International Dark Sky Association
Italian Section
PIANO DI INTERVENTO PER LA LIMITAZIONE DELLA CO2 RELATIVO
ALL’ILLUMINAZIONE ESTERNA DEL COMUNE DI ROMA
PROPOSTA
Relatore Avv. Mario Di Sora
Direttore dell’Osservatorio Astronomico di Campo Catino
Presidente IDA Sezione Italiana
L’intervento parte dalla constatazione che è necessario coinvolgere anche il
settore dell’illuminazione esterna (sia pubblica che privata) nel progetto di
riduzione di anidride carbonica.
L’apporto di tale settore pur non determinante è sicuramente apprezzabile.
D’altro canto il ns. Ente ha già da tempo sollecitato il Comune di Roma,
l’ACEA in particolar modo, ad una maggior attenzione nell’applicazione
della L.R. 13/4/2000 n° 23 nonché del successivo Reg. Att. n° 8 del
18/4/2005 (riguardante la riduzione dell’inquinamento luminoso e dei
consumi energetici di tale tipologia di impianti).
Già in base a studi effettuati intorno a metà anni ’90 è emerso che ogni
notte non meno del 30% (con punte fino al 70%) dell’energia elettrica
impegnata per illuminare le città viene dispersa direttamente verso l’alto o
utilizzata in modo improprio ovvero ancora sovrabbondante.
In base ad azioni di controllo sul territorio, anche sulla scorta di segnalazioni di
altri soggetti o a dati forniti dalla stessa ACEA, viene confermato il trend negativo
per quello che concerne l’applicazione delle prescrizioni imposte dalla normativa
vigente di cui in premessa.
Il piano di intervento che segue si articola su due fasi temporali: il breve e medio
termine indicato dal prospetto “A” e quello di lungo termine riportato nel prospetto
“B”.
Ovviamente i calcoli effettuati e le proiezioni estrapolate non possono che essere
affetti da una certa approssimazione.
Ad ogni buon conto il target complessivo proposto può essere considerato
obbiettivamente e seriamente raggiungibile con un’adeguata politica di
programmazione, sensibilizzazione e controllo.
• Riferimenti legislativi: L.R. 13/4/2000 n° 23 – art. 12.
• Reg. Att. 18/4/2000 n° 8 – artt. 2, 3, 4, 6 e 8.
PROSPETTO A:
Il dato di partenza è quello del numero dei punti-luce (pubblici) installati dal
Comune di Roma, sia a gestione ACEA che a gestione diretta dei singoli
Municipi o altro tipo di soggetto collegato.
Punti-luce ACEA:
170.000
Punti-luce Municipi
10.000
Assumendo come potenza media di ogni punto-luce quella di 185 w si
perviene ad una potenza complessiva di 33.300.000 watt cioè 33,3
Megawatt.
Le disposizioni della L.R. 23/2000 e del successivo Reg. Att. 8/05 impongono,
tra le altre misure, l’uso dei riduttori di potenza nel valore minimo del 30%
dopo le ore 24. Tuttavia detti dispositivi possono essere utilizzati, senza
problemi, con riduzione fino al 40%, consentendo una rampa di discesa dei
consumi del 20/25% già dopo le ore 21.
In base a quanto dedotto, assumendo come uso quotidiano il ciclo di 10 ore
(per un totale di 3650 ore) ed i vari altri vantaggi derivanti dall’uso dei riduttori
di flusso (calcolo contributo luce solare, compensazione fattore
manutenzione, adeguamento effettive necessità operative e compensazione
eventuali sovradimensionamenti), appare congruo ipotizzare un risparmio
nell’ordine del 40% solo considerando questo aspetto.
Pertanto è possibile conseguire una riduzione di potenza impegnata di
13.320.000 watt, cioè 13,23 Megawatt.
Con elevata probabilità questo valore potrebbe essere aumentato, ma non sul
breve termine, con le seguenti azioni:
1) Esatto dimensionamento delle luminanze stradali e delle interdistanze
rimanendo nei limiti delle norme tecniche ed assumendo questi come
massimi;
2) riduzione delle luminanze dei soggetti monumentali;
3) spegnimento dei soggetti monumentali di minore rilevanza dopo le
ore 24 riducendo il flusso del 40/50% solo per quelli ritenuti più
importanti e rappresentativi.
L’obbiettivo proposto è pienamente realizzabile con un investimento
economico che verrebbe ammortizzato nell’arco di 4/5 anni.
A tale risultato si deve aggiungere il valore dei consumi del comparto privato
(intendendo quello non comunale).
In questo senso il contributo non è certo indifferente poiché, oltre ai soggetti
privati normali, ci sono quelli ad elevato apporto energivoro (autostrade,
ministeri, ospedali, università, consorzi pubblici e privati, centri commerciali,
ferrovie ed altro ancora).
Il notevole sviluppo che si è verificato in questo settore negli ultimi anni
consente di valutare, con approssimazione per difetto, che l’apporto sia
valutabile nella misura del 35% rispetto quello pubblico, cioè circa 4,6
Megawatt.
Si propone quindi un intervento, entro il 2012, che comporti una riduzione
complessiva di circa 17,86 Megawatt per un totale di circa 9.823 tonnellate
CO2eq.
SPIN-OFF
A completamento del ciclo di tale adeguamento sarà possibile usufruire di un
ulteriore riduzione di CO2 derivante dai seguenti fattori:
1) riduzione consumi mobilità mezzi manutenzione per raddoppio vita delle
lampade;
2) riduzione per più precisa individuazione dei guasti grazie al sistema di
telecontrollo.
In tal senso è auspicabile che l’ACEA fornisca i dati relativi a quanti km/anno
vengono percorsi con i mezzi per il cambio lampade e a quante lampade
vengono sostituite.
Ad ogni buon conto si prevede, dati i grandi numeri in gioco.
PROSPETTO B
Un ulteriore e determinante passo in avanti potrà essere compiuto,
sicuramente entro il 2020, con l’avvento e l’utilizzazione della tecnologia a
LED.
L’azione combinata della minor potenza richiesta (almeno il 50%) e della
perfetta e continua dimmerizzazione di queste sorgenti di luce consentirebbe
un abbattimento di almeno il 70% rispetto gli attuali valori. Il tutto su un parco
illuminotecnico stimato, in prospettiva, in circa 200.000 punti luce solo nel
comparto pubblico.
Quindi, in base ai valori indicati in premessa, un risparmio per 25,9
Megawatt comportante una riduzione di 14.245 tonnellate di CO2eq solo
nel comparto pubblico. Cui andrebbe aggiunto il 35% di quello privato
per un totale di 19.230 tonnellate di CO2eq.
COS’E’ E COME FUNZIONE UN REGOLATORE DI FLUSSO
Il regolatore di flusso luminoso è uno stabilizzatore di tensione
centralizzato che consente una regolazione della potenza erogata a
circuiti di lampade mediante un’azione di riduzione lineare della
tensione di alimentazione secondo cicli programmabili in valore e
in tempo in funzione dei flussi di traffico stimati o in funzione di un segnale di
controllo esterno.
Dati e figure per gentile concessione della REVERBERI-ENETEC srl
VANTAGGI OTTENIBILI CON L’ADOZIONE DI UN
REGOLATORE DI FLUSSO
• Risparmio per minore consumo di energia
La stabilizzazione della tensione ai valori programmati durante il funzionamento
a regime normale e la riduzione di quando possibile, determinano una
contrazione nei consumi, che può variare dal 20% al 50%. Le possibili fonti di
risparmio:
– Risparmio per contrazione dei valori di traffico veicolare durante le ore
notturne (25% -50%)
– Risparmio per sfruttamento del contributo di luce solare (0% - 50%)
– Risparmio per compensanzione del fattore di manutenzione (5% - 20%)
– Risparmio per adeguamento alle effettive necessità operative (0% - 30%)
– Risparmio per compensazione del sovradimensionamento (0% - 50%)
VANTAGGI OTTENIBILI CON L’ADOZIONE DI UN
REGOLATORE DI FLUSSO
• Risparmio sui costi di manutenzione per allungamento della durata delle
lampade
La valutazione della durata media
nominale è ottenuta dal costruttore in
laboratorio con prove effettuate in
situazione ottimale, sia a livello
ambientale che di alimentazione.
Eccessi di tensione di alimentazione
determinano un rapido decadimento
della stessa durata.
LA
TECNOLOGIA
Il regolatore SEC STP stabilizza le tensioni di lavoro con un sistema
completamente digitale, privo di contatti mobili, con una precisione al +/1% e senza sovratensioni. Il controllo della tensione avviene con l’iniezione di una
tensione variabile in serie al carico, generata da un trasformatore booster, a sua
volta alimentato da una corrente pilota generata dalle schede elettroniche. Perciò
la corrente al carico non viene mai interrotta. La macchina è controllata da un
potente microprocessore (LIT – Lighting Intelligent Tutor) che supervisione
tutti i processi di regolazione e comunicazione.
PRESTAZIONI
E
BENEFICI
I benefici sono un logica consequenza:
1. Stabilizzazione della tensione in uscita con una precisione del +/- 1%.
Limitando gli sbalzi di tensione dalla rete di distribuzione, la durata delle
lampade aumenta. Anche il decadimento della resa luminosa è inferiore.
2. Oneri di manutenzione ridotti
Il regolatore non necessita di tarature né di manutenzione particolare, se si
eccettuano i controlli visivi che normalmente si eseguono sui quadri di
accensione.
3. Pesi e ingombri contenuti
L’elettronica digitale garantisce una riduzione consistente di pesi e ingombri
rispetto alle analoghe versioni a Variac.
PRESTAZIONI
E
BENEFICI
4. Stabilizzazione rapidissima delle microvariazioni di tensioni
La stabilità è alta anche in presenza di rapide variazioni della tensione di rete,
grazie ad un circuito elettronico che apporta le correzioni necessarie
5. Nessuna sovratensione di commutazione
Nessun picco transitorio di tensione durante la regolazione. Il passaggio tra una
tensione e l’altra è graduale grazie ad un circuito di filtraggio che realizza
variazioni +/- 1 V.
6. Maggiore affidabilità e versatilità
L’apparecchiatura può essere installata in impianti esistenti senza opere
aggiuntive, anche con lampade miste. Ottimo il funzionamento anche in
condizioni esterne disagievoli(umidità, temperatura, etc.).
Riferimenti
INTERNATIONAL DARK-SKY ASSOCIATION - Italian Section
c/o Osservatorio Astronomico di Campo Catino
Loc. Colle Pannunzio – 03016 Guarcino (FR)
www.campocatinobservatory.org
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Piano CO2 Roma - Osservatorio Astronomico di Campo Catino