Suor Silvana L’Ausiliaria diocesana Silvana Robecchi, “suor Silvana” per chi ha avuto la gioia di conoscerla, è salita alla Casa del Padre celeste. Lo ha fatto in punta di piedi, con la discrezione che caratterizzava la sua figura, dopo una malattia improvvisa, breve quanto devastante. La ricordiamo operosa per dieci anni (1987-1997) nella nostra comunità, in un servizio che la rendeva sempre presente in tutti gli ambiti in cui si avvertiva l’esigenza di un aiuto. In tal modo la sua figura non si faceva mai attendere nelle visite agli ammalati e agli anziani, alle famiglie dei battezzandi, nella preparazione delle liturgie, con particolare riferimento al decoro dell’altare, presente in Oratorio, nei pellegrinaggi con gli adulti, nelle vacanze estive coi bambini. Un suggerimento, una buona parola, un parere espresso in modo sommesso ma sicuro e fermo, erano sempre pronti a sgorgare dal suo cuore generoso e dolce. La nostra fragilità umana ci fa chiedere ora al Signore: “ Perché? Era il caso che succedesse proprio a lei? Come mai capita sempre alle persone miti e buone?” La risposta ci viene donata solo attraverso la fede, dallo stesso Gesù, mentre è in Croce e sempre con il dono della fede, dietro quel doloroso legno, intravvediamo la Resurrezione. Ed è con questa divina promessa che suor Silvana è già presente presso il Signore nel celebrare la Pasqua della felicità eterna. ('La Fonte' del 4 maggio 2014) Il testamento spirituale di suor Silvana In questa sera Gesù, hai dato compimento alla storia della salvezza. Tu, Pane di vita, Agnello immolato, Sangue donato, ci hai dato l'esempio del servizio: quel grembiule! Tu ci hai rivelato il mistero di grazia che racchiude la volontà del Padre a noi rivelato nel tuo vissuto. Dio Padre, ci hai fatto il grande dono della creazione: l'uomo e la donna. Anch'io l'ho contemplata con lo sguardo che lega cielo e terra, con la passione di coltivarla e custodirla con i miei genitori. Quel seme è vita! Tu, o Dio, hai chiamato i Patriarchi, Mosè, Davide e i Profeti; hai mandato tuo figlio Gesù che ha costruito nella storia della umanità, la sua storia di salvezza: ha donato tutto! Tu, Signore Gesù, hai chiamato anche me, in questa storia a compiere la tua volontà, ad annunciare Te risorto, nella famiglia delle Ausiliarie Diocesane. Grazie, Signore Gesù, questo ha ridato senso a tutti i passaggi della mia vita. Li conosci tutti, sei stato un Dio fedele, non mi hai mai lasciata sola nelle mie fragilità spirituali e umane. Le ferite, la solitudine: tutto ha trovato posto nel tuo cuore di Padre. Grazie per tutte le persone incontrate: bambini, ragazzi, giovani e famiglie, ammalati, poveri, coppie in difficoltà. Tutti loro hanno lasciato un segno nella mia vita. La tua presenza paterna, che dava loro coraggio per compiere un passo in più, mi diceva che TU ERI LI'. Questa testimonianza era per me un grande dono di vita. Questa sapienza mi rimandava alla Scrittura, al popolo di Israele, all'uomo di oggi che deve sempre andare alla Sorgente per trovare pace. Signore, ti ringrazio per Papa Paolo VI, che ha avuto il dono di pensare al nostro istituto, ai vescovi che ci hanno voluto bene, ai padri spirituali che mi hanno accompagnato e seguito dalla preadolescenza sino ad oggi. Aiutali ad essere sempre pastori veri, che abbiano a cuore le persone e siano amanti del gregge. Ora ho terminato la corsa terrena, come il buon ladrone Ti chiedo misericordia e perdono per tutto quello che non ho saputo fare per Te e per i fratelli che Tu mi hai affidato. Portami con Te in paradiso con tutti i miei cari. Con grande gioia desidero con il Salmo: "Io cerco il tuo volto Signore", a Te mi affido: accoglimi! Silvana Giovedì Santo 2012