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sanitarie
dal mondo
Marilab
Trimestrale di informazione medico-scientifica_anno VII_n. 4_ottobre/dicembre 2013_ distribuzione gratuita
PERIODICO DI SALUTE E BENESSERE
4
GRAVIDANZA
Come evitare
alcuni rischi
CARDIOLOGIA
L’importanza
dello sport
ODONTOIATRIA
Una scelta
di qualità
A TU PER TU CON
Filippo Magnini
“Mens sana in corpore sano”
Sommario
ottobre/dicembre 2013
Dica 33 - Il personaggio
La salute vien mangiando
Anno VII - numero 04 - ottobre/dicembre 2013
6
20
Direzione - Redazione
Marilab s.r.l.
Viale Paolo Orlando, 50/52
[email protected]
FILIPPO MAGNINI
La sanità italiana? Vincente!
di Valeria Bilancioni
Bene a sapersi
10
«Fa che il cibo
sia la tua medicina
e la medicina sia il tuo cibo»
18
Il Sistema Immunitario
22
Sport e salute:
un binomio indissolubile
25
Azioni e contraddizioni
28
Una salute vibrante…
Diagnosi e terapia
12
Osteoporosi…l’importanza
della prevenzione
21
Tonsille e adenoidi: come
curarle, quando operarle
24
Anche i più forti...a volte
si ammalano!
26
Stop al fumo!
30
Che bruciore allo stomaco!
Dieta “perfetta” o dieta
centrata sul paziente?
Oltre la medicina
tradizionale
14
Agopuntura:
un sostegno per il parto
Political screening
32
Intervista al Sindaco di Roma
Ignazio Marino:
“Lavorerò per una salute
a misura di cittadino”
Marilab per il sociale
34
Una grande festa per l’Ostiamare
Rubriche
Comitato scientifico
Luca Marino, Alessandro Colloca, Andrea Fabbri,
Federica Razzi, Domenico Alberti
Progetto grafico e impaginazione
Silvia Celindano - Todi (PG)
[email protected]
www.intornoalsegno.it
Stampa
Art&Copy - Roma
Marketing e pubblicità
c/o Marilab s.r.l.
rif. Valentina Ambrosio - tel. 06 56195133
[email protected]
Elisa Cellizza - tel. 06 56195133
[email protected]
Sito Web
Gaia Gentile - tel. 06 56195110
[email protected]
15
Filo diretto
23
Varie&Curiose
29
Infomarilab
La riproduzione e la ristampa, anche parziali, di articoli e immagini
del giornale sono formalmente vietate senza la debita autorizzazione
dell’editore. L’editore è a disposizione di tutti gli eventuali proprietari
dei diritti sulle immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti
a reperirli per chiedere debita autorizzazione.
Foto: Depositphotos, Fotolia
Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 423 del 19.10.2005
Finito di stampare nel mese di settembre 2013
VIVENDI è una rivista trimestrale a carattere
medico-scientifico edita da: Marilab s.r.l.
VIVENDI viene distribuita gratuitamente.
Novità salutari
16
Direttore responsabile
Luca Marino
Odontoiatria a 360°
10
12
24
PER CONTATTARE LA REDAZIONE DI VIVENDI,
POTETE INVIARE UNA MAIL AGLI INDIRIZZI:
[email protected]
[email protected]
[email protected]
www.vivendionline.it
26
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A GRA STA!
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RICHI
PROGRAMMA
Prevenzione e Salute
Marilab, per i suoi 50 anni di attività, regala ai cittadini un Arcobaleno di Salute.
PACCHETTI
SALUTE
PACCHETTO ROSA (GINECOLOGIA) * - € 275 € 99
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PACCHETTO ROSSO (CARDIOLOGIA) - € 339 € 129
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glicemia, azotemia, creatininemia, uricemia, sodio, potassio, colesterolo totale, HDL, LDL,
trigliceridi, GOT, GPT, esame completo delle urine).
- Ecocardiogramma color doppler
- Visita cardiologica con elettrocardiogramma di base
PACCHETTO VIOLA (ANGIOLOGIA) - € 295 € 119
- Ecocolordoppler dei vasi epiaortici
- Ecocolordoppler venoso e arterioso degli arti inferiori
- Visita angiologica
PACCHETTO BLU (UROLOGIA) - € 311 € 119
- Esami ematochimici (Antigene Prostatico Specifico - PSA e PSA libero)
- Uroflussimetria
- Ecografia renale, vescicale e prostatica sovrapubica
- Visita urologica
PACCHETTO VERDE (OSTEOPATIA) ** - € 160 € 39
CHECK-UP PREVENZIONE
In occasione del suo 50° compleanno, infatti, desidera ringraziare i clienti che hanno affidato la propria salute al Gruppo con un pensiero speciale.
A salvaguardia della salute di tutti, Marilab e il suo team di professionisti sono lieti di presentare i “programmi” finalizzati alla prevenzione e alla diagnosi di eventuali patologie.
PREVENZIONE DONNA - € 866 € 499
- Esami ematochimici (emocromo completo con formula leucocitaria e conta piastrine,
glicemia, azotemia, uricemia, creatininemia, GOT, GPT, YGT, colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi,
protidogramma con protidemia totale, VES, HBs Ag, HCV Ab, omocisteinemia, esame completo
delle urine).
- Rx torace
- Spirometria
- Ecografia addome superiore e inferiore
- Visita cardiologica con elettrocardiogramma di base
- Visita senologica
- Visita ginecologica con pap-test
- Visita internistica e relazione conclusiva del check-up
PREVENZIONE DONNA OVER 40 - € 1.237 € 649
- Esami ematochimici (emocromo completo con formula leucocitaria e conta piastrine,
glicemia, azotemia, uricemia, creatininemia, GOT, GPT, YGT, colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi,
protidogramma con protidemia totale, VES, HBs Ag, HCV Ab, omocisteinemia, FT3, FT4, TSH, ricerca
sangue occulto nelle feci su 3 campioni, esame completo delle urine).
- Rx torace
- Spirometria
- Ecografia addome superiore e inferiore
- Ecografia mammaria
- Mammografia bilaterale
- Ecocolordoppler dei vasi epiaortici
- Visita cardiologica con elettrocardiogramma di base
- Visita senologica
- Visita ginecologica con pap-test
- Visita internistica e relazione conclusiva del check-up
PREVENZIONE UOMO - € 676 € 379
- Esami ematochimici (emocromo completo con formula leucocitaria e conta piastrine,
glicemia, azotemia, uricemia, creatininemia, GOT, GPT, YGT, colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi,
protidogramma con protidemia totale, VES, HBs Ag, HCV Ab, omocisteinemia, esame completo
delle urine).
- Esame baropodometrico
- Valutazione osteopatica
- Valutazione posturale
- Trattamento osteopatico mirato
- Rx torace
- Spirometria
- Ecografia addome superiore e inferiore
- Visita cardiologica con elettrocardiogramma di base
- Visita internistica e relazione conclusiva del check-up
PACCHETTO BIANCO (OSTEOPOROSI) *** - € 406 € 149
PREVENZIONE UOMO OVER 40 - € 935 € 529
- Esami ematochimici (emocromo completo con formula leucocitaria e conta piastrine,
calcemia, calcio urinario, fosfatemia, fosforo urinario, osteocalcina, vitamina D3).
- M.O.C. (metodica DEXA) lombare
- M.O.C. (metodica DEXA) femorale
- Visita endocrinologica per studio metabolismo osseo
* Il Pacchetto Rosa non è valido per donne in gravidanza.
** Il Pacchetto Verde non si esegue presso la sede di Acilia.
*** Il Pacchetto Bianco non si esegue presso la sede Gamma di Roma.
- Esami ematochimici (emocromo completo con formula leucocitaria e conta piastrine,
glicemia, azotemia, uricemia, creatininemia, GOT, GPT, YGT, colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi,
protidogramma con protidemia totale, VES, HBs Ag, HCV Ab, omocisteinemia, Antigene Prostatico
Specifico - PSA, ricerca sangue occulto nelle feci su 3 campioni, esame completo delle urine).
- Rx torace
- Spirometria
- Ecografia addome superiore e inferiore
- Ecocolordoppler dei vasi epiaortici
- Visita cardiologica con elettrocardiogramma di base
- Visita urologica
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I Check-Up Prevenzione si eseguono solo presso il Marilab Center di Ostia e la sede Caffaro di Roma.
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Promozione soggetta a disponibilità. È necessario prenotare con anticipo rispetto alla data di effettuazione degli accertamenti.
Il paziente può usufruire di ogni singolo Pacchetto Salute una sola volta.
Editoriale
a cura di Luca Marino
Fine delle vacanze estive, temperature più basse, rientro a scuola e a lavoro…ahimè,
è arrivato l’autunno! Trovarsi davanti un intero anno da affrontare, per la maggior
parte delle persone, a ritmo serrato sicuramente è impegnativo, ma l’importante è
fare il pieno di energia e prevenire possibili stati di malessere. E quale modo migliore
per prendersi cura di se stessi se non praticare attività sportiva? In questo numero
di Vivendi abbiamo scelto di dare particolare rilevanza allo sport, a partire dal testimonial d’eccezione, il campione di nuoto Filippo Magnini, che sposa il motto “Mens
sana in corpore sano” e che ha fatto dello sport la sua vita. Tuttavia, senza arrivare ai
livelli agonistici, lo sport è assolutamente fondamentale nel quotidiano per evitare,
in generale, i rischi connessi ad uno stile di vita sedentario tipico dei nostri tempi, dal
quale ci mette in guardia il Dott. Di Florio, cardiologo, e prevenire la comparsa o l’aggravamento di diverse patologie, come l’osteoporosi, di cui parlano il Prof. De Martino
e la Dott.ssa Chiossi.
Un concetto ampio quello di prevenzione, che viene toccato da vari articoli dei nostri specialisti: il Dott. Frusciante illustra come le malattie dei muscoli possano colpire
anche i più forti, il Dott. Mirarchi avverte sulle conseguenze negative del fumo e il
Dott. Bellocchi consiglia di affrontare eventuali problemi legati alle tonsille fin dall’età
pediatrica.
Un aspetto della prevenzione da tenere sotto controllo è, senza dubbio, quello legato
alle abitudini alimentari: una dieta equilibrata e corretta può difenderci, ad esempio,
dal fastidioso bruciore allo stomaco, fenomeno da cui è affetto un terzo della popolazione italiana, come indicato dal Dott. Di Camillo. Un interessante articolo del
counselor Della Rocca sulle intolleranze alimentari, argomento particolarmente attuale, chiarisce i dubbi sulla differenza con le allergie e fornisce consigli utili per capire
cosa sono e come intervenire. Il test per le intolleranze è solo uno dei tanti servizi
offerti dal Gruppo Marilab che vogliamo farvi conoscere: dal reparto di odontoiatria,
che si serve di personale specializzato e tecniche all’avanguardia, alle analisi per rintracciare la Legionella, che può portare alla polmonite acuta, fino ad arrivare al test
PrenatalSAFE® per diagnosticare problemi al feto tramite un semplice prelievo dal
sangue materno. Non mancano la consueta rubrica di Medicina Integrata, con la
Dott.ssa Cuozzo che si occupa di agopuntura in gravidanza, e il contributo del Prof.
Colloca che prosegue l’argomento iniziato la scorsa volta relativo al Sistema Immunitario.
Un numero che spazia tra tanti ambiti diversi e che speriamo vi aiuti ad affrontare la
stagione autunnale con qualche buona indicazione in più!
DICA 33 - IL PERSONAGGIO
Parola di Filippo Magnini,
campione di nuoto
e testimonial d’eccezione
per Vivendi
VIVENDI
6
La sanità italiana?
Vincente!
“Abbiamo i medici migliori anche se sui giornali
fanno più notizia i casi negativi”
N
uovo testimonial d’eccezione
per Vivendi che torna a dedicarsi all’universo maschile con
un campione del nuoto, vivace
personaggio televisivo, neo imprenditore
e volto di campagne benefiche.
Stiamo parlando di Filippo Magnini, Filo
per gli amici, un vulcano di energia impegnato anche nel sociale con l’Associazione
Italiana contro le leucemie linfomi e mieloma e con la Fondazione Laureus, dedicata
a risolvere situazioni di disagio giovanile
attraverso attività sportive e percorsi di
sostegno educativo e psicologico.
Uno che, parlando di salute, si definisce un
tipo “equilibrato”.
In che senso?
Mi piace mantenermi in forma, sentirmi
pieno di energie con le quali affrontare
le giornate. Diciamo, quindi, che ci sto
abbastanza attento, ma non al punto di
rendere il mio rapporto con la salute un
rapporto maniacale.
Come sportivo quanti e quali controlli
sei abituato a fare durante l’anno?
La visita medico sportiva è un caposaldo, poi ovviamente anche controlli fisici
riguardanti il peso e la prestazione, con
scrupolosi controlli cardiologici, sono
all’ordine del giorno. Infine, sono sottoposto a numerosi test antidoping durante la
stagione.
di Valeria Bilancioni
Secondo te quale impatto ha il nuoto
sulla salute delle persone?
Il nuoto è da sempre considerato uno dei
migliori sport da far praticare a bambini e
adolescenti, credo che questo sia più che
un ottimo biglietto da visita. Inoltre, l’attrito dell’acqua favorisce la riabilitazione di
chi ha subito infortuni e la sollecitazione
dei muscoli di chi non è più abituato a fare
sport. Questi sono alcuni dei motivi per
cui il nuoto è considerato un’attività da
poter praticare da 1 a 90 anni.
La corretta alimentazione è senza dubbio una fonte di benessere. Qual è la tua
dieta tipo?
Di sicuro non bisogna mai prescindere dai
In ogni caso preferisci la sanità pubblica
o quella privata?
Credo che la sanità italiana, nonostante le
brutte notizie che ogni tanto si sentono,
sia una delle migliori al mondo in quanto
ricca di alcuni tra i maggiori esperti mondiali; purtroppo, però, spesso fa più notizia qualcosa di negativo e, di conseguenza, se ne sente parlare maggiormente in
quest’ottica.
Ti è già capitato di fare da testimonial di
salute e benessere. Come definiresti la
tua esperienza e quale pensi possa essere il ruolo di un campione come te in
iniziative del genere?
Molto positiva, capita spesso di scoprire
l’importanza di tanti particolari riguardanti
la salute ai quali prima non si prestava la
giusta attenzione. Alle volte è incredibile
quanti benefici fisici si possono ottenere
cambiando anche solo piccole abitudini o
semplicemente riscoprendole. Credo che
un campione dello sport abbia una grande
responsabilità in quanto gode di una riconoscibilità diversa rispetto ad un comune
sportivo. È importante che tutti i giovani
che si affacciano allo sport comprendano
l’importanza di un ambiente sano e che la
competizione è giusta solo quando non
comporta rischi per la propria salute.
Per concludere, un tuo motto per salutare i lettori di Vivendi.
Forse sono poco originale, ma credo che
il motto “Mens sana in corpore sano” sia
estremamente azzeccato. Appartiene al
poeta Giovenale e, nonostante sia stato
scritto secoli fa, trovo che sia ancora di
un’attualità incredibile.
7
VIVENDI
Ti è mai capitato di avere a che fare con
gli ospedali?
Per fortuna poco...mi sono rotto il piede
nel 2011. Esperienza breve ma intensa. Più
sto lontano dagli ospedali, meglio è.
DICA 33 - IL PERSONAGGIO
tre pasti giornalieri, come minimo. Mangio
un po’ di tutto, la classica dieta mediterranea...anche se il vizio della maionese non
riesco proprio a togliermelo!
DICA 33 - IL PERSONAGGIO
Non solo sport nel futuro di Filo
VIVENDI
8
Definirlo solo uno sportivo sarebbe riduttivo.
Vero è che Filippo Magnini, classe 1982, originario di Pesaro, prima di diventare un campione del nuoto si è divertito
a praticare ogni tipo di sport: dal pattinaggio al basket,
dal tennis all’amatissimo calcio. Oggi, che ha da poco superato i trenta, Filo ha all’attivo almeno una conduzione
tv di successo – è stato l’inviato di Simona Ventura per “L’isola dei famosi” – e ha inaugurato il suo brand in accordo
con HEAD: una linea sportiva dedicata al nuoto e già sul
mercato con occhialini, cuffia e costumi.
Sicuri di ritrovarlo presto in vasca, ma anche in primo piano con nuovi progetti legati al suo brand, ripercorriamo
in breve le tappe più significative della sua carriera agonistica. Nel 2004 “Superpippo” vince il suo primo titolo europeo a Madrid e partecipa alle Olimpiadi di Atene, dove
conquista una storica medaglia di bronzo con la staffetta
italiana 4x200 m stile libero, cui farà seguito la nomina di
Cavaliere della Repubblica da parte del Presidente della
Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi.
A Montreal, nel 2005, conquista il prestigioso titolo di
campione del mondo nella gara dei 100 stile libero, la
“gara regina” che lo consacra definitivamente tra i grandi di tutti i tempi. La sua prestazione è di assoluto valore
tecnico e mediatico: il primo oro nei 100 stile libero nella
storia del nuoto italiano, con un formidabile 48”12 (all’epoca secondo tempo mondiale all-time).
Nel 2006 Filippo vince nuovamente il titolo europeo a Budapest nei 100 stile libero, confermandosi specialista della distanza. Nel 2007, a Melbourne, vince per la seconda
volta consecutiva il titolo mondiale, impresa riuscita solamente all’americano Biondi e al mitico Popov.
Grazie a questa vittoria gli viene assegnato dalla Len il titolo di “atleta dell’anno 2007” e riceve dal CONI il Diploma
d’onore. Filippo ha, inoltre, disputato numerose competizioni europee e mondiali indoor, arricchendo il proprio
palmares che oggi vanta ben 34 medaglie internazionali.
Costumi con taglio personalizzato e cura del dettaglio,
occhialini Tiger Race realizzati con la tecnologia bi-silicone,
cuffie in silicone con forma tridimensionale.
DICA 33 - IL PERSONAGGIO
glossario
VIVENDI
9
DOPING: in italiano dopaggio, è l’uso (o abuso) di sostanze o medicinali con lo scopo di aumentare artificialmente il rendimento fisico e le prestazioni dell’atleta. II ricorso al doping è un’infrazione sia all’etica dello sport, sia a quella della scienza
medica. I regolamenti sportivi vietano il doping, specificando esattamente le tipologie e le dosi dei farmaci consentiti, e
mettono per iscritto l’obbligo per gli atleti di sottoporsi ai controlli antidoping, che si effettuano mediante l’analisi delle
urine e, in alcuni casi, anche del sangue (controlli incrociati). Gli atleti che risultano positivi alle analisi vengono squalificati
per un periodo più o meno lungo e, nei casi di recidiva, si può arrivare alla squalifica a vita. Il Comitato Olimpico Internazionale (COI) ha istituto un’apposita agenzia, la WADA, che si occupa della lotta al doping.
Negli ultimi anni, in Italia e in altri paesi, il doping è diventato un reato, sotto la fattispecie della
frode sportiva. È del 14 dicembre 2000 la legge n. 376 “Disciplina della tutela sanitaria delle attività
sportive e della lotta contro il doping” che consente un’individuazione più precisa del fenomeno
e permette di colpire più efficacemente una pratica che in precedenza era sanzionabile solo sul
piano sportivo. È punibile sia l’atleta che fa uso di sostanze dopanti, sia il medico che le prescrive o
somministra, sia, ancora, chi fa commercio dei farmaci vietati.
glossario
BENE A SAPERSI
«Fa che il cibo
sia la tua medicina
e la medicina sia il tuo cibo» (Ippocrate)
VIVENDI
10
Le intolleranze alimentari:
cosa sono e come si manifestano
I
l problema delle intolleranze è ancora
oggi del tutto sottovalutato o, per meglio dire, c’è molta confusione in merito. Da circa tre anni, proprio per far
chiarezza su questo argomento, la Società
Statunitense di Allergologia ha classificato
le intolleranze alimentari facendole rientrare in quella classe di patologie indicate
come reazioni avverse agli alimenti: si parla
di intolleranze alimentari quando l’alimento ingerito non viene riconosciuto in
quanto tale dal nostro organismo e si scatena, di conseguenza, una battaglia che ne
impedisce la digestione alterando l’attività
intestinale.
Non vi è la produzione di anticorpi IgE
come nel caso delle allergie, quindi, le reazioni non sono immediate, ma croniche.
I disturbi, infatti, non sono in diretta relazione con l’assunzione dell’alimento, ma
si possono verificare a distanza di tempo,
fino a 72 ore dopo.
Rispetto all’allergia, l’intolleranza è un nemico incognito e subdolo poiché non provoca una reazione evidente, ma intossica
l’organismo intasandolo di svariati tipi di
scorie più o meno tossiche e limitandone
la capacità di smaltimento. Questa situazione provoca delle reazioni di disagio metabolico e funzionale ad effetto ritardato e
protratto nel tempo, proporzionate alla
quantità di alimento ingerito e intensificate dalla reiterata assunzione.
Le intolleranze possono nuocere a tutti gli
apparati organici e peggiorare eventuali allergie presenti o causarne di nuove.
Nell’ambito delle intolleranze alimentari
rientrano anche dei veri e propri disagi
neuropsichici, in notevole aumento negli
ultimi tempi, tanto che negli Stati Uniti e
Massimiliano Della Rocca
Naturopata,
Counselor Psicosomatico
in Gran Bretagna si è costituita un’associazione di psichiatri convinti che depressioni, disturbi neurovegetativi e del comportamento derivino dall’inquinamento
chimico, biochimico e dalle intolleranze
alimentari.
Queste causano un blocco funzionale a livello dell’intestino: lo sminuzzamento del
cibo avviene in forme diverse (perché non
riconosciuto) e i prodotti costituiscono
delle scorie che vanno a far parte del tessuto connettivo. Quest’ultimo si comporta
come una vera e propria spugna metabolica, un’autentica pattumiera che di giorno
immagazzina l’eccedenza di residui provenienti dal catabolismo (sostanze tossiche
assunte con l’alimentazione o prodotte da
errori alimentari o da mutazione anomala
della flora batterica e così via) per eliminarli durante la notte passando dalla fase
In effetti, le tossine che si formano durante
i processi di intolleranze alimentari spesso
hanno un “organo bersaglio” specifico per
ognuno di noi. Probabilmente, questo è
dovuto al fatto che tutti gli individui possono presentare una parte del corpo più
debole rispetto alle altre e, quindi, più facile da aggredire per predisposizione genetica o, forse, per traumi di vario genere
subiti nel corso della vita. Di solito, poi, la
persona intollerante può presentare una
serie di sintomi quali astenia ricorrente e
non alleviata da riposo, alitosi (importante
se si presenta al mattino), afte orali, palpitazioni cardiache (rilevanti se insorgono
dopo i pasti), alternanza di peso senza
apparenti squilibri nutrizionali, aerofagia,
meteorismo, difficoltà digestive, edemi (in
particolare quelli del mattino a carico degli
arti inferiori o superiori), torpore mentale
(specialmente dopo i pasti), ipersudorazione non per attività fisica, prurito senza
causa apparente, crampi agli arti inferiori
(importanti quelli notturni). In presenza di
questi sintomi accessori, spesso ricorrenti o in forma ciclica o se si è sofferenti di
una delle patologie sopraelencate, si può
ben ipotizzare una causa da intolleranza
alimentare.
Presso i Centri Marilab è possibile effettuare
il test per le Intolleranze Alimentari
BENE A SAPERSI
gel alla fase solida. Quando l’attività del
tessuto connettivo viene inficiata ne conseguono autointossicazione, malnutrizione, senescenza e morte delle cellule. Per
riequilibrare tale situazione è necessario,
in primo luogo, liberare l’organismo dalle
intossicazioni attraverso un accurato drenaggio.
Il meccanismo che causa lo scatenarsi delle intolleranze alimentari si deve ricercare
nell’alterata reazione del Sistema Immunitario che riconosce alcuni alimenti come
dannosi ed estranei.
Il fenomeno può essere accompagnato da
disturbi come assuefazione, dipendenza e
relativa astinenza in caso di sospensione.
In particolare, l’assuefazione e l’astinenza
possono essere ben spiegate dalle teorie
di Selye sullo stress. Infatti, la persona, pur
mangiando l’alimento intollerato potrebbe in apparenza star bene, anzi a volte potrebbe addirittura avvertirne la necessità;
questo si verifica perché ogni qual volta
l’organismo riconosce l’alimento come
dannoso innesca un processo difensivo
che implica la liberazione di ormoni cortico-surrenali con effetti lenitivi antinfiammatori. Il processo andrà avanti fin tanto
che le difese organiche saranno in grado
di far fronte all’aggressione.
Quello che ancora viene raramente preso
in considerazione è il fatto che le intolleranze alimentari possano provocare in
modo diretto o indiretto alterazioni a carico di qualsiasi organo, apparato o sistema.
Questo è anche uno dei principali motivi
per cui è difficile studiare il fenomeno.
?
11
VIVENDI
Si parla di intolleranze
alimentari quando l’alimento
ingerito non viene riconosciuto
in quanto tale dal nostro
organismo e si scatena,
di conseguenza, una battaglia
che ne impedisce la digestione
alterando l’attività intestinale
DIAGNOSI E TERAPIA
Intervenire
sulle malattie delle ossa
per rallentarne
lo sviluppo
VIVENDI
12
Osteoporosi…
l’importanza
della prevenzione
I
l termine osteoporosi, letteralmente
“porosità dell’osso”, indica un ridotto
contenuto minerale che rende l’osso
fragile per indebolimento della sua
struttura interna. La definizione ufficiale
secondo l’Organizzazione Mondiale della
Sanità (OMS), è: “malattia scheletrica sistemica caratterizzata da bassa massa ossea
e da alterazioni dell’architettura dell’osso,
che portano a un aumentato rischio di
fratture”.
La massima mineralizzazione dell’osso,
detta picco di massa ossea, si completa tra i
25 e i 30 anni ed è fondamentale per il patrimonio osseo di un individuo; essa varia
in base a sesso, razza e stile di vita.
L’osso è un tessuto “vivo”, la cui architet-
tura è in costante rinnovamento; si ha, infatti, un continuo riassorbimento di “osso
vecchio” che viene sostituito da “osso
nuovo” grazie all’azione di cellule specializzate. Questo ciclo viene detto rimodellamento o turnover osseo. In condizioni
normali i due processi sono in equilibrio
mentre, in caso di osteoporosi, è presente
uno spostamento verso il riassorbimento
che comporta un peggioramento della
qualità e della resistenza ossee alle sollecitazioni meccaniche.
L’osteoporosi è dovuta a quei numerosi
fattori in grado di alterare l’equilibrio o la
disponibilità di sali minerali che possono
comportare un indebolimento e una diminuzione della densità minerale dell’osso.
Prof. Massimo U. De Martino
Endocrinologo e andrologo
Ricercatore presso il Dipartimento di
Farmacia dell’Università di Salerno
Dott.ssa Maria Rosaria Chiossi
Endocrinologa
Le forme più comuni di osteoporosi sono
l’osteoporosi post-menopausale, causata
dalla riduzione di estrogeni, e l’osteoporosi senile, causata soprattutto da un deficit
di vitamina D (anche per minore esposizione ai raggi solari) e da ridotto assorbimento intestinale di calcio.
Altre forme di osteoporosi, definite secondarie, possono essere conseguenti a: patologie endocrino-metaboliche (ipertiroidismo, iperparatiroidismo, ipogonadismo,
diabete), patologie intestinali (celiachia,
morbo di Crohn, ecc.) e renali (insufficienza renale), terapie prolungate con cortico-
13
VIVENDI
sonici o eparina, malattie congenite (fibrosi cistica, distrofia muscolare,
ecc.), disturbi del comportamento alimentare (anoressia nervosa).
I fattori di rischio per l’osteoporosi sono molti, alcuni non modificabili
(età, sesso, razza), molti altri invece modificabili attraverso un preciso
stile di vita.
Agire sui fattori di rischio modificabili significa introdurre un’adeguata
quantità di calcio e vitamina D con la dieta, eseguire una regolare e costante attività fisica, astenersi dall’abitudine del fumo e ridurre l’assunzione di alcolici. Una buona introduzione alimentare di calcio e vitamina
D si ottiene mediante un’alimentazione sana ed equilibrata in cui siano
presenti latte, latticini, verdure (spinaci, indivia, rucola), agrumi, legumi,
uova e pesce. Laddove non sia possibile modificare lo stile alimentare
(vegetariani, vegani, soggetti con allergie o intolleranze alimentari) è
possibile utilizzare supplementi di calcio e vitamina D. Anche l’esposizione alla luce solare è utile per aumentare la produzione di vitamina D
a livello cutaneo.
L’attività fisica è uno stimolo fondamentale per il rimodellamento osseo, gli esercizi utili per mantenere la robustezza e la resistenza dell’osso
sono quelli eseguiti sotto l’azione della forza di gravità, ovvero qualsiasi
attività fisica sotto carico (camminata, corsa, aerobica, yoga, pilates);
proprio per tale motivo, non è invece consigliato il nuoto. Un’attività
fisica regolare e costante, oltre a rappresentare una prevenzione ottimale, può essere considerata una vera e propria terapia per le patologie
metaboliche e per l’osteoporosi.
La diagnosi di osteoporosi si basa sulla misurazione della densità minerale ossea in alcuni punti specifici dello scheletro, come ad esempio il
femore non dominante e la colonna lombare, attraverso la mineralometria ossea computerizzata (MOC) eseguita con la DEXA che rappresenta
la metodica più accurata o “gold standard”.
L’approccio terapeutico prevede, oltre all’utilizzo di farmaci specifici
per rimineralizzare l’osso (bifosfonati, ranelato di stronzio, paratormone ricombinante), anche una terapia integrativa con calcio e vitamina D
(dopo adeguato controllo ematochimico) e la divulgazione di consigli
alimentari e sullo stile di vita necessari per aumentare l’efficacia delle
terapie farmacologiche.
Purtroppo, al momento non esiste una cura risolutiva dell’osteoporosi,
nessun farmaco è attualmente in grado di risolvere completamente il
problema, ma le terapie, spesso di lunga durata, possono rallentare o
arrestare la progressione della malattia o consentire di recuperare parzialmente la perdita di massa ossea. La prevenzione rappresenta, quindi, uno strumento di straordinaria importanza.
DIAGNOSI E TERAPIA
Agire sui fattori di rischio modificabili
significa introdurre un’adeguata quantità di
calcio e vitamina D con la dieta,
eseguire una regolare e costante attività fisica,
astenersi dall’abitudine del fumo
e ridurre l’assunzione di alcolici
Presso i centri Marilab di Ostia (Viale A. Zambrini), Roma
(Via Caffaro) e Acilia è possibile effettuare la MOC con metodica DEXA che consiste nel far attraversare l’osso da un
fascio di raggi X a doppia energia, assicurando una diagnosi
estremamente precisa. Inoltre, la dose di radiazione utilizzata è bassissima rispetto ad una normale radiografia o ad
una TAC, pertanto l’esame può essere ripetuto nel tempo.
Per informazioni rivolgersi al personale di accettazione
o chiamare il numero 06 561951.
OLTRE LA MEDICINA TRADIZIONALE
VIVENDI
14
Agopuntura:
un sostegno per il parto
Come evitare i rischi del parto
podalico con la moxibustione
L
a presentazione podalica (feto con
i glutei o i piedi rivolti verso il canale del parto) si verifica nel 3-4%
dei casi e rappresenta un problema ostetrico di notevole importanza in
quanto comporta un più alto rischio per
il nascituro rispetto alla “presentazione di
vertice” (feto pronto a nascere “di testa”).
Nel 1985 l’Organizzazione Mondiale della
Sanità raccomandava di non eseguire più
di 1 parto cesareo su 7 (15%): questo era
il valore individuato come limite a garanzia del massimo beneficio per la salute di
mamme e bambini.
Nel nostro Paese il ricorso al parto cesareo è, a livello percentuale, il più alto di
tutta Europa ed è in continuo aumento:
dall’11% del 1980 al 38% del 2009, superando di gran lunga i valori registrati
negli altri Paesi europei che si attestano
intorno al 20-25%. Il dato italiano, inoltre, è alquanto disomogeneo: più bassa la
percentuale di tagli cesarei nelle regioni
del Centro Nord (22% circa in Val d’Aosta
e 24% circa in Toscana e Friuli) rispetto a
quella del Centro Sud (42% circa nel Lazio
e più del 60% in Campania)*.
* Attualmente non sono disponibili dati più aggiornati
Infine, percentuali più elevate di tagli cesarei vengono registrate nelle case di cura
private rispetto agli ospedali pubblici e
nelle strutture che assistono un basso numero di parti annui.
L’uso dell’agopuntura, nello specifico della
moxibustione, per correggere la presentazione podalica sta destando molto interesse. La tecnica consiste nel riscaldamento
con il sigaro di moxa del punto Zhiyin su
entrambi i piedi per 15 minuti, una volta
al giorno per 10 giorni. Si inizia con soli 5
giorni di trattamento e si attende qualche
giorno monitorando la posizione del feto;
se questa non si è corretta, è necessario
proseguire per altri 5 giorni.
Molti studi di ricerca sulla moxibustione,
effettuati sia in Cina che in Italia, hanno
mostrato un indice di successo dal 60 al
90% e che la trentaquattresima settimana
di gestazione è il momento ottimale per
ottenere un’alta percentuale di esito positivo, fermo restando che la tecnica può
essere applicata nelle altre settimane a seconda della paziente.
Il meccanismo d’azione consiste in modificazioni ormonali che comportano un
Dott.ssa Stefania Cuozzo
Reumatologa, specialista in Omeopatia,
Medicina Tradizionale Cinese
e Agopuntura
aumento della contrattilità uterina, stimolando la motilità fetale e un più facile
capovolgimento del feto.
Questo incremento della motilità è uno
degli effetti più immediati della moxibustione, viene percepito da quasi tutte le
donne durante la seconda metà dei 15 minuti di trattamento e persiste anche dopo
la stimolazione.
Vista la semplicità e la sicurezza della tecnica, il medico può istruire il partner per
continuare il trattamento a casa, effettuando la pausa e tenendo sotto controllo la situazione con un’ecografia prima di
riprendere il trattamento.
LA NOSTRA ÉQUIPE
Dott.ssa Manuela Coscia
Idrocolonterapia e Shiatsu
• Idrocolonterapia
• Trattamento Ohashiatsu
• Linfodrenaggio energetico
• Terapia cranio-sacrale biodinamica
Dott.ssa Stefania Cuozzo
Omeopatia, Medicina Tradizionale Cinese
e Agopuntura
• Visita omeopatica e di Medicina
Tradizionale Cinese
• Agopuntura
• Moxibustione
• Auricoloterapia
• Coppettazione
• Scalpopuntura e Addominopuntura
• Mesoterapia omeopatica estetica
ed antalgica
Dott.ssa Federica Razzi
Nutrizione e Nutriceutica
• Dietoterapia clinica
• Misurazione del Metabolismo Basale
(Calorimetria Indiretta)
• Terapia cognitivo-comportamentale
e problemi del peso
• Nutriceutica per un sano invecchiamento
(Anti-Aging e Wellness)
• Floriterapia (Fiori di Bach e Californiani)
• Anamnesi corporea (DEXA, Calorimetria
Indiretta, Antropometria) e valutazione
parametri bio-umorali
• Intolleranze Alimentari e Reintegrazioni
A grande richiesta…
ancora regali per voi!
Cari lettori,
come avrete notato in apertura di questo numero di Vivendi, vi proponiamo nuovamente l’iniziativa “Programma Prevenzione e Salute”, promossa
in occasione del cinquantesimo anniversario del Gruppo Marilab. Pochi
mesi fa abbiamo, infatti, voluto festeggiare il nostro compleanno regalando a voi un Arcobaleno di Salute per ringraziarvi dell’appoggio che ci
avete dato in tutti questi anni in cui il nostro obiettivo è sempre stato la
salvaguardia della vostra salute, cercando di offrire sostegno anche a tutti
i pazienti in difficoltà. Per noi è motivo di grande soddisfazione il successo
di questa promozione e le richieste di prolungamento che abbiamo ricevuto poiché significa essere riusciti a trasmettervi l’importanza del concetto
di prevenzione, da sempre al centro della nostra attività…è un piacere notare come l’impegno che da tanti anni mettiamo nel nostro lavoro venga
da voi apprezzato. Ciò che vi proponiamo è, dunque, un’ampia offerta di
pacchetti specifici e check-up completi, rivolti sia a uomini che a donne, a
prezzi più che vantaggiosi. Inoltre, abbiamo deciso di estendere la promozione, inizialmente circoscritta alla zona di Ostia, anche ai centri di Roma
e Acilia per incrementare ulteriormente il nostro legame con il territorio.
Spero vivamente che la nostra offerta vi soddisfi per la seconda volta e che
possa costituire un aiuto concreto in un momento per molti difficile!
Con affetto, Daniele Marino
Per contattare Daniele Marino
si prega di inviare una e-mail a
[email protected]
o un fax allo 06 56195182
15
VIVENDI
Dott.ssa Francesca Castro
Psicologia e Psicoterapia
• Cura dei disturbi del comportamento
alimentare, d’ansia e dell’umore
• Psicoterapia sistemico-relazionale
• Esperta in psicologia giuridica
FILO DIRETTO
Dott. Ezio Agnifili
Fisioterapia ed Osteopatia
• Diagnosi e trattamenti (tecniche)
manuali, funzionali, strutturali,
cranio-sacrali, viscerali
• Medicina dello Sport
• Riabilitazione
NOVITÀ SALUTARI
ODONTOIATRIA A
VIVENDI
16
A chi rivolgersi per preservare
la salute dei nostri denti
‘
L
odontoiatria oggi ha come obiettivo principale la salute del paziente. L’odontoiatria moderna è
in continua evoluzione: le innovazioni tecnologiche, i nuovi materiali e
la ricerca hanno giocato un ruolo importante nell’ottenimento di questi risultati.
La figura del dentista, nell’immaginario
collettivo, si sta lentamente modificando.
Ad oggi, è raro che i pazienti si affidino ad
un tuttologo piuttosto che a un odontoiatra specializzato in un determinato campo.
Nel Centro Marilab di Roma eseguiamo
prestazioni odontoiatriche di alta qualità
che coprono tutte le branche dell’odontoiatria: la prevenzione, l’igiene orale, la
radiologia (ortopanoramica e telecranio),
la conservativa, l’endodonzia, l’odontoiatria pediatrica, l’odontoiatria cosmetica
(sbiancamento dentale), la chirurgia orale,
l’implantologia, la parodontologia, la protesi dentaria fissa, rimovibile, metal free, in
ceramica integrale e in ossido di zirconio,
l’ortodonzia fissa e mobile, Invisalign®.
Il termine odontoiatria conservativa definisce l’insieme di cure dentarie necessarie all’eliminazione della carie, pulizia e
disinfezione della cavità residua seguite
dalla ricostruzione della sostanza dentale
perduta tramite otturazioni estetiche. Essa
mira ad essere minimamente invasiva.
Oggi, mediante i restauri diretti o indiretti
(intarsi in ceramica o in composito), è possibile ottenere eccellenti risultati estetici e
funzionali eseguendo cavità minimali grazie alle proprietà adesive di questi materiali.
L’endodonzia è la scienza che ha per oggetto i tessuti interni del dente, le patologie e i
trattamenti ad essi correlati. Il trattamento
endodontico si rende necessario quando
la polpa del dente si infiamma o si infiltra
a causa di una carie profonda, per un trauma che ha provocato una frattura o per
una necrosi legata a traumi chimici o fisici
durante l’alimentazione. L’endodonzia ha
lo scopo di conservare i denti che hanno
ricevuto un danno alla loro struttura. Nel
corso degli ultimi anni essa ha compiuto
importanti progressi che hanno reso i trattamenti meno traumatici per i pazienti e
più efficienti. Grazie all’introduzione degli
strumenti rotanti nichel-titanio è possibile
ottenere ottimi risultati con notevole riduzione dei tempi operativi. Anche l’aumento dell’efficacia antisettica delle tecniche
di detersione canalare consente di evitare
la medicazione intermedia potendo con-
Dott.ssa Raffaella Pesce
Odontoiatra
cludere il trattamento in un’unica seduta.
Il ritrattamento ortogrado di un fallimento
endodontico non è comune nella pratica
di un dentista generico. Un ritrattamento
complesso richiede necessariamente l’uso
del microscopio e di strumenti ad ultrasuoni, nonché la capacità di far fronte a
una vasta gamma di danni iatrogeni come
la riparazione di perforazioni, la rimozione
di strumenti fratturati, l’eliminazione di
gradini o di false strade. La predicibilità
del successo del ritrattamento endodontico è strettamente correlata alla situazione di partenza sulla quale si interviene.
Un’attenta e onesta valutazione del caso
consentirà di decidere se recuperare l’elemento dentario in esame o procedere
verso l’altra possibile alternativa, ovvero
l’estrazione del dente e la successiva riabilitazione funzionale ed estetica mediante
l’inserimento di un impianto.
L’implantologia è la branca dell’odontoiatria che si occupa dell’inserimento, nell’osso mascellare o nella mandibola, di viti in
titanio. Essa si avvale di impianti osteointegrati utilizzati come supporto per una
riabilitazione protesi fissa o mobile.
NOVITÀ SALUTARI
incisione di ascessi, apicectomie, frenulectomie, gengivectomie, chirurgia parodontale).
La parodontologia è, infine, quella branca
dell’odontoiatria che si occupa della salute del parodonto, ossia dell’insieme dei
tessuti che sostengono il dente (gengive,
osso alveolare, legamento parodontale,
cemento radicolare).
17
VIVENDI
Per osteointegrazione si intende quell’intimo rapporto tra osso e impianto che si ottiene dopo qualche mese dall’inserimento
della vite.
La chirurgia orale comprende tutte le terapie chirurgiche limitate al cavo orale che
possono essere eseguite in uno studio
odontoiatrico (estrazioni dentali semplici,
estrazioni di denti del giudizio in inclusione ossea, asportazionie di lesioni cistiche,
BENE A SAPERSI
VIVENDI
18
Il Sistema Immunitario
(secondo tempo)
Scopriamo cosa accade quando
il nostro organismo non riesce a difendersi
S
e ben ricordate, nel numero precedente, avevamo accennato alla
possibilità che il Sistema Immunitario (S.I.) deputato alla difesa
dell’organismo potesse, a un certo punto,
funzionare, come si suol dire, a “scartamento ridotto” diminuendo sempre di più
la sua operatività sino a paralizzarsi completamente, oppure potesse modificare, in
maniera anomala, il suo comportamento
sino all’impazzimento. Purtroppo, le ipotesi avanzate in quello scritto sono possibili e riscontrabili.
Nell’uomo, il declino fisiologico legato
alla progressione dell’età coinvolge, logicamente, anche il Sistema Immunitario
(alcuni ricercatori considerano, invece, la
ridotta funzionalità del S.I. un momento
precedente e, quindi, fattore determinante dell’invecchiamento dell’organismo). E,
comunque, alla base di tale evoluzione, secondo le più moderne teorie, ci sarebbero
i danni prodotti dal fenomeno dello stress
ossidativo. A un certo punto si verrebbe a
creare, a causa dell’incremento della produzione di radicali liberi (ossigeno e azoto) e la contemporanea diminuzione delle
difese antiossidanti, uno sbilanciamento
nell’equilibrio tra le due componenti con
conseguente attivazione di uno stato infiammatorio che, a sua volta, genera un
ulteriore incremento di radicali liberi.
A questi meccanismi ripetitivi sarebbe,
quindi, legato l’invecchiamento (Fig.1)
del Sistema Immunitario e la conseguente
ridotta funzionalità che lo rende sempre
meno efficace.
Ma se l’invecchiamento lentamente porta
a un grave deficit delle difese, è da considerare anche la possibilità di riscontrare
una rapida e grave insorgenza dello stato
di immunodeficienza (Fig. 2).
Questa particolare patologia, generalmente, si manifesta nel paziente con un’elevata suscettibilità alle infezioni batteriche, virali e micotiche.
Lo stato di immunodeficienza comprende
una serie di entità patologiche che vengono catalogate in due gruppi distinti: nel
primo sono comprese le forme congenite
legate, generalmente, ad alterazioni genetiche e già evidenti nella prima infanzia,
nel secondo si includono le forme acquisite o secondarie poichè collegate a situazioni patologiche come AIDS, neoplasie,
radiochemioterapie, ecc..
Passiamo, infine, ad analizzare la terza
possibilità, ovvero le “pazzie” del S.I. che
Prof. Alessandro Colloca
Patologo clinico
Fig. 1 - Da Sturmtruppen “Dispersen alla meta”
“Gli eroi del fumetto” - Supplemento di Panorama,
Arnoldo Mondadori, 2006
variano da uno stato di disreattività con
anomala attivazione verso sostanze abitualmente innocue (manifestazione allergica) sino a veri attacchi diretti contro
componenti del proprio organismo, con
conseguente attivazione delle crisi autoimmuni.
Fig. 2 - Da Sturmtruppen “Prove di guerren”
“Gli eroi del fumetto” - Supplemento di Panorama,
Arnoldo Mondadori, 2006
In caso di patologie
autoimmuni,
dentro l’organismo,
si scatena una vera
e propria “lotta”
manifestazioni si dividono in due gruppi:
nel primo sono compresi quelli che, rispettando il resto dell’organismo, sviluppano
patologie circoscritte a un solo organo,
come per esempio la tiroide (tiroiditi), il
pancreas (diabete di tipo 1), lo stomaco
(gastrite atrofica), ecc..
Nel secondo gruppo si posizionano le
patologie sistemiche, forme complesse
che colpiscono tutto l’organismo. Sono
caratterizzate da una risposta autoimmune molto più importante poichè diretta
verso antigeni diffusamente distribuiti e,
quindi, alle lesioni dell’organo si associano notevoli processi infiammatori reattivi
diffusi. In questo insieme sono comprese
manifestazioni complesse come il lupus, la
sclerosi multipla, l’artrite reumatoide, ecc..
È bene ricordare che tali patologie, che
secondo gli ultimi dati sono in reale incre-
mento, hanno un notevole impatto sociale ed economico per l’elevata incidenza
che si associa a un continuo impegno di
risorse e provocano al paziente un’importante riduzione della qualità della vita. Tali
soggetti, come tutti gli ammalati cronici,
sono limitati dalla convivenza continua
con la disabilità e dalla necessità di cure e
controlli a tempo indeterminato.
Pertanto, è corretto e doveroso, ove esistesse un ragionevole dubbio, attivare al
più presto tutti gli accertamenti necessari per raggiungere una diagnosi certa già
nelle prime fasi della malattia. Per quanto
concerne la diagnostica di laboratorio,
oggi le nuove tecnologie consentono di
rilevare contemporaneamente numerosi
anticorpi, costituendo ampi profili e facilitando, quindi, la diagnosi e la stadiazione
delle patologie autoimmuni.
Oggi le nuove tecnologie consentono di rilevare contemporaneamente
numerosi anticorpi facilitando la diagnosi e la stadiazione delle
patologie autoimmuni
BENE A SAPERSI
Fig. 3 - Da Sturmtruppen - “Gli eroi del fumetto”
Supplemento di Panorama, Arnoldo Mondadori, 2006
19
VIVENDI
In queste reazioni abnormi rivolte verso se
stesso, traspare il tentativo di volersi autodistruggere. Ma quali possono essere le
cause che generano tale comportamento
anomalo? Non esistono a tutt’oggi risposte certe. Si ritiene possibile una predisposizione genetica e/o l’influenza di fattori
stimolanti come sostanze tossiche, batteri, virus, ecc..
Appare interessante l’ipotesi che chiama
in causa la mancata esposizione, nell’infanzia, ad agenti infettivi come batteri e
parassiti; la riduzione delle infezioni inibirebbe il naturale funzionamento e sviluppo del Sistema Immunitario accrescendone, quindi, notevolmente la reattività.
In effetti, è accertato che nei paesi industrializzati, con condizioni igieniche soddisfacenti rispetto ai paesi in via di sviluppo, l’incidenza di patologie allergiche e
autoimmuni è maggiore. Anche in questo
caso si potrebbe sostenere che la disoccupazione genera problemi!
La vignetta di Bonvi (Fig. 3) dovrebbe rendere bene l’idea della lotta che si scatena
dentro un organismo in caso di patologie
autoimmuni.
L’autoimmunità è, quindi, il risultato
dell’alterazione dei meccanismi responsabili della tolleranza verso il self (vedi l’articolo inserito nel numero precedente) con
modificazioni della risposta immunitaria,
conseguente produzione di autoanticorpi, formazione di immunocomplessi e/o
comparsa di cellule linfoidi che attaccano
i costituenti del proprio organismo.
In base al loro comportamento, queste
LA SALUTE VIEN MANGIANDO
VIVENDI
20
Dieta “perfetta”
o dieta centrata
sul paziente?
Andare oltre la semplice conta delle calorie
per seguire uno schema alimentare ad hoc
È
questo un interrogativo che ho
iniziato a pormi dopo anni di
lavoro in ambito nutrizionale.
Ossia, è più giusto operare con
una mentalità fortemente legata all’ortodossia della nutrizione e, quindi, affidarsi
alla pura e oggettiva conta delle calorie
oppure lavorare centrando la dieta sulla
persona che ho di fronte a me?
In termini un po’ più specifici e tecnici significa scegliere tra il vedere la Desease
(malattia/disturbo intesi come deviazione
dalla norma di variabili biologiche e somatiche misurabili) o la Illness (percezione da parte della persona del significato
e senso di ciò che gli sta accadendo e dei
vissuti soggettivi, emotivi e familiari che
questo comporta).
Io ho scelto di vedere e percepire la Illness.
Ho notato che il modello oggettivo di
pura conta delle calorie è centrato più
sul terapista che sul paziente, quasi a
dire: “bene, il mio lavoro l’ho fatto, ora
il paziente si adatterà”; quindi, tutte le
informazioni legate al vissuto della persona, alla sua percezione corporea e a
come vive il disturbo non entrano come
componenti nel programma di lavoro. A
questo punto voglio citare un’affermazione di Karl Jasper (medico e filosofo): «Nel-
la pratica di intervento biologico, diretta
al mero corpo e guidata dal pensiero della
sua utilizzabilità come strumento di lavoro,
l’uomo va perduto e distrutto».
Preferisco sinceramente guardare e percepire l’uomo, la persona, il soggetto che
mi sta chiedendo aiuto.
Il colloquio tra me e il paziente si deve
trasformare in un dialogo tra due esperti,
io in nutrizione e il paziente esperto del
suo disturbo: entrambi possediamo dati
che si completano a vicenda. Così, esiste
un’integrazione tra l’aspetto puramente
bio-nutrizionale del problema e la prospettiva in cui il paziente diviene assoluto
protagonista, coinvolto attivamene, incentivato ad esprimere il proprio punto di
vista e la propria condivisione degli obiettivi del programma nutrizionale.
La persona che ha bisogno di aiuto e che
deve perdere peso non deve occupare
una posizione passiva ma deve sentire di
poter contare nel processo di diagnosi e
dietoterapia, mettendo a disposizione
quanto sa e conosce della propria condizione; informazioni assolutamente necessarie a me per arrivare a un trattamento
che sia il più mirato e personalizzato possibile.
Dott.ssa Federica Razzi
Dietologia e Nutrizione
Terapista cognitivo-comportamentale
dell’obesità
Responsabile Doceo per il dimagrimento
Tonsille e adenoidi: come
curarle, quando operarle
DIAGNOSI E TERAPIA
Cosa succede quando
non riusciamo
a respingere
le aggressioni
provenienti dal naso e
dalla bocca
Dott. Gianluca Bellocchi
L
Direttore dell’U.O.C. di Otorinolaringoiatria
e del Dipartimento di Neuroscienze,
Testa e Collo dell’Azienda Ospedaliera
S. Camillo-Forlanini di Roma
e infiammazioni e le infezioni delle
tonsille e delle adenoidi rappresentano, soprattutto nell’età pediatrica ma spesso anche in quella
adulta, un problema piuttosto fastidioso,
talora invalidante e, ancora oggi, di non
sempre facile ed univoco approccio terapeutico.
Queste strutture linfatiche, che costituiscono la prima linea di difesa contro le aggressioni batteriche e virali provenienti dal
naso e dalla bocca, producono anticorpi e
attivano via via tutto il Sistema Immunitario, ma non sempre sono all’altezza del
compito; in questi casi, quindi, un certo
numero di batteri tende a permanere nel
tempo sulla loro superficie determinando
un quadro di adenoidite o adenotonsillite
cronica.
Nel bambino, più che nell’adulto, questa
situazione provoca di solito un ingrossamento delle adenoidi, e quasi sempre
anche delle tonsille, che, oltre a non pro-
durre purtroppo alcun risultato utile nel
debellare l’infezione, genera altri problemi: ostruzione respiratoria nasale (spesso con russamento ed apnee notturne),
inappetenza, deformità del palato (a causa
della respirazione prevalentemente orale),
episodi di riacutizzazione dell’infezione
(talvolta con la comparsa di ascessi tonsillari), otiti acute (per ostruzione della tuba
di Eustachio), ecc..
Tra l’altro, seppur raramente, la presenza di
alcuni tipi di batteri (in particolare streptococchi) può dare luogo ad infezioni anche
a distanza (reni, cuore), pericolose per le
loro possibili conseguenze: insufficienza
renale o danni alle valvole cardiache.
Oggi, comunque, possiamo affrontare
questi problemi in maniera molto efficace
e sicura con diverse risorse terapeutiche,
sia mediche che chirurgiche.
Normalmente, soprattutto per quanto riguarda la prima infanzia, l’obiettivo deve
essere in primo luogo quello di rafforzare
i meccanismi di difesa propri dell’organismo mediante la somministrazione per via
orale di stimolanti del Sistema Immunitario
(lisati batterici, comunemente detti vaccini
anticatarrali), accanto a farmaci decongestionanti (antistaminici, cortisonici) e ad
antibioticoterapie molto mirate e selettive.
Tuttavia, laddove queste terapie non dovessero dare risultato, non bisogna attendere anni per valutare concretamente la
possibilità di un intervento chirurgico di
asportazione delle tonsille e/o delle adenoidi. Le indicazioni oggi sono molto chiare e generalmente condivise dalle società
scientifiche di tutto il mondo: quando vi è
una grave ostruzione respiratoria nasale
con russamento ed apnee notturne, un’iniziale deformità del palato o quando gli
episodi di tonsillite sono molto frequenti
(oltre 5/anno) da più di un anno o, ancora,
se si è verificato un ascesso tonsillare, l’intervento è totalmente risolutore, sicuro e
va assolutamente consigliato.
ADENOIDI
TONSILLE
VIVENDI
21
BENE A SAPERSI
Sport e salute:
un binomio
indissolubile
VIVENDI
22
I rischi legati alla sedentarietà e l’importanza
di fare attività fisica quotidianamente
I
n Italia il 30% degli adulti tra i 18 e i
69 anni svolge, nella vita quotidiana,
meno attività fisica di quanto è raccomandato e può essere definito sedentario. In particolare, il rischio di sedentarietà aumenta con il progredire dell’età ed
è maggiore tra le persone con basso livello d’istruzione e difficoltà economiche. In
Italia, come in altri paesi europei, l’attività
motoria della popolazione è diminuita di
pari passo con i grandi cambiamenti del
lavoro e dell’organizzazione delle città. Da
una parte lo sviluppo dell’automazione,
anche nel lavoro domestico, e il deprezzamento sociale del lavoro manuale, dall’altra la prevalenza del trasporto motorizzato e la riduzione di spazi e sicurezza per
pedoni e ciclisti. Assieme a questi fattori,
si sono sempre più ristretti gli spazi per il
gioco libero dei bambini e per i giochi e
gli sport spontanei e di squadra.
Muoversi quotidianamente genera numerosi effetti positivi sulla salute fisica e
psichica della persona. Produce dispendio energetico e diminuzione del rischio
di obesità; migliora la tolleranza agli zuccheri e riduce il rischio di insorgenza del
diabete di tipo 2; migliora drasticamente
l’assetto lipidico (riducendo i trigliceridi
e aumentando il colesterolo “buono”) e
l’insorgenza di ipertensione arteriosa; diminuisce il rischio di sviluppo di malattie
cardiache e di alcuni tumori, come quelli
del colon e del seno; riduce il rischio di
morte cardiaca, in particolare quella causata da infarto o da scompenso cardiaco;
riduce la viscosità del sangue; previene e
riduce l’osteoporosi e il rischio di fratture,
ma anche i disturbi muscolo-scheletrici
(per esempio il diffusissimo mal di schiena) e rinforza le articolazioni. Inoltre, l’attività fisica è una forte antagonista dei
disturbi legati all’ansia, allo stress e alla
depressione, aumentando il livello di endorfine endogene. Riduce, specialmente
tra i bambini e i giovani, i comportamenti a rischio come l’uso di tabacco, alcool,
diete non sane, atteggiamenti violenti
e sostanze d’abuso; favorisce il benessere psicologico attraverso lo sviluppo
dell’autostima; abitua a gestire l’ansia e
le situazioni stressanti. Anche per gli anziani l’esercizio fisico è particolarmente
utile: il movimento quotidiano ritarda
l’invecchiamento, previene l’osteoporosi,
contribuisce a prevenire la disabilità, la
depressione e la riduzione delle facoltà
mentali. Previene, inoltre, il rischio di cadute accidentali migliorando l’equilibrio
e la coordinazione: secondo l’OMS (Or-
Dott. Antonio Di Florio
Cardiologo
ganizzazione Mondiale della Sanità) sono
sufficienti 150 minuti alla settimana di attività moderata per orientare all’equilibrio
e prevenire le cadute. Uno studio inglese
condotto sul DNA di oltre 2.400 gemelli,
ha dimostrato che l’accorciamento dei
telomeri (particolari tratti di DNA la cui
lunghezza è proporzionale all’invecchiamento) in chi fa sport, è notevolmente
ridotto: chi pratica almeno 3,5 ore di sport
a settimana ha i telomeri più “giovani” di
almeno 10 anni rispetto a un sedentario.
In ogni caso, è stato evidenziato che non
esiste una precisa soglia al di sotto della
quale l’attività fisica non produce effetti
positivi per la salute. Risulta, quindi, molto
importante il passaggio dalla sedentarietà ad un livello di attività anche inferiore a
quello indicato dalle linee guida.
La recente emanazione del DL. 24 aprile
2013 sulla “Disciplina della certificazione dell’attività sportiva non agonistica e
amatoriale” ha cercato di stilare le linee
guida circa i controlli sanitari cui dovrebbero essere sottoposti tutti coloro che
praticano attività fisica. Il primo step è
l’attività ludico-motoria in strutture organizzate (uomini sotto i 55 anni o donne
sotto i 65 anni) per persone senza evidenti patologie o fattori di rischio emer-
Curiose
piragli di Luce è un’Associazione di Promozione Sociale e Sportiva Dilettantistica, costituita nel 2006, che opera sul territorio di Anzio e Nettuno e si
rivolge a persone diversamente abili e con disagio sociale. Ha come finalità
principali lo sviluppo, la diffusione e la propaganda di attività sportive e
socio-culturali, sotto vari aspetti: agonistico, amatoriale e didattico. Nello specifico, organizza corsi di:
• nuoto e surf - per alcuni ragazzi l’obiettivo è partecipare alle gare di nuoto competitivo, per altri è migliorare i movimenti e facilitare la riduzione di peso. 4 dei
nostri atleti diversamente abili hanno partecipato alle gare regionali e, tra questi, 2
hanno raggiunto nel 2008 il titolo di campioni assoluti regionali. Nello stesso anno
è stato anche attivato un corso di surf, come progetto sperimentale, tenuto da
allenatori-istruttori federali di surf, con l’assistenza dell’istruttrice Elisa Tempestini;
• basket e pallavolo - già dal 2008 siamo riusciti a preparare una squadra che
partecipa periodicamente alle gare del campionato regionale di basket. Nel 2010
abbiamo attivato un progetto di pallavolo insieme alla società sportiva Pallavolo
Nettuno;
• atletica - i ragazzi hanno partecipato alle gare regionali del C.I.P. nel 2008 e nel
2009. Dal 2007, l’Associazione organizza la Gara Podistica di Solidarietà, patrocinata dal Comune di Nettuno con la partecipazione anche di atleti provenienti da
altre regioni italiane;
• musicoterapia - l’Associazione ha organizzato, con ottimi risultati, corsi in tre diverse Case Famiglia; inoltre, attraverso un protocollo d’intesa con la scuola media
Ennio Visca di Nettuno, ha attivato laboratori di musicoterapia presso la biblioteca
della stessa scuola, coinvolgendo circa 30 ragazzi con diversi problemi di handicap;
• attività equestre - il corso è attivo presso il Centro Ippico Le Isole di Nettuno e vede
la partecipazione di 25-30 ragazzi con diverse patologie oltre che mentali anche
fisiche;
• informatica - il corso coinvolge ogni anno circa 20 disabili, tra ragazzi e adulti,
seguiti da un docente di informatica e da un assistente tecnico;
• centro estivo - dal 2007 a oggi l’Associazione organizza un centro estivo per ragazzi diversamente abili, grazie al ricavato della Gara Podistica di Solidarietà.
Nel 2013 la Fondazione Umberto ed Elisabetta Porfiri ha donato un pulmino all’Associazione
Spiragli di Luce per il trasporto
dei ragazzi. Tutte le attività realizzate finora hanno ricevuto
grande partecipazione, entusiasmo e impegno da parte sia
dei ragazzi coinvolti che delle
famiglie; questi riscontri positivi rendono la nostra Associazione molto soddisfatta del lavoro
svolto, soprattutto in previsione dell’impegno necessario per
completare tutti i progetti già
avviati e, se possibile, realizzarne altri.
VARIE&CURIOSE
S
“Spiragli di Luce:
sport per
i diversamente abili”
23
VIVENDI
genti alla visita o riferiti in anamnesi, che
necessitano solo di un accertamento
medico generale, con misurazione della
pressione arteriosa, da parte di qualsiasi
medico abilitato. Vengono, purtroppo,
esclusi dall’obbligatorietà di ulteriori approfondimenti i pazienti giovani e alcune
pratiche a ridotto impegno cardiovascolare (per es. bocce, biliardo, ballo). In caso
di età avanzata con almeno un fattore
di rischio, sono necessari anche l’elettrocardiogramma a riposo o altri esami
a seconda del giudizio clinico. In caso di
patologie croniche, è fondamentale una
consulenza specialistica insieme alla certificazione del MMG (Medico di Medicina
Generale). Lo step successivo è l’attività
sportiva non agonistica (atleti che praticano attività organizzate dal CONI o società
affiliate, attività parascolastiche per studenti e giochi sportivi studenteschi). Tale
certificazione necessita di visita generale,
elettrocardiogramma a riposo e misurazione della pressione arteriosa; in caso
di sospetti diagnostici, si richiede una
certificazione da parte dello specialista in
Medicina dello Sport. Infine, per attività a
elevato impegno cardiovascolare vengono
confermati, di esclusiva competenza del
medico sportivo, una visita generale, un
ECG di base e sotto sforzo ed eventuali
accertamenti a seconda dell’attività praticata.
Tutto questo per cercare di porre fine allo
sterminio di atleti: dal 2006, in Italia, ci
sono state 590 vittime in attività sportive.
Solo nel 2012 si contano 43 decessi tra i
ciclisti e 28 tra i giocatori in varie discipline. Il controllo dovrà essere sia a monte,
con più assidui accertamenti e certificazioni mediche obbligatorie, sia a valle,
con l’obbligo già in vigore, per le società
dilettantistiche e professionistiche, di fornirsi di un proprio defibrillatore.
Concludendo quindi: attività sportiva
“obbligatoria” per tutti, ma sotto stretto
controllo medico!
DIAGNOSI E TERAPIA
Le malattie dei muscoli:
quali sono i sintomi
e come intervenire
VIVENDI
24
Anche i più forti...a volte
si ammalano!
U
na muscolatura tonica e ben
sviluppata è considerata un
segno inequivocabile di buona salute e ottima forma fisica,
ma, a volte, anche muscoli allenati e sempre attivi possono “incepparsi”.
Le malattie muscolari, indicate genericamente con il termine di miopatie, sono
patologie nel complesso numerose, anche se alcune di esse molto rare, ma poco
conosciute e che, quindi, possono passare
inizialmente inosservate.
I sintomi che le caratterizzano sono spesso poco specifici, come ad esempio una
sensazione di debolezza muscolare e di
affaticamento precoce quando si compiono degli sforzi anche lievi.
E chi non si sente mai un po’ stanco e affaticato, soprattutto con i ritmi della vita
odierna?
A far suonare il campanello d’allarme ci
possono aiutare, tuttavia, il tipo di esordio
dei sintomi e la loro evoluzione. Infatti,
le malattie muscolari possono avere una
nascita improvvisa e un rapido peggioramento della debolezza muscolare con
incapacità a compiere azioni che, fino a
qualche giorno o settimana prima, venivano compiute senza alcuna difficoltà;
oppure, possono iniziare in modo più subdolo e peggiorare lentamente nel corso di
mesi o anni, provocando una progressiva
atrofia, ovvero un “dimagrimento”, di uno
o più gruppi muscolari.
Nelle varie forme di miopatia esistenti
possono essere colpiti alcuni gruppi di
muscoli e, contemporaneamente, ne vengono risparmiati altri, per lo più a livello
delle braccia o delle gambe; spesso vengono interessati anche muscoli che quasi
non ci ricordiamo di avere, come ad esempio quelli che ci consentono di masticare,
deglutire, muovere gli occhi o respirare.
Per questo motivo, non è strano vedere
Dott. Roberto Frusciante
Neurologo
dei pazienti che hanno difficoltà a camminare e a salire le scale, altri che invece non
riescono a sollevare le braccia e altri ancora che magari iniziano ad avere difficoltà a
deglutire o che vedono “doppio”.
Pertanto, se dovesse suonare il campanello d’allarme, è sempre consigliabile
effettuare una visita specialistica neurologica. In molti casi è sufficiente la visita
per escludere la presenza di una miopatia, altre volte è necessario seguire un iter
diagnostico che, in genere, prevede l’esecuzione di esami del sangue, uno studio
elettromiografico, una RMN muscolare e,
a volte, una biopsia del muscolo.
La tempestività della diagnosi è sempre
fondamentale per l’efficacia delle terapie;
ma, in particolare nelle malattie muscolari
di tipo degenerativo, come ad esempio le
distrofie muscolari, la diagnosi precoce è
importantissima, anche per escludere la
presenza di una familiarità, in quanto si
tratta di malattie genetiche ed ereditarie
che possono essere trasmesse dai genitori
ai figli.
Dopo vent’anni di stop le tariffe delle prestazioni
ambulatoriali del S.S.N. subiscono un ribasso del 40%!
Titolare e Direttore Sanitario
Gruppo Marilab
Delegato Unindustria per la
Diagnostica Ambulatoriale
C
i risiamo! Un’altra crisi di governo
è alle porte e tutti noi cittadini,
imprenditori, impiegati, studenti, casalinghe e disoccupati, non
sappiamo dove e come andremo a finire.
Possibile che questo meraviglioso Paese
non meriti una classe politica in grado di
intraprendere quelle azioni semplici ma
necessarie ad una nazione che si rispetti?
Siamo ormai al terzo governo che si avvicenda in questo periodo di crisi e di Spending Review e non abbiamo ancora visto
un provvedimento serio ed efficace per
ridurre la spesa pubblica e i relativi sprechi:
solo aumenti di tasse e tagli lineari! Questo
è ciò che si continua a fare, denotando un
grado d’incompetenza e d’impotenza da
far venire i brividi.
Parlando in particolare del nostro ambito,
ovvero quello sanitario, i tagli lineari sono
arrivati puntualmente anche quest’anno e
hanno interessato, guarda caso, il settore
del privato accreditato.
Eh sì, siamo alle solite, ancora una volta
dobbiamo lamentarci! Ma prima che arrivino le vostre comprensibili critiche, cari
lettori, voglio provare a spiegarvi perché io
e tutto il comparto che rappresento abbiamo davvero motivo di arrabbiarci!
Sapete perché negli ultimi anni il settore
della sanità privata accreditata ha subito i
maggiori tagli da parte dei governi? La risposta è molto facile: su circa 115 miliardi
Azioni
e contraddizioni
di euro di spesa del Fondo Sanitario Nazionale, la quota destinata alla specialistica ambulatoriale accreditata rappresenta
appena il 2,5%, ovvero 2,9 miliardi di euro.
Ciò nonostante si tratta dell’unica voce che
può essere ridotta con una semplice operazione matematica, mentre tutto il resto
richiederebbe un’attenta analisi dei costi,
una pianificazione dei fabbisogni, una ristrutturazione organica del sistema…tutte
operazioni che nessuno ha voluto o, ancora peggio, saputo fare. Ecco, quindi, che a
luglio 2013, dopo anni di tagli che riguardavano il budget di spesa, arriva il Decreto
Commissariale della Regione Lazio Num.
313/2013 che, da un giorno all’altro, taglia
le tariffe ambulatoriali di più del 40%.
A questo punto, miei attenti lettori, voglio
chiedervi se conoscete un altro comparto dell’economia che possa sopportare
un ribasso di tale entità delle sue entrate
quotidiane, per di più considerando che le
tariffe precedentemente in vigore erano
ferme al 1991. Solo a titolo esemplificativo, forse qualcuno ricorda quanto costava
un caffè nel lontano 1991 e quanto costa
oggi? Pur comprendendo il punto di vista
dell’imprenditore, voi lettori potreste giustamente controbattere: “Perché dovrei
indignarmi per un calo delle tariffe se io cittadino usufruisco del beneficio di pagare
meno le prestazioni?”. Tenterò di spiegare
questo aspetto: il Sistema Sanitario Nazio-
nale è composto da una parte a gestione
pubblica e una parte a gestione privata, il
cosiddetto Privato Accreditato che eroga
i servizi in regime di convenzione. Queste
due componenti sono entrambe importanti e necessarie per il sostentamento di
un Sistema di assistenza sanitaria universalistico che molti paesi ci invidiano. Chi
tra voi non ha sperimentato la comodità
e l’efficienza di un ambulatorio privato accreditato situato nelle vicinanze di casa?
Chi non ha mai utilizzato questi servizi per
evitare le lunghe liste d’attesa del pubblico
o, peggio ancora, la sua inefficienza?
Ebbene, un taglio del 40%, che metterebbe in ginocchio qualsiasi tipo di impresa,
determinerebbe la chiusura immediata
della quasi totalità degli ambulatori privati
accreditati dislocati in tutto il territorio italiano e costringerebbe gli utenti a rivolgersi esclusivamente alle strutture pubbliche
o, chi se lo potrà permettere, alle strutture
private non accreditate, pagando tariffe
dieci volte superiori a quelle del S.S.N..
Ecco perché tutto il settore è entrato in
agitazione e ha minacciato di sospendere
l’assistenza ai cittadini! Ecco perché sono
convinto che i nostri utenti saranno indignati come noi e si schiereranno al nostro
fianco per difendere un diritto alla salute
che è sancito dalla Costituzione e deve essere facilmente accessibile e di comprovata qualità!
25
VIVENDI
Dott. Luca Marino
BENE A SAPERSI
Il 10 luglio c.a. la Regione Lazio, con un Decreto Regionale, ha recepito il Decreto
Commissariale Num. 313/2013 relativo alla modifica del Nomenclatore Tariffario
Nazionale delle prestazioni accreditate con il S.S.N.. Il tariffario è stato emanato
sotto il precedente Ministro Balduzzi, in clima di Spending Review, e riporta una
decurtazione delle tariffe delle analisi cliniche pari a circa un 40% e degli esami
di Risonanza Magnetica pari al 25%.
DIAGNOSI E TERAPIA
Stop al fumo!
VIVENDI
26
Quando la bronchite cronica
peggiora fino a non poter più guarire
L
a bronchite cronica è una malattia respiratoria dovuta all’infiammazione
dei bronchi di grosso calibro che permane per un periodo di tempo prolungato. Sembra una definizione semplice, ma in
realtà, occorre fare attenzione a due punti:
la sede dell’infiammazione è situata nei
grossi bronchi, ovvero le prime e principali
diramazioni dell’albero bronchiale (Fig. 1),
ed è possibile effettuare la diagnosi solo se
il paziente è stato ammalato per almeno
tre mesi e per due anni consecutivi.
Circa il 90% delle persone affette da bronchite cronica fuma e un fumatore su due
dopo i 40 anni è affetto da questa malattia. La condizione di per sé è curabile ma,
se trascurata, la bronchite cronica può trasformarsi in una BPCO (Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva), evoluzione che può,
tuttavia, essere evitata nella maggior parte
dei casi con un immediato stop al fumo.
Tutti i pazienti con una bronchite cronica
sono affetti da una tosse fastidiosa che, con
il passare del tempo, diventa sempre più
persistente. A questo si aggiunge un muco
denso e viscoso che si “incolla” alla mucosa
delle vie respiratorie e rende sempre più
difficile espettorare il muco con colpi di
tosse. Se le cause nocive (prima di tutto il
fumo, ma anche altri irritanti) continuano
la loro azione, vi è un rilascio di sostanze
che inducono e aumentano l’infiammazione con la distruzione progressiva del tes-
suto e le vie respiratorie che si restringono
sempre di più: le persone colpite se ne accorgono a causa della fame d’aria (dispnea)
che le affligge. Un’altra conseguenza della
bronchite cronica è l’aumentata predisposizione alle infezioni delle vie respiratorie.
Il passaggio da una forma all’altra è sempre lento e, nella maggior parte dei casi,
inavvertibile ma, una volta avvenuto, è irreversibile.
Per capire l’importanza della BPCO occorre considerare che si tratta di una malattia invalidante, presente nel 15-40% dei
fumatori, che causa morte precoce e che
attualmente è la terza causa di morte per
malattia nel mondo.
La BPCO si differenzia sostanzialmente dalla bronchite cronica per diversi motivi. Anzitutto, colpisce non solo i grossi bronchi
ma anche, e soprattutto, i bronchi più profondi e più piccoli (bronchiolite); si associa,
poi, a enfisema di vario grado, dovuto proprio alla bronchiolite (ovvero il fenomeno
di infiammazione che distrugge il tessuto
polmonare); vi è progressiva distruzione
del sistema muco-ciliare che garantisce il
trasporto verso l’esterno di sostanze estranee (Fig. 2): questo fa sì che la BPCO conclamata sia una malattia rallentabile, ma
non più arrestabile nella sua evoluzione,
differenza fondamentale rispetto alla semplice bronchite cronica.
Una diagnosi tempestiva e un appropriato
Dott. Gianfranco Mirarchi
Allergologo e Pneumologo
intervento terapeutico rivestono, quindi,
moltissima importanza nel migliorare la
storia clinica della malattia e, di conseguenza, la prognosi del paziente. Di seguito, il quadro che si presenta nella forma
conclamata della malattia.
Storia di esposizione a fattori di rischio:
• fumo di tabacco (comprendente alcune
modalità particolari di preparazione);
• polveri e sostanze chimiche professionali;
• fumo proveniente dal combustibile utilizzato per il riscaldamento e per cucinare.
DIAGNOSI E TERAPIA
Una radiografia del torace mostra il progressivo coinvolgimento del
parenchima polmonare, ma è necessaria la spirometria per individuare
il grado di deterioramento della funzione. In particolare, la spirometria
semplice mostra i vari gradi di peggioramento, quella con il test di reversibilità, negli stadi iniziali, evidenzia la differenza con le forme asmatiche e quella completa (con il test di diffusione) indica l’avanzamento
dello stato di enfisema. È anche possibile il coinvolgimento del cuore
con sofferenza delle camere destre (cuore polmonare).
Classicamente, in base ai sintomi e ai reperti spirometrici, si suddivide
la gravità della malattia in tre stadi: iniziale, medio e grave (quest’ultimo rappresentato dalla Fig. 3) da cui discendono differenti raccomandazioni terapeutiche, specifiche per ciascuno stadio.
Il primo provvedimento da consigliare è, sempre, smettere di fumare.
Per il resto, l’obiettivo primario è ottenere la broncodilatazione delle
vie aeree e, per questo, si usano diversi tipi di broncodilatatori a seconda, appunto, dello stadio a cui si trova la malattia.
Dopo la prima impostazione terapeutica, nel corso delle successive
visite mediche, in caso di non adeguato controllo dei sintomi e della
funzione respiratoria, si può aumentare la dose del broncodilatatore
ed eventualmente associare broncodilatatori diversi. Nelle fasi finali, è
prevista l’ossigenoterapia con tempi e modalità adeguate.
Non è trascurabile la profilassi antibatterica in periodo pre-invernale,
per evitare le infezioni delle vie aeree.
Fig. 1 - L’immagine microscopica dei grossi bronchi
documenta a sinistra le cilia normali e a destra un tratto distrutto dal fumo
27
VIVENDI
Tosse cronica:
• presente in modo intermittente oppure ogni giorno;
• spesso presente tutto il giorno, raramente solo di notte.
Espettorazione cronica (comunemente conosciuta come catarro):
• qualunque tipo di espettorazione cronica può indicare la BPCO.
Dispnea in diverse forme:
• progressiva (peggiora nel tempo);
• persistente (presente ogni giorno);
• peggiorata da esercizio fisico;
• aggravata durante le infezioni respiratorie.
Fig. 2 - Nella bronchite cronica sono colpiti i bronchi
più grandi, mentre in caso di BPCO l’infiammazione si
propaga fino ai bronchioli
PENSA DI AVERE LA BRONCHITE CRONICA O LA BPCO?
COMPILI QUESTO SEMPLICE QUESTIONARIO E LO MOSTRI AL SUO MEDICO DI FAMIGLIA!
Fig. 3 - Stadio grave della malattia che comporta:
espettorazione abbondante, colorito bluastro della cute dovuto alla scarsa ossigenazione (cianosi)
e vene del collo turgide per il coinvolgimento del
cuore
1. Fuma o ha fumato in passato?
SI NO
2. Tossisce spesso anche senza raffreddore?
SI NO
3. La tosse mattutina è accompagnata da espettorato?
SI NO
4. Soffre di affanno, in particolare quando effettua uno sforzo fisico
(per es. salendo le scale o camminando in fretta)?
SI NO
5. Quando respira sente dei fischi?
SI NO
6. Ha più di 45 anni?
SI NO
7. Le è stata diagnosticata un’asma?
SI NO
BENE A SAPERSI
ELENCO
LIBRERIE
SUL SITO
VIVENDI
28
Una salute vibrante…
La Bioenergetica per superare la Kinesiophobia:
paura di muovere il corpo
I
medici consigliano di praticare delle
attività fisiche per vivere in salute, ciò
nonostante numerose persone evitano qualsiasi motricità adducendo scuse variegate. La negazione delle attività
corporee inizia sin dall’infanzia attraverso
una comunicazione familiare e scolastica.
Si cerca di tenere i bambini fermi evitando
giochi motori. L’ansia giudicante manifestata ai piccoli crea un condizionamento a
sentirsi in colpa che induce a un’inconscia
autopunizione ogni qualvolta il corpo è in
armonia con il movimento. Il giudizio memorizza un imprinting alla proibizione a
muoversi, il divieto è rinforzato dalle frasi
“se stavi fermo non ti danneggiavi”. La negazione rimane impressa nell’inconscio e
nel corpo creando forti stasi di energia per
evitare di sentire sia il desiderio piacevole
di muoversi, sia la paura di un’eventuale
incidente. La fobia al movimento, incastonata nelle stasi di energia e stimolata
da particolari circostanze della vita, diviene una perfetta calamita di malattie. Le
fratture, gli interventi, le scivolate sono
una coazione a ripetere per evidenziare
uno spavento pregresso e misconosciuto
che si manifesta con pensieri catastrofici,
depressione, ansia, paura di non guarire, di uscire di casa e riprendere la vita
quotidiana. L’avvenimento è ricercato inconsciamente per trovare una soluzione
adulta. La difficoltà emotiva si manifesta
in misura più o meno grave a seconda dei
divieti ricevuti da bambini. L’incidente è
una macroscopica fotocopia delle cadute
infantili e delle risposte punitive, per questo i pazienti dicono “il mio dolore persistente è ereditario”, “è causato dal lavoro”,
“non lavorerò mai più”, “non guarirò mai
più”. Simbolicamente, tutte queste frasi
manifestano la proibizione ereditata dai
divieti genitoriali, sono la voce interiore che sente l’impotenza nel liberarsi da
tutte le interdizioni assorbite. Le reazioni
emotivo-comportamentali al dolore sono
scientificamente convalidate in persone
che devono ricorrere alla riabilitazione
neuromotoria. L’aspetto bio-psico-sociale
del paziente nel suo insieme suggerisce la
necessità di riabilitare la persona in modo
complessivo. La registrazione di comportamenti legati al dolore può aiutare
gli specialisti in Medicina Riabilitativa ad
attuare ricondizionamenti comportamentali considerando lo stato psicologico e
sociale della persona. Numerosi psicologi
hanno elaborato la Scala Tampa di Kinesiophobia, test valido per verificare il grado
della fobia del movimento, sia in coloro
che devono riabilitarsi, sia in coloro che,
pur non avendo subito incidenti, evitano
qualsiasi tipo di motricità. La verifica potrebbe essere utile per iniziare un lavoro
Dott.ssa
Maria Stallone Alborghetti
Psicoterapeuta, supervisore e local trainer
in analisi Bioenergetica. Psicologa analista
di formazione junghiana e training autogeno.
Perito del tribunale penale e civile di Roma
di prevenzione nelle scuole e negli uffici
perché chi inconsciamente evita le attività fisiche è spesso esposto all’ansia o a
patologie delle articolazioni. Coloro che si
rivolgono alla psicoterapia superano l’inconscia fobia per l’attività fisica tanto che,
dopo parecchie sedute individuali di analisi dei sogni integrati all’analisi Bioenergetica, chiedono di frequentare una classe di
esercizi Bioenergetici. La mente e il corpo
integrati tra loro aprono il varco verso una
salute vibrante.
Tutti i martedì, presso il Marilab
Center di Viale Zambrini (Ostia),
è possibile partecipare alle classi
di esercizi di Bioenergetica e Training
Autogeno per scaricare
lo stress quotidiano,
aumentare l’autostima
e il benessere, superare l’ansia
e le crisi di panico
e migliorare la salute
e la bellezza interiori ed esteriori.
Per informazioni:
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cell. 338 5438008
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Marilab
MEDICINA SOCIALE PER GLI ANZIANI
Si tratta di un test innovativo, semplice e sicuro, per la diagnosi prenatale non invasiva delle principali anomalie cromosomiche fetali, mediante analisi del DNA fetale dal sangue materno. Durante
la gravidanza, infatti, alcuni frammenti del DNA del feto circolano nel sangue materno, fenomeno
rilevabile a partire dalla 5° settimana di gestazione. La sua concentrazione aumenta nelle settimane successive e scompare subito dopo il parto. La quantità di DNA fetale circolante dalla 10°-11°
settimana di gestazione è sufficiente per garantire l’elevata specificità e sensibilità del test. Tramite
un’analisi complessa di laboratorio e un processo tecnologico avanzato, le sequenze cromosomiche del DNA fetale vengono quantificate al fine di determinare la presenza di eventuali aneuploidie
cromosomiche, con un’attendibilità superiore al 90%. Presso i Centri Marilab è possibile effettuare
questo test innovativo.
ATTENZIONE ALLA LEGIONELLA!
Legionella spp è l’agente eziologico di una patologia che, nella sua forma più grave, si manifesta come una
polmonite acuta, con una letalità media del 10%. Attualmente, le infezioni da Legionella sono considerate un
problema emergente nell’ambito della Sanità Pubblica.
La Legionella, infatti, contamina gli impianti idrici e viene contratta per inalazione di aerosol contaminati. Predilige temperature tra i 20°C e i 45°C e a rischio sono tutti i luoghi in cui si può entrare a contatto con acqua calda nebulizzata.
Le utenze più esposte al pericolo di colonizzazione sono gli edifici con torri di raffreddamento, le caserme, le carceri, le strutture
recettive in genere, gli impianti per attività sportive e scolastiche, gli stabilimenti termali, gli ospedali, le cliniche e le case di cura.
Dato il notevole incremento dei casi di legionellosi associata ai viaggi, sono state predisposte linee guida a livello nazionale ed
europeo rivolte ai gestori delle strutture turistico recettive e termali. Questi ultimi hanno il dovere di effettuare una valutazione
del rischio legionellosi e di garantire l’attuazione o il miglioramento di tutte le misure di controllo necessarie per la prevenzione
della malattia. La prevenzione è l’unica arma contro la Legionella!
Presso il Gruppo Marilab è possibile effettuare le analisi necessarie a valutare i livelli di contaminazione degli impianti, al fine di
valutare la necessità di eventuali interventi di bonifica.
Per avere ulteriori dettagli riguardo a questi servizi
rivolgersi al nostro personale di accettazione o chiamare il numero
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VIVENDI
TEST PRENATALSAFE® PER RILEVARE LE ANOMALIE FETALI
INFOMARILAB
In diverse occasioni il Gruppo Marilab ha manifestato il proprio interesse nei confronti delle categorie che, più di tutte, vivono con difficoltà la necessità di effettuare accertamenti
medici in strutture private, a causa della crisi economica che ha ridotto notevolmente le
loro possibilità di scelta e di spesa. Considerando l’importanza che rivestono oggi la prevenzione, la qualità e la professionalità in ambito medico, l’aiuto che il Gruppo ha voluto e
continua a voler offrire è concreto ed è particolarmente rivolto alle persone anziane, per le
quali è stato pensato un programma di Medicina Sociale.
Infatti, per tutti gli anziani iscritti ai centri anziani del Municipio X (ex XIII) è possibile usufruire di offerte speciali su analisi cliniche e visite specialistiche e poter effettuare prestazioni
diagnostiche allo stesso prezzo del ticket ospedaliero.
DIAGNOSI E TERAPIA
Che bruciore
allo stomaco!
VIVENDI
30
Reflusso gastroesofageo:
un disturbo molto diffuso
P
er reflusso gastroesofageo si intende quella condizione molto
comune per cui una parte del
contenuto dello stomaco risale
in esofago. Una piccola quota di reflusso,
liquido e gassoso, lo si può avere anche
in condizioni normali, soprattutto dopo
i pasti. Si tratta di un reflusso poco acido,
breve e, di conseguenza, poco avvertito.
Quando, al contrario, il fenomeno diventa
più frequente o si accompagna a sintomi, allora si hanno dei disturbi e si parla
di “malattia da reflusso gastroesofageo”
(MRGE).
Esso, nel nostro Paese, colpisce una persona su tre, nel mondo occidentale incide sul
40% della popolazione. La probabilità di
comparsa del reflusso aumenta con l’aumentare dell’età ed è molto comune nelle
donne in gravidanza e nei neonati.
In molti casi, alla base del reflusso gastroesofageo vi è un’ernia iatale, ossia uno scivolamento dello stomaco nel torace attraverso il diaframma. Tuttavia, non sempre
la MRGE è causata da un’ernia iatale, così
come non sempre l’ernia iatale è accompagnata da MRGE.
Altri fattori che possono favorire in modo
diverso il reflusso gastroesofageo sono:
• predisposizione familiare e genetica;
• sovrappeso e obesità;
• gravidanza;
• dieta squilibrata (abuso di alcool, menta,
caffè, cioccolato, tè, agrumi);
• alcuni farmaci.
Sintomi
I sintomi più frequenti sono il bruciore e
il rigurgito acido. Il bruciore è riferito alla
parte alta dell’addome (anatomicamente definita “epigastrio” e comunemente
chiamata “bocca dello stomaco”) e a livello retrosternale. Il bruciore, che si può
accompagnare a scialorrea (aumentata
secrezione salivare), si manifesta tipicamente nelle ore dopo i pasti, ma può presentarsi anche di notte quando il paziente
è supino. Altre volte, tale disturbo può
essere accusato come dolore che fa subito
pensare ad una causa cardiaca. Poiché il
Dott. Mauro Di Camillo
Specialista in gastroenterologia
ed endoscopia digestiva
reflusso può anche interessare faringe, laringe e polmoni ne consegue la possibilità
di una sintomatologia extraesofagea. I sintomi extraesofagei, definiti atipici, possono essere: mal di gola, laringite cronica e
altre affezioni delle corde vocali, nodo alla
gola (sensazione di corpo estraneo e di
contrazione alla gola); bronchiti croniche
ed asma bronchiale; patologie del naso e
del rinofaringe; russamento abituale ed
apnee notturne; laringospasmo; dolore
toracico non cardiaco; alitosi; erosione
dello smalto dentario.
Complicanze
Il passaggio continuo di questo liquido
in esofago può provocare un danno alla
mucosa che si esprime con delle erosioni,
ulcere, sanguinamento (con conseguente
anemizzazione) o con complicanze più
gravi come la stenosi (restringimento del
lume) o l’esofago di Barrett (condizione
pre-cancerosa).
Tuttavia, l’esofagite rappresenta la complicanza tipica della MRGE e la sua gravità
Grado A
Grado B
Grado C
DIAGNOSI E TERAPIA
Diagnosi
La diagnosi della malattia da reflusso è
prevalentemente clinica e si basa sulla
presenza dei sintomi tipici (pirosi e/o rigurgito). Sono disponibili, comunque,
alcuni esami specifici che il medico specialista può prescrivere per la conferma della
diagnosi o per lo studio delle complicanze:
• l’esofago-gastro-duodenoscopia - l’esplorazione endoscopica ci consente di
valutare lo stato della mucosa esofagea
(erosioni, ulcere) ed eventuali complicanze. Le biopsie possono essere utili per
definire le caratteristiche di lesioni sospette, ma anche per escludere altre forme di
malattia esofagea (ad esempio esofagite
eosinofila);
• la manometria esofagea - studia la peristalsi esofagea, valutando ampiezza, durata e coordinazione delle onde motorie
esofagee allo stimolo deglutitivo. È una
metodica fondamentale per escludere patologie motorie dell’esofago, quali l’acalasia e la sclerodermia, che possono a volte
condizionare un reflusso e che costituiscono delle controindicazioni ad una gestione chirurgica del reflusso;
• la pH-impedenzometria esofagea/24 ore
(pH-IIM 24) - valuta in modo dinamico nelle 24 ore sia la composizione (acida e non
acida) che la natura del reflusso gastroesofageo (gassoso, liquido, misto). È una
nuova metodica che ha progressivamente
sostituito la pH-metria esofagea/24 ore,
divenendone il nuovo “gold standard”
e migliorando sensibilmente l’entità del
reflusso, la correlazione tra reflusso e sintomatologia e l’estensione del refluito in
esofago prossimale.
Terapia
La prima terapia è costituita da una corretta alimentazione e un adeguato stile
di vita che, in caso di un reflusso di lieve
entità, possono di per sé essere sufficienti. Mentre nei casi più gravi della malattia,
oltre che le regole alimentari, solo un’adeguata terapia anti-secretiva può consentire un’efficace controllo dei sintomi e la
cura delle lesioni. Ad ogni modo, ci sono
alcune regole che il paziente dovrebbe seguire: limitare limoni, mandarini, arance,
cedro, melograno, ribes, ananas, tè, caffè
e bibite gassate. Da evitare i superalcolici.
L’obiettivo primario della terapia medica
della MRGE è il pieno controllo dei sintomi
(pirosi con o senza rigurgito) accompagnato dal miglioramento della qualità di
vita del paziente.
Per contrastare il reflusso gastroesofageo,
oggi sono disponibili dei farmaci particolarmente efficaci, in grado di ridurre la
secrezione acida da parte dello stomaco.
Gli inibitori di pompa protonica (PPI) sono
i farmaci più utilizzati in quanto in grado di
ridurre la quantità di acido gastrico disponibile per il reflusso nell’esofago, alleviando i sintomi e permettendo la guarigione
delle lesioni esofagee, qualora presenti.
Il numero degli interventi chirurgici per
controllare il reflusso gastroesofageo è
in netta diminuzione, a livello mondiale,
grazie all’efficacia dei potenti farmaci sopra descritti che inibiscono la secrezione
acido-gastrica.
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VIVENDI
viene definita sulla base della Classificazione di Los Angeles, universalmente riconosciuta, che prevede 4 stadi di severità
(Fig. 1) :
• Grado A - presenza di una o più lesioni <5
mm, a livello delle pliche mucose;
• Grado B - almeno una lesione mucosa >5
mm localizzata nelle pliche mucose, ma
senza continuità tra gli apici di due pliche
mucose;
• Grado C - almeno una lesione mucosa
continua tra gli apici di due o più pliche,
ma non circonferenziale;
• Grado D - lesioni mucose estese fino a
coinvolgere almeno il 75% della circonferenza esofagea.
Grado D
Fig. 1 - Classificazione di Los Angeles
In esclusiva per Vivendi
Il sindaco Ignazio Marino
parla di sanità nella capitale
POLITICAL SCREENING
“Lavorerò
per una salute
a misura
di cittadino”
VIVENDI
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di Valeria Bilancioni
“Campagne informative ed educative
su corretta alimentazione e stili di vita più idonei”
F
in dall’apertura della sua campagna elettorale al San Filippo
Neri ha specificato che ritiene
fondamentale il ruolo del sindaco come garante della salute dei suoi
cittadini. Come intende assolvere a questo compito, quali sono i punti fermi del
suo programma in proposito?
Il sindaco di una città è il responsabile
della salute e della sicurezza pubblica di
ogni singolo componente della comunità che amministra. Le competenze sulla
sanità pubblica sono relative, ma le responsabilità sono enormi. Per questo,
abbiamo l’obbligo di riuscire a creare una
collaborazione intensa e proficua con la
regione Lazio, cosa che in questi anni è
mancata. Attraverso una cabina di regia
comune dobbiamo essere capaci di individuare criticità e sofferenze del sistema
sanitario regionale e, contemporaneamente, trovare le risposte alle esigenze e
alle richieste di tutti i cittadini. In questo
modo, potremmo riuscire davvero a comprendere le necessità di tutti i cittadini
e a ridurre i costi di una macchina già in
sofferenza.
Ha anche ideato la delega agli Stili di
Vita, attribuita all’assessore Pancalli.
Qual è l’obiettivo di questo nuovo assessorato?
Cominceremo con utilizzare e diffondere la pratica sportiva in ogni fascia d’età
a partire dalle scuole, dai bambini, per
arrivare agli anziani, alle parrocchie e
agli oratori. Cercheremo di raggiungere
tutti attraverso campagne informative,
di sensibilizzazione, educative in termini
di corretta alimentazione e di stili di vita
più salutari. Lo sport deve diventare uno
strumento attraverso il quale migliorare
la città. Il ruolo degli impianti sportivi presenti nelle scuole sarà fondamentale: devono essere aperti, fruibili e funzionali. Le
aree verdi possono trasformarsi in vere e
proprie palestre a cielo aperto. L’obiettivo
è quello di riuscire a sensibilizzare tutti i
romani ad un stile di vita più corretto. Conosco tante realtà amministrative piccole,
medie e grandi che, attraverso progetti
pubblici, sono riuscite a migliorare la vita
e la salute dei propri cittadini, ottimizzando così anche i costi di gestione delle
strutture sanitarie.
La sanità romana e laziale è praticamente al collasso. Da medico quale pensa sia
la ricetta giusta per migliorare il servizio
e quale il ruolo che Roma Capitale dovrebbe avere in merito?
Per costruire una sanità all’altezza occorre eliminare ogni forma di spreco,
comprendendo fino in fondo quali siano
le esigenze, anche quelle più piccole, di
ogni singolo cittadino. A Roma ci sono innumerevoli emergenze che coinvolgono i
grandi ospedali, i poliambulatori e i presidi territoriali.
Una buona amministrazione deve saper
gestire tutte le criticità e garantire l’accesso alla sanità pubblica ad ogni singolo
cittadino, nessuno escluso. Ma solo attraverso un’analisi delle necessità si può ottimizzare la spesa.
Molti, fossero stati nel Pd, avrebbero
preferito candidare un chirurgo alla
Regione, piuttosto che alla guida del
Campidoglio, e viceversa. Vista l’esperienza maturata sul campo, non crede
che sarebbe stato più utile nella veste di
Governatore?
Zingaretti è un politico e un amministratore di primo piano. Ha una squadra competente che ha maturato un’eccellente
esperienza alla provincia di Roma.
Ha davanti a sé sfide importanti come
quelle che riguardano la sanità e il trasporto pubblico regionale, nodi importanti
che incidono sulla vita di ogni singolo cittadino. Sta lavorando bene e continuerà
a farlo nei prossimi anni. Roma, da parte
sua, è una sfida amministrativa stimolante. Si tratta di un’esperienza unica. Gestire
una delle città più famose al mondo mi
inorgoglisce. So bene che si tratta di una
responsabilità enorme: per questo il mio
impegno sarà costante, convinto e senza
sosta.
Roma merita di tornare a rivestire un ruolo
di primo piano sia a livello nazionale che
internazionale.
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VIVENDI
Negli anni ’90 diviene prima Direttore Associato del National Liver Transplant Center del Veterans
Affairs Medical Center di Pittsburgh, l’unico dipartimento per il trapianto del fegato appartenente
al Governo degli Stati Uniti, e poi Direttore e Amministratore Delegato dell’Istituto Mediterraneo
per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione, da lui fondato a Palermo. Dal novembre 2002
è Professore di Chirurgia presso il Jefferson Medical College di Philadelphia, università presso la
quale è stato Direttore della Divisione Trapianti d’Organo e Chirurgia Epatobiliare.
Membro e socio fondatore di numerose Società Scientifiche, ha ricevuto riconoscimenti nazionali
e internazionali nel campo della ricerca clinica e della bioetica. È autore di oltre 680 pubblicazioni
e di alcuni libri.
Ha una casistica personale superiore a 650 trapianti e nel luglio 2001 ha eseguito il primo trapianto italiano su una persona sieropositiva. Prima di allora, in Italia, un paziente sieropositivo non
avrebbe avuto alcuna speranza di essere inserito nelle liste di attesa per i trapianti. Un diritto che
ora, dopo il dibattito nazionale generato da quell’intervento, viene riconosciuto.
Nel 2006 è stato eletto Senatore della Repubblica e Presidente della Commissione Igiene e Sanità
del Senato. Rieletto al Senato, nell’ottobre 2008 è stato nominato Presidente della Commissione
parlamentare d’inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale.
Nel corso della XVI legislatura ha promosso e guidato l’inchiesta sugli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, veri e propri manicomi criminali in cui le persone vivevano in condizioni igienico-sanitarie
indegne. L’inchiesta della Commissione è stata tradotta in una legge dello Stato che impone la
chiusura di questi luoghi, la cura e il rispetto della dignità degli internati.
Nell’estate del 2009 ha corso nelle elezioni primarie indette dal Partito Democratico per la posizione di Segretario del partito, ottenendo il 14% delle preferenze. Nel 2013 ha vinto le elezioni
primarie della coalizione Roma Bene Comune. Nella competizione a Sindaco di Roma, al ballottaggio contro Gianni Alemanno, ha ottenuto il 64% delle preferenze. Si è insediato ufficialmente
in Campidoglio il 12 giugno 2013.
POLITICAL SCREENING
Ignazio Marino nasce a Genova il 10 marzo 1955 e si trasferisce a Roma nel 1969, dove completa gli studi classici. Nel 1979 si laurea in Medicina e Chirurgia con il massimo dei voti e
la lode all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Qui si specializza in Chirurgia Generale e in
Chirurgia Vascolare. Dal 1980 al 1990 lavora come assistente universitario presso l’Istituto di
Patologia Chirurgica del Policlinico Gemelli. Nello stesso periodo, trascorre 4 anni nei due più
prestigiosi centri di trapianto del mondo, il Transplant Center della University of Cambridge
in Inghilterra e il Pittsburgh Transplantation Institute negli USA, per apprendere la tecnica del
trapianto del fegato dai due pionieri di questa disciplina, Sir Roy Y. Calne e Thomas E. Starzl.
MARILAB PER IL SOCIALE
VIVENDI
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Una grande festa per l’Ostiamare
La società celebra i successi della squadra
che mira a tornare tra i professionisti
V
oglia di volare sempre più in
alto. È quella che circola all’Anco Marzio di Via Amenduni, nel
meraviglioso impianto sportivo
dell’Ostiamare Lidocalcio, e che ha guidato la campagna acquisti della società
biancoviola del Presidente Lardone dopo
lo splendido quinto posto della passata
stagione e l’ingresso, storico per il club,
nei playoff di Serie D.
La compagine lidense, realtà prestigiosa
e di grande tradizione (dal 1945, anno di
fondazione del club, ndr) di Ostia e del Litorale Romano è stata costruita in questi
anni, di concerto con il Direttore Generale
Luigi Baioni e il Direttore Sportivo Fabio
Quadraccia, per raggiungere il grande
obiettivo che Ostia e i suoi cittadini, uniti
da un legame naturale e profondo, desiderano da anni: riportare la squadra nei
professionisti, come accaduto nelle due
stagioni (1988/89 e 89/90, ndr) nelle quali
l’Ostiamare partecipò alla C2. Per questo,
la presentazione ufficiale è avvenuta in
Piazza Anco Marzio, nella storica piazza
di Ostia, il 3 Agosto scorso, in una serata
di festa in vista dell’annata calcistica nel
Girone E del Campionato Nazionale di
Serie D.
Ma i risultati sempre più importanti ottenuti dall’Ostiamare derivano dal lavoro eccezionale svolto alla base: non per
niente i fiori all’occhiello del club sono la
Scuola Calcio e il Settore Giovanile. La fiorente Scuola Calcio, sotto la guida del suo
responsabile, Mauro Cesaroni, concede
la possibilità a tanti ragazzi, oltre 300 ad
oggi, d’imparare calcio vero, grazie alla
professionalità degli staff tecnici e all’aiuto di psicologi che, di concerto con genitori e allenatori, aiutano il ragazzo a diventare grande in campo ma anche nella vita
di tutti i giorni. Dalla Scuola Calcio al produttivo settore giovanile, rappresentato
dal Direttore Tecnico Umberto Carmelino.
Con le diverse categorie iscritte l’Ostiamare ha raggiunto le più alte vette dei tornei
regionali, arrivando a disputare i playoff
(Allievi e Giovanissimi d’Eccellenza e Allievi Fascia B d’Elite, ndr) e favorendo il salto
di parecchi ragazzi nei professionisti.
Ad aiutare i calciatori, infine, in caso d’infortuni vari, con strutture all’avanguardia
e anni di professionalità alle spalle, è lo
staff medico, rappresentato dal Dott. Matteo Troiano e quello fisioterapico, guidato
da Adel Salama. Questa è l’Ostiamare, una
società preparata per vincere!
di Riccardo Troiani
Ufficio Stampa Ostiamare Lidocalcio
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Filippo Magnini