CNC V6.1.1 Guida illustrata al montaggio V 0.1 Tutto il materiale di questo documento (testi, immagini, tabelle e quant’altro) è Copyright (c) 20052006, Paolo Sancono http://www.ideegeniali.it/. E’ vietata la riproduzione, anche parziale, con qualunque mezzo. L’autore ha riposto estrema cura affinché le informazioni in questa guida fossero le più accurate possibili, ma declina ogni responsabilità per danni diretti o indiretti derivanti da informazioni errate qui presenti. Lista componenti Esistono 4 versioni della scheda: 3 assi + 2 relè / 4 assi + 2 relè / 5 assi + 2 relè / 6 assi senza relè. I componenti con l’asterisco non vanno montati su tutte le versioni della scheda (vedi tabelle). Lista componenti R1*, R2* R3 C1 C2 C3, C4, C5*, C6, C7, C8* C9* LED1*, LED2* LED3 IC1, IC2, IC3, IC4*, IC5*, IC6* IC7, IC8, IC9, IC10* IC11*, IC12*, IC13, IC14* IC15 RELAY1*, RELAY2* CON1, CON2, CON3 CON4*, CON5*, CON6* X1*, X2*, X3 X4 X5 H1, H2, H3, H4 Resistore 1kΩ ¼ W (marrone-nero-rosso-oro) Resistore 270Ω ¼ W (rosso-viola-marrone-oro) Condensatore elettrolitico 220 µF 25V cilindrico verticale Condensatore elettrolitico 22 µF 16V cilindrico verticale Condensatore poliestere 100 nF parallelepipedo Condensatore elettrolitico opzionale (vedi testo) Led Rosso diametro 5 mm Led Verde diametro 5 mm Circuito integrato PIC16F628A Circuito integrato ULN2803 Circuito integrato ULN2803 Regolatore di tensione 7805 o 78M05 Relè package E3206S, bobina: 12V contatto: 230V 5A Pin-Header a 6 pin Pin-Header a 6 pin Morsetto a vite a 2 posti passo 5,08 mm Morsetto a vite a 10 posti passo 5,08 mm Connettore SUBD-25 Maschio 90° Circuito Stampato Distanziatori esagonali 10mm M3 Componenti a montaggio opzionale dipendente dal tipo di kit R1, R2, LED1, LED2 RELAY1, RELAY2, X1, X2 C9 (vedi testo) IC4, IC10, CON4, C8 IC5, IC11, CON5, C5 IC6, IC12, CON6 IC14 3 assi 4 assi 5 assi 6 assi SI SI SI NO SI SI SI NO NO NO NO NO NO SI SI SI NO NO SI SI NO NO NO SI NO SI SI SI Complimenti per l’acquisto di questo kit elettronico di qualità! Montarlo seguendo le istruzioni di questa guida sarà un divertimento che ti riempirà di soddisfazione. Saldatore Per montare la scheda, ti occorrerà un saldatore per elettronica a stilo di potenza compresa tra 15W e 40W, se del tipo senza controllo di temperatura, o di qualunque potenza, se del tipo con controllo di temperatura. Non potrai invece utilizzare un saldatore a pistola da 100W, adatto per saldare cavi a connettori o casse acustiche ma non per montare componenti elettronici su basette perché la potenza eccessiva rischia di danneggiare i componenti. Stagno Inoltre ti occorrerà stagno per elettronica, nelle leghe classiche Sn/Pb 60/40 e varianti (Sn/Pb/Ag 60/38/2 Sn/Pb/Cu 60/38/2) o le nuove leghe senza Piombo Sn/Ag 98/2 Sn/Sb 95/5 che fondono a temperatura più alta. Non potrai invece usare lo stagno che si usa per saldare i tubi, di qualità e purezza inferiore e senza gli elementi della lega che ne abbassano il punto di fusione a temperature che non danneggiano i componenti elettronici. Si consiglia un diametro del filo di 0,7 0,8 o di 1,0 mm; diametri più grossi sono eccessivi per l’elettronica. Lo stagno per elettronica presenta inoltre una o più anime di flussante, che eliminano lo strato di ossido dai reofori dei componenti e dalle piazzole sulla scheda, per tutto il tempo in cui lo stagno “fuma”: è proprio il fumo, infatti, prodotto dal disossidante, a pulire le parti per garantire una perfetta conducibilità elettrica (l’ossido prodotto in aria dal rame è infatti isolante). Se si effettua una saldatura con stagno vecchio – senza flussante attivo – che non fuma, questa può essere stabile dal punto di vista meccanico, ma di prestazioni incerte dal punto di vista elettrico, a causa dell’ossido isolante, e può essere causa di malfunzionamenti. Si hanno gli stessi problemi se non si è scaldata a sufficienza la piazzola col saldatore prima di posarvi lo stagno: lo stagno non aderisce perfettamente alla piazzola, ma ne resta quasi staccato, formando una pallina a sé anziché adagiarsi comodamente (saldature fredde, egualmente poco conduttive). Prestare quindi massima cura nell’effettuare le saldature. Altri attrezzi utili Sono molto utili anche una tronchesina a 45° per elettronica, e delle pinzette a becco lungo sottili per elettronica, per tagliare l’eccesso dei reofori e per maneggiare con più cura i componenti, aiutandosi nell’infilare i reofori nei fori. Le pinzette sono specialmente utili per montare i ponticelli. Date le generose dimensioni della scheda (10 x 15 cm) non è invece strettamente necessaria una “Terza mano”, vale a dire un supporto con due pinzette che tiene ferma la scheda mentre si salda. Non serve assolutamente, invece, la pasta salda, che può essere utile quando si dissaldano componenti da schede di recupero o si rilavorano schede vecchie, ma non serve per il montaggio di schede e componenti nuovi, per le quali è più che sufficiente il flussante presente all’interno della lega di stagno per elettronica. I circuiti stampati Lato componenti del PCB del kit CNC Nei circuiti stampati o PCB (la scheda di colore verde si chiama così), si individua il lato componenti, quello con le serigrafie bianche, dove troveranno posto i componenti, e il lato saldature, dove sono presenti le piste di rame, e le piazzole, protette da uno strato di solder mask verde, che protegge le piste e facilita la saldatura impedendo allo stagno di appiccicarsi dove non deve. I componenti hanno dei reofori che vanno infilati nei fori già effettuati sul circuito stampato. I componenti si infilano dal lato delle serigrafie, quindi si capovolge la scheda e si saldano i reofori alle piazzole. La saldatura L’operazione di saldatura consta di 3 fasi in rapida successione: 1. Si avvicina la punta del saldatore alla piazzola (prima) e al reoforo (poi), cominciando a scaldarli entrambi: la piazzola la si inizia a scaldare un attimo prima perché è più grande di dimensioni, ed è collegata alla pista di rame che disperde il calore, ed ha quindi bisogno di ricevere più calore rispetto al più piccolo e isolato reoforo. Inoltre il componente rischia di rompersi se si scalda troppo. 2. Mantenendo il saldatore in posizione, si appoggia il filo di stagno al reoforo e alla piazzola, osservando che fumi (indice che il disossidante sta pulendo piazzola e reoforo) e si adagi comodamente e uniformemente sulla piazzola preriscaldata 3. Si allontana il saldatore e immediatamente dopo, quasi contemporaneamente, anche il filo di stagno. Le 3 operazioni vanno eseguite in rapida successione, quasi fosse un’unica operazione, ma con i tempi giusti. La saldatura effettuata correttamente si presenta lucida e pulita alla vista. Una saldatura fatta male si presenta opaca, di forma irregolare, e male adagiata alla piazzola e al reoforo. Alcuni portano lo stagno sulla punta del saldatore e lo depositano poi sulla piazzola: questo è sbagliato, perché nel frattempo il disossidante smette di agire e non pulisce bene i contatti. E’ vero invece che a inizio della sessione di lavoro la punta del saldatore va pulita posandovi sopra dello stagno, in modo da utilizzarne l’anima di flussante interna. Lo stagno così impiegato va poi rimosso dalla punta con l’apposita spugnetta inumidita, e non può essere utilizzato per saldare, poiché ha esaurito l’anima di flussante. Questa operazione si può ripetere periodicamente se la punta del saldatore si è sporcata eccessivamente dopo 20-30 saldature. Al termine di una sessione di saldature si tagliano gli eccessi di reoforo con una tronchesina: è inutile tentare di tagliarli a misura prima, perché si corre il rischio di sbagliare, tagliandoli troppo corti, e risulta più difficoltoso mantenere componenti con reofori corti in posizione. Ordine di montaggio E’ conveniente montare i componenti partendo da quelli a profilo più basso, procedendo man mano con quelli a profilo più alto, così da avere compito agevole nell’inserimento dei nuovi componenti senza farsi ostacolare da quelli già presenti sulla scheda. Si consiglia, pertanto, di seguire l’ordine indicato in questa guida. Faremo gli esempi per una scheda a 4 assi. Seguendo l’elenco componenti, riportato nelle tabelle a inizio guida, adattare le spiegazioni alla propria versione (da 3 a 6 assi). Zoccolini IC I zoccolini DIL18 forniti col kit (da 7 a 14 di numero) Si inizierà quindi dagli zoccolini per circuiti integrati, tra i componenti a profilo più basso quelli più facili da saldare per le dimensioni generose delle piazzole. Ne vanno montati da 7 a 14 a seconda del numero di assi del proprio kit. Nel nostro caso, facendo gli esempi per il kit 4 assi, monteremo 10 zoccolini nelle posizioni IC1, IC2, IC3, IC4, IC7, IC8, IC9, IC10, IC13, IC14, come si desume dalle tabelle a inizio guida. Si noti che sugli zoccolini è presente una tacca di riferimento a forma di U svuotata da un lato: questa va orientata così come è orientata la tacca di riferimento sulla serigrafia visibile sul circuito stampato. Questo riferimento servirà poi a orientare correttamente il chip che verrà inserito in un secondo momento (al termine della realizzazione di tutta la scheda) nello zoccolino. Dopo aver inserito i zoccolini, tenerli con una mano o con una lastra di compensato o altro materiale idoneo e capovolgere la scheda, così che la superficie della scrivania o del foglio di compensato li manterrà inseriti: gli zoccolini hanno i reofori così corti e spaziati regolarmente che è facile che si sfilino da soli capovolgendo la scheda. Se dovesse succedere, reinserirli e riprovare con maggiore attenzione. Si consiglia di effettuare, per ciascuno zoccolino, innanzitutto due saldature alle piazzole più esterne opposte in diagonale, in modo da tenerlo fermo. Successivamente si possono effettuare le altre saldature. Come appare una scheda a 4 assi dopo aver saldato nelle posizioni corrette i 10 zoccolini DIL18. Condesatori poliestere I condensatori poliestere sono di forma a parallelepipedo bianco. Ne vanno montati da 4 a 6 sul circuito, a seconda del numero di assi. Nel nostro esempio montiamo una scheda 4 assi, quindi monteremo 5 condensatori poliestere nelle posizioni C3, C4, C6, C7, C8. Condensatori poliestere (da 4 a 6 di numero) I condensatori poliestere sono tutti uguali fra loro: da 100nF. Non occorrono accorgimenti particolari, salvo il solito consiglio di divaricare leggermente i reofori per tenere il componente in posizione mentre lo si salda e rimuovere poi l’eccesso di reoforo con una tronchesina. Divaricare leggermente i reofori dei condensatori sul lato componenti prima di saldarli. I condensatori poliestere sono componenti non polarizzati, vale a dire che possono essere orientati in uno qualsiasi dei due modi possibili. Non occorre quindi preoccuparsi del corretto orientamento, così come era stato invece per gli zoccolini DIL, dove occorreva sistemare la tacca di riferimento a forma di U dal lato corretto. Il montaggio prosegue: oltre agli zoccolini ora abbiamo montato anche i condensatori poliestere. Resistenze I resistori, o resistenze, sono i componenti a cilindretto con 2 reofori sporgenti. Il corpo è di colore bianco panna / marroncino, con fascette colorate. Ce ne sono 1 o 3 a seconda del numero di assi del kit, di 2 differenti valori, da montare sul circuito. Il valore delle resistenze viene identificato dalle fascette colorate: Le resistenze da 1kΩ (ce ne sono 2 oppure nessuna) con i colori marrone-nero-rosso-oro Le resistenze da 270Ω (ce n’è 1) con i colori rosso-viola-marrone-oro Individuate le posizioni delle resistenze sulla serigrafia, prepararsi a inserire in ogni posizione la resistenza di valore corretto. Ad esempio in R1 va montata una resistenza da 1kW, che dovrà avere le fascette colorate di marrone-nero-rosso-oro. Modo corretto di piegare i reofori delle resistenze prima di montarle sul circuito. Prima di inserire i reofori della resistenza nei relativi fori della scheda, occorre piegarne uno dei due di 180°, come indicato in fotografia. Una volta infilata una resistenza, divaricare leggermente i reofori dall’altro lato in modo che, capovolgendo la scheda per effettuare le saldature, la resistenza non si sfili a causa della forza di gravità. Divaricare i reofori in modo che le resistenze non cadano capovolgendo la scheda. E’ inopportuno esagerare nell’ancoraggio piegando molto i reofori, perché in tal caso diventa difficoltosa una eventuale dissaldatura del componente per la sostituzione. Saldare i reofori alle piazzole, avendo cura che anche la piazzola, e non solo il reoforo, si riscaldi adeguatamente in modo da attivare il flussante, e che lo stagno si depositi su tutta la piazzola in forma naturale. Saldare il reoforo alla piazzola assicurandosi che lo stagno si adagi per bene (ciò avviene se si riscalda preventivamente sia la piazzola che il reoforo) Solo successivamente tagliare l’eccesso di reoforo con una tronchesina: è sconsigliato portare i reofori a misura prima della saldatura perché il componente potrebbe sfilarsi da solo, perché non più ancorato. Tagliare l’eccesso di reoforo con una tronchesina. Led I led sono i componenti emettitori di luce utilizzati come spie di segnalazione, montati in un contenitore plastico semi-trasparente colorato di rosso o di verde. Sul circuito andranno montati i led rossi nelle posizioni indicate con LED1 e LED2 (questi indicano l’attivazione dei relè), mentre il led verde andrà montato nella posizione indicata con LED3. Nel caso di kit a 6 assi i led rossi non si montano perché nel kit a 6 assi non si montano né i relè né i relativi Led. I tre led forniti col kit. Il led è un componente polarizzato. Il polo positivo è quello con il reoforo più lungo, mentre dal lato del polo negativo (che è individuabile anche perché il reoforo è più corto) è realizzato uno smusso sul package plastico, che consente di determinare la polarità corretta anche se si sono tagliati alla stessa misura i reofori. Sulla serigrafia è riportato il lato dello smusso, corrispondente al polo negativo. Il reoforo più lungo è il polo positivo. Il reoforo più corto è il polo negativo, corrispondente al lato dello smusso, riportato sulla serigrafia. In base al tipo di led, i reofori potrebbero presentare un rigonfiamento che aiuta a tenere il led a 5mm dalla basetta, per una migliore visibilità, oppure il rigonfiamento potrebbe non essere presente, allora si può decidere di montare i led a contatto con la basetta o leggermente sollevati, a propria discrezione. E’ facile montare i led inclinati da un lato. Si può correggere il difetto piegando i reofori con una pinzetta, a saldatura finita, o riscaldando nuovamente le due saldature e riorientando il led. Questa seconda operazione non si può eseguire troppe volte, altrimenti lo stagno diventa “vecchio” e va ripristinato con stagno nuovo con flussante attivo. Condensatori elettrolitici I condensatori elettrolitici sono cilindri di colore nero, blu, viola o marrone (tipicamente blu), con la base superiore del cilindretto metallica con dei solchi di rottura pre-tracciati, e la base inferiore dalla quale spuntano due reofori. I due condensatori elettrolitici forniti con il kit. Anche i condensatori elettrolitici sono componenti polarizzati, dotati di un polo positivo e negativo e vanno orientati correttamente sulla scheda. Sulla scheda è riportato un + accanto al foro nel quale va inserito il polo positivo. Sul componente, il reoforo del polo positivo è riconoscibile perché è più lungo di quello negativo. Inoltre, sulla parete laterale del cilindro, è riportata una fascia di segni – che identifica il polo negativo. Il valore dei componenti è scritto direttamente sul corpo, sulla parete laterale. Il condensatore più grosso di dimensioni, da montare nella posizione C1, ha il valore 220µF mentre quello più piccolo, da montare nella posizione C2, ha il valore 22µF. Prestare estrema attenzione all’orientamento corretto. Notare, in particolare, che l’orientamento è uno l’opposto dell’altro per i due condensatori. Il montaggio della scheda prosegue. Connettore SUBD25 Il connettore SUBD25 a 90° maschio si inserisce perfettamente nei 25 fori relativi ai pin e nei due fori di fissaggio. Assicurarsi che entri fino in fondo prima di saldare, perché è estremamente difficoltoso spingerlo più in basso successivamente a causa dei numerosi punti di saldatura. E’ importante che il connettore tocchi il fondo della basetta in modo da far forza sull’intera basetta e non solo sui pin quando, durante l’uso, si inserirà o rimuoverà il connettore con il cavo verso il PC. Non forzare il connettore sulla scheda. Se entra a fatica, osservare minuziosamente i pin e raddrizzare quelli storti con una pinzetta. La saldatura su queste piazzole è più difficile di quella dei circuiti integrati perché i pin del connettore allontanano più calore e le piazzole sono più piccole. Assicurarsi che lo stagno ricopra adeguatamente tanto il pin che la piazzola, altrimenti la goccia di stagno posata alla meno peggio potrebbe non condurre bene elettricamente. Se si è insistito troppo su una saldatura che viene male, si potrebbe finire con l’avere troppo stagno “vecchio” (senza più flussante attivo) in zona. In tal caso l’eccesso di stagno va rimosso passando la punta del saldatore, pulita sulla spugnetta inumidita in modo da rimuovere ogni eccesso di stagno, vicino alla zona piena di stagno. La punta dovrebbe attirarne via molto, e si può riprovare la saldatura con stagno fresco. Il connettore DSUB25 maschio perfettamente saldato sul PCB. Relè I relè sono tra i componenti più voluminosi, e infatti si montano quasi per ultimi. La disposizione dei piedini consente di inserirli solo nel modo corretto. Ce ne sono 2, e vanno inseriti nelle posizioni indicate con RELAY1 e RELAY2 sulla scheda (la scheda a 6 assi non prevede il montaggio dei relè). I due relè forniti col kit Stabilizzatore di tensione IC15 è uno stabilizzatore di tensione siglato 78M05 o 7805. Questo va orientato correttamente: sulla serigrafia è riportato un lato con un bordo bianco ingrossato: da quel lato verrà orientata la parte metallica del componente; dal lato opposto la parte plastica. Stabilizzatore di tensione: 7805 a sinistra, 78M05 a destra. I due sono equivalenti. Col kit ne viene fornito uno dei due. Lo stabilizzatore può essere fornito in una delle due fogge presenti in fotografia. I due sono equivalenti: montare quello fornito col kit. Al solito può essere utile divaricare leggermente i reofori per mantenere il componente in posizione mentre lo si salda a PCB capovolto. Prosegue il montaggio: ora anche i relé e IC15 sono montati correttamente. Connettori pin-header I connettori pin-header (maschi) a 6 pin vanno montati nelle posizioni indicate con CON1 CON2 CON3 CON4 CON5 CON6 (a seconda del numero di assi sono disponibili da 3 a 6 connettori) sulla scheda. Il connettore rischia di cadere capovolgendo la scheda e non è possibile divaricare i reofori perché sono rigidi, a sezione quadrata, e forzandoli si deformerebbe il connettore. Si può utilizzare allora un pezzo di nastro adesivo da carrozzieri (di carta), o, meglio, un po’ di colla termica, che può essere rimossa a fine saldatura senza problemi. Attenzione anche qui a che i connettori poggino sulla base della basetta per non forzare le piazzole durante l’uso se il connettore è rimasto sollevato. Inserendo il connettore, occorre prestare attenzione a spingerlo delicatamente, evitando che si inclini troppo da un lato, e facendolo ondeggiare continuamente, in modo che una eccessiva pressione su un unico pin non lo costringa a uscire dall’alloggiamento in plastica nera che tiene i pin uniti in striscia. Se dovesse accadere, si può risistemare il pin alla giusta profondità lavorando con una pinzetta. Dovrebbere essere chiaro, ma ricordo che il tratto più corto del pin va infilato dentro la basetta, il tratto più lungo rimane dal lato componenti e servirà a connettere i motori (c’è stato qualcuno che ha montato i pin-header capovolti, lasciando il pin corto fuori e infilando il pin lungo dentro la basetta). E’ consigliabile effettuare 1 o 2 saldature sulle piazzole opposte di ciascun connettore e verificare che il connettore sia arrivato fino in fondo; solo successivamente effettuare le saldature rimanenti. Una pistola con colla a caldo può aiutare a tenere fermi i connettori mentre li si salda. Questo tipo di colla viene facilmente rimosso semplicemente tirandola via. Connettori pin-header da saldare sulla basetta (sul lato sinistro) Connettori strip femmina da utilizzare per prolunghe del cavo motore Il connettore femmina inserito sul pin-header per mantenerlo più rigido durante la saldatura. E’ una buona idea inserire dentro i pin-header le femmine fornite nel kit per la realizzazione di cavi di prolunga: queste aiuteranno ad allontanare calore dai pin mentre li si salda, e manterranno della giusta forma l’intero connettore. Non effettuando questa operazione, può infatti accadere che il connettore si sformi durante la saldatura per l’eccessivo calore che raggiunge la parte plastica. Per lo stesso motivo, è una buona idea saldare il primo pin del primo connettore, quindi il primo pin del secondo connettore, quindi il primo pin del terzo, e poi riprendere dal secondo pin del primo e così via. Si dà così il tempo ai pin e alla plastica di ogni connettore di raffreddarsi tra una saldatura e la successiva al pin accanto. Una volta effettuate le saldature, rimuovere pure i connettori femmina che si erano inseriti nei pin-header. Morsetti a vite Sulla scheda vanno montati 3 morsetti a vite a 2 posti, e una fila di morsetti a vite a 10 posti. I morsetti a vite a due posti vanno inseriti nelle posizioni X1 X2 X3 (X1 e X2 non si montano sulla versione a 6 assi del kit), stando attendi a far capitare il lato di inserimento fili verso il bordo esterno della scheda e non viceversa. Mentre nel posto indicato con X4 va inserita una fila di morsetti a vite a 10 posizioni. Questa va realizzata incastrando tra loro 5 morsetti a vite a 2 posizioni. I morsetti si incastrano mediante delle scalanature: assicurarsi di infilarli fino in fondo, in modo che la base sia allineata e poggi bene sulla basetta. Durante l’uso, infatti, si eserciterà pressione con un cacciavite per serrare i fili ed è bene che il morsetto sia ben ancorato al fondo della basetta. Una fila di morsetti a vite a 10 posti realizzata incastrando tra loro 5 morsetti a vite a 2 posti. I restanti 3 morsetti a vite a 2 posti vanno utilizzati singolarmente nel kit. Sulla serigrafia vicino al morsetto X3, morsetto di alimentazione, è già riportata la dicitura Supply e l’indicazione + e – per il polo positivo e negativo. Per evitare di commettere errori, si può riportare l’indicazione + e – anche sul corpo del morsetto a vite, con un pennarello indelebile a punta sottile, caso mai la serigrafia dovesse accidentalmente cancellarsi. Alimentando il circuito con la polarità invertita, si romperanno infatti molti componenti. Il montaggio della scheda procede: manca ormai pochissimo alla conclusione. Distanziatori esagonali Per evitare di danneggiare accidentalmente il lato piste della basetta, è opportuno montare i 4 distanziatori esagonali nei 4 fori previsti. Si suggerisce di tenere il dado dal lato componenti, in modo che la basetta poggi, tramite i distanziatori, su una superficie orizzontale. Dal lato opposto al dado è prevista una filettatura M3 per fissare i distanziatori con delle viti 3mm (non fornite) al fondo o su una parete laterale della propria macchina. I 4 distanziatori esagonali da 10mm con filetto M3 e relativi dadi. Durante l’uso evitare con cura che oggetti metallici tocchino il lato piste, mettendo in corto differenti zone del circuito. Per una migliore protezione si può fissare ai distanziatori una lastra di un materiale rigido, come un’altra basetta per circuiti stampati di recupero, o un foglio di plastica o legno. Controllare le saldature Controllare meticolosamente tutte le saldature per omissioni, corti, saldature deboli. Può capitare infatti di aver infilato un componente ma essersi dimenticato di saldarlo, di aver messo in cortocircuito due piazzole adiacente con una goccia di stagno, di aver effettuato saldature deboli dal punto di vista meccanico o elettrico che possono portare a malfunzionamenti successivi. Prima di alimentare la scheda controllare con cura il lato piste. E controllare anche l’orientamento corretto dei componenti polarizzati, in particolare dei condensatori elettrolitici, e del regolatore di tensione IC15, nonché degli integrati (tacca di riferimento a forma di U). I distanziatori fissati sulla scheda e le saldature realizzate con stazione saldante e stagno professionali. Le proprie saldature devono avvicinarsi a queste: aspetto lucido, stagno adagiato comodamente su tutta la piazzola, giusta quantità di stagno, robustezza meccanica, forma regolare. Inserire i circuiti integrati Solo dopo aver effettuato questi controlli è possibile inserire i circuiti integrati negli appositi zoccolini. Utilizzare la tacca a U di riferimento per orientarli correttamente. Prima di esercitare pressione dall’alto verso il basso, controllare che i pin stiano entrando correttamente nello zoccolino, perché può succedere che un pin leggermente inclinato finisca per piegarsi malamente quando si tenta di infilare il chip nello zoccolino. Il pin così piegato potrebbe rompersi ad un tentativo successivo di raddrizzamento. Se cè qualche pin storto, raddrizzarlo con le dita o con una pinzetta, procedendo sempre con estrema cautela e movimenti morbidi per non rompere i pin stessi. Ci sono due tipi di circuiti integrati: esteriormente appaiono simili, poiché sono entrambi in package plastico DIL18: occorre leggere la sigla stampigliata sopra per distinguerli. Nelle posizioni IC1 IC2 IC3 IC4 IC5 IC6 (a seconda del numero di assi del proprio kit potrebbero non essere tutti occupati) vanno inseriti gli integrati di tipo PIC16F628A. Nelle posizioni IC7 IC8 IC9 IC10 IC11 IC12 IC13 IC14 (a seconda del numero di assi del proprio kit potrebbero non essere tutti occupati) vanno invece inseriti gli integrati di tipo ULN2803. Prestare particolare attenzione all’inserimento di IC13: essendo sistemato tra componenti più alti (connettore DSUB25 e relè), occorre maggiore attenzione per evitare che qualche pin si storca. La scheda (in foto la versione 4 assi) è finalmente finita e pronta all’uso. Finito! Benissimo! La tua scheda è pronta. Non ti resta che leggere il manuale d’uso per utilizzarla con soddisfazione!