Presentazione 1.6
Formati grafici
Architettura dell'informazione | Prof. Luca A. Ludovico
Scaletta della lezione
•
•
•
•
Distinzione tra immagini vettoriali e bitmap
Processi di digitalizzazione delle immagini
Concetto di antialiasing
Definizione dei principali parametri:
–
–
Risoluzione
Profondità di colore
• Esempi
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Campagne di digitalizzazione
Documento originale
Scansione
Argomento della lezione
Oggetto digitale
(o produzione diretta)
Editing/restauro dell’oggetto digitale
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Tipologie di immagini digitali
• Esistono due famiglie di immagini digitali:
– immagini bitmap o raster
rappresentate sul supporto digitale come una
matrice di punti
– immagini vettoriali
rappresentate come funzioni vettoriali che
descrivono curve e poligoni
• Nella lezione corrente, si darà una definizione
intuitiva. Nella prossima lezione, si
presenteranno proprietà ed esempi di formato
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Immagini vettoriali
• Nel caso di figure geometriche relativamente semplici, invece di
descrivere l’immagine punto per punto, conviene specificare: tipo,
forma, colore, dimensione e posizione delle figure geometriche (cerchi,
rettangoli, linee, frecce e così via) che le compongono.
• Esempio del quadrilatero: descrizione tramite quattro vertici, colore del
contorno, spessore del contorno, colore di riempimento.
ABCD
ABCD
ABCD
• Esempi: le immagini ClipArt di Microsoft Word (WMF), i font TrueType, …
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Immagini vettoriali
Tra i vantaggi della descrizione vettoriale ricordiamo i
seguenti:
• hanno un’occupazione ridotta di spazio su disco
(invece della descrizione di tutti i punti basta specificare solo la
posizione di pochi punti chiave e le equazioni per collegarli)
• si possono facilmente ridimensionare, rimpicciolendo ma anche
ingrandendo, senza perdita di qualità
• è possibile modificare in modo indipendente ogni singolo
elemento geometrico che compone l’immagine (vedi slide
successiva)
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Editing di immagini vettoriali
Variazione di colore, spostamento, ingrandimento,
rotazione di singoli elementi grafici
anche in un software non dedicato all’editing di immagini quale Microsoft Word
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Immagini bitmap (o raster)
• Un’immagine digitale bitmap (o raster) è costituita da
una matrice di punti detti pixel (contrazione di
picture element), simili ai punti della retinatura nelle
immagini a stampa
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Il processo di digitalizzazione
• Digitalizzare = passare dal dominio analogico (mondo
reale) a quello digitale (mondo
elettronico/informatico) attraverso opportuni processi
• I processi di digitalizzazione non hanno luogo solo nel
campo delle immagini statiche: si pensi ad esempio ai
suoni e ai video
• Come si costruisce la matrice di pixel che definisce
un’immagine bitmap a partire da un’immagine reale?
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Un esempio di digitalizzazione (1)
Consideriamo il semplice caso di un disegno
in bianco e nero. Per estrarre la sequenza
di bit che rappresenti tale disegno:
• Per prima cosa si divide il disegno in quadrati
molto piccoli, chiamati pixel, sovrapponendo
idealmente una griglia
• Ad ogni quadratino della griglia si attribuisce il
colore nero se il contenuto di nero al suo interno
supera quello del bianco, e viceversa il colore
bianco se il contenuto del bianco al suo interno
supera quello del nero (a destra un esempio molto
grossolano)
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Un esempio di digitalizzazione (2)
• La figura mostrata rappresenta la nuova immagine che si ottiene
dopo aver portato a termine la precedente operazione
• A questo punto, a ogni quadratino o pixel della griglia si associa 0
se il suo contenuto è il bianco e 1 in caso contrario.
• In tal modo si ottiene una matrice di 0 e 1 che codifica
l’immagine della lampadina in formato digitale
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Un esempio di digitalizzazione (3)
• L’immagine di partenza, dopo questa operazione, si è dunque
trasformata in una sorta di mappa composta di 0 e 1, ed infatti il
nome tecnico che si usa per descrivere questa sequenza di bit è
proprio bitmap
• Ovviamente, più fitta è la griglia che si sovrappone all’immagine
e più la rappresentazione digitale risulterà fedele all’originale,
inseguendone la forma con maggiore raffinatezza. Analogo
discorso per i colori (nell’esempio ci siamo limitati al B/N).
• D’altra parte, una griglia più fitta implica un maggior numero di
pixel, e una codifica più ricca dei colori un maggiore numero di
bit per pixel. Di conseguenza l’occupazione su disco cresce in
proporzione.
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Un esempio di digitalizzazione (4)
• Avendo un’immagine di partenza a colori, anziché utilizzare solo
un bit per pixel, è possibile utilizzare una combinazione di 0 e 1
in base a una tabella di codifica dei colori.
• La successiva tabella è ad esempio composta di 64 colori, e
quindi ad ogni pixel si può assegnare un numero da 0 a 63 in
binario che individuerà univocamente un colore della tabella
stessa
• Per esprimere in binario numeri da 0 a 63 sono necessari sei bit,
quindi a ogni pixel dell’immagine corrisponderà una
combinazione di 6 bit che ne rappresenta il colore
• In generale, detto n il numero di bit da utilizzare e c il numero di
colori rappresentabili usando n bit per pixel, si ha c = 2n
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Da 16 milioni di colori a B/N
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Antialiasing
• L’antialiasing è un metodo per rappresentare immagini vettoriali
continue su dispositivi di visualizzazione discreti, di modo che
assomiglino il più possibile all’originale.
• Anche per immagini vettoriali, il monitor è comunque una
matrice discontinua di punti!
X10
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Effetto dell’antialiasing su immagini e testi
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Effetto dell’antialiasing nei videogame
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Immagini bitmap: caratteristiche
• Ciascun punto rappresenta una porzione di immagine
in un particolare colore (o tono di grigio) e viene
codificato mediante uno o più bit
• Il numero di punti in una data area determina la
risoluzione dell’immagine
• Il numero di colori (o di toni di grigio) che ciascun
punto può assumere individua la profondità di colore
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La risoluzione
• La risoluzione (e dunque la qualità del dettaglio) di
un’immagine è tanto maggiore quanti più punti
«coprono» una data area
• Si esprime in ragione del numero di pixel per unità di
lunghezza verticale e orizzontale (tipicamente l’area
è quadrata):
– 72 punti per pollice (DPI) > risoluzione standard per i monitor
– 300 punti per pollice (DPI) > risoluzione standard per la stampa
– 600 punti per pollice (DPI) > risoluzione alta per la stampa
DPI = dot per inch
PPI = pixel per inch
1 inch (pollice) = 2,54 cm
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Esempio
risoluzione 2k
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risoluzione k
Esempio: cosa succede ai DPI?
1200 / 300 = 4
4 volte la dimensione originale
oppure
si ricampiona mantenendo
dimensioni fisiche
(perdita info)
Scanner
(1200 dpi)
Monitor
(72 dpi)
1200 / 72 = 16,67
16,67 volte maggiore della
dimensione originale
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Stampante
(300 dpi)
La profondità di colore
• La profondità di colore è determinata dal numero di
bit utilizzato per rappresentare ciascun pixel
– Un’immagine in bianco e nero associa a ciascun punto un solo
bit
– Un’immagine con 256 toni di colore o di grigio associa a
ciascun pixel 8 bit (un byte)
– Un’immagine a 65.536 colori associa a ciascun pixel 16 bit
– Un’immagine a 16 milioni di colori associa a ciascun pixel 24 o
32 bit
• E’ possibile fare un calcolo esatto dell’occupazione di
spazio su disco date le dimensioni fisiche
dell’immagine, la risoluzione e la profondità di colore?
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Occupazione di spazio in memoria
• Le immagini digitali bitmap occupano tanto più spazio
in memoria quanto più aumenta la loro qualità.
Esempi:
– un’immagine di un pollice quadrato a 72 dpi e 256 toni
di grigio occupa 72x72x8 = 40 Kbit = 5 KByte (circa)
– un’immagine di un pollice quadrato a 300 dpi e 16 mil.
di colori occupa 300x300x24 = 2 Mbit = 270 KByte (circa)
• Attenzione: questo calcolo non è del tutto esatto
1. Una volta salvata in un formato grafico, è probabile che
questo presenti qualche byte di intestazione (a meno che
non si tratti di un formato RAW)
2. Molti formati prevedono compressione, con o senza perdita
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La compressione delle immagini
• Alcuni formati prevedono forme di compressione, cioè
di diminuzione dei bit/byte richiesti per la
memorizzazione dell’immagine in memoria
• Gli algoritmi di compressione si dividono in due
categorie (e non solo per le immagini)
– Compressione senza perdita: la codifica avviene riducendo le
aree di colore uguale in modo tale da poter ricostruire
esattamente l’immagine originale; ha un rapporto medio di
compressione di 2:1
– Compressione con perdita: la codifica avviene eliminando
definitivamente alcune informazioni statisticamente meno
rilevanti per la ricostruzione dell’immagine; permette
rapporti di compressione fino a 100:1
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La compressione delle immagini
Originale in
formato TIFF
compresso senza
perdita
(circa 4 MB)
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La compressione delle immagini
JPEG (media qualità)
345 KB
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JPEG (bassa qualità)
97 KB
La compressione delle immagini
Originale in formato TIFF compresso senza perdita – circa 8 MB
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La compressione delle immagini
JPEG (alta qualità) – 2,7 MB
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La compressione delle immagini
JPEG (bassa qualità) – 407 KB
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Le «dimensioni» delle immagini
• «Dimensioni» è un termine ambiguo, che si può
riferire a:
– Dimensioni dell’oggetto fisico
(es.: in cm)
– Dimensioni dell’oggetto digitale/digitalizzato
(es.: in pixel)
– Occupazione di memoria
(es.: in KB)
• Quali sono le relazioni tra le
diverse dimensioni?
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La compressione delle immagini