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LA VOCE DEL POPOLO
lunedì, 9 luglio 2012
All’Università Popolare Aperta di Pola sono stati consegnati i diplomi a 21 corsisti
ICORA: fucina di tecnici ortopedici
All’ICORA sabato è stato
un giorno speciale. Negli ambienti della Università Popolare Aperta di Pola (UPA), in-
Massimo Pulin
fatti, ha avuto luogo la consegna dei diplomi per i frequentatori del corso generico di
tecnica ortopedica, promosso
dall’ICORA congiuntamente all’UPA. Volti soddisfatti
sia alla consegna dei diplomi,
che al buffet che ne è seguito
all’albergo “Anfiteatar” vicino all’Arena. Tra i più soddisfatti Massimo Pulin, a capo
dell’ICORA che ha aperto
questa scuola nel 2009.
“Abbiamo portato a termine il secondo corso generico
di tecnica ortopedica. È l’unico in Europa fatto in questo
modo in quanto prediligiamo
soprattutto la pratica – esordi-
Cos’è l’ICORA?
“La mia idea parte da lontano – così Massimo Pulin, presidente dell’ICORA –, da quando mi sono avventurato nel
mercato dell’ortopedia acquisendo una società di ortopedia
a Zagabria. Da subito ho pensato che tra i nostri due paesi
si potesse dare risalto, tramite un soggetto terzo che fosse riconosciuto, a delle specialità tecniche e mediche che vedono
noi imprenditori impegnati in prima linea. Lo stesso nome
dell’Associazione, che è l’acronimo della denominazione inglese “Italian Croatian ortopaedics rehabilitation association”,
vuol dare risalto a entrambe le linee in cui siamo impegnati.”
Le finalità dell’Associazione sono di contribuire a dare risalto alle specialità mediche e paramediche della Repubblica
di Croazia e della Repubblica Italiana, in special modo alla
Tecnica Ortopedica, alla medicina riabilitativa e all’ortopedia
clinica, di contribuire allo sviluppo dei mercati e alle conoscenze della tecnica ortopedica e della riabilitazione e dell’interscambio di idee e conoscenze a favore e beneficio delle
persone diversamente abili, nell’organizzazione di corsi e
congressi rivolti alla classe medica e tecnica. L’Associazione
è stata organizzata su principi di libera e volontaria associazione e ha lo status di persona giuridica non-governativa, apolitica, e senza fini di lucro. Nell’Associazione non sono consentite discriminazioni razziali, etniche, religiose o politiche,
violazioni dei diritti umani e violazioni della libertà dell’uomo e dei cittadini.
Foto di gruppo dopo la consegna dei diplomi
sce Massimo Pulin –. Qui da
noi si da molta importanza al
lavoro, al saper fare, mentre
alle università insegnano solamente la parte teorica. Noi,
invece, insegniamo la pratica, ovvero come si fa a lavorare direttamente sui pazienti
che hanno bisogno di protesi.
Facciamo le protesi, facciamo
le carrozzine, facciamo tante
altre cose. Abbiamo diplomato 21 corsisti, 17 italiani e 4
croati, che ad autunno procederanno al corso specialistico con il quale chiuderemo il
secondo ciclo. Al primo hanno partecipato 34 corsisti provenienti dall’Italia e 11 dalla
Croazia”.
I corsi durano sei mesi
a cavallo tra due anni solari. L’interesse c’è. Eccome.
“Per i prossimi corsi generici abbiamo già 74 preiscritti, una cinquantina dall’Italia, e il resto dalla Croazia,
dalla Bosnia ed Erzegovina,
dalla Serbia e dalla Slovenia – rivela Pulin –. Dovremo fare una selezione per
il prossimo corso in quanto
vorremmo che la metà dei
partecipanti venisse dall’Italia e metà dagli altri Paesi.
Sono cifre gratificanti queste, in quanto ciò vuol dire
che il nostro corso per operatori ortopedici ha centrato
il suo obiettivo. Dopo la dis-
Elena Puh-Belci è a capo del Consiglio di gestione dell’UPA
«È un programma molto serio»
Parere favorevole anche da Elena PuhBelci, a capo del Consiglio di gestione
dell’Università Popolare Aperta, fondata
dalla Città di Pola.
“La collaborazione tra l’ICORA e il nostro ente è la prima, e forse ancora oggi,
l’unica di questo tipo in Croazia – spiega
la nostra interlocutrice –. Due Stati, Italia e
Croazia, hanno trovato interessi comuni in
questo tipo di educazione. Il programma è
ancora in fase di sviluppo e noi siamo qui
per dare tutto il nostro appoggio affinché i
corsi continuino in quanto ciò è nell’interesse di tutte le parti. Ne approfittano i corsisti
che ricevono il diploma, che poi può venire certificato in Italia e ne approfittiamo noi,
che con questi corsi arricchiamo la nostra
offerta in quanto si tratta di un programma
che non è destinato soltanto ai cittadini italiani. L’ICORA è il nostro partner strategico in questo progetto, che ha avuto riscontri
positivi a più livelli ed è stato ben accetto sia
dal Consolato generale Italiano a Fiume, sia
dal ministero della Scienza, dell’Istruzione e
soluzione dell’ex Jugoslavia, in Croazia non c’era una
scuola per tecnici ortopedici,
e noi offriamo la possibilità
di imparare questo mestiere.
Abbiamo attivato un laboratorio con tutte le attrezzature
Elena Puh-Belci
dello Sport croato, sia dalla Regione Istriana, sempre disponibile a questo tipo di collaborazione. Noi facciamo del nostro meglio affinché l’organizzazione sia all’altezza
del programma, che è molto serio. I docenti vengono dall’Italia e dalla Croazia e sono
aiutati nel loro lavoro da traduttori simultanei. Il tutto lascia ben sperare anche per il futuro, in quanto così si aprono le porte ad altri
tipi di collaborazione”.
secondo le normative europee. Stiamo anche attivando
altri corsi superspecialistici
per la creazione di protesi, di
busti per scoliosi, ecc.”.
La scelta di Pola, a detta di
Pulin, è stata azzeccata. “Qui
ci troviamo davvero bene –
spiega il nostro interlocutore
–. Le strutture sono adeguate e c’è ottima collaborazione
da parte di tutti. Quella con
l’Università Popolare Aperta
poi è ineccepibile”.
La parola ai corsisti Monica Gambino e Giovanni Terzetto
«Soddisfatti della scelta fatta»
sia quello desiderato. A Pola
mi sono trovata bene e sono
soddisfatta della scelta.”
“Si tratta di un’esperienza ancora più bella di quanto immaginassi – parole di
Giovanni –, sia perché abbiamo avuto a che fare con
specialisti di alto livello in
tutti i sensi, sia perché c’è
stato un forte spirito di gruppo tra soggetti che venivamo da diverse parti d’Italia.
Diciamo che le persone che
non sono qua non si rendono conto di quello che facciamo, per cui sarebbe bello
che capissero quello che in
realtà stiamo vivendo. Facciamo molte più ore di tirocinio pratico con costruzioni di ausili e protesi che neanche le università italiane
Giovanni Terzetto e Monica Gambino
fanno. La cosa bella è quella di vedere persone competenti che ti insegnano, che ti
seguono passo dopo passo
dall’ideazione alla creazione, fino alla messa in opera di quelli che sono i tuoi
manufatti. Io mi sono laureato in fisioterapia in Italia
e quindi posso parlare con
cognizione di causa: in Italia non c’è un tipo di scuo-
la che possa dare questo tipo
di competenze. Chi ha voglia di imparare sul campo il
come, il quando e il perché,
qua trova l’ambiente giusto,
ma soprattutto le persone
giuste a ogni livello. A partire dal portiere, attraverso l’
amministrativo fino al direttore che sono disponibili a
risolvere tutte le nostre problematiche”.
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E cosa dicono i corsisti?
Abbiamo parlato con Monica Gambino e Giovanni Terzetto, entrambi palermitani
“Sono abbastanza soddisfatta dal corso e dal risultato ottenuto – dice Monica
–. Ovviamente, c’è un altro
anno da affrontare e spero di
farlo nel migliore dei modi.
Le lezioni sono interessanti, il programma è abbastanza intenso e molto utile. È
come me l’aspettavo? Sì e
no. Sì, perchè sapevo che
dovevo affrontare diversi
argomenti dei quali, magari,
non ero troppo a conoscenza. No, perché non credevo
fosse così intenso in quanto le ore erano così concentrate, ma quello che conta,
alla fine, è che il risultato
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