ANNO 26 • N. 55 • DICEMBRE 2014 • POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 Nº 46) ART. 1, COMMA1, NE/VI
NOTIZIARIO SEMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE
ITALIANA DONATORI ORGANI VICENTINA
Rivivere dopo 25 anni
nel ricordo di un vecchio
amico
La illuminata coscienza
di Mons. Nonis,
educatore e testimone
della cultura del dono
Gios: uno storico,
ma molto di più
un amico, un fratello
1914-2014 Cento anni
dalla grande guerra:
i luoghi dell’Altipiano
La “Colonna mozza dell’Ortigara” (foto di Roberto Costa)
• IN CASO DI MANCATO RECAPITO, SI PREGA DI RESTITUIRE PRESSO VICENZA CPO AL MITTENTE, CHE SI IMPEGNA A PAGARE QUANTO DOVUTO •
Sommario
IN QUESTO NUMERO
NOTIZIARIO SEMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE
ITALIANA DONATORI ORGANI VICENTINA
Anno 26 – Nr. 55 – Dicembre 2014
Periodico semestrale dell’AIDO
Provinciale di Vicenza
Registrazione Tribunale
di Vicenza n. 572/1987
Direttore:
Bruno Zamberlan
Direttore responsabile:
Giandomenico Cortese
Comitato di redazione:
Sig. Giovanni Bianchi
Ing. Fabrizio Busnardo
Rag. Ugo Capraro
Dr. Giandomenico Cortese
Comm. Luigi Gino Rigon
Comm. Bruno Zamberlan
Direzione, redazione, amministrazione:
Sede provinciale AIDO
Viale Trento, 128 – 36100 Vicenza
tel/fax 0444/543379
Codice fiscale: 95016090243
Conto corrente postale nr. 11968369
C/C Cassa Risparmio del Veneto:
IBAN IT54X0622511820000002007901
ASSOCIAZIONE CON PERSONALITÀ
GIURIDICA (art. 12 c.c.) delibera Giunta
Regionale Veneto nr. 7176/12.12.1989;
iscritta Registro Regionale del Volontariato
posiz. VI-0048 dal 18.2.1986
ASSOCIAZIONE ONLUS
D.L. 04/12/1997 nr. 460
Poste Italiane SpA:
Spedizione in abbonamento postale
D.L. 353/2003 (conv. L. 46/2004)
Art. 1, comma 1, NE/VI
Editore: Editrice Veneta - Vicenza
Stampa: Tipografia Rumor SpA - Vicenza
Tiratura 50.000 copie. Sono spedite alle famiglie dei Soci Aido della Provincia di Vicenza
e distribuite ai 10.000 studenti che l’Aido
incontra annualmente.
Altre copie sono destinate ai Comuni, alle
parrocchie, agli ambulatori medici, alle sedi
Aido Nazionale, Regionali e Provinciali.
Chiuso in tipografia il 15 novembre 2014
Prima di copertina:
La colonna mozza dell’Ortigara (foto di
Roberto Costa).
SITO INTERNET
WWW.AIDOVICENZA.IT
CASELLA E-MAIL
[email protected]
[email protected]
2
Editoriale/1:
Rivivere dopo 25 anni. Nel ricordo di un vecchio amico di Giuseppe Brugnoli
3
Editoriale/2:
Dono, una sola parola riassume il senso della vita di Giandomenico Cortese
5
Ricordo/1:
La illuminata coscienza di mons. Nonis, educatore e testimone di G. Cortese
6
Il ricordo/2:
Mons. Gios: uno storico, ma molto di più un amico, un fratello di don Roberto Bonomo
7
L’invito: Natale Aido e conferenza dei presidenti dei gruppi comunali
16
Riflessione sulla Grande guerra:
Sensibilità e tenerezza per Giuseppe di Giampiero Mattarolo
8
Testimonianze:
Incontro “Momenti di vita” di suor Gianna Passarin
10
Eventi e notizie a cura di Bruno Zamberlan
12
Iniziative: Gli incontri con gli studenti nell’anno scolastico 2013/2014
15
La pagina del sorriso di Livio Binato
17
Ricordiamo i nostri donatori e amici
18
Vita dei gruppi a cura di Bruno Zamberlan
20
Hanno dato un contributo: (da marzo 2014) Agostini Bruno; Ambrosi Giovanna;
Asnicar Giuliano; Ballarin Paola; Benella Luciana; Berton Agnese; Bidese Diego; Bisol
Maria; Bisortole Giuseppe; Bolcato Gino; Bordignon Elda; Bortolaso Ruggero; Burbello
Lucia; Cabrio Giovanni; Cailotto Carla; Calgaro Antonio; Calgaro Massimiliano;
Campanaro Valentina; Carraro Roberto; Castellani Maria; Cavedon Gianantonio;
Ceccato Agostino; Coriele Domenico; Cortese Rodolfina; Cortiana Pierina; Costa
Cristina; Costa Luigi; Crestani Lorenzino; Cunico Casimiro; Dal Lago Roberto; Dalla
Pozza Roberto; Dalla Zuanna Paolo; Dal Santo Monica; De Angeli Graziella; De Guio
Ilario; De Guz Giorgio; De Paoli Giovanni Battista; Derugna Pietro; Donadello Lucia;
Fabrello Rosina; Fabris Adriano; Faccin Amelia; Ferronato Carisio; Figari Giannandrea;
Filippi Fabio; Fina Daria; Forniti Daniela; Frello Germana; Fusina Silvana; Gardellin
Alessandra; Girardi Annalisa; Gonzo Clelia; Gottardi Angelo; Graziani Ivana;
Groppo Laura; Gusy Aldo; Guzzonato Sante; Infanti Anna Lisa; Lamesso Damiano;
Lissandron Maria Grazia; Longaretti Sergio; Marcadella Stefania; Marchesin Angelo;
Mastrotto Elda Massignani Claudina; Melli Enrico; Micheletto Adriana; Mioni
Ennio; Mottin Pietro; Muraro Caterina; Nardi Flora; Odelanti Romeo; Paggiaro Luca;
Pesavento Ada; Piazza Rachele; Piazzetta Bruno; Pigato Romeo; Pinaroli Giuseppe;
Pozza Ernesto; Rigon Maria Teresa; Rigoni Ivano; Roana Ottavio; Rossi Girolamo;
Saugo Germana; Scalco Francesco; Scremin Tiberio; Segalin Mariano; Serratore
Vincenzo; Sicurelli Carla; Sincovich Rodolfo; Sonda Fulvio; Speggiorin don Antero;
Stefanutti Gianfranco; Stevanon Maria Grazia; Tamiello Amalia; Tellatin Roberto;
Tessarollo Giovanna; Todesco Giovanni; Tomasi Cristina; Tombolan Osvaldo; Tonello
Alessandro; Torresan Elvira; Turchetti Mafredo; Vaccaretti Patrizia; Viscito Pasquale;
Vitti Giovanni; Zamberlan Bruno; Zambon Gabriella; Zanguio Emanuela; Zanotto
Massimo; Zilio Luciano Bruno; altri soci e privati cittadini.
Contributo straordinario dei gruppi Aido per Rivivere: Altavilla Vicentina; Brendola;
Cassola; Grancona; Pedemonte; Piovene Rocchette; Romano d’Ezzelino; Vicenza Circoscrizione 6a.
L’Aido Vicentina invia agli iscritti,
ai benefattori e alla comunità tutta i migliori
auguri di Buon Natale e un sereno 2015,
pieno di speranza e di condivisione
Editoriale
Rivivere dopo 25 anni
nel ricordo di un vecchio amico
di Giuseppe Brugnoli *
La vecchiaia, in genere non particolarmente apprezzata,
ha tuttavia qualche pregio, stimato come tale specialmente
da chi arriva all’età in cui ha poco da fare tranne che ricordare. Ed è soprattutto ad un lontano ricordo che per me è
legata la recente ricomparsa telefonica, e quindi per iscritto,
di un antico amico: Bruno Zamberlan. L’ultima volta che
Il monte Ortigara: il cippo austriaco.
Foto di Roberto Costa
l’avevo visto e mi sono intrattenuto con lui risale a qualche
anno fa, ad un giorno immediatamente successivo a quella
domenica 13 novembre 1980 in cui, alle 19.34, tremò la
terra in Irpinia, provocando 2914 morti e decine di migliaia
di feriti e senzatetto. Zamberlan era assessore al sociale della
giunta del Comune di Vicenza guidata dal sindaco Giovanni
Chiesa, e il sottoscritto era direttore de “Il Giornale di
Vicenza”. Erano anche i tempi in cui, in occasione di disastri
naturali, vigeva nelle città, in genere ad iniziativa dei giornali, una buona usanza: quella di aprire una sottoscrizione per
portare aiuti ai colpiti dalla sfortuna. Ma, quella volta, dai
paesi della zona terremotata non venivano che scarse e frammentarie notizie, perché erano state distrutte o interrotte
anche linee telefoniche e strade. Così noi tre, Chiesa,
Zamberlan e io, decidemmo di prendere una macchina del
Comune e andare sul posto a vedere cosa si poteva fare,
magari scegliendo un obiettivo preciso sul quale concentrare
l’aiuto di Vicenza.
Dio mi perdoni, se di quella spedizione in mezzo alle
macerie dei villaggi che ancora seppellivano decine o forse
centinaia di morti ho un ricordo sereno, che deriva dal sentimento di solidarietà che legava i tre componenti del gruppetto vicentino prima ancora tra di loro che con i superstiti
frastornati e doloranti, i quali rifiutavano decisamente le
giacche a vento multicolori mandate da ogni parte d’Italia
perché, dicevano “dalle nostre parti il lutto ha un solo colore, il nero” . Ma, tornati a casa, le vicende importanti e
inutili della vita di tutti i giorni ebbero il sopravvento. Il
sindaco Chiesa fu costretto a dare le dimissioni dall’incarico
e poco dopo morì, io fui trasferito a Verona, e con Bruno
Zamberlan persi i contatti.
Comunicazione agli iscritti e sostenitori
Non abbiamo più la possibilità di spedire gratuitamente Rivivere a tutti gli iscritti. Per
25 anni, il vostro sostegno è sempre stato essenziale.
Il prossimo numero - anno 27 nr. 56 - maggio 2015 - sarà spedito solo ai soci che
vorranno darci un contributo, versando un importo libero e volontario a mezzo di:
• Conto corrente postale nr. 11968369 (bollettino allegato);
• C/C Cassa Risparmio del Veneto
IBAN IT54X0622511820000002007901.
Rivivere continuerà ad essere inserito nel nostro sito www.aidovicenza.it
3
Editoriale
Ora lo ritrovo improvvisamente non
soltanto vivo e vegeto, candido di capelli fluenti, di barba e baffi come l’icona
di un patriarca biblico, lui che conobbi
ispido e quasi selvatico, in una Vicenza
con la quale non ho mai perduto i contatti amicali ma senza mai imbattermi
in lui, e in più anche, da decenni, presidente dell’AIDO vicentina, la benemerita e si può tranquillamente definire
anche splendida associazione che riunisce decine di migliaia di donatori d’organi, oltre 60 mila in provincia di
Vicenza. A chi scrive queste righe fa
qualche piacere, una sorta di sollievo
risarcitorio, pensare che forse, anzi probabilmente, in Bruno Zamberlan l’odierno e ormai pluridecennale volontariato, una forma di carità, più ancora
che di assistenza, che è nata insieme con
i progressi odierni della medicina e della
chirurgia, ma che affonda le sue giustificazioni non civili ma morali in un più
antico sostrato fermo e immutabile di
convinzioni spirituali e religiose, che
nascono e si affermano nel segreto della
coscienza, abbia avuto radice in lui da
quella breve escursione di tanti anni fa
che ora riaffiora alla mia memoria in
virtù di un messaggio di amicizia che
attraversa e insieme giustifica il tempo.
E la riscoperta di Bruno
Zamberlan, attraverso il suo messaggio
che supera d’un colpo tempi e vicende
diverse, ha fatto ritrovare al sottoscritto anche un collega di vecchia data,
Giandomenico Cortese, che fu fino a
non molti anni fa capocronista dell’edizione di Bassano del Grappa de “Il
Gazzettino” e con il quale abbiamo più
volte cavallerescamente incrociato i
ferri del mestiere in una competizione
pluridecennale per la supremazia giornalistica nel territorio nordorientale
della provincia di Vicenza. Dobbiamo
a lui, in anni ormai lontani, la nostra
conoscenza con il cardinale Sebastiano
Baggio, vero nume tutelare di una
importante fetta di Chiesa vicentina,
ma anche il primo approccio con tanti
collaboratori, in primis con l’amico
Gianfranco Cavallin, che furono la
spina dorsale del giornalismo bassanese. Ora ritrovo Giandomenico Cortese
direttore responsabile da vent’anni di
“Rivivere”, il notiziario semestrale
dell’AIDO vicentina, che stampa e
diffonde centomila copie all’anno,
mentre la lettera del presidente
Zamberlan è accompagnata da un pre-
zioso volumetto dal titolo “Al di là di
noi stessi” edito per i trent’anni dell’associazione vicentina e che riporta, con
preziose fotografie d’arte di Cesare
Gerolimetto e Roberto Costa, gran
parte degli editoriali scritti da
Giandomenico Cortese.
Era un sospetto che nutrivamo da
tempo, che al di là delle puntuali e
documentate cronache per il quotidiano del Nordest Cortese alimentasse
segretamente una vocazione a scrivere
cose di più alto momento e di più vasto
respiro. Il nostro sospetto era confermato dai «fondi», veri e propri approfondimenti “di costume” che l’amico
Cortese ogni tanto elargiva alle pagine
anche nazionali del suo giornale, ma
oggi non è più un sospetto: questi brevi
interventi che “Rivivere” puntualmente
ospita e che in parte sono raccolti in
questo volumetto sono alte meditazioni, che spesso nascono si può dire naturalmente ma che anche sono ispirate da
citazioni di grandi poeti, filosofi, uomini di scienza.
* dr. Giuseppe Brugnoli, già direttore de
Il Giornale di Vicenza e dell’Arena di
Verona.
Il Col Rosso. Sono visibili ancora le buche delle granate. Foto di Roberto Costa
4
Editoriale
Dono, una sola parola riassume
il senso della vita.
di Giandomenico Cortese
Un tempio della conoscenza. Nella Biblioteca antica
dell’Abbazia di Praglia, sui Colli Euganei, uno stupendo
soffitto attrae l’attenzione dei visitatori. Quindici dipinti, attribuiti a Battista Zelotti, emulo di Paolo Veronese,
sono di uno splendore cromatico e allegorico che incanta. Incorniciati da differenti forme geometriche, convergono su un ottagono centrale, in cui è raffigurato “Il
trionfo della fede”, una figura femminile che regge la
croce e il calice, e sovrasta i quattro evangelisti. La fede
resta emblema di un grande dono.
Lo richiamano santi e profeti, i quali sanno distribuire i segni della loro saggezza, delle certezze e delle virtù
che li hanno motivati.
Ancora una volta l’arte ci è compagna di strada nel
fissare e richiamare alcuni punti cardinali per orientare i
nostri itinerari.
Travolti, in una società increspata, dal vuoto d’amore,
inseguiamo sorgenti di vita, parole rassicuranti, coraggio-
Pedemontana occidentale vicentina.
Foto di Cesare Gerolimetto
se testimonianze, speranze e certezza per generare futuro.
Ci soccorre la fede. Concretamente ci alimenta l’amore, il farsi altro da sé.
In questo viaggio, deciso e percorso insieme, ogni
quadro di vita è utile a tonificare il cammino.
“Rivivere” cerca di farlo ormai da 25 anni, con periodica insistenza. Quasi una voce rincorsa dall’eco, uno
stendardo, una bandiera mossa da un vento di freschezza
e giovinezza perenne. Ad ogni stagione un richiamo. E il
riprodursi degli appelli aggiunge amici, nel cammino.
Qualcun altro ci lascia, “va avanti”, come dicono con
affetto riconoscente gli Alpini, saggi di antica esperienza.
E noi, fedeli, continuiamo nel percorso segnato, un
po’ più soli. Celebriamo il ricordo dell’amicizia conquistata, dell’assidua compagnia che ci viene a mancare.
Resta il coraggio,e il fecondo servizio, di cui sono stati
testimoni.
Scorrono davanti ai nostri occhi i volti, e le opere, il
fulgido ricordo di tutti, indistintamente, questi nostri
fratelli, ma di due in particolare sentiamo di dover fare
memoria, il “nostro” Vescovo Pietro Giacomo Nonis e il
prof. Mons. Pierantonio Gios, che ci hanno lasciato in
questi ultimi mesi. Entrambi hanno scritto pagine indelebili per e dell’Aido, sono stati rivelazione della completezza del dono che libera la nostra umanità e la proietta
verso la pienezza di vita, verso l’armonia.
La vita ha regole della montagna. In vetta gli orizzonti, le prospettive si sommano e la fatica diventa gioia,
contemplazione.
La vita è una montagna che si può scalare da più versanti, ma per affrontarla non si può essere, mai, scalatori
sprovveduti. E se la meta appare lontana occorre allenare
il respiro, abbeverarsi all’acqua fresca della condivisione,
servirsi della prudenza per conquistare lo stupore.
E’ un po’ la storia dell’Aido, associazione che cerca nei
volti degli uomini la luce che illumina e riscalda, che
offre la certezza di non restare mai nel buio della solitudine, che tende mani d’angelo per unire gesti solidali, che
vibra e pulsa per non sopprimere mai il tempo.
Nell’alimentare la conoscenza la vita resta un viaggio
nell’atlante della esistenza di ciascuno di noi. E disegna
le sue tappe nell’inseguimento di istanti che si succedono.
Non basta un intero vocabolario di parole, vecchie e
nuove, per fissare i punti di incontro, per tratteggiare
meridiani e paralleli, per inseguire i sogni di ciascuno di
noi, incoraggiarli, ispirarli, condurli a compimento, per
affrontare la paura di scorgerli spezzati, per rinunciare ad
essi, per non scartarli.
C’è però un solo vocabolo che, con semplicità e genuinità, con verità e coraggio, li può riassumere. Si chiama: dono!
5
Il ricordo
La illuminata coscienza di Mons. Nonis
educatore e testimone della cultura del dono
di Giandomenico Cortese
“Rivivere” era una rivista che gradiva
leggere. Si complimentava, ogni volta
che poteva, con l’Aido di cui condivideva la “missione” di solidarietà e di cultura del dono. Era iscritto da decenni alla
nostra associazione. La sua scomparsa,
avvenuta nello scorso 15 luglio (era nato
a Fossalta di Portogruaro il 24 aprile
1927), ha lasciato un vuoto profondo.
Donare il proprio sangue, gli organi, per
il Vescovo Emerito di Vicenza, Pietro
Giacomo Nonis, era un “dovere” per chi
è in grado e nella possibilità di farlo, una
straordinaria occasione di umanità. Era
uomo e sacerdote di rara cultura e sensibilità, di grandi passioni.
Se è vero che della cultura non si dà
ricetta, perché la cultura non è l’erudizione, ma cultura diviene solo quella
che, entrando a far parte della conoscenza, accresce la coscienza.
Piaceva al prof. Nonis questa “lettura”, a lui che, con sapienza e intelletto,
con esperienza da maestro aveva la
capacità del dono appassionato di motivare e alimentare le coscienze.
Da sacerdote e Vescovo aveva saputo
portare la cultura sugli altari, oltre alla
pietas, alla misericordia, all’antica fede
dei padri.
Per 27 anni all’Università di Padova
aveva insegnato Filosofia della
Religione, a Magistero, di cui alla fine
era diventato Preside di Facoltà e quindi Prorettore dell’ateneo.
Aveva corso, nel 1984, una lunga
battaglia elettorale, nella sfida con il
Preside della Facoltà di Scienze,
Marcello Crespi, allora 56enne, candidato di area laica, per conquistare il
Rettorato del Bo’.
Il risultato finale fu: 553 voti per il
professor Crespi, 469 per il professor
Nonis, 17 schede bianche, 12 nulle.
Ovunque, in tutte le sue attività di
educatore, formatore, testimone di fede
ha operato con illuminata lungimiranza, coraggio e prudenza.
È stato uomo generoso, prezioso e
scomodo, presule attento, disponibile al
dialogo, un prete convinto, fin dalla sua
6
ordinazione sacerdotale a 23 anni, nel
1950. È riuscito a fare da “ponte” tra
generazioni, a riunire ambienti i più
disparati. Comunicatore eccelso, forbito, predicatore straordinario, affabulatore dotto, innamorato delle arti, ha
indagato con profondità le civiltà più
disparate, affascinato dalle filosofie, e
religioni, orientali, sviluppate nella più
lontana Asia o nella selvaggia Africa. Da
esse traeva ispirazioni e collezionava con
attenzione meticolosa i “segni” delle
culture più genuine, di quelle più
incontaminate, tanto da ricavare, con le
sue raccolte, di cui andava fiero, materiali per singolari musei, donati ora alla
Diocesi di cui è stato Vescovo.
La mano gli correva al cuore quando
si parlava con lui di cultura, e lui animava fondazioni e atenei, centri di spiritualità, luoghi di preghiera, assemblee
caritative o simposi accademici, dall’Accademia Olimpica di Vicenza alla
Scuola Grande di San Rocco a Venezia,
dov’era sempre ascoltato interprete di
storia patria.
Laureato in Filosofia alla Cattolica
di Milano, nel tempo in cui sono state
illuminate schiere di uomini poi affidati alla politica (Ciriaco De Mita, per
dirne uno, fu suo collega di studi e di
collegio), alla scienza, alla cultura,
appunto alla Chiesa, il prof. Nonis riusciva, con l’umiltà della saggezza, a stimolare idee, pensieri, riflessioni, confronti anche inquietanti.
C’è un vibrare di menti e di cuori a
riascoltare ancora le sue “lezioni”, in
ogni dove, da quelle teologiche-pastorali, a quelle sociali e perché no, pure ai
suggerimenti a politici ed amministratori, stimati come gestori del bene
comune, della buona vita per tutti.
Il Vicario Generale della Diocesi di
Vicenza, mons. Lodovico Furian, a cui
Nonis aveva affidato la formazione dei
suoi preti, il giorno della sua scomparsa ha commentato: «Se l’impegno sul
versante culturale era noto a tutti,
credo che in questi giorni saranno in
tanti a ricordare anche i gesti di carità
compiuti personalmente dal vescovo
Nonis con grande delicatezza e discrezione e dei quali solo in pochi eravamo
a conoscenza».
Ai suoi studenti, in Università, ai
suoi preti in Diocesi, ai suoi fedeli tutti
insegnava, testimoniando, come la bellezza e lo stupore per le meraviglie del
creato fossero la via privilegiata per alimentare lo spirito.
I suoi saggi sono diventati libri preziosi: Parole di carta, Parole di un
Vescovo, Parole nel tempo, il Pensiero
Veneto, soprattutto l’attenzione ai diritti della persona umana.
Ha vissuto nella villa di Brendola,
donata al Vescovo da un lascito della
famiglia Giuriolo Veronese, gli ultimi
dieci anni di vita, con alcune migliaia
dei suoi libri ed una larga parte ancora
delle sue collezioni e reperti museali.
Qui aveva continuato a scrivere fino alla
fine dei suoi giorni, ad incontrare tanti
fedeli, gente umile e uomini colti a cui
sapeva dispensare continuamente semi
di fede e di saggezza, inviti alla carità. E
a ripensare ai suoi studi, alle sue ricerche non tanto al Dio dei filosofi ma a
quel Dio bambino, povero, che si fa
luce e dono della vita e della speranza,
del calore e della gioia.
Il ricordo
Il 22 luglio nel duomo di Asiago grande partecipazione alle esequie di
Mons. Pierantonio Gios, accademico olimpico e storico dell’Aido Vicentina
Uno storico, ma molto di più
un amico, un fratello
di don Roberto Bonomo, parroco di Asiago
Era tornato tra i paesaggi del “suo”
Altipiano da alcuni mesi, a seguito del
ripetersi di situazioni ischemiche che
progressivamente minavano la sua autonomia. E nella sera di sabato 19 luglio, monsignor Pierantonio Gios, voce
e custode della storia ecclesiastica diocesana e della storia dell’Altopiano, ha
concluso la sua vicenda terrena nella
casa Opera Immacolata Concezione ad
Asiago.
Caro don Piero, sapevo che non potevi farcela. E, non so perché, io continuavo a sperare di riprendere il dialogo
con un amico carissimo, un fratello che
mi aveva insegnato a trovare il cielo
amando la terra, un prete innamorato
di Cristo perché innamorato dell’uomo,
un cercatore appassionato della verità
dentro la storia e della bellezza nascosta
nel cuore di ogni persona che incontri.
Non si poteva non volerti bene. Eri
uno di noi e appartenevi al Signore.
Amavi la tua terra come pochi la sanno
amare; e amavi la tua Chiesa senza di
essa nulla nascondere. Sapevi leggere
ogni fatto con occhi disincantati e allo
Orgiano: villa Fracanzan Piovene.
Foto di Cesare Gerolimetto
Mons. prof. Pierantonio Gios
ha scritto la storia dell’Aido
Vicentina: (vedi www.aidovicenza.it - Rivivere nr. 47, dic.
2010, pag. 3-8);
• docente di Storia della Chiesa
all’Università di Padova;
• direttore della Biblioteca
Capitolare della Diocesi di
Padova;
• membro della Facoltà Teologica del Triveneto;
• membro dell’Accademia
Olimpica di Vicenza.
stesso tempo pieni di misericordia e tenerezza.
Il bene che hai fatto con i tuoi scritti e le tue parole e molto più ancora ai
tanti che hai incontrato, ascoltato, donato il perdono, pienamente lo conosce
solo lo Spirito del Signore, ma sono
innumerevoli anche le persone che ne
custodiscono preziosi frammenti e raccontano di te con commozione. Hai
illuminato e rasserenato molti cuori. Eri
un montanaro schietto, con la scorza
dell’abete, ma dal cuore capace di generose amicizie. Un uomo saggio che aveva attinto la sapienza dalla storia e dalla
vita lette con gli occhi del Vangelo e il
cuore di Cristo.
Contavo tanto sulla tua permanente
presenza in mezzo a noi dal prossimo
anno in cui saresti andato in pensione.
Con te vicino mi sentivo più forte, avevo in te un confidente per conoscere e
capire più profondamente la nostra
gente. Parlando della nostra terra, delle
sue vicende, delle sue tradizioni sentivo
che i nostri cuori battevano allo stesso
ritmo. Avevamo un’unica passione, anche se la tua era molto più motivata e
profonda.
Ho visto in te lo scriba saggio, somigliante al nostro patrono san Matteo:
sapevi trarre dal suo tesoro quello che è
antico e quello che è nuovo. Ti prego:
dalla cattedra del cielo continua per noi
il tuo insegnamento.
7
Riflessione
Sensibilità e tenerezza per Giuseppe
Quella “Grande Guerra” è ancora qui vicina a noi
con tutte le sue conseguenze, dopo cent’anni...
di Giampietro Mattarolo
Dall’inizio della “Grande Guerra”
sono passati cento anni ed è frequente
in questi mesi poter assistere o partecipare a manifestazioni, conferenze, letture e trasmissioni che si rifanno a
quell’immane evento.
Da quel 1914 a oggi c’è stata un’evoluzione sociale, economica, politica e
scientifica particolarmente accelerata. I
modi di vita sono cambiati radicalmente. Basta pensare a quello che ha significato il diffondersi delle automobili, degli
elettrodomestici, della televisione... Basta pensare ai progressi scientifici, alla
conquista dello spazio, all’avanzata di
una diffusa assistenza sanitaria, all’aumento dell’età media... Basta pensare
alla nostra Costituzione della Repubblica con quei principi fondanti così carichi d’idealità, di consapevolezza dolorosa e, insieme di coraggiosa speranza...
Basta pensare a Mussolini, De Gasperi,
Togliatti, Pio XII... Basta perfino ricordare Gino Bartali, Fausto Coppi... Fino
ad arrivare ai nostri tempi con Giovanni
Paolo II e ora con Papa Francesco, con
il nostro Renzi e con la crisi economica
italiana, europea e mondiale. Basta pensare all’invasione sempre più pressante e
condizionante della tecnologia elettronica e informatica...
Eppure quella “Grande Guerra” è
ancora qui vicina a noi con tutte le sue
conseguenze fisiche, oggettive, storiche,
culturali, e con i ricordi, le sensazioni,
lo sgomento e la difficoltà di capire e di
accettare come quell’evento sia stato
possibile e come siano state spesso assurde tante decisioni e vicende militari
e politiche.
Ci dicono che quella guerra ha sommato in Italia seicentomila morti, un
milione d’invalidi e mutilati e quarantamila “matti di guerra”. Sono, questi,
accadimenti numerabili, ma accanto a
questi quante conseguenze non misurabili, quanto dolore, quanta delusione,
quanta disperazione, quanti disastri famigliari e umani?
Viene poi da pensare che “seicento-
Dalla Marcesina i monti della guerra, foto di Cesare Gerolimetto
8
mila” non sia solo un insieme o un
gruppo o una montagna di corpi, ma
quel numero è fatto di altrettante singolarità, di soggetti reali, tutti con una
propria individualità, fisionomia, carattere, storia, affetti, educazione. È fatto
di tanti Giuseppe, Antonio, Carlo...
Tutti, uno diverso dall’altro, con nel
cuore i propri famigliari, il proprio paese, le fatiche, le speranze, le sofferenze.
Al riguardo mi viene in mente la testimonianza in parte romanzata ma vera,
crudamente vera, di due film: “La grande guerra” di Mario Monicelli del 1959
con Vittorio Gassman e Alberto Sordi, e
“Uomini contro” di Francesco Rosi del
1970 con Gian Maria Volontè. Il primo,
un film di grande successo per l’abilità
con cui tratta le vicende della guerra mescolando sapientemente il grottesco con
il drammatico. Il secondo, forse di minor
levatura, è efficacissimo nel rifarsi al libro
di Emilio Lussu “Un anno sull’Altipiano” per trattare e descrivere con forza fin
troppo polemica la vita di trincea e l’as-
Riflessione
surdità di scelte militari.
Se si chiudono gli occhi e in silenzio,
anche utilizzando queste opere, si pensa
alla tragedia, alle tragedie, di quella guerra, non può che nascere, con lo sgomento e il rifiuto, un senso vivo di compassione, di tremore, di dolorosa partecipazione. Ma forse più di questo, un caldo
sentimento di riconoscenza. Sì, proprio
di riconoscenza per quell’ignoto Giuseppe, uno dei seicentomila, che ha sofferto
il soffribile nella vita di trincea, che è
morto dilaniato da qualche fucilata o da
qualche bomba, e che non è più tornato
nel suo paese, nella sua casa, dai suoi.
Forse è morto senza capire bene perché
doveva morire, ma ha sofferto ed è morto. Non era un eroe come la retorica
sempre vorrebbe, era semplicemente,
almeno nella stragrande maggioranza dei
casi, una persona con una storia e con
una sua vita mandato a morire senza
possibilità di scampo o di rinuncia. Non
l’ha fatto per me, per noi, ma l’ha fatto,
ha dovuto farlo. Quella sua morte ha
assunto e assume un significato umano e
storico di grande portata, proprio perché
anche attraverso quella morte è passata
la storia, si è costruita la storia, si è preparata la nostra stessa vita nell’attualità
della nostra esistenza. Io ho dietro di me,
a mio sostegno, proprio quel Giuseppe;
tutti abbiamo dietro di noi, a nostro sostegno, quelle seicentomila individualità.
In qualche modo io sono quel Giuseppe,
quella persona che vivendo terribilmente
l’esperienza della guerra ha dovuto lasciarle, con proprio corpo, tutto il suo
futuro. Quel futuro è il nostro presente,
il mio presente.
Al di là di tante celebrazioni pur doverose, bisognerebbe sentire nel nostro
cuore una grande, commossa riconoscenza per quel Giuseppe, bisognerebbe
cercarlo in un immaginario spazio per
abbracciarlo, ringraziarlo e promettergli
che la sua vita non sarà vana, né inutile,
né vuota.
Quella promessa è mantenuta ogni
volta che sorge e si manifesta un atto di
solidarietà comunque espresso, ogni
volta che si riesce a uscire dal proprio
individualismo per accorgersi dell’altro,
per donare all’altro la volontà di una
convivenza attenta e costruttiva.
Nelle nostre zone la guerra ha scatenato povertà ed emigrazione ma ha anche stimolato la solidarietà fra la gente
delle nostre contrade, come mai, forse,
fino allora si era verificato.
derarlo come una condizione di base e
Per fortuna nella realtà ci sono state una risorsa fondamentale per un sano
e ci sono molte testimonianze in questo sviluppo politico e sociale. L’attendibisenso. In qualche modo erede di quelle lità e l’affidabilità dei politici sono, a
testimonianze. l’AIDO ne è una prova volte, più importanti di certe soluzioni
che si caratterizza per continuità d’im- tecniche. Non si può pretendere spirito
pegno e per capacità di coinvolgere mi- pubblico se non si dimostra per primi
gliaia e migliaia di persone generose.
di averlo in grande misura. AnalogaCiò rimane vero, anche se ora dob- mente il “popolo” dovrebbe sentire il
biamo purtroppo riconoscere che stia- peso e la responsabilità dell’appartenenmo vivendo periodi e momenti tristi e za al pubblico. Lo sviluppo politico e
pericolosi. Claudio Magris in un suo sociale passa certamente attraverso una
articolo sul Corriere della sera, esprime rinuncia a enfatizzare la propria posiziola preoccupazione che le conseguenze ne di parte, e, conseguentemente, a ridell’attuale crisi economica si riversino durre il peso ideologico o partigiano
anche in una sorta di rassegnazione e di delle posizioni di confronto. Il pluralirinuncia a impegnarsi e a lottare per smo tanto decantato e difeso assume
una convivenza ricca di apporti e di troppo spesso la modalità di una sesenso vitale.
quenza di monologhi, dove alla fine
È proprio questo il pericolo: che conta soltanto chi ha più “muscoli” o
venga sempre più a mancare il senso chi ha più potere persuasivo.
dell’appartenenza civica alle nostre coEcco io credo che dovremmo, con
munità e alla nostra storia. “Una repub- sensibilità e tenerezza, esprimere tutta la
blica - spiega Tocqueville - non può nostra riconoscenza per quel Giuseppe
prosperare e nemmeno sopravvivere morto fra tanti in qualche battaglia della
senza quella disposizione, mentalità ed prima guerra mondiale. Per farlo non
etica, che egli chiama spirito pubblico”. contano soltanto le celebrazioni e i ricorLo spirito pubblico, va curato quotidia- di formali, ma soprattutto è necessario
namente perché vi è il pericolo che esso un impegno etico e morale per assumere
si corrompa e si inaridisca, e se ciò ac- e favorire, nelle aggregazioni sociali - dalcade, i cittadini smettono di avvertire la la famiglia, alla città e allo Stato – uno
repubblica come una cosa che è anche spirito pubblico sempre più vivo. Doloro e diventano egoisti.
vremmo lasciarci alle spalle rinunce e
Abbiamo soprattutto un modo per assuefazioni, e cercare piuttosto il dialoringraziare quel Giuseppe, cercare, ap- go contributivo e una sana e responsabipunto, di far vivere lo “spirito pubbli- le partecipazione sociale e politica.
co”. E’ un problema di tutti, di
chi ha responsabilità sociali e
politiche e del comune cittadino. E’ un problema di sempre,
perché gli uomini di tutte le
epoche, età e culture sono chiamati sempre a risolvere una difficile ma inevitabile questione:
come bilanciare le individualità
e le loro esigenze singolari, con
le appartenenze; come raggiungere un’unione veramente tale
e partecipata, superando, ma in
realtà ampliando, la dignità
della propria individualità; e
nello stesso tempo, come sentirsi valorizzati come individui
proprio attraverso l’appartenenza e la partecipazione.
Questo spirito pubblico dovrebbe impegnare tutti, a cominciare dai politici e da chi
Brendola. La Rocca, foto di Cesare
gestisce il “pubblico”, a consiGerolimetto
9
Testimonianze
Incontro “Momenti di vita”
di suor Gianna Passarin*
La conoscenza con Bruno Zamberlan, presidente dell’AIDO di
Vicenza, e il suo forte impegno per
l’animazione di questa Associazione
mi hanno messo in cuore un’idea:
“Perché non effettuare un incontro,
simile a quelli che egli organizza in
tutto il territorio vicentino, anche
nella nostra struttura?”. Ho condiviso il pensiero con la Superiora, suor
Rosaria, e con suor Rosanna, coordinatrice delle attività che si svolgono
nei vari nuclei... un incontro con lui,
stesura di un possibile programma,
la collaborazione nella ricerca dei relatori, del coro... alla fine, precisato
ogni dettaglio, fissiamo il tutto in una
locandina.
15 giugno: il tempo appare incerto, ma nel giardino del CSA non si
sta male. Verso le 15.40, la Superiora,
suor Rosaria Guiotto, inizia l’incontro, porgendo il saluto a tutti i presenti e spiegando la motivazione della
tematica scelta.
Riporto brevemente qualche passaggio:
“… Oggi scopriremo «momenti di
vita» diversi dai nostri abituali! Essi
permeano il tessuto sociale e i rapporti
umani e famigliari, con un’angolatura
di puro «dono». Ci verrà presentata,
dalle persone qui convenute, una realtà
meravigliosa: quella
inerente al trapianto
di organi che amplierà
le nostre conoscenze e
quanto la scienza riesce
a realizzare per superare problematiche fisiche e donare benessere
e dignità alla «vita»
di particolari persone
malate. «Momenti di
vita» ci offriranno, in
conclusione dell’incontro, il maestro e i componenti del coro: con i loro canti, eleveranno il nostro spirito, aumentando la
gioia del nostro esistere, una lode a Dio
per le altezze della genialità umana in
ogni campo della vita”.
Segue una mia riflessione.
Si parla di “trapianto”, penso, per
la prima volta, già nella Bibbia, Antico
Testamento, nel libro di Ezechiele. Il
Profeta vede la dispersione del suo popolo per la ricerca di idoli, ingolfato in
sozzure pagane; vuole farlo ritornare,
unito, a Javhè, all’osservanza dei Suoi
precetti. Così mette in bocca a Dio
queste parole: “... Vi darò un cuore
nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di
pietra e vi darò un cuore di carne”(Ez
36,25). Dio usa una terminologia pro-
Il relatore dr. Silvio Marafon durante l’incontro all’Istituto Farina
10
pria di un chirurgo di trapianto! Ma
il suo è un trapianto spirituale. Con
un cuore di pietra, un organo che non
funziona, non si può vivere! La pietra è impermeabile, al massimo si fa
scalfire nel tempo da qualche goccia
d’acqua che scende in continuazione;
la pietra non è feconda; se vi cade un
seme e vi trova un po’ di umore, può
anche germogliare, ma ben presto non
avrà risorse per una piena maturazione. Se un uomo ha il cuore di pietra,
non vede che se stesso, non ha slancio,
occhio per scorgere il mondo meraviglioso che lo circonda, è statico, non
vuole cambiare, gli basta dove si trova,
con un’identità fredda proprio come
la roccia. Per risorgere, bisogna che al
suo posto si innesti un cuore di carne,
funzionante, con sangue fluente, giovanile, con il dinamismo di chi ritrova
una riserva di energie fresche e inaspettate. Allora il suo orizzonte si apre
agli altri, si accorge che egli può offrire
qualcosa, la gioia della vita ritrovata.
Che strano il testo di Ezechiele,
non parla di “Ti darò un cuore nuovo“, ma “vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi...”. È un trapianto
collettivo. Tutti hanno bisogno del
cuore nuovo di Dio, tutti siamo “trapiantati”. Ma Egli dove lo prenderà
questo cuore nuovo? Se avete notato i
verbi sono al futuro: vi darò, toglierò,
metterò... È una promessa, che trova
compimento nell’Incarnazione del
Suo Figlio Gesù. Egli “ha tanto amato gli uomini da dare la sua vita per
Testimonianze
loro”. Il Suo cuore, pieno di tenerezza,
di misericordia ci raggiunge sempre,
in qualsiasi situazione ci troviamo,
è sempre disponibile al “trapianto”,
non teme il nostro rigetto. Avverrà
più facilmente il prodigio se mettiamo
in atto le parole di un canto tipico di
Natale: “Dio si è fatto come noi, per
farci come Lui”. L’aver ricevuto questo cuore nuovo ci obbliga a farci a
nostra volta capaci di dono, di piccoli
trapianti d’amore, proprio là dove il
Signore ci chiama a vivere. Diventerà
reale il tassello significativo del dipinto
della Creazione nella Cappella Sistina,
che abbiamo voluto porre a sfondo del
tema di questo incontro: il braccio di
Dio crea l’uomo, gli infonde vita; l’uomo creato la riceve per farsi a sua volta
donatore di vita. Un trapianto è una
sinergia commovente di gesti gratuiti,
di idee geniali e di forze ad ogni livello, una disponibilità a tutto campo di
persone che si attivano per risolvere situazioni complesse, in atteggiamento
di vero altruismo: donatori, persone
sostenitrici, medici, ricercatori, equipe
chirurgiche, infermieristiche, uomini
delle volanti della polizia, uso di elicotteri, aerei... Mettendo al centro dei
loro sforzi l’“uomo”, viene continuata
nel tempo la “creazione” divina.
Prende la parola il dottor Silvio
Marafon, che da 24 anni lavora presso
la chirurgia dell’ospedale di Vicenza,
rianimatore, anestesista, coordinatore
di trapianti dell’Ulss 6 di Vicenza. Sottolinea come il trapianto sia un atto di
fiducia per chi chiede di farlo. Oggi
è diventato un intervento abbastanza
normale, con un decorso ospedaliero relativamente breve. Importante
si accresca nella mentalità comune il
gesto di solidarietà della donazione
dei propri organi dopo il decesso, per
il prolungamento della vita di un malato bisognoso. In Italia, se aumentassero le donazioni, e se certi ospedali si
organizzassero meglio, in poco tempo
si eliminerebbero le liste di attesa. L’ospedale di Vicenza detiene il primato
di trapianti da vivente.
Bruno Zamberlan, da 30 anni
mette mente, cuore, disponibilità piena di tempo per la diffusione
dell’Associazione AIDO di Vicenza.
Inizia ricordando a tutti i presenti un
illustre iscritto e sostenitore, il Vescovo emerito, mons. Pietro Nonis, dal
quale i membri del direttivo hanno
sempre ricevuto incoraggiamento per
diffondere gli scopi benefici che essa
si propone: sensibilizzare, con incontri organizzati, concorsi... il maggior
numero di persone sulla tematica del
trapianto di organi. E questo presso
le amministrazioni comunali, le parrocchie e soprattutto nelle scuole di
ogni ordine e grado. Sono 10.000
gli studenti avvicinati in quest’anno
scolastico. Gli iscritti all’AIDO sono
60.000; la rivista semestrale “Rivivere” ha una tiratura di 50.000 copie.
Questi numeri sono eloquenti per se
stessi. Conclude con delle frasi incisive: “Ha più valore umano un trapianto che andare sulla Luna!”. “Quando
si ha un organo che non funziona, c’è
un diritto a chiedere, ma c’è anche il
dovere di donare quello che, con il
decesso, non serve più, e può aiutare
a prolungare la vita ad un’altra persona bisognosa”.
Per l’Associazione “Mondo di colori”, sorta allo scopo di combattere
le malattie renali, intervengono il
vicepresidente Walter Ziggiotti, e la
moglie, Cristina Pozzan, che ha donato un rene al marito. Il loro è un
messaggio forte, positivo: la testimo-
nianza che quanto è successo è parte
di un disegno provvidenziale di Dio,
il loro amore di coppia è accresciuto dopo il trapianto, l’importanza di
essere in pace con se stessi e con gli
altri nella vita per un benessere psicofisico, il bisogno di impegnarsi a loro
volta per far conoscere la loro esperienza e per creare mentalità sul tema
dei trapianti.
Nella seconda parte dell’incontro,
il coro della parrocchia di Sant’Andrea, diretto dal m° Guido Ponchio,
ci fa “gustare” la bellezza della nostra
fede attraverso dei canti, che caratterizzano le festività pasquali fino al
Corpus Domini. Esecuzioni curate,
voci fuse. È un pregare “due volte”,
come dice sant’Agostino, un elevare
inni di gloria al Signore, perché la
musica “aggiunge vita alla vita”.
A conclusione, la Superiora Generale della Congregazione, suor Emma
Dal Maso, presente per tutta la durata dell’incontro, saluta e ringrazia i
relatori per la ricchezza di valori raccolti dai vari interventi, un aiuto ulteriore a mettere a base della propria
vita tutte le espressioni dell’amore
fino all’ultimo respiro.
* Suor Gianna Passarin - Figlie dei SS. Cuori Istituto Farina di Vicenza.
La chiesetta del Lozze, foto di R. Costa
11
Eventi
La grande festa annuale della donazione
Dopo il trapianto la vita che rinasce e porta il seme della solidarietà
Domenica 28 settembre 2014 a
Camisano Vicentino una mattinata di
sole caldo riaccende improvvisamente
l’estate e l’associazione di volontariato
Mondo di Colori apre le danze alla
grande festa della donazione.
Una festa dedicata ai trapiantati di
rene del San Bortolo di Vicenza, ai loro
familiari ed amici, che anche quest’anno può dirsi felicemente riuscita grazie
ad una perfetta macchina che si
chiama collaborazione: Mondo
di Colori con amministrazione
comunale, contrade del Palio,
Pro Loco, Noi Associazione,
gruppi parrocchiali, commercianti e carabinieri in congedo,
assieme a FIDAS e AIDO locali e all’Associazione di Promozione Sociale AsterTre ONLUS, uniti nell’obiettivo di
celebrare la Vita.
Come ogni anno i trapiantati sono giunti da ogni parte
della provincia e d’Italia per pranzare
insieme, riuniti a tavola in un clima di
familiare solidarietà. Ogni anno seduti accanto a persone diverse, ci si racconta le proprie storie ed è l’occasione
per conoscersi, scambiarsi i numeri e
tenersi poi in contatto.
A presenziare, come sempre in prima linea, sono stati il direttore del
dipartimento interaziendale di nefrologia, dialisi e trapianto renale prof.
Claudio Ronco e il responsabile del
centro trapianti dott. Stefano Chiaramonte insieme ad una rappresentanza
di medici ed infermieri della nefrologia e della chirurgia.
Quando il prof. Claudio Ronco
sale sul palco e parla di obiettivi raggiunti e da raggiungere, di tecnologie
all’avanguardia da sperimentare e di
energie investite nella ricerca, la platea
si anima e si avverte quella sensazione
di grande stima e gratitudine per chi
lavora con professionalità e tenacia
per restituire salute.
Partecipazione ed entusiasmo si
fanno sentire quando viene chiamato
a parlare “papà Chiaramonte”, così
soprannominato dai pazienti, colui
che dispensa speranza e che ha la dote
di rendere semplice ciò che agli occhi
di tanti malati può sembrare impossibile. Il sorriso stampato sul viso e sugli
occhi. È disinvolto e parla a braccio, è
una festa che sente davvero sua e chiude salutando la famiglia dei trapiantati stringendoli tutti in un grande abbraccio.
Sono oltre 500 gli invitati prenotati, a questi si sono
aggiunte adesioni estemporanee e donazioni. Alcuni
hanno lasciato i propri recapiti per essere contattati e
per entrare a far parte del
gruppo di volontari dell’associazione.
“Nessuna somma potrà
compensare quello che Vicenza mi ha dato” scrive un paziente che non ha potuto
essere presente alla festa ma
che ha fatto una donazione.
“Eccomi di nuovo a Roma dopo aver
trascorso tre giorni nella mia seconda
casa, Vicenza. E dopo aver partecipato
a questa bellissima festa, con questa
grande famiglia, avrò un mondo di colori da raccontare, ma soprattutto sarà
bellissimo parlare e ricordare il colore
più importante, quello invisibile agli
occhi, che si respira stando con voi, il
colore della vita! grazie a tutti, siete
grandi! Tanta buona ed ottima vita a
tutti!”. Lo splendido messaggio lasciato a fine giornata da una partecipante
trapiantata.
E sono proprio le testimonianze
dirette come queste e di quanti a fine
giornata hanno lasciato un messaggio
scritto a dimostrare al presidente, Samuele Riello, al suo direttivo, ai volontari e a tutti coloro che donano il
proprio tempo agli altri, che uno degli
obiettivi principali è stato raggiunto e
si è arrivati proprio laddove si voleva
arrivare, dritti al cuore delle persone.
L’amore muove idee e a queste corrispondono azioni che portano al bene.
Associazione Mondo di Colori
12
Notizie
“Torneranno i prati” film di Ermanno Olmi
1914–2014: così il grande regista
ha voluto ricordare la Grande Guerra
(b.z.) Ermanno Olmi, nostro
iscritto di Asiago, per il suo “Torneranno i prati” ha voluto ricostruire la
vita dei soldati in una notte di trincea.
L’inverno passato, per gli esterni a
1.800 metri in Val Formica sotto Cima Larici, con 5 metri di neve, e, per
le riprese interne, in Val Giardini, a
pochi passi da casa sua, sull’Altipiano
di Asiago, dove abita tutt’oggi e dove
abitava Mario Rigoni Stern, vicino di
casa. Ad Asiago, il Sacrario Militare
del Leiten raccoglie i resti di 54.286
soldati appartenenti a 23 nazioni diverse, di cui 33.000 ignoti.
Il maestro, 83 anni, ha presentato
questa estate nella sala municipale di
Asiago la sua opera come un manifesto contro tutti i conflitti: «Vorrei che
prima di essere un bel film fosse un film
utile a capire il perché della Prima
Guerra mondiale. A cento anni di distanza, il miglior modo è capire perché
è successo»... Qui, fra bufere di neve
che hanno seppellito il set e ostacoli di
ogni tipo, in sette settimane l’autore
ha girato la vicenda di un gruppo di
soldati italiani rinchiusi nel loro
avamposto, nel clima di disfatta che
prelude a Caporetto. Perché questo
film? Se lo chiede e ce lo chiede, il
maestro Ermanno Olmi: «Vorrei che
ancora prima che bello fosse utile». Arriva nel centenario della Prima guerra
mondiale, ma - dice il Maestro - «le
versioni ufficiali non sono mai credibili,
le bugie, gli atti di prudenza non devono essere taciuti: dobbiamo sapere, conoscere, perché se non è sincera come può
la Storia essere maestra?».
Giornata europea
per la donazione
11 ottobre 2014: il nostro Paese
ha organizzato la Giornata Europea
per la Donazione a Roma
Lo European Organ Donation Day viene
organizzato ogni anno, ormai dal 1996, con il
patrocino del Consiglio d’Europa, in seno al
quale l’Italia, in questo momento, detiene la
Presidenza del Comitato per i Trapianti di
organi, tessuti e cellule.
Si tratta del principale appuntamento europeo di comunicazione e informazione sul
tema rivolto ai cittadini del Paese ospitante.
L’iniziativa è stata un appuntamento di richiamo per tutta la cittadinanza ma anche per la
Rete Nazionale Trapianti, le associazioni nazionali di settore e i rappresentanti dei Paesi
facenti parte del Comitato dei Trapianti del
Consiglio d’Europa.
Una straordinaria opportunità per promuovere la donazione degli organi come
importante gesto civico e di solidarietà sociale, per promuovere i principi etici del Consiglio d’Europa in materia e per confermare,
ancora una volta, sul piano internazionale
l’alto livello di eccellenza raggiunto dalla rete
trapiantologica italiana su diversi fronti.
Il Portule da Cima Larici. Foto di R. Costa
13
Notizie
XI giornata nazionale AIDO d’informazione
Con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica
Il 13 e 14 ottobre si è celebrata
l’undicesima giornata nazionale d’informazione e autofinanziamento, promossa dall’AIDO con l’adesione del
Presidente della Repubblica.
I volontari dell’AIDO sono stati
presenti in oltre 1.000 piazze per
incontrare i cittadini, dare loro informazioni, raccogliere le dichiarazioni di volontà positive alla donazione di organi e tessuti e offrire una
piantina di anthurium. Le offerte
ricevute sono finalizzate a ulteriori
campagne informative e alla ricerca
sui trapianti.
Il presidente nazionale dell’Aido,
nel presentare la manifestazione ha
dichiarato che: “Questa iniziativa, voluta 11 anni fa, rientra tra le numero-
se attività informative che l’Associazione porta avanti da 40 anni.
Sicuramente la donazione di organi può essere considerata, al pari di
altri gesti solidali e gratuiti, un passo
importante per rafforzare il valore civile di un popolo, per diffondere il
principio di responsabilità sociale.
Esprimere il proprio consenso alla donazione in vita rappresenta un atto di
consapevolezza che può sollevare la
famiglia dal prendere una decisione
delicata in un momento di forte stress
emotivo e di lutto per la perdita di un
caro. Nel corso degli anni, il nostro
paese ha dimostrato un’elevata sensibilità per questo tema: sono aumentate le donazioni e i trapianti e quindi
sono state salvate molte vite, è miglio-
rata la qualità, c’è stato un blocco
all’emigrazione per i trapianti all’estero. Tutto questo però non basta. Continua ad essere presente un’insufficiente disponibilità di organi che incide sui programmi di trapianto nel
nostro paese. I pazienti in lista di attesa per un trapianto sono 10.000 e i
trapianti effettuati sono poco più di
3.000. Solo una persona su tre di
quelle in attesa riusciranno a vincere
la loro battaglia per la vita. Per gli altri: o una lista d’attesa che non lascia
speranze o sarà la fine.
L’AIDO, che conta 1.226.780 aderenti, dopo 40 anni di attività e con i
suoi 1.450 gruppi presenti sul territorio, continuerà a dare il suo contributo al fianco delle istituzioni”.
Muore a 11 anni e dona gli organi
La Cina s’inchina al piccolo eroe
La storia di Liang Yaoyi, scolaro
di Shenzhen: quando gli hanno
diagnosticato un tumore incurabile
nel cervello, ha insistito per donare
gli organi. E commosso l’intero Paese.
Una madre impietrita dal dolore. Una portantina ferma in corridoio d’ospedale. Intorno medici e
infermieri s’inchinano con rispetto.
Un gesto ribadito tre volte, un gesto
che nella tradizione cinese - si chiama
koutou - viene ripetuto ai funerali, in
senso di profondo dolore e affetto per
lo scomparso.
Il fatto ha suscitato impressione in
tutta la Repubblica Popolare: una tragedia umana come tante, dove però il
protagonista, un bambino di undici
anni, è emerso come un gigante per la
sua forza d’animo e la sua generosità,
espressa fino a un istante prima di
chiudere per sempre gli occhi.
Yaoyi era al corrente della verità,
sapeva di non avere molto tempo da
vivere. Tutte le cure senza speranza, la
malattia non poteva che avere un esito. Yaoyi, tuttavia, sorprendendo la
14
sua stessa famiglia e i medici che lo
avevano seguito all’ospedale universitario Zhongshan, aveva sin dall’inizio
espresso la volontà di donare i suoi
organi «per salvare altre vite». Da
grande avrebbe voluto fare il medico,
proprio come quei signori in camice
verde che avevano fatto del loro meglio per salvarlo. Inutilmente. La
Cctv, la televisione di Stato cinese, ha
raccontato con enfasi la storia del
bambino-eroe.
Perché in Cina la cultura della donazione degli organi è relativamente
nuova. Soltanto nel 2010 è stato costituito un registro nazionale per i trapianti. Nel passato gli organi arrivavano soprattutto da detenuti condanna-
ti a morte. Dunque la consapevolezza e la generosità di un undicenne hanno sorpreso tutti, a
partire dagli stessi genitori, straziati dal dolore, ma orgogliosi della scelta del figlio.
Sala operatoria - Così, dopo
aver ripetuto ancora una volta,
con le ultime energie che aveva in
corpo, la sua intenzione di donare
i propri organi, Yaoyi è stato accontentato. La sua barella, il corpicino
ricoperto da un telo verde, si è così
diretta verso la sala operatoria dove
era in attesa un’équipe di chirurghi.
Ma i medici, nonostante la consapevolezza che ogni istante è prezioso,
hanno voluto inchinarsi tre volte di
fronte al ragazzino, perché quel giorno era stato capace di impartire una
lezione a un’intera nazione. Otto ore
più tardi, i suoi reni e il suo fegato
erano già riusciti a salvare la vita di
più persone sconosciute che porteranno con sé un po’ del coraggio di un
bambino grande come la vita.
Paolo Salom, inviato a Pechino
(Corriere della Sera, settembre 2014)
Notizie
Il trapiantato di cuore che vince l’oro
Ricevette un cuore nuovo da un giovane nel 2006. Ora a 61 anni
primeggia fra i suoi pari nelle gare di atletica leggera e ciclismo
Iniziative
Ci sono partite che si vincono sui
campi sportivi e altre, ben più importanti, che si vincono nella vita.
Lo sa bene il calabrese Vincenzo
Serratore, da trent’anni residente a
Schio, ex magazziniere comunale che
nel 2006, a 53 anni, ha subìto un trapianto di cuore che gli ha cambiato la
vita e gli ha aperto nuove prospettive,
prima per lui impensabili, in ambito
sportivo.
Dopo un’operazione di questo genere si è costretti ad un cambiamento
radicale nello stile di vita: i medici gli
avevano consigliato di camminare almeno un paio di ore al giorno e Vincenzo non si è tirato indietro. È cominciato così il tempo delle nuove
sfide.
L’ultima lo ha portato a vincere
cinque medaglie (due d’oro) ai Giochi
europei per i trapiantati di cuore e
polmoni cimentandosi nei 4000,
1500 e 400 metri di corsa e in un percorso di venti chilometri in bici.
L’odissea di Vincenzo ebbe inizio
nel 2004: “Ero al lavoro - ricorda il
plurimedagliato - quando ebbi un arresto cardiaco. Furono i miei colleghi
i primi a salvarmi la vita, chiamando
l’ambulanza che fortunatamente arrivò solo dopo pochi minuti”.
(da GdV, settembre 2014)
Incontri con gli studenti: progetto
“Donazioni”anno scolastico 2013/2014
(b.z.) In collaborazione con le quattro Ulss del territorio
vicentino, con l’Ufficio Scolastico Territoriale e i dirigenti
degli istituti scolastici, con tutte le associazioni del dono
della Provincia (Aido, Fidas, Avis, RDS Bassano, Admo,
Avill, Avlt, Adosalvi, Ato) nell’anno scolastico 2013/2014
abbiamo realizzato un vasto programma di incontri.
Gli studenti interessati, a programma completato,
sono stati oltre 10.000. Il progetto “donazioni” è iniziato
quindici anni fa, con riferimento alle intese con il Provve-
Aido e Alpini con noi
all’Ossario del Pasubio e al
museo della 1 a Armata.
Gli alunni delle classi IV e
V della scuola Cabianca di
Maddalene raccontano
Al museo abbiamo visto tante cose:
foto della guerra, una carta geografica
del Pasubio, le divise con le spalline, il
cappello con l’aquila e la penna nera e
quello con la piuma bianca, le bombe
a mano, una granata tutta arrugginita.
La cosa che ci ha entusiasmato di più
è stata la storia di un cappellano militare, che aveva conservato sotto la sua
divisa un libretto, e quando è scoppiata la bomba ed una scheggia gli è penetrata nei vestiti, il libretto l’ha salvato trattenendo la scheggia proprio sopra la parola “amore”.
ditorato agli Studi: lettera n. 44.391 del 21 novembre
2000 e con le direzioni delle Ulss 3-4-5-6.
Per l’anno scolastico 2014-2015, nelle scuole superiori il progetto è in esecuzione: alcuni incontri sono già
programmati e, nei prossimi mesi, partiranno anche
nelle scuole medie.
Riportiamo alcuni pensieri che i ragazzi della scuola
primaria e media ci hanno inviato, fra i tanti, che ben
esemplificano queste iniziative.
C’è il filo spinato, una pinza gigante per tagliarlo, la ricostruzione di
una baracca dove si riparavano alcuni
soldati, uno che scriveva e uno che
telefonava, gli scarponi con le suole di
legno. C’è anche il plastico del Monte
Pasubio grande come un tavolo e una
lavagna luminosa che segna i luoghi
delle battaglie sul plastico con un
puntino rosso.
Dopo siamo stati ospiti degli alpini per il pranzo nella casa della comunità di Camposilvano: bellissima baita
di legno profumato. Abbiamo ascoltato Fabrizio Dilda e il nipote Leonardo
che hanno suonato vecchie canzoni
con le cornamuse.
In seguito siamo andati a vedere lì
vicino i cervi: sono circa 40. Il custode
ci ha fatto entrare nel loro recinto e li
abbiamo avvicinati, dato loro da mangiare l’erba fresca ed abbiamo scattato
un sacco di foto. Due cervi si sono fatti anche toccare. Un signore ci ha spiegato che i maschi avevano perso i loro
palchi, come ogni primavera. Ma già le
corna cominciavano a crescere velocemente. Lo scrittore Mario Rigoni Stern
in un suo racconto dice: “I cervi maschi in primavera vanno a nascondersi
nel bosco, perché si vergognano di apparire senza il loro trofeo regale”.
Nel pomeriggio siamo tornati a
casa. Eravamo tutti stanchi ma felici
di questa bella gita con gli alpini di
Maddalene e l’Aido. Non pensavamo
che fossero così ben organizzati e disponibili: non ci hanno fatto mancare
nulla! Grazie.
Gli alunni Alessandro, Alice, Benedetta, Corrado, Denise, Elia, Emma,
Erica, Francesco, Giacomo, Ilaria, Maria, Martina, Mattia, Speranza. Referenti le maestre Donata e Paola.
15
Iniziative
Mi è piaciuto molto conoscervi. Grazie. Spero di rivedervi presto
Oggi a scuola è stata una bellissima giornata con Caterina e Moreno
dell’associazione AIDO.
Hanno parlato di quante cose è
possibile fare per aiutare una persona
con i nostri organi donati dopo la
morte. La cosa che mi ha colpito di
più del filmato è il pellicano come
simbolo dell’associazione che dà allegria, divertimento e allo stesso tempo
ti fa capire l’importanza di tante cose.
Io sono Giorgia, ho 10 anni e sono una bambina dislessica. Capisco
benissimo l’importanza di far parte
dell’associazione Aido perché perce-
pisco quante vite possono essere salvate grazie alla donazione degli organi e soprattutto l’importanza di tutto
il volontariato che c’è sotto ad ogni
associazione.
Io, se potrò, prima o poi donerò
una parte di me a chi ha più bisogno
per vivere meglio.
Dall’esperienza vissuta in classe
ho capito che l’Aido è una associazione ad aiuto umanitario. All’interno
di questa associazione ci sono delle
persone disponibili a donare i propri
organi a tutti coloro che hanno necessità. Tra tante persone ce n’è una
che ha bisogno dell’aiuto degli altri
per continuate a vivere, l’Aido, insieme con altre associazioni, si occupa
di garantire la vita.
Giorgia di Rossano Veneto
Perché far parte dell’Aido
Entrare in questa associazione
non è obbligatorio, ma sarebbe bello
fare un gesto di solidarietà e iscriversi per aiutare gli altri. L’idea di base
di questa associazione è quella di
educare al rispetto degli altri. Donando gli organi non solo si fa un
grande gesto d’amore verso altre persone, ma quando non ci sarai più e
questo “regalo” verrà utilizzato, una
parte di te rimarrà viva in un altro
corpo, permettendo la salute e la vita
ad un altro individuo.
Alla maggiore età, compilando e
firmando un semplice modulo potrai
far parte dell’Associazione Italiana
Donatori di Organi.
Michelle di Rossano Veneto
L’invito
Natale Aido e Conferenza annuale dei Presidenti dei gruppi comunali:
11 dicembre 2014 ore 19.30
presso l’Istituto Saveriano - Missioni Estere, Viale Trento 129 (di fronte alla sede sociale Aido)
L’invito è esteso ai direttivi dei gruppi comunali, agli amici, ai sostenitori e ai medici che volessero partecipare. Sarà l’occasione di scambiarci gli auguri. Presiede mons. Beniamino Pizziol, Vescovo di Vicenza.
Lonigo: villa Pisani Ferri detta Rocca pisana (foto di C. Gerolimetto)
16
Sorriso
La pagina del sorriso
di Livio Binato
- parte dodicesima Ponderazioni:
• Chi non riesce ad accettare una sconfitta, non potrà mai vincere.
• Se tutti ti vengono incontro, allora sei nella carreggiata sbagliata.
• Uno dei difetti più grandi nella vita è l’incapacità di chiedere aiuto.
• Non sempre fugge chi ti volta le spalle.
• Per arrivare all’alba, non c’è altra via che la notte.
• Per far nascere una quercia, basta un piccolo seme.
• Lascia tutto ciò che non serve e troverai ciò di cui hai bisogno.
• Per sognare bisogna dormire. Sognare ad occhi aperti non sono sogni, ma pensieri.
• Lavora come se non avessi bisogno di soldi.
• Nella vita ognuno di noi raccoglierà ciò che ha seminato.
Sorrisi:
• Un vecchio miliardario, molto malato, convoca il nipote al suo capezzale e gli dice: “Ho deciso di lasciarti tutta
la mia fortuna”. “Oh! Grazie nonno e cosa posso fare per te?”. “Togliere il piede dal tubo dell’ossigeno”.
• Tra amiche. “Sei cambiata molto, Laura”. “In meglio o in peggio?”. “Ma, cara. Tu puoi cambiare solo in
meglio”.
• Il maestro domanda a Pierino: “Sai cos’è un cannibale?”. “No, signor maestro”. “Ma se tu, per esempio, mangiassi tuo padre e tua madre, cosa saresti?”. “Orfano, signor maestro”.
• Da un carretto trainato da un cavallo un tizio scarica un bidone di latte e lo porta dentro un cascinale. Un
signore, che attraversa la strada, sente dire dal cavallo: “Guarda cosa mi tocca fare. Tirare un carretto. E pensare che tre anni fa ho vinto il Gran Premio de l’Arc de Triomphe a Parigi”. Il signore stupefatto, vedendo
ritornare il lattaio, gli chiede: “È una cosa meravigliosa; il suo cavallo parla!”. “Certo. Ma, per caso le ha detto
che è arrivato primo al Gran Premio di Parigi?”. “Sì, sì”. “Ma non è vero niente. È arrivato secondo!”.
• La moglie dice al marito: “Caro, mi vedo un po’ grassa. Fammi qualche complimento, così mi tiro su”. Il
marito la guarda e le dice: “Cara, hai un’ottima vista!”.
• In farmacia a Venezia. Una arzilla vecchietta entra in una farmacia e chiede al farmacista: “Voialtri qui avete
l’aspirina?”. “Sì, certo signora, che l’abbiamo”. “E avete gli antidolorifici?”. “Abbiamo anche quelli, signora”.
“E il viagra?”. “Sì, però ci vuole la ricetta medica”. “E avete per caso le medicine per i reumatismi?”. “Le abbiamo”. “Oh, mi dica: e il gel per le
emorroidi? E la purga e gli antidepressivi?”. “Ci sono, ci sono. Ma
per quelli ci vuole la ricetta”. “E i
sonniferi?”. “Ci sono quelli con
ricetta e senza ricetta”. “E le gocce
per aumentare la memoria?”. “E i
pannoloni per l’incontinenza?”.
“Ma lei scherza, signora. Certo
che ci sono”. Spazientito il farmacista dice: “Signora, mi stia a
sentire. Lei è entrata nella migliore farmacia di Venezia. Noi abbiamo tutto, ma proprio tutto.
Adesso mi vuol dire che cosa le
serve davvero?”.
“El veda, dottore. Fra un mese mi
sposo con Arturo che ha già 90
anni. Volevo sapere se posso
Gambellara con i suoi vigneti (foto di C. Gerolimetto)
lasciare qua la lista di nozze”.
17
Ricordo
RICORDIAMO I NOSTRI DONATORI E AMICI
Deceduti da aprile a ottobre 2014:
Basso Claudio
Baù Giovanni Battista
Bertoldi Luca
Bisognin Marco
Bittante Ottavio
Boscardin Antonio
Bozzetti Riccardo
Castegnaro Nicola
Cattelan Matteo
Cervellin Antonio Giovanni
Costa Sperotto Marichiara
Cremonini dr. Luciano
Dal Santo Maurizio
Dal Zovo Luigi
Faliva Antonio
Filippi Andrea
Frigo Antonio
Gallo Gilberto
Galluzzi Giancarlo
Gasparotto Feliciano
Gastaldello Fernando
Gios mons. Pierantonio
Gollin Isabella
Lago Alfonso
Lorandi Corrado
Marcon Giovanni
Meggiolaro Miozzi Loredana
Miozzi Maurizio
Moro Silvano
Negretto Andrea
Saccardo Valerio
Scanagatta Ivano
Scortegagna Lino
Scotton Benacchio Angela
Spinella Bruno
Stimoli Stefano
Turcato Gianfranco
Vencato Enrico
Vialetto Egidio
Volpiana Rino
Zanco Tadiello Elena
Zilio Paolo
Marostica
Bolzano Vicentino
Chiampo
Brendola
Pove del Grappa
Marano Vicentino
Brendola
Monticello Conte Otto
Zugliano
Solagna
Zanè
Conco
Caltrano
Chiampo
Asigliano Veneto
Carrè
Bolzano Vicentino
Vicenza, 7a Circ., Sant’Agostino
Stroppari di Tezze sul Brenta
Rosà
Marostica
Asiago
Montecchio Maggiore
Stroppari di Tezze sul Brenta
Villaverla
Rossano Veneto
Sorio di Gambellara
Sorio di Gambellara
Lupia di Sandrigo
Arzignano - San Bortolo
Monticello Conte Otto
Cartigliano
Quinto Vicentino
Romano d’Ezzelino
Villaverla
Zugliano
Carrè
Brendola
Campolongo sul Brenta
Chiampo
Montorso Vicentino
Rossano Veneto
* Agli altri donatori - circa 200 nel periodo -, di cui non conosciamo i nomi, una preghiera
ed un grazie!
Nota della redazione: Ai sensi del D.Lgs nr. 196/2003 (ex L. 675/1996) e della L.
91/1999 si precisa che le informazioni riportate in questa rubrica sono state desunte dalla
stampa locale o fornite direttamente dalle famiglie dei donatori.
Claudio Basso
Marostica
Giovanni Battista Baù
Bolzano Vicentino
Luca Bertoldi
Chiampo
Marco Bisognin
Brendola
Ottavio Bittante
Pove del Grappa
Antonio Boscardin
Marano Vicentino
Riccardo Bozzetti
Brendola
Nicola Castegnaro
Monticello Conte Otto
Matteo Cattelan
Zugliano
Antonio Giovanni
Cervellin - Solagna
Marichiara Costa
Sperotto - Zanè
Luciano Cremonini
Conco
Comunicazione alle famiglie dei donatori
Desideriamo far presente alla famiglie dei donatori che, per rispetto delle leggi sui
trapianti e sulla privacy, i Centri Trapianti delle Ulss non possono informare direttamente la redazione di Rivivere del consenso avuto per l’espianto degli organi
e/o tessuti. La famiglia che desidera che il congiunto venga ricordato deve, essa
stessa, prendere l’iniziativa di inviarci la notizia e di autorizzarci alla pubblicazione,
possibilmente corredata con la foto del donatore, oppure contattando il presidente
del gruppo Aido del Comune di appartenenza.
Delle eventuali omissioni non è responsabile la redazione.
18
Ricordo
Maurizio Dal Santo
Caltrano
Luigi Dal Zovo
Chiampo
Antonio Faliva
Asigliano Veneto
Andrea Filippi
Carrè
Antonio Frigo
Bolzano Vicentino
Gilberto Gallo
Vicenza - 7a circ. - S. Agostino
Giancarlo Galluzzi
Stroppari di Tezze sul B.
Feliciano Gasparotto
Rosà
Fernando Gastaldello
Marostica
Pierantonio Gios
Asiago
Isabella Gollin
Montecchio Maggiore
Alfonso Lago
Stroppari di Tezze sul B.
Corrado Lorandi
Villaverla
Giovanni Marcon
Rossano Veneto
Silvano Moro
Lupia di Sandrigo
Andrea Negretto
Arzignano, S. Bortolo
Valerio Saccardo
Monticello Conte Otto
Ivano Scanagatta
Cartigliano
Loredana Meggiolaro Miozzi e Maurizio Miozzi
Sorio di Gambellara
Lino Scortegnagna
Quinto Vicentino
Angela Scotton Benacchio
Romano d’Ezzelino
Bruno Spinella
Villaverla
Stefano Stimoli
Zugliano
Gianfranco Turcato
Carrè
Enrico Vencato
Brendola
Egidio Vialetto
Campolongo sul Brenta
Rino Volpiana
Chiampo
Elena Zanco Tadiello
Montorso Vicentino
Paolo Zilio
Rossano Veneto
19
Vita dei gruppi
I GRUPPI AIDO COMUNALI INFORMANO
a cura di Bruno Zamberlan
Gruppi di Arzignano e Zona
Ovest Vicentina: l’attività dei
gruppi riprende dopo l’estate. E in primavera la Zona
sarà impegnata ad organizzare l’Assemblea annuale
L’estate umida e piovosa è servita
a preparare il terreno per un autunno ricco di frutti.
Sono ricominciate alla grande
le feste dei gruppi comunali frequentando le quali si rinsalda l’amicizia e la voglia di lavorare per
realizzare le finalità della nostra
Associazione.
Giovedì 2 ottobre ci siamo incontrati a Brendola come presidenti
del coordinamento dell’USL5 a discutere dei problemi difficili del momento attuale: un grazie agli amici
di Brendola per la bella ospitalità
che ad ogni incontro ci riservano.
Domenica 5 ottobre Arzignano ha
vissuto con entusiasmo la Festa delle
Associazioni: il nostro gruppo è stato gratificato da un riconoscimento
al merito per i nostri 30 anni di attività a servizio della comunità cittadina da parte dell’Amministrazione
comunale. Curiosità e interesse e
molte adesioni hanno coronato la
presenza del nostro gazebo nelle
piazze di Arzignano.
Arrivederci alla nostra prossima
Arzignano, il castello scaligero (foto di C. Gerolimetto)
Invito agli iscritti e ai benefattori
Il vostro sostegno è sempre più determinante perché Rivivere continui ad uscire. Ci appelliamo alla vostra
generosità per continuare il dialogo con la nostra comunità come facciamo da 26 anni.
Conto corrente postale nr. 11968369 (bollettino allegato)
C/C Cassa Risparmio Veneto: IBAN IT54X0622511820000002007901
20
Vita dei gruppi
Cima Grappa, le associazioni del dono
festa di marzo che quest’anno il
gruppo celebrerà presso la parrocchia di Villaggio Giardino.
Il presidente Guido Signorin
E, come deliberato del consiglio
provinciale, la zona sarà impegnata
ad organizzare in primavera l’assemblea annuale, che, come per gli
ultimi due anni (nel 2013 a Bassano - Ulss 3 e nel 2014 a Santorso Ulss 4) a rotazione si terrà ad Arzignano - Ulss 5.
Alcune foto pubblicate in questo
numero di Rivivere, hanno lo scopo
di presentare l’evento con qualche
aspetto paesaggistico e artistico
dell’Ovest Vicentino.
Gruppi della Zona di Bassano: il 6 luglio a Cima Grappa
raduno regionale dei donatori. Celebrante mons. Adriano Tessarollo, Vescovo di
Chioggia.
Benedizione del nuovo gagliardetto AIDO di Romano
d’Ezzelino (vedi riferimento
al Gruppo)
Il raduno delle Associazioni del
Dono - R.D.S. dell’ANA Montegrappa, AIDO, ADMO, FIDAS e
AVIS - è ormai una tradizione, rico-
nosciuta come una delle più belle
manifestazioni della nostra terra.
Il 18° incontro regionale ha visto ancora una volta una grande
partecipazione di donatori, di autorità regionali, di sindaci della zona,
di gruppi provenienti anche da fuori Regione. Importante la presenza
di mons. Adriano Tessarollo, vescovo di Chioggia, che ha voluto ritornare fra la sua gente (è originario di
Tezze sul Brenta) ed ha presieduto
la celebrazione eucaristica, accompagnata dal coro “Giovani Insieme”
diretto da Michela Campagnolo e
dalla fanfara della sezione ANA
Montegrappa.
«Siamo venuti qui - ha ricordato
Lamberto Zen, presidente dei donatori Rds - per dire tre volte grazie: a Dio per il dono della buona
salute e di questo splendido territorio alpino che dobbiamo sempre
salvaguardare dall’inquinamento
per una vita lieta e sana; alle migliaia di soldati di tutte le regioni d’Italia, che 100 anni fa hanno versato
il loro sangue per la nostra libertà e
si sono spesi per un’Italia più unita
e più salda nella propria identità; a
tutti i donatori di sangue e di organi perché donando esprimono la
grande capacità di amare. Perché
donare vita è il gesto più sublime
dell’amore ed è il gesto che scaturi-
sce da un elevato spirito di altruismo».
Molti di noi sono andati con il
pensiero alla salita sul Grappa, in
groppa alla mula bianca, che nell’agosto del 1901 il Patriarca di Venezia Giuseppe Sarto fece per l’inaugurazione del sacello dedicato alla Madonnina. San Pio X era nato a Riese,
piccolo paese trevigiano prossimo al
massiccio. Quest’anno ricorre il centesimo anniversario della sua morte,
avvenuta il 20 agosto 1914, pochi
giorni dopo (2 agosto) aver scritto
l’esortazione apostolica “Dum Europa” per implorare la cessazione della
guerra, scoppiata proprio in quei
giorni.
Presenti a Cima Grappa numerose autorità civili e militari; le delegazioni di molti gruppi dei donatori
con gagliardetti e striscioni; la sezione Alpini Montegrappa rappresentata dal presidente Giuseppe Rugolo
con molti gruppi; le associazioni
Aido, Admo, Fidas e Avis del Veneto
e di altre regioni.
Gruppi della Zona dell’Ulss 4
Alto Vicentino (Thiene/Schio):
Intensa attività del Coordinamento di Zona nel semestre
scorso. Riconoscimento a Eligio Munari
Il coordinamento della zona,
condotto dal vicepresidente prov.le
Eligio Munari (*) e da Anna Maria
Dal Cengio per Thiene e da Simone
Marini e Roberto Guolo per Schio,
ha operato assiduamente e con risultati da tutti apprezzati. Ha incontrato gli alunni di tutte le scuole medie
del comprensorio e le scuole superiori di Thiene e Schio, con la partecipazione dei testimonial Roberto
Pigato e Roberto Cavedon, cui va
un sentito ringraziamento. Ha presenziato alle manifestazioni delle
amministrazioni comunali raccogliendo un cospicuo numero di nuove adesioni.
21
Vita dei gruppi
Gruppo di Arsiero.
30° anniversario di fondazione
La zona di Thiene si è dotata del
gagliardetto di zona, frutto del lavoro di due ricamatrici socie Aido.
È riuscito a ridare sostanza ai
gruppi della Pedemontana, rinnovando o rinvigorendo i gruppi di
Caltrano, Chiuppano, Cogollo, Salcedo, Valli e Torrebelvicino, Zanè.
Sta operando per rinnovare i direttivi dei gruppi di Thiene e Zugliano. Gli iscritti di questi due
gruppi che fossero disponibili a dare
una mano come soci effettivi, sono
pregati di contattare i coordinatori
sopra indicati (www.aidovicenza.it)
oppure la segreteria della sede provinciale (0444/543379).
(*) Cogliamo l’occasione di porgere sentite congratulazioni a Eligio
Munari per il riconoscimento che
gli è stato conferito dalle 14 Pro
Loco del Consorzio Astico-Brenta,
su proposta della Pro Loco di Mason Vicentino, nella recente assemblea tenuta a Quinto Vicentino.
Ecco la motivazione:
20A FESTA DEL VOLONTARIATO
La Pro Loco e le Associazioni
di Mason Vicentino
con grande stima,
ringraziano l’amico Eligio Munari
per l’impegno e la dedizione
dimostrata da oltre trent’anni
al servizio del volontariato.
22
Gruppo di Arsiero (con Laghi, Posina, Tonezza), 30° di
fondazione. Serata informativa
L’8 aprile 1984 presso la Società
di Mutuo Soccorso si riunì una trentina di iscritti per dare origine ufficiale alla presenza dell’Aido in quel
lembo nord-ovest della Provincia. I
primi responsabili furono Roberto
Fontana (presidente), Gastone Serafin (vicepresidente), Romano Zambon (amministratore), prof. Alessandro Sammartin e moglie Augusta
Luca (segretari e pionieri degli incontri con gli studenti prima nella
zona e poi nei comuni vicini fino a
Schio e Thiene. Vanno ringraziati in
modo particolare per averci aperto la
strada dei rapporti con le scuole, che
oggi si svolgono in tutti gli istituti
scolastici vicentini, con contatti annui che interessano non meno di
10.000 studenti.)
Roberto Fontana ha lasciato la
presidenza nell’aprile 2000, avendo
scelto di andare in Ecuador come
missionario laico. E lui, infermiere
professionale, portava in quel lontano paese la grande novità dei trapianti, che lì venivano eseguiti eccezionalmente e solo con la donazione
tra viventi. Fu infatti in quei mesi
che ci sottopose il caso di una ragazza di 17 anni, in attesa di trapianto
di rene donato dalla madre. Ma c’era il problema delle medicine antirigetto, che in Ecuador si trovavano
solo a costi altissimi. L’intervento
dell’Aido Vicentina ha fatto in modo che alla ragazza fosse offerto da
una multinazionale farmaceutica il
quantitativo di medicine antirigetto
sufficiente per la durata di un anno.
E poi è intervenuta la solidarietà
umana.
Dal 2000 il presidente è Roberto
Guolo, con la collaborazione di due
vicepresidenti rappresentanti di altre
realtà locali: Romano Zambon per
Posina e Maria Cristina Canale per
Tonezza. Il gruppo svolge sempre un
ottimo lavoro ed è inserito profondamente nella vita della comunità.
Gli iscritti attuali sono 330 ad Arsiero (su circa 2.600 maggiorenni) e
una cinquantina negli altri tre piccoli centri.
Come ha dimostrato nell’incontro la partecipazione di 150 persone,
la presenza del sindaco Tiziana Occhino e di alcuni assessori, del parroco don Roberto Xausa, di alcuni
medici di base, l’animazione del bravissimo gruppo musicale Valincantà,
le relazioni dei dottori dell’Ulss 4,
Maurizio Axia e Pantaleo Corlianò,
l’intervento del presidente e vicepresidente provinciale - Zamberlan e
Munari -, del coordinatore di zona
Simone Marini e di altri presidenti
dei gruppi Aido, le testimonianze
dei trapiantati Eliseo Terzo (trapiantato di cuore da 27 anni) di Nadia
Toniolo, presidente dell’Auser di Arsiero e di Renato Angonese. Durante l’incontro sono stati consegnati ai
familiari di otto donatori le pergamene di ringraziamento.
Gruppo di Bassano - San Vito, raccolta di 32 quintali di
generi alimentari con gli Alpini e il gruppo RDS
I gruppi di San Vito non sono stati fermati né dal maltempo né dalla
crisi economica ed hanno battuto un
Vita dei gruppi
Gruppo di Bassano - San Vito
nuovo record: sono stati consegnati
alla Caritas cittadina 32 quintali di
generi alimentari per aiutare le famiglie in difficoltà. La raccolta è stata
compiuta presso il Supermercato Aliper - che ringraziamo sia per l’ospitalità, sia per l’effettivo contributo dato
- con la presenza per tutta la giornata
di trenta volontari. Il presidente del
gruppo, Michele Boaretto, che rappresenta 450 iscritti, ha ringraziato
tutti per la generosità dimostrata.
Gruppo di Brendola: partecipazione alle esequie dei giovani Marco Bisognin e Riccardo Bozzetti
Il pomeriggio del 9 ottobre nel
palazzetto dello sport di Brendola,
per le esequie dei due giovani donatori morti nell’incidente stradale del
Melaro, fra le 2.000 persone c’eravamo anche noi dell’Aido con i nostri
labari per affermare pubblicamente
il grazie della comunità intera per il
Marco Bisognin e Riccardo Bozzetti
grande dono. Fra le tante testimonianze, la nostra preghiera del Donatore ha fatto da suggello all’estremo saluto ai due ragazzi. La cerimonia funebre, presieduta dal vicario
generale della diocesi mons. Lodovico Furian, nostro iscritto ed amico,
con tutti i parroci della zona, ha visto la presenza del sindaco Renato
Ceron e degli amministratori comunali, e di tutti i compagni di scuola
dell’istituto Ceccato. Una commozione generale, ma anche una riflessione per i tantissimi giovani che
abbiano amore per la vita.
Un profondo cordoglio alle famiglie ed un sincero grazie per il grande gesto compiuto nella decisione di
donare in un momento straziante
della loro esistenza.
Gruppo di Caltrano: dopo la
ricostituzione, la Festa della
Rosa
Il gruppo, presieduto da Valeria
Sola, dopo pochi mesi dalla ricostituzione ha voluto iniziare il mandato ricevuto con grande impegno.
Sabato 10 maggio la celebrazione
presso la chiesa parrocchiale con la
presenza di molti soci e gruppi vicini
e, dopo, un momento di convivialità. E sabato e domenica con la Festa
della Rosa, il gruppo si è presentato
ufficialmente alla cittadinanza comunale, la quale ha risposto con alto
gradimento e con parecchie nuove
iscrizioni. Auguri di buon lavoro.
Gruppo di Cassola: festa del
donatore settembre 2014
Sabato 6 settembre le tre associazioni (RDS, Admo, Aido) hanno
celebrato insieme la festa del donatore. Alla Santa Messa erano presenti venti gagliardetti. Dopo si è tenuta la cena sociale con 270 partecipanti. Ha portato il saluto della sezione provinciale il vicepresidente
Eligio Munari e per la zona Moreno
Zurlo.
Il gruppo conta oggi 328 iscritti
ed è presieduto da Giovanni Dissegna. Con gli altri due gruppi del
Comune - San Giuseppe e San Zeno
- gli iscritti superano le 900 unità:
Gruppo di Cassola - San Zeno. Festa del Donatore
23
Vita dei Gruppi
ottima percentuale se riferita alla popolazione maggiorenne di circa
11.000 cittadini cassolesi.
Gruppo di Cassola - San Zeno: inaugurazione del Parco
dei Donatori e la festa del
dono
A San Zeno di Cassola il 28 giugno 2014 rimarrà una data da ricordare. Erano le 20 e nell’area di fronte alla scuola elementare, si è scoperta la stele con la preghiera del Donatore, alla presenza del sindaco di
Cassola Aldo Maroso e dei rappresentanti dei gruppi ANA, RDS, AIDO e ADMO di Bassano.
La benedizione da parte del parroco don Giangiorgio Cisco ha dato
ufficialità all’intitolazione del “Parco
dei Donatori”. Quale miglior area
poteva esserci se non un parco giochi dove la vita è nel suo splendore
con la gioia e la spensieratezza dei
più piccoli seguiti amorevolmente
dai propri genitori.
L’idea era stata lanciata da tempo:
ha preso corpo per la festa del gruppo RDS. Proposta dal gruppo RDS
e condivisa da Alpini ed Aido, ha
subito trovato il parere favorevole
dell’Amministrazione Comunale. E
così anche San Zeno può ricordare i
Donatori con un concreto e visibile
simbolo.
Nell’occasione il gruppo RDS ha
consegnato gli attestati ai Donatori
di Sangue giunti all’11ª, 21ª, 31ª e
51ª donazione. Tra questi c’è Roberto Bizzotto, presidente del gruppo,
che ha colto l’occasione per consegnare la tessera Aido alle ultime due
iscritte: Michela Farronato e Maristella Lunardon.
Il presidente del gruppo
Roberto Bizzotto
Gruppo di Chiampo: ottobre,
festa del donatore; settembre
scomparsa di Luigi Dal Zovo
– marmista e donatore
Il Gruppo, presieduto dalla fondazione da Giovanni Portinari e con
440 iscritti, ricorda due momenti
efficaci della presenza nella comunità.
-Il 19 ottobre festa del donatore
per il 31° anno di fondazione del
gruppo, con la Celebrazione Eucaristica nella chiesa arcipretale di
Chiampo, durante la quale il parroco mons. Bernardo Pornaro, già direttore de La Voce dei Berici ed arciprete della Cattedrale di Vicenza, ha
avuto forti espressioni di condivisio-
Gruppo di Chiampo. Festa AIDO 2014
24
ne e sostegno dell’attività dell’Aido.
Rilevante la partecipazione dei soci,
delle famiglie dei donatori e dei
Gruppi Comunali con i loro gagliardetti. Per l’Aido Vicentina ha portato il saluto il presidente prov.le
Zamberlan, cui è seguita la recita
della preghiera del donatore da parte
del coordinatore di zona, dr. Guido
Signorin.
- A settembre, alle esequie di Luigi Dal Zovo - donatore - ha partecipato un migliaio di persone, in particolare gli aderenti alla Comunità
Abramo, gruppo di preghiera, presente a Chiampo e nei comuni della
zona. Il Gruppo ha ricordato anche
gli ultimi donatori: Luca Bertoldi,
già trapiantato di cuore che ha donato il fegato, e Rino Volpiana, donatore di cornee.
Uniamo le condoglianze dell’Aido ed il ringraziamento alle famiglie
per il grande dono fatto.
Gruppo di Chiuppano: inaugurazione della Piazzetta del
Donatore
In una magica cornice attorniata
da antichi edifici nel cuore del centro storico di Chiuppano, il 13 settembre si è svolta la cerimonia di
inaugurazione della “Piazzetta del
Donatore”. Erano presenti le autorità locali, i rappresentanti delle associazioni Fidas Vicenza, Aido, Admo,
Adosalvi e il nostro ospite ventisettenne Eliseo Terzo, si definisce così
perché grazie al trapianto di cuore
ventisette anni fa è tornato a vivere.
È stata posata una targa in ferro
Corten per ricordare ed elogiare tutte le persone che in qualche modo
donano qualcosa agli altri: sangue,
organi, il loro tempo per persone
che hanno bisogno anche solo di
una parola o di essere accompagnate
a fare la spesa. Grande soddisfazione
da parte delle associazioni Fidas e
Aido di Chiuppano promotori
dell’evento alla vista di una grande
partecipazione dei cittadini, dei soci
Vita dei Gruppi
e dei rappresentanti di tutte le associazioni del volontariato presenti
con i rispettivi labari. Chiuppano è
un paese piccolo ma con un grande
cuore e in queste occasioni lo dimostra. La serata è poi proseguita con il
coro Libere Voci e la proiezione di
foto d’epoca a cura del gruppo Infochiuppano. Un ricordo e un abbraccio alle famiglie dei donatori e un
grazie da parte del gruppo Aido per
aver fatto la scelta di aiutare chi soffre in attesa di trapianti.
Il presidente Romilda Dal Pra
Gruppo di Conco: commozione per la scomparsa del dr.
Luciano Cremonini, medico
condotto e cofondatore dei
gruppi Aido della zona Bassanese
La comunità di Conco e dell’Altopiano e l’Aido Vicentina hanno
salutato con affetto il dr. Cremonini
che da qualche anno si era ritirato a
Venezia, sua città di origine, ma che
ha voluto essere
sepolto tra le sue
montagne, dove
per tanti anni
era stato prima a
Conco medico
condotto e poi
ad Asiago medico docente della scuola infermieri
dell’Ulss 3. Ed era stato sempre molto attivo nell’Aido, prima come dirigente e poi come trapiantato di cuore. Nel maggio 2012 ci aveva lasciato
un suo ricordo che abbiamo pubblicato nel n. 50 di Rivivere e che può
essere riletto nel nostro sito www.aidovicenza.it alla voce Rivivere, pag.
13 e 14.
La comunità lo ricorda sempre
come medico disponibile in ogni occasione, anche aiutando le famiglie
povere negli anni del secondo dopoguerra, quando non c’era lavoro e
bisognava emigrare lontano in Australia o nelle Americhe. Grazie, caro
Luciano.
Gruppo di Chiuppano. Inaugurazione
della Piazzetta del Donatore
(foto di Maurizio Dalle Carbonare)
Gruppo di Costabissara: festa del donatore e omaggio
della rosa
Come ogni anno a maggio, il
gruppo, presieduto da Felice Nardon e con 280 iscritti, ha organizzato la festa del donatore con l’offerta della rosa per raccogliere un
sostegno all’associazione, prima con
la Santa Messa nella parrocchiale di
San Giorgio, poi con un amichevole rinfresco.
Gradita la presenza del sindaco
Maria Cristina Franco e del vicesindaco Gianni Forte e di un buon
numero di gagliardetti dei gruppi
Aido vicini.
Gruppo di Creazzo: inaugurata la sede insieme alla Fidas e in collaborazione con
l’Aido
Un’iniziativa degna di essere ricordata è la recente unificazione della nostra sede con quella della FIDAS e l’intitolazione dell’attiguo
“Parco al Donatore”.
L’evento è avvenuto in concomitanza con l’anniversario della fondazione del nostro gruppo e con la consegna dei riconoscimenti ai famigliari dei donatori del 2013.
Oggi abbiamo una sede degna di
questo nome dove poter svolgere meglio le nostre attività senza limitazio-
Gruppo di Costabissara
25
Vita dei Gruppi
ni di tempo e spazio.
Anche se condizionata dall’inclemenza del tempo, la cerimonia è stata molto significativa e abbiamo potuto dare l’immagine delle due associazioni finalmente riunite sotto lo
stesso tetto e sempre più propense ad
una costruttiva collaborazione per
organizzare e proporre assieme alcune iniziative. Vedi in particolare “I
venerdì della salute”, l’incontro con
gli studenti, ecc.
Vogliamo ricordare anche il coinvolgimento del presidente ADMO,
Dionisio Tanello con il quale stiamo
organizzando la fondazione del gruppo Admo anche a Creazzo.
Data l’esperienza positiva di
quest’anno, pensiamo di mantenere
anche in futuro questo evento a fine
aprile in concomitanza con la sagra
di san Marco per coinvolgere meglio
la cittadinanza anche con il pranzo
conviviale.
A fine pranzo, organizzato dal comitato sagra nella tensostruttura, c’è
stata una bella cerimonia e una bella
festa imperniata non solo sulla consegna degli attestati di benemerenza
ai donatori di sangue ma soprattutto
ai valori del dono di sè e della collaborazione reciproca.
Il presidente del gruppo, Lino Alba
Gruppo di Dueville, Festa del
donatore
Sabato 24 maggio, presso il rustico di Vivaro, si è svolta la Festa
Aido, in collaborazione con la Fidas, il comitato sagra di Vivaro, la
società di basket Sportschool e i
“Fuori Controllo”. Scopo principale dell’evento è stata la raccolta di
adesioni e fondi a favore del gruppo. Le attività inserite nel pomeriggio della manifestazione, hanno
reso partecipi tutte le fasce d’età,
dal torneo di calcio dei pulcini e
torneo di calcio balilla, al torneo di
basket e di briscola. Al loro termine, in chiesa, una S. Messa ha ricor-
26
Gruppi di Creazzo Aido-Fidas
dato i donatori e i defunti Aido.
Presso lo stand gastronomico allestito dai volontari, si sono poi riuniti tutti i partecipanti al programma sportivo, le loro famiglie e tutti
coloro che hanno voluto sostenere
quest’iniziativa sociale accompagnata dalla musica dei Grinnpiss e
dalla dimostrazione dei ragazzi della Bike Trial. Alcuni associati Aido
hanno portato la loro testimonianza riguardo all’esperienza della donazione, esprimendo emozioni e
valori che questo gesto comporta.
La nostra Regione nell’anno
2013 si è dimostrata molto generosa, infatti, è ai primissimi posti nei
trapianti e a Vicenza ne sono stati
eseguiti 34 di rene e 927 donazioni
Gruppo di Dueville
di cornee.
L’Aido Dueville assieme al provinciale si è avvicinata anche al
mondo della scuola con un’intensa
attività coinvolgendo circa 10.000
studenti in 200 incontri, con la collaborazione delle scuole superiori e
delle quattro Ulss.
Con l’augurio che sempre più
persone possano diventare associati,
in aggiunta ai già 900 iscritti attuali, vi ricordiamo che per aderire o
per informazioni ci potete contattare su [email protected]
oppure ogni sabato dalle 11.00 alle
12.00 nella sede Casa Busnelli in
via Roma.
Il presidente del gruppo,
Giovanni Celegato
Vita dei Gruppi
Gruppo di Grisignano all’Antica Fiera del Soco
Gruppo di Grisignano di Zocco: dieci anni di vita con una
rilevante e costante presenza
Il gruppo, sorto il 28 maggio
2004, ha svolto un’importante attività tra la comunità del Soco. Presieduto dalla signora Lina Rosa Ertolupi ha raggiunto i 225 iscritti: una
buona percentuale sulla popolazione
maggiorenne del Comune.
Momenti efficaci: la presenza con
un proprio gazebo all’annuale Antica Fiera del Soco, la creazione del
Parco del Donatore con la messa a
dimora di una pianta per ciascun dei
donatori del Comune, gli incontri
con gli studenti, la partecipazione
all’adunata degli Alpini sezione di
Vicenza.
Per festeggiare questi primi anni
e per ricordare i donatori defunti, il
gruppo ha promosso un incontro il
9 novembre presso la parrocchia, cui
hanno partecipato tanti iscritti, i gagliardetti dei gruppi Aido vicini e di
alcune associazioni.
Gruppo di Lusiana: annuale
festa del donatore, assemblea e pranzo sociale
Lusiana è il primo Comune
dell’Altopiano che s’incontra salendo dalla pianura vicentina, a 750
metri con 2.750 abitanti. È noto
anche per essere il paese natale dell’italo-indiana Sonia Gandhi nata
Maino.
Il gruppo ha 233 iscritti (oltre il
10% dei maggiorenni del Comune)
ed è presieduto da Massimiliano
Pozza. E, come ogni anno a maggio,
invita la comunità alla festa del donatore: quest’anno nella chiesa di S.
Caterina. Vi hanno partecipato anche alcuni gruppi Aido vicini. È seguita l’assemblea e il pranzo sociale,
presente una cinquantina di persone. La sezione prov.le è stata rappresentata dal v.presidente Eligio Munari, che ha elogiato il gruppo per la
sua attività, in particolare per gli
incontri con gli studenti della scuola
media.
Gruppo di Marano Vicentino.
35° anniversario della fondazione: serata informativa
“Un trapianto di vita” e cerimonia religiosa
Per il 35° di fondazione il gruppo, presieduto dal 1984 da Ostelvio Salbego e con quasi 900 iscritti (il 10% della popolazione), ha
organizzato per venerdì 24 ottobre
nell’Auditorium comunale una serata informativa con medici (dr.
Pantaleo Corlianò e dr. Laura Luigia Donello), trapiantati (Roberto
Cavedon e Nadia Toniolo), il presidente e vicepresidente provinciale ed alcuni presidenti di gruppo,
e con la collaborazione dei gruppi
locali della Fidas, dell’Admo ed il
patrocinio del Comune. Di rilievo
la partecipazione della dr.ssa Daniela Vici, rappresentante della
Banca dei Tessuti di Treviso che ha
trattato di aspetti relativamente
nuovi della trapiantologia dei tessuti, che sta assumendo sempre più
rilevanza.
Sono intervenuti il sindaco dr.ssa
Daniela Moro e il direttore generale
dell’Ulss 4 avv. Daniela Carraro.
Domenica 26 ottobre la S. Messa
in ricordo dei donatori nella chiesa
parrocchiale alla presenza delle famiglie dei donatori e di molti gagliardetti. È seguito il pranzo sociale con
la votazione per il rinnovo del direttivo e della presidenza.
Gruppo di Marano Vicentino
27
Vita dei Gruppi
Gruppo di Monticello Conte Otto
Gruppo di Monticello Conte
Otto: incontro con le famiglie
dei donatori e posa a dimora
di una pianta in memoria dei
donatori
Come ogni anno, il gruppo,
presieduto da Edda Pinton e con
quasi mille iscritti, in uno splendido pomeriggio di fine maggio, ha
incontrato le famiglie dei donatori, assegnando alle nuove una pergamena ricordo. Presente il sindaco Alessandro Zoppelletto (che era
a fine mandato ed al quale va sempre la nostra riconoscenza) ed altri
membri dell’Amministrazione Comunale, nel piccolo parco adiacente alla chiesa di S. Maria Assunta
in Vigardolo, è stato posto a dimora un LiriodendroTulipifera in ricordo di tutti i donatori.
Una grande festa: sono intervenuti in tanti, tra i quali ci piace
ricordare il ragazzo che ha recitato
la splendida poesia di Trilussa che
qui riportiamo:
Il testamento dell’albero
Un albero d’un bosco
chiamò gli uccelli e fece testamento:
Lascio i miei fiori al mare,
lascio le foglie al vento,
i frutti al sole e poi
tutti i semetti a voi,
a voi, poveri uccelli,
perché mi contavate la canzone
della bella stagione...
E voglio che gli stecchi,
quando saranno secchi
facciano il fuoco per i poverelli.
28
e la dr.ssa Chiara Giurgevich
dell’Ulss 3 Bassano, che hanno illustrato le finalità dell’Aido e la situazione dei trapianti in particolare
nella zona bassanese.
Dopo la discussione, si è passati
alla votazione del nuovo direttivo
che risulta così costituito: Favero
Floriano, presidente; Favrin Dario,
vicepresidente; Bellon Gasparino,
segretario e amministratore; Crestan
Olinto, Guglielmini Vittorio, Negri
Paolo, Sartor Loretta, consiglieri.
Il gruppo è costituito oggi da 290
iscritti, che uniti ai 440 di Casoni,
fanno del Comune di Mussolente
un riferimento di eccellenza con oltre il 10% di aderenti all’Aido
sull’intera popolazione comunale.
Auguri di buon lavoro.
Gruppo di Montorso: Stefano
Roncari è il nuovo referente
del gruppo Aido
Il presidente uscente Mario Peretto ha rassegnato le dimissioni per
motivi di salute: lo ringraziamo per
il servizio reso in questi
anni. In accordo con il Gruppo di Mussolente
coordinamento di zona
e sentita la sua disponibilità già dimostrata in
precedenza per il recapito della posta elettronica, il consiglio provinciale ha incaricato il
sig. Stefano Roncari ad
assumere l’incarico di
referente del gruppo
fino alla prossima convocazione dell’assemblea degli iscritti. Il gruppo ha 190 iscritti. Ad essi Gruppo di Nogarole: festa
è rivolto l’invito di dare una mano, del donatore ad Alvese
È ormai una consolidata tradiziooltre al semplice fatto dell’iscrizione
ne
che i tre gruppi insieme - Fidas,
all’associazione. Chi è disponibile è
pregato di prendere contatto con il Aido e Admo - oltre alla consueta
referente (0444/484126) oppure cena sociale a febbraio (con sempre
c o n l a s e z i o n e p r o v i n c i a l e oltre 200 partecipanti), si ritrovino
a ricordare l’opera dei donatori nella
(0444/543379).
piccola e unica frazione di Alvese.
Siamo saliti ben volentieri sabato
17 maggio nella bella piazzetta che
Gruppo di Mussolente: as- offre un panorama stupendo sulle
semblea degli iscritti ed ele- Piccole Dolomiti. Prima la S. Messa
zione del direttivo. Presidente nella chiesetta troppo piccola per
contenerci tutti. Poi un semplice
confermato Floriano Favero
L’assemblea del gruppo è stata rinfresco a pane, sopressa e prodotti
convocata in primavera presso la sa- tipici del territorio, predisposto dai
la parrocchiale Biagioni, presenti il volontari delle stesse associazioni e
coordinatore di zona Moreno Zurlo dal gruppo Alvese. Serata particolar-
Vita dei Gruppi
mente piacevole anche per chi è partito da lontano.
Gruppo di Nove. Assemblea
degli iscritti; elezione del direttivo; nuovo presidente
Franco Bordignon
Il gruppo annoverava da tempo
400 iscritti. Eppure, per vari motivi,
da anni era sprovvisto di un direttivo
che rappresentasse l’Aido in questa
comunità. C’è voluto tutto l’impegno del vicepresidente prov.le Munari, del coordinatore di zona Zurlo
e del consigliere prov.le Augusto
Gnesotto per riuscire a ricostituire il
gruppo. Grazie a loro ed alla disponibilità di alcuni iscritti, in particolare dell’ex sindaco Franco Bordignon e della sig.ra Rita Branciforti,
il lavoro è andato a buon fine.
A fine aprile l’assemblea, costituita da un buon numero di soci, si
è riunita presso la sala parrocchiale
di Nove. Dopo gli interventi dei dirigenti citati sopra, si sono svolte le
elezioni che hanno dato il seguente
risultato: Bordignon Franco, presidente; Pigato Roberto, vicepresidente; Battistella Fabio, amministratore
e segretario; Baggio Lucia, Branciforti Rita, Cicogni Ebe, Pigato Mirella e Zanini Luciano, consiglieri.
Buon lavoro a tutti e grazie da
parte di tutta l’Aido Vicentina per
aver riempito questo vuoto in un
Comune di 5.068 abitanti, ma conosciuto in tutto il mondo per le sue
ceramiche artistiche.
Gruppo di Romano d’Ezzelino,
la benedizione del vessillo a Cima Grappa
Adriano Tessarollo, vescovo di
Chioggia ed originario di Tezze sul
Brenta, alla presenza del presidente
AIDO provinciale Bruno Zamberlan, degli assessori comunali Rochi,
Anolfi, Filiaci e Torresan, madrina
del vessillo Lidia Andriollo. Il gruppo non poteva scegliere luogo e momento migliore per la benedizione
del nuovo vessillo, luogo dove 100
anni fa, molti ragazzi versarono il
loro sangue per la nostra libertà.
Dopo la cerimonia, gli amici sono stati invitati ad un incontro conviviale a Ponte San Lorenzo. Occasione propizia anche per congratularsi con i coniugi Chemello per il
riconoscimento della “Spilla d’oro”
conferita loro dal Comune di Romano in occasione della consegna ai
maggiorenni della Costituzione Italiana: “Diciottenne per un giorno.
Adulto per la vita”.
La motivazione del riconoscimento del Comune è stata: “Al Presidente dell’Aido Domenico Chemello e alla moglie Lidia Andriollo
in quanto esempi di alto senso civico per il loro instancabile impegno
nel volontariato”. La sezione prov.le
e la redazione di Rivivere uniscono
il loro plauso, anche a nome di tutto
il direttivo del gruppo, con l’augurio
di buone feste ai famigliari dei donatori e ai soci tutti.
Gruppo di Salcedo, gita alla
birreria per Rivivere
Il gruppo di Salcedo domenica
14 settembre ha organizzato per i
soci e simpatizzanti una gita alla birreria “Pedavena” a Feltre. Pensiamo
che anche queste iniziative siano uti-
Gruppo di Salcedo, gita sociale
Gruppo di Romano d’Ezzelino: benedizione del nuovo
gagliardetto il 6 luglio sul
Monte Grappa. Significativo
riconoscimento al presidente
Domenico Chemello ed alla
madrina Lidia Andriollo
In occasione del raduno regionale dei donatori sul Monte Grappa, il
gruppo AIDO ha presentato il nuovo vessillo, benedetto da mons.
29
Vita dei Gruppi
li per unire e rafforzare il gruppo.
La visita della fabbrica è stata molto
interessante dal punto di vista storico e organizzativo. Conclusa la visita
abbiamo pranzato nel ristorante della birreria ovviamente a carico delle
50 persone partecipanti. Tutti sono
stati molto contenti e ci hanno ringraziato per la bella giornata passata
assieme. Abbiamo promosso la nostra associazione durante la giornata
e raccolto 3 nuovi iscritti, superando
così i 100 iscritti, che equivale il
10% della popolazione del Comune.
Il presidente Simone Vidale
Gruppo di Schio
Gruppo di Sarcedo: appello
per la rifondazione
“Rifondiamo il gruppo Aido di
Sarcedo”. È questo l’appello che il
coordinatore dell’Aido della zona di
Thiene, nonché vice-presidente provinciale, Eligio Munari lancia ai cittadini di Sarcedo. «È dal 2008 che il
gruppo non ha più il direttivo, ed
allora è praticamente fermo. Per
questo chiedo se ci sia qualche socio
o cittadino che si voglia rendere disponibile ad assumere la carica di
presidente e dar vita così a un nuovo
Direttivo», dichiara Munari. Il gruppo è stato costituito il 6 maggio del
1985 ed è esistito fino al 2008,
quando contava ben 166 iscritti.
«Ho provato a chiedere a tutte le
persone che conoscevo di far rivivere
il gruppo, sia alle associazioni locali
sia alle due parrocchie ma finora
nessuno ha preso in mano il testimone. Nessuno ha voluto prendersi
la responsabilità di seguire il gruppo,
adducendo di avere già molti impegni. E così, ad oggi, il gruppo sarcedense non esiste più e questo significa che da sei anni in paese non
vengono organizzate iniziative a favore della donazione degli organi.
Un vero peccato. I soci di Sarcedo,
che sono oggi 187, dal 2009 rimangono informati grazie al semestrale
“Rivivere” che mandiamo a casa, ma
30
questo non basta: ci vorrebbe proprio un punto di riferimento in paese, non solo per chi è già iscritto
all’associazione, ma anche per i potenziali nuovi soci». Chi è interessato può contattare Eligio Munari
chiamando al numero 339.8145131.
dal Giornale di Vicenza,
Silvia Dal Maso
Gruppo di Schio: 1979-2014,
35° anniversario della fondazione
Per festeggiare il 35° di costituzione del gruppo, siamo stati in
molti ad essere presenti domenica 4
maggio nel duomo di Schio, con i
gagliardetti ed il sostegno morale per
la ricorrenza, voluta dal direttivo del
gruppo, che è il solo nella città di
Schio con i suoi 2.058 iscritti - il più
numeroso della provincia - ed è rappresentato dal presidente e coordinatore di zona Simone Marini.
A rendere ancor più solenne la
celebrazione eucaristica ha presieduto il vicario generale della diocesi di
Vicenza, mons. Lodovico Furian,
nostro iscritto ed amico.
Se vogliamo ripercorrere la storia
di questo gruppo Aido, emerge subito la figura del dr. Luigi Mazzon,
primo presidente del gruppo (25
febbraio 1979 - 13 settembre 1989)
e fondatore con i fratelli Giovanni
ed Antonio della Mazzon Fratelli
SpA, sede e stabilimento a Schio. Un
imprenditore di valore scomparso
ancor giovane qualche anno fa per
una malattia cardiaca, per la quale
aveva ricevuto il trapianto di cuore a
Lione in Francia, perché in Italia ancora non si facevano trapianti di
questo tipo. E per quest’aspetto si
era impegnato e aveva lottato con
grande forza prima a fondare l’Aido
nelle nostre zone (con Mario Battistella, Attilio Moro, Giovanni Bianchi e altri) e poi a sostenerne le finalità, rappresentandola come dirigente provinciale e nazionale. Anche
grazie a lui il gruppo di Schio è nato
ed è cresciuto ed ha lasciato a tutta
l’Aido vicentina il testimone, che
noi abbiamo assunto e tentiamo di
portare avanti.
Gruppo di Sovizzo. A) Maggio: concorso ragazzi delle
scuole medie. B) Ottobre: festa dei donatori a Sovizzo
Colle
A) In collaborazione con il Comune, l’istituto comprensivo e la
Fidas, a fine maggio è stata allestita
la mostra dei lavori dei ragazzi della
2a media, dopo l’annuale incontro
di informazione, a cui è stato dato
Vita dei Gruppi
un titolo efficace “Donare è come
toccare il cielo con un dito”. Il successo è stato pieno e la partecipazione della cittadinanza, in particolare
dei genitori, davvero efficace.
B) Il 19 ottobre si è celebrata
l’annuale festa dei donatori. Questa
volta, a rotazione, a Sovizzo Colle. Il
ritrovo in piazza Famiglia Michelin,
sfilata dei numerosi gagliardetti, S.
Messa nella chiesa di S. Maria Annunziata. Un amichevole rinfresco
ha concluso il bell’incontro.
Gruppo di Belvedere di Tezze
sul Brenta: 2 giugno, Festa
Comunale del Donatore
I gruppi di Belvedere - Aido,
Ana, Admo - hanno voluto celebrare
solennemente il 40° anniversario di
fondazione del reparto donatori di
sangue al motto “Donare è un gesto
d’amore”. E, come avviene in tutto
il bassanese con queste quattro associazioni sempre insieme, la manifestazione ha avuto il consueto programma: sfilata dei gagliardetti, S.
Messa, premiazione del concorso dei
ragazzi della terza media e il pranzo
sociale sotto i portici del convento
delle suore, preparato dai volontari.
Grazie all’impegno pluriennale in
particolare del presidente Virginio
Baggio, che rappresenta 160 iscritti
nella frazione, a fronte dei 830
iscritti dell’intero Comune.
Gruppi di Thiene-Schio: Un
ricordo dell’ing. Emilio Fontana, padre di Maura responsabile di A.T.O. Veneto
A metà maggio si è spento l’ing.
Emilio Fontana, padre della nostra
iscritta e collaboratrice Maura, responsabile dell’Associazione Trapiantati Organi - A.T.O. - del Veneto.
Era nativo di Caldogno, il primo laureato in ingegneria di questo
paese; il nome Fontana è ben noto
in tutto il mondo: basti abbinarlo
alla Arc Linea Arredamenti SpA.
Gruppi di Thiene - Schio. Maura Fontana a Unomattina con Enza Sampò
e Franco Di Mare
Ha lavorato come dirigente per
oltre 40 anni alla De Pretto-Escher
Wyss di Schio, un’industria meccanica di primaria grandezza per la
costruzione di macchinari per il settore tessile, il quale per oltre due secoli è stato il motore dello sviluppo
industriale delle nostre terre e
dell’intero Paese.
A Maura ed ai familiari le condoglianze più sentite da parte dell’Aido
vicentina.
Cogliamo l’occasione per ricordare ai 957 iscritti del gruppo di
Gruppi di Thiene-Schio, Ad Vitam,
opera di Mario Pais de Libera al
Parco al Donatore di Thiene
Thiene che in tempi brevi verrà convocata l’assemblea dei soci per il rinnovo delle cariche sociali: consiglio
direttivo e collegio dei revisori. Chi
desidera dare una mano al di là della
semplice iscrizione all’Associazione,
è pregato di prendere contatti con il
presidente Giovanni Crema, tel.
0445/361068, oppure con i coordinatori di zona Eligio Munari, cell.
3398145131 e Anna Maria Dal
Cengio, cell. 3389551745.
Gruppo di Valdagno, mercatino di Natale
Da quasi una decina d’anni l’Aido di Valdagno partecipa al mercatino di Natale che l’Amministrazione
comunale della nostra città organizza per dare la possibilità ad associazioni e hobbisti di esporre e vendere
i propri manufatti.
Il Comune mette a disposizione
gazebo e tavoli su cui esporre gli oggetti da vendere.
Nella nostra bancarella si possono trovare presine, maglioncini e
berretti in lana per i più piccini sapientemente confezionati da alcune
signore che, durante l’anno, dedicano parte del loro tempo libero a
questo scopo. Ci sono anche bamboline in pezza ed addobbi natalizi.
31
Vita dei Gruppi
Lo scorso anno avevamo delle saponette profuma-biancheria prodotte
dagli studenti dell’istituto Alberghiero di Recoaro e confezionate ed
impreziosite con nastrini, fiocchi e
perline da una nostra amica.
Quest’anno sono state preparate
delle graziose borse in stoffa e dei
sacchetti porta pigiama in aggiunta
a tanti altri manufatti.
Con questo intervento su Rivivere vorrei ringraziare tutte le persone
che collaborano a preparare gli oggetti da vendere, i consiglieri che si
alternano ai gazebo e si adoperano a
proporre i nostri oggetti ai visitatori e quanti vengono a trovarci e
comperano quello che proponiamo.
Barbara Tiso, presidente gruppo Aido
Gruppi di Valstagna e San
Nazario: festa della rosa ed
altre iniziative. Testimonianza di Margherita Bellò
Si è svolta a metà settembre la festa della rosa, iniziativa promossa
dall’Aido di Valstagna e di San Nazario, con coinvolgimento anche
delle frazioni di Carpanè, Rivalta e
San Martino, per diffondere tra la
popolazione la cultura della donazione degli organi.
Nei sagrati delle chiese gruppi di
volontari hanno offerto una rosa,
simbolo dell’Aido, per raccogliere
fondi per le attività ed i progetti programmati dai gruppi stessi.
La manifestazione è andata bene,
la popolazione ha risposto positiva-
Gruppo di Valstagna
32
Gruppo di Valdagno
mente all’iniziativa grazie anche ai
parroci che si sono soffermati più
volte, durante la liturgia, a parlare
della cultura della donazione.
I gruppi Aido di Valstagna e San
Nazario ringraziano tutti coloro che
li hanno sostenuti, dalla Fioreria Daniela per la fornitura delle rose, alle
Amministrazioni Comunali che
hanno appoggiato il progetto.
Un altro importante appuntamento
si è tenuto a fine ottobre: l’incontro
con il Team TD - Traffic Dead Line
del dr. Rommel Jadaan e Fabio Vivian, al teatro asilo di Valstagna, i
quali hanno trattato, oltre al tema
relativo alla donazione di organi e
tessuti, anche di prevenzione degli
incidenti stradali e la gestione di una
maxi emergenza.
Francesco Raspa,
presidente del gruppo di Valstagna
Gruppo di San Nazario
Sono iscritta dal 1990. La mia
ansia era tanta. Mi sembrava di fare
un testamento, ma il mio animo era
contento di poter servire anche “dopo” e qualcun altro far gioire. Il mio
cuore si riaccende per le testimonianze dolorose, ma nello stesso
tempo fiduciose, riportate nel nostro
“giornaletto”, da me con gioia letto
e riletto. Tutti, tutti voglio ringraziare e insieme darmi da fare per tenere
viva la speranza con cristiana lungimiranza. In fondo al cuore dell’uomo c’è ancora tanto di buono.
Con questo spirito, dopo l’assemblea di ricostituzione nel marzo
2014, sono stati eletti i nuovi membri del direttivo che sono, oltre alla
sottoscritta, Renato Mocellin (uno
dei fondatori del gruppo negli anni
80), Maria Grazia Benacchio, Piero
Martinato, Bruno e Giacomo Scot-
Vita dei Gruppi
ton, Sara Sebben. E in pochi mesi
gli iscritti sono aumentati da 120
agli attuali 200 su una popolazione
di 1.782 abitanti: circa il 15% dei
maggiorenni.
Margherita Bellò,
presidente del gruppo di San Nazario
Gruppo di Vicenza, 6a circoscrizione: gita sociale in Val
Passiria e Merano
Anche la gita sociale, allargata a
soci e simpatizzanti, è un modo per
tenere unito il gruppo degli amici
che più di altri collaborano con il
direttivo nelle varie manifestazioni
organizzate nel corso dell’anno.
Quest’anno, il 31 maggio, la gita
ha interessato famose località altoatesine: Vipiteno (dove tanti anni fa
qualcuno di noi ha fatto la naia e si
era allora in ordine pubblico: retaggio delle due guerre mondiali. Da
allora sembra che sia cambiato il
mondo), Ridanna (un vero paradiso
naturale), Val Passiria dove si sono
visitate le miniere di rame più alte
d’Europa. Chiuse nel 1985, con
quello che costa, il rame è appetibile
(qualcuno dice che le miniere potrebbero essere riaperte). Infine a
Merano, dove non poteva mancare
una sosta alla famosa Birreria Forst.
Tutti contenti ed un arrivederci
al prossimo anno.
Gruppo di Vicenza, 7a circoscrizione: giornata dedicata
al ricordo dei donatori e per
festeggiare insieme i 100 anni di Maria Esterina Carlotto
La terza domenica di settembre,
con la consueta puntualità, il gruppo ha promosso la celebrazione in
ricordo dei donatori ed amici scomparsi con la partecipazione delle famiglie.
L’invito ai gruppi comunali è stato accolto con favore: più di venti i
gagliardetti presenti nella chiesa di
Gruppo di Vicenza, 7a Circoscrizione.
Il presidente Menin saluta la sig.ra Carlotto di 100 anni
San Antonio ai Ferrovieri. La manifestazione, come ha evidenziato il
celebrante, è stata una riflessione
sulla vita e sulla morte. Sulla vita
perché contestualmente la comunità
ha voluto festeggiare i 100 anni della signora Maria Esterina Carlotto;
sulla morte perché anche dopo di
essa, si può essere utili al prossimo
donando i nostri organi.
Il presidente Giancarlo Menin ha
consegnato un ricordo alle famiglie
dei donatori.
Al termine un piccolo rinfresco
per tutti preparato dalla signora
Franca, dalle nipoti e dai volontari.
Gruppo di Zanè: il rinnovo
del direttivo. Nuovo presidente è la farmacista Giorgia
Busin
Il 9 giugno 2014 è stato eletto il
nuovo presidente AIDO del Comune di Zanè. Alla presenza del presidente uscente, dottor Luigi Gozzer,
del coordinatore AIDO della zona
di Thiene, Eligio Munari, e dei
membri del direttivo, è stata eletta
all’unanimità, nuova presidente, la
farmacista Giorgia Busin, già vicepresidente. La consigliera Anna Spagnolo è stata a sua volta eletta vicepresidente.
Il dottor Gozzer, eletto consiglie-
re comunale a Zanè nelle elezioni
Amministrative di maggio, essendo
l’AIDO una associazione senza scopo di lucro, ha preferito rassegnare
le dimissioni da presidente pur mantenendo la carica di consigliere nel
direttivo dell’associazione, garantendo il suo impegno e la devozione
all’AIDO.
“Ringrazio tutti per la fiducia ed
il sostegno - sono state le prime parole a caldo della neopresidente - che
sento molto forti in questo gruppo.
Collaborazione con le altre associazioni e condivisione saranno i miei
imperativi”.
Complimentandosi con il presidente uscente Luigi Gozzer per il
grande senso di responsabilità dimostrato nel fare un passo indietro nella carica di presidente, una volta
eletto in consiglio comunale, Giorgia Busin non ha mancato di estendere i ringraziamenti al coordinatore
AIDO della zona di Thiene, Eligio
Munari, per la puntuale disponibilità e per i preziosi consigli.
La neo presidente ha citato l’ultimo grande risultato conseguito
dal gruppo di Zanè, sotto la presidenza del dottor Gozzer, ossia la
raccolta fondi effettuata nella ormai
tradizionale Festa delle Rose di
maggio, durante la quale, alle porte
delle due chiese di Zanè, vengono
proposte rose rosse in cambio di un
33
Vita dei Gruppi
contributo da destinare alle attività
del gruppo nelle campagne informative presso le scuole e durante le
feste patronali o le sagre del Comune di Zanè.
Il sostegno ed il contributo offerto dalle due comunità parrocchiali è
stato davvero importate, a testimonianza della stima e dell’affetto della
popolazione nei confronti dell’AI-
DO. In tali circostanze non manca
mai l’appoggio degli amici della FIDAS nell’organizzazione della giornata e nella presenza ai gazebo.
“Con questa iniziativa - ha concluso la presidente Giorgia Busin riusciamo a sensibilizzare molte persone verso la nostra associazione,
perché è nell’informazione precisa e
puntuale a coloro che si avvicinano
ai nostri tavoli, che si riesce a trasmettere la cultura del dono, in maniera semplice”.
Anche nel 2015 verrà sicuramente riproposta la Festa delle Rose, come pure gli incontri nelle scuole
elementari di Zanè, assieme ad altre
iniziative attualmente allo studio del
direttivo.
Il gruppo AIDO
Montecchio Maggiore, sotto i castelli di Giulietta e Romeo. Foto di C. Gerolimetto
5 per mille all’AIDO
La Legge finanziaria prevede la possibilità di destinare la quota del 5 x mille dell’imposta sul reddito
delle persone fisiche a finanziamenti rivolti al volontariato.
I fondi raccolti dall’AIDO saranno destinati alle esigenze di tutta l’Associazione.
Invitiamo i soci e gli amici ad indicare il codice fiscale dell’Aido Nazionale 800 23 51 01 69
34
Montebello, Castello dei Maltraversi. Foto di C. Gerolimetto
Lonigo, piazza Garibaldi e l’obelisco. Foto di C. Gerolimetto
35
Trissino, Villa Marzotto. Foto di C. Gerolimetto
Bivacco Busa delle dodese.
Foto di Luca Trevisan
Scarica

notiziario semestrale dell`associazione italiana