ANNO VI
*URXS
ALUK MAGAZINE - DICEMBRE 2011
IN QUESTO NUMERO:Mercato italiano dell’involucro
edilizio: secondo rapporto Uncsaal
Scelta del serramento:
il prezzo non è un fattore chiave
Serie AluK Group per
la funivia più alta del Trentino
Applicazioni e vetri relativi
Obiettivo mercati esteri
Segno positivo al MADE Expo 2011
N 27
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EDITORIALE
Ciò che abbiamo appena vissuto è solo un assaggio di ciò
che verrà, le crisi faranno parte del nostro futuro
Nouriel Roubini, economista
Gentili lettori,
ho riportato una frase di un autorevole
economista che nel 2006, dal podio del Fondo
monetario internazionale, predisse il terribile crack
dell’economia mondiale. Allora nessuno diede retta
alle sue fosche previsioni e sappiamo già come è
andata a finire. L’autore con le sue parole vuole farci
capire che le crisi sono normali, antiche quanto il
capitalismo stesso. Tutti noi pertanto dobbiamo
attrezzarci per avvertirne i sintomi e fronteggiarle.
Quali principi sono in grado di assicurare competitività e lunga vita alle imprese? La capacità di innovare di continuo e sfruttare al massimo le innovazioni
realizzate. Ma cos’è l’innovazione?
Su questo concetto la letteratura e i dibattiti si
sprecano. A mio avviso, in un momento di difficoltà, saper innovare non vuol dire solo trovare nuovi
prodotti, perfezionare quelli esistenti o investire in
nuovi macchinari. Vuol dire saper cogliere i segnali – spesso “deboli” – che giungono dall’esterno e
dall’interno dell’azienda, significa aderire ai mutamenti dell’ambiente, della società, della scienza;
non perdere di vista il mercato, proporre risposte
nuove e concrete ai bisogni del clienti, collaboratori
e fornitori. Innovare significa accettare la sfida di
cambiare.
ALUK MAGAZINE
DIREZIONE: Aluk Group spa
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REDAZIONE: StudioCentro Marketing srl (VI)
e Ufficio Immagine&Comunicazione Aluk
STAMPA: Vergraf srl (VR)
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ALUK MAGAZINE N27 - DICEMBRE 2011
Un esempio pratico? L’indagine “Gli Italiani, la
Casa, i Serramenti” realizzata da Astra Ricerche, di
cui parliamo in questo numero, rileva che il 29% degli italiani è scontento delle finestre acquistate. Se
consideriamo persiane, tapparelle e scuri la percentuale cresce al 34%. Sono numeri che ci dicono che
c’è ancora spazio per lavorare sotto questo aspetto.
Non stiamo parlando di qualche atto di creatività
geniale, ma di un lavoro costante e metodico, alla
portata di tutti: imprese grandi e piccole. Sono
convinto che molti di voi dispongono di un potenziale innovativo ancora inespresso. Un proposito
per il nuovo anno, pertanto, potrebbe essere quello
di allenarsi a tenere d’occhio tutte le dimensioni
della nostra azienda: prodotti, processi, tecnologie, comunicazione, organizzazione, servizi post
vendita, bisogni ed esperienze dei clienti; prestare
attenzione al valore che scaturisce dalle relazioni
con fornitori e collaboratori, all’anima “ecologica”
sempre più diffusa e all’emergere quindi di concetti
quali sostenibilità, riduzione delle emissioni di CO2 ,
filiera corta, green building, ecc.
Sarà sufficiente? Non lo so, ma di sicuro permetterà
a tutti noi di rispondere con più forza e determinazione alle sfide che si presenteranno.
Prima di lasciarvi ai contenuti di questo numero,
vorrei ringraziare tutti coloro che sono venuti a
trovarci al MADE Expo e, non per ultimo, augurare
a tutti voi e alle vostre famiglie un Sereno Natale e
un Felice 2012.
Buona lettura
Silvano Pasetto
Direttore commerciale Italia
SOMMARIO
PAG 4
Mercato italiano dell’involucro
edilizio: secondo rapporto Uncsaal
PAG 6
Scelta del serramento:
il prezzo non è un fattore chiave
PAG 8
Serie AluK Group per
la funivia più alta del Trentino
PAG 10
Intervista a Oscar Squaiella
SIMIM Srl
PAG 12
Applicazioni e vetri relativi
PAG 14
Vetrocamera riempita con
gas per la facciata strutturale
PAG 17
Obiettivo mercati esteri:
intervista a Cesare Dal Bon
PAG 20
Pillole di posa:
ogni tassello al posto giusto
PAG 22
Segno positivo al MADE Expo 2011
PAG 23
Iniziativa “Un Natale con il cuore”
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IL MERCATO
Mercato italiano
dell’involucro
edilizio: secondo
rapporto Uncsaal
I dati del secondo rapporto
sul mercato italiano dell’involucro edilizio sono stati
presentati durante l’ultima
edizione del MADE Expo.
Emerge che le aziende investono in qualità per resistere
alla crisi, ma le detrazioni del
55% sono indispensabili per
scongiurare il crollo del
mercato.
Mercato delle facciate continue
La seconda parte del 2010 si era caratterizzata per una
parziale ripresa del mercato delle facciate continue
che tuttavia si è arrestata nel primo semestre del 2011,
infatti il 43% dei costruttori di facciate ha evidenziato una contrazione delle vendite. Inoltre si è ridotta
sensibilmente la percentuale di aziende che aveva
registrato aumenti di fatturato nel corso del 2010 (dal
46% al 36% delle aziende intervistate).
Nel corso del primo semestre del 2011 la percentuale
di costruttori di facciate continue che sono stati interessati dalla contrazione del portafoglio è rimasta sostanzialmente invariata. Tuttavia sono diminuite sensibilmente le aziende che hanno incrementato gli ordini.
Questi dati confermano che il mercato delle facciate
continue è interessato da una fase di contrazione della
domanda che produrrà i suoi effetti sul risultato finale
dell’anno in corso e sui primi mesi del 2012.
Andamento del mercato serramenti nel 2011
Il primo semestre del 2011 evidenzia un aumento
della percentuale di aziende produttrici di serramenti
che hanno segnalato una contrazione delle vendite (53%). Solo il 18% delle aziende intervistate ha
evidenziato un aumento di fatturato, contro il 29%
del secondo semestre del 2010. La ripresa che si era
ipotizzata alla fine del 2010 non si concretizzerà nel
2011.
I dati sul portafoglio commesse confermano che non
vi sarà una ripresa nel 2011, infatti circa la metà delle
aziende ha visto diminuire il portafoglio commesse.
Solo il 19% delle aziende ha registrato un aumento delle acquisizioni. L’andamento del portafoglio
commesse condizionerà negativamente il fatturato
dei produttori di serramenti fino alla fine del 2011 e
probabilmente anche nel primo trimestre del 2012.
Il valore del mercato serramenti nel 2011
Per il 2011 le rilevazioni effettuate da UNCSAAL nei
primi 9 mesi dell’anno e le proiezioni per l’ultimo
trimestre, portano a indicare una sostanziale tenuta
del mercato dei serramenti metallici rispetto al 2010.
Il valore si assesterebbe su 1.950 milioni di euro (-1%
circa).
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ALUK MAGAZINE N27 - DICEMBRE 2011
UNCSAAL
Fra il 2008 e il 2011 il valore del mercato dei serramenti metallici passerebbe dai 2,3 miliardi di euro del
2008 ad 1,95 miliardi di euro nel 2011 con una flessione complessiva del 18%.
I consumi privati sono responsabili di circa il 35% della
domanda di serramenti metallici. La possibile riduzione dei consumi privati in seguito all’acuirsi della
congiuntura economica avrà ripercussioni negative sul
fatturato del comparto tra la fine del 2011 e il primo
trimestre del 2012.
Gli investimenti in ristrutturazioni nelle costruzioni residenziali e in quelle non residenziali sono responsabili
di circa il 44% della domanda di serramenti metallici e
sono destinati a contrarsi, per il mancato decollo del
cosiddetto “piano casa” e di altre misure normative
incisive, e credibili, dedicate al rinnovo del patrimonio
edile.
L’importanza del 55%
L’impatto degli incentivi fiscali del 55% è e sarà determinante per sostenere lo sviluppo del mercato. Proiettando i dati di ENEA e CRESME relativi al periodo
2009-2010, si stima che gli incentivi fiscali genereranno una domanda di sostituzione di serramenti (indipendentemente dal materiale utilizzato per produrli)
tra 1 e 1,3 miliardi di euro nel 2011.
Le rilevazioni di UNCSAAL sul primo semestre del
2011 consentono di stimare l’impatto degli incentivi
fiscali sulla domanda di serramenti metallici in circa
520 milioni di euro, pari al 27% del mercato complessivo dei serramenti metallici (che ha un valore di circa
2 miliardi di euro).
I 520 milioni di euro di domanda di serramenti metallici generano a cascata una domanda di sistemi e
accessori per serramenti (necessari per realizzare il
prodotto finito) di circa 160 milioni di euro.
Nel 2011 l’impatto complessivo sul sistema del serramento metallico degli incentivi fiscali potrà variare
tra i 650 e i 700 milioni di euro e coinvolgerà aziende
produttrici di serramenti, aziende produttrici di sistemi
(profili metallici per serramenti e aziende produttrici di
accessori per la costruzione di serramenti).
Il valore del mercato delle facciate
continue nel 2011
Per il 2011 le rilevazioni effettuate da
UNCSAAL nei primi 9 mesi dell’anno e le proiezioni per l’ultimo trimestre, portano a indicare una
flessione di circa il 4% del mercato delle facciate
continue rispetto al 2010. Il valore del mercato si
assesterebbe a circa 570 milioni di euro.
Fra il biennio 2008-2009 e la fine del 2011 si registrerebbe una flessione complessiva del 10% del
mercato delle facciate continue.
Il 70% del valore della produzione dei costruttori di facciate continue è realizzato con lavori di
nuova costruzione nell’ambito di grandi cantieri
localizzati nelle principali aree metropolitane.
Queste realizzazioni richiederanno, a causa della
congiuntura economia negativa, tempi significativi
per andare sul mercato delle vendite e/o delle
locazioni, per questo gli investitori tenderanno a
posticipare la partenza di nuove iniziative immobiliari di medie e grandi dimensioni. Il mercato
delle facciate continue risentirà negativamente di
questo trend per buona parte del 2012, salvo che,
con appositi strumenti normativi, non si riesca stimolare lo sviluppo del mercato del rinnovo e della
ristrutturazione del patrimonio esistente dell’involucro edilizio (che oggi incide per meno del 30%
della domanda di facciate).
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IL MERCATO
Scelta del
serramento:
il prezzo non è
un fattore chiave
La ricerca commissionata da
Reed Business Information ad
Astra Ricerche, e presentata
il 6 ottobre al MADE Expo di
Milano, illustra l’evoluzione del
settore serramenti in Italia.
Estetica, robustezza, qualità dei materiali, prestazioni
e, non ultimi, risparmio energetico e ricerca di materiali
ecologici sono i fattori primari per la scelta dei serramenti. Quanto al prezzo, gli italiani non lo considerano
un aspetto chiave. È uno dei dati che emerge dalla
ricerca demoscopica “Gli Italiani, la Casa, i Serramenti”,
commissionata da Reed Business Information ad Astra
Ricerche.
I dati più rilevanti
I risultati dell’indagine, condotta su un campione rappresentativo della popolazione italiana 25-70enne, pari
a un universo di 37,4 milioni di persone, indicano che il
peso di famigliari e amici nella scelta supera il 60%, seguiti da serramentisti e falegnami con il 51,1% e quindi
dai punti vendita (39%). Si registra il crescente ruolo di
internet (44%), più distanziati la stampa specializzata
(32,5%), gli eventi di settore e la pubblicità.
I più sensibili alla comunicazione risultano i ceti superiori, che però si informano anche attraverso progettisti,
architetti ed esperti, come i serramentisti, i falegnami,
i rivenditori. I target più coinvolti sono le donne e, in
generale, le 45/54enni.
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ALUK MAGAZINE N27 - DICEMBRE 2011
Fonti di informazione e scelta d’acquisto
Interessante è anche capire l’efficacia delle varie fonti
d’informazione. Dalla ricerca risulta che essa è massima
per le agenzie immobiliari (il 100% di chi si è informato
tramite esse afferma di esserne stato davvero influenzato), seguite da: architetti (85%), fiere/mostre (75%),
articoli sulla stampa non specializzata (74%), imprese
edili (70%), stampa specializzata (68%), artigiani (67%),
pubblicità (66%), addetti alle vendite nei punti vendita
(65%).
La scelta e l’acquisto, qualora i serramenti non siano
già montati nelle abitazioni, viene realizzata direttamente dagli intervistati o dal partner. Per quanto riguarda
i materiali prevale il legno (45%), in particolare nel
Triveneto e nelle città tra i 30mila e i 250mila abitanti,
con un profilo sociale al di sopra della media: seguito
dall’alluminio (38%) e dal pvc (20%).
Quanto ai canali d’acquisto emerge la leadership del
negozio multimarca, scelto dal 38% del campione.
Seguono i serramentisti (33%), le aziende produttrici
(22%), i falegnami (20%) e gli artigiani (15%). Quanto ai
punti vendita monomarca, essi sono privilegiati dal 19%
del campione e in particolare dai ceti medio-alti.
Gli italiani sono soddisfatti?
E, infine, come risponde il mercato alle richieste degli
italiani? I livelli di soddisfazione sono discreti nell’area
delle finestre, ma iniziano ad essere preoccupanti per
le porte interne e di ingresso, persiane e tapparelle.
L’indagine rileva infatti che il 34% degli intervistati è
scontento per quel che riguarda le persiane, tapparelle
e scuri e il 33% per le porte di ingresso, ma anche per
quelle interne. Se consideriamo le finestre, la percentuale si abbassa, ma non di moltissimo: 29%. Tra le
cause più citate di insoddisfazione si trovano la qualità
dei materiali, le difficoltà di apertura e chiusura, l’insufficiente isolamento termico e acustico, una posa in opera
eseguita male e il servizio post vendita.
Il prof. Enrico Finzi, fondatore e titolare di Astra Ricerche, sottolinea: “Quello dei serramenti è ancora un
mercato product-oriented. Dalle informazioni fornite
dal campione, appare evidente che questo mercato è
ancora parzialmente arretrato in termini culturali. Non
a caso è ancora debole la cultura della marca”. Molto
interessante il dato relativo alla cultura di prodotto.
“Dall’indagine – prosegue Finzi – emerge un dato sorprendente: una cultura della finestra ampiamente diffusa nel pubblico, segno che gli operatori hanno lavorato
bene in questi anni. Comunque c’è ancora tantissimo
da fare nel campo della soddisfazione dei clienti e per
l’affermazione dei marchi”.
IL MERCATO
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CASE HISTORY
Serie AluK Group per
la funivia più alta del Trentino
Per le stazioni di Pejo 3000, inaugurata quest’anno in Val di Pejo,
sono stati impiegati i sistemi a taglio termico AluK 67IW.
In meno di 6 minuti si arriva nel cuore dell’OrtlesCevedale, in un ambiente mozzafiato, grazie a Pejo
3000, la nuova funivia con due cabine da 100 posti,
inaugurata quest’anno in Val di Pejo in Trentino. Si
tratta dell’impianto a più alta quota del Trentino: la
funivia infatti conduce dalla località Tarlenta in Val
di Pejo (a 2.000 metri di quota) sino ai 3000 metri di
altitudine in Valle della Mite, presso l’ex rifugio Mantova ai Crozzi di Taviela. L’orizzonte può spaziare dai
vicini Monte Vioz (3.645 m) e Punta Taviela (3.611
m) a Cima Presanella (3.556 m) e Monte Adamello
(3.539 m). Uno scenario emozionante e suggestivo,
ma anche un tracciato particolarmente esposto al
vento: la struttura deve sopportare spinte di vento
che possono arrivare a 190 Kg/mq, pari a folate di
200 Km/h. Per realizzare la nuova funivia, pertanto,
si è usata l’innovativa tecnologia Funifor: Pejo 3000
è una delle otto funivie esistenti al mondo dotata di
questo impianto a va e vieni brevettato da Doppelmayr. Tale impianto può rimanere in esercizio anche
in condizioni di forte vento. Inoltre, in caso di emergenza, è possibile portare una cabina accanto
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all’altra e trasbordare i passeggeri dato che le due
linee sono azionate indipendentemente.
Nelle stazioni a monte e a valle della nuova funivia, visto il clima particolarmente rigido sono stati
impiegati serramenti della serie 67IW – opportunamente rinforzati staticamente - il cui taglio termico è
ottenuto grazie all’uso di speciali listelli isolanti e di
barrette di poliammide alveolare rinforzato da 28,5
mm, che aumentano inoltre stabilità e robustezza. In
particolare, con i serramenti 67IW, sono stati chiusi
gli involucri delle sale macchina e della cabina di
controllo della stazione a valle, delle aree di partenza e arrivo delle due stazioni, comprese l’area di
controllo della stazione a monte e le zone di ristoro
per i turisti.
Nonostante le difficoltà dovute al freddo, al vento
e all’alta quota, i cantieri si sono aperti e chiusi in
tempi record. Alcune opere accessorie si sono svolte nel 2005. Poi i lavori sono stati sospesi, e quando
hanno ripreso, nella primavera del 2010, ci sono
voluti pochi mesi per realizzare l’opera. In dicembre
l’impianto era concluso.
CASE HISTORY
Scheda progetto
Tipo di edificio
Stazioni a valle e a monte funivie Tarlenta
Rifugio Mantova – Pejo (TN)
Tipo di intervento
Chiusura involucro esterno stazioni
Ubicazione
Pejo – Trento
Committente
Pejo Funivie Spa
Progetto architettonico
Doppelmayr Italia Spa
Progetto strutturale
Dr. Ing. Oswald Holzner
Direttore lavori
Ing. Dino Veronesi
Impresa fornitrice serramenti e facciate in
alluminio
Serramenti C.M.B. snc di Bernardelli
Commezzadura - TN
Sistemi AluK
Serie 67IW per serramenti in alluminio a taglio termico
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IL CLIENTE
Mettersi dalla parte dei
clienti in tutto e per tutto
Da oltre 30 anni la SIMIM di
Busto Arsizio progetta, realizza e installa
serramenti ad uso civile e industriale.
Ce la presenta meglio Oscar Squaiella che
assieme al socio Ottavio Leoni ha fondato e
dirige l’azienda.
Come nasce la SIMIM Srl?
SIMIM Srl nasce nel 1977, alla direzione ci siamo il mio
socio Ottavio Leoni ed io. L’azienda inizialmente si
occupava della sola installazione, ma dal 1979 abbiamo
ampliato la nostra attività alla produzione di serramenti di vario tipo, parapetti, facciate continue, portoni
industriali e realizzazioni di qualsiasi esigenza, avvalendoci di personale qualificato e della collaborazione di
progettisti.
Chi sono i vostri clienti e come è strutturata la vostra
offerta?
I nostri clienti sono imprese con le quali collaboriamo
fin dalle prime fasi di cantiere; progettisti e studi di architettura ai quali offriamo le nostre competenze in fase
di progettazione e nello studio delle soluzioni più
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ALUK MAGAZINE N27 - DICEMBRE 2011
appropriate sia alle richieste di progetto sia a quelle
economiche di vendita; industrie e privati ai quali ci
affianchiamo mettendo a disposizione le nostre competenze in materia di progettazione e norme, consigliandoli per trovare la soluzione più adeguata e prestazionale dal punto di vista dell’isolamento termico e acustico.
Il segreto di SIMIM per soddisfare il cliente?
Il nostro segreto per soddisfare il cliente è l’attenzione
riservata ai minimi particolari costruttivi, la particolare
accuratezza nell’installazione del prodotto e l’assistenza
nel tempo. Cerchiamo sempre di metterci dalla parte
del cliente in tutto e per tutto, garantendo uno standard
qualitativo molto alto.
IL CLIENTE
Quali sono le principali richieste che vi fanno i clienti,
distinguendo tra privato e progettista?
I privati puntano alle prestazioni termiche per migliorare le condizioni di comfort abitativo e a soluzioni
pratiche in base alle loro particolari esigenze di vita.
I progettisti puntano a ottenere effetti estetici armonici, che comunque contemplino le migliori prestazioni
termoacustiche.
I punti di forza dell’azienda? Cosa vi distingue dai
concorrenti?
Le qualità che ci distinguono, a mio avviso, sono la
disponibilità, la collaborazione e la chiarezza. Uno dei
punti chiave della nostra offerta è la capacità di supportare il cliente in fase di progettazione e realizzazione,
grazie al nostro ufficio tecnico e commerciale.
Il fatto di essere soci Uncsaal, inoltre, ci aiuta ulteriormente nell’essere all’avanguardia nel nostro settore, nel
rimanere aggiornati in tema di normative e mercato.
C’è qualcosa che ritiene di dover migliorare?
Puntiamo senza dubbio a migliorare le nostre capacità
di soddisfare la clientela, aggiornando costantemente
l’iter organizzativo e il livello tecnologico.
Quali sono a suo avviso i problemi attuali nel mercato degli infissi? Si sente di fare delle previsioni?
Il periodo di instabilità che subiscono un po’ tutti
i mercati si fa sentire in modo rilevante nel mondo
dell’edilizia. Secondo il mio parere, nel nostro settore
non viene evidenziata abbastanza, purtroppo, la capacità di fornire un prodotto tecnicamente valido. Incontriamo spesso, infatti, la concorrenza di aziende che
non forniscono oppure omettono dati tecnici, che nel
mercato attuale caratterizzano un prodotto come valido
e concorrenziale.
Che strategie e strumenti utilizzate per promuovervi sul territorio e comunicare al vostro mercato di
riferimento?
Per promuoverci utilizziamo internet e sponsorizziamo
varie manifestazioni sportive. Comunque, il miglior
strumento di promozione è costituito dalla soddisfazione della nostra clientela, che innesca un passaparola
positivo.
Per lei cosa ha significato e cosa significa essere
partner di AluK Group?
Essere partner di AluK Group significa far parte di
un’azienda di livello internazionale. I prodotti offerti
sono di alta qualità e danno la possibilità di affrontare il
mercato attraverso molteplici soluzioni.
Riceve il Magazine AluK? Cosa ne pensa?
Ricevo regolarmente il Magazine Aluk e trovo interessanti le notizie e gli argomenti trattati.
Progetti all’orizzonte?
Non vi sono progetti specifici. È chiaro, però, che
l’azienda ha il dovere di continuare a evolversi, per
fronteggiare il continuo mutamento del mercato e
riuscire a soddisfare sempre meglio le esigenze nuove
ed emergenti.
Showroom e ufficio tecnico
Alcune realizzazioni
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VETRAZIONE
LA SERIE
ALUK
di Mauro Lardini (Marketing & Technical Manager di
AGC Flat Glass Italia)
Applicazioni
e vetri relativi
Normative, dimensionamento, caratteristiche spettrofotometriche, prestazioni
termoacustiche e specifiche
estetiche sono gli elementi
basilari da prendere in esame
nel momento in cui si sceglie
quale tipo di vetro è giusto
e opportuno utilizzare.
La scelta della corretta tipologia di vetro è fortemente correlata, come in molti aspetti della progettazione, al punto di vista e alla deformazione
professionale di chi va a scegliere il vetro da posare.
Indubbiamente, qualunque sia il punto di partenza,
per scegliere il vetro corretto si dovranno analizzare
tutti i punti fondamentali ovvero: normativa cogente,
dimensionamento, specifiche estetiche, caratteristiche spettrofotometriche, performance d’isolamento
acustico e termico.
Iniziamo a dire che la UNI 7697 definisce i criteri di
scelta del vetro per garantire la sicurezza dell’utenza. La normativa prevede al punto 8 una dettagliata
tabella con specifiche minime correlate alla posizione/dimensione dei vetri, con riferimento alla classificazione stabilita dalla UNI EN 12600. Quest’ultima
norma europea costituisce il metodo per classificare
i diversi tipi di vetro piano usati in edilizia a seconda
dell’energia d’impatto e del tipo di rottura.
L’UNI 7697 è una norma facile da consultare e ci indicherà se in uno specifico caso dovremo prevedere
un vetro temprato di sicurezza, stratificato di sicurezza, stratificato di sicurezza anti caduta nel vuoto
o non è previsto alcuna indicazione in tal senso.
Successivamente analizzeremo il progetto in funzione
dei carichi da attribuire all’edificio secondo la NTC.
Carichi distribuiti esterni per la pressione del vento
e carichi lineari (folla) all’interno, a seconda della
destinazione d’uso. Tali pressioni indicheranno gli
spessori necessari alla vetrata isolante per sopportare
tali sollecitazioni.
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ALUK MAGAZINE N27 - DICEMBRE 2011
Per quanto riguarda isolamento termico (valore Ug) il
DPR 59/09 attuazione al DLgs 192/05, introduce un
nuovo quadro di disposizioni obbligatorie entrate in
vigore il 25 Giugno 2009, che sostituiscono le indicazioni “transitorie” dell’Allegato I del DLgs 311/06.
Per quanto, invece, concerne l’isolamento acustico è ancora il D.p.c.m. del ’97 a indicare i requisiti
minimi d’isolamento acustico. Infine, in funzione del
progetto, valutando attentamente l’irraggiamento
solare, l’ubicazione, l’orientamento, la presenza di
ombre sulla vetrata e altri aspetti caratterizzanti della
vetrata, potremo analizzare il rischio di shock termico
e se le temperature all’interno della vetrata isolante
diventano critiche.
A questo punto avremo le specifiche tecniche della
nostra vetrata e potremo passare a un’analisi estetica
e spettrofotometrica. Analizzando gli aspetti luminosi
ed energetici necessari alla specifica facciata (molto
spesso il medesimo edificio necessita di un particolare vetro in facciata sud e uno molto differente a nord)
andremo a valutare la quantità necessaria di trasmissione luminosa che si vuole far penetrare nell’unità
immobiliare (TL) e la quantità di energia che si vuole
far passare o schermare (fattore solare: FS o g).
La trasmissione luminosa è spesso un requisito da valorizzare specialmente in orientamento a nord, dato
che permette di risparmiare sui costi di luce artificiale, mentre il fattore solare è strettamente correlato
all’ubicazione: nel Nord Italia si tende a far entrare
energia (calore) per risparmiare sui costi di riscaldamento (alto valore percentuale FS). Nel Sud Italia è
decisamente meglio abbattere il fattore solare (meno
di 45%) per ridurre i costi di refrigerazione molto più
onerosi.
LA VETRAZIONE
Una volta che avremo l’analisi delle performance della
nostra vetrata potremo valutare l’aspetto estetico, dunque la tonalità cromatica e la riflessione esterna al fine
di soddisfare anche l’occhio dell’architetto.
Hard o soft, ad ognuno il suo Coating
Tra le tipologie di vetro per facciate presenti sul mercato possiamo citare due prodotti che sono il fiore all’occhiello del gruppo AGC: lo Stopray® e lo Stopsol®.
La gamma Stopray comprende numerosi tipi di vetrate isolanti contraddistinte da eccellenti prestazioni,
ottenute grazie al deposito di un sottilissimo strato di
metallo nobile sulla lastra di vetro. Il suo scopo è duplice: ottimizzare l’azione di controllo solare, riducendo
significativamente la quantità totale d’irraggiamento
solare pur mantenendo un elevato grado di trasmissione luminosa e fornire un ottimo potere termoisolante
(Ug 1.0 W/m2K).
La vetrata isolante Stopray agisce quindi da “schermo
solare” e da “isolante termico”, consentendo notevoli
risparmi energetici sia in estate che in inverno.
I vetri della gamma Stopsol hanno anch’essi un coating,
ma il rivestimento è pirolitico (Hard Coating). ACG,
inoltre, ha sviluppato un nuovo procedimento pirolitico
(tecnologia CVD - Chemical Vapour Deposition) progettando così Stopsol Supersilver.
La gamma Stopsol è composta da vetri riflettenti che
garantiscono intimità e altissimo confort visivo. Le prestazioni eccezionali, le innumerevoli combinazioni dei
livelli di controllo solare e di trasmissione luminosa ne
fanno un prodotto leader sul mercato. Stopsol è il prodotto AGC realizzato in funzione della creatività architettonica, può essere temprato e/o curvato, diventando
così il prodotto in grado di seguire le illimitate esigenze
di architetti e designer.
Il vetro selettivo magnetronico Stopray può essere
utilizzato sia per la realizzazione di semplici finestre,
che per i più moderni e complessi sistemi di facciate,
ma può essere utilizzato esclusivamente se assemblato
in vetrata isolante. Le vetrate realizzate con Stopray
garantiscono il massimo comfort abitativo interno,
riducendo le spese di climatizzazione e di riscaldamento. Oggi sono numerosi i progettisti che scelgono gli
Stopray “neutri” per i loro edifici in quanto garantiscono un’eccellente trasmissione della luce naturale ed
un’efficace azione di controllo solare.
Stopsol, avendo invece un coating pirolitico, può essere utilizzato oltre che stratificato e in vetrata isolante anche come vetro monolitico. Vantaggi di questo
prodotto, oltre alle principali possibilità in merito alla
tempra e alla curvatura, sono la duttilità e la semplicità di lavorazione del prodotto in quanto Stopsol non
necessita di sbordatura.
Stopsol garantisce, inoltre, una miglior resistenza in
fase di stoccaggio e a eventuali graffi in fase di movimentazione, senza necessitare di vetri di copertura, in
quanto il coating pirolitico viene deposto sulla linea
float e vetrifica insieme alla lastra stessa.
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TECNICA
di Martina Schwippl, Business Manager Europa del Sud,
Sika Façade Systems
Vetrocamera
riempita con gas
per la facciata
strutturale
Nuovi sviluppi nella tecnologia del silicone rendono possibile l’utilizzo di vetrocamera
con gas nella facciata incollata
strutturalmente, riducendo la
perdita energetica della
facciata fino al 20%.
Composizione base e funzione della vetrocamera
La funzione di un pannello in vetro non è solamente di
lasciare penetrare la luce, ma anche di formare una barriera termica. La barriera termica più efficace è data dalle
vetrate isolanti multiple. La struttura standard si vede
nell’immagine 1.
L’insieme dei componenti permette di ridurre la perdita
d’energia termica, sia l’energia necessaria per il riscaldamento in zone climatiche fredde che l’energia necessaria
per il raffreddamento in zone climatiche calde.
Vetrocamera a massimo risparmio energetico
Esistono 3 cause di trasmittanza termica in una vetrata
isolante (vedi immagine 2):
radiazione, conduzione e convezione.
Quali sono le varie possibilità di controllarla?
La radiazione solare e termica può essere ridotta dal
rivestimento del vetro (coating), ad esempio rivestimenti
riflettenti.
La conduttività termica delle lastre in vetro è una condizione immutabile, mentre la conduttività termica del
canalino può essere variata in funzione del suo disegno
e dal tipo di materiale (acciaio inossidabile, plastica sono
materiali meno conduttivi in confronto al tradizionale
alluminio).
La trasmissione di calore per convezione tra le lastre in
vetro si può diminuire riempiendo la camera con un gas
inerte (per es. argon) anziché con l’aria.
Riassumendo, il coating, il riempimento con gas e tecnologie innovative inerenti il canalino, permettono un
risparmio energetico importante.
Il riempimento con gas esige, comunque, la scelta di
sigillanti vetrocamera secondari specifici che hanno rivoluzionato il mondo del silicone e delle facciate in vetro.
Sigillanti/Adesivi vetrocamera
La vetrocamera utilizzata nella facciata moderna è assemblata a doppia sigillatura (immagine 1). Il poliisobutilene
(PIB) rappresenta la prima sigillatura essendo la migliore
barriera contro umidità e contro la fuoriuscita del gas.
PIB, un termoplastico, è molto resistente agli agenti
chimici e alla radiazione UV, ma data la scarsa elasticità,
bisogna stabilizzarlo contro gli impatti meccanici attraverso una sigillatura secondaria elastica.
La seconda barriera della vetrocamera non deve solamente tenere le lastre, ma contribuisce anche a non
lasciar penetrare l’umidità ambientale nella camera e
contemporaneamente – nel caso del riempimento con
gas – a non lasciare uscire il gas. Ci sono comunque
grandi differenze nelle proprietà dei diversi sigillanti/adesivi vetrocamera disponibili.
La scelta deve essere appropriata in funzione dell’applicazione prevista.
Nell’edilizia residenziale il 90 % circa delle unità di
vetrocamera sono sigillate con polisolfuro (PS) o poliuretano (PU). Il loro costo ridotto è la ragione principale
per l’alta partecipazione di mercato di questi sigillanti
organici. Nella facciata incollata strutturalmente, invece,
la situazione è completamente diversa: l’adesivo siliconico è l’unico prodotto ammesso sia per la sigillatura
della vetrocamera che per l’incollaggio strutturale grazie
all’eccezionale resistenza ai raggi UV.
È comunque noto che il tallone d’Achille del silicone è
la sua relativamente alta permeabilità al gas in confronto
con il PS oppure il PU.
Immagine 2: Trasmittanza termica in un’unità di vetrocamera
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ALUK MAGAZINE N27 - DICEMBRE 2011
TECNICA
lastre di vetro
sigillatura primaria
canalino riempito con sali
(setacci molecolari)
sigillatura di seconda barriera
Immagine 1: Struttura standard unità vetrocamera
Sviluppi nel risparmio energetico della
facciata in vetro
Riempimento con gas inerti
In aggiunta al rivestimento del vetro, il riempimento della vetrocamera con un gas inerte
permette una riduzione sostanziale della perdita
di calore. Riempiendo una vetrocamera con
argon si può arrivare a una riduzione del valore U del vetro isolante di 0,3 W/m²K. Questo
significa un potenziale risparmio fino a 3 litri di
petrolio all’anno per metro quadro della facciata in vetro. Il risparmio è addirittura 4 volte più
elevato per quanto riguarda l’energia necessaria
per il raffreddamento in zone climatiche calde. In
grandi edifici, non si tratta solamente di un alto
potenziale di risparmio energetico, ma anche di
un’importantissima riduzione delle emissioni di
biossido di carbonio e quindi di una notevole
riduzione dell’effetto serra.
L’introduzione di sigillanti vetrocamera siliconici
specifici di alta resistenza meccanica e allungamento ridotto ha finalmente reso possibile
la combinazione vetrocamera / gas / silicone /
facciata strutturale.
I carichi climatici, dunque la differenza di temperatura, di pressione atmosferica e di altitudine tra luogo produzione e luogo installazione,
provocano la deformazione delle lastre (immagine 3). Il butile, la prima barriera che non è
elastico si sposta, si stacca e la fuoriuscita di gas
è inevitabile
L’adesivo siliconico ad alto modulo, controlla la
deformazione delle lastre intorno alla sigillatura,
stabilisce il butile e impedisce il suo staccamento.
Dato che il butile continua ad essere la barriera
principale contro la fuoriuscita del gas, un knowhow applicativo e un rigido controllo di qualità
in produzione sono fondamentali.
L’alto coefficiente di diffusione al gas del silicone
era l’ostacolo per il suo utilizzo nella
vetrocamera con gas.
Immagine 3: Carichi climatici agiscono sulla vetrocamera
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TECNICA
Canalini
Il canalino ha un ruolo importante per ottimizzare il
risparmio energetico. Per molti anni il canalino in alluminio ha dominato il mercato. Attualmente l’utilizzo
del canalino “a bordo caldo” in acciaio inossidabile, plastica o schiuma di silicone è diventato molto
frequente dato che permette un’ulteriore riduzione
della trasmittanza termica della vetrocamera.
Calcolo dell’altezza della seconda sigillatura
Un preciso dimensionamento della sigillatura è
fondamentale per poter garantire la durata della
vetrocamera strutturale riempita con gas. Il servizio
tecnico di Sika Façade Systems prevede il calcolo del
giunto vetrocamera per ogni singola commessa.
Il metodo di calcolo consiste in 4 passaggi.
Step 1: Calcolo della pressione isocorica p0.
La pressione isocorica è una pressione teorica
causata dai carichi climatici (differenze massime di
temperatura, pressione atmosferica e altitudine tra
il luogo di produzione e il luogo di installazione
della vetrocamera).
La pressione isocorica viene calcolata con la seguente formula:
Immagine 4: Dimensioni vetri approvate per una
sigillatura vetrocamera di 6 mm
p0 = ( T x 0.34 kPa/K )+ patm+ ( H x 0.012 kPa/m)
Step 2: Stima della deflessione del vetro.
Sulla base del valore della pressione isocorica, la
deflessione delle lastre si può calcolare con metodi
diversi, ad esempio mediante la formula Timoshenko. La deflessione dipende dallo spessore e dalle
dimensioni delle lastre.
Step 3: Pressione reale all’interno della camera.
L’aumento del volume dell’intercapedine, come
conseguenza della deflessione del vetro, porta la
pressione isocorica p0 alla pressione reale all’interno della camera. La pressione reale rappresenta il
carico climatico che agisce sul giunto vetrocamera.
Step 4: Carichi totali sul giunto vetrocamera.
La somma dei carichi climatici risultante dal step 3
più il carico vento, forma il carico finale sul giunto
vetrocamera.
Nei diagrammi (immagine 4 e 5) si vedono bene le
dimensioni dei vetri approvate tenendo conto dei
parametri definiti, tale, ad esempio, la composizione
del vetro e i carichi climatici. Per uscire dalla zona
vietata (blu scuro) l’altezza della sigillatura vetrocamera deve essere aumentata (ad esempio da 6 mm a
18 mm).
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ALUK MAGAZINE N27 - DICEMBRE 2011
Immagine 5: Dimensioni vetri approvate per una
sigillatura vetrocamera di 18 mm
EXPORT
Obiettivo
mercati esteri
Abbiamo intervistato Cesare
Dal Bon, nuovo Responsabile
commerciale estero di AluK
Group. Se fino a poco tempo
fa l’attività estera di AluK
non era dotata di una struttura
organicamente inserita a pieno
regime all’interno del Gruppo,
ora questa struttura rappresenta una realtà rilevante dal
punto di vista del fatturato.
Innanzitutto, sig. Dal Bon, come si è sviluppata
la divisione estero?
Nei primi anni ’80 AluK Group ha iniziato ad affacciarsi
verso i mercati esteri, ma con un’attività sporadica: si
fecero alcune commesse tra Russia e Cina, importanti ma che rimasero un po’ fine a se stesse. Da quelle
commesse nacque il desiderio di fare qualcosa di più e
il Sig. Claudio Bombardelli, d’accordo con la proprietà,
cominciò a stringere i primi contatti. Del resto il terreno fuori dall’Italia era fertile, paesi come la Cina erano
‘affamati’ di know-how e i mercati esteri si presentavano
come la nuova frontiera per crescita ed investimenti. Da
questa iniziativa personale è nata una prima ‘cellula’ della divisione estero, una cellula però ancora non perfettamente integrata all’interno del ‘corpo’ AluK e non in
grado quindi di sfruttare appieno le enormi potenzialità
rappresentate da tutto il mercato estero. Nonostante la
crescita e i successi comunque ottenuti su alcuni mercati esteri, in particolare nell’area del Medio Oriente,
la sezione estero in un certo senso restava un ufficio
a parte, parzialmente slegato dal resto dell’organizzazione. Una svolta a tale riguardo c’è stata un paio di
anni fa quando il Comitato di direzione dell’azienda ha
deciso di occuparsi in maniera più attenta della sezione
estero prendendo in mano direttamente questa attività
e procedendo come primo passo alla riorganizzazione
strutturale dell’ufficio, a cominciare dalla mia nomina
come Responsabile Commerciale Estero.
C
Cesare
D
Dall B
Bon,
Responsabile commerciale
estero di Aluk Group
Con che obiettivi?
Il primo obiettivo naturalmente è stato quello di costituire un Dipartimento estero che fosse integrato nella struttura dell’azienda, perché quella mancanza di rapporti era
un freno per lo sviluppo: l’estero come singola cellula
avrebbe finito per morire.
La mia prima attività è stata quella di dialogare con
tutte le persone che erano impegnate nell’attività con i
mercati esteri: commerciali, tecnici commerciali, coloro
che si occupavano di customer service. Inizialmente
ho condotto dei colloqui singoli per avere un quadro
di insieme e tirare fuori idee ed impressioni. In seguito
ho organizzato un incontro di gruppo per mettere sul
tavolo quanto emerso e condividere le varie idee in un
brainstorming che ho cercato di rendere il più possibile
costruttivo, e finalizzato alla strutturazione di un’organizzazione dell’ufficio più funzionale.
Contemporaneamente ho fatto sì che crescessero e
migliorassero i contatti tra l’Ufficio estero e il resto del
mondo AluK, facendo interfacciare fra di loro sia i tecnici
sia i commerciali sia i vari uffici che fino ad oggi avevano
avuto modalità di relazione a volte difficili. L’immediato
vantaggio è stato che i rapporti sono diventati molto
più fluidi e l’Ufficio estero non è più un corpo estraneo,
ma una realtà via via sempre più integrata e importante
all’interno del gruppo.
Dal punto di vista commerciale come si muoverà
ora l’Ufficio estero?
Negli ultimi 6-8 mesi la mia attenzione si è rivolta principalmente verso Dubai, perché è un’area diventata cruciale per tutto il Medio Oriente. Avere un ufficio a Dubai
significa poter dialogare in modo diretto non solo con
tutti i paesi degli Emirati Arabi, ma anche con l’Arabia
Saudita, il Qatar, lo Yemen, ecc.
Attualmente a Dubai abbiamo un ufficio di 100 mq con
due persone assunte in loco, ma presto vi sarà un ulteriore sviluppo perché vogliamo farlo diventare un ufficio
di preventivazione con cui servire dal punto di vista
tecnico-commerciale tutta l’area di sviluppo del Medio
Oriente, ma anche l’India e il Far East.
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17
EXPORT
E la Cina?
Nel mercato cinese abbiamo avuto un’evoluzione
diversa. La nostra politica si è orientata nel vendere un
sistema nel suo complesso, fornendo la nostra tecnologia, i nostri accessori e facendo produrre in Cina, su nostro disegno, i profili. Questo ci ha consentito di ridurre
notevolmente i costi e di essere quindi più competitivi.
In vista di un ulteriore abbattimento dei costi in Cina
da subito è stato fatto un investimento commerciale,
trovando rappresentanti cinesi che andassero a proporre il nostro sistema, accompagnato subito dopo da
una produzione dedicata a quel mercato; ancor oggi la
maggior parte della produzione cinese viene distribuita
nel solo mercato interno cinese.
Inoltre, poichè il mercato cnese, rispetto a quello italiano, aveva bisogno di un prodotto più competitivo e
più adatto alle esigenze del mercato locale, abbiamo
optato per un sistema specifico.
L’estero quindi si trova ad avere una carta in
più da giocare.
Esatto. In tale modo infatti l’Ufficio estero, commercialmente parlando, si trova ad avere maggiori chance
in termini di competitività e prestazionalità potendo
spaziare da un prodotto più semplice ad uno al top
della gamma.
Che peso hanno oggi i mercati esteri sul
fatturato di AluK Group?
Se mettessimo oggi sui piatti di una bilancia il fatturato
Italia da una parte e quello estero dall’altra, questi sarebbero quasi alla pari. Quello che prima era solo ‘cellula’ ha quindi oggi assunto un’identità ed una forza ben
precise, facendo parte a tutti gli effetti di AluK Group e
rappresentando una realtà decisamente importante in
termini di fatturato.
18
Su quali mercati esteri l’azienda punterà in
futuro?
Mentre per il mercato italiano questo è un momento particolarmente difficile dove per ora l’obiettivo
principale di AluK è mantenere le quote di mercato,
all’estero, per quanto ci riguarda, le potenzialità
sono ancora enormi.
Il Middle East continua ad essere una zona molto
interessante e lo sarà anche nel prossimo futuro.
Nell’ultimo anno, per esempio, abbiamo allargato
il nostro raggio d’azione all’Arabia Saudita, che ci
sta riservando grandi soddisfazioni in termini di
fatturato: nel prossimo anno pensiamo di fatturare
nella solo Arabia Saudita quanto realizziamo in tutti
gli Emirati Arabi Uniti. Abbiamo instaurato rapporti
anche con il Qatar in vista dei mondiali di calcio del
2022 e ci sono già stati sottoposti alcuni progetti
molto interessanti. Anche l’area del Nord Africa, di
più difficile gestione attualmente, tornerà ad essere di notevole interesse. Da poco più di un anno
inoltre è entrata a far parte dei nostri obiettivi anche
la Turchia.
In questo paese, infatti, vi sono dei sistemi molto simili ai nostri, ma l’immagine qualitativa dei prodotti
è ancora bassa e c’è bisogno su tale mercato di
avere un partner europeo. AluK Group ha stipulato
quindi con un’azienda turca un contratto di cinque
anni, che prevede dei risultati minimi per il mantenimento dell’esclusiva dei nostri sistemi. Visto inoltre
che la Turchia è geograficamente vicina a tutte le
nazioni meridionali dell’ex Unione Sovietica stiamo
anche cercando di capire se può diventare la base
per distribuire i nostri prodotti in un’area più ampia.
Il panorama quindi è vasto e ricco di ottime prospettive.
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EXPORT
Spostandoci invece verso est?
Tutta la zona del Far East ha prospettive di sviluppo attraenti. L’India ha potenzialità simili alla
Cina, ma per entrare in maniera soddisfacente su
tale mercato occorre una politica fondata su una
presenza stabile, in parte commerciale e in parte
produttiva, per cui siamo ancora in una fase di studio. In questo momento ci stiamo concentrando su
due paesi in particolare: Vietnam, dove abbiamo
acquisito delle discrete commesse, e Thailandia.
Abbiamo anche clienti storici in Malesia e Singapore, paese quest’ultimo che potrebbe avere
la stessa importanza strategica di Dubai. Dubai,
infatti, altro non è che un hub internazionale da cui
si può raggiungere tutto il mondo; stessa cosa si
potrebbe dire di Singapore che collega Oceania e
resto del mondo. Due parole sulla Cina, dove sta
prendendo forma un ulteriore progetto di sviluppo. Oggi lavoriamo principalmente su due aree:
quella di Shanghai, la più importante in termini di
volumi, e quella di Pechino dove i volumi stanno
crescendo. Ma ci sono altre città dove si raggiungono facilmente i 5-6 milioni di abitanti e alle quali
AluK deve guardare con attenzione.
Un orizzonte molto ampio quindi.
Senz’altro. Attraverso Confindustria, tra l’altro, mi
sono interessato anche di altre aree come il Sud
America e in particolare il Brasile. L’economia
brasiliana sta facendo grossi passi in avanti, si sta
formando un ceto medio che inizia a investire, per
esempio nel turismo (attualmente i turisti brasiliani in Italia crescono sempre di più), e nello stesso
Brasile vi sono molte persone di origine italiana;
penso pertanto che il nostro Paese abbia qualche
chance in più rispetto ad altri.
Al di là di tutto comunque ho ben chiaro quello
che ritengo un fattore basilare: le persone. Se
AluK investirà in qualche mercato lo farà quindi
con una chiara visione dello sviluppo per il futuro
e con le risorse umane adeguate.
Trovare le giuste persone sarà quindi il suo
secondo obiettivo, o sbaglio?
Infatti. Ho iniziato anche ad abbozzare degli organigrammi in quanto la nostra attività di vendita
necessita di due figure, una commerciale e una
tecnico-commerciale. Per una corretta ed efficiente evoluzione dei nostri sistemi, quest’ultima
dovrà anche dialogare con continuità con l’analoga figura del mercato Italia ed entrambe dovranno interfacciarsi con la direzione tecnica centrale
di Verona. Non a caso la direzione tecnica è stata
affidata a Claudio Bombardelli, che conosce sia il
mercato estero sia il prodotto Cina che il prodotto
Italia. Dal punto di vista commerciale sto inoltre
valutando di creare delle macroaree da affidare a
degli area manager. Comunque, ripeto, se l’azienda si muoverà, lo farà avendo le idee ben chiare e
le persone adeguate.
Storicamente l’azienda ha una presenza anche in
due paesi vicini all’Italia: Slovenia e Croazia.
I due distributori presenti in Slovenia e Croazia
fanno parte integrante dell’Ufficio estero. Nonostante i due mercati stiano attualmente soffrendo,
riteniamo tuttavia che rimarranno di grande importanza per i prossimi anni, sia per le opportunità commerciali interne sia per accedere ai paesi
balcanici come Serbia, Bosnia, Montenegro, ecc.
Inoltre sono vicini anche a Bulgaria
e Ungheria e potrebbero essere
EXPORT
quindi utilizzati come base di
DEPARTMENT
servizio anche per questi
due paesi.
TECHNICAL
DEPARTMENT
3 TECHNICAL
SUPERVISOR
3 TECHNICAL
ESTIMATOR
CUSTOMER
SERVICE
DISTRIBUTION
AGREEMENTS
SALES
DEPARTMENT
MIDDLE EAST
CHINA
United Arab Emirates
Saudi Arabia
Egypt, Bahrain, Qatar,
Iran, Jordan
Lebanon, Kuwait,
Yemen,Turky
Shangai, Beijing,
Shenzen, Guangzhou
INDIA
New Delhi, Bombay,
Bangalore
CROAZIA
SLOVENIA
ROMANIA
MALTA
EAST EUROPE
Ungheria, Bulgaria,
Rep. Ceca, Slovacchia,
Polonia, Estonia,
Lituania, Lettonia
RUSSIA
FAR EAST
Vietnam, Thailand,
Malaysia, Singapore,
Sri Lanka, Taiwan,
Nouvelle Caledonie
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19
TECNICA
Ogni tassello al posto giusto
di Alberto Beghetto
Continua la nostra carrellata su aspetti ben noti
circa la posa del serramento, ma talvolta sottovalutati, come lo spessoramento dei vetri. Ancora una
volta il nostro riferimento è la guida Uncsaal UX42.
‘Non è l’anta che porta il vetro, ma il vetro che porta
l’anta’ è una norma che ogni serramentista avrà
sentito almeno una volta nella sua vita professionale. Il vetro è l’elemento che ha il peso più gravoso
e quindi va spessorato in modo tale che il suo peso
non interferisca con il buon funzionamento del
serramento e che sia garantita ovviamente la tenuta
aria-acqua tra il telaio e il vetro stesso.
Tale aspetto viene talvolta sottovalutato dal serramentista o dal vetraio che va a installare i vetri su
delle finestre che non sono proprie.
I tasselli
A seconda della tipologia costruttiva i vari tasselli
– d’appoggio, periferici e spaziatori – vanno collocati in maniera adeguata per mantenere il vetro
nella giusta posizione, ossia per evitare movimenti
non accettabili, evitare contatti diretti vetro-telaio o
vetro-fermavetro e per caricare il peso del vetro su
punti prestabiliti del telaio.
I tasselli devono essere di materiale non putrescibile e compatibile con i materiali con cui verranno
in contatto, in particolare i sigillanti, come per
esempio materia plastica o elastomero. La durezza
dei tasselli, da definirsi in base alla loro funzione,
dev’essere in ogni caso nettamente inferiore a quella del vetro.
Tasselli d’appoggio
Indicati con la sigla T1 nei disegni tecnici, sono
quelli che sopportano il peso del vetro trasferendolo sul telaio di contenimento nei punti prestabiliti per ogni tipo di apertura in modo da evitare
deformazioni dei telaio stessi.
La durezza shore, se realizzati in elastomero,
dev’essere compresa tra 70 e 75. Durezza equivalente se di materiale diverso. La loro larghezza
dev’essere di poco superiore allo spessore del
vetro. Naturalmente questa dimensione è molto
importante per la vetrocamera, infatti in questo
caso occorre che le due lastre siano entrambe
appoggiate su tasselli.
La loro lunghezza dev’essere rapportata alla durezza del materiale con cui sono realizzati e alla
pressione esercitata dal peso del vetro.
La lunghezza del tassello (L) si ottiene con la
seguente formula:
L = (S x 12,5)/P oppure P = (S x 12,5)/L
dove: L = lunghezza del tassello in mm
S = superficie del vetro in m2
12,5 = coefficiente che tiene conto del peso
specifico del vetro
P = pressione in N/mm2
I valori indicativi di pressione per i materiali più
comuni sono i seguenti:
• tasselli in plastica: P = 1,5 N/mm2;
• tasselli in elastomero: P = 0,9 N/mm2.
TASSELLI SPAZIATORI T3
TASSELLI PERIFERICI T2
TASSELLI D’APPOGGIO T1
TIPI DI TASSELLI E LORO POSIZIONI
20
ALUK MAGAZINE N27 - DICEMBRE 2011
La lunghezza minima consigliata è di 50 mm,
l’altezza o spessore dev’essere in funzione della
tolleranza perimetrale prevista tra vetro e telaio. Deve comunque essere tale da evitare che
avvenga, in un punto qualsiasi, il contatto vetrotelaio.
I tasselli posti lateralmente o in alto devono
essere applicati con pressione per bloccare il
vetro nella sua posizione ottimale. Indicativamente la distanza tra il bordo esterno del vetro
e quello del tassello sarà di circa 1/10-1/20 della
larghezza del vetro. Questi tasselli sono necessari
sia con la tenuta a mezzo guarnizione sia con la
tenuta mediante sigillanti.
POSA IN OPERA
Tasselli periferici e spaziatori
I tasselli periferici, indicati con T2, hanno la funzione
di mantenere il vetro alla giusta distanza dal telaio
evitando eventuali movimenti durante la manovra
del telaio stesso. Vanno applicati con una leggera
pressione non avendo funzioni portanti. La loro
durezza e le loro dimensioni saranno le stesse dei
tasselli d’appoggio. Quando lo schema di apertura
dell’anta porta a scaricare il peso del vetro su questi
tasselli, essi devono essere previsti e applicati come
quelli d’appoggio (ad es. nel bilico orizzontale).
Questi tasselli sono necessari sia con la tenuta a
mezzo guarnizione sia con la tenuta mediante sigillanti.
I tasselli spaziatori, indicati con T3, sono necessari
per mantenere la lastra di vetro nella posizione prefissata nel caso di pressioni perpendicolari al piano
della lastra. Tali pressioni sono dovute al vento nel
caso di telai verticali, al peso della lastra stessa per
telai posti orizzontalmente o che possono esserlo
durante le manovre di apertura e chiusura e anche
il peso della neve per telai orizzontali. La durezza
di questi tasselli deve essere inferiore a quella dei
tasselli di appoggio e periferici per cui se di elastomero la loro durezza shore sarà compresa tra 50 e
60, se di materiale diverso, di durezza equivalente.
La lunghezza minima consigliata è di 50 mm, l’altezza dev’essere tale da lasciare almeno 4 mm tra
il loro bordo superiore e il filo superiore dell’aletta
del telaio di contenimento. Lo spessore dev’essere
leggermente inferiore allo spazio laterale tra vetro
e telaio e tra vetro e fermavetro. Per quanto riguarda la distanza di applicazione: a coppie (esterno e
interno) vicino agli angoli della lastra e in posizione
centrale nelle due dimensioni (larghezza e altezza) in
modo da lasciare tra loro spazi non superiori a 1 m.
I tasselli devono essere applicati in modo da evitare spostamenti durante la movimentazione e l’uso
dei telai e le flessioni delle lastre sotto la spinta del
vento.
I tasselli non occorrono nel caso di tenuta mediante guarnizioni in elastomero, possono pure essere
omessi nel caso di tenuta mediante sigillanti purché
la pressione trasmessa dal vetro sia inferiore ai limiti
di comprimibilità del prodotto usato per la sigillatura o come fondo del giunto.
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21
FIERE ED EVENTI
Segno positivo
al
Registrato un notevole interesse per
le soluzioni presentate da AluK Group
alla quarta edizione del MADE Expo, in
particolare la nuova serie per facciate
AW86 e lo scorrevole SC170TT.
Si chiude con grande soddisfazione il quarto appuntamento con MADE Expo. I dati diffusi dagli organizzatori segnalano un aumento delle presenze (+4,7%),
con un significativo incremento dei visitatori stranieri,
provenienti soprattutto dai paesi extra UE.“Per AluK
Group la presenza alla manifestazione milanese è stata
positiva” sottolinea Alberto Beghetto, responsabile
R&S del Gruppo.
Fiere internazionali:
AluK Group consolida
la propria immagine
Il Gruppo AluK si è confermato operatore di primo livello nel settore dei
sistemi in alluminio sia a Fenestration
China (2-4 novembre) che al Big5 di
Dubai (21-24 novembre).
L’efficienza energetica degli edifici e il green building
non sono una moda, ma una macrotendenza che ha
attirato l’attenzione degli operatori in due delle più
importanti fiere internazionali, Fenestration China
e The Big5, nelle quali era presente con un proprio
stand anche il Gruppo AluK.
Fenestration China 2011, tenutasi dal 2 al 4 novembre al China International Exhibition Center (nuova
sede) di Beijing, rappresenta la piattaforma ideale
per quelle imprese interessate al mercato cinese e
del Far East. A livello asiatico la Cina è caratterizzata
dall’abbondanza di materie prime, da alta intensità
del lavoro e prodotti di qualità. Per tali ragioni la
fiera ogni anno attrae numerosi venditori da più di
30 paesi del mondo.
Quest’anno l’efficienza energetica in edilizia era uno
dei temi caldi, anche a causa delle recenti normative
stabilite dalla politica cinese. Per questo motivo lo
stand AluK ha dato rilievo alle serie per serramenti
taglio termico, ovvero la 77IW-IS e la 67IW, e al
sistema per facciate a montanti e traversi SL50.
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ALUK MAGAZINE N27 - DICEMBRE 2011
“Oltre a registrare un buon afflusso di visitatori, abbiamo stretto alcuni contatti che intendiamo sviluppare in
questi mesi”. Tra le novità presentate allo stand hanno
catturato l’interesse, non solo dei professionisti, la serie
per scorrevoli SC170TT e il nuovo sistema per facciate
AW86. “Si tratta da un lato della serie più prestazionale
della gamma scorrevoli”, spiega Alberto Beghetto.
“con valori di trasmittanza termica e acustica di primo
livello. Dall’altro la serie AW86 consente di realizzare
sia facciate continue Unitized sia facciate split wall,
rispondendo alle richieste sia della grande che della
piccola e media cantieristica. Ciò che ha colpito particolarmente è la grande flessibilità costruttiva unita a
un’estetica pulita e lineare tra parti apribili e fisse”.
“Il MADE Expo”, conclude Alberto Beghetto, “è stato
ancora una volta un appuntamento valido per confrontarsi con il mondo del progetto, per illustrare ad
architetti, studi e professionisti del settore soluzioni
flessibili, attente agli standard internazionali, alle reali
necessità costruttive e a un adeguato comfort
abitativo”.
“Il Gruppo è presente da 10 anni ed è oramai riconosciuto come un’azienda top leader per quanto riguarda
porte e finestre” sottolinea Claudio Bombardelli, direttore tecnico AluK Group. “La qualità media che la Cina
è in grado di proporre si sta alzando, lo si avverte per
esempio dai cataloghi. Per rimanere sempre un passo
avanti si dovrà realizzare prodotti nuovi, prestazionali
e a prezzi competitivi. Comunque per ora la creatività
italiana rimane un plus insuperato”.
Dal 21 al 24 novembre AluK Group ha partecipato al
Big5 di Dubai con uno stand all’interno del padiglione
italiano, esponendo oltre alle facciate SL50 ed SG50,
l’intera gamma di battenti a taglio termico e la nuova
serie per scorrevoli a taglio termico SC170TT. Per Gianluca D’alò, area manager per il Middle East, la fiera ha
avuto un notevole successo, detonando una voglia di
ripresa da parte degli operatori del settore serramentistico. “Abbiamo avuto un notevole flusso di contatti al
nostro stand. Possiamo dire di aver raggiunto il nostro
obiettivo, ossia consolidare l’immagine del marchio
AluK”. “Dubai si è confermato come un hub strategico
per sviluppare affari con paesi limitrofi del Golfo, quali
Arabia Saudita, Qatar e Kuwait, e paesi del Medio
Oriente come Libano e Giordania, la rinata Libia e
la zona del Maghreb”. Del resto il recente rapporto
“Nuove tecnologie nel mercato GCC” commissionato
dagli organizzatori della fiera, rivela che, nonostante
la crisi economica internazionale, il mercato GCC (che
comprende Bahrain, Kuwait, Arabia Saudita, Emirati
Arabi Uniti, Qatar e Oman) rimane un’area significativa
di crescita per l’industria delle costruzioni, con Emirati
Arabi e Arabia Saudita all’avanguardia per investimenti
e adozione di tecnologie “verdi” nella progettazione e
costruzioni di edifici.
INIZIATIVE NO PROFIT
Un Natale con il cuore
2011
Al fianco dei
più piccoli con
Save the
Children
Il Gruppo AluK ha donato la
somma destinata agli omaggi
natalizi alle iniziative e ai
progetti di Save the Children.
ore
Continua l’iniziativa “Un Natale con il cuore” di AluK
Group, che quest’anno ha deciso di destinare ai progetti per l’infanzia di Save the Children la somma solitamente dedicata ai regali natalizi. Save the Chidren, nata
nel 1919, è la più grande organizzazione internazionale
indipendente che lavora per migliorare concretamente la vita dei bambini in Italia e nel mondo, operando
in oltre 120 paesi. Le sue attività si concentrano sulla
gestione delle emergenze (catastrofi naturali, guerre,
epidemie, ecc.) e della povertà, oltre che sulla lotta allo
sfruttamento e su azioni volte a salvaguardare la salute
dei più piccoli, e a promuovere la loro istruzione ed
educazione. Grazie alla cifra donata, Save the Children
potrà ad esempio garantire 4 visite post nascita per 80
neomamme in Etiopia da parte di un operatore sanitario.
Ringraziamo tutti i nostri clienti e il personale Aluk per
aver contribuito a fare un regalo di grande valore, un
gesto importante per il futuro di tante bambine e bambini, che potranno diventare grandi, andare a scuola,
trovare un’occupazione e contribuire allo sviluppo del
loro Paese.
Maggiori informazioni sull’associazione e i suoi campi di
intervento si possono trovare su
www.savethechildren.it.
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Magazine n 27 dicembre 2011