procedere verso l’altra possibile alternativa, ovvero l’estrazione del dente e la successiva riabilitazione funzionale ed estetica mediante l’inserimento di un impianto. L’implantologia è la branca dell’odontoiatria che si occupa dell’inserimento, nell’osso mascellare o nella mandibola, di viti in titanio. Essa si avvale di impianti osteointegrati utilizzati come supporto per una riabilitazione protesi fissa o mobile. NOVITÀ SALUTARI incisione di ascessi, apicectomie, frenulectomie, gengivectomie, chirurgia parodontale). La parodontologia è, infine, quella branca dell’odontoiatria che si occupa della salute del parodonto, ossia dell’insieme dei tessuti che sostengono il dente (gengive, osso alveolare, legamento parodontale, cemento radicolare). 17 VIVENDI Per osteointegrazione si intende quell’intimo rapporto tra osso e impianto che si ottiene dopo qualche mese dall’inserimento della vite. La chirurgia orale comprende tutte le terapie chirurgiche limitate al cavo orale che possono essere eseguite in uno studio odontoiatrico (estrazioni dentali semplici, estrazioni di denti del giudizio in inclusione ossea, asportazionie di lesioni cistiche, BENE A SAPERSI VIVENDI 18 Il Sistema Immunitario (secondo tempo) Scopriamo cosa accade quando il nostro organismo non riesce a difendersi S e ben ricordate, nel numero precedente, avevamo accennato alla possibilità che il Sistema Immunitario (S.I.) deputato alla difesa dell’organismo potesse, a un certo punto, funzionare, come si suol dire, a “scartamento ridotto” diminuendo sempre di più la sua operatività sino a paralizzarsi completamente, oppure potesse modificare, in maniera anomala, il suo comportamento sino all’impazzimento. Purtroppo, le ipotesi avanzate in quello scritto sono possibili e riscontrabili. Nell’uomo, il declino fisiologico legato alla progressione dell’età coinvolge, logicamente, anche il Sistema Immunitario (alcuni ricercatori considerano, invece, la ridotta funzionalità del S.I. un momento precedente e, quindi, fattore determinante dell’invecchiamento dell’organismo). E, comunque, alla base di tale evoluzione, secondo le più moderne teorie, ci sarebbero i danni prodotti dal fenomeno dello stress ossidativo. A un certo punto si verrebbe a creare, a causa dell’incremento della produzione di radicali liberi (ossigeno e azoto) e la contemporanea diminuzione delle difese antiossidanti, uno sbilanciamento nell’equilibrio tra le due componenti con conseguente attivazione di uno stato infiammatorio che, a sua volta, genera un ulteriore incremento di radicali liberi. A questi meccanismi ripetitivi sarebbe, quindi, legato l’invecchiamento (Fig.1) del Sistema Immunitario e la conseguente ridotta funzionalità che lo rende sempre meno efficace. Ma se l’invecchiamento lentamente porta a un grave deficit delle difese, è da considerare anche la possibilità di riscontrare una rapida e grave insorgenza dello stato di immunodeficienza (Fig. 2). Questa particolare patologia, generalmente, si manifesta nel paziente con un’elevata suscettibilità alle infezioni batteriche, virali e micotiche. Lo stato di immunodeficienza comprende una serie di entità patologiche che vengono catalogate in due gruppi distinti: nel primo sono comprese le forme congenite legate, generalmente, ad alterazioni genetiche e già evidenti nella prima infanzia, nel secondo si includono le forme acquisite o secondarie poichè collegate a situazioni patologiche come AIDS, neoplasie, radiochemioterapie, ecc.. Passiamo, infine, ad analizzare la terza possibilità, ovvero le “pazzie” del S.I. che Prof. Alessandro Colloca Patologo clinico Fig. 1 - Da Sturmtruppen “Dispersen alla meta” “Gli eroi del fumetto” - Supplemento di Panorama, Arnoldo Mondadori, 2006 variano da uno stato di disreattività con anomala attivazione verso sostanze abitualmente innocue (manifestazione allergica) sino a veri attacchi diretti contro componenti del proprio organismo, con conseguente attivazione delle crisi autoimmuni. Fig. 2 - Da Sturmtruppen “Prove di guerren” “Gli eroi del fumetto” - Supplemento di Panorama, Arnoldo Mondadori, 2006 In caso di patologie autoimmuni, dentro l’organismo, si scatena una vera e propria “lotta” manifestazioni si dividono in due gruppi: nel primo sono compresi quelli che, rispettando il resto dell’organismo, sviluppano patologie circoscritte a un solo organo, come per esempio la tiroide (tiroiditi), il pancreas (diabete di tipo 1), lo stomaco (gastrite atrofica), ecc.. Nel secondo gruppo si posizionano le patologie sistemiche, forme complesse che colpiscono tutto l’organismo. Sono caratterizzate da una risposta autoimmune molto più importante poichè diretta verso antigeni diffusamente distribuiti e, quindi, alle lesioni dell’organo si associano notevoli processi infiammatori reattivi diffusi. In questo insieme sono comprese manifestazioni complesse come il lupus, la sclerosi multipla, l’artrite reumatoide, ecc.. È bene ricordare che tali patologie, che secondo gli ultimi dati sono in reale incre- mento, hanno un notevole impatto sociale ed economico per l’elevata incidenza che si associa a un continuo impegno di risorse e provocano al paziente un’importante riduzione della qualità della vita. Tali soggetti, come tutti gli ammalati cronici, sono limitati dalla convivenza continua con la disabilità e dalla necessità di cure e controlli a tempo indeterminato. Pertanto, è corretto e doveroso, ove esistesse un ragionevole dubbio, attivare al più presto tutti gli accertamenti necessari per raggiungere una diagnosi certa già nelle prime fasi della malattia. Per quanto concerne la diagnostica di laboratorio, oggi le nuove tecnologie consentono di rilevare contemporaneamente numerosi anticorpi, costituendo ampi profili e facilitando, quindi, la diagnosi e la stadiazione delle patologie autoimmuni. Oggi le nuove tecnologie consentono di rilevare contemporaneamente numerosi anticorpi facilitando la diagnosi e la stadiazione delle patologie autoimmuni BENE A SAPERSI Fig. 3 - Da Sturmtruppen - “Gli eroi del fumetto” Supplemento di Panorama, Arnoldo Mondadori, 2006 19 VIVENDI In queste reazioni abnormi rivolte verso se stesso, traspare il tentativo di volersi autodistruggere. Ma quali possono essere le cause che generano tale comportamento anomalo? Non esistono a tutt’oggi risposte certe. Si ritiene possibile una predisposizione genetica e/o l’influenza di fattori stimolanti come sostanze tossiche, batteri, virus, ecc.. Appare interessante l’ipotesi che chiama in causa la mancata esposizione, nell’infanzia, ad agenti infettivi come batteri e parassiti; la riduzione delle infezioni inibirebbe il naturale funzionamento e sviluppo del Sistema Immunitario accrescendone, quindi, notevolmente la reattività. In effetti, è accertato che nei paesi industrializzati, con condizioni igieniche soddisfacenti rispetto ai paesi in via di sviluppo, l’incidenza di patologie allergiche e autoimmuni è maggiore. Anche in questo caso si potrebbe sostenere che la disoccupazione genera problemi! La vignetta di Bonvi (Fig. 3) dovrebbe rendere bene l’idea della lotta che si scatena dentro un organismo in caso di patologie autoimmuni. L’autoimmunità è, quindi, il risultato dell’alterazione dei meccanismi responsabili della tolleranza verso il self (vedi l’articolo inserito nel numero precedente) con modificazioni della risposta immunitaria, conseguente produzione di autoanticorpi, formazione di immunocomplessi e/o comparsa di cellule linfoidi che attaccano i costituenti del proprio organismo. In base al loro comportamento, queste LA SALUTE VIEN MANGIANDO VIVENDI 20 Dieta “perfetta” o dieta centrata sul paziente? Andare oltre la semplice conta delle calorie per seguire uno schema alimentare ad hoc È questo un interrogativo che ho iniziato a pormi dopo anni di lavoro in ambito nutrizionale. Ossia, è più giusto operare con una mentalità fortemente legata all’ortodossia della nutrizione e, quindi, affidarsi alla pura e oggettiva conta delle calorie oppure lavorare centrando la dieta sulla persona che ho di fronte a me? In termini un po’ più specifici e tecnici significa scegliere tra il vedere la Desease (malattia/disturbo intesi come deviazione dalla norma di variabili biologiche e somatiche misurabili) o la Illness (percezione da parte della persona del significato e senso di ciò che gli sta accadendo e dei vissuti soggettivi, emotivi e familiari che questo comporta). Io ho scelto di vedere e percepire la Illness. Ho notato che il modello oggettivo di pura conta delle calorie è centrato più sul terapista che sul paziente, quasi a dire: “bene, il mio lavoro l’ho fatto, ora il paziente si adatterà”; quindi, tutte le informazioni legate al vissuto della persona, alla sua percezione corporea e a come vive il disturbo non entrano come componenti nel programma di lavoro. A questo punto voglio citare un’affermazione di Karl Jasper (medico e filosofo): «Nel- la pratica di intervento biologico, diretta al mero corpo e guidata dal pensiero della sua utilizzabilità come strumento di lavoro, l’uomo va perduto e distrutto». Preferisco sinceramente guardare e percepire l’uomo, la persona, il soggetto che mi sta chiedendo aiuto. Il colloquio tra me e il paziente si deve trasformare in un dialogo tra due esperti, io in nutrizione e il paziente esperto del suo disturbo: entrambi possediamo dati che si completano a vicenda. Così, esiste un’integrazione tra l’aspetto puramente bio-nutrizionale del problema e la prospettiva in cui il paziente diviene assoluto protagonista, coinvolto attivamene, incentivato ad esprimere il proprio punto di vista e la propria condivisione degli obiettivi del programma nutrizionale. La persona che ha bisogno di aiuto e che deve perdere peso non deve occupare una posizione passiva ma deve sentire di poter contare nel processo di diagnosi e dietoterapia, mettendo a disposizione quanto sa e conosce della propria condizione; informazioni assolutamente necessarie a me per arrivare a un trattamento che sia il più mirato e personalizzato possibile. Dott.ssa Federica Razzi Dietologia e Nutrizione Terapista cognitivo-comportamentale dell’obesità Responsabile Doceo per il dimagrimento Tonsille e adenoidi: come curarle, quando operarle DIAGNOSI E TERAPIA Cosa succede quando non riusciamo a respingere le aggressioni provenienti dal naso e dalla bocca Dott. Gianluca Bellocchi L Direttore dell’U.O.C. di Otorinolaringoiatria e del Dipartimento di Neuroscienze, Testa e Collo dell’Azienda Ospedaliera S. Camillo-Forlanini di Roma e infiammazioni e le infezioni delle tonsille e delle adenoidi rappresentano, soprattutto nell’età pediatrica ma spesso anche in quella adulta, un problema piuttosto fastidioso, talora invalidante e, ancora oggi, di non sempre facile ed univoco approccio terapeutico. Queste strutture linfatiche, che costituiscono la prima linea di difesa contro le aggressioni batteriche e virali provenienti dal naso e dalla bocca, producono anticorpi e attivano via via tutto il Sistema Immunitario, ma non sempre sono all’altezza del compito; in questi casi, quindi, un certo numero di batteri tende a permanere nel tempo sulla loro superficie determinando un quadro di adenoidite o adenotonsillite cronica. Nel bambino, più che nell’adulto, questa situazione provoca di solito un ingrossamento delle adenoidi, e quasi sempre anche delle tonsille, che, oltre a non pro- durre purtroppo alcun risultato utile nel debellare l’infezione, genera altri problemi: ostruzione respiratoria nasale (spesso con russamento ed apnee notturne), inappetenza, deformità del palato (a causa della respirazione prevalentemente orale), episodi di riacutizzazione dell’infezione (talvolta con la comparsa di ascessi tonsillari), otiti acute (per ostruzione della tuba di Eustachio), ecc.. Tra l’altro, seppur raramente, la presenza di alcuni tipi di batteri (in particolare streptococchi) può dare luogo ad infezioni anche a distanza (reni, cuore), pericolose per le loro possibili conseguenze: insufficienza renale o danni alle valvole cardiache. Oggi, comunque, possiamo affrontare questi problemi in maniera molto efficace e sicura con diverse risorse terapeutiche, sia mediche che chirurgiche. Normalmente, soprattutto per quanto riguarda la prima infanzia, l’obiettivo deve essere in primo luogo quello di rafforzare i meccanismi di difesa propri dell’organismo mediante la somministrazione per via orale di stimolanti del Sistema Immunitario (lisati batterici, comunemente detti vaccini anticatarrali), accanto a farmaci decongestionanti (antistaminici, cortisonici) e ad antibioticoterapie molto mirate e selettive. Tuttavia, laddove queste terapie non dovessero dare risultato, non bisogna attendere anni per valutare concretamente la possibilità di un intervento chirurgico di asportazione delle tonsille e/o delle adenoidi. Le indicazioni oggi sono molto chiare e generalmente condivise dalle società scientifiche di tutto il mondo: quando vi è una grave ostruzione respiratoria nasale con russamento ed apnee notturne, un’iniziale deformità del palato o quando gli episodi di tonsillite sono molto frequenti (oltre 5/anno) da più di un anno o, ancora, se si è verificato un ascesso tonsillare, l’intervento è totalmente risolutore, sicuro e va assolutamente consigliato. ADENOIDI TONSILLE VIVENDI 21 BENE A SAPERSI Sport e salute: un binomio indissolubile VIVENDI 22 I rischi legati alla sedentarietà e l’importanza di fare attività fisica quotidianamente I n Italia il 30% degli adulti tra i 18 e i 69 anni svolge, nella vita quotidiana, meno attività fisica di quanto è raccomandato e può essere definito sedentario. In particolare, il rischio di sedentarietà aumenta con il progredire dell’età ed è maggiore tra le persone con basso livello d’istruzione e difficoltà economiche. In Italia, come in altri paesi europei, l’attività motoria della popolazione è diminuita di pari passo con i grandi cambiamenti del lavoro e dell’organizzazione delle città. Da una parte lo sviluppo dell’automazione, anche nel lavoro domestico, e il deprezzamento sociale del lavoro manuale, dall’altra la prevalenza del trasporto motorizzato e la riduzione di spazi e sicurezza per pedoni e ciclisti. Assieme a questi fattori, si sono sempre più ristretti gli spazi per il gioco libero dei bambini e per i giochi e gli sport spontanei e di squadra. Muoversi quotidianamente genera numerosi effetti positivi sulla salute fisica e psichica della persona. Produce dispendio energetico e diminuzione del rischio di obesità; migliora la tolleranza agli zuccheri e riduce il rischio di insorgenza del diabete di tipo 2; migliora drasticamente l’assetto lipidico (riducendo i trigliceridi e aumentando il colesterolo “buono”) e l’insorgenza di ipertensione arteriosa; diminuisce il rischio di sviluppo di malattie cardiache e di alcuni tumori, come quelli del colon e del seno; riduce il rischio di morte cardiaca, in particolare quella causata da infarto o da scompenso cardiaco; riduce la viscosità del sangue; previene e riduce l’osteoporosi e il rischio di fratture, ma anche i disturbi muscolo-scheletrici (per esempio il diffusissimo mal di schiena) e rinforza le articolazioni. Inoltre, l’attività fisica è una forte antagonista dei disturbi legati all’ansia, allo stress e alla depressione, aumentando il livello di endorfine endogene. Riduce, specialmente tra i bambini e i giovani, i comportamenti a rischio come l’uso di tabacco, alcool, diete non sane, atteggiamenti violenti e sostanze d’abuso; favorisce il benessere psicologico attraverso lo sviluppo dell’autostima; abitua a gestire l’ansia e le situazioni stressanti. Anche per gli anziani l’esercizio fisico è particolarmente utile: il movimento quotidiano ritarda l’invecchiamento, previene l’osteoporosi, contribuisce a prevenire la disabilità, la depressione e la riduzione delle facoltà mentali. Previene, inoltre, il rischio di cadute accidentali migliorando l’equilibrio e la coordinazione: secondo l’OMS (Or- Dott. Antonio Di Florio Cardiologo ganizzazione Mondiale della Sanità) sono sufficienti 150 minuti alla settimana di attività moderata per orientare all’equilibrio e prevenire le cadute. Uno studio inglese condotto sul DNA di oltre 2.400 gemelli, ha dimostrato che l’accorciamento dei telomeri (particolari tratti di DNA la cui lunghezza è proporzionale all’invecchiamento) in chi fa sport, è notevolmente ridotto: chi pratica almeno 3,5 ore di sport a settimana ha i telomeri più “giovani” di almeno 10 anni rispetto a un sedentario. In ogni caso, è stato evidenziato che non esiste una precisa soglia al di sotto della quale l’attività fisica non produce effetti positivi per la salute. Risulta, quindi, molto importante il passaggio dalla sedentarietà ad un livello di attività anche inferiore a quello indicato dalle linee guida. La recente emanazione del DL. 24 aprile 2013 sulla “Disciplina della certificazione dell’attività sportiva non agonistica e amatoriale” ha cercato di stilare le linee guida circa i controlli sanitari cui dovrebbero essere sottoposti tutti coloro che praticano attività fisica. Il primo step è l’attività ludico-motoria in strutture organizzate (uomini sotto i 55 anni o donne sotto i 65 anni) per persone senza evidenti patologie o fattori di rischio emer- Curiose piragli di Luce è un’Associazione di Promozione Sociale e Sportiva Dilettantistica, costituita nel 2006, che opera sul territorio di Anzio e Nettuno e si rivolge a persone diversamente abili e con disagio sociale. Ha come finalità principali lo sviluppo, la diffusione e la propaganda di attività sportive e socio-culturali, sotto vari aspetti: agonistico, amatoriale e didattico. Nello specifico, organizza corsi di: • nuoto e surf - per alcuni ragazzi l’obiettivo è partecipare alle gare di nuoto competitivo, per altri è migliorare i movimenti e facilitare la riduzione di peso. 4 dei nostri atleti diversamente abili hanno partecipato alle gare regionali e, tra questi, 2 hanno raggiunto nel 2008 il titolo di campioni assoluti regionali. Nello stesso anno è stato anche attivato un corso di surf, come progetto sperimentale, tenuto da allenatori-istruttori federali di surf, con l’assistenza dell’istruttrice Elisa Tempestini; • basket e pallavolo - già dal 2008 siamo riusciti a preparare una squadra che partecipa periodicamente alle gare del campionato regionale di basket. Nel 2010 abbiamo attivato un progetto di pallavolo insieme alla società sportiva Pallavolo Nettuno; • atletica - i ragazzi hanno partecipato alle gare regionali del C.I.P. nel 2008 e nel 2009. Dal 2007, l’Associazione organizza la Gara Podistica di Solidarietà, patrocinata dal Comune di Nettuno con la partecipazione anche di atleti provenienti da altre regioni italiane; • musicoterapia - l’Associazione ha organizzato, con ottimi risultati, corsi in tre diverse Case Famiglia; inoltre, attraverso un protocollo d’intesa con la scuola media Ennio Visca di Nettuno, ha attivato laboratori di musicoterapia presso la biblioteca della stessa scuola, coinvolgendo circa 30 ragazzi con diversi problemi di handicap; • attività equestre - il corso è attivo presso il Centro Ippico Le Isole di Nettuno e vede la partecipazione di 25-30 ragazzi con diverse patologie oltre che mentali anche fisiche; • informatica - il corso coinvolge ogni anno circa 20 disabili, tra ragazzi e adulti, seguiti da un docente di informatica e da un assistente tecnico; • centro estivo - dal 2007 a oggi l’Associazione organizza un centro estivo per ragazzi diversamente abili, grazie al ricavato della Gara Podistica di Solidarietà. Nel 2013 la Fondazione Umberto ed Elisabetta Porfiri ha donato un pulmino all’Associazione Spiragli di Luce per il trasporto dei ragazzi. Tutte le attività realizzate finora hanno ricevuto grande partecipazione, entusiasmo e impegno da parte sia dei ragazzi coinvolti che delle famiglie; questi riscontri positivi rendono la nostra Associazione molto soddisfatta del lavoro svolto, soprattutto in previsione dell’impegno necessario per completare tutti i progetti già avviati e, se possibile, realizzarne altri. VARIE&CURIOSE S “Spiragli di Luce: sport per i diversamente abili” 23 VIVENDI genti alla visita o riferiti in anamnesi, che necessitano solo di un accertamento medico generale, con misurazione della pressione arteriosa, da parte di qualsiasi medico abilitato. Vengono, purtroppo, esclusi dall’obbligatorietà di ulteriori approfondimenti i pazienti giovani e alcune pratiche a ridotto impegno cardiovascolare (per es. bocce, biliardo, ballo). In caso di età avanzata con almeno un fattore di rischio, sono necessari anche l’elettrocardiogramma a riposo o altri esami a seconda del giudizio clinico. In caso di patologie croniche, è fondamentale una consulenza specialistica insieme alla certificazione del MMG (Medico di Medicina Generale). Lo step successivo è l’attività sportiva non agonistica (atleti che praticano attività organizzate dal CONI o società affiliate, attività parascolastiche per studenti e giochi sportivi studenteschi). Tale certificazione necessita di visita generale, elettrocardiogramma a riposo e misurazione della pressione arteriosa; in caso di sospetti diagnostici, si richiede una certificazione da parte dello specialista in Medicina dello Sport. Infine, per attività a elevato impegno cardiovascolare vengono confermati, di esclusiva competenza del medico sportivo, una visita generale, un ECG di base e sotto sforzo ed eventuali accertamenti a seconda dell’attività praticata. Tutto questo per cercare di porre fine allo sterminio di atleti: dal 2006, in Italia, ci sono state 590 vittime in attività sportive. Solo nel 2012 si contano 43 decessi tra i ciclisti e 28 tra i giocatori in varie discipline. Il controllo dovrà essere sia a monte, con più assidui accertamenti e certificazioni mediche obbligatorie, sia a valle, con l’obbligo già in vigore, per le società dilettantistiche e professionistiche, di fornirsi di un proprio defibrillatore. Concludendo quindi: attività sportiva “obbligatoria” per tutti, ma sotto stretto controllo medico! DIAGNOSI E TERAPIA Le malattie dei muscoli: quali sono i sintomi e come intervenire VIVENDI 24 Anche i più forti...a volte si ammalano! U na muscolatura tonica e ben sviluppata è considerata un segno inequivocabile di buona salute e ottima forma fisica, ma, a volte, anche muscoli allenati e sempre attivi possono “incepparsi”. Le malattie muscolari, indicate genericamente con il termine di miopatie, sono patologie nel complesso numerose, anche se alcune di esse molto rare, ma poco conosciute e che, quindi, possono passare inizialmente inosservate. I sintomi che le caratterizzano sono spesso poco specifici, come ad esempio una sensazione di debolezza muscolare e di affaticamento precoce quando si compiono degli sforzi anche lievi. E chi non si sente mai un po’ stanco e affaticato, soprattutto con i ritmi della vita odierna? A far suonare il campanello d’allarme ci possono aiutare, tuttavia, il tipo di esordio dei sintomi e la loro evoluzione. Infatti, le malattie muscolari possono avere una nascita improvvisa e un rapido peggioramento della debolezza muscolare con incapacità a compiere azioni che, fino a qualche giorno o settimana prima, venivano compiute senza alcuna difficoltà; oppure, possono iniziare in modo più subdolo e peggiorare lentamente nel corso di mesi o anni, provocando una progressiva atrofia, ovvero un “dimagrimento”, di uno o più gruppi muscolari. Nelle varie forme di miopatia esistenti possono essere colpiti alcuni gruppi di muscoli e, contemporaneamente, ne vengono risparmiati altri, per lo più a livello delle braccia o delle gambe; spesso vengono interessati anche muscoli che quasi non ci ricordiamo di avere, come ad esempio quelli che ci consentono di masticare, deglutire, muovere gli occhi o respirare. Per questo motivo, non è strano vedere Dott. Roberto Frusciante Neurologo dei pazienti che hanno difficoltà a camminare e a salire le scale, altri che invece non riescono a sollevare le braccia e altri ancora che magari iniziano ad avere difficoltà a deglutire o che vedono “doppio”. Pertanto, se dovesse suonare il campanello d’allarme, è sempre consigliabile effettuare una visita specialistica neurologica. In molti casi è sufficiente la visita per escludere la presenza di una miopatia, altre volte è necessario seguire un iter diagnostico che, in genere, prevede l’esecuzione di esami del sangue, uno studio elettromiografico, una RMN muscolare e, a volte, una biopsia del muscolo. La tempestività della diagnosi è sempre fondamentale per l’efficacia delle terapie; ma, in particolare nelle malattie muscolari di tipo degenerativo, come ad esempio le distrofie muscolari, la diagnosi precoce è importantissima, anche per escludere la presenza di una familiarità, in quanto si tratta di malattie genetiche ed ereditarie che possono essere trasmesse dai genitori ai figli. Dopo vent’anni di stop le tariffe delle prestazioni ambulatoriali del S.S.N. subiscono un ribasso del 40%! Titolare e Direttore Sanitario Gruppo Marilab Delegato Unindustria per la Diagnostica Ambulatoriale C i risiamo! Un’altra crisi di governo è alle porte e tutti noi cittadini, imprenditori, impiegati, studenti, casalinghe e disoccupati, non sappiamo dove e come andremo a finire. Possibile che questo meraviglioso Paese non meriti una classe politica in grado di intraprendere quelle azioni semplici ma necessarie ad una nazione che si rispetti? Siamo ormai al terzo governo che si avvicenda in questo periodo di crisi e di Spending Review e non abbiamo ancora visto un provvedimento serio ed efficace per ridurre la spesa pubblica e i relativi sprechi: solo aumenti di tasse e tagli lineari! Questo è ciò che si continua a fare, denotando un grado d’incompetenza e d’impotenza da far venire i brividi. Parlando in particolare del nostro ambito, ovvero quello sanitario, i tagli lineari sono arrivati puntualmente anche quest’anno e hanno interessato, guarda caso, il settore del privato accreditato. Eh sì, siamo alle solite, ancora una volta dobbiamo lamentarci! Ma prima che arrivino le vostre comprensibili critiche, cari lettori, voglio provare a spiegarvi perché io e tutto il comparto che rappresento abbiamo davvero motivo di arrabbiarci! Sapete perché negli ultimi anni il settore della sanità privata accreditata ha subito i maggiori tagli da parte dei governi? La risposta è molto facile: su circa 115 miliardi Azioni e contraddizioni di euro di spesa del Fondo Sanitario Nazionale, la quota destinata alla specialistica ambulatoriale accreditata rappresenta appena il 2,5%, ovvero 2,9 miliardi di euro. Ciò nonostante si tratta dell’unica voce che può essere ridotta con una semplice operazione matematica, mentre tutto il resto richiederebbe un’attenta analisi dei costi, una pianificazione dei fabbisogni, una ristrutturazione organica del sistema…tutte operazioni che nessuno ha voluto o, ancora peggio, saputo fare. Ecco, quindi, che a luglio 2013, dopo anni di tagli che riguardavano il budget di spesa, arriva il Decreto Commissariale della Regione Lazio Num. 313/2013 che, da un giorno all’altro, taglia le tariffe ambulatoriali di più del 40%. A questo punto, miei attenti lettori, voglio chiedervi se conoscete un altro comparto dell’economia che possa sopportare un ribasso di tale entità delle sue entrate quotidiane, per di più considerando che le tariffe precedentemente in vigore erano ferme al 1991. Solo a titolo esemplificativo, forse qualcuno ricorda quanto costava un caffè nel lontano 1991 e quanto costa oggi? Pur comprendendo il punto di vista dell’imprenditore, voi lettori potreste giustamente controbattere: “Perché dovrei indignarmi per un calo delle tariffe se io cittadino usufruisco del beneficio di pagare meno le prestazioni?”. Tenterò di spiegare questo aspetto: il Sistema Sanitario Nazio- nale è composto da una parte a gestione pubblica e una parte a gestione privata, il cosiddetto Privato Accreditato che eroga i servizi in regime di convenzione. Queste due componenti sono entrambe importanti e necessarie per il sostentamento di un Sistema di assistenza sanitaria universalistico che molti paesi ci invidiano. Chi tra voi non ha sperimentato la comodità e l’efficienza di un ambulatorio privato accreditato situato nelle vicinanze di casa? Chi non ha mai utilizzato questi servizi per evitare le lunghe liste d’attesa del pubblico o, peggio ancora, la sua inefficienza? Ebbene, un taglio del 40%, che metterebbe in ginocchio qualsiasi tipo di impresa, determinerebbe la chiusura immediata della quasi totalità degli ambulatori privati accreditati dislocati in tutto il territorio italiano e costringerebbe gli utenti a rivolgersi esclusivamente alle strutture pubbliche o, chi se lo potrà permettere, alle strutture private non accreditate, pagando tariffe dieci volte superiori a quelle del S.S.N.. Ecco perché tutto il settore è entrato in agitazione e ha minacciato di sospendere l’assistenza ai cittadini! Ecco perché sono convinto che i nostri utenti saranno indignati come noi e si schiereranno al nostro fianco per difendere un diritto alla salute che è sancito dalla Costituzione e deve essere facilmente accessibile e di comprovata qualità! 25 VIVENDI Dott. Luca Marino BENE A SAPERSI Il 10 luglio c.a. la Regione Lazio, con un Decreto Regionale, ha recepito il Decreto Commissariale Num. 313/2013 relativo alla modifica del Nomenclatore Tariffario Nazionale delle prestazioni accreditate con il S.S.N.. Il tariffario è stato emanato sotto il precedente Ministro Balduzzi, in clima di Spending Review, e riporta una decurtazione delle tariffe delle analisi cliniche pari a circa un 40% e degli esami di Risonanza Magnetica pari al 25%. DIAGNOSI E TERAPIA Stop al fumo! VIVENDI 26 Quando la bronchite cronica peggiora fino a non poter più guarire L a bronchite cronica è una malattia respiratoria dovuta all’infiammazione dei bronchi di grosso calibro che permane per un periodo di tempo prolungato. Sembra una definizione semplice, ma in realtà, occorre fare attenzione a due punti: la sede dell’infiammazione è situata nei grossi bronchi, ovvero le prime e principali diramazioni dell’albero bronchiale (Fig. 1), ed è possibile effettuare la diagnosi solo se il paziente è stato ammalato per almeno tre mesi e per due anni consecutivi. Circa il 90% delle persone affette da bronchite cronica fuma e un fumatore su due dopo i 40 anni è affetto da questa malattia. La condizione di per sé è curabile ma, se trascurata, la bronchite cronica può trasformarsi in una BPCO (Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva), evoluzione che può, tuttavia, essere evitata nella maggior parte dei casi con un immediato stop al fumo. Tutti i pazienti con una bronchite cronica sono affetti da una tosse fastidiosa che, con il passare del tempo, diventa sempre più persistente. A questo si aggiunge un muco denso e viscoso che si “incolla” alla mucosa delle vie respiratorie e rende sempre più difficile espettorare il muco con colpi di tosse. Se le cause nocive (prima di tutto il fumo, ma anche altri irritanti) continuano la loro azione, vi è un rilascio di sostanze che inducono e aumentano l’infiammazione con la distruzione progressiva del tes- suto e le vie respiratorie che si restringono sempre di più: le persone colpite se ne accorgono a causa della fame d’aria (dispnea) che le affligge. Un’altra conseguenza della bronchite cronica è l’aumentata predisposizione alle infezioni delle vie respiratorie. Il passaggio da una forma all’altra è sempre lento e, nella maggior parte dei casi, inavvertibile ma, una volta avvenuto, è irreversibile. Per capire l’importanza della BPCO occorre considerare che si tratta di una malattia invalidante, presente nel 15-40% dei fumatori, che causa morte precoce e che attualmente è la terza causa di morte per malattia nel mondo. La BPCO si differenzia sostanzialmente dalla bronchite cronica per diversi motivi. Anzitutto, colpisce non solo i grossi bronchi ma anche, e soprattutto, i bronchi più profondi e più piccoli (bronchiolite); si associa, poi, a enfisema di vario grado, dovuto proprio alla bronchiolite (ovvero il fenomeno di infiammazione che distrugge il tessuto polmonare); vi è progressiva distruzione del sistema muco-ciliare che garantisce il trasporto verso l’esterno di sostanze estranee (Fig. 2): questo fa sì che la BPCO conclamata sia una malattia rallentabile, ma non più arrestabile nella sua evoluzione, differenza fondamentale rispetto alla semplice bronchite cronica. Una diagnosi tempestiva e un appropriato Dott. Gianfranco Mirarchi Allergologo e Pneumologo intervento terapeutico rivestono, quindi, moltissima importanza nel migliorare la storia clinica della malattia e, di conseguenza, la prognosi del paziente. Di seguito, il quadro che si presenta nella forma conclamata della malattia. Storia di esposizione a fattori di rischio: • fumo di tabacco (comprendente alcune modalità particolari di preparazione); • polveri e sostanze chimiche professionali; • fumo proveniente dal combustibile utilizzato per il riscaldamento e per cucinare. DIAGNOSI E TERAPIA Una radiografia del torace mostra il progressivo coinvolgimento del parenchima polmonare, ma è necessaria la spirometria per individuare il grado di deterioramento della funzione. In particolare, la spirometria semplice mostra i vari gradi di peggioramento, quella con il test di reversibilità, negli stadi iniziali, evidenzia la differenza con le forme asmatiche e quella completa (con il test di diffusione) indica l’avanzamento dello stato di enfisema. È anche possibile il coinvolgimento del cuore con sofferenza delle camere destre (cuore polmonare). Classicamente, in base ai sintomi e ai reperti spirometrici, si suddivide la gravità della malattia in tre stadi: iniziale, medio e grave (quest’ultimo rappresentato dalla Fig. 3) da cui discendono differenti raccomandazioni terapeutiche, specifiche per ciascuno stadio. Il primo provvedimento da consigliare è, sempre, smettere di fumare. Per il resto, l’obiettivo primario è ottenere la broncodilatazione delle vie aeree e, per questo, si usano diversi tipi di broncodilatatori a seconda, appunto, dello stadio a cui si trova la malattia. Dopo la prima impostazione terapeutica, nel corso delle successive visite mediche, in caso di non adeguato controllo dei sintomi e della funzione respiratoria, si può aumentare la dose del broncodilatatore ed eventualmente associare broncodilatatori diversi. Nelle fasi finali, è prevista l’ossigenoterapia con tempi e modalità adeguate. Non è trascurabile la profilassi antibatterica in periodo pre-invernale, per evitare le infezioni delle vie aeree. Fig. 1 - L’immagine microscopica dei grossi bronchi documenta a sinistra le cilia normali e a destra un tratto distrutto dal fumo 27 VIVENDI Tosse cronica: • presente in modo intermittente oppure ogni giorno; • spesso presente tutto il giorno, raramente solo di notte. Espettorazione cronica (comunemente conosciuta come catarro): • qualunque tipo di espettorazione cronica può indicare la BPCO. Dispnea in diverse forme: • progressiva (peggiora nel tempo); • persistente (presente ogni giorno); • peggiorata da esercizio fisico; • aggravata durante le infezioni respiratorie. Fig. 2 - Nella bronchite cronica sono colpiti i bronchi più grandi, mentre in caso di BPCO l’infiammazione si propaga fino ai bronchioli PENSA DI AVERE LA BRONCHITE CRONICA O LA BPCO? COMPILI QUESTO SEMPLICE QUESTIONARIO E LO MOSTRI AL SUO MEDICO DI FAMIGLIA! Fig. 3 - Stadio grave della malattia che comporta: espettorazione abbondante, colorito bluastro della cute dovuto alla scarsa ossigenazione (cianosi) e vene del collo turgide per il coinvolgimento del cuore 1. Fuma o ha fumato in passato? SI NO 2. Tossisce spesso anche senza raffreddore? SI NO 3. La tosse mattutina è accompagnata da espettorato? SI NO 4. Soffre di affanno, in particolare quando effettua uno sforzo fisico (per es. salendo le scale o camminando in fretta)? SI NO 5. Quando respira sente dei fischi? SI NO 6. Ha più di 45 anni? SI NO 7. Le è stata diagnosticata un’asma? SI NO BENE A SAPERSI ELENCO LIBRERIE SUL SITO VIVENDI 28 Una salute vibrante… La Bioenergetica per superare la Kinesiophobia: paura di muovere il corpo I medici consigliano di praticare delle attività fisiche per vivere in salute, ciò nonostante numerose persone evitano qualsiasi motricità adducendo scuse variegate. La negazione delle attività corporee inizia sin dall’infanzia attraverso una comunicazione familiare e scolastica. Si cerca di tenere i bambini fermi evitando giochi motori. L’ansia giudicante manifestata ai piccoli crea un condizionamento a sentirsi in colpa che induce a un’inconscia autopunizione ogni qualvolta il corpo è in armonia con il movimento. Il giudizio memorizza un imprinting alla proibizione a muoversi, il divieto è rinforzato dalle frasi “se stavi fermo non ti danneggiavi”. La negazione rimane impressa nell’inconscio e nel corpo creando forti stasi di energia per evitare di sentire sia il desiderio piacevole di muoversi, sia la paura di un’eventuale incidente. La fobia al movimento, incastonata nelle stasi di energia e stimolata da particolari circostanze della vita, diviene una perfetta calamita di malattie. Le fratture, gli interventi, le scivolate sono una coazione a ripetere per evidenziare uno spavento pregresso e misconosciuto che si manifesta con pensieri catastrofici, depressione, ansia, paura di non guarire, di uscire di casa e riprendere la vita quotidiana. L’avvenimento è ricercato inconsciamente per trovare una soluzione adulta. La difficoltà emotiva si manifesta in misura più o meno grave a seconda dei divieti ricevuti da bambini. L’incidente è una macroscopica fotocopia delle cadute infantili e delle risposte punitive, per questo i pazienti dicono “il mio dolore persistente è ereditario”, “è causato dal lavoro”, “non lavorerò mai più”, “non guarirò mai più”. Simbolicamente, tutte queste frasi manifestano la proibizione ereditata dai divieti genitoriali, sono la voce interiore che sente l’impotenza nel liberarsi da tutte le interdizioni assorbite. Le reazioni emotivo-comportamentali al dolore sono scientificamente convalidate in persone che devono ricorrere alla riabilitazione neuromotoria. L’aspetto bio-psico-sociale del paziente nel suo insieme suggerisce la necessità di riabilitare la persona in modo complessivo. La registrazione di comportamenti legati al dolore può aiutare gli specialisti in Medicina Riabilitativa ad attuare ricondizionamenti comportamentali considerando lo stato psicologico e sociale della persona. Numerosi psicologi hanno elaborato la Scala Tampa di Kinesiophobia, test valido per verificare il grado della fobia del movimento, sia in coloro che devono riabilitarsi, sia in coloro che, pur non avendo subito incidenti, evitano qualsiasi tipo di motricità. La verifica potrebbe essere utile per iniziare un lavoro Dott.ssa Maria Stallone Alborghetti Psicoterapeuta, supervisore e local trainer in analisi Bioenergetica. Psicologa analista di formazione junghiana e training autogeno. Perito del tribunale penale e civile di Roma di prevenzione nelle scuole e negli uffici perché chi inconsciamente evita le attività fisiche è spesso esposto all’ansia o a patologie delle articolazioni. Coloro che si rivolgono alla psicoterapia superano l’inconscia fobia per l’attività fisica tanto che, dopo parecchie sedute individuali di analisi dei sogni integrati all’analisi Bioenergetica, chiedono di frequentare una classe di esercizi Bioenergetici. La mente e il corpo integrati tra loro aprono il varco verso una salute vibrante. Tutti i martedì, presso il Marilab Center di Viale Zambrini (Ostia), è possibile partecipare alle classi di esercizi di Bioenergetica e Training Autogeno per scaricare lo stress quotidiano, aumentare l’autostima e il benessere, superare l’ansia e le crisi di panico e migliorare la salute e la bellezza interiori ed esteriori. Per informazioni: Viale dei Promontori - 00122 Roma cell. 338 5438008 www.bioenergeticaonline.it Marilab MEDICINA SOCIALE PER GLI ANZIANI Si tratta di un test innovativo, semplice e sicuro, per la diagnosi prenatale non invasiva delle principali anomalie cromosomiche fetali, mediante analisi del DNA fetale dal sangue materno. Durante la gravidanza, infatti, alcuni frammenti del DNA del feto circolano nel sangue materno, fenomeno rilevabile a partire dalla 5° settimana di gestazione. La sua concentrazione aumenta nelle settimane successive e scompare subito dopo il parto. La quantità di DNA fetale circolante dalla 10°-11° settimana di gestazione è sufficiente per garantire l’elevata specificità e sensibilità del test. Tramite un’analisi complessa di laboratorio e un processo tecnologico avanzato, le sequenze cromosomiche del DNA fetale vengono quantificate al fine di determinare la presenza di eventuali aneuploidie cromosomiche, con un’attendibilità superiore al 90%. Presso i Centri Marilab è possibile effettuare questo test innovativo. ATTENZIONE ALLA LEGIONELLA! Legionella spp è l’agente eziologico di una patologia che, nella sua forma più grave, si manifesta come una polmonite acuta, con una letalità media del 10%. Attualmente, le infezioni da Legionella sono considerate un problema emergente nell’ambito della Sanità Pubblica. La Legionella, infatti, contamina gli impianti idrici e viene contratta per inalazione di aerosol contaminati. Predilige temperature tra i 20°C e i 45°C e a rischio sono tutti i luoghi in cui si può entrare a contatto con acqua calda nebulizzata. Le utenze più esposte al pericolo di colonizzazione sono gli edifici con torri di raffreddamento, le caserme, le carceri, le strutture recettive in genere, gli impianti per attività sportive e scolastiche, gli stabilimenti termali, gli ospedali, le cliniche e le case di cura. Dato il notevole incremento dei casi di legionellosi associata ai viaggi, sono state predisposte linee guida a livello nazionale ed europeo rivolte ai gestori delle strutture turistico recettive e termali. Questi ultimi hanno il dovere di effettuare una valutazione del rischio legionellosi e di garantire l’attuazione o il miglioramento di tutte le misure di controllo necessarie per la prevenzione della malattia. La prevenzione è l’unica arma contro la Legionella! Presso il Gruppo Marilab è possibile effettuare le analisi necessarie a valutare i livelli di contaminazione degli impianti, al fine di valutare la necessità di eventuali interventi di bonifica. Per avere ulteriori dettagli riguardo a questi servizi rivolgersi al nostro personale di accettazione o chiamare il numero 29 VIVENDI TEST PRENATALSAFE® PER RILEVARE LE ANOMALIE FETALI INFOMARILAB In diverse occasioni il Gruppo Marilab ha manifestato il proprio interesse nei confronti delle categorie che, più di tutte, vivono con difficoltà la necessità di effettuare accertamenti medici in strutture private, a causa della crisi economica che ha ridotto notevolmente le loro possibilità di scelta e di spesa. Considerando l’importanza che rivestono oggi la prevenzione, la qualità e la professionalità in ambito medico, l’aiuto che il Gruppo ha voluto e continua a voler offrire è concreto ed è particolarmente rivolto alle persone anziane, per le quali è stato pensato un programma di Medicina Sociale. Infatti, per tutti gli anziani iscritti ai centri anziani del Municipio X (ex XIII) è possibile usufruire di offerte speciali su analisi cliniche e visite specialistiche e poter effettuare prestazioni diagnostiche allo stesso prezzo del ticket ospedaliero. DIAGNOSI E TERAPIA Che bruciore allo stomaco! VIVENDI 30 Reflusso gastroesofageo: un disturbo molto diffuso P er reflusso gastroesofageo si intende quella condizione molto comune per cui una parte del contenuto dello stomaco risale in esofago. Una piccola quota di reflusso, liquido e gassoso, lo si può avere anche in condizioni normali, soprattutto dopo i pasti. Si tratta di un reflusso poco acido, breve e, di conseguenza, poco avvertito. Quando, al contrario, il fenomeno diventa più frequente o si accompagna a sintomi, allora si hanno dei disturbi e si parla di “malattia da reflusso gastroesofageo” (MRGE). Esso, nel nostro Paese, colpisce una persona su tre, nel mondo occidentale incide sul 40% della popolazione. La probabilità di comparsa del reflusso aumenta con l’aumentare dell’età ed è molto comune nelle donne in gravidanza e nei neonati. In molti casi, alla base del reflusso gastroesofageo vi è un’ernia iatale, ossia uno scivolamento dello stomaco nel torace attraverso il diaframma. Tuttavia, non sempre la MRGE è causata da un’ernia iatale, così come non sempre l’ernia iatale è accompagnata da MRGE. Altri fattori che possono favorire in modo diverso il reflusso gastroesofageo sono: • predisposizione familiare e genetica; • sovrappeso e obesità; • gravidanza; • dieta squilibrata (abuso di alcool, menta, caffè, cioccolato, tè, agrumi); • alcuni farmaci. Sintomi I sintomi più frequenti sono il bruciore e il rigurgito acido. Il bruciore è riferito alla parte alta dell’addome (anatomicamente definita “epigastrio” e comunemente chiamata “bocca dello stomaco”) e a livello retrosternale. Il bruciore, che si può accompagnare a scialorrea (aumentata secrezione salivare), si manifesta tipicamente nelle ore dopo i pasti, ma può presentarsi anche di notte quando il paziente è supino. Altre volte, tale disturbo può essere accusato come dolore che fa subito pensare ad una causa cardiaca. Poiché il Dott. Mauro Di Camillo Specialista in gastroenterologia ed endoscopia digestiva reflusso può anche interessare faringe, laringe e polmoni ne consegue la possibilità di una sintomatologia extraesofagea. I sintomi extraesofagei, definiti atipici, possono essere: mal di gola, laringite cronica e altre affezioni delle corde vocali, nodo alla gola (sensazione di corpo estraneo e di contrazione alla gola); bronchiti croniche ed asma bronchiale; patologie del naso e del rinofaringe; russamento abituale ed apnee notturne; laringospasmo; dolore toracico non cardiaco; alitosi; erosione dello smalto dentario. Complicanze Il passaggio continuo di questo liquido in esofago può provocare un danno alla mucosa che si esprime con delle erosioni, ulcere, sanguinamento (con conseguente anemizzazione) o con complicanze più gravi come la stenosi (restringimento del lume) o l’esofago di Barrett (condizione pre-cancerosa). Tuttavia, l’esofagite rappresenta la complicanza tipica della MRGE e la sua gravità Grado A Grado B Grado C DIAGNOSI E TERAPIA Diagnosi La diagnosi della malattia da reflusso è prevalentemente clinica e si basa sulla presenza dei sintomi tipici (pirosi e/o rigurgito). Sono disponibili, comunque, alcuni esami specifici che il medico specialista può prescrivere per la conferma della diagnosi o per lo studio delle complicanze: • l’esofago-gastro-duodenoscopia - l’esplorazione endoscopica ci consente di valutare lo stato della mucosa esofagea (erosioni, ulcere) ed eventuali complicanze. Le biopsie possono essere utili per definire le caratteristiche di lesioni sospette, ma anche per escludere altre forme di malattia esofagea (ad esempio esofagite eosinofila); • la manometria esofagea - studia la peristalsi esofagea, valutando ampiezza, durata e coordinazione delle onde motorie esofagee allo stimolo deglutitivo. È una metodica fondamentale per escludere patologie motorie dell’esofago, quali l’acalasia e la sclerodermia, che possono a volte condizionare un reflusso e che costituiscono delle controindicazioni ad una gestione chirurgica del reflusso; • la pH-impedenzometria esofagea/24 ore (pH-IIM 24) - valuta in modo dinamico nelle 24 ore sia la composizione (acida e non acida) che la natura del reflusso gastroesofageo (gassoso, liquido, misto). È una nuova metodica che ha progressivamente sostituito la pH-metria esofagea/24 ore, divenendone il nuovo “gold standard” e migliorando sensibilmente l’entità del reflusso, la correlazione tra reflusso e sintomatologia e l’estensione del refluito in esofago prossimale. Terapia La prima terapia è costituita da una corretta alimentazione e un adeguato stile di vita che, in caso di un reflusso di lieve entità, possono di per sé essere sufficienti. Mentre nei casi più gravi della malattia, oltre che le regole alimentari, solo un’adeguata terapia anti-secretiva può consentire un’efficace controllo dei sintomi e la cura delle lesioni. Ad ogni modo, ci sono alcune regole che il paziente dovrebbe seguire: limitare limoni, mandarini, arance, cedro, melograno, ribes, ananas, tè, caffè e bibite gassate. Da evitare i superalcolici. L’obiettivo primario della terapia medica della MRGE è il pieno controllo dei sintomi (pirosi con o senza rigurgito) accompagnato dal miglioramento della qualità di vita del paziente. Per contrastare il reflusso gastroesofageo, oggi sono disponibili dei farmaci particolarmente efficaci, in grado di ridurre la secrezione acida da parte dello stomaco. Gli inibitori di pompa protonica (PPI) sono i farmaci più utilizzati in quanto in grado di ridurre la quantità di acido gastrico disponibile per il reflusso nell’esofago, alleviando i sintomi e permettendo la guarigione delle lesioni esofagee, qualora presenti. Il numero degli interventi chirurgici per controllare il reflusso gastroesofageo è in netta diminuzione, a livello mondiale, grazie all’efficacia dei potenti farmaci sopra descritti che inibiscono la secrezione acido-gastrica. 31 VIVENDI viene definita sulla base della Classificazione di Los Angeles, universalmente riconosciuta, che prevede 4 stadi di severità (Fig. 1) : • Grado A - presenza di una o più lesioni <5 mm, a livello delle pliche mucose; • Grado B - almeno una lesione mucosa >5 mm localizzata nelle pliche mucose, ma senza continuità tra gli apici di due pliche mucose; • Grado C - almeno una lesione mucosa continua tra gli apici di due o più pliche, ma non circonferenziale; • Grado D - lesioni mucose estese fino a coinvolgere almeno il 75% della circonferenza esofagea. Grado D Fig. 1 - Classificazione di Los Angeles In esclusiva per Vivendi Il sindaco Ignazio Marino parla di sanità nella capitale POLITICAL SCREENING “Lavorerò per una salute a misura di cittadino” VIVENDI 32 di Valeria Bilancioni “Campagne informative ed educative su corretta alimentazione e stili di vita più idonei” F in dall’apertura della sua campagna elettorale al San Filippo Neri ha specificato che ritiene fondamentale il ruolo del sindaco come garante della salute dei suoi cittadini. Come intende assolvere a questo compito, quali sono i punti fermi del suo programma in proposito? Il sindaco di una città è il responsabile della salute e della sicurezza pubblica di ogni singolo componente della comunità che amministra. Le competenze sulla sanità pubblica sono relative, ma le responsabilità sono enormi. Per questo, abbiamo l’obbligo di riuscire a creare una collaborazione intensa e proficua con la regione Lazio, cosa che in questi anni è mancata. Attraverso una cabina di regia comune dobbiamo essere capaci di individuare criticità e sofferenze del sistema sanitario regionale e, contemporaneamente, trovare le risposte alle esigenze e alle richieste di tutti i cittadini. In questo modo, potremmo riuscire davvero a comprendere le necessità di tutti i cittadini e a ridurre i costi di una macchina già in sofferenza. Ha anche ideato la delega agli Stili di Vita, attribuita all’assessore Pancalli. Qual è l’obiettivo di questo nuovo assessorato? Cominceremo con utilizzare e diffondere la pratica sportiva in ogni fascia d’età a partire dalle scuole, dai bambini, per arrivare agli anziani, alle parrocchie e agli oratori. Cercheremo di raggiungere tutti attraverso campagne informative, di sensibilizzazione, educative in termini di corretta alimentazione e di stili di vita più salutari. Lo sport deve diventare uno strumento attraverso il quale migliorare la città. Il ruolo degli impianti sportivi presenti nelle scuole sarà fondamentale: devono essere aperti, fruibili e funzionali. Le aree verdi possono trasformarsi in vere e proprie palestre a cielo aperto. L’obiettivo è quello di riuscire a sensibilizzare tutti i romani ad un stile di vita più corretto. Conosco tante realtà amministrative piccole, medie e grandi che, attraverso progetti pubblici, sono riuscite a migliorare la vita e la salute dei propri cittadini, ottimizzando così anche i costi di gestione delle strutture sanitarie. La sanità romana e laziale è praticamente al collasso. Da medico quale pensa sia la ricetta giusta per migliorare il servizio e quale il ruolo che Roma Capitale dovrebbe avere in merito? Per costruire una sanità all’altezza occorre eliminare ogni forma di spreco, comprendendo fino in fondo quali siano le esigenze, anche quelle più piccole, di ogni singolo cittadino. A Roma ci sono innumerevoli emergenze che coinvolgono i grandi ospedali, i poliambulatori e i presidi territoriali. Una buona amministrazione deve saper gestire tutte le criticità e garantire l’accesso alla sanità pubblica ad ogni singolo cittadino, nessuno escluso. Ma solo attraverso un’analisi delle necessità si può ottimizzare la spesa. Molti, fossero stati nel Pd, avrebbero preferito candidare un chirurgo alla Regione, piuttosto che alla guida del Campidoglio, e viceversa. Vista l’esperienza maturata sul campo, non crede che sarebbe stato più utile nella veste di Governatore? Zingaretti è un politico e un amministratore di primo piano. Ha una squadra competente che ha maturato un’eccellente esperienza alla provincia di Roma. Ha davanti a sé sfide importanti come quelle che riguardano la sanità e il trasporto pubblico regionale, nodi importanti che incidono sulla vita di ogni singolo cittadino. Sta lavorando bene e continuerà a farlo nei prossimi anni. Roma, da parte sua, è una sfida amministrativa stimolante. Si tratta di un’esperienza unica. Gestire una delle città più famose al mondo mi inorgoglisce. So bene che si tratta di una responsabilità enorme: per questo il mio impegno sarà costante, convinto e senza sosta. Roma merita di tornare a rivestire un ruolo di primo piano sia a livello nazionale che internazionale. 33 VIVENDI Negli anni ’90 diviene prima Direttore Associato del National Liver Transplant Center del Veterans Affairs Medical Center di Pittsburgh, l’unico dipartimento per il trapianto del fegato appartenente al Governo degli Stati Uniti, e poi Direttore e Amministratore Delegato dell’Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione, da lui fondato a Palermo. Dal novembre 2002 è Professore di Chirurgia presso il Jefferson Medical College di Philadelphia, università presso la quale è stato Direttore della Divisione Trapianti d’Organo e Chirurgia Epatobiliare. Membro e socio fondatore di numerose Società Scientifiche, ha ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali nel campo della ricerca clinica e della bioetica. È autore di oltre 680 pubblicazioni e di alcuni libri. Ha una casistica personale superiore a 650 trapianti e nel luglio 2001 ha eseguito il primo trapianto italiano su una persona sieropositiva. Prima di allora, in Italia, un paziente sieropositivo non avrebbe avuto alcuna speranza di essere inserito nelle liste di attesa per i trapianti. Un diritto che ora, dopo il dibattito nazionale generato da quell’intervento, viene riconosciuto. Nel 2006 è stato eletto Senatore della Repubblica e Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato. Rieletto al Senato, nell’ottobre 2008 è stato nominato Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale. Nel corso della XVI legislatura ha promosso e guidato l’inchiesta sugli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, veri e propri manicomi criminali in cui le persone vivevano in condizioni igienico-sanitarie indegne. L’inchiesta della Commissione è stata tradotta in una legge dello Stato che impone la chiusura di questi luoghi, la cura e il rispetto della dignità degli internati. Nell’estate del 2009 ha corso nelle elezioni primarie indette dal Partito Democratico per la posizione di Segretario del partito, ottenendo il 14% delle preferenze. Nel 2013 ha vinto le elezioni primarie della coalizione Roma Bene Comune. Nella competizione a Sindaco di Roma, al ballottaggio contro Gianni Alemanno, ha ottenuto il 64% delle preferenze. Si è insediato ufficialmente in Campidoglio il 12 giugno 2013. POLITICAL SCREENING Ignazio Marino nasce a Genova il 10 marzo 1955 e si trasferisce a Roma nel 1969, dove completa gli studi classici. Nel 1979 si laurea in Medicina e Chirurgia con il massimo dei voti e la lode all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Qui si specializza in Chirurgia Generale e in Chirurgia Vascolare. Dal 1980 al 1990 lavora come assistente universitario presso l’Istituto di Patologia Chirurgica del Policlinico Gemelli. Nello stesso periodo, trascorre 4 anni nei due più prestigiosi centri di trapianto del mondo, il Transplant Center della University of Cambridge in Inghilterra e il Pittsburgh Transplantation Institute negli USA, per apprendere la tecnica del trapianto del fegato dai due pionieri di questa disciplina, Sir Roy Y. Calne e Thomas E. Starzl. MARILAB PER IL SOCIALE VIVENDI 34 Una grande festa per l’Ostiamare La società celebra i successi della squadra che mira a tornare tra i professionisti V oglia di volare sempre più in alto. È quella che circola all’Anco Marzio di Via Amenduni, nel meraviglioso impianto sportivo dell’Ostiamare Lidocalcio, e che ha guidato la campagna acquisti della società biancoviola del Presidente Lardone dopo lo splendido quinto posto della passata stagione e l’ingresso, storico per il club, nei playoff di Serie D. La compagine lidense, realtà prestigiosa e di grande tradizione (dal 1945, anno di fondazione del club, ndr) di Ostia e del Litorale Romano è stata costruita in questi anni, di concerto con il Direttore Generale Luigi Baioni e il Direttore Sportivo Fabio Quadraccia, per raggiungere il grande obiettivo che Ostia e i suoi cittadini, uniti da un legame naturale e profondo, desiderano da anni: riportare la squadra nei professionisti, come accaduto nelle due stagioni (1988/89 e 89/90, ndr) nelle quali l’Ostiamare partecipò alla C2. Per questo, la presentazione ufficiale è avvenuta in Piazza Anco Marzio, nella storica piazza di Ostia, il 3 Agosto scorso, in una serata di festa in vista dell’annata calcistica nel Girone E del Campionato Nazionale di Serie D. Ma i risultati sempre più importanti ottenuti dall’Ostiamare derivano dal lavoro eccezionale svolto alla base: non per niente i fiori all’occhiello del club sono la Scuola Calcio e il Settore Giovanile. La fiorente Scuola Calcio, sotto la guida del suo responsabile, Mauro Cesaroni, concede la possibilità a tanti ragazzi, oltre 300 ad oggi, d’imparare calcio vero, grazie alla professionalità degli staff tecnici e all’aiuto di psicologi che, di concerto con genitori e allenatori, aiutano il ragazzo a diventare grande in campo ma anche nella vita di tutti i giorni. Dalla Scuola Calcio al produttivo settore giovanile, rappresentato dal Direttore Tecnico Umberto Carmelino. Con le diverse categorie iscritte l’Ostiamare ha raggiunto le più alte vette dei tornei regionali, arrivando a disputare i playoff (Allievi e Giovanissimi d’Eccellenza e Allievi Fascia B d’Elite, ndr) e favorendo il salto di parecchi ragazzi nei professionisti. Ad aiutare i calciatori, infine, in caso d’infortuni vari, con strutture all’avanguardia e anni di professionalità alle spalle, è lo staff medico, rappresentato dal Dott. Matteo Troiano e quello fisioterapico, guidato da Adel Salama. Questa è l’Ostiamare, una società preparata per vincere! di Riccardo Troiani Ufficio Stampa Ostiamare Lidocalcio