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Lunedì 19 maggio 2014
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Sequestro del Corpo Forestale
Scoperta gestione illecita
di rifiuti pericolosi
a pagina 8
AL “PIOLA” VA IN SCENA LA PARTITA DELLA VITA: IN QUEI 90 MINUTI SI DECIDERÀ IL DESTINO DEGLI AZZURRI
E adesso? Novara e Varese sabato di fronte,
come due pugili suonati sul ring. Fuori i secondi!
n Il terzultimo turno di campionato, aspettando i risultati di questa sera tra Bari-Cittadella e Latina-Siena, nonostante la sconfitta
preventivabile del Novara ad Empoli, ha portato paradossalmente
anche qualche segnale incoraggiante, partendo sempre dal punto di vista che, nelle condizioni in
cui versa il morale degli azzurri, è
obbligatorio vedere il bicchiere
mezzo pieno piuttosto che quello
mezzo vuoto.
Il calendario, certo, non sta aiutando né Novara né Varese, avvinghiati in una stretta mortale:
l’assurda programmazione degli
incontri, infatti, dà un vantaggio
inequivocabile a chi potrà scendere in campo per ben due volte
sapendo già il risultato delle sue
dirette avversarie per la retrocessione, ovvero al Cittadella che potrà regolarsi di conseguenza. Alla
faccia della contemporaneità per
non destare sospetti!
E dulcis in fundo è arrivata l’ultima giornata anticipata di venerdì
30 maggio. Ci mancherebbe, così
potremo gustarci l’amichevole di
preparazione ai Mondiali dell’Italia contro l’Irlanda, in programma sabato 31 maggio a Londra!
Veramente da non perdere.
Insomma se il Novara vuole salvarsi lo dovrà fare contando soltanto sulle proprie forze, perché
le scelte della Lega sono, invece,
apparse decisamente prive di
quella logica che dovrebbe garantire la regolarità del campionato
fino in fondo. In ballo, infatti, c’è
una retrocessione che prima di
tutto non è un dramma sportivo,
ma economico: Siena in crisi, Bari fallito e, ora, si aggiunge anche
il pericolo Livorno, retrocesso
dalla serie A e in vendita: sono
situazioni emblematiche, ma evidentemente non sufficienti. Il ritorno in Lega Pro per una società
professionistica è addirittura devastante, perciò sarebbe meglio
che la sua sorte fosse decisa solo
dal campo, senza ingerenze esterne.
Sandro Devecchi
continua a pagina 23
Tragico schianto tra Arona
e Meina: muore 35enne
La delusione azzurra dopo la terza rete subita ad Empoli
Nel riquadro Alberto Code Bermani; sopra i rilievi dell’incidente
STRAGE SANTHIA: PARLA NICOLA MAINARDI, AMICO DI GIAN LUCA MANAVELLA
«Ho trovato un uomo distrutto»
n «Di fronte a una tragedia come
questa si rimane increduli e senza
parole». La testimonianza diretta
sulla strage di Santhià arriva da
Nicola Mainardi, trentenne novarese, allenatore di volley e assistente di Gian Luca Manavella
sulla panchina di Santhià, non
riesce a capacitarsi di quanto accaduto. In primo luogo non riesce a comprendere come proprio
Lorenzo, il 25enne figlio del tecnico, costituitosi nella tarda serata di venerdì a Venezia, e sino a
qualche anno fa una della promesse della pallavolo maschile
locale, possa essere stato l’autore
di un triplice omicidio di tale efferatezza.
«Lorenzo lo conosco bene - ha
proseguito Mainardi - L’ho allenato a Novara nell’Under 18 e in
questo ultimo periodo a Santhià
con il padre. Un bravo ragazzo,
entusiasta dello sport che praticava e della sua famiglia. Un episodio in particolare? Ricordo che
al ritorno da una trasferta a Milano si era pure fermato a dormi-
Nicola Mainardi
re a casa mia. Sapevo che aveva
avuto una problema qualche tempo fa, ma tutto era stato chiarito».
Un episodio che, evidentemente,
aveva fatto “s cattare” qualcosa
anche nello stesso Gian Luca Manavella, il tecnico che aveva riportato il Volley Novara in B2
aveva poi deciso di interrompere
quasi bruscamente la sua collaborazione con la società presieduta
da Carlo Robiglio: «Non un divorzio traumatico. A Novara, città e squadra, Manavella era ed è
legatissimo. Lo testimoniano anche il fatto che tre giocatori del
Volley Novara (Luca Signorelli,
Federico Rigamonti e Nicolò Rizzotti, ndr) hanno giocato quest’anno in prestito a Santhià, con
lui in panchina insieme a me.
Semplicemente, voleva rimanere
nella sua città, per stare vicino
agli anziani genitori e, forse, anche al figlio».
Mainardi è stato il primo ad attendere Manavella sabato mattina all’aeroporto di Linate, accompagnandolo poi a casa nella
località vercellese: «Ho trovato
un uomo distrutto, disperato, che
ha alternato momenti di lucidità
ad altri di rassegnazione. Però ha
un carattere forte, anche se un
colpo come questo…».
Luca Mattioli
altre notizie a pag 8
n Arona è sotto choc per la
morte di Alberto Code Bermani, “Albertone”, classe
1978 di Meina. L’uomo, molto conosciuto in zona, ha perso la vita ieri pomeriggio sulla Statale 33 del Sempione in
un incidente stradale accaduto intorno alle 15,30 alle porte della città del Sancarlone,
nel territorio tra Arona e
Meina. Ancora da chiarire la
dinamica dell’incidente, ma
quanto pare sembra che
all’origine vi sia stato un violento tamponamento. Coinvolti nel sinistro la moto su
cui viaggiava Alberto Code
Bermani e una Fiat Panda,
probabilmente noleggiata,
sembra infatti che il conducente era uno straniero. L’uomo pare abbia raccontato in
inglese di aver sentito solo un
grosso colpo. L’incidente è
avvenuto a pochi chilometri
da un distributore di benzina, i due veicoli stavano procedendo in direzione di Meina quando è avvenuto il violento impatto. Alberto Code
Bermani, avrebbe compiuto
36 anni il prossimo 14 agosto.
Maria Nausica Bucci
continua a pagina 10
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