Settimanale d'informazione - Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona Aut. DCSP1/1/5681/102/88LG Taxe Percue TASSA PAGATA 60044 FABRIANO (AN) >Fabriano 5 >Fabriano Fabriano-Matelica euro 1,20 11 >Matelica 16 n. 16 Anno CIII 26 aprile 2014 >Sport Il reportage di Satolli va...all'estero L'Atrio dei Giganti è salvo! Quanta Matelica al Trofeo delle Regioni! Fabriano Cerreto: vince la Coppa e va ai playoff U L C S n servizio del fotografo fabrianese (sulle droghe a basso costo in Russia) è stato pubblicato sul Time e sull'Internazionale. 'opera dell'artista Roberto Moschini, che abbellisce uno degli ingressi al teatro, resterà al suo posto: il Comune ha vinto il ricorso al Tar. La Chiesa di Francesco Ci attende un altro bagno di folla a Roma, in piazza S. Pietro. Difficile, dire quasi impossibile, individuare altre occasioni simili di adunate oceaniche in un clima di festa. Festa, non altro. Spesso si assiste invece a ritrovi di massa legati a scioperi o a manifestazioni di estrema violenza. Come lo sport che talvolta è minato da questa matrice di rabbiosa contestazione: vedi gli incidenti l’anno scorso per la Confederation Cup in Brasile in attesa dei mondiali di quest’anno. A Roma, nella culla della cristianità, c’è però un’altra aria, un altro Spirito che soffia e si è come trascinati a forza dentro l’avvenimento di “turno” che il calendario propone. Questa volta l’attesa è per qualcosa di clamorosamente storico come la canonizzazione di due Papi che hanno lasciato un’impronta indelebile nella Chiesa: Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Domenica 27 aprile verranno fatti Santi. Due Vescovi di Roma che sono entrati nel cuore del mondo con la potenza di una presenza di servizio che ancora oggi rappresenta un esempio da guardare ed un metodo da seguire. Sulla scia di un altro pastore che da un anno riempie piazze di città e del web sul filo di una continuità disarmante. E’ il cammino di una Chiesa che conosce tempi e spazi e si adegua. Solo adesso, ad esempio, siamo pronti ad esaltare la saggezza di un Ratzinger, definendolo uno dei tesori del Vaticano, che non a caso il suo successore ha voluto accanto a sé dentro il recinto di S. Pietro. Il teologo tedesco, il professore bavarese ed il parroco del mondo, l’uomo delle periferie esistenziali. Entrambi hanno combattuto e combattono la stessa sfida al relativismo etico, favorendo il dialogo con il mondo ateo, con la Chiesa ortodossa, con i fedeli. Nel mezzo, tante diatribe, distillate in succhi di polemica gonfiati ad arte, dal caso Ratisbona all’uso del preservativo, dalla storia Williamson al furto dei documenti riservati nel torbido Vatileaks. Una stagione nera ed un inverno buio che però sembravano vicini ad una radiosa primavera. Così è stato. E che Francesco ci sta aiutando a scorgere con il suo stile pastorale e la sua contagiosa tenerezza. La verità del cristianesimo è la verità di un amore che si fa vita e che attribuisce senso ad ogni esistenza. Papa Bergoglio rende visibile e dà testimonianza di ciò di cui l’uomo contemporaneo manca: la fede nella vita, che restituisce dignità alle azioni quotidiane, che dona una profonda serenità, che rende felici anche con poco. L’amore che contraddistingue il Dio di cui parla il Papa non è una melassa sentimentale. E’ un Dio che caparbiamente vuole bene ad ogni vita. Per questo egli ama tanto le persone (...) (Segue a pagina 2) ominciata a Rimini la kermesse di basket con due atleti di casa: Asya Zamparini e Simone Mentonelli. Ancora fucina di talenti. 26 ettimana magica per la squadra di mister Tiranti: prima si aggiudica il trofeo di Prima Categoria e poi si qualifica per gli spareggi. La via dei Santi D alle celebrazioni per la Pasqua 2014, alla cerimonia di canonizzazione di Papa Giovanni XXIII e di Papa Giovanni Paolo II, che verranno proclamati santi domenica 27 aprile. L’evento, che richiamerà a Roma e in particolare a Piazza S. Pietro più di un milione di fedeli, godrà di una copertura mediatica eccezionale: del resto Wojtyla e Roncalli sono tra i pontefici che più di altri hanno modificato il volto della Chiesa e reimpostato il rapporto con i fedeli. In una piazza ci saranno cinquant'anni di storia. La decisione di Papa Francesco è un messaggio esplicito. Entrambi i Papi sono molto legati al Vaticano II, figli di stagioni differenti, ma uniti dal Concilio e dall’apertura al mondo contemporaneo. Abbiamo approfondito, anche da un punto di vista storico, queste straordinarie figure che resteranno sempre nel cuore della gente. In attesa di un nuovo appuntamento con Roma e con il Papa: l’incontro con le scuole il prossimo 10 maggio. Servizi a pag. 3 di Michela Nicolais, Maria Chiara Biagioni ed Alessandro Moscè Carlo Cammoranesi 01 prima.indd 2 23/04/14 10.20 2 >EDITORIALI< La vocazione diventa un compito L'Azione 26 APRILE 2014 Il grido di Wojtyla La Chiesa di Francesco di FRANCESCO IACOBINI “M olti cercano di capirmi dal di fuori, ma io sono un uomo che può essere capito solo da di dentro”. Disse così, una volta, Giovanni Paolo II, nei suoi primi anni da vescovo di Roma, quando la novità del “papa polacco” veniva trattata dagli osservatori e anche da molti uomini di chiesa con le categorie del consueto, a metà tra stereotipo e aria di sufficienza. Oggi, dopo quasi tre decenni di pontificato e a oltre 9 anni dalla morte, mentre ci apprestiamo a iscriverlo nell’albo dei Santi, c’è la sensazione che Karol Wojtyla non sia stato ancora compreso del tutto. Lo si continua a leggere, infatti, attraverso le lenti della statistica (“il Papa dei record”, o delle infinite prime volte) o con lo spreco delle definizioni (“il Papa dei giovani”, “il Papa della vita”, ecc.), ma non si riesce in realtà a dare conto del senso complessivo e più profondo della sua esperienza. Le stesse critiche alla sua politica ecclesiastica e alle sue scelte di governo, legittime e utili come tali anche se non sempre basate su argomenti rigorosi, sembrano scivolare come acqua sul vetro di una storia comunque infinitamente più grande. E intaccano poco o nulla la figura del pontefice venuto da Cracovia, il cui potere attrattivo sulle masse e soprattutto sui singoli rimane immutato, e anzi continua a crescere, percorrendo vie silenziose e invisibili. Che cosa c’è, dunque, dentro questo “mistero Wojtyla”? Forse la chiave più utile per accostare la sua figura sta nel cogliere la particolare modalità con cui la fede ne ha incontrato e modellato la vita, così intensa per le vicende private e pubbliche affrontate sin da giovane, in un contesto in cui la grande storia si è intrecciata da subito con la sua biografia individuale. Orfano di madre e ben presto anche di padre, studente di letteratura, attore del teatro resistenziale nella Polonia occupata dai nazisti. Poi operaio, seminarista clandestino, prete impegnato con gli universitari, professore di filosofia, giovanissimo vescovo e cardinale sotto un regime comunista coriaceo e pervasivo, a prova di sfida quotidiana. Quindi, nel 1978, primo pontefice non italiano dopo secoli, con l’avvio di un tempo di grandi cambiamenti epocali determinati anche da lui, pellegrino in tutte le latitudini del mondo, e specialmente sui fronti caldi delle ingiustizie, delle oppressioni, dei popoli senza diritti e senza voce. Anche a guardarle superficialmente, risulta evidente come le tappe dell’itinerario di Karol Wojtyla siano state scandite sempre da una nuova chiamata, e come gli si sia stato chiesto ogni volta di dare un assenso più esigente, una disponibilità più grande. Proprio in questa temperie è diventato sempre più chiaro come la radicalità della sua vocazione cristiana, la pratica cioè del dono di sé senza riservarsi nulla, senza nessuna remora privata e personale (Totus tuus, proclamava il suo motto episcopale, mariano ma in fondo radicalmente cristologico) abbia determinato in lui le condizioni per una singolare pienezza esistenziale. Il rapporto intenso, profondo e appassionato con Dio alimentava in Giovanni Paolo II l’amore cordiale per la vita concreta, per la bellezza del creato e delle relazioni umane, per le risorse di novità e di grazia che il mondo custodisce e disvela. Allo stesso modo, la forza della fede wojtyliana, la sua qualità rocciosa e indefessa – che lo faceva apparire talvolta persino temerario, spericolato – si contemperava con una capacità di equilibrio che non aveva nulla di costruito, di autoindotto, di recitato, ma che si imponeva proprio per la sua naturalezza. Non è stato abbastanza rilevato, infatti, come in tutte le sue iniziative apostoliche, anche le più creative, in tutti i suoi dialoghi con le folle, in tutte le sue improvvisate, il Papa venuto “da un Paese lontano” sia sempre riuscito a mante- Sorta nel 1911 soppressa nel 1925 risorta nel 1945 Direttore responsabile Carlo Cammoranesi Autorizz. Tribunale Civile di Ancona n.11 del 6/09/1948 Amministratore Giovanni Chiavellini www.lazione.com 02 editoriali.indd 2 nersi appropriato, con una sua semplice, sobria regalità, mai tradendo anche solo esteticamente il senso e la dignità del ruolo pontificale, mai consentendo che la propria originalità oscurasse del tutto la funzione che rivestiva. Questo equilibrio caratterizzava in realtà tutti gli aspetti del suo lavoro, delle sue giornate, dei suoi rapporti, nelle grandi responsabilità e nelle scelte più delicate, come nei contatti più semplici e immediati. Ed era un fattore potente del suo carisma, che parlava a favore di un’autenticità umana profonda, e rivelava un uomo risolto, in pace con ciò che la vita gli aveva riservato, di bello e di brutto, di grande come di difficile. Giovanni Paolo II ha mostrato a tutti, nella sua stessa carne sofferente, che l’esistenza cristiana coincide con la vocazione, quale che sia, e che la vocazione è un compito in cui versarsi totalmente, anche nella quotidianità più ordinaria, ma con uno spirito che non può avere nulla di ordinario. Per 27 anni di pontificato ha incessantemente chiamato i suoi contemporanei a un’impresa avvincente da compiere con lui, ma in cui lui si buttava per primo, assumendone soprattutto rischi e scomodità. “Non abbiate paura!”, “Convertitevi!”, “Alzatevi, andiamo!”, sono solo alcuni esempi del continuo grido del pontefice polacco, un grido di convocazione e di attesa, con la fiducia nelle risposte che Dio consente, ma anche con l’urgenza di un tempo umano da non disperdere, da non sprecare. Egli ha così potuto raggiungere tante persone in modo singolare ed efficace perché si è reso personalmente credibile, e ha mostrato che ciò in cui si crede vale più per quello che costa che per quello che rende, e che lo stesso potere – ogni potere - trova la sua reale legittimazione solo nella capacità di spoliazione, di radicale donazione, di disponibilità fino al martirio. Sta qui la chiave fondamentale per capire Wojtyla. Dalla sua testimonianza giunge un monito contro ogni riduzionismo della fede a pratica sociologica, o a facile consolazione. Contro i rischi di una banalizzazione moralistica del fatto cristiano, frutto talvolta della paura delle Chiese vuote, ma sterile per la qualità dei risultati che produce. E a favore della pienezza di vita, della curiosità per il reale, di una completezza di giudizio insieme realistica e magnanima, ispirata a quella Divina Misericordia la cui conoscenza e riscoperta proprio Giovanni Paolo II ha promosso e sostenuto. Il tutto con un profondo radicamento nel mistero di Dio, quel mistero che apre alla comprensione del senso, forza i limiti del visibile e dell’invisibile, mistero da contemplare senza intimismi, senza pose da asceti, ma anche senza elusioni e divagazioni. Anche per queste ragioni, San Giovanni Paolo II è stato ed è tutt’ora compagno di strada e guida per molti. Si può stare certi che continuerà a parlare agli uomini e alle donne di ogni tempo, a coinvolgerli e a non lasciarli tranquilli, con la stessa persuasività e la medesima capacità di trascinamento che nella sua vita terrena lo ha reso “amico vero” (la definizione è di un giovane giornalista agnostico) di più di una generazione. Direzione, redazione e amministrazione Piazza Papa Giovanni Paolo II, 10 60044 Fabriano (An) Te l. 0732 21352 Fax 0732 22330 www.lazione.com e-mail direzione: [email protected] e [email protected] e-mail segreteria: [email protected] Redazione Matelica Via Parrocchia, 3 - 62024 Matelica (Mc) Tel. e Fax 0737 787551 e-mail: [email protected] Impaginazione Tania Bugatti, Ferruccio Cocco, Daniela Pedica Editore Fondazione di Culto e Religione “Diakonia Ecclesiale” D.P.R. n. 99 del 2/5/84 Aderente FISC. Associato USPI.Spedizione in abbonamento postale gr. 1 Aut. DCSP 1/1/5681/102/88LG pubb. inf. 45%. Iscritto al Roc 1988 in data 29/08/2001. Stampa Rotopress International srl via Brecce - Loreto (An) (...) comuni, i bambini, i malati. Non come luogo esibizionistico, ma come luogo teologico, dove la vita donataci dal Dio creatore esiste davvero. La tenerezza di Dio ha a che fare col senso dell’esistere: solo la singola vita, la vita concreta e reale, quella piena di speranza e di sofferenza, quella capace e quella ferita, conta agli occhi di Dio. E’ una Chiesa che cammina con il popolo. E perciò povera. Vuole pastori che conoscano l’odore delle pecore. E perciò che servono. Nel senso che si fanno servi. Come il Papa, “servo dei servi di Cristo”. Ma il Papa è un uomo che “rappresenta” Cristo sulla terra: il segno visibile, carnale, umano di Gesù presente nel mondo. E il suo compito è appunto quello di non far perdere mai questo nucleo vivente della fede, cioè il riconoscimento che nella Chiesa continua – attraversando e sfidando il corso dei secoli – la presenza contemporanea del Dio fatto uomo. Il fatto è che però questa risposta dottrinale la si comprende realmente, nella sua portata esistenziale, passando attraverso l’individualità specifica di ognuno degli uomini cui è stato dato questo compito straordinario. Per la Chiesa cattolica un Papa non è mai l’esito di un buon curriculum o di un profilo azzeccato, o almeno, se anche lo si volesse riportare a questo, come pure è avvenuto nella drammatica storia della Chiesa, non è mai esclusivamente l’esito di tali fattori; e ne è riprova il fatto che la catena infinita dei Vescovi di Roma, segno di unità e di universalità, non si è mai interrotta per motivi personalistici o strategici. Ma se un Papa è quello che è, per il fatto che la sua individualità personale è chiamata in qualche modo a divenire trasparente, pura testimonianza del suo Signore, d’altro canto è proprio perché si tratta di un uomo in carne ed ossa, come ciascuno di noi, che quella trasparenza diviene possibile e quella testimonianza diviene credibile. Oggi, per tutti, la Chiesa è la Chiesa di “Francesco”: il fiorire impressionante di una passione incontenibile al singolo uomo, propria di Cristo. Ma questa fioritura, che gode senz’altro di tutto l’impeto umano di un uomo speciale, il gesuita argentino Jorge Mario Bergoglio, non sarebbe letteralmente possibile senza la radice di un passato di volti e persone che hanno tracciato un solco percorribile e fecondo. La ragione umana può “afferrare” il vero perché è continuamente afferrata da esso; e può amarlo perché il suo affetto si origina nell’esser-colpiti, affascinanti e anche feriti dalla realtà. Esattamente come accade o può accadere ad ognuno di noi, impegnato a rispondere alla sua “vocazione”, quando cioè scopre nella storia di incontri, eventi, problemi in cui consiste la vita, di essere chiamato ad “esserci” con tutta la sua persona e a contribuire al bisogno del mondo. È nell’avvertire questa chiamata semplicemente ad essere, che risiede il principio di comprensione e di affronto nuovo delle non poche crisi che attraversano il mondo, la Chiesa e l’esistenza di ciascuno. E bisognava forse rischiare il gesto davvero estremo della rinuncia, da parte di Benedetto, per comprendere di nuovo e far comprendere a tutti che l’inizio non è mai in nostro potere; e che il nostro vero potere sta nel seguire e affermare ciò che di più grande di noi è iniziato in noi. Pensare a Roma e a quello che accadrà il 27 è già un inizio di questo. Di quel grande che è in noi, ma che non vediamo. Ogni copia € 1.20. L'Azione paga la tassa per la restituzione di copie non consegnate. ABBONAMENTO ORDINARIO € 40,00 Amicizia € 60,00 - Sostenitore € 80,00 Europa e Bacino Mediterraneo € 165,00 Africa, Asia e America € 165,00 Oceania € 175,00 C.C.P. 17618604 intestato a L'Azione C.C.B. IT 36 U 05035 21110 410570009048 intestato a L'Azione presso Veneto Banca Carlo Cammoranesi Ag. Corso della Repubblica Ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. n. 196/2003 informiamo gli abbonati che i dati da loro forniti per la sottoscrizione dell’abbonamento vengono trattati per l’espletamento di obblighi di legge e per finalità amministrative, attraverso l’utilizzo di strumenti e procedure idonee a garantirne la sicurezza e la riservatezza. Il trattamento potrà essere effettuato sia mediante supporti cartacei, sia attraverso l’ausilio di strumenti elettronici. Informiamo altresì gli abbonati, che in relazione ai dati personali da loro forniti, potranno esercitare tutti i diritti previsti all’art. 7 del D. Lgs. n. 196/2003. L’informativa completa è disponibile sul sito www. lazione.com e presso la sede de “L’Azione”. Testata che fruisce di contributi di cui all'art. 3 comma 3 della legge 250 del 7/8/1990. 23/04/14 10.26 L'Azione 26 APRILE 2014 >INCHIESTA< 3 Il grande giorno dei Papi S aranno proclamati Santi uno dopo l'altro, i due pontefici ai quali Papa Bergoglio si ispira di più nella sua azione riformatrice. Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII verranno canonizzati domenica 27 aprile, la seconda domenica di Pasqua o domenica “della divina misericordia”: una data storica per la Chiesa cattolica, e non solo, di tutto il mondo. Il cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione dei Santi, ha ricordato la figura dei due sottolineando i tempi di profonde trasformazioni nei quali hanno vissuto, la fermezza con cui hanno annunciato l’autentica dignità dell’uomo, il dialogo che hanno instaurato anche all’esterno della Chiesa e infine il servizio alla pace tra le nazioni che entrambi hanno assicurato. Come è noto, nel giugno del 2013, il pontefice ha approvato il miracolo attribuito all’intercessione del Beato Giovanni Paolo II e ha dispensato Giovanni XXIII dal processo relativo ad un secondo miracolo dopo quello che ha portato alla beatificazione del 2000: la grazia concessa a suor Caterina Capitani guarita inspiegabilmente il 25 maggio 1966 in seguito ad una grave emorragia dopo che era stata sottoposta ad una resezione gastrica quasi totale. Francesco ha deciso questa dispensa essendo diffusa la fama della santità di Roncalli: a Sotto il Monte, ad esempio, nella casa natale, una stanza intera è colma di fiocchi rosa e azzurri inviati da coppie sterili che hanno avuto la gioia di un figlio dopo aver invocato il “Papa buono”. Per quanto riguarda la canonizzazione di Papa Wojtyla, essa avviene a meno di dieci anni dalla sua morte, quasi un record perché solo Sant’Antonio da Padova, venuto a mancare nel giugno 1231, ha fatto più in fretta. In questo caso, l’istruttoria sul miracolo è stata accuratissima. Si tratta della guarigione di una signora del Costa Rica, Floribhet Mora, inspiegabilmente risanata da una paralisi cerebrale l’1 maggio 2011, giorno della beatificazione di Wojtyla: una circostanza che è stata all’origine di numerose conversioni tra i testimoni del fatto. E’ interessante notare come anche il mondo dei social network si stia mobilitando. Fra le iniziative proposte, una piattaforma digitale con l’obiettivo di offrire ai pellegrini e ai fedeli la possibilità di accedere alle notizie, alle informazioni utili riguardanti le celebrazioni e alle riflessioni spirituali relative alla vita e all’insegnamento dei due Papi. Il sito offre informazioni e area per ufficio stampa, contatti corredati da video ed immagini, insieme a documenti biografici e spirituali che permettono di conoscere il percorso di santità di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Alessandro Moscè 03 inchiesta.indd 2 Papa Francesco? “È figlio del Concilio, è figlio di Giovanni XXIII. Come Giovanni Paolo II”. Parola di Alberto Melloni, ordinario di storia del cristianesimo all’Università di Modena e Reggio Emilia e direttore della Fondazione Giovanni XXIII, che a proposito della doppia canonizzazione del 27 aprile ricorda un precedente illustre montiniano. E a proposito di Papa Roncalli, lancia a Papa Francesco una proposta precisa e suggestiva: che scelga, come nome del nuovo santo, “San Giovanni del Concilio”. Professore, cominciamo con la doppia canonizzazione di due Papi. Un evento senza precedenti, nella storia della Chiesa? “In verità un precedente per la doppia canonizzazione esiste, e risale al 19 marzo 1965, quando Paolo VI rifiutò le richieste fatte da alcuni vescovi, della Polonia in particolare, di una canonizzazione conciliare di Roncalli e rifiutò nel contempo la minaccia di altri vescovi di reagire tramite una canonizzazione a furor di popolo di Pio XII. Paolo VI optò per due processi ordinari, uno per Pio XII e uno per Roncalli. Quando nel 1993 Papa Wojtyla sbloccò la causa di Roncalli, scelse di vincolarla a quella di Pio XII e fissò la beatificazione di Papa Roncalli insieme a quella di Pio IX. La stessa cosa, ma alla rovescia, l’ha fatta Papa Francesco: davanti alle pressioni per una canonizzazione super-rapida di Giovanni Paolo II, ha ripreso l’iter della beatificazione di Roncalli e lo ha fatto procedere in via straordinaria”. Se dovesse indicare la cifra e l’eredità di Giovanni XXIII, da dove partirebbe? “Giovanni XXIII è stato il Papa del Concilio: come c’è stato un san Giovanni della Croce, c’è stato un ‘san Giovanni del Concilio’. Sarebbe bello che Papa Francesco scegliesse questo nome per il nuovo Santo... È questa la cifra di Papa Roncalli a cui fare riferimento, come ha riconosciuto Giovanni Paolo II quando ha parlato del Concilio come ‘la grande grazia del secolo ventesimo’. Una grazia che è passata dalla santa obbedienza di Giovanni XXIII. Roncalli ha sempre rifiutato, per la Chiesa, l’idea della ‘cultura del progetto’: l’immagine, cioè, della riforma della Chiesa”. Ha senso oggi parlare di Concilio Vaticano II, quando c’è chi a più riprese chiede un “Vaticano III”? “Nel 1909, quando Roncalli era prete da soli cinque anni, l’enciclopedia cattolica più in voga all’epoca, ‘Catholicisme’, alla fine sentenziava che non ci sarebbe stato più bisogno di Concili nella Chiesa, perché il Papa aveva ormai acquisito l’infallibilità e la giurisdizione universale. Poco dopo, nello stesso anno, Bonomelli chiese il Concilio. Ai tempi del Concilio Vaticano II, c’era l’idea che avrebbe dovuto risolvere molto presto i problemi, mentre l’idea del Concilio Vaticano III è nata grazie a chi - come il cardinale Martini nel 1999 - sosteneva che c’era bisogno di un altro Concilio per andare oltre. Bisogna considerare il Concilio non tanto come ‘exploit’, ma come espressione della sinodalità nella vita della Chiesa”. Quale “lezione” ha voluto dare Giovanni XXIII convocando il Concilio? “Ha voluto far vivere alla Chiesa l’esperienza della collegialità: una lezione attuale ancora oggi. Il nuovo Concilio dovrà porsi di più il tema del rapporto con le altre Chiese. Nel 2016 è stato convocato il Concilio panortodosso: è la risposta a una seminagione, e paradossalmente viene dalle Chiese orientali. È stato il cattolicesimo romano a insegnare loro a trovare la fiducia nella ‘conciliarità’”. Cosa risponde a chi tende ad accostare Giovanni XXIII e Francesco, nel loro tratto pastorale? “Ci abbiamo messo 50 anni a liberarci dalla vulgata di Roncalli come ‘il Papa buono’! L’eloquenza del papato è solo l’eloquenza del Vangelo: tutto il resto sono trappole da leader di partito. Di Giovanni XXIII come di Francesco, la gente apprezza l’autenticità, la coerenza tra ciò che dice e ciò che vive. Parafrasando Paolo VI, possiamo dire che il nostro tempo ha bisogno di maestri che siano anche testimoni”. M. Michela Nicolais “Santo subito”, gridò la piazza nel 2005 al momento della sua morte. Fu dunque il popolo ad acclamare “santo” Giovanni Paolo II. E Papa Ratzinger sentì la voce di quella piazza e avviò immediatamente il processo per la sua canonizzazione. Giovanni Paolo II: non basteranno i libri di storia per afferrarne tutte le dimensioni. Troppo ampia la sua azione, troppo complesso il tempo in cui ha vissuto. Per questo uno storico del calibro di Andrea Riccardi ha deciso di accettare la sfida e scrivere un libro “Giovanni Paolo II santo. La biografia” (edito da San Paolo). Perché professore? “Ho conosciuto Giovanni Paolo II, ho vissuto il suo pontificato ma mi sono posto il problema di capire il suo ruolo storico e la sua complessità. Mi sono messo a studiarlo e ho scritto un libro che ora è uscito. È una ricostruzione storica della sua figura. Perché? Perché Giovanni Paolo II ha cambiato la storia del suo tempo, la storia dei credenti, dei cattolici, facendoli uscire dalla paura. Ha aiutato a realizzare una rivoluzione senza spargimento di sangue nel 1989. Ha dilatato la Chiesa sulla dimensione globale. Quest’uomo spirituale è stato anche un grande personaggio storico. Quella di Giovanni Paolo II è stata una personalità dalle molte dimensioni”. Quando un personaggio della storia diventa Santo? “La figura di Giovanni Paolo II è impastata della dimensione della santità, della dimensione pastorale e religiosa, del senso storico e politico, del senso del popolo, della dimensione mistica. Giovanni Paolo II è un uomo dalle molte dimensioni ma è stato soprattutto un uomo di Dio. Questo è il cuore della sua figura”. Era quindi necessario renderlo pubblicamente Santo? Non bastava questa testimonianza per ricordarlo nella storia? “È una scelta che è stata fatta con altri Papi. È stata fatta con Pio X, con Giovanni XXIII. È stato soprattutto il popolo di Dio nel 2005 al momento della sua morte, a sentirlo Santo. La gente percepiva che era morto un Santo. Non che era morto un politico. Era morto un Santo. E Papa Ratzinger volle immediatamente dare seguito a questo senso del popolo di Dio”. È un fatto inedito nella storia questa acclamazione di popolo? “Nei tempi contemporanei è un fatto inedito. Ma è rivelatore di un altro aspetto: Giovanni Paolo II ha convocato i cristiani come popolo e ne ha fatto un popolo. In una condizione un po’ di dispersione dei cristiani qual era, ne ha fatto un popolo in mezzo ai popoli del mondo”. Ci sono state critiche a questa canonizzazione. Alcuni ritengono che il pontificato di Giovanni Paolo II abbia valorizzato troppo i movimenti. Altri che abbia trascurato le Chiese locali. Da storico, le letture critiche sulla storia di un personaggio cosa indicano? “Sono state fatte queste critiche ma anche critiche peggiori rispetto a quelle adesso elencate. È ovvio che siano state fatte delle critiche. In un pontificato lunghissimo come quello di Giovanni Paolo II, durato 28 anni, pieno di problemi, è chiaro che quest’uomo possa aver fatto degli errori. Non è che il suo sia stato un pontificato senza errori o senza omissioni”. Che tipo di santità, allora, ha vissuto Giovanni Paolo II? “Era un uomo che non aveva paura perché sapeva che Dio è con gli uomini. Questo, mi sembra, è il cuore della sua santità, vissuta anche in momenti di abbandono come quelli della sua giovinezza, in momenti durissimi come quelli della sua vita polacca sotto il comunismo. In questo senso è un uomo che ha riscoperto il valore del martirio. Lui stesso ha rischiato di essere martire esponendosi dopo il suo attentato”. Cosa lascia in eredità agli uomini del nostro tempo? “Lascia per sempre il messaggio: ‘Non abbiate paura e confidate in Gesù’. E lo lascia in un tempo di grigiore, in cui si fa fatica a guardare lontano. Ecco un’altra caratteristica di Giovanni Paolo II: era un uomo che guardava lontano, un uomo di visione”. Maria Chiara Biagioni 23/04/14 11.17 4 L'Azione 26 APRILE 2014 Nozze d'oro 50 anni insieme Questo anniversario non poteva passare inosservato!!!! Tantissimi auguri per le vostre nozze d'oro da Patrizia, Paolo, Carla, Giorgio, Tommaso. Luciano e Iolanda Dolce sabato 12 aprile hanno festeggiato le nozze d'oro! Tantissimi auguri dal figlio Sergio, dai nipotini Alessandro e Michele e da tutti i parenti. L'amico della... Valigia Il naso rosso è contagioso...il sorriso è l’arma del futuro! Ed ecco che anche il noto ristorante di Fabriano “Marchese del Grillo” si unisce all’associazione culturale “La Valigia delle Meraviglie”, contribuendo a far crescere il progetto “Clown in Corsia” presso il reparto pediatrico dell’ospedale "Profili" di Fabriano e quello di San Severino Marche dove i clown dottori intervengono, regalando sorrisi e buonumore ai bambini degenti. Il Marchese del Grillo, infatti, ha devoluto parte del ricavato ottenuto dalla vendita dei pacchi natalizi, alla nostra iniziativa. Dunque un connubio perfetto: delizia del palato (con prodotti di ottima qualità) e bontà del cuore. Ecco così prendere forma la solidarietà sociale, ma anche il sostegno tra aziende dello stesso territorio! La Valigia, sempre più ricca di supporti e sostegni, ringrazia con affetto il suo nuovo amico fabrianese. E gli attaccapanni? Raffaele Procaccini Anna Maria Stroppa Due premi di poesia per Lacava Ancora riconoscimenti per il poeta fabrianese Paolo Lacava. Ha vinto il 1° premio al concorso “La poesia del sorriso” e riceverà questo tributo il 30 aprile a Castellamare di Stabia, mentre un altro premio, il secondo posto, lo vedrà protagonista a Tropea con la premiazione che avverrà il 26 aprile. Alcuni concittadini ci hanno segnalato delle difficoltà, in alcuni ambienti pubblici come l’ospedale e il teatro, per la mancanza di attaccapanni dove posare il proprio vestiario. Specie le persone più anziane sentono queste esigenze come impellenti perché, logicisticamente, avvertono un disagio. Rosita Fattore, che sorpresa! La fabrianese Rosita Fattore ha ricevuto un importante riconoscimento con la prima edizione del Premio Miriam Mafai organizzato dall’associazione Stampa Romana e dall’associazione Miriam Mafai, quest’ultima costituita dai figli e da alcuni amici di Miriam dopo la sua scomparsa nel 2012. La premiazione è stata l’occasione per ricordare la giornalista assieme ad alcuni amici importanti: sono intervenuti Valeria Fedeli vice presidente del Senato, Emma Bonino, Myrta Merlino giornalista de La 7 e ovviamente i due figli Sara e Luciano Scalia. Il premio, riservato alle donne, è articolato in due sezioni: giornalista free lance e giornaliste delle scuole riconosciute dall’Ordine. Nella sezione di Rosita, ovviamente la seconda, il premio le è stato assegnato per un articolo di cronaca su Dego Auden Gures, mediatrice somala attiva a Torino, uccisa da un’auto pirata in piena notte nel centro di Torino. L’auto non è stata mai rintracciata dagli inquirenti. POESIA Pallido viso Piange il cuore oltre le lacrime del tuo pallido e silenzioso viso, inquietudine come edera rigogliosa che abbraccia saldamente l’anima come anziano padre che stringe la sua prole prima di un lungo e penoso addio. Pensieri sfiorano sospiri, sospiri sfiorano pensieri e come amanti passionali e solitari si fondono aspettando un respiro di primavera. Immota l’aria, piange il cuore, oltre le lacrime del tuo pallido e sfuggente viso. Silvia Minardi Gli annunci vanno portati in redazione, entro il martedì mattina 04 mercatino.indd 2 23/04/14 10.29 5 L'Azione 26 APRILE 2014 >CRONACA Il sottotitolo di “Time” Nella foto grande a destra, uno degli scatti di Emanuele Satolli usciti nel servizio sul Time; qui sopra, il fotografo fabrianese I foto-reportage di Satolli Un servizio del fabrianese sulle riviste "Time" e "Internazionale" taccuino di ALESSANDRO MOSCÈ L a rivista americana “Time” è nota, oltre che per la sua autorevolezza, per la qualità dei suoi contenuti. Articoli e immagini d’autore, dal 1923, contribuiscono a rendere la testata tra le più importanti d’oltreoceano e del mondo. Tra gli esempi di straordinario fotogiornalismo, rientra a pieno titolo il servizio apparso sull'edizione del 9 dicembre 2013 di Emanuele Satolli, fotografo fabrianese nato nel 1979. Sei pagine intitolate “Krokodil Tears” (ovvero “Lacrime di coc- codrillo”), un must-read dove, a dispetto di quanto avviene regolarmente, non sono le immagini ad accompagnare le parole. Infatti il testo recita un ruolo marginale, come fosse una lunga didascalia a corredo delle fotografie, assolute protagoniste delle pagine e dal considerevole impatto visivo. Gli scatti raccontano gli effetti, devastanti, della droga conosciuta come “krokodil”, sostanza stupefacente a basso costo (una delle cosiddette “droghe della crisi”), su un gruppo di tossicodipendenti in Russia. Immagini forti, come un pugno nello stomaco, che descrivono meglio La bella Francesca Fioretti dai reality a... Fabriano La modella napoletana Francesca Fioretti (ex “inquilina” del Grande Fratello 9 e finalista della seconda edizione del reality Pechino Express su Raidue) martedì scorso, 15 aprile, è stata a Fabriano presso la concessionaria “Antonietti” come “guest star” in occasione della prima tappa del tour Alfa Romeo 4C. Dopodiché, la bella Francesca ha fatto una capatina allo Chalet dei Giardini Pubblici - che proprio quella sera apriva i battenti - per un drink in compagnia. Qui sopra, la modella Francesca Fioretti all'Alfa Romeo di Fabriano (foto Correrella) e sotto allo Chalet dei Giardini (foto Mingo) di molti commenti, il modo in cui questa droga, relativamente nuova, condizioni e progressivamente distrugga la vita umana. Per farsi un'idea, lo stesso nome “krokodil” pare derivi proprio dal modo in cui la sostanza consuma, lacera, desquama la pelle, rendendola simile a quella di un coccodrillo. La notizia, tuttavia, non si esaurisce qui, perché il reportage vanta oltre tremila “Like” su Facebook e più di cinquecento condivisioni su Twitter, inserito nell’elenco dei migliori lavori “Time’s best photojournalism” dell’anno 2013. Emanuele Satolli formatosi alla L'Accademia dei Musici adesso fa... scuola! Da Reggio Calabria per una visita-concerto che è un viaggio magico nella storia dell’evoluzione del pianoforte ed un incontro ravvicinato con Bach, Mozart, Beethoven, Chopin, e con gli strumenti originali su cui hanno composto ed eseguito i loro brani più famosi. È così che Fabriano si candida come cuore pulsante della musica in grado di attrarre scuole da tutta Italia, affascinate dal Museo del Pianoforte Storico e del Suono, presso il Complesso Monumentale di San Benedetto a Fabriano. In questi giorni, 117 ragazzi e 10 insegnanti dell’istituto comprensivo "Telesio" di Reggio Calabria, ad esempio, hanno fatto visita al Museo dell’Accademia dei Musici, incantati dai suoni, ammaliati dalle scenografie, catturati dalle parole. Già partite le prenotazioni per il mese di maggio da scuole provenienti da ogni parte d’Italia. Le visite sono guidate da un pianista concertista che durante il percorso, oltre a narrare la storia e le caratteristiche dei singoli pianoforti della collezione Claudio Veneri, esegue brani composti proprio sugli stessi strumenti dai più celebri compositori, ricreando le sonorità originali e l’atmosfera risalenti al tempo in cui il brano fu scritto. Per info e prenotazioni: tel. 0732 24065, [email protected]. Gli studenti di Reggio Calabria in visita all'Accademia dei Musici di Fabriano 05 fabriano.indd 2 Scuola di giornalismo di Torino e specializzatosi alla Scuola di fotogiornalismo “Contrasto” di Milano, ha trascorso una parte consistente del suo tempo nella città industriale di Yekaterinburg, capoluogo dell’Oblast di Sverdlovsk, sul lato asiatico degli Urali. Un posto, come ricorda l’articolo, “noto per l’abuso di droga”, dove il nostro concittadino ha immortalato una dozzina di dipendenti del “krokodil”. Una prova di grande giornalismo che ha destato l’attenzione mondiale e che è stata anche ripresa dal settimanale italiano “Internazionale” del 18 aprile scorso. FABRIANO FARMACIE Sabato 26 e domenica 27 aprile POPOLARE Via Cialdini 4 tel. 0732 21917 DISTRIBUTORI Domenica 27 aprile Self-service aperto in tutti i distributori EDICOLE Domenica 27 aprile Edicolè Corso della Repubblica Edicolandia Via La Spina Morelli Simone Via XIII Luglio L'Edicolante Via Profili Belardinelli Via Martiri della Libertà News snc Stazione ferroviaria Braconi Alberto Frazione Marischio Sinopoli Simona Via Corsi Silvestrini Via Benedetto Croce CROCE ROSSA P.zza Altini tel. 0732 21948 orario continuato CROCE AZZURRA Via Brodolini, 22 tel. 0732 629444 GUARDIA MEDICA Rivolgersi al tel. 0732 22860 GUARDIA MEDICA veterinaria Rivolgersi al tel. 0732 7071 BIGLIETTERIA FERROVIARIA dal lunedì al sabato dalle ore 6.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 19.30 domenica dalle ore 13.30 alle 19.30 Tel. 0732.5345 Agenzia Viaggi del Gentile Atrio stazione FS dal lun. al ven. ore 8.30-12.30 e 16.30-19.30 sabato 8.30-12.30, domenica e festivi chiuso tel. 0732.5345 - 0732.5066 - fax 0732.233063 www.viaggidelgentile.it Agenzia viaggi Santini via Buozzi 24 lun/ven 9-12.45 e 15-19, sab. 9.30/12.30 e 17.30/19 tel. 0732 23161 www.santiniviaggi.it Agenzia Janus viaggi Piazza del Comune 5 (tel. 0732 22522) 23/04/14 10.32 6 >FABRIANO< L'Azione 26 APRILE 2014 Questa è... "vera" cucina! La rivista mensile ha dedicato due intere pagine alla nostra tavola di ELISA PALLOTTA E’ uscito sulla rivista mensile nazionale di cucina “Vero Cucina” un inserto tutto su Fabriano, sulla sua gastronomia fatta di “ingredienti semplici, talvolta orgogliosamente poveri, resi indimenticabili dalla sapienza con cui sono combinati”. A Fabriano, o più precisamente nelle Marche, la vocazione prevalentemente cerealicola dell’intera regione, favorita anche dal clim, che garantisce frumento di qualità, ha dato impulso alla crescita di molti pastifici artigianali, che mantengono intatte le tradizioni pastaie locali. Una ricetta storica risalente alla seconda metà del Settecento è quella dei vincisgrassi, variante locale delle lasagne: la caratteristica pasta fatta in casa è composta di sfoglie a strati che vengono farcite abbondantemente con carne, funghi e besciamella. Parlando invece di carni, il maiale nell’entroterra marchigiano rappresenta il filo conduttore di tutta la gastronomia. Ad esempio, la porchetta, diffusa ampiamente in tutta l’Italia centrale, è nata proprio da queste parti. Come non nominare il ciauscolo? Una preparazione tipica della zona che prevede il lardo macinato e amalgamato alla carne con la quale forma una pasta omogenea e spalmabile sul pane, concepito anche in un’originale variante, quella di fegato. Una specialità sopraffina, citata da Giuseppe Garibaldi in una lettera del 1877 è il salame di Fabriano, conosciuto in tutto il mondo. Una prelibatezza ottenuta macinando la parte più pregiata del maiale: il prosciutto. Insomma, un salame nobile, la cui parte grassa è costituita esclusivamente dal lardo della schiena, il migliore, tagliato a cubetti. Oltre ai prodotti di pregio come lonza, lonzino, capocollo e pancetta arrotolata, una tipicità è la salsiccia matta, l’ultimo insaccato ad essere preparato e che quindi accoglieva tutto quello che non veniva utilizzato nelle lavorazioni precedenti: interiora, nervetti e le parti più sanguinolente; il tutto viene macinato grossolanamente e condito con sale, pepe, aglio e aromatizzato in modo diverso a seconda della zona. Una gastronomia di qualità come quella della zona di Fabriano, non può che avere origine da materie prime prodotte con specifici criteri e, perché no, nel rispetto dell’ambiente. Per questo nelle Marche, regione dal forte profilo rurale, sono oltre duemila le aziende produttrici e la superficie agricola utilizzata corrisponde a più della metà del territorio. Le aree destinate al metodo biologico rappresentano il 12% sul totale, con 57mila ettari utilizzati per questo tipo di coltivazione, un dato in costante crescita. Del resto, perché andare lontano, quando i migliori frutti della terra sono proprio dietro l’angolo? L'ampio servizio pubblicato sul mensile Vero Cucina, dedicato alle prelibatezze culinarie del territorio fabranese Laboratorio Teatrale: uno spettacolo indimenticabile Qui e sotto, due immagini dello spettacolo del Laboratorio Teatrale (foto Cico) Come in molti sapranno il Comune di Fabriano, in collaborazione con l’Amat e l’Università degli Adulti, ha creato un laboratorio di teatro per adulti, per far sì che il teatro sia punto di riferimento e luogo privilegiato in cui vivere esperienze di comunità, che accoglie giovani e adulti nati o trasferitisi a Fabriano, tutto nel segno dell’arte e della bellezza. Durato dieci lezioni, questo laboratorio puramente amatoriale è stato frequentato da venticinque persone di varie età senza alcuna esperienza teatrale, ma curiose di vivere una nuova avventura. Sotto la guida del bravissimo regista Andrea Caimmi dal gennaio scorso, lezione dopo lezione in un clima di amicizia, collaborazione, e anche un po’ di goliardia, i partecipanti hanno potuto vivere in piccolo il clima di una compagnia teatrale vera, grazie ad una grande pazienza ed alla maestria, il regista ha creato un lavoro di circa un ora dal titolo “La scelta del tempo”, andato in scena domenica 13 aprile al Teatro Gentile di Fabriano, con ottimo successo. Con questa esperienza i partecipanti sono stati portati dal regista a raccontare il tempo passato, quello presente, la situazione in cui si trovano a vivere e come vorrebbero che fosse, tutto questo condiviso su un palco; ne sono usciti momenti di vita che possono diventare di valore universale per alcuni o di riflessione per altri. Tutto questo con grande coraggio e generosità dei neo “attori”. Lo spettacolo era imperniato su una recita iniziale di uno scorcio del prologo dell’Enrico V di Shakespeare, recitato pezzetto dopo pezzetto da tutti i partecipanti, dopo un ingresso in scena di una ipotetica corte di Francia, con tanto di re e regina, seguiti da tutta la corte. A seguire alcuni di loro hanno raccontato alcuni aneddoti della loro vita vissuta, lavorativa, o dell’infanzia, inframmezzate da alcuni sketch comici; nel finale di uno di questi, partiva un’altra recita con l’esposizione del Don Giovanni di Moliere che concludeva lo spettacolo. Esperienza da ricordare per tutti gli attori, grande emozione e partecipazione da parte di tutti, agitazione con file alla toilette prima dell’ingresso in scena, compostezza e concentrazione durante lo spettacolo, grande gioia nel finale per la riuscita del lavoro. Tutto questo grazie al regista Andrea Caimmi che con grande fiuto e bravura è riuscito a far trovare il coraggio ai partecipanti a salire sul palco. Due mesi prima appena saputo che sarebbero andati in scena al Gentile, sarebbero scappati tutti; lui studiando uno a uno le persone, invece ha tirato fuori il meglio da ognuno di loro, ottenendo un ottimo risultato. Quindi un ringraziamento da parte di tutti ad Andrea e all’Amat che con il Comune di Fabriano ha reso possibile questa e positiva esperienza, sicuramente da ripetere. Sandro Barocci La nostra Carta Costituzionale come se fosse un quiz Grande partecipazione all’incontro con Paolo Bianchi, ordinario di Diritto Costituzionale presso la scuola di Giurisprudenza dell’Università di Camerino. All’interno del teatro della Misericordia di via don Riganelli il professore dell’ateneo camerte ha illustrato ai giovani studenti fabrianesi (circa 300, ovvero i tre Istituti Comprensivi “Fernanda Imondi Romagnoli”, “A. Moro”, “M. Polo” ed il Liceo “Stelluti”) le caratteristiche della Carta fondamentale italiana, nata dopo il dramma della dittatura e della seconda guerra mondiale. Il professor Bianchi, spiegando ad un teatro attento le grandi innovazioni della Costituzione Italiana, ha evidenziato le basi diverse su cui i padri costituenti poggiarono la Carta Fondamentale: lo Stato non sarebbe stato più solo il “guardiano” con l’obbligo di mantenere la sicurezza dei cittadini, ma anche attento ai diritti sociali ed alla fondamentale centralità del lavoro. Una struttura quindi con l’obbligo di prendersi cura in toto dei cittadini, un radicale cambiamento di rapporti tra Stato e cittadini, nato dall’esperienza costituente e dalla sintesi delle anime cattoliche, liberali e socialiste- 06 fabriano.indd 2 comuniste. La gara finale del progetto si svolgerà il 17 maggio, all’Oratorio della Carità di Fabriano, dove due squadre ognuna composta da studenti del 2° anno dello “Stelluti” e del 3° anno delle scuole secondarie di 1°grado della città, si sfideranno fino all’ultimo articolo della Carta Costituzionale. A condurre il duello sarà il giornalista televisivo Paolo Notari, complice un computer e un software carico di domande (che saranno estratte a caso) proiettate su un maxi schermo e alle quali si dovrà rispondere senza perdere nemmeno un secondo se non per consultarsi con la propria squadra. Il software del gioco è frutto della collaborazione tra la Scuola di Giurisprudenza di Unicam e la società “American Media Kompass” di Michael Zebrack, che nei giorni scorsi ha già impegnato al Liceo Classico “Stelluti” un gruppo di 60 studenti in una simulazione di gioco molto partecipata. Infine, per i 35 studenti della squadra vincitrice, l’Università di Camerino ha già prenotato il 6 giugno prossimo una visita guidata al Senato della Repubblica ed alla sede di Palazzo Madama. Saverio Spadavecchia 23/04/14 10.38 >FABRIANO< L'Azione 26 APRILE 2014 7 Sarà un'estate a tutta carta Le iniziative per i 750 anni della specialità artistica fabrianese L di JACOPO DEL PIO a stagione estiva che verrà sarà ricca di eventi e manifestazioni, asserisce l’assessore Giovanni Balducci, un programma nel quale la collaborazione sinergica fra l’ente pubblico e l‘associazionismo locale ha reso possibile il concretizzarsi di appuntamenti capaci di soddisfare molteplici e diversificate esigenze. La rassegna estiva, nella sua composizione definitiva, sarà poi oggetto di una presentazione appropriata e specifica, ad oggi evidenziamo solo alcune anticipazioni, continua l’assessore Giovanni Balducci. Non possiamo prescindere certamente dal ricordare che questo è l’anno nel quale si celebrano i settecentocinquanta anni della carta Fabriano e per tale ricorrenza, in occasione dell’anno della cultura italiana negli Usa, l’ambasciata italiana in Washington ha fortemente voluto organizzare nella propria sede un evento che ricordasse l’importanza della carta fatta a mano e della filigrana fabrianese: è stata ivi allestita una mostra che ha esaltato l’incontro fra l’arte pittorica nelle sue diverse applicazioni e la carta a mano, con particolare attenzione alla tecnica artistica dell’incisione presente alla mostra con le opere del maestro Bartolini e del maestro Stelluti, concittadino fabrianese molto apprezzato negli Usa. Proprio all’arte dei maestri incisori è correlata una mostra allestita già da alcuni giorni al Museo della Carta e della Filigrana, mostra che era visitabile fino al 20 aprile. Sottolinea l’assessore Giovanni Balducci che Fabriano è città coorganizzatrice del Premio Internazionale di grafica “Leonardo Sciascia: amateur d’estampes” ed ai primi tre artisti classificati nella rassegna viene concessa la possibilità di allestire una mostra itinerante delle proprie opere: Fabriano rappresenta la prima tappa di questa mostra che raccoglie ben nove opere per ognuno dei tre artisti. Da fine aprile la mostra si trasferirà prima alla Fondazione il Bisonte di Firenze poi alla Scuola Internazionale della Grafica di Venezia, luoghi di eccellenza dell’incisione italiana. Fino al lunedì di Pasqua il Museo della Carta e della Filigrana è stata la casa di questi tre grandi artisti ed hanno accolto gratuitamente quanti vorranno visitarla cogliendo questa straordinaria opportunità; a parere del maestro Stelluti le opere esposte sono emozionanti, di rara bellezza e l’insieme costituisce una mostra di altissimo livello artistico. La centralità della città di Fabriano L'assessore Giovanni Balducci nella tradizione della carta fatta a mano viene altresì riconosciuta dalla comunità internazionale, infatti cogliendo l’occasione della ricorrenza dei settecentocinquanta anni, saranno organizzati nella città stessa i due congressi mondiali dedicati all’uso della carta storica: il congresso mondiale dello Iapma (International Association of Paper Artist and Papermakers, riguarda il mondo artistico che utilizza la carta fatta a mano) ed il congresso mondiale IPH (International Paper Historian che riguarda gli studiosi della carta fatta a mano): è una ulteriore conferma dell’importanza della nostra città nel panorama internazionale considerando che qui è nata la carta occidentale e qui viene Turismo accessibile per disabili e anziani: nelle Marche si può La Regione Marche ha partecipato lo scorso fine settimana a Gitando.All (foto), il principale Salone in Europa dedicato al turismo accessibile, nella Fiera di Vicenza. Si è trattato di un vero e proprio punto di incontro, non solo per gli operatori del settore, ma anche per tutti i vacanzieri in cerca di nuove ispirazioni e soluzioni per il proprio tempo libero. Gitando.All, oltre che rappresentare la prima manifestazione in assoluto dedicata al turismo e alla vacanza senza barriere fisiche e culturali per tutte le persone con esigenze particolari, gode per questo motivo della Medaglia di Rappresentanza, concessagli dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Gitando.All ha proposto alle migliaia di operatori e visitatori tutte le declinazioni del turismo, consentendo di scegliere tra alberghi, centri benessere, Spa, B&B, agriturismi, camping, parchi divertimento e stabilimenti balneari italiani e stranieri, grazie anche alla presenza dell’editoria specializzata e della collaborazione di Village For All-V4A, il marchio di qualità internazionale dell’ospitalità accessibile. Tra gli eventi paralleli, la Fiera ha organizzato la quarta edizione del workshop “Buy Italy for all”, in cui seller italiani hanno avuto l’opportunità di incontrare buyer del mercato italiano e internazionale. Il workshop è dedicato alla promo-commercializzazione del turismo di qualità e del turismo accessibile in Italia. Nella giornate di fiera si è svolto l’annuale Meeting Internazionale sul Turismo Accessibile (MITA), ideato per stimolare gli operatori del settore ad approfondire le best practices di turismo “per tutti” e le nuove opportunità di business con un ampio spazio dedicato quest’anno al tema food. La Regione Marche ha partecipato al Salone per la terza volta, insieme agli operatori di incoming regionali e in questa edizione in collaborazione e con uno stand condiviso con la città di Fabriano, per promuovere il turismo accessibile nel territorio regionale e in particolare quello dell’entroterra grazie al progetto interregionale "Itinerari delle Pievi, abbazie e Monasteri tra Marche ed Umbria". “Le Marche, regione accogliente e più longeva d’Europa, è particolarmente 07 fabriano.indd 2 attenta alle esigenze speciali di anziani, persone con disabilità, con specifiche necessità – dice il presidente della Regione e assessore al Turismo, Gian Mario Spacca. È per questo che una cura particolare, nell’offerta turistica, viene dedicata alle esigenze di tutti i tipi di viaggiatori. Perché il concetto di accessibilità è una componente fondamentale di un territorio ospitale com’è quello marchigiano. La riqualificazione delle strutture turistiche, grazie ai fondi Bei, ha puntato all’ammodernamento e all’abbattimento delle barriere architettoniche. Il sito www.turismo.marche.it dedica una sezione al turismo accessibile, con l’elenco delle strutture ricettive usufruibili da tutti. La presenza della Regione Marche a Gitando.All vuole raccontare tutto questo, aprendo un focus specifico sulle località dell’entroterra e sugli itinerari della spiritualità, tra i monasteri e le abbazie che lo arricchiscono”. "La nostra partecipazione alla fiera di Vicenza - ha commentato l'assessore al Turismo del Comune di Fabriano, Giovanni Balducci - ha voluto essere una ulteriore occasione per promuovere l'accessibilità del territorio fabrianese e dell'area montana, accessibilità testata e mappata (http://fabrianoturismo.it/docs/itinerari/turaccessibile.asp) grazie alla collaborazione con l'associazione fabrianese Strabordo, associazione che ha come obiettivo prioritario quello di collaborare all'organizzazione di itinerari di viaggio, dedicando un'attenzione particolare al superamento delle barriere architettoniche, per rendere l'esperienza turistica il più accessibile possibile. Il nostro territorio, del resto, non è nuovo ad interessarsi a queste problematiche come dimostra l'evento SensoriABILIS, dedicato al turismo accessibile e alla multisensorialità, organizzato a Fabriano nell'estate 2009 in collaborazione con Confindustria Ancona, grazie a cui gli operatori dell'ospitalità e la città di Fabriano ed hanno iniziato ad interrogarsi sull'effettivo grado di accoglienza delle strutture ricettive e dei siti di interesse turistico dell'entroterra anconetano nei confronti del vasto e variegato pubblico dei cosiddetti diversamente abili". ancora lavorata a mano come si faceva più di sette secoli addietro. L’apertura del congresso mondiale dello Iapma è prevista per il 1° luglio e fino al 5 luglio vi sarà la fase congressuale dove ci saranno conferenze, workshop e mostre di tutti gli artisti; ci sarà poi una fase post-congressuale dal 7 al 10 luglio e gli artisti che vorranno, accompagnati da funzionari del Comune di Fabriano, andranno a fare un tour sulla carta a mano in Italia. Le mète sono: Soncino (CR) il museo della casa degli stampatori ebrei; il museo della carta di Toscolano Maderno (BS) gemellato con il nostro museo ed infine Venezia per apprezzare le opere di Guerrino Lovato al Teatro “La Fenice”. Dal 21 al 27 settembre, avrà luogo il XXXII° congresso mondiale dell’IPH organizzato dal Museo della Carta e della Filigrana e dal Centro Studi Ciscca; saranno presenti in città studiosi della carta storica provenienti da tutto il mondo al fine di potersi scambiare le proprie esperienze proprio nei luoghi ove la carta occidentale ha avuto la sua origine. Continuando nel filone tematico dell’uso della carta a mano per fini artistici, prosegue l’assessore Giovanni Balducci, dal 14 giugno e fino al 31 agosto sono previste una serie di mostre correlate al Premio Internazionale Fabriano Watercolour, rassegna biennale giunta alla terza edizione; tale premio è legato alla tecnica artistica dell’acquarello e saranno presenti a Fabriano opere ed artisti provenienti da tutti e cinque i continenti. Il mondo dell’acquarello è legato a doppio filo con la nostra città e con la nostra carta, tutte le più importanti associazioni degli artisti acquarellisti (dalla Royal Watercolour Society all’associazione Acquarellisti Italiani) e le grandi scuole acquarellistiche riconoscono alla nostra carta storica la capacità di essere il supporto ideale di questa sopraffina tecnica artistica. Le opere in concorso per il premio saranno esposte nei locali del Museo della Carta e della Filigrana; in contemporanea anche in molteplici locali della città saranno fruibili gratuitamente una serie di mostre artistiche collegate al premio principale; l’organizzazione ed il coordinamento di un così complesso evento è stata resa possibile grazie alla collaborazione fra il Comune di Fabriano e l’Associazione InArte. In altro ambito, quello sportivo, l’assessore Giovanni Balducci intende rivolgere un grandissimo plauso a tutte le associazioni sportive che hanno già organizzato (o che stanno organizzando) manifestazioni di primario livello sia in ambito locale che in ambito nazionale. Il prossimo appuntamento di rilevanza internazionale si terrà nelle giornate del 24 e 25 maggio ed è rappresentato dai Campionati Assoluti d’Italia di enduro ai quali prenderanno parte i migliori piloti italiani e stranieri di questa disciplina, ivi compreso il campione mondiale 2013 Alex Salvini. Le capacità organizzative del Motoclub Artiglio garantiranno di certo la riuscita della manifestazione; tali capacità, attestate dalla Federazione Motociclistica Italiana, hanno consentito di assegnare alla città di Fabriano ed al Motoclub Artiglio l’organizzazione della prova italiana del Mondiale Enduro per l’anno 2016. L’assessore Giovanni Balducci intende alfine porre l’attenzione sulla Festa dello Sport che si svolgerà l’8 giugno prossimo: quest’anno l’evento, che rappresenta la vetrina promozionale di tutte le iniziative sportive presenti in città, coincide con la celebrazione dei cento anni di attività del Coni e la collaborazione già manifestata da parte delle società operanti nel territorio comunale è sicura garanzia della riuscita dell’evento. 23/04/14 10.41 8 >FABRIANO< L'Azione 26 APRILE 2014 Quanti lavori alle Grazie! di ALESSANDRO MOSCÈ V ia Madonna delle Grazie diventa un punto nevralgico della città, a maggior ragione dopo le vacanze pasquali: stanno infatti iniziando i lavori, conseguente ad un incontro con i residenti, e che fanno parte del terzo stralcio del piano di recupero del centro storico. Essi comprendono il rifacimento della via per ciò che concerne la pavimentazione con il materiale recuperato, e che prevede la stessa ondulazione, la stessa scalettatura fino a via Cialdini. La strada sarà chiusa al transito dei veicoli, ma verrà lasciato aperto il passaggio che da via Ramelli conduce fino all’ubicazione del pub. Rimarranno aperti anche i passaggi pedonali per i cittadini e per gli stessi residenti. Dalla discussione aperta con la città è emersa la volontà di utilizzare la via d’uscita che si blocca davanti ad un cancello (lato sinistro), come via pedonale salendo dalle Conce fino al parcheggio nuovo Bartolo Ciccardini. E’ una proposta suggerita proprio dalla persone della zona, che andrà valutata nella fattibilità durante l'esecuzione dei lavori. Il comune intende essere vicino alle istanze dei residenti, quartiere per quartiere, dando voce ai suggeri- Sul monumento partono i lavori Al via i lavori di sistemazione del Monumento ai Caduti all’interno dei giardini pubblici Regina Margherita, grazie ad una vera e propria colletta e dunque al buon cuore di tanti fabrianesi che hanno deciso di dare una mano. E’ dunque andata a buon fine la raccolta di fondi effettuata da alcune associazioni culturali e di un ex combattente del luogo, tanto che in questi giorni il monumento è già stato ingabbiato con le operazioni preliminari rispetto all’imminente intervento di riassetto. “Il comune ha deciso di affidare la gestione dei lavori al gruppo che ha seguito la raccolta finalizzata a ristrutturare l’opera scultorea”, afferma l’assessore Alianello. Quando nel gennaio del 2013 partì la raccolta, venne deciso che a tutti coloro che avrebbero fatto la donazione, sarebbe stato rilasciato un attestato personale direttamente dal sindaco Sagramola. Molto attivo per il recupero strutturale del monumento fu l’artista Renzo Barbarossa, prematuramente scomparso, così come Pio Riccioni, presidente dell’associazione degli Alpini. Proprio Barbarossa sostanziò il programma d’intervento. Dodici colonne di travertino con basamento dove su due lati saranno incisi i nomi degli illustri caduti in ordine alfabetico (circa 700): nelle colonne a sinistra i caduti del 1915-’18, in quelle di destra quelli del 1939-’45. Le colonne saranno unite da catene fermate con appositi ganci e nel cappello in pietra verranno poste le scritte di bronzo. Sarà infine modificata l’illuminazione ed eliminata l’aiuola sottostante. Finora i nomi dei figli della nostra terra morti nelle due grandi guerre, erano sconosciuti. Una carenza per questo monumento che perpetua la memoria dei caduti. Nomi e cognomi, finalmente, figureranno incisi per sempre. a.m. Il Monumento ai Caduti all'interno dei giardini pubblici Regina Margherita 08 fabriano.indd 2 menti di chi vive la realtà da tanti anni e può portare un contributo esperienziale delle problematiche comuni. Proseguono intanto i lavori sul fiume scoperto proprio nell’area della Madonna delle Grazie, che saranno piuttosto lunghi dato che si tratta di collegare il collettore fognario e di impiantare ex novo le tubature che scorreranno sotto l’alveo del Giano. I lavori provocano inevitabili disagi ai residenti sia in termini di parcheggi che di modifica della viabilità, ma il fatto che possano essere suddivisi in vari step, recherà meno disagi del previsto. Sono almeno una decina i posti auto che costeggiano il fiume coperto, alcuni parcheggi nella parte centrale del piazzale e sul lato destro fino a via Ramelli, dove la sosta è vietata per consentire l’utilizzo del cantiere, ormai entrato a pieno regime. Resta il fatto che vedere il fiume attualmente scoperto, è una gioia per la maggior parte dei fabrianesi. Cantiere aperto in pieno centro Il tratto lungo il parcheggio dove si sta scoprendo il Giano Fondi a Genga per l'alluvione Genga - Cinquecentocinquantamila euro. E’ la somma che la Regione Marche ha messo a disposizione del comune di Genga per compensare parte dei danni provocati a novembre dalla famigerata tempesta di San Martino. Certo, a fronte dei danni subiti, gli importi non saranno sufficienti per riportare la strada comunale a come era prima dell’alluvione, ma intanto questo primo stanziamento consente di proseguire nella messa in sicurezza della viabilità della strada che è un collegamento fondamentale per l’entroterra anconetano con la Vallesina. “Ringraziamo la Regione Marche - commentano il sindaco Giuseppe Medardoni e il suo vice Natale Bazzucchini. Intanto perché recuperiamo da subito i 100.000 euro che il nostro Comune ha dovuto spendere per lavori di somma urgenza al fine di garantire ai pendolari in un modo celere la transitabilità nella gola e poi perché possiamo programmare lavori fondamentali soprattutto adesso che siamo a ridosso della stagione turistica”. Sui lavori da mettere in cantiere e sui tempi, però, l’ufficio tecnico di Genga non si pronuncia. Tutto dipende dall’iter amministrativo che dovranno seguire le somme stanziate dalla Regione Marche. Di sicuro, non basteranno per ri- costruire le aree parcheggio prima dell’entrata, riservata al Santuario e soprattutto gran parte dei larghi marciapiedi prima dell’entrata delle grotte usati dai turisti e tutta la scalinata con cui si accede alle fonti sulfuree. Poi, rimane anche il pericolo ”monte”. Ossia le piccole, grande frane che interessano tutte le pareti che circondano la gola. Comunque tra tutte le urgenze la priorità sarà data alla carreggiata della strada davanti alla Madonnina di Frasassi dove si transita a senso alterno su una sola carreggiata larga 4 metri, che poggia su un vero e proprio ponte progettato dallo studio Bruno Vitaletti per la ditta Fiori Costruzioni. Un sistema complesso di pali ingabbiati in cemento armato rafforzato da speciali additivi. Previsto entro breve un incontro tecnico con la Regione. Veronique Angeletti 23/04/14 10.40 >FABRIANO< L'Azione 26 APRILE 2014 9 Padre nostro, tutto pronto Il 30 aprile sarà inaugurata l'esposizione di GAIA GERMONI T utto pronto per la mostra "Padre Nostro". L'esposizione, che coinvolge 71 artisti e 69 opere, sarà inaugurata mercoledì 30 aprile. L'appuntamento è alle 18.30 alla chiesa del Buon Gesù, da dove poi ci si sposterà alla Nuova Galleria delle Arti, dove la mostra è stata allestita. Un’operazione artistica molto importante, che riflette la sensibilità verso la tematica scelta dal Consiglio diocesano di FabrianoMatelica per l’anno pastorale 20132014. L'iniziativa è nata grazie alla collaborazione tra la Diocesi e l'associazione Culturale InArte, attraverso una struttura organizzativa composta dall’Ufficio Cultura Diocesano, con il direttore Don Andrea Simone e i membri del consiglio, dall’associazione InArte, da Anna Massinissa e Adriana Bardelli, che hanno diretto il progetto dal punto di vista artistico. Il tutto grazie al prezioso contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana. In mostra le opere di: Mauro Allegrini, Omero Angerame, Simonetta Arcangeli, Patrizia Balducci, Carla Ballanti, Simona Barbaresi, Renzo Barbarossa, Massimo Bardelli, Patrizia Befera, Tiziana Befera, Francesco Bellissimo, Toni Bellucci, Mauro Benzi, Mario Boldrini, Franco Brescini, Giacomo Burattini, Angelo Busco, Pietro Cardarelli, Antonio Cerquarelli, Renato Ciavola, Luigi Cioli, Annalisa Cola, Miriam Colombini, Claudia Corneli, Bruno Cristallini, Moreno Garofoli, Gaia Germoni, Monica Giorgi, Federico Lametti, Roberto Latini, Lughia, Fabrizio Maffei, Anna Massinissa, Gabriele Mazzara, Massimo Melchiorri, Riccardo Melotti, Paolo Mirmina, Franco Monteverde, Aicha Djennane, Roberto Moschini, Fiorella Pasquini, Rosella Passeri, Aurelio Pedrazzini, Sabrina Riccitelli, Paolo Rinaldi, Claudio Schiavoni, Lino Stronati, Ezio Tambini, Jolanda Tiberi, Roberto Tosato, Anna Uncini, Raffaele Vescovo, Franco Zingaretti, Gruppo Spazio EcoArt (Luisa Gianfelici, Laura Cicconofri e Elena Borioni) e Liceo Artistico "Mannucci" (Emmanuela Esposito, Maria Rita Macrì, Andrea Cola, Creta Mancini, Clelia Giorgia, Natasha Pellicanò, Elisa Giacomoni, Silvia Spigarelli, Arianna Lazzari). Fino al 18 maggio la Galleria delle Una delle foto in mostra Arti ospiterà quindi l'esposizione, un mix di stili e tecniche diverse ma, soprattutto, di diversi modi di interpretare e declinare una tematica così profonda e personale. Per l'occasione è stato inoltre realizzato un catalogo, curato dalla stessa organizzazione della mostra, con il testo critico a cura di Armando Ginesi. Dopo Fabriano, la mostra sarà riproposta, nel mese di agosto, a Sassoferrato. Il progetto si avvale del patrocinio dei Comuni di Fabriano, Sassoferrato, Matelica, Cerreto d’Esi e Genga, della Provincia di Ancona, della Regione Marche, della Fondazione Carifac e della Cei. Preparativi al via per Acquarello 2014 Si avvicina l’edizione 2014 di “FabrianoInAcquarello”, la convention internazionale che accoglie da diversi anni in città artisti che utilizzano la tecnica della pittura ad acqua su carta. Quest’anno la convention di svolgerà dal 12 al 15 giugno, in contemporanea con il prestigioso premio biennale “Marche d’Acqua”. Saranno quasi 400 le opere in acquarello su carta esposte a Fabriano, 12 le comunità artistiche partecipanti e 16 le mostre che verranno allestite nei luoghi d’arte del centro storico di Fabriano. Tra queste le tre esposizioni del premio biennale “Marche d’Acqua” con la mostra delle opere in concorso, quella dei giurati del premio e la personale dell’artista scozzese Angus McEwan, vincitore della scorsa edizione del premio. L’altra personale, presentata nella rassegna FabrianoInAcquarello, sarà quella dedicata all’acquarellista milanese Anna Pavesi, scomparsa nel 1995 dopo una lunga prestigiosa carriera artistica, che per la prima volta ritorna con una mostra interamente a lei dedicata. Le tre giornate della convention saranno ricche di workshop, dimostrazioni pittoriche curate dai maestri acquerellisti, di conferenze, momenti di pittura collettiva ed esposizioni, con la finalità di creare anche quest’anno a Fabriano un importante appuntamento di studio, Il gruppo degli acquerellisti nella manifestazione 2013 durante la cena conviviale nella serata finale di FabrianoInAcquarello incontro e confronto per gli artisti e gli appassionati all’arte dell’acquarello. E’ previsto l’arrivo di opere da più di 15 diversi paesi e la presenza, nei giorni della convention, di numerosi artisti provenienti da tutto il mondo: Canada, Brasile, Nord Europa, Paesi Arabi, Turchia, ma anche rappresentanti di Usa, Paesi dell’Est, e tutta l’Europa. Gli artisti ed i loro accompagnatori avranno modo di conoscersi e relazionarsi tra loro, ma avranno soprattutto la possibilità di vivere i luoghi d’arte, l’enogastronomia, e le infiorate artistiche del Palio di San Giiovanni, per poter quindi interagire con la città di Fabriano che nelle scorse edizioni ha avuto grandi apprezzamenti e riconoscimenti. La manifestazione, che è anche uno degli eventi che celebrano i 750 anni di carta a Fabriano, è patrocinata dalla Città di Fabriano, dalla Fondazione Carifac, dalla Regione Marche, dalla Provincia di Ancona, dalla Fondazione G. Fedrigoni “Istocarta”, dalla Pia Università dei Cartai, dal Lions Club Fabriano, dal Rotary Club Fabriano e dall’Ass. culturale InArte. Nell’edizione del 2013 è stata riconosciuta fra le manifestazioni di rilievo culturale della Regione Marche. Le mostre rimarranno aperte fino al 6 luglio. BREVI DA FABRIANO ~ FURTO SVENTATO, MERCEDES RECUPERATA Campodonico, notte 15-16 aprile. Due ladri, ancora ignoti, erano entrati in una casa dopo aver forzato una finestra, stavano uscendo con 200 euro, ma arrivava la Polizia. Loro fuggivano con una Mercedes, poi a piedi per i boschi e si dileguavano; l'auto era stata rubata giorni prima a Moscano. Sembra che i ladri a Moscano erano più di due provenienti da fuori città. La Polizia indaga. ~ LADRI ASPORTANO CASSAFORTE Fabriano, 16 aprile, mattino. In un edificio sito alla periferia della città ignoti ladri entrano da una finestra, smurano, staccano ed asportano una cassaforte contenente ori e 10.000 euro. Indagini dei Carabinieri. ~ SCONTRO FRONTALE E 7 FERITI Cancelli, S. S. 76; km 4,750; 19 aprile ore 12.30. Presso un incrocio ed ai confini con l’Umbria, due auto si scontrano frontalmente ed i 7 occupanti sono tutti feriti; in prognosi riservata una 20enne ricoverata all’ospedale di Torrette, grave un 20enne ricoverato all’ospedale di Fabriano. I due ed un terzo 20enne stavano su una Citroen proveniente da Colleferro. Sull’altra auto - una Renault - c’era una famiglia di Osimo e insieme all'altro occupante della Citroen, sono stati ricoverati a Fabriano. La strada è rimasta chiusa 2 ore. Sono intervenuti: personale medico del 118, VdF, Polstrada, Carabinieri, Anas, Aci. ~ MASSIMO D’ALEMA, PER “FIDO” Giorni fa. Al cronista delle “Iene” che lo intervistava, Massimo D’Alema, a spasso con il proprio cane, ha fatto vedere che, pur non avendo la paletta, raccoglieva così le feci del suo “Fido”: ha indossato un guanto di plastica ed ha raccolto gli escrementi. Ed il guanto, mentre con l’altra mano lo rovesciava per toglierselo, lo avvolgeva attorno ai rifiuti; quindi poneva l’involto negli appositi contenitori. Insomma, un personaggio politico di primo piano, ci ha fatto vedere come tratta il suo amico a 4 zampe. Porthos 09 fabriano.indd 2 ~ CADE LAMPIONE ARRUGGINITO Incrocio via don Petruio - via don Minzoni, 15 aprile ore 13.30. Cade un lampione dell’illuminazione pubblica e finisce di traverso sulla strada e vicinissimo al Jolly Bar; la causa sembra sia dipesa dalla ruggine del ferro con cui è costituito. La caduta è stata lenta perché rallentata dai fili elettrici, ma proprietari e clienti del bar hanno avuto paura. Gli operai comunali sistemano i fili, i VdF tolgono palo e globo. ~ INVESTITA, RICOVERATA PER LESIONI Ca’ Maiano, 15 aprile ore 9. In prossimità della fermata ferroviaria, una Citroen proveniente da Sassoferrato e guidata da una donna 60enne di Fabriano, investe un’altra donna che attraversava la strada sulle strisce. L’investita, che ha 32 anni è romana e risiede a Fabriano, viene soccorsa dal personale medico del 118 e trasportata all’ospedale ove viene ricoverata per lesioni alle gambe. ~ ARRESTATO NIGERIANO CONDANNATO A TORINO Sassoferrato 17 aprile. I Carabinieri arrestano un nigeriano 52enne che era latitante dal 2013 dopo la condanna a Torino per spaccio di sostanze stupefacenti. Per evitare di essere preso, l’uomo si era dato a fare il venditore ambulante di prodotti per la casa. ~ ALLARME GAS, TROPPO SENSIBILE Via Serraloggia, 13 aprile ore, 0.30. In piena notte scatta l’allarme fuga gas in una villa ed i VdF accorrono, controllano con gli strumenti in loro dotazione, ma non rilevano alcuna perdita. Silenziato il congegno, consigliano i proprietari di far controllare il sensore che forse scattava troppo presto. ~ DARE BOTTIGLIE DI PLASTICA, PER AVERE SCONTI Chi pone entro contenitori appositi, bottiglie o tappi di plastica, riceve “Eco-punti” che danno diritto a sconti di spesa. Lo abbiamo visto presso i negozi: Zoser - Maxi Coal - Fer Market - Q8 - Happy Time – Sky - Rossi. Se ci fossero altri negozi che hanno raccoglitori di plastica che rilasciano scontrini-sconto, fatecelo sapere. 23/04/14 10.39 10 >FABRIANO< Obiettivo macroregione Un progetto oltre i confini per una politica europea di DANIELE GATTUCCI L e Marche e la macroregione Adriatico Jonica, il tema trattato dal presidente dell’esecutivo regionale, Gian Mario Spacca, nella conviviale organizzata dal Rotary Club di Fabriano, tenuta all’Hotel Janus. L’incontro con illustre ospite è stato aperto dalla presidente Graziella Pacelli. Quest’ultima ha ringraziato il Governatore per aver accolto l’invito del Club, evidenziando il rilievo e l’attualità dell’argomento. “La strategia della macroregione è un momento particolarmente importante della nostra comunità regionale, della realtà cittadina e uno dei momenti salienti della presidenza italiana dell’unione europea – ha esordito Spacca – di fatto questa strategia sarà sancita dal presidente Barroso nella seduta del 24 giugno, con la convalida del piano di azione”. Dopo aver indicato altre tappe dell’iter, Spacca ha precisato che “è stato un percorso molto lungo partito da Fabriano, dopo una riflessione emersa in un seminario della Fondazione Aristide Merloni con il presidente del Censis De Rita. Eravamo nella seconda metà degli anni ’90 dopo la caduta del muro di Berlino, cortina di ferro che separava l’Est dall’Ovest, con il Mare Adriatico ideale prosecuzione di questo muro che nel momento della suo crollo, ha fatto, capitolare anche la barriera che faceva dell’Adriatico una linea di frontiera, trasformandolo in un incubatore di relazioni comunitarie legate alla storia del territorio, alle sua fondamenta archeologiche”. E qui, il relatore ha citato i recenti scavi a Matelica e i Piceni che guardavano all’Adriatico “come spazio di Comunità aperto ai paesi dell’ex Jugoslavia, come rete delle città dell’Adriatico, confluite in Forum dell’Università (36 atenei) e delle Camere di Commercio. Abbiamo spinto – ha ribattuto – il nostro ministero degli Affari Esteri del 2009 a creare un ulteriore motore che riguardasse gli otto Stati che si affacciavano su questo gran- Osservatorio attivo al festival di Foligno delle città accessibili Alla prima edizione del Festival per le Città Accessibili svoltosi a Foligno dal 4 al 6 aprile, protagonista anche l’Opa (Osservatorio Polis Accessibile). Il presidente dell’associazione del Festival Giorgio Raffaelli nell’ultima giornata, domenica 6 aprile ha ospitato al convegno “l’esperienza” dell’osservatorio. Il tema della mattinata era "Accessibilità insieme è possibile" ma anche pensare in grande: iniziare dai più piccoli. Dobbiamo dire che per Francesca Calianno (coordinatrice dell’Opa) è stato veramente facile intervenire dopo il dottor Marcello Villanova neurologo di Bologna, che ha messo l’accento “sull’importanza delle associazioni se queste però collaborano tutte insieme e non per compartimenti”. Altro punto molto importante del suo intervento: “Saper guardare oltre ‘l’involucro’, riuscire a vedere la persona con i suoi bisogni e soprattutto con le sue attitudini”. “Il disabile deve essere considerato una risorsa della società”. L’intervento dell’Osservatorio ben si collegava a questo discorso, visto che noi vogliamo essere una risorsa per la nostra città. L’Opa nelle parole della coordinatrice Francesca Calianno ha presentato il proprio cammino attraverso il sito, il cui indirizzo è www.osservatoriopafabriano.it se volete seguire le nostre “battaglie”. L’intervento è proseguito con la presentazione delle 8 associazioni che compongono l’osservatorio: Centro Studi per le problematiche sociali – Fabriano, C.R.E. Centro Rieducazione Equestre Fabriano, a.d. Podif “Mirasole” Associazione Dilettantistica Polisportiva Disabili Fabriano “Mirasole”, Comunità La Buona Novella, Sclerosi Multipla Associazione Italiana onlus (Aism), Movimento per la difesa dei diritti dell’handicap (ModdiH), Anffas onlus di Fabriano “Il “Treno del Sole” e Strabordo Associazione onlus. Il centro dell’intervento è stato il progetto nelle scuole dal titolo "La nostra città - il luogo della continuità e della condivisione". Questo progetto infatti ha visto interessati sei istituti delle scuole secondarie di 1° e 2° grado della città. In particolare ci siamo soffermati sul lavoro fatto dal Liceo Artistico “Mannucci”: ha elaborato il logo dell’Opa. Il Liceo Classico “Stelluti“ ha elaborato una banca dati sulla legislazione vigente in materia di abbattimento delle barriere architettoniche. Più che parlarne però, per sommi capi, Francesca ha voluto far vedere il video realizzato dai ragazzi della Scuola Media “Marco Polo” classe 2 C, video che tra l’altro ha destato particolare interesse. “Una Strada per Karim”, progetto nel quale l’Opa ha fatto formazione agli inseganti e agli alunni dell’Itis “A. Merloni” Fabriano ed ha collaborato con il C.T.I. (Centro Territoriale per l’inclusione Fabriano). Qui l’osservatorio ha mostrato con la visione dei lavori effettuati ed il video finale come la concertazione tra amministrazione, scuola e associazioni porti ad un risultato, seppur ancora da completare. Per concludere il proprio intervento Francesca Calianno ha tenuto a sottolineare il fatto che “il rammendo di cui parla l’attuale governo può essere considerato nella sua accezione positiva solamente se le amministrazioni ascoltano i vari input di cittadini e associazioni, altrimenti rimane un’azione sterile”. È stato un momento che ci ha arricchito e ci ha permesso di farci conoscere, dimostrandoci che siamo sulla strada giusta. Federica Stroppa 10 fabriano.indd 2 de litorale: dalla Grecia all’Italia, dall’Albania alla Bosnia, dal Montenegro alla Slovenia e la Croazia fino all’approdo con Ancona, dove s’è concretizzata l’iniziativa Adriatico-Jonica. L’Europa – ha tenuto a evidenziare – è stata molto scettica rispetto alla fattibilità di questo progetto, per le differenze in termini religiosi e istituzionali dell’area, e soprattutto perché negli anni a cavallo del Duemila, l’Europa ha avuto una visione germanocentrica che perseguiva l’integrazione verso la Russia, mercato estremamente interessante per la Germina e la Scandinavia. Noi, come Regione Marche, comunque ci siamo intestati l’azione del programma, incentrandolo sul principio del trattato di Maastricht, individuano il quadrante sud-est. Inoltre, seguendo un processo davvero faticoso siamo riusciti ad istituire una strategia macroregionale”. Punto d’arrivo raggiunto dopo diversi altri passaggi l’identificazione di “quattro pilastri strutturali. La politica del mare interno, chiuso, con il più basso scambio delle acque del mondo, con problemi ambientali consistenti. L’Europa – ha chiosato Spacca – ha visto molto bene le opportunità offerte da questo lunga costa, dove sperimentare innovazioni tecnologiche riferite all’ambiente, allo sviluppo della pesca e dell’economia Blu, intesa come crescita di infrastrutture quali porti, porti turistici, turismo e tanto altro. Secondo pilastro – ha soggiunto - riguarda l’interconnessione tra porti, mobilità marittima, ferroviaria, stradale ma anche di tipo immateriale che prevede un sistema telematicoinformatico Adriatico-Jonico che interconnetta le otto comunità degli otto paesi. Terzo e quarto pilastro – ha continuato il presidente – le politiche dell’ambiente, il cambiamento globale delle biodiversità, l’energia e quello della cosiddetta attrattiva che significa sviluppo di iniziative imprenditoriali nel settore del turismo e della cultura. A queste quattro colonne, abbiamo unito due linee trasversali che riguardano l’innovazione, le micro e piccole imprese, quindi una architettura di sistema con forte attenzione all’utilizzo di network capaci di interconnettere una comunità così differenziata e variegata su cui far confluire sia le risorse europee libere nel bilancio, sia quelle dei fondi L'Azione 26 APRILE 2014 strutturali che vanno dal Feoga a Fers, dall’Fse all’Ipa. In più – ha tenuto a rilevare – l’Europa ha fatto una cosa mai successa prima, ha attuato la southeast gateway, strategia verso la Turchia, cancello verso il Sud-Est che ha avuto molto successo tra le nostre Regioni che dalle dieci iniziali (dal Friuli alla Sicilia) sono salite a tredici, con l’ingresso del Trentino, Lombardia e Umbria. Per l’entrata di questa ultima – ha specificato il vertice della Giunta regionale – abbiamo lavorato parecchio, perché molti progetti li possiamo costruire insieme. E’ fresco di firma l’utilizzo del secondo elicottero del sistema sanitario regionale che come sapete sta a Fabriano, con dimezzamento di costi e la costruzione di un rapporto strutturale come nel caso della cardiochirurgia pediatrica di Ancona e l’unità spinale di Perugia da utilizzare scambievolmente per gli utenti. Due soli esempi di cosa si possa fare insieme: dalla sanità alle infrastrutture, dalla politica dei porti all’agricoltura di qualità per arrivare al turismo, uno dei punti fondamentali della macroregione da vendere come territorio in tutte le sue caratteristiche culturali, ambientali, umane e antropologiche. L’Europa è disposta a metterci sopra grandi risorse per riequilibrare questa area Sud-Est, una grande opportunità progettuale da compiere con l’Umbria, valorizzando le nostre tradizioni legate all’Appennino, ai percorsi francescani, al turismo di meditazione, religioso, alla via Lauretana. So che voi del Rotary - ha concluso Spacca – siete molti sensibili a questa strategia, ora si tratta di passare dalla narrazione all’implementazione concreta. L’appuntamento è il primo gennaio 2015, da quel momento sarà possibile partire con i progetti, l’Europa li aspetta e pertanto va vista non solo quale fonte di tutti i mali ma come opportunità da cui trarre risorse per sostenere lo sviluppo della nostra realtà e quindi creare reddito ed occupazione”. Unitalsi, percorsi "vincenti" La sottosezione Unitalsi Fabriano traccia un bilancio a poco più di un mese dall’evento che ha permesso a centinaia di persone di conoscere e apprezzare l’impegno quotidiano dei tanti volontari dell’associazione. Il progetto “Percorsi oltre le diversità” ha riunito alunni delle scuole superiori e adulti al Teatro Gentile. Obiettivo: diffondere la cultura del volontariato, dell’accoglienza, della carità. Con una sfida precisa: trasmettere ai giovani un messaggio di amore, amore per la vita e per l’altro, nella speranza, che lungo i loro percorsi, possano trovare la forza di affrontare le difficoltà. Soddisfatto lo staff direttivo: “Alla presenza di circa 450 giovani studenti abbiamo assistito allo spettacolo di Simona Atzori che ci ha rapiti con la sua bellezza e la sua grazia. Accompagnata da due ballerine ha manifestato, con la danza, la gioia e l’amore per la vita anche nella disabilità. Simona si è, poi, prestata ad un dialogo con il pubblico, raccontando la sua storia e le sue esperienze e rispondendo alle domande dei ragazzi. Ad incorniciare la manifestazione è anche intervenuto Fra Alessandro che, con la sua splendida voce, ha catturato il pubblico”. Domenica 16 marzo, invece, la scrittrice Rita Coruzzi, l’insegnante fabrianese Luigina Morra e Giuseppe Pierantozzi, Presidente Regionale Unitalsi, hanno animato l’evento a teatro per tutta la collettività. Rita e Luigina hanno testimoniato come, nonostante le difficoltà dovute alla loro disabilità, abbiano trovato la forza e la caparbietà di costruire, giorno per giorno, una vita piena di impegni e di soddisfazioni. Rita è oggi una scrittrice con alle spalle più di 10 libri. Luigina ha insegnato in diverse scuole di Fabriano ed è madre e moglie felice. Sergio Guidi e Giuliana Calcagni hanno, poi, raccontato la loro storia e testimoniato come, anche nelle difficoltà, sono riusciti a sposarsi ed hanno affrontano insieme la loro disabilità. Danila Castelli, sessantanovesima miracolata di Lourdes ha raccontato la sua storia e del percorso che ha affrontato fino alla guarigione. E’ poi intervenuta la dott.ssa Pina Massicci, presidente dei Medici delle Marche dell’Unitalsi. Applausi anche per l’Orchestra Concordia del M° Marco Agostinelli ed il Coro dei bambini di Santa Maria, coadiuvato dal Coro Diocesano, diretti dal M° Giuseppe Papaleo. “Il messaggio era duplice: due appuntamenti di amore e di speranza, per testimoniare come anche nelle difficoltà si possa trovare la forza di andare avanti. Il secondo era un messaggio rivolto alla città di Fabriano e a quanti non conoscono la nostra associazione: è stato per noi l’occasione – spiega il Consiglio direttivo - per presentarci a quanti ancora non ci conoscono e per raccontare la nostra esperienza di condivisione e servizio verso coloro che soffrono. Siamo davvero soddisfatti per l’esito della manifestazione e sicuramente è stata per noi l’occasione per ritrovarci a lavorare insieme. Un ringraziamento particolare a tutti coloro che hanno contribuito al buon esito dell’evento e alle strutture di accoglienza”. Marco Antonini 23/04/14 11.04 >FABRIANO< L'Azione 26 APRILE 2014 11 I "giganti" non si toccano Vinto il ricorso al Tar: l'opera di Moschini rimane al suo posto R di GAIA GERMONI imane al suo posto “L’Atrio dei Giganti”, l’opera ad encausto dell’artista Roberto Moschini collocata nell’atrio del Teatro Gentile. Lo scorso 6 marzo il Tar delle Marche ha infatti accolto il ricorso presentato dal Comune di Fabriano contro la richiesta della Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici di eliminare l’opera, eseguita nel 1994 sulla scia dello Stage Internazionale sull’affresco, svoltosi a Fabriano nel 1992. Dopo questo importante evento l’Azienda di Promozione Turistica chiese infatti all’artista la realizzazione di una grande opera. Abbiamo incontrato il maestro Moschini per una chiacchierata su questo lavoro che dà ancora più prestigio al già rinomato Teatro Gentile, per approfondire la conoscenza di questa opera artistica che rimarrà parte del patrimonio cittadino. Maestro Moschini, ci parli della realizzazione dell’opera. "I lavori per la realizzazione dell’opera sono durati circa tre mesi. Si tratta di un dipinto derivato dall’encausto realizzato su una struttura in calcestruzzo, che quindi rendeva impossibile l’esecuzione di un affresco. Le immagini rappresentate sono realizzate nella finzione della mezza calotta sferica. Infatti, essendo la struttura a 8 vele, per realizzare un dipinto che si mostrasse come una mezza calotta sferica ho dovuto creare un’inversione prospettica. Ogni vela ha quindi un’ambiguità ottica legata alla percezione, pertanto in alcune ore (dalle 10.30 alle 12) si crea l’effetto dell’inganno ottico della mezza calotta sferica". Cosa rappresenta “L’Atrio dei Giganti”? 11 fabriano.indd 2 "L’Atrio dei Giganti ha come soggetto due figure ciclopiche che si incontrano. Il soggetto è sottoforma teatrale poiché anticipa proprio l’ingresso al Teatro. Oltre alle figure ciclopiche sono rappresentati anche degli animali e della vegetazione tipica di questa zona. Inoltre in un angolo dell’atrio ho riprodotto i bozzetti del progetto, bozzetti che riportano un canto tibetano che parla dell’insorgenza e della rinascita della natura". Perché ha scelto di rappresentare questo soggetto? "L’intenzione era quella di creare un’opera teatrale ma anche metafisica. Infatti nessuno degli oggetti rappresentati può essere collocato un un’epoca precisa, come ad esempio la collana di uno dei due soggetti. Dunque non è un’opera databile e collocabile in un’epoca piuttosto che in un’altra. Guardando l’Atrio dei Giganti si ha subito l’impressione che ha a che fare con il teatro". Perché la Soprintendenza voleva togliere l’opera? "L’accusa rivolta a l'Atrio dei Giganti era quella di dipinto di pittura impropria, in quanto eseguita su un edificio “di stile”. In verità invece quello sul quale l’opera è stata realizzata è un edificio “in stile”, in quanto l’attuale Teatro Gentile è stato ricostruito nella seconda metà dell’800 riprendendo lo stile del vecchio Teatro Aurora, costruito nel 1686 ed andato in fiamme. Dunque l’accusa non ha nessun fondamento". Con la sentenza dello scorso marzo il rischio di vedere eliminata l’opera è stato quindi eliminato con grande soddisfazione sia dell’artista che di tanti cittadini. Una testimonianza live dell’artista all’interno dell’Atrio dei Giganti è disponibile sul canale Youtube dell’associazione InArte, nell’attesa di una conferenza ufficiale sull’opera. L'artista Roberto Moschini nell'Atrio dei Giganti 23/04/14 11.02 12 >EVENTI< L'Azione 26 APRILE 2014 Un 25 aprile di ricordi Dafne: scrittrice, Liberazione e commemorazione delle medaglie d'oro pittrice... I n occasione del 69° anniversario della Liberazione, Fabriano celebra la ricorrenza del 25 aprile con la deposizione alle ore 8 di corone di alloro presso i cippi commemorativi del bivio di Nebbiano, S. Donato, stazione ferroviaria di Albacina e Vallina. Alle 9.15 ci sarà la commemorazione alla loggia dei Caduti della Resistenza presso il cimitero di Cortina S. Maria e alle 10 una S. Messa presso la chiesa di S. Filippo nel I micologi a raccolta Il Gruppo Micologico Naturalistico Fabrianese, con sede in via Mamiani n. 43, stesso ingresso dell’Avis, si ritrova tutti i lunedì dei mesi di maggio e giugno alle ore 21 per discutere sul raccolto di fine settimana con esperti micologi allo scopo di conoscere nuove specie di funghi e nuovi amici con cui condividere gli stessi interessi. Tutti sono invitati a partecipare e, soprattutto, a portare gli esemplari fungini raccolti che possano soddisfare le proprie o le altrui curiosità e fugare ogni eventuale dubbio di commestibilità. Per qualsiasi chiarimento o ulteriore informazione: David Monno 393-2351701, Sandro Morettini 348-3985622 o Gruppo Micologico Fabrianese su facebook. centro storico di Fabriano. Quindi la formazione del corteo in piazza del Comune alle 10.45 e la deposizione di corone di alloro al Monumento ai Caduti ed alla Resistenza presso i giardini pubblici, ritorno del corteo in piazza del Comune e la deposizione di un’altra corona presso il Loggiato S. Francesco. Alle 11.30 ci sarà poi la commemorazione ufficiale all’Oratorio della Carità, in collaborazione con l’Anpi ed il Centro Studi Riganelli e verranno ricordate, nel 70° anniversario, le medaglie d’oro Engles Profili, Don David Berrettini (parroco di Marischio), Enrico Bocci (fiorentino di origini fabrianesi) e tutti i partigiani caduti nella guerra di liberazione. Parleranno i professori Aldo Crialesi e Terenzio Baldoni, in rappresentanza del Centro Studi Riganelli e dell’Anpi. Infine alle 17.30 il tradizionale concerto della banda musicale “Città di Fabriano” ai giardini pubblici. Don David Berrettini Pronti-via: la Primavera Fabrianese l'11 maggio porta tutti in montagna! E’ tempo di… Primavera Fabrianese! La tradizionale marcia in montagna, giunta alla trentanovesima edizione, si svolgerà domenica 11 maggio. A curarne l’organizzazione, come sempre, il Club Alpino Italiano sezione di Fabriano. Due i percorsi: quello classico di 22 chilometri e quello ridotto di 13 chilometri. Partenza e arrivo, in entrambi i casi, dai Giardini Pubblici di Viale Moccia dopo aver attraversato alcuni suggestivi tratti dell’appennino fabrianese. La partenza è fissata alle ore 8.30. E’ possibile effettuare l’iscrizione la mattina della manifestazione sul posto dalle ore 7 alle ore 8 (costo 7 euro), oppure il giorno prima presso il negozio Monteverde Sport o presso la direzione della gara (ore 17-20) al prezzo scontato di 5 euro. f.c. Qui sotto, la mappa della Primavera Fabrianese con i due percorsi di 13 e 22 chilometri Domenica 27 aprile alle 17 presso l’Oratorio della Carità avrà luogo un omaggio all’artista e scrittrice Dafne, ovvero Maria Giuditta Boldrini. L’evento, a cura del Centro Studi Riganelli e di InArte, con il patrocinio del Comune di Fabriano, inizierà con un saluto introduttivo di Anna Massinissa, presidente dell’associazione culturale InArte, per proseguire con la presentazione di Aldo Crialesi, presidente del Centro Studi Riganelli su “Dafne scrittrice, pittrice, inciditrice: un personaggio”, quindi la relazione del critico letterario Fabio Ciceroni “Forse verranno…: se la storia racconta, il romanzo spiega”. Prima della parola all’artista Dafne, interverrà la giornalista Gaia Germoni sugli oli, gli acquerelli e le acqueforti della protagonista. Per l’occasione nell’Oratorio della Carità saranno esposte alcune delle opere più significative della produzione figurativa di Dafne. Il romanzo storico “Forse verranno…” tutto ambientato a Cerreto d’Esi si svolge dal tramonto dello stato Pontificio fino al 1948 ed è stato candidato al Premio Strega nel 1986. Collamato rinnova la tradizione Anche quest’anno il 30 aprile si rinnova la tradizione del Piantamaggio: dalle ore 20 in Piazza Gabrielli a Collamato sarà in funzione lo stand gastronomico; alle 21.30 si esibiranno il gruppo folk “Città di Matelica” e a seguire vari gruppi di Cantamaggio; intorno alla mezzanotte verrà poi innalzato l’albero del Maggio. I cani in festa: premi a volontà Domenica 27 aprile, avrà luogo la terza edizione della Festa del Cane 2014. Grande fermento per un appuntamento con i nostri amici a 4 zampe che si diletteranno in sfilate divertenti, in categorie speciali ricche di premi e i vincitori saranno nominati da una attenta giuria composta dai ragazzi della Polisportiva Mirasole di Fabriano costituita da otto persone: Giuseppe Armezzani, Matteo Burattini, Valentina Chiarioni, Giovanna D’Agostino, Stefania D’Eugenio, Stefano Girelli, Federica Stroppa e Pietro Stroppa. Nella mattinata si svolgeranno dalle 9.30 alle 13 le iscrizioni dei cani che dovranno avere il libretto sanitario in regola ed il microchip, visionati e controllati dal veterinario ufficiale della gara, dott. Carlo Pasquini. La sfilata avrà inizio alle ore 14. Ospiti della manifestazione saranno Katia Faggio, Hard Disc Dogs in collaborazione con il Centro Cinofilo “La Cuccia e Good Dog“ di Ancona dove si cimenteranno nella dimostrazione di DiscDog. Esibizione di Agility Dog del Centro Cinofilo “Twist and Shout“ di Matelica. Sarà presente anche un educatore cinofilo di Fabriano, Samuele Ominetti, che avrà un suo spazio e sarà a disposizione per eventuali domande e curiosità sui nostri fedeli amici. Durante la Festa si terrà un intrattenimento per i bambini più piccoli con due speciali e simpatiche mascotte. Una novità di quest’anno è la lotteria della Festa del Cane dove a fine giornata, dopo le premiazioni, si svolgerà l’estrazione dei quattro ricchi premi in palio: 1° Premio: Buono Assicurazione Unipol; Sedute ”Grotte di Sale” al Centro Estetico Helios; Cena per due persone Pizzeria “La Mattata”. 2° Premio: Buono acquisto Sport 12 eventi.indd 2 4 You; Smartbox Agenzia Janus Viaggi; Buono per una messa in piega “Parrucchiera Claudia” Aldo Coppola. 3° Premio: Buono acquisto “Graziella Casabella” ed un trattamento estetico Profumeria “Gritti”. 4° Premio: un mese di abbonamento “Palestra Da Vinci”. Sponsor ufficiale della Festa è la ditta FarminaPetFoods. Un ringraziamento è rivolto agli sponsor che hanno partecipato alla realizzazione dell’evento: Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, Banca Marche, Targotecnica, Antena, Janus Viaggi, Radio Gold, Zona Caffè, L’Alternativa Bio, Marley, Trattoria Marchegiana, Toelettatura Paradiso a 4 Zampe, Gattobiancogattonero, con la collaborazione di Agripiù di Lorenzo Cofani e con il patrocinio del Comune di Fabriano. Un ringraziamento speciale ai titolari del Ristorante Cavallo Pazzo che per il terzo anno consecutivo hanno permesso di svolgere la Festa del Cane in un meraviglioso spazio verde. Questo evento è un momento ludico-culturale, divertente e comunitario che non distoglie mai l’attenzione sui diritti, sulla salvaguardia degli animali e sull’educazione dell’uomo al rispetto verso questi ultimi. Anche in questa edizione si prevede un numeroso pubblico partecipante spinti anche, come lo spirito degli organizzatori, da un coinvolgimento di sensibilizzazione al tema del volontariato. Per informazioni telefonare al 338.1159663 presidente dell’Associazione Animalisti Italiani Onlus sede di Fabriano, Livia Marcolini 347 9383663, 338 4848048. Disponibile Menù Turistico (solo su prenotazione) presso Ristorante Cavallo Pazzo info. 0732.71446. Sandro Tiberi 23/04/14 11.01 >SPAZIO LAVORO< L'Azione 26 APRILE 2014 13 Elica, da qui non si fugge La strategia di Francesco Casoli per aggredire il mercato: nasce "Snap" di ALESSANDRO MOSCÈ T utto ciò che viene messo in risalto nella cronaca nazionale, e che riguarda Fabriano e il territorio, non può che suscitare la nostra attenzione. Il quotidiano “Libero”, la scorsa settimana, si è reso promotore di un’indagine sull’attività di Elica, la storica azienda fabrianese, dalla quale emergono aspetti di estremo interesse. Fabriano, ormai, è entrata a pieno diritto nell’epoca della globalizzazione. Il 90% del fatturato di Elica, infatti, viene prodotto all’estero, mentre l’Italia soffre, ma il leader Francesco Casoli non solo non abbandona la sua città, ma adotta una strategia per aggredire il mercato. Nonostante i ricavi in aumento e una crescita superiore alla media nei paesi emergenti, è il caso di rischiare, diversificare e investire. Se si vuole davvero entrare nel cuore di Elica (oltre 18 milioni di cappe e motori l’anno, 3.400 dipendenti e otto stabilimenti tra Italia, Polonia, Messico, Germania, India e Cina) e capire perché l’azienda ha vinto la sfida con gli anni bui che sono iniziati nel 2008, bisogna partire e tornare a Fabriano. L’obiettivo è di lanciare entro la fine dell’anno un nuovo prodotto (“Snap”) a prezzo contenuto (299 euro) che monitori la qualità dell’aria in casa, e quando c’è qualcosa che non va la riporti ai livelli standard. Il meccanismo è legato a tre sensori che percepiscono umidità, odori, fumi e temperatura dell’aria in un qualsiasi ambiente dell’abitazione. Quando i livelli scendono sotto una soglia minima “Snap” provvede a riportarli entro i limiti. E’ possibile collegarlo via wireless alla cappa della cucina, ma può essere usato anche in tutti gli altri ambienti. Parliamo di un oggetto di design che arreda la casa: la creatività, dunque, fa ancora la differenza. Nell’intervista di “Libero” Francesco Casoli non si limita a lanciare il nuovo prodotto, ma anche a dire schiettamente: “Noi non saremmo Il nuovo prodotto "Snap" dell'Elica La scalata di un disoccupato La realtà, la quotidianità sono sempre fonte di riflessione e, fortunatamente, a volte ci vengono proposte delle situazioni alle quali non avevamo pensato. Qualche giorno fa, infatti, in televisione, ho sentito una discussione riguardante la denuncia dei redditi dei politici. Il tema è ormai noto e viene affrontato soprattutto per mostrare come molto spesso coloro che sono chiamati ad amministrare la cosa pubblica, in realtà sfruttino il loro ruolo solamente per arricchimento personale. Da qui, poi, si apre la necessaria e ormai classica discussione sul compenso a loro destinato; le posizioni a riguardo sono variegate e spesso estreme e indignate. Qualche giorno fa, però, ho anche appreso che alcuni parlamentari del M5S prima di ricoprire questo ruolo erano disoccupati e dunque, nell’anno precedente non avevano denunciato niente. Questa notizia mi ha molto incuriosita perché, innegabilmente, il passaggio da disoccupato a parlamentare è molto grande, soprattutto nel modo di pensare 13 spazio lavoro.indd 2 comune. Un disoccupato, infatti, con il passare del tempo e con l’invariabilità della sua condizione, viene considerato meno meritevole e meno capace; la formazione e l’esperienza pregressa diventano improvvisamente irrilevanti o soggette ad un impoverimento progressivo. Questo viene pensato anche dalle aziende che tendono ad insospettirsi davanti ad un curriculum vitae che registra uno o più anni di stasi lavorativa. Chi non lavora comincia ben presto ad essere considerato, in maniera più o meno conscia, incapace di lavorare. Anche in un periodo di disoccupazione dilagante come questo, il sentire collettivo rimane inalterato e si proietta su di noi, non permettendoci di smentire questa convinzione. Un disoccupato, con il passare del tempo, diventa una persona frustrata che vorrebbe dimostrare le sue capacità ma non ne ha la possibilità, ed è costretta a subire il continuo sospetto degli altri. Per questo motivo, leggere di alcuni parlamentari che erano giovani disoccupati come me mi ha particolarmente colpita; questo, più di qualsiasi altra argomentazione, sono seconde a nessuno”. Globali ma localizzati. Internazionalizzazione, certo, ma senza dimenticare che il “territorio della nascita” ha le sue peculiarità. Innovazione al passo con i tempi per un modello che sfida le tendenze. Dalla Fabriano in crisi per arrivare ovunque, si tratta di mettere la recessione… sotto la cappa. E a proposito di Fabriano, dalla sua pagina Facebook, Francesco Casoli torna a farsi sentire: “Flessibilità, scuola, ricerca, buonsenso sono cose che pagano. Non molliamo”. Uno stand dell'Elica in una fiera di Milano IO DISOCCUPATI a cura di Marika Ragni quello che siamo senza Fabriano, senza le conoscenze e le competenze delle persone che lavorano nella nostra sede principale, nelle nostre sedi nelle Marche. Detto questo, saremmo miopi se non vedessimo che all’estero imparano in fretta. In quanto a tecnologia e capacità di lavoro alcune realtà asiatiche non riesce a dimostrare come un disoccupato è, prima di ogni altra cosa, una professionalità sprecata. Le sue competenze, infatti, dovrebbero essere sfruttate e tutti, in quanto società, potremmo beneficiarne. Un disoccupato, il più delle volte, è assolutamente pronto ad entrare o rientrare nel mondo del lavoro, perché lo desidera fortemente e perché vuole ardentemente uscire dallo stato di frustrazione perenne nel quale si trova. Un disoccupato, a mio parere, va messo alla prova, va tenuto in considerazione e messo in discussione come gli altri, ma non dovrebbe essere soggetto al continuo sospetto di meritare la sua inattività. Che si possa passare dallo stato di disoccupazione a quello di parlamentare dimostra, in maniera inequivocabile, che un disoccupato è una persona che potrebbe avere, come gli altri, tantissime capacità e competenze e che ha, in aggiunta, una gran voglia di riscatto e di liberazione dai pregiudizi che, in maniera più o meno cosciente, gli pesano quotidianamente addosso. Spunta il marmo contro la crisi Vincere la crisi è possibile. Con un pizzico di ingegno e tanto olio di gomito. A Fabriano i fratelli Patrizio e Andrea Bartoletti, insieme ad Andrea Gattucci, hanno deciso di non aspettare che il lavoro cada dal cielo ma hanno aperto un’attività particolare: un’azienda specializzata nella lavorazione del marmo. “Dopo le superiori ho svolto tanti lavori per andare avanti. Sono stato in fabbrica, nel settore commerciale ed ho animato molte feste in discoteca. La difficoltà più frequente? Trovare un lavoro soddisfacente con una retribuzione adeguata per sopravvivere” spiega Patrizio, classe 1984, che invita i tanti titolari di azienda a usare modi più ‘umani’ nelle relazioni con i disoccupati: “Avrò spedito centinaia e centinaia di curriculum. Quando mi andava bene, le ditte mi rispondevano che erano al completo o che cercavano laureati o – addirittura – che cercavano giovani con esperienza.” Eppure in quell’impresa cercavano addetti per le pulizie. Difficile accumulare esperienze ma non impossibile. Oggi, Patrizio e Andrea, insieme all’aiuto morale del padre Claudio, hanno investito e puntato tutto sul marmo. Soddisfatto del debutto Andrea Gattucci che per cinque anni ha lavorato il marmo nel maceratese prima del trasferimento professionale a Fabriano. “Siamo stati sempre appassionati di queste lavorazioni che ho sempre considerato molto affascinanti. Come coloro che incidono il legno, anche qui si lavora con grande professionalità. Nasce, così, l’impresa “Il Marmista G&B”, ormai operativa da alcuni mesi. “Ci stiamo facendo conoscere e – racconta Andrea classe 1991 – i nostri primi clienti sono soddisfatti. La strada è lunga e in salita, ma ce la mettiamo tutta per offrire un prodotto con un ottimo rapporto qualità e prezzo.” Il marmista G&B lavora marmo ma anche granito, sintetico sia per pavimentazioni che rivestimenti e arte funeraria. E’ situato presso la Strada Provinciale Arceviese al numero 121 subito dopo il distributore di metano nella zona industriale della frazione Marischio. 23/04/14 11.00 14 >MATELICA< L'Azione 26 APRILE 2014 Il sindaco Sparvoli: “Lavoro è il problema numero uno” U di ANTONIO GENTILUCCI ltimo a confermare la propria candidatura a sindaco, anche se di dubbi ce ne erano pochi, è stato proprio il sindaco uscente della città, Paolo Sparvoli (nella foto). Ecco le sue prime dichiarazioni da candidato, oltre che da sindaco attuale. Dichiarazioni che in qualche caso faranno parecchio discutere, specie quando addebita alle opposizioni le tensioni di questi ultimi periodi. La prima cosa che ci viene da chiederle è che se si candida, vuol dire che qualche soldo da spendere il Comune ce l’ha… Sicuramente la situazione economica del nostro Comune, nonostante i tagli spaventosi sui trasferimenti statali del governo centrale è migliorata, infatti in 5 anni abbiamo ridotto l’indebitamento comunale di oltre un milione l’anno, inoltre c’è da dire che nel 2015 scadranno definitivamente i mutui rinegoziati dall’amministrazione Roversi e quindi si potrà di nuovo fare qualche ulteriore investimento e ridurre la pressione fiscale. Se si guarda allo slogan, lei ha deciso di puntare sulla sua figura di politico di esperienza. Non è un‘idea impopolare, nell’Italia di oggi? Sicuramente no, la storia ci insegna che i salti nel buio non pagano, il rinnovamento non significa buttare tutto indistintamente ma significa saper modulare le esperienze del passato con l’inserimento di idee e forze nuove, per attualizzare il modo di amministrare e di approcciare le grandi sfide del futuro. La frenesia del trasformismo sicuramente non aiuta a superare i momenti neri che stiamo attraversando, oggi più che mai c’è bisogno di serietà, esperienza e conoscenza della macchina amministrativa per governare una città e per dare ad essa un futuro. Tre cose per cui, secondo lei, dovrebbe venir ricordata la Giunta Sparvoli 2009-2014… La prima per aver stabilizzato definitivamente la facoltà universitaria di Veterinaria mettendo a disposizioni strutture importanti (Ospedale piccoli animali e mattatoio) che oggi la mettono definitivamente tra le eccellenze nazionali e non solo. La seconda sicuramente per aver fatto ciò che gli altri avevano promesso per oltre trent’anni e mai realizzato, una bretella alternativa alla strada provinciale 256, indispensabile per l’attraversamento della città in caso di blocco della provinciale e importante per decongestionare il traffico all’incrocio con porta Sant’Adriano nei momenti di punta oltre che per un collegamento del quartiere più importante alla zona industriale. La terza, quella di aver contribuito con l’indispensabile e determinante aiuto di molti sponsor al raggiungimento di livelli sportivi impensabili fino a cinque anni fa, basta pensare al calcio come al basket, all’atletica, alle bocce, al motociclismo e a tutti gli avanzamenti spettacolari delle tantissime discipline presenti a Matelica, lo sport è vitale per una crescita sana dei nostri giovani e indispensabile per una società che deve affrontare le sfide del futuro. …e tre cose che si propone di fare la Giunta Sparvoli 2014-2019 La prima sicuramente è quella di affrontare il problema del lavoro sia per i giovani di primo inserimento, sia per chi ha perso il lavoro con la grande crisi generale ed in particolare del nostro bacino industriale fortemente provato negli ultimi anni. Perché fermamente convinto che con il lavoro si potrà ridurre drasticamente la tensione sociale all’interno delle famiglie e della collettività in genere. La seconda è quella della valorizzazione dei tesori matelicesi sia nel settore delle tipicità enogastronomiche che nei settori culturali museali e archeologici al fine di creare quella giusta sinergia per l’inversione di tendenza occupazionale oggi sostenuta essenzialmente dal manifatturiero, ma che per il futuro dovrà vedere in prima linea turismo e agricoltura. La terza è quella di snellire la macchina burocratica amministrativa per rendere le attività comunali più partecipate ,creando un rapporto tra il cittadino e l’amministrazione comunale più semplice, diretto e di costante confronto. Delpriori presenta la sua lista Crescendo rossiniano per la lista PerMatelica del candidato sindaco Alessandro Delpriori (nella foto). Lunedì 21 c’è stata l’inaugurazione ufficiale della sede, in Corso Vittorio Emanuele (peraltro già più che mai attiva). Giovedì 24 un Convegno sul nostro “oro verde”, con l’enologo Potentini a fare gli onori di casa, insieme con Luca Gardini, una star tra i sommelier italiani, di cui è stato il…campione ufficiale” nel 2010. Sabato 26 aprile, alle 17.30, tutti i nodi e le curiosità verranno sciolte e Delpriori, in un Cinema Teatro che immaginiamo pieno come in occasione della sua presentazione, il candidato sindaco presenterà tutti i nomi che faranno parte della sua lista e con cui cercherà di strappare ai cittadini un cambiamento di rotta. Cambierà molto a livello di volti, nella lista e nella squadra? Nella lista sicuramente sì, nella squadra invece dipenderà dalla scelta degli elettori, che con il loro sostegno diretto potranno dare una giusta indicazione a chi poi la dovrà formare. Perché un matelicese dovrebbe ridarle fiducia? Crede che stia meglio oggi di cinque anni fa? Perché in un quinquennio epocale per la crisi economica e sociale che ha ingenerato un problema continuo sulle fasce più deboli e sul settore imprenditoriale, nonostante i tagli indiscriminati e l’imposizione fiscale imposta dai governi centrali, si è stati capaci di mantenere i servizi essenziali alla popolazione, di ridurre l’indebitamento del comune e di raggiungendo l’obbiettivo del patto di stabilità; azioni indispensabili per poter avviare un percorso di riduzione della pressione fiscale sui cittadini ormai insostenibile. A Matelica non c’è mai stato un clima così teso e avvelenato come in questi ultimi due anni. Quali dinamiche lo hanno innescato secondo lei e come se ne esce? Decisamente sì, il clima che si è ingenerato nella nostra città e tra la nostra gente è veramente troppo teso, l’informazione falsata e pretestuosa portata avanti da un'opposizione che non è andata mai oltre le sterili polemiche dei vari momenti, senza proporre e senza mai lavorare per l’interesse generale della città, ma solo facendo attacchi personali, ha portato a questo clima che sicuramente non aiuta a risolvere i problemi. Si auspica che i futuri consiglieri comunali, una volta finita la campagna elettorale, si scrollino da stupidi pregiudizi di paese e comincino tutti insieme a portare avanti il governo della città, come d’altronde è sempre avvenuto nel passato, mirato totalmente agli interessi di Matelica e dei matelicesi. Si candida di nuovo il primo cittadino uscente: le sue priorità per il mandato Campagna elettorale... a ritmo di "Happy" Su Internet già da qualche mese spopolava la moda di accordarsi ed ideare un video con la musica contagiosa di Happy, di Pharrell Williams. Il video originale di questa canzone fatta apposta per togliere i pensieri e dare allegria è ambientato infatti per le strade, dove ogni genere di persona, dal bambino, alla ragazza, al commerciante, al professionista, al vip, si mettono a ballare per strada. Da lì, su Youtube, ogni città del mondo ha il “suo” video di Happy. Era solo questione di tempo e questa moda sarebbe arrivata anche a Matelica. Ci è arrivata in questi ultimi giorni e, per unire l’utile al dilettevole, è stato utilizzata anche come singolare iniziativa elettorale. Il video, che gira già da diversi giorni nella rete, vede protagonisti diversi matelicesi, di ogni età, alcuni in strada, altri in palestra, altri in casa, altri nel proprio negozio. E nel finale, il motto, nella forma di hashtag, della campagna di Progetto Matelica, #matelicamipiace. Visualizzazioni, si può immaginare, alle stelle, per riconoscere persone, e vedere tante immagini della città. Ormai, come ha anche ammesso lo stesso Pharell William, la canzone non gli appartiene più, è dei suoi fans. BREVI DA MATELICA ~ MARCHE SEGRETE. LA NUOVA GUIDA DI CLAUDIO CIABOCHI È UN VIAGGIO NEL SOTTOSUOLO DELLA NOSTRA REGIONE. Sono ancora in mostra, fino al 26 aprile, in via Grifoni 27, nei locali di Eventisette (accanto alla Mondadori) le bellissime foto delle pubblicazioni di Claudio Ciabochi stampate in fine art. Il progetto editoriale “Le Guide in Tasca” intende promuovere lo sviluppo turistico dei territori regionali di Umbria, Marche e Toscana tramite la realizzazione di guide tascabili, di facile e rapida consultazione, che possano consentire sia al turista, sia a coloro che risiedono nel territorio di poter conoscere luoghi ed eventi poco noti o del tutto ignoti della propria regione. La scelta degli argomenti è sempre motivata da una ricerca approfondita su quali prodotti editoriali, siano ancora assenti nel panorama delle pubblicazioni di settore. I luoghi e gli eventi promossi nelle guide sono scelti anche in funzione della loro fruibilità e accessibilità. Il materiale fotografico a corredo delle pubblicazioni viene realizzato di volta in volta in campagne fotografiche apposite, mentre il lavoro di ricerca bibliografica e di reperimento del materiale informativo viene messo a punto da collaboratori che operano nell’ambito della ricerca universitaria. La stesura dei testi e il lavoro redazionale (editing, correzione di bozze) sono affidati ad autori e professionisti che operano nel settore editoriale (in alcuni casi anche con collaborazioni di livello nazionale). 14 matelica.indd 2 23/04/14 11.22 15 L'Azione 26 APRILE 2014 Modifica sull'accattonaggio di ANTONIO GENTILUCCI E’ stata depositata in Comune da tutti i consiglieri di minoranza una proposta di emendamento del codice di polizia urbana, nella parte modificata di recente, laddove si affronta la questione dell’accattonaggio. “A ben vedere tale nostra scelta potrebbe essere considerata un boomerang alle porte della campagna elettorale; alla luce però delle furiose polemiche scatenatesi ed anche dopo l’analisi di taluni punti dei due commi che nascondono lacune di natura giuridica, il senso di responsabilità ci impone di proporre una revisione dei due commi. Se infatti i due commi rimanessero così come sono, enormi potrebbero essere le ricadute sul Comune di Matelica e sui singoli Vigili urbani, che noi come amministratori abbiamo il dovere di tutelare; come è facile desumere dall’approfondita relazione accompagnatoria dei due emendamenti, non viene meno l’esigenza di regolamentare un fenomeno negativo, ma devono essere fatti salvi i diritti di chi mendica per pura esigenza personale e senza importunare i terzi cittadini. Il solo atteggiamento molestatore, violento e sintomo di un racket, deve essere combattuto con forza. Restano quindi da correggere una serie di passaggi della norma che nascondono carenze in punto di diritto, anche di rilievo costituzionale”: così il consigliere Casoni ha motivato la necessità dell’emendamento. Ma quali sono le modifiche richieste? Nella relazione leggiamo: “I sottoscritti consiglieri comunali, preso atto di quanto sopra, vista la L. 689/1981, propongono la votazione della seguente modifica: Nel Centro Abitato della città è vietato chiedere l’elemosina su pubblica strada od in luogo aperto al pubblico in maniera molesta o con violenza fisica o verbale od in modo tale da abusare del sentimento di pietà delle persone. Previa valutazione delle condizioni descritte nel precedente capoverso da parte dell'Autorità, in luogo della sanzione si applica la multa da 100 a 500 euro e la sanzione Folk, è sempre festa! Da Filottrano a Collamato Il mondo del folklore è sempre in “movimento” e così ogni occasione che si crea per far festa viene subito sfruttata. A Filottrano, piccolo centro dell’entroterra anconetano con una tradizione folkloristica lunga da decenni, nasce il Gruppo Folkloristico “Quelli dell’Ara”. Come un’araba fenice che risorge dalle sue ceneri, così Quelli dell’Ara nasce dalla grande tradizione popolare de “La Castellana”, gruppo folk nato negli anni ’60. Così il 6 aprile scorso, proprio per dar risalto all’evento, gli amici filottranesi, con il patrocinio del Comune e la collaborazione del direttivo dell’Ugfm, Unione dei Gruppi Folkloristici Marchigiani sempre più presente, hanno organizzato l’evento “Io ballo come tu me soni”. La giornata è iniziata alle 14.30 con le visite guidate al museo del biroccio (che consiglio a tutti di visitare), e il mini corso di saltarello Filottranese all'interno i locali ex Orland; dalle 16 l’inizio dell’evento vero e proprio con la presentazione del gruppo. "Io ballo come tu me soni" è stata l'occasione per confrontare e conoscere le differenti sfaccettature del Saltarello Marchigiano, dal punto di vista del suono, del canto e del ballo. Anche il gruppo folk della nostra Città ha preso parte a questa bella manifestazione mostrando così i passi più belli del nostro saltarello matelicese: infatti in veste di gioco si è potuto cogliere la tradizione del Saltarello di ogni paese rappresentato dai gruppi partecipanti. Alle 18.30 per le vie del centro storico si è svolto il corteo con spettacoli singoli di ogni gruppo e mega quadriglia finale alla quale ha partecipato anche il pubblico presente in piazza. L’evento è stato seguito da un folto e appassionato pubblico proveniente da tutta la Regione intervenuto per conoscere o avvicinarsi ad un mondo ancora troppo sconosciuto ai più. Per quanto ci riguarda direttamente, il prossimo appuntamento sarà quello della sera del 30 aprile a Collamato in occasione della festa del Maggio nel quale presenteremo uno spettacolo rivisitato. Vi aspettiamo per far festa al maggio che arriva… 15 matelica.indd 2 Proposta di emendamento depositata dalla minoranza accessoria della confisca del denaro che costituisce prodotto della violazione, con devoluzione dello stesso a pubblica utilità. Anche per il comma successivo si propone la seguente modifica: Nel Centro Abitato della città è vietato svolgere l’attività e/o mestiere girovago consistente principalmente nello stazionare fuori a negozi o centri commerciali offrendo servizi di aiuto a portare e caricare la spesa, riposizionare il carrello o similari prestazioni chiedendo in cambio denaro, il tutto in maniera molesta o con violenza fisica o verbale. Previa valutazione delle condizioni descritte nel precedente capoverso da parte dell'Autorità, in luogo della sanzione si applica la multa da 100 a 500 euro e la sanzione accessoria della confisca del denaro che costituisce prodotto della violazione, con devoluzione dello stesso a pubblica utilità”. Rispetto alla versione attuale dunque, si tratta di commi enunciati in maniera molto più articolata, per circostanziare in maniera più netta una casistica che, nei casi previsti, assumerebbe rilievo penale. E proprio per questo si reintroduce anche una multa poiché, si fa notare, la sola confisca porrebbe problemi di legittimità: non lo prevede infatti la legge 689 del 1981, presa come riferimento. Il consigliere Casoni aggiunge: “l’unico rammarico è che il regolamento approvato, nonostante la drammaticità del fenomeno trattato dai due commi di interesse, sia stato percepito come un evento di ribalta politica che nulla ha a che vedere con la primaria finalità del provvedimento: cioè la tutela delle persone e la guerra ai racket dello sfruttamento delle persone. Non possono farne le spese coloro i quali, con severa compromissione della propria dignità, si vedono costretti dalle sfortune della vita a domandare l’elemosina, che non è vietata – prevalendo nel legislatore un sentimento di pietas - da alcuna norma del nostro ordinamento giuridico. Confidiamo nell’inserimento, da parte del sindaco, della nostra proposta all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale del 29 aprile”. La discussione dunque, è destinata ad accompagnare una campagna elettorale che pian piano sta entrando nel vivo. M5S: “Dibattito... a cose fatte” Si fanno partecipi i cittadini dopo aver già operato le scelte "Il Movimento 5 Stelle Matelica ha ritenuto doveroso intervenire in merito agli articoli pubblicati sulla stampa e alle accese discussioni che si sono generate in questi giorni sui social network, a riguardo della delibera comunale sull’accattonaggio. In realtà questo accanito dibattito, nato dal provvedimento approvato dal Consiglio comunale sul complesso e delicato fenomeno del mendicare, non è nulla di nuovo. A cominciare dall’insediamento nel nostro territorio di una centrale biogas, passando per tante altre iniziative di cui ancora inconsapevole la cittadinanza, è da anni che assistiamo ad una amministrazione comunale che fa partecipe i cittadini delle sue scelte solo dopo averle assunte e mai prima e che chiede ai cittadini la loro opinione solo a “cose fatte”. Il tutto con la connivenza di coloro che si chiamano al ruolo di “opposizioni”, del tutto confuse o tardive, come dimostra da ultimo il fatto di aver espresso un voto favorevole per poi correre a rinnegarlo, una volta udita la contrarietà ed indignazione levatasi dall’opinione Casa dolce casa con le Elementari Tornano protagonisti i bambini delle scuole elementari, nella fattispecie delle classi terza C e D della scuola primaria di Matelica, IC "E. Mattei". Sono loro gli autori di un progetto, realizzato in collaborazione con il fotografo Erminio Burzacca, nell'ambito del progetto scolastico "Volti migranti". Gli alunni hanno fotografato i genitori migranti, raccontato la loro vita quotidiana, immortalandone i gesti ritenuti più comuni, più quotidiani e, per questo, più significativi. La finalità è quella di mostrare, dal punto di vista del migrante, la scelta del territorio come nuova casa, luogo degli affetti, della cooperazione e del dialogo. L'arte fotografica, in questo senso, è stata scelta come strumento di racconto, di condivisione, di comprensione. Fino a diventare luogo di promozione di una cittadinanza attiva plurale. Questo viaggio all’interno del mondo dei migranti verrà esposto al pubblica. E' giunto il momento di chiudere questo teatrino, Lo scopo principale, ispiratore del nostro programma, è che il dibattito dei cittadini debba precedere, e mai seguire, i provvedimenti che vogliono assumersi, potendo solo dal confronto nascere decisioni migliori per una collettività e così riassegnando il ruolo dei consiglieri a quello di “portavoce” dei cittadini, non quello di “padroni” dei cittadini. Intendiamo riportare, con una sana e vera trasparenza, i cittadini al centro di ogni scelta”. M5S Matelica pubblico con una mostra, intitolata “La mia casa è dove sono”, che verrà presentata sabato 3 maggio, alle 17.30, a Palazzo Ottoni e che resterà aperta fino a domenica 18 maggio. E non si tratterà di una semplice inaugurazione. Interverrà anche Alberto Emiletti, responsabile dell’Ufficio Educazione e Formazione di Amnesty International. Le immagini saranno poi affiancate dalla musica. Seguirà infatti il concerto del gruppo multietnico One Plaza Cafè. Il centro per le Famiglie Scaccomatto, insieme con Officina ’80, allestirà anche un laboratorio teatrale per bambini, dal titolo “Ridisegniamo la casa”. Dulcis in fundo, verrà offerto un… Aperitivo dal Mondo, preparato dai genitori stessi e dal GasDotto (Gruppo di Acquisto solidale) di Matelica. a.g. 23/04/14 11.09 16 >MATELICA< L'Azione 26 APRILE 2014 Il vero cinema in...Salvo di LAURA ANTONELLI L’ era del mercato economico dominatore delle nostre vite impone scelte quasi sempre dettate dalla logica del profitto e quasi mai da ragioni od obiettivi altri, quali la promozione della cultura, della qualità, del bello (nel senso classico del termine). Anche per l’industria cinematografica è così. Il declino del cinema italiano degli ultimi anni ne è diretto testimone: al di là del meritato Oscar a Paolo Sorrentino (la cui produzione è stata sostenuta da importanti case cinematografiche, già “sicure” della fama e della bravura del regista), l’“humus” generativo del grande schermo italiano sembra piuttosto improduttivo. La scena appare incontrastatamente dominata da cinepattoni, film sedicenti “comici” e commediole che, della vera commedia all’italiana che fu, hanno ben poco. Ma l’apparenza inganna. In realtà, qualità, maestranze ed iniziative di spessore in Italia ci sarebbero (e ci sono) ancora. Il problema è che progetti validi e produzioni serie spesso non si concretizzano nella fase di realizzazione, fermandosi bensì a quella di ideazione. Semplice il motivo: queste opere, nel nostro mercato, vendono poco e a fatica. Il pubblico italiano, al botteghino, non si fida (se vogliamo essere buoni, ndr) dell’opera prima di un esordiente, seppur il suo film venga prodotto da case importanti. E così, chi dovrebbe investire denaro per la realizzazione di queste pellicole, per paura di non avere ritorno, devia su altri prodotti, quelli di scarsa qualità appunto, che però vendono. Per fortuna non è sempre così, e ogni tanto qualche luce di speranza il nostro cinema riesce ancora a regalarcela. Qualche bravo regista riesce, lottando, a farsi spazio. Come Fabio Grassadonia ed Antonio Piazza, due trentacinquenni siciliani, che dopo anni passati a sceneggiare fictions per la televisione, decidono di investire sulle loro doti da “direttori” e scrivono, per poi girare, la loro opera prima. Ci mettono cinque anni per trovare i fondi necessari (soltanto un milione di euro!) ma, ostinati, ci riescono. Ne nasce “Salvo”, storia di un killer di mafia che racconta la vita quotidiana nella provincia palermitana, in cui i due registi sono nati e cresciuti. Un film impegnato, serio, difficile. Colmo di soluzioni artistiche particolari, come lo scarso uso della parola e un uso invece pesante e continuo del suono. Un film che per trovare qualcuno che lo distribuisse in Italia ha dovuto prima andare a Cannes, gareggiare in uno dei più prestigiosi festival cinematografici internazionali e vincere due importanti premi. Da lì un successo, inaspettato ma pienamente goduto dagli stessi registi: una distribuzione internazionale in quasi 30 Paesi del mondo, tra cui Stati Uniti, Giappone, Inghilterra; riconoscimenti e presentazioni in Brasile, Scozia, Corea e….a Matelica. Sì, a Matelica. Lo scorso lunedì 14 aprile infatti, il Cinema Nuovo (storico Cinema Teatro ndr) ha ospitato questo film di successo, con un ospite d’eccezione: uno dei due registi, Fabio Grassadonia. L’opera instancabile dello staff del Cinema Nuovo infatti, guidato dai fratelli Claudio e Mauro Zamparini (titolari del ristorante La Notte degli Oscar) e presieduto da don Piero Allegrini, ha fortemente voluto un successo come Salvo a Matelica per proseguire nella serie di incontri con i principali autori del cinema italiano iniziata da anni. A seguito della proiezione del film, come di consueto, il dibattito moderato da Gabriele Spitoni, ha permesso al regista Grassadonia di spiegare nel dettaglio il perché di alcune scelte stilistiche, permettendo al pubblico di “entrare” nella realizzazione del film. Tanti i curiosi, che anche al termine della serata, hanno intrattenuto il regista per fargli domande e chiedergli suggerimenti. Lui si è complimentato per il buon numero di presenze in sala e per la passione con cui il Cinema Nuovo porta avanti la sua missione controcorrente in favore della qualità e della cultura del cinema italiano. Il regista Grassadonia (a destra) con il moderatore Gabriele Spitoni Di scena il cineforum con l’autore Il basket sempre nel sangue Il Trofeo delle Regioni è un’iniziativa organizzata da tanti anni dalla Federazione italiana pallacanestro, aperta a ragazzi e ragazze di 14 anni (quest’anno l’annata era dunque quella dei 2000) sponsorizzata Kinder e intitolata alla memoria di Cesare Rubini, uno dei Padri della pallacanestro italiana e primo ad avere l’onore di entrare nella Hall of Fame di Springfield, negli Usa, città dove il basket è nato. Quest’anno è stato organizzato in Emilia Romagna, che ha iniziato proprio questa settimana ad ospitare i migliori talenti assoluti di questa generazione. Per le Marche le selezioni ed i La grande tradizione matelicese “porta” ben due ragazzi al Trofeo delle Regioni raduni preparatori sono cominciati da mesi. E ad indossare la maglia della rappresentativa marchigiana sono stati chiamati non uno, ma ben due giovani cestisti matelicesi: Asya Zamparini per la squadra femminile, guidata da coach Pesaresi e Simone Mentonelli per la squadra maschile, allenata da “Lupo” Rossini. Dunque, dopo la nuova chiamata in maglia azzurra per Marco Santiangeli, il basket matelicese conferma una propria tradizione nel saper sfornare talenti di alto livello sproporzionatamente alta rispetto alle dimensioni della città e del bacino di utenza. Asya è…figlia d’arte sia per parte del padre Angelo che della madre Alida, visto che entrambi i genitori sono stati colonne importanti delle squadre locali, mentre Simone condivide il dna con il cugino Jacopo, attuale play titolare dell’Halley Matelica. Il torneo è partito proprio lunedì, ed sta riservando alle due rappresentative gioie e Un’indomita gattina ritorna dopo due anni Cantato dai più grandi poeti, protagonista di proverbi, compagno di tanti scrittori e in alcuni casi venerato come un dio, il gatto accompagna l’uomo da migliaia di anni eppure non perde il suo carisma. Solitamente è attribuita a Richelieu la frase secondo la quale “Dio ha creato il gatto per permettere all'uomo di poter accarezzare una tigre”, che sia stato detto da lui o meno l’aforisma ben chiarisce come l’uomo abbia sempre visto, e ammirato, anche nel minuto gatto domestico quello spirito affascinante, selvaggio e libero che è proprio dei grandi felini. Forse si può partire da questo per raccontare la storia di Strega. È il 2007 e Strega è una gattina tigrata, con un carattere affettuoso, che viene trovata per le stradine del centro di Matelica. 16 matelica.indd 2 Strega mancava da casa dal 2012... poi la sorpresa Ora non è più sola, non miagola più per attirare l’attenzione, ha trovato un caldo rifugio in una casa dove abita già un bel gattone rosso, che l’accetta subito di buon grado, e in cui Le due rappresentative. Per le ragazze, Asya è l’ultima a destra, seduta. Per i ragazzi Simone è quello al centro, entrambi contrassegnati da un cerchio dolori (le Marche non abbondano di chili e centimetri, e devono sopperire con furbizia e bravura), ma entrambi gli alfieri matelicesi si stanno facendo valere. L’esperienza ce la faremo raccontare da loro, al termine di quest’avventura. Ovviamente...su un campo da basket. Antonio Gentilucci vive una signora gentile, che diviene presto la “sua” umana. Passano gli anni e Strega entra ed esce di casa attraverso una gattaiola, cresce, esplora, gioca e vive con il suo fratellone adottivo e la signora gentile. Nel 2012 però inizia a mancare da casa per periodi di tempo sempre più lunghi: è curiosa, forse un po’ vagabonda, un animo libero insomma, ed è così che pare finire la storia di Strega, con lei che un giorno si allontana e poi…non torna. Ma la “magia” dell’indomita gattina fa continuare questa storia. Qualche giorno fa, infatti, dopo il familiare rumore della gattaiola che si apre e richiude, la signora gentile, che in questi ultimi due anni, in cui non l’aveva vista, aveva sempre sperato che la sua piccola amica stesse bene, la trova in casa. Lei si lascia avvicinare ed accarezzare, poi mangia e beve un po’, si dirige verso la sua poltrona preferita e con sommesse fusa s’addormenta, come se non ci fosse mai stata un’interruzione. Quella è da sempre casa sua ed ora è tornata. “Chissà…” - si chiede la signora “… chissà quali mirabolanti avventure ha vissuto in questi anni”. Già, chissà…per ora, per quanto avventurosa, Streghetta sembra desiderare qualcosa di diverso: il tepore della casa, il suo fratellone adottivo, l’amicizia della signora gentile e tante carezze a cui poter rispondere con tante fusa. Magari non saranno mai narrate le avventure della piccola Strega, di certo però la sua storia dimostra ancora una volta quello che sosteneva lo zoologo Menault: “Il gatto ha troppo spirito per non avere cuore”. Sara Noè 23/04/14 11.08 >MATELICA< L'Azione 26 APRILE 2014 17 L’eterno “vizio” matelicese del soprannome di FIORELLA CONTI G ià in passato mi sono occupata di soprannomi; ma trovandone altri in antiche carte, non ho resistito alla tentazione di…renderli pubblici. Forse questo è anche utile a ritrovare le…radici di alcuni cognomi matelicesi . Intorno all’anno 1710 un certo Vittorio Moscardi era detto Moscatello: che il cognome Moscatelli sia un diretto derivato? Tra la fine del 1600 ed i primi anni del ‘700 Francesco Braetto è detto Botta, mentre Giuseppe di Stefano viene chiamato Satollo; Francesco Cartone è detto Oliva; ad un certo Vespasiani è stato dato l’appellativo di Monachino, a Carlo Boarello quello de Il Braccanese, a Lorenzo Magi quello di Lorenzitto, a Giombattista Boccaccini quello di Pancione, ad un certo Alesio quello invece di Lezzerino. Ad un non meglio definito Cesare “si dice” Sciamanda (antenato di Sciamanna?), ad un certo Antonio, indicato solo così, il Bisogno. Tomasso è detto Il Mancinello, Fabritio era detto Serino, Angelo da Vinanoera Storione, Lodovico Di Felice era detto Mondo (Munnu?), Angelo di Boccali è Micone. La famiglia Cicconi è detta “di Cocciale”. Lo Re è il modo di indicare Giacomo De Cola dalle Piane, Morico è l’appellativo di un certo Giombattista di Matelica, Bastiano da Rastia è Moritto, Pietro Paolo dalla Pergola (un immigrato!) è Campodaglio Bernabeo Benigni è Chiacchiarino, Agostino Paparelli è Imbroglia (con chiare allusioni agli effetti dei suoi comportamenti), Bastiano è Capriolo (allusione alla località I Caprioli?), Giovanni è La Rab- Il ritorno del re Leonardo Mazzocchio (T.C. Foligno) vince il torneo di primavera cat 4-NC di Matelica, imponendosi in finale contro Paolo Ticà (T.C. Sanseverino M.): la dichiarazione sembra alquanto scarna ma questa vittoria ha un significato tutto speciale. Innanzitutto l’ottima (come sempre) organizzazione del T. C. Matelica ha concentrato ben 85 iscritti, fra i quali molti ragazzi ma anche le ‘vecchie glorie’ del tennis locale (fra gli altri citiamo il fabrianese Castelli e il camerte Leonardo Mazzocchio trionfa al Torneo di Matelica Grifantini), ai quali si è aggiunto Leo Mazzocchio, matelicese d’adozione, visti i tanti anni trascorsi nel club fra tennis e campus estivo. Proprio lui, che aveva in passato disputato diversi tornei senza assaporare il gusto della vittoria, aveva dichiarato in tempi non sospetti, di Ma cosa serve all’agricoltura? La domanda che il dott. Potentini pone nel titolo è “Biogas è illegale, questo non basta?”. La risposta se la dà da solo nel resto dell'articolo descrivendo tutto il guazzabuglio di leggi, sentenze e delibere che hanno fatto sì che la centrale biogas di Matelica si trovasse realizzata con tutte le autorizzazioni necessarie. E' assurdo? E' assurdo se non fossimo coscienti che siamo in Italia, non quella degli imprenditori come si vuol far credere, ma degli organi legislativi dello Stato e delle Regioni. Ora il “grattacielo” è stato fatto ed è in funzione e, come risulta, salvo prova contraria, operante nei termini funzionali prescritti. Ci sono in Italia più di 900 centrali biogas tra grandi e piccole e per il momento se ne vorrebbero costruire ancora di più come richiesto dalla Comunità Europea e da accordi internazionali legati alle variazioni climatiche. Non è una centrale in più o una in meno a creare tanta preoccupazione, soprattutto nelle Marche, in considerazione che la nostra regione è inadempiente insieme ad altre 13 regioni con un deficit del 48,8% di produzione energetica. Il piano marchigiano per la realizzazione delle centrali 17 matelica.indd 2 biogas può anche essere considerato con deficienze progettuali ma a ciò si può provvedere apportando modifiche migliorative, ed una potrebbe essere produrre parte del gas dal depuratore fognario. La centrale c'è, cosa si può fare? Fermarla e demolirla? Non mi sembra questa una soluzione intelligente anche se ci siamo abituati, essa verrebbe definita “azione craxiana”, cioè di chi chiude le centrali nucleari prima di aver attuato un progetto alternativo e valutato i costi che ne sarebbero derivati. Mattei allora si sarà rivoltato sicuramente nella tomba. Si potrebbe lasciarla andare e sperare che commettano qualche irregolarità per chiudere e non pagare il rimborso, oppure, sarebbe più intelligente farla produrre perfezionandola in modo che non inquini. Se le conduzioni non sono trasparenti e non ci fidiamo né dei conduttori, né degli organi di controllo non ci rimane che emigrare o eliminare gli uni e gli altri. Nelle Marche si sta verificando un atteggiamento assurdo: non si accetta nessuna fonte di energia rinnovabile, vuoi per un minimo inquinamento, vuoi per alterazioni paesaggistiche, vuoi per disturbo alla flora o alla fauna. Ci dobbiamo convincere che ognuno deve fare la sua parte e caricarsi una parte di sacrificio! Mettiamo da parte le leggi che complicano ogni soluzione e fanno perdere tempo ed affidiamoci al buon senso e ai dati provati e documentati perchè solo questi possono dirci se l'attività della Centrale va continuata o fermata. A proposito di dati, il vostro Comitato quante analisi chimiche del digestato ha in mano? Io ne ho una certificata e non contiene dati allarmanti. Quante analisi sul terreno sono state fatte per stabilire la quantità di digestato da versarci? Quante analisi avete sui fumi di scarico? Quanti appezzamenti di terreno sono stati presi a campione per valutare l'azione fertilizzante o inaridente? Con quale Istituto di Analisi ci si è accordati per facilitare i controlli per gli agricoltori? Troppo azoto fa male ma con poco si produce poco. L'Italia non ha un surplus di energia, ne importiamo 43,1 miliardi di kwh, il 13,1% e dovremmo privarci di quella prodotta con combustibili fossili prima possibile. Non mi risulta bia (non doveva essere un tipo tranquillo!), Nicola Finaguerra è Tempestino, Dominico è detto Mordente, Piermatteo è Broglio, mentre Pietro è conosciuto come Scrocchetto. C’è poi un Alisandro di Matelica, vissuto prima del 1630, che è detto Brecciola: che sia un antenato dei Trecciola? Interessante sapere che già nel 1616 un certo Gioseppe di Matelica è detto Sorce e che visse nel 1615 una Agustina figlia di Temperone; un ramo dei Gagliardi, quello con capofamiglia Antonio, nel 1626 è detto Palombo. Forse aveva pochi amici nello stesso periodo Girolamo De Luca, se era chiamato Scalogna, mentre Francesco di Santi è già Canestraro, Angelo Dini è Salta la Macchia. Nicolò Casata è Lo Papa, Marco è figlio di Anton Maria Magnatta. Per la soddisfazione di altri che ancora non hanno ritrovato tracce dei propri antenati aggiungerò che (e siamo alla fine del 1600) Bartolomeo Bastari è detto Magrino, che un certo Andrea Di Angelo è detto Di Mendichella (progenitore del cognome Menichella?), che già si parla di un Venanzo Bartoccitto, ma anche di un Venanzo Bartoccino, che Domenico Lucarelli (c’è un vicolo Lucarelli) è conosciuto come Moricone, che Lorenzo Vagnelli (altra importante antica famiglia matelicese) è apostrofato con il poco nobile soprannome di Cacasmiaola, che un certo Andrea è per tutti Il Dannato; Francesco Del Gatto e Filippo Terenty corrispondono forse agli attuali cognomi Gatti e Terenzi e ci sono presenti i vari Martella, Politi (Poleti?), Tempestini, Rusciolini (Rossolini), Lipparelli, Savini, Di Dolce, Ciarrone; Francesco è detto Chiodo probabilmente per la sua magrezza; poi c’è il Dottorello di Braccano, Giacomo detto La Falsetta di Vinano, Filippo Andra figlio di Domenico detto Il Cingolano probabilmente perché originario di Cingoli; l’attuale Pettinelli era ancora Pettinella, Carsetti era De Carsitto, Vedatitti, piccino, Chiappone, Bonfilio, Boarillo, Bartoccio, Temperone, Zazzaretta, Farrone, Badalasso sono altrettanti soprannomi degni di attenzione. tenere tantissimo a raggiungere questo obiettivo, nonostante i sopraggiunti impegni di lavoro e la recente paternità avessero limitato molto la sua presenza sul campo. Invece Leo è tornato e se il fiato non è più quello di un tempo, la classe è rimasta intatta, anzi, sembra addirittura cresciuta, tanto che negli incontri disputati ha sempre dimostrato una netta superiorità. Anche nella finale, opposto ad un avversario da sempre coriaceo e aggressivo, come Paolo Ticà, pur iniziando in sordina ha poi dominato fino al 6/3 – 6/3 finale senza grandi patemi. Ottima la prestazione del nostro Filippo Mariotti, giunto ai quarti e uscito dopo uno splendido incontro, deciso solo alle ultime battute del terzo set. Nel breve commento finale, che ha preceduto la premiazione, il presidente Sauro Falzetti ha ringraziato tutta l’organizzazione, i giocatori e il grande pubblico sempre presente alle manifestazioni, segno di una ritrovata passione per il tennis che fa sempre bene al nostro sport. che paghiamo più energia di quella che consumiamo. L'Enel in questi giorni ha firmato un contratto con la Shell per importare dagli Stati Uniti gas da fratturazione. Se l'Enel ha in corso “contratti capestro” non c'è da meravigliarsi; il boom economico italiano è terminato con la sua nascita. Facciamo tacere le trombe della Magistratura e della Corte dei Conti e affidiamoci ai numeri e alle prove. L'agricoltura ha bisogno di mercato per i suoi prodotti e possibilmente di mercato locale, la viticoltura non è sufficiente e comunque per l'agricoltore rimane ben poco, mangiano solo gli altri personaggi della filiera. Riguardo ai numeri, chiarisco che non manca nessuno zero; io normalmente, i conti li so fare ma il fatto è, che io ho chiesto quanto gasolio era stato consumato per lo spandimento e loro mi hanno dato quel valore. Mi hanno fatto notare che di notte non si spande e quando il terreno è bagnato ed il periodo di spandimento ammesso è breve. Nell'articolo a cui si fa riferimento si analizzava i kwh spesi per lo spandimento da confrontare con i kwh prodotti annualmente dalla Centrale ed anche se fossero raddoppiati sarebbero niente al confronto. Avevo già chiarito che i prodotti che vengono portati alla centrale, anche se una minima parte arriva da una distanza massima di 70 km la media si riduce a meno della metà e che senza la centrale l'80% della produzione locale verrebbe esportata a distanze molto superiori e quindi le polveri sottili sarebbero superiori. Io non tifo per nessuno e, non ci si può meravigliare se uno che zappa come me ed è legato alla sua terra, non cerchi la verità e sia ostinatamente insistente a far funzionare ogni iniziativa che dia un aiuto all'agricoltura. Comunque sempre a disposizione per ulteriori confronti. T. C. Matelica Gianni Trecciola taccuino MATELICA FARMACIE -Sabato 26 aprile COMUNALE Viale dei Martiri tel. 0737 83640 DISTRIBUTORI Sabato 26 e domenica 27 aprile IP di Tempestini Paolo EDICOLE Domenica 27 aprile Cartolibreria Centrale Piazza Mattei 8 Tabaccheria Pierini Viale Martiri della Libertà 66 CINEMA MULTISALA GIOMETTI Via Grifoni tel. 0737 787663 CINEMA NUOVO Via B. Mattia - tel. 0737 84457 APERTURA REDAZIONE MATELICA Il lunedì e il giovedì ore 16.30-18.30 23/04/14 11.07 18 >SASSOFERRATO< L'Azione 26 APRILE 2014 Ecco i baby attori al Sentino In scena gli allievi del corso di recitazione della scuola “Tommaso Paolucci” B aby attori in scena al Teatro del Sentino. Il settimo appuntamento della stagione di prosa, il primo tra quelli inseriti in cartellone fuori abbonamento, vedrà protagonisti, sabato 3 e, in replica, domenica 4 maggio alle ore 21, gli allievi del corso di recitazione per bambini e ragazzi della locale Scuola comunale di teatro “Tommaso Paolucci”. La fi aba del re nudo, questo il titolo della rappresentazione, prodotta dal Comune, che vedrà in scena da un cast di ventuno interpreti, dieci maschi e undici femmine. Una commedia con musiche, particolarmente intrigante, libero adattamento di Ada Borgiani da Il re nudo di Evgenij Schwarz e dalle fiabe di Hans Christian Andersen. La regia dello spettacolo porta la firma della stessa Borgiani, animatrice teatrale della Compagnia della Rancia e insegnante di recitazione dei ragazzi, mentre le musiche originali, il laboratorio e il coordinamento musicale sono a cura del compositore Aldo Passarini. Due qualificati professionisti, dunque, affiancati nell’allestimento dello spettacolo dall’insegnante di canto Cinzia Bardeggia. Dopo sei mesi di corso gli aspiranti attori avranno così l’opportunità di mostrare al pubblico il risultato del loro lavoro. Nonostante la giovanissima età, che spazia tra gli otto e i tredici anni, gli allievi possono essere considerati, in una certa misura, dei piccoli veterani, dal momento che la maggior parte di loro ha già alle spalle quattro spettacoli, molto apprezzati dal pubblico, presentati nelle precedenti stagioni di prosa: Le avventure di Giannino detto Gianburrasca, che li ha visti debuttare in veste di comprimari, Gatti, Il flauto magico e L’uccellino azzurro nelle quali, invece, hanno svolto un ruolo da protagonisti. Istituiti dal Comune cinque anni fa, i corsi di recitazione, destinati anche a ragazzi più grandi di età, anche loro prossimamente in scena al Teatro del Sentino (17 e 18 maggio), sono stati realizzati con la collaborazione del locale Istituto Scolastico Comprensivo e il contributo dell’Assemblea Per la Liberazione Mam's, allestimento moderno con Mjras Nel 69° anniversario della Liberazione, la storica data del 25 aprile verrà celebrata ufficialmente a Sassoferrato con una cerimonia che avrà inizio in piazza Matteotti (Castello), a partire dalle ore 10.45, con il raduno delle Autorità, Associazioni Combattentistiche e d’Arma, Scuole, ecc. Quindi, alle ore 11, il corteo muoverà verso il Parco della Rimembranza dove verrà celebrata la S.Messa al campo. Dopo la funzione religiosa si terrà l’orazione ufficiale da parte del sindaco, al termine della quale avverrà la deposizione di una corona di alloro dinanzi al Monumento ai Caduti. Un’altra corona di alloro verrà successivamente deposta in piazza Bartolo, sulla lapide dei Partigiani Caduti. In caso di cattivo tempo la S.Messa sarà celebrata nella Collegiata di San Pietro (Castello). La tragedia dei Balcani nel volume di Cantarelli Nuovo lavoro editoriale per Augusto Cantarelli. “Balcani - La tragedia italiana”, questo il titolo del volume, ormai prossimo alla stampa, con il quale il prolifico autore sassoferratese ha cercato, in particolare, di ricostruire la vicenda di ventidue minatori che nel 1938 si trasferirono in Istria con le rispettive famiglie, partendo da Cabernardi, sede, all’epoca, del più importante sito minerario solfifero d’Europa. Destinazione di quegli uomini, alla ricerca di un lavoro sicuro, le miniere di carbone situate nel bacino della Valle dell’Arsa, ad Albona, in provincia di Pola. Attraverso un lungo e minuzioso lavoro di ricerca, l’autore ha preso in esame l’ambiente nel quale si era stabilita la comunità sassoferratese, descrivendone le condizioni economiche, le difficoltà del lavoro in 18 sasso.indd 2 miniera, il contesto sociale, la situazione abitativa e così via. Una permanenza durata tre anni, fino al settembre del ’43, quando, a seguito della mutata situazione politica italiana, quella piccola e laboriosa comunità fu costretta a rientrare nel proprio luogo d’origine per l’ostilità del popolo slavo nei confronti degli italiani. «Fu, questa spiega Cantarelli - una fase drammatica, contraddistinta da scontri a fuoco, violenze, sparizioni, messe in atto dai partigiani e civili slavi contro gli italiani, sia che fossero militari o semplici civili». L’Italia e la Germania avevano infatti dichiarato guerra a Grecia, Albania e Jugoslavia e, dunque, per i nostri connazionali la situazione in quelle terre era diventata insostenibile. A risentirne furono, in particolare, le popolazioni dell’area Il Mam’s di Sassoferrato come “museo della rinascita”. E questo in ossequio proprio alla parola crisi, che significa “separazione” tra un prima e un dopo e che, nella storia dell’arte, segna proprio le rivoluzioni, avvenute ad opera di artisti come Giotto, artista della crisi del mondo bizantino medievale. Come ci fu un Rinascimento dalla crisi del Medioevo e giù giù fino al manierismo e al barocco, che seguono la crisi del Rinascimento e così via, in una lettura didatticamente semplificata. Ma la Galleria d’arte contemporanea, intitolata al grande sassoferratese G.B. Salvi, rappresenta un vanto per il territorio, visto che vi si trovano raccolte opere di artisti di un premio internazionale, il Salvi, appunto, fortemente voluto da padre Stefano Trojani, che è uno tra i più longevi d’Italia, con i suoi oltre sessanta anni di storia. Altro motivo di eccellenza è che una tale galleria, grazie ad un sapiente allestimento ad opera dello Studio Mjras di Urbino, è forse la più moderna tra i musei consimili, non solo delle Marche, ma di tutta l’Italia centrale. D’altra parte lo studio Mjras, con nord-orientale, ovvero quelle della Venezia Giulia, Istria e Dalmazia. «Nel volume aggiunge l’autore - vengono descritte le sofferenze patite dalla popolazione italiana, soprattutto dagli abitanti di Pola, Fiume, Trieste e Zara, la terribile vicenda delle Foibe, nella quale persero la vita, per vendetta politica, tre dei ventidue minatori, e il grande esodo dei nostri connazionali da quei luoghi così martoriati dal conflitto bellico. Da Zara - dice al riguardo Cantarelli - arrivarono a Sassoferrato una trentina di profughi con le rispettive famiglie». Nel volume viene inoltre riportato l’elenco dei militari sassoferratesi caduti sul fronte balcanico. Si tratta, in sostanza, di un’interessante pubblicazione di centosessanta pagine, arricchita da numerose fotografie e documenti dell’epoca. Con questo nuovo lavoro sono sette le pubblicazioni realizzate da Cantarelli a partire dall’anno duemila, di cui tre incentrate sulla vicenda umana e bellica di duecentonovantotto sassoferratesi durante la guerra d’Africa, uno, scritto insieme a Vincenzo Renelli, sui centosessantanove sassoferratesi (tra civili e militari) caduti nel secondo conflitto mondiale, un altro sulla storia del Santuario della Madonna del Cerro e un altro ancora sulla vicenda dei quaranta combattenti di Sassoferrato, Arcevia, Genga e Pergola nella guerra civile di Spagna. Legislativa delle Marche. Nella rappresentazione La fiaba del re nudo confluiscono e interagiscono elementi di più fiabe di Hans Christian Andersen. La storia narra dell’amore contrastato di un ragazzo, guardiano di porci, per una bella principessa che, proprio a causa di questo amore “impossibile”, verrà promessa in sposa ad un imperatore despota, vanitoso e poco intelligente. Sarà un bambino, con la spontanea naturalezza e l’innocenza dei suoi cinque anni, a sconfiggere la stupidità dell’imperatore e l’ipocrisia e la codardia dei cortigiani e a far trionfare la verità e l’amore... In sostanza, una rappresentazione brillante e coinvolgente, con una pregevole cornice di musiche e di atmosfere magiche. Le luci e la fonica sono a cura di Class Sassoferrato. Info: Comune di Sassoferrato - Ufficio Relazioni con il Pubblico - Piazza Matteotti, 4 - tel. 0732/956231-232-218 - fax 0732.956234, e-mail: teatrodelsentino@comune. sassoferrato.an.it, oppure consultare il sito internet www.comune.sassoferrato. an.it, area “Teatro”. Silvia Cuppini e Roberto Bua, ha al suo attivo allestimenti di musei e mostre prestigiose: ultima in ordine di tempo quella allestita ed in corso a Roma al Chiostro del Bramante su “Alma Tadema”, che registra un boom di visitatori. Perché spesso è l’allestimento che fa il museo, e nel caso del Mam’s di Sassoferrato aver ubicato opere contemporanee nel seicentesco Palazzo degli Scalzi, significa essersi messi virtualmente dalla parte del visitatore, con la sua cultura, la sua sensibilità, la sua mentalità di uomo di oggi. Le pareti, i setti divisori, la luce, il colore degli sfondi creano un’ambientazione di atmosfera, che si esprime anche in didascalie di filosofi e grandi artisti, presenti anche questi nel museo, catturati per un istante e per l’eternità. Insomma, Sassoferrato ha avuto sempre un’attenzione privilegiata all’arte, alla cultura e al territorio, dove l’arte, che è sempre contemporanea, lascia tracce, che il tempo seleziona e immortala. “Siamo in una crisi non solo economica e finanziaria, ma anche sociale e del pensiero”, ha affermato il premio Nobel Gao Xinngjian. Ci salverà una nuova rivoluzione culturale, che sappia con coraggio guardare alla realtà e produrre un nuovo pensiero e nuove soluzioni per una rinascita integrale della persona. Insieme al sindaco Pesciarelli e all’assessore alla Cultura Bardelli una mission che ci investe tutti. Marisa Bianchini Le scuole al ventennale Le scuole di Sassoferrato e Genga festeggiano alla grande il ventennale della mostra del libro per Ragazzi. Una splendida iniziativa che da quattro lustri "semina" nei nostri ragazzi la voglia di leggere e tutto merito delle maestre. Questa volta non solo è stato allestito un angolo speciale colmo di libri ma al teatro Sentino è stato organizzato sabato 5 aprile un bellissimo spettacolo dove ogni scuola ha dato il meglio di sé tra interviste, canti e rappresentazioni. Le bollicine per i fans del Blasco Ancora musica al Teatro del Sentino. Dopo lo spettacolo che ha avuto per protagonisti il duo “The Gang” e La Banda Lavallière, stavolta la scena è tutta per un evento molto, molto… frizzante. Sabato 26 aprile, alle ore 21 sarà la band “Le bollicine” ad esibirsi sul palcoscenico del Sentino con lo spettacolo Vasco Rossi Tribute, organizzato con il patrocinio del Comune di Sassoferrato. Un omaggio al “Blasco”, dunque, soprattutto ai suoi “aficionados”. Tra i fans del rocker di Zocca, sulla breccia da più di trent’anni, ci sono, fra l’altro, tanti, tantissimi giovani. “Le bollicine” sono una band di assoluto valore, molto apprezzata dal pubblico, nata undici anni fa, quasi per gioco, ma, soprattutto, per amore perché - come dice il leader del gruppo, Mirco Cerioni - «la musica del “Blasco” devi averla nel cuore, sentirla dentro». Considerata come una delle migliori tribute-band nazionali, la formazione marchigiana si è fatta conoscere ed apprezzare nel corso degli anni, qua e là per la Penisola, riscuotendo sempre una larga partecipazione di pubblico. Oltre al citato Cerioni, voce del gruppo, gli altri componenti sono Paolo Tarini (batteria), Alessandro Governatori (basso), Daniele Ganzetti (tastiere), Andrea Giovannetti (chitarra), Anna Greta Giannotti (chitarra). La band è a Sassoferrato per preparare il prossimo tour e quella di sabato 26 sarà, dunque, l’anteprima dello spettacolo itinerante dell’estate 2014. Pertanto, uno spettacolo per gli amanti del rock, ma non solo, il cui ingresso è gratuito. Per le prenotazioni occorre rivolgersi al Comune di Sassoferrato: tel. 0732/956218 - fax: 0732/956234 - e-mail: [email protected] 23/04/14 11.34 19 >CERRETO D'ESI< L'Azione 26 APRILE 2014 Per la Protezione civile pronti due diplomi Il gruppo comunale di Protezione Civile di Cerreto d’Esi è stato premiato con ben due diplomi dal capo del Dipartimento nazionale, Prefetto Franco Gabrielli, nel corso della manifestazione che ha riunito a Cingoli molti volontari ed i vertici della Regione alla presenza, fra gli altri, del Presidente della Regione, Gian Mario Spacca, del Capo del Dipartimento Regionale, Roberto Oreficini, del presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari. A ritirare i riconoscimenti sono stati Gianluca Conti e Federico Crialesi, rispettivamente vice-coordinatore e segretario del gruppo, e l’assessore Italo Mazzolini. La Protezione Civile cerretese, in particolare si è contraddistinta, com’è scritto negli attestati, per l’aiuto offerto alle popolazioni in conseguenza delle emergenze post-terremoto che hanno interessato l’Emilia Romagna e la Toscana. Grande soddisfazione da parte di tutti i volontari di questa realtà che negli anni si è andata affermando come uno dei gruppi più attivi della Regione e non solo nel numero, visto che conta 38 volontari, ma soprattutto per la prontezza e per la preparazione con cui essi operano ogni qualvolta sono chiamati a dare il loro contributo: se a Cerreto la presenza dei volontari è divenuta una positiva e rassicurante realtà in occasione di eventi calamitosi e di grandi manifestazioni sempre in supporto degli enti preposti, anche a livello regionale la protezione civile dà lustro a Cerreto partecipando ad impegnativi servizi come in occasione dell’”Endurance life style”o della visita di Papa Benedetto XVI a Loreto nel 2012. Grande attenzione per la prevenzione e la formazione: i volontari cerretesi sono infatti sempre presenti ai corsi formativi, alle esercitazioni, alle simulazioni di emergenze; così da essere in grado di intervenire in caso di calamità, preparati a svolgere e a gestire il montaggio di attrezzature come tende e tutte le altre strutture da campo. Riconoscimenti come quelli consegnati dal Prefetto Gabrielli premiano il cuore grande dei nostri volontari, pronti a partire a distanza di poche ore dalla prima scossa di terremoto che ha colpito l’Emilia e la Toscana. A poche ore dalle emergenze i nostri uomini ed i nostri mezzi sono sempre pronti a partire con l’obiettivo unico di dare una mano a chi si trova in una condizione di bisogno qualsiasi sia la destinazione. Rappresentata la Passione La Settimana Santa cerretese si è aperta con uno straordinario e suggestivo appuntamento: la rappresentazione della Passione. La comunità ha affollato il punto di ritrovo presso la stazione ferroviaria dove Don Umberto Rotili, regista e predicatore dell'iniziativa di preghiera e Don Gabriele aspettavano i fedeli. Significative ed evocative le parole dell'Arciprete parroco: la Passione nasce dall'idea di aggregare i cerretesi nella preghiera e nella meditazione attraverso un'originale ed inedita la raffigurazione delle ultime ore di vita di Gesù. Davvero bravi gli attori che hanno dato vita alla rappresentazione, coinvolgendo emotivamente il numerosissimo pubblico, che ha seguito le diverse scene con attenzione e in maniera molto composta, per i vicoli e le piazze di Cerreto d’Esi magicamente illuminati da una miriade di candele. In conclusione, la Passione rimarrà davvero ben impressa nella memoria dei cerretesi per essere così ben curata a livello artistico, scenografico e nei costumi. Ciò ha permesso a questa rappresentazione di riscuotere un grande e meritato successo, affermandosi come una grande manifestazione di popolo. Michela Bellomaria I volontari Bambini attori, che spasso! Si è conclusa con l’allegro spettacolino “Tre famiglie quasi normali” proposto dai bambini del corso teatrale Papaveri e Papere, la stagione 2013/2014 del Teatro Casanova di Cerreto d’Esi. Un cartellone ricco di appuntamenti con ben 12 aperture da ottobre ad oggi con un programma che ha spaziato dalla prosa alla commedia dialettale, dalla musica di autore all’opera lirica, dal canto popolare al festival artisticoletterario. Si è iniziato il 5 ottobre con il concerto della Banda Lavallières che ha proposto “Banditi! Un percorso storico tra ‘800 e ‘900 attraverso la canzone popolare” mentre ad aprire e chiudere la stagione di prosa è toccato alle repliche de “Le pillole d’Ercole” e di “Cinque” portate in scena dalle compagnie di Papaveri e Papere. Il clou del cartellone, proposto sempre dall’Associazione Papaveri e Papere, è stata la Prima Rassegna Teatrale “La torre pendente” che ha visto esibirsi sul palco Luca Violini con “Il gabbiano Jonathan Livingston”, la Compagnia Teatro dei Picari con “Il diavolo con le zinne” di Dario Fo e la farsa “Del Don Giovanni”, la Compagnia Al Castello di Foligno con “Mandragola” e la Filodrammatica Piorachese con la commedia dialettale “La presidentessa”. Nel corso della stagione ancora protagonista la musica con la lirica de “La serva padrona” proposta dall’Associzione Villa Incanto e il concerto del cantautore Gianluca Buresta che ha presentato il suo nuovo album “L’essenza delle cose”. Il Casanova ha quindi ospitato la prima edizione del festival “Insieme a teatro in arte poesia e spettacolo”, il contenitore ideato da Giovanni Foresta che ha “occupato” fisicamente il teatro unendo l’esibizione di artisti vari sul palco alla mostra di pittura, ceramica e artigianato locale. Con questi appuntamenti il Teatro Casanova è tornato a rivivere dopo il restauro fortemente voluto dall’amministrazione comunale e il pubblico cerretese non ha fatto mancare Un tuffo...tra le pagine stampate …..1...2...3... “L’Azione” …. si parte! Hanno gridato entusiasti i ragazzi delle classi V A-B della Scuola Primaria di Cerreto d’’Esi nei giorni 10 – 11 aprile. Gli alunni hanno trascorso una mattinata in redazione tra articoli e cronaca locale, in compagnia del direttore del giornale Carlo Cammoranesi, al quale vanno i nostri più sinceri ringraziamenti per la disponibilità e la competenza dimostrate, nel rispondere alle numerose e curiose domande degli alunni. E’ stato interessante scoprire che dietro le pagine stampate, colorate e accattivanti di un giornale, c’è un egregio lavoro di “squadra”, nonché di sintonia, collaborazione ed efficienza senza le quali l’informazione vera e preziosa verrebbe a mancare. La storia di questo giornale che apre una finestra sul nostro territorio, iniziò nel lontano 1911 e chissà se, un giorno, qualcuno dei nostri ragazzi imboccherà la strada del giornalismo. Il diritto di parola e la libertà di stampa sono conquiste che hanno segnato l’evoluzione dell’umanità. 19 cerreto.indd 2 la sua presenza segno che la voglia di uscire per assistere a spettacoli dal vivo è ben radicata nonostante la chiusura trentennale di questo spazio. Ma per finire torniamo ai bambini. Se vogliamo la ciliegina sulla torta di questa bella stagione. 15 bambini che hanno iniziato il loro percorso teatrale ad ottobre e, settimana dopo settimana, hanno appreso i primi “rudimenti dell’arte” sotto la guida di Federica Petruio che li ha portati a creare uno spettacolino finale dove il copione è stato steso proprio dai bambini che hanno deciso di portare in scena degli spaccati di vita familiare visti dalla loro ottica personale. Ne è uscito il ritratto di tre famiglie, appunto quasi normali, che ha fatto divertire il numeroso pubblico presente in sala. Al termine della piacevole serata ogni bambino ha ricevuto un attestato di partecipazione al corso. Questi i nomi dei giovani protagonisti: Leonardo Caprio, Letizia Caprio, Francesca Cervelli, Cristina Cipolletta, Deborah Ferrari, Virginia Gennari, Marianna Grasso, Sara Lippera, Simone Lippera, Ilaria Lucarini, Claudia Ottaviani, Giulia Porcarelli, Alice Pupilli, Marley Romanini, Chiara Tavoloni. Arrivederci alla prossima stagione e buon teatro a tutti! La Commissione Mensa all'opera “Star bene a scuola” comincia da un’alimentazione sana e corretta. Un elogio al servizio Mensa del Comune di Cerreto d’Esi che nel gennaio del 2013 ha sollecitato la costituzione della Commissione mensa composta dal servizio igiene, alimenti e nutrizione dell’Asur AV2 di Fabriano, genitori, insegnanti e rappresentanti del Comune. Detta commissione ha il compito di controllare che vengano rispettate tutte le linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica. Inoltre osserva e misura il grado di soddisfazione dei bambini, valutando se il servizio risponde alle loro esigenze sia dal punto di vista nutrizionale sia da quello educativo. La commissione ha effettuato sopralluoghi nei centri cottura e nella sala mensa per verificare le condizioni igienico-sanitarie e di servizio. In tutte le occasioni, gli assaggi hanno avuto esito positivo: il 90% dei bambini ha consumato tutto il pasto (1°, 2° e frutta). Sia i genitori che gli operatori dell’Asur, hanno valutato positivamente sia il sapore che la qualità del cibo preparato. Ottimi risultati, superiori alle aspettative, anche con cereali integrali, con le verdure e la frutta. I menu invernali ed estivi vengono aggiornati ogni tre mesi in relazione al gradimento degli assaggi e alla stagionalità. Ottimi riscontri anche per quanto riguarda le norme igienico-sanitarie dei locali e le modalità di somministrazione. Il buon funzionamento della mensa scolastica di Cerreto d’Esi è sicuramente frutto dell’impegno costante di tutti gli operatori. Per la trasparenza, ora sarà possibile consultare il sito internet www.cerretodesi. pannet.it al fine di avere maggiore informazioni sulla ristorazione scolastica. La Commissione Mensa 23/04/14 11.14 20 L'Azione 26 APRILE 2014 >CHIESA A S.Giuseppe tempo di festa! I l primo maggio, festa di San Giuseppe Lavoratore, la parrocchia a lui dedicata si raccoglie per celebrare il suo grande protettore, più che mai da invocare in questo tempo di gravissima e interminabile crisi economia e occupazionale. Dal punto di vista liturgico, la festa si apre con il Vescovo Giancarlo Vecerrica che alle 11 conferirà la Cresima a 28 ragazzi, accompagnati dalla preghiera di tutta la comunità. Il Vescovo tornerà in parrocchia per la Santa Messa delle 19 (ritardata di mezz'ora rispetto all'orario consueto), alla quale parteciperà anche la Commissione Diocesana per la Pastorale del Lavoro. Non mancano alcuni festosi appuntamenti comunitari. Alle 15.30, nella Sala della Comunità, Domenico Michetti presenterà il teatro delle marionette. Alle 17.30, nella chiesa parrocchiale, la Scuola Toscanini - metodo Rusticucci, che svolge la sua attività nei locali della parrocchia, offre ai Il 13 maggio un giorno caro alla Madonna Immacolata E’ possibile fare la storia dell’Immacolata utilizzando come filo conduttore il giorno 13 maggio. Partirei da colui che ne proclamò il dogma: quel Papa Pio IX nato appunto il 13 maggio. Poi ecco l’evento centrale: Fatima. Qui la Madonna fece vedere ai tre pastorelli l’inferno, lamentando che molti uomini finissero in quell’orrore (così mostrava qual era l’esito tragico di una modernità che aveva deciso di fare a meno di Dio). Per scongiurare questa perdizione di massa chiese che l’umanità tornasse a Dio attraverso la devozione al suo Cuore Immacolato. La Madonna volle dunque mostrare l’enorme potere della preghiera, superiore a quello di eserciti, governi e potenze mondane, chiedendo ai tre bambini di pregare e offrire i loro sacrifici per la fine della guerra (e la guerra finì di lì a poco). Ma la Madre di Dio avvertì pure che stava per prepararsi qualcosa di peggio: l’avvento del comunismo in Russia, cosa che si verificò puntualmente tre mesi dopo, con la “Rivoluzione d’ottobre”. La Russia sarebbe stata la cartina tornasole della storia del mondo ed eventualmente lo scatenarsi di persecuzioni, orrori e genocidi specie per l’esplosione di un secondo (e peggiore) conflitto mondiale. Per ottenere “la conversione della Russia” e scongiurare tutto questo la Vergine chiese alcune cose che non le vennero concesse. Così quell’orrore si compì esattamente come lei aveva profetizzato. Quello stesso giorno 13 maggio 1917, mentre il sole roteava sopra Fatima accadde però un altro fatto decisivo: la Consacrazione episcopale di Eugenio Pacelli, il futuro Papa Pio XII, colui che istituì la festa del Cuore Immacolato di Maria e che vide, mentre era Pontefice, nei Giardini Vaticani ripetersi il miracolo del sole. Passiamo alla Seconda Guerra Mondiale, profetizzata a Fatima e spostiamoci a Ghiaie di Bonate vicino a Bergamo dove il 13 maggio del 1944 una bambina di nome Adelaide Roncalli disse di ricevere delle apparizioni. Si radunarono folle molto maggiori di quelle di Fatima quando Adelaide disse che se la gente avesse pregato, la guerra sarebbe finita il 20 luglio, altrimenti poco meno di due anni. il vescovo di Bergamo, per paura di rappresaglie naziste, mandò a dire alla bambina di pregare la Madonna, affinché facesse la grazia di non apparire più da quelle parti! Morale della favola il 20 luglio vi fu il fallito attentato ad Hitler, che avrebbe posto fine alla guerra. Passiamo al 13 maggio 1981 e all’attentato a Giovanni Paolo II il papa “totus tuus”. I retroscena li conosceremo dopo qualche anno per mezzo del signor Mitrokin: ex spia russa che passò all’Occidente un intero archivio. Il problema era questo: la Russia aveva piani per invadere l’Europa, ma aveva bisogno di piattaforme operative sicure. Con l’avvento di Papa Wojtyla la Polonia rischiava di non essere più affidabile. Il colpo di grazia a questo progetto accadde il 13 maggio del 1983 quando un incidente mise fuori uso il maggior deposito nucleare della Russia a Severomorsk. Dopo il danno la beffa. Arrivò la Perestroika e fu autorizzato del 1987 un pellegrinaggio in un antico ed ormai in rovina santuario mariano ucraino la cui festa cadeva il 12 maggio. Venne inviata anche una “troupe televisiva” al fine di ridicolizzare certe manifestazioni di ignoranza superstiziosa. Il giorno seguente, 13 maggio, la trasmissione andò in onda e la sede dell’emittente venne subissata di telefonate che volevano sapere chi era quella donna vestita di bianco sospesa in cielo che avevano visto in televisione. Nessuna risposta esauriente fu potuta fornire dai responsabili del programma che non se la sentirono di riconoscere che la Madonna Immacolata dal paradiso, sorridente, stava sbertucciando il morente regime comunista. L'icona del Santo Protettore è stata realizzata dalla monaca cappuccina suor Agnese Pucci parrocchiani un bel concerto per organo (Maestro Luca Migliorelli) e canto (Mezzosoprano Alessia Albani). La sera della vigilia, mercoledì 30 aprile, nel pomeriggio si svolgeranno le finali dei tornei di calcetto e pingpong per bambini e ragazzi, con l'accompagnamento delle tradizionali e famose, nonché gustose, frittelle di san Giuseppe. Dalle ore 20 alle 24, nel campo da gioco (nella sala della Comunità in caso di maltempo) si terrà un happy hour (traduci: incontro di festa e amicizia) con stuzzichini, frittelle di san Giuseppe e la musica del gruppo rock fabrianese: Plastic Mouth. Una nota particolare merita l’iniziativa: “San Giuseppe CREATIVO - mostra di varie abilità e genialità”, che da mercoledì 30 aprile alle 17 rimarrà aperta fino a domenica 4 maggio alle 20. Il Consiglio Pastorale parrocchiale ha invitato tutti i parrocchiani che amano esprimere la loro creatività, genialità e abilità in attività diverse (pittura, foto, ricamo, lavori in legno, decorazione di vetro e ceramiche, filigrane, lavori con la carta… e quant’altro) a mettere in mostra le loro opere. La risposta è stata generosa e sorprendente. Assolutamente da visitare. In questo tempo in cui sembra essere scesa su Fabriano una preoccupante cappa di rassegnazione e di attendismo, è sembrato opportuno stuzzicare e incoraggiare la creatività che ha sempre accompagnato il nostro territorio. Nei giorni due e tre maggio, la mostra sarà aperta nel pomeriggio dalle 16 alle 20. Tutti coloro che sono preoccupati per il problema del lavoro con annessi e connessi sono invitati a venire a pregare con noi. Anche se non vengono proprio tutti, mi sa che dovremo allargare la chiesa. Ma “non lasciamoci rubare la speranza” come dice Papa Francesco. VIVERE IL VANGELO di Don Aldo Buonaiuto Domenica 27 aprile dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 20,19-31) Una parola per tutti Gesù entra nella stanza con le porte chiuse perché il suo corpo ha qualità spirituali e non è più soggetto alle leggi della materia. Il Maestro si presenta ai discepoli, salutandoli con l’augurio della pace, la stessa che ha dato loro poco prima di essere crocifisso: “Vi do la mia pace”. Si riferisce alla pace che lui vive in unità col Padre: “Non vi do la pace come la dà il mondo”. San Tommaso, che non era presente alla prima manifestazione del Messia, inizialmente è scettico, non credendo alla resurrezione: è una notizia che gli sembra irreale, impossibile. Ma poi, anche lui, come prima gli altri apostoli, constata che quell’uomo è proprio il Risorto, vedendo i fori dei chiodi nelle mani e la ferita al petto. Lo stesso mandato ricevuto dal Padre, Gesù lo conferisce a suoi discepoli “soffiando”, trasmettendo loro il potere di perdonare i peccati. La Chiesa è il popolo di Dio, partecipe della nuova alleanza siglata da Cristo con il suo sangue effuso sulla croce. Le membra della comunità ecclesiale, dove circola la vita di Dio, sono unite le une alle altre per mezzo dello Spirito Santo. Come la possiamo vivere Nella seconda domenica di Pasqua Gesù dice a noi come ai suoi discepoli: “Pace a voi!”. Chi non è in pace con Dio non può esserlo nemmeno coi fratelli: “se tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare e va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello”. La pace del Salvatore scaturisce dalla condizione di riconoscersi tutti figli dello stesso Creatore. Con il Battesimo ogni cristiano diventa responsabile della salvezza di tutti gli uomini; con la Cresima il fedele riceve lo Spirito Santo perché questa missione sia efficace e porti frutto. Chi vive nella superbia e nell’autosufficienza chiude le porte, come gli apostoli prima di vedere il Risorto. Peccare significa spegnere la vita divina dentro di noi che può essere rinvigorita solo con il Sacramento della confessione, chiedendo perdono a Dio attraverso il sacerdote. “Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi” è un invito diretto a tutti noi. Scegliamo di arrenderci al Signore che con il suo amore e la sua pace rinnova e vivifica tutta l’umanità! don Leopoldo Paloni 20 chiesa.indd 2 23/04/14 11.12 22 >DEFUNTI< L'Azione 26 APRILE 2014 ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO 6 MESI ANNIVERSARIO Nel 1° anniversario della tua morte FABRIZIO LORI Genitori, sorelle, nipoti, cognato e quanti ti hanno amato ti ricordano con profonda nostalgia e immutato affetto. La S. Messa si celebrerà giovedì 1 maggio alle ore 9 nella chiesa del Buon Gesù. Fin da ora si ringraziano quanti si uniranno alle preghiere. Marchigiano Lunedì 28 aprile ricorre il 3° anniversario della scomparsa dell'indimenticato CHIESA di S.NICOLO' Sabato 26 aprile ricorre il 18° anniversario della scomparsa dell'amata I parenti e gli amici lo ricordano nella S. Messa delle ore 18.30 nella chiesa del Sacro Cuore. CHIESA della MISERICORDIA Domenica 4 maggio ricorrono 6 mesi dalla scomparsa dell'amato ANGELO CASTAGNA La moglie, il figlio, le sorelle ed i parenti tutti lo ricordano con affetto. S. Messa domenica 4 maggioalle ore 11.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO CHIESA della MISERICORDIA Domenica 4 maggio ricorre il 4° anniversario della scomparsa dell'amato ERNESTO BELARDINELLI La moglie Anna, i figli Sandro e Orietta, il genero Pietro, i nipoti Alessio e Simone ed i parenti lo ricordano con tanto amore. S. Messa domenica 4 maggio alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. CHIESA di VALLEREMITA Domenica 20 aprile è ricorso il 4° anniversario della scomparsa dell'amato SEVERINO POCOGNOLI Il figlio, la nuora ed i parenti tutti lo ricordano con affetto. S. Messa sabato 26 aprile alle ore 16.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. "Non piangete la mia assenza, sono beato in Dio e prego per voi. Io vi amerò dal cielo come vi ho amati in terra". CLAUDIO CASADIO TARABUSI CHIESA di ALBACINA Giovedì 1 maggio ricorre il 14° anniversario della scomparsa dell'amata MICHELINA NINNO (Guerrina) ved. BURATTINI La nuora, i nipoti ed i parenti la ricordano con affetto. Nella S. Messa di giovedì 1 maggio alle ore 18.30 saranno ricordati anche il marito GILDO e il figlio FRANCO. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNUNCIO ANNUNCIO Mercoledì 16 aprile a Roma, a 85 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari GIOVANNA SCOTINI in BURINI Lo comunicano il marito Agostino, i figli Raffaele con Sonia e Stefano con Katia, i nipoti Marco, Roberta, Rita e Valerio, la cognata Caterina, i parenti tutti. Marchigiano Domenica 20 aprile, a 78 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari FIORE BOTTACCHIARI Lo comunicano la moglie Nicolina Buldrini, i figli Sergio e Gabriella, la nuora Paola, il genero Giuseppe, i nipoti Roberto, Claudio, Marica, le sorelle Elisa e Rosa, i cognati, le cognate, i nipoti, i parenti tutti. Marchigiano ANNUNCIO ANNUNCIO Sabato 19 aprile, a Roma, a 91 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari REMOLA ROSSI ved. BONIFAZI Lo comunicano la figlia Adriana, il genero Massimo, le nipoti Emanuela e Barbara, la sorella Giacinta ed i familiari tutti. Impresa Funebre Belardinelli Lunedì 21 aprile, a 85 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari ANNUNCIO Martedì 22 aprile, a 90 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari DINA CECCACCI in ANTONELLI Lo comunicano il marito Eliseo, i figli Sandra e Danilo, la nuora Anna, i nipoti Luca ed Arianna, i fratelli Brando e Sabbatino, la sorella Nora ed i familiari tutti. Impresa Funebre Belardinelli ANNUNCIO Domenica 20 aprile, a 82 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari AGATA MARCUCCI ved. VERGNETTA Lo comunicano la figlia Angela, il genero Giuseppe, la nipote Francesca con Mauro, il pronipote Tommaso, il fratello Vittorio ed i familiari tutti. Impresa Funebre Belardinelli ANNUNCIO Lunedì 21 aprile, a 71 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari CARLO SANTINELLI Con dolore lo annunciano i figli Fabio e Silvia con Gabriele, le nipoti Giorgia e Martina, il fratello Luciano ed i parenti tutti. Impresa Funebre Bondoni GLI ANNUNCI VANNO PORTATI IN REDAZIONE ENTRO IL MARTEDÌ MATTINA 24 defunti.indd 2 GIUSEPPE PACCAPELO Lo comunicano la moglie Rosina Cocilova, i figli Elisa e Sandro, il genero Franco, i nipoti Sara e Giacomo, le pronipoti, i cognati, le cognate, i parenti tutti. Marchigiano TERESA CRESCENTINI in ROSCINI I figli, i generi, la nuora, i nipoti ed i parenti la ricordano con affetto. S. Messa lunedì 28 aprile alle ore 18.30. Durante la celebrazione sarà ricordato anche il marito GINO. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. Addio a García Márquez, il cantore di Macondo Così se ne è andato anche Gabriel García Márquez, il cantore di Macondo e di un sud latino-americano che esiste e non esiste nello stesso tempo, così come esistono le cose tangibili di tutti i giorni, ma anche le energie, i sentimenti, i pensieri che non si vedono ma sono reali. Colpito da una polmonite e da una infezione alle vie urinarie, l’autore di “Cent’anni di solitudine” (50 milioni di copie vendute) era stato ricoverato in una clinica di Città del Messico e poi era tornato nella sua casa, dove si è spento all’età di 87 anni. Come ha detto il presidente della Colombia (Márquez era nato in un piccolo paese colombiano, Aracataca, il 6 marzo 1927) lo scrittore è stato un gigante, e i giganti “non muoiono mai”. Márquez ha rappresentato un insieme di quotidianità e fantasia che è stato chiamato “realismo magico”, etichetta che era già stata usata per la narrativa degli anni Venti in Italia (soprattutto Massimo Bontempelli, ma con agganci nella scrittura - e nella pittura - dei fratelli Savinio e de Chirico) ma anche in Germania e nell’Europa del Nord. Ma negli anni Venti il realismo magico si imbeveva di aristocratico ritorno ai classici e all’ordine simmetrico del Rinascimento. Per Márquez si trattava di immersione nella placenta materna latino-americana per trovarne lo spirito originario, e per questo i nomi che sono stati fatti alla ricerca di parallelismi artistici, e culturali, come Dickens, Hoffmann, Hemingway e Kafka non convincono e anzi rischiano di portare fuori strada chi non conoscesse ancora lo scrittore colombiano. La sua magia sta proprio nella capacità di rendere la potenza trasformatrice di questo spirito, senza andarlo a cercare nelle lande nascoste o in romantiche lontananze, o nelle filosofie d’occidente. La riscoperta delle origini degli eroi di Márquez è una geniale commistione di recupero dei padri e delle madri individuali, ma anche delle origini telluriche, archetipe, riferite ad un “prima” quasi edenico, anteriore ai colonizzatori e allo sfruttamento. “A questo punto, impaziente di conoscere la propria origine, Aureliano passò oltre. Allora cominciò il vento, tiepido, incipiente, pieno di voci del passato, di mormorii di gerani antichi, di sospiri di delusioni anteriori alle nostalgie più tenaci”. Raramente la ricerca dell’inizio è stata detta con parole così legate allo spirito, alla religione del “genius loci”, emanazione di una forza che tutto crea e tutto comprende. Márquez si è sempre tenuto lontano dalla tentazione del modello politico perfetto, deriva di un hegelismo mai completamente sopito nella storia del Novecento, ed anche i suoi rapporti con Castro e Chavez non hanno mai rasentato l’idolatria o la celebrazione eroica. Realismo magico vuol dire pur sempre realismo, e Márquez sapeva bene che ANNUNCIO Lunedì 21 aprile, a 84 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari MARIA MARZIONI VED. BELLINI Lo comunicano il figlio Giulio, la sorella Gina, la nuora Anna Rita, i nipoti Luca e Marco ed i familiari tutti. Impresa Funebre Belardinelli la politica perfetta è l’anticamera degli inferni della storia, qualsiasi sia il colore sventolato dalle bandiere dei carnefici. Il suo sdegno per il colpo di stato di Pinochet in Cile era uno sdegno umano, per la dignità calpestata delle persone. Le sue opere più importanti, a parte “Cent’anni di solitudine” (1967), dichiarata l’opera di lingua spagnola più importante dopo il Don Quijote di Cervantes, sono “L’autunno del patriarca” (1975), “Cronaca di una morte annunciata” (1981), “L’amore ai tempi del colera” (1985), “Dell’amore e di altri demoni” (1994). Il conferimento del Nobel per la letteratura nel 1982 è stato, una volta tanto, il giusto riconoscimento di un autore che è stato in grado di “leggere” il suo e altri tempi, la sua terra e lo spirito della storia, che non è fatto, come Márquez aveva intuito, di materia inerte o al contrario di ideale completamente avulso dalla realtà, ma dal confronto con tutti gli aspetti dell’esistente, da quello popolare a quello religioso. Marco Testi I 100 anni della grande guerra Sarajevo, Strasburgo, Kiev. Passa simbolicamente da queste tre città il pesante fardello dei conflitti che hanno sconvolto la prima metà del Novecento europeo e mondiale, e a queste tre città ritorna, a cento anni dalla “Grande guerra”, per riflettere su quella pesante eredità e sugli insegnamenti da trarne. Il Parlamento europeo ha commemorato nella sede di Strasburgo - durante l’ultima sessione plenaria alla vigilia del suo scioglimento e del voto di maggio - la prima guerra mondiale, la cui scintilla scatenante si fa risalire all’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo ad opera di una nazionalista slavo, a Sarajevo, il 28 giugno 1914. La storia, certo, non si ripete, ma non è mai definitivamente sepolta. Così Sarajevo rimanda a una terra, la Bosnia-Erzegovina, tutt’altro che pacificata dopo la guerra etnica degli anni ‘90. Strasburgo, invece, ricorda sia il primo che il secondo conflitto bellico, tanto da essere divenuta, nella seconda metà del secolo scorso, la città-simbolo della pacificazione franco-tedesca (ed è questa la ragione per la quale oggi ospita il Parlamento europeo). Non di meno, tutti i discorsi commemorativi hanno citato i fatti in corso in Ucraina, e dunque Kiev, la Crimea, Donetsk: dove le armi vengono ancora imbracciate per regolare i conti fra due Stati confinanti. Il binomio guerra-pace ricorre nei pensieri degli europei quando si fa memoria dei 17 milioni di morti del 1914/18, oppure dei 60 milioni del 1939/45. Ma conserva, purtroppo, tutta la sua attualità se si lancia lo sguardo all’Europa dell’Est, al Medio Oriente, al Mediterraneo e ad altre regioni del mondo dove lo spettro della sopraffazione e della guerra continua a dividere il genere umano, a creare morte, distruzioni, miseria. La pace non si può mai dare per scontata. Il messaggio che ereditiamo dalle fangose trincee delle Somme, dai campi di battaglia della Marna, di Verdun o di Caporetto, dai gas di Ypres, è che i fantasmi del passato possono tornare sotto mentite spoglie, con le parole d’ordine dei nuovi nazionalismi, degli egoismi territoriali, dei protezionismi economici, dei revanscismi, oppure - più subdolamente - con i diritti individuali e sociali calpestati, con la xenofobia strisciante o manifesta. Eppure la stessa Europa che aveva generato i grandi conflitti mondiali, il nazismo e il comunismo, la Shoah e i forni crematori, è la stessa Europa che, sessant’anni fa, guidata da politici illuminati, ha intrapreso la strada della pacificazione duratura, della cooperazione economica orientata allo sviluppo, dell’integrazione politica. È l’Unione europea del Nobel per la pace, delle faticose (talvolta tardive o indigeste) risposte comuni alla crisi di questi ultimi anni, della comunanza di valori e di un modello sociale ammirato negli altri continenti. Nel corso della commemorazione di Strasburgo, il presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, ha particolarmente sottolineato tre attualissimi “insegnamenti” da ascrivere alle guerre mondiali. Anzitutto “la costante necessità di salvaguardare la pace” come bene primo e “non negoziabile”, tuttora sfidata proprio dai nazionalismi e dai populismi che si sono comprensibilmente abbeverati alla fonte della crisi economica e delle sue pesantissime ricadute sociali. In secondo luogo, il “rispetto del diritto internazionale e dello stato di diritto”, perché i conflitti “sono la sconfitta della politica, della diplomazia e delle regole” che plasmano la convivenza dei popoli. Terzo: la “responsabilità” e la “solidarietà”, le quali mirano a unire gli interessi delle nazioni, per una costruzione comune orientata a un bene superiore e condiviso, esattamente come ci si propone con l’Unione europea. La storia, dunque, è ricca di moniti per il presente. Essa ha fondato i primi passi e le successive conquiste dell’Europa comunitaria. Eppure di per sé la storia non basta per andare avanti. L’Europa del XXI secolo, in questa epoca complessa e globalizzata, ha bisogno di guardare oltre; necessita di un progetto rinnovato, adeguato alle nuove sfide, condiviso dai governi e dai cittadini Ue. Solo così la lezione della Storia, posta a fondamento di un’Europa unita e aperta al mondo, si potrà considerare generatrice di una “nuova Storia”. Gideon F. De Wit 23/04/14 11.00 23 L'Azione 26 APRILE 2014 Allegretto Nuzi, trittico Madonna col Bambino e santi, (1354) Washington, National Gallery; a sinistra il particolare di Sant'Antonio Abate >CULTURA Il giovane Allegretto Nuzi Un grande pittore che ha inaugurato una vera e propria scuola locale di GIAMPIERO DONNINI N el 1346 il capostipite della scuola pittorica fabrianese Allegretto Nuzi è documentato a Firenze, dove, iscritto alla Compagnia di San Luca, maturerà la sua esperienza artistica sino al 1348. Al suo rientro in patria egli dette inizio ad una lunga e feconda stagione creativa, esibendo il suo debito formale contratto con la cultura fiorentina del tempo. Nato intorno al 1320, Allegretto dovette giungere a Firenze in età adulta e in grado di esprimersi con proprietà nel campo figurativo. Tuttavia, ci mancano ancora le prove di come egli dipingesse prima del viaggio toscano. Si sa però che dipingeva. L'abate Scevolini ricordava di lui due pale d'altare in San Domenico, firmate e rispettivamente datate 1345 e 1349, “poste dall'una e dall'altra banda della cappella maggiore”. Le due opere, ponendosi a cavaliere del soggiorno fiorentino, ci avrebbero offerto la conoscenza del grado espressivo dell'autore “prima” e “dopo” Firenze. Ed è stata una perdita non da poco, che la ricostruzione del suo pur cospicuo catalogo non è riuscita a risarcire. Da quella testimonianza e dai più antichi lavori del pittore avremmo potuto verificare se la radice della sua parlata nutriva la propria sostanza delle linfe giottesche che, quindici-venti anni prima, avevano diffuso dalle Cappelle di Sant'Agostino il Maestro di Sant'Emiliano e gli altri epigoni di quella particolare corrente autoctona. La prima data certa dello svolgimento del Nuzi è il 1354 segnato tanto nell'edicola di via S. Filippo, oggi in Pinacoteca, quanto nel trittico della National Gallery di Washington, dipinto in origine per la chiesa di Sant' Antonio fuori Porta Pisana. Quest'ultima è un'opera condotta assieme a Puccio di Simone. La presenza a Fabriano di questo pittore fiorentino assume un rilievo essenziale per la delucidazione del primo tempo del Fabrianese, il quale dovette entrare in rapporto con lui nel corso della sua permanenza a Firenze. E pensiamo di essere vicini al vero immaginando che i due lasciassero quella città sotto l'incombere della “peste nera”, che nel 1348 si abbattè sulla Toscana come un immane flagello. Nel trittico di Washington solo la tavola sinistra, raffigurante S. Antonio abate, spetta al Nuzi, mentre le altre con la Madonna in trono col Figlio e S. Venanzo appartengono a Puccio di Simone, in un curioso ma non raro esempio di partecipazione a due mani. Nel S. Antonio abate di Allegretto si leggono i segni della sua relazione con l'ambiente toscano, senza alcun rimando alla tradizione locale. E ciò forse in ossequio alla presenza di Puccio e alla necessità di assumere nella sua immagine una posizione stilistica coerente con le altre dipinte dal collega. Tant'è che nell'edicola di via San Filippo è dato rinvenire una cifra linguistica in cui convivono sia le esperienze fiorentine che il ricordo del Maestro di Campodonico. A un attento esame non può sfuggire il richiamo che già Marabottini e Alberto Rossi avevano individuato, ovvero la connessione di alcuni passaggi figurativi con l'opera del Maestro di Campodonico. E' il caso della santa a destra Il testimonial è Piero Angela Grande colpo a Roma per la nostra Accademia dei Musici Un testimonial d’eccezione per l’Accademia dei Musici e il Museo del Pianoforte Storico e del Suono di Fabriano: il giornalista e scrittore Piero Angela! L’incontro che ha ufficializzato il sodalizio è stato a Roma, in occasione della trasmissione Community su Rai World, il canale tv per gli italiani nel mondo, condotta da Benedetta Rinaldi. Come ospite d’onore il Maestro Claudio Veneri, fondatore dell’Accademia insieme al fratello Valerio (che ne è presidente), ha parlato della sua collezione di 28 pianoforti storici di oltre duecento anni di età, che compongono lo straordinario patrimonio del museo sito, a Fabriano, nel complesso monumentale di San Benedetto, già visitato da Piero Angela che pure in trasmissione ne ha tessuto le lodi. “Ho accettato volentieri e con entusiasmo di essere testimonial dell’Accademia dei Musici – ha detto il giornalista – che ho apprezzato sia per il valore storico e musicale dei preziosi strumenti che per quello, altissimo, didattico ed educativo. Anche in una piccola città come questa, si respira un’atmosfera di cultura e di arte come l’Italia sola può dare a livello internazionale!”. Una testimonianza, quella di Angela, di prestigio e di stima per l’Accademia, per Fabriano e per le Marche tutte. 23 cultura.indd 2 In Rai si è poi parlato anche delle opportunità di lavoro che l’Accademia sta offrendo grazie al nuovo Laboratorio di Restauro del pianoforte antico che cura il recupero degli strumenti secondo il metodo originale, con vernici e corde naturali, per tutelare e conservare il suono di Bach, di Beethoven e di Chopin. del trono, che nel gesto e nel tipo fisico e fisionomico risulta ripresa di sana pianta dal S. Longino che assiste alla Crocifissione di San Biagio in Caprile. Collegio Gentile al Gonfalone E’ un grande successo di pubblico la mostra organizzata e visitabile tutti i giorni fino all'11 maggio, presso l’Oratorio di Santa Maria del Gonfalone, dalla Congregazione dei fratelli di Nostra Signora della Misericordia per il centenario della loro presenza a Fabriano, riferisce il responsabile fratel Lodovico Albanesi. Nel 1914 Mons. Giovanni Maria Zonghi Lotti (1847-1941) invitò i fratelli della Misericordia ad aprire in via della Portella (oggi, via Damiano Chiesa) la “Casa dei SS. Angeli Custodi”, dove rimasero per dieci anni prima di trasferirsi poi, nel 1924, in via Cavour, nell’ex monastero benedettino femminile di S. Tommaso, dove attualmente risiedono. La mostra ripercorre tutta la sua storia, dal fondatore Mons. Victor Scheppers (1802-1877), la preziosa e proficua opera educativa ed istruttiva a beneficio della gioventù fabrianese, le attività di Scoutismo, Fortitudo Calcio, Pattinaggio e il Gruppo Cooperatori e Cooperatrici dove il loro aiuto può essere utile all’apostolato diretto, nell’assistenza ai ragazzi, nella catechesi, verso gli alunni che hanno problemi scolastici, i malati e gli anziani assistiti dalla Congregazione. Il fondatore Victor Scheppers si ispirò al modello di azione di San Vincenzo de' Paoli (1581-1660) cappellano delle galere reali di Francia, continuando quelle opere di misericordia rivolte ai carcerati, orfani, bambini poveri nel mondo della scuola e nell’assistenza delle persone anziane e ammalate. Nel 2012 è andato alle stampe il libro postumo dello storico fabrianese Dalmazio Pilati (1927-2010) dal titolo “I Fratelli di nostra Signora della Misericordia a Fabriano – tappe fondamentali del loro apostolato”, a cura del Consiglio Centrale della Società di San Vincenzo de' Paoli di Fabriano. Nella prefazione è scritto: "Si rivedono i volti giovani di tanti, compagni di un tempo, dai quali si risale con un po’ di incertezza e talvolta di sgomento ai volti invecchiati di chi ancora incontriamo e salutiamo per le vie di Fabriano. Si rivedono le grandi camerate del Collegio, l’atrio solenne e la stanza del direttore che incuteva un po’ di soggezione, la cappellina con tanti ragazzi inginocchiati in preghiera, il cortile o campo da gioco sempre risonante di grida e pallonate, che allora pareva tanto grande. E gli esploratori con i loro pantaloni corti e i fazzoletti azzurri, la Fortitudo, le partite di calcio, di pattinaggio, di pallavolo le cerimonie e le feste. Che fervore di attività! Che palestra di vita, che fucina di buoni cristiani e bravi cittadini è stato il Collegio Gentile, fino a che il sisma del 1997 non ha cambiato tutto!". Oggi questa mostra vuole essere una testimonianza di un lustro passato e l’inizio di un nuovo cammino, con tanti progetti in cantiere, da proseguire insieme con tutta la comunità fabrianese. Sandro Tiberi 23/04/14 11.15 24 >CULTURA< L'Azione 26 APRILE 2014 Il Vox Nova e... Todorov “L di ROBERTA SALIMBENI La Petite Messe Solennelle pensando al saggista bulgaro ’esecuzione così perfetta ha reso possibile un’esperienza rara, ma al contempo conosciuta e ci ha condotti verso un luogo a cui non sempre sappiamo dare un nome, ma di cui riconosciamo subito che ci appartiene. E’ un luogo di pienezza (…). Non si tratta solo di una sensazione di piacere o di un momento di felicità, perché questi atti mi hanno lasciato percepire fuggevolmente uno stato di perfezione, che comunemente ignoro. La soddisfazione provata in questi momenti non dipende direttamente dalla società che abbiamo intorno, non si tratta di una ricompensa materiale né di un riconoscimento pubblico capace di lusingare la nostra vanità, perché entrambi possono coronare queste azioni, ma non ne fanno parte. Sono esperienze nettamente distinte, eppure conducono tutte a uno stato di pienezza, infondono in noi un senso di pace interiore. Una sensazione fuggevole e al tempo stesso infinitamente desiderabile, perché la nostra esistenza grazie a essa non scorre invano; in virtù di questi momenti preziosi, è diventata più bella e ricca di significato”. Così Todorov, nell’introduzione al suo saggio La bellezza salverà il mondo, racconta di quando, una sera, ascoltando il “Concerto italiano”, che suonava musiche di Vivaldi, egli abbia assistito “a un avvenimento eccezionale, a un’esperienza indimenticabile”, che ha reso unica quella serata e che lo ha condotto in una dimensione di pienezza. Forse è un paragone un po’ ardito, ma è esattamente ciò che ho provato domenica 13 aprile ascoltando il concerto del Coro Polifonico Vox Nova che, per festeggiare i suoi 20 anni di attività, si è esibito in un meraviglioso e coinvolgente concerto insieme con il Coro dell’Accademia di Pescara, facendoci ascoltare la Petite Messe Solennelle di Gioacchino Rossini. Come ex corista so quanto sia appagante, dopo tante prove e dopo tanta fatica, percepirsi parte di un tutto che si esprime con un solo linguaggio, misurarsi con i grandi della musica e condividere con il gruppo l’emozione di produrre melodie straordinarie, donare a chi ascolta sonorità maestose e regalare attimi di rara bellezza, che ci consentono di vivere un po’ meglio e di rendere più significativa la nostra quotidianità. Essere lì presente è stato per me ulteriormente emozionante, perché ho rivissuto momenti indimenticabili condivisi con i coristi, quelli di oggi e quelli di ieri, gli scambi culturali, in cui si aveva l’opportunità di apprezzare le altre culture, le conferenze, le serate conviviali, in cui si stringevano amicizie, i concerti e le numerose prove, in cui era possibile anche creare legami tra persone che, seppur diverse e distanti, sapevano unirsi a formare una sola voce, superare le opinioni divergenti e riconoscersi in comunione, grazie al potere, quasi miracoloso, della musica. E’ stato poi inevitabile e spontaneo per me, in quella speciale circostanza, ricordare la prof.ssa Adria Profili, ex presidente del Coro, che riusciva sempre a cogliere, grazie alla sua sensibilità unita ad una grande cultura umanistica, il senso profondo della coralità e il suo potere aggregante, ritenendola un’alta espressione dell’arte e, come tale, un valore da tutelare, trasmettere e condividere. Sostenuto anche dalla sua passione e dalla sua generosità, il Vox Nova nel tempo è cresciuto, è maturato sotto la guida del M° Alberto Signori, che ci ha sempre proposto un repertorio interessante e mai scontato, si è umanamente arricchito grazie al prezioso contributo delle tante persone che in 20 anni di attività hanno fatto parte del gruppo lasciando una traccia di sé e della loro unicità. Tanti, dunque, i motivi che hanno reso l’esibizione speciale. Cadono, allora, a proposito le parole di Todorov, che, in ultima analisi, ci esorta a ricercare la Bellezza e goderne, perché in ogni momento, se vogliamo e se ne siamo capaci, abbiamo l’opportunità di oltrepassare il contingente ed intravedere il Bello che si manifesta anche attraverso un bel concerto: chi canta, chi suona, chi ascolta, ciascuno dal proprio punto di vista, ma tutti coinvolti nella medesima esperienza di pienezza. Come un concerto tutto "storto" Nuova collana L'esibizione della Corale Santa Cecilia a Cupramontana Domenica scorsa, la Domenica delle Palme, dopo aver fatto i salti mortali per informare i cuprensi dell’evento, mi apprestavo ad ascoltare un concerto. Per la precisione si trattava di un concerto che il Gruppo Corale Santa Cecilia di Fabriano avrebbe tenuto nel bel S. Lorenzo di Cupra, come diceva Bartolini. Concerto organizzato dal solerte ed infaticabile Franco Cascia, con lo scopo, diceva lui, di aiutare la gente ad entrare nella Settimana Santa e nei sui altissimi significati. “Um: -- mugugnavo tra me e me -- chiacchiere! Sarà il solito concerto!”. Con più di un’ora di anticipo, i concertisti alla spicciolata, me li vedo arrivare. Arriva il Maestro: serio, ma sereno in viso. Si mettono a provare. C’è aria strana in giro: me ne accorgo subito. Boh: la annuso, ma non la fiuto bene. “Tutti uguali: quanti ne ho visti…!”. -- Rassicuro me stesso – adesso questi si presentano, presentano i brani… eseguono quello che hanno preparato; scrosci d’applausi da parte del pubblico per manifestare il gradimento e poi se ne vanno. Stop. Ma non è stato così: accidenti. Nel pomeriggio di domenica 13 aprile, della Domenica delle Palme è 24 cultura.indd 2 andato tutto storto; tutto meravigliosamente storto. Ma me lo dovevo aspettare, eh! Sì, fin dall’inizio: quando cioè il presentatore Oreste Aniello ha chiesto al pubblico di non applaudire al termine di ogni brano ma, semmai, al termine di tutto. “Stranetti, questi!”. Ho pensato: non ho mai sentito una richiesta simile in altri concerti. Ma ho cacciato subito il malo pensiero. L’ho cacciato alla svelta perché già m’ero messo in moto per scattare foto: per divertirmi, cercando scovare angolazioni particolari e mimi curiosi dei concertisti e del direttore. Poi, dopo il primo quarto d’ora, senza farmi violenza, mi son sentito fuori posto e mi sembrava che anche il click della macchina fotografica desse fastidio. Curioso: che infastidisse non solo i concertisti; ma anche me. Mi rendevo conto che la mia persona, lì in mezzo a quella trentina di persone che cantavano, stonava, era fuori contesto. Non ci stava bene. Sì, perché ho capito che non era un concerto quello che stavano a fare, ma erano persone che pregavano. Al vedere i loro volti…, concentratissimi non per rendere al meglio la partitura e l’amalgama, ma per trasmettere al meglio il significato di quello che eseguivano, potevo io interferire con un click della mia hasselblad? Potevo indagare quelle persone i cui corpi erano tesi e tirati al massimo, non per cantare bene, ma rapiti dalla vertigine della preghiera? Potevo scegliere il lato migliore di un direttore, Marcello Marini, quasi estraniato dalla realtà perché rapito nell’estasi della musica e dei suoi significati, come fossi un paparazzo qualsiasi? Ho dunque dovuto posare la fotocamera. Mi sono messo a sedere, mi sono rilassato. Il corpo ha lasciato libero l’animo; l’assoluta attenzione mi ha permesso di assaporare il profumo eccitante della preghiera. Una preghiera guidata ed intercalata dalle considerazioni centellinate e non sbavate di don Tonino Lasconi, prete fabrianese esperto non solo di penna. Una preghiera guidata ora da musica straziante ora tenerissima; ora gorgogliante d’ira o di spasmi; ora insopportabile come contrazione di budella. Molte volte portata in alto (la mia preghiera, dico) da pianissimi prolungati e mozzafiato che avrei voluto che non finissero mai per non interrompere quel ricamo impalpabile di concentrazione che mi avevano all’inizio innescato! “Mamma mia: questi mi tolgono il respiro. Son senza fiato”. Pensavo e godevo! Poi… “È finito!” Mi dice uno. “Cosa?” Reagisco mezzo intontito. “Il concerto”. “Ma che concerto, pure te!!” Gli dico seccato: lui si ritira come un cane bastonato; forse offeso. Ma vaglielo a far capire te che a me m’era parso di aver pregato. editoriale L’Accademia dei Musici lancia una nuova collana editoriale, intitolata “Miroirs”, dedicata alla musica classica. Il Maestro Claudio Veneri da tempo aveva l’intenzione di dare alle stampe una serie di pubblicazioni di taglio tecnico per i musicisti che possano svolgere una funzione didattica e una testimonianza di elevato interesse per la cultura musicale internazionale. Il primo volume: “Prassi esecutive nella musica pianistica dell’epoca classica” è la traduzione italiana di Francesco Pareti di un saggio di Sandra P. Rosenblum, l’importante musicologa americana che già 25 anni fa scrisse questo indispensabile studio che parte da considerazioni storiche sull’invenzione del pianoforte, fino agli aspetti interpretativi nell’esecuzione delle opere dei Grandi compositori. Il libro rappresenta anche l’Accademia Musicale Europea ed il suo Museo del Pianoforte Storico e del Suono con sede a Fabriano nelle Marche, esaltando e divulgando questa meravigliosa Città d’arte di grande fascino e vivibilità nei 120 Conservatori di Musica Italiani, nelle Università, nelle Accademie e presso tutte le realtà di studiosi dell’interpretazione pianistica. Accademia dei Musici sta realizzando a Fabriano, nelle Marche, un polo musicale internazionale, coinvolgendo vaste aree di pubblico anche attraverso lo studio e l’approfondimento di testi come questo! Il libro è in vendita nella sede di Accademia dei Musici, sul sito www.accademiadeimusici.it e nelle librerie Feltrinelli di tutta Italia. don Maurizio Fileni 23/04/14 11.30 25 L'Azione 26 APRILE 2014 >SPORT La squadra di serie C della Thunder Matelica BASKET Serie C femminile Qui la palla a spicchi è rosa La Thunder Matelica ha disputato un'altra bellissima stagione D di EURO GATTI* omenica 6 aprile la Thunder Matelica ha terminato l’anno sportivo con una partita giocata a fasi alterne, con un finale al cardiopalma e una sconfitta di misura, che ha determinato però l’esclusione dai playoff del campionato di serie C regionale femminile. Proviamo a riassumere la stagione della Thunder, che non è solo serie C. La società ha anche preso parte - con grande sforzo, ma con soddisfazione - ai campionati Under 19, Under 17 e Under 15, sfiorando con l’Under 19 il secondo posto, che avrebbe significato la partecipazione alla fase interregionale. Le ragazze dell’Under 17 e Under 15 hanno affrontato le partite con risultati alterni, ma sicuramente rimane una bella esperienza per le nostre gio- vani atlete. Da sottolineare il fatto che cinque nostre atlete (Lorenza Nwafor, Irene Ricciutelli, Miriam Fedeli, Francesca Stronati e Asya Zamparini) sono state notate da formazioni militanti nei campionati di serie A1, A2 e B. Un grande ed affettuoso plauso va a tutte le nostre tesserate e a tutti coloro che hanno fatto in modo che questo progetto “al femminile” potesse essere portato avanti con impegno e passione. Grazie a Mauro Canil, nostro sponsor e assessore allo sport, molto vicino ed attento a questo movimento. Grazie a Renato Costantini, nostro primo allenatore, che si è prodigato per l’insegnamento di questo sport e a condurre in porto nel modo migliore i quattro campionati. Grazie al mitico “Kappa”, nostro secondo allenatore. Grazie ad Alessandro Gratani, dirigente tuttofare. Grazie ad BASKET Antonino Rossi, nostro preparatore atletico e grande tifoso. Un grazie speciale va a Sabrina Galloppa, unica donna dirigente-responsabile della Thunder, speriamo ne arrivino altre, anche senza quote rosa! Grazie infine a tutti i nostri sponsor: New Tec di Todini, Tecnicaduebi, Gatti&Mencucci, Cna Servizi, Bar Roma, Pasta fresca da Ketty, Pizzeria La Gustosa, Gila Carni, Cantine Provima, RB di Uranoliti e Ilari, Autoscuola Pecchia, Caffè Mingo. Grazie a tutti i genitori delle nostre atlete ai quali chiediamo di starci vicini nel prosieguo dell’attività, tutti insieme per un basket femminile che a Matelica ha una tradizione di oltre trent’anni e che con uno sforzo comune non dobbiamo far finire, ma migliorare! Auguro una buona estate a tutti. *presidente Thunder Basket Matelica Divisione Nazionale C - playoff L'Halley affronta Civitanova con Amoroso in più nel motore Narra un aneddoto celebre che nel 1494 l’ambasciatore fiorentino Pier Capponi, dovendo rispondere per le rime ad un arrogante Carlo VIII che voleva punire la baldanza dei fiorentini restii a piegarsi, così minacciandoli, “allora noi suoneremo le nostre trombe!”, replicò orgoglioso, “e noi suoneremo le nostre campane”, volendo con ciò suggerire l’idea di un’intera città pronta a difendersi. Coach Leo Sonaglia si rifà a questo episodio per meglio illustrare la serie playoff contro Civitanova. Rispetto alla squadra che l'Halley Matelica ha incontrato e sconfitto tutte e due le volte in stagione regolare, la Naturino ha potuto infatti aggiungere Tessitore che, con Contigiani e Baldoni, crea un terzetto davvero da far paura. “Ovviamente, Tessitore dà loro molta pericolosità da fuori - dice Sonaglia - Ed infatti Civitanova all’inizio era accreditata come una delle squadre favorite in assoluto per la vittoria finale. Hanno conosciuto un difficile girone d’andata, ma alla lunga i valori son venuti fuori. Non è certo il più semplice degli avversari che poteva capitarci. Inoltre sono una compagine espertissima, hanno tradizione nelle partite che contano in questa categoria. Ma se loro suoneranno le loro trombe, noi suoneremo le nostre campane!". Peraltro è curioso che l’avventura matelicese in DNC sia cominciata proprio con questo derby, che si ripete ora che si comincia una nuova fase, quella cruciale dei playoff. E se loro hanno un Tessitore in più, è anche vero che anche i matelicesi hanno un 25 sport.indd 2 Amoroso in più. E con il rientro di Paoletti, coach Sonaglia ha finalmente a disposizione tutti e tre i lunghi. “Infatti noi siamo tranquilli, ce la possiamo giocare e anche le nostre armi sono apprezzate. Possibilità? 50%… Quanto si sarebbero alzate poi, se avessimo potuto accogliere Civitanova nel palasport di Matelica!”. Quarto posto finale, terzo posto in griglia playoff. “Questa estate pensavamo a salvarci, con fatica. Si è trattato di un risultato straordinario. Ancora di più, se si pensa che è stato ottenuto avendo Novatti e Paoletti fuori per due mesi!”. Dunque, è tempo di giocare. Il primo atto di questo scontro avvincente ci sarà sabato 26 aprile, alle ore 21.15, in un PalaCarifac di Cerreto d’Esi che dovrà essere pieno di tifosi e calore. Poi, mercoledì, gara 2 al PalaRisorgimento di Civitanova. Antonio Gentilucci La formazione Under 19 della Thunder Matelica, terza classificata BASKET Promozione - playoff Spider, Brown e Gladiatores: è il momento della seconda fase Pochi scossoni in classifica dopo l’ultimo turno di regular season del campionato di Promozione. Il Cerreto, con la pancia piena per il salto di categoria ottenuto una settimana prima, concede spazio a molte seconde linee e perde sul campo della Dinamo Ancona 78-60. I cerretesi chiudono comunque la stagione con 19 vittorie e 3 sconfitte e la miglior differenza canestri dell’intero girone. La vittoria della Dinamo Ancona, che affronterà nei playoff in casa i Brown Sugar Fabriano nel remake del primo turno 2013 che vide i cartai vincere 2-0, ha trasformato lo scontro diretto, che si giocava 24 ore dopo, fra Spider Fabriano e Marotta in un antipasto playoff visto che le squadre sapevano già che si sarebbero incontrate di nuovo nella post season. Restava da decidere solo chi avesse il fattore campo, di notevole importanza in un turno a partita secca: l’hanno spuntata i ‘ragnetti’ 68-56 La Janus va a Foligno per gara-2 La Janus Fabriano si prepara alla gara2 di playoff in programma giovedì 24 aprile alle ore 21.15 a Foligno. I cartai, in vantaggio 1-0 nella serie, hanno in mano il match point per accedere al secondo, ed ultimo, turno utile per la promozione in DNC. Per gara2 la Janus organizza un pullman da 50 posti. Il costo, comprensivo di viaggio e partita, è di 4 euro a persona. Partenza prevista per le 19.30 dal PalaGuerrieri. Info: 3332144278. Qualora, invece, la squadra umbra pareggiasse la serie, il verdetto sarebbe rinviato a domenica 27 aprile (ore 18, PalaGuerrieri) per la terza e decisiva sfida. La vincente della serie affronterà Pedaso (in vantaggio 1-0) o Gualdo ed in questa circostanza si giocherà al meglio delle cinque partite. l.c. e dopo la pausa pasquale, probabilmente mercoledì 30 aprile, alla Palestra Mazzini si replicherà la sfida per accedere al secondo turno. Chi prevarrà affronterà New Basket Jesi o Adriatico Ancona con la squadra dei senatori Del Cadia, Gray e Morandotti favorita d’obbligo. La classifica finale: Cerreto 34 (promossa in serie D), New Basket Jesi 30, Teammates Jesi 30, Dinamo Ancona 26, Spider Fabriano 24, Marotta 22, Brown Sugar Fabriano 16, Pol. Ricci Chiaravalle 14, Adriatico Ancona 14, P73 Conero Basket 8, Vallesina 2. Gli accoppiamenti playoff: New Basket JesiAdriatico Ancona, Spider Fabriano-Marotta, Dinamo Ancona-Brown Sugar Fabriano, Teammates Jesi-Chiaravalle. Nel girone B la sonora sconfitta patita dai Gladiatores Matelica 108-50 sul campo del Cus Camerino è indolore: la squadra di Sestili accede comunque ai playoff, dove affronterà, in trasferta, l’ottima Pro Basketball Osimo. La classifica finale: Castelfidardo 32 (promossa in serie D), Pro Basketball Osimo 30, Independiente Macerata 28, Lully Porto Recanati 28, Gruppo 82 Tolentino 26, Cus Camerino 26, Adriatica Porto Recanati 16, Pollenza 12, Gladiatores Matelica 10, Futura Osimo 10, Recanati 2. Gli accoppiamenti playoff: Pro Basketball OsimoGladiatores Matelica, Gruppo 82 Tolentino-Cus Camerino, Lully Porto Recanati-Adriatica Porto Recanati, Independiente Macerata-Pollenza. Luca Ciappelloni 23/04/14 11.01 26 >SPORT< CALCIO Serie D Matelica, che grinta! Più tre sulla terza di MAURIZIO FONTENOVA M issione compiuta a Città Sant’Angelo contro l’Angolana. Il Matelica vince ancora in terra di Abruzzo (1-3), difende il posto d’onore e, anzi, approfittando dello stop casalingo del Termoli con l’Amiternina, incrementa il vantaggio sulla terza. E dopo le feste pasquali i biancorossi andranno in Molise a trovare i “campanari” di Agnone. Se come si spera – il Matelica farà ancora risultato, la “regular season” verrà chiusa in casa ed in gloria con il Sulmona, perché a quel punto il secondo posto sarebbe servito con buonissime prospettive di essere ancora protagonista anche nei playoff. Tornando alla gara con la Renato Curi Angolana, è stata sì vittoria, ma soffertissima. Il rotondo 1-3 finale non rende giustizia ai bravi RETI - 14’ pt Scartozzi, 36’ pt Natalini, 30’ st Lazzoni, 41’ st Martini lino dei marcatori! Ma questa volta ha confezionato un gran gol, un po’ alla Montolivo, tiro da fuori dai 25 metri e palla all’angolino! L’indomabile - ed esempio di professionalità altissima - capitan Lazzoni ha confezionato il secondo gol ed il giovane Martini ha completato l’opera per la gioia dei tifosi biancorossi. Una grandissima nota di merito finale va a Filippo Spitoni, il miglior portiere del campionato: ha tenuto a galla il Matelica nei momenti decisivi della gara con gli abruzzesi, parando il parabile e l’imparabile, dimostrando sul campo di essere di un’altra categoria, forse proprio la… C: che sia questo di buon augurio! antagonisti guidati da mister Donatelli. Piccola ma importante gioia per Daniele Scartozzi, che raramente va sul tabel- Nella foto sotto, Daniele Scartozzi, centrocampista del Matelica: in terra abruzzese ha portato in vantaggio la formazione del presidente Canil ANGOLANA MATELICA 1 3 ANGOLANA - Lupinetti, Giammarino, Natalini, Di Camillo, Cancelli, Isotti (14’ st Saltarin), Farindolini, Francia, Pagliuca (36’ st Mendoza Zuccotti), Giansante (17’ st Sborgia), Vespa. All. Bordoni (Donatelli squalificato) CELANO - Spitoni, Colantoni, Gilardi, Ercoli, Tonelli, Scartozzi (14’ st Martini), Lazzoni, Mangiola, Moretti (1’ st Staffolani), Jachetta (11’ pt Gadda), Cognigni. All. Carucci classifiche SERIE D Ancona 71; Matelica 64; Termoli 61; Maceratese 58; Vis Pesaro 46; Jesina 45; Giulianova, Fano e Fermana 44; Recanatese 43; Celano 42; Civitanovese 40; Agnonese e Amiternina 38; Sulmona 37; Isernia 27; Angolana 26; Bojano 1. L'Azione 26 APRILE 2014 CALCIO Prima Categoria girone B Fabriano Cerreto, settimana magica: play-off e Coppa! FABRIANO CERRETO REAL CAMERANESE 4 0 FABRIANO CERRETO - Ruggeri, Zaccagnini (38’ st Battistoni), Di Luca, Orlando, Galuppa, Lorenzetti (42’ st Lamnari), Martellucci, Arcangeli, Pellegrini, Silvi, Piccolini (35’ st Ajdari). All. Tiranti REAL CAMERANESE - Girotti, Guerrieri (14’ st Macrolei A.), Cecconi I., Boccolini, Sturba, Fraternale, Casaccia (27’ st Zaccaglia), Cecconi J., Marchetti (14’ st Falcioni), Macrolei, Maslavica. All. Micucci RETI - 2’ pt Piccolini, 36’ st Martellucci, 33’ st Silvi, 40’ st Ajdari Finalmente il Fabriano Cerreto in paradiso! E’ stata una settimana fondamentale per la squadra allenata da Tiranti che riesce ad ottenere due risultati incredibili. Il primo mercoledì vincendo la Coppa Marche, poi nell’ultima di campionato e supera il Real Cameranese per 4-0 e si qualifica per la seconda fase, quella dei play off, dove affronterà il Vallesina City. L’ultima giornata ha riservato molte sorprese, infatti sia l’Osimana (pari con il San Biagio), sia la Fortitudo Fabriano (uscita sconfitta contro la capolista Camerano), non hanno vinto e quindi hanno favorito il terzo posto del Fabriano Cerreto che ha appaiato in classifica il Vallesina City che ha pareggiato con il Villa Musone. Quarto incomodo (e qualificato per i playoff insieme al Collemarino) è risultato il Filottrano che ha superato il Monserra. Quindi il Camerano è salito in Promozione, mentre le altre quattro contendenti dovranno affrontarsi per raggiungere il calcio che conta. Sicuramente il Fabriano Cerreto è attrezzato, l’importante sarà rimanere concentrati e alla fine sicuramente il risultato arriverà, anche se questa compagine ci ha abituato a sali-scendi incredibili. Ma adesso più che mai, i ragazzi di Tiranti dovranno stringere i denti e far loro questa categoria importante. Contro il Real non c’è stata partita con il Fabriano che passa in vantaggio al 2’ del primo tempo con Piccolini, poi raddoppia al 36’ con Martellucci. Nella ripresa arrotonda il risultato al 33’ con Silvi e poi al 40’ con l’appena entrato Ajdari cala il suo bellissimo poker. Angelo Campioni L'esultanza ai calci di rigore! PRIMA CATEGORIA girone B Camerano 57; Collemarino 54; Fabriano Cerreto e Vallesina City 46; Filottrano 45; Osimana e Vigor Castelfidardo 44; Avis Arcevia, Fortitudo Fabriano e Villa Musone 43; Real Cameranese 41; Le Torri Castelplanio 39; Monsano 38; Filottranese 24; San Biagio 21; Monserra 14. CALCIO Settore giovanile Premio Disciplina alla Galassia Sport Mentre i tornei federali hanno osservato un turno di riposo durante le festività Pasquali, la rappresentativa della categoria Giovanissimi della Galassia Sport ha partecipato alla XXVIII edizione del trofeo Avis "Francesco Ridolfi Bizzarri" a Fossato di Vico. Dopo un brillante girone di qualificazione concluso al secondo posto, nella mattinata di sabato 19 i ragazzi di mister Sampaoli hanno affrontato in semifinale la ben più quotata formazione del Gubbio, impegnata nel girone E del difficile campionato nazionale di categoria. Nonostante la minore esperienza, i ragazzi della Galassia hanno giocato Sabato si gioca lo spareggio Argignano e Serradica! Appuntamento allo stadio comunale di Fabriano, sabato 26 aprile, per sapere chi salirà in Seconda Categoria tra Argignano e Serradica. Lo spareggio per sancire la promozione si è reso necessario visto che le due squadre hanno terminato il campionato di Terza Categoria in testa a parimerito con 45 punti. L'orario del calcio d'inizio è fissato è per le ore 16. Si prospettano novanta minuti da vivere tutti d'un fiato. 26 sport.indd 2 con grande cuore, tenendo testa con caparbietà ai più quotati avversari. Fino a quando alcune ingenuità difensive hanno consentito al Gubbio di violare per ben tre volte la porta avversaria. Vittoria dunque meritata per gli eugubini, che poi sono andati a vincere anche la finale con il Pontevecchio, ma uguale soddisfazione per la Galassia, che nonostante il punteggio un po’ troppo penalizzante è comunque uscita a testa alta dal confronto. Stessa grinta e determinazione anche nel confronto pomeridiano con il Gualdo, valevole per il terzo posto del trofeo. Nonostante l’impegnativa partita disputata poche ore prima, i ragazzi della Galassia ed i loro avversari hanno dato vita ad un accesissimo ed intensissimo confronto. Numerosi i rovesciamenti di fronte, con la Galassia che si è rivelata spesso più incisiva degli avversari. Gli sforzi sono stati premiati nel secondo tempo, quando la Galassia è riuscita prima ad andare in vantaggio e poi a chiudere la partita raddoppiando nel finale grazie ad un rigore correttamente assegnato dall’arbitro. Bel terzo posto dunque quello conquistato dalla Galassia Sport, a dimostrazione della validità del progetto sportivo impostato dallo staff in questo primo anno di attività. Ed in aggiunta al risultato sportivo, per la squadra è arrivato infine anche il Premio Disciplina. Una bellissima e piacevolissima sorpresa questa, arrivata durante la cerimonia di premiazione, che testimonia come evidentemente i nostri ragazzi riescono ad accompagnare il loro sano ed intenso agonismo con i valori di rispetto e lealtà tanto cari alla gestione della Galassia, e che merita dunque tutto il nostro plauso. Bravissimi! I Giovanissimi della Galassia Sport festeggiano la Coppa Disciplina Il Fabriano Cerreto, battendo in finale il Santa Maria Apparente ai rigori, si è aggiudicato la Coppa Marche di Prima Categoria. Gli avversari avevano dato l’impressione di poterla spuntare grazie al gol a freddo di Spagna (9’ minuto), invece i biancorossi di mister Tiranti pian piano crescono e ad inizio ripresa trovano il pareggio con Galuppa. Si va ai calci di rigore. La sequenza è infinita. All’ultimo penalty lo specialista Avallone del Santa Maria Apparante alza troppo la mira ed il Fabriano Cerreto può esultare (foto). CALCIO Prima Categoria - girone B La Fortitudo si ferma proprio sul più bello Dopo un incredibile numero di partite vinte e pareggiate di fila, la Fortitudo Fabriano di mister Ranaldi (foto) nell’ultima di campionato esce sconfitta sul campo della capolista Camerano (1-0), dice addio ai sogni di gloria e soprattutto alla seconda fase per salire in Promozione. Certo è che questa formazione, dopo un avvio incerto, è riuscita a trovare la “quadratura” del cerchio e ha risalito la china raggiungendo nella penultima giornata proprio il Fabriano Cerreto e accarezzando la zona playoff. Vincendo a Camerano i ragazzi di Ranaldi avrebbero raggiunto quota 46 punti e si sarebbero insediati al terzo posto in coabitazione con Vallesina City e Fabriano Cerreto, invece ha perso ed è scivolata dietro a Filottrano (45 punti e ultimo posto per disputare i playoff insieme a Vallesina, Fabriano e Colle- marino), Osimana e Vigor Castelfidardo a quota 44 punti, raggiunta anche da Avis Arcevia e Villa Musone. Ultima giornata davvero al cardiopalma. Un vero peccato per i ragazzi di Ranaldi, che, dopo una bellissima rincorsa, culminata al raggiungimento di una posizione accettabile, non è riuscita a dare la “zampata” vincente per agguantare la zona playoff. Comunque sia, questa sconfitta non inficia il bellissimo campionato della Fortitudo, che con una formazione giovanissima è riuscita a mettere in difficoltà squadre più esperte e blasonate dei fabrianesi. Ricordiamo un record su tutti: l’imbattibilità di Tamburini per oltre 13 gare. Nelle 30 gare la Fortitudo ha ottenuto 43 punti frutto di 10 vittorie, 13 pareggi e sette sconfitte, gol fatti 25, subiti 17 (miglior difesa del girone). a.c. 23/04/14 11.03 SCHERMA Gran Prix Fioretto di plastica Il Club di Fabriano primo nella regione di MARCO ANTONINI A ltra domenica di grandi successi per il Club Scherma Fabriano che ha disputato la quarta prova Gran Prix Fioretto di plastica presso il Centro Sportivo di Osimo. La manifestazione è stata curata dal Club Scherma la Misericordia di Osimo. In gara più di centoventi atleti provenienti da dieci società marchigiane che hanno dato il meglio di sé davanti a un pubblico numeroso. Presente con la sua numerosa schiera di atleti - ben 18 - il Club Scherma Fabriano guidato dalla maestra Nathalie Vezzali, sorella della campionessa olimpica Valentina in quanto l’allenatrice Martina Pascucci era impegnata in qualità di giudice arbitro in una gara valida per il titolo italiano. La squadra fabrianese, nonostante il prestigioso cambio tecnico, ha ottenuto buoni piazzamenti in pedana che confermano l’ottimo lavoro svolto in appena un anno dalla fondazione del Club. La domenica sportiva si chiude con la conferma del Club fabrianese al primo posto nella classifica del ranking regionale con 1152 punti. Segue, in seconda posizione, il Club di Marzocca- Senigallia con 892 punti. Applausi per il team fabrianese che, con i risultati ottenuti individualmente dagli atleti, ha collezionato la terza vittoria a squadre su quattro gare disputate. Soddisfatto il team della Scherma Fabriano: “La RUGBY costanza nell’allenamento, la passione sportiva e la determinazione della squadra ha premiato i nostri atleti!” Il prossimo appuntamento per la quinta prova Gran Prix è previsto il 18 maggio presso il Pala Scherma di Ancona. Il gruppo fabrianese di scherma in trasferta ad Osimo Giochi sportivi studenteschi L'istituto fabrianese "Romagnoli" qualificato alla fase provinciale Anche quest’anno si sono svolti i giochi sportivi studenteschi di rugby, con una grande partecipazione dei ragazzi delle scuole di Fabriano. L'adesione dei ragazzi e delle ragazze delle tre scuole medie della città ha permesso di organizzare la fase distrettuale allo Stadio comunale di Fabriano: hanno disputato le gare tutti i ragazzi della seconda e terza media degli istituti comprensivi "Aldo Moro", “F. Romagnoli" e "M. Polo". La fase comunale dei Giochi ha permesso ai giovani rugbisti di provare una esperienza nuova: di sostegno e di festa che si è conclusa poi con i saluti finali, le premiazioni ed il consueto terzo tempo. La vittoria dei ragazzi dell’istituto "F. Romagnoli" ha permesso a questa scuola di accedere alla fase provinciale insieme alle ragazze della scuola "A. Moro" e agli alunni dell'Itas "Vivarelli" che erano già qualificate di diritto. Le fasi successive si sono svolte il 16 aprile, sul campo Cardinaletti di Jesi, e le tre compagini fabrianesi (Allievi Itas Vivarelli, ragazzi "F. Romagnoli" e ragazze "A. Moro") sono entrate subito in campo con concentrazione e determinazione. Prime a scendere in campo sono state le ragazze della “Giovanni Paolo II” accompagnate dal professor Pedica, che da tempo e con costanza stavano preparando questo appuntamento. Con la determinazione, l'impegno, il sostegno ed il gioco di squadra le ragazze sono andate in meta più volte, vincendo nettamente per 10-2 contro le avversarie della Vallesina. Le partite dei ragazzi invece sono state combattute e tirate fino alla fine: gli alunni dell’istituto comprensivo “F. Roma- gnoli”, accompagnati dalla professoressa Biondi e dal professor Cavallaro, hanno onorato questo impegno, perdendo di misura 3-2 contri i pari età delle scuole medie di Senigallia e vincendo bene 10-0 contro i ragazzi di Montecarotto. Per i fabrianesi un bel secondo piazzamento che dimostra un bell'approccio dei cartai. Gli Allievi dell'istituto superiore “Vivarelli” sono arrivati a questo impegno con una buona preparazione, anche se la partita contro gli avversari jesini è iniziata subito in salita. Nonostante la grande determinazione e volontà, i ragazzi fabrianesi hanno perso 5-4, anche se fino all'ultimo i ragazzi fabrianesi hanno giocato per portare a casa il risultato. Tutti i ragazzi, finite le competizioni e fatti i saluti di rito, sono stati premiati con medaglie e hanno goduto del terzo tempo organizzato dalla Federazione Rugby Comitato regionale Marche. Il ritorno a casa segnava nelle facce di questi studenti una certa stanchezza, ma anche un sentimento positivo per la prestazione. Per le piccole rugbiste la consapevolezza di aver ottenuto il passaggio alla fase successiva, quella Regionale. Il Fabriano Rugby, che ha seguito questi ragazzi nelle varie fasi, ringrazia i professori, i giovani atleti per l'impegno profuso, il Comune di Fabriano, la Fondazione Carifac e la Fortitudo Calcio per aver messo a disposizione le strutture. Un particolare ringraziamento alla sezione fabrianese dell’Avis, che ha creduto sin dall'inizio della stagione scolastica al progetto "Insieme in meta". Saverio Spadavecchia Giovani rugbisti in azione 27 sport.indd 2 27 >SPORT< L'Azione 26 APRILE 2014 GINNASTICA VOLLEY Serie B2 femminile Al team di Rossini manca solo un punto per la salvezza! E’ tutto apparecchiato per l’appuntamento con l’aritmetica. La Pallavolo Fabriano cerca il “punto” della salvezza, forte delle otto lunghezze di vantaggio su Altino, a tre giornate dalla fine. Un vero e proprio tesoretto, incamerato con i tre successi consecutivi inanellati a cavallo di marzo e aprile. Il calendario offre un’occasione da non mancare (sabato 26 aprile, ore 18, si va a Jesi contro la già retrocessa Pieralisi), anche perché nelle ultime due fatiche della stagione sarà complicato fare punti. Match-point salvezza. La verità è che Persigilli e socie potrebbero festeggiare la permanenza nella categoria anche senza espugnare Jesi. Basterebbe che Altino, impegnata in casa contro la Stella Rimini in una partita da disperazione più assoluta, non vada a punti; una vittoria al tie-break, infatti, potrebbe consentire alle abruzzesi di rimanere comunque in corsa, visto che lo scontro diretto con le cartaie pende a loro favore. In ogni caso, per evitare calcoli di sorta, Fabriano deve pensare solo a vincere e chiudere la pratica, conservando quanto meno inalterato il margine di distacco dalla quart’ultima piazza. Ritmica Ciccolini in attacco (foto Mingo) Ranghi completi. Meglio, quindi, non dare speranze a chi insegue, visto che la penultima giornata Fabriano ospiterà la Battistelli Rimini – che non ha più nulla da chiedere al campionato, ma non verrà in vacanza – per poi chiudere a Pescara contro la capolista, assediata dall’avanzata di Gabicce e Moie, e che per questo potrebbe dover rincorrere la promozione fino all’ultima giornata. Coach Rossini, salvo defezioni “in limine”, dovrebbe avere tutte le ragazze a pieno regime. Troppo importante, nel giorno dell’aritmetica. Lorenzo Carsetti PODISMO Trofeo di Senigallia Cicconcelli va agli Europei! Giorgio Tiberi al sesto posto Aprile molto redditizio per la Fondazione Carifac Ginnastica Fabriano che dopo il titolo italiano vinto da Daniela Mogurean nella categoria Junior del Campionato Nazionale di Categoria, ha portato per la prima volta una propria ginnasta su un podio di una Coppa del Mondo, impresa riuscita tra le Junior a Letizia Cicconcelli alla World Cup di Pesaro. Il prossimo week-end la Ginnastica Fabriano esporterà i propri gioielli in Serbia per partecipare al Torneo Internazionale di Belgrado. Daniela Mogurean, Letizia Cicconcelli, Martina Centofanti e Cecilia Meriggiola faranno conoscere la scuola fabrianese anche al di fuori dei confini italiani, con ottime speranze di ben figurare davanti alle molte nazioni presenti. Sempre in clima internazionale è oramai ufficiale che Letizia Cicconcelli vestirà la divisa della Nazionale Italiana ai prossimi Campionati Europei di Baku in Azerbaijan, nella categoria Junior, frutto dell’ottimo bronzo ottenuto alla Coppa del Mondo. La Fondazione Carifac Ginnastica Fabriano sarà anche presente alla finale italiana del Campionato di Specialità a Spoleto con Sofia Crescentini e Azzurra Ottaviani. La Podistica Avis Fabriano il giorno di pasquetta ha partecipato alla trentacinquesima edizione del Trofeo di Senigallia, gara di dieci chilometri su strada. Il migliore dei fabrianesi (e sesto assoluto nella classifica generale) anche stavolta è risultato Giorgio Tiberi (nella foto con il presidente Stefano Corrieri) con il tempo di 33’58”. A seguire Brunori Claudio 36’53”, Berettoni Claudio 40’18”, Santori Mario 41’10”, Moschini Mauro 42’47”, Brocanelli Lauro 43’22”, Bucchi Amedeo 44’59”, Corrieri Stefano 45’13”, Belardinelli Emanuele 45’58”, Borioni Ivan 46’39”, Rotili Roberta 47’46”, Minetti Francesco 48’38”, Gubbiotti Mario 50’45”, Lippera Paolo 51’08”, Derek Ian Barnes 53’56”. Il 25 aprile la Podistica Avis Fabriano parteciperà ad un altro tradizionale appuntamento, a Lucrezia di Fano, anche qui gara di dieci chilometri. PATTINAGGIO Trofeo di Bologna Due rossoblù... in azzurro! La Fortitudo Fabriano Pattinaggio, nell'ultimo fine settimana, ha preso parte con tre atleti al Trofeo di Bologna. Tra le Allieve, Alice Comodi Ballanti si è classificata al 29° posto nei 500 sprint, al 6° nei 3 mila punti e al 4° nei 5 mila eliminazione; Camilla Fattori ha centrato un bel 1° posto nei 300 crono, terzo posto nei 500 sprint e 14° nei 5 mila eliminazione. Tra gli Allievi, Alessandro Mataloni è giunto 3° nei 300 crono, 8° nei 500 sprint e 4° nei 5 mila eliminazione. Come società, la Fortitudo è giunta diciottesima su cinquantasei presenti. Ma la notizia più bella è senza dubbio la convocazione di Camilla Fattori e Alessandro Mataloni nella selezione della Nazionale giovanile a Marina di Grosseto dal 22 al 25 aprile. Prossime gare di squadra per la Fortitudo: Trofeo a Marina di Grosseto il 25 aprile e il giorno dopo a Piombino. Camilla Fattori 23/04/14 11.05 28 >SPORT< MOTOCROSS Campionato Regionale Marche-Umbria In 186... al via! L'Azione 26 APRILE 2014 CALCIO e CALCIO a 5 L'attività della Virtus Fabriano La squadra di C2 si gioca la salvezza, Belle prestazioni sul tracciato di Cingoli tornei per i giovani di GIAN MARCO LODOVICI L a seconda prova del campionato regionale motocross MarcheUmbria si è svolta nel territorio marchigiano nello storico tracciato di “B.Tittoni”, sede del Motoclub “A. Fagioli” di Cingoli, in provincia di Macerata. La pista che ha visto negli ultimi anni numerose competizioni a livello italiano e mondiale, non solo di motocross, ma anche di quad e sidecar cross. Ha accolto ben 186 piloti pronti al via che sono stati favoriti dall’ottima condizione climatica e non secondariamente da un efficiente organizzazione del motoclub, impegnata a rispettare scrupolosamente gli orari delle qualfiche e delle manche, con relativa pausa pranzo. La categoria dei più “smanettoni” Top Rider MX1 (cilindrata 450cc) è stata vinta da un ottimo Daniele Bricca che su Honda stravince entrambe le manche portandosi dietro di lui piloti del calibro di Samuel Zeni e il veterano oramai affermato Alessandro Pagliacci (Honda Team Plasgomma Racing) del moto club Matelica. Rimanendo nella categoria dei Top Rider ma delle cilindrate più piccole MX2 (cilindrata 250cc), troviamo sul gradino più alto del podio Stefano Pezzuto (Suzuki Cairatese) che con un primo e un secondo posto rispettivamente, strappa la vittoria a Giovanni Bertuccelli su Honda e al pilota Sammarinese Bryan Toccaceli, sempre su Honda. Buoni piazzamenti nella stessa categoria per i piloti di Esanatoglia che corrono sulle arancioni delle Ktm: stiamo parlando di Luca Pedica che sigla un sesto posto e Nicola Dolce che finisce invece in dodicesima posizione. Scendendo nella categoria Agonisti nella classe MX1 Mirko Pretelli (Honda Fermignanese) vince davanti a Luca di Leonardo (Honda Fagioli) e Simone Iommi (Honda Monterosato). Ottima sesta posizione per il pilota fabrianese Luca Goffredi (Ktm Derapassion AG suspension) e Simone Fiorgentili che sulla Suzuki marchiata Team Turchetti Gomme chiude due posizioni dietro. Ventiduesima posizione per Nicolas Bolotti di Fabriano (Honda Derapassion). Come spesso accade un buon numero di piloti corre nella categoria MX2 degli Agonisti, tanto che è necessario suddividere i piloti in due gruppi (A e B) per evitare che i più “lenti” vengano tagliati fuori alle qualifiche e per poter permettere a tutti di partecipare, perché ricordiamo che questo, come tutti gli altri,è uno sport e un bellissimo gioco. Gianmarco Cenerelli (Ktm Suasa) dominatore di giornata della categoria Agonisti MX2 gruppo A vince il primo premio davanti a Ivan Lucarelli (TM Valconca) e Simone Paolucci (Yamaha Wiss). Il giovane pilota fabrianese Lorenzo Gabrielli su Yamaha non sale sul podio ma si accontenta della quinta piazza. Categoria questa contesa tra diversi fabrianesi, tra i quali Simone Artibani e Sandro Blanca che chiudono in coda uno all’altro in decima e in undicesima posizione. Mirco Rustichelli (Yamaha Esanatoglia AG Suspension) in ventunesima posizione e Nicolò Cofani (Husqvarna Ragni) in ventottesima. Categoria Amatori MX1 vinta da Alessandro Veronese (Honda Fagioli) davanti a Luca Pecci (Honda moto club Artiglio-Fabriano) e Michele Rita (Yamaha Pistello Bike),mentre nella MX2 Alessandro Biondi davanti a tutti e a seguire dietro di lui Emanuel Conti (Honda Titano) e Andrea Marinsaldi (Suzuki Esanatoglia). La categoria Over 40 si vede impegnata a gareggiare con la categoria dei restanti Agonisti MX2 gruppo B. Manlio Giachè oramai punta di diamante della squadra di San Severino Marche su Honda porta ancora a casa una vittoria pronosticata dall’inizio nella categoria Over 40 MX1, davanti a Gabriele Vagni (Honda Ragni) e Ermenegildo Trebbi (Honda Fermignanese). Classe MX2 vinta invece da Andrea Goffredi (Ktm Derapassion AG Suspension), mentre dietro di lui Mariano Paterni (Yamaha Racing Terni) e Emanuele Carosi (Ktm Carpe Diem). Due piloti nelle prime tre posizioni per la categoria Amatori MX2 gruppo B: sono Tommaso Rotini su Yamaha e Filippo Mannocci su Honda. Chiude terzo Manuel Baruffa (Honda Panicale). Finisce così, nel migliore dei modi una bellissima giornata di puro motocross al Tittoni di Cingoli che, ricordiamo, è stato purtroppo scenario di un brutto incidente avvenuto nell’ottobre dell’anno scorso, che è costato la vita al povero Connor James Smith durante una gara di quad. Ultima di campionato per la formazione maschile della Virtus Fabriano di calcio a 5, trovatasi impelagata nei play out al termine di una lunga serie di sconcertanti prestazioni. Non era certamente preventivabile ad inizio stagione un finale di campionato del genere, ma come sempre è il campo a dare le risposte, ed in questo caso le sta dando in modo negativo per i fabrianesi. La gara di sabato 26 aprile, contro il Città Futura Montecchio, già vincitore del campionato, riveste comunque una grande importanza, onde permettere con un risultato positivo, alla squadra del tandem Romani-Altarocca di giocarsi in posizione di riguardo (in casa) la gara di spareggio di un play out che sembra ormai inevitabile, visto che una sconfitta del Verbena (avanti di un punto) sembra impensabile in casa del fanalino di coda Castelferretti. Questa gara si giocherà comunque giovedì 24, per cui, chissà? In attesa del redde-rationem della prima squadra, proseguono le attività delle giovanili. Allievi e Giovanissimi si allenano il lunedì ed il mercoledì, in attesa degli ormai imminenti tornei, mentre riprendono le gare dei Tornei Primaverili per l’attività di base, con Tanti sconti in tanti negozi! Ecco i negozi che aderiscono all'iniziativa > autocarrozzeria Jolly car Via delle Fornaci, 92 Fabriano tel. 0732 4372 fax 0732 226819 SCONTO DEL 10% SOCCORSO GRATUITO PREVIA RIPARAZIONE > acquaviva Centro Estetico Via Fabio Filzi, 75 Fabriano tel. 0732 4138 10% SU TUTTI I TRATTAMENTI > by nice Gelateria Via Cialdini, 1 Angolo Via Ramelli Fabriano cell. 335 5828548 5% SU VASCHETTE DI GELATO DA ASPORTO ESCLUSI I MESI DI GIUGNO, LUGLIO, AGOSTO > carsetti biancheria Corso V. Emanuele, 56 Matelica tel. 0737 786178 20% SU TUTTA LA MERCE > cartolibreria centrale Piazza E. Mattei, 8 Matelica tel. 0737 84718 5% SULLA CARTOLERIA 10% SULLA BIGIOTTERIA 15% SUGLI ZAINI > cartolibreria giano Via Cialdini, 21 Fabriano tel. 0732 3412 10% ESCLUSI PRODOTTI OREGON E CONSUMABILI PER STAMPANTI > casa bella Via Le Conce, 4/A Fabriano tel. 0732 3181 10% SU GIOCATTOLI E ARTICOLI DA REGALO 5% SU CASALINGHI E PICCOLI ELETTRODOMESTICI > castelvecchio casa Biancheria per la Casa Corso della Repubblica,28 Fabriano tel. 0732 5650 10% SU TUTTA LA MERCE > cavallo pazzo Ristorante Pizzeria Via Piersanti Mattarella, 62 Fabriano tel. 0732 71446 5% SENZA LIMITE DI COPERTI 28 sport.indd 2 > centro medico H&B Via G.B. Miliani, 2 Fabriano info e appuntamenti 333 4413629 CONSULENZA MEDICA DERMATOLOGICA PER TRATTAMENTI ESTETICI GRATUITA > cose cosi' Accessori e bigiotteria Piazza Garibaldi, 3 Fabriano tel. 0732 4142 10% SU TUTTA LA MERCE > erboristeria cosmoverde Corso V. Emanuele, 60 Matelica tel. 0737 787764 10% SU TUTTA LA MERCE > gioielleria rossi Piazza del Comune, 14 Fabriano tel. 0732 3010 Centro Commerciale Il Gentile, Fabriano tel. 0732 736027 10% SU TUTTA LA MERCE > gulliver Corso della Repubblica, 37 Fabriano tel. 0732 3738 10% SU CALZATURE E ABBIGLIAMENTO BIMBO 15% SU PANTOFOLERIA UOMO-DONNA > helios Via A De Gasperi, 37, Fabriano tel. e fax 0732 5386 10% SU MASSAGGI COMPLETI E TRATTAMENTI MIRATI VISO/CORPO - UOMO/DONNA, DEPILAZIONE TOTALE, SEDUTA SINGOLA IN GROTTA DI SALE > Il gioiello Corso della Repubblica, 2 Fabriano tel. 0732 3014 10% SU TUTTA LA MERCE ESCLUSI GLI OROLOGI > il millepiedi Calzature Via Cialdini, 34/36 Fabriano tel. 0732 21379 10% SU TUTTA LA MERCE > lacoste Corso della Repubblica, 66 Fabriano tel. 0732 627134 10% SU TUTTA LA MERCE > la notte degli oscar Ristorante Spaghetteria Risotteria Via Beata Mattia, 33 Matelica tel. 0737 787882 10% SU TUTTO SENZA LIMITE DI COPERTI > monteverde gli Esordienti (foto) che nel week end pasquale hanno partecipato al 2° Memorial Giorgio Lucernoni, onorando l’impegno, se non come risultati, comunque mostrando evidenti progressi. Impianti permettendo, per sabato 26 sono previsti anche incontri casalinghi, sempre per gli Esordienti, di calcio a 5. Un turbinio quindi di attività, concentrate in questi ultimi mesi. Ricordiamo infine che la società propone sempre il periodo di prova nei mesi di aprile, maggio e giugno di attività promozionale, per i nati dal 1998 al 2006, a titolo gratuito, con sedute di allenamento e partecipazione (per non tesserati con altre società) ai suddetti tornei; per informazioni su modalità, giorni ed orari, ci si può rivolgere alla sede sociale in via Carlo Urbani 22 C, od ai numeri telefonici 335 5956770 (Gaetano), 334 9881226 (Gabriele) e 328 3835717 (Riccardo). La nostra sorpresa per tutti gli abbonati: la shopping Card > profumissimo Corso della Repubblica, 5 Fabriano tel. 0732 23033 10% SU PRODOTTI NON SCONTATI + 5% ALLA CASSA 5% SU PRODOTTI GIÀ SCONTATI > renzi Oreficeria, Gioielleria, Argenteria, Orologeria Via G. B. Miliani, 11 Fabriano tel. 0732 21829 10% SU TUTTA LA MERCE ESCLUSE RIPARAZIONI Piazza del Comune, 19 Fabriano tel. 0732 3512 10% SU TUTTA LA MERCE > martika Abbigliamento Donna Corso della Repubblica, 39 Fabriano tel. 0732 23118 > salimbeni Via Brodolini, 20/F Fabriano tel. 0732 5367 15% SU UNA SPESA SUPERIORE A 100 EURO 10% SU TUTTA LA MERCE > miro' Via G. B. Miliani, 21 Fabriano tel. 0732 24509 10% SU TUTTA LA MERCE > naracamicie > moda simonetta spazio 84 Corso della Repubblica, 35 Fabriano tel. 0732 4016 10% SU ABBIGLIAMENTO 5% SU ACCESSORI Corso della Repubblica, 6 Fabriano tel. 0732 4825 10% SU TUTTA LA MERCE > non solo lana Ricamo e Filati Via Nuova, 4 Matelica OGNI 10 MATASSINE DA RICAMO UNA IN REGALO 10% SUL RESTO DELLA MERCE > ottica palma Piazza del Comune, 16 Fabriano tel. 0732 21262 20% SU OCCHIALI DA VISTA, DA SOLE, LENTI A CONTATTO E LIQUIDI > ottica gelmi Piazza del Comune 21 Fabriano tel. 0732 22211 25% SU OCCHIALI DA SOLE E DA VISTA > paoletti Calzature Via Mamiani, 73, Fabriano 10% SU TUTTA LA MERCE > sono italiana Calzature Corso della Repubblica, 41 Fabriano 10% SU TUTTA LA MERCE, ESCLUSI INDIANINI HECTOR > underground Piazza Garibaldi, 6 Fabriano tel. 0732 629628 10% SU TUTTA LA MERCE > talmone Creazioni Originali Piazza Garibaldi, 74 Fabriano tel. 0732 626005 10% SULLA LINEA CAKE DESIGN > zannelli Corso della Repubblica, 12 Fabriano tel. 0732 3707 10% SU TUTTA LA MERCE 23/04/14 11.08 29 >DIALOGO< L'Azione 26 APRILE 2014 Serve un accordo Turismo in città? Ora è necessario L'Italcaccia informa sull'attuale situazione alzare lo sguardo di RINO RICCI* D urante l’assemblea generale dell’Ambito Territoriale Caccia Ancona 2, di venerdì 11 aprile, si è consumato l’ultimo misfatto contro i cacciatori dell’ATC AN 2. Dopo un forte ed acceso dibattito fra i rappresentanti dell’assemblea nella quale si discuteva delle varie problematiche della caccia, si è arrivati ad una votazione finale che approva l’aumento a regime proposto dall’ambito, da 75 € a 100 € , iniziando con 90 € nel 2014, 95 € nel 2015 e 100 € nel 2016; il tutto grazie ai voti favorevoli dei quattro rappresentanti della Libera Caccia. Nel fabrianese ci sono due zone di ripopolamento e cattura (S.Donato e S.Michele), chiuse alla caccia da molti anni, con una quantità di selvaggina all’interno limitatissima per potersi chiamare ancora “riserve“! C’è un comitato locale nelle suddette zone che attraverso l’ATC AN 2 riceve annualmente una cifra, che va oltre i 15.000 euro, per il controllo e la gestione (rimborsi chilometrici, miglioramenti ambientali, ritardi di sfalci, ritardi aratura, terreno con semina a perdere). Il suddetto comitato negli ultimi anni, non ha mai coinvolto l’Italcaccia locale, che a Fabriano conta circa 200 iscritti su un totale di 403, sulla gestione di questi fondi. Nel gennaio 2014 le quattro associazioni comunali (Federcaccia, Liberacaccia, Arcicaccia, Italcaccia), con i loro segretari e con la collaborazione del rappresentante del Comune di Fabriano nel comitato di gestione dell’ATC AN 2, hanno deciso di proclamare un nuovo Comitato composto dai quattro segretari, due tecnici per ogni associazione, il rappresentante del Comune dell’ATC AN 2. Il Comitato appena insediato decide: di rivedere le posizioni delle attuali due zone di ripopolamento e cattura, programmandone un numero maggiore, con meno ettari, per favorire un migliore irradiamento nel territorio libero alla caccia; di prospettare una zona di addestramento cani, sia da penna che segugi, perché il nostro territorio è sprovvi- sto di tale area; il piano di cattura per lepri e fagiani e la loro ridistribuzione nel territorio; chiusura di tutte le vecchie polemiche sulla gestione delle zone di ripopolamento e cattura e piena collaborazione sulle attività da intraprendere per il bene dei cacciatori e del territorio. Nei mesi di febbraio-marzo, periodo programmato per le catture di lepri e fagiani, è successo di tutto (altro che pura e trasparente collaborazione!) da parte di alcuni vecchi responsabili. Non hanno voluto considerare i risultati che iniziavano ad arrivare grazie ai sacrifici di chi ha sempre partecipato attivamente alle iniziative volte al miglioramento del territorio, eludendo qualsiasi forma di partecipazione e collaborazione, ma hanno soltanto criticato aspramente chi, in questi mesi e con pochi mezzi idonei, ha fatto il possibile per adempiere agli impegni che si erano insieme concordati per cercare di ottenere i risultati prefissati. Ora, pur di non ammettere la verità sulla poca selvaggina presente all’interno delle zone di ripopolamento e cattura gestite sempre da loro, vengono a riproporci di lanciare fagianotti pronta caccia, a spese delle sezioni comunali, contrariamente a quanto da loro sempre sostenuto alterando la razza autoctona. Si fa presente, inoltre, che è circolata una lettera indirizzata direttamente al presidente dell’Italcaccia di cui si presume lo scrivente ma non sottoscritta da nessuno, in cui si sostiene che i membri dell’Italcaccia stessa siano stati incompetenti nella gestione delle varie attività. L’Italcaccia accetta le critiche, ma si domanda come mai alcuni rappresentanti delle altre associazioni fabrianesi si siano defilati, forse perché consapevoli della mala gestione e del fallimento delle loro iniziative? Alla fine, visti i comportamenti degli ultimi tempi e se non si riuscirà a trovare un accordo comune a tutte le associazioni, ma solo e continue offese da certe persone, l’Italcaccia a questo punto si chiede se sia ora che tali zone vengano restituite alla caccia libera… *presidente provinciale Italcaccia Come socio del Touring Club ogni mese ricevo la rivista ufficiale. In quella del mese di marzo era allegata una lettera. In essa si ricordava una manifestazione chiamata “Penisola del Tesoro” annunciando che tra i tanti luoghi partecipanti, il più vicino era Jesi, comunicandone il programma del giorno previsto il 30 marzo prossimo. Mi sono subito domandato per quale motivo la mia città non partecipa all’attività di questa Associazione. Fabriano notoriamente è una città dove il turista è invogliato a restare perché il centro storico è animato e i monumenti sono sempre visitabili. Questo succede nella immaginazione di coloro che straparlano di turismo. Vorrei consigliare loro di uscire oltrepassando il valico di Fossato e la Gola della Rossa a visitare e osservare quello che esiste oltre questi due confini. Ci si vanta della storia della città, si parla di Unesco e dell’importanza del Palio e di altre manifestazioni riservate, purtroppo, solo ai fabrianesi ma non si fa nulla per invitare i “forestieri”. Nelle città che organizzano il loro Palio, li fanno di pomeriggio. Perché a Fabriano questo si svolge la notte? E’ ovvio, per evitare quei “rompiscatole” di turisti o sbaglio? La stagione sinfonica è riservata solo ai cittadini: tutta l’Italia ha festeggiato il bicentenario di Giuseppe Verdi. A Fabriano, quando era già terminato, fu programmato un normale concerto. Quando fu rappresentata l’opera La Traviata ci furono spettatori da fuori. Ma tutto finì lì. Turismo non significa frequentare luoghi alla moda solamente, ma visitare per conoscere, studiare, confrontarsi e condividere con altri, le proprie idee. L’assessore competente, se non erro, è andato anche negli Stati Uniti, a propagandare Fabriano, ma come tratteremo gli eventuali statunitensi in visita? Come gli italiani? Nello stesso numero de “L’Azione” di qualche settimana fa, vicino all’articolo sul turismo da promuovere, era pubblicata la protesta di un turista deluso. Ecco come viene trattato il turismo. Solo a parole. Ci piangiamo addosso e restiamo a guardarci gli alluci. Vogliamo alzare lo sguardo? Partecipare a qualche iniziativa del Touring Club non è un delitto, facciamolo qualche volta. Francesco Frigio Questa creatività Paglialunga: "Adottare il wifi andrebbe sviluppata per il bene di ogni cittadino" Aprire la mente, degustare quella curiosità che ogni giorno ci spinge a scoprire nuove frontiere del sapere con tutti i mezzi a nostra disposizione, quell’istinto profuso che un popolo...un’intera generazione...ogni giorno, lo vive per un'esigenza di affermazione, estirpare quella nefasta influenza di declino dello spirito nella società moderna. Opinabile o no, sarebbe il caso di liberarci da un tipo di individualizzazione perpetrando neofite forme di soggettività, il gioco-forza di un popolo, di una città...Fabriano è nella sua interezza, forgiando una compensatoria personalità completa, coadiutore, comunità di formazione. Una visione delle realtà, una di quelle nuovissime realtà, che non concernono il solo dominio, mentale ma investono anche quello del volere, possono essere così viste da questa particolare prospettiva, ovvero come una storia delle visioni nel tempo che trasporre, il ricircolo generazionale e dei modi della sua misurazione prospettica. Per abbattere l’aspetto di tendenza utilitaristica alla parola “volontarietà”, Fabriano potrebbe essere la città della volontà, delle microeconomie di aziende che possono diventare il futuro per noi. Quindi nuove realtà creative, un susseguirsi di eventi, seminari per una mente mai stanca di sapere. Obiettivo comune è riuscire a sensibilizzare la parte creativa di noi, condividendola nella società, per una realizzazione comune, formando varie realtà per una progettualità comunitaria, patrimonio d’identità, abbattendo il disagio di una diseconomia evitando in questo modo una chiusura ermetica campanilistica, ma una valorizzazione delle risorse locali. Un affermato sociologo e psicoanalista tedesco affermava che “non è ricco colui che ha molto ma colui che dà molto. Chi è capace di dare se stesso è veramente ricco”. Era Erich Fromm (Francoforte sul Meno, 23 marzo 1900 - Locarno, 18 marzo 1980), famoso il suo saggio “Avere o Essere” (Mondadori, 1986, pag.256). Persone, uomini e donne, ragazzi e ragazze stanno facendo sì che il territorio fabrianese sia riscoperto, soprattutto nell’ambito culturale, partorendo nuove idee di sviluppo artistico, parimenti iniziative benefiche di volontariato. Possiamo affermare che Fabriano stia diventando una comunità organica radicale di menti volenterose, un integralismo di buone coscienze che si oppongono a forme costituite, ma che agiscono per un bene comune...la società in cui vivono... Paolo Gionchetti 29 dialogo.indd 2 Leggo con amarezza le parole rilasciate dal consigliere Solari in merito alla sua proposta di adesione all’associazione freeitaliawifi; amarezza perchè il senso di quelle parole è molto lontano dal voler trasmettere una informazione chiara e veritiera. Forse è colpa mia perchè, probabilmente, non sono stato chiaro in Consiglio comunale rispondendo alla sua interrogazione. Ci riprovo! Facciamo un po’ di chiarezza cercando di essere meno tecnici possibile e focalizzando l’attenzione sui fatti. Per prima cosa spieghiamo cos’è freeitaliawifi e quali sono i servizi che offre. Freeitalitawifi è una associazione a cui possono aderire enti pubblici con lo scopo di condividere uno strumento per la registrazione e l’identificazione di utenti collegati ad una rete wireless. Quindi, in altre parole, invece che utilizzare tanti sistemi diversi per ciascun soggetto, ci si accorda sull’utilizzare tutti lo stesso strumento, che deve comunque essere predisposto da ciascun soggetto, consentendo agli utenti registrati di accedere anche ai sistemi dei soggetti che fanno parte dell’associazione. Qualcuno si domanderà, tutto qua? Beh, prima dell’entrata in vigore della norma sul WifiLibero del Decreto del Fare del Governo Letta, un servizio di questo tipo assumeva un interesse molto alto perchè, fermo restando l’obbligo di registrare gli utenti che accedevano al wifi, consentiva all’utente di registrarsi una volta sola e poter accedere poi a tutte le reti federate. Con la liberalizzazione del wifi tutto questo non è più necessario; i soggetti che vogliono erogare un servizio di internet gratuito accessorio alla loro attività prevalente, non hanno più l’obbligo di registrare gli utenti. Questo significa che qualunque esercizio commerciale, a parte chi con telefonia e internet ci lavora, può mettere a disposizione un collegamento wifi per i propri clienti. E questa è la scelta che abbiamo deciso di fare anche noi. In questo senso l’adesione a freeitaliawifi non avrebbe portato nessun beneficio, anzi quello che ora non richiede la registrazione, poi avrebbe nuovamente chiesto agli utenti di registrarsi. Si sarebbe trattato solo di aderire ad un servizio che a mio modo di vedere ad oggi non è di nessuna utilità alla nostra realtà. In ogni caso, adesione o meno a freeitaliawifi, resta da affrontare la questione più importante e rilevante per città, ovvero la necessità di aumentare i punti di trasmissione degli hotspot disponibili. Questo è il vero punto nodale, in cui l’adesione a freeitaliawifi non avrebbe apportato assolutamente nessun tipo di agevolazione. Come in altre occasioni, la scelta che ho ritenuto migliore è stata di analizzare quali fossero le esigenze collegate a questo servizio e capire come poter mettere a sistema le soluzioni da adottare. Limitarsi ad azioni di piccolo cabotaggio, oggi è il wifi, domani sarà qualcos’altro, non significa pensare al bene della città e dei cittadini. Proprio in questo senso abbiamo predisposto un progetto, in costante aggiornamento, per la realizzazione di una infrastruttura di comunicazione neutrale che possa essere scalabile ed al servizio di molteplici necessità. La realizzazione di un progetto di tale portata richiede ovviamente un impegno economico importante che necessita una collocazione all’interno del bilancio generale dell’ente. Mario Paglialunga, assessore all’Informatica e software libero 23/04/14 10.49 30 >DIALOGO< L'Azione 26 APRILE 2014 L'Anffas open day La donna, creatura angelica informare e sensibilizzare appunto sui temi della disabilità intellettiva e/o relazionale. Ringraziamo tutti i cittadini, per la sempre più crescente sensibilità nei confronti di coloro che vivono la propria disabilità, e che hanno voluto partecipare a questa grande festa per conoscere l’associazione, le famiglie, gli amici che la compongono, e le tante attività che vi si svolgono con l’obiettivo di combattere stereotipi, pregiudizi e discriminazioni e promuovere pari opportunità in ogni settore della società, la domanda più frequente che L’11 aprile gli alunni della II D della media "Gentile", guidati dalla docente di lettere Brunilde Giordano, hanno fatto “rivivere”, attraverso la recitazione di alcuni versi di poeti dal Trecento al Seicento ed indossando abiti simili a quelli delle dame di un tempo, con un sottofondo di musiche curate dalla docente Lidia Duttilo, rievocando il clima passato. Obiettivo era quello di evidenziare, in una società in cui la donna è vittima dell’uomo, come, nella visuale dei letterati, ella assumeva l’immagine di creatura angelica. Un aiuto importante è stato dato dalla docente Maria Grazia Petrarota che ha curato la recitazione. Un grazie ai ragazzi che si sono esibiti: Alessia Becchetti, Bianca Elena Chiriac, Letizia Gagliardini, Dalila Mekkaoui, Gianluca Orfei, Tommaso Ottaviani, Francesco Nagni, Lorenzo Salari, Sofia Staffaroni, Erica Turchi. Un ringraziamento va anche alle mamme per la cura dedicata in cucina, al dirigente scolastico. che ha permesso la realizzazione, ma soprattutto, ai ragazzi che si sono esibiti, compresi quelli che hanno cantato un canto tipico del periodo medievale. Sensibilizzare l'opinione pubblica sulla disabilità di GIULIO PIETRANGELI* A nche in questo 28 marzo, esattamente nel giorno in cui l’Anffas compie 56 anni, è stato riconfermato nel nostro territorio (Ambito n° 10 composto da cinque Comuni Fabriano, Sassoferrato, Cerreto d’Esi, Serra S. Quirico, Genga) l’appuntamento con la nostra Giornata Nazionale della Disabilità Intellettiva e/o Relazionale che quest’anno giunge alla sua settima edizione. La manifestazione nazionale, promossa e organizzata dall’Anffas sul territorio italiano in tutte le 200 strutture associative, con a carico oltre 30.000 persone con disabilità e i loro familiari, è stata voluta anche dall’Anffas Onlus Fabriano con il diretto coinvolgimento e la partecipazione attiva delle persone con disabilità, dei soci, degli operatori, dei volontari e di quanti operano con e per l’associazione con lo scopo di perseguire il suo obiettivo e cioè accogliere, in questa VII giornata Nazionale della Disabilita Intellettiva e/o Relazionale, quante più persone possibili all’insegna dell’inclusione sociale per *presidente Anffas Fabriano Per il bilancio un altro percorso Il Bilancio Partecipativo è una cosa seria. La proposta avanzata dall’amministrazione Sagramola di destinare di fatto 150.000 euro alle Porte del Palio non ha nulla a che fare con l’idea vera e profonda di ciò che significa costruire un bilancio serio, lungimirante, partecipato con la città. Chiamiamo le cose con il loro nome. Il Bilancio Partecipativo è una metodologia di partecipazione diretta dei cittadini, tutti, alla vita e alle scelte ci è stata rivolta avvicinandosi alle nostre postazioni è stata quella su come affrontare le tante difficoltà derivanti dai tagli dell’attuale spending review, tagli, che nella disabilità vanno a toccare i diritti dei nostri ragazzi citati nella Convezione Onu, senza tenere conto che i nostri ragazzi non hanno prestazioni di comodo ma dettate da un P.E.I., Piano Educativo Individuale, diritti che danno loro la possibilità di vivere una vita il più possibile degna di essere vissuta. Un doveroso grazie a tutti coloro che hanno partecipato attivamente al raggiungimento di questo grande risultato tra i quali i Comuni di Esanatoglia ed i cinque Comuni dell’Ambito n° 10 per la concessione del suolo pubblico, all’Avis comunale di Cerreto d’Esi nelle persone del presidente Spuri Nisi Fabio, il suo vice Enrica Girolamini, a tutti i centri commerciali ed a i nostri parroci delle varie parrocchie per averci concesso gli spazi. E’ con commozione che diamo a tutti voi un grande abbraccio chiedendo la vostra vicinanza alle nostre problematiche che sono di tutti noi. politiche della propria città. Consiste nell’assegnare una parte di bilancio comunale alla gestione diretta dei cittadini in modo da dare loro potere effettivo di scelta e di indirizzo nell’allocazione delle risorse. Credo fortemente in questo strumento amministrativo ed in sede di Commissione Bilancio ho proposto un iter per giungere in tempi brevi alla sua realizzazione. La mia proposta, a differenza di quella nostrana e raffazzonata, a tratti semiclientelare, avanzata dall’assessore Tini (nella foto), nasce e si modella in base ad esperienze virtuose portate avanti da diversi comuni, da anni, in Italia e nel mondo. Le Porte del Palio hanno sicuramente un ruolo aggregante per la nostra comunità fabrianese, ma non possono essere riconosciute come veri ed istituzionali istituti di partecipazione a cui affidare un potere di scelta di 150.000 euro. Non è corretto sindaco. Il percorso doveroso da fare, per arrivare alla scelta del progetto a cui verranno destinate le risorse, era un altro: andare all’elezione dei Comitati di Quartiere e Frazione, raccogliere i progetti che i cittadini, singoli o associati, avrebbero presentato, attraverso i direttivi dei Comitati di Quartiere e di Frazione e la Commissione tecnica individuare i tre progetti ritenuti migliori per la collettività ed infine, scegliere quello a cui dare le risorse attraverso un referendum cittadino. Questo significa rendere la cittadinanza consapevole e partecipe. La proposta avanzata dall’am- ministrazione invece, come al solito vive di pensieri corti. La scelta di affidare alle Porte del Palio la gestione di questa cifra dimostra, a mio avviso, due questioni: la prima è l’evidente fallimento di questa amministrazione nella gestione dei Comitati di Quartiere e di Frazione. L’incuranza della Giunta, sindaco in testa, ha portato alla chiusura effettiva e alle dimissioni dei presidenti di queste strutture. La seconda credo che derivi da una pigrizia amministrativa e da un ipotetico ritorno elettorale. Attraverso questa scelta i Comitati di Quartiere e di Frazione vengono umiliati poiché sono b.g. espropriati del loro ruolo naturale. Inoltre gli organismi del Palio hanno un ruolo specifico che deriva dal loro mandato associativo e non possono sostituire gli organi deputati alla partecipazione collettiva. Così si rischia di agevolare interessi particolari. E’ lecito inoltre pensare che con questa sistema le frazioni verranno marginalizzate nella scelta dei fondi. Anche in questo caso è palese la superficialità di questa amministrazione comunale nell’affrontare temi importanti come il Bilancio Partecipativo. Di errori ne sono stati fatti tanti sindaco, ma questo perseverare rischia di assumere toni, ormai, grotteschi. Emanuele Rossi, sel-fbc Il Re è stato mangiato! Legge elettorale, quando? Venerdì 11 aprile si è concluso il corso di scacchi condotto da Massimiliano Fico con una festa finale. La festa è iniziata con una simultanea di scacchi contro tre maestri [ndr: in una simultanea di scacchi vari giocatori, ognuno sulla propria scacchiera, sfidano un unico avversario, generalmente un maestro]. Molti ragazzini sono riusciti a vincere, ma alcuni ragazzi hanno perso. Alla fine della partita tutti i giocatori e i loro genitori si sono precipitati sull’enorme torta a forma di scacchiera, fatta da mamma Lucia. Buonissima la scacchiera ma soprattutto i pezzi degli scacchi di cioccolato! Inoltre c’erano quattro vassoi di bignè e un vassoio di biscotti, sempre a forma di scacchi, 30 dialogo.indd 2 al cioccolato e alla vaniglia: era tutto molto squisito! Lo svolgimento è avvenuto grazie alla disponibilità della biblioteca comunale di Fabriano. Un ringraziamento a mamma Lucia e al circolo scacchistico di Fabriano, in particolare a Giuseppe, Gabriele e Mauro. Chiara Colciago Chiara Colciago è una bambina di 13 anni che ha partecipato al corso di scacchi. Visto l’entusiasmo con cui ne parla ed il successo dell’iniziativa, siamo sicuri che questo evento non rimarrà isolato, ma sarà presto seguito da analoghi avvenimenti, che l’Azione seguirà con interesse. Un momento della festa e la torta (foto Annapaola Zuccarini) Nella puntata dell’11 aprile di “Bersaglio mobile”, Enrico Mentana ha intervistato Pier Luigi Bersani. L’ex segretario del Partito Democratico ha dichiarato come non vada bene una legge elettorale maggioritaria con alti livelli di soglia d’accesso, e una riforma costituzionale che conduca ad una camera soltanto. Bersani ha sostenuto che così facendo si produce semplicemente una democrazia fonte di autoritarismi. Così, seppure anacronisticamente, mi è sembrato tanto come l’intellettuale di Montale in “Ossi di seppia”, che la mia insegnante di latino, nelle sue lezioni, amava citare, per affermare il distacco rancoroso e subordinato che l’intellettuale prova nel vedere la società e il fallimento del suo sogno ora rattrappito. Infatti la cravatta di Bersani era di un rosso sbiadito e il suo parlare di colui che sa di avere perso definitivamente il suo, e non solo, sogno di vedere la sinistra socialista e democratica al governo del paese, a favore di un centro-sinistra che ha tra i suoi baluardi il leaderismo e la flessibilità, anziché la stabilità e i diritti del lavoro. Nelle elezioni del 2 giugno del 1946, il Partito d’Azione ottenne solo l’1,5% dei voti e 7 eletti, che riuscirono a comporre un gruppo parlamentare autonomo con l’apporto dei due eletti del Partito Sardo d’Azione e del valdostano Giulio Bordon. Ebbene, tra quei sette eletti c’era Piero Calamandrei, che poi fu un grandissimo padre costituente. Il parto di questa legge elettorale sembra oggi rallentare e quasi ascoltare le critiche della ormai vecchia componente di sinistra bersaniana, a differenza dei diktat temporali che Renzi una volta al governo detta. Il 29 gennaio scorso Massimo Mauro, ex ministro della difesa, ha dichiarato a “Porta a Porta”, a proposito della legge elettorale: “E’ una legge nata per far fuori Grillo”: ebbene sorge il sospetto, legittimo, che si voglia aspettare la data delle elezioni europee, per vedere se Forza Italia avrà più voti di Grillo, perché solo da quel dato si potrà capire se la legge elettorale possa davvero “far fuori Grillo”, dal momento che se arrivasse secondo, ad essere fuori sarebbe il partito di Berlusconi. E così ancora una volta si capisce che la politica è slogan e poco interesse comune, e noi siamo un po’ come il protagonista della canzone “Arrivederci tristezza” di Brunori Sas: “Milioni di libri non servono a niente se servono solo a nutrire una mente che mente […] assiomi e teoremi non valgono niente se l’occhio non vede che il cuore non sente più niente, arrivederci tristezza, oggi mi godo la mia tenerezza perché non durerà…”. Andrea Giombi 23/04/14 10.50 31 >DIALOGO< L'Azione 26 APRILE 2014 L'Italia e la sfida turistica Professionalità, partnership, network per reinventare un'offerta integrata di LETIZIA STOPPONI* M ario Bartocci in “Il petrolio dell’Italia” ha ben descritto la mancanza di sensibilità civile degli italiani, di amore e di educazione alla comprensione e all’utilizzo del nostro patrimonio artistico-culturale purtroppo fortemente sotto sfruttato. Dunque spontanee le domande: perché? Cosa si può fare a riguardo? E soprattutto chi possono essere i protagonisti della necessaria “rivoluzione turistica”? Il turismo italiano vive dell’immaginario legato alle bellezze dello stivale, alle opere dei suoi maestri, all’arte del cibo, al carisma delle persone, alla magia della città eterna, alla poesia dei suoi borghi, alla storia che si respira, alle pellicole e alle canzoni che hanno incantato con la loro suggestione intere generazioni. Purtroppo si verifica una forte asimmetria tra aspettative ed esperienza reale da parte del nuovo ceto medio internazionale, i frequent flyers dei low cost, dei B&B, i city users (Martinotti), la nuova classe creativa (Florida), i post turisti di massa, una domanda sempre più esigente e multimotivata, intellettualizzata e cosmopolita che richiede autenticità e qualità, una personalizzazione dell’offerta e che riceve invece in cambio gladiatori pagliaccio che gridano davanti al Colosseo (nella foto), pullman sightseeing strapieni che assecondano solo un turismo mordi e fuggi che consuma i luoghi con una voracità oculocentrica e superficiale, negozi brulicanti di anonimi souvenir. Dunque commercializzazione, banalizzazione, disneyficazione e xenofobia, in pratica un antiturismo da sconfiggere invece con un marketing tattico, strategico che sappia dosare competizione e collaborazione. La risposta consiste non in un abbassamento dei prezzi che scaricherebbe la crisi sugli operatori locali invece di esaltarne la capacità competitiva o che porterebbe un ulteriore peggioramento della qualità dei servizi ma, occorre puntare sull’educazione e la creazione di nuove figure professionali, la nascita di una cultura dell’accoglienza e della sostenibilità, la ricerca di autenticità e identità, la creazione di esperienze immersive e polisensoriali nelle culture locali per rendere il turista “cittadino temporaneo”. E’ necessaria la creazione di partnership collaborative per reingegnerizzare dal basso le aree di destinazione e integrare le risorse turistiche locali in un piano di sviluppo unitario che premi le migliori pratiche di accoglienza e il total quality (relazionale, dei servizi, ambientale ed estetico). Fondamentale la legge 135/2001 con cui viene istituzionalizzato l’approccio di sistema che individua nella cultura dell’accoglienza, e nelle partnership collaborative territoriali il collante sociale per un’offerta unitaria, coerente, di- stribuita lungo reti territoriali e comunicative appositamente ingegnerizzate dagli attori locali per conoscere e attrarre direttamente i segmenti della domanda. Oggi si delineano le nuove professioni del destination manager, del facilitatore dello sviluppo locale, dell’animatore socioculturale del territorio che organizzi micro e macro eventi volti a favorire la partecipazione locale in chiave di rivitalizzazione dei luoghi e delle tradizioni, dell’esperto in marketing territoriale che operi tra economia, società e sviluppo urbano. E ancora i facilitatori della partecipazione che aiutino i locali a riflettere sugli spazi urbani e le possibilità inespresse del territorio in funzione della città e gli agenti dello sviluppo turistico locale che facilitino i processi aggregativi. In conclusione degli “umanisti produttivisti” (Costa) addetti a un’attività creativa e produttiva dotati di intelligenza connettiva; serve uno scambio ripetuto e costante al fine di scoprire, rispettare e valorizzare i talenti. Capelli con “Borghi autentici d’Italia” e Dell’Ara con la tipologia dell’”albergo diffuso” sono esempi concreti di come si possa promuovere una “sostenibile autenticità”, come si possa passare dall’individualismo all’innovazione e allo sviluppo di “città ospitali” ossia basate sui valori di rispetto delle diversità, responsabilità e senso del limite, consapevolezza e identità, sistema e collaborazione innovativa. Butera elabora la cosiddetta “teoria delle quattro C” per connotare il sistema-rete: Cooperazione intrinseca, Comunicazione estesa, Conoscenza condivisa e Comunità performante. Sarebbe davvero costruttivo fare nostro questo modello per orientarci all’innovazione, all’apprendimento e a un cosmopolitismo volto alla valorizzazione della nostra bellissima terra allo scopo di farla amare e comprendere anche a “cittadini temporanei” con l’onore di vivere l’essenza dell’italianità in tutta la sua autenticità e identità tricolore! *laureanda in Progettazione e Gestione dei Sistemi Turistici (PROGEST) Una manutenzione Luca, un ricordo Quel per i plessi scolastici che non si cancella pane fatto in casa L’articolo di Luciano Gambucci sul pane sciapo mi ricorda quando il pane si faceva in casa e al Borgo si portava al forno di Passeri. Erano tutte file di 1 kg, con due segni verticali paralleli e due diagonali che, dopo cotte, solcavano le croste croccanti a proteggere la mollica. Il pane durava almeno sette giorni senza doverlo mettere in freezer. Eravamo abituati a mangiarlo sciapo, ma quando si cominciarono a gustare le pagnottelle, o il pane umbro, col sale, si gradivano di più. Ricordo quando ritornavo a Fabriano nei primi anni ‘60 con degli amici sardi che rimanevano colpiti da quel pane sciapo. Il sapore di grano, di farina, di natura, superavano ogni imbarazzo iniziale e lo gustavano con piacere. Però nemmeno io sapevo che il pane sciapo di Fabriano fosse considerato un pane tipico. Romano Satolli Il ricordo di Luca Animobono è sempre vivo. Nomen omen, verrebbe da dire, perché Luca aveva davvero un animo buono. Sereno, obiettivo, sapeva fare del suo mestiere di giornalista un’occasione per andare incontro all’altro senza pregiudizi e con il solo scopo di cogliere qualcosa di positivo, anche nelle pagine della cronaca locale e di Jesi, che non sempre riservavano belle notizie. Luca ha lasciato un vuoto, giornalisticamente, che è difficile riempire. Un vuoto che attiene al suo garbo, non solo alla sua professionalità, allo stile dell’uomo che metteva davanti ad ogni ostacolo il rapporto con l’altro e poi la penna. Questo insegnamento non lo dimenticano i colleghi, come coloro che si sono interfacciati con lui in tanti anni di lavoro. E’ in programma un’iniziativa legata al mondo giovanile per ricordare Luca: ovviamente “L’Azione” sarà in prima linea ogni qualvolta si tratterà di mettere in luce il suo insegnamento. Alessandro Moscè Partiamo da un dato: l’amministrazione comunale, nel maldestro tentativo di attuare una forma di Bilancio Partecipativo, ha messo a disposizione la somma di 150 mila euro in conto capitale nel Bilancio Previsionale 2014. Soldi pubblici che la città di Fabriano potrà utilizzare per la realizzazione di opere, manutenzioni straordinarie, interventi che incidano sulla conservazione e sulla valorizzazione del nostro patrimonio. La gestione organizzativa e la raccolta dei progetti per la città è stata affidata dal Comune alle Porte dell’Ente Palio di San Giovanni, un'associazione culturale di rievocazioni storica e promozione del territorio, ma senza rappresentatività popolare, a differenza dei comitati di quartiere e di frazione che sono invece organi istituzionali elettivi. Non condividiamo, pertanto, il bilancio partecipato concepito e adottato con questa metodologia perché la democrazia sottintende il coinvolgimento e la partecipazione di tutti i cittadini. Noi consiglieri Ncd vorremmo invece porre in essere strumenti di partecipazione che coinvolgano tutti i cittadini, ovvero le istanze di tutti quelli che hanno a cuore la cura e la conservazione del patrimonio pubblico per il quale abbiamo riscontrato numerose criticità e problematicità. Tra queste criticità paiono, dalle molte segnalazioni che abbiamo raccolto, come le scuole della nostra città, purtroppo lasciate spesso all’incuria anche per il cattivo uso delle risorse, versino in uno stato di degrado tale per cui si rendono necessari interventi di manutenzione urgente per tutelare la sicurezza dei bambini e degli operatori. Raccogliendo pertanto le proposte dei genitori e nell’intento di essere utili alla collettività, abbiamo pensato di proporre un progetto di manutenzione straordinaria su quei plessi scolastici che ne abbisognano, al fine di riportarli ad un necessario livello di decoro e di sicurezza. Con questo, auspichiamo che anche la nostra amministrazione comunale recepisca la proposta e ne colga l’opportunità nonchè l’utilità che produrrà risultati positivi anche nel lungo periodo. Danilo Silvi, Urbano Urbani e Giovanna Leli, consiglieri comunali Nuovo Centro Destra 31 dialogo.indd 2 23/04/14 10.51 32 >ultima< L'Azione 26 aprile 2014 Novità all'Esino-Frasassi di Daniele Gattucci “L ’economia verde per far rinascere la montagna. Tenere insieme il modello economico manifatturiero senza fratture, valorizzando le risorse strategiche del territorio quali aria, acqua, boschi, turismo”. Così, il presidente dell’ente montano, Fabrizio Giuliani, ha presentato nel corso di una conferenza stampa (nella foto) la costituzione del Consorzio Turistico Esino-Frasassi con sede in Serra San Quirico (via Marcellini, 5) presso la residenza operativa del Parco Naturale Regionale Gola della RossaFrasassi. Con Giuliani, ecco il rappresentante legale del nuovo organismo, Marco Uggioni che ha detto: “Ai soggetti promotori si sono già uniti oltre sessanta operatori privati, entro l’estate contiamo di arrivare almeno a centro adesioni. Ciò grazie al piano 32 ultima.indd 2 d’azione che stiamo componendo, le cui caratteristiche corrispondono a una grande opportunità per superare la condizione del mordi e fuggi e trasformarla in un fase d’accoglienza. Abbiamo - ha concluso Uggioni - tutte le carte in regola e ogni genere di attrattiva, per coprire tantissime tipologie di richieste da quella culturale, naturalistica, enogastronomica, rurale, scolastica, sportiva sino a quella religiosa, in pratica un'offerta davvero appetibile per far soggiornare il turista da due, tre giorni ad una settimana”. Da quest’obiettivo è ripartito Giuliani. “Possiamo essere protagonisti di una transizione che vede nell’economia verde una chance di nuova crescita. L’intreccio positivo tra il nostro sistema e l’evoluzione di quello economico che ha garantito la coesione sociale è un’eredità da valorizzare. Adesso però – sono ancora parole di Giuliani – è necessario adottare nuove strategie che tengano conto dei cambiamenti determinati dalla crisi, valorizzando le enormi risorse del territorio rendendole funzionali alla competizione tra territori. Potrà nascere così uno sviluppo intelligente della nostra zona interna, montana e collinare. Fine precipuo - ha posto l’accento - è trovare sinergie tra pubblico e pri- e il Consorzio turistico appena costituito va in questa direzione: pubblico, privato, economia verde, sostenibilità. E’ nostra intenzione, anche nell’ottica di raccogliere e dare seguito al distretto rurale di qualità Colli-Esini – ha evidenziato - fornire assistenza ai consorziati, stimolando la nascita di nuova vato per realizzare progetti innovativi, incentrati su nuove tecnologie e sostenibilità ambientale. Il nostro territorio e la Comunità Montana non sono nuovi a questo tipo di esperienza, vedi Meccano imprenditoria, promuovere e favorire scambi d’informazione d’interesse comune, attuare interventi di riqualificazione dell’offerta turistica sostenendo l’innovazione tecnologica, promuovere il marketing telematico e la commercializzazione dei prodotti turistici, collaborare con enti di formazione per la realizzazione di stage e percorsi formativi nell’ambito del settore turistico, promuovere e studiare iniziative di concertazione e collaborazione fra diverse categorie imprenditoriali del territorio partendo dalle esigenze dei consorziati”. A questo punto il presidente dell’Ente Montano ha presentato i soggetti promotori: “Associazione L’Oro delle Terre del Gentile, Associazione Operatori Turistici del Distretto Rurale di Qualità Colli Esini, Associazione Matelica Incoming, Associazione Marche a Serra San Quirico, azienda “Raffaello Residence” di Sassoferrato, la Ditta Marchigiando Travel & Taste, la Società Hesis Srl e la Comunità Montana dell’Esino-Frasassi rappresentata in sede di atto costitutivo dal sindaco di Cupramontana Luigi Cerioni”. Ha aggiunto Giuliani: “Possono aderire al Consorzio operatori economici, singoli o associazioni operanti in strutture della ristorazione rurale e non, alberghi, aziende agrarie e agrituristiche, country houses, residence, affittacamere, bed & breakfast, ristoranti, centri equestri, servizi di accompagnamento e guida, agenzie di viaggio, attività commerciali, artigianali prevalentemente specializzate in prodotti tipici locali, centri benessere, stazioni termali e tutte quelle società che forniscono trattamenti d’idroterapia e di cura del corpo, imprese di servizio e attività collaterali alla promozione turistica, a patto che abbiano sede legale o organizzativa o svolgano la loro attività nel territorio Gal Colli-Esini San Vicino. A questi va associata l’adesione di Comuni, Comunità Montane, Unioni di Comuni, Province, altri enti locali, Gruppi di Azione Locale, associazioni culturali, altre istituzioni di carattere e di interesse collettivo e pubblico". 23/04/14 10.54