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>Fabriano
5
>Fabriano
Fabriano-Matelica euro 1,20
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>Matelica
16
n. 16 Anno CIII 26 aprile 2014
>Sport
Il reportage
di Satolli
va...all'estero
L'Atrio
dei Giganti
è salvo!
Quanta Matelica
al Trofeo
delle Regioni!
Fabriano Cerreto:
vince la Coppa
e va ai playoff
U
L
C
S
n servizio del fotografo fabrianese
(sulle droghe a basso
costo in Russia) è stato
pubblicato sul Time e
sull'Internazionale.
'opera dell'artista
Roberto Moschini,
che abbellisce uno degli
ingressi al teatro, resterà
al suo posto: il Comune
ha vinto il ricorso al Tar.
La Chiesa
di Francesco
Ci attende un altro bagno di folla a Roma,
in piazza S. Pietro. Difficile, dire quasi impossibile, individuare altre occasioni simili
di adunate oceaniche in un clima di festa.
Festa, non altro. Spesso si assiste invece a
ritrovi di massa legati a scioperi o a manifestazioni di estrema violenza. Come lo sport
che talvolta è minato da questa matrice di
rabbiosa contestazione: vedi gli incidenti
l’anno scorso per la Confederation Cup in
Brasile in attesa dei mondiali di quest’anno. A Roma, nella culla della cristianità,
c’è però un’altra aria, un altro Spirito che
soffia e si è come trascinati a forza dentro
l’avvenimento di “turno” che il calendario
propone. Questa volta l’attesa è per qualcosa
di clamorosamente storico come la canonizzazione di due Papi che hanno lasciato
un’impronta indelebile nella Chiesa: Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Domenica
27 aprile verranno fatti Santi. Due Vescovi di
Roma che sono entrati nel cuore del mondo
con la potenza di una presenza di servizio
che ancora oggi rappresenta un esempio da
guardare ed un metodo da seguire. Sulla
scia di un altro pastore che da un anno
riempie piazze di città e del web sul filo di
una continuità disarmante. E’ il cammino
di una Chiesa che conosce tempi e spazi e
si adegua. Solo adesso, ad esempio, siamo
pronti ad esaltare la saggezza di un Ratzinger, definendolo uno dei tesori del Vaticano,
che non a caso il suo successore ha voluto
accanto a sé dentro il recinto di S. Pietro. Il
teologo tedesco, il professore bavarese ed il
parroco del mondo, l’uomo delle periferie
esistenziali. Entrambi hanno combattuto e
combattono la stessa sfida al relativismo
etico, favorendo il dialogo con il mondo
ateo, con la Chiesa ortodossa, con i fedeli.
Nel mezzo, tante diatribe, distillate in succhi
di polemica gonfiati ad arte, dal caso Ratisbona all’uso del preservativo, dalla storia
Williamson al furto dei documenti riservati
nel torbido Vatileaks. Una stagione nera ed
un inverno buio che però sembravano vicini
ad una radiosa primavera. Così è stato. E che
Francesco ci sta aiutando a scorgere con il
suo stile pastorale e la sua contagiosa tenerezza. La verità del cristianesimo è la verità
di un amore che si fa vita e che attribuisce
senso ad ogni esistenza. Papa Bergoglio
rende visibile e dà testimonianza di ciò di
cui l’uomo contemporaneo manca: la fede
nella vita, che restituisce dignità alle azioni
quotidiane, che dona una profonda serenità,
che rende felici anche con poco. L’amore
che contraddistingue il Dio di cui parla il
Papa non è una melassa sentimentale. E’ un
Dio che caparbiamente vuole bene ad ogni
vita. Per questo egli ama tanto le persone (...)
(Segue a pagina 2)
ominciata a Rimini la kermesse di
basket con due atleti di
casa: Asya Zamparini
e Simone Mentonelli.
Ancora fucina di talenti.
26
ettimana magica per
la squadra di mister
Tiranti: prima si aggiudica il trofeo di Prima
Categoria e poi si qualifica per gli spareggi.
La via
dei Santi
D
alle celebrazioni per la Pasqua 2014, alla cerimonia di canonizzazione di Papa Giovanni XXIII e di Papa
Giovanni Paolo II, che verranno proclamati santi domenica 27 aprile. L’evento, che richiamerà a Roma e
in particolare a Piazza S. Pietro più di un milione di fedeli, godrà di una copertura mediatica eccezionale:
del resto Wojtyla e Roncalli sono tra i pontefici che più di altri hanno modificato il volto della Chiesa e
reimpostato il rapporto con i fedeli. In una piazza ci saranno cinquant'anni di storia. La decisione di Papa Francesco è un messaggio esplicito. Entrambi i Papi sono molto legati al Vaticano II, figli di stagioni differenti, ma uniti
dal Concilio e dall’apertura al mondo contemporaneo. Abbiamo approfondito, anche da un punto di vista storico,
queste straordinarie figure che resteranno sempre nel cuore della gente. In attesa di un nuovo appuntamento con
Roma e con il Papa: l’incontro con le scuole il prossimo 10 maggio.
Servizi a pag. 3 di Michela Nicolais, Maria Chiara Biagioni ed Alessandro Moscè
Carlo Cammoranesi
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>EDITORIALI<
La vocazione
diventa
un compito
L'Azione 26 APRILE 2014
Il grido di Wojtyla
La Chiesa
di Francesco
di FRANCESCO IACOBINI
“M
olti cercano di capirmi dal di fuori, ma
io sono un uomo che
può essere capito
solo da di dentro”.
Disse così, una volta, Giovanni Paolo
II, nei suoi primi anni da vescovo di
Roma, quando la novità del “papa polacco” veniva trattata dagli osservatori
e anche da molti uomini di chiesa con
le categorie del consueto, a metà tra
stereotipo e aria di sufficienza. Oggi,
dopo quasi tre decenni di pontificato
e a oltre 9 anni dalla morte, mentre
ci apprestiamo a iscriverlo nell’albo
dei Santi, c’è la sensazione che Karol
Wojtyla non sia stato ancora compreso
del tutto. Lo si continua a leggere, infatti, attraverso le lenti della statistica (“il Papa dei record”, o
delle infinite prime volte) o con lo spreco delle definizioni
(“il Papa dei giovani”, “il Papa della vita”, ecc.), ma non si
riesce in realtà a dare conto del senso complessivo e più
profondo della sua esperienza.
Le stesse critiche alla sua politica ecclesiastica e alle sue
scelte di governo, legittime e utili come tali anche se non
sempre basate su argomenti rigorosi, sembrano scivolare
come acqua sul vetro di una storia comunque infinitamente
più grande. E intaccano poco o nulla la figura del pontefice
venuto da Cracovia, il cui potere attrattivo sulle masse e
soprattutto sui singoli rimane immutato, e anzi continua a
crescere, percorrendo vie silenziose e invisibili. Che cosa
c’è, dunque, dentro questo “mistero Wojtyla”?
Forse la chiave più utile per accostare la sua figura sta
nel cogliere la particolare modalità con cui la fede ne ha
incontrato e modellato la vita, così intensa per le vicende
private e pubbliche affrontate sin da giovane, in un contesto
in cui la grande storia si è intrecciata da subito con la sua
biografia individuale.
Orfano di madre e ben presto anche di padre, studente
di letteratura, attore del teatro resistenziale nella Polonia
occupata dai nazisti. Poi operaio, seminarista clandestino,
prete impegnato con gli universitari, professore di filosofia,
giovanissimo vescovo e cardinale sotto un regime comunista
coriaceo e pervasivo, a prova di sfida quotidiana. Quindi, nel
1978, primo pontefice non italiano dopo secoli, con l’avvio di
un tempo di grandi cambiamenti epocali determinati anche
da lui, pellegrino in tutte le latitudini del mondo, e specialmente sui fronti caldi delle ingiustizie, delle oppressioni, dei
popoli senza diritti e senza voce.
Anche a guardarle superficialmente, risulta evidente come
le tappe dell’itinerario di Karol Wojtyla siano state scandite
sempre da una nuova chiamata, e come gli si sia stato chiesto
ogni volta di dare un assenso più esigente, una disponibilità
più grande.
Proprio in questa temperie è diventato sempre più chiaro
come la radicalità della sua vocazione cristiana, la pratica
cioè del dono di sé senza riservarsi nulla, senza nessuna
remora privata e personale (Totus tuus, proclamava il suo
motto episcopale, mariano ma in fondo radicalmente cristologico) abbia determinato in lui le condizioni per una
singolare pienezza esistenziale. Il rapporto intenso, profondo
e appassionato con Dio alimentava in Giovanni Paolo II l’amore cordiale per la vita concreta, per la bellezza del creato
e delle relazioni umane, per le risorse di novità e di grazia
che il mondo custodisce e disvela.
Allo stesso modo, la forza della fede wojtyliana, la sua qualità
rocciosa e indefessa – che lo faceva apparire talvolta persino
temerario, spericolato – si contemperava con una capacità di
equilibrio che non aveva nulla di costruito, di autoindotto, di
recitato, ma che si imponeva proprio per la sua naturalezza.
Non è stato abbastanza rilevato, infatti, come in tutte le sue
iniziative apostoliche, anche le più creative, in tutti i suoi
dialoghi con le folle, in tutte le sue improvvisate, il Papa
venuto “da un Paese lontano” sia sempre riuscito a mante-
Sorta nel 1911
soppressa nel 1925
risorta nel 1945
Direttore responsabile
Carlo Cammoranesi
Autorizz. Tribunale Civile di Ancona
n.11 del 6/09/1948
Amministratore
Giovanni Chiavellini
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nersi appropriato, con una sua semplice, sobria regalità, mai
tradendo anche solo esteticamente il senso e la dignità del
ruolo pontificale, mai consentendo che la propria originalità
oscurasse del tutto la funzione che rivestiva.
Questo equilibrio caratterizzava in realtà tutti gli aspetti
del suo lavoro, delle sue giornate, dei suoi rapporti, nelle
grandi responsabilità e nelle scelte più delicate, come nei
contatti più semplici e immediati. Ed era un fattore potente
del suo carisma, che parlava a favore di un’autenticità umana
profonda, e rivelava un uomo risolto, in pace con ciò che la
vita gli aveva riservato, di bello e di brutto, di grande come
di difficile.
Giovanni Paolo II ha mostrato a tutti, nella sua stessa carne
sofferente, che l’esistenza cristiana coincide con la vocazione, quale che sia, e che la vocazione è un compito in cui
versarsi totalmente, anche nella quotidianità più ordinaria,
ma con uno spirito che non può avere nulla di ordinario. Per
27 anni di pontificato ha incessantemente chiamato i suoi
contemporanei a un’impresa avvincente da compiere con lui,
ma in cui lui si buttava per primo, assumendone soprattutto
rischi e scomodità.
“Non abbiate paura!”, “Convertitevi!”, “Alzatevi, andiamo!”,
sono solo alcuni esempi del continuo grido del pontefice
polacco, un grido di convocazione e di attesa, con la fiducia
nelle risposte che Dio consente, ma anche con l’urgenza di
un tempo umano da non disperdere, da non sprecare. Egli
ha così potuto raggiungere tante persone in modo singolare
ed efficace perché si è reso personalmente credibile, e ha
mostrato che ciò in cui si crede vale più per quello che costa che per quello che rende, e che lo stesso potere – ogni
potere - trova la sua reale legittimazione solo nella capacità
di spoliazione, di radicale donazione, di disponibilità fino
al martirio.
Sta qui la chiave fondamentale per capire Wojtyla.
Dalla sua testimonianza giunge un monito contro ogni
riduzionismo della fede a pratica sociologica, o a facile consolazione. Contro i rischi di una banalizzazione moralistica
del fatto cristiano, frutto talvolta della paura delle Chiese
vuote, ma sterile per la qualità dei risultati che produce. E
a favore della pienezza di vita, della curiosità per il reale, di
una completezza di giudizio insieme realistica e magnanima,
ispirata a quella Divina Misericordia la cui conoscenza e riscoperta proprio Giovanni Paolo II ha promosso e sostenuto.
Il tutto con un profondo radicamento nel mistero di Dio, quel
mistero che apre alla comprensione del senso, forza i limiti
del visibile e dell’invisibile, mistero da contemplare senza
intimismi, senza pose da asceti, ma anche senza elusioni e
divagazioni.
Anche per queste ragioni, San Giovanni Paolo II è stato ed
è tutt’ora compagno di strada e guida per molti. Si può stare
certi che continuerà a parlare agli uomini e alle donne di
ogni tempo, a coinvolgerli e a non lasciarli tranquilli, con
la stessa persuasività e la medesima capacità di trascinamento che nella sua vita terrena lo ha reso “amico vero” (la
definizione è di un giovane giornalista agnostico) di più di
una generazione.
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Iscritto al Roc 1988 in data 29/08/2001.
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(...) comuni, i bambini, i malati. Non come luogo
esibizionistico, ma come luogo teologico, dove la vita
donataci dal Dio creatore esiste davvero. La tenerezza
di Dio ha a che fare col senso dell’esistere: solo la
singola vita, la vita concreta e reale, quella piena di
speranza e di sofferenza, quella capace e quella ferita,
conta agli occhi di Dio. E’ una Chiesa che cammina
con il popolo. E perciò povera. Vuole pastori che conoscano l’odore delle pecore. E perciò che servono.
Nel senso che si fanno servi. Come il Papa, “servo
dei servi di Cristo”.
Ma il Papa è un uomo che “rappresenta” Cristo sulla
terra: il segno visibile, carnale, umano di Gesù presente nel mondo. E il suo compito è appunto quello
di non far perdere mai questo nucleo vivente della
fede, cioè il riconoscimento che nella Chiesa continua – attraversando e sfidando il corso dei secoli – la
presenza contemporanea del Dio fatto uomo. Il fatto
è che però questa risposta dottrinale la si comprende
realmente, nella sua portata esistenziale, passando
attraverso l’individualità specifica di ognuno degli
uomini cui è stato dato questo compito straordinario.
Per la Chiesa cattolica un Papa non è mai l’esito di un
buon curriculum o di un profilo azzeccato, o almeno,
se anche lo si volesse riportare a questo, come pure è
avvenuto nella drammatica storia della Chiesa, non è
mai esclusivamente l’esito di tali fattori; e ne è riprova
il fatto che la catena infinita dei Vescovi di Roma,
segno di unità e di universalità, non si è mai interrotta
per motivi personalistici o strategici. Ma se un Papa
è quello che è, per il fatto che la sua individualità
personale è chiamata in qualche modo a divenire trasparente, pura testimonianza del suo Signore, d’altro
canto è proprio perché si tratta di un uomo in carne
ed ossa, come ciascuno di noi, che quella trasparenza diviene possibile e quella testimonianza diviene
credibile. Oggi, per tutti, la Chiesa è la Chiesa di
“Francesco”: il fiorire impressionante di una passione
incontenibile al singolo uomo, propria di Cristo. Ma
questa fioritura, che gode senz’altro di tutto l’impeto
umano di un uomo speciale, il gesuita argentino Jorge
Mario Bergoglio, non sarebbe letteralmente possibile
senza la radice di un passato di volti e persone che
hanno tracciato un solco percorribile e fecondo. La
ragione umana può “afferrare” il vero perché è continuamente afferrata da esso; e può amarlo perché il
suo affetto si origina nell’esser-colpiti, affascinanti e
anche feriti dalla realtà. Esattamente come accade o
può accadere ad ognuno di noi, impegnato a rispondere
alla sua “vocazione”, quando cioè scopre nella storia
di incontri, eventi, problemi in cui consiste la vita, di
essere chiamato ad “esserci” con tutta la sua persona
e a contribuire al bisogno del mondo. È nell’avvertire
questa chiamata semplicemente ad essere, che risiede
il principio di comprensione e di affronto nuovo delle
non poche crisi che attraversano il mondo, la Chiesa e
l’esistenza di ciascuno. E bisognava forse rischiare il
gesto davvero estremo della rinuncia, da parte di Benedetto, per comprendere di nuovo e far comprendere
a tutti che l’inizio non è mai in nostro potere; e che il
nostro vero potere sta nel seguire e affermare ciò che
di più grande di noi è iniziato in noi. Pensare a Roma
e a quello che accadrà il 27 è già un inizio di questo.
Di quel grande che è in noi, ma che non vediamo.
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Carlo Cammoranesi
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L'Azione 26 APRILE 2014
>INCHIESTA<
3
Il grande giorno dei Papi
S
aranno proclamati
Santi uno dopo l'altro, i due pontefici ai
quali Papa Bergoglio
si ispira di più nella sua azione
riformatrice. Giovanni Paolo
II e Giovanni XXIII verranno canonizzati domenica 27
aprile, la seconda domenica
di Pasqua o domenica “della
divina misericordia”: una data
storica per la Chiesa cattolica,
e non solo, di tutto il mondo.
Il cardinale Angelo Amato,
Prefetto della Congregazione dei Santi, ha ricordato la
figura dei due sottolineando
i tempi di profonde trasformazioni nei quali hanno
vissuto, la fermezza con cui
hanno annunciato l’autentica
dignità dell’uomo, il dialogo
che hanno instaurato anche
all’esterno della Chiesa e
infine il servizio alla pace tra
le nazioni che entrambi hanno
assicurato. Come è noto, nel
giugno del 2013, il pontefice
ha approvato il miracolo attribuito all’intercessione del
Beato Giovanni Paolo II e ha
dispensato Giovanni XXIII
dal processo relativo ad un
secondo miracolo dopo quello
che ha portato alla beatificazione del 2000: la grazia concessa a suor Caterina Capitani
guarita inspiegabilmente il 25
maggio 1966 in seguito ad
una grave emorragia dopo che
era stata sottoposta ad una resezione gastrica quasi totale.
Francesco ha deciso questa
dispensa essendo diffusa la
fama della santità di Roncalli:
a Sotto il Monte, ad esempio,
nella casa natale, una stanza
intera è colma di fiocchi rosa
e azzurri inviati da coppie sterili che hanno avuto la gioia di
un figlio dopo aver invocato
il “Papa buono”. Per quanto
riguarda la canonizzazione di
Papa Wojtyla, essa avviene a
meno di dieci anni dalla sua
morte, quasi un record perché
solo Sant’Antonio da Padova,
venuto a mancare nel giugno
1231, ha fatto più in fretta. In
questo caso, l’istruttoria sul
miracolo è stata accuratissima. Si tratta della guarigione
di una signora del Costa Rica,
Floribhet Mora, inspiegabilmente risanata da una paralisi
cerebrale l’1 maggio 2011,
giorno della beatificazione di
Wojtyla: una circostanza che
è stata all’origine di numerose
conversioni tra i testimoni del
fatto. E’ interessante notare
come anche il mondo dei social network si stia mobilitando. Fra le iniziative proposte,
una piattaforma digitale con
l’obiettivo di offrire ai pellegrini e ai fedeli la possibilità
di accedere alle notizie, alle
informazioni utili riguardanti le celebrazioni e alle
riflessioni spirituali relative
alla vita e all’insegnamento
dei due Papi. Il sito offre informazioni e area per ufficio
stampa, contatti corredati da
video ed immagini, insieme
a documenti biografici e
spirituali che permettono
di conoscere il percorso di
santità di Giovanni XXIII e
Giovanni Paolo II.
Alessandro Moscè
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Papa Francesco? “È figlio del Concilio, è figlio
di Giovanni XXIII. Come Giovanni Paolo II”.
Parola di Alberto Melloni, ordinario di storia
del cristianesimo all’Università di Modena e
Reggio Emilia e direttore della Fondazione
Giovanni XXIII, che a proposito della doppia canonizzazione del 27 aprile ricorda un
precedente illustre montiniano. E a proposito di Papa Roncalli, lancia
a Papa Francesco una proposta precisa e suggestiva: che scelga, come
nome del nuovo santo, “San Giovanni del Concilio”.
Professore, cominciamo con la doppia canonizzazione di due Papi.
Un evento senza precedenti, nella storia della Chiesa?
“In verità un precedente per la doppia canonizzazione esiste, e risale
al 19 marzo 1965, quando Paolo VI rifiutò le richieste fatte da alcuni
vescovi, della Polonia in particolare, di una canonizzazione conciliare
di Roncalli e rifiutò nel contempo la minaccia di altri vescovi di reagire
tramite una canonizzazione a furor di popolo di Pio XII. Paolo VI optò
per due processi ordinari, uno per Pio XII e uno per Roncalli. Quando
nel 1993 Papa Wojtyla sbloccò la causa di Roncalli, scelse di vincolarla
a quella di Pio XII e fissò la beatificazione di Papa Roncalli insieme a
quella di Pio IX. La stessa cosa, ma alla rovescia, l’ha fatta Papa Francesco: davanti alle pressioni per una canonizzazione super-rapida di Giovanni
Paolo II, ha ripreso l’iter della beatificazione di Roncalli e lo ha fatto procedere in via straordinaria”.
Se dovesse indicare la cifra e l’eredità di Giovanni XXIII, da dove partirebbe?
“Giovanni XXIII è stato il Papa del Concilio: come c’è stato un san Giovanni della Croce, c’è stato un ‘san Giovanni del Concilio’. Sarebbe bello che
Papa Francesco scegliesse questo nome per il nuovo Santo... È questa la cifra di Papa Roncalli a cui fare riferimento, come ha riconosciuto Giovanni
Paolo II quando ha parlato del Concilio come ‘la grande grazia del secolo ventesimo’. Una grazia che è passata dalla santa obbedienza di Giovanni
XXIII. Roncalli ha sempre rifiutato, per la Chiesa, l’idea della ‘cultura del progetto’: l’immagine, cioè, della riforma della Chiesa”.
Ha senso oggi parlare di Concilio Vaticano II, quando c’è chi a più riprese chiede un “Vaticano III”?
“Nel 1909, quando Roncalli era prete da soli cinque anni, l’enciclopedia cattolica più in voga all’epoca, ‘Catholicisme’, alla fine sentenziava che non
ci sarebbe stato più bisogno di Concili nella Chiesa, perché il Papa aveva ormai acquisito l’infallibilità e la giurisdizione universale. Poco dopo, nello
stesso anno, Bonomelli chiese il Concilio. Ai tempi del Concilio Vaticano II, c’era l’idea che avrebbe dovuto risolvere molto presto i problemi, mentre
l’idea del Concilio Vaticano III è nata grazie a chi - come il cardinale Martini nel 1999 - sosteneva che c’era bisogno di un altro Concilio per andare
oltre. Bisogna considerare il Concilio non tanto come ‘exploit’, ma come espressione della sinodalità nella vita della Chiesa”.
Quale “lezione” ha voluto dare Giovanni XXIII convocando il Concilio?
“Ha voluto far vivere alla Chiesa l’esperienza della collegialità: una lezione attuale ancora oggi. Il nuovo Concilio dovrà porsi di più il tema del rapporto con le altre Chiese. Nel 2016 è stato convocato il Concilio panortodosso: è la risposta a una seminagione, e paradossalmente viene dalle Chiese
orientali. È stato il cattolicesimo romano a insegnare loro a trovare la fiducia nella ‘conciliarità’”.
Cosa risponde a chi tende ad accostare Giovanni XXIII e Francesco, nel loro tratto pastorale?
“Ci abbiamo messo 50 anni a liberarci dalla vulgata di Roncalli come ‘il Papa buono’! L’eloquenza del papato è solo l’eloquenza del Vangelo: tutto il
resto sono trappole da leader di partito. Di Giovanni XXIII come di Francesco, la gente apprezza l’autenticità, la coerenza tra ciò che dice e ciò che
vive. Parafrasando Paolo VI, possiamo dire che il nostro tempo ha bisogno di maestri che siano anche testimoni”.
M. Michela Nicolais
“Santo subito”, gridò la piazza nel
2005 al momento della sua morte. Fu
dunque il popolo ad acclamare “santo”
Giovanni Paolo II. E Papa Ratzinger
sentì la voce di quella piazza e avviò
immediatamente il processo per la sua
canonizzazione. Giovanni Paolo II:
non basteranno i libri di storia per afferrarne tutte le dimensioni. Troppo
ampia la sua azione, troppo complesso il tempo in cui ha vissuto. Per
questo uno storico del calibro di Andrea Riccardi ha deciso di accettare
la sfida e scrivere un libro “Giovanni Paolo II santo. La biografia” (edito
da San Paolo).
Perché professore?
“Ho conosciuto Giovanni Paolo II, ho vissuto il suo pontificato ma mi
sono posto il problema di capire il suo ruolo storico e la sua complessità.
Mi sono messo a studiarlo e ho scritto un libro che ora è uscito. È una
ricostruzione storica della sua figura. Perché? Perché Giovanni Paolo II
ha cambiato la storia del suo tempo, la storia dei credenti, dei cattolici,
facendoli uscire dalla paura. Ha aiutato a realizzare una rivoluzione senza
spargimento di sangue nel 1989. Ha dilatato la Chiesa sulla dimensione
globale. Quest’uomo spirituale è stato anche un grande personaggio
storico. Quella di Giovanni Paolo II è stata una personalità dalle molte
dimensioni”.
Quando un personaggio della storia diventa Santo?
“La figura di Giovanni Paolo II è impastata della dimensione della santità, della dimensione pastorale e religiosa, del senso storico e politico,
del senso del popolo, della dimensione mistica. Giovanni Paolo II è un uomo dalle molte dimensioni ma è stato soprattutto un uomo di Dio. Questo
è il cuore della sua figura”.
Era quindi necessario renderlo pubblicamente Santo? Non bastava questa testimonianza per ricordarlo nella storia?
“È una scelta che è stata fatta con altri Papi. È stata fatta con Pio X, con Giovanni XXIII. È stato soprattutto il popolo di Dio nel 2005 al momento
della sua morte, a sentirlo Santo. La gente percepiva che era morto un Santo. Non che era morto un politico. Era morto un Santo. E Papa Ratzinger
volle immediatamente dare seguito a questo senso del popolo di Dio”.
È un fatto inedito nella storia questa acclamazione di popolo?
“Nei tempi contemporanei è un fatto inedito. Ma è rivelatore di un altro aspetto: Giovanni Paolo II ha convocato i cristiani come popolo e ne ha fatto
un popolo. In una condizione un po’ di dispersione dei cristiani qual era, ne ha fatto un popolo in mezzo ai popoli del mondo”.
Ci sono state critiche a questa canonizzazione. Alcuni ritengono che il pontificato di Giovanni Paolo II abbia valorizzato troppo i movimenti.
Altri che abbia trascurato le Chiese locali. Da storico, le letture critiche sulla storia di un personaggio cosa indicano?
“Sono state fatte queste critiche ma anche critiche peggiori rispetto a quelle adesso elencate. È ovvio che siano state fatte delle critiche. In un pontificato
lunghissimo come quello di Giovanni Paolo II, durato 28 anni, pieno di problemi, è chiaro che quest’uomo possa aver fatto degli errori. Non è che il
suo sia stato un pontificato senza errori o senza omissioni”.
Che tipo di santità, allora, ha vissuto Giovanni Paolo II?
“Era un uomo che non aveva paura perché sapeva che Dio è con gli uomini. Questo, mi sembra, è il cuore della sua santità, vissuta anche in momenti
di abbandono come quelli della sua giovinezza, in momenti durissimi come quelli della sua vita polacca sotto il comunismo. In questo senso è un uomo
che ha riscoperto il valore del martirio. Lui stesso ha rischiato di essere martire esponendosi dopo il suo attentato”.
Cosa lascia in eredità agli uomini del nostro tempo?
“Lascia per sempre il messaggio: ‘Non abbiate paura e confidate in Gesù’. E lo lascia in un tempo di grigiore, in cui si fa fatica a guardare lontano.
Ecco un’altra caratteristica di Giovanni Paolo II: era un uomo che guardava lontano, un uomo di visione”.
Maria Chiara Biagioni
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L'Azione 26 APRILE 2014
Nozze
d'oro
50 anni
insieme
Questo anniversario non poteva passare
inosservato!!!! Tantissimi auguri per le
vostre nozze d'oro da Patrizia, Paolo,
Carla, Giorgio, Tommaso.
Luciano e Iolanda Dolce
sabato 12 aprile hanno
festeggiato le nozze d'oro!
Tantissimi auguri dal figlio
Sergio, dai nipotini Alessandro e Michele e da tutti i
parenti.
L'amico della... Valigia
Il naso rosso è contagioso...il sorriso è l’arma del futuro! Ed
ecco che anche il noto ristorante di Fabriano “Marchese del
Grillo” si unisce all’associazione culturale “La Valigia delle
Meraviglie”, contribuendo a far crescere il progetto “Clown
in Corsia” presso
il reparto pediatrico dell’ospedale "Profili" di
Fabriano e quello
di San Severino Marche dove
i clown dottori
intervengono, regalando sorrisi
e buonumore ai
bambini degenti.
Il Marchese del
Grillo, infatti, ha
devoluto parte
del ricavato ottenuto dalla vendita dei pacchi
natalizi, alla nostra iniziativa. Dunque un connubio perfetto:
delizia del palato (con prodotti di ottima qualità) e bontà
del cuore. Ecco così prendere forma la solidarietà sociale,
ma anche il sostegno tra aziende dello stesso territorio! La
Valigia, sempre più ricca di supporti e sostegni, ringrazia
con affetto il suo nuovo amico fabrianese.
E gli attaccapanni?
Raffaele Procaccini
Anna Maria Stroppa
Due premi
di poesia
per Lacava
Ancora riconoscimenti per il poeta
fabrianese Paolo Lacava.
Ha vinto il 1° premio al concorso “La
poesia del sorriso” e riceverà questo
tributo il 30 aprile a Castellamare
di Stabia, mentre un altro premio, il
secondo posto, lo vedrà protagonista a
Tropea con la premiazione che avverrà
il 26 aprile.
Alcuni concittadini ci hanno segnalato delle difficoltà,
in alcuni ambienti pubblici come l’ospedale e il teatro,
per la mancanza di attaccapanni dove posare il proprio
vestiario. Specie le persone più anziane sentono queste
esigenze come impellenti perché, logicisticamente, avvertono un disagio.
Rosita Fattore,
che sorpresa!
La fabrianese Rosita Fattore ha ricevuto un importante riconoscimento con la prima edizione del Premio Miriam Mafai
organizzato dall’associazione Stampa Romana e dall’associazione Miriam Mafai, quest’ultima costituita dai figli e da
alcuni amici di Miriam dopo la sua scomparsa nel 2012. La
premiazione è stata l’occasione per ricordare la giornalista
assieme ad alcuni amici importanti: sono intervenuti Valeria
Fedeli vice presidente del Senato, Emma Bonino, Myrta
Merlino giornalista de La 7 e ovviamente i due figli Sara e
Luciano Scalia. Il premio, riservato alle donne, è articolato
in due sezioni: giornalista free lance e giornaliste delle scuole
riconosciute dall’Ordine. Nella sezione di Rosita, ovviamente
la seconda, il premio le è stato assegnato per un articolo di
cronaca su Dego Auden Gures, mediatrice somala attiva a
Torino, uccisa da un’auto pirata in piena notte nel centro di
Torino. L’auto non è stata mai rintracciata dagli inquirenti.
POESIA
Pallido viso
Piange il cuore
oltre le lacrime del tuo
pallido e silenzioso viso,
inquietudine come edera rigogliosa
che abbraccia saldamente l’anima
come anziano padre
che stringe la sua prole
prima di un lungo e penoso addio.
Pensieri sfiorano sospiri,
sospiri sfiorano pensieri
e come amanti passionali e solitari
si fondono aspettando
un respiro di primavera.
Immota l’aria,
piange il cuore,
oltre le lacrime
del tuo pallido e sfuggente viso.
Silvia Minardi
Gli annunci
vanno portati
in redazione,
entro il martedì
mattina
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5
L'Azione 26 APRILE 2014
>CRONACA
Il sottotitolo
di “Time”
Nella foto grande a destra, uno degli scatti
di Emanuele Satolli usciti nel servizio sul Time;
qui sopra, il fotografo fabrianese
I foto-reportage di Satolli
Un servizio del fabrianese sulle riviste "Time" e "Internazionale"
taccuino
di ALESSANDRO MOSCÈ
L
a rivista americana “Time”
è nota, oltre che per la
sua autorevolezza, per la
qualità dei suoi contenuti.
Articoli e immagini d’autore, dal
1923, contribuiscono a rendere
la testata tra le più importanti
d’oltreoceano e del mondo. Tra
gli esempi di straordinario fotogiornalismo, rientra a pieno titolo il
servizio apparso sull'edizione del 9
dicembre 2013 di Emanuele Satolli,
fotografo fabrianese nato nel 1979.
Sei pagine intitolate “Krokodil
Tears” (ovvero “Lacrime di coc-
codrillo”), un must-read dove, a
dispetto di quanto avviene regolarmente, non sono le immagini
ad accompagnare le parole. Infatti
il testo recita un ruolo marginale,
come fosse una lunga didascalia a
corredo delle fotografie, assolute
protagoniste delle pagine e dal
considerevole impatto visivo. Gli
scatti raccontano gli effetti, devastanti, della droga conosciuta come
“krokodil”, sostanza stupefacente a
basso costo (una delle cosiddette
“droghe della crisi”), su un gruppo
di tossicodipendenti in Russia. Immagini forti, come un pugno nello
stomaco, che descrivono meglio
La bella Francesca Fioretti
dai reality a... Fabriano
La modella napoletana Francesca Fioretti (ex “inquilina”
del Grande Fratello 9 e finalista
della seconda edizione del reality Pechino Express su Raidue)
martedì scorso, 15 aprile, è stata
a Fabriano presso la concessionaria “Antonietti” come “guest
star” in occasione della prima
tappa del tour Alfa Romeo 4C.
Dopodiché, la bella Francesca ha
fatto una capatina allo Chalet dei
Giardini Pubblici - che proprio
quella sera apriva i battenti - per
un drink in compagnia.
Qui sopra, la modella Francesca
Fioretti all'Alfa Romeo di Fabriano
(foto Correrella) e sotto allo Chalet
dei Giardini (foto Mingo)
di molti commenti, il modo in cui
questa droga, relativamente nuova,
condizioni e progressivamente
distrugga la vita umana. Per farsi
un'idea, lo stesso nome “krokodil”
pare derivi proprio dal modo in
cui la sostanza consuma, lacera,
desquama la pelle, rendendola
simile a quella di un coccodrillo.
La notizia, tuttavia, non si esaurisce qui, perché il reportage vanta
oltre tremila “Like” su Facebook
e più di cinquecento condivisioni
su Twitter, inserito nell’elenco
dei migliori lavori “Time’s best
photojournalism” dell’anno 2013.
Emanuele Satolli formatosi alla
L'Accademia dei Musici
adesso fa... scuola!
Da Reggio Calabria per una visita-concerto che è un viaggio magico nella
storia dell’evoluzione del pianoforte ed un incontro ravvicinato con Bach,
Mozart, Beethoven, Chopin, e con gli strumenti originali su cui hanno
composto ed eseguito i loro brani più famosi. È così che Fabriano si candida come cuore pulsante della musica in grado di attrarre scuole da tutta
Italia, affascinate dal Museo del Pianoforte Storico e del Suono, presso il
Complesso Monumentale di San Benedetto a Fabriano. In questi giorni,
117 ragazzi e 10 insegnanti dell’istituto comprensivo "Telesio" di Reggio
Calabria, ad esempio, hanno fatto visita al Museo dell’Accademia dei Musici, incantati dai suoni, ammaliati dalle scenografie, catturati dalle parole.
Già partite le prenotazioni per il mese di maggio da scuole provenienti
da ogni parte d’Italia. Le visite sono guidate da un pianista concertista
che durante il percorso, oltre a narrare la storia e le caratteristiche dei
singoli pianoforti della collezione Claudio Veneri, esegue brani composti
proprio sugli stessi
strumenti dai più
celebri compositori, ricreando le
sonorità originali e
l’atmosfera risalenti
al tempo in cui il
brano fu scritto. Per
info e prenotazioni:
tel. 0732 24065, [email protected].
Gli studenti
di Reggio Calabria
in visita all'Accademia
dei Musici
di Fabriano
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Scuola di giornalismo di Torino e
specializzatosi alla Scuola di fotogiornalismo “Contrasto” di Milano,
ha trascorso una parte consistente
del suo tempo nella città industriale di Yekaterinburg, capoluogo
dell’Oblast di Sverdlovsk, sul lato
asiatico degli Urali. Un posto, come
ricorda l’articolo, “noto per l’abuso
di droga”, dove il nostro concittadino ha immortalato una dozzina
di dipendenti del “krokodil”. Una
prova di grande giornalismo che ha
destato l’attenzione mondiale e che
è stata anche ripresa dal settimanale
italiano “Internazionale” del 18
aprile scorso.
FABRIANO
FARMACIE
Sabato 26 e domenica 27 aprile
POPOLARE
Via Cialdini 4
tel. 0732 21917
DISTRIBUTORI
Domenica 27 aprile
Self-service aperto in tutti i distributori
EDICOLE
Domenica 27 aprile
Edicolè Corso della Repubblica
Edicolandia Via La Spina
Morelli Simone Via XIII Luglio
L'Edicolante Via Profili
Belardinelli Via Martiri della Libertà
News snc Stazione ferroviaria
Braconi Alberto Frazione Marischio
Sinopoli Simona Via Corsi
Silvestrini Via Benedetto Croce
CROCE ROSSA
P.zza Altini
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Via Brodolini, 22 tel. 0732 629444
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Rivolgersi al tel. 0732 22860
GUARDIA MEDICA veterinaria
Rivolgersi al tel. 0732 7071
BIGLIETTERIA FERROVIARIA
dal lunedì al sabato
dalle ore 6.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 19.30
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Piazza del Comune 5 (tel. 0732 22522)
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6
>FABRIANO<
L'Azione 26 APRILE 2014
Questa è... "vera" cucina!
La rivista mensile ha dedicato due intere pagine alla nostra tavola
di ELISA PALLOTTA
E’
uscito sulla rivista
mensile nazionale di
cucina “Vero Cucina” un inserto tutto
su Fabriano, sulla sua gastronomia
fatta di “ingredienti semplici, talvolta orgogliosamente poveri, resi
indimenticabili dalla sapienza con
cui sono combinati”. A Fabriano,
o più precisamente nelle Marche,
la vocazione prevalentemente
cerealicola dell’intera regione,
favorita anche dal clim, che garantisce frumento di qualità, ha
dato impulso alla crescita di molti
pastifici artigianali, che mantengono intatte le tradizioni pastaie
locali. Una ricetta storica risalente
alla seconda metà del Settecento è
quella dei vincisgrassi, variante locale delle lasagne: la caratteristica
pasta fatta in casa è composta di
sfoglie a strati che vengono farcite
abbondantemente con carne, funghi
e besciamella. Parlando invece
di carni, il maiale nell’entroterra
marchigiano rappresenta il filo
conduttore di tutta la gastronomia.
Ad esempio, la porchetta, diffusa
ampiamente in tutta l’Italia centrale, è nata proprio da queste parti.
Come non nominare il ciauscolo?
Una preparazione tipica della zona
che prevede il lardo macinato e
amalgamato alla carne con la quale
forma una pasta omogenea e spalmabile sul pane, concepito anche
in un’originale variante, quella di
fegato. Una specialità sopraffina,
citata da Giuseppe Garibaldi in
una lettera del 1877 è il salame
di Fabriano, conosciuto in tutto il
mondo. Una prelibatezza ottenuta
macinando la parte più pregiata del
maiale: il prosciutto. Insomma, un
salame nobile, la cui parte grassa è
costituita esclusivamente dal lardo
della schiena, il migliore, tagliato a
cubetti. Oltre ai prodotti di pregio
come lonza, lonzino, capocollo e
pancetta arrotolata, una tipicità è la
salsiccia matta, l’ultimo insaccato
ad essere preparato e che quindi
accoglieva tutto quello che non
veniva utilizzato nelle lavorazioni
precedenti: interiora, nervetti e le
parti più sanguinolente; il tutto
viene macinato grossolanamente
e condito con sale, pepe, aglio e
aromatizzato in modo diverso a seconda della zona. Una gastronomia
di qualità come quella della zona di
Fabriano, non può che avere origine da materie prime prodotte con
specifici criteri e, perché no, nel
rispetto dell’ambiente. Per questo
nelle Marche, regione dal forte
profilo rurale, sono oltre duemila
le aziende produttrici e la superficie agricola utilizzata corrisponde
a più della metà del territorio. Le
aree destinate al metodo biologico
rappresentano il 12% sul totale, con
57mila ettari utilizzati per questo
tipo di coltivazione, un dato in
costante crescita. Del resto, perché
andare lontano, quando i migliori
frutti della terra sono proprio dietro
l’angolo?
L'ampio servizio pubblicato sul mensile Vero Cucina,
dedicato alle prelibatezze culinarie del territorio fabranese
Laboratorio Teatrale: uno spettacolo indimenticabile
Qui e sotto, due immagini dello spettacolo
del Laboratorio Teatrale (foto Cico)
Come in molti sapranno il Comune
di Fabriano, in collaborazione con
l’Amat e l’Università degli Adulti,
ha creato un laboratorio di teatro
per adulti, per far sì che il teatro
sia punto di riferimento e luogo
privilegiato in cui vivere esperienze
di comunità, che accoglie giovani e
adulti nati o trasferitisi a Fabriano,
tutto nel segno dell’arte e della bellezza. Durato dieci lezioni, questo
laboratorio puramente amatoriale
è stato frequentato da venticinque
persone di varie età senza alcuna
esperienza teatrale, ma curiose di
vivere una nuova avventura.
Sotto la guida del bravissimo regista Andrea Caimmi dal gennaio
scorso, lezione dopo lezione in un
clima di amicizia, collaborazione,
e anche un po’ di goliardia, i partecipanti hanno potuto vivere in
piccolo il clima di una compagnia
teatrale vera, grazie ad una grande
pazienza ed alla maestria, il regista
ha creato un lavoro di circa un ora
dal titolo “La scelta del tempo”,
andato in scena domenica 13 aprile al Teatro Gentile di Fabriano,
con ottimo successo. Con questa
esperienza i partecipanti sono stati
portati dal regista a raccontare il
tempo passato, quello presente,
la situazione in cui si trovano a
vivere e come vorrebbero che
fosse, tutto questo condiviso su
un palco; ne sono usciti momenti
di vita che possono diventare di
valore universale per alcuni o di
riflessione per altri. Tutto questo
con grande coraggio e generosità
dei neo “attori”. Lo spettacolo era
imperniato su una recita iniziale di
uno scorcio del prologo dell’Enrico
V di Shakespeare, recitato pezzetto
dopo pezzetto da tutti i partecipanti, dopo un ingresso in scena
di una ipotetica corte di Francia,
con tanto di re e regina, seguiti da
tutta la corte.
A seguire alcuni di loro hanno
raccontato alcuni aneddoti della
loro vita vissuta, lavorativa, o
dell’infanzia, inframmezzate da
alcuni sketch comici; nel finale di
uno di questi, partiva un’altra recita
con l’esposizione del Don Giovanni di Moliere che concludeva lo
spettacolo.
Esperienza da ricordare per tutti gli
attori, grande emozione e partecipazione da parte di tutti, agitazione
con file alla toilette prima dell’ingresso in scena, compostezza e
concentrazione durante lo spettacolo, grande gioia nel finale per
la riuscita del lavoro. Tutto questo
grazie al regista Andrea Caimmi
che con grande fiuto e bravura è
riuscito a far trovare il coraggio ai
partecipanti a salire sul palco. Due
mesi prima appena saputo che sarebbero andati in scena al Gentile,
sarebbero scappati tutti; lui studiando uno a uno le persone, invece ha
tirato fuori il meglio da ognuno di
loro, ottenendo un ottimo risultato.
Quindi un ringraziamento da parte
di tutti ad Andrea e all’Amat che
con il Comune di Fabriano ha reso
possibile questa e positiva esperienza, sicuramente da ripetere.
Sandro Barocci
La nostra Carta Costituzionale
come se fosse un quiz
Grande partecipazione all’incontro con Paolo
Bianchi, ordinario di Diritto Costituzionale presso
la scuola di Giurisprudenza dell’Università di Camerino. All’interno del teatro della Misericordia di
via don Riganelli il professore dell’ateneo camerte
ha illustrato ai giovani studenti fabrianesi (circa 300,
ovvero i tre Istituti Comprensivi “Fernanda Imondi
Romagnoli”, “A. Moro”, “M. Polo” ed il Liceo
“Stelluti”) le caratteristiche della Carta fondamentale italiana, nata dopo il dramma della dittatura e
della seconda guerra mondiale. Il professor Bianchi,
spiegando ad un teatro attento le grandi innovazioni
della Costituzione Italiana, ha evidenziato le basi
diverse su cui i padri costituenti poggiarono la Carta
Fondamentale: lo Stato non sarebbe stato più solo il
“guardiano” con l’obbligo di mantenere la sicurezza
dei cittadini, ma anche attento ai diritti sociali ed
alla fondamentale centralità del lavoro. Una struttura
quindi con l’obbligo di prendersi cura in toto dei cittadini, un radicale cambiamento di rapporti tra Stato
e cittadini, nato dall’esperienza costituente e dalla
sintesi delle anime cattoliche, liberali e socialiste-
06 fabriano.indd 2
comuniste. La gara finale del progetto si svolgerà
il 17 maggio, all’Oratorio della Carità di Fabriano,
dove due squadre ognuna composta da studenti del
2° anno dello “Stelluti” e del 3° anno delle scuole
secondarie di 1°grado della città, si sfideranno fino
all’ultimo articolo della Carta Costituzionale. A
condurre il duello sarà il giornalista televisivo Paolo
Notari, complice un computer e un software carico di
domande (che saranno estratte a caso) proiettate su un
maxi schermo e alle quali si dovrà rispondere senza
perdere nemmeno un secondo se non per consultarsi
con la propria squadra. Il software del gioco è frutto
della collaborazione tra la Scuola di Giurisprudenza
di Unicam e la società “American Media Kompass”
di Michael Zebrack, che nei giorni scorsi ha già
impegnato al Liceo Classico “Stelluti” un gruppo
di 60 studenti in una simulazione di gioco molto
partecipata. Infine, per i 35 studenti della squadra
vincitrice, l’Università di Camerino ha già prenotato
il 6 giugno prossimo una visita guidata al Senato
della Repubblica ed alla sede di Palazzo Madama.
Saverio Spadavecchia
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>FABRIANO<
L'Azione 26 APRILE 2014
7
Sarà un'estate a tutta carta
Le iniziative per i 750 anni della specialità artistica fabrianese
L
di JACOPO DEL PIO
a stagione estiva che verrà sarà ricca di eventi e
manifestazioni, asserisce
l’assessore Giovanni Balducci, un
programma nel quale la collaborazione sinergica fra l’ente pubblico
e l‘associazionismo locale ha
reso possibile il concretizzarsi di
appuntamenti capaci di soddisfare
molteplici e diversificate esigenze.
La rassegna estiva, nella sua composizione definitiva, sarà poi oggetto di una presentazione appropriata
e specifica, ad oggi evidenziamo
solo alcune anticipazioni, continua
l’assessore Giovanni Balducci. Non
possiamo prescindere certamente
dal ricordare che questo è l’anno
nel quale si celebrano i settecentocinquanta anni della carta Fabriano
e per tale ricorrenza, in occasione
dell’anno della cultura italiana
negli Usa, l’ambasciata italiana in
Washington ha fortemente voluto
organizzare nella propria sede un
evento che ricordasse l’importanza della carta fatta a mano e della
filigrana fabrianese: è stata ivi
allestita una mostra che ha esaltato
l’incontro fra l’arte pittorica nelle
sue diverse applicazioni e la carta
a mano, con particolare attenzione
alla tecnica artistica dell’incisione
presente alla mostra con le opere
del maestro Bartolini e del maestro
Stelluti, concittadino fabrianese
molto apprezzato negli Usa. Proprio all’arte dei maestri incisori è
correlata una mostra allestita già da
alcuni giorni al Museo della Carta
e della Filigrana, mostra che era
visitabile fino al 20 aprile.
Sottolinea l’assessore Giovanni
Balducci che Fabriano è città coorganizzatrice del Premio Internazionale di grafica “Leonardo Sciascia:
amateur d’estampes” ed ai primi
tre artisti classificati nella rassegna
viene concessa la possibilità di allestire una mostra itinerante delle
proprie opere: Fabriano rappresenta
la prima tappa di questa mostra
che raccoglie ben nove opere per
ognuno dei tre artisti. Da fine aprile
la mostra si trasferirà prima alla
Fondazione il Bisonte di Firenze
poi alla Scuola Internazionale
della Grafica di Venezia, luoghi di
eccellenza dell’incisione italiana.
Fino al lunedì di Pasqua il Museo
della Carta e della Filigrana è stata
la casa di questi tre grandi artisti
ed hanno accolto gratuitamente
quanti vorranno visitarla cogliendo
questa straordinaria opportunità; a
parere del maestro Stelluti le opere
esposte sono emozionanti, di rara
bellezza e l’insieme costituisce una
mostra di altissimo livello artistico.
La centralità della città di Fabriano
L'assessore Giovanni Balducci
nella tradizione della carta fatta
a mano viene altresì riconosciuta
dalla comunità internazionale,
infatti cogliendo l’occasione della
ricorrenza dei settecentocinquanta
anni, saranno organizzati nella città
stessa i due congressi mondiali
dedicati all’uso della carta storica:
il congresso mondiale dello Iapma
(International Association of Paper
Artist and Papermakers, riguarda
il mondo artistico che utilizza la
carta fatta a mano) ed il congresso
mondiale IPH (International Paper
Historian che riguarda gli studiosi
della carta fatta a mano): è una
ulteriore conferma dell’importanza
della nostra città nel panorama internazionale considerando che qui è
nata la carta occidentale e qui viene
Turismo accessibile per disabili
e anziani: nelle Marche si può
La Regione Marche ha partecipato lo scorso fine settimana a
Gitando.All (foto), il principale
Salone in Europa dedicato al turismo accessibile, nella Fiera di
Vicenza. Si è trattato di un vero
e proprio punto di incontro, non
solo per gli operatori del settore,
ma anche per tutti i vacanzieri
in cerca di nuove ispirazioni e
soluzioni per il proprio tempo
libero. Gitando.All, oltre che rappresentare la prima manifestazione in assoluto dedicata
al turismo e alla vacanza senza barriere fisiche e culturali per tutte le persone con esigenze particolari, gode
per questo motivo della Medaglia di Rappresentanza,
concessagli dal Presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano. Gitando.All ha proposto alle migliaia di
operatori e visitatori tutte le declinazioni del turismo,
consentendo di scegliere tra alberghi, centri benessere,
Spa, B&B, agriturismi, camping, parchi divertimento
e stabilimenti balneari italiani e stranieri, grazie anche
alla presenza dell’editoria specializzata e della collaborazione di Village For All-V4A, il marchio di qualità
internazionale dell’ospitalità accessibile. Tra gli eventi
paralleli, la Fiera ha organizzato la quarta edizione del
workshop “Buy Italy for all”, in cui seller italiani hanno
avuto l’opportunità di incontrare buyer del mercato
italiano e internazionale. Il workshop è dedicato alla
promo-commercializzazione del turismo di qualità
e del turismo accessibile in Italia. Nella giornate di
fiera si è svolto l’annuale Meeting Internazionale sul
Turismo Accessibile (MITA), ideato per stimolare gli
operatori del settore ad approfondire le best practices
di turismo “per tutti” e le nuove opportunità di business con un ampio spazio dedicato quest’anno al tema
food. La Regione Marche ha partecipato al Salone
per la terza volta, insieme agli operatori di incoming
regionali e in questa edizione in collaborazione e con
uno stand condiviso con la città di Fabriano, per promuovere il turismo accessibile nel territorio regionale
e in particolare quello dell’entroterra grazie al progetto
interregionale "Itinerari delle Pievi, abbazie e Monasteri tra Marche ed Umbria". “Le Marche, regione
accogliente e più longeva d’Europa, è particolarmente
07 fabriano.indd 2
attenta alle esigenze speciali di
anziani, persone con disabilità,
con specifiche necessità – dice
il presidente della Regione e assessore al Turismo, Gian Mario
Spacca. È per questo che una
cura particolare, nell’offerta
turistica, viene dedicata alle
esigenze di tutti i tipi di viaggiatori. Perché il concetto di
accessibilità è una componente
fondamentale di un territorio
ospitale com’è quello marchigiano. La riqualificazione
delle strutture turistiche, grazie ai fondi Bei, ha puntato
all’ammodernamento e all’abbattimento delle barriere
architettoniche. Il sito www.turismo.marche.it dedica
una sezione al turismo accessibile, con l’elenco delle
strutture ricettive usufruibili da tutti. La presenza
della Regione Marche a Gitando.All vuole raccontare
tutto questo, aprendo un focus specifico sulle località dell’entroterra e sugli itinerari della spiritualità,
tra i monasteri e le abbazie che lo arricchiscono”.
"La nostra partecipazione alla fiera di Vicenza - ha
commentato l'assessore al Turismo del Comune di
Fabriano, Giovanni Balducci - ha voluto essere una
ulteriore occasione per promuovere l'accessibilità del
territorio fabrianese e dell'area montana, accessibilità
testata e mappata (http://fabrianoturismo.it/docs/itinerari/turaccessibile.asp) grazie alla collaborazione
con l'associazione fabrianese Strabordo, associazione
che ha come obiettivo prioritario quello di collaborare
all'organizzazione di itinerari di viaggio, dedicando
un'attenzione particolare al superamento delle barriere
architettoniche, per rendere l'esperienza turistica il più
accessibile possibile. Il nostro territorio, del resto,
non è nuovo ad interessarsi a queste problematiche
come dimostra l'evento SensoriABILIS, dedicato al
turismo accessibile e alla multisensorialità, organizzato a Fabriano nell'estate 2009 in collaborazione
con Confindustria Ancona, grazie a cui gli operatori
dell'ospitalità e la città di Fabriano ed hanno iniziato
ad interrogarsi sull'effettivo grado di accoglienza
delle strutture ricettive e dei siti di interesse turistico
dell'entroterra anconetano nei confronti del vasto e
variegato pubblico dei cosiddetti diversamente abili".
ancora lavorata a mano come si
faceva più di sette secoli addietro.
L’apertura del congresso mondiale
dello Iapma è prevista per il 1°
luglio e fino al 5 luglio vi sarà la
fase congressuale dove ci saranno
conferenze, workshop e mostre
di tutti gli artisti; ci sarà poi una
fase post-congressuale dal 7 al 10
luglio e gli artisti che vorranno,
accompagnati da funzionari del
Comune di Fabriano, andranno a
fare un tour sulla carta a mano in
Italia. Le mète sono: Soncino (CR)
il museo della casa degli stampatori ebrei; il museo della carta di
Toscolano Maderno (BS) gemellato con il nostro museo ed infine
Venezia per apprezzare le opere
di Guerrino Lovato al Teatro “La
Fenice”. Dal 21 al 27 settembre,
avrà luogo il XXXII° congresso
mondiale dell’IPH organizzato dal
Museo della Carta e della Filigrana
e dal Centro Studi Ciscca; saranno presenti in città studiosi della
carta storica provenienti da tutto il
mondo al fine di potersi scambiare
le proprie esperienze proprio nei
luoghi ove la carta occidentale ha
avuto la sua origine.
Continuando nel filone tematico
dell’uso della carta a mano per
fini artistici, prosegue l’assessore
Giovanni Balducci, dal 14 giugno e
fino al 31 agosto sono previste una
serie di mostre correlate al Premio
Internazionale Fabriano Watercolour, rassegna biennale giunta alla
terza edizione; tale premio è legato
alla tecnica artistica dell’acquarello
e saranno presenti a Fabriano opere
ed artisti provenienti da tutti e cinque i continenti. Il mondo dell’acquarello è legato a doppio filo con
la nostra città e con la nostra carta,
tutte le più importanti associazioni
degli artisti acquarellisti (dalla
Royal Watercolour Society all’associazione Acquarellisti Italiani)
e le grandi scuole acquarellistiche
riconoscono alla nostra carta storica la capacità di essere il supporto
ideale di questa sopraffina tecnica
artistica. Le opere in concorso
per il premio saranno esposte nei
locali del Museo della Carta e
della Filigrana; in contemporanea
anche in molteplici locali della città
saranno fruibili gratuitamente una
serie di mostre artistiche collegate
al premio principale; l’organizzazione ed il coordinamento di un
così complesso evento è stata resa
possibile grazie alla collaborazione
fra il Comune di Fabriano e l’Associazione InArte.
In altro ambito, quello sportivo,
l’assessore Giovanni Balducci
intende rivolgere un grandissimo
plauso a tutte le associazioni sportive che hanno già organizzato (o
che stanno organizzando) manifestazioni di primario livello sia in
ambito locale che in ambito nazionale. Il prossimo appuntamento
di rilevanza internazionale si terrà
nelle giornate del 24 e 25 maggio
ed è rappresentato dai Campionati
Assoluti d’Italia di enduro ai quali
prenderanno parte i migliori piloti
italiani e stranieri di questa disciplina, ivi compreso il campione
mondiale 2013 Alex Salvini. Le
capacità organizzative del Motoclub Artiglio garantiranno di certo
la riuscita della manifestazione; tali
capacità, attestate dalla Federazione Motociclistica Italiana, hanno
consentito di assegnare alla città
di Fabriano ed al Motoclub Artiglio l’organizzazione della prova
italiana del Mondiale Enduro per
l’anno 2016. L’assessore Giovanni
Balducci intende alfine porre l’attenzione sulla Festa dello Sport che
si svolgerà l’8 giugno prossimo:
quest’anno l’evento, che rappresenta la vetrina promozionale di tutte
le iniziative sportive presenti in
città, coincide con la celebrazione
dei cento anni di attività del Coni
e la collaborazione già manifestata
da parte delle società operanti nel
territorio comunale è sicura garanzia della riuscita dell’evento.
23/04/14 10.41
8
>FABRIANO<
L'Azione 26 APRILE 2014
Quanti lavori
alle Grazie!
di ALESSANDRO MOSCÈ
V
ia Madonna delle Grazie diventa un punto
nevralgico della città, a
maggior ragione dopo le
vacanze pasquali: stanno infatti iniziando i lavori, conseguente ad un
incontro con i residenti, e che fanno
parte del terzo stralcio del piano
di recupero del centro storico.
Essi comprendono il rifacimento
della via per ciò che concerne la
pavimentazione con il materiale
recuperato, e che prevede la stessa
ondulazione, la stessa scalettatura
fino a via Cialdini. La strada sarà
chiusa al transito dei veicoli, ma
verrà lasciato aperto il passaggio
che da via Ramelli conduce fino
all’ubicazione del pub. Rimarranno
aperti anche i passaggi pedonali per
i cittadini e per gli stessi residenti.
Dalla discussione aperta con la città
è emersa la volontà di utilizzare la
via d’uscita che si blocca davanti ad
un cancello (lato sinistro), come via
pedonale salendo dalle Conce fino
al parcheggio nuovo Bartolo Ciccardini. E’ una proposta suggerita
proprio dalla persone della zona,
che andrà valutata nella fattibilità
durante l'esecuzione dei lavori. Il
comune intende essere vicino alle
istanze dei residenti, quartiere per
quartiere, dando voce ai suggeri-
Sul monumento
partono i lavori
Al via i lavori di sistemazione del Monumento ai Caduti all’interno dei giardini pubblici Regina Margherita, grazie ad una vera
e propria colletta e dunque al buon cuore di tanti fabrianesi che
hanno deciso di dare una mano. E’ dunque andata a buon fine la
raccolta di fondi effettuata da alcune associazioni culturali e di
un ex combattente del luogo, tanto che in questi giorni il monumento è già stato ingabbiato con le operazioni preliminari rispetto
all’imminente intervento di riassetto. “Il comune ha deciso di
affidare la gestione dei lavori al gruppo che ha seguito la raccolta
finalizzata a ristrutturare l’opera scultorea”, afferma l’assessore
Alianello. Quando nel gennaio del 2013 partì la raccolta, venne
deciso che a tutti coloro che avrebbero fatto la donazione, sarebbe
stato rilasciato un attestato personale direttamente dal sindaco
Sagramola. Molto attivo per il recupero strutturale del monumento
fu l’artista Renzo Barbarossa, prematuramente scomparso, così
come Pio Riccioni, presidente dell’associazione degli Alpini.
Proprio Barbarossa sostanziò il programma d’intervento. Dodici
colonne di travertino con basamento dove su due lati saranno
incisi i nomi degli illustri caduti in ordine alfabetico (circa 700):
nelle colonne a sinistra i caduti del 1915-’18, in quelle di destra
quelli del 1939-’45. Le colonne saranno unite da catene fermate
con appositi ganci e nel cappello in pietra verranno poste le scritte
di bronzo. Sarà infine modificata l’illuminazione ed eliminata
l’aiuola sottostante. Finora i nomi dei figli della nostra terra morti
nelle due grandi guerre, erano sconosciuti. Una carenza per questo
monumento che perpetua la memoria dei caduti. Nomi e cognomi,
finalmente, figureranno incisi per sempre.
a.m.
Il Monumento ai Caduti
all'interno dei giardini
pubblici Regina Margherita
08 fabriano.indd 2
menti di chi vive la realtà da tanti
anni e può portare un contributo
esperienziale delle problematiche
comuni. Proseguono intanto i lavori
sul fiume scoperto proprio nell’area
della Madonna delle Grazie, che
saranno piuttosto lunghi dato che
si tratta di collegare il collettore
fognario e di impiantare ex novo
le tubature che scorreranno sotto
l’alveo del Giano. I lavori provocano inevitabili disagi ai residenti
sia in termini di parcheggi che di
modifica della viabilità, ma il fatto
che possano essere suddivisi in
vari step, recherà meno disagi del
previsto. Sono almeno una decina i
posti auto che costeggiano il fiume
coperto, alcuni parcheggi nella
parte centrale del piazzale e sul lato
destro fino a via Ramelli, dove la
sosta è vietata per consentire l’utilizzo del cantiere, ormai entrato
a pieno regime. Resta il fatto che
vedere il fiume attualmente scoperto, è una gioia per la maggior parte
dei fabrianesi.
Cantiere aperto
in pieno centro
Il tratto lungo il parcheggio
dove si sta scoprendo il Giano
Fondi a Genga per l'alluvione
Genga - Cinquecentocinquantamila euro. E’ la somma che la Regione
Marche ha messo a disposizione del
comune di Genga per compensare
parte dei danni provocati a novembre dalla famigerata tempesta
di San Martino. Certo, a fronte
dei danni subiti, gli importi non
saranno sufficienti per riportare la
strada comunale a come era prima
dell’alluvione, ma intanto questo
primo stanziamento consente di
proseguire nella messa in sicurezza della viabilità della strada che
è un collegamento fondamentale
per l’entroterra anconetano con
la Vallesina. “Ringraziamo la
Regione Marche - commentano il
sindaco Giuseppe Medardoni e il
suo vice Natale Bazzucchini. Intanto perché recuperiamo da subito i
100.000 euro che il nostro Comune
ha dovuto spendere per lavori di
somma urgenza al fine di garantire
ai pendolari in un modo celere la
transitabilità nella gola e poi perché possiamo programmare lavori
fondamentali soprattutto adesso
che siamo a ridosso della stagione
turistica”. Sui lavori da mettere in
cantiere e sui tempi, però, l’ufficio
tecnico di Genga non si pronuncia.
Tutto dipende dall’iter amministrativo che dovranno seguire le somme
stanziate dalla Regione Marche.
Di sicuro, non basteranno per ri-
costruire le aree parcheggio prima
dell’entrata, riservata al Santuario
e soprattutto gran parte dei larghi
marciapiedi prima dell’entrata
delle grotte usati dai turisti e tutta
la scalinata con cui si accede alle
fonti sulfuree. Poi, rimane anche il
pericolo ”monte”. Ossia le piccole,
grande frane che interessano tutte
le pareti che circondano la gola.
Comunque tra tutte le urgenze la
priorità sarà data alla carreggiata
della strada davanti alla Madonnina
di Frasassi dove si transita a senso
alterno su una sola carreggiata larga
4 metri, che poggia su un vero e
proprio ponte progettato dallo studio Bruno Vitaletti per la ditta Fiori
Costruzioni. Un sistema complesso
di pali ingabbiati in cemento armato rafforzato da speciali additivi.
Previsto entro breve un incontro
tecnico con la Regione.
Veronique Angeletti
23/04/14 10.40
>FABRIANO<
L'Azione 26 APRILE 2014
9
Padre nostro, tutto pronto
Il 30 aprile sarà inaugurata l'esposizione
di GAIA GERMONI
T
utto pronto per la mostra
"Padre Nostro". L'esposizione, che coinvolge
71 artisti e 69 opere, sarà
inaugurata mercoledì 30 aprile.
L'appuntamento è alle 18.30 alla
chiesa del Buon Gesù, da dove poi
ci si sposterà alla Nuova Galleria
delle Arti, dove la mostra è stata
allestita. Un’operazione artistica
molto importante, che riflette la sensibilità verso la tematica scelta dal
Consiglio diocesano di FabrianoMatelica per l’anno pastorale 20132014. L'iniziativa è nata grazie
alla collaborazione tra la Diocesi e
l'associazione Culturale InArte, attraverso una struttura organizzativa
composta dall’Ufficio Cultura Diocesano, con il direttore Don Andrea
Simone e i membri del consiglio,
dall’associazione InArte, da Anna
Massinissa e Adriana Bardelli, che
hanno diretto il progetto dal punto
di vista artistico. Il tutto grazie al
prezioso contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e
Cupramontana. In mostra le opere
di: Mauro Allegrini, Omero Angerame, Simonetta Arcangeli, Patrizia
Balducci, Carla Ballanti, Simona
Barbaresi, Renzo Barbarossa,
Massimo Bardelli, Patrizia Befera,
Tiziana Befera, Francesco Bellissimo, Toni Bellucci, Mauro Benzi,
Mario Boldrini, Franco Brescini,
Giacomo Burattini, Angelo Busco,
Pietro Cardarelli, Antonio Cerquarelli, Renato Ciavola, Luigi Cioli,
Annalisa Cola, Miriam Colombini,
Claudia Corneli, Bruno Cristallini,
Moreno Garofoli, Gaia Germoni,
Monica Giorgi, Federico Lametti,
Roberto Latini, Lughia, Fabrizio
Maffei, Anna Massinissa, Gabriele
Mazzara, Massimo Melchiorri,
Riccardo Melotti, Paolo Mirmina,
Franco Monteverde, Aicha Djennane, Roberto Moschini, Fiorella
Pasquini, Rosella Passeri, Aurelio
Pedrazzini, Sabrina Riccitelli,
Paolo Rinaldi, Claudio Schiavoni,
Lino Stronati, Ezio Tambini, Jolanda Tiberi, Roberto Tosato, Anna
Uncini, Raffaele Vescovo, Franco
Zingaretti, Gruppo Spazio EcoArt
(Luisa Gianfelici, Laura Cicconofri
e Elena Borioni) e Liceo Artistico
"Mannucci" (Emmanuela Esposito,
Maria Rita Macrì, Andrea Cola,
Creta Mancini, Clelia Giorgia, Natasha Pellicanò, Elisa Giacomoni,
Silvia Spigarelli, Arianna Lazzari).
Fino al 18 maggio la Galleria delle
Una delle foto in mostra
Arti ospiterà quindi l'esposizione,
un mix di stili e tecniche diverse
ma, soprattutto, di diversi modi di
interpretare e declinare una tematica così profonda e personale. Per
l'occasione è stato inoltre realizzato
un catalogo, curato dalla stessa
organizzazione della mostra, con
il testo critico a cura di Armando
Ginesi. Dopo Fabriano, la mostra
sarà riproposta, nel mese di agosto, a Sassoferrato. Il progetto si
avvale del patrocinio dei Comuni
di Fabriano, Sassoferrato, Matelica, Cerreto d’Esi e Genga, della
Provincia di Ancona, della Regione
Marche, della Fondazione Carifac
e della Cei.
Preparativi al via
per Acquarello 2014
Si avvicina l’edizione 2014 di
“FabrianoInAcquarello”, la convention internazionale che accoglie
da diversi anni in città artisti che
utilizzano la tecnica della pittura
ad acqua su carta. Quest’anno la
convention di svolgerà dal 12 al
15 giugno, in contemporanea con il
prestigioso premio biennale “Marche d’Acqua”. Saranno quasi 400 le
opere in acquarello su carta esposte
a Fabriano, 12 le comunità artistiche partecipanti e 16 le mostre che
verranno allestite nei luoghi d’arte
del centro storico di Fabriano. Tra
queste le tre esposizioni del premio
biennale “Marche d’Acqua” con
la mostra delle opere in concorso,
quella dei giurati del premio e la
personale dell’artista scozzese
Angus McEwan, vincitore della
scorsa edizione del premio. L’altra
personale, presentata nella rassegna
FabrianoInAcquarello, sarà quella
dedicata all’acquarellista milanese
Anna Pavesi, scomparsa nel 1995
dopo una lunga prestigiosa carriera artistica, che per la prima volta
ritorna con una mostra interamente
a lei dedicata.
Le tre giornate della convention
saranno ricche di workshop, dimostrazioni pittoriche curate dai
maestri acquerellisti, di conferenze,
momenti di pittura collettiva ed
esposizioni, con la finalità di creare
anche quest’anno a Fabriano un
importante appuntamento di studio,
Il gruppo degli acquerellisti nella manifestazione 2013 durante la cena
conviviale nella serata finale di FabrianoInAcquarello
incontro e confronto per gli artisti e
gli appassionati all’arte dell’acquarello. E’ previsto l’arrivo di opere da
più di 15 diversi paesi e la presenza,
nei giorni della convention, di numerosi artisti provenienti da tutto
il mondo: Canada, Brasile, Nord
Europa, Paesi Arabi, Turchia, ma
anche rappresentanti di Usa, Paesi
dell’Est, e tutta l’Europa. Gli artisti
ed i loro accompagnatori avranno
modo di conoscersi e relazionarsi
tra loro, ma avranno soprattutto la
possibilità di vivere i luoghi d’arte,
l’enogastronomia, e le infiorate artistiche del Palio di San Giiovanni,
per poter quindi interagire con la
città di Fabriano che nelle scorse
edizioni ha avuto grandi apprezzamenti e riconoscimenti.
La manifestazione, che è anche uno
degli eventi che celebrano i 750
anni di carta a Fabriano, è patrocinata dalla Città di Fabriano, dalla
Fondazione Carifac, dalla Regione
Marche, dalla Provincia di Ancona, dalla Fondazione G. Fedrigoni
“Istocarta”, dalla Pia Università dei
Cartai, dal Lions Club Fabriano, dal
Rotary Club Fabriano e dall’Ass.
culturale InArte.
Nell’edizione del 2013 è stata
riconosciuta fra le manifestazioni
di rilievo culturale della Regione
Marche. Le mostre rimarranno
aperte fino al 6 luglio.
BREVI DA FABRIANO
~ FURTO SVENTATO, MERCEDES RECUPERATA
Campodonico, notte 15-16 aprile. Due ladri, ancora ignoti, erano
entrati in una casa dopo aver forzato una finestra, stavano uscendo
con 200 euro, ma arrivava la Polizia. Loro fuggivano con una
Mercedes, poi a piedi per i boschi e si dileguavano; l'auto era stata
rubata giorni prima a Moscano. Sembra che i ladri a Moscano
erano più di due provenienti da fuori città. La Polizia indaga.
~ LADRI ASPORTANO CASSAFORTE
Fabriano, 16 aprile, mattino. In un edificio sito alla periferia della
città ignoti ladri entrano da una finestra, smurano, staccano ed
asportano una cassaforte contenente ori e 10.000 euro. Indagini
dei Carabinieri.
~ SCONTRO FRONTALE E 7 FERITI
Cancelli, S. S. 76; km 4,750; 19 aprile ore 12.30. Presso un
incrocio ed ai confini con l’Umbria, due auto si scontrano frontalmente ed i 7 occupanti sono tutti feriti; in prognosi riservata
una 20enne ricoverata all’ospedale di Torrette, grave un 20enne
ricoverato all’ospedale di Fabriano. I due ed un terzo 20enne
stavano su una Citroen proveniente da Colleferro. Sull’altra auto
- una Renault - c’era una famiglia di Osimo e insieme all'altro
occupante della Citroen, sono stati ricoverati a Fabriano. La strada
è rimasta chiusa 2 ore. Sono intervenuti: personale medico del
118, VdF, Polstrada, Carabinieri, Anas, Aci.
~ MASSIMO D’ALEMA, PER “FIDO”
Giorni fa. Al cronista delle “Iene” che lo intervistava, Massimo
D’Alema, a spasso con il proprio cane, ha fatto vedere che, pur
non avendo la paletta, raccoglieva così le feci del suo “Fido”: ha
indossato un guanto di plastica ed ha raccolto gli escrementi. Ed
il guanto, mentre con l’altra mano lo rovesciava per toglierselo, lo
avvolgeva attorno ai rifiuti; quindi poneva l’involto negli appositi
contenitori. Insomma, un personaggio politico di primo piano, ci
ha fatto vedere come tratta il suo amico a 4 zampe.
Porthos
09 fabriano.indd 2
~ CADE LAMPIONE ARRUGGINITO
Incrocio via don Petruio - via don Minzoni, 15 aprile ore 13.30.
Cade un lampione dell’illuminazione pubblica e finisce di traverso
sulla strada e vicinissimo al Jolly Bar; la causa sembra sia dipesa
dalla ruggine del ferro con cui è costituito. La caduta è stata lenta
perché rallentata dai fili elettrici, ma proprietari e clienti del bar
hanno avuto paura. Gli operai comunali sistemano i fili, i VdF
tolgono palo e globo.
~ INVESTITA, RICOVERATA PER LESIONI
Ca’ Maiano, 15 aprile ore 9. In prossimità della fermata ferroviaria,
una Citroen proveniente da Sassoferrato e guidata da una donna
60enne di Fabriano, investe un’altra donna che attraversava la
strada sulle strisce. L’investita, che ha 32 anni è romana e risiede
a Fabriano, viene soccorsa dal personale medico del 118 e trasportata all’ospedale ove viene ricoverata per lesioni alle gambe.
~ ARRESTATO NIGERIANO CONDANNATO A TORINO
Sassoferrato 17 aprile. I Carabinieri arrestano un nigeriano 52enne
che era latitante dal 2013 dopo la condanna a Torino per spaccio
di sostanze stupefacenti. Per evitare di essere preso, l’uomo si
era dato a fare il venditore ambulante di prodotti per la casa.
~ ALLARME GAS, TROPPO SENSIBILE
Via Serraloggia, 13 aprile ore, 0.30. In piena notte scatta l’allarme fuga gas in una villa ed i VdF accorrono, controllano con
gli strumenti in loro dotazione, ma non rilevano alcuna perdita.
Silenziato il congegno, consigliano i proprietari di far controllare
il sensore che forse scattava troppo presto.
~ DARE BOTTIGLIE DI PLASTICA, PER AVERE SCONTI
Chi pone entro contenitori appositi, bottiglie o tappi di plastica,
riceve “Eco-punti” che danno diritto a sconti di spesa. Lo abbiamo
visto presso i negozi: Zoser - Maxi Coal - Fer Market - Q8 - Happy
Time – Sky - Rossi. Se ci fossero altri negozi che hanno raccoglitori di plastica che rilasciano scontrini-sconto, fatecelo sapere.
23/04/14 10.39
10
>FABRIANO<
Obiettivo macroregione
Un progetto oltre i confini per una politica europea
di DANIELE GATTUCCI
L
e Marche e la macroregione Adriatico Jonica, il
tema trattato dal presidente dell’esecutivo regionale,
Gian Mario Spacca, nella conviviale
organizzata dal Rotary Club di
Fabriano, tenuta all’Hotel Janus.
L’incontro con illustre ospite è stato
aperto dalla presidente Graziella
Pacelli. Quest’ultima ha ringraziato il Governatore per aver accolto
l’invito del Club, evidenziando il
rilievo e l’attualità dell’argomento.
“La strategia della macroregione
è un momento particolarmente
importante della nostra comunità
regionale, della realtà cittadina
e uno dei momenti salienti della
presidenza italiana dell’unione
europea – ha esordito Spacca – di
fatto questa strategia sarà sancita
dal presidente Barroso nella seduta
del 24 giugno, con la convalida del
piano di azione”.
Dopo aver indicato altre tappe
dell’iter, Spacca ha precisato che
“è stato un percorso molto lungo
partito da Fabriano, dopo una riflessione emersa in un seminario
della Fondazione Aristide Merloni
con il presidente del Censis De Rita.
Eravamo nella seconda metà degli
anni ’90 dopo la caduta del muro di
Berlino, cortina di ferro che separava l’Est dall’Ovest, con il Mare
Adriatico ideale prosecuzione di
questo muro che nel momento della
suo crollo, ha fatto, capitolare anche
la barriera che faceva dell’Adriatico
una linea di frontiera, trasformandolo in un incubatore di relazioni
comunitarie legate alla storia del
territorio, alle sua fondamenta archeologiche”. E qui, il relatore ha
citato i recenti scavi a Matelica e i
Piceni che guardavano all’Adriatico
“come spazio di Comunità aperto ai
paesi dell’ex Jugoslavia, come rete
delle città dell’Adriatico, confluite
in Forum dell’Università (36 atenei)
e delle Camere di Commercio.
Abbiamo spinto – ha ribattuto – il
nostro ministero degli Affari Esteri
del 2009 a creare un ulteriore motore che riguardasse gli otto Stati
che si affacciavano su questo gran-
Osservatorio attivo
al festival di Foligno
delle città accessibili
Alla prima edizione del Festival per le Città Accessibili svoltosi a Foligno
dal 4 al 6 aprile, protagonista anche l’Opa (Osservatorio Polis Accessibile).
Il presidente dell’associazione del Festival Giorgio Raffaelli nell’ultima
giornata, domenica 6 aprile ha ospitato al convegno “l’esperienza” dell’osservatorio. Il tema della mattinata era "Accessibilità insieme è possibile"
ma anche pensare in grande: iniziare dai più piccoli. Dobbiamo dire che
per Francesca Calianno (coordinatrice dell’Opa) è stato veramente facile
intervenire dopo il dottor Marcello Villanova neurologo di Bologna, che
ha messo l’accento “sull’importanza delle associazioni se queste però
collaborano tutte insieme e non per compartimenti”. Altro punto molto
importante del suo intervento: “Saper guardare oltre ‘l’involucro’, riuscire
a vedere la persona con i suoi bisogni e soprattutto con le sue attitudini”.
“Il disabile deve essere considerato una risorsa della società”. L’intervento dell’Osservatorio ben si collegava a questo discorso, visto che noi
vogliamo essere una risorsa per la nostra città. L’Opa nelle parole della
coordinatrice Francesca Calianno ha presentato il proprio cammino attraverso il sito, il cui indirizzo è www.osservatoriopafabriano.it se volete
seguire le nostre “battaglie”. L’intervento è proseguito con la presentazione
delle 8 associazioni che compongono l’osservatorio: Centro Studi per le
problematiche sociali – Fabriano, C.R.E. Centro Rieducazione Equestre
Fabriano, a.d. Podif “Mirasole” Associazione Dilettantistica Polisportiva
Disabili Fabriano “Mirasole”, Comunità La Buona Novella, Sclerosi
Multipla Associazione Italiana onlus (Aism), Movimento per la difesa dei
diritti dell’handicap (ModdiH), Anffas onlus di Fabriano “Il “Treno del
Sole” e Strabordo Associazione onlus. Il centro dell’intervento è stato il
progetto nelle scuole dal titolo "La nostra città - il luogo della continuità
e della condivisione". Questo progetto infatti ha visto interessati sei istituti
delle scuole secondarie di 1° e 2° grado della città. In particolare ci siamo
soffermati sul lavoro fatto dal Liceo Artistico “Mannucci”: ha elaborato il
logo dell’Opa. Il Liceo Classico “Stelluti“ ha elaborato una banca dati sulla
legislazione vigente in materia di abbattimento delle barriere architettoniche. Più che parlarne però, per sommi capi, Francesca ha voluto far vedere
il video realizzato dai ragazzi della Scuola Media “Marco Polo” classe 2
C, video che tra l’altro ha destato particolare interesse. “Una Strada per
Karim”, progetto nel quale l’Opa ha fatto formazione agli inseganti e agli
alunni dell’Itis “A. Merloni” Fabriano ed ha collaborato con il C.T.I. (Centro
Territoriale per l’inclusione Fabriano). Qui l’osservatorio ha mostrato con
la visione dei lavori effettuati ed il video finale come la concertazione tra
amministrazione, scuola e associazioni porti ad un risultato, seppur ancora
da completare. Per concludere il proprio intervento Francesca Calianno
ha tenuto a sottolineare il fatto che “il rammendo di cui parla l’attuale
governo può essere considerato nella sua accezione positiva solamente
se le amministrazioni ascoltano i vari input di cittadini e associazioni,
altrimenti rimane un’azione sterile”.
È stato un momento che ci ha arricchito e ci ha permesso di farci conoscere,
dimostrandoci che siamo sulla strada giusta.
Federica Stroppa
10 fabriano.indd 2
de litorale: dalla Grecia all’Italia,
dall’Albania alla Bosnia, dal Montenegro alla Slovenia e la Croazia
fino all’approdo con Ancona, dove
s’è concretizzata l’iniziativa Adriatico-Jonica. L’Europa – ha tenuto a
evidenziare – è stata molto scettica
rispetto alla fattibilità di questo
progetto, per le differenze in termini
religiosi e istituzionali dell’area,
e soprattutto perché negli anni a
cavallo del Duemila, l’Europa ha
avuto una visione germanocentrica
che perseguiva l’integrazione verso
la Russia, mercato estremamente
interessante per la Germina e la
Scandinavia. Noi, come Regione
Marche, comunque ci siamo intestati l’azione del programma,
incentrandolo sul principio del
trattato di Maastricht, individuano il
quadrante sud-est. Inoltre, seguendo
un processo davvero faticoso siamo
riusciti ad istituire una strategia
macroregionale”.
Punto d’arrivo raggiunto dopo
diversi altri passaggi l’identificazione di “quattro pilastri
strutturali. La politica del
mare interno, chiuso, con il più
basso scambio delle acque del
mondo, con problemi ambientali consistenti. L’Europa – ha
chiosato Spacca – ha visto molto bene le opportunità offerte
da questo lunga costa, dove
sperimentare innovazioni tecnologiche riferite all’ambiente,
allo sviluppo della pesca e
dell’economia Blu, intesa come
crescita di infrastrutture quali
porti, porti turistici, turismo e
tanto altro. Secondo pilastro –
ha soggiunto - riguarda l’interconnessione tra porti, mobilità
marittima, ferroviaria, stradale ma
anche di tipo immateriale che
prevede un sistema telematicoinformatico Adriatico-Jonico che
interconnetta le otto comunità degli
otto paesi. Terzo e quarto pilastro
– ha continuato il presidente – le
politiche dell’ambiente, il cambiamento globale delle biodiversità,
l’energia e quello della cosiddetta
attrattiva che significa sviluppo di
iniziative imprenditoriali nel settore
del turismo e della cultura. A queste
quattro colonne, abbiamo unito due
linee trasversali che riguardano
l’innovazione, le micro e piccole
imprese, quindi una architettura
di sistema con forte attenzione
all’utilizzo di network capaci di
interconnettere una comunità così
differenziata e variegata su cui far
confluire sia le risorse europee libere nel bilancio, sia quelle dei fondi
L'Azione 26 APRILE 2014
strutturali che vanno dal Feoga a
Fers, dall’Fse all’Ipa. In più – ha
tenuto a rilevare – l’Europa ha
fatto una cosa mai successa prima,
ha attuato la southeast gateway,
strategia verso la Turchia, cancello
verso il Sud-Est che ha avuto molto
successo tra le nostre Regioni che
dalle dieci iniziali (dal Friuli alla
Sicilia) sono salite a tredici, con
l’ingresso del Trentino, Lombardia
e Umbria. Per l’entrata di questa
ultima – ha specificato il vertice
della Giunta regionale – abbiamo
lavorato parecchio, perché molti
progetti li possiamo costruire insieme. E’ fresco di firma l’utilizzo
del secondo elicottero del sistema
sanitario regionale che come sapete
sta a Fabriano, con dimezzamento
di costi e la costruzione di un
rapporto strutturale come nel caso
della cardiochirurgia pediatrica di
Ancona e l’unità spinale di Perugia
da utilizzare scambievolmente per
gli utenti. Due soli esempi di cosa
si possa fare insieme: dalla sanità
alle infrastrutture, dalla politica dei
porti all’agricoltura di qualità per
arrivare al turismo, uno dei punti
fondamentali della macroregione
da vendere come territorio in tutte
le sue caratteristiche culturali, ambientali, umane e antropologiche.
L’Europa è disposta a metterci sopra grandi risorse per riequilibrare
questa area Sud-Est, una grande opportunità progettuale da compiere
con l’Umbria, valorizzando le nostre tradizioni legate all’Appennino,
ai percorsi francescani, al turismo
di meditazione, religioso, alla via
Lauretana. So che voi del Rotary
- ha concluso Spacca – siete molti
sensibili a questa strategia, ora si
tratta di passare dalla narrazione
all’implementazione concreta.
L’appuntamento è il primo gennaio
2015, da quel momento sarà possibile partire con i progetti, l’Europa
li aspetta e pertanto va vista non
solo quale fonte di tutti i mali ma
come opportunità da cui trarre
risorse per sostenere lo sviluppo
della nostra realtà e quindi creare
reddito ed occupazione”.
Unitalsi,
percorsi
"vincenti"
La sottosezione Unitalsi Fabriano
traccia un bilancio a poco più di un
mese dall’evento che ha permesso
a centinaia di persone di conoscere
e apprezzare l’impegno quotidiano
dei tanti volontari dell’associazione. Il progetto “Percorsi oltre le
diversità” ha riunito alunni delle
scuole superiori e adulti al Teatro
Gentile. Obiettivo: diffondere la
cultura del volontariato, dell’accoglienza, della carità. Con una sfida
precisa: trasmettere ai giovani un
messaggio di amore, amore per la
vita e per l’altro, nella speranza,
che lungo i loro percorsi, possano
trovare la forza di affrontare le
difficoltà. Soddisfatto lo staff direttivo: “Alla presenza di circa 450
giovani studenti abbiamo assistito
allo spettacolo di Simona Atzori
che ci ha rapiti con la sua bellezza
e la sua grazia. Accompagnata da
due ballerine ha manifestato, con
la danza, la gioia e l’amore per la
vita anche nella disabilità. Simona
si è, poi, prestata ad un dialogo
con il pubblico, raccontando la sua
storia e le sue esperienze e rispondendo alle domande dei ragazzi.
Ad incorniciare la manifestazione
è anche intervenuto Fra Alessandro
che, con la sua splendida voce, ha
catturato il pubblico”. Domenica
16 marzo, invece, la scrittrice
Rita Coruzzi, l’insegnante fabrianese Luigina Morra e Giuseppe
Pierantozzi, Presidente Regionale
Unitalsi, hanno animato l’evento a
teatro per tutta la collettività. Rita e
Luigina hanno testimoniato come,
nonostante le difficoltà dovute alla
loro disabilità, abbiano trovato la
forza e la caparbietà di costruire,
giorno per giorno, una vita piena
di impegni e di soddisfazioni. Rita
è oggi una scrittrice con alle spalle
più di 10 libri. Luigina ha insegnato
in diverse scuole di Fabriano ed è
madre e moglie felice. Sergio Guidi
e Giuliana Calcagni hanno, poi,
raccontato la loro storia e testimoniato come, anche nelle difficoltà,
sono riusciti a sposarsi ed hanno
affrontano insieme la loro disabilità.
Danila Castelli, sessantanovesima
miracolata di Lourdes ha raccontato
la sua storia e del percorso che ha
affrontato fino alla guarigione. E’
poi intervenuta la dott.ssa Pina
Massicci, presidente dei Medici
delle Marche dell’Unitalsi. Applausi anche per l’Orchestra Concordia
del M° Marco Agostinelli ed il
Coro dei bambini di Santa Maria,
coadiuvato dal Coro Diocesano,
diretti dal M° Giuseppe Papaleo.
“Il messaggio era duplice: due appuntamenti di amore e di speranza,
per testimoniare come anche nelle
difficoltà si possa trovare la forza
di andare avanti. Il secondo era
un messaggio rivolto alla città di
Fabriano e a quanti non conoscono
la nostra associazione: è stato per
noi l’occasione – spiega il Consiglio direttivo - per presentarci a
quanti ancora non ci conoscono e
per raccontare la nostra esperienza
di condivisione e servizio verso
coloro che soffrono. Siamo davvero
soddisfatti per l’esito della manifestazione e sicuramente è stata
per noi l’occasione per ritrovarci a
lavorare insieme.
Un ringraziamento particolare a
tutti coloro che hanno contribuito
al buon esito dell’evento e alle
strutture di accoglienza”.
Marco Antonini
23/04/14 11.04
>FABRIANO<
L'Azione 26 APRILE 2014
11
I "giganti" non si toccano
Vinto il ricorso al Tar: l'opera di Moschini rimane al suo posto
R
di GAIA GERMONI
imane al suo posto “L’Atrio dei Giganti”, l’opera
ad encausto dell’artista Roberto Moschini collocata
nell’atrio del Teatro Gentile. Lo scorso 6 marzo il Tar
delle Marche ha infatti accolto il ricorso presentato
dal Comune di Fabriano contro la richiesta della Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici di eliminare l’opera, eseguita
nel 1994 sulla scia dello Stage Internazionale sull’affresco,
svoltosi a Fabriano nel 1992. Dopo questo importante evento
l’Azienda di Promozione Turistica chiese infatti all’artista
la realizzazione di una grande opera. Abbiamo incontrato
il maestro Moschini per una chiacchierata su questo lavoro
che dà ancora più prestigio al già rinomato Teatro Gentile,
per approfondire la conoscenza di questa opera artistica che
rimarrà parte del patrimonio cittadino.
Maestro Moschini, ci parli della realizzazione dell’opera.
"I lavori per la realizzazione dell’opera sono durati circa tre
mesi. Si tratta di un dipinto derivato dall’encausto realizzato
su una struttura in calcestruzzo, che quindi rendeva impossibile
l’esecuzione di un affresco. Le immagini rappresentate sono
realizzate nella finzione della mezza calotta sferica. Infatti,
essendo la struttura a 8 vele, per realizzare un dipinto che si
mostrasse come una mezza calotta sferica ho dovuto creare
un’inversione prospettica. Ogni vela ha quindi un’ambiguità
ottica legata alla percezione, pertanto in alcune ore (dalle
10.30 alle 12) si crea l’effetto dell’inganno ottico della mezza
calotta sferica".
Cosa rappresenta “L’Atrio dei Giganti”?
11 fabriano.indd 2
"L’Atrio dei Giganti ha come soggetto due figure ciclopiche che
si incontrano. Il soggetto è sottoforma teatrale poiché anticipa
proprio l’ingresso al Teatro. Oltre alle figure ciclopiche sono
rappresentati anche degli animali e della vegetazione tipica
di questa zona. Inoltre in un angolo dell’atrio ho riprodotto i
bozzetti del progetto, bozzetti che riportano un canto tibetano
che parla dell’insorgenza e della rinascita della natura".
Perché ha scelto di rappresentare questo soggetto?
"L’intenzione era quella di creare un’opera teatrale ma anche
metafisica. Infatti nessuno degli oggetti rappresentati può essere collocato un un’epoca precisa, come ad esempio la collana
di uno dei due soggetti. Dunque non è un’opera databile e
collocabile in un’epoca piuttosto che in un’altra. Guardando
l’Atrio dei Giganti si ha subito l’impressione che ha a che
fare con il teatro".
Perché la Soprintendenza voleva togliere l’opera?
"L’accusa rivolta a l'Atrio dei Giganti era quella di dipinto di
pittura impropria, in quanto eseguita su un edificio “di stile”.
In verità invece quello sul quale l’opera è stata realizzata è
un edificio “in stile”, in quanto l’attuale Teatro Gentile è stato
ricostruito nella seconda metà dell’800 riprendendo lo stile del
vecchio Teatro Aurora, costruito nel 1686 ed andato in fiamme.
Dunque l’accusa non ha nessun fondamento".
Con la sentenza dello scorso marzo il rischio di vedere eliminata l’opera è stato quindi eliminato con grande soddisfazione
sia dell’artista che di tanti cittadini.
Una testimonianza live dell’artista all’interno dell’Atrio dei
Giganti è disponibile sul canale Youtube dell’associazione
InArte, nell’attesa di una conferenza ufficiale sull’opera.
L'artista Roberto Moschini nell'Atrio dei Giganti
23/04/14 11.02
12
>EVENTI<
L'Azione 26 APRILE 2014
Un 25 aprile di ricordi
Dafne:
scrittrice,
Liberazione e commemorazione delle medaglie d'oro pittrice...
I
n occasione del 69° anniversario della Liberazione, Fabriano
celebra la ricorrenza del 25
aprile con la deposizione alle
ore 8 di corone di alloro presso i
cippi commemorativi del bivio di
Nebbiano, S. Donato, stazione ferroviaria di Albacina e Vallina. Alle
9.15 ci sarà la commemorazione
alla loggia dei Caduti della Resistenza presso il cimitero di Cortina
S. Maria e alle 10 una S. Messa
presso la chiesa di S. Filippo nel
I micologi
a raccolta
Il Gruppo Micologico Naturalistico Fabrianese, con sede in via
Mamiani n. 43, stesso ingresso
dell’Avis, si ritrova tutti i lunedì dei
mesi di maggio e giugno alle ore
21 per discutere sul raccolto di fine
settimana con esperti micologi allo
scopo di conoscere nuove specie di
funghi e nuovi amici con cui condividere gli stessi interessi. Tutti sono
invitati a partecipare e, soprattutto,
a portare gli esemplari fungini raccolti che possano soddisfare le
proprie o le altrui curiosità e fugare
ogni eventuale dubbio di commestibilità. Per qualsiasi chiarimento o
ulteriore informazione: David Monno 393-2351701, Sandro Morettini
348-3985622 o Gruppo Micologico
Fabrianese su facebook.
centro storico di Fabriano. Quindi la
formazione del corteo in piazza del
Comune alle 10.45 e la deposizione
di corone di alloro al Monumento ai
Caduti ed alla Resistenza presso i
giardini pubblici, ritorno del corteo
in piazza del Comune e la deposizione di un’altra corona presso il
Loggiato S. Francesco. Alle 11.30
ci sarà poi la commemorazione
ufficiale all’Oratorio della Carità,
in collaborazione con l’Anpi ed il
Centro Studi Riganelli e verranno
ricordate, nel 70° anniversario,
le medaglie d’oro Engles Profili,
Don David Berrettini (parroco di
Marischio), Enrico Bocci (fiorentino di origini fabrianesi) e tutti
i partigiani caduti nella guerra di
liberazione. Parleranno i professori
Aldo Crialesi e Terenzio Baldoni,
in rappresentanza del Centro Studi
Riganelli e dell’Anpi. Infine alle
17.30 il tradizionale concerto della
banda musicale “Città di Fabriano”
ai giardini pubblici.
Don David
Berrettini
Pronti-via: la Primavera Fabrianese
l'11 maggio porta tutti in montagna!
E’ tempo di… Primavera Fabrianese! La tradizionale marcia
in montagna, giunta alla trentanovesima edizione, si svolgerà
domenica 11 maggio. A curarne
l’organizzazione, come sempre,
il Club Alpino Italiano sezione di
Fabriano. Due i percorsi: quello
classico di 22 chilometri e quello
ridotto di 13 chilometri. Partenza e
arrivo, in entrambi i casi, dai Giardini Pubblici di Viale Moccia dopo
aver attraversato alcuni suggestivi
tratti dell’appennino fabrianese.
La partenza è fissata alle ore 8.30.
E’ possibile effettuare l’iscrizione
la mattina della manifestazione sul
posto dalle ore 7 alle ore 8 (costo
7 euro), oppure il giorno prima
presso il negozio Monteverde Sport
o presso la direzione della gara (ore
17-20) al prezzo scontato di 5 euro.
f.c.
Qui sotto, la mappa della Primavera
Fabrianese con i due percorsi
di 13 e 22 chilometri
Domenica 27 aprile alle 17 presso
l’Oratorio della Carità avrà luogo
un omaggio all’artista e scrittrice
Dafne, ovvero Maria Giuditta
Boldrini. L’evento, a cura del
Centro Studi Riganelli e di InArte,
con il patrocinio del Comune di
Fabriano, inizierà con un saluto
introduttivo di Anna Massinissa,
presidente dell’associazione culturale InArte, per proseguire con
la presentazione di Aldo Crialesi,
presidente del Centro Studi Riganelli su “Dafne scrittrice, pittrice,
inciditrice: un personaggio”, quindi
la relazione del critico letterario Fabio Ciceroni “Forse verranno…: se
la storia racconta, il romanzo spiega”. Prima della parola all’artista
Dafne, interverrà la giornalista Gaia
Germoni sugli oli, gli acquerelli
e le acqueforti della protagonista.
Per l’occasione nell’Oratorio della
Carità saranno esposte alcune delle
opere più significative della produzione figurativa di Dafne.
Il romanzo storico “Forse verranno…” tutto ambientato a Cerreto
d’Esi si svolge dal tramonto dello
stato Pontificio fino al 1948 ed è
stato candidato al Premio Strega
nel 1986.
Collamato
rinnova
la tradizione
Anche quest’anno il 30 aprile si
rinnova la tradizione del Piantamaggio: dalle ore 20 in Piazza Gabrielli
a Collamato sarà in funzione lo
stand gastronomico; alle 21.30 si
esibiranno il gruppo folk “Città di
Matelica” e a seguire vari gruppi
di Cantamaggio; intorno alla mezzanotte verrà poi innalzato l’albero
del Maggio.
I cani in festa: premi a volontà
Domenica 27 aprile, avrà luogo la terza edizione
della Festa del Cane 2014. Grande fermento per un
appuntamento con i nostri amici a 4 zampe che si
diletteranno in sfilate divertenti, in categorie speciali
ricche di premi e i vincitori saranno nominati da una
attenta giuria composta dai ragazzi della Polisportiva
Mirasole di Fabriano costituita da otto persone: Giuseppe Armezzani, Matteo Burattini, Valentina Chiarioni,
Giovanna D’Agostino, Stefania D’Eugenio, Stefano
Girelli, Federica Stroppa e Pietro Stroppa. Nella mattinata si svolgeranno dalle 9.30 alle 13 le iscrizioni dei
cani che dovranno avere il libretto sanitario in regola
ed il microchip, visionati e controllati dal veterinario
ufficiale della gara, dott. Carlo Pasquini. La sfilata avrà
inizio alle ore 14. Ospiti della manifestazione saranno
Katia Faggio, Hard Disc Dogs in collaborazione con il
Centro Cinofilo “La Cuccia e Good Dog“ di Ancona
dove si cimenteranno nella dimostrazione di DiscDog. Esibizione di Agility Dog del Centro Cinofilo
“Twist and Shout“ di Matelica. Sarà presente anche un
educatore cinofilo di Fabriano, Samuele Ominetti, che
avrà un suo spazio e sarà a disposizione per eventuali
domande e curiosità sui nostri fedeli amici. Durante
la Festa si terrà un intrattenimento per i bambini più
piccoli con due speciali e simpatiche mascotte. Una
novità di quest’anno è la lotteria della Festa del Cane
dove a fine giornata, dopo le premiazioni, si svolgerà
l’estrazione dei quattro ricchi premi in palio: 1° Premio: Buono Assicurazione Unipol; Sedute ”Grotte di
Sale” al Centro Estetico Helios; Cena per due persone
Pizzeria “La Mattata”. 2° Premio: Buono acquisto Sport
12 eventi.indd 2
4 You; Smartbox Agenzia Janus Viaggi; Buono per una
messa in piega “Parrucchiera Claudia” Aldo Coppola.
3° Premio: Buono acquisto “Graziella Casabella” ed
un trattamento estetico Profumeria “Gritti”. 4° Premio:
un mese di abbonamento “Palestra Da Vinci”. Sponsor
ufficiale della Festa è la ditta FarminaPetFoods. Un ringraziamento è rivolto agli sponsor che hanno partecipato
alla realizzazione dell’evento: Fondazione Cassa di
Risparmio di Fabriano e Cupramontana, Banca Marche,
Targotecnica, Antena, Janus Viaggi, Radio Gold, Zona
Caffè, L’Alternativa Bio, Marley, Trattoria Marchegiana, Toelettatura Paradiso a 4 Zampe, Gattobiancogattonero, con la collaborazione di Agripiù di Lorenzo
Cofani e con il patrocinio del Comune di Fabriano. Un
ringraziamento speciale ai titolari del Ristorante Cavallo
Pazzo che per il terzo anno consecutivo hanno permesso
di svolgere la Festa del Cane in un meraviglioso spazio
verde. Questo evento è un momento ludico-culturale,
divertente e comunitario che non distoglie mai l’attenzione sui diritti, sulla salvaguardia degli animali
e sull’educazione dell’uomo al rispetto verso questi
ultimi. Anche in questa edizione si prevede un numeroso
pubblico partecipante spinti anche, come lo spirito degli
organizzatori, da un coinvolgimento di sensibilizzazione
al tema del volontariato. Per informazioni telefonare al
338.1159663 presidente dell’Associazione Animalisti
Italiani Onlus sede di Fabriano, Livia Marcolini 347
9383663, 338 4848048. Disponibile Menù Turistico
(solo su prenotazione) presso Ristorante Cavallo Pazzo
info. 0732.71446.
Sandro Tiberi
23/04/14 11.01
>SPAZIO LAVORO<
L'Azione 26 APRILE 2014
13
Elica, da qui non si fugge
La strategia di Francesco Casoli per aggredire il mercato: nasce "Snap"
di ALESSANDRO MOSCÈ
T
utto ciò che viene messo
in risalto nella cronaca
nazionale, e che riguarda
Fabriano e il territorio, non
può che suscitare la nostra attenzione. Il quotidiano “Libero”, la scorsa
settimana, si è reso promotore di
un’indagine sull’attività di Elica,
la storica azienda fabrianese, dalla
quale emergono aspetti di estremo
interesse. Fabriano, ormai, è entrata a pieno diritto nell’epoca della
globalizzazione. Il 90% del fatturato di Elica, infatti, viene prodotto
all’estero, mentre l’Italia soffre,
ma il leader Francesco Casoli non
solo non abbandona la sua città, ma
adotta una strategia per aggredire il
mercato. Nonostante i ricavi in aumento e una crescita superiore alla
media nei paesi emergenti, è il caso
di rischiare, diversificare e investire.
Se si vuole davvero entrare nel cuore di Elica (oltre 18 milioni di cappe
e motori l’anno, 3.400 dipendenti e
otto stabilimenti tra Italia, Polonia,
Messico, Germania, India e Cina)
e capire perché l’azienda ha vinto
la sfida con gli anni bui che sono
iniziati nel 2008, bisogna partire e
tornare a Fabriano. L’obiettivo è
di lanciare entro la fine dell’anno
un nuovo prodotto (“Snap”) a
prezzo contenuto (299
euro) che monitori la
qualità dell’aria in casa, e
quando c’è qualcosa che
non va la riporti ai livelli
standard. Il meccanismo
è legato a tre sensori che
percepiscono umidità,
odori, fumi e temperatura
dell’aria in un qualsiasi
ambiente dell’abitazione.
Quando i livelli scendono sotto una soglia
minima “Snap” provvede
a riportarli entro i limiti.
E’ possibile collegarlo
via wireless alla cappa
della cucina, ma può essere usato
anche in tutti gli altri ambienti.
Parliamo di un oggetto di design
che arreda la casa: la creatività,
dunque, fa ancora la differenza.
Nell’intervista di “Libero” Francesco Casoli non si limita a lanciare
il nuovo prodotto, ma anche a dire
schiettamente: “Noi non saremmo
Il nuovo prodotto "Snap"
dell'Elica
La scalata di un disoccupato
La realtà, la quotidianità sono
sempre fonte di riflessione e,
fortunatamente, a volte ci vengono proposte delle situazioni
alle quali non avevamo pensato.
Qualche giorno fa, infatti, in televisione, ho sentito una discussione riguardante la denuncia
dei redditi dei politici. Il tema
è ormai noto e viene affrontato
soprattutto per mostrare come
molto spesso coloro che sono
chiamati ad amministrare la
cosa pubblica, in realtà sfruttino il loro ruolo solamente per
arricchimento personale. Da qui,
poi, si apre la necessaria e ormai
classica discussione sul compenso a loro destinato; le posizioni a
riguardo sono variegate e spesso
estreme e indignate.
Qualche giorno fa, però, ho anche appreso che alcuni parlamentari del M5S prima di ricoprire
questo ruolo erano disoccupati
e dunque, nell’anno precedente
non avevano denunciato niente.
Questa notizia mi ha molto incuriosita perché, innegabilmente,
il passaggio da disoccupato a
parlamentare è molto grande,
soprattutto nel modo di pensare
13 spazio lavoro.indd 2
comune. Un disoccupato, infatti,
con il passare del tempo e con
l’invariabilità della sua condizione,
viene considerato meno meritevole
e meno capace; la formazione e l’esperienza pregressa diventano improvvisamente irrilevanti o soggette
ad un impoverimento progressivo.
Questo viene pensato anche dalle
aziende che tendono ad insospettirsi davanti ad un curriculum vitae
che registra uno o più anni di stasi
lavorativa.
Chi non lavora comincia ben presto
ad essere considerato, in maniera
più o meno conscia, incapace di
lavorare. Anche in un periodo di
disoccupazione dilagante come
questo, il sentire collettivo rimane
inalterato e si proietta su di noi, non
permettendoci di smentire questa
convinzione. Un disoccupato, con
il passare del tempo, diventa una
persona frustrata che vorrebbe dimostrare le sue capacità ma non ne
ha la possibilità, ed è costretta a subire il continuo sospetto degli altri.
Per questo motivo, leggere di alcuni
parlamentari che erano giovani
disoccupati come me mi ha particolarmente colpita; questo, più
di qualsiasi altra argomentazione,
sono seconde a nessuno”. Globali
ma localizzati. Internazionalizzazione, certo, ma senza dimenticare
che il “territorio della nascita” ha le
sue peculiarità. Innovazione al passo con i tempi per un modello che
sfida le tendenze. Dalla Fabriano in
crisi per arrivare ovunque, si tratta
di mettere la recessione… sotto la
cappa. E a proposito di
Fabriano, dalla sua pagina Facebook, Francesco
Casoli torna a farsi sentire: “Flessibilità, scuola,
ricerca, buonsenso sono
cose che pagano. Non
molliamo”.
Uno stand dell'Elica
in una fiera di Milano
IO DISOCCUPATI
a cura di Marika Ragni
quello che siamo senza Fabriano,
senza le conoscenze e le competenze delle persone che lavorano nella
nostra sede principale, nelle nostre
sedi nelle Marche. Detto questo,
saremmo miopi se non vedessimo
che all’estero imparano in fretta. In
quanto a tecnologia e capacità di
lavoro alcune realtà asiatiche non
riesce a dimostrare come un disoccupato è, prima di ogni altra
cosa, una professionalità sprecata. Le sue competenze, infatti,
dovrebbero essere sfruttate e tutti, in quanto società, potremmo
beneficiarne. Un disoccupato, il
più delle volte, è assolutamente
pronto ad entrare o rientrare
nel mondo del lavoro, perché
lo desidera fortemente e perché
vuole ardentemente uscire dallo
stato di frustrazione perenne nel
quale si trova. Un disoccupato, a
mio parere, va messo alla prova,
va tenuto in considerazione e
messo in discussione come gli
altri, ma non dovrebbe essere
soggetto al continuo sospetto di
meritare la sua inattività. Che
si possa passare dallo stato di
disoccupazione a quello di parlamentare dimostra, in maniera
inequivocabile, che un disoccupato è una persona che potrebbe
avere, come gli altri, tantissime
capacità e competenze e che
ha, in aggiunta, una gran voglia
di riscatto e di liberazione dai
pregiudizi che, in maniera più
o meno cosciente, gli pesano
quotidianamente addosso.
Spunta il marmo
contro la crisi
Vincere la crisi è possibile. Con un pizzico di ingegno e tanto olio di gomito. A Fabriano i fratelli Patrizio e Andrea Bartoletti, insieme ad Andrea
Gattucci, hanno deciso di non aspettare che il lavoro cada dal cielo ma
hanno aperto un’attività particolare: un’azienda specializzata nella lavorazione del marmo. “Dopo le superiori ho svolto tanti lavori per andare
avanti. Sono stato in fabbrica, nel settore commerciale ed ho animato
molte feste in discoteca. La difficoltà più frequente? Trovare un lavoro
soddisfacente con una retribuzione adeguata per sopravvivere” spiega
Patrizio, classe 1984, che invita i tanti titolari di azienda a usare modi più
‘umani’ nelle relazioni con i disoccupati: “Avrò spedito centinaia e centinaia di curriculum. Quando mi andava bene, le ditte mi rispondevano che
erano al completo o che cercavano laureati o – addirittura – che cercavano
giovani con esperienza.” Eppure in quell’impresa cercavano addetti per le
pulizie. Difficile accumulare esperienze ma non impossibile. Oggi, Patrizio
e Andrea, insieme all’aiuto morale del padre Claudio, hanno investito e
puntato tutto sul marmo. Soddisfatto del debutto Andrea Gattucci che per
cinque anni ha lavorato il marmo nel maceratese prima del trasferimento
professionale a Fabriano. “Siamo stati sempre appassionati di queste
lavorazioni che ho sempre considerato molto affascinanti. Come coloro
che incidono il legno, anche qui si lavora con grande professionalità.
Nasce, così, l’impresa “Il Marmista G&B”, ormai operativa da alcuni
mesi. “Ci stiamo facendo conoscere e – racconta Andrea classe 1991 – i
nostri primi clienti sono soddisfatti. La strada è lunga e in salita, ma ce
la mettiamo tutta per offrire un prodotto con un ottimo rapporto qualità e
prezzo.” Il marmista G&B lavora marmo ma anche granito, sintetico sia
per pavimentazioni che rivestimenti e arte funeraria. E’ situato presso la
Strada Provinciale Arceviese al numero 121 subito dopo il distributore di
metano nella zona industriale della frazione Marischio.
23/04/14 11.00
14
>MATELICA<
L'Azione 26 APRILE 2014
Il sindaco Sparvoli: “Lavoro
è il problema numero uno”
U
di ANTONIO GENTILUCCI
ltimo a confermare la propria candidatura a sindaco, anche se di dubbi ce ne erano pochi, è stato
proprio il sindaco uscente della città, Paolo Sparvoli (nella foto). Ecco le sue prime dichiarazioni
da candidato, oltre che da sindaco attuale. Dichiarazioni che
in qualche caso faranno parecchio discutere, specie quando
addebita alle opposizioni le tensioni di questi ultimi periodi.
La prima cosa che ci viene da chiederle è che se si candida, vuol dire che qualche soldo da spendere il Comune
ce l’ha…
Sicuramente la situazione economica del nostro Comune,
nonostante i tagli spaventosi sui trasferimenti statali del
governo centrale è migliorata, infatti in 5 anni abbiamo ridotto l’indebitamento comunale di oltre un milione l’anno,
inoltre c’è da dire che nel 2015 scadranno definitivamente
i mutui rinegoziati dall’amministrazione Roversi e quindi si
potrà di nuovo fare qualche ulteriore investimento e ridurre
la pressione fiscale.
Se si guarda allo slogan, lei ha deciso di puntare sulla sua
figura di politico di esperienza. Non è un‘idea impopolare,
nell’Italia di oggi?
Sicuramente no, la storia ci insegna che i salti nel buio non
pagano, il rinnovamento non significa buttare tutto indistintamente ma significa saper modulare le esperienze del passato
con l’inserimento di idee e forze nuove, per attualizzare il
modo di amministrare e di approcciare le grandi sfide del
futuro.
La frenesia del trasformismo sicuramente non aiuta a superare i momenti neri che stiamo attraversando, oggi più che
mai c’è bisogno di serietà, esperienza e conoscenza della
macchina amministrativa per governare una città e per dare
ad essa un futuro.
Tre cose per cui, secondo lei, dovrebbe venir ricordata
la Giunta Sparvoli 2009-2014…
La prima per aver stabilizzato definitivamente la facoltà
universitaria di Veterinaria mettendo a disposizioni strutture
importanti (Ospedale piccoli animali e mattatoio) che oggi la
mettono definitivamente tra le eccellenze nazionali e non solo.
La seconda sicuramente per aver fatto ciò che gli altri avevano
promesso per oltre trent’anni e mai realizzato, una bretella
alternativa alla strada provinciale 256,
indispensabile per l’attraversamento della
città in caso di blocco della provinciale e
importante per decongestionare il traffico
all’incrocio con porta Sant’Adriano nei
momenti di punta oltre che per un collegamento del quartiere più importante alla
zona industriale.
La terza, quella di aver contribuito con
l’indispensabile e determinante aiuto di
molti sponsor al raggiungimento di livelli
sportivi impensabili fino a cinque anni fa,
basta pensare al calcio come al basket,
all’atletica, alle bocce, al motociclismo e
a tutti gli avanzamenti spettacolari delle
tantissime discipline presenti a Matelica,
lo sport è vitale per una crescita sana
dei nostri giovani e indispensabile per
una società che deve affrontare le sfide
del futuro.
…e tre cose che si propone di fare la
Giunta Sparvoli 2014-2019
La prima sicuramente è quella di affrontare
il problema del lavoro sia per i giovani di
primo inserimento, sia per chi ha perso il
lavoro con la grande crisi generale ed in
particolare del nostro bacino industriale
fortemente provato negli ultimi anni.
Perché fermamente convinto che con il
lavoro si potrà ridurre drasticamente la
tensione sociale all’interno delle famiglie e della collettività
in genere.
La seconda è quella della valorizzazione dei tesori matelicesi
sia nel settore delle tipicità enogastronomiche che nei settori culturali museali e archeologici al fine di creare quella
giusta sinergia per l’inversione di tendenza occupazionale
oggi sostenuta essenzialmente dal manifatturiero, ma che per
il futuro dovrà vedere in prima linea turismo e agricoltura.
La terza è quella di snellire la macchina burocratica amministrativa per rendere le attività comunali più partecipate
,creando un rapporto tra il cittadino e l’amministrazione
comunale più semplice, diretto e di costante confronto.
Delpriori
presenta
la sua lista
Crescendo rossiniano per la lista PerMatelica
del candidato sindaco Alessandro Delpriori
(nella foto). Lunedì 21 c’è stata l’inaugurazione ufficiale della sede, in Corso Vittorio
Emanuele (peraltro già più che mai attiva). Giovedì 24 un Convegno sul nostro “oro
verde”, con l’enologo Potentini a fare gli onori di casa, insieme con Luca Gardini,
una star tra i sommelier italiani, di cui è stato il…campione ufficiale” nel 2010. Sabato 26 aprile, alle 17.30, tutti i nodi e le curiosità verranno sciolte e Delpriori, in un
Cinema Teatro che immaginiamo pieno come in occasione della sua presentazione,
il candidato sindaco presenterà tutti i nomi che faranno parte della sua lista e con cui
cercherà di strappare ai cittadini un cambiamento di rotta.
Cambierà molto a livello di volti,
nella lista e nella squadra?
Nella lista sicuramente sì, nella
squadra invece dipenderà dalla scelta
degli elettori, che con il loro sostegno
diretto potranno dare una giusta indicazione a chi poi la dovrà formare.
Perché un matelicese dovrebbe ridarle fiducia? Crede che stia meglio
oggi di cinque anni fa? Perché in un quinquennio epocale
per la crisi economica e sociale che
ha ingenerato un problema continuo
sulle fasce più deboli e sul settore
imprenditoriale, nonostante i tagli
indiscriminati e l’imposizione fiscale imposta dai governi centrali, si è
stati capaci di mantenere i servizi
essenziali alla popolazione, di ridurre l’indebitamento del comune e di
raggiungendo l’obbiettivo del patto di
stabilità; azioni indispensabili per poter
avviare un percorso di riduzione della
pressione fiscale sui cittadini ormai
insostenibile.
A Matelica non c’è mai stato un clima
così teso e avvelenato come in questi
ultimi due anni. Quali dinamiche lo
hanno innescato secondo lei e come
se ne esce?
Decisamente sì, il clima che si è ingenerato nella nostra città
e tra la nostra gente è veramente troppo teso, l’informazione
falsata e pretestuosa portata avanti da un'opposizione che
non è andata mai oltre le sterili polemiche dei vari momenti,
senza proporre e senza mai lavorare per l’interesse generale
della città, ma solo facendo attacchi personali, ha portato a
questo clima che sicuramente non aiuta a risolvere i problemi.
Si auspica che i futuri consiglieri comunali, una volta finita
la campagna elettorale, si scrollino da stupidi pregiudizi di
paese e comincino tutti insieme a portare avanti il governo
della città, come d’altronde è sempre avvenuto nel passato,
mirato totalmente agli interessi di Matelica e dei matelicesi.
Si candida di nuovo
il primo cittadino
uscente: le sue
priorità per il mandato
Campagna elettorale...
a ritmo di "Happy"
Su Internet già da qualche mese spopolava la moda di accordarsi ed ideare un video con la
musica contagiosa di Happy, di Pharrell Williams. Il video originale di questa canzone fatta
apposta per togliere i pensieri e dare allegria è ambientato infatti per le strade, dove ogni
genere di persona, dal bambino, alla ragazza, al commerciante, al professionista, al vip, si
mettono a ballare per strada.
Da lì, su Youtube, ogni città del mondo ha il “suo” video di Happy.
Era solo questione di tempo e questa moda sarebbe arrivata anche a Matelica. Ci è arrivata in
questi ultimi giorni e, per unire l’utile al dilettevole, è stato utilizzata anche come singolare
iniziativa elettorale.
Il video, che gira già da diversi giorni nella rete, vede protagonisti diversi matelicesi, di ogni
età, alcuni in strada, altri in palestra, altri in casa, altri nel proprio negozio. E nel finale,
il motto, nella forma di hashtag, della campagna di Progetto Matelica, #matelicamipiace.
Visualizzazioni, si può immaginare, alle stelle, per riconoscere persone, e vedere tante
immagini della città.
Ormai, come ha anche ammesso lo stesso Pharell William, la canzone non gli appartiene
più, è dei suoi fans.
BREVI DA MATELICA
~ MARCHE SEGRETE. LA NUOVA GUIDA DI CLAUDIO CIABOCHI È UN VIAGGIO NEL SOTTOSUOLO DELLA
NOSTRA REGIONE.
Sono ancora in mostra, fino al 26 aprile, in via Grifoni 27, nei locali di Eventisette (accanto alla Mondadori)
le bellissime foto delle pubblicazioni di Claudio Ciabochi stampate in fine art. Il progetto editoriale “Le Guide
in Tasca” intende promuovere lo sviluppo turistico dei territori regionali di Umbria, Marche e Toscana tramite
la realizzazione di guide tascabili, di facile e rapida consultazione, che possano consentire sia al turista, sia a
coloro che risiedono nel territorio di poter conoscere luoghi ed eventi poco noti o del tutto ignoti della propria
regione. La scelta degli argomenti è sempre motivata da una ricerca approfondita su quali prodotti editoriali,
siano ancora assenti nel panorama delle pubblicazioni di settore. I luoghi e gli eventi promossi nelle guide sono
scelti anche in funzione della loro fruibilità e accessibilità. Il materiale fotografico a corredo delle pubblicazioni
viene realizzato di volta in volta in campagne fotografiche apposite, mentre il lavoro di ricerca bibliografica e di
reperimento del materiale informativo viene messo a punto da collaboratori che operano nell’ambito della ricerca
universitaria. La stesura dei testi e il lavoro redazionale (editing, correzione di bozze) sono affidati ad autori e
professionisti che operano nel settore editoriale (in alcuni casi anche con collaborazioni di livello nazionale).
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L'Azione 26 APRILE 2014
Modifica sull'accattonaggio
di ANTONIO GENTILUCCI
E’
stata depositata in
Comune da tutti i
consiglieri di minoranza una proposta di
emendamento del codice di polizia
urbana, nella parte modificata di
recente, laddove si affronta la questione dell’accattonaggio. “A ben
vedere tale nostra scelta potrebbe
essere considerata un boomerang
alle porte della campagna elettorale; alla luce però delle furiose
polemiche scatenatesi ed anche
dopo l’analisi di taluni punti dei
due commi che nascondono lacune
di natura giuridica, il senso di responsabilità ci impone di proporre
una revisione dei due commi. Se
infatti i due commi rimanessero
così come sono, enormi potrebbero
essere le ricadute sul Comune di
Matelica e sui singoli Vigili urbani, che noi come amministratori
abbiamo il dovere di tutelare; come
è facile desumere dall’approfondita relazione accompagnatoria
dei due emendamenti, non viene
meno l’esigenza di regolamentare un fenomeno negativo, ma
devono essere fatti salvi i diritti
di chi mendica per pura esigenza
personale e senza importunare i
terzi cittadini. Il solo atteggiamento
molestatore, violento e sintomo di
un racket, deve essere combattuto
con forza. Restano quindi da correggere una serie di passaggi della
norma che nascondono carenze in
punto di diritto, anche di rilievo
costituzionale”: così il consigliere
Casoni ha motivato la necessità
dell’emendamento.
Ma quali sono le modifiche richieste? Nella relazione leggiamo: “I
sottoscritti consiglieri comunali,
preso atto di quanto sopra, vista
la L. 689/1981, propongono la
votazione della seguente modifica: Nel Centro Abitato della città
è vietato chiedere l’elemosina su
pubblica strada od in luogo aperto
al pubblico in maniera molesta
o con violenza fisica o verbale
od in modo tale da abusare del
sentimento di pietà delle persone.
Previa valutazione delle condizioni
descritte nel precedente capoverso
da parte dell'Autorità, in luogo
della sanzione si applica la multa
da 100 a 500 euro e la sanzione
Folk, è sempre festa!
Da Filottrano a Collamato
Il mondo del folklore è sempre in “movimento” e così ogni occasione
che si crea per far festa viene subito sfruttata.
A Filottrano, piccolo centro dell’entroterra anconetano con una tradizione folkloristica lunga da decenni, nasce il Gruppo Folkloristico “Quelli
dell’Ara”. Come un’araba fenice che risorge dalle sue ceneri, così Quelli
dell’Ara nasce dalla grande tradizione popolare de “La Castellana”, gruppo
folk nato negli anni ’60. Così il 6 aprile scorso, proprio per dar risalto all’evento, gli amici filottranesi, con il patrocinio del Comune e la collaborazione del direttivo dell’Ugfm, Unione dei Gruppi Folkloristici Marchigiani
sempre più presente, hanno organizzato l’evento “Io ballo come tu me
soni”. La giornata è iniziata
alle 14.30 con le
visite guidate al
museo del biroccio (che consiglio
a tutti di visitare),
e il mini corso di
saltarello Filottranese all'interno i
locali ex Orland;
dalle 16 l’inizio
dell’evento vero
e proprio con la
presentazione del
gruppo. "Io ballo
come tu me soni"
è stata l'occasione
per confrontare e
conoscere le differenti sfaccettature del Saltarello
Marchigiano, dal
punto di vista del
suono, del canto
e del ballo. Anche il gruppo folk
della nostra Città
ha preso parte a
questa bella manifestazione mostrando così i passi più belli del nostro saltarello matelicese:
infatti in veste di gioco si è potuto cogliere la tradizione del Saltarello di
ogni paese rappresentato dai gruppi partecipanti. Alle 18.30 per le vie del
centro storico si è svolto il corteo con spettacoli singoli di ogni gruppo e
mega quadriglia finale alla quale ha partecipato anche il pubblico presente
in piazza. L’evento è stato seguito da un folto e appassionato pubblico
proveniente da tutta la Regione intervenuto per conoscere o avvicinarsi
ad un mondo ancora troppo sconosciuto ai più.
Per quanto ci riguarda direttamente, il prossimo appuntamento sarà quello
della sera del 30 aprile a Collamato in occasione della festa del Maggio
nel quale presenteremo uno spettacolo rivisitato.
Vi aspettiamo per far festa al maggio che arriva…
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Proposta di emendamento
depositata dalla minoranza
accessoria della confisca del denaro che costituisce prodotto della
violazione, con devoluzione dello
stesso a pubblica utilità.
Anche per il comma successivo si
propone la seguente modifica: Nel
Centro Abitato della città è vietato
svolgere l’attività e/o mestiere girovago consistente principalmente
nello stazionare fuori a negozi o
centri commerciali offrendo servizi di aiuto a portare e caricare
la spesa, riposizionare il carrello o
similari prestazioni chiedendo in
cambio denaro, il tutto in maniera
molesta o con violenza fisica o
verbale. Previa valutazione delle
condizioni descritte nel precedente
capoverso da parte dell'Autorità,
in luogo della sanzione si applica
la multa da 100 a 500 euro e la
sanzione accessoria della confisca
del denaro che costituisce prodotto
della violazione, con devoluzione
dello stesso a pubblica utilità”.
Rispetto alla versione attuale dunque, si tratta di commi enunciati in
maniera molto più articolata, per
circostanziare in maniera più netta
una casistica che, nei casi previsti,
assumerebbe rilievo penale. E proprio per questo si reintroduce anche
una multa poiché, si fa notare, la
sola confisca porrebbe problemi di
legittimità: non lo prevede infatti
la legge 689 del 1981, presa come
riferimento.
Il consigliere Casoni aggiunge:
“l’unico rammarico è che il regolamento approvato, nonostante la
drammaticità del fenomeno trattato
dai due commi di interesse, sia
stato percepito come un evento di
ribalta politica che nulla ha a che
vedere con la primaria finalità del
provvedimento: cioè la tutela delle
persone e la guerra ai racket dello
sfruttamento delle persone.
Non possono farne le spese coloro
i quali, con severa compromissione
della propria dignità, si vedono
costretti dalle sfortune della vita a
domandare l’elemosina, che non è
vietata – prevalendo nel legislatore
un sentimento di pietas - da alcuna
norma del nostro ordinamento giuridico. Confidiamo nell’inserimento, da parte del sindaco, della nostra
proposta all’ordine del giorno del
prossimo consiglio comunale del
29 aprile”. La discussione dunque,
è destinata ad accompagnare una
campagna elettorale che pian piano
sta entrando nel vivo. M5S: “Dibattito... a cose fatte”
Si fanno partecipi i cittadini dopo aver già operato le scelte
"Il Movimento 5
Stelle Matelica ha
ritenuto doveroso
intervenire in merito agli articoli
pubblicati sulla stampa e alle accese discussioni che si sono generate
in questi giorni sui social network,
a riguardo della delibera comunale
sull’accattonaggio.
In realtà questo accanito dibattito,
nato dal provvedimento approvato
dal Consiglio comunale sul complesso e delicato fenomeno del
mendicare, non è nulla di nuovo.
A cominciare dall’insediamento
nel nostro territorio di una centrale
biogas, passando per tante altre
iniziative di cui ancora inconsapevole la cittadinanza, è da anni che
assistiamo ad una amministrazione
comunale che fa partecipe i cittadini delle sue scelte solo dopo averle
assunte e mai prima e che chiede
ai cittadini la loro opinione solo a
“cose fatte”.
Il tutto con la connivenza di coloro
che si chiamano al ruolo di “opposizioni”, del tutto confuse o tardive,
come dimostra da ultimo il fatto di
aver espresso un voto favorevole
per poi correre a rinnegarlo, una
volta udita la contrarietà ed indignazione levatasi dall’opinione
Casa dolce casa
con le Elementari
Tornano protagonisti i bambini
delle scuole elementari, nella
fattispecie delle classi terza C
e D della scuola primaria di
Matelica, IC "E. Mattei". Sono
loro gli autori di un progetto,
realizzato in collaborazione con
il fotografo Erminio Burzacca,
nell'ambito del progetto scolastico "Volti migranti". Gli alunni
hanno fotografato
i genitori migranti,
raccontato la loro
vita quotidiana, immortalandone i gesti
ritenuti più comuni,
più quotidiani e, per
questo, più significativi. La finalità è
quella di mostrare,
dal punto di vista del
migrante, la scelta
del territorio come nuova casa, luogo degli affetti, della cooperazione
e del dialogo. L'arte fotografica, in
questo senso, è stata scelta come
strumento di racconto, di condivisione, di comprensione. Fino a
diventare luogo di promozione di
una cittadinanza attiva plurale.
Questo viaggio all’interno del
mondo dei migranti verrà esposto al
pubblica.
E' giunto il momento di chiudere
questo teatrino, Lo scopo principale, ispiratore del nostro programma,
è che il dibattito dei cittadini debba
precedere, e mai seguire, i provvedimenti che vogliono assumersi,
potendo solo dal confronto nascere
decisioni migliori per una collettività e così riassegnando il ruolo dei
consiglieri a quello di “portavoce”
dei cittadini, non quello di “padroni” dei cittadini.
Intendiamo riportare, con una sana
e vera trasparenza, i cittadini al
centro di ogni scelta”.
M5S Matelica
pubblico con una mostra, intitolata “La mia casa è dove sono”,
che verrà presentata sabato 3
maggio, alle 17.30, a Palazzo
Ottoni e che resterà aperta fino
a domenica 18 maggio. E non
si tratterà di una semplice inaugurazione.
Interverrà anche Alberto Emiletti, responsabile dell’Ufficio
Educazione e Formazione di
Amnesty International.
Le immagini saranno poi affiancate dalla musica. Seguirà infatti
il concerto del gruppo multietnico One Plaza Cafè. Il centro
per le Famiglie Scaccomatto, insieme con Officina ’80, allestirà
anche un laboratorio teatrale per
bambini, dal titolo
“Ridisegniamo la
casa”.
Dulcis in fundo,
verrà offerto un…
Aperitivo dal Mondo, preparato dai
genitori stessi e dal
GasDotto (Gruppo
di Acquisto solidale)
di Matelica.
a.g.
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>MATELICA<
L'Azione 26 APRILE 2014
Il vero cinema in...Salvo
di LAURA ANTONELLI
L’
era del mercato economico
dominatore delle nostre vite
impone scelte quasi sempre
dettate dalla logica del profitto e
quasi mai da ragioni od obiettivi altri, quali
la promozione della cultura, della qualità, del
bello (nel senso classico del termine). Anche
per l’industria cinematografica è così. Il
declino del cinema italiano degli ultimi anni
ne è diretto testimone: al di là del meritato
Oscar a Paolo Sorrentino (la cui produzione
è stata sostenuta da importanti case cinematografiche, già “sicure” della fama e della
bravura del regista), l’“humus” generativo
del grande schermo italiano sembra piuttosto
improduttivo. La scena appare incontrastatamente dominata da cinepattoni, film
sedicenti “comici” e commediole che, della
vera commedia all’italiana che fu, hanno
ben poco. Ma l’apparenza inganna. In realtà,
qualità, maestranze ed iniziative di spessore
in Italia ci sarebbero (e ci sono) ancora. Il
problema è che progetti validi e produzioni
serie spesso non si concretizzano nella fase
di realizzazione, fermandosi bensì a quella
di ideazione. Semplice il motivo: queste
opere, nel nostro mercato, vendono poco e
a fatica. Il pubblico italiano, al botteghino,
non si fida (se vogliamo essere buoni, ndr)
dell’opera prima di un esordiente, seppur il
suo film venga prodotto da case importanti.
E così, chi dovrebbe investire denaro per la
realizzazione di queste pellicole, per paura
di non avere ritorno, devia su altri prodotti,
quelli di scarsa qualità appunto, che però
vendono. Per fortuna non è sempre così, e
ogni tanto qualche luce di speranza il nostro
cinema riesce ancora a regalarcela. Qualche
bravo regista riesce, lottando, a farsi spazio.
Come Fabio Grassadonia ed Antonio Piazza,
due trentacinquenni siciliani, che dopo anni
passati a sceneggiare fictions per la televisione, decidono di investire sulle loro doti
da “direttori” e scrivono, per poi girare, la
loro opera prima. Ci mettono cinque anni per
trovare i fondi necessari (soltanto un milione
di euro!) ma, ostinati, ci riescono. Ne nasce
“Salvo”, storia di un killer di mafia che
racconta la vita quotidiana nella provincia
palermitana, in cui i due registi sono nati e
cresciuti. Un film impegnato, serio, difficile.
Colmo di soluzioni artistiche particolari,
come lo scarso uso della parola e un uso
invece pesante e continuo del suono. Un film
che per trovare qualcuno che lo distribuisse
in Italia ha dovuto prima andare a Cannes,
gareggiare in uno dei più prestigiosi festival
cinematografici internazionali e vincere due
importanti premi. Da lì un successo, inaspettato ma pienamente goduto dagli stessi
registi: una distribuzione internazionale in
quasi 30 Paesi del mondo, tra cui Stati Uniti, Giappone, Inghilterra; riconoscimenti e
presentazioni in Brasile, Scozia, Corea e….a
Matelica. Sì, a Matelica. Lo scorso lunedì
14 aprile infatti, il Cinema Nuovo (storico
Cinema Teatro ndr) ha ospitato questo film
di successo, con un ospite d’eccezione: uno
dei due registi, Fabio Grassadonia. L’opera
instancabile dello staff del Cinema Nuovo
infatti, guidato dai fratelli Claudio e Mauro
Zamparini (titolari del ristorante La Notte
degli Oscar) e presieduto da don Piero Allegrini, ha fortemente voluto un successo
come Salvo a Matelica per proseguire nella
serie di incontri con i principali autori del
cinema italiano iniziata da anni. A seguito
della proiezione del film, come di consueto,
il dibattito moderato da Gabriele Spitoni, ha
permesso al regista Grassadonia di spiegare
nel dettaglio il perché di alcune scelte stilistiche, permettendo al pubblico di “entrare”
nella realizzazione del film. Tanti i curiosi,
che anche al termine della serata, hanno
intrattenuto il regista per fargli domande e
chiedergli suggerimenti. Lui si è complimentato per il buon numero di presenze in sala
e per la passione con cui il Cinema Nuovo
porta avanti la sua missione controcorrente
in favore della qualità e della cultura del
cinema italiano.
Il regista Grassadonia (a destra)
con il moderatore Gabriele Spitoni
Di scena
il cineforum
con l’autore
Il basket sempre nel sangue
Il Trofeo delle Regioni è un’iniziativa organizzata da tanti
anni dalla Federazione italiana pallacanestro, aperta a ragazzi
e ragazze di 14 anni (quest’anno l’annata era dunque quella
dei 2000) sponsorizzata Kinder e intitolata alla memoria
di Cesare Rubini, uno dei Padri della pallacanestro italiana
e primo ad avere l’onore di entrare nella Hall of Fame di
Springfield, negli Usa, città dove il basket è nato.
Quest’anno è stato organizzato in Emilia Romagna, che ha
iniziato proprio questa settimana ad ospitare i migliori talenti
assoluti di questa generazione. Per le Marche le selezioni ed i
La grande tradizione
matelicese “porta”
ben due ragazzi
al Trofeo delle Regioni
raduni preparatori sono cominciati da mesi. E ad indossare la
maglia della rappresentativa marchigiana sono stati chiamati
non uno, ma ben due giovani cestisti matelicesi: Asya Zamparini per la squadra femminile, guidata da coach Pesaresi
e Simone Mentonelli per la squadra maschile, allenata da
“Lupo” Rossini. Dunque, dopo la nuova chiamata in maglia
azzurra per Marco Santiangeli, il basket matelicese conferma
una propria tradizione nel saper sfornare talenti di alto livello
sproporzionatamente alta rispetto alle dimensioni della città
e del bacino di utenza. Asya è…figlia d’arte sia per parte
del padre Angelo che della madre Alida, visto che entrambi
i genitori sono stati colonne importanti delle squadre locali,
mentre Simone condivide il dna con il cugino Jacopo, attuale
play titolare dell’Halley Matelica. Il torneo è partito proprio
lunedì, ed sta riservando alle due rappresentative gioie e
Un’indomita
gattina ritorna
dopo due anni
Cantato dai più grandi poeti, protagonista di proverbi, compagno di tanti scrittori e in alcuni casi venerato come un dio,
il gatto accompagna l’uomo da migliaia di anni eppure non
perde il suo carisma. Solitamente è attribuita a Richelieu la
frase secondo la quale “Dio ha creato il gatto per permettere
all'uomo di poter accarezzare una tigre”, che sia stato detto
da lui o meno l’aforisma ben chiarisce come l’uomo abbia
sempre visto, e ammirato, anche nel minuto gatto domestico
quello spirito affascinante, selvaggio e libero che è proprio
dei grandi felini.
Forse si può partire da questo per raccontare la storia di Strega.
È il 2007 e Strega è una gattina tigrata, con un carattere affettuoso, che viene trovata per le stradine del centro di Matelica.
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Strega mancava da casa
dal 2012... poi la sorpresa
Ora non è più sola, non miagola più per attirare l’attenzione,
ha trovato un caldo rifugio in una casa dove abita già un bel
gattone rosso, che l’accetta subito di buon grado, e in cui
Le due rappresentative. Per le ragazze, Asya è l’ultima a destra,
seduta. Per i ragazzi Simone è quello al centro, entrambi contrassegnati da un cerchio
dolori (le Marche non abbondano di chili e centimetri, e
devono sopperire con furbizia e bravura), ma entrambi gli
alfieri matelicesi si stanno facendo valere. L’esperienza ce
la faremo raccontare da loro, al termine di quest’avventura.
Ovviamente...su un campo da basket.
Antonio Gentilucci
vive una signora gentile, che diviene presto la “sua” umana.
Passano gli anni e Strega entra ed esce di casa attraverso una
gattaiola, cresce, esplora, gioca e vive con il suo fratellone
adottivo e la signora gentile. Nel 2012 però inizia a mancare
da casa per periodi di tempo sempre più lunghi: è curiosa,
forse un po’ vagabonda, un animo libero insomma, ed è così
che pare finire la storia di Strega, con lei che un giorno si
allontana e poi…non torna. Ma la “magia” dell’indomita
gattina fa continuare questa storia. Qualche giorno fa, infatti,
dopo il familiare rumore della gattaiola che si apre e richiude,
la signora gentile, che in questi ultimi due anni, in cui non
l’aveva vista, aveva sempre sperato che la sua piccola amica
stesse bene, la trova in casa. Lei si lascia avvicinare ed accarezzare, poi mangia e beve un po’, si dirige verso la sua
poltrona preferita e con sommesse fusa s’addormenta, come
se non ci fosse mai stata un’interruzione. Quella è da sempre
casa sua ed ora è tornata. “Chissà…” - si chiede la signora “…
chissà quali mirabolanti avventure ha vissuto in questi anni”.
Già, chissà…per ora, per quanto avventurosa, Streghetta
sembra desiderare qualcosa di diverso: il tepore della casa,
il suo fratellone adottivo, l’amicizia della signora gentile e
tante carezze a cui poter rispondere con tante fusa.
Magari non saranno mai narrate le avventure della piccola
Strega, di certo però la sua storia dimostra ancora una volta
quello che sosteneva lo zoologo Menault: “Il gatto ha troppo
spirito per non avere cuore”.
Sara Noè
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>MATELICA<
L'Azione 26 APRILE 2014
17
L’eterno “vizio” matelicese
del soprannome
di FIORELLA CONTI
G
ià in passato mi sono
occupata di soprannomi;
ma trovandone altri in
antiche carte, non ho
resistito alla tentazione di…renderli
pubblici.
Forse questo è anche utile a ritrovare le…radici di alcuni cognomi
matelicesi . Intorno all’anno 1710
un certo Vittorio Moscardi era
detto Moscatello: che il cognome
Moscatelli sia un diretto derivato?
Tra la fine del 1600 ed i primi anni
del ‘700 Francesco Braetto è detto
Botta, mentre Giuseppe di Stefano
viene chiamato Satollo; Francesco
Cartone è detto Oliva; ad un certo
Vespasiani è stato dato l’appellativo
di Monachino, a Carlo Boarello
quello de Il Braccanese, a Lorenzo Magi quello di Lorenzitto, a
Giombattista Boccaccini quello di
Pancione, ad un certo Alesio quello
invece di Lezzerino.
Ad un non meglio definito Cesare
“si dice” Sciamanda (antenato di
Sciamanna?), ad un certo Antonio, indicato solo così, il
Bisogno. Tomasso è detto
Il Mancinello, Fabritio era
detto Serino, Angelo da
Vinanoera Storione, Lodovico Di Felice era detto
Mondo (Munnu?), Angelo
di Boccali è Micone. La
famiglia Cicconi è detta “di
Cocciale”.
Lo Re è il modo di indicare
Giacomo De Cola dalle Piane, Morico è l’appellativo
di un certo Giombattista di
Matelica, Bastiano da Rastia
è Moritto, Pietro Paolo dalla
Pergola (un immigrato!)
è Campodaglio Bernabeo
Benigni è Chiacchiarino,
Agostino Paparelli è Imbroglia
(con chiare allusioni agli effetti
dei suoi comportamenti), Bastiano
è Capriolo (allusione alla località
I Caprioli?), Giovanni è La Rab-
Il ritorno del re
Leonardo Mazzocchio (T.C. Foligno) vince il torneo di primavera
cat 4-NC di Matelica, imponendosi
in finale contro Paolo Ticà (T.C.
Sanseverino M.): la dichiarazione
sembra alquanto scarna ma questa
vittoria ha un significato tutto speciale. Innanzitutto l’ottima (come
sempre) organizzazione del T. C.
Matelica ha concentrato ben 85
iscritti, fra i quali molti ragazzi
ma anche le ‘vecchie glorie’ del
tennis locale (fra gli altri citiamo
il fabrianese Castelli e il camerte
Leonardo
Mazzocchio
trionfa al Torneo
di Matelica
Grifantini), ai quali si è aggiunto
Leo Mazzocchio, matelicese d’adozione, visti i tanti anni trascorsi
nel club fra tennis e campus estivo.
Proprio lui, che aveva in passato
disputato diversi tornei senza assaporare il gusto della vittoria, aveva
dichiarato in tempi non sospetti, di
Ma cosa serve all’agricoltura?
La domanda che il dott. Potentini
pone nel titolo è “Biogas è illegale,
questo non basta?”. La risposta se
la dà da solo nel resto dell'articolo
descrivendo tutto il guazzabuglio
di leggi, sentenze e delibere che
hanno fatto sì che la centrale biogas
di Matelica si trovasse realizzata
con tutte le autorizzazioni necessarie. E' assurdo? E' assurdo se
non fossimo coscienti che siamo in
Italia, non quella degli imprenditori
come si vuol far credere, ma degli
organi legislativi dello Stato e delle
Regioni. Ora il “grattacielo” è stato
fatto ed è in funzione e, come risulta, salvo prova contraria, operante
nei termini funzionali prescritti.
Ci sono in Italia più di 900 centrali
biogas tra grandi e piccole e per il
momento se ne vorrebbero costruire
ancora di più come richiesto dalla
Comunità Europea e da accordi
internazionali legati alle variazioni
climatiche. Non è una centrale in
più o una in meno a creare tanta
preoccupazione, soprattutto nelle
Marche, in considerazione che
la nostra regione è inadempiente
insieme ad altre 13 regioni con un
deficit del 48,8% di produzione
energetica. Il piano marchigiano
per la realizzazione delle centrali
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biogas può anche essere considerato con deficienze progettuali ma
a ciò si può provvedere apportando
modifiche migliorative, ed una potrebbe essere produrre parte del gas
dal depuratore fognario.
La centrale c'è, cosa si può fare?
Fermarla e demolirla? Non mi
sembra questa una soluzione intelligente anche se ci siamo abituati,
essa verrebbe definita “azione craxiana”, cioè di chi chiude le centrali
nucleari prima di aver attuato un
progetto alternativo e valutato i costi che ne sarebbero derivati. Mattei
allora si sarà rivoltato sicuramente
nella tomba. Si potrebbe lasciarla
andare e sperare che commettano
qualche irregolarità per chiudere e
non pagare il rimborso, oppure, sarebbe più intelligente farla produrre
perfezionandola in modo che non
inquini. Se le conduzioni non sono
trasparenti e non ci fidiamo né dei
conduttori, né degli organi di controllo non ci rimane che emigrare o
eliminare gli uni e gli altri.
Nelle Marche si sta verificando
un atteggiamento assurdo: non si
accetta nessuna fonte di energia
rinnovabile, vuoi per un minimo
inquinamento, vuoi per alterazioni
paesaggistiche, vuoi per disturbo
alla flora o alla fauna.
Ci dobbiamo convincere che ognuno deve fare
la sua parte e caricarsi
una parte di sacrificio!
Mettiamo da parte le leggi che
complicano ogni soluzione e fanno
perdere tempo ed affidiamoci al
buon senso e ai dati provati e documentati perchè solo questi possono
dirci se l'attività della Centrale va
continuata o fermata.
A proposito di dati, il vostro Comitato quante analisi chimiche
del digestato ha in mano? Io ne
ho una certificata e non contiene
dati allarmanti. Quante analisi sul
terreno sono state fatte per stabilire
la quantità di digestato da versarci?
Quante analisi avete sui fumi di
scarico? Quanti appezzamenti di
terreno sono stati presi a campione
per valutare l'azione fertilizzante o
inaridente? Con quale Istituto di
Analisi ci si è accordati per facilitare i controlli per gli agricoltori?
Troppo azoto fa male ma con poco
si produce poco. L'Italia non ha un
surplus di energia, ne importiamo
43,1 miliardi di kwh, il 13,1%
e dovremmo privarci di quella
prodotta con combustibili fossili
prima possibile. Non mi risulta
bia (non doveva essere un tipo
tranquillo!), Nicola Finaguerra
è Tempestino, Dominico è detto
Mordente, Piermatteo è Broglio,
mentre Pietro è conosciuto come
Scrocchetto. C’è poi un Alisandro
di Matelica, vissuto prima del 1630,
che è detto Brecciola: che sia un
antenato dei Trecciola?
Interessante sapere che già nel 1616
un certo Gioseppe di Matelica è
detto Sorce e che visse nel 1615
una Agustina figlia di Temperone;
un ramo dei Gagliardi, quello
con capofamiglia Antonio,
nel 1626 è detto Palombo.
Forse aveva pochi amici nello stesso periodo Girolamo
De Luca, se era chiamato
Scalogna, mentre Francesco
di Santi è già Canestraro, Angelo Dini è Salta la Macchia.
Nicolò Casata è Lo Papa,
Marco è figlio di Anton
Maria Magnatta.
Per la soddisfazione di altri che ancora non hanno
ritrovato tracce dei propri
antenati aggiungerò che (e
siamo alla fine del 1600)
Bartolomeo Bastari è detto Magrino, che un certo
Andrea Di Angelo è detto Di Mendichella (progenitore del cognome
Menichella?), che già si parla di
un Venanzo Bartoccitto, ma anche
di un Venanzo Bartoccino, che
Domenico Lucarelli (c’è un vicolo
Lucarelli) è conosciuto come Moricone, che Lorenzo Vagnelli (altra
importante antica famiglia matelicese) è apostrofato con il poco
nobile soprannome di Cacasmiaola,
che un certo Andrea è per tutti Il
Dannato; Francesco Del Gatto e
Filippo Terenty corrispondono forse
agli attuali cognomi Gatti e Terenzi
e ci sono presenti i vari Martella,
Politi (Poleti?), Tempestini, Rusciolini (Rossolini), Lipparelli, Savini,
Di Dolce, Ciarrone; Francesco è
detto Chiodo probabilmente per la
sua magrezza; poi c’è il Dottorello
di Braccano, Giacomo detto La
Falsetta di Vinano, Filippo Andra
figlio di Domenico detto Il Cingolano probabilmente perché originario
di Cingoli; l’attuale Pettinelli era
ancora Pettinella, Carsetti era De
Carsitto, Vedatitti, piccino, Chiappone, Bonfilio, Boarillo, Bartoccio,
Temperone, Zazzaretta, Farrone,
Badalasso sono altrettanti soprannomi degni di attenzione.
tenere tantissimo a
raggiungere questo
obiettivo, nonostante
i sopraggiunti impegni di lavoro e la recente paternità avessero limitato molto
la sua presenza sul
campo.
Invece Leo è tornato
e se il fiato non è più
quello di un tempo,
la classe è rimasta
intatta, anzi, sembra
addirittura cresciuta,
tanto che negli incontri disputati
ha sempre dimostrato una netta
superiorità.
Anche nella finale, opposto ad un
avversario da sempre coriaceo e
aggressivo, come Paolo Ticà, pur
iniziando in sordina ha poi dominato fino al 6/3 – 6/3 finale senza
grandi patemi.
Ottima la prestazione del nostro
Filippo Mariotti, giunto ai quarti e
uscito dopo uno splendido incontro, deciso solo alle ultime battute
del terzo set.
Nel breve commento finale, che ha
preceduto la premiazione, il presidente Sauro Falzetti ha ringraziato
tutta l’organizzazione, i giocatori e
il grande pubblico sempre presente
alle manifestazioni, segno di una
ritrovata passione per il tennis che
fa sempre bene al nostro sport.
che paghiamo più energia di quella
che consumiamo. L'Enel in questi
giorni ha firmato un contratto con la
Shell per importare dagli Stati Uniti
gas da fratturazione. Se l'Enel
ha in corso “contratti capestro”
non c'è da meravigliarsi; il
boom economico italiano è
terminato con la sua nascita.
Facciamo tacere le trombe della
Magistratura e della Corte dei Conti
e affidiamoci ai numeri e alle prove.
L'agricoltura ha bisogno di mercato
per i suoi prodotti e possibilmente
di mercato locale, la viticoltura
non è sufficiente e comunque per
l'agricoltore rimane ben poco,
mangiano solo gli altri personaggi
della filiera. Riguardo ai numeri,
chiarisco che non manca nessuno
zero; io normalmente, i conti li so
fare ma il fatto è, che io ho chiesto
quanto gasolio era stato consumato
per lo spandimento e loro mi hanno
dato quel valore. Mi hanno fatto
notare che di notte non si spande
e quando il terreno è bagnato ed il
periodo di spandimento ammesso
è breve. Nell'articolo a cui si fa riferimento si analizzava i kwh spesi
per lo spandimento da confrontare
con i kwh prodotti annualmente
dalla Centrale ed anche se fossero
raddoppiati sarebbero niente al
confronto. Avevo già chiarito che
i prodotti che vengono portati alla
centrale, anche se una minima parte
arriva da una distanza massima di
70 km la media si riduce a meno
della metà e che senza la centrale
l'80% della produzione locale verrebbe esportata a distanze molto
superiori e quindi le polveri sottili
sarebbero superiori. Io non tifo per
nessuno e, non ci si può meravigliare se uno che zappa come me ed è
legato alla sua terra, non cerchi la
verità e sia ostinatamente insistente
a far funzionare ogni iniziativa
che dia un aiuto all'agricoltura.
Comunque sempre a disposizione
per ulteriori confronti.
T. C. Matelica
Gianni Trecciola
taccuino MATELICA
FARMACIE -Sabato 26 aprile
COMUNALE
Viale dei Martiri tel. 0737 83640
DISTRIBUTORI
Sabato 26 e domenica 27 aprile
IP di Tempestini Paolo
EDICOLE
Domenica 27 aprile
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APERTURA REDAZIONE MATELICA
Il lunedì e il giovedì ore 16.30-18.30
23/04/14 11.07
18
>SASSOFERRATO<
L'Azione 26 APRILE 2014
Ecco i baby attori al Sentino
In scena gli allievi del corso di recitazione della scuola “Tommaso Paolucci”
B
aby attori in scena al Teatro del
Sentino. Il settimo
appuntamento della stagione di prosa, il primo
tra quelli inseriti in cartellone
fuori abbonamento, vedrà
protagonisti, sabato 3 e, in
replica, domenica 4 maggio alle ore 21, gli allievi
del corso di recitazione per
bambini e ragazzi della locale Scuola comunale di teatro
“Tommaso Paolucci”. La
fi aba del re nudo, questo il
titolo della rappresentazione,
prodotta dal Comune, che
vedrà in scena da un cast
di ventuno interpreti, dieci
maschi e undici femmine.
Una commedia con musiche,
particolarmente intrigante,
libero adattamento di Ada
Borgiani da Il re nudo di
Evgenij Schwarz e dalle fiabe
di Hans Christian Andersen.
La regia dello spettacolo
porta la firma della stessa
Borgiani, animatrice teatrale
della Compagnia della Rancia e insegnante di recitazione dei ragazzi, mentre le musiche originali, il laboratorio
e il coordinamento musicale
sono a cura del compositore
Aldo Passarini. Due qualificati professionisti, dunque,
affiancati nell’allestimento
dello spettacolo dall’insegnante di canto Cinzia Bardeggia.
Dopo sei mesi di corso gli
aspiranti attori avranno così
l’opportunità di mostrare al
pubblico il risultato del loro
lavoro. Nonostante la giovanissima età, che spazia tra gli
otto e i tredici anni, gli allievi
possono essere considerati,
in una certa misura, dei piccoli veterani, dal momento
che la maggior parte di loro
ha già alle spalle quattro
spettacoli, molto apprezzati
dal pubblico, presentati nelle
precedenti stagioni di prosa:
Le avventure di Giannino
detto Gianburrasca, che li
ha visti debuttare in veste di
comprimari, Gatti, Il flauto
magico e L’uccellino azzurro
nelle quali, invece, hanno
svolto un ruolo da protagonisti. Istituiti dal Comune
cinque anni fa, i corsi di
recitazione, destinati anche
a ragazzi più grandi di età,
anche loro prossimamente
in scena al Teatro del Sentino (17 e 18 maggio), sono
stati realizzati con la collaborazione del locale Istituto
Scolastico Comprensivo e il
contributo dell’Assemblea
Per la Liberazione Mam's, allestimento
moderno con Mjras
Nel 69° anniversario della Liberazione, la storica data del 25 aprile
verrà celebrata ufficialmente a Sassoferrato con una cerimonia che
avrà inizio in piazza Matteotti (Castello), a partire dalle ore 10.45, con
il raduno delle Autorità, Associazioni Combattentistiche e d’Arma,
Scuole, ecc. Quindi, alle ore 11, il corteo muoverà verso il Parco
della Rimembranza dove verrà celebrata la S.Messa al campo. Dopo
la funzione religiosa si terrà
l’orazione ufficiale da parte
del sindaco, al termine della
quale avverrà la deposizione
di una corona di alloro
dinanzi al Monumento ai
Caduti. Un’altra corona di alloro verrà successivamente
deposta in piazza Bartolo,
sulla lapide dei Partigiani
Caduti. In caso di cattivo
tempo la S.Messa sarà
celebrata nella Collegiata di
San Pietro (Castello).
La tragedia dei Balcani
nel volume di Cantarelli
Nuovo lavoro editoriale per
Augusto Cantarelli. “Balcani - La tragedia italiana”,
questo il titolo del volume,
ormai prossimo alla stampa,
con il quale il prolifico autore sassoferratese ha cercato,
in particolare, di ricostruire
la vicenda di ventidue minatori che nel 1938 si trasferirono in Istria con le rispettive
famiglie, partendo da Cabernardi, sede, all’epoca, del più
importante sito minerario
solfifero d’Europa. Destinazione di quegli uomini,
alla ricerca di un lavoro
sicuro, le miniere di carbone
situate nel bacino della Valle
dell’Arsa, ad Albona, in provincia di Pola. Attraverso un
lungo e minuzioso lavoro di
ricerca, l’autore ha preso in
esame l’ambiente nel quale
si era stabilita la comunità
sassoferratese, descrivendone le condizioni economiche,
le difficoltà del lavoro in
18 sasso.indd 2
miniera, il contesto sociale,
la situazione abitativa e così
via. Una permanenza durata
tre anni, fino al settembre del
’43, quando, a seguito della
mutata situazione politica
italiana, quella piccola e laboriosa comunità fu costretta
a rientrare nel proprio luogo
d’origine per l’ostilità del
popolo slavo nei confronti
degli italiani. «Fu, questa spiega Cantarelli - una fase
drammatica, contraddistinta
da scontri a fuoco, violenze,
sparizioni, messe in atto
dai partigiani e civili slavi
contro gli italiani, sia che
fossero militari o semplici
civili». L’Italia e la Germania
avevano infatti dichiarato
guerra a Grecia, Albania e
Jugoslavia e, dunque, per
i nostri connazionali la situazione in quelle terre era
diventata insostenibile. A
risentirne furono, in particolare, le popolazioni dell’area
Il Mam’s di Sassoferrato come “museo della rinascita”. E
questo in ossequio proprio alla parola crisi, che significa “separazione” tra un prima e un dopo e che, nella storia dell’arte,
segna proprio le rivoluzioni, avvenute ad opera di artisti come
Giotto, artista della crisi del mondo bizantino medievale.
Come ci fu un Rinascimento dalla crisi del Medioevo e giù
giù fino al manierismo e al barocco, che seguono la crisi del
Rinascimento e così via, in una lettura didatticamente semplificata. Ma la Galleria d’arte contemporanea, intitolata al
grande sassoferratese G.B. Salvi, rappresenta un vanto per
il territorio, visto che vi si trovano raccolte opere di artisti
di un premio internazionale, il Salvi, appunto, fortemente
voluto da padre Stefano Trojani, che è uno tra i più longevi
d’Italia, con i suoi oltre sessanta anni di storia. Altro motivo
di eccellenza è che una tale galleria, grazie ad un sapiente
allestimento ad opera dello Studio Mjras di Urbino, è forse
la più moderna tra i musei consimili, non solo delle Marche,
ma di tutta l’Italia centrale. D’altra parte lo studio Mjras, con
nord-orientale, ovvero quelle
della Venezia Giulia, Istria
e Dalmazia. «Nel volume aggiunge l’autore - vengono
descritte le sofferenze patite
dalla popolazione italiana,
soprattutto dagli abitanti di
Pola, Fiume, Trieste e Zara,
la terribile vicenda delle
Foibe, nella quale persero la
vita, per vendetta politica,
tre dei ventidue minatori, e
il grande esodo dei nostri
connazionali da quei luoghi
così martoriati dal conflitto
bellico. Da Zara - dice al riguardo Cantarelli - arrivarono a Sassoferrato una trentina
di profughi con le rispettive
famiglie». Nel volume viene
inoltre riportato l’elenco dei
militari sassoferratesi caduti
sul fronte balcanico. Si tratta,
in sostanza, di un’interessante pubblicazione di centosessanta pagine, arricchita da
numerose fotografie e documenti dell’epoca. Con questo
nuovo lavoro sono sette le
pubblicazioni realizzate da
Cantarelli a partire dall’anno
duemila, di cui tre incentrate
sulla vicenda umana e bellica
di duecentonovantotto sassoferratesi durante la guerra
d’Africa, uno, scritto insieme
a Vincenzo Renelli, sui centosessantanove sassoferratesi
(tra civili e militari) caduti
nel secondo conflitto mondiale, un altro sulla storia
del Santuario della Madonna
del Cerro e un altro ancora
sulla vicenda dei quaranta
combattenti di Sassoferrato,
Arcevia, Genga e Pergola
nella guerra civile di Spagna.
Legislativa delle Marche.
Nella rappresentazione La
fiaba del re nudo confluiscono e interagiscono elementi
di più fiabe di Hans Christian
Andersen. La storia narra
dell’amore contrastato di un
ragazzo, guardiano di porci,
per una bella principessa che,
proprio a causa di questo
amore “impossibile”, verrà
promessa in sposa ad un
imperatore despota, vanitoso
e poco intelligente. Sarà un
bambino, con la spontanea
naturalezza e l’innocenza dei
suoi cinque anni, a sconfiggere la stupidità dell’imperatore e l’ipocrisia e la codardia
dei cortigiani e a far trionfare
la verità e l’amore... In sostanza, una rappresentazione
brillante e coinvolgente, con
una pregevole cornice di musiche e di atmosfere magiche.
Le luci e la fonica sono a
cura di Class Sassoferrato.
Info: Comune di Sassoferrato - Ufficio Relazioni con il
Pubblico - Piazza Matteotti,
4 - tel. 0732/956231-232-218
- fax 0732.956234, e-mail:
teatrodelsentino@comune.
sassoferrato.an.it, oppure
consultare il sito internet
www.comune.sassoferrato.
an.it, area “Teatro”.
Silvia Cuppini e Roberto Bua, ha al suo attivo allestimenti di
musei e mostre prestigiose: ultima in ordine di tempo quella
allestita ed in corso a Roma al Chiostro del Bramante su “Alma
Tadema”, che registra un boom di visitatori. Perché spesso è
l’allestimento che fa il museo, e nel caso del Mam’s di Sassoferrato aver ubicato opere contemporanee nel seicentesco
Palazzo degli Scalzi, significa essersi messi virtualmente dalla
parte del visitatore, con la sua cultura, la sua sensibilità, la
sua mentalità di uomo di oggi.
Le pareti, i setti divisori, la luce, il colore degli sfondi creano un’ambientazione di atmosfera, che si esprime anche in
didascalie di filosofi e grandi artisti, presenti anche questi
nel museo, catturati per un istante e per l’eternità. Insomma,
Sassoferrato ha avuto sempre un’attenzione privilegiata
all’arte, alla cultura e al territorio, dove l’arte, che è sempre
contemporanea, lascia tracce, che il tempo seleziona e immortala. “Siamo in una crisi non solo economica e finanziaria, ma
anche sociale e del pensiero”, ha affermato il premio Nobel
Gao Xinngjian.
Ci salverà una nuova rivoluzione culturale, che sappia con
coraggio guardare alla realtà e produrre un nuovo pensiero
e nuove soluzioni per una rinascita integrale della persona.
Insieme al sindaco Pesciarelli e all’assessore alla Cultura
Bardelli una mission che ci investe tutti.
Marisa Bianchini
Le scuole al ventennale
Le scuole di Sassoferrato e Genga festeggiano alla grande il
ventennale della mostra del libro per Ragazzi. Una splendida
iniziativa che da quattro lustri "semina" nei nostri ragazzi la
voglia di leggere e tutto merito delle maestre.
Questa volta non solo è stato allestito un angolo speciale colmo
di libri ma al teatro Sentino è stato organizzato sabato 5 aprile
un bellissimo spettacolo dove ogni scuola ha dato il meglio di
sé tra interviste, canti e rappresentazioni.
Le bollicine per i fans del Blasco
Ancora musica al Teatro del Sentino. Dopo lo spettacolo che ha avuto per protagonisti il duo
“The Gang” e La Banda Lavallière, stavolta la scena è tutta per un evento molto, molto…
frizzante. Sabato 26 aprile, alle ore 21 sarà la band “Le bollicine” ad esibirsi sul palcoscenico
del Sentino con lo spettacolo Vasco Rossi Tribute, organizzato con il patrocinio del Comune di
Sassoferrato. Un omaggio al “Blasco”, dunque, soprattutto ai suoi “aficionados”. Tra i fans del
rocker di Zocca, sulla breccia da più di trent’anni, ci sono, fra l’altro, tanti, tantissimi giovani.
“Le bollicine” sono una band di assoluto valore, molto apprezzata dal pubblico, nata undici
anni fa, quasi per gioco, ma, soprattutto, per amore perché - come dice il leader del gruppo,
Mirco Cerioni - «la musica del “Blasco” devi averla nel cuore, sentirla dentro». Considerata
come una delle migliori tribute-band nazionali, la formazione marchigiana si è fatta conoscere
ed apprezzare nel corso degli anni, qua e là per la Penisola, riscuotendo sempre una larga
partecipazione di pubblico. Oltre al citato Cerioni, voce del gruppo, gli altri componenti
sono Paolo Tarini (batteria), Alessandro Governatori (basso), Daniele Ganzetti (tastiere),
Andrea Giovannetti (chitarra), Anna Greta Giannotti (chitarra). La band è a Sassoferrato per
preparare il prossimo tour e quella di sabato 26 sarà, dunque, l’anteprima dello spettacolo
itinerante dell’estate 2014. Pertanto, uno spettacolo per gli amanti del rock, ma non solo,
il cui ingresso è gratuito. Per le prenotazioni occorre rivolgersi al Comune di Sassoferrato:
tel. 0732/956218 - fax: 0732/956234 - e-mail: [email protected]
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>CERRETO D'ESI<
L'Azione 26 APRILE 2014
Per la Protezione civile
pronti due diplomi
Il gruppo comunale di Protezione Civile di Cerreto d’Esi è stato premiato
con ben due diplomi dal capo del Dipartimento nazionale, Prefetto Franco
Gabrielli, nel corso della manifestazione che ha riunito a Cingoli molti
volontari ed i vertici della Regione alla
presenza, fra gli altri, del Presidente
della Regione, Gian Mario Spacca,
del Capo del Dipartimento Regionale, Roberto Oreficini, del presidente
della Provincia di Macerata, Antonio
Pettinari.
A ritirare i riconoscimenti sono stati
Gianluca Conti e Federico Crialesi, rispettivamente vice-coordinatore
e segretario del gruppo,
e l’assessore Italo Mazzolini. La Protezione
Civile cerretese, in particolare si è contraddistinta, com’è scritto negli
attestati, per l’aiuto offerto alle popolazioni in
conseguenza delle emergenze post-terremoto
che hanno interessato
l’Emilia Romagna e la
Toscana.
Grande soddisfazione da
parte di tutti i volontari
di questa realtà che negli anni si è andata
affermando come uno dei gruppi più attivi
della Regione e non solo nel numero, visto
che conta 38 volontari, ma soprattutto
per la prontezza e per la preparazione
con cui essi operano ogni qualvolta sono
chiamati a dare il loro contributo: se a
Cerreto la presenza dei volontari è divenuta una positiva e rassicurante realtà in
occasione di eventi calamitosi e di grandi
manifestazioni sempre in supporto degli
enti preposti, anche a livello regionale la
protezione civile dà lustro a Cerreto partecipando ad impegnativi servizi come in
occasione dell’”Endurance life style”o
della visita di Papa Benedetto XVI a
Loreto nel 2012. Grande attenzione
per la prevenzione e la formazione: i
volontari cerretesi sono infatti sempre
presenti ai corsi formativi, alle esercitazioni, alle simulazioni di emergenze;
così da essere in grado di intervenire in
caso di calamità, preparati a svolgere
e a gestire il montaggio di attrezzature
come tende e tutte le altre strutture
da campo.
Riconoscimenti come quelli consegnati dal Prefetto Gabrielli premiano il
cuore grande dei nostri volontari, pronti
a partire a distanza di
poche ore dalla prima
scossa di terremoto
che ha colpito l’Emilia e la Toscana. A
poche ore dalle emergenze i nostri uomini
ed i nostri mezzi sono
sempre pronti a partire con l’obiettivo
unico di dare una
mano a chi si trova
in una condizione di
bisogno qualsiasi sia
la destinazione.
Rappresentata
la Passione
La Settimana Santa cerretese si è aperta con uno straordinario
e suggestivo appuntamento: la rappresentazione della Passione. La comunità ha affollato il punto di ritrovo presso la stazione ferroviaria dove Don Umberto Rotili, regista e predicatore
dell'iniziativa di preghiera e Don Gabriele aspettavano i fedeli.
Significative ed evocative le parole dell'Arciprete parroco: la
Passione nasce dall'idea di aggregare i cerretesi nella preghiera
e nella meditazione attraverso un'originale ed inedita la raffigurazione delle ultime ore di vita di Gesù. Davvero bravi gli
attori che hanno dato vita alla rappresentazione, coinvolgendo
emotivamente il numerosissimo pubblico, che ha seguito le
diverse scene con attenzione e in maniera molto composta, per
i vicoli e le piazze di Cerreto d’Esi magicamente illuminati
da una miriade di candele. In conclusione, la Passione rimarrà
davvero ben impressa nella memoria dei cerretesi per essere
così ben curata a livello artistico, scenografico e nei costumi.
Ciò ha permesso a questa rappresentazione di riscuotere un
grande e meritato successo, affermandosi come una grande
manifestazione di popolo.
Michela Bellomaria
I volontari
Bambini attori, che spasso!
Si è conclusa con l’allegro
spettacolino “Tre famiglie
quasi normali” proposto dai
bambini del corso teatrale
Papaveri e Papere, la stagione 2013/2014 del Teatro
Casanova di Cerreto d’Esi.
Un cartellone ricco di appuntamenti con ben 12 aperture
da ottobre ad oggi con un
programma che ha spaziato
dalla prosa alla commedia
dialettale, dalla musica di autore all’opera lirica, dal canto
popolare al festival artisticoletterario. Si è iniziato il 5
ottobre con il concerto della
Banda Lavallières che ha proposto “Banditi! Un percorso
storico tra ‘800 e ‘900 attraverso la canzone popolare”
mentre ad aprire e chiudere
la stagione di prosa è toccato
alle repliche de “Le pillole
d’Ercole” e di “Cinque” portate in scena dalle compagnie
di Papaveri e Papere. Il
clou del cartellone, proposto
sempre dall’Associazione Papaveri e Papere,
è stata la Prima
Rassegna Teatrale “La torre
pendente” che ha
visto esibirsi sul
palco Luca Violini con “Il
gabbiano Jonathan Livingston”, la Compagnia Teatro
dei Picari con “Il diavolo con
le zinne” di Dario Fo e la
farsa “Del Don Giovanni”,
la Compagnia Al Castello
di Foligno con “Mandragola” e la Filodrammatica
Piorachese con la commedia
dialettale “La presidentessa”.
Nel corso della stagione ancora protagonista la musica
con la lirica de “La serva
padrona” proposta dall’Associzione Villa Incanto e il concerto del cantautore Gianluca
Buresta che ha presentato il
suo nuovo album “L’essenza
delle cose”. Il Casanova ha
quindi ospitato la prima edizione del festival “Insieme a
teatro in arte poesia e spettacolo”, il contenitore ideato
da Giovanni Foresta che ha
“occupato” fisicamente il
teatro unendo l’esibizione
di artisti vari sul palco alla
mostra di pittura, ceramica
e artigianato locale. Con
questi appuntamenti il Teatro
Casanova è tornato a rivivere
dopo il restauro fortemente
voluto dall’amministrazione
comunale e il pubblico cerretese non ha fatto mancare
Un tuffo...tra le pagine stampate
…..1...2...3... “L’Azione” …. si parte!
Hanno gridato entusiasti i ragazzi delle
classi V A-B della Scuola Primaria di
Cerreto d’’Esi nei giorni 10 – 11 aprile.
Gli alunni hanno trascorso una mattinata in redazione tra articoli e cronaca
locale, in compagnia del direttore del
giornale Carlo Cammoranesi, al quale
vanno i nostri più sinceri ringraziamenti per la disponibilità e la competenza
dimostrate, nel rispondere alle numerose e curiose domande degli alunni.
E’ stato interessante scoprire che dietro
le pagine stampate, colorate e accattivanti di un giornale, c’è un egregio
lavoro di “squadra”, nonché di sintonia,
collaborazione ed efficienza senza le
quali l’informazione vera e preziosa
verrebbe a mancare. La storia di questo
giornale che apre una finestra sul nostro
territorio, iniziò nel lontano 1911 e
chissà se, un giorno, qualcuno dei nostri ragazzi imboccherà la strada del giornalismo. Il diritto di parola e
la libertà di stampa sono conquiste che hanno segnato l’evoluzione dell’umanità.
19 cerreto.indd 2
la sua presenza segno che
la voglia di uscire per assistere a spettacoli dal vivo
è ben radicata nonostante
la chiusura trentennale di
questo spazio. Ma per finire
torniamo ai bambini. Se vogliamo la ciliegina sulla torta
di questa bella stagione. 15
bambini che hanno iniziato
il loro percorso teatrale ad
ottobre e, settimana dopo
settimana, hanno appreso i
primi “rudimenti dell’arte”
sotto la guida di Federica
Petruio che li ha portati a
creare uno spettacolino finale dove il copione è stato
steso proprio dai bambini
che hanno deciso di portare
in scena degli spaccati di
vita familiare visti dalla loro
ottica personale. Ne è uscito
il ritratto di tre famiglie,
appunto quasi normali, che
ha fatto divertire il numeroso
pubblico presente in sala. Al
termine della piacevole serata ogni bambino ha ricevuto
un attestato di partecipazione
al corso. Questi i nomi dei
giovani protagonisti: Leonardo Caprio, Letizia Caprio,
Francesca Cervelli, Cristina
Cipolletta, Deborah Ferrari,
Virginia Gennari, Marianna
Grasso, Sara Lippera, Simone Lippera, Ilaria Lucarini,
Claudia Ottaviani, Giulia
Porcarelli, Alice Pupilli,
Marley Romanini, Chiara
Tavoloni. Arrivederci alla
prossima stagione e buon
teatro a tutti!
La Commissione
Mensa all'opera
“Star bene a scuola” comincia da un’alimentazione sana e corretta. Un
elogio al servizio Mensa
del Comune di Cerreto
d’Esi che nel gennaio del
2013 ha sollecitato la costituzione della Commissione mensa composta dal servizio igiene, alimenti
e nutrizione dell’Asur AV2 di Fabriano, genitori, insegnanti e rappresentanti
del Comune. Detta commissione ha il compito di controllare che vengano
rispettate tutte le linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica.
Inoltre osserva e misura il grado di soddisfazione dei bambini, valutando se
il servizio risponde alle loro esigenze sia dal punto di vista nutrizionale sia da
quello educativo. La commissione ha effettuato sopralluoghi nei centri cottura
e nella sala mensa per verificare le condizioni igienico-sanitarie e di servizio.
In tutte le occasioni, gli assaggi hanno avuto esito positivo: il 90% dei bambini
ha consumato tutto il pasto (1°, 2° e frutta). Sia i genitori che gli operatori
dell’Asur, hanno valutato positivamente sia il sapore che la qualità del cibo
preparato. Ottimi risultati, superiori alle aspettative, anche con cereali integrali,
con le verdure e la frutta. I menu invernali ed estivi vengono aggiornati ogni
tre mesi in relazione al gradimento degli assaggi e alla stagionalità. Ottimi
riscontri anche per quanto riguarda le norme igienico-sanitarie dei locali e le
modalità di somministrazione. Il buon funzionamento della mensa scolastica di
Cerreto d’Esi è sicuramente frutto dell’impegno costante di tutti gli operatori.
Per la trasparenza, ora sarà possibile consultare il sito internet www.cerretodesi.
pannet.it al fine di avere maggiore informazioni sulla ristorazione scolastica.
La Commissione Mensa
23/04/14 11.14
20
L'Azione 26 APRILE 2014
>CHIESA
A S.Giuseppe
tempo di festa!
I
l primo maggio, festa di
San Giuseppe Lavoratore, la parrocchia a lui
dedicata si raccoglie per
celebrare il suo grande protettore, più che mai da invocare in questo tempo di gravissima e interminabile crisi
economia e occupazionale.
Dal punto di vista liturgico,
la festa si apre con il Vescovo
Giancarlo Vecerrica che alle
11 conferirà la Cresima a
28 ragazzi, accompagnati
dalla preghiera di tutta la
comunità. Il Vescovo tornerà
in parrocchia per la Santa
Messa delle 19 (ritardata di
mezz'ora rispetto all'orario
consueto), alla quale parteciperà anche la Commissione
Diocesana per la Pastorale
del Lavoro. Non mancano
alcuni festosi appuntamenti
comunitari. Alle 15.30, nella
Sala della Comunità, Domenico Michetti presenterà il
teatro delle marionette. Alle
17.30, nella chiesa parrocchiale, la Scuola Toscanini
- metodo Rusticucci, che
svolge la sua attività nei locali della parrocchia, offre ai
Il 13 maggio un giorno caro
alla Madonna Immacolata
E’ possibile fare la storia dell’Immacolata utilizzando come filo conduttore il giorno
13 maggio. Partirei da colui che ne proclamò il dogma: quel Papa Pio IX nato appunto il 13 maggio. Poi ecco l’evento centrale: Fatima. Qui la Madonna fece vedere
ai tre pastorelli l’inferno, lamentando che molti uomini finissero in quell’orrore (così
mostrava qual era l’esito tragico di una modernità che aveva deciso di fare a meno di
Dio). Per scongiurare questa perdizione di massa chiese che l’umanità tornasse a Dio
attraverso la devozione al suo Cuore Immacolato. La Madonna volle dunque mostrare l’enorme potere della preghiera, superiore a quello di eserciti, governi e potenze
mondane, chiedendo ai tre bambini di pregare e offrire i loro sacrifici per la fine della
guerra (e la guerra finì di lì a poco). Ma la Madre di Dio avvertì pure che stava per
prepararsi qualcosa di peggio: l’avvento del comunismo in Russia, cosa che si verificò
puntualmente tre mesi dopo, con la “Rivoluzione d’ottobre”. La Russia sarebbe stata la
cartina tornasole della storia del mondo ed eventualmente lo scatenarsi di persecuzioni,
orrori e genocidi specie per l’esplosione di un secondo (e peggiore) conflitto mondiale.
Per ottenere “la conversione della Russia” e scongiurare tutto questo la Vergine chiese
alcune cose che non le vennero concesse. Così quell’orrore si compì esattamente come
lei aveva profetizzato. Quello stesso giorno 13 maggio 1917, mentre il sole roteava
sopra Fatima accadde però un altro fatto decisivo: la Consacrazione episcopale di
Eugenio Pacelli, il futuro Papa Pio XII, colui che istituì la festa del Cuore Immacolato
di Maria e che vide, mentre era Pontefice, nei Giardini Vaticani ripetersi il miracolo
del sole. Passiamo alla Seconda Guerra Mondiale, profetizzata a Fatima e spostiamoci
a Ghiaie di Bonate vicino a Bergamo dove il 13 maggio del 1944 una bambina di
nome Adelaide Roncalli disse di ricevere delle apparizioni. Si radunarono folle molto
maggiori di quelle di Fatima quando Adelaide disse che se la gente avesse pregato,
la guerra sarebbe finita il 20 luglio, altrimenti poco meno di due anni. il vescovo di
Bergamo, per paura di rappresaglie naziste, mandò a dire alla bambina di pregare la
Madonna, affinché facesse la grazia di non apparire più da quelle parti! Morale della
favola il 20 luglio vi fu il fallito attentato ad Hitler, che avrebbe posto fine alla guerra.
Passiamo al 13 maggio 1981 e all’attentato a Giovanni Paolo II il papa “totus tuus”. I
retroscena li conosceremo dopo qualche anno per mezzo del signor Mitrokin: ex spia
russa che passò all’Occidente un intero archivio. Il problema era questo: la Russia
aveva piani per invadere l’Europa, ma aveva bisogno di piattaforme operative sicure.
Con l’avvento di Papa Wojtyla la Polonia rischiava di non essere più affidabile. Il colpo
di grazia a questo progetto accadde il 13 maggio del 1983 quando un incidente mise
fuori uso il maggior deposito nucleare della Russia a Severomorsk. Dopo il danno la
beffa. Arrivò la Perestroika e fu autorizzato del 1987 un pellegrinaggio in un antico
ed ormai in rovina santuario mariano ucraino la cui festa cadeva il 12 maggio. Venne
inviata anche una “troupe televisiva” al fine di ridicolizzare certe manifestazioni di
ignoranza superstiziosa. Il giorno seguente, 13 maggio, la trasmissione andò in onda e
la sede dell’emittente venne subissata di telefonate che volevano sapere chi era quella
donna vestita di bianco sospesa in cielo che avevano visto in televisione. Nessuna
risposta esauriente fu potuta fornire dai responsabili del programma che non se la
sentirono di riconoscere che la Madonna Immacolata dal paradiso, sorridente, stava
sbertucciando il morente regime comunista.
L'icona del Santo Protettore
è stata realizzata dalla monaca
cappuccina suor Agnese Pucci
parrocchiani un bel concerto
per organo (Maestro Luca
Migliorelli) e canto (Mezzosoprano Alessia Albani). La
sera della vigilia, mercoledì
30 aprile, nel pomeriggio
si svolgeranno le finali dei
tornei di calcetto e pingpong
per bambini e ragazzi, con
l'accompagnamento delle tradizionali e famose,
nonché gustose, frittelle di
san Giuseppe. Dalle ore 20
alle 24, nel campo da gioco
(nella sala della Comunità
in caso di maltempo) si terrà un happy hour (traduci:
incontro di festa e amicizia)
con stuzzichini, frittelle di
san Giuseppe e la musica
del gruppo rock fabrianese:
Plastic Mouth. Una nota particolare merita l’iniziativa:
“San Giuseppe CREATIVO
- mostra di varie abilità e
genialità”, che da mercoledì
30 aprile alle 17 rimarrà
aperta fino a domenica 4
maggio alle 20. Il Consiglio
Pastorale parrocchiale ha
invitato tutti i parrocchiani
che amano esprimere la loro
creatività, genialità e abilità
in attività diverse (pittura,
foto, ricamo, lavori in legno,
decorazione di vetro e ceramiche, filigrane, lavori con la
carta… e quant’altro) a mettere in mostra le loro opere.
La risposta è stata generosa e
sorprendente. Assolutamente
da visitare. In questo tempo
in cui sembra essere scesa su
Fabriano una preoccupante
cappa di rassegnazione e
di attendismo, è sembrato
opportuno stuzzicare e incoraggiare la creatività che
ha sempre accompagnato il
nostro territorio. Nei giorni
due e tre maggio, la mostra
sarà aperta nel pomeriggio
dalle 16 alle 20. Tutti coloro che sono preoccupati
per il problema del lavoro
con annessi e connessi sono
invitati a venire a pregare
con noi. Anche se non vengono proprio tutti, mi sa che
dovremo allargare la chiesa.
Ma “non lasciamoci rubare
la speranza” come dice Papa
Francesco.
VIVERE IL VANGELO
di Don Aldo Buonaiuto
Domenica 27 aprile
dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 20,19-31)
Una parola per tutti
Gesù entra nella stanza con le porte chiuse perché il suo corpo ha qualità spirituali e non è più soggetto alle
leggi della materia. Il Maestro si presenta ai discepoli, salutandoli con l’augurio della pace, la stessa che ha
dato loro poco prima di essere crocifisso: “Vi do la mia pace”. Si riferisce alla pace che lui vive in unità col
Padre: “Non vi do la pace come la dà il mondo”.
San Tommaso, che non era presente alla prima manifestazione del Messia, inizialmente è scettico, non
credendo alla resurrezione: è una notizia che gli sembra irreale, impossibile. Ma poi, anche lui, come prima
gli altri apostoli, constata che quell’uomo è proprio il Risorto, vedendo i fori dei chiodi nelle mani e la ferita al
petto. Lo stesso mandato ricevuto dal Padre, Gesù lo conferisce a suoi discepoli “soffiando”, trasmettendo
loro il potere di perdonare i peccati. La Chiesa è il popolo di Dio, partecipe della nuova alleanza siglata da
Cristo con il suo sangue effuso sulla croce. Le membra della comunità ecclesiale, dove circola la vita di Dio,
sono unite le une alle altre per mezzo dello Spirito Santo.
Come la possiamo vivere
Nella seconda domenica di Pasqua Gesù dice a noi come ai suoi discepoli: “Pace a voi!”. Chi non è in pace
con Dio non può esserlo nemmeno coi fratelli: “se tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono
davanti all’altare e va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello”. La pace del Salvatore scaturisce dalla condizione
di riconoscersi tutti figli dello stesso Creatore.
Con il Battesimo ogni cristiano diventa responsabile della salvezza di tutti gli uomini; con la Cresima il fedele
riceve lo Spirito Santo perché questa missione sia efficace e porti frutto.
Chi vive nella superbia e nell’autosufficienza chiude le porte, come gli apostoli prima di vedere il Risorto.
Peccare significa spegnere la vita divina dentro di noi che può essere rinvigorita solo con il Sacramento della
confessione, chiedendo perdono a Dio attraverso il sacerdote.
“Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi” è un invito diretto a tutti noi. Scegliamo di arrenderci al
Signore che con il suo amore e la sua pace rinnova e vivifica tutta l’umanità!
don Leopoldo Paloni
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>DEFUNTI<
L'Azione 26 APRILE 2014
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
6 MESI
ANNIVERSARIO
Nel 1° anniversario della tua morte
FABRIZIO LORI
Genitori, sorelle, nipoti, cognato e
quanti ti hanno amato ti ricordano
con profonda nostalgia e immutato affetto. La S. Messa si celebrerà
giovedì 1 maggio alle ore 9 nella
chiesa del Buon Gesù. Fin da ora si
ringraziano quanti si uniranno alle
preghiere.
Marchigiano
Lunedì 28 aprile
ricorre il 3° anniversario
della scomparsa dell'indimenticato
CHIESA di S.NICOLO'
Sabato 26 aprile
ricorre il 18° anniversario
della scomparsa dell'amata
I parenti e gli amici lo ricordano
nella S. Messa delle ore 18.30 nella
chiesa del Sacro Cuore.
CHIESA della MISERICORDIA
Domenica 4 maggio
ricorrono 6 mesi
dalla scomparsa dell'amato
ANGELO CASTAGNA
La moglie, il figlio, le sorelle ed i
parenti tutti lo ricordano con affetto. S. Messa domenica 4 maggioalle ore 11.30. Si ringrazia chi si
unirà alle preghiere.
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
CHIESA della MISERICORDIA
Domenica 4 maggio
ricorre il 4° anniversario
della scomparsa dell'amato
ERNESTO BELARDINELLI
La moglie Anna, i figli Sandro e
Orietta, il genero Pietro, i nipoti
Alessio e Simone ed i parenti lo ricordano con tanto amore. S. Messa
domenica 4 maggio alle ore 18.30.
Si ringrazia chi si unirà alle preghiere.
CHIESA di VALLEREMITA
Domenica 20 aprile
è ricorso il 4° anniversario
della scomparsa dell'amato
SEVERINO POCOGNOLI
Il figlio, la nuora ed i parenti tutti
lo ricordano con affetto. S. Messa
sabato 26 aprile alle ore 16.30. Si
ringrazia chi si unirà alle preghiere.
"Non piangete la mia assenza, sono
beato in Dio e prego per voi. Io vi
amerò dal cielo come vi ho amati
in terra".
CLAUDIO CASADIO
TARABUSI
CHIESA di ALBACINA
Giovedì 1 maggio
ricorre il 14° anniversario
della scomparsa dell'amata
MICHELINA NINNO (Guerrina)
ved. BURATTINI
La nuora, i nipoti ed i parenti la ricordano con affetto. Nella S. Messa
di giovedì 1 maggio alle ore 18.30
saranno ricordati anche il marito
GILDO e il figlio FRANCO.
Si ringrazia chi si unirà alle preghiere.
ANNUNCIO
ANNUNCIO
Mercoledì 16 aprile a Roma, a 85
anni, è mancata all'affetto dei suoi
cari
GIOVANNA SCOTINI
in BURINI
Lo comunicano il marito Agostino,
i figli Raffaele con Sonia e Stefano
con Katia, i nipoti Marco, Roberta,
Rita e Valerio, la cognata Caterina,
i parenti tutti.
Marchigiano
Domenica 20 aprile, a 78 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
FIORE BOTTACCHIARI
Lo comunicano la moglie Nicolina
Buldrini, i figli Sergio e Gabriella,
la nuora Paola, il genero Giuseppe,
i nipoti Roberto, Claudio, Marica, le
sorelle Elisa e Rosa, i cognati, le cognate, i nipoti, i parenti tutti.
Marchigiano
ANNUNCIO
ANNUNCIO
Sabato 19 aprile, a Roma,
a 91 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
REMOLA ROSSI
ved. BONIFAZI
Lo comunicano la figlia Adriana, il
genero Massimo, le nipoti Emanuela e Barbara, la sorella Giacinta ed
i familiari tutti.
Impresa Funebre Belardinelli
Lunedì 21 aprile, a 85 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
ANNUNCIO
Martedì 22 aprile, a 90 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
DINA CECCACCI
in ANTONELLI
Lo comunicano il marito Eliseo, i figli Sandra e Danilo, la nuora Anna,
i nipoti Luca ed Arianna, i fratelli
Brando e Sabbatino, la sorella Nora
ed i familiari tutti.
Impresa Funebre Belardinelli
ANNUNCIO
Domenica 20 aprile, a 82 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
AGATA MARCUCCI
ved. VERGNETTA
Lo comunicano la figlia Angela, il
genero Giuseppe, la nipote Francesca con Mauro, il pronipote Tommaso, il fratello Vittorio ed i familiari tutti.
Impresa Funebre Belardinelli
ANNUNCIO
Lunedì 21 aprile, a 71 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
CARLO SANTINELLI
Con dolore lo annunciano i figli Fabio e Silvia con Gabriele, le nipoti
Giorgia e Martina, il fratello Luciano
ed i parenti tutti.
Impresa Funebre Bondoni
GLI ANNUNCI VANNO
PORTATI IN REDAZIONE
ENTRO IL MARTEDÌ MATTINA
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GIUSEPPE PACCAPELO
Lo comunicano la moglie Rosina
Cocilova, i figli Elisa e Sandro, il
genero Franco, i nipoti Sara e Giacomo, le pronipoti, i cognati, le cognate, i parenti tutti.
Marchigiano
TERESA CRESCENTINI
in ROSCINI
I figli, i generi, la nuora, i nipoti ed i parenti la ricordano con affetto. S. Messa lunedì 28 aprile alle ore 18.30. Durante la celebrazione sarà ricordato
anche il marito GINO. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere.
Addio a García Márquez,
il cantore di Macondo
Così se ne è andato anche Gabriel
García Márquez, il cantore di Macondo e di un sud latino-americano
che esiste e non esiste nello stesso
tempo, così come esistono le cose
tangibili di tutti i giorni, ma anche
le energie, i sentimenti, i pensieri
che non si vedono ma sono reali.
Colpito da una polmonite e da una
infezione alle vie urinarie, l’autore
di “Cent’anni di solitudine” (50
milioni di copie vendute) era stato
ricoverato in una clinica di Città del
Messico e poi era tornato nella sua
casa, dove si è spento all’età di 87
anni. Come ha detto il presidente
della Colombia (Márquez era nato in
un piccolo paese colombiano, Aracataca, il 6 marzo 1927) lo scrittore
è stato un gigante, e i giganti “non
muoiono mai”.
Márquez ha rappresentato un insieme di quotidianità e fantasia che è
stato chiamato “realismo magico”,
etichetta che era già stata usata per
la narrativa degli anni Venti in Italia
(soprattutto Massimo Bontempelli,
ma con agganci nella scrittura - e
nella pittura - dei fratelli Savinio e
de Chirico) ma anche in Germania
e nell’Europa del Nord. Ma negli
anni Venti il realismo magico si
imbeveva di aristocratico ritorno
ai classici e all’ordine simmetrico
del Rinascimento. Per Márquez si
trattava di immersione nella placenta materna latino-americana per
trovarne lo spirito originario, e per
questo i nomi che sono stati fatti
alla ricerca di parallelismi artistici, e
culturali, come Dickens, Hoffmann,
Hemingway e Kafka non convincono e anzi rischiano di portare fuori
strada chi non conoscesse ancora lo
scrittore colombiano. La sua magia
sta proprio nella capacità di rendere
la potenza trasformatrice di questo
spirito, senza andarlo a cercare
nelle lande nascoste o in romantiche
lontananze, o nelle filosofie d’occidente. La riscoperta delle origini
degli eroi di Márquez è una geniale
commistione di recupero dei padri
e delle madri individuali, ma anche
delle origini telluriche, archetipe,
riferite ad un “prima” quasi edenico, anteriore ai colonizzatori e allo
sfruttamento.
“A questo punto, impaziente di
conoscere la propria origine, Aureliano passò oltre. Allora cominciò
il vento, tiepido, incipiente, pieno
di voci del passato, di mormorii di
gerani antichi, di sospiri di delusioni
anteriori alle nostalgie più tenaci”.
Raramente la ricerca dell’inizio è
stata detta con parole così legate
allo spirito, alla religione del “genius loci”, emanazione di una forza
che tutto crea e tutto comprende.
Márquez si è sempre tenuto lontano
dalla tentazione del modello politico
perfetto, deriva di un hegelismo
mai completamente sopito nella
storia del Novecento, ed anche i
suoi rapporti con Castro e Chavez
non hanno mai rasentato l’idolatria
o la celebrazione eroica. Realismo
magico vuol dire pur sempre realismo, e Márquez sapeva bene che
ANNUNCIO
Lunedì 21 aprile, a 84 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
MARIA MARZIONI
VED. BELLINI
Lo comunicano il figlio Giulio, la
sorella Gina, la nuora Anna Rita, i
nipoti Luca e Marco ed i familiari
tutti.
Impresa Funebre Belardinelli
la politica perfetta è l’anticamera
degli inferni della storia, qualsiasi
sia il colore sventolato dalle bandiere dei carnefici. Il suo sdegno
per il colpo di stato di Pinochet in
Cile era uno sdegno umano, per la
dignità calpestata delle persone. Le
sue opere più importanti, a parte
“Cent’anni di solitudine” (1967),
dichiarata l’opera di lingua spagnola
più importante dopo il Don Quijote
di Cervantes, sono “L’autunno del
patriarca” (1975), “Cronaca di una
morte annunciata” (1981), “L’amore
ai tempi del colera” (1985), “Dell’amore e di altri demoni” (1994).
Il conferimento del Nobel per la
letteratura nel 1982 è stato, una
volta tanto, il giusto riconoscimento
di un autore che è stato in grado di
“leggere” il suo e altri tempi, la sua
terra e lo spirito della storia, che non
è fatto, come Márquez aveva intuito,
di materia inerte o al contrario di
ideale completamente avulso dalla
realtà, ma dal confronto con tutti
gli aspetti dell’esistente, da quello
popolare a quello religioso.
Marco Testi
I 100 anni della grande guerra
Sarajevo, Strasburgo, Kiev. Passa simbolicamente da queste tre città il
pesante fardello dei conflitti che hanno sconvolto la prima metà del Novecento europeo e mondiale, e a queste tre città ritorna, a cento anni dalla
“Grande guerra”, per riflettere su quella pesante eredità e sugli insegnamenti da trarne.
Il Parlamento europeo ha commemorato nella sede di Strasburgo - durante l’ultima sessione plenaria alla vigilia del suo scioglimento e del voto di
maggio - la prima guerra mondiale, la cui scintilla scatenante si fa risalire
all’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo ad opera di una
nazionalista slavo, a Sarajevo, il 28 giugno 1914. La storia, certo, non si
ripete, ma non è mai definitivamente sepolta. Così Sarajevo rimanda a una
terra, la Bosnia-Erzegovina, tutt’altro che pacificata dopo la guerra etnica
degli anni ‘90. Strasburgo, invece, ricorda sia il primo che il secondo conflitto
bellico, tanto da essere divenuta, nella seconda metà del secolo scorso, la
città-simbolo della pacificazione franco-tedesca (ed è questa la ragione per
la quale oggi ospita il Parlamento europeo). Non di meno, tutti i discorsi
commemorativi hanno citato i fatti in corso in Ucraina, e dunque Kiev, la
Crimea, Donetsk: dove le armi vengono ancora imbracciate per regolare i
conti fra due Stati confinanti.
Il binomio guerra-pace ricorre nei pensieri degli europei quando si fa
memoria dei 17 milioni di morti del 1914/18, oppure dei 60 milioni del
1939/45. Ma conserva, purtroppo,
tutta la sua attualità se si lancia lo
sguardo all’Europa dell’Est, al Medio
Oriente, al Mediterraneo e ad altre
regioni del mondo dove lo spettro
della sopraffazione e della guerra
continua a dividere il genere umano,
a creare morte, distruzioni, miseria.
La pace non si può mai dare per
scontata. Il messaggio che ereditiamo dalle fangose trincee delle
Somme, dai campi di battaglia della
Marna, di Verdun o di Caporetto,
dai gas di Ypres, è che i fantasmi
del passato possono tornare sotto
mentite spoglie, con le parole d’ordine dei nuovi nazionalismi, degli egoismi territoriali, dei protezionismi economici, dei revanscismi, oppure - più
subdolamente - con i diritti individuali e sociali calpestati, con la xenofobia
strisciante o manifesta.
Eppure la stessa Europa che aveva generato i grandi conflitti mondiali, il
nazismo e il comunismo, la Shoah e i forni crematori, è la stessa Europa
che, sessant’anni fa, guidata da politici illuminati, ha intrapreso la strada
della pacificazione duratura, della cooperazione economica orientata allo
sviluppo, dell’integrazione politica. È l’Unione europea del Nobel per la
pace, delle faticose (talvolta tardive o indigeste) risposte comuni alla crisi
di questi ultimi anni, della comunanza di valori e di un modello sociale
ammirato negli altri continenti.
Nel corso della commemorazione di Strasburgo, il presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, ha particolarmente sottolineato tre
attualissimi “insegnamenti” da ascrivere alle guerre mondiali. Anzitutto
“la costante necessità di salvaguardare la pace” come bene primo e “non
negoziabile”, tuttora sfidata proprio dai nazionalismi e dai populismi che si
sono comprensibilmente abbeverati alla fonte della crisi economica e delle
sue pesantissime ricadute sociali. In secondo luogo, il “rispetto del diritto
internazionale e dello stato di diritto”, perché i conflitti “sono la sconfitta
della politica, della diplomazia e delle regole” che plasmano la convivenza dei
popoli. Terzo: la “responsabilità” e la “solidarietà”, le quali
mirano a unire gli interessi delle nazioni, per una costruzione comune orientata a un bene superiore e condiviso,
esattamente come ci si propone con l’Unione europea.
La storia, dunque, è ricca di moniti per il presente. Essa
ha fondato i primi passi e le successive conquiste dell’Europa comunitaria. Eppure di per sé la storia non basta per
andare avanti. L’Europa del XXI secolo, in questa epoca
complessa e globalizzata, ha bisogno di guardare oltre;
necessita di un progetto rinnovato, adeguato alle nuove
sfide, condiviso dai governi e dai cittadini Ue. Solo così
la lezione della Storia, posta a fondamento di un’Europa
unita e aperta al mondo, si potrà considerare generatrice
di una “nuova Storia”.
Gideon F. De Wit
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L'Azione 26 APRILE 2014
Allegretto Nuzi, trittico
Madonna col Bambino e santi, (1354)
Washington, National Gallery;
a sinistra il particolare
di Sant'Antonio Abate
>CULTURA
Il giovane Allegretto Nuzi
Un grande pittore che ha inaugurato una vera e propria scuola locale
di GIAMPIERO DONNINI
N
el 1346 il capostipite della
scuola pittorica
fabrianese Allegretto Nuzi è documentato
a Firenze, dove, iscritto alla
Compagnia di San Luca,
maturerà la sua esperienza
artistica sino al 1348. Al
suo rientro in patria egli
dette inizio ad una lunga e
feconda stagione creativa,
esibendo il suo debito formale contratto con la cultura
fiorentina del tempo. Nato
intorno al 1320, Allegretto
dovette giungere a Firenze
in età adulta e in grado di
esprimersi con proprietà nel
campo figurativo. Tuttavia,
ci mancano ancora le prove
di come egli dipingesse prima del viaggio toscano. Si sa
però che dipingeva. L'abate
Scevolini ricordava di lui due
pale d'altare in San Domenico, firmate e rispettivamente
datate 1345 e 1349, “poste
dall'una e dall'altra banda
della cappella maggiore”.
Le due opere, ponendosi
a cavaliere del soggiorno fiorentino, ci avrebbero
offerto la conoscenza del
grado espressivo dell'autore
“prima” e “dopo” Firenze.
Ed è stata una perdita non da
poco, che la ricostruzione del
suo pur cospicuo catalogo
non è riuscita a risarcire. Da
quella testimonianza e dai
più antichi lavori del pittore
avremmo potuto verificare
se la radice della sua parlata
nutriva la propria sostanza
delle linfe giottesche che,
quindici-venti anni prima,
avevano diffuso dalle Cappelle di Sant'Agostino il
Maestro di Sant'Emiliano e
gli altri epigoni di quella particolare corrente autoctona.
La prima data certa dello
svolgimento del Nuzi è il
1354 segnato tanto nell'edicola di via S. Filippo, oggi
in Pinacoteca, quanto nel
trittico della National Gallery di Washington, dipinto in
origine per la chiesa di Sant'
Antonio fuori Porta Pisana. Quest'ultima è un'opera
condotta assieme a Puccio
di Simone. La presenza a
Fabriano di questo pittore
fiorentino assume un rilievo
essenziale per la delucidazione del primo tempo
del Fabrianese, il quale
dovette entrare in rapporto
con lui nel corso della sua
permanenza a Firenze. E
pensiamo di essere vicini
al vero immaginando che i
due lasciassero quella città
sotto l'incombere della “peste nera”, che nel 1348 si
abbattè sulla Toscana come
un immane flagello. Nel
trittico di Washington solo
la tavola sinistra, raffigurante
S. Antonio abate, spetta al
Nuzi, mentre le altre con la
Madonna in trono col Figlio
e S. Venanzo appartengono
a Puccio di Simone, in un
curioso ma non raro esempio
di partecipazione a due mani.
Nel S. Antonio abate di Allegretto si leggono i segni della
sua relazione con l'ambiente
toscano, senza alcun rimando alla tradizione locale.
E ciò forse in ossequio alla
presenza di Puccio e alla
necessità di assumere nella
sua immagine una posizione stilistica coerente con
le altre dipinte dal collega.
Tant'è che nell'edicola di via
San Filippo è dato rinvenire
una cifra linguistica in cui
convivono sia le esperienze
fiorentine che il ricordo del
Maestro di Campodonico.
A un attento esame non può
sfuggire il richiamo che
già Marabottini e Alberto
Rossi avevano individuato,
ovvero la connessione di
alcuni passaggi figurativi
con l'opera del Maestro di
Campodonico.
E' il caso della santa a destra
Il testimonial è Piero Angela
Grande colpo a Roma per la nostra Accademia dei Musici
Un testimonial d’eccezione per l’Accademia
dei Musici e il Museo del Pianoforte Storico e
del Suono di Fabriano: il giornalista e scrittore
Piero Angela!
L’incontro che ha ufficializzato il sodalizio è
stato a Roma, in occasione della trasmissione
Community su Rai World, il canale tv per gli
italiani nel mondo, condotta da Benedetta
Rinaldi.
Come ospite d’onore il Maestro Claudio
Veneri, fondatore dell’Accademia insieme al
fratello Valerio (che ne è presidente), ha parlato della sua collezione di 28 pianoforti storici
di oltre duecento anni di età, che compongono
lo straordinario patrimonio del museo sito,
a Fabriano, nel complesso monumentale di
San Benedetto, già visitato da Piero Angela
che pure in trasmissione ne ha tessuto le lodi.
“Ho accettato volentieri e con entusiasmo di
essere testimonial dell’Accademia dei Musici
– ha detto il giornalista – che ho apprezzato
sia per il valore storico e musicale dei preziosi strumenti che
per quello, altissimo, didattico ed educativo. Anche in una
piccola città come questa, si respira un’atmosfera di cultura
e di arte come l’Italia sola può dare a livello internazionale!”. Una testimonianza, quella di Angela, di prestigio e di
stima per l’Accademia, per Fabriano e per le Marche tutte.
23 cultura.indd 2
In Rai si è poi parlato anche delle opportunità di lavoro che
l’Accademia sta offrendo grazie al nuovo Laboratorio di
Restauro del pianoforte antico che cura il recupero degli
strumenti secondo il metodo originale, con vernici e corde
naturali, per tutelare e conservare il suono di Bach, di Beethoven e di Chopin.
del trono, che nel gesto e
nel tipo fisico e fisionomico
risulta ripresa di sana pianta
dal S. Longino che assiste
alla Crocifissione di San
Biagio in Caprile.
Collegio Gentile
al Gonfalone
E’ un grande successo di pubblico la mostra organizzata
e visitabile tutti i giorni fino all'11 maggio, presso l’Oratorio di Santa Maria del Gonfalone, dalla Congregazione
dei fratelli di Nostra Signora della Misericordia per il
centenario della loro presenza a Fabriano, riferisce il
responsabile fratel Lodovico Albanesi. Nel 1914 Mons.
Giovanni Maria Zonghi Lotti (1847-1941) invitò i fratelli della Misericordia ad aprire in via della Portella (oggi,
via Damiano Chiesa) la “Casa dei SS. Angeli Custodi”,
dove rimasero per dieci anni prima di trasferirsi poi,
nel 1924, in via Cavour, nell’ex monastero benedettino
femminile di S. Tommaso, dove attualmente risiedono.
La mostra ripercorre tutta la sua storia, dal fondatore
Mons. Victor Scheppers (1802-1877), la preziosa e
proficua opera educativa ed istruttiva a beneficio della
gioventù fabrianese, le attività di Scoutismo, Fortitudo
Calcio, Pattinaggio e il Gruppo Cooperatori e Cooperatrici dove il loro aiuto può essere utile all’apostolato
diretto, nell’assistenza ai ragazzi, nella catechesi, verso
gli alunni che hanno problemi scolastici, i malati e
gli anziani assistiti dalla Congregazione. Il fondatore
Victor Scheppers si ispirò al modello di azione di
San Vincenzo de' Paoli (1581-1660) cappellano delle
galere reali di Francia, continuando quelle opere di
misericordia rivolte ai carcerati, orfani, bambini poveri
nel mondo della scuola e nell’assistenza delle persone
anziane e ammalate. Nel 2012 è andato alle stampe il
libro postumo dello storico fabrianese Dalmazio Pilati
(1927-2010) dal titolo “I Fratelli di nostra Signora
della Misericordia a Fabriano – tappe fondamentali
del loro apostolato”, a cura del Consiglio Centrale
della Società di San Vincenzo de' Paoli di Fabriano.
Nella prefazione è scritto: "Si rivedono i volti giovani
di tanti, compagni di un tempo, dai quali si risale con
un po’ di incertezza e talvolta di sgomento ai volti
invecchiati di chi ancora incontriamo e salutiamo per
le vie di Fabriano. Si rivedono le grandi camerate del
Collegio, l’atrio solenne e la stanza del direttore che
incuteva un po’ di soggezione, la cappellina con tanti
ragazzi inginocchiati in preghiera, il cortile o campo da
gioco sempre risonante di grida e pallonate, che allora
pareva tanto grande. E gli esploratori con i loro pantaloni corti e i fazzoletti azzurri, la Fortitudo, le partite
di calcio, di pattinaggio, di pallavolo le cerimonie e
le feste. Che fervore di attività! Che palestra di vita,
che fucina di buoni cristiani e bravi cittadini è stato il
Collegio Gentile, fino a che il sisma del 1997 non ha
cambiato tutto!". Oggi questa mostra vuole essere una
testimonianza di un lustro passato e l’inizio di un nuovo
cammino, con tanti progetti in cantiere, da proseguire
insieme con tutta la comunità fabrianese.
Sandro Tiberi
23/04/14 11.15
24
>CULTURA<
L'Azione 26 APRILE 2014
Il Vox Nova e... Todorov
“L
di ROBERTA SALIMBENI
La Petite Messe Solennelle pensando al saggista bulgaro
’esecuzione così perfetta ha reso
possibile un’esperienza rara, ma al
contempo conosciuta e ci ha condotti verso un luogo a cui non sempre
sappiamo dare un nome, ma di cui riconosciamo
subito che ci appartiene. E’ un luogo di pienezza (…).
Non si tratta solo di una sensazione di piacere o di
un momento di felicità, perché questi atti mi hanno
lasciato percepire fuggevolmente uno stato di perfezione, che comunemente ignoro. La soddisfazione
provata in questi momenti non dipende direttamente
dalla società che abbiamo intorno, non si tratta di
una ricompensa materiale né di un riconoscimento
pubblico capace di lusingare la nostra vanità, perché
entrambi possono coronare queste azioni, ma non ne
fanno parte.
Sono esperienze nettamente distinte, eppure conducono tutte a uno stato di pienezza, infondono in noi
un senso di pace interiore. Una sensazione fuggevole
e al tempo stesso infinitamente desiderabile, perché
la nostra esistenza grazie a essa non scorre invano;
in virtù di questi momenti preziosi, è diventata più
bella e ricca di significato”.
Così Todorov, nell’introduzione al suo saggio La bellezza
salverà il mondo, racconta di quando, una sera, ascoltando il
“Concerto italiano”, che suonava musiche di Vivaldi, egli abbia assistito “a un avvenimento eccezionale, a un’esperienza
indimenticabile”, che ha reso unica quella serata e che lo ha
condotto in una dimensione di pienezza. Forse è un paragone
un po’ ardito, ma è esattamente ciò che ho provato domenica 13 aprile ascoltando il concerto del Coro Polifonico
Vox Nova che, per festeggiare i suoi 20 anni di attività, si è
esibito in un meraviglioso e coinvolgente concerto insieme
con il Coro dell’Accademia di Pescara, facendoci ascoltare
la Petite Messe Solennelle di Gioacchino Rossini.
Come ex corista so quanto sia appagante, dopo tante prove e
dopo tanta fatica, percepirsi parte di un tutto che si esprime
con un solo linguaggio, misurarsi con i grandi della musica
e condividere con il gruppo l’emozione di produrre melodie
straordinarie, donare a chi ascolta sonorità maestose e regalare attimi di rara bellezza, che ci consentono di vivere un po’
meglio e di rendere più significativa la nostra quotidianità.
Essere lì presente è stato per me ulteriormente emozionante,
perché ho rivissuto momenti indimenticabili condivisi con
i coristi, quelli di oggi e quelli di ieri, gli scambi culturali,
in cui si aveva l’opportunità di apprezzare le altre culture,
le conferenze, le serate conviviali, in cui si
stringevano amicizie, i concerti e le numerose
prove, in cui era possibile anche creare legami
tra persone che, seppur diverse e distanti, sapevano unirsi a formare una sola voce, superare le
opinioni divergenti e riconoscersi in comunione,
grazie al potere, quasi miracoloso, della musica.
E’ stato poi inevitabile e spontaneo per me, in
quella speciale circostanza, ricordare la prof.ssa
Adria Profili, ex presidente del Coro, che riusciva sempre a cogliere, grazie alla sua sensibilità
unita ad una grande cultura umanistica, il senso
profondo della coralità e il suo potere aggregante, ritenendola un’alta espressione dell’arte
e, come tale, un valore da tutelare, trasmettere e
condividere. Sostenuto anche dalla sua passione
e dalla sua generosità, il Vox Nova nel tempo
è cresciuto, è maturato sotto la guida del M°
Alberto Signori, che ci ha sempre proposto
un repertorio interessante e mai scontato, si è
umanamente arricchito grazie al prezioso contributo delle
tante persone che in 20 anni di attività hanno fatto parte del
gruppo lasciando una traccia di sé e della loro unicità.
Tanti, dunque, i motivi che hanno reso l’esibizione speciale.
Cadono, allora, a proposito le parole di Todorov, che, in
ultima analisi, ci esorta a ricercare la Bellezza e goderne,
perché in ogni momento, se vogliamo e se ne siamo capaci, abbiamo l’opportunità di oltrepassare il contingente ed
intravedere il Bello che si manifesta anche attraverso un
bel concerto: chi canta, chi suona, chi ascolta, ciascuno dal
proprio punto di vista, ma tutti coinvolti nella medesima
esperienza di pienezza.
Come un concerto tutto "storto" Nuova collana
L'esibizione della Corale Santa Cecilia a Cupramontana
Domenica scorsa, la Domenica delle Palme, dopo aver
fatto i salti mortali per informare i cuprensi dell’evento,
mi apprestavo ad ascoltare
un concerto.
Per la precisione si trattava
di un concerto che il Gruppo
Corale Santa Cecilia di Fabriano avrebbe tenuto nel bel
S. Lorenzo di Cupra, come
diceva Bartolini. Concerto
organizzato dal solerte ed
infaticabile Franco Cascia,
con lo scopo, diceva lui, di
aiutare la gente ad entrare
nella Settimana Santa e nei
sui altissimi significati.
“Um: -- mugugnavo tra me
e me -- chiacchiere! Sarà il
solito concerto!”.
Con più di un’ora di anticipo, i concertisti alla spicciolata, me li vedo arrivare.
Arriva il Maestro: serio, ma
sereno in viso.
Si mettono a provare.
C’è aria strana in giro: me ne
accorgo subito. Boh: la annuso, ma non la fiuto bene.
“Tutti uguali: quanti ne
ho visti…!”. -- Rassicuro
me stesso – adesso questi
si presentano, presentano
i brani… eseguono quello
che hanno preparato; scrosci d’applausi da parte del
pubblico per manifestare
il gradimento e poi se ne
vanno. Stop.
Ma non è stato così: accidenti.
Nel pomeriggio di domenica 13 aprile, della
Domenica delle Palme è
24 cultura.indd 2
andato tutto storto; tutto
meravigliosamente storto.
Ma me lo dovevo aspettare,
eh!
Sì, fin dall’inizio: quando
cioè il presentatore Oreste
Aniello ha chiesto al pubblico di non applaudire al
termine di ogni brano ma,
semmai, al termine di tutto.
“Stranetti, questi!”. Ho pensato: non ho mai sentito una
richiesta simile in altri concerti. Ma ho cacciato subito
il malo pensiero.
L’ho cacciato alla svelta
perché già m’ero messo in
moto per scattare foto: per
divertirmi, cercando scovare angolazioni particolari e
mimi curiosi dei concertisti
e del direttore.
Poi, dopo il primo quarto
d’ora, senza farmi violenza,
mi son sentito fuori posto
e mi sembrava che anche il
click della macchina fotografica desse fastidio.
Curioso: che infastidisse
non solo i concertisti; ma
anche me.
Mi rendevo conto che la mia
persona, lì in mezzo a quella
trentina di persone che cantavano, stonava, era fuori
contesto. Non ci stava bene.
Sì, perché ho capito che non
era un concerto quello che
stavano a fare, ma erano
persone che pregavano.
Al vedere i loro volti…,
concentratissimi non per rendere al meglio la partitura e
l’amalgama, ma per trasmettere al meglio il significato
di quello che eseguivano,
potevo io interferire con un
click della mia hasselblad?
Potevo indagare quelle persone i cui corpi erano tesi e
tirati al massimo, non per
cantare bene, ma rapiti dalla
vertigine della preghiera?
Potevo scegliere il lato migliore di un direttore, Marcello Marini, quasi estraniato
dalla realtà perché rapito
nell’estasi della musica e dei
suoi significati, come fossi
un paparazzo qualsiasi?
Ho dunque dovuto posare la
fotocamera.
Mi sono messo a sedere,
mi sono rilassato. Il corpo
ha lasciato libero l’animo;
l’assoluta attenzione mi
ha permesso di assaporare
il profumo eccitante della
preghiera.
Una preghiera guidata ed intercalata dalle considerazioni centellinate e non sbavate
di don Tonino Lasconi, prete
fabrianese esperto non solo
di penna.
Una preghiera guidata ora
da musica straziante ora tenerissima; ora gorgogliante
d’ira o di spasmi; ora insopportabile come contrazione
di budella.
Molte volte portata in alto
(la mia preghiera, dico) da
pianissimi prolungati e mozzafiato che avrei voluto che
non finissero mai per non
interrompere quel ricamo
impalpabile di concentrazione che mi avevano all’inizio innescato! “Mamma
mia: questi mi tolgono il
respiro. Son senza fiato”.
Pensavo e godevo!
Poi…
“È finito!” Mi dice uno.
“Cosa?” Reagisco mezzo
intontito.
“Il concerto”.
“Ma che concerto, pure
te!!” Gli dico seccato: lui
si ritira come un cane bastonato; forse offeso.
Ma vaglielo a far capire te
che a me m’era parso di
aver pregato.
editoriale
L’Accademia dei Musici lancia una nuova collana
editoriale, intitolata “Miroirs”, dedicata alla musica
classica.
Il Maestro Claudio Veneri da tempo aveva l’intenzione di dare alle stampe una serie di pubblicazioni
di taglio tecnico per i musicisti che possano svolgere
una funzione didattica e una testimonianza di elevato
interesse per la cultura musicale internazionale.
Il primo volume: “Prassi esecutive nella musica pianistica dell’epoca classica” è la traduzione italiana di
Francesco Pareti di un saggio di Sandra P. Rosenblum,
l’importante musicologa americana che già 25 anni
fa scrisse questo indispensabile studio che parte da
considerazioni storiche sull’invenzione del pianoforte,
fino agli aspetti interpretativi nell’esecuzione delle
opere dei Grandi compositori.
Il libro rappresenta anche l’Accademia Musicale
Europea ed il suo Museo del Pianoforte Storico e del
Suono con sede a Fabriano nelle Marche, esaltando e
divulgando questa meravigliosa Città d’arte di grande
fascino e vivibilità nei 120 Conservatori di Musica Italiani, nelle Università, nelle Accademie e presso tutte
le realtà di studiosi dell’interpretazione pianistica.
Accademia dei Musici sta realizzando a Fabriano,
nelle Marche, un
polo musicale internazionale, coinvolgendo vaste
aree di pubblico
anche attraverso
lo studio e l’approfondimento di
testi come questo!
Il libro è in vendita nella sede di
Accademia dei
Musici, sul sito
www.accademiadeimusici.it e nelle librerie Feltrinelli di tutta Italia.
don Maurizio Fileni
23/04/14 11.30
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L'Azione 26 APRILE 2014
>SPORT
La squadra di serie C
della Thunder Matelica
BASKET
Serie C femminile
Qui la palla a spicchi è rosa
La Thunder Matelica ha disputato un'altra bellissima stagione
D
di EURO GATTI*
omenica 6 aprile la Thunder
Matelica ha terminato l’anno
sportivo con una partita giocata
a fasi alterne, con un finale al cardiopalma e una sconfitta di misura, che ha
determinato però l’esclusione dai playoff del campionato di serie C regionale
femminile. Proviamo a riassumere la
stagione della Thunder, che non è solo
serie C. La società ha anche preso parte
- con grande sforzo, ma con soddisfazione - ai campionati Under 19, Under
17 e Under 15, sfiorando con l’Under
19 il secondo posto, che avrebbe significato la partecipazione alla fase interregionale. Le ragazze dell’Under 17 e
Under 15 hanno affrontato le partite con
risultati alterni, ma sicuramente rimane
una bella esperienza per le nostre gio-
vani atlete. Da sottolineare il fatto che
cinque nostre atlete (Lorenza Nwafor,
Irene Ricciutelli, Miriam Fedeli, Francesca Stronati e Asya Zamparini) sono
state notate da formazioni militanti nei
campionati di serie A1, A2 e B. Un
grande ed affettuoso plauso va a tutte
le nostre tesserate e a tutti coloro che
hanno fatto in modo che questo progetto
“al femminile” potesse essere portato
avanti con impegno e passione. Grazie
a Mauro Canil, nostro sponsor e assessore allo sport, molto vicino ed attento
a questo movimento. Grazie a Renato
Costantini, nostro primo allenatore, che
si è prodigato per l’insegnamento di
questo sport e a condurre in porto nel
modo migliore i quattro campionati.
Grazie al mitico “Kappa”, nostro secondo allenatore. Grazie ad Alessandro
Gratani, dirigente tuttofare. Grazie ad
BASKET
Antonino Rossi, nostro preparatore
atletico e grande tifoso. Un grazie
speciale va a Sabrina Galloppa, unica
donna dirigente-responsabile della
Thunder, speriamo ne arrivino altre,
anche senza quote rosa! Grazie infine
a tutti i nostri sponsor: New Tec di
Todini, Tecnicaduebi, Gatti&Mencucci,
Cna Servizi, Bar Roma, Pasta fresca da
Ketty, Pizzeria La Gustosa, Gila Carni,
Cantine Provima, RB di Uranoliti e
Ilari, Autoscuola Pecchia, Caffè Mingo.
Grazie a tutti i genitori delle nostre atlete ai quali chiediamo di starci vicini nel
prosieguo dell’attività, tutti insieme per
un basket femminile che a Matelica ha
una tradizione di oltre trent’anni e che
con uno sforzo comune non dobbiamo
far finire, ma migliorare! Auguro una
buona estate a tutti.
*presidente Thunder Basket Matelica
Divisione Nazionale C - playoff
L'Halley affronta Civitanova
con Amoroso in più nel motore
Narra un aneddoto celebre che nel 1494 l’ambasciatore fiorentino Pier Capponi, dovendo
rispondere per le rime ad un arrogante Carlo
VIII che voleva punire la baldanza dei fiorentini
restii a piegarsi, così minacciandoli, “allora noi
suoneremo le nostre trombe!”, replicò orgoglioso,
“e noi suoneremo le nostre campane”, volendo
con ciò suggerire l’idea di un’intera città pronta
a difendersi.
Coach Leo Sonaglia si rifà a questo episodio per
meglio illustrare la serie playoff contro Civitanova.
Rispetto alla squadra che l'Halley Matelica ha incontrato e sconfitto tutte e due le volte in stagione
regolare, la Naturino ha potuto infatti aggiungere
Tessitore che, con Contigiani e Baldoni, crea un
terzetto davvero da far paura.
“Ovviamente, Tessitore dà loro molta pericolosità
da fuori - dice Sonaglia - Ed infatti Civitanova
all’inizio era accreditata come una delle squadre
favorite in assoluto per la vittoria finale. Hanno
conosciuto un difficile girone d’andata, ma alla
lunga i valori son venuti fuori. Non è certo il
più semplice degli avversari che poteva capitarci. Inoltre sono una compagine espertissima,
hanno tradizione nelle partite che contano in
questa categoria. Ma se loro suoneranno le loro
trombe, noi suoneremo le nostre campane!".
Peraltro è curioso che l’avventura matelicese in
DNC sia cominciata proprio con questo derby, che
si ripete ora che si comincia una nuova fase, quella
cruciale dei playoff. E se loro hanno un Tessitore in
più, è anche vero che anche i matelicesi hanno un
25 sport.indd 2
Amoroso in più. E con il rientro di Paoletti, coach
Sonaglia ha finalmente a disposizione tutti e tre i
lunghi. “Infatti noi siamo tranquilli, ce la possiamo
giocare e anche le nostre armi sono apprezzate.
Possibilità? 50%… Quanto si sarebbero alzate
poi, se avessimo potuto accogliere Civitanova nel
palasport di Matelica!”.
Quarto posto finale, terzo posto in griglia playoff.
“Questa estate pensavamo a salvarci, con fatica. Si
è trattato di un risultato straordinario. Ancora di
più, se si pensa che è stato ottenuto avendo Novatti
e Paoletti fuori per due mesi!”.
Dunque, è tempo di giocare. Il primo atto di questo
scontro avvincente ci sarà sabato 26 aprile, alle ore
21.15, in un PalaCarifac di Cerreto d’Esi che dovrà
essere pieno di tifosi e calore. Poi, mercoledì, gara
2 al PalaRisorgimento di Civitanova.
Antonio Gentilucci
La formazione Under 19 della Thunder Matelica, terza classificata
BASKET
Promozione - playoff
Spider, Brown e Gladiatores:
è il momento della seconda fase
Pochi scossoni in classifica dopo l’ultimo turno di
regular season del campionato di Promozione. Il
Cerreto, con la pancia piena per il salto di categoria ottenuto una settimana prima, concede spazio a
molte seconde linee e perde sul campo della Dinamo Ancona 78-60. I cerretesi chiudono comunque
la stagione con 19 vittorie e 3 sconfitte e la miglior
differenza canestri dell’intero girone. La vittoria
della Dinamo Ancona, che affronterà nei playoff
in casa i Brown Sugar Fabriano nel remake del
primo turno 2013 che vide i cartai vincere 2-0, ha
trasformato lo scontro diretto, che si giocava 24
ore dopo, fra Spider Fabriano e Marotta in un
antipasto playoff visto che le squadre sapevano
già che si sarebbero incontrate di nuovo nella
post season. Restava da decidere solo chi avesse il
fattore campo, di notevole importanza in un turno
a partita secca: l’hanno spuntata i ‘ragnetti’ 68-56
La Janus va a Foligno per gara-2
La Janus Fabriano si prepara alla gara2 di playoff in programma giovedì 24 aprile alle ore 21.15 a Foligno. I
cartai, in vantaggio 1-0 nella serie, hanno in mano il match point per accedere al secondo, ed ultimo, turno
utile per la promozione in DNC. Per gara2 la Janus organizza un pullman da 50 posti. Il costo, comprensivo di
viaggio e partita, è di 4 euro a persona. Partenza prevista per le 19.30 dal PalaGuerrieri. Info: 3332144278.
Qualora, invece, la squadra umbra pareggiasse la serie, il verdetto sarebbe rinviato a domenica 27 aprile (ore
18, PalaGuerrieri) per la terza e decisiva sfida. La vincente della serie affronterà Pedaso (in vantaggio 1-0) o
Gualdo ed in questa circostanza si giocherà al meglio delle cinque partite.
l.c.
e dopo la pausa pasquale, probabilmente mercoledì
30 aprile, alla Palestra Mazzini si replicherà la
sfida per accedere al secondo turno. Chi prevarrà
affronterà New Basket Jesi o Adriatico Ancona
con la squadra dei senatori Del Cadia, Gray e
Morandotti favorita d’obbligo.
La classifica finale: Cerreto 34 (promossa in serie
D), New Basket Jesi 30, Teammates Jesi 30, Dinamo Ancona 26, Spider Fabriano 24, Marotta 22,
Brown Sugar Fabriano 16, Pol. Ricci Chiaravalle
14, Adriatico Ancona 14, P73 Conero Basket 8,
Vallesina 2.
Gli accoppiamenti playoff: New Basket JesiAdriatico Ancona, Spider Fabriano-Marotta, Dinamo Ancona-Brown Sugar Fabriano, Teammates
Jesi-Chiaravalle.
Nel girone B la sonora sconfitta patita dai Gladiatores Matelica 108-50 sul campo del Cus
Camerino è indolore: la squadra di Sestili accede
comunque ai playoff, dove affronterà, in trasferta,
l’ottima Pro Basketball Osimo. La classifica finale:
Castelfidardo 32 (promossa in serie D), Pro Basketball Osimo 30, Independiente Macerata 28,
Lully Porto Recanati 28, Gruppo 82 Tolentino
26, Cus Camerino 26, Adriatica Porto Recanati
16, Pollenza 12, Gladiatores Matelica 10, Futura
Osimo 10, Recanati 2.
Gli accoppiamenti playoff: Pro Basketball OsimoGladiatores Matelica, Gruppo 82 Tolentino-Cus
Camerino, Lully Porto Recanati-Adriatica Porto
Recanati, Independiente Macerata-Pollenza.
Luca Ciappelloni
23/04/14 11.01
26
>SPORT<
CALCIO
Serie D
Matelica, che grinta!
Più tre sulla terza
di MAURIZIO FONTENOVA
M
issione compiuta a Città
Sant’Angelo contro l’Angolana. Il Matelica vince ancora
in terra di Abruzzo (1-3), difende il
posto d’onore e, anzi, approfittando
dello stop casalingo del Termoli con
l’Amiternina, incrementa il vantaggio
sulla terza. E dopo le feste pasquali
i biancorossi andranno in Molise a
trovare i “campanari” di Agnone. Se come si spera – il Matelica farà ancora
risultato, la “regular season” verrà chiusa in casa ed in gloria con il Sulmona,
perché a quel punto il secondo posto
sarebbe servito con buonissime prospettive di essere ancora protagonista
anche nei playoff. Tornando alla gara
con la Renato Curi Angolana, è stata
sì vittoria, ma soffertissima. Il rotondo
1-3 finale non rende giustizia ai bravi
RETI - 14’ pt Scartozzi, 36’ pt Natalini,
30’ st Lazzoni, 41’ st Martini
lino dei marcatori! Ma questa volta ha
confezionato un gran gol, un po’ alla
Montolivo, tiro da fuori dai 25 metri e
palla all’angolino! L’indomabile - ed
esempio di professionalità altissima
- capitan Lazzoni ha confezionato il
secondo gol ed il giovane Martini ha
completato l’opera per la gioia dei tifosi
biancorossi. Una grandissima nota di
merito finale va a Filippo Spitoni, il miglior portiere del campionato: ha tenuto
a galla il Matelica nei momenti decisivi
della gara con gli abruzzesi, parando il
parabile e l’imparabile, dimostrando sul
campo di essere di un’altra categoria,
forse proprio la… C: che sia questo di
buon augurio!
antagonisti guidati da mister Donatelli.
Piccola ma importante gioia per Daniele
Scartozzi, che raramente va sul tabel-
Nella foto sotto, Daniele Scartozzi,
centrocampista del Matelica: in terra
abruzzese ha portato in vantaggio
la formazione del presidente Canil
ANGOLANA
MATELICA
1
3
ANGOLANA - Lupinetti, Giammarino,
Natalini, Di Camillo, Cancelli, Isotti (14’
st Saltarin), Farindolini, Francia, Pagliuca
(36’ st Mendoza Zuccotti), Giansante
(17’ st Sborgia), Vespa. All. Bordoni
(Donatelli squalificato)
CELANO - Spitoni, Colantoni, Gilardi,
Ercoli, Tonelli, Scartozzi (14’ st Martini),
Lazzoni, Mangiola, Moretti (1’ st Staffolani), Jachetta (11’ pt Gadda), Cognigni.
All. Carucci
classifiche
SERIE D
Ancona 71; Matelica 64;
Termoli 61; Maceratese
58; Vis Pesaro 46; Jesina
45; Giulianova, Fano e
Fermana 44; Recanatese 43; Celano 42;
Civitanovese 40; Agnonese e Amiternina
38; Sulmona 37; Isernia 27; Angolana
26; Bojano 1.
L'Azione 26 APRILE 2014
CALCIO
Prima Categoria girone B
Fabriano Cerreto,
settimana magica:
play-off e Coppa!
FABRIANO CERRETO
REAL CAMERANESE
4
0
FABRIANO CERRETO - Ruggeri, Zaccagnini (38’ st Battistoni), Di Luca, Orlando,
Galuppa, Lorenzetti (42’ st Lamnari),
Martellucci, Arcangeli, Pellegrini, Silvi,
Piccolini (35’ st Ajdari). All. Tiranti
REAL CAMERANESE - Girotti, Guerrieri (14’ st Macrolei A.), Cecconi I.,
Boccolini, Sturba, Fraternale, Casaccia
(27’ st Zaccaglia), Cecconi J., Marchetti
(14’ st Falcioni), Macrolei, Maslavica.
All. Micucci
RETI - 2’ pt Piccolini, 36’ st Martellucci,
33’ st Silvi, 40’ st Ajdari
Finalmente il Fabriano Cerreto in
paradiso! E’ stata una settimana fondamentale per la squadra allenata da Tiranti che riesce ad ottenere due risultati
incredibili. Il primo mercoledì vincendo
la Coppa Marche, poi nell’ultima di
campionato e supera il Real Cameranese per 4-0 e si qualifica per la seconda
fase, quella dei play off, dove affronterà
il Vallesina City. L’ultima giornata ha
riservato molte sorprese, infatti sia
l’Osimana (pari con il San Biagio), sia
la Fortitudo Fabriano (uscita sconfitta
contro la capolista Camerano), non
hanno vinto e quindi hanno favorito il
terzo posto del Fabriano Cerreto che ha
appaiato in classifica il Vallesina City
che ha pareggiato con il Villa Musone.
Quarto incomodo (e qualificato per
i playoff insieme al Collemarino) è
risultato il Filottrano che ha superato il
Monserra. Quindi il Camerano è salito
in Promozione, mentre le altre quattro
contendenti dovranno affrontarsi per
raggiungere il calcio che conta. Sicuramente il Fabriano Cerreto è attrezzato,
l’importante sarà rimanere concentrati
e alla fine sicuramente il risultato arriverà, anche se questa compagine ci ha
abituato a sali-scendi incredibili. Ma
adesso più che mai, i ragazzi di Tiranti
dovranno stringere i denti e far loro
questa categoria importante. Contro il
Real non c’è stata partita con il Fabriano
che passa in vantaggio al 2’ del primo
tempo con Piccolini, poi raddoppia
al 36’ con Martellucci. Nella ripresa
arrotonda il risultato al 33’ con Silvi e
poi al 40’ con l’appena entrato Ajdari
cala il suo bellissimo poker.
Angelo Campioni
L'esultanza ai calci di rigore!
PRIMA CATEGORIA girone B
Camerano 57; Collemarino 54; Fabriano Cerreto e Vallesina City 46; Filottrano
45; Osimana e Vigor Castelfidardo
44; Avis Arcevia, Fortitudo Fabriano
e Villa Musone 43; Real Cameranese
41; Le Torri Castelplanio 39; Monsano
38; Filottranese 24; San Biagio 21;
Monserra 14.
CALCIO
Settore giovanile
Premio Disciplina alla Galassia Sport
Mentre i tornei federali hanno osservato
un turno di riposo durante le festività
Pasquali, la rappresentativa della categoria Giovanissimi della Galassia
Sport ha partecipato alla XXVIII
edizione del trofeo Avis "Francesco
Ridolfi Bizzarri" a Fossato di Vico.
Dopo un brillante girone di qualificazione concluso al secondo posto, nella
mattinata di sabato 19 i ragazzi di mister
Sampaoli hanno affrontato in semifinale la ben più quotata formazione del
Gubbio, impegnata nel girone E del
difficile campionato nazionale di categoria. Nonostante la minore esperienza,
i ragazzi della Galassia hanno giocato
Sabato si gioca
lo spareggio
Argignano
e Serradica!
Appuntamento allo stadio comunale di
Fabriano, sabato 26 aprile, per sapere
chi salirà in Seconda Categoria tra
Argignano e Serradica.
Lo spareggio per sancire la promozione
si è reso necessario visto che le due
squadre hanno terminato il campionato
di Terza Categoria in testa a parimerito
con 45 punti.
L'orario del calcio d'inizio è fissato è
per le ore 16.
Si prospettano novanta minuti da vivere
tutti d'un fiato.
26 sport.indd 2
con grande cuore, tenendo testa con
caparbietà ai più quotati avversari. Fino
a quando alcune ingenuità difensive
hanno consentito al Gubbio di violare
per ben tre volte la porta avversaria.
Vittoria dunque meritata per gli eugubini, che poi sono andati a vincere
anche la finale con il Pontevecchio, ma
uguale soddisfazione per la Galassia,
che nonostante il punteggio un po’
troppo penalizzante è comunque uscita
a testa alta dal confronto. Stessa grinta
e determinazione anche nel confronto
pomeridiano con il Gualdo, valevole
per il terzo posto del trofeo. Nonostante
l’impegnativa partita disputata poche
ore prima, i ragazzi della Galassia ed
i loro avversari hanno dato vita ad un
accesissimo ed intensissimo confronto.
Numerosi i rovesciamenti di fronte,
con la Galassia che si è rivelata spesso
più incisiva degli avversari. Gli sforzi
sono stati premiati nel secondo tempo,
quando la Galassia è riuscita prima ad
andare in vantaggio e poi a chiudere la
partita raddoppiando nel finale grazie
ad un rigore correttamente assegnato
dall’arbitro. Bel terzo posto dunque
quello conquistato dalla Galassia
Sport, a dimostrazione della validità
del progetto sportivo impostato dallo
staff in questo primo anno di attività.
Ed in aggiunta al risultato sportivo,
per la squadra è arrivato infine anche
il Premio Disciplina. Una bellissima e
piacevolissima sorpresa questa, arrivata
durante la cerimonia di premiazione,
che testimonia come evidentemente i
nostri ragazzi riescono ad accompagnare il loro sano ed intenso agonismo
con i valori di rispetto e lealtà tanto
cari alla gestione della Galassia, e che
merita dunque tutto il nostro plauso.
Bravissimi!
I Giovanissimi della Galassia Sport festeggiano la Coppa Disciplina
Il Fabriano Cerreto, battendo in finale il Santa Maria Apparente ai rigori, si è aggiudicato
la Coppa Marche di Prima Categoria. Gli avversari avevano dato l’impressione di poterla
spuntare grazie al gol a freddo di Spagna (9’ minuto), invece i biancorossi di mister Tiranti
pian piano crescono e ad inizio ripresa trovano il pareggio con Galuppa. Si va ai calci di
rigore. La sequenza è infinita. All’ultimo penalty lo specialista Avallone del Santa Maria
Apparante alza troppo la mira ed il Fabriano Cerreto può esultare (foto).
CALCIO
Prima Categoria - girone B
La Fortitudo si ferma
proprio sul più bello
Dopo un incredibile numero di partite
vinte e pareggiate di fila, la Fortitudo
Fabriano di mister Ranaldi (foto)
nell’ultima di campionato esce sconfitta sul campo della capolista
Camerano (1-0), dice addio ai
sogni di gloria e soprattutto
alla seconda fase per salire
in Promozione. Certo è che
questa formazione, dopo un
avvio incerto, è riuscita a
trovare la “quadratura” del
cerchio e ha risalito la china
raggiungendo nella penultima
giornata proprio il Fabriano Cerreto e
accarezzando la zona playoff. Vincendo a Camerano i ragazzi di Ranaldi
avrebbero raggiunto quota 46 punti e
si sarebbero insediati al terzo posto
in coabitazione con Vallesina City e
Fabriano Cerreto, invece ha perso ed è
scivolata dietro a Filottrano (45 punti
e ultimo posto per disputare i playoff
insieme a Vallesina, Fabriano e Colle-
marino), Osimana e Vigor Castelfidardo
a quota 44 punti, raggiunta anche da
Avis Arcevia e Villa Musone. Ultima
giornata davvero al cardiopalma. Un
vero peccato per i ragazzi di
Ranaldi, che, dopo una bellissima rincorsa, culminata
al raggiungimento di una
posizione accettabile, non è
riuscita a dare la “zampata”
vincente per agguantare la
zona playoff. Comunque sia,
questa sconfitta non inficia il
bellissimo campionato della
Fortitudo, che con una formazione
giovanissima è riuscita a mettere in difficoltà squadre più esperte e blasonate
dei fabrianesi. Ricordiamo un record
su tutti: l’imbattibilità di Tamburini per
oltre 13 gare. Nelle 30 gare la Fortitudo
ha ottenuto 43 punti frutto di 10 vittorie,
13 pareggi e sette sconfitte, gol fatti 25,
subiti 17 (miglior difesa del girone).
a.c.
23/04/14 11.03
SCHERMA
Gran Prix Fioretto di plastica
Il Club di Fabriano
primo nella regione
di MARCO ANTONINI
A
ltra domenica di grandi successi
per il Club Scherma Fabriano che ha disputato la quarta
prova Gran Prix Fioretto di plastica
presso il Centro Sportivo di Osimo. La
manifestazione è stata curata dal Club
Scherma la Misericordia di Osimo.
In gara più di centoventi atleti provenienti da dieci società marchigiane
che hanno dato il meglio di sé davanti
a un pubblico numeroso. Presente con
la sua numerosa schiera di atleti - ben
18 - il Club Scherma Fabriano guidato
dalla maestra Nathalie Vezzali, sorella
della campionessa olimpica Valentina
in quanto l’allenatrice Martina Pascucci
era impegnata in qualità di giudice
arbitro in una gara valida per il titolo
italiano. La squadra fabrianese, nonostante il prestigioso cambio tecnico, ha
ottenuto buoni piazzamenti in pedana
che confermano l’ottimo lavoro svolto
in appena un anno dalla fondazione del
Club. La domenica sportiva si chiude
con la conferma del Club fabrianese al
primo posto nella classifica del ranking
regionale con 1152 punti. Segue, in
seconda posizione, il Club di Marzocca-
Senigallia con 892 punti. Applausi per
il team fabrianese che, con i risultati
ottenuti individualmente dagli atleti, ha
collezionato la terza vittoria a squadre
su quattro gare disputate. Soddisfatto
il team della Scherma Fabriano: “La
RUGBY
costanza nell’allenamento, la passione sportiva e la determinazione della
squadra ha premiato i nostri atleti!” Il
prossimo appuntamento per la quinta
prova Gran Prix è previsto il 18 maggio
presso il Pala Scherma di Ancona.
Il gruppo fabrianese di scherma in trasferta ad Osimo
Giochi sportivi studenteschi
L'istituto fabrianese "Romagnoli"
qualificato alla fase provinciale
Anche quest’anno si sono svolti i giochi sportivi
studenteschi di rugby, con una grande partecipazione dei ragazzi delle scuole di Fabriano. L'adesione dei ragazzi e delle ragazze delle tre scuole
medie della città ha permesso di organizzare la
fase distrettuale allo Stadio comunale di Fabriano: hanno disputato le gare tutti i ragazzi della
seconda e terza media degli istituti comprensivi
"Aldo Moro", “F. Romagnoli" e "M. Polo". La
fase comunale dei Giochi ha permesso ai giovani
rugbisti di provare una esperienza nuova: di sostegno e di festa che si è conclusa poi con i saluti
finali, le premiazioni ed il consueto terzo tempo.
La vittoria dei ragazzi dell’istituto "F. Romagnoli"
ha permesso a questa scuola di accedere alla fase
provinciale insieme alle ragazze della scuola "A.
Moro" e agli alunni dell'Itas "Vivarelli" che erano
già qualificate di diritto. Le fasi successive si sono
svolte il 16 aprile, sul campo Cardinaletti di Jesi, e
le tre compagini fabrianesi (Allievi Itas Vivarelli,
ragazzi "F. Romagnoli" e ragazze "A. Moro")
sono entrate subito in campo con concentrazione
e determinazione. Prime a scendere in campo sono
state le ragazze della “Giovanni Paolo II” accompagnate dal professor Pedica, che da tempo e con
costanza stavano preparando questo appuntamento.
Con la determinazione, l'impegno, il sostegno ed
il gioco di squadra le ragazze sono andate in meta
più volte, vincendo nettamente per 10-2 contro le
avversarie della Vallesina. Le partite dei ragazzi
invece sono state combattute e tirate fino alla fine:
gli alunni dell’istituto comprensivo “F. Roma-
gnoli”, accompagnati dalla professoressa Biondi
e dal professor Cavallaro, hanno onorato questo
impegno, perdendo di misura 3-2 contri i pari età
delle scuole medie di Senigallia e vincendo bene
10-0 contro i ragazzi di Montecarotto. Per i fabrianesi un bel secondo piazzamento che dimostra un
bell'approccio dei cartai. Gli Allievi dell'istituto
superiore “Vivarelli” sono arrivati a questo impegno con una buona preparazione, anche se la partita
contro gli avversari jesini è iniziata subito in salita.
Nonostante la grande determinazione e volontà, i
ragazzi fabrianesi hanno perso 5-4, anche se fino
all'ultimo i ragazzi fabrianesi hanno giocato per
portare a casa il risultato. Tutti i ragazzi, finite le
competizioni e fatti i saluti di rito, sono stati premiati con medaglie e hanno goduto del terzo tempo
organizzato dalla Federazione Rugby Comitato
regionale Marche. Il ritorno a casa segnava nelle
facce di questi studenti una certa stanchezza, ma
anche un sentimento positivo per la prestazione.
Per le piccole rugbiste la consapevolezza di aver
ottenuto il passaggio alla fase successiva, quella
Regionale.
Il Fabriano Rugby, che ha seguito questi ragazzi
nelle varie fasi, ringrazia i professori, i giovani atleti per l'impegno profuso, il Comune di Fabriano, la
Fondazione Carifac e la Fortitudo Calcio per aver
messo a disposizione le strutture. Un particolare
ringraziamento alla sezione fabrianese dell’Avis,
che ha creduto sin dall'inizio della stagione scolastica al progetto "Insieme in meta".
Saverio Spadavecchia
Giovani rugbisti in azione
27 sport.indd 2
27
>SPORT<
L'Azione 26 APRILE 2014
GINNASTICA
VOLLEY
Serie B2 femminile
Al team di Rossini
manca solo un punto
per la salvezza!
E’ tutto apparecchiato per l’appuntamento con l’aritmetica. La Pallavolo
Fabriano cerca il “punto” della salvezza, forte delle otto lunghezze di vantaggio su Altino, a tre giornate dalla fine.
Un vero e proprio tesoretto, incamerato
con i tre successi consecutivi inanellati
a cavallo di marzo e aprile. Il calendario
offre un’occasione da non mancare (sabato 26 aprile, ore 18, si va a Jesi contro
la già retrocessa Pieralisi), anche perché
nelle ultime due fatiche della stagione
sarà complicato fare punti.
Match-point salvezza. La verità è che
Persigilli e socie potrebbero festeggiare
la permanenza nella categoria anche
senza espugnare Jesi. Basterebbe che
Altino, impegnata in casa contro la
Stella Rimini in una partita da disperazione più assoluta, non vada a
punti; una vittoria al tie-break, infatti,
potrebbe consentire alle abruzzesi di
rimanere comunque in corsa, visto che
lo scontro diretto con le cartaie pende
a loro favore. In ogni caso, per evitare
calcoli di sorta, Fabriano deve pensare
solo a vincere e chiudere la pratica,
conservando quanto meno inalterato il
margine di distacco dalla quart’ultima
piazza.
Ritmica
Ciccolini in attacco (foto Mingo)
Ranghi completi. Meglio, quindi, non
dare speranze a chi insegue, visto che
la penultima giornata Fabriano ospiterà
la Battistelli Rimini – che non ha più
nulla da chiedere al campionato, ma
non verrà in vacanza – per poi chiudere
a Pescara contro la capolista, assediata
dall’avanzata di Gabicce e Moie, e che
per questo potrebbe dover rincorrere
la promozione fino all’ultima giornata.
Coach Rossini, salvo defezioni “in limine”, dovrebbe avere tutte le ragazze
a pieno regime. Troppo importante, nel
giorno dell’aritmetica.
Lorenzo Carsetti
PODISMO
Trofeo di Senigallia
Cicconcelli va
agli Europei!
Giorgio Tiberi
al sesto posto
Aprile molto redditizio per la Fondazione Carifac
Ginnastica Fabriano che dopo il titolo italiano
vinto da Daniela Mogurean nella categoria Junior
del Campionato Nazionale di Categoria, ha portato per la prima volta una propria ginnasta su un
podio di una Coppa del Mondo, impresa riuscita
tra le Junior a Letizia Cicconcelli alla World Cup
di Pesaro. Il prossimo week-end la Ginnastica
Fabriano esporterà i propri gioielli in Serbia per
partecipare al Torneo Internazionale di Belgrado.
Daniela Mogurean, Letizia Cicconcelli, Martina
Centofanti e Cecilia Meriggiola faranno conoscere
la scuola fabrianese anche al di fuori dei confini
italiani, con ottime speranze di ben figurare davanti
alle molte nazioni presenti. Sempre in clima internazionale è oramai ufficiale che Letizia Cicconcelli
vestirà la divisa della Nazionale Italiana ai prossimi Campionati Europei di Baku in Azerbaijan,
nella categoria Junior, frutto dell’ottimo bronzo
ottenuto alla Coppa del Mondo. La Fondazione
Carifac Ginnastica Fabriano sarà anche presente
alla finale italiana del Campionato di Specialità a
Spoleto con Sofia Crescentini e Azzurra Ottaviani.
La Podistica Avis
Fabriano il giorno
di pasquetta ha partecipato alla trentacinquesima edizione del Trofeo di
Senigallia, gara di
dieci chilometri su
strada. Il migliore
dei fabrianesi (e sesto assoluto nella classifica
generale) anche stavolta è risultato Giorgio Tiberi
(nella foto con il presidente Stefano Corrieri) con
il tempo di 33’58”. A seguire Brunori Claudio
36’53”, Berettoni Claudio 40’18”, Santori Mario
41’10”, Moschini Mauro 42’47”, Brocanelli Lauro
43’22”, Bucchi Amedeo 44’59”, Corrieri Stefano
45’13”, Belardinelli Emanuele 45’58”, Borioni
Ivan 46’39”, Rotili Roberta 47’46”, Minetti Francesco 48’38”, Gubbiotti Mario 50’45”, Lippera
Paolo 51’08”, Derek Ian Barnes 53’56”. Il 25
aprile la Podistica Avis Fabriano parteciperà ad
un altro tradizionale appuntamento, a Lucrezia di
Fano, anche qui gara di dieci chilometri.
PATTINAGGIO
Trofeo di Bologna
Due rossoblù... in azzurro!
La Fortitudo Fabriano Pattinaggio,
nell'ultimo fine settimana, ha preso
parte con tre atleti al Trofeo di Bologna. Tra le Allieve, Alice Comodi
Ballanti si è classificata al 29° posto
nei 500 sprint, al 6° nei 3 mila punti e
al 4° nei 5 mila eliminazione; Camilla
Fattori ha centrato un bel 1° posto nei
300 crono, terzo posto nei 500 sprint
e 14° nei 5 mila eliminazione. Tra gli
Allievi, Alessandro Mataloni è giunto
3° nei 300 crono, 8° nei 500 sprint e 4°
nei 5 mila eliminazione. Come società,
la Fortitudo è giunta diciottesima su
cinquantasei presenti. Ma la notizia più
bella è senza dubbio la convocazione di
Camilla Fattori e Alessandro Mataloni
nella selezione della Nazionale giovanile a Marina di Grosseto dal 22 al 25
aprile. Prossime gare di squadra per la
Fortitudo: Trofeo a Marina di Grosseto
il 25 aprile e il giorno dopo a Piombino.
Camilla
Fattori
23/04/14 11.05
28
>SPORT<
MOTOCROSS
Campionato Regionale Marche-Umbria
In 186... al via!
L'Azione 26 APRILE 2014
CALCIO e CALCIO a 5
L'attività della Virtus Fabriano
La squadra di C2
si gioca la salvezza,
Belle prestazioni sul tracciato di Cingoli tornei per i giovani
di GIAN MARCO LODOVICI
L
a seconda prova del campionato
regionale motocross MarcheUmbria si è svolta nel territorio
marchigiano nello storico tracciato di
“B.Tittoni”, sede del Motoclub “A.
Fagioli” di Cingoli, in provincia di
Macerata. La pista che ha visto negli
ultimi anni numerose competizioni a
livello italiano e mondiale, non solo di
motocross, ma anche di quad e sidecar
cross. Ha accolto ben 186 piloti pronti
al via che sono stati favoriti dall’ottima
condizione climatica e non secondariamente da un efficiente organizzazione
del motoclub, impegnata a rispettare
scrupolosamente gli orari delle qualfiche e delle manche, con relativa pausa
pranzo.
La categoria dei più “smanettoni” Top
Rider MX1 (cilindrata 450cc) è stata
vinta da un ottimo Daniele Bricca che
su Honda stravince entrambe le manche portandosi dietro di lui piloti del
calibro di Samuel Zeni e il veterano
oramai affermato Alessandro Pagliacci (Honda Team Plasgomma Racing)
del moto club Matelica. Rimanendo
nella categoria dei Top Rider ma delle
cilindrate più piccole MX2 (cilindrata
250cc), troviamo sul gradino più alto
del podio Stefano Pezzuto (Suzuki
Cairatese) che con un primo e un secondo posto rispettivamente, strappa
la vittoria a Giovanni Bertuccelli su
Honda e al pilota Sammarinese Bryan
Toccaceli, sempre su Honda. Buoni
piazzamenti nella stessa categoria per
i piloti di Esanatoglia che corrono sulle
arancioni delle Ktm: stiamo parlando di
Luca Pedica che sigla un sesto posto
e Nicola Dolce che finisce invece in
dodicesima posizione.
Scendendo nella categoria Agonisti
nella classe MX1 Mirko Pretelli (Honda
Fermignanese) vince davanti a Luca di
Leonardo (Honda Fagioli) e Simone
Iommi (Honda Monterosato). Ottima
sesta posizione per il pilota fabrianese
Luca Goffredi (Ktm Derapassion AG
suspension) e Simone Fiorgentili che
sulla Suzuki marchiata Team Turchetti
Gomme chiude due posizioni dietro.
Ventiduesima posizione per Nicolas Bolotti di Fabriano (Honda Derapassion).
Come spesso accade un buon numero
di piloti corre nella categoria MX2
degli Agonisti, tanto che è necessario
suddividere i piloti in due gruppi (A e
B) per evitare che i più “lenti” vengano
tagliati fuori alle qualifiche e per poter
permettere a tutti di partecipare, perché
ricordiamo che questo, come tutti gli
altri,è uno sport e un bellissimo gioco.
Gianmarco Cenerelli (Ktm Suasa)
dominatore di giornata della categoria
Agonisti MX2 gruppo A vince il primo
premio davanti a Ivan Lucarelli (TM
Valconca) e Simone Paolucci (Yamaha Wiss). Il giovane pilota fabrianese
Lorenzo Gabrielli su Yamaha non sale
sul podio ma si accontenta della quinta
piazza. Categoria questa contesa tra
diversi fabrianesi, tra i quali Simone
Artibani e Sandro Blanca che chiudono
in coda uno all’altro in decima e in undicesima posizione. Mirco Rustichelli
(Yamaha Esanatoglia AG Suspension)
in ventunesima posizione e Nicolò
Cofani (Husqvarna Ragni) in ventottesima. Categoria Amatori MX1 vinta da
Alessandro Veronese (Honda Fagioli)
davanti a Luca Pecci (Honda moto
club Artiglio-Fabriano) e Michele Rita
(Yamaha Pistello Bike),mentre nella
MX2 Alessandro Biondi davanti a tutti
e a seguire dietro di lui Emanuel Conti
(Honda Titano) e Andrea Marinsaldi
(Suzuki Esanatoglia).
La categoria Over 40 si vede impegnata
a gareggiare con la categoria dei restanti Agonisti MX2 gruppo B. Manlio
Giachè oramai punta di diamante della
squadra di San Severino Marche su
Honda porta ancora a casa una vittoria
pronosticata dall’inizio nella categoria
Over 40 MX1, davanti a Gabriele Vagni
(Honda Ragni) e Ermenegildo Trebbi
(Honda Fermignanese). Classe MX2
vinta invece da Andrea Goffredi (Ktm
Derapassion AG Suspension), mentre
dietro di lui Mariano Paterni (Yamaha
Racing Terni) e Emanuele Carosi (Ktm
Carpe Diem). Due piloti nelle prime tre
posizioni per la categoria Amatori MX2
gruppo B: sono Tommaso Rotini su
Yamaha e Filippo Mannocci su Honda.
Chiude terzo Manuel Baruffa (Honda
Panicale). Finisce così, nel migliore dei
modi una bellissima giornata di puro
motocross al Tittoni di Cingoli che,
ricordiamo, è stato purtroppo scenario
di un brutto incidente avvenuto nell’ottobre dell’anno scorso, che è costato
la vita al povero Connor James Smith
durante una gara di quad.
Ultima di campionato per la formazione maschile
della Virtus Fabriano di calcio
a 5, trovatasi impelagata nei play
out al termine di
una lunga serie di
sconcertanti prestazioni. Non era
certamente preventivabile ad inizio
stagione un finale
di campionato del
genere, ma come
sempre è il campo a dare le risposte,
ed in questo caso le sta dando in modo
negativo per i fabrianesi. La gara di
sabato 26 aprile, contro il Città Futura
Montecchio, già vincitore del campionato, riveste comunque una grande
importanza, onde permettere con un
risultato positivo, alla squadra del tandem Romani-Altarocca di giocarsi in
posizione di riguardo (in casa) la gara di
spareggio di un play out che sembra ormai inevitabile, visto che una sconfitta
del Verbena (avanti di un punto) sembra
impensabile in casa del fanalino di coda
Castelferretti. Questa gara si giocherà
comunque giovedì 24, per cui, chissà?
In attesa del redde-rationem della
prima squadra, proseguono le attività
delle giovanili. Allievi e Giovanissimi
si allenano il lunedì ed il mercoledì,
in attesa degli ormai imminenti tornei,
mentre riprendono le gare dei Tornei
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>DIALOGO<
L'Azione 26 APRILE 2014
Serve un accordo
Turismo in città?
Ora è necessario
L'Italcaccia informa sull'attuale situazione alzare lo sguardo
di RINO RICCI*
D
urante l’assemblea
generale dell’Ambito Territoriale
Caccia Ancona 2, di venerdì 11 aprile, si è
consumato l’ultimo misfatto
contro i cacciatori dell’ATC
AN 2. Dopo un forte ed
acceso dibattito fra i rappresentanti dell’assemblea
nella quale si discuteva delle
varie problematiche della
caccia, si è arrivati ad una
votazione finale che approva
l’aumento a regime proposto
dall’ambito, da 75 € a 100
€ , iniziando con 90 € nel
2014, 95 € nel 2015 e 100
€ nel 2016; il tutto grazie ai
voti favorevoli dei quattro
rappresentanti della Libera
Caccia. Nel fabrianese ci
sono due zone di ripopolamento e cattura (S.Donato
e S.Michele), chiuse alla
caccia da molti anni, con
una quantità di selvaggina
all’interno limitatissima per
potersi chiamare ancora
“riserve“! C’è un comitato
locale nelle suddette zone
che attraverso l’ATC AN 2
riceve annualmente una cifra,
che va oltre i 15.000 euro,
per il controllo e la gestione (rimborsi chilometrici,
miglioramenti ambientali,
ritardi di sfalci, ritardi aratura, terreno con semina a
perdere). Il suddetto comitato
negli ultimi anni, non ha mai
coinvolto l’Italcaccia locale,
che a Fabriano conta circa
200 iscritti su un totale di
403, sulla gestione di questi
fondi. Nel gennaio 2014 le
quattro associazioni comunali (Federcaccia, Liberacaccia,
Arcicaccia, Italcaccia), con i
loro segretari e con la collaborazione del rappresentante
del Comune di Fabriano
nel comitato di gestione
dell’ATC AN 2, hanno deciso
di proclamare un nuovo Comitato composto dai quattro
segretari, due tecnici per ogni
associazione, il rappresentante del Comune dell’ATC
AN 2. Il Comitato appena
insediato decide: di rivedere
le posizioni delle attuali
due zone di ripopolamento
e cattura, programmandone
un numero maggiore, con
meno ettari, per favorire un
migliore irradiamento nel
territorio libero alla caccia;
di prospettare una zona di
addestramento cani, sia da
penna che segugi, perché il
nostro territorio è sprovvi-
sto di tale area; il piano di
cattura per lepri e fagiani e
la loro ridistribuzione nel
territorio; chiusura di tutte
le vecchie polemiche sulla
gestione delle zone di ripopolamento e cattura e piena
collaborazione sulle attività
da intraprendere per il bene
dei cacciatori e del territorio.
Nei mesi di febbraio-marzo,
periodo programmato per le
catture di lepri e fagiani, è
successo di tutto (altro che
pura e trasparente collaborazione!) da parte di alcuni
vecchi responsabili. Non
hanno voluto considerare i
risultati che iniziavano ad
arrivare grazie ai sacrifici di
chi ha sempre partecipato
attivamente alle iniziative
volte al miglioramento del
territorio, eludendo qualsiasi
forma di partecipazione e
collaborazione, ma hanno
soltanto criticato aspramente
chi, in questi mesi e con pochi mezzi idonei, ha fatto il
possibile per adempiere agli
impegni che si erano insieme
concordati per cercare di
ottenere i risultati prefissati.
Ora, pur di non ammettere
la verità sulla poca selvaggina presente all’interno
delle zone di ripopolamento
e cattura gestite sempre da
loro, vengono a riproporci
di lanciare fagianotti pronta
caccia, a spese delle sezioni
comunali, contrariamente a
quanto da loro sempre sostenuto alterando la razza autoctona. Si fa presente, inoltre,
che è circolata una lettera
indirizzata direttamente al
presidente dell’Italcaccia di
cui si presume lo scrivente
ma non sottoscritta da nessuno, in cui si sostiene che i
membri dell’Italcaccia stessa
siano stati incompetenti nella
gestione delle varie attività.
L’Italcaccia accetta le critiche, ma si domanda come
mai alcuni rappresentanti
delle altre associazioni fabrianesi si siano defilati,
forse perché consapevoli
della mala gestione e del fallimento delle loro iniziative?
Alla fine, visti i comportamenti degli ultimi tempi e
se non si riuscirà a trovare
un accordo comune a tutte le
associazioni, ma solo e continue offese da certe persone,
l’Italcaccia a questo punto
si chiede se sia ora che tali
zone vengano restituite alla
caccia libera… *presidente provinciale
Italcaccia
Come socio del Touring Club ogni mese ricevo la rivista
ufficiale. In quella del mese di marzo era allegata una lettera.
In essa si ricordava una manifestazione chiamata “Penisola
del Tesoro” annunciando che tra i tanti luoghi partecipanti, il
più vicino era Jesi, comunicandone il programma del giorno
previsto il 30 marzo prossimo. Mi sono subito domandato per
quale motivo la mia città non partecipa all’attività di questa
Associazione. Fabriano notoriamente è una città dove il turista è invogliato a restare perché il centro storico è animato
e i monumenti sono sempre visitabili. Questo succede nella
immaginazione di coloro che straparlano di turismo. Vorrei
consigliare loro di uscire oltrepassando il valico di Fossato e la
Gola della Rossa a visitare e osservare quello che esiste oltre
questi due confini. Ci si vanta della storia della città, si parla
di Unesco e dell’importanza del Palio e di altre
manifestazioni riservate,
purtroppo, solo ai fabrianesi ma non si fa nulla
per invitare i “forestieri”. Nelle città che organizzano il loro Palio,
li fanno di pomeriggio.
Perché a Fabriano questo si svolge la notte? E’
ovvio, per evitare quei
“rompiscatole” di turisti
o sbaglio? La stagione sinfonica è riservata solo ai cittadini:
tutta l’Italia ha festeggiato il bicentenario di Giuseppe Verdi.
A Fabriano, quando era già terminato, fu programmato un
normale concerto. Quando fu rappresentata l’opera La Traviata ci furono spettatori da fuori. Ma tutto finì lì. Turismo
non significa frequentare luoghi alla moda solamente, ma
visitare per conoscere, studiare, confrontarsi e condividere
con altri, le proprie idee. L’assessore competente, se non erro,
è andato anche negli Stati Uniti, a propagandare Fabriano,
ma come tratteremo gli eventuali statunitensi in visita? Come
gli italiani? Nello stesso numero de “L’Azione” di qualche
settimana fa, vicino all’articolo sul turismo da promuovere,
era pubblicata la protesta di un turista deluso. Ecco come
viene trattato il turismo. Solo a parole. Ci piangiamo addosso
e restiamo a guardarci gli alluci. Vogliamo alzare lo sguardo?
Partecipare a qualche iniziativa del Touring Club non è un
delitto, facciamolo qualche volta.
Francesco Frigio
Questa creatività Paglialunga: "Adottare il wifi
andrebbe sviluppata per il bene di ogni cittadino"
Aprire la mente, degustare quella curiosità che ogni giorno ci spinge a
scoprire nuove frontiere del sapere con tutti i mezzi a nostra disposizione,
quell’istinto profuso che un popolo...un’intera generazione...ogni giorno,
lo vive per un'esigenza di affermazione, estirpare quella nefasta influenza
di declino dello spirito nella società moderna. Opinabile o no, sarebbe
il caso di liberarci da un tipo di individualizzazione perpetrando neofite
forme di soggettività, il gioco-forza di un popolo, di una città...Fabriano
è nella sua interezza, forgiando una compensatoria personalità completa,
coadiutore, comunità di formazione.
Una visione delle realtà, una di quelle nuovissime realtà, che non concernono il solo dominio, mentale ma investono anche quello del volere,
possono essere così viste da questa particolare prospettiva, ovvero come
una storia delle visioni nel tempo che trasporre, il ricircolo generazionale
e dei modi della sua misurazione prospettica.
Per abbattere l’aspetto di tendenza utilitaristica alla parola “volontarietà”, Fabriano potrebbe essere la città della volontà, delle microeconomie
di aziende che possono diventare il futuro per noi. Quindi nuove realtà
creative, un susseguirsi di eventi, seminari per una mente mai stanca di
sapere. Obiettivo comune è riuscire a sensibilizzare la parte creativa di noi,
condividendola nella società, per una realizzazione comune, formando varie
realtà per una progettualità comunitaria, patrimonio d’identità, abbattendo il
disagio di una diseconomia evitando in questo modo una chiusura ermetica
campanilistica, ma una valorizzazione delle risorse locali. Un affermato
sociologo e psicoanalista tedesco affermava che “non è ricco colui che ha
molto ma colui che dà molto. Chi è capace di dare se stesso è veramente
ricco”. Era Erich Fromm (Francoforte sul Meno, 23 marzo 1900 - Locarno, 18 marzo 1980), famoso il suo saggio “Avere o Essere” (Mondadori,
1986, pag.256). Persone, uomini e donne, ragazzi e ragazze stanno facendo sì che il territorio fabrianese sia riscoperto, soprattutto nell’ambito
culturale, partorendo nuove idee di sviluppo artistico, parimenti iniziative
benefiche di volontariato. Possiamo affermare che Fabriano stia diventando
una comunità organica radicale di menti volenterose, un integralismo di
buone coscienze che si oppongono a forme costituite, ma che agiscono
per un bene comune...la società in cui vivono...
Paolo Gionchetti
29 dialogo.indd 2
Leggo con amarezza le parole
rilasciate dal consigliere Solari in
merito alla sua proposta di adesione all’associazione freeitaliawifi;
amarezza perchè il senso di quelle
parole è molto lontano dal voler
trasmettere una informazione chiara e veritiera. Forse è colpa mia
perchè, probabilmente, non sono
stato chiaro in Consiglio comunale
rispondendo alla sua interrogazione. Ci riprovo!
Facciamo un po’ di chiarezza cercando di essere meno tecnici possibile e focalizzando l’attenzione
sui fatti.
Per prima cosa spieghiamo cos’è
freeitaliawifi e quali sono i servizi
che offre.
Freeitalitawifi è una associazione
a cui possono aderire enti pubblici
con lo scopo di condividere uno
strumento per la registrazione e
l’identificazione di utenti collegati
ad una rete wireless.
Quindi, in altre parole, invece che
utilizzare tanti sistemi diversi per
ciascun soggetto, ci si accorda
sull’utilizzare tutti lo stesso strumento, che deve comunque essere
predisposto da ciascun soggetto,
consentendo agli utenti registrati
di accedere anche ai sistemi dei
soggetti che fanno parte dell’associazione.
Qualcuno si domanderà, tutto qua?
Beh, prima dell’entrata in vigore
della norma sul WifiLibero del
Decreto del Fare del Governo Letta,
un servizio di questo tipo assumeva
un interesse molto alto perchè, fermo restando l’obbligo di registrare
gli utenti che accedevano al wifi,
consentiva all’utente di registrarsi
una volta sola e poter accedere poi
a tutte le reti federate.
Con la liberalizzazione del wifi
tutto questo non è più necessario;
i soggetti che vogliono erogare un
servizio di internet gratuito accessorio alla loro attività prevalente,
non hanno più l’obbligo di registrare gli utenti.
Questo significa che qualunque
esercizio commerciale, a parte chi
con telefonia e internet ci lavora,
può mettere a disposizione un collegamento wifi per i propri clienti.
E questa è la scelta che abbiamo deciso di fare anche noi.
In questo senso l’adesione a freeitaliawifi non avrebbe portato nessun
beneficio, anzi quello che ora non
richiede la registrazione, poi avrebbe nuovamente chiesto agli utenti
di registrarsi.
Si sarebbe trattato solo di aderire
ad un servizio che a mio modo
di vedere ad oggi non è di nessuna utilità alla nostra realtà.
In ogni caso, adesione o meno a
freeitaliawifi, resta da affrontare
la questione più importante e rilevante per città, ovvero la necessità
di aumentare i punti di trasmissione degli hotspot disponibili.
Questo è il vero punto nodale, in
cui l’adesione a freeitaliawifi non
avrebbe apportato assolutamente nessun tipo di agevolazione.
Come in altre occasioni, la scelta
che ho ritenuto migliore è stata di
analizzare quali fossero le esigenze
collegate a questo servizio e capire
come poter mettere a sistema le
soluzioni da adottare.
Limitarsi ad azioni di piccolo cabotaggio, oggi è il wifi, domani sarà
qualcos’altro, non significa pensare
al bene della città e dei cittadini.
Proprio in questo senso abbiamo predisposto un progetto, in
costante aggiornamento, per la
realizzazione di una infrastruttura di comunicazione neutrale
che possa essere scalabile ed al
servizio di molteplici necessità.
La realizzazione di un progetto di
tale portata richiede ovviamente un
impegno economico importante che
necessita una collocazione all’interno del bilancio generale dell’ente.
Mario Paglialunga,
assessore all’Informatica
e software libero
23/04/14 10.49
30
>DIALOGO<
L'Azione 26 APRILE 2014
L'Anffas open day
La donna,
creatura
angelica
informare e sensibilizzare appunto sui temi
della disabilità intellettiva e/o relazionale.
Ringraziamo tutti i cittadini, per la sempre più
crescente sensibilità nei confronti di coloro
che vivono la propria disabilità, e che hanno
voluto partecipare a questa grande festa per
conoscere l’associazione, le famiglie, gli
amici che la compongono, e le tante attività
che vi si svolgono con l’obiettivo di combattere stereotipi, pregiudizi e discriminazioni e
promuovere pari opportunità in ogni settore
della società, la domanda più frequente che
L’11 aprile gli alunni della II D della media
"Gentile", guidati dalla docente di lettere
Brunilde Giordano, hanno fatto “rivivere”, attraverso la recitazione di alcuni versi di poeti
dal Trecento al Seicento ed indossando abiti
simili a quelli delle dame di un tempo, con
un sottofondo di musiche curate dalla docente
Lidia Duttilo, rievocando il clima passato.
Obiettivo era quello di evidenziare, in una
società in cui la donna è vittima dell’uomo,
come, nella visuale dei letterati, ella assumeva
l’immagine di creatura angelica. Un aiuto
importante è stato dato dalla docente Maria
Grazia Petrarota che ha curato la recitazione.
Un grazie ai ragazzi che si sono esibiti: Alessia Becchetti, Bianca Elena Chiriac, Letizia
Gagliardini, Dalila Mekkaoui, Gianluca
Orfei, Tommaso Ottaviani, Francesco Nagni,
Lorenzo Salari, Sofia Staffaroni, Erica Turchi.
Un ringraziamento va anche alle mamme
per la cura dedicata in cucina, al dirigente
scolastico. che ha permesso la realizzazione,
ma soprattutto, ai ragazzi che si sono esibiti,
compresi quelli che hanno cantato un canto
tipico del periodo medievale.
Sensibilizzare l'opinione pubblica sulla disabilità
di GIULIO PIETRANGELI*
A
nche in questo 28 marzo, esattamente nel giorno in cui l’Anffas
compie 56 anni, è stato riconfermato nel nostro territorio (Ambito
n° 10 composto da cinque Comuni Fabriano,
Sassoferrato, Cerreto d’Esi, Serra S. Quirico,
Genga) l’appuntamento con la nostra Giornata
Nazionale della Disabilità Intellettiva e/o
Relazionale che quest’anno giunge alla sua
settima edizione.
La manifestazione nazionale, promossa e
organizzata dall’Anffas sul territorio italiano
in tutte le 200 strutture associative, con a
carico oltre 30.000 persone con disabilità e i
loro familiari, è stata voluta anche dall’Anffas
Onlus Fabriano con il diretto coinvolgimento e la partecipazione attiva delle persone
con disabilità, dei soci, degli operatori, dei
volontari e di quanti operano con e per
l’associazione con lo scopo di perseguire il
suo obiettivo e cioè accogliere, in questa VII
giornata Nazionale della Disabilita Intellettiva
e/o Relazionale, quante più persone possibili all’insegna dell’inclusione sociale per
*presidente Anffas Fabriano
Per il bilancio
un altro percorso
Il Bilancio Partecipativo
è una cosa seria. La proposta avanzata dall’amministrazione Sagramola di
destinare di fatto 150.000
euro alle Porte del Palio
non ha nulla a che fare con
l’idea vera e profonda di
ciò che significa costruire
un bilancio serio, lungimirante, partecipato con la
città. Chiamiamo le cose
con il loro nome. Il Bilancio Partecipativo è una
metodologia di partecipazione diretta dei cittadini,
tutti, alla vita e alle scelte
ci è stata rivolta avvicinandosi alle nostre
postazioni è stata quella su come affrontare le
tante difficoltà derivanti dai tagli dell’attuale
spending review, tagli, che nella disabilità
vanno a toccare i diritti dei nostri ragazzi citati
nella Convezione Onu, senza tenere conto
che i nostri ragazzi non hanno prestazioni di
comodo ma dettate da un P.E.I., Piano Educativo Individuale, diritti che danno loro la
possibilità di vivere una vita il più possibile
degna di essere vissuta. Un doveroso grazie
a tutti coloro che hanno partecipato attivamente al raggiungimento di questo grande
risultato tra i quali i Comuni di Esanatoglia
ed i cinque Comuni dell’Ambito n° 10 per
la concessione del suolo pubblico, all’Avis
comunale di Cerreto d’Esi nelle persone del
presidente Spuri Nisi Fabio, il suo vice Enrica
Girolamini, a tutti i centri commerciali ed a i
nostri parroci delle varie parrocchie per averci
concesso gli spazi.
E’ con commozione che diamo a tutti voi
un grande abbraccio chiedendo la vostra
vicinanza alle nostre problematiche che sono
di tutti noi.
politiche della propria città.
Consiste nell’assegnare una
parte di bilancio comunale
alla gestione diretta dei cittadini in modo da dare loro
potere effettivo di scelta e
di indirizzo nell’allocazione
delle risorse. Credo fortemente in questo strumento
amministrativo ed in sede di
Commissione Bilancio ho
proposto un iter per giungere
in tempi brevi alla sua realizzazione. La mia proposta, a
differenza di quella nostrana e raffazzonata, a tratti
semiclientelare, avanzata
dall’assessore Tini (nella
foto), nasce e si modella in
base ad esperienze virtuose
portate avanti da diversi comuni, da anni, in Italia e nel
mondo. Le Porte del Palio
hanno sicuramente un ruolo
aggregante per la nostra comunità fabrianese, ma non
possono essere riconosciute
come veri ed istituzionali
istituti di partecipazione a cui
affidare un potere di scelta di
150.000 euro. Non è corretto
sindaco. Il percorso doveroso
da fare, per arrivare alla scelta del progetto a cui verranno
destinate le risorse, era un
altro: andare all’elezione
dei Comitati di Quartiere e
Frazione, raccogliere i progetti che i cittadini, singoli
o associati, avrebbero presentato, attraverso i direttivi
dei Comitati di Quartiere e
di Frazione e la Commissione tecnica individuare i
tre progetti ritenuti migliori
per la collettività ed infine,
scegliere quello a cui dare le
risorse attraverso un referendum cittadino. Questo significa rendere la cittadinanza
consapevole e partecipe. La
proposta avanzata dall’am-
ministrazione invece, come
al solito vive di pensieri corti. La scelta di affidare alle
Porte del Palio la gestione di
questa cifra dimostra, a mio
avviso, due questioni:
la prima è l’evidente
fallimento di questa
amministrazione nella
gestione dei Comitati di Quartiere e di
Frazione. L’incuranza
della Giunta, sindaco
in testa, ha portato
alla chiusura effettiva
e alle dimissioni dei
presidenti di queste
strutture. La seconda
credo che derivi da
una pigrizia amministrativa e da un ipotetico
ritorno elettorale. Attraverso
questa scelta i Comitati di
Quartiere e di Frazione vengono umiliati poiché sono
b.g.
espropriati del loro ruolo
naturale. Inoltre gli organismi del Palio hanno un
ruolo specifico che deriva
dal loro mandato associativo e non possono sostituire gli organi deputati alla
partecipazione collettiva.
Così si rischia di agevolare interessi particolari.
E’ lecito inoltre pensare
che con questa sistema le
frazioni verranno marginalizzate nella scelta dei
fondi. Anche in questo caso
è palese la superficialità di
questa amministrazione comunale nell’affrontare temi
importanti come il Bilancio
Partecipativo. Di errori ne
sono stati fatti tanti sindaco, ma questo perseverare
rischia di assumere toni,
ormai, grotteschi.
Emanuele Rossi, sel-fbc
Il Re è stato mangiato! Legge elettorale, quando?
Venerdì 11 aprile si è concluso il corso di
scacchi condotto da Massimiliano Fico con
una festa finale. La festa è iniziata con una
simultanea di scacchi contro tre maestri [ndr:
in una simultanea di scacchi vari giocatori,
ognuno sulla propria scacchiera, sfidano un
unico avversario, generalmente un maestro].
Molti ragazzini sono riusciti a vincere, ma alcuni ragazzi hanno
perso.
Alla fine della partita tutti i giocatori
e i loro genitori
si sono precipitati sull’enorme
torta a forma di
scacchiera, fatta
da mamma Lucia. Buonissima
la scacchiera ma
soprattutto i pezzi
degli scacchi di
cioccolato! Inoltre c’erano quattro
vassoi di bignè e
un vassoio di biscotti, sempre a
forma di scacchi,
30 dialogo.indd 2
al cioccolato e alla vaniglia: era tutto molto
squisito! Lo svolgimento è avvenuto grazie
alla disponibilità della biblioteca comunale
di Fabriano. Un ringraziamento a mamma
Lucia e al circolo scacchistico di Fabriano,
in particolare a Giuseppe, Gabriele e Mauro.
Chiara Colciago
Chiara Colciago è
una bambina di 13
anni che ha partecipato al corso di
scacchi. Visto l’entusiasmo con cui
ne parla ed il successo dell’iniziativa, siamo sicuri
che questo evento
non rimarrà isolato, ma sarà presto
seguito da analoghi avvenimenti,
che l’Azione seguirà con interesse.
Un momento
della festa e la torta
(foto Annapaola
Zuccarini)
Nella puntata dell’11 aprile di “Bersaglio mobile”, Enrico Mentana ha intervistato Pier Luigi Bersani.
L’ex segretario del Partito Democratico ha dichiarato come non vada bene una legge elettorale
maggioritaria con alti livelli di soglia d’accesso, e una riforma costituzionale che conduca ad una
camera soltanto. Bersani ha sostenuto che così facendo si produce semplicemente una democrazia
fonte di autoritarismi. Così, seppure anacronisticamente, mi è sembrato tanto come l’intellettuale
di Montale in “Ossi di seppia”, che la mia insegnante di latino, nelle sue lezioni, amava citare,
per affermare il distacco rancoroso e subordinato che l’intellettuale prova nel vedere la società e
il fallimento del suo sogno ora rattrappito. Infatti la cravatta di Bersani era di un rosso sbiadito e
il suo parlare di colui che sa di avere perso definitivamente il suo, e non solo, sogno di vedere la
sinistra socialista e democratica al governo del paese, a favore di un centro-sinistra che ha tra
i suoi baluardi il leaderismo e la flessibilità, anziché la stabilità e i diritti del lavoro. Nelle elezioni
del 2 giugno del 1946, il Partito d’Azione ottenne solo l’1,5% dei voti e 7 eletti, che riuscirono a
comporre un gruppo parlamentare autonomo con l’apporto dei due eletti del Partito Sardo d’Azione e del valdostano Giulio Bordon. Ebbene, tra quei sette eletti c’era Piero Calamandrei, che
poi fu un grandissimo padre costituente. Il parto di questa legge elettorale sembra oggi rallentare
e quasi ascoltare le critiche della ormai vecchia componente di sinistra bersaniana, a differenza
dei diktat temporali che Renzi una volta al governo detta. Il 29 gennaio scorso Massimo Mauro,
ex ministro della difesa, ha dichiarato a “Porta a Porta”, a proposito della legge elettorale: “E’ una
legge nata per far fuori Grillo”: ebbene sorge il sospetto, legittimo, che si voglia aspettare la data
delle elezioni europee, per vedere se Forza Italia avrà più voti di Grillo, perché solo da quel dato si
potrà capire se la legge elettorale possa davvero “far fuori Grillo”, dal momento che se arrivasse
secondo, ad essere fuori sarebbe il partito di Berlusconi. E così ancora una volta si capisce che la
politica è slogan e poco interesse comune, e noi siamo un po’ come il protagonista della canzone
“Arrivederci tristezza” di Brunori Sas: “Milioni di libri non servono a niente se servono solo a nutrire
una mente che mente […] assiomi e teoremi non valgono niente se l’occhio non vede che il cuore
non sente più niente, arrivederci tristezza, oggi mi godo la mia tenerezza perché non durerà…”.
Andrea Giombi
23/04/14 10.50
31
>DIALOGO<
L'Azione 26 APRILE 2014
L'Italia e la sfida turistica
Professionalità, partnership, network per reinventare un'offerta integrata
di LETIZIA STOPPONI*
M
ario Bartocci in “Il
petrolio dell’Italia”
ha ben descritto la
mancanza di sensibilità civile degli italiani, di amore e
di educazione alla comprensione e
all’utilizzo del nostro patrimonio
artistico-culturale purtroppo fortemente sotto sfruttato. Dunque
spontanee le domande: perché?
Cosa si può fare a riguardo? E
soprattutto chi possono essere i
protagonisti della necessaria “rivoluzione turistica”?
Il turismo italiano vive dell’immaginario legato alle bellezze dello
stivale, alle opere dei suoi maestri,
all’arte del cibo, al carisma delle
persone, alla magia della città eterna, alla poesia dei suoi borghi, alla
storia che si respira, alle pellicole
e alle canzoni che hanno incantato con la loro suggestione intere
generazioni. Purtroppo si verifica
una forte asimmetria tra aspettative
ed esperienza reale da parte del
nuovo ceto medio internazionale,
i frequent flyers dei low cost, dei
B&B, i city users (Martinotti), la
nuova classe creativa (Florida), i
post turisti di massa, una domanda
sempre più esigente e multimotivata, intellettualizzata e cosmopolita
che richiede autenticità e qualità,
una personalizzazione dell’offerta e che riceve invece in cambio
gladiatori pagliaccio che gridano
davanti al Colosseo (nella foto),
pullman sightseeing strapieni che
assecondano solo un turismo mordi
e fuggi che consuma i luoghi con
una voracità oculocentrica e superficiale, negozi brulicanti di anonimi
souvenir. Dunque commercializzazione, banalizzazione, disneyficazione e xenofobia, in pratica un
antiturismo da sconfiggere invece
con un marketing tattico, strategico
che sappia dosare competizione e
collaborazione.
La risposta consiste non in un
abbassamento dei prezzi che scaricherebbe la crisi sugli operatori
locali invece di esaltarne la capacità competitiva o che porterebbe
un ulteriore peggioramento della
qualità dei servizi ma, occorre puntare sull’educazione e la creazione
di nuove figure professionali, la
nascita di una cultura dell’accoglienza e della sostenibilità, la
ricerca di autenticità e identità, la
creazione di esperienze immersive
e polisensoriali nelle culture locali
per rendere il turista “cittadino
temporaneo”.
E’ necessaria la creazione di
partnership collaborative per reingegnerizzare dal basso le aree di
destinazione e integrare le risorse
turistiche locali in un piano di sviluppo unitario che premi le migliori
pratiche di accoglienza e il total
quality (relazionale, dei servizi,
ambientale ed estetico).
Fondamentale la legge 135/2001
con cui viene istituzionalizzato
l’approccio di sistema che individua nella cultura dell’accoglienza,
e nelle partnership collaborative
territoriali il collante sociale per
un’offerta unitaria, coerente, di-
stribuita lungo reti territoriali e
comunicative appositamente ingegnerizzate dagli attori locali per
conoscere e attrarre direttamente
i segmenti della domanda. Oggi
si delineano le nuove professioni
del destination manager, del facilitatore dello sviluppo locale,
dell’animatore socioculturale del
territorio che organizzi micro e
macro eventi volti a favorire la
partecipazione locale in chiave
di rivitalizzazione dei luoghi e
delle tradizioni, dell’esperto in
marketing territoriale che operi
tra economia, società e sviluppo
urbano. E ancora i facilitatori della
partecipazione che aiutino i locali
a riflettere sugli spazi urbani e le
possibilità inespresse del territorio
in funzione della città e gli agenti
dello sviluppo turistico locale che
facilitino i processi aggregativi. In
conclusione degli “umanisti produttivisti” (Costa) addetti a un’attività creativa e produttiva dotati di
intelligenza connettiva; serve uno
scambio ripetuto e costante al fine
di scoprire, rispettare e valorizzare i talenti. Capelli con “Borghi
autentici d’Italia” e Dell’Ara con
la tipologia dell’”albergo diffuso”
sono esempi concreti di come si
possa promuovere una “sostenibile
autenticità”, come si possa passare
dall’individualismo all’innovazione e allo sviluppo di “città ospitali”
ossia basate sui valori di rispetto
delle diversità, responsabilità e
senso del limite, consapevolezza e
identità, sistema e collaborazione
innovativa. Butera elabora la cosiddetta “teoria delle quattro C” per
connotare il sistema-rete: Cooperazione intrinseca, Comunicazione
estesa, Conoscenza condivisa e
Comunità performante. Sarebbe
davvero costruttivo fare nostro
questo modello per orientarci
all’innovazione, all’apprendimento
e a un cosmopolitismo volto alla
valorizzazione della nostra bellissima terra allo scopo di farla amare
e comprendere anche a “cittadini
temporanei” con l’onore di vivere
l’essenza dell’italianità in tutta la
sua autenticità e identità tricolore!
*laureanda in Progettazione
e Gestione dei Sistemi Turistici
(PROGEST)
Una
manutenzione
Luca,
un
ricordo
Quel
per
i
plessi
scolastici
che
non
si
cancella
pane fatto
in casa
L’articolo di Luciano Gambucci sul pane sciapo mi ricorda quando il pane si faceva
in casa e al Borgo si portava
al forno di Passeri.
Erano tutte file di 1 kg, con
due segni verticali paralleli e
due diagonali che, dopo cotte,
solcavano le croste croccanti
a proteggere la mollica. Il
pane durava almeno sette
giorni senza doverlo mettere
in freezer.
Eravamo abituati a mangiarlo
sciapo, ma quando si cominciarono a gustare le pagnottelle, o il pane umbro, col sale,
si gradivano di più.
Ricordo quando ritornavo a
Fabriano nei primi anni ‘60
con degli amici sardi che
rimanevano colpiti da quel
pane sciapo.
Il sapore di grano, di farina, di
natura, superavano ogni imbarazzo iniziale e lo gustavano
con piacere. Però nemmeno
io sapevo che il pane sciapo
di Fabriano fosse considerato
un pane tipico.
Romano Satolli
Il ricordo di Luca Animobono è
sempre vivo. Nomen omen, verrebbe da dire, perché Luca aveva
davvero un animo buono. Sereno,
obiettivo, sapeva fare del suo mestiere di giornalista un’occasione
per andare incontro all’altro senza
pregiudizi e con il solo scopo di
cogliere qualcosa di positivo, anche
nelle pagine della cronaca locale e
di Jesi, che non sempre riservavano
belle notizie.
Luca ha lasciato un vuoto, giornalisticamente, che è difficile riempire.
Un vuoto che attiene al suo garbo,
non solo alla sua professionalità,
allo stile dell’uomo che metteva
davanti ad ogni ostacolo il rapporto
con l’altro e poi la penna. Questo
insegnamento non lo dimenticano
i colleghi, come coloro che si sono
interfacciati con lui in tanti anni
di lavoro.
E’ in programma un’iniziativa legata al mondo giovanile per ricordare
Luca: ovviamente “L’Azione” sarà
in prima linea ogni qualvolta si
tratterà di mettere in luce il suo
insegnamento.
Alessandro Moscè
Partiamo da un dato: l’amministrazione comunale, nel
maldestro tentativo di attuare
una forma di Bilancio Partecipativo, ha messo a disposizione
la somma di 150 mila euro in
conto capitale nel Bilancio
Previsionale 2014. Soldi pubblici che la città di Fabriano
potrà utilizzare per la realizzazione di opere, manutenzioni
straordinarie, interventi che
incidano sulla conservazione e
sulla valorizzazione del nostro patrimonio. La gestione organizzativa e
la raccolta dei progetti per la città è stata affidata dal Comune alle Porte
dell’Ente Palio di San Giovanni, un'associazione culturale di rievocazioni
storica e promozione del territorio, ma senza rappresentatività popolare,
a differenza dei comitati di quartiere e di frazione che sono invece organi
istituzionali elettivi. Non condividiamo, pertanto, il bilancio partecipato concepito e adottato con questa metodologia perché la democrazia
sottintende il coinvolgimento e la partecipazione di tutti i cittadini. Noi
consiglieri Ncd vorremmo invece porre in essere strumenti di partecipazione che coinvolgano tutti i cittadini, ovvero le istanze di tutti quelli che
hanno a cuore la cura e la conservazione del patrimonio pubblico per il
quale abbiamo riscontrato numerose criticità e problematicità. Tra queste
criticità paiono, dalle molte segnalazioni che abbiamo raccolto, come le
scuole della nostra città, purtroppo lasciate spesso all’incuria anche per
il cattivo uso delle risorse, versino in uno stato di degrado tale per cui
si rendono necessari interventi di manutenzione urgente per tutelare la
sicurezza dei bambini e degli operatori. Raccogliendo pertanto le proposte
dei genitori e nell’intento di essere utili alla collettività, abbiamo pensato di proporre un progetto di manutenzione straordinaria su quei plessi
scolastici che ne abbisognano, al fine di riportarli ad un necessario livello
di decoro e di sicurezza. Con questo, auspichiamo che anche la nostra
amministrazione comunale recepisca la proposta e ne colga l’opportunità
nonchè l’utilità che produrrà risultati positivi anche nel lungo periodo.
Danilo Silvi, Urbano Urbani e Giovanna Leli, consiglieri comunali Nuovo Centro Destra
31 dialogo.indd 2
23/04/14 10.51
32
>ultima<
L'Azione 26 aprile 2014
Novità all'Esino-Frasassi
di Daniele Gattucci
“L
’economia
verde per far
rinascere la
montagna.
Tenere insieme il modello
economico manifatturiero
senza fratture, valorizzando
le risorse strategiche del
territorio quali aria, acqua,
boschi, turismo”.
Così, il presidente dell’ente
montano, Fabrizio Giuliani, ha presentato nel corso
di una conferenza stampa
(nella foto) la costituzione del Consorzio Turistico
Esino-Frasassi con sede in
Serra San Quirico (via Marcellini, 5) presso la residenza
operativa del Parco Naturale
Regionale Gola della RossaFrasassi.
Con Giuliani, ecco il rappresentante legale del nuovo
organismo, Marco Uggioni
che ha detto: “Ai soggetti
promotori si sono già uniti
oltre sessanta operatori privati, entro l’estate contiamo
di arrivare almeno a centro
adesioni. Ciò grazie al piano
32 ultima.indd 2
d’azione che stiamo componendo, le cui caratteristiche
corrispondono a una grande
opportunità per superare la
condizione del mordi e fuggi e trasformarla in un fase
d’accoglienza. Abbiamo - ha
concluso Uggioni - tutte le
carte in regola e ogni genere
di attrattiva, per coprire tantissime tipologie di richieste
da quella culturale, naturalistica, enogastronomica,
rurale, scolastica, sportiva
sino a quella religiosa, in
pratica un'offerta davvero
appetibile per far soggiornare
il turista da due, tre giorni ad
una settimana”.
Da quest’obiettivo è ripartito
Giuliani. “Possiamo essere
protagonisti di una transizione che vede nell’economia
verde una chance di nuova
crescita. L’intreccio positivo
tra il nostro sistema e l’evoluzione di quello economico
che ha garantito la coesione
sociale è un’eredità da valorizzare. Adesso però – sono
ancora parole di Giuliani – è
necessario adottare nuove
strategie che tengano conto
dei cambiamenti determinati
dalla crisi, valorizzando le
enormi risorse del territorio
rendendole funzionali alla
competizione tra territori.
Potrà nascere così uno sviluppo intelligente della nostra zona interna, montana e
collinare. Fine precipuo - ha
posto l’accento - è trovare
sinergie tra pubblico e pri-
e il Consorzio turistico appena costituito va in questa
direzione: pubblico, privato,
economia verde, sostenibilità. E’ nostra intenzione, anche nell’ottica di raccogliere
e dare seguito al distretto
rurale di qualità Colli-Esini
– ha evidenziato - fornire
assistenza ai consorziati, stimolando la nascita di nuova
vato per realizzare progetti
innovativi, incentrati su nuove tecnologie e sostenibilità
ambientale. Il nostro territorio e la Comunità Montana
non sono nuovi a questo tipo
di esperienza, vedi Meccano
imprenditoria, promuovere e
favorire scambi d’informazione d’interesse comune,
attuare interventi di riqualificazione dell’offerta turistica
sostenendo l’innovazione
tecnologica, promuovere il
marketing telematico e la
commercializzazione dei
prodotti turistici, collaborare
con enti di formazione per la
realizzazione di stage e percorsi formativi nell’ambito
del settore turistico, promuovere e studiare iniziative di
concertazione e collaborazione fra diverse categorie
imprenditoriali del territorio
partendo dalle esigenze dei
consorziati”. A questo punto
il presidente dell’Ente Montano ha presentato i soggetti
promotori: “Associazione
L’Oro delle Terre del Gentile, Associazione Operatori
Turistici del Distretto Rurale
di Qualità Colli Esini, Associazione Matelica Incoming,
Associazione Marche a Serra
San Quirico, azienda “Raffaello Residence” di Sassoferrato, la Ditta Marchigiando
Travel & Taste, la Società
Hesis Srl e la Comunità
Montana dell’Esino-Frasassi
rappresentata in sede di atto
costitutivo dal sindaco di Cupramontana Luigi Cerioni”.
Ha aggiunto Giuliani: “Possono aderire al Consorzio
operatori economici, singoli
o associazioni operanti in
strutture della ristorazione
rurale e non, alberghi, aziende agrarie e agrituristiche,
country houses, residence, affittacamere, bed &
breakfast, ristoranti, centri
equestri, servizi di accompagnamento e guida, agenzie di
viaggio, attività commerciali,
artigianali prevalentemente
specializzate in prodotti
tipici locali, centri benessere, stazioni termali e tutte
quelle società che forniscono
trattamenti d’idroterapia e di
cura del corpo, imprese di
servizio e attività collaterali
alla promozione turistica, a
patto che abbiano sede legale
o organizzativa o svolgano
la loro attività nel territorio
Gal Colli-Esini San Vicino.
A questi va associata l’adesione di Comuni, Comunità
Montane, Unioni di Comuni,
Province, altri enti locali,
Gruppi di Azione Locale,
associazioni culturali, altre
istituzioni di carattere e di
interesse collettivo e pubblico".
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