26 LA VOCE DEL POPOLO lunedì, 9 luglio 2012 All’Università Popolare Aperta di Pola sono stati consegnati i diplomi a 21 corsisti ICORA: fucina di tecnici ortopedici All’ICORA sabato è stato un giorno speciale. Negli ambienti della Università Popolare Aperta di Pola (UPA), in- Massimo Pulin fatti, ha avuto luogo la consegna dei diplomi per i frequentatori del corso generico di tecnica ortopedica, promosso dall’ICORA congiuntamente all’UPA. Volti soddisfatti sia alla consegna dei diplomi, che al buffet che ne è seguito all’albergo “Anfiteatar” vicino all’Arena. Tra i più soddisfatti Massimo Pulin, a capo dell’ICORA che ha aperto questa scuola nel 2009. “Abbiamo portato a termine il secondo corso generico di tecnica ortopedica. È l’unico in Europa fatto in questo modo in quanto prediligiamo soprattutto la pratica – esordi- Cos’è l’ICORA? “La mia idea parte da lontano – così Massimo Pulin, presidente dell’ICORA –, da quando mi sono avventurato nel mercato dell’ortopedia acquisendo una società di ortopedia a Zagabria. Da subito ho pensato che tra i nostri due paesi si potesse dare risalto, tramite un soggetto terzo che fosse riconosciuto, a delle specialità tecniche e mediche che vedono noi imprenditori impegnati in prima linea. Lo stesso nome dell’Associazione, che è l’acronimo della denominazione inglese “Italian Croatian ortopaedics rehabilitation association”, vuol dare risalto a entrambe le linee in cui siamo impegnati.” Le finalità dell’Associazione sono di contribuire a dare risalto alle specialità mediche e paramediche della Repubblica di Croazia e della Repubblica Italiana, in special modo alla Tecnica Ortopedica, alla medicina riabilitativa e all’ortopedia clinica, di contribuire allo sviluppo dei mercati e alle conoscenze della tecnica ortopedica e della riabilitazione e dell’interscambio di idee e conoscenze a favore e beneficio delle persone diversamente abili, nell’organizzazione di corsi e congressi rivolti alla classe medica e tecnica. L’Associazione è stata organizzata su principi di libera e volontaria associazione e ha lo status di persona giuridica non-governativa, apolitica, e senza fini di lucro. Nell’Associazione non sono consentite discriminazioni razziali, etniche, religiose o politiche, violazioni dei diritti umani e violazioni della libertà dell’uomo e dei cittadini. Foto di gruppo dopo la consegna dei diplomi sce Massimo Pulin –. Qui da noi si da molta importanza al lavoro, al saper fare, mentre alle università insegnano solamente la parte teorica. Noi, invece, insegniamo la pratica, ovvero come si fa a lavorare direttamente sui pazienti che hanno bisogno di protesi. Facciamo le protesi, facciamo le carrozzine, facciamo tante altre cose. Abbiamo diplomato 21 corsisti, 17 italiani e 4 croati, che ad autunno procederanno al corso specialistico con il quale chiuderemo il secondo ciclo. Al primo hanno partecipato 34 corsisti provenienti dall’Italia e 11 dalla Croazia”. I corsi durano sei mesi a cavallo tra due anni solari. L’interesse c’è. Eccome. “Per i prossimi corsi generici abbiamo già 74 preiscritti, una cinquantina dall’Italia, e il resto dalla Croazia, dalla Bosnia ed Erzegovina, dalla Serbia e dalla Slovenia – rivela Pulin –. Dovremo fare una selezione per il prossimo corso in quanto vorremmo che la metà dei partecipanti venisse dall’Italia e metà dagli altri Paesi. Sono cifre gratificanti queste, in quanto ciò vuol dire che il nostro corso per operatori ortopedici ha centrato il suo obiettivo. Dopo la dis- Elena Puh-Belci è a capo del Consiglio di gestione dell’UPA «È un programma molto serio» Parere favorevole anche da Elena PuhBelci, a capo del Consiglio di gestione dell’Università Popolare Aperta, fondata dalla Città di Pola. “La collaborazione tra l’ICORA e il nostro ente è la prima, e forse ancora oggi, l’unica di questo tipo in Croazia – spiega la nostra interlocutrice –. Due Stati, Italia e Croazia, hanno trovato interessi comuni in questo tipo di educazione. Il programma è ancora in fase di sviluppo e noi siamo qui per dare tutto il nostro appoggio affinché i corsi continuino in quanto ciò è nell’interesse di tutte le parti. Ne approfittano i corsisti che ricevono il diploma, che poi può venire certificato in Italia e ne approfittiamo noi, che con questi corsi arricchiamo la nostra offerta in quanto si tratta di un programma che non è destinato soltanto ai cittadini italiani. L’ICORA è il nostro partner strategico in questo progetto, che ha avuto riscontri positivi a più livelli ed è stato ben accetto sia dal Consolato generale Italiano a Fiume, sia dal ministero della Scienza, dell’Istruzione e soluzione dell’ex Jugoslavia, in Croazia non c’era una scuola per tecnici ortopedici, e noi offriamo la possibilità di imparare questo mestiere. Abbiamo attivato un laboratorio con tutte le attrezzature Elena Puh-Belci dello Sport croato, sia dalla Regione Istriana, sempre disponibile a questo tipo di collaborazione. Noi facciamo del nostro meglio affinché l’organizzazione sia all’altezza del programma, che è molto serio. I docenti vengono dall’Italia e dalla Croazia e sono aiutati nel loro lavoro da traduttori simultanei. Il tutto lascia ben sperare anche per il futuro, in quanto così si aprono le porte ad altri tipi di collaborazione”. secondo le normative europee. Stiamo anche attivando altri corsi superspecialistici per la creazione di protesi, di busti per scoliosi, ecc.”. La scelta di Pola, a detta di Pulin, è stata azzeccata. “Qui ci troviamo davvero bene – spiega il nostro interlocutore –. Le strutture sono adeguate e c’è ottima collaborazione da parte di tutti. Quella con l’Università Popolare Aperta poi è ineccepibile”. La parola ai corsisti Monica Gambino e Giovanni Terzetto «Soddisfatti della scelta fatta» sia quello desiderato. A Pola mi sono trovata bene e sono soddisfatta della scelta.” “Si tratta di un’esperienza ancora più bella di quanto immaginassi – parole di Giovanni –, sia perché abbiamo avuto a che fare con specialisti di alto livello in tutti i sensi, sia perché c’è stato un forte spirito di gruppo tra soggetti che venivamo da diverse parti d’Italia. Diciamo che le persone che non sono qua non si rendono conto di quello che facciamo, per cui sarebbe bello che capissero quello che in realtà stiamo vivendo. Facciamo molte più ore di tirocinio pratico con costruzioni di ausili e protesi che neanche le università italiane Giovanni Terzetto e Monica Gambino fanno. La cosa bella è quella di vedere persone competenti che ti insegnano, che ti seguono passo dopo passo dall’ideazione alla creazione, fino alla messa in opera di quelli che sono i tuoi manufatti. Io mi sono laureato in fisioterapia in Italia e quindi posso parlare con cognizione di causa: in Italia non c’è un tipo di scuo- la che possa dare questo tipo di competenze. Chi ha voglia di imparare sul campo il come, il quando e il perché, qua trova l’ambiente giusto, ma soprattutto le persone giuste a ogni livello. A partire dal portiere, attraverso l’ amministrativo fino al direttore che sono disponibili a risolvere tutte le nostre problematiche”. messaggio pubblicitario E cosa dicono i corsisti? Abbiamo parlato con Monica Gambino e Giovanni Terzetto, entrambi palermitani “Sono abbastanza soddisfatta dal corso e dal risultato ottenuto – dice Monica –. Ovviamente, c’è un altro anno da affrontare e spero di farlo nel migliore dei modi. Le lezioni sono interessanti, il programma è abbastanza intenso e molto utile. È come me l’aspettavo? Sì e no. Sì, perchè sapevo che dovevo affrontare diversi argomenti dei quali, magari, non ero troppo a conoscenza. No, perché non credevo fosse così intenso in quanto le ore erano così concentrate, ma quello che conta, alla fine, è che il risultato