La prevenzione prima di tutto nella lotta contro il tumore Il tumore al seno non deve spaventarci, parla il dott. Stefano Burlizzi I l tumore al seno è una malattia che affligge un’elevatissima percentuale di donne. La comunicazione (verbale, visiva, telematica..) è diventata oggi un importante mezzo per informare e tranquillizzare le ragazze che si affacciano al mondo “adulto”. Il dott. Stefano Burlizzi, Responsabile del reparto di Senologia nell’Ospedale “Perrino” di Brindisi, attraverso alcune domande ci aiuterà in questo: • Qual è la percentuale di donne affette da cancro al seno? E se c’è, qual’è la fascia di età in cui maggiormente si presenta? Il tumore al seno è la patologia oncologica più frequente nel sesso femminile; statisticamente circa una donna su 8 viene colpita da tale patologia nel corso della vita. Ogni anno nel mondo circa un milione di donne si ammalano di tumore al seno, 40.000 in Italia; nella provincia di Brindisi sono attesi circa 320 casi ogni anno. La malattia si può presentare anche in donne molto giovani (trentenni e talvolta anche più giovani) ma il picco di incidenza si verifica tra i 50 e i 70 anni. • C’è un programma di prevenzione? In cosa consiste? Esiste un programma di screening (ossia di richiamo da parte del servizio informativo ad effettuare una mammografia) indirizzato alla fascia di età 50-69 e da alcuni anni attuato anche in tutta la Puglia, la cui partecipazione è incoraggiante ed ha permesso di diagnosticare tumori in donne che spontaneamente non avevano mai effettuato alcun controllo. Le mammografie effettuate nel programma di screening vengono “lette” separatamente da due radiologi i quali selezionano le pazienti da sottoporre ad ulteriori controlli e quelle con esame negativo che ricevono una lettera a domicilio che le invita a ripetere l’esame dopo due anni. • C’è un’adeguata informazione a riguardo? E oltre all’informazione telematica cosa si potrebbe fare per sensibilizzare le donne? Negli ultimi anni l’informazione sul tumore al seno è cresciuta enormemente grazie a campagne nazionali e locali e ai mass media. Tuttavia l’informazione deve continuare a diffondersi e credo che sia fondamentale entrare nelle scuole con progetti rivolti alle giovanissime di oggi che saranno donne più sensibili domani. Il segreto per sconfiggere il tumore al seno è l’anticipazione diagnostica, la diagnosi precoce che è possibile solo in una popolazione informata che non attende i sintomi per sottoporsi ad esami preventivi, poiché per diagnosi precoce si intende il riscontro di un nodulo al seno non ancora palpabile e quindi asintomatico. • Ogni quanto è opportuno fare un controllo? E a che età bisognerebbe fare la prima visita? Gli esami diagnostici si dividono per fasce di età: dai 20-25 anni si dovrebbe effettuare l’autopalpazione mensile ed una visita specialistica con ecografia con ritmo annuale; a 40 anni si deve effettuare una prima mammografia, da affiancare agli esami precedenti con ritmo annuale/biennale anche a seconda della fascia di rischio (familiarità in primis). In caso di riscontro di un nodulo o altro sospetto patologico si effettuano poi tutta una serie di esami di secondo livello che lo specialista consiglierà. • Cosa vorrebbe dire alle ragazze che oggi si affacciano a questo mondo? Vorrei sottolineare che molti noduli della mammella non sono dei tumori ma solo delle alterazioni benigne della stessa, quindi non è sufficiente il riscontro di un nodulo per pensare di avere un tumore. La cosa importante è affidarsi sempre a specialisti e centri notoriamente qualificati come quello abbiamo realizzato nell’ospedale Perrino. A loro chiedo di stimolarci ad informarle, di cercare di capire l’entità del problema e le strategie per combatterlo e soprattutto di farci sentire il loro sostegno nella battaglia continua e feroce contro questa diffusa patologia perché nessuna guerra si può vincere senza il supporto della società. Marika Del Zotti IID