LA SICILIA 8. SABATO 2 GIUGNO 2007 Fatti AMBIENTE E TURISMO La mappa . Da Nord a Sud Le motivazioni . «Vendicari e sono 11 le perle della speciale classifica stilata con il Touring Cala Mosche, il barocco e un entroterra di intensa bellezza» Un tuffo dove il mare è più blu «Cinque vele» per Noto e Salina Dopo l’ok della Fee anche Legambiente promuove il mare della Sicilia NOTO. Alle splendide e naturali spiagge di Vendicari (nella foto) e Cala Mosche, si aggiunge un entroterra di grande suggestione caratterizzato dalla intensa bellezza del paesaggio agricolo e dalle famose architetture barocche che hanno determinato l’inclusione della Val di Noto nella lista Unesco. Il riconoscimento delle 5 vele è anche un incoraggiamento all’azione di tutela di un sito straordinario. SANTA MARINA SALINA. Pur in presenza di una forte pressione turistica gravante sull’arcipelago Eoliano, riesce a conservare il fascino di un luogo segnato da una storia antica. La cittadina conserva importanti testimonianze legate alle attività marinare e agricole, che ancora oggi forniscono prodotti di assoluta eccellenza come capperi e vino. Tutto ciò integra la presenza di un mare splendido e di belle spiagge. NOTO. Tuffi sicuri in 11 perle del Mare Nostrum. Dalle Cinque Terre a Lampedusa passando per Capalbio, il Cilento, le Eolie e la Sardegna. La mappa del mare doc è contenuto nella Guida Blu 2007 di Legambiente e Touring Club presentata a Roma, che assegna le vele del mare pulito. Undici le località che hanno ricevuto il massimo, cioè le Cinque vele, due in Sicilia: Salina e Noto. Noto ha conquistato il nono posto della classifica grazie «alle splendide e naturali spiagge di Vendicari e Cala Mosche» cui «si aggiunge un entroterra di grande suggestione caratterizzato dall’intensa bellezza del paesaggio agricolo e dalle famose architetture barocche che hanno determinato l’inclusione della Val di Noto nella lista Unesco. Per la difesa di questo immenso patrimonio culturale le amministrazioni comunali e le popolazioni della zona sono attivamente impegnate per evitare l’avvio di trivellazioni petrolifere. Il riconoscimento delle Cinque vele è anche un incoraggiamento all’azione di tutela di un sito straordinario». L’ambito riconoscimento è il positivo risultato dell’adozione del Piano Spiagge con il quale verranno coniugati i servizi, la sicurezza e la libera fruizione; dell’istituzione dell’Area marina protetta di Vendicari, invidiata oasi mediterranea; della netta avversità alle trivellazioni gas-petrolifere e al mega eolico. Il sindaco Valvo, presente nella Capitale assieme al dott. Sebastiano Tiberio, presidente del circolo netino di Legambiente, raggiunto telefonicamente ci ha dichiarato: «Sono particolarmente soddisfatto per il riconoscimento ottenuto grazie anche alla collaborazione instaurata tra la mia Amministrazione e la locale associazione Legambiente. Importanti e positivi sono i risvolti che, nell’ambito di una politica relativa a un turismo ecosostenibile, conseguiranno dall’attribuzione delle Cinque Vele». Con Quattro vele sono state premia- te in provincia di Agrigento: Menfi, Lampedusa e Linosa, mentre in provincia di Trapani, San Vito lo Capo e Pantelleria. Con Tre vele Favignana, Castelvetrano-Selinunte, Custonaci e Marsala in provincia di Trapani, Portopalo di Capo Passero in provincia di Siracusa, Gioiosa Marea in provincia di Messina, Ustica, Lipari, Brolo, Patti, S’Agata di Militello, Capo D’Orlando e Taormina in provincia di Messina, Cefalù in provincia di Palermo. Due vele sono state assegnate a Campobello di Mazara (Tp), Sciacca (Ag), Erice (Tp), Pi- ratino (Me), Termini Imprese (PA) e Scicli (RG). Una vela ad Acireale (Ct), Cinisi (Pa), Modica (Rg) e Ispica (Rg). Si tratta per la regione Sicilia di un buon risultato, dopo la pagella che aveva ricevuto nei giorni scorsi dalla Fee (Foundation for environmental education). L’organizzazione internazionale, che promuove la diffusione delle buone pratiche per la sostenibilità ambientale, aveva assegnato alla regione solo tre bandiere blu: a Pozzallo (Rg); Menfi (Ag) e Fiumefreddo di Sicilia (Ct). VINCENZO GRECO Le migliori Le località balneari che hanno ottenuto le 5 Vele di Legambiente (il punteggio massimo per qualità dei servizi ricettivi e qualità ambientale del territorio) Capalbio (Grosseto) TOSCANA Cinque Terre (La Spezia) LIGURIA Castiglion della Pescaia (Grosseto) TOSCANA Pollica, Acciaroli e Pioppi (Salerno) CAMPANIA Domus de Maria (Cagliari) SARDEGNA Nardò (Lecce) PUGLIA Villasimius (Cagliari) SARDEGNA Bosa (Nuoro) SARDEGNA Noto (Siracusa) SICILIA Isola del Giglio (Grosseto) TOSCANA Santa Marina Salina (Messina) SICILIA ANSA-CENTIMETRI O «BONTON» A FAVIGNANA Scatta l’allarme rosso sul tonno rosso I «pirati» giapponesi. Troppo pescato, sulle tavole siciliane arriva solo quello a pinna gialla CARMEN GRECO NOSTRO INVIATO FAVIGNANA. Allarme rosso. Del tonno rosso. Che il tonno del Mediterraneo la qualità «blufin» (o rosso, la più pregiata) sia l’oggetto del desiderio dei giapponesi che lo catturano con le «tonnare volanti» è un fatto ormai risaputo. Quello che forse non si sa è che la pesca avviene in barba alle leggi internazionali e che in questo business del tonno (controllato nel Mediterraneo dagli spagnoli) la trasparenza lascia molto a desiderare. Il risultato? Che di tonno rosso, sulle tavole siciliane non ne arriva quasi più e che le aziende che lo conservano lavorano al 95% quello «pinna gialla», pescato nei mari del Vietnam. Del futuro della pesca del tonno, di come fare rispettare le leggi sulle «quote» dei tonni pescati indiscriminatamente, si è parlato in un convegno, ieri, a Favignana, «La tonnara tra memoria e futuro», all’interno della manifestazione «Bonton», una tre giorni enogastronomia (in programma anche oggi e domani a Bonagia) dedicata sì al tonno e ai prodotti di tonnara ma anche agli aspetti socio-economici del settore. A tracciare un quadro della situazione attuale è stato il direttore dell’acquario di Genova, Antonio Di Natale. «I pescherecci giapponesi (ma anche italiani che lavorano per conto dei giapponesi) pescano troppo tonno. E’ un mercato incontrollato – ha detto – che non rispetta le quote stabilite dagli organismi internazionali. Di fronte alle 29.500 tonnellate l’anno di ton- LA TRADIZIONE Il 9 la mattanza. Ravazza: «Rito da salvare al pari della corrida» no permesse, di pescato se ne dichiarano ufficialmente 32.500 tonnellate, ma noi sappiamo che la realtà è di almeno 44 mila tonnellate con una larga fetta di mercato in nero». A Favignana la tonnara resiste, unica in Italia assieme a quella di Carloforte in Sardegna – anche se ormai solo per i turisti – e quest’anno la mattanza è stata fissata per il 9 giugno: frutterà circa un centinaio i tonni, una cifra insignificante rispetto ai numeri, in migliaia, di un tempo. Ma la mattanza è anche un rito da salvare «al pari della corrida» ha proposto Ninni Ravazza, giornalista e grande conoscitore del tonno. Un mondo fatto non solo di pesca, ma di un passato che rivivrà anche grazie al restauro della tonnara dei Florio a Favignana. «A patto, però – ha avvertito il sovrintendente ai Beni culturali di Trapani, Giuseppe Gini – che si abbiano le idee chiare sulla gestione di questo enorme complesso (30 mila metri quadrati ndr). Restaurarla per farne una struttura a perdere, mummificata e sigillata nel suo passato sarebbe un errore gravissimo». SIRACUSA. L’assessore regionale Leanza: «Dal 2008 ci sarà spazio solo per spettacoli di alto livello» DAL 10 GIUGNO CANCELLATE TRATTE FERROVIARIE Teatri antichi siciliani, rock addio Treni soppressi, Sicilia sempre più isolata LA MAPPA 쐍 SIRACUSA Teatro Lineare Teatro del c.d. Ginnasio Romano Anfiteatro Teatro Greco Eloro (Noto) Teatro di Palazzolo Acreide 쐍 CATANIA Anfiteatro Odeon Teatro greco-romano 쐍 ENNA Teatro di Morgantina 쐍 PALERMO Teatro di Monte Iato Teatro di Prizzi Teatro di Solunto Anfiteatro di Termini Imerese 쐍 TRAPANI Teatro di Segesta 쐍 MESSINA Teatro di Taormina Odeon di Taormina Teatro di Tindari 쐍 AGRIGENTO Teatro di Eraclea Minoa SIRACUSA. Stop al rock nei teatri antichi di Sicilia. Lo ha annunciato ieri l’assessore regionale ai Beni culturali, Lino Leanza, nel corso di una visita a Siracusa dove si è trattenuto per l’intera giornata. «Basta ai Festivalbar – ha detto –; in siti così importanti ci sarà spazio solo per spettacoli di alto livello, l’Isola ha bisogno di una direttiva specifica che regoli l’uso dei teatri antichi, ne programmi la gestione e ne prevenga i rischi». A conti fatti, l’unica cavea che rischia di dovere rivedere la propria programmazione è il teatro di Taormina, notoriamente il più aperto alla musica leggera. Resta comunque tutto invariato per l’estate 2007 in quanto la nuova norma è in attesa di pubblicazione. Nella città di Archimede l’assessore ha portato anche un’altra novità: un cadeaux da tre milioni di euro per il teatro Greco di Siracusa. La somma è stata inserita nel Por 2007-2013. «Non potevamo – spiega Leanza – non inserire la cavea ellenica più famosa del mondo tra le priorità assolute». E di urgenze nei teatri antichi siciliani si era parlato tre anni fa, proprio nel capoluogo aretuseo, nel corso di un convegno internazionale, dove esperti, studiosi e tecnici di paesi diversi firmarono la cosiddetta «Carta di Siracusa», prima ipotesi di protocollo di conservazione programmata per la fruizione e la gestione delle architetture teatrali antiche nel Mediterraneo. Restauratori e tecnici, direttori artistici e organizzatori teatrali si sono seduti attorno a un tavolo in vista dell’«atto di indirizzo» dell’assessorato regionale sull’uso delle strutture teatrali, reso noto ieri nella splendida cornice delle Latomie Finanziamenti Intanto, alla cavea aretusea sono stati assegnati tre milioni di euro (somma inserita nel Por 200713) per lavori di restauro e conservazione TRE MILIONI PER IL TEATRO GRECO DI SIRACUSA del Paradiso. La Regione ha fornito le linee guida destinate alle Soprintendenze, dove sono fissati i criteri di gestione dei teatri siciliani, responsabilità che dovrà essere condivisa anche dagli organizzatori di eventi. «Saranno privilegiati testi teatrali dell’antichità o spettacoli di espressione culturale di teatro, danza, cinema o musica – si legge al primo posto tra le indicazioni dell’assessorato regionale ai beni culturali –; saranno invece esclusi eventi che alterino l’identità archeologica, narrativa o paesaggistica, o che richiedano strutture invasive e incoerenti con la struttura». Necessario poi «fissare criteri tecnici e livelli massimi per l’acustica, ma anche per l’illuminotecnica o la meccanica». Insomma, niente luci laser dell’ultima generazione o musiche assordanti da teen ager. Tra le sacre pietre deve vigere la morigeratezza, propagarsi l’arte ai massimi livelli. E’ stato inoltre illustrato il progetto del Centro di Restauro regionale, coordinato da Guido Meli e Roberto Garufi da cui è scaturito il succitato atto di indirizzo. Il volume si intitola «Teatri antichi nell’area del Mediterraneo», riprende i dati del Secondo convegno internazionale su «La materia e i Segni della Storia» e soprattutto raccoglie in un unico tomo l’identikit dei diciannove teatri siciliani. Accanto a strutture perfettamente in attività, ricorda Leanza, come nel caso del Teatro Greco di Siracusa, dei Teatri Antichi di Morgantina, Tindari o Palazzolo Acreide, oppure sottoposte a continui flussi di visita come a Taormina o Segesta, ci sono monumenti rovinati da errati tentativi di copertura, come il Teatro di Eraclea Minoa. GRAZIELLA AMBROGIO PALERMO. Altre tratte ferroviarie che nell’esecutivo Prodi sulla brutta tecollegano la Sicilia con il resto del gola che sta per abbattersi sull’IsoPaese verranno soppresse dal 10 la. Prova ne è che lo stesso sottosegiugno. Lapidario il ministro dei gretario ai Trasporti, Raffaele GentiTrasporti, Alessandro Bianchi, se- le, parla di un incontro da tenersi al condo il quale è «una riduzione di ministero dei Trasporti nella prossifatto, ma una nuova programma- ma settimana con i vertici di Trenizione si può avere solo con l’au- talia per chiarire la questione che mento delle risorse». «ha chiaramente messo in allarme E così, senza più Ponte e con me- le popolazioni e che potrebbe dare no binari collegati con il Continen- un duro colpo all’economia dell’Isote, la Sicilia si ritrova sempre più la». lontana dallo Stivale e, quindi, dalIntanto, la Sicilia si ribella. In l’Europa. campo lavoratori e sinda«Non sappiamo quali cati. In oltre mille, ieri, E a Capo tratte verranno cancellate hanno sfilato a Capo d’Or– afferma il capo dipartid’Orlando lando per dire no ai tagli mento ai Trasporti della previsti delle Ferrovie. «E’ Regione, Vincenzo Falga- lavoratori e una politica che non comres –. Di certo dalla diresindacati prendiamo – dice Amezione regionale delle Ferdeo Benigno, segretario rovie ci hanno ribadito scendono a generale Fit Cisl Sicilia –. che alcune linee verranno protestare Chiediamo dunque di depennate. Non resta che sin da subito i sui binari mantenere attendere la notifica». treni per i quali sono pre«Avevamo già idea che visti i tagli». il governo nazionale avrebbe ulteInfine, c’è anche la voce delle Ferriormente penalizzato la Sicilia con rovie che con una nota annunciano tagli e disservizi. E avevamo ragio- che, se si esclude la cancellazione ne», tuona l’assessore regionale ai del periodico «Treno dell’Etna» (ToTrasporti, Dore Misuraca, che ag- rino-Siracusa), fra i treni ordinari giunge che «per questi motivi da che collegano la Sicilia con il centrooltre un anno non abbiamo conces- nord Italia ad essere soppresso sarà so l’aumento tariffario richiesto da soltanto l’Intercity notte. Ossia il Trenitalia che, per conto del mini- treno 792/793 Roma-Palermo/Sistero dei Trasporti, gestisce i colle- racusa. Sembra essere l’inizio di gamenti ferroviari in Sicilia». un’altra battaglia. Staremo a vedere. GAETANO MINEO Non c’è certo unanime consenso