Una mappa concettuale
1. Il discorso amoroso
Oggetto=Non l’amore in sé ma l’amore in quanto
rappresentazione, come costruzione discorsiva di un immaginario
preciso, come processo di codificazione culturale a cui la
letteratura ha dato un grande contributo
 La Rochefoucauld, Massime: Ci sono “persone che non si
sarebbero mai innamorate se non avessero sentito parlare
dell’amore”.
a. I nomi propri
b. Strutture formali e narrative (voce narrante, punto di
vista...)
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2. Desiderio
a. Crisi del desiderio
b. Amore vs desiderio
c. Desiderio mimetico (o triangolare):
cfr. René Girard, Menzogna romantica e verità romanzesca
René Girard, Menzogna romantica e verità romanzesca (1962)
“Don Chisciotte ha rinunciato, in favore di Amadigi, alla
prerogativa fondamentale dell’individuo: non sceglie più gli
oggetti del suo desiderio, ma è Amadigi che deve scegliere per
lui. Il discepolo si precipita verso gli oggetti che gli indica, o che
sembra indicargli, il modello di ogni cavalleria. Chiameremo
questo modello il mediatore del desiderio. […] Nella maggior
parte delle opere di finzione, i personaggi desiderano in modo
più semplice di Don Chisciotte. Non c’è il mediatore, ma ci sono
solo il soggetto e l’oggetto […] il desiderio è sempre spontaneo.
Può sempre essere rappresentato da una semplice linea retta che
collega il soggetto e l’oggetto. / La linea retta è presente, nel
desiderio di Don Chisciotte, ma non è l’essenziale. Al di sopra di
questa linea, c’è il mediatore che si irraggia al tempo stesso
verso il soggetto e verso l’oggetto. La metafora spaziale che
esprime questa triplice relazione è evidentemente il triangolo”
Mediatore
(Amadigi)
Soggetto
(Don Chisciotte)
Oggetto
(Gloria cavalleresca)
Schema del desiderio triangolare
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2. Desiderio
a. Crisi del desiderio
b. Amore vs desiderio
c.
Desiderio mimetico (o triangolare):
cfr. René Girard, Menzogna romantica e verità romanzesca
Barthes, Frammenti di un discorso amoroso: in molti casi “io
m’innamoro di chi è amato dal mio migliore amico”.
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3. Narcisismo
Cfr. S. Freud, Introduzione al narcisismo (1914):
 Istituisce un nesso tra il narcisismo e la vita amorosa degli
esseri umani, che è un buon punto di osservazione per studiarlo;
 In particolare, ci sono alcuni soggetti che – nella scelta
dell’oggetto d’amore, la cosiddetta «scelta oggettuale» –
assumono come modello se stessi: «Essi cercano palesemente se
stessi come oggetto d’amore e manifestano il tipo di scelta
oggettuale da definirsi “narcisistico”». Questo soggetto può
amare «quel che egli stesso è (cioè se stesso)», o «quel che egli
stesso era», o «quel che egli stesso vorrebbe essere».
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3. Narcisismo
Cfr. Barthes, Frammenti di un discorso amoroso (cap. Amare
l’amore):
Se vedo “l’altro nelle vesti di un oggetto inerte” trasferisco “il mio
desiderio da questo oggetto annullato al mio stesso desiderio: io
desidero il mio desiderio, e l’essere amato non è più che il suo
accessorio. Mi esalto al pensiero di una così nobile causa, che non
tiene nel minimo conto la persona che ho preso a pretesto… […]
L’altro è dunque annullato dall’amore”.
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4. Immagine
Questo tipo di amore rimane intrappolato nell’immaginario,
produce un’immagine con cui cerca di far collimare l’essere
amato. In questo modo:
 Espropria l’altro della sua soggettività, non lo considera
come soggetto ma come oggetto passivo del desiderio, privo di
intenzioni e di desideri, di una vera e propria alterità;
 L’alterità dell’altro viene negata, nascosta, plasmata dal
potere dell’immagine narcisistica con cui l’innamorato mira a
una sorta di soddisfazione fantasmatica, puramente interiore e
autoreferenziale.
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5. Idealizzazione e sublimazione
a. Trasfigurazione pseudo-religiosa: donna angelicata
b. Amore materno: donna=madre
c. Amore fraterno: donna=sorella
d. Sublimazione attraverso l’arte: estetizzazione della
donna, ricondotta ad esempio a un’immagine ritratta nella
tradizione pittorica
Cfr. il mito di Pigmalione
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6. Altro e alterità
Cfr. Barthes, Frammenti di un discorso amoroso:
“Spesso, ’altro si altera attraverso il linguaggio; egli dice una
parola diversa e subito sento tumultuare minacciosamente un mondo
completamente diverso, che è poi il mondo dell’altro” (24);
“L’Immagine è corrotta perché colui che vedo tutt’a un tratto è in
quel momento un altro […] Quando l’Immagine si altera,
l’involucro di devozione si strappa” (25);
“Tutto ciò che dell’altro non mi concerne, mi sembra estraneo,
ostile […] Temo e disapprovo l’essere amato, non appena esso non
‘collima’ più con la sua immagine […] Io vedo che l’altro perservera
in se stesso; questa perseveranza contro cui cozzo, è lui stesso. Io
impazzisco nel constatare che non posso mutarlo” (198).
 Gelosia
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7. Misoginia
 Controllo assoluto del discorso da parte del soggetto
maschile (cfr. strutture formali); riduzione della donna a
oggetto passivo, privo di voce, di punto di vista e della
possibilità di esprimersi, di prendere parola, di manifestare i
propri desideri, di esporre la propria visione delle cose
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8. La donna moltiplicata
 Cfr. ad. Es L’educazione sentimentale, dove c’è uno sdoppiamento
del desiderio, che si orienta su due donne contrapposte tra di loro e
inquadrate in una classica dicotomia, cioè nei due principali
stereotipi in cui la cultura borghese ha imprigionato le donne: la
donna-angelo e la prostituta.
 In altri casi (Proust, Nabokov), queste diverse tipologie di donne
si incarnano nello stesso personaggio, che diventa una figura
molteplice, composita, dall’identità inafferrabile…
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1. Il discorso amoroso
2. Desiderio
3. Narcisismo
4. Immagine
5. Idealizzazione e sublimazione
6. Altro e alterità
7. Misoginia
8. La donna moltiplicata
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1. Il discorso amoroso