Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti Conservatori delle Province di Novara e del VCO 26 ottobre 2012 Incontro Tecnico PARTE II IL PSC GRAFICO "PREVENTION THROUGH DESIGN" L’articolo 100 e l’ Allegato XV del D. Lgs 81/08 smi per l’elaborazione del PSC prevedono: relazione tecnica, prescrizioni, tavole e disegni tecnici esplicativi Stefano PILECI – Attilio MACCHI Liberi professionisti - esperti sicurezza cantieri Il processo di elaborazione del PSC con modalità grafica Analisi del progetto e confronto col progettista. Elaborazione di Fogli Tecnici Progettuali (FTP) integrati con una relazione. I FTP dovranno contenere e sviluppare tutti i punti previsti dall’Allegato XV. Ciò che non si riterrà di inserire sarà oggetto di relazione. La relazione conterrà sia le valutazioni di cui sopra sia i rimandi ai FTP relativi. I FTP sono divisi in sezioni Si prevede l’uso di pittogrammi per identificare le lavorazioni. Si propone un formato non inferiore all’A1 FTP 1 Nel FTP 1 si risponde a quanto richiesto dall’Allegato XV nel punto 2.1.1 inoltre ai punti 2.1.2 lettere a), b), prime considerazioni sulla lettera h) per la gestione delle emergenze, lettera i) per un primo sviluppo del cronoprogramma delle lavorazioni (GANTT) da implementare nei seguenti FTP. vedi Rispondere al punto 2.1.1 permette al CSP di adempiere all’obbligo dell’art. 91 comma 1 b-bis. Durante la progettazione, il CSP ed il progettista, stabiliscono il calendario delle lavorazioni (il GANTT). Se il GANTT è elaborato esclusivamente dal progettista il CSP farà le sue considerazioni e esporrà le motivazioni delle eventuali variazioni. (vediamo) FTP 1 FTP 1 STATO DI FATTO, DATI, PRIME INDICAZIONI (Allegato XV punto 2.1.1; 2.1.2 a, b, h, i; art 15 e art 91 comma 1 b-bis) Sez 2b Stato di fatto area cantiere (fotografie in supporto 2.1.2 a2) Sez 1 Dati cantiere (2.1.2 a1)/ soggetti individuati con compiti di sicurezza (2.1.2 b) Sez 4 legenda pittogrammi Dati ufficio tecnico Sez 3 Planimetrie e sezioni generali dell’opera e apprestamenti (2.1.2 a3; All. XV 1) Sez 6a Articolo 15 in riferimento alle scelte progettuali ed organizzative. Sez 6b Compiti del committente Sez 6c Azioni per il CSE Sez 7 Imprese affidataria ed esecutrici e lavoratori autonomi Sez 5 Individuazione lavorazioni (macrofasi) e relativo 1° cronoprogramma (u. m. mesi) (2.1.2.i) Sez 2a Planimetria area di cantiere (2.1.2 a2) Sez 8 Gestione emergenze (2.1.2 h) da aggiornare in fase esecutiva in base alle variazioni dei rischi e alle presenze. FTP 1: 2.1.2 a) l'identificazione e la descrizione dell'opera, esplicitata con: 1) l'indirizzo del cantiere; 2) la descrizione del contesto in cui è collocata l'area di cantiere; 3) una descrizione sintetica dell'opera, con particolare riferimento alle scelte progettuali, architettoniche, strutturali e tecnologiche; FTP 1: 2.1.2 b) l'individuazione dei soggetti con compiti di sicurezza, esplicitata con l'indicazione dei nominativi del responsabile dei lavori, del coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione e, qualora già nominato, del coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione ed a cura dello stesso coordinatore per l'esecuzione con l'indicazione, prima dell'inizio dei singoli lavori, dei nominativi dei datori di lavoro delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi; Sez 1 Dati cantiere (2.1.2 a1)/ soggetti individuati con compiti di sicurezza (2.1.2 b) Sez 2a Planimetria area di cantiere (2.1.2 a2) Sez 2b Stato di fatto area cantiere (fotografie in supporto 2.1.2 a2) Sez 3 Planimetrie e sezioni generali dell’opera e apprestamenti (2.1.2 a3; All. XV 1) FTP 1: 2.1.2 a) l'identificazione e la descrizione dell'opera, esplicitata con: FTP 1: 2.1.2 b) Sez 1 Dati cantiere (2.1.2 a)/ soggetti individuati con compiti di sicurezza (2.1.2 b) 1) l'indirizzo del cantiere; Soggetti con compiti per la sicurezza FTP 1: 2.1.2 a) l'identificazione e la descrizione dell'opera, esplicitata con: 2) la descrizione del contesto in cui è collocata l'area di cantiere; Sez 2a Planimetria area di cantiere (2.1.2 a2) Sez 2b Stato di fatto area cantiere (fotografie in supporto 2.1.2 a2) FTP 1: 2.1.2 a) l'identificazione e la descrizione dell'opera, esplicitata con: 3) una descrizione sintetica dell'opera, con particolare riferimento alle scelte progettuali, architettoniche, strutturali e tecnologiche; Sez 3 Planimetrie e sezioni generali dell’opera e apprestamenti (2.1.2 a3; All. XV 1) FTP 1: 2.1.2 i) la durata prevista delle lavorazioni, delle fasi di lavoro e, quando la complessità dell'opera lo richieda, delle sottofasi di lavoro, che costituiscono il cronoprogramma dei lavori, nonché l'entità presunta del cantiere espressa in uomini-giorno; Sez 4 legenda pittogrammi Sez 5 Individuazione lavorazioni (macrofasi) e relativo 1° cronoprogramma (u. m. mesi) (2.1.2.i, 2.3.3) FTP 1: 2.1.2 h) l'organizzazione prevista per il servizio di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori, nel caso in cui il servizio di gestione delle emergenze è di tipo comune, nonché nel caso di cui all'articolo 104 94, comma 4; il PSC contiene anche i riferimenti telefonici delle strutture previste sul territorio al servizio del pronto soccorso e della prevenzione incendi; Sez 8 Gestione emergenze (2.1.2 h) da aggiornare in fase esecutiva in base alle variazioni dei rischi e alle presenze. E il punto 2.1.1 dove è finito? Tutto il FTP 1 è riferibile al punto 2.1.1 che recita: 2.1.1. Il PSC è specifico per ogni singolo cantiere temporaneo o mobile e di concreta fattibilità; i suoi contenuti sono il risultato di scelte progettuali ed organizzative conformi alle prescrizioni dell'art. 15 del presente decreto (cfr anche l’art. 95 ) E si lega all’art. 90: 1. Il committente o il responsabile dei lavori, nelle fasi di progettazione dell’opera, si attiene ai principi e alle misure generali di tutela di cui all’articolo 15, in particolare: a) al momento delle scelte architettoniche, tecniche ed organizzative, onde pianificare i vari lavori o fasi di lavoro che si svolgeranno simultaneamente o successivamente; b) all'atto della previsione della durata di realizzazione di questi vari lavori o fasi di lavoro. 2. Il committente o il responsabile dei lavori, nella fase della progettazione dell’opera, valuta prende in considerazione i documenti di cui all’articolo 91, comma 1, lettere a) e b). E al 91 comma 1 b-bis: 1. Durante la progettazione dell’opera e comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte, il coordinatore per la progettazione: b-bis) coordina l’applicazione delle disposizioni di cui all’articolo 90, c.1. FTP 1: 2.1.1 Il PSC è specifico per ogni singolo cantiere ed è conforme alle prescrizioni dell'articolo 15 Sez 6a Articolo 15 in riferimento alle scelte progettuali ed organizzative. Sez 6b Compiti del committente Sez 6c Azioni per il CSE FTP 1: 2.1.1 Il PSC è specifico per ogni singolo cantiere ed è conforme alle prescrizioni dell'articolo 15 Sez 7 Imprese affidataria/esecutrici e lav. autonomi FTP 1 La relazione relativa al FTP 1 La relazione avrà un indice identico a quello dei punti dell’Allegato XV. Ad ogni punto ci sarà il richiamo alla sezione ed al numero di FTP corrispondenti e se necessarie le integrazioni. La presenza di mappe, planimetrie, fotografie (sezioni 2 a,b e 3) identificano l’area e l’opera in modo inequivocabile, contestualizzando il PSC allo specifico cantiere (punto 2.1.1). Ad es. in questo caso può bastare: vedi sezioni 2a, 2b e 3 FTP 1. La relazione relativa al FTP 1 Il FTP 1 è la raccolta dei dati su cui si fonderà la valutazione. Oltre a quanto richiesto dai punti ricordati sono presenti le prime indicazioni (che possono essere implementate) per gestire il processo in modo agile ma efficiente (sez. 7 e 6) e soprattutto è già presente un primo cronoprogramma relativo alle lavorazioni. Questo ci permette di rispondere al comma 1 b-bis dell’art. 91, generalmente non esplicitato. Si può integrare esclusivamente in riferimento all’art 15 coinvolgendo il progettista ed il committente. Non tutte le lettere dell’art 15 sono definibili dal committente in fase di progetto. Limitarsi alle indicazioni che possono essere affrontate in fase progettuale. Es. organizzazione del lavoro,misure di emergenza, priorità misure di protezione collettiva, … Indice relazione: esempio INDICE 1. PREMESSA E PRINCIPI GENERALI 1.1 PREMESSA 1.2 PRESCRIZIONI GENERALI DI SALUTE E SICUREZZA 1.3 DEFINIZIONI E TERMINI DI EFFICACIA 1.4 CONTENUTI MINIMI 1.4.1Conformità del PSC all’art 15 del D. Lgs 81/08 e relazione relativa ai contenuti del PSC in riferimento all’art. 15 misure generali di tutela (punto 2.1.1 dell’Allegato XV) 2. SEZIONE ANAGRAFICA – DESCRITTIVA 2.1 IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELL’OPERA 2.2 SOGGETTI CON COMPITI DI SICUREZZA E RESPONSABILITA’ 3. SEZIONE TECNICA – VALUTAZIONE RISCHI, PROCEDURE E APPRESTAMENTI 3.1 CRITERI DI VALUTAZIONE DEI RISCHI 3.1.1Criteri/matrici di valutazione dei rischi delle lavorazioni La relazione relativa al FTP 1 La premessa potrà contenere anche segnalazione agli allegati di modulistica relativa alla raccolta di informazioni da parte del committente e/o del RdL per ottemperare agli obblighi in carico (ITP, elenco documenti), schemi proposti o imposti (se contrattualmente inseriti) per la produzione dei documenti che le imprese esecutrici dovranno adottare (POS, PIMUS, dichiarazioni di conformità, check list …) e che potranno essere utili al CSE e alleggerire il lavoro di controllo documentale. Ciò non è richiesto dall’Allegato, ma pare utile per il processo di gestione, fornire indicazioni anche al committente/RdL che permettano l’identificazione di imprese di “qualità”, non dimentichiamo poi che non è compito del coordinatore consegnare il PSC alle imprese ma è un obbligo del committente (art 101 comma 1) e dell’impresa affidataria (art 101 comma 2). La relazione relativa al FTP 1 Quest’ultima considerazione ci convince in modo particolare quindi informeremo il committente sulle responsabilità e obblighi, gli forniremo soluzioni tecniche e procedurali per poter incaricare imprese “in regola” in modo tale da iniziare il processo col giusto approccio. L’elaborazione del FTP n. 1, con le integrazioni nella relazione, va nella direzione di verificare l’obbligo del committente (art. 90 comma 3) relativo alla nomina del CSP contestualmente a quella del progettista (l’incarico è stato dato per tempo?), punto iniziale di tutta la progettazione della sicurezza. La relazione relativa al FTP 1 La rappresentazione grafica può essere integrata nella relazione, con una sintetica descrizione sia dell’opera da realizzare sia del contesto dell’area interessata dal cantiere. Es. : una integrazione del contesto dell’area in presenza di scuole – controllo della viabilità. Anche se le planimetrie dell’opera comprendono l’indicazione del ponteggio e quella dell’area la recinzione, in particolare per la descrizione dell’opera pare opportuno indicare le scelte progettuali di misure preventive di rilievo in supporto a quanto previsto dall’art 90 comma 1 ed al punto 2.1.1 dell’Allegato. La relazione relativa al FTP 1 Per quanto riguarda le emergenze, punto 2.1.2 h), ed il cronoprogramma, 2.1.2 i), nel FTP 1 ci sono le prime indicazioni. In relazione si rimanderà ai punti relativi. Ad es. il cronoprogramma delle lavorazioni verrà sviluppato in modo “classico” con le indicazioni per il CSE di importare la parte relativa al periodo di tempo definito in cui verificherà le azioni di coordinamento in esecuzione (solo il periodo preso in esame). Ad es. La sezione delle emergenze presenterà un modello da esporre in cantiere che sarà aggiornato dal CSE in relazione ai rischi ed alle presenze in cantiere degli addetti nominati. ATTENZIONE !!! La conformità del PSC al punto 2.1.1 va verificata e rilevata nell’elaborazione di tutto il Piano. La specificità esclude la generalità: indicazioni omnicomprensive non sono ammesse per un PSC che ha come unico bersaglio il cantiere oggetto della specifica opera. FTP 2 Il FTP 2 risponde alle richieste della lettera c) e ai punti 1) e 2) della lettera d) del punto 2.1.2 (e i relativi punti di riferimento). La lettera c) c richiede espressamente l’individuazione, l’analisi e la valutazione di ogni rischio concreto riferito all’area, all’organizzazione, alle lavorazioni e alle loro interferenze. interferenze E’ riassunto da un elenco dei rischi per ogni indicazione e si sviluppa con un classico processo di valutazione del rischio. La lettera d) d chiede le soluzioni per eliminare o ridurre i rischi precedentemente individuati. Soluzioni che contemplano, in particolare in base al punto 2.2.4 a (comune a tutti e tre i punti della lettera d), schemi grafici, misure di prevenzione e protezione, procedure,… I punti di riferimento per individuare e valutare i rischi sono, almeno, quelli indicati nei punti 2.2.1, 2.2.2. FTP 2 Abbiamo ritenuto di unire le richieste dell’Allegato in un serie di FTP. Il primo, il n 2 a, contiene le risposte all’area ed all’organizzazione del cantiere. La valutazione del rischio necessita di criteri la cui scelta, seguendo quanto indicato al Titolo I nell’articolo 28 comma 2 lettera a, è lasciata al valutatore, in questo caso al coordinatore. La scelta è stata quella di indicare una tabella con l’elenco dei rischi e dei pericoli, riferibili allo specifico cantiere, che rilevi l’eventuale presenza di interferenza prodotta (sez 3). Questa sezione verrà adottata anche per i seguenti FTP e non verrà più riportata. Sarà presente il layout di cantiere (sez 4) di riferimento con eventuali zoomate sulle aree interessate dalla valutazione. La sez 1 sarà dedicata all’area di cantiere la sez 2 all’organizzazione. In base alla presenza dei rischi individuati è evidente che si debba prevedere l’utilizzo di più FTP identificati da un numero fisso e lettera in sequenza. FTP 2 FTP 2a in riferimento a quanto richiesto al punto 2.1.2 alle lettere: c, d area ed organizzazione di cantiere; 2.3.5 Sez. 1 Valutazione dei rischi concreti (2.1.2 c) AREA DI CANTIERE e scelte progettuali ed organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive (2.1.2 d 1 e 2.2.1: linee aeree, condutture sotterranee, annegamento, vincoli al contorno,…) Lettera c) Individuazione: elenco rischi. Analisi per ognuno dei rischi. Valutazione dei rischi Lettera d), 2.2.1 Soluzioni Schemi grafici Sez 1 (2.2.4 a) Azioni di coordinamento (2.2.4 b:2.3.5) Sez 3 Tabella individuazione rischi/pericoli e valutazione degli stessi Nota: Le tabelle verranno adottate anche per l’individuazione e la valutazione dei rischi negli altri FTP. Elenco rischi e pericoli area di cantiere: Elenco rischi e pericoli organizzazione di cantiere: Sez. 4 Layout Sez. 2 Valutazione dei rischi concreti (2.1.2 c) ORGANIZZAZIONE DI CANTIERE e scelte progettuali ed organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive (2.1.2 d 2 e 2.2.2: recinzione, viabilità, impianti, zone stoccaggio,…) Lettera c) Individuazione: elenco rischi. Analisi per ognuno dei rischi. Valutazione dei rischi Lettera d), 2.2.1 Soluzioni Schemi grafici Sez 2 (2.2.4 a) Azioni di coordinamento (2.2.4 b;2.3.5) FTP 2a: Sez. 4 Layout FTP 2a: Sez. 3 VdR Sez 3 Tabella rischi e valutazione degli stessi Nota: Le tabelle verranno adottate anche per l’individuazione e la valutazione dei rischi negli altri FTP. Elenco rischi e pericoli area di cantiere: Elenco rischi e pericoli organizzazione di cantiere: FTP 2a: Sez. 1 Sez. 1 Valutazione dei rischi concreti (2.1.2 c) area cantiere e scelte progettuali ed organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive (2.1.2 d 1 e 2.2.1: linee aeree, condutture sotterranee, annegamento, vincoli al contorno,…) Lettera c) Individuazione: elenco rischi. Analisi per ognuno dei rischi. Valutazione dei rischi: Lettera d), 2.2.1 Soluzioni Schemi grafici Sez 1 (2.2.4 a) Azioni di coordinamento (2.2.4 b:2.3.5) FTP 2a: Sez. 2 Sez. 2 Valutazione dei rischi concreti (2.1.2 c) organizzazione di cantiere e scelte progettuali ed organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive (2.1.2 d 2 e 2.2.2: recinzione, viabilità, impianti, zone stoccaggio,…) Lettera c) Individuazione: elenco rischi. Analisi per ognuno dei rischi. Valutazione dei rischi: Lettera d), 2.2.1 Soluzioni Schemi grafici Sez 2 (2.2.4 a) Azioni di coordinamento (2.2.4 b;2.3.5) FTP 2 La relazione relativa al FTP 2 La relazione tecnica potrà riportare l’elenco dei rischi individuati per ogni singola richiesta dell’Allegato e la tavola di riferimento (il FTP numerato) in cui ognuno di essi è stato trattato. Verranno inserite anche le procedure particolarmente complesse scelte dal coordinatore o le procedure complementari e di dettaglio che il CSP richiede alle imprese esecutrici e che saranno esplicitate nei POS (2.1.3). Potrà riportare ulteriori indicazioni per il CSE, in riferimento al punto 2.2.4 b e a quanto richiesto dal punto 2.3.5, in riferimento alle condizioni reali del cantiere che si discostano da quanto analizzato nel PSC. La relazione relativa al FTP 2 L’allegato collega il punto 2.3.5 alla lettera f) ma anche al punto 2.2.4 che insiste su tutti i punti delle lettera d), tenuto conto che riguarda anche il compito del CSE di aggiornare l’elenco delle imprese e lavoratori autonomi presenti e, dopo loro consultazione, l’aggiornamento del cronoprogramma, cronoprogramma è stato inserito anche in questa sezione. FTP 3 Il FTP n 3a segue la traccia del n 2 ma è esclusivo per le lavorazioni. lavorazioni Il punto 3 della lettera d) richiamo il punto 2.2.3 che riporta un elenco di rischi e la chiara indicazione che non vanno considerati i rischi specifici delle imprese. imprese In questo esempio abbiamo inserito due lavorazioni nello stesso schema. Una studia i rischi e le soluzioni proposte per lo scavo per la deviazione di una roggia che verrà effettuato contemporaneamente allo scavo delle fondazioni. L’altra sviluppa l’analisi del rischio caduta dall’alto nella realizzazione della struttura, rischio che si può ritenere, in corrispondenza con le indicazioni del punto 2.2.3, interferenziale con tutte le lavorazioni. FTP 3 Per la lavorazione di scavo è stato considerato, in questo FTP, il rischio seppellimento. seppellimento La misura di protezione prevista è stata quella di adottare sistemi di sostegno e contrasto in prefabbricato metallico da posare direttamente nello scavo prima dell’ingresso dei lavoratori. L’indicazione può sembrare superflua in quanto il seppellimento è un rischio specifico delle imprese di movimentazione terra e scavi, ma si è scelto di precisarlo nel PSC considerando che la relazione geotecnica evidenziava una struttura del terreno tale da non ritenere possibile indicare un angolo di sicurezza per il bordo dello scavo. Anche in questo caso il numero di FTP corrisponderà al numero delle lavorazioni prese in considerazione. FTP 3 FTP 3 in riferimento a quanto richiesto alle lettere: c,d lavorazioni; 2.2.4; 2.3.5 Sez. 1 Valutazione dei rischi concreti (2.1.2 c) con riferimento alle lavorazioni e le scelte progettuali ed organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive (2.1.2 d 3 e 2.2.3: seppellimento, investimento, caduta dall’alto, rumore, sostanze chimiche…) Sez. 2 Layout e dettagli aree interessate alle lavorazioni LAVORAZIONE 1 Lettera c) a) Individuazione: elenco rischi b) Analisi per ognuno dei rischi c) Valutazione dei rischi Lettera d) Soluzioni Schemi grafici (2.2.4 a) Azioni di coordinamento (2.2.4 b; 2.3.5) Sez. 1 Valutazione dei rischi concreti (2.1.2 c con riferimento alle lavorazioni e le scelte progettuali ed organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive (2.1.2 d 3 e 2.2.3: seppellimento, investimento, caduta dall’alto, rumore, sostanze chimiche…) LAVORAZIONE 2 Sez. 3 Cronoprogramma lavorazioni Lettera c) a) Individuazione: elenco rischi b) Analisi per ognuno dei rischi c) Valutazione dei rischi Lettera d) Soluzioni Schemi grafici (2.2.4 a) Azioni di coordinamento (2.2.4 b; 2.3.5) FTP 3: Sez. 2 Layout e dettagli aree interessate alle lavorazioni FTP 3: Sez. 3 Cronoprogramma lavorazioni FTP 3: Sez. 1 Lavorazione 1 Sez. 1 Valutazione dei rischi concreti (2.1.2 c) con riferimento alle lavorazioni e le scelte progettuali ed organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive (2.1.2 d 3 e 2.2.3: seppellimento, investimento, caduta dall’alto, rumore, sostanze chimiche…) LAVORAZIONE 1 Lettera c) a) Individuazione: elenco rischi b) Analisi per ognuno dei rischi c) Valutazione dei rischi Lettera d) Soluzioni Schemi grafici (2.2.4 a) Azioni di coordinamento (2.2.4 b; 2.3.5) FTP 3: Sez. 1 Lavorazione 2 Sez. 1 Valutazione dei rischi concreti (2.1.2 c con riferimento alle lavorazioni e le scelte progettuali ed organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive (2.1.2 d 3 e 2.2.3: seppellimento, investimento, caduta dall’alto, rumore, sostanze chimiche…) LAVORAZIONE 2 Lettera c) a) Individuazione: elenco rischi b) Analisi per ognuno dei rischi c) Valutazione dei rischi Lettera d) Soluzioni Schemi grafici (2.2.4 a) Azioni di coordinamento (2.2.4 b; 2.3.5) FTP 3 La relazione relativa al FTP 3 Per quanto riguarda la relazione tecnica si conferma quanto riportato per il FTP n. 2. La lettura di questa parte dell’allegato ci porta a sviluppare un’analisi dei rischi per ogni lavorazione, lavorazione quindi la sez 1 sarà ripetuta per il numero di lavorazioni interessate. FTP 4 Il FTP n 4 a considera i rischi interferenziali individuati in base alla lettera c), riporta le soluzioni, lettera e) i DPI e le misure di coordinamento per l’uso comune da parte delle imprese di attrezzature, dispositivi di protezione collettiva lettera f). In questo esempio abbiamo inserito due serie di lavorazioni nello stesso schema. FTP 4 Una riprende lo scavo per la deviazione della roggia considerando le interferenze dovute al fatto che verrà effettuato contemporaneamente allo scavo delle fondazioni della casa. casa Si evidenzia un rischio di investimento prodotto dalla circolazione di mezzi che svolgono due lavorazioni simili (gli scavi) ma con due organizzazioni d’impresa differenti. Per ridurre il rischio evidenziato si è scelto di individuare e segregare le aree con un’ulteriore recinzione interna disegnata nel layout, di vietare l’ingresso dei lavoratori di un impresa nelle aree dell’altra e viceversa, di elaborare procedura per l’utilizzo dell’ingresso principale in cantiere che resta in comune. FTP 4 L’altra, la realizzazione dei muri in c.a.del piano interrato, ha interessato una lavorazione svolta dalla stessa impresa ed è stata suddivisa (come indica il punto 2.3.1) in sottofasi in base alle quali il CSP ha previsto sfasamento temporale delle lavorazioni che saranno eseguite in successione, sfasamento spaziale della lavorazione dei ferri di armatura definendo area dedicata nel layout di cantiere. Anche in questo caso il numero di FTP corrisponderà al numero delle lavorazioni prese in considerazione. FTP 4 FTP 4 in riferimento alle interferenze tra le lavorazioni e tra le fasi lavorative anche della stessa impresa: c, e, f Sez. 1A Valutazione dei rischi concreti (2.1.2 c) con riferimento alle interferenze tra le lavorazioni e prescrizioni operative, le misure preventive e protettive ed i dispositivi di protezione individuale (2.1.2 e) e misure di coordinamento per l’uso comune di apprestamenti, DPC,…(2.1.2 f) LAVORAZIONE 1 Lettera c) aIndividuazione: elenco rischi. bAnalisi per ognuno dei rischi. cValutazione dei rischi: alto Sez. 3 Layout - dettagli aree di lavorazione Sez. 2 Cronoprogramma delle lavorazioni, fasi, sottofasi Sez. 1B Valutazione dei rischi concreti (2.1.2 c) con riferimento alle interferenze tra le lavorazioni e prescrizioni operative, le misure preventive e protettive ed i dispositivi di protezione individuale (2.1.2 e) e misure di coordinamento per l’uso comune di apprestamenti, DPC,…(2.1.2 f) LAVORAZIONE 2 Lettera c) aIndividuazione: elenco rischi. bAnalisi per ognuno dei rischi. cValutazione dei rischi: alto Lettera e; 2.3.1; 2.3.2) Lettera f; 2.3.4) Lettera e; 2.3.1; 2.3.2) Lettera f; 2.3.4) Schemi grafici (2.2.4 a) Azioni del CSE (2.3.3; 2,3,4; 2.3.5) Schemi grafici (2.2.4 a) Azioni del CSE (2.3.3; 2,3,4; 2.3.5) FTP 4: Sez. 3 Layout - dettagli aree lavorazioni FTP 4: Sez. 2 Cronoprogramma delle lavorazioni, fasi, sottofasi FTP 4: Sez. 1 Lavorazione 1 Sez. 1A Valutazione dei rischi concreti (2.1.2 c) con riferimento alle interferenze tra le lavorazioni e prescrizioni operative, le misure preventive e protettive ed i dispositivi di protezione individuale (2.1.2 e) e misure di coordinamento per l’uso comune di apprestamenti, DPC,…(2.1.2 f) LAVORAZIONE 1 Lettera c) a) Individuazione: elenco rischi. b) Analisi per ognuno dei rischi. c) Valutazione dei rischi Lettera e; 2.3.1; 2.3.2) Lettera f; 2.3.4) Schemi grafici (2.2.4 a) Azioni del CSE (2.3.3; 2,3,4; 2.3.5) FTP 3: Sez. 1 Lavorazione 2 Sez. 1B Valutazione dei rischi concreti (2.1.2 c) con riferimento alle interferenze tra le lavorazioni e prescrizioni operative, le misure preventive e protettive ed i dispositivi di protezione individuale (2.1.2 e) e misure di coordinamento per l’uso comune di apprestamenti, DPC,…(2.1.2 f) LAVORAZIONE 2 Lettera c) a) Individuazione: elenco rischi. b) Analisi per ognuno dei rischi. c) Valutazione dei rischi: Lettera e; 2.3.1; 2.3.2) Lettera f; 2.3.4) Schemi grafici (2.2.4 a) Azioni del CSE (2.3.3; 2,3,4; 2.3.5) FTP 4 La relazione relativa al FTP 4 Per quanto riguarda la relazione tecnica potrà contenere l’elenco delle lavorazioni (suddivise in fasi e sottofasi) su cui si svilupperà l’analisi dei rischi,l’elenco dei DPI richiesti per ridurre solo i rischi dovuti alle interferenze. Potrà contenere anche l’elenco di attrezzature, apprestamenti solo in relazione all’uso comune e le eventuali procedure. La relazione relativa al FTP 4 Il punto 3 della lettera d), affrontato nel FTP 3, insieme alla lettera e) rappresentano il cardine del compito del coordinatore e sono oggetto di discussione all’interno della comunità dei coordinatori. L’allegato XV in questa parte è ridondante, ci risulta di difficile lettura. La relazione relativa al FTP 4 Il postulato “il coordinatore non interferisce con l’organizzazione dell’impresa” supportato anche da “il coordinatore coordina le lavorazioni e non le imprese” è in linea con la definizione del termine coordinatore. Sin dai Decreti storici del 1955/56 sono stati definiti gli obblighi per i datori di lavoro delle imprese. Ci pare un buon punto di partenza pretendere di default l’osservanza di normative che hanno rappresentato anche un “regolamento tecnico” di riferimento e che sono state trasferite sia nell’articolato dell’81 che negli allegati. Ci pare superfluo inserire nel PSC indicazioni come: “gli scavi di profondità superiore a 1,50 m vanno armati” o che “per attività che espongono il lavoratore al rischio di caduta da un altezza superiore ai 2 m vanno usati apprestamenti”(ma sono richiesti dall’allegato?). La relazione relativa al FTP 4 Per quanto riguarda i rischi specifici delle imprese dovranno essere affrontati nei rispettivi POS, ma il coordinatore dovrà valutare se la specificità del rischio riferibile all’impresa e quindi alla lavorazione svolta, possa essere interferente con la presenza di altre lavorazioni quindi di lavoratori di altre imprese. Se i rischi interferenziali sono generati, per quanto riguarda le lavorazioni, dalla presenza simultanea o successiva delle diverse imprese e dei lavoratori autonomi e non dalle singole attività lavorative, allora non riteniamo sufficiente un coordinamento asettico indirizzato esclusivamente alle lavorazioni, ma riteniamo che in fase di realizzazione dell’opera il CSE debba costantemente confrontarsi con i responsabili presenti in cantiere per definire gli impegni, e quindi per poter aggiornare il PSC e condurre il cantiere in corrispondenza alla sua effettiva attualità. La relazione relativa al FTP 4 I pericoli, pericoli proprietà intrinseche delle situazioni, appartengono, in questo caso, alle lavorazioni. I rischi si materializzano con la presenza dell’esposizione del lavoratore che svolge le lavorazioni. L’affermazione che più ci convince è: “il coordinatore, per ridurre il rischio, coordina le lavorazioni e di conseguenza le imprese”. E’ su questo postulato che si propone il seguente e conclusivo FTE per la gestione della sicurezza in esecuzione. FTE metodo grafico per la gestione esecutiva della sicurezza nel cantiere La relazione e le altre lettere dell’allegato: g, h , i ,l La lettera g) del punto 2.1.2 (le modalità organizzative della cooperazione e del coordinamento; la reciproca informazione) dell’allegato XV costituisce uno dei pilastri per cui abbiamo sviluppato ed usiamo il FTE e che viene inserito nel PSC elaborato dal CSP come indicazione per il CSE. Brevemente riassumiamo che si fonda sulla comunicazione con i datori di lavoro ed i preposti delle imprese e porta a definire impegni che permettono di fissare il GANTT per un periodo di 15/30 giorni e di fare le conseguenti scelte e azioni definendo i responsabili di attuazione. La scelta di irrigidire il programma delle lavorazioni per un periodo definito si posiziona tra gli estremi di non variare mai (violazione della norma) il GANTT e di variarlo ogni giorno (di difficile controllo ed attuazione). La relazione e le altre lettere dell’allegato: g, h , i ,l È importante evidenziare che la collaborazione prevista in fase progettuale tra progettista (la figura non è sanzionata) dell’opera e CSP non trova riscontro in fase esecutiva tra un confronto, normato, tra il direttore dei lavori e il CSE. Inizialmente, nella sua prima pubblicazione, il D.Lgs. n. 81/2008 aveva previsto la figura del direttore dei lavori come “eventuale” responsabile dei lavori, proponendo un tentativo di coinvolgerlo nella gestione della sicurezza del cantiere, tentativo che con il D.Lgs. n. 106/2009 è scomparso. Il confronto con il DL non può e non deve essere eliminato. Come realizzarlo? Il DL può sottrarsi al confronto? La relazione e le altre lettere dell’allegato: g, h , i ,l La lettera h) affrontata sin dal primo FTP potrà essere sviluppata inserendo un riquadro nei successivi FTP. In ogni caso dovrà essere presente nella relazione tecnica l’indicazione che il CSE dovrà dare soluzioni in riferimento alle singole lavorazioni o fasi inserendo nel FTE le indicazioni necessarie e in particolare dovrà creare la squadra di emergenza in funzione delle reali presenze di lavoratori, con attestati che comprovano la formazione, per la singola fase. Questa sezione del FTE che sarà soggetta a limitate variazioni potrà essere estrapolato dal FTE in un altro foglio di dimensioni ridotte che verrà sostituito solo in riferimento all’ingresso e all’uscita dal cantiere delle figure suddette. La risposta alla lettera h) dovrebbe essere sviluppata già nella fase progettuale. L’art. 90 comma 1 la individua come obbligo di cui il committente (DdL “sui generis”) ed il progettista devono tenere conto: art. 15 lettera u). La relazione e le altre lettere dell’allegato: g, h , i ,l La lettera i), che riguarda il cronoprogramma, è stata inserito sin dal primo FTP in riferimento alle lavorazioni (la è stata usata l’unità di misura in mesi), dovrà essere sviluppata suddividendo quello schema iniziale in fasi e sottofasi (varierà l’unità di misura secondo le scelte del CSP) e verrà riportata nella relazione tecnica. E’ presente nei FTP successivi al primo e resta lo strumento fondamentale per analizzare le interferenze. Nel FTE sarà sempre presente nella sezione centrale. La centralità del cronoprogramma non è solo una questione di schema ma soprattutto di metodologia. In relazione classico schema del cronoprogramma La relazione e le altre lettere dell’allegato: g, h , i ,l La lettera l) richiede la stima dei costi della sicurezza. In relazione tecnica si inserirà la classica tabella in riferimento al capitolato. In questo lavoro non abbiamo previsto l’inserimento della tabella costi della sicurezza direttamente nei FTP, ma invitiamo i coordinatori a valutare la possibilità di inserire almeno nei FTE una tabella che riporta i costi della sicurezza relativi al periodo di tempo interessato. Nel FTE successivo si potrebbe riportare il totale precedente e così via in modo tale che all’emissione del SAL da parte del direttore dei lavori sia possibile presentare la parte relativa alla sicurezza. Ricordando che il committente si deve assicurare che il pagamento dei costi della sicurezza siano corrisposti a chi li ha realmente sostenuti e senza ribassi (art. 100 comma 6 bis), sarebbe utile inserire nella tabella anche il nominativo dell’impresa destinataria degli oneri. IL FOGLIO TECNICO ESECUTIVO DATA SEZIONE INFO CANTIERE PROGRAMMA VISITE COORDINATORE LEGENDA AREE DI LAVORO LEGENDA PITTOGRAMMI GANTT INTERFERENZE E AZIONI DI COORDINAMENTO PIANTA GESTIONE EMERGENZE LAY OUT SCHEMI GRAFICI E’ in formato non inferiore all’A1 E’ suddiviso in sezioni Va esposto in cantiere ed ha una durata di 15/30 giorni GANTT: la centralità del FTE Individua le interferenze e/o le loro variazioni, usa i pittogrammi Rappresenta l’asse temporale T E’ stabilito dal CSE in collaborazione con i DdL delle imprese LEGENDA PITTOGRAMMI: ad ogni impresa il suo di-segno Individua e assegna ad ogni tipologia di impresa un di-segno I pittogrammi qui riportati hanno scopo dimostrativo. Andrebbero codificati per tipologia di lavori da organismi superiori. PIANTA E SEZIONE: ogni impresa al suo posto Individuano la presenza delle imprese nelle aree di lavoro, usano i pittogrammi Rappresentano l’asse spaziale XYZ LAY OUT: i vincoli dell’area e degli impianti Individua le aree di cantiere, le attrezzature presenti, la viabilità,… Può essere un grafico su foglio indipendente che verrà sostituito solo in occasione delle variazioni. INTERFERENZE E AZIONI DI COORDINAMENTO: le scelte e le soluzioni E’ la valutazione del rischio dovuto alle interferenze, comprese le misure preventive e protettive studiate dal CSE in collaborazione con le imprese SCHEMI GRAFICI: i casi particolari Individuati per particolari situazioni di pericolo o di interferenze SCHEMI GRAFICI: i casi particolari GESTIONE EMERGENZE: chi e cosa fa nel minor tempo possibile Generali e specifiche per la fase individuata Può essere un grafico su foglio indipendente che verrà sostituito solo in occasione delle variazioni. FOGLIO TECNICO SINTESI GRAFICA PER LA GESTIONE DEL PSC Pittogrammi, disegni, annotazioni hanno carattere dimostrativo Il Foglio Tecnico, una sintesi del PSC per pianificare la sicurezza Il PSC grafico, uno strumento di cantiere sintetico tra relazione tecnica e disegni esecutivi di Attilio Macchi e Stefano Pileci •In apertura/ Il “PSC progettuale”. Uno strumento di cantiere sintetico tra relazione tecnica e disegni esecutivi *L’AQUILA E IL GRAN SASSO HANNO UN SENSO … … SOLO SE LA RICOSTRUZIONE DI QUELLA TERRA VERRA’ INDIVIDUATA ANCHE COME UN LABORATORIO, IN CUI LA TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA DEI LAVORATORI SARA’ CONSIDERATA UN IRRINUNCIABILE RISULTATO DEL PROCESSO CANTIERE … ALLORA SARANNO TUTELATE ANCHE LE GENTI ATTILIO MACCHI Ingegneria della Sicurezza del Lavoro e dell’Ambiente Samarate -Va [email protected] STEFANO PILECI libero professionista Specializzato Sicurezza Cantieri Ispra – Va [email protected]