Come sfruttare al meglio i nostri soldi, insegnando loro a nuotare. • Le note che seguono si riferiscono ad una gestione del denaro tramite la Banca telematica Fineco®, Conto Arancio® ed altre di cui sono a conoscenza. • Nessuno scopo pubblicitario da parte mia, semplicemente io conosco ed uso queste. • I portafogli indicati come esempio sono solo indicativi e non si riferiscono a situazioni reali, anche se i dati lo sono. • Non prendetevela con me se poi vi ritrovate senza un soldo, ma rileggete queste note, qualche cosa vi deve essere sfuggito ! ® I marchi citati sono registrati ed appartengono ai legittimi proprietari. Queste note sono strettamente personali e non hanno alcuno scopo commerciale o divulgativo o didattico. Sono solo appunti privati, la loro duplicazione e/o divulgazione è fatta arbitrariamente da terze persone per proprio uso personale. Azioni o Ob. Indicizzate 13% c/c Fineco 2% Conto Arancio 10% Ob. Tasso fisso o Bonds 75% • Liquidabile in tempo reale. • Basso interesse. • Punto di transito dei capitali durante la loro movimentazione. • Conviene mantenerlo al minimo importo (2.000/5.000 €), quello necessario per la normale attività, bilanciandolo, in più o in meno, con il Conto Arancio. • Saggio di interesse simile ai BOT. • Contiene il capitale necessario rapidamente, ma per gli eventi eccezionali (riparazione straordinaria auto, casa, fabbisogno di c/c, ecc.). • Mantenuto al minimo indispensabile (5.000/20.000 €), se il capitale è in eccesso, passa ai Bonds. • Capitale immobilizzato a più lunga scadenza (10÷20% del cap. totale). • Normalmente non viene monetizzato, se non in casi di emergenza. • Se ne possono invece utilizzare i dividendi o le cedole. • Costituiscono la maggior parte del capitale (60÷80%). Se molto commerciabili (spread <1), possono essere anche a lunga durata. • Normalmente conviene farli giungere a naturale scadenza, anche se sono monetizzabili in 3÷5 giorni, con perdite variabili con lo spread. – A tasso fisso: so il rendimento fin dall’inizio e non cambia più. – A tasso variabile (indicizzato) : il rendimento è agganciato ad un parametro, se questi cambia, varia il rendimento dell’obbligazione. Teoricamente, si adegua alla inflazione. • Quando investiamo, l’obbligazione è caratterizzata da : Prezzo di acquisto, scadenza, valore della cedola (interesse periodico), spread (differenza fra val. acquisto e val. vendita), rating (giudizio sulla solvibilità). Riferiamoci a un listino Fineco : e cerchiamo di capirci qualche cosa . . . . . Prezzo di acquisto • Indicato anche come prezzo lettera e distinto in tel quel (comprende gli interessi già maturati) e secco (senza gli eventuali interessi). Quello che ci interessa è il prezzo lettera tel quel (ask tel quel), che è la cifra che realmente pagheremo. Normalmente si riferisce ad 1 o a 100 obbligazioni e varia, più o meno a seconda della richiesta, attorno alla parità di 1€ o di 100 € rispettivamente. • Nell’esempio è di € 108,2930, di cui € 3,86031 sono gli interessi maturati dall’ultimo 30 settembre. Se ne voglio comperare 10.000, spenderò 108,2930/100x10.000 = 10.829,30 € . Scadenza • Indica il giorno del rimborso del capitale investito e dell’ultima cedola maturata. • Nell’esempio l’obbligazione, emessa il 30/9/1999 al prezzo di 98,500, verrà rimborsata il 30/9/2004 alla pari, cioè a 100 € per 100 obbligazioni. Cedola • Rappresenta l’interesse nel periodo (annuale, semestrale, trimestrale, ecc.), riferito in genere a 100 obbligazioni. • Nell’esempio, la cedola vale 11,1250 € ed è annuale, quindi ad ogni 30 di settembre prenderemo € 11,1250/100x10.000 = 1.112,50 € di interessi. • Ammesso che l’acquisto del bond avvenga il 30/1/2004, avremo solo una cedola da incassare, quella del 30/9/2004, che è anche l’ultima. Spread • E’ uno dei parametri più importanti, su cui non si può imbrogliare ed è dato dalla differenza fra il valore di acquisto (più alto) e quello di vendita (più basso). In pratica indica la percentuale di perdita nel vendere prima della scadenza e, proprio per questo, le banche non lo forniscono mai, te lo devi calcolare tu ! • Infatti, fornisce una idea dell’interesse della banca, che ha più informazioni di te, a vendere o meno le varie obbligazioni che ha in cassaforte. Un valore minimo (<1) indica un ottimo bond, che in qualsiasi momento può essere scambiato senza rimetterci troppo : il prezzo di acquisto è simile a quello di vendita. Un valore alto (>10) indica invece un’obbligazione che la banca, che ne capisce più di te, cerca di sbolognare ai propri clienti. • Nel nostro esempio, lo spread vale : 108,2930 – 107,2930 = 1,0 quindi, nonostante altri parametri lo sconsigliano (rating basso), la banca te lo vende a 108 e te lo riacquista volentieri a 107, con minima perdita. Diverso se il valore di riacquisto fosse stato di 98, vorrebbe dire che ti scoraggia a cederlo di nuovo alla banca, già che lo hai comperato, meglio per lei se te lo tieni tu, con tanti saluti alla correttezza bancaria. • Alle volte si notano delle obbligazioni che hanno un prezzo di vendita a te molto interessante, ma se guardi quello di riacquisto per la banca, è bassissimo, quindi con spread elevato. Occhio : è il caso tipico di obbligazioni che la banca ha in cassa e che sa che avranno problemi, in questo modo cerca di svenderle (prezzo basso), ma non di riacquistarle (prezzo bassissimo). In questo modo la banca si libera per tempo delle varie Cirio, Parmalat, Giacomelli, ecc. ecc. Rating • Altro parametro molto importante, su cui le banche puntano molto e che indica il grado di solvibilità attribuibile alla obbligazione da parte di un ente autonomo a ciò preposto : in genere dalla Standard & Poor’s. • Il rating S&P varia da : - AAA, AA, A Ottimo, sicurissimo - BBB, BB, B Medio, rischio presente - CCC, CC, C Alto rischio -D Defaut accertato Alle lettere si può aggiungere + o – a seconda della tendenza al miglioramento o meno. • Molte obbligazioni non si assoggettano al controllo dei revisori, in tal caso sono indicate come n/a (not available) e sono da considerare quindi come molto rischiose: se non fanno vedere i loro conti, un motivo ci sarà . . . • Nel nostro esempio, il rating S&P indica B+, quindi investimento piuttosto rischioso, anche se sembra in via di miglioramento. • Le banche pubblicizzano molto questo parametro, invece è meglio non fidarsi troppo, spesso segnala il problema quando è troppo tardi, vedi il caso della Parmalat ! • Finalmente arriviamo al più importante dato certo, il rendimento, da confrontare con il più importante dato ipotetico, il rischio, per arrivare o meno alla decisione di acquisto. • Si possono usare diverse formule di calcolo, più o meno precise, più o meno complesse : noi ne useremo una abbastanza semplice e chiara, che non usa calcoli complessi ma è comprensibile e prudenziale. • Nel nostro esempio, al 30 gennaio abbiamo comperato 10.000 obbligazioni per € 10.829,30. Al 9 settembre, dopo 244 gg., verranno rimborsate in 10.000 € più una cedola da 1.112,50 (vedi), totale 11.112,50 €. Il guadagno è stato di 11.112,5010.829,30=283,50 € su un capitale impegnato di € 10.829,30 pari al 2,618 % su 244 giorni, quindi al 3,916 % annuo lordo. • Se vogliamo il rendimento netto, basta togliere le tasse (12,5%) sulla cedola : (10973,44-10829,30)/10829,30/244x365x100= 1,991 % annuo netto, un po’ più prudenziale e realistico di quello calcolato da Fineco di 2,7936 % • Perciò occhio : se guardate i rendimenti netti di Fineco, viene sempre voglia di comperare, ma se fate il semplice “conto della serva” che vi ho indicato, spesso i numeri si ridimensionano e la voglia di comperare passa ! • Il tipo di emittore dell’obbligazione, se è una società o uno stato sovrano. Mentre il fallimento di una società può portare facilmente alla perdita totale del denaro investito, uno stato può non pagare le obbligazioni per difficoltà economiche, ma poi i vari fondi internazionali, le necessità politiche, portano a trovare soluzioni per far ripartire l’economia di un intero paese, rimborsando, almeno in parte, gli investitori. • La durata dell’investimento deve essere proporzionata alle proprie necessità, in modo da lasciare scadere naturalmente l’obbligazione. Se si investe in fondi con spread molto basso (0.1-0.2) tipo BTP, CCT, World Bank, European Invt Bank, ecc., la durata può anche superare la necessità, tanto in qualsiasi momento potremo realizzare il capitale, vendendo con una piccolissima perdita (0.1%-0.2%). • Il mercato dove noi comperiamo le nostre obbligazioni è molto limitato : è costituito da quelle obbligazioni che la Fineco ha in cassa e che decide di vendere, ai prezzi ed alle condizioni decise dalla Fineco stessa ! • Ma per fortuna nostra, se la Fineco si discostasse troppo dal mercato reale, i risparmiatori potrebbero sempre rivolgersi ad altre banche o altri intermediari meno esosi. • Quindi, un’ottima abitudine è tenere sempre d’occhio anche altri mercati intermedi (altre banche, intermediari) ed il mercato reale, la Borsa di Milano, guardando le diverse quotazioni, sia in acquisto, sia in vendita. • Detta così la scelta è molto limitata, ed è vero, ma è pur sempre un mercato molto vantaggioso anche per il risparmiatore. Ricordiamoci sempre che le obbligazioni sono tassate in Italia solo al 12,5% (per ora !) e sono le uniche, mentre tutti gli altri redditi vengono tassati come minimo al 27% (c/c, azioni) o, normalmente, alla aliquota percentuale IRPEF più alta di ciascuno di noi (39% o 45%). • Se è possibile, è molto comodo, per il confronto di dati e per la scelta dei nostri acquisti, la possibilità di acquisire i dati delle obbligazioni in forma telematica, in modo da poterli elaborare rapidamente, renderli omogenei ed infine, confrontarli. • Il primo problema è trovare le informazioni e metterle in un formato direttamente utilizzabile da noi stessi. • Si possono scaricare i dati direttamente da Fineco, pagina delle Obbligazioni, andando con il mouse sopra alle tre scadenze principali e cliccando con il tasto destro, in modo da ottenere il menù delle opzioni. Si sceglie Salva Oggetto con nome, salvando i dati in tre files, messi nella stessa cartella dove avremo il programma di elaborazione. • Il programma, di nome Bonds.EXE, legge i tre gruppi di dati, li riorganizza e calcola alcuni dati aggiuntivi, per poi proporceli in vari formati : ordinati a video, ordinati a stampa, oppure solo raggruppati in formato Excel per chi preferisce far da sé le successive elaborazioni. • Le obbligazioni ci verranno quindi presentate in ordine decrescente di rendimento, con il rating, lo spread calcolato, la scadenza, prezzi tel quel di vendita e di acquisto, il valore della cedola. • Esaminando questo elenco, risulta così molto più facile individuare le obbligazioni per noi più interessanti e procedere al loro acquisto. Il programma Bonds.EXE • Alla base del cosa c’è la nostra disponibilità al rischio. • Alla base del quanto c’è la nostra disponibilità al rischio. • Va bene, ma non essere anche coglione, sarebbe veramente troppo ! • Fraziona il più possibile, compra tanti titoli diversi, ciascuno di poche obbligazioni (il minimo, in genere, è mille), in modo da diluire il rischio. • Privilegia i titoli di stato, i monopòli, le società famose, i titoli emessi in Italia. • Attento ai titoli senza rating, ai titoli emessi in nazioni diverse da quelle di origine (ad es. titoli Cirio emessi in Lussemburgo). • Prendi con le pinze le informazioni specialistiche : ti dicono quello che vogliano che tu sappia, non quello che ti serve ! E se ti dicono qualche cosa di interessante, vai tranquillo, è già troppo tardi ! • Molto più attendibile controllare il rapporto fra i prezzi di acquisto e di vendita della tua banca : - Valori bassi e dispersi -> sono pericolosi, la banca te li sbologna e non li vuole più indietro. - Valori alti e dispersi -> dopo una opportuna pubblicità, la banca ti propina dei suoi titoli facendoli sembrare oro, ma se ci credi, il rischio non è per te. - Valori bassi e vicini -> titoli in crisi o anche in defaut, ma che la banca pensa che verranno, in qualche modo, rimborsati. Osservarli con attenzione, una piccola quantità può essere interessante. - Valori alti e vicini -> titoli a basso rischio ed interessanti, con valore costante nel tempo, adatti anche a lunghi investimenti. • Infine, tu hai lo stomaco di considerare normali ed accettabili alcuni fallimenti fra i tuoi titoli ? Portafoglio tipico a rischio alto • E va bene, sei una persona tranquilla che non cerca guai. • Le quantità acquistate possono essere molto maggiori e la varietà dei titoli minore. • Darai la preferenza a titoli di stato o di grosse multinazionali, con ottimi rating. • Ma anche tu cerchi un rendimento complessivo buono, allora puoi sfruttare i tempi lunghi, cercando obbligazioni indicizzate e con spead molto bassi. • Anche se sei un tranquillone in pantofole, una botta di vita ogni tanto ci sta bene : prova a prendere una piccola parte di titoli ad alto rischio ed alto rendimento ! • In ogni caso, per quanto prudente tu sia, prima di fare acquisti vai a leggere anche la pagina precedente, quella dedicata al rischio, serve anche per te ! Portafoglio tipico a rischio basso • Vediamo ora un altro programma, questo in Excel, che ci permette di seguire la vita delle nostre beneamate obbligazioni. Il programma si chiama, con grande originalità, Bonds.XLS • L’abbiamo già intravisto prima come esempio di diversi portafogli, dove lo stesso importo totale veniva investito in titoli a diverso rischio. • Ha diverse schermate, per diversi usi : - Tabella delle Obbligazioni Tabella delle Obblig. Indicizzate Scadenzario delle Cedole Potafoglio complessivo liquidità Tabella delle Obbligazioni Tabella delle Obbligazioni • Mostra i dati delle nostre obbligazioni. • I dati in azzurro vanno inseriti, quelli in nero sono calcolati dal programma. • Il contenuto delle varie celle è chiaramente indicato, ma qualche nota in più merita : - Cedole n. e # indicano quante cedole maturano nel periodo e quante invece sono già maturate. - Il valore delle cedole maturate è calcolato già al netto delle tasse, lo stesso quindi per tutti i rendimenti calcolati. - I giorni sono indicati sia nel loro ammontare totale (data scadenza – data acquisto), sia nella vita residua (data scadenza – data attuale). - Attenzione che nelle righe finali di riepilogo, alcuni valori rappresentano dei totali, altri delle medie. Tabella delle Obblig. Indicizzate Tabella delle Obblig. Indicizzate • Le differenze sono minime, c’è una colonna particolare per la periodicità delle cedole, infatti quasi sempre non sono annuali ma quadrimestrali. • Il valore della cedola viene quindi moltiplicato per quante cedole scadono in un anno. • In tutti i casi, conviene tenerle separate dalle obbligazioni a reddito fisso, se non altro per chiarezza. Scadenzario delle Cedole Scadenzario delle Cedole • E’ un prospetto che si forma in parziale automatismo. • Molto comodo per vedere, ogni mese, quali cedole scadono e controllare che tutto proceda nel migliore dei modi. • Può essere interessante, in fase di acquisto, programmarli in modo tale da avere una copertura omogenea nei vari mesi, formando così una specie di rendita integrativa. Ma attenzione che la regolare distribuzione delle scadenze non vada a scapito della convenienza economica. Potafoglio complessivo liquidità Potafoglio complessivo liquidità • I dati dei capitali sono volutamente illeggibili, ma il prospetto è reale e rappresenta la mia situazione patrimoniale degli ultimi anni. • Più il potafoglio è vario, meglio è. Ideale che contenga poco denaro liquido a basso interesse e molto denaro investito al saggio più alto possibile, compatibilmente con la nostra disponibilità al rischio. • Se ve la sentite, una piccola quota in azioni può essere interessante, ma scordatevi di poterla monetizzare : se vi mettete a giocare al finanziere da film, che compra e vende, in pochi mesi restate in mutande. Non è il vostro gioco, lasciatelo alle finanziarie internazionali, la borsa la gestiscono loro. Piuttosto potete monetizzare i dividendi percepiti e, molto interessante, affittare le azioni alla Fineco nella gestione “Portafoglio Remunerato”, in questo modo percepite una rendita mensile variabile, ma sempre molto gradita. • Avrete notato che non ho parlato dei fondi gestiti, che pure vanno per la maggiore. Il motivo è che non li apprezzo per nulla, li ho provati, ho visto come funzionano, li ho rivenduti subito senza più pensarci. Il motivo è semplice : ti fanno credere che esperti finanziari gestiranno i tuoi soldi in modo ottimale, con ottime rendite. Non è affatto vero, la gestione è normalissima, quando tutto il mercato tira vanno bene, quando tutto il mercato cala, vanno male. Ma così sono capace anch’io, dov’è la bravura ? Resta solo una gestione normalissima, in cui l’unica cosa sicura è che devo anche pagare la provvigione per la finanziaria che gestisce male i miei soldi. • Non so se ve ne siete accorti, ma io penso che l’informazione fornita dagli organi finanziari o giornalistici specializzati, vada presa con molto sospetto. Spesso è pura disinformazione voluta e quando è veritiera è perché si riferisce a fatti già avvenuti e talmente evidenti da non poter essere più nascosti. In tutti i casi, l’informazione buona ti arriva solo quando è troppo tardi : come tua moglie che per strada ti dice : “guarda che bella ragazza ...” “... dove ? “ “E’ già passata !” • Preferisco di gran lunga basarmi su dati reali o non facilmente mascherabili, come un grafico storico delle quotazioni, una accertata posizione di privilegio o di monopolio, l’osservare il comportamento di chi ha informazioni dirette, non manipolate, come valutando il parametro dello spread per capire la tendenza dei mercati. • Non spaventatevi nei momenti di crisi del mercato, ma premunitevi prima, diversificando gli investimenti e, dentro agli investimenti, diversificando gli acquisti. • Io credo che se avrete seguito tutti questi accorgimenti ed attenzioni, non dovreste correre troppi rischi anzi, il vostro capitale, grande o piccolo che sia, vi ringrazierà. Forse ha imparato a nuotare ! Finito di scrivere nel lungo e freddo inverno del 2005 – Andrea Bosi Il continuo aggiornamento delle banche è certamente molto utile, ma spesso comporta il dover modificare quello che si pensava già definito. Già dopo pochi mesi dalla stesura delle precedenti note, la Fineco ha modificato il modo di presentare i dati delle obbligazioni, costringendoci a rifare il programma Bonds.EXE, quello che estrae i dati delle obbligazioni, li rielabora e li ripresenta ordinati, in modo da facilitarci le scelte. Purtroppo anche i dati forniti per ciascuna obbligazione sono diminuiti, impedendoci così il calcolo automatico dello spread (vedi) e rendendo più impreciso il calcolo del rendimento netto. In compenso la disponibilità della scelta è notevolmente aumentata con la possibilità di acquisto direttamente sul MOT (Mercato Obbligazionario Telematico). In questo modo, fra mercato Fineco e MOT, la scelta spazia ora su quasi 700 titoli. • Per noi è un’opportunità formidabile, il conoscere immediatamente tutte le quotazioni ed il poter acquistare in modo diretto permette di ottenere dei rendimenti prima impensabili e con rischi molto minori. • Ma è impensabile confrontare diverse centinaia di obbligazioni senza utilizzare strumenti informatici per l’elaborazione dei dati in forma automatica. • E’ anche evidente che ciò non sarà certamente agevolato dalla Banca, che vorrebbe tanto che noi delegassimo le scelte ai suoi promotori finanziari e pertanto non favorisce certamente il “fai da te” negli investimenti di capitale. • Nonostante le difficoltà, vedremo di arrangiarci e di ottenere ugualmente le informazioni che ci sono necessarie. • Le istruzioni dettagliate le trovate con il programma, qui voglio solo ricordare che il prelievo dei dati da Fineco è una operazione abbastanza lunga, sono almeno una ventina di schermate da prelevare per l’elaborazione. • Pertanto il prelievo dei dati aggiornati verrà fatto solo ogni tanto, in occasione di nuovi investimenti. • Ma alla fine, il risultato sarà il seguente : • Nessuna novità nel campo intestazione, salvo la comparsa di tantissimi nomi “nuovi”, tra cui moltissime banche ed enti internazionali a basso rischio. • Il prezzo è in forma “corso secco” (vedi), perciò il costo reale del bond andrà maggiorato degli interessi già maturati. • Il tipo di mercato è indicato come “MOT-EUR” e “BOND-EUR”, rispettivamente per il MOT ed il Fineco. Nelle obbligazioni quotate in dollari, la parte finale è “-USD” invece che “-EUR”. • Nessuna novità per l’importo della cedola, rating e data scadenza, salvo che nel MOT il rating non viene fornito. • Infine il rendimento, che è sempre solo orientativo e considera la cedola sempre annuale, quindi va ricontrollato al momento della formulazione dell’ordine di acquisto: si potrebbero avere gradite sorprese. In questa sede sarà anche possibile il rilievo, in manuale, dello spread, con tutte le considerazioni che la sua conoscenza comporta. La precisione del rendimento calcolato in automatico è comunque più che sufficiente per fare una prima grossolana separazione nel panorama dei bonds disponibili, la scelta finale andrà fatta solo dopo aver considerato i dati reali dell’obbligazione, magari rifacendo in via provvisoria i calcoli del rendimento, utilizzando il vecchio programma Bonds.XLS, sempre valido.