(Dott. Gaetano Squadrito) FUNZIONAMENTO DI UNA CELLA COMBUSTIBILE Tanto per cominciare vediamo cos'è una cella a combustibile, o fuel cell in inglese. Una cella a combustibile è un "reattore chimico", …. …continuamente alimentato con combustibile (idrogeno)… …generando energia elettrica… …e con il comburente (aria), che reagiscono tra loro… …ed acqua come prodotto finale della reazione. Poiché nessuno è perfetto, non tutta l'energia chimica iniziale viene trasformata in elettricità e, quindi otterremo anche La forza elettromotrice ha sempre lo stesso valore del calore. costante e le fuel cell non sono soggette a scarica, al contrario delle batterie e degli accumulatori. Ovviamente fintanto che vengano forniti il combustibile ed il comburente. La reazione chimica che viene sfruttata è quella di 2H 2 + O2 => 2H2O formazione dell'acqua. la cella+funzioniHPerché => 2H + 2e 2 dobbiamo separare le Odue 2e- => 2O-semireazioni 2 + Questa reazione a temperatura ambiente produce un'energia totale di circa 290 mila Joule per mole di combustibile, di cui circa 240 mila sfruttabili, mentre il potenziale di circuito aperto sarà di 1,2 volt circa. Per poter sfruttare bene le FC dobbiamo accrescere il potenziale, quindi le porremo in serie. Le impileremo formando una PILA di FC, in Inglese Stack. A 25°C DV= 1.2 Volt circa E(totale) = 285 800 J/mole H2 E(utile) = 237 200 J/mole H2 Ma vediamo come è fatto uno stack di celle a combustibile, ci riferiremo ad uno stack polimerico, poi vedremo cosa significa, ma il principio è uguale per tutti gli stack di FC. Uno stack è formato da una molteplicità di elementi. Tra cui si distinguono i piatti di alimentazione e assemblaggio, i piatti bipolari che separano tra loro celle contigue, l'insieme elettrodi-elettrolito che è il cuore dello stack. A sua volta l'insieme elettrodi-elettrolito è composto da più parti: uno strato diffusivo che permette ai gas di raggiungere lo strato catalitico di ciascun elettrodo, dove avviene la reazione e che è posto a contatto con l'elettrolito. Su un elettrodo detto anodo avverrà la reazione di ossidazione del gas combustibile (Idrogeno), mentre al catodo avverrà la reazione di riduzione del gas comburente (Ossigeno) con l'utilizzazione degli elettroni provenienti dal circuito elettrico esterno (carico elettrico); affinchè il tutto funzioni l'elettrolito deve permettere il passaggio del flusso di ioni, impedendo quello di elettroni. Il carburante è direttamente trasformato in elettricità, senza combustione, ma c'è comunque una piccola dispersione di calore. Tra i più avanzati sistemi di trasformazione di energia a basso tasso d'inquinamento, le fuel cell, letteralmente "celle a combustibile", sono quelle che hanno le maggiori capacità di utilizzo dell'idrogeno. Ma qual è la storia delle FC? La storia comincia con Volta e la sua invenzione della Pila. 1799 Volta inventa la pila (che chiama "elettromotore perpetuo"). Essa è costituita dalla sovrapposizione in serie di sistemi elementari “CUelettrolito-Zn”. 1800 In una lettera spedita il 20 marzo, Volta annuncia l'invenzione della pila a Sir Joseph Banks, presidente della Royal Society di Londra Si apre un mondo nuovo ed in pochi anni si scoprono l'elettrolisi… la reversibilità delle pile,… 1803 1806 Ritter scopre la reversibilità della sua pila e di quella di Volta e apre la strada alle ricerche sulle pile a gas e sugli accumulatori Theodor von Grotthuss formula una prima teoria dell'elettrolisi: l'ossigeno tende a portarsi verso il polo positivo, l'idrogeno verso quello negativo …e Becherel formula le prime considerazioni energetiche sulle pile 1809 Antoine César Becquerel formula una prima considerazione energetica sulle pile tra il 1810 e il 1850 è un pullulare di innovazioni e scoperte nel campo dell'elettricità e del magnetismo, qui citiamo sole le principali scoperte riguardanti le pile. Tra queste c'è la pila di Grove. 1810-1850 Rapidi e notevoli sviluppi delle pile:nuove tecnologie, teorie scientifiche sul funzionamento. Invenzioni: pila a secco, pila Daniel. Teoria: leggi di Colulomb, Faraday, Ohm e Joule. 1839 Tra le altre invenzioni ve n’è una di un certo William Robert Grove, un avvocato inglese appassionato di chimica. Che dopo il suo esperimento scrisse a Faraday:”non so a cosa possa servire”. LA PILA: due elettrodi di platino posti in due contenitori, uno pieno d'idrogeno e l'altro di ossigeno, sono parzialmente immersi in acido solforico. Tra i due elettrodi si sviluppa un flusso costante di corrente, mentre in entrambi i contenitori si forma dell'acqua. Grove riesce a dissociare l'acqua, usando l'energia elettrica ricavata dalla sua stessa composizione, dimostrando anche la reversibilità di questa pila a gas (idrogeno e ossigeno). La pila a gas di Grove viene considerata l'antesignana delle pile a combustibile. Ma saltiamo a tempi più recenti, lo sviluppo vero e proprio comincia intorno al 1940, tra le due guerre mondiali. Ma è la corsa allo spazio che ne sancisce la possibilità di applicazione pratica. Nei veicoli spaziali, programmi GEMINI ed APOLLO, le FC hanno costituito un sicuro e autonomo mezzo per generare l'energia elettrica richiesta dei vari sistemi di bordo: comunicazioni, dispositivi di guida, strumenti di controllo, apparati di climatizzazione degli ambienti e illuminazione. Il programma Gemini utilizzava celle a elettrolita acido da 1 kW, mentre nel programma Apollo la potenza delle "fuel cell" è salita a 1,4 kW. In entrambi i casi le celle erano utilizzate insieme a convenzionali batterie d'accumulo. L'avaria dell'Apollo XIII, che non ha potuto compiere la sua missione sulla Luna e che ha lasciato per qualche giorno il mondo intero con il fiato sospeso per la sorte degli astronauti, è stata dovuta al danneggiamento accidentale dei serbatoi di ossigeno che alimentavano le celle a combustibile. 1936 Emil Baur e H. Preis realizzano una cella a combustibile a metano (celle a combustibile ad acido fosforico - PAFC) 1947 O.K. Davtyan sviluppa una cella a combustibile con elettrolito solido (SOFC) 1954 Francis Thomas Bacon realizza, per la Britain's National Research Development Corporation, una cella a combustibile a idrogeno e ossigeno, con elettrolito alcalino (AFC), da cui nel 1958 otterrà una pila (stack) usando elettrodi del diametro di 25 cm. 1955 J.L. Weininger realizza una pila a combustibile a carbonati fusi (MCFC) Anni ‘60 Alla General Electric (GE), Thomas Grubb e Leonard Niedrach sviluppano una piccola pila a combustibile a elettrolito polimerico (PEMFC o PEFC) per le applicazioni spaziali della NASA. Pochi anni dopo, viene lanciato il primo veicolo spaziale dotato di celle PEFC. La Union Carbide inizia lo sviluppo di pile a combustibile a elettrolito alcalino (AFC) Oggi siamo finalmente vicini all'applicazione di massa. Dove? Ovunque si debba produrre o utilizzare energia elettrica. Quindi… …nelle centrali elettriche, …nelle automobili. …nei dispositivi elettronici, Quali combustibili useremo? Principalmente idrogeno proveniente dalle fonti più disparate buttando via oppure idrogeno proveniente E. Solare daE.fonti quali Eolica il solare e l'eolico il prodotto di scarto sarà O ossigeno. 2 potremo usare Derivati derivati idrocarburi del dalpetrolio petrolio o il metano o provenienti il carbonio da fonti Biogas sotto forma biologiche Bioetanolo di anidride CO2 come il biogas, carbonica Separazione Elettrolisi L'idrogeno così ottenuto verrà utilizzatoH nelle… 2 Calore e fornirà energia e calore per gli usi quotidiani. Elettricità Celle a combustibile Ma La Vedete risposta comeun abbiamo semplice sta nel visto loro schema funzionamento, di celle di a funzionamento combustibile ogni tipo ve dei dine diversi cella sono avrà tipi di un di diverso tipo.cella Quali e utilizzeremo? le temperature utilizzo preferenziale. di esercizio tipiche. Esausto Anodo Alcaline Polimeriche Ac. Fosforico Carbonati Fusi Ossido Solido Anodo Elettrolito Catodo Esausto Catodo Nelle celle alcaline lo ione trasportato è OH-, funzionano bene con idrogeno e ossigeno puro, e non tollerano andranno utilizzate dove sono H2 l'anidride OHcarbonica, Oquindi 2 H O T=120-250°C 2 disponibili reagenti puri. Le polimeriche e quelle ad acido fosforico lavoranoHa basse temperature quindi danno 2O un calore di scarto Però la CO 2.-100°C Inoltre possono H2 poco utilizzabile. H+ O2sopportano benissimoT=25 usare come combustibile miscele di idrogeno ed altri gas, le polimeriche possono utilizzare in modo diretto anche il metanolo (un alcool). Attualmente le celle ad acido H2O e residenziali, Huniche H+ T=160-220°C fosforico sono le commercializzate usi industriali ma pongono 2 Oper 2 alcuni problemi a causa della presenza dell'acido. Le celle a carbonati fusi utilizzano lo ione co3-- e possono utilizzare anche il metano in CO2 diretto. Lavorano a temperature tali da dare calore di scarto ad alto valore modo quasi = O2 CO 3 T=600-650°C per cicli secondari. saranno le prossime H2 Pongono ancora dei problemi ma probabilmente H O celle2ad essere commercializzate su largaCO scala. 2 Le celle ad ossido solido, usano per elettrolito un ossido che a temperatura ambiente è O= le più promettenti O2 totalmente isolante ed4inerte. Sono per l'industria. Il loro calore di 2 /CH H2 O H T=700-1000°C scarto è facilmente riutilizzabile e possono usare direttamente alcuni idrocarburi come combustibile Combustibile Ossidante Quindi utilizzeremo le celle alcaline per applicazioni spaziali e speciali Alcaline Eff El. = 60% Le celle ad acido fosforico per la generazione di potenze medie, complessi residenziali e piccole industrie Ac. Fosforico Eff.El. = 40-45% Le celle polimeriche per gli usi civili e per i trasporti Polimeriche Eff. El. = 35-50% Ossido Solido Eff. El.= 50-55% Le celle ad ossido solido e a carbonati fusi per le grandi generazioni: grande industria, centrali elettriche ecc. magari utilizzando dei cicli combinati così da accrescere l'efficienza di conversione del combustibile. Ciclo combinato con SOFC o MCFC Eff. >75% Quali sono le celle a combustibile che useremo giornalmente? Le candidate più probabili all’uso giornaliero sono le Celle ad Elettrolito Polimerico (PEFC o PEMFC), mentre le altre saranno riservate agli usi industriali e speciali. Perché? Le PEFC offrono diversi vantaggi rispetto alle altre: 1) l’elettrolito solido evita eventuali perdite; 2) lavorano a basse temperature, si possono avviare anche a -20°C (con H2), e possono utilizzare l’aria; 3) la loro gestione non richiede controlli sofisticati e possono utilizzare il metanolo come combustibile. come è fatta una cella ad elettrolito polimerico alcune foto di PEM realizzate nel nostro istituto. ESEMPI DI APPLICAZIONE GIA’ ESISTENTIDELLE PEFC AUTOBUS IMBARCAZIONI L’aereo HELIOS della NASA TELECAMERE Come sarà fatta l’AUTO PEFC + + + + hydrogen input anode Cella a Combust. Combustibile Idrogeno Aria - + + electrolyte + electric motor - platinum catalyst + + + cathode water output BATT +electric motor - AUX Power Conditioning Unit RISC ACCESSORI Perché non sono già in vendita? • Costo: le componenti delle celle a combustibile hanno ancora dei costi eccessivi se confrontati con i sistemi convenzionali. •Durata: alcuni sistemi di celle a combustibile hanno dei cicli di vita media ancora troppo corti rispetto alle richieste. • Accettazione da parte del pubblico: l’uso dell’idrogeno non è facilmente accettabile da parte del pubblico. • Adeguamento delle strutture: è necessario adeguare le strutture esistenti sia per la distribuzione del combustibile che per il collegamento alla rete elettrica dei generatori a celle a combustibile