12 MERCOLEDÌ 24 DICEMBRE 2014 La Provincia SPAZIO APERTO Agevolazioni per gli asili nido Il Comune ha fatto la sua parte Egregio direttore, è doveroso precisare, relativamente a quanto segnalato nella lettera a firma M. M. del 22 dicembre sulle agevolazioni per gli asili nido, che l’Amministrazione comunale di Cremona ha ricevuto in data 10.12.2014 l’avviso della pubblicazione da parte delle Direzione dell’Inps dell’istituzione dell’elenco delle strutture eroganti servizi per l’infanzia ai sensi dell’art. 8 del decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 22 dicembre 2012, valido per gli anni 2014-2015. Il Comune di Cremona, già iscritto per il precedente anno scolastico, ha provveduto in questi giorni ad inviare la conferma dei requisiti delle proprie strutture di cui all’art. 3 del Bando 16/5/2013. Pertanto il Comune ha già fatto quanto necessita per accreditare le proprie strutture e mettere le famiglie in condizione di beneficiare dei contributi. Il Comune di Cremona (ufficio stampa) ...................................................................................... . Stradivari, il più grande liutaio Merita di essere ricordato Signor direttore, ci ha dato gioia. Intensa, sottile, raffinata. Ricordiamolo! Cremona, 18 dicembre 1737, mercoledì - Nella sua città natale muore, lucidissimo, 93enne, Antonio Stradivari, considerato il più grande liutaio di tutti i tempi. Undici figli, da due mogli: sei dalla prima, cinque dalla seconda, ed è sepolto in una cappella della locale Basilica di s. Domenico. Cresciuto alla scuola di N. Amati, cresce in genialità creativa dal 1698 al 1730, a trovare uno stile tutto suo; all’interno dei suoi strumenti l’etichetta in latino ‘Antonius Stradivarius Cremonensis Faciebat Anno…; legno principe per i suoi violini, viole, violoncelli, arpe, chitarre, liuti (in tutto ca. 1100 strumenti): il legno d’abete rosso/Val di Fiemme, che andava a scegliere personalmente. I violini perfettamente integri rimangono circa 50. Da un’intervista radiofonica del 17 dicembre 2011 di Mensurati alla liutaia cremonese Elisabetta Giordano: ‘lo Stradivari più perfetto esistente (deve essere suonato ogni giorno) è del 1715; un violino è di 70 pezzi di legno; un violino, costruito, è verniciato (20/30 giorni) con resine naturali, per una triplice necessità: acustica/estetica/protettiva’. (...) Gianfranco Mortoni (Mantova) ...................................................................................... . Fiera di Rivarolo del Re Ricostruire trent’anni di storia Egregio direttore, mi avvalgo di queste pagine per iniziare un percorso di ricerca riguardante tutte le edizioni di quella che era ritenuta la Fiera più rinomata della provincia di Cremona, quella di Rivarolo del Re, un album che abbraccerà almeno tre decenni, dal 1950 al 1979 e quantomeno la prima parte degli anni ‘80. Vi si sono esibiti cantanti e complessi italiani e internazionali di grande caratura, con serate memorabili come quelle con Mina, Celentano, Peppino Di Capri, Rita Pavone e Ornella Vanoni. Di questi noti artisti si sa tutto, ma la mia curiosità punta soprattutto su quei cantanti e quei complessi minori che allietavano le serate e i nostalgici «the danzanti» della domenica, del lunedì e del mercoledì, o che facevano da spalla alle vedettes del martedì. In questo momento sono fermo all’edizione del 1966, per intenderci quella con Rita Pavone. Nella giornata di domenica 18 settembre il «the danzante» del pomeriggio e la serata erano a carico dell’orchestra «I Giusti» con al microfono il cantante Fausto Billi: ipotizzo potesse essere un gruppo musicale cremonese, visto che il cognome Billi è presente all’anagrafe anche di Cremona città. C’è qualcuno fra i lettori che mi può dare qualche notizia in merito, anche scrivendo o pubblicando foto su questa rubrica, come si fece in passato per i «5 players»? Giampietro Vicino (Rivarolo del Re) ...................................................................................... . Strada Soresina-Annicco Il semaforo sa solo lampeggiare Signor direttore, quella che vi vado raccontare è la triste storia di un semaforo rosso. Cosa c’è di interessante in un semaforo rosso? Purtroppo non siete gli unici a pensarlo per questo la mia storia è triste... Procediamo per ordine. Un tempo ero un semaforo rosso posto al sottopasso dell’uscita di Soresina per Annicco. Ebbene si! Allora tutti dovevano ascoltarmi e rispettarmi. Altrimenti erano c....! Si può dire fossi all’apice del successo. Ah.. Che bello essere rosso! La gente ti vede e si deve fermare. Non è come essere verdi che si è costretti a una vita senza polso e a dire a tutti di si. Per non parlare dell’arancio che nessuno capisce e crea solo caos. E no! Io ero il rosso e voi ammasso di ominidi dovevate fermarvi perchè lo dicevo io. Che goduria vedervi fremere, inseguiti dal tempo, in fila davanti a me. E se qualcuno osava lamentarsi dell’attesa io allungavo apposta la mia presenza ai danni del verde che tanto, come già detto, è remissivo e permissivo. Ricordo anche con amarezza quei ragazzi che una tragica sera andarono a sbattere contro un’altra vettura perchè non si accorsero della mia presenza. Avrei potuto farmi sentire, vedere, essere più luminoso. Sono stato il primo a vedere, a capire l’entità dei danni ma non potevo far niente se non aspettare la fine del mio turno e lasciare vedere la scena anche al verde. Ma basta ricordi tristi! Infatti ricordo anche con simpatia e nostalgia quel compagno che ogni giorno veniva al mio cospetto e mi fissava con la mano sul cuore e il pugno chiuso. A chi gli chiedesse come mai lo facesse lui rispondeva «E’ l’ultima cosa rossa rimasta in Italia. Siamo rimasti solo io e questo semaforo». Ma adesso io non ci sono più. Non ci sono più a evitare incidenti al sottopasso per Annicco e non ci sono più per quel mio amico di sinistra. E’ triste la vita di un semaforo che senza LA POLEMICA www.laprovinciacr.it IL CASO Commenta su www.laprovinciadicremona.it/spazioailettori Io, un cliente ‘mancato’ perseguitato da tre anni Egregio direttore, quello che sto per raccontarle è la lunga storia di come il colosso energetico Eni ha perseguitato e continua a perseguitare un cliente (mancato). Il cliente (mancato) ovviamente è il sottoscritto. La storia incomincia nel 2011, quando un signore con tanto di targhetta Eni sul petto si introduce in casa mia comunicandomi che Eni è stata incaricata da Aem Linea Più di Cremona di fare la lettura dei contatori del gas. Appreso il giorno dopo da Aem che si trattava di un imbroglio, inviavo il giorno stesso a Eni una lettera raccomandata con cui ad ogni buon conto mi avvalevo del diritto di ripensamento. Purtroppo tutto è stato inutile. Ben presto mi giungeva una lettera di benvenuto in Eni a cui rispondevo immediatamente ribadendo le mie intenzioni. A dispetto di molte resistenze, dopo un gran numero di telefonate e raccomandate riuscivo a strappare a Eni una comunicazione scritta (11 giugno 2012) che avrebbe dovuto rappresentare una libe- un motivo prima è diventato lampeggiante e poi è stato definitivamente spento. Non restare insensibile, manda un sms al 45... no, scherzavo! Non esiste nessuna raccolta fondi per noi poveri semafori rossi. Questa è la triste storia di un semaforo rosso obbligato a comparire, in modo ipocrita, solo ogni tanto su film con linguaggio poco urbano e scene di nudo. (...) Felice Resmini (Soresina) ...................................................................................... . Allo Zini una targa in memoria di Vittorio Staccione Caro direttore, l’interessante articolo pubblicato da ‘La Provincia’ a firma di Gianluca Corbani sulla mattinata svoltasi all’Itis di Cremona sul tema Sport e Diritti, offre lo spunto per una precisazione e una proposta. La prima è che l’iniziativa è stata fortemente voluta dal Ilde Bottoli e Roberta Mozzi a nome del coordinamento della rete delle scuole superiori della Provincia di Cremona di cui l’Itis fa parte. Il Panathlon di Cremona, cui mi onoro essere consigliere, ben comprendendone il valore storico e sociale ha dato la collaborazione e il patrocinio. La proposta è inerente quanto emerso nella relazione dello Alcuni contatori del gas ratoria definitiva: Eni prendeva atto della mia volontà di «non avere alcun rapporto contrattuale» con la società e mi informava di aver «annullato le operazioni volte all’attivazione del servizio di fornitura con la società», confermando che rimaneva in essere il rapporto di fornitura con la mia attuale società di vendita a cui peraltro io non ho mai cessato storico dello sport, Sergio Giuntini, in riferimento alla vicenda di Vittorio Staccione, giocatore della Cremonese con 25 presenze nell’anno 1924-25 e morto per le percosse ricevute nel campo di concentramento di Gusen nell’agosto 1944, nel quale era stato internato perchè antifascista. In analogia con quanto fatto a S. Siro dall’Inter e al Dall’Ara di Bologna dove è stata cementata una lapide in memoria di Arpad Weis, grande allenatore ebreo-ungherese di entrambi i club e morto ad Auschwitz nel 1944, allo Zini di Cremona potrebbe essere posta una targa per ricordare ogni 27 Gennaio, giornata della Memoria, Vittorio Staccione e con lui tutti gli sportivi che sono state vittime di persecuzioni e discriminazioni. Mi pare un modo significativo per indicare alle giovani generazione che anche lo sport ha combattuto la sua Shoah e la sua Resistenza per conquistare quei diritti di cui oggi tutti godiamo. Pierluigi Torresani (Cremona) ...................................................................................... . Soresina, nella santella tolta la statua della Madonna Egregio direttore, con grande dolore e stupore il 22 dicembre 2014, mi sono accorta che la santella di via Mazzini a Soresina al civico 20, è stata privata della statua di pagare i miei consumi. Sembrava la fine di un piccolo calvario. Ma così non era. Nel maggio 2014, ossia a ben due anni di distanza, Eni riprendeva a mandarmi bollette pesantissime che ovviamente non ho pagato. A questo punto sono incominciati anche i solleciti a pagare le bollette scadute. Inutilmente ho inviato nuove raccomandate. Inutilmente mi sono presentato al più vicino Energy store Eni, a Piacenza, mostrando non solo tutta la corrispondenza intercorsa, ma anche la ricevuta dei miei ininterrotti pagamenti a Linea Più Aem. Le bollette Eni continuano ad arrivare, anche se l’impiegata Eni di Piacenza mi dice di aver comunicato a chi di dovere che si trattava di un evidente caso di doppia fatturazione. Mi chiedo quando finirà la persecuzione. Forse non c’è altra soluzione che rivolgersi alla magistratura. Non può esserci nel codice penale una norma che proibisca forme simili di gratuito accanimento nei confronti dei cittadini. Rodolfo Rini (Cremona) rima un imbroglio, poi la P burocrazia: un mix micidiale. Il suo racconto è chiaro e aggiungere altre parole non serve a niente. Le auguro che la sua vicenda possa concludersi a breve e senza l’intervento della magistratura. raffigurante la Madonna. Era lì, credo, da circa 100 anni ed era l’unica della nostra via, alla quale, passando si rivolgeva un tacito saluto, invocando protezione. Adesso la statua bianca e celeste non c'? pi? e ha lasciato un vuoto nella sua nicchia, ma soprattutto, nel mio cuore. Fiorella Allegri (Soresina) ...................................................................................... . Alla comunità Marzalengo un gruppo di suore ‘d’assalto’ Signor direttore, domenica pomeriggio, su invito di una suora coraggiosa e d’altri tempi tipo Don Camillo, che porta il nome di Suor Virginia, sono andato a conoscere la comunità di Marzalengo. Appena entrato, i miei pensieri e le mie certezze si sono scontrate con una realtà sconvolgente... Ho trovato un mondo magico dove un gruppo di angeli ama aiuta e insegna la gioia del volersi bene a delle giovani mamme che vogliono tornare a vedere il sole per il bene dei loro bimbi. Ho visto gli occhi di questi angioletti, pieni di serenità e di colori per merito di questo adorabile gruppo di suore ‘d’assalto’. Volevo ringraziare tutte queste persone che donano ricchezza nel cuore a chi le incontra. Giovanni Varesi (Cremona) ...................................................................................... . Commenta su www.laprovinciadicremona.it/spazioailettori Signor direttore, prendersela con le persone è caratteristica degli intolleranti e, come dice Vasco, basta poco ad essere intolleranti... basta esser solo un po’ ignoranti. Ignorare che la direttiva che disciplina gli impianti di incenerimento definisce: - ‘impianti di incenerimento’ qualsiasi unità e attrezzatura tecnica fissa o mobile destinata al trattamento termico dei rifiuti con o senza recupero del calore prodotto dalla combustione (in questa definizione sono inclusi l’incenerimentomediante ossidazione dei rifiuti nonché altri procedimenti di trattamento termico, quali ad esempio i procedimenti del plasma, sempre che le sostanze risultanti dal trattamento siano successivamente incenerite); - ‘impianto di coincenerimento’: qualsiasi impianto fisso o mobile la cui funzione principale consiste nella produzione di I PAESI PIÙ ATTENTI ALL’AMBIENTE SONO QUELLI CHE INCENERISCONO I RIFIUTI energia o i prodotti materiali e che utilizza rifiuti come combustibile normale o accessorio o in cui i rifiuti sono sottoposti a un trattamento termico a fini di smaltimento. Ignorare che non esiste nessuna norma europea che obbliga allo spegnimento degli inceneritori entro il 2020 ma si chiede invece di evitare entro tale data l’interramento controllato (discarica) che è il metodo più diffuso in Italia. Ignorare che a Torino hanno appena aperto un nuovo grande impianto e che il governo Renzi sta spingendo molto per avere una adeguata rete di inceneritori Italiani. Ignorare che nessuno dice che bisogna solo incenerire, ma che insieme al recupero di materia va massimizzato il recupero di energia. Che la raccolta differenziata ha senso se aumenta il recupero di materia ma non lo ha se incrementa solo i costi. Ignorare che i Paesi più attenti all’ambiente in Europa sono anche quelli che inceneriscono di più (è bello condividere la storia con chi in Svezia e Danimarca gestisce i rifiuti). Se la storia che si vuole praticare è quella della decrescita, sono contento di non esserci. Giuseppe Tiranti (Cremona) isponde Antonio Grassi. Vorrei R invitare Tiranti a leggere la mozione approvata il 2 luglio 2013 dal consiglio regionale con i voti di Pd, Pdl, Lista Ambrosoli, Lega e Civica Maroni. Soprattutto lo pregherei di riflettere su questo passaggio: «Preso atto che lo scorso anno il Parlamento europeo ha approvato la ‘Risoluzione sulla revisione del Sesto Programma d’azione in materia di ambiente e la definizione delle priorità per il Settimo Programma’ e tra le linee guida del Settimo programma sull’Ambiente è previsto, oltre a ‘obiettivi di prevenzione, riutilizzo e riciclaggio più ambiziosi’, ‘un divieto di incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati’ entro il 2020». Basta? Sarò intollerante e anche ignorante, ma in buona compagnia: con l’Europa e l’intero consiglio regionale lombardo.