Seminario I SISTEMI DI RATING INTERNO NEL CORPORATE LENDING dott.ssa Grazia Coccia Gestore Imprese Banco di Napoli SpA 21 Marzo 2012 Modello di Rating - Implicazioni derivanti dalle disposizioni della Vigilanza Le vigenti disposizioni di Vigilanza prevedono due possibili Sistemi di Rating: a. sistemi incentrati su componente automatica, ossia sistemi in cui sono strutturalmente esclusi scostamenti discrezionali e motivati b. sistemi con valutazioni discrezionali, con possibilità di override: sistemi in cui i giudizi automatici sono modificabili dagli esperti di settore Sistema IntesaSanpaolo Nel caso di adozione di un modello di rating di cui al punto b,la normativa prevede cautele organizzative e procedurali per evitare conflitto di interessi, quali l’accentramento delle responsabilità di assegnazione/conferma o modifica del rating ad una unità organizzativa dedicata Tali cautele si considerano adeguate nel momento in cui i soggetti responsabili dell’attribuzione definitiva del rating (ovvero l’unità organizzativa dedicata): • non svolgano attività di concessione valutata con obiettivi espressi in termini di volumi o ricavi su impieghi • non siano forniti di poteri deliberativi in materia di erogazione del credito 2 Caratteristiche del processo di attribuzione del rating da normativa Documentabilità Replicabilità delle informazioni Formalizzazione delle caratteristiche del modello adottato e delle scelte metodologiche effettuate: segmentazione portafoglio; definizioni di default e perdita applicata. Formalizzazione del percorso di assegnazione del rating (mappa delle responsabilità) Previsione di meccanismi procedurali che consentano di archiviare e ripercorrere l’iter di assegnazione del rating (con evidenziazione dei rating intermedi) e delle motivazioni sottostanti gli eventuali override Punto di maggior impatto sui processi Integrità del processo Definire soluzioni organizzative idonee a garantire separatezza tra i soggetti responsabili del rating e soggetti forniti di poteri deliberativi Omogeneità Adozione di criteri di valutazione uniformi presso tutte le strutture territoriali e di gruppo, al fine di garantire medesima classe di rating a controparti con rischi analoghi Univocità Attribuzione di un unico rating nei confronti delle controparti che hanno esposizioni verso più componenti territoriali/societarie Aggiornamento del rating Completezza dell’informativa Previsioni di meccanismi procedurali che impongano la revisione del rating almeno una volta l’anno. Sintomi di deterioramento del merito creditizio evidenziati anche tramite sistemi di monitoraggio andamentale devono implicare un aggiornamento del credito più frequente di un anno Considerazione nell’ambito del rating di un set di informativa quanto più completo possibile ai fini della valutazione del rischio di controparte 3 PREMESSA BASILEA 2 E IL NUOVO PROCESSO DEL CREDITO L’esigenza di calcolare il Rating si manifesta: • • • • • come attività del processo di concessione quando la procedura "rating di monitoraggio" segnala un deterioramento del rating dovuto ad una sostanziale modificazione del profilo di rischio del cliente; il gestore rileva una modifica significativa del profilo di rischio della controparte la posizione è intercettata nel processo dei crediti problematici il rating della controparte risulta scaduto 4 Modello di Rating corporate regolamentare e processo di validazione Rating Componenti Rating Quantitativa Descrizione Modalità di validazione •Definizione Rating statistico sulla base di: –Dati di Bilancio –Utilizzi da Centrale Rischi •Automatico Andamentale IRIS Qualitativa Giudizio Gestore •Integrazione del Rating quantitativo solo in via conservativa nel caso in cui la media IRIS ultimi 2 mesi sia ricompresa tra -5 e -10 •Definizione del Rating integrato: modifica del rating quantitativo complessivo con le evidenze di un questionario (possibile miglioramento di massimo 1 classe di Rating e peggioramento di massimo 3 classi di Rating) •Automatico in base a risposte del gestore con limite: –+ 1 classe migliorativa –-3 classi peggiorative •Giudizio Gestore guidato su 7 aree di analisi: –redditività, –struttura patrimoniale, –circolante, –posizionamento settoriale, –strategia/ management, –struttura proprietaria • Gestore in caso di override peggiorativo o confermativo 5 • Unità indipendente in Direzione Politiche, Processi e Procedure per validazione di override migliorativo Cautela organizzativa per prevenire conflitto di interessi MODELLO CORPORATE DOMESTICO RUOLO DEL GESTORE • Il ruolo del gestore, come sottolineato più volte, risulta decisivo nella definizione del rating alla controparte Premessa • Gli elementi aggiuntivi di valutazione della controparte (non approfonditi nel modulo quantitativo), vengono trattati dal gestore in due momenti differenti: 1. Compilazione del questionario qualitativo 2. Definizione di un giudizio complessivo di sintesi I Compilazione Qualitativo • Le risposte chiuse del questionario qualitativo rappresentano un importante momento di analisi strutturata dei punti di forza e di debolezza dell’impresa • Gli elementi quantitativi e qualitativi, che in precedenza hanno contribuito a determinare il II Giudizio finale rating integrato, formano oggetto di valutazione da parte del gestore attraverso un giudizio per aree di analisi • In questa fase il gestore può introdurre in maniera strutturata elementi aggiuntivi di analisi e/o intervenire su quelli già considerati dal sistema pervenendo al rating definitivo Il rating finale implica quindi da parte del gestore la piena condivisione o la modifica secondo un processo strutturato del rating integrato 6 Procedura di override Si riporta quanto contenuto nell’istanza inoltrata a Bankit in tema di override: La procedura di override viene attivata solo quando la valutazione del Gestore non è ricompresa nell’ambito del range di coerenza con il rating integrato. In particolare: se il giudizio del Gestore è peggiorativo rispetto al rating integrato, il Gestore deve assegnare autonomamente un rating, all’interno della classe corrispondente al suo giudizio (per tale intervento Override conservativa - non è quindi necessaria l’attivazione del processo di validazione); se il giudizio del Gestore è migliorativo rispetto al rating integrato, la proposta di Override migliorativa prima di essere accettata deve essere trattata con estrema attenzione, ed è quindi da sottoporre ad un soggetto indipendente preposto all’attività di validazione, che decide anche quale rating assegnare in via definitiva. In ogni caso di “override”, conservativa o migliorativa, il Gestore deve motivare in modo strutturato le ragioni per cui la sua valutazione si discosta da quella fornita dal modello, sottolineando gli eventuali elementi specifici non catturati dal risultato del modello. Nell’ipotesi di override migliorativa, l’attività di validazione ha come oggetto la verifica formale e sostanziale del percorso di determinazione del rating integrato, nonché la valutazione della correttezza, della coerenza e sostenibilità delle motivazione di override espresse dal Gestore. 7 LA DEFINIZIONE DI DEFAULT Premessa Condizioni oggettive Nello sviluppo dei modelli di rating sono state seguite le seguenti logiche per la definizione dello stato di default della controparte Past due* Default intercettato sia con condizioni oggettive Incagli sia con condizioni soggettive Condizioni soggettive Sofferenza * sconfinamenti o impagati continuativi da oltre 90 gg. - transitoriamente, fino al 2011, 180 gg. 8 1. ANALISI DEL CLIENTE ED INSERIMENTO DATI: SCELTA METODOLOGIA RATING La metodologia di rating dipende dalla tipologia di controparte in esame: Attualmente per il Corporate Domestico esistono le seguenti differenti metodologie: • Metodologia Corporate • Metodologia Large Corporate • Metodologia Sviluppo Immobiliare Rating decentrati • Metodologie per “valutazioni esperte” Rating accentrati 9 2. CALCOLO DEL RATING DA PARTE DEL MODELLO Rating statistico + IRIS Una volta acquisiti i dati necessari, il sistema calcola il rating integrato del modello che viene restituito in automatico con il dettaglio delle sue componenti • Determinato dai soli elementi quantitativi (dati di bilancio, dati andamentali) + • Determinato dalle risposte alle domande del questionario qualitativo (notching +1 e -3) Qualitativo = Rating integrato • Determinato dall’integrazione del rating statistico con il notching calcolato sulla base degli elementi qualitativi 10 3. GIUDIZIO DEL GESTORE Visualizzazione risultati del modello di rating Logica Giudizio su singole dimensioni di analisi Il Gestore analizza i risultati del modello e integra gli elementi non colti dal modello stesso Motivazione disallineamenti Giudizio sul rischio cliente 11 3. GIUDIZIO DEL GESTORE Output del modello Dimensione di analisi Visualizzazione risultati del modello di rating Analisi economica finanziaria Redditività e servizio del debito Struttura patrimoniale Gestione circolante Giudizio su singole dimensioni di analisi Motivazione disallineamenti Analisi andamentale Analisi andamentale Peggiorativa Neutra Giudizio sul rischio cliente Informazioni qualitative Rischi di business, profilo settoriale e posizionamento Strategia, piano aziendale Struttura proprietaria ed organizzativa 12 Migliorativa 3. GIUDIZIO DEL GESTORE Giudizi “parziali” del gestore Dimensione di analisi Giudizio Visualizzazione risultati del modello di rating Analisi economica finanziaria Giudizio su singole dimensioni di analisi Motivazione disallineamenti Analisi andamentale Giudizio sul rischio cliente Informazioni qualitative Commento Redditività e servizio del debito Medio yyyyyyy Struttura patrimoniale Basso yyyyyyy Gestione circolante Medio yyyyyyy Analisi andamentale Basso yyyyyyy Rischi di business, profilo settoriale Molto alto e posizionamento yyyyyyy Strategia, piano aziendale Basso yyyyyyy Struttura proprietaria ed organizzativa Medio yyyyyyy 13 3. GIUDIZIO DEL GESTORE Confronto automatico Motivazione scostamenti Dimensione di analisi Visualizzazione risultati del modello di rating Giudizio su singole dimensioni di analisi Motivazione disallineamenti Giudizio sul rischio cliente Analisi economica finanziaria Analisi andamentale Informazioni qualitative Redditività e servizio del debito In Linea Struttura patrimoniale Meno rischioso Motivazione 1 xxxxxx Gestione circolante Più rischioso Motivazione 3 xxxxxx Analisi andamentale (modello quantitativo) Meno rischioso Motivazione 2 xxxxxx Rischi di business, profilo settoriale e posizionamento Meno rischioso Motivazione 3 xxxxxx Strategia, piano aziendale In linea Struttura proprietaria ed organizzativa In linea 14 Commento 3. GIUDIZIO DEL GESTORE RISCHIO Molto-basso Visualizzazione risultati del modello di rating Basso Giudizio su singole dimensioni di analisi Medio-basso Motivazione disallineamenti Medio Giudizio sul rischio cliente Medio-alto Alto 15 A valle del percorso guidato e dell’espressione delle motivazioni degli eventuali disallineamenti, il Gestore esprime il proprio giudizio completo e riepilogativo sul rischio cliente espresso con una scala a 6 livelli di rischiosità. 5. CONFERMA RATING O PROPOSTA DI OVERRIDE Implicazioni sul rating Conferma rating integrato del modello Override conservativa Proposta di override migliorativa • Il Gestore conferma il rating integrato calcolato dal modello • Rating puntuale identificato dal modello • Il Gestore attribuisce un rating • Rating puntuale tra quelli corrispondenti al identificato dal proprio giudizio, motivandone la Gestore scelta • Contestualmente motiva l’override Rating definitivo (non necessita di validazione) • Il Gestore invia la proposta di • Rating puntuale override, corredata della motivazione, alla validazione • L’Unità Specialistica presso i Crediti si occupa della validazione e identifica il rating 16 identificato in fase di validazione dall’Unità Specialistica Rating definitivo dopo la validazione RANGE PUNTUALI VS. RANGE DI COERENZA range puntuali delle PD range di coerenza dei giudizi MOLTO BASSO BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO Molto Basso Basso Medio Basso 17 Medio Medio Alto Alto MODELLO CORPORATE DOMESTICO GIUDIZIO DEL GESTORE VS. SCALA MAESTRA Giudizio Gestore Rating PD bps Molto basso 6 9 14 21 Basso 32 50 Medio-Basso 75 115 Medio 174 266 Medio-Alto 404 610 938 Alto 1431 2491 Descrizione Buona qualità dell’attivo, buon inserimento di mercato, attività consolidata, comprovata abilità manageriale distintiva, ampie capacità di copertura del debito Soddisfacente qualità ed esigibilità dell’attivo, inserimento di mercato e qualità del management nella media; solvibilità, assetto patrimoniale e composizione delle fonti ben impostati; capacità di copertura del debito ancora più che media Accettabile qualità dell’attivo disponibile ed esigibile seppure con un grado di rischio apprezzabile; solvibilità, assetto patrimoniale e composizione delle fonti equilibrato con lievi avanzi di liquidità e più debole capacità di copertura del debito Accettabile qualità dell’attivo disponibile ed esigibile seppure con un grado di rischio significativo; margini talora vulnerabili; assetto patrimoniale e composizione delle fonti che presenta segni di appesantimento; contenuta liquidità e limitati margini di copertura del debito Ancora accettabile qualità dell’attivo seppure con possibili tensioni di liquidità; alta leva finanziaria, qualche debolezza manageriale, di posizionamento e di inserimento di mercato; margini e competitività sotto pressione Come sopra ma con difficoltà evidenti e gestione del debito a volte tesa e affannosa 18 Principali motivazioni a supporto override migliorativi Riserve tacite Valorizzazione attività immateriali (marchi, know-how, ecc.) Sostegno - elevato standing dei soci / gruppo economico di appartenenza Interventi sul capitale – finanziamento soci accesi post chiusura esercizio Variazioni significative della compagine sociale Miglioramenti di ricavi / margini dell’esercizio in corso rilevabili da: dati infrannuali, incremento del portafoglio ordini, commesse rilevanti Italia ed estero, Sistemazione di anomalie andamentali – ristrutturazione del debito Evidenze di eventuali criticità del modello di rating rispetto alle specificità dell'attività del cliente (rif. normativa casi particolari di utilizzo dei modelli con cautela) quali ad es. società cooperative, grande distribuzione, imprese operanti nel settore dei servizi di pubblica utilità (“utilities”), nel comparto dell’investimento immobiliare, nel settore navale, nell’agricoltura, attività stagionali, ecc. 19