PROVA
enduRAnce
Suzuki GSX-R 1000
Team No Limits
di GIULIO FABBRI
foto DPS
Abbiamo provato la GSX-R 1000 del Team No
no Limits
che corre nel Mondiale endurance
Endurance nella classe Superstock.
È l’unica squadra italiana iscritta al campionato quest’anno
il mondiale Endurance è un campionato dal
fascino particolare. Chi ci corre ce l’ha nel sangue,
perché finire una 24 Ore, per molti, è come vincere
un mondiale. Lo sa bene Moreno Codeluppi, ex
pilota delle gare di durata, che dopo aver appeso
il casco al chiodo ha deciso di non abbandonare
l’Endurance, schierando un
proprio team. Il No Limits
è la sua creatura e dal
2002 è presente al via
del mondiale di durata. La
squadra, con sede alle
porte di Reggio Emilia, quest’anno è l’unica italiana al
via del campionato e schiera una Suzuki GSX-R 1000
del 2011 nella classe Superstock. Nell’Endurance a
correre è la moto, non i piloti. Ecco perché spesso
si vedono squadre con nomi differenti in sella. Il
No Limits, quest’anno, si affida a Simone Saltarelli,
protagonista anche del tricolore Stock 1000 con la
Panigale, Fabrizio Perotti, lo spagnolo Victor Casas
(vincitore quest’anno della 24 Ore di Barcellona) e
di Alessio Aldrovanti (che quest’anno prenderà parte
solo alla 8 Ore di Oschersleben e alla 24 Ore di Le
Mans).
la preparazione della
moto per le gare di Endurance
è importantissima. Nelle gare di
durata non conta tanto la prestazione
massima, bensì l’affidabilità, e inoltre
servono tanti piccoli accorgimenti per
poter riparare la moto nel minor tempo
possibile in caso di caduta. Perché quando
bisogna rimanere in pista per 24 ore, anche
in caso di brutto incidente, se il pilota
riesce a portare (anche a spinta)
la moto nel box,
Chi la dura
la vince
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ENduRANcE
giallo
il giallo è sempre stato
il colore del team
No limits
che ha sempre
schierato
moto numero 44.
Suzuki GSX-R 1000
Team No Limits
Nel Mondiale
Endurance
anche
le Superstock
corrono con
le coperture
slick.
La Suzuki
del team
No Limits
utilizza
le Pirelli
il team può sistemarla e rimandarla in pista. Altra
cosa indispensabile, ovviamente, sono tutti quegli
accorgimenti tecnici necessari per effettuare pit
stop rapidi, ovvero per sostituire le gomme (o meglio
le ruote), fare rifornimento e, se necessario, fare
il rabbocco di olio ed acqua. Per quanto riguarda
il cambio gomme, nella categoria Stock, non si
possono fare modifiche sostanziali (come per la
Superbike) ed è per questo motivo che, all’anteriore,
spesso si è costretti a togliere le pinze dei freni
durante i pit stop.
disegno
Per regolamento la moto deve avere almeno il
disegno dei fari originali. Ma i fanali possono anche
essere diversi. Come quelli della suzuki no Limits.
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raPido
il tappo per il rabbocco rapido dell’olio.
La bomboletta è sotto pressione e spinge in pochi
secondi l’olio da
aggiungere
riforNimeNto
Bastano solamente 4 secondi
per riempire completamente
il serbatoio da 24
litri
La gsx-r del team No Limits è una moto 2011
ed ha il motore preparato ovviamente per... durare.
La ricetta è segreta, ma pare che sia in continua
evoluzione e soprattutto abbia un set up diverso
a seconda del tipo di gara che si deve affrontare.
È stata cambiata la guarnizione della testa, il filtro
dell’aria (BMC) mentre il cablaggio è della Yoshimura.
Rimangono le tre mappe: A, B e C. La prima è full
power, la seconda si utilizza quando le gomme
sono usate mentre la C è quella da bagnato e fino
a 7.000 giri taglia la potenza del 50%. Lo scarico è
realizzato da Arrow ed è derivato da quello che veniva
utilizzato dal team Alstare nel mondiale Superbike.
Ha i collettori in acciaio (per resistere alle ore di gara)
e terminali in titanio e per rendere rapidi i cambi dei
silenziatori il finale è attaccato nella parte bassa solo
da un perno fermato da una copiglia.
L’impianto elettrico è doppio, visto che per
regolamento se la moto rimanesse con i fari non
funzionanti, sarebbe squalificata. Per questo motivo
sulla piastra di sterzo c’è uno switch per passare da
un impianto all’altro. Tra le chicche vanno segnalate
la ventola di serie (azionabile però con un tasto, visto
che non c’è il termostato), montata in occasione
della gara del Qatar. Per rendere rapidissimi anche i
rabbocchi dell’olio, viene utilizzato uno speciale
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endurance
Suzuki GSX-R 1000
Team No Limits
tappo prodotto dalla Staubli. Per questa operazione
si utilizza una bottiglia di alluminio realizzata dalla LM
Racing (di Matteo Lanza di Novellara, in provincia
di Reggio Emilia) nella quale si mette olio e aria
compressa. Una volta che si appoggia la bottiglia
al tappo, l’aria spinge l’olio nel carter. Sempre della
LM Racing è il serbatoio in acciaio da 24 litri, dotato
di doppio tappo per il rifornimento rapido della ATL
(commercializzato dalla Gieffe di Alessandria). La
Motore
Alesaggio Rapporto di
e corsa compressione
Quattro cilindri
in linea
74,5 x 57,3
mm
Distribuzione Raffreddamento
Alimentazione
Frizione
Cambio
Potenza
massima
Coppia
Massima
n. d.
n. d.
scheda tecnica
n. d.
Misto acqua olio Iniezione elettronica Multidisco in bagno d’olio A 6 marce
2 alberi a
con
concentraliana
centralina
con comando a cavo
camme in testa,
16 valvole
Yoshimura
originale
factory
La cassa filtro, come
da regolamernto Superstock,
è quella della moto di
telaietto
serie
Il telaietto è stato realizzato
ex novo anche per permettere
cambi rapidi del codone in caso
di
Lo scarico Arrow è factory
e deriva da quello utilizzato
nel mondiale Superbike
dal team
Alstare
caduta
Nel Mondiale
Endurance il
regolamento
Stock
permette
modifiche
non
ammesse
nella FIM
Cup
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tanica è stata fatta realizzare dal team ma monta i due
maschi della ATL e permette il rifornimento completo
del serbatoio in soli 4 secondi. Della LM sono poi i
tamponi, necessari per fare meno danni possibili in
caso di caduta, mentre le carene sono agganciate
con sganci rapidi e ha diverse soluzioni curiose. Il
cupolino, per esempio, può essere sostituito senza
dover togliere il resto della carena.
Per quanto riguarda le sospensioni, all’anteriore
troviamo una cartuccia con molle K1.0 o 0.95, mentre
al posteriore c’è un Mupo AB1 EVO con molla da
9.5. L’ammortizzatore di sterzo è invece il Kayaba di
serie elettronico, gestito dalla centralina Yoshimura. I
freni sono quelli di serie, ma all’anteriore si utilizza una
pompa radiale Brembo 19X20 e pastiglie sinterizzate
Zecoo (commercializzate in Italia dalla DID) nella
mescola “blu”. I tubi vengono assemblati dal team e
montano sganci rapidi Staubli. Pensate che durante
le 24 Ore, invece di cambiare le pastiglie, si cambiano
direttamente le due pinze anteriori!
Per non aver problemi di durata, si utilizza la catena
di trasmissione (DID) nella misura originale di 530 (la
corona è in acciaio, perché più resistente). Le ruote,
invece, sono di serie, ma modificate per cambi più
rapidi. Nei pit stop (dove al massimo possono stare
attorno alla moto quattro persone), per sostituirle, si
impiegano circa 40 secondi, ma il record del team
è di 30. Di solito, la strategia, è quella di cambiare
un anteriore ogni due posteriori. Le gomme sono le
Pirelli Endurance nella misura da 17’’. All’anteriore
si ha la classica 120/70, mentre SEGUE A PAG. 110
olio
Il radiatore dell’olio è lo stesso della moto di serie.
Il radiatore dell’acqua ha anche la
ventola
TELAIO
Avancorsa Interasse Sospensione
anteriore
A doppia trave 98,3 mm 1.405 Forcella con
in alluminio
pompanti
Mupo
Escursione
ruota ant.
Sospensione
posteriore
Escursione
ruota post.
n.d.
Monoammortizzatore
Mupo AB1 EVO
n.d.
Freno
anteriore
Freno
posteriore
Ruote
Altezza
sella
Peso
Capacità
serbatoio
Due dischi da 310,
Disco da
pompa radiale Brembo 220 mm Ø
19X20 mm
Da 17”
n.d.
n.d.
24 litri
scheda tecnica
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endurance
1
Suzuki GSX-R 1000
Team No Limits
Molti
particolari
sono stati
scelti
per durare,
come
la corona
in acciaio
e la catena
530,
di misura
originale
2
4
2
1 2 3
L’Interruttore
per attivare la ventola,
indispensabile
nella gara del Qatar
3
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L’ammortizzatore
AB1 EVO della Mupo
monta una molla da 9.5
Le pedane poggiapiedi
sono realizzate
dalla SCM e modificate
dalla squadra
4 5 6
Il tasto
con la scritta Luce
serve per accendere
il faro alto
della gsx-r
5
l’ammortizzatore
di sterzo elettronico
è quello di serie
ma viene comandato
dalla centralina
yoshimura
I l Tasto
per accendere
il faro basso
6
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PROVA
endurance
1
Suzuki GSX-R 1000
Team No Limits
Durante
le 24 Ore,
invece
di cambiare
le pastiglie
dei freni,
per fare
prima
si cambiano
direttamente
le pinze
2
4
2
1 2 3
il sensore che misura
il lavoro
della forcella
e il tubo del freno
con sgancio rapido
della staubli
3
108
il tasto per accendere
la luce posteriore.
questo viene azionato
in caso di problemi
agli altri due impianti
elettrici presenti
sulla moto
ed è collegato
direttamente
alla batteria
centralina
per l’acquisizione
dati che si usa solo
nelle prove. in gara
è meglio non
utilizzarla perché
è una cosa in meno
che si potrebbe
rompere
4 5 6
lo scarico arrow
è factory e ha silenziatori
in titanio e carbonio.
i collettori collegati
al motore, invece, sono
in acciaio, materiale
più resistente e quindi
affidabile del titanio
per allontanare
i tubi dallo scarico
sono stati fatti
dei distanziali
Tamponi per riparare
il forcellone in caso
di caduta e pinna para
catena
5
6
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ENduRANcE
Suzuki GSX-R 1000
Team No Limits
Nelle gare
di Endurance,
dal primo
all’ultimo
giro ci sono
differenze
di tempi
anche
inferiori
al secondo
110
al posteriore viene utilizzata una 200/60 (ma è
stata provata anche la /70) con pressioni da 2.1
all’anteriore e 1.8 al posteriore.
sali in sella alla GSX-R del team No Limits
e ti senti comodo. Non sembra una moto da corsa,
piuttosto una moto da strada, con la borsa del
serbatoio montata (visto quanto
è alto!). Questo perché i
manubri sono belli aperti,
la sella alta e le pedane
abbastanza basse.
Questa triangolazione
della posizione di
guida è necessaria per
non affaticare troppo
le gambe, in modo da avere un angolo non troppo
chiuso, per evitare i crampi. La moto si mette in
moto grazie al motorino di avviamento, si inserisce la
prima, il pit limiter (che si aziona agendo sul comando
della freccia di sinistra) e si esce dai box. La prima
impressione che si ha è quella di avere tra le mani una
moto facilissima. L’erogazione è fluida, le sospensioni
non sono esageratamente rigide, ma permettono
comunque una buona precisione in inserimento di
curva. A parte un po’ di on-of nell’apri-chiudi
del gas, la moto del team No Limits è
quanto di più facile ci si possa
trovare a guidare. Questo
perché bisogna
stare in sella
per tante ore e tutto deve essere settato per stancarsi
il meno possibile e stressare il meno possibile le
gomme. per esempio i freni non sono sicuramente
i più potenti mai provati, ma l’impianto garantisce
performance di livello per un lungo periodo. nella
prima parte della frenata non sono troppo aggressivi,
ma non calano con passare dei giri. il tiro del motore
inoltre non è mai troppo aggressivo. anche se si
tratta di un 1000,
l’erogazione è sempre
fluida e non mette in
crisi chi è al manubrio.
di sicuro una moto che
corre nella superstock
1000 fim cup è più
performante, ma bisogna
ricordare che in una
24 ore si percorrono
circa 3.000 km (a
Le mans, nel 2011,
il team ha percorso circa 800 giri!), praticamente
senza fermarsi mai, visto che in base al tipo di sosta
ai box (solo rifornimento o rifornimento più cambio
gomme), viene spento il motore per 10 o al massimo
40 secondi. come range di utilizzo del motore,
visto che è meglio non aggredire mai la moto, per
non affaticarla troppo, si cerca di utilizzare più giri
possibile, sfruttando al massimo il tiro del quattro
cilindri, che è sempre bello pieno e nelle ultime ore di
gara (che nelle 24 ore significa di mattina) si cerca
di risparmiarlo ancora di più, magari con cambiate
anticipate anche di 1.000 giri/
minuto. perché nell’endurance
bisogna adattarsi alla moto,
capirla in base alle varie
condizioni e soprattutto non
si può pretendere di avere un
assetto impeccabile. perché è
impossibile settarla alla perfezione
per tutti i piloti della squadra, che
spesso hanno esigenze differenti.
infatti tutti i piloti del mondiale,
dopo le prove, non sono mai
soddisfatti delle prestazioni della
moto. in gara, però visto che
stanno tantissimo in sella, si
adattano e sempre girano
più forte che in prova. G
La cosa più appagante deLLa suzuki
deL team no Limits è La faciLità
di guida, nonostante Le dimensioni
(deL serbatoio) ed iL peso
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