4 PRIMO PIANO www.unionesarda.it - mercoledì 26 ottobre 2011 L’UNIONE SARDA LA FIGLIA DANIELA Contagio fatale IL VIRUS “ Mio padre ha accusato sintomi influenzali:XX aveva febbre, mal di testa e dolori muscolari ” Nuova vittima della Febbre del Nilo: Quella zanzara killer arrivata dall’Asia morto il pensionato di Marrubiu «Sardegna e Veneto le più colpite» Salvatore Schirru era ricoverato da un mese nell’ospedale di Iglesias Salvatore Schirru, 76 anni, è la seconda vittima nell’Isola. L’uomo, dopo un primo ricovero a Cagliari, era stato trasferito nell’ospedale di Iglesias. La Febbre del Nilo uccide ancora. La Sardegna conta la seconda vittima: Salvatore Schirru, 76 anni, finanziere in pensione, originario di San Nicolò Gerrei ma residente da tempo a Marrubiu. L’uomo è morto nella tarda serata di lunedì nell’ospedale Santa Barbara di Iglesias, dove era ricoverato da circa un mese. Il grande impegno dei medici alla fine non è bastato. Il pensionato era arrivato nella città mineraria dopo un primo ricovero a Cagliari. Per qualche tempo è rimasto in coma farmacologico, poi le sue condizioni sono peggiorate e lunedì sera il cuore ha cessato di battere. LA DIAGNOSI. Salvatore Schirru era stato ricoverato per una meningo-encefalite. Una volta trasferito nell’ospedale di Iglesias i medici hanno disposto una serie di esami. I risultati della prime analisi hanno escluso il contagio (provocato da una puntura di zanzara) nei sette giorni precedenti il ricovero. In seguito gli altri controlli hanno consentito di accertare che il finanziere aveva contratto la cosiddetta West Nile Disease, lo stesso virus che in Sardegna ha ucciso un’altra persona. Il 7 ottobre nell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari è morto Michele Maggino, un imprenditore 34enne di San Vero Milis. Un altro pensionato, originario della Lombardia, ha contratto il virus in Gallura. Dopo un primo ricovero nell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia è stato trasferito a Nuoro. Si trova ricoverato al San Francesco nel reparto di rianimazione. Le sue condizioni sono gravi. I PARENTI. Per qualche settimana i familiari del finanziere hanno viaggiato in continuazione tra Marrubiu e Iglesias. Salvatore Schirru, durante la sua permanenza nell’ospedale di Iglesias, non è mai rimasto solo. Nella camera mortuaria del Santa Barbara arrivano amici e parenti. «I medici hanno cercato di fa- L’ingresso della camera mortuaria dell’ospedale di Iglesias; nel riquadro Salvatore Schirru re il possibile - dice il figlio Ivano - ma purtroppo le condizioni si sono aggravate». Daniela, l’altra figlia, ricorda i momenti che hanno preceduto il ricovero: «Mio padre ha accusato sintomi simili a quelli dell’influenza. Almeno apparentemente. Aveva febbre, mal di testa e dolori muscolari. Nessuno poteva fare ipotesi sulla malattia. Quando è stato ricoverato ancora non si parlava di questo virus. Con il passare dei giorni le condizioni so- no peggiorate e a qual punto è stato ricoverato». In un primo momento Salvatore Schirru è stato curato dai medici del Santissima Trinità di Cagliari, poi dopo qualche giorno è arrivato il trasferimento a Iglesias. FAMIGLIA E RICORDI. Ivano Schirru, l’altro figlio del pensionato ucciso dal virus della Febbre del Nilo, ha gli occhi lucidi. Cerca di frugare tra i ricordi. Parla del padre e per qualche istante riesce anche a sorridere. «Ha lavorato come finan- [FOTO SERGIO MELIS] ziere per tanti anni - dice e come tutti i militari è stato in diverse località, in particolare in Emilia Romagna. Poi è voluto rientrare in Sardegna. Era originario di San Nicolò Gerrei. Amava andare in campagna, soprattutto nell’oliveto». Ivano Schirru riconosce al padre una grande virtù: «Ha saputo tenere compatta la nostra famiglia. Siamo molto uniti e questo è solo ed esclusivamente merito suo». Francesco Pintore con i copertoni usati La Sardegna, con l’Oristanese, e il Veneto, con il Trevigiano, sono finora le regioni nelle quali si trovano i principali focolai dell’infezione. A dirlo è il direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, Gianni Rezza. Complessivamente sono tre le vittime del virus in Italia nel 2011 e nello stesso periodo il numero totale dei casi aumenta a 9. Ma resta ancora da accertare le cause del decesso del pensionato di Milis. Intanto proprio nel giorno in cui questo maledetto insetto uccide il pensionato di 76 anni di Marrubiu, Salvatore Schirru, la Provincia di Oristano consegna a tutte le famiglie quattro paginette per far conoscere la zanzara tigre «importata dall’Asia attraverso il commercio di copertoni usati» e fornisce qualche consiglio (tratto da “Le, linee guida per gli operatori dell’Emilia Romagna 2008”) per evitare il proliferare. Senza creare allarmismi perché i casi mortali sono davvero rari ma con la giusta preoccupazione e l’attenzione dovuta dalle pubbliche amministrazioni, il settore ambiente della Provincia sta intensificando l’opera di disinfestazione nei tombini, nelle zone di scolo delle acque e dovunque ci siano motivi di pericolo. La precedenza viene data ai comuni indicati nel decreto del governatore Ugo Cappellacci (Terralba, San Vero Milis, Assemini, Solarussa, Fordongianus, San Nicolò Arcidano) senza però trascurare tutti gli altri ugualmente tormentato dalle zanzare. Oristano, dove un anziano sarebbe ricoverato in condizioni critiche a Cagliari, Milis e altri ancora dove sono stati accertati casi di positività da febbre del Nilo, con interessamenti anche neurologici, su diverse persone e su molti cavalli. Su questo versante, stando alle informazioni che arrivano dagli allevamenti e dai veterinari, le segnalazioni di casi sospetti di “wnd” sarebbero in calo ma non scomparse. Quasi tutti gli animali sono stati sottoposti alla prima vaccinazione e non si ha più notizia di abbattimenti. L’ufficialità, che può arrivare solo dell’istituto zooprofilattico di Teramo, è ferma a sette cavalli morti e a 56 che colpiti dal virus si sono comunque ripresi. Antonio Masala Causa grave malattia CHIUDE DEFINITIVAMENTE Sedia E75,00 ANCORA PER POCHE SETTIMANE MOBILI GRANDI MARCHE GRANDE DESIGN A PREZZI Tavolo ASSURDI Tantissime offerte misura: 160 cm. allungabile peso: 80 kg. 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