Firmato digitalmente da
ANDREA
PETRUSO
Enel Distribuzione
DTR Sardegna - Sviluppo Rete Sardegna
PLA Sede Cagliari
SerialNumber =
IT:PTRNDR65T04B
LINEA 15 kV AEREA E IN CAVO INTERRATO
354C
PER ELETTRIFICAZIONE LOTTIZZAZIONE
C = IT
"SITAS" LOCALITA' MALFATANO
NEL COMUNE DI TEULADA PROVINCIA DI CAGLIARI
PROGETTO DEFINITIVO
NUM. CLIENTE
LIV. PROG.
PD
ITER
WBS
TITOLO ELABORATO
DATA
CODICE RINTR.
N. ELABORATO
FOGLIO
-
6 78',2',& 203$7,%,/,7$¶
IDROGEOLOGICA
N.FOGLI
-
SCALA
VARIE
REV.
ELENCO ELABORATI
DATA
ESEGUITO VERIFICATO APPROVATO
DESCRIZIONE REVISIONI
PROGETTAZIONE
exe italia
N. 2870
N. 268 Dott. Geol. SANDRO TRASTU
Ingegneria,Costruzioni, Energia & Ambiente
APPROVAZIONI
ENEL
DISTRIBUZIONE
CONTROLLATO
VERIFICATO
APPROVATO
LINEE IN CAVO AEREO 15 Kv / 0.4 kV E PTP
LOCALITA' GENNASDELETTI FRAZ. DI VILLANOVA STRISAILI
COMUNE DI VILLAGRANDE STRISAILI PROVINCIA DELL’ OGLIASTRA
ELENCO ELABORATI
STUDIO DI COMPATIBILITA’ IDROGEOLOGICA
ELABORATO
SCALA
■ Legenda
-
■ Relazione Tecnica
-
■ Corografia C.T.R.
25000
■ Corografia C.T.R.
10000
■ Stralcio tavola Hi
5000
■ Stralcio tavola Ri
5000
■ Stralcio tavola E
5000
STUDIO DI COMPATIBILITA’ IDROGEOLOGICA
SOMMARIO
1. Premessa....................................................................................................................................................... 2
2. Ubicazione dell’area..................................................................................................................................... 4
ANALISI DI COMPATIBILITA’ GEOLOGICA................................................................................... 8
3. Caratteristiche geologiche e geomorfologiche del territorio................................................................... 8
4. Caratterizzazione dei terreni..................................................................................................................... 10
5. Caratteristiche idrogeologiche del territorio............................................................................................ 10
6. Caratteristiche stratigrafiche del sottosuolo ........................................................................................... 10
7. Paesaggio, pedologia ed uso del suolo .................................................................................................. 11
8. Impatti e conseguenti interventi di mitigazione ...................................................................................... 12
9. Analisi geologica......................................................................................................................................... 14
ANALISI DI COMPATIBILITA’ IDRAULICA.................................................................................... 15
10. Indicazioni del Piano di Assetto Idrogeologico .................................................................................... 15
11 Conclusioni................................................................................................................................................. 17
1
STUDIO DI COMPATIBILITA’ IDROGEOLOGICA
1. PREMESSA
Il presente studio di compatibilità idrogeologica, redatto in conformità con il Piano di Assetto
Idrogeologico, si inquadra nell’ambito del progetto per la realizzazione di
linee in cavo aereo
15Kv/0.4Kv e PTP in localita' Gennasdeletti frazione del Comune di Villanova Strisaili nella Provincia
dell’Ogliastra.
La tratta aerea 15 kV in progetto, di lunghezza complessiva pari a 1957.13 ml, si deriverà da
una linea aerea 15 kV esistente, più esattamente dal palo posto all’interno dell’area distinta in catasto
al Foglio n°51 mappale 395 del Comune di Villanova Strisaili, nei pressi del depuratore di Villanova
Strisaili.
I terreni attraversati si presentano collinosi e sono prevalentemente utilizzati per il pascolo. La
posizione dei sostegni è stata studiata con attenzione, provvedendo ad ubicarli sempre in prossimità
della strada o in prossimità dei confini, in modo da rendere minime le interferenze con i terreni.
La linea in progetto è stata attentamente studiata comparando le esigenze di pubblica utilità dell'opera
con gli interessi sia pubblici che privati con essa interferenti; a tal fine si è posta particolare attenzione
allo studio del percorso dalla linea che per buona parte segue il tracciato della viabilità esistente.
Complessivamente sono state studiate campate non eccessivamente lunghe, con sostegni non troppo
alti, onde ridurre al minimo l’impatto in fase di realizzazione ed i costi per la manutenzione.
Il presente studio si compone delle seguenti parti:
- analisi di compatibilità geologica: costituita da uno studio geologico che sintetizza le principali
caratteristiche geologiche dell’area in esame, da uno studio geomorfologico contenente le analisi e
valutazione delle caratteristiche morfologiche dell’area e dei principali processi geomorfologici in
atto;
- analisi sui possibili effetti della realizzazione delle opere;
2
- analisi di compatibilità idraulica: mirante ad analizzare l’interazione tra le opere in progetto e i
fenomeni di piena che interessano l’area oggetto della realizzazione in progetto;
- conclusioni.
Il Piano di Assetto idrogeologico della Regione Sardegna (Decreto Ass.to LL.PP. RAS n. 3 del
21.02.2005) fornisce il quadro dell' attuale “rischio” conosciuto sul territorio isolano. Secondo la
definizione del D.P.C.M. 29 settembre 1998, “il rischio è il prodotto di tre fattori: la pericolosità, il valore
degli elementi esposti al rischio, la vulnerabilità dell’elemento, dove per pericolosità si intende la
probabilità di accadimento dell’evento calamitoso; per elementi l’insieme costituito dalle persone, dai
beni localizzati, dal patrimonio ambientale; per vulnerabilità la capacità dell’elemento di sopportare le
sollecitazioni esercitate dall’evento”.
Il “rischio” è graduato su quattro livelli (rischio di frana Rg1, Rg2, Rg3 e Rg4) e rischio
idraulico (Ri1, Ri2, Ri3, Ri4):
Oltre alla delimitazione delle aree a rischio il Piano contiene la cartografia con la delimitazione
delle "aree pericolose per fenomeni di piena o di frana" che consente di evidenziare il livello di
pericolosità che insiste sul territorio e, inoltre, individua gli interventi strutturali, di prima
approssimazione, necessari alla mitigazione delle situazioni di rischio idraulico o di frana.
Rischio di frana totale
Classe
Rg1
Intensità
Moderato
Descrizione degli effetti
Valore
≤ 0.25
Danni sociali, economici e al patrimonio ambientale marginali
Sono possibili danni minori agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio
Rg2
Medio
≤ 0.50
ambientale che non pregiudicano l’incolumità del personale, l’agibilità
degli edifici e la funzionalità delle attività economiche
Sono possibili problemi con l’incolumità delle persone, danni funzionali
Rg3
Elevato
≤ 0.75
agli edifici e alle infrastrutture con conseguente inagibilità degli stessi,
l’interruzione di funzionalità socio-economiche e danni rilevanti al
patrimonio ambientale
Rg4
Molto
elevato
Sono possibili la perdita di vite umane e lesioni gravi alle persone,
≤ 1.00
danni gravi agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio ambientale, la
distruzione delle attività socio-economiche
Rischio idraulico
Classe
Ri1
Intensità
Moderato
Valore
Descrizione degli effetti
≤ 0.002 Danni sociali, economici e al patrimonio ambientale marginali
Sono possibili danni minori agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio
Ri2
Medio
≤ 0.005 ambientale che non pregiudicano l’incolumità del personale, l’agibilità
degli edifici e la funzionalità delle attività economiche
Sono possibili problemi con l’incolumità delle persone, danni funzionali
Ri3
Elevato
≤ 0.01
agli edifici e alle infrastrutture con conseguente inagibilità degli stessi,
l’interruzione di funzionalità socio-economiche e danni rilevanti al
3
patrimonio ambientale
Ri4
Molto
elevato
Sono possibili la perdita di vite umane e lesioni gravi alle persone,
≤ 0.02
danni gravi agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio ambientale, la
distruzione delle attività socio-economiche
Per la definizione delle problematiche territoriali su cui valutare la compatibilità geologica è
stato studiato l’assetto geologico-geomorfologico e idrogeologico dell’area interessata dal progetto ai
sensi delle Norme di attuazione del P.A.I. e del D.M. 11/03/88 e sua Circolare Ministeriale Applicativa
24/09/88 n.30483.
E’ stata pertanto eseguita una caratterizzazione preliminare dell’assetto stratigraficogeotecnico del sottosuolo, facendo ricorso alle documentazioni conoscitive degli Strumenti
Pianificatori esistenti ed a dati noti di precedenti prospezioni geognostiche in aree limitrofe a quelle di
intervento, rimandando alla sede progettuale successiva l’esecuzione di mirate prove geognostiche
nei punti più significativi del rapporto opera/terreno.
Nel rispetto di quanto previsto nel Piano di Assetto Idrogeologico Sardegna, poiché
l’intervento in questione ricade all’interno delle aree di pericolosità a Hi4, governata “in materia di
infrastrutture a rete o puntuali pubbliche o di interesse pubblico” dall’art. 27 comma 3 delle Norme di
Attuazione, è stato condotto, in questa sede, lo studio di compatibilità idraulica e geologica secondo
quanto dettato dagli artt. 24 e 25 delle stesse Norme di Attuazione del citato Piano.
Oggetto della presente relazione pertanto è l’analisi della compatibilità delle opere in progetto
con il regime idraulico del sub bacino 5, con la litologia dei luoghi e nel contempo la valutazione del
rispetto delle prescrizioni consegnate nel P.A.I.
2. UBICAZIONE DELL’AREA
L’area interessata dal presente studio ricade nel territorio comunale di Villanova Strisaili è più
precisamente si inquadra nel F.531 Sez.070 - VILLAGRANDE STRISAILI - (scala 1:10.000).
4
5
INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO
L’analisi del contesto geomorfologico, risulta essenziale per la comprensione dei processi geomorfici
attivi e quiescenti, oltre che per l’identificazione delle cause scatenanti eventuali fenomeni di dissesto
idrogeologico. I processi geomorfologici, sono il risultato della combinazione dei fenomeni endogeni
ed esogeni, ovvero la correlazione tra le specifiche geologiche e geopedologiche dei litotipi
(composizione mineralogico-petrografica, giacitura) e la resistenza che essi offrono al modellamento.
Nel settore rilevato, è possibile distinguere quattro diversi domini o complessi geomorfici, che
presentano specifiche geologiche diverse in funzione dei litotipi affioranti, dell’età delle formazioni e
dei processi geomorfici agenti:
1. Processi geomorfologici su litotipi granitici;
2. Processi geomorfologici su litotipi quaternari;
PROCESSI GEOMORFOLOGICI SU LITOTIPI GRANITICI
L’analisi geomorfologica dei litotipi granitici, si è rivelata essenziale per la definizione dei processi
geomorfici attivi e soprattutto per la valutazione del trasporto solido nel Rio Sannarzi.
Dalle
caratteristiche geomorfologiche e geopedologiche dei litotipi rilevati, si evince una differente resistenza
all’erosione fluviale. Tale caratteristica ha permesso di sviluppare nella zona:
1. reticolo idrografico di tipo dendritico, tipico dei terreni a bassa permeabilità;
2. reticolo idrografico di tipo subdendritico, tipico dei terreni influenzati dalle strutture tettoniche.
Relativamente al secondo tipo di reticolo idrografico, è ovvio che la maggior parte delle valli e
vallecole fluviali tendono a svilupparsi in corrispondenza dei principali lineamenti tettonici e strutturali,
assumendo prevalentemente un andamento W-E e NW-SE. L’orografia del territorio risulta pertanto
correlata con le caratteristiche geologiche rilevate: le valli fluviali, particolarmente incise, si sviluppano
trasversalmente. I processi geomorfologici sui litotipi granitoidi presenti nell’area, sono pertanto
riconducibili a rari fenomeni erosivi areali e all’azione delle acque superficiali, della gravità, e della
copertura vegetale.
PROCESSI GEOMORFOLOGICI SU LITOTIPI QUATERNARI
Con tale termine, si includono le sequenze deposizionali quaternarie, più precisamente:
1. depositi continentali di facies colluviale e detritica;
2. depositi continentali di facies alluvionale, cementati e disposti in terrazzi e conoidi alluvionali;
3. depositi continentali di facies alluvionale debolmente cementati.
I processi geomorfologici, ascrivibili alle sequenze deposizionali sopraccitate, consistono in fenomeni
erosivi selettivi, che interessano in maniera differenziale i termini conglomeratici di facies alluvionale e
i termini colluviali di facies subaerea continentale. L’erosione differenziale dei termini più facilmente
aggredibili, permette la formazione di superfici strutturali: tali processi di erosione selettiva, si evincono
in corrispondenza dei versanti, dove si osservano importanti fenomeni di arretramento, ascrivibili
essenzialmente a fenomeni di ruscellamento fluviale e concentrato.
6
INQUADRAMENTO GEOPEDOLOGICO
Dal rilevamento geopedologico di campagna è stato possibile classificare i suoli presenti nel sito
oggetto di intervento: nel complesso il livello del suolo risulta essere di spessore maggiore nelle zone
più depresse dove l’accumulo sedimentario, susseguitosi nel tempo, ha reso possibile l’instaurarsi di
livelli pedologici, nella fattispecie in corrispondenza delle depressioni vallive e nelle piane alluvionali.
Per contro il livello pedologico risulta essere scarso o addirittura assente in corrispondenza delle
culminazioni morfologiche e nella maggior parte dei casi dove si rileva roccia affiorante. Il paesaggio si
presenta nel complesso con una moderata copertura arbustiva ed arborea, zone di ombra umide che,
localmente, determinano ambienti favorevoli allo sviluppo di suoli mediamente profondi in cui é
rilevabile il passaggio fra i diversi terreni a scheletro più o meno organico, evidenti soprattutto per la
colorazione maggiormente brunita. Nella fattispecie si possono distinguere:
- Suoli su rocce intrusive (graniti, granodioriti, leucograniti) del Paleozoico e relativi depositi di
versante;
- Suoli su alluvioni e conglomerati dell’Olocene.
I suoli che si impostano sulle rocce vulcaniche acide (graniti ercinici), sono caratterizzati da aree con
forme, da aspre a sub-pianeggianti al di sotto di 800-1000 m, con scarsa copertura arbustiva ed
arborea: relativamente a tali settori prevalgono profili A-C, A-Bw-C, roccia affiorante e
subordinatamente suoli con profilo A-Bt-C, da poco a mediamente profondi, da sabbioso franchi a
franco sabbioso argillosi, permeabili, da subacidi ad acidi, parzialmente desaturati. Nel complesso si
rileva che, nei livelli pedologici relativi ai litotipi vulcanici granitici, prevalgono una rocciosità e
pietrosità elevate, scarsa profondità eccesso di scheletro e forte pericolo di erosione superficiale.
I suoli che si impostano sulle alluvioni del Pleistocene, sono caratterizzati da aree con morfologia da
subpianeggiante a pianeggiante, con prevalente utilizzazione agricola, in cui prevalgono profili A-Bt-C,
A-Btg-Cg e subordinatamente A-C, profondi, da franco sabbiosi, a franco sabbioso argillosi in
superficie, da franco sabbioso argillosi ad argillosi in profondità, da permeabili a poco permeabili, da
subacidi ad acidi, da saturi a desaturati. Nel complesso si rileva che, nei livelli pedologici relativi ai
litotipi alluvionali del pleistocene, prevalgono un eccesso di scheletro, drenaggio da lento a molto lento
e moderato pericolo di erosione superficiale. I suoli che si impostano sulle alluvioni dell’Olocene, sono
caratterizzati da aree pianeggianti o leggermente depresse con prevalente utilizzazione agricola, in cui
prevalgono profili A-C, A-Bw-C, profondi, da sabbioso franchi a franco argillosi, da permeabili a poco
permeabili, neutri, saturi. Nel complesso si rileva che, nei livelli pedologici relativi ai litotipi alluvionali
dell’Olocene, prevalgono un eccesso di scheletro, drenaggio lento e pericolo di inondazione.
7
ANALISI DI COMPATIBILITA’ GEOLOGICA
3. CARATTERISTICHE GEOLOGICHE E GEOMORFOLOGICHE DEL TERRITORIO
L’area rilevata presenta le caratteristiche del paesaggio classico di gran parte del territorio
dell’Ogliastra, su cui sono riconoscibili, dall’alto in basso le seguenti unità geologiche:
- Depositi attuali costituiti da materiale colluviale detritico (Quaternario Olocene);
- Depositi alluvionali recenti ed attuali terrazzati (Quaternario Olocene);
- Complesso vulcanico costituito da porfidi filoniani a struttura varia (Paleozoico sup. Permiano);
- Complesso vulcanico costituito da graniti a grana normale e graniti rossi a grossi elementi relativi al
ciclo eruttivo Ercinico, arenizzati in superficie (Paleozoico med.-sup. Carbonifero).
L’area d’intervento è caratterizzata dalla presenza dei graniti calco alcalini.
Le litologie rilevate durante il rilevamento geologico-tecnico, sono il risultato degli eventi deposizionalidislocativi-erosivi che si sono succeduti dal Paleozoico all’attuale. Durante l’era Paleozoica, il settore
dell’Ogliastra, come del resto tutta la Sardegna è stato caratterizzato dal succedersi di una serie di
movimenti orogenetici dislocativi noti come Orogenesi Caledoniana e Orogenesi Ercinica. L’orogenesi
Ercinica termina con le intrusioni granitiche e le manifestazioni filoniane (Porfiroidi) di cui fanno parte
le intrusioni quarzifere.
Il Cenozoico, è caratterizzato da un re-instaurarsi dell’attività tettonica e magmatica attraverso varie
fasi, dall’Eocene fino al Pliocene, con formazioni di genesi sia sedimentaria sia vulcanica. Si rilevano
di fatto, una serie di successioni lito-stratigrafiche rappresentate da episodi continentali di ambiente
fluvio-deltizio a cui si sovrappongono una serie di litotipi arenaceo-calcarei ed argillosi di facies
marina, correlabili con i movimenti eustatici oligocenici-miocenici.
L’era Quaternaria, è caratterizzata da depositi essenzialmente continentali: nella fattispecie si rilevano
depositi detritici colluviali, disposti in maniera caotica ed eterogenea alla base dei rilievi granitici
ercinici e depositi alluvionali ciottolosi, sia antichi (Pleistocene), sia recenti (Olocene), disposti in
terrazzi e localizzabili in corrispondenza delle piane alluvionali.
I sedimenti relativi a tali depositi, variano notevolmente, sia nella natura litologica che nella forma e
dimensione dei ciottoli, talora di dimensione metrica.
Graniti
Il paesaggio è tipico di quello granitico classico con massi arrotondati emergenti dalla superficie del
suolo in gruppi o isolati anche di grandi dimensioni.
Sono attraversati da numerosi filoni basici e da meno frequenti filoni acidi con dimensioni
generalmente meno sviluppate rispetto alle litologie precedenti. La roccia normalmente si presenta
poco alterata. La grana è media o medio fine con numerose miche nere, talora un po’ porfirica per i
fenocristalli di quarzo e K-feldspato roseo o bianco, la pasta di fondo varia da microcristallina a
fenocristallina con un colore generalmente chiaro tendente al bianco-rosato.
8
Depositi alluvionali
Le alluvioni più antiche sono caratterizzate da un'alterazione molto spinta dei ciottoli di origine
prevalentemente vulcanica, si presentano ben costipate e cementate. Le alluvioni recenti
sono
costituite da accumuli ciottolosi, per lo più incoerenti o poco costipati, a matrice grigio-bruna, con
dimensioni variabili da medie a minute.
Lungo i versanti dell’altopiano sono presenti spesse coltri detritiche provenienti dal crollo della cornice
basaltica, e depositi colluviali.
La morfologia dell’area è stata influenzata soprattutto da fattori geologico-strutturali, quali faglie e
litotipi differenti. Questi fattori hanno condizionato, nel tempo, la maggior parte dei processi esogeni.
Legenda:
9
4. CARATTERIZZAZIONE DEI TERRENI
La sequenza stratigrafica nella profondità di interesse geotecnico è caratterizzata dalla presenza dei
graniti poco alterati.
Il substrato granitico, che costituisce il livello significativo dal punto di vista geotecnico, è costituito da
materiale prevalentemente litoide con un addensamento elevato; il litotipo in alcuni casi presenta
alterazione superficiale sotto forma di sabbione.
Per quanto riguarda i termini litoidi, il comportamento geotecnico intrinseco dipende dal grado di
fratturazione dell’ammasso.
Il comportamento geotecnico dei graniti è riconducibile a quello di una roccia lapidea poco fratturata
spesso tenace e consistente, tale da non porre significativi problemi di stabilità e di cedimenti indotti. A
titolo indicativo, al materiale possono essere attribuiti i seguenti parametri geotecnici di riferimento:
- peso per unità di volume γ = 300 KN/m3;
- angolo di resistenza al taglio ϕ’ = 30-34°;
- resistenza a compressione uniassiale 50÷80 Mpa;
- modulo di deformabilità E’=5-30 Gpa.
5. CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE DEL TERRITORIO
L'idrogeologia della zona non rivela problematiche degne di particolare rilievo: le acque
meteoriche, provenienti dai circostanti rilievi collinari, fluiscono lungo l'area e vanno ad alimentare il
corso d’acqua principale.
Talvolta sono evidenti, nelle aree a maggior pendenza, solchi di ruscellamento concentrato
che denota una degradazione della componente vegetale.
Nell’area, da un punto di vista idrogeologico, è possibile identificare due complessi
idrogeologici:
-
Complesso granitoide caratterizzato dalla permeabilità medio-bassa per porosità (k = 10
-4
±10 cm/s);
-
-4
Complesso dei depositi eluviali con permeabilità media ed elevata per porosità (10 < k <
10 cm/s).
Queste condizioni si ritrovano sia nell’idrografia superficiale che in quella sotterranea. Infatti
per l’impermeabilità dei rilievi il deflusso superficiale delle acque meteoriche avviene pressoché
istantaneamente con piene a rapido decorso. Queste acque confluendo nelle aree pianeggianti
vengono in parte assorbite dalla coltre alluvionale alimentando la falda freatica e le falde profonde.
6. CARATTERISTICHE STRATIGRAFICHE DEL SOTTOSUOLO
La caratterizzazione stratigrafica è stata ottenuta dapprima da alcune documentazioni
stratigrafiche di precedenti indagini geognostiche eseguite nella parte di pianura del territorio
interessato dall’intervento, oltre che dalla osservazione visiva degli affioramenti dei litotipi della
formazione geologica che caratterizza il territorio.
10
Per determinare il valore della resistenza alla compressione uniassiale del substrato, sono
state effettuate alcune prove di rimbalzo ottenute con il martello di Schmidt direttamente sulla
superficie esposta.
Il valore finale rappresenta la media di 24 letture effettuate lungo 8 linee equispaziate ruotate
di 45° (ASTM D5873)
Resistenza alla compressione qu = 25÷35MPa (valore medio)
7. PAESAGGIO, PEDOLOGIA ED USO DEL SUOLO
La copertura vegetale presente può essere ascritta alle seguenti tipologie:
Macchia mediterranea di tipo basso
Si tratta di una zona caratterizzata da una distesa pianeggiante in cui le componenti
fondamentali sono costituite da erica arborea e cisto, accompagnate sporadicamente da esemplari
arbustivi di leccio.
Macchia mediterranea
Sono presenti formazioni vegetali più evolute rispetto alle precedenti, e, in alcuni casi,
presenta la fisionomia della macchia foresta di leccio, cui si consocia anche la fillirea e, in misura
minore, l’agrifoglio e il tasso. Si tratta per lo più di zone a forti pendenze.
Cespuglieti e arbusteti
Nelle parti sub pianeggianti sono presenti associazioni arbustive e arboree di medio valore
paesistico oltre che ecologico.
Le unità di paesaggio individuano nel territorio delle aree omogenee in funzione delle
caratteristiche geologiche, geomorfologiche e geopedologiche. Tale analisi permette di individuare e
valutare le attitudini all’utilizzazione dei suoli.
In accordo con la Carta dei Suoli della Sardegna sono state riconosciute nel territorio di
Villanova Strisaili le seguenti unità di paesaggio:
1)
paesaggi delle formazioni paleozoiche relativi depositi di versante;
2)
paesaggi delle alluvioni recenti ed attuali;
3)
paesaggi delle aree urbanizzate.
Paesaggi su rocce granitiche
Unità di paesaggio A
Si riscontra in presenza di un substrato relativi depositi di versante. E’ un’ unità che si riscontra sia sui
versanti con forme ondulate che nelle aree subpianeginti.
Suoli a profilo A-C, A-Bw-C, roccia affiorante e subordinatamente suoli a profilo A-C, da poco
a mediamente profondi, a tessitura da sabbioso franchi a franco sabbioso argillosi, da subacidi ad
11
acidi, drenaggio da normale a moderatamente lento, moderato pericolo di erosione. Sono classificati
come Typic, Dystric e Lythic Xerorthents e Xerochrepts, subordinatamente Rock outcrop.
Questi suoli rientrano nelle classi VII-VI-IV, che presentano limitazioni all’uso agricolo legate
allo spessore dei suoli
Paesaggi sui depositi alluvioni recenti
Unità di paesaggio B
Si osserva su una morfologia sub-pianeggiante su di un substrato costituito da alluvioni recenti.
La copertura vegetale meno diffusa risulta la riparia e la macchia, le colture cerealicole e ortive si
ritrovano nelle piane alluvionali irrigue.
La pietrosità superficiale da assente ad elevata, raramente è presente la roccia affiorante. I suoli
hanno profili di tipo A-C. I depositi sui terrazzi più antichi sono caratterizzati da profili di tipo A-Bw-C. Il
contenuto di scheletro in tutti questi suoli è variabile: da assente a molto diffuso.
La tessitura varia da sabbiosa o sabbioso franca ad argillosa. La reazione varia dalla sub acida alla
sub alcalina. I rischi di erosione sono praticamente nulli, mentre sono possibili problemi di ristagno
idrico soprattutto durante la stagione invernale.
I rischi di allagamento sono sempre possibili, ma sono in funzione di eventi meteorologici
eccezionali.
Le possibilità di utilizzazione agronomica sono fra le più ampie possibili, le limitazioni all’uso
sono infatti dovute alla scarsa ampiezza delle superfici interessate e dai fenomeni di ristagno idrico.
8. IMPATTI E CONSEGUENTI INTERVENTI DI MITIGAZIONE
Si riporta, inoltre, una breve analisi dei potenziali effetti sull’ambiente, determinati dalla
realizzazione dell’opera in progetto che consistono principalmente:
- nella perdita minima di terreni agricoli sia in termini di consumo irreversibile di suolo, che
dell’eliminazione delle colture praticate;
- nella possibile contaminazione delle componenti abiotiche e biotiche e conseguente modifica
delle componenti ecologiche a causa dell’utilizzo di materiali da costruzione provenienti da altri siti;
- nell’impatto visivo delle opere nel loro assetto finale.
Nei paragrafi che seguono viene sviluppata l’analisi delle componenti ambientali che saranno
interessate dai lavori in oggetto al fine di individuare le criticità e le conseguenti soluzioni progettuali
volte alla minimizzazione degli impatti sull’ambiente.
Atmosfera
L’impatto diretto delle opere su tale componente ambientale è da considerarsi trascurabile.
Suolo e sottosuolo
Le opere in progetto daranno origine a carichi sul terreno tali da non causare possibili
variazioni delle condizioni geomorfologiche del terreno. Tale esiguo impatto è valutato in relazione alla
tipologia dell’opera che non necessità di fondazioni profonde.
12
La realizzazione delle opere induce solo una perdita modesta di suoli agrari per effetto
dell’occupazione delle opere in progetto.
Tuttavia, data la limitatezza dimensionale delle opere previste, tale perdita è estremamente
limitata.
Ambiente idrico
Acque superficiali
I lavori in oggetto non altereranno in alcun modo il deflusso delle acque superficiali. Ovviamente lo
scavo di posa l’ installazione delle opere previste dovranno essere condotti adottando tutte le cautele
del caso e con gli accorgimenti idonei a mantenere la continuità delle vie d’acqua.
Acque sotterranee
In questa fase di lavoro non è stata svolta alcuna indagine diretta sull’assetto idrogeologico profondo
dell’area di progetto limitandosi alla raccolta di informazioni e dati documentali, peraltro numerosi.
La natura del substrato geologico poco permeabile limita la vulnerabilità dell’acquifero.
Data la modesta profondità del piano di posa, è da escludere ogni possibilità di interferenza nei
riguardi delle falde freatiche.
Ovviamente lo scavo dovrà essere adeguatamente sostenuto adottando tutte le cautele del caso e
provvedendo all’allontanamento delle eventuali venute d’acqua.
L’impatto sulle falde risulta pertanto irrilevante.
Ambiente biologico
L’area ha già subito e subisce l’azione dell’impatto antropico sul paesaggio originario. Pertanto
l’impatto derivato dalla realizzazione di una nuova linea in cavo cordato aereo 15 Kv, e in cavo
interrato 15 kV, risulta trascurabile.
La fauna esistente, se si esclude qualche esemplare di pernice sarda, volpe o di lepre, è
caratterizzata soprattutto da piccoli volatili quali ad esempio le allodole, i passeri, etc.
La presenza di tali animali si riscontra nei terreni in prossimità dell’area in esame. L’opera in
progetto è assolutamente compatibile con la presenza di uomini, animali e piante di qualsiasi genere.
Si può ritenere che l’impatto diretto derivante dalla costruzione delle opere sulla fauna e la
flora presente nei terreni circostanti sia irrilevante.
Paesaggio
Considerando che le opere in progetto avranno una dimensione volumetrica molto limitata,
l'impatto visivo si può ritenere trascurabile.
Rumore, inquinamento ambientale e consumi energetici
Dal punto di vista del rumore l’opera in progetto presenta una fase di costruzione
caratterizzata da produzione di rumore legato al passaggio mezzi, sbancamento terra, scavi, e
movimentazione di materiali, durante la quale si può causare disturbo alle specie presenti. Questi
effetti, di natura temporanea e di limitata entità, non sono in grado di alterare gli equilibri naturali
esistenti anche in relazione alla vicinanza di aree urbanizzate o industriali.
13
Le opere realizzate, durante l’esercizio, non producono rumore.
Altri elementi di disturbo sono le polveri sollevate durante la fase di cantierizzazione a causa
del passaggio dei mezzi, a cui si può ovviare con la bagnatura periodica delle piste e con la
razionalizzazione del passaggio dei camion e degli altri mezzi da lavoro in modo da ridurre la
dispersione nell’aria e il conseguente ricoprimento delle foglie e della vegetazione circostante.
Eventuali dispersioni di oli e lubrificanti dei mezzi da lavoro nel suolo possono essere
contenuti con una continua e controllata manutenzione dei mezzi e con una periodica bagnatura e
pulizia del sito di intervento.
9. ANALISI GEOLOGICA
Obiettivo del presente studio è quello di individuare il grado di compatibilità geologico con le
condizioni attuali o prevedibili dell’ambiente in cui l’opera in oggetto è inserita. In tal senso
l’individuazione degli squilibri prima e delle attività propositive rappresenta un momento importante ed
indispensabile in quanto l’area in studio non ricade in area a rischio frana del Piano di assetto
idrogeologico.
Per quanto attiene la valutazione del rischio, dipendente da fattori naturali, si fa riferimento al
“rischio totale” considerato, come peraltro previsto dalla metodologia del P.A.I., il prodotto di tre fattori:
-
pericolosità o probabilità dell’evento calamitoso;
-
valore degli elementi a rischio (intesi come persone, beni localizzati, patrimonio
ambientale);
-
vulnerabilità degli elementi a rischio (che dipende sia dalla loro capacità di sopportare le
sollecitazioni esercitate dall’evento, sia dall’intensità dell’evento stesso).
Nell’affrontare esclusivamente gli aspetti geologici relativi all’area di intervento si è fatto
riferimento al rischio di frana.
Relativamente alle zonazioni e alle norme del Piano Stralcio Assetto Idrogeologico (P.A.I.) del
Piano di sub bacino 6 Sud orientale, l’intervento non interessa alcuna area inserita nelle classi di
pericolosità da fenomeni geomorfologici e di versante pertanto l’area
ricade in zone a rischio
geologico Hg0.
L’ambito in oggetto è privo di qualsiasi attività geomorfologica se non di quella legata ai
normali processi biologici. In verità l’assetto del territorio non consente il verificarsi di fenomeni di
dissesto localizzato o diffuso; non
sono visibili fenomeni di dilavamento a causa della modesta
inclinazione dei versanti.
La realizzazione dell’opera in progetto non presenta particolari problematiche di ordine
geotecnico considerato che non sono previsti scavi che possono incidere sulla stabilità del pendio a
livello profondo.
Particolare della posa del cavidotto
Qualora, durante l’esecuzione dei lavori si dovessero manifestare, seppur minime situazioni di
dissesto potenziale, saranno adottate tutte le misure necessarie a ripristinare la stabilità dei terreni
interessati dall’intervento.
14
Come già riportato, si sottolinea che la realizzazione del cavo aereo non andrà comunque a
modificare l’assetto morfologico ed idraulico preesistente dell’area interessata.
L’opera in progetto, pertanto, non produrrà alcun impatto sulla stabilità dei versanti.
La realizzazione dell’opera in progetto non presenta particolari problematiche di ordine
geotecnico considerato che non sono previsti scavi che possono incidere sulla stabilità del pendio a
livello profondo.
ANALISI DI COMPATIBILITA’ IDRAULICA
10. INDICAZIONI DEL PIANO DI ASSETTO IDROGEOLOGICO
L’area oggetto del presente studio ricade per un modesto tratto in area Hi4 del Piano di Assetto
Idrogeologico Sardegna del sub-bacino 6. Come riportato nelle indicazioni contenute nel Piano di
assetto idrogeologico, nel tratto in esame, si configura un tratto di alveo con sezione insufficiente a
contenere i deflussi per il tempo di ritorno analizzati nel P.A.I. (50/100/200/500 anni). A questa
situazione corrisponde, per la zona in esame, un grado di rischio trascurabile “R1”, in quanto soggetta
ad allagamenti per piene con frequenze inferiori a 500 anni, la cui estensione risulta comunque
contenuta e con potenziali danni sociali e ambientali marginali.
L’area oggetto dell’intervento cui questo studio afferisce interessa solo la zona di inondazione
Hi4 ovvero quelle inondabili da eventi di piena con tempi di ritorno di 50 anni ove ricade la fondazione
del palo n. 1 (vertice V0) e del palo n. 2 (vertice V1) della linea in progetto nel tratto in posa aerea.
In questa sede di maggior dettaglio, al fine di valutare la compatibilità delle opere con le
prescrizioni delle Norme di Attuazione del P.A.I., tenuta in considerazione la natura delle opere in
progetto, non si è operato un nuovo studio idrologico e idraulico di dettaglio secondo il dettato delle
Linee Guida per la realizzazione dello studio P.A.I. in quanto i fenomeni individuabili consistono in una
mera espansione della corrente di piena al di fuori della golena del fiume Sanarzi.
15
16
11 CONCLUSIONI
L’analisi delle informazioni del P.A.I. rivela che l’intervento, costituito da elettrodotto in posa
aerea, ricade limitatamente a due sostegni all’interno dell’area perimetrata Hi4, governata dalle
prescrizioni di cui all’articolo 27, delle Norme di Attuazione, in quanto gli articoli 21 e 30 ai sensi del
Decr. Ass.to LL.PP. 21 febbraio 2005, n. 3. Il nuovo cavidotto interesserà un corso d’acqua a carattere
stagionale: il Rio Sannarzi il cui attraversamento è previsto aereo con cavo cordato.
I pali in questione n°1 e n°2 saranno realizzate co n fondazione isolata “M3” fondata ad una
profondità minima di 1,60 m dal piano di campagna, dimensionate considerando la spinta verso l’alto
dell’acqua. Considerato che l’area in esame pur essendo soggetta all’espansione del corso d’acqua in
questione, è assai elevata rispetto all’alveo principale, ove si realizzano i maggiori tiranti idrici e,
quindi, le maggiori velocità della corrente, vista la natura dei suoli scarsamente erodibili, si può
certamente escludere che la realizzazione del palo in progetto possa subire eventi dannosi per un
evento di piena e, viceversa, si può certamente ritenere che non possa essere causa di maggiori
effetti dannosi a seguito di un evento di tale tipo, come facilmente desumibile dalla presenza di altre
linee palificate nelle stesse aree.
17
Pertanto, in relazione alla compatibilità delle opere in progetto si può affermare che, nel
rispetto di quanto prescritto all’art. 23 delle stesse Norme di Attuazione, l’intervento oggetto di questo
studio:
-
non peggiora le condizioni di funzionalità del regime idraulico del reticolo principale e secondario e
non aumenta il rischio di inondazione a valle: i problemi di inondazione sono, infatti, preesistenti
all’opera in progetto e legati alla mancanza di difese arginali;
-
non peggiora le condizioni di equilibrio statico dei versanti e di stabilità dei suoli;
-
non compromette la riduzione o l’eliminazione delle cause di pericolosità o di danno potenziale né
la sistemazione idrologica della zona a regime;
-
non aumenta il pericolo idraulico con nuovi ostacoli al normale deflusso delle acque o con riduzioni
significative delle capacità di invasamento per le aree interessate;
-
non altera la permeabilità dei suoli;
-
non altera la naturalità e la biodiversità del corso d’acqua e dei versanti;
-
non incrementa le condizioni di rischio specifico idraulico degli elementi vulnerabili interessati;
-
garantisce adeguate condizioni di sicurezza durante l’apertura del cantiere, in quanto i lavori si
svolgeranno senza creare, neppure temporaneamente, un significativo aumento di rischio o del
grado di esposizione al rischio esistente.
Per quanto tutto detto, considerata la natura dell’intervento in progetto
“non altrimenti
localizzabile” progettate in aereo e tali quindi da non costituire significativo ostacolo al deflusso e non
limitare la capacità di invaso, ne a incrementare il carico insediativo, essendo la fattispecie di opere in
oggetto compresa in quelle ammesse in aree a pericolosità da rischio idraulico Hi4 di cui all’art. 27
comma 3 delle Norme di Attuazione del P.A.I., si ritiene che l’intervento in questione sia compatibile
sia con l’assetto geologico dell’area che con il regime idraulico nella quale è prevista la realizzazione
delle opere consistenti in una nuova linea in cavo aereo 15 kV.
Dott. Ing. ANDREA PETRUSO
Dott. Geol. SANDRO TRASTU
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di
919.09
865.37
915.84
Vic.le
874.99
K 166
938.27
SA
878.35
879.33
879.02
881.29
G
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884.72
904.99
Caserma
Gennasdeletti
878.77
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871.89
876.25
855.46
876.67
878.98
853.99
840.06
878.60
882.59
HE
874.85
GENNASDELETTI
Alinu Longos
GI
OR
883.88
887.45
867.62
863.56
933.51
903.62
Stra
da
881.15
NA
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880.35
SA
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885.81
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Lo
K 167
872.25
835.01
832.07
del
857.84
859.37
879.39
INO
865.67
K 168
RTE
DDI
827.38
844.53
C. Morinu
843.20
851.25
C. Figus
845.93
826.54
826.61
846.63
An
ton
i
867.70
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823.74
819.54
852.14
818.21
849.64
837.18
R
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846.84
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845.65
821.92
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814.71
820.73
M
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850.53
828.01
833.61
oro
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814.85
814.43
812.61
848.67
827.40
815.43
811.86
832.14
Muggeris
814.22
812.49
847.56
804.69
819.72
813.21
N.ghe Pauli Gosti
Ri
N.ghe Marruscu
Flu
me
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os
a
Ba
u
u
832.79
815.82
815.25
811.56
PREDA MARRUSCU
Strada
.le
om
816.78
Pa
ul
da
Stra
scala 1:10000
I S
alto
F.530 - VILLANOVA STRISAILI - Sez.020
Pauli
CARTA TECNICA REGIONALE
822.96
i
Gos
ti
CARTOGRAFIA - SCALA 1:10000
CORGIALE
PA
U
LI
815.06
857.84
859.37
879.39
INO
RTE
DDI
827.38
844.53
K 168
827.80
823.88
C. Morinu
PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO
PERIMETRAZIONE DELLE AREE A RISCHIO IDRAULICO
E GEOMORFOLOGICO E DELLE RELATIVE MISURE
DI SALVAGUARDIA (LEGGE 267/98)
STRALCIO DELLA CARTA DELLE
AREE INONDABILI
843.20
851.25
C. Figus
845.93
822.90
826.54
SARDEGNA
826.61
846.63
867.70
SUB BACINO: 6 - SUD ORIENTALE
823.74
819.54
Tronco critico : VLG6
852.14
Tavola: TAV. B6_Villagrande_1_Hi-A
838.09
818.21
849.64
837.18
Le aree non censite sono comunque assoggettate
823.11
cui alla l. 267/98 e al dpc 29/09/98 - Valgono in
R
O
821.92
854.05
DYHULILFDGLSHULFRORVLWj VHFRQGROHSURFHGXUHGL
814.71
ogni caso le disposizioni di cui all' art. 93 e seg.
GHO78VXOOH2SHUH,GUDXOLFKHQƒ
820.73
M
850.53
833.96
AO
Br
ux
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846.84
ro
PA
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828.01
824.79
o
a
M
814.85
Sistema di coordinate di riferimento
Gauss - Boaga
830.88
814.43
Legenda P.A.I.
812.61
848.67
815.43
811.86
Hi4
Aree inondabili da piene con portate di colmo caratterizzate da tempi di ritorno di 50
anni
832.14
814.22
847.56
822.51
10
Hi2
200
Hi1
0
819.72
813.21
N.ghe Pauli Gosti
u
832.79
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Pauli
815.25
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Ri
N.ghe Marruscu
Flu
me
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a
827.40
Base topografica
Carta tecnica Regionale Numerica
scala 1:10000
817.53
Pa
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i
Limite di Sub-bacino
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U
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815.06
857.84
859.37
879.39
INO
RTE
DDI
827.38
844.53
K 168
827.80
823.88
C. Morinu
PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO
PERIMETRAZIONE DELLE AREE A RISCHIO IDRAULICO
E GEOMORFOLOGICO E DELLE RELATIVE MISURE
DI SALVAGUARDIA (LEGGE 267/98)
843.20
851.25
STRALCIO DELLA CARTA DELLE
AREE A RISCHIO DI PIENA
C. Figus
845.93
822.90
826.54
SARDEGNA
826.61
846.63
867.70
SUB BACINO: 6 - SUD ORIENTALE
823.74
819.54
Tronco critico : VLG6
852.14
838.09
818.21
849.64
837.18
Le aree non censite sono comunque assoggettate
823.11
R
O
DYHULILFDGLSHULFRORVLWj VHFRQGROHSURFHGXUHGL
821.92
854.05
cui alla l. 267/98 e al dpc 29/09/98 - Valgono in
814.71
ogni caso le disposizioni di cui all' art. 93 e seg.
GHO78VXOOH2SHUH,GUDXOLFKHQƒ
820.73
M
850.53
Tavola: TAV. B6_Villagrande_1_Ri-A
833.96
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814.85
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Legenda P.A.I.
815.43
811.86
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847.56
822.51
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813.21
3RVVLELOLSUREOHPLSHUO
LQFROXPLWj GHOOHSHUVRQHGDQQLIXQ]LRQDOLDJOLHGLILFLDOOH
LQIUDVWUXWWXUHFRQFRQVHJXHQWHLQDJLELOLWj GHJOLVWHVVLODLQWHUUX]LRQHGLIXQ]LRQDOLWj
GHOOHDWWLYLWj VRFLRHFRQRPLFKHHGDQQLULOHYDQWLDOSDWULPRQLRDPELHQWDOH
Ri2
Danni minori agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio ambientale che non
SUHJLXGLFDQRO
LQFROXPLWj GHOOHSHUVRQHO
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Danni sociali, economici al patrimonio ambientale marginale
N.ghe Pauli Gosti
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832.79
815.82
Pauli
815.25
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Sono possibili perdite di vite umane e lesioni gravi alle persone, danni gravi agli
HGLILFLILDOOHLQIUDVWUXWWXUHHDOSDWULPRQLRDPELHQWDOHODGLVWUX]LRQHGHOOHDWWLYLWj VRFLR
econimiche
Ri
N.ghe Marruscu
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832.14
814.22
Sistema di coordinate di riferimento
Gauss - Boaga
814.43
812.61
827.40
Base topografica
Carta tecnica Regionale Numerica
scala 1:10000
Limite di Sub-bacino
817.53
Pa
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7$92/$1ƒ5 ,6 & $/$
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828.01
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857.84
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827.38
844.53
K 168
827.80
823.88
C. Morinu
PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO
PERIMETRAZIONE DELLE AREE A RISCHIO IDRAULICO
E GEOMORFOLOGICO E DELLE RELATIVE MISURE
DI SALVAGUARDIA (LEGGE 267/98)
843.20
851.25
STRALCIO DELLA CARTA DEGLI
ELEMENTI A RISCHIO
C. Figus
845.93
822.90
826.54
SARDEGNA
826.61
846.63
867.70
SUB BACINO: 6 - SUD ORIENTALE
823.74
819.54
Tronco critico : VLG6
852.14
Tavola: TAV. B6_Villagrande_1_Ei-A
838.09
818.21
849.64
837.18
Le aree non censite sono comunque assoggettate
R
O
823.11
821.92
854.05
DYHULILFDGLSHULFRORVLWj VHFRQGROHSURFHGXUHGL
cui alla l. 267/98 e al dpc 29/09/98 - Valgono in
814.71
ogni caso le disposizioni di cui all' art. 93 e seg.
GHO78VXOOH2SHUH,GUDXOLFKHQƒ
820.73
M
850.53
833.96
AO
Br
ux
iau
846.84
828.01
824.79
oro
830.88
Ma
814.85
812.61
815.43
811.86
E4
& HQWULXUEDQLHGDUHHXUEDQL]]DWHFRQFRQWLQXLWj GHQVLWj DELWDWLYDVXSHULRUHDO
della superficie fondiaria); nuclei rurali minori di particolare pregio; zone di
completamento; zone di espansione; grandi insediamenti industriali e commerciali;
servizi pubblici prevalentemente con fabbricati di rilevante interesse sociale;
infrastrutture pubbliche ( infrastrutture viarie principali strategiche); discriche speciali o
tossico nocive; zona alberghiera; zona campeggi e villaggi turistici; beni archittettonici,
storico e artistici.
832.14
814.22
847.56
822.51
E3
819.72
813.21
N.ghe Pauli Gosti
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815.25
u
832.79
Nuclei urbani non densamente popolati; infrastrutture pubbliche (strade statali,
provinciali e comunali strategiche, ferrovie liferlines, oleodotti, eletrodotti, acquedotti):
DUHHVHGLGLVLJQLILFDWLYHDWWLYLWj SURGXWWLYHLQVHGLDPHQWLDUWLJLDQDOLLQGXVWULDOL
commerciali minori) ; zone per impianti tecnologici discariche RSU o inerti a cava.
E2
Aree con limitata presenza di persone; aree extraurbane, poco abitate; edifici sparsi.
=RQD$JULFRODJHQHULFDFRQSRVVLELOWj GLHGLILFD]LRQH]RQDGLSURWH]LRQHDPELHQWDOH
rispetto, verde privato; parchi, verde pubblico non edificato; infrastrutture secondarie.
E1
Aree libere da insediamnete e aree produttive; zona boschiva; zona agricola non
edificabile; demanio pubblico non edificato o edificabile
815.82
Pauli
827.40
Sistema di coordinate di riferimento
Gauss - Boaga
Legenda P.A.I.
814.43
848.67
Base topografica
Carta tecnica Regionale Numerica
scala 1:10000
817.53
Pa
ul
i
Limite di Sub-bacino
7$92/$1ƒ( ,6 & $/$
IALE
PA
U
LI
815.06
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04_Relazione PAI-signed