SEMINARIO TECNICO Impianti antincendio manuali ed automatici: alimentazione idrica e locali tecnici Argomenti - Selezione di pompe. Tipologie consentite e selezione delle prestazioni - Alimentazioni idriche e stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 - Caratteristiche dei locali tecnici secondo UNI 11292 per ospitare i sistemi per estinzione incendi - Il TR UNI 11365 - 2010 relativo a quesiti posti all’UNI che chiarisce alcune incertezze o dubbi relativi alla norma europea UNI EN 12845 - La bozza TR UNI U70001520 - 2011 relativa a istruzioni complementari per l’applicazione della UNI EN 12845 (sprinkler) Introduzione La seguente presentazione tratta gli aspetti peculiari delle alimentazioni idriche e delle stazioni di pompaggio che caratterizzano la norma europea UNI EN 12845, recepita in Italia dal Giugno 2007 e revisionata nel Maggio 2009 dalla nuova versione, in sostituzione della UNI 9490. La norma UNI EN 12845 specifica i requisiti e fornisce le raccomandazioni per la progettazione, l’installazione e la manutenzione degli impianti sprinkler. Tratta la classificazione dei rischi, le alimentazioni idriche, i componenti da utilizzare, le prove ed il collaudo dell’impianto. Introduzione Cos’è un sistema sprinkler ? E’ un impianto automatico progettato per rilevare la presenza di un incendio ed estinguerlo nello stadio iniziale con acqua, oppure per tenere sotto controllo le fiamme in modo che l’estinzione possa essere completata con altri mezzi. E’ un impianto automatico che viene utilizzato 365 giorni all’anno, con la speranza che non entri mai in funzione, pertanto deve essere sempre pronto all’uso. L’installazione di un sistema sprinkler non deve escludere completamente la necessità di altri mezzi di estinzione incendi, è importante che le precauzioni contro l’incendio siano considerate nel loro insieme. Infatti è possibile avere anche altri dispositivi quali i naspi e gli idranti antincendio o estintori portatili. Classificazione delle attività e dei rischi d’incendio Il primo passo della progettazione è determinare la classe di rischio per cui deve essere progettato il sistema sprinkler Classificazione (dipende dal tipo di utilizzo e dal carico di incendio) (§6): - Rischio lieve LH (Light Hazard) - Rischio ordinario OH (Ordinary Hazard) - Rischio alto HH (High Hazard) Durata delle alimentazioni idriche (§8.1.1): - LH (Light Hazard) - OH (Ordinary Hazard) - suddiviso in OH1, … , OH4 - HHP (High Hazard Process) - suddiviso in HHP1, … , HHP4 - HHS (High Hazard Storage) - suddiviso in HHS1, … , HHS4 30 min. 60 min. 90 min. 90 min. Le alimentazioni idriche Le reti di alimentazione idrica devono essere sempre in grado di fornire automaticamente almeno le condizioni di pressione/portata richieste dall’impianto. Continuità dell’alimentazione (§ 8.1.2) L’alimentazione idrica non deve essere soggetta a: - possibili condizioni di congelamento, - siccità o allagamento, - nonché qualsiasi altra condizione che potrebbe ridurre il flusso o l’effettiva portata oppure rendere non operativa l’alimentazione. Devono essere prese in considerazione tutte le possibili azioni utili ad assicurare la continuità ed affidabilità dell’alimentazione idrica. Le alimentazioni idriche Continuità dell’alimentazione (§ 8.1.2) (seguito) L’acqua non deve contenere sostanze fibrose o altro materiale in sospensione che può provocare depositi all’interno delle tubazioni dell’impianto. Nelle tubazioni dell’impianto sprinkler non deve rimanere acqua salata o salmastra. Dove non è disponibile un’adeguata risorsa d’acqua dolce, si può utilizzare un’alimentazione di acqua salata o salmastra, purché l’impianto sia normalmente caricato con acqua dolce. Classificazione delle tipologie delle alimentazioni idriche (§ 9.6) Possono essere classificate come segue: A) Alimentazioni idriche singole B) Alimentazioni idriche singole superiori C) Alimentazioni idriche doppie D) Alimentazioni idriche combinate Classificazione delle tipologie delle alimentazioni idriche (§ 9.6) Alimentazioni idriche singole ammesse (§ 9.6.1): - un acquedotto - un acquedotto con una o più pompe di surpressione - un serbatoio in pressione (solo per LH e OH1) - un serbatoio a gravità - un serbatoio di accumulo con una o più pompe - una sorgente inesauribile con una o più pompe Un impianto Una alimentazione Classificazione delle tipologie delle alimentazioni idriche (§ 9.6) Alimentazioni idriche singole superiori (§ 9.6.2), ovvero quelle che forniscono un elevato grado di affidabilità, comprendono: - un acquedotto alimentato da entrambe le estremità - ogni estremità deve soddisfare la richiesta di portata del sistema; - deve essere alimentato da due o più sorgenti di acqua; - se solo un’estremità fornisce la pressione richiesta, deve essere installata una singola pompa. Se entrambe le estremità non forniscono la pressione richiesta, devono essere installate due o più pompe; - serbatoio a gravità senza pompa o serbatoio di accumulo con due o più pompe (il serbatoio deve essere di capacità pari a quella richiesta totalmente) - una sorgente inesauribile con due o più pompe Classificazione delle tipologie delle alimentazioni idriche (§ 9.6) Alimentazioni idriche doppie (§ 9.6.3): Consistono in due alimentazioni singole in cui ognuna è indipendente dall’altra. Limiti per qualsiasi combinazione di singole alimentazioni (comprese le alimentazioni singole superiori): a) per gli impianti OH non si deve utilizzare più di un serbatoio a pressione; b) si può utilizzare un serbatoio di accumulo del tipo a capacità ridotta Classificazione delle tipologie delle alimentazioni idriche (§ 9.6) Alimentazioni idriche combinate (§ 9.6.4): Devono essere delle alimentazioni idriche singole superiori o doppie, progettate per alimentare più di un impianto fisso antincendio, come ad esempio nel caso di installazioni combinate di idranti, naspi e sprinkler. Condizioni: - i sistemi devono essere calcolati integralmente - l’alimentazione deve essere in grado di fornire la somma delle massime portate calcolate simultaneamente richieste da ciascun impianto. - la durata dell’alimentazione deve essere ≥ a quanto richiesto per l’impianto che ne richiede maggiormente - tra l’alimentazione idrica e gli impianti devono essere installate tubazioni di collegamento doppie Tipologie di pompe consentite e selezione delle prestazioni Tipologie di pompe contemplate dalla UNI EN 12845 Pompe ad asse orizzontale con aspirazione assiale tipo “end-suction” sono tipicamente pompe normalizzate (secondo UNI EN 733 o UNI EN 22858); per esse la norma prescrive la costruzione “back pull-out”, cioè con la possibilità di estrarre il gruppo rotante dal lato del motore, Tipologie di pompe consentite e selezione delle prestazioni Tipologie di pompe contemplate dalla UNI EN 12845 Pompe ad asse orizzontale con aspirazione assiale tipo “end-suction” sono tipicamente pompe normalizzate (secondo UNI EN 733 o UNI EN 22858); per esse la norma prescrive la costruzione “back pull-out”, cioè con la possibilità di estrarre il gruppo rotante dal lato del motore, grazie all’accoppiamento pompa/motore realizzato con giunto spaziatore per consentire la manutenzione senza dover rimuovere la pompa dalle tubazioni di aspirazione e mandata, né il motore dal basamento. Tipologie di pompe consentite e selezione delle prestazioni Tipologie di pompe contemplate dalla UNI EN 12845 (seguito) Pompe ad asse orizzontale tipo axial split-case sono pompe con il corpo diviso in due metà secondo un piano orizzontale, nelle quali rimuovendo la parte superiore si accede alle parti rotanti. Tipologie di pompe consentite e selezione delle prestazioni Tipologie di pompe contemplate dalla UNI EN 12845 (seguito) Pompe multistadio nella Appendice E - “Requisiti particolari per sistemi ad elevato sviluppo verticale” - vengono citate le pompe multistadio che trovano impiego negli impianti ove sono richieste pressioni elevate, non ottenibili con pompe endsuction o axial split-case. La costruzione o tipologia di tale pompa, più rispondente alla richiesta normativa nelle sue varie parti, è quella ad asse orizzontale . Tipologie di pompe consentite e selezione delle prestazioni Tipologie di pompe contemplate dalla UNI EN 12845 (seguito) Pompe multistadio (seguito) Per agevolare la rimozione per manutenzione è consigliabile (purché sia previsto, ovviamente, il necessario spazio di rispetto) l’aspirazione laterale o l’aspirazione assiale che consente anche di ridurre l’NPSHr. La rimozione indipendente tra pompa e motore e la sostituibilità delle parti interne della pompa (senza coinvolgere le tubazioni di aspirazione o mandata) non è evidentemente possibile per queste pompe, in cui l’ispezione di parti interne implica la rimozione dell’intera pompa. Questa inevitabile deviazione rispetto alla norma deve necessariamente essere dichiarata dal progettista e dall’installatore Multistadio con aspirazione laterale Multistadio con aspirazione assiale Tipologie di pompe consentite e selezione delle prestazioni La norma UNI EN 12845 indica chiaramente che dovunque sia possibile devono essere utilizzate pompe centrifughe ad asse orizzontale, installate sottobattente; se questa soluzione non fosse fattibile, le stesse possono essere installate soprabattente. Una pompa centrifuga ad asse orizzontale è progettata per stare sottobattente e la sua insolita ed estremamente critica installazione soprabattente la pone in situazione di elevato rischio di indisponibilità. Tipologie di pompe consentite e selezione delle prestazioni I motivi, per cui le installazioni soprabattente dovrebbero essere evitate ed usate solamente dove non è praticabile un’installazione sottobattente, sono: - la pompa centrifuga orizzontale rimette la sua disponibilità ad una valvola di fondo in aspirazione; - la perdita anche modesta della valvola di fondo in aspirazione, innesca il riempimento della condotta aspirante da parte del sistema di adescamento, che, tramite il controllo di livello dello stesso, avvia la pompa che resterà in moto fintanto che qualcuno la arresta manualmente. Si ha così un avvio pompa per ragioni diverse per cui è stata preposta; - per una pompa che lavora soprabattente è necessario anche verificare la perfetta tenuta dell’aspirazione e delle pompe (vanno evitate ad esempio le tenute a baderna che potrebbero permettere l’ingresso di aria). Tipologie di pompe consentite e selezione delle prestazioni Tipologie di pompe contemplate dalla UNI EN 12845 (seguito) pompe ad asse verticale tipo “vertical turbine” sono pompe ad asse verticale con parti idrauliche immerse nella riserva idrica, nelle quali il motore è però collocato in superficie e collegato al corpo pompante tramite un albero motore, sia direttamente sia tramite un rinvio angolare. La ragione della scelta della pompa verticale a flusso assiale (vertical turbine pump) in alternativa alla pompa orizzontale soprabattente, è dovuta al fatto che questa è una pompa progettata affinché la parte idraulica, resti immersa (quindi sotto battente) e, per sua natura è la pompa concepita proprio per lavorare con il livello dell’acqua sotto il piano di riferimento. Vertical Turbine Pumps Tipologie di pompe consentite e selezione delle prestazioni Tipologie di pompe contemplate dalla UNI EN 12845 (seguito) pompe sommerse sono tipicamente elettropompe con pompa e motore direttamente connessi ed ambedue immersi nella riserva idrica. Per questa tipologia di pompe la norma prescrive una limitazione di utilizzo ed applicazione (temperatura dell’acqua ≤ 25 °C). In via eccezionale le pompe sommerse dovrebbero essere utilizzate solo dove è praticabile una installazione sottobattente. (Quesito n° 37 UNI / TR 11365.) Elettropompe Sommerse Tipologie di pompe consentite e selezione delle prestazioni Alcune ragioni per cui le installazione antincendio con pompe sommerse dovrebbero essere evitate: - le pompe sommerse sono state progettate per essere installate in pozzi, in acque di falda pressoché assolutamente pulite ed in posizione verticale, affinché il motore possa venir raffreddato durante il funzionamento. In assenza di questi requisiti, le pompe sommerse diventano poco affidabili e indisponibili. - impossibilità di effettuare rapidi controlli e di effettuare manutenzione. la “fattibilità” e la “praticabilità” pertanto devono essere dettate da una scelta strettamente tecnica. Si ricorda che le “vertical turbine pumps” e le pompe sommerse non possono essere installate in pozzi, dato che questi non sono previsti dalla norma, come alimentazione idrica. Tipologie di pompe consentite e selezione delle prestazioni Tipologie di pompe contemplate dalla UNI EN 12845 (seguito) Pompa pilota; nella edizione Maggio 2009 viene introdotta la pompa pilota al solo scopo di mantenimento della pressione nell’impianto evitando inutili avviamenti delle pompe principali e, se prevista, deve erogare una portata inferiore a quella richiesta da un singolo sprinkler. In caso la pompa pilota sia installata soprabattente, la tubazione di aspirazione deve essere indipendente da quelle della/e pompa/e principale/i (mentre può essere interconnessa se sottobattente) Le pompe multistadio ad asse verticale ad uso ANTINCENDIO, NON sono ammesse dalla norma (Quesito n° 6 UNI / TR 11365.) Pompa pilota del tipo multistadio verticale Tipologie di pompe consentite e selezione delle prestazioni Andamento della curva della pompa principale Non è ammesso l’impiego di pompe che erogano, anche per un breve tratto, prevalenza crescente all’aumentare della portata (pompe con curva instabile). La prevalenza deve essere sempre decrescente all’aumentare della portata (pompe con curva stabile). H H Hmax H0 H0 P h Q1 Q Instabile (H non coincide con 1 solo dato Q) Q1 Q Stabile (H coincide con 1 solo dato Q) Tipologie di pompe consentite e selezione delle prestazioni Dimensionamento motori della pompa principale Le pompe devono essere azionate da motori elettrici o motori diesel capaci di fornire almeno la potenza richiesta in accordo ai due criteri alternativi definiti dalla norma per la scelta della taglia dei motori (elettrici e/o diesel), in base al tipo di curva caratteristica di potenza della pompa. Se la curva di potenza è di tipo “senza sovraccarico”, il motore deve fornire una potenza pari almeno a quella richiesta al picco della curva di potenza della pompa Tipologie di pompe consentite e selezione delle prestazioni Dimensionamento motori della pompa principale Se la curva di potenza è invece di tipo “crescente” o “sovraccaricabile”, come avviene tipicamente per le pompe “end suction”: - per dimensionare la potenza del motore la pompa deve essere sottoposta a collaudo che consenta di determinarne la potenza assorbita con NPSHr 16 m; - la taglia del motore deve essere selezionata nel rispetto del vincolo della norma che impone una potenza ≥ a quella assorbita nella condizione di collaudo sopra descritta. Tipologie di pompe consentite e selezione delle prestazioni Dimensionamento motori della pompa principale Esempio: pompa collaudata fino a 195 m3/h, cioè fuori curva (*), per raggiungere NPSHr 16 m potenza assorbita : ~ 47 kW (a NPSH 16m) motore elettrico : 55 kW 1) motore diesel : 53 kW 2) 1) 2) (*) taglia normalizzata taglia commerciale non essendo a norma la taglia inferiore in quanto di 37 kW la portata massima per la pompa è 145 m3/h con relativa potenza pari a 41 kW Tipologie di pompe consentite e selezione delle prestazioni Dimensionamento motori della pompa principale Il collaudo della pompa con NPSHr 16 m non contempla obbligo della certificazione. Ciò significa che è facoltà del progettista e/o del costruttore dell’impianto richiedere al fornitore del sistema antincendio la curva che attesta la potenza assorbita dalla pompa con NPSHr 16 m e conseguentemente la congruità della potenza del motore accoppiato. Il fornitore del gruppo motore-pompa oltre a fornire la curva caratteristica della pompa (Q/H, Q/NPSHr, la curva della potenza assorbita senza sovraccarico o crescente fino a 16m di NPSHr) deve dichiarare (§ 4.4.4.4b) la potenza disponibile per ogni motore. Tipologie di pompe consentite e selezione delle prestazioni Campo d’impiego della pompa principale Ogni pompa è caratterizzata da un campo d’impiego, che ne condiziona l’utilizzo entro determinati limiti di portata. - il limite inferiore è normalmente legato alla necessità di evitare surriscaldamenti, vibrazioni anomale e possibili fenomeni di cavitazione, - il limite superiore (portata max. ammissibile) deriva da limiti costruttivi che possono generare fenomeni di spinte anomale sui cuscinetti delle pompe, vibrazioni e cavitazione. Tipologie di pompe consentite e selezione delle prestazioni Campo d’impiego della pompa principale (seguito) Il campo di impiego dettato dalla norma UNI EN 12845 (§ 10.6.2.1) prescrive di mantenere un margine di almeno 1 m fra l’NPSHd dell’impianto in aspirazione e l’NPSHr della pompa (NPSHd ≥ NPSHr+1m) alla portata massima secondo Prospetto 14. La tubazione di aspirazione, comprese tutte le valvole e raccordi, deve essere progettata in modo da assicurare che l'NPSHd all'ingresso della pompa superi l'NPSHr di almeno 1 m alla portata richiesta alla pompa. NPSHd = disponibile e NPSHr = richiesto Tipologie di pompe consentite e selezione delle prestazioni Curva tipica della pompa principale La prestazione nominale della pompa deve essere in funzione della curva dell’area più sfavorevole. Inoltre, per i sistemi precalcolati nelle classi di rischio HHP-HHS, la pompa deve essere in grado di fornire il 140% della portata ad una pressione non minore del 70% della pressione alla portata di progetto (§ 10.7.3.) 1 2 3 4 x y Area più sfavorevole Portata di progetto della pompa Massima portata richiesta Area più favorevole Portata Prevalenza Tipologie di pompe consentite e selezione delle prestazioni Avviamento della pompa principale - Taratura pressostati per avviamento La prima pompa deve avviarsi automaticamente quando la pressione nella tubazione principale scende ad un valore ≤ 0,8 P, (P = pressione a Q =0). Dove sono installate due pompe, la seconda pompa deve avviarsi prima che la pressione scenda ad un valore ≤ 0,6 P (§ 10.7.5.2.) Pmax Una volta che la pompa è avviata deve continuare a funzionare 0,8 P fino a quando viene fermata manualmente (§ 10.7.5.2.). max Taratura minima per avvio 1° pompa 0,6 Pmax Taratura minima per avvio 2° pompa Tipologie di pompe consentite e selezione delle prestazioni Soluzioni ammesse per pompa principale (§ 10.2). Per le alimentazioni singole: - è consentito montare una elettropompa, 100% - è consentito montare due elettropompe, ognuna delle quali avrà una portata pari al 100% della portata complessiva richiesta, 100% 50% = = 100% 50% = - è consentito montare tre elettropompe, ognuna delle quali avrà una portata pari al 50% della portata complessiva richiesta. 50% Pompe principali Tipologie di pompe consentite e selezione delle prestazioni Soluzioni ammesse per pompa principale (§ 10.2). Per le alimentazioni idriche singole superiori o doppie: ricordando che - le alimentazioni idriche singole superiori sono alimentazioni idriche singole che forniscono un elevato grado di affidabilità, 100% 50% = = 100% 50% - le alimentazioni idriche doppie consistono in due alimentazioni singole in cui ogni alimentazione è indipendente dall’altra. = 50% Pompe principali Tipologie di pompe consentite e selezione delle prestazioni Soluzioni ammesse per pompa principale (§ 10.2). Per le alimentazioni idriche singole superiori o doppie: - se il sistema è equipaggiato con 2 pompe, ciascuna deve essere in grado di fornire il 100% della portata complessiva richiesta, - se il sistema è equipaggiato con 3 pompe, ciascuna deve essere in grado di fornire almeno il 50% della portata complessiva richiesta, 100% 50% = = 100% 50% = - se il medesimo è equipaggiato con 2 o più pompe una sola di queste può essere azionata da motore elettrico e le rimanenti 2 dovranno essere azionate da motori diesel. 50% Pompe principali Tipologie di pompe consentite e selezione delle prestazioni Soluzioni ammesse per pompa principale (§ 10.2). Per le alimentazioni combinate: le alimentazioni idriche combinate devono essere delle alimentazioni idriche singole superiori o doppie, progettate per alimentare più di un impianto fisso antincendio, come per esempio nel caso di installazioni combinate di idranti, naspi e sprinkler. Essendo esse comunque costituite da alimentazioni idriche singole superiori o doppie, vale quanto esposto precedentemente. I gruppi elettrogeni non sono contemplati dalla norma UNI EN 12845 e pertanto le elettropompe alimentate da gruppo elettrogeno non possono essere assimilate alle motopompe. 100% 50% = = 100% 50% = 50% Pompe principali Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Tronchetto conico concentrico di mandata (§ 10.5 e 13.2.3). - Montato a valle di ogni pompa principale e a monte delle valvole. - Realizzato con conicità concentrica complessiva in allargamento nella direzione del flusso ≤ 20° (1) e DN maggiore che, anche a Q max., contiene la velocità del flusso entro 6 m/s (2) a valle dello stesso. (1) variazione introdotta nel Maggio 2009; in precedenza ≤ 15° (2) la velocità dell’acqua deve essere ≤ a: - 6 m/s attraverso qualsiasi valvola, dispositivo di monitoraggio del flusso e/o filtro; - 10 m/s in qualsiasi altro punto nell’impianto; Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Tronchetto conico concentrico di mandata (§ 10.5 e 13.2.3) (seguito) Dispositivi o stacchi posizionati subito a valle della mandata della pompa: - rubinetto di sfiato aria dal corpo pompa e, nel caso di installazione soprabattente, per prova di funzionalità della valvola di ritegno - stacco per tubazione di sfogo in vasca atta ad evitare danni alla pompa qualora avviata con mandata chiusa - stacco Ø ≥ 1” (LH) / 2” per tubazione d’arrivo dal serbatoio di adescamento (imposto per installazione soprabattente) Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Tronchetto conico eccentrico in aspirazione (§ 10.6.2.1/.2/.3) - Montato sull’aspirazione di ogni pompa principale, con DN maggiore lato valvola d’intercettazione. - Realizzato con conicità eccentrica sul lato inferiore ≤ 20° (1), lunghezza del cono ≥ a due volte il suo DN maggiore, nonché: - DN lato valvola ≥ 65 mm per installazione sottobattente e ≥ 80 mm per installazione soprabattente, - velocità del flusso (velocità in entrata al cono) deve essere contenuta entro 1,8 m/s nell’installazione sottobattente, e entro 1,5 m/s quando l’installazione è soprabattente. (1) variazione introdotta con norma del Maggio 2009; in precedenza ≤ 15° Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Valvole di ritegno in mandata (§ 10.5) - Con DN corrispondente a quello maggiore del tronchetto conico concentrico. - Montate a valle del tronchetto conico concentrico. Commento La norma non si pronuncia a proposito della soluzione costruttiva della valvola, neppure sotto il profilo della ispezionabilità Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Valvole d’intercettazione in mandata / aspirazione (§ 10.5, 10.6.2.1/.2/.3,15.2, H.2.3) - DN corrispondente a quello maggiore dei tronchetti conici. - Chiusura in senso orario ed indicatore visivo di stato. - Possibilità di blocco in posizione di apertura o chiusura, lucchettabile. - Montaggio in mandata a valle della valvola di ritengo e del tronchetto porta gruppo pressostati. - Montaggio in aspirazione a monte del tronchetto conico eccentrico sul suo DN maggiore e con possibilità di non prevederla solo se il massimo livello d’acqua nella vasca è superiore alla bocca di aspirazione della pompa. Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Valvole d’intercettazione in mandata / aspirazione (§ 10.5, 10.6.2.1/.2/.3,15.2, H.2.3) (seguito) Secondo l’allegato H “monitoraggio degli impianti sprinkler deve essere monitorata la posizione di tutte le valvole di intercettazione (1) normalmente aperte la cui chiusura potrebbe impedire il flusso di acqua verso gli sprinkler. Deve essere fornita l’indicazione ogni volta che la valvola non è completamente aperta predisposizione per il remotaggio del segnale di apertura oppure chiusura totale valvole dell’alimentazione idrica, delle stazioni di controllo, le valvole sussidiarie e le valvole di sezionamento (1) Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Gruppo pressostati pompa principale (§ 10.6.2.4 fig. 6 e 10.7.5.1./.3,) Un gruppo per ogni pompa principale, montato in derivazione sul tronchetto cilindrico interposto tra valvola di ritegno e d’intercettazione, così costituito ed equipaggiato: - DN derivazione Ø ≥ 15 mm, - coppia di pressostati per ogni pompa principale, di cui 1 di riserva, installati idraulicamente in parallelo (1), collegati in modo tale che ciascun pressostato avvii la pompa, (1) variazione introdotta con norma del Maggio 2009; in precedenza con contatti chiusi collegati elettricamente in serie ai rispettivi quadri L’intero circuito deve essere almeno di 15 mm (Quesito n° 32 UNI / TR 11365.) Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Gruppo pressostati pompa principale (§ 10.6.2.4 fig. 6 e 10.7.5.1./.3) (seguito) - valvola d’intercettazione dei due pressostati e del manometro, - manometro, - valvola di scarico in vasca (per prova), - circuito bypass per assicurare la rilevazione della caduta di pressione da parte dei pressostati anche in caso di chiusura accidentale della valvolina d’intercettazione posta sulla derivazione, - valvola di ritegno nel circuito bypass per consentire la disconnessione dei pressostati e del manometro in caso di esigenze di manutenzione. Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Motore Diesel (§ 10.9.1, 10.9.7.5, 10.9.3 - costruzione / equipaggiamento) Senza dispositivi che ne impediscano l’avviamento automatico. Quando presente, la cinghia che aziona la ventola di raffreddamento, deve essere doppia. Deve partire entro 15 secondi dal comando anche alla temperatura minima di +5°C (ancorché la norma imponga una temperatura ambiente non inferiore a + 10°C). Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Motore Diesel (§ 10.9.1, 10.9.7.5, 10.9.3 - costruzione / equipaggiamento) Con sensori o dispositivi per rilevare e segnalare al quadro motopompa: - avaria nel motorino di avviamento - velocità di esercizio del motore diesel I pressostati o sensori, per esempio quelli sull’impianto di lubrificazione del motore o all’uscita della pompa dell’acqua, non devono essere utilizzati come dispositivo per togliere energia al motorino di avviamento. Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Motore Diesel (§ 10.9.1, 10.9.7.5, 10.9.3 - costruzione / equipaggiamento) Deve essere in grado di funzionare in modo continuativo a pieno carico, con una potenza nominale continua in conformità con la ISO 3046 N: Potenza per servizio autotrazione DIN 70020 - 80/1269/CEE - ISO 1585 NB: Potenza continua non sovraccaricabile DIN 6271 - ISO 3046-1 NA: Potenza continua sovraccaricabile 10% DIN 6271 - ISO 3046-1 C: Consumo specifico (in curva NB) Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Motore Diesel - Utensili e pezzi di ricambio (§ 10.9.12) Devono essere forniti una serie di utensili, raccomandati dai fornitori del motore e della pompa, insieme ai seguenti pezzi di ricambio: a) due serie di elementi filtranti e relative guarnizioni per il carburante, b) due serie di elementi filtranti e relative guarnizioni per l’olio lubrificante, c) due serie di cinghie (se utilizzate), d) una serie completa di raccordi, guarnizioni e flessibili del motore, e) due ugelli degli iniettori. Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Alimentazione elettrica dei quadri per pompe principali L’alimentazione per il quadro di controllo della pompa deve essere dedicata esclusivamente al gruppo di pompaggio sprinkler. Dove è consentito dal gestore della rete elettrica l’alimentazione per il quadro di controllo della pompa deve essere presa a monte dell’interruttore generale dell’alimentazione dei fabbricati. (§ 10.8.2.1) Tutti i cavi devono essere protetti contro il fuoco e i danni meccanici, mediante pareti, tramezzi o pavimenti con una resistenza al fuoco non minore di 60 min. (§ 10.8.2.2) Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Alimentazione elettrica dei quadri per pompe principali (seguito) I cavi di collegamento tra sorgente di alimentazione e pannello di controllo pompa devono essere dimensionati per una corrente pari al 150% della massima corrente a pieno carico. (§ 10.8.4) Ad eccezione dei casi in cui si utilizzano le pompe sommerse, il quadro di controllo della pompa deve essere situato nello stesso compartimento del motore elettrico e della pompa. (§ 10.8.5.2) Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Quadri elettrici per pompe principali Parte comune (§ 10.8.5.1, 10.6.2.4) - Deve essere predisposto per il collegamento all’interruttore a galleggiante del serbatoio di adescamento, nel caso in cui questo richieda il reintegro del livello al quale è preposta la pompa principale. - Una volta entrata in funzione, quale ne sia la causa, anche su richiesta di avviamento del sistema di adescamento, la pompa può essere arrestata solo manualmente dall’operatore. Non è possibile arrestare la pompa in automatico dopo una partenza richiesta dal galleggiante d'adescamento, anche se il livello nel serbatoio si sia ristabilito – (Quesito n° 1 UNI/TR 11365:2010) Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Quadri elettrici per pompe principali (seguito) Quadro elettropompa (§ 10.8.5.3, 10.8.6.1) - Contattori dimensionati in categoria AC-3 manovra). (1) (≥ 30.000 cicli annuali di - Spie luminose e contatti puliti per remotaggio dei segnali ottici e acustici: (1) Tipo di allarme: B Richiesta di avviamento A Pompa in funzione B Mancato avviamento (guasto) B Alimentazione non disponibile Livelli di allarme: A- allarme di incendio B- allarme di guasto variazione introdotta con norma del Maggio 2009; in precedenza AC-4 (+ 25 % AC-3) Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Quadri elettrici per pompe principali (seguito) Quadro motopompa (§ 10.9.11, 10.9.7.3) - Sportello frangibile per l’avviamento manuale di emergenza tramite due pulsanti collegati alle rispettive batterie. - Deve essere previsto un selettore a chiave per l’esclusione del funzionamento automatico ma che riporti un segnale d’allarme nel caso in cui il selettore stesso rimanga sulla posizione di esclusione. - Deve gestire la commutazione ciclica dell’impulso dalle batterie al motorino d’avviamento. Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Quadri elettrici per pompe principali (seguito) Quadro motopompa (§ 10.9.11, 10.9.7.3) - Deve attivare una sequenza di avviamento automatico: 6 tentativi di avviamento del motore, con precisi intervalli temporali, commutando automaticamente sull’altra batteria dopo ogni tentativo di avviamento (1). - Deve attivare l’allarme di mancato avviamento automatico in caso di insuccesso dei 6 tentativi (1). - Deve essere previsto un pulsante, con relativa spia, per effettuare la prova di avviamento manuale che viene attivato in caso di mancato avviamento automatico (1). (1) Queste ultime funzioni relative all’avviamento vengono verificate con una procedura di prova di messa in servizio la quale serve anche a verificare l’adeguatezza delle batterie Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Quadri elettrici per pompe principali (seguito) Quadro motopompa (§ 10.9.11, 10.9.7.3) - Non viene più prescritta la presenza di contagiri e conta-ore analogici, ma rimane la possibilità di rendere ancora disponibili tali dati tramite l’unità elettronica di controllo. - Spie luminose e contatti puliti per remotaggio dei segnali ottici e acustici: - Tipo di allarme: In funzione A Livelli di allarme: Mancato avviamento (guasto) B A- allarme di incendio Anomalia motore B B- allarme di guasto Minimo livello di gasolio B Anomalia nella centralina B Modalità automatica esclusa B Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Monitoraggio del funzionamento della pompa (§ 10.8.6) Le precedenti condizioni di allarmi (appendice l) devono essere tenute sotto controllo (§ 10.8.6.1). Tali segnalazioni devono essere indicate visivamente e singolarmente nel locale pompe. Pompa in funzione e allarme anomalia devono inoltre essere segnalati acusticamente e visivamente in un locale permanentemente presidiato da personale responsabile (§ 10.8.6.2). L’indicazione visiva di anomalia deve essere di colore giallo. I segnali acustici devono avere un livello di almeno 75 dB e devono poter essere tacitati (§ 10.8.6.3). Deve essere previsto un dispositivo di prova per il controllo delle lampade di segnalazione (§ 10.8.6.4). Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Batterie per avviamento motore diesel (§ 10.9.7.2/13.2, 10.9.8/9/10) - Con riserva di carica per 6 tentativi consecutivi di avviamento di max. 10” ciascuno intervallati da max. 10” di pausa. - Nel test di prova (“Prova di messa in servizio”) i 6 tentativi devono durare min. 15” ed essere intervallati da altrettante pause della medesima durata. - Due batterie separate, indipendenti tra loro, per evitare che il disservizio dell’una coinvolga l’altra. Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Batterie per avviamento motore diesel (§ 10.9.7.2/13.2, 10.9.8/9/10) - Posizionate in modo da evitare contaminazioni da perdite di carburante ed esposizione all’umidità e facilmente accessibili. - Prossime al motorino di avviamento per minimizzare le cadute di tensione tra i suoi morsetti e quelli del motorino di avviamento. Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Serbatoio carburante (§ 10.9.6) - Non disposto in posizione direttamente sovrastante il motore. - Sopraelevato rispetto alla pompa di iniezione che deve essere alimentata a gravità. - Equipaggiato da interruttore a galleggiante per segnalare al quadro l’eventuale livello minimo. - Deve garantire una autonomia di: ≥ 3 h per classe di rischio LH ≥ 4 h per classe di rischio OH ≥ 6 h per classi di rischio HHP e HHS Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Serbatoio carburante (§ 10.9.6) (seguito) La norma UNI 11292, § 7.2 prescrive una costruzione conforme ai sottoindicati criteri di sicurezza contro la fuoriuscita di combustibile e il rischio di inquinamento idrico: - doppie pareti, oppure; - parete semplice ma con bacino di raccolta di eventuali perdite avente la capacità non inferiore a quella del serbatoio, oppure; - altre soluzioni equivalenti Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Serbatoio carburante (§ 10.9.6) (seguito) Se l’ingresso per il riempimento è ad una quota > 1,50 m si deve prevedere un sistema di reintegro fisso con pompa di trasferimento (obbligatorio per serbatoi > di 50 l). Equipaggiato da interruttore a galleggiante per arrestare il caricamento del serbatoio quando pieno. Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Installazione Sottobattente (§ 10.6.1) - Almeno i 2/3 del volume utile totale della vasca di alimentazione devono essere sovrastanti l’asse della bocca aspirante della pompa. - Il livello minimo utile nella vasca non può scendere al di sotto di 2,0 m di dislivello negativo rispetto all’asse della bocca aspirante della pompa. Soprabattente (§ 10.6.1, 10.6.2.3) - Il livello minimo utile nella vasca non può scendere al di sotto di 3,2 m di dislivello negativo rispetto all’asse della bocca aspirante della pompa. ≥ 2/3 1/3 ≤2m livello minimo Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Installazione Soprabattente (§ 10.6.1, 10.6.2.3) seguito - Ogni pompa principale deve essere collegata al proprio serbatoio d’adescamento che deve essere provvisto di valvola a galleggiante per reintegro da acquedotto del volume di acqua prescritto (≥ 100 l per classe LH/OH e 500 l per HHP/HHS). - DN tubazione dal serbatoio di adescamento alla pompa, Ø ≥ 25 / 50 mm per LH / OH, HHP, HHS. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 13. 14. 15. Valvola di prova e scarico Sfiato aria dalla pompa e ricircolo Serbatoio di adescamento della pompa Riempimento Troppo pieno Valvola di drenaggio Interruttore basso livello per avviamento pompa Valvola di intercettazione dell’adescamento Valvola di non ritorno dall’adescamento Dispositivo di avviamento della pompa Valvola basso livello per avviamento pompa Pressostati per avviamento pompa Manometro Stazioni di pompaggio secondo UNI EN 12845 Installazione Soprabattente (§ 10.6.1, 10.6.2.3) seguito - Il serbatoio d’adescamento deve essere provvisto di interruttore a galleggiante per trasmettere al quadro il consenso all’avviamento della pompa nel caso di livello insufficiente rispetto a quello prescritto. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 13. 14. 15. Valvola di prova e scarico Sfiato aria dalla pompa e ricircolo Serbatoio di adescamento della pompa Riempimento Troppo pieno Valvola di drenaggio Interruttore basso livello per avviamento pompa Valvola di intercettazione dell’adescamento Valvola di non ritorno dall’adescamento Dispositivo di avviamento della pompa Valvola basso livello per avviamento pompa Pressostati per avviamento pompa Manometro Collaudo motopompa, manutenzioni, certificazioni Collaudo della motopompa (§ 10.9.13.1) Se è prevista la motopompa, deve essere collaudata dal fornitore alla portata nominale per almeno 1 h e 30’ con certificazione dei parametri: - Temperatura ambiente al momento del collaudo H sull’aspirazione H a portata nulla e nominale Velocità del motore a portata nulla e nominale Temperatura olio motore e acqua del radiatore, prima e dopo il collaudo Ai fini della correttezza delle condizioni di collaudo e della certezza di chi ne deve rispondere è corretto interpretare che per “fornitore” si intende il costruttore del sistema antincendio che deve quindi procedere in tal senso e alla relativa certificazione prima della fornitura. Fornitore: società responsabile della progettazione, fabbricazione e garanzia di qualità (Quesito n° 31 UNI / TR 11365.) Collaudo motopompa, manutenzioni, certificazioni Manutenzione (§ 20.2.2/.3, 20.3.2/.4) I controlli del sistema di pompaggio devono rispettare le seguenti scadenze: settimanale - prova di avviamento di ogni pompa principale tramite l’abbassamento di pressione simulato sul gruppo pressostato, rilevando e registrando la pressione di avviamento - successiva prova funzionale della sola motopompa della durata di 20 min. con arresto e immediato riavvio utilizzando il pulsante di prova posto sul rispettivo quadro mensile - verifica dello stato di efficienza delle batterie e del livello dell’elettrolito contenuto Collaudo motopompa, manutenzioni, certificazioni Manutenzione (§ 20.2.2/.3, 20.3.2/.4) I controlli del sistema di pompaggio devono rispettare le seguenti scadenze: trimestrale - prova di avviamento automatico come per prova settimanale, verificando in più il grado di coerenza tra i dati di pressione e portata di esercizio (quest’ultima tramite flussimetro) con quelli nominali - verifica della funzionalità delle valvole di intercettazione annuale - previa intercettazione del serbatoio di gasolio, verifica dell’allarme, ottico e acustico, per mancato avviamento del motore Diesel e, dopo il ripristino dell’alimentazione del motore, avviamento manuale della motopompa - valvole a galleggiante nei serbatoi di accumulo - camere di aspirazione e filtri per la pompa Collaudo motopompa, manutenzioni, certificazioni Manutenzione (§ 20.2.2/.3, 20.3.2/.4) I controlli del sistema di pompaggio devono rispettare le seguenti scadenze: triennale - tutte le valvole di intercettazione dell’alimentazione idrica e di non ritorno devono essere esaminate e sostituite o revisionate se necessario decennale - pulizia delle riserve idriche e relativa impermeabilizzazione Ispezione dopo 25 anni (Appendice K) - le tubazioni e gli sprinkler dovrebbero essere ispezionati Collaudo motopompa, manutenzioni, certificazioni Certificazione a ultimazione lavori (§ 19.2) L’installatore dell’impianto deve fornire all’utente quanto segue: - certificazione che dichiari la conformità dell’impianto con tutti i requisiti della norma e dichiarazione scritta con le informazioni su ogni eventuale scostamento, - istruzioni di funzionamento complete di disegni su come è costruito l’impianto e gli strumenti di cui è dotato per le prove di funzionamento (§ 20.2). L’installatore deve supportare l’utente fornendogli una documentazione relativa al programma di ispezione e di controllo dell’impianto (§ 20.2). Il programma deve comprendere le istruzioni sulle azioni da intraprendere per il corretto funzionamento dell’impianto ed in particolare alla procedura per l’azionamento manuale di emergenza delle pompe ed i dettagli del controllo periodico settimanale nonché come comportarsi in caso di guasti (§ 20.2.2). Collaudo motopompa, manutenzioni, certificazioni Certificazione a ultimazione lavori (§ 19.2) Commento sugli obblighi e responsabilità. A parte l’obbligo del collaudo della motopompa e della relativa certificazione, a carico del fornitore (§ 10.9.13.1), la norma attribuisce al costruttore dell’impianto l’obbligo di certificare che il medesimo è stato realizzato nel pieno rispetto della norma salvo dichiarare gli eventuali scostamenti dalla stessa (§ 19.2). Ne consegue che gli opportuni controlli sulla conformità costruttiva e dimensionale dei diversi componenti del sistema antincendio nonché del loro corretto montaggio all’interno del medesimo rappresentano una precauzione di estrema importanza e di autotutela per il costruttore dell’impianto e la Direzione lavori. I frequenti e meticolosi controlli periodici imposti dalla norma per verificare la funzionalità e l’affidabilità nel tempo del sistema antincendio costituiscono altresì un fattore di rischio economico qualora comportino attività manutentive straordinarie. Locali per gruppi di pompaggio Locale pompe (§ 10.3) I gruppi di pompaggio devono essere installati in locali aventi una resistenza al fuoco non minore di 60 min, utilizzati unicamente per la protezione antincendio. Nel caso di soli idranti è ammessa la condivisione del locale pompe con altri impianti tecnologici (UNI 10779 - UNI 11292), limitatamente alle unità elettriche e in locali caratterizzati da pericolo d’incendio molto ridotto. Deve essere uno dei seguenti (in ordine di preferenza): a) Un edificio separato b) Un edificio adiacente ad un edificio protetto da sprinkler con accesso diretto dall’esterno c) Un compartimento entro un edificio protetto da sprinkler con accesso diretto dall’esterno. Locali per gruppi di pompaggio Locale pompe (§ 10.3.2) I compartimenti per i gruppi di pompaggio devono essere protetti tramite sprinkler, prevedendo una connessione dopo la valvola di ritegno sulla mandata della pompa. Sprinkler non obbligatorio per impianti ad idranti nelle aree di livello 1 e 2. Normativa UNI 11292 Locali destinati ad ospitare unità di pompaggio per impianti antincendio. Caratteristiche costruttive e funzionali UNI 11292: caratteristiche locali tecnici per ospitare i sistemi Introduzione Ad agosto 2008 è entrata in vigore la norma che specifica i requisiti, costruttivi e funzionali, minimi per la realizzazione di locali tecnici destinati ad ospitare gruppi di pompaggio per l’alimentazione idrica di impianti antincendio. Tale norma, è da precisare, integra e non sostituisce o annulla le prescrizioni normative indicate nelle norme UNI 10779 per gli idranti e UNI EN 12845 per la progettazione degli impianti sprinkler. La presente norma si applica ai locali tecnici di nuova costruzione. Al suo interno vengono trattati: - ubicazione e accesso ai locali - tipologia, dimensioni minime ed areazione dei locali - scarico fumi, drenaggio locale, impianti elettrici e riscaldamento nel locale - serbatoi per motori Diesel, il loro sistema di riempimento e sfiato UNI 11292: caratteristiche locali tecnici per ospitare i sistemi Caratteristiche del locale Ubicazione (§ 4.1) - in ordine di preferenza, in locale isolato, adiacente o all’interno dell’edificio protetto dall’impianto servito - dislivello massimo fra il piano di campagna e il piano del locale pompe di +/- 7.5 m - non sono ammessi locali interrati nelle aree a rischio di inondazione e nelle zone esposte al rischio di allagamento in caso di eventi atmosferici gravi, salvo ingegnerizzazione specifica. UNI 11292: caratteristiche locali tecnici per ospitare i sistemi Caratteristiche del locale (seguito) Accesso per operatori (§ 4.2) - accessibilità garantita alle persone e alle macchine in presenza di qualunque fattore che influisca negativamente su di essa anche in caso di funzionamento dell’impianto antincendio (es. assenza di luce, possibilità di allagamento) - accesso da strada o, in alternativa, da spazio scoperto o intercapedine antincendio, ad uso esclusivo, di larghezza non inferiore a 0,9 m, con resistenza al fuoco pari almeno a quella della durata prevista per l’impianto - tramite porte di altezza ≥ 2 m e larghezza ≥ 0,8 m atte a garantire anche l’inserimento / estrazione dell’unità di pompaggio o dei suoi componenti (pompe, motore, quadro elettrico e serbatoio) UNI 11292: caratteristiche locali tecnici per ospitare i sistemi Caratteristiche del locale (seguito) Accesso per operatori (§ 4.2) (seguito) - la larghezza minima di passaggio utile per le scale rettilinee dovrà essere pari a 0,80 m e per le scale a chiocciola a 0,9 m. - l'altezza minima del passaggio sotto soletta e del passo dalla scala non deve essere inferiore a 2 metri - devono comunque essere conformi alla normativa vigente in materia edilizia - non sono ammesse altri tipi di scale quali removibili e di tipo verticale e/o a pioli Accesso per le macchine (§ 4.2.3) - per tutti i locali deve essere garantito l’inserimento / estrazione agevole dell'unità di pompaggio o dei suoi componenti fondamentali (es. pompa, motore, quadro elettrico e serbatoio) UNI 11292: caratteristiche locali tecnici per ospitare i sistemi Caratteristiche del locale (seguito) Commento - la norma rimarca l’esigenza di garantire l’accessibilità in modo semplice e veloce nei locali pompe - viene evidenziato come i locali preassemblati con accesso con botola dall’alto, non siano più di fatto ammessi e come la norma definisca finalmente con dei criteri precisi e non interpretabili che cosa intenda per “accessibilità garantita” UNI 11292: caratteristiche locali tecnici per ospitare i sistemi Caratteristiche del locale (seguito) Tipologia costruttiva dei locali (§ 5.1) - devono essere realizzati con materiali incombustibili, inclusi quelli di tipo prefabbricato. Più precisamente i “locali” devono avere una resistenza al fuoco non inferiore a 60 min. (REI 60), utilizzati unicamente per la protezione antincendio. - le pareti interne devono essere di colore chiaro, preferibilmente bianco. UNI 11292: caratteristiche locali tecnici per ospitare i sistemi Caratteristiche del locale (seguito) Dimensioni locale (§ 5.2) - altezza ≥ 2,4 m (tranne nel caso di presenza di strutture localizzate dove è concessa un’altezza minima di 2,0 m), - spazio di lavoro ≥ 0,80 m (tranne nel caso di presenza di strutture che localmente possono ridurre lo spazio a 0,6 m) su almeno tre lati in pianta di ciascuna unità di pompaggio, - in caso di sistemi preassemblati con due o più unità di pompaggio, lo spazio di lavoro ≥ 0,80 m deve essere garantito sui quattro lati in pianta UNI 11292: caratteristiche locali tecnici per ospitare i sistemi Caratteristiche del locale (seguito) Areazione locale (§ 5.4) - naturale con aperture permanenti, senza serramenti, di superficie ≥ 1/100 della superficie in pianta del locale, con un minimo di 0,1 m2, che aprono direttamente su spazio scoperto o intercapedine antincendio, - tutte le aperture di aerazione devono essere dotate di griglie protettive. Le aperture possono essere corredate di serrande ad apertura automatica normalmente chiuse o a gravità. UNI 11292: caratteristiche locali tecnici per ospitare i sistemi Areazione del locale che ospitano motori Diesel (§ 5.4.2) Tipologia di motori raffreddamento diesel ammessi a seconda della modalità di - ad aria diretta - non ammessi in locali interrati se di potenza complessiva (= la somma delle potenze dei motori Diesel presenti nel locale) > 40 kW - a liquido con radiatore - con scambiatore di calore acqua - acqua UNI 11292: caratteristiche locali tecnici per ospitare i sistemi Areazione del locale che ospitano motori Diesel (§ 5.4.2) Motori Diesel raffreddati ad aria diretta o a liquido con radiatore - per assicurare lo smaltimento del calore prodotto dal motore prevedere per ciascun motore diesel una condotta per il convogliamento dell’aria all’esterno del locale pompe - l’apertura e la condotta di ventilazione per espulsione dell’aria, deve avere sezione ≥ 1,5 volte la sezione di scarico del dispositivo di raffreddamento (esempio radiatore). Griglia immissione aria Griglia espulsione aria Es. con motore IVECO N45MNTF41 da 145 kW con radiatore (0,74 x 0,81 = 0,599 m2) necessita di apertura per espulsione aria ≥ 1,5 x 0,599 m2 = 0,898 m2 UNI 11292: caratteristiche locali tecnici per ospitare i sistemi Areazione del locale che ospitano motori Diesel (§ 5.4.2) Motori Diesel raffreddati ad aria diretta o a liquido con radiatore (seguito) - l’immissione di aria nel locale, deve essere invece garantita da un’altra apertura di aerazione, realizzata nella parte alta del locale su parete contrapposta, a quella di espulsione dell’aria con sezione = 2 volte la sezione del dispositivo di raffreddamento (esempio radiatore). Griglia immissione aria Griglia espulsione aria Es. con motore IVECO N45MNTF41 da 145 kW con radiatore (0,74 x 0,81 = 0,599 m2) necessita di apertura per espulsione aria ≥ 1,5 x 0,599 m2 = 0,898 m2 UNI 11292: caratteristiche locali tecnici per ospitare i sistemi Areazione del locale che ospitano motori Diesel (§ 5.4.2) Motori Diesel con scambiatore di calore acqua - acqua - prevedere due aperture per l’aerazione naturale su pareti contrapposte, la prima in basso per l’immissione e la seconda in alto per l’espulsione dell’aria, ciascuna di superficie ≥ 0,002 la potenza installata in kW e comunque > 0,15 m2 Griglia espulsione aria Griglia immissione aria Es. con motore IVECO N45MNTF41 da 145 kW con scambiatore di calore acqua - acqua necessita di apertura per espulsione aria ≥ 0,002 x 145 = 0,29 m2 UNI 11292: caratteristiche locali tecnici per ospitare i sistemi Areazione del locale che ospitano motori Diesel (§ 5.4.2) Motori Diesel con scambiatore di calore acqua - acqua (seguito) - in alternativa, quando non possibile, prevedere un sistema di estrazione forzata, garantito anche in assenza di alimentazione da rete elettrica per il tempo di funzionamento previsto per il sistema antincendio, e il cui avvio sia contemporaneo o preventivo all’avviamento del motore, considerando una portata di aria ≥ di 50 volte la potenza installata in kW e una superficie di apertura > 0,15 m2 Griglia espulsione aria Griglia immissione aria Es. con motore IVECO N45MNTF41 da 145 kW con scambiatore di calore acqua - acqua necessita di apertura per espulsione aria ≥ 0,002 x 145 = 0,29 m2 UNI 11292: caratteristiche locali tecnici per ospitare i sistemi Areazione del locale che ospitano motori Diesel (§ 5.4.2) Motore diesel di potenza < 40 kW raffreddato tramite aria diretta Prevedere un sistema di estrazione forzata, garantito anche alimentazione da rete elettrica per il tempo di funzionamento sistema antincendio, e il cui avvio sia contemporaneo all’avviamento del motore, considerando una portata di aria ≥ potenza installata in kW e una superficie di apertura > 0,15 m2 in assenza di previsto per il o preventivo di 100 volte la UNI 11292: caratteristiche locali tecnici per ospitare i sistemi Caratteristiche funzionali (§ 6) Drenaggio locali interrati - i locali devono essere collegati alla rete fognaria del sito dove sono inseriti con un collegamento a gravità adeguato allo scarico di una perdita d’acqua di almeno 20 m3/h. - solo se non fosse possibile devono essere previste pompe di drenaggio (almeno 2, una di riserva all’altra). - portata pompa di drenaggio ≥ 5 % della portata massima dell’unità di pompaggio con portata minima = 10 m3/h. Portata pompa di drenaggio ≥ 5 % della portata massima dell’unità di pompaggio Portata minima = 10 m3/h UNI 11292: caratteristiche locali tecnici per ospitare i sistemi Caratteristiche funzionali (§ 6) Drenaggio locali interrati (seguito) - per una delle pompe almeno bisogna prevedere un’alimentazione elettrica d’emergenza atta a garantirne il funzionamento anche in assenza di alimentazione elettrica di rete per almeno 30 minuti. - segnalazioni di “anomalia” e/o “funzionamento” di suddette pompe devono essere rimandate ad un luogo presidiato. - i locali devono essere dotati di sistema di rivelazione ed allarme per presenza di acqua a pavimento da rinviare in luogo costantemente presidiato. UNI 11292: caratteristiche locali tecnici per ospitare i sistemi Caratteristiche funzionali (§ 6) Riscaldamento del locale I locali devono essere dotati di impianto di riscaldamento in grado di evitare il gelo delle tubazioni antincendio e delle parti installate nel locale e in grado di mantenere condizioni di temperatura e di umidità soddisfacenti in tutte le stagioni. Temperatura min. = 4 °C Vedi EN 12845 Temperatura min. = 10 °C Si deve prevedere un sistema adeguato per evitare condizioni di umidità superiori all’80%. UNI 11292: caratteristiche locali tecnici per ospitare i sistemi Caratteristiche funzionali (§ 6) Fissaggio delle unità di pompaggio Per evitare la trasmissione delle vibrazioni alle strutture, l’unità di pompaggio deve essere idoneamente ancorata o cementata a terra. Il fissaggio deve avere caratteristiche meccaniche tali da sopportare la vibrazione dell’impianto durante il suo funzionamento. Non sono generalmente ammessi i tasselli antivibranti per fissare a terra i basamenti delle pompe. UNI 11292: caratteristiche locali tecnici per ospitare i sistemi Alimentazione dei motori Diesel (§ 7) Serbatoio del combustibile di alimentazione dei motori Realizzato in modo da evitare la fuoriuscita di combustibile che inquinerebbe la riserva idrica o di altro flusso d’acqua - si accetta l’uso di un serbatoio a doppia parete, - di un serbatoio dotato di bacino di raccolta di eventuali spargimenti di capacità uguale al 100% della capacità geometrica del serbatoio - o altre soluzioni equivalenti UNI 11292: caratteristiche locali tecnici per ospitare i sistemi Alimentazione dei motori Diesel (§ 7) Serbatoio del combustibile di alimentazione dei motori Necessario prevedere un sistema di riempimento fisso con pompa di trasferimento nel caso di un serbatoio posto ad una altezza superiore a 1,50 m e comunque quando esso supera la capacità di 50 litri. In caso di presenza di sistema di riempimento automatico, deve essere previsto un dispositivo per interrompere il caricamento del serbatoio al raggiungimento della capacità necessaria a garantire l’autonomia di funzionamento richiesta. UNI 11292: caratteristiche locali tecnici per ospitare i sistemi Locali esistenti - Modifica sostanziale (§ Appendice A) La norma UNI 11292 riguarda ovviamente i locali di nuova costruzione, ma può essere applicata, previo accordo fra le parti, ai locali già esistenti in caso di modifica sostanziale degli stessi. In appendice A.2 vengono elencate le attività che si considerano “modifica sostanziale”: - manutenzione ordinaria o straordinaria che comporti variazione della superficie e/o del volume del locale; - sostituzione dell’unità di pompaggio con una di analoga alimentazione (endotermico o elettrico) con un aumento della potenza installata della pompa maggiore del 15%; - sostituzione di una o più unità di pompaggio con una di differente alimentazione (per esempio da elettrico a endotermico); - aumento del numero di unità di pompaggio. Normativa UNI / TR 11365 Chiarimenti applicativi relativi alla UNI EN 12845 UNI / TR 11365: Chiarimenti applicativi relativi alla UNI EN 12845 Nel agosto del 2010 è stato pubblicato un elenco di quesiti e delle relative risposte che rappresentano chiarimenti applicativi alla UNI EN 12845. I chiarimenti forniti dall’UNI hanno l’obiettivo di migliorare la comprensione dei punti della norma a cui si riferiscono e di facilitare una comune interpretazione tra progettisti, installatori, organismi di ispezione e autorità nazionali. UNI / TR 11365: Chiarimenti applicativi relativi alla UNI EN 12845 La pompa può essere arrestata solo manualmente dall’operatore e non è possibile arrestarla in automatico anche dopo una partenza richiesta dal galleggiante d'adescamento, benché il livello nel serbatoio si sia ristabilito – (Quesito n° 1) Il dispositivo per avviamento manuale di emergenza non può essere un selettore con ritorno automatico ma unicamente devono essere dei pulsanti – (Quesito n° 2) Le spie di segnalazione di anomalia devono essere di colore giallo mentre per quelle di allarme non viene precisato il colore – (Quesito n° 6) Analogamente non si precisa il colore della spia di segnalazione del dispositivo in prova – (Quesito n° 7) UNI / TR 11365: Chiarimenti applicativi relativi alla UNI EN 12845 La figura 6, relativa al sistema di adescamento per la pompa soprabattente, rappresenta uno schema di flusso e non può essere ritenuta esaustiva ai fini della prova dei pressostati e quanto richiesto al punto 10.7.5.3. Sarà cura del costruttore trovare la soluzione più idonea che risponda ai requisiti fissati dal punto 10.7.5.3. ovvero che consenta la verifica della pompa avviata da "ciascun pressostato"– (Quesito n° 19) Non è specificato dalla norma se il dimensionamento del cavo, considerando il 150% della corrente massima possibile a pieno carico, è da considerarsi anche per calcolare i cavi di potenza all’interno del quadro e di collegamento quadro motore (è responsabilità del costruttore e/o fornitore la scelta della sezione idonea all’impiego). – (Quesito n° 20) UNI / TR 11365: Chiarimenti applicativi relativi alla UNI EN 12845 Nel punto 10.8.6.2 è indicato che "Pompa in funzione e allarmi anomalie devono inoltre essere segnalati acusticamente nello stesso luogo". Per stesso luogo si deve intendere il locale permanentemente presidiato. – (Quesito n° 21) La norma non prevede sistemi di controllo periodico automatici quali mettere la prova periodica settimanale automatica, tramite interruttore orario (dentro il quadro Pompa di servizio) ed un sistema di scarico impianto tramite elettrovalvola. Le prove devono essere effettuate da un operatore secondo le cadenze e le modalità indicate nel punto 20.– (Quesito n° 21) Bozza UNI / TR U70001520:2011 Istruzioni complementari per l’applicazione della UNI EN 12845 (sprinkler) Bozza UNI / TR U70001520: istruzioni complementari per l’applicazione della UNI EN 12845 (sprinkler) Finalità del documento è di chiarire il più possibile ed integrare il contenuto della norma UNI EN 12845 relativamente alle caratteristiche costruttive delle pompe e dei gruppi di pompaggio per uso antincendio, senza variare i contenuti della UNI EN 12845 che non potrebbero in alcun modo essere modificati da un documento tecnico nazionale. Il documento riporta una serie di chiarimenti del contenuto della norma UNI EN 12845 limitatamente alla parte relativa alle alimentazioni idriche antincendio da realizzarsi tramite pompe. Tali chiarimenti sono stati ricavati a seguito dei numerosi quesiti ricevuti e valutando la scarsa chiarezza di alcune disposizioni normative contenute nella UNI EN 12845. Bozza UNI / TR U70001520: istruzioni complementari per l’applicazione della UNI EN 12845 (sprinkler) Utilizzo dei pozzi (§ 4.1.1) La UNI EN 12845 non prevede l’utilizzo di pozzi come alimentazione idrica. Vasche aperte (§ 4.1.2) Su tutti i serbatoi o vasche aperte, privi di protezioni che impediscano l’ingresso di materiale esterno, occorre prevedere un filtro sull’aspirazione di ogni pompa antincendio. I filtri devono essere ispezionati e puliti periodicamente (§ 20.3.4.5: 12845). Riserva idrica (§ 4.1.3) La riserva idrica deve essere intesa come riserva unica. Il suo frazionamento in più parti tra loro connesse è da evitare, poiché ciò potrebbe causare il disservizio dell’intero sistema d’alimentazione. Situazioni diverse dalla riserva idrica unica devono essere ingegnerizzate garantendo le portate e le pressioni richieste dall’impianto, nonché la capacità di assicurare la continuità e affidabilità dell’alimentazione idrica. Bozza UNI / TR U70001520: istruzioni complementari per l’applicazione della UNI EN 12845 (sprinkler) Rating dei componenti (§ 5) La UNI EN 12845 indica (§ 19.1.1.2: 12845) le pressioni di prova che tutti i componenti devono essere in grado di sopportare (collaudo idrostatico dell’impianto per una durata ≥ 2 h ad una pressione ≥ 15 bar oppure 1,5 volte la pressione massima a cui sarà sottoposto l’impianto). La UNI 10779:2007 prescrive, per le alimentazioni idriche delle reti idranti, una pressione nominale dei componenti pari ad almeno 1,2 MPa. Conseguentemente il rating dei componenti deve essere almeno PN 12. Bozza UNI / TR U70001520: istruzioni complementari per l’applicazione della UNI EN 12845 (sprinkler) Curve delle pompe (§ 6.1) Il fornitore del gruppo motore-pompa oltre a fornire la curva caratteristica della pompa (Q/H, Q/NPSHr, potenza senza sovraccarico o crescente fino a 16m di NPSHr) deve dichiarare (§ 4.4.4.4b: 12845) la potenza disponibile per ogni motore. Il motore deve essere dimensionato in accordo a quanto prescritto al punto (§ 10.1: 12845). Bozza UNI / TR U70001520: istruzioni complementari per l’applicazione della UNI EN 12845 (sprinkler) Curve delle pompe - Campo d’impiego della pompa principale (§ 6.1) Ogni pompa è caratterizzata da un campo d’impiego, che ne condiziona l’utilizzo entro determinati limiti di portata. - il limite inferiore è normalmente legato alla necessità di evitare surriscaldamenti, vibrazioni anomale e possibili fenomeni di cavitazione, - il limite superiore (portata max. ammissibile) deriva da limiti costruttivi che possono generare fenomeni di spinte anomale sui cuscinetti delle pompe, vibrazioni e cavitazione. Bozza UNI / TR U70001520: istruzioni complementari per l’applicazione della UNI EN 12845 (sprinkler) Curve delle pompe (§ 6.1) Il campo di impiego dettato dalla norma UNI EN 12845 (§ 10.6.2.1) prescrive di mantenere un margine di almeno 1 m fra lo NPSHd dell’impianto in aspirazione e l’NPSHr della pompa (NPSHd ≥ NPSHr+1m) alla portata massima secondo Prospetto 14. Fermo restando il criterio (NPSHd ≥ NPSHr + 1m), esiste un progetto di norma (prEN 12259-12), in fase di studio presso il CEN, che definisce il limite superiore del campo d’impiego a una portata corrispondente a una valore di NPSHr di 5 m, per le pompe ad asse orizzontali e 8,5 m per le Vertical Turbine Pump e per le pompe sommerse. Grazie per la Vs. attenzione !