LUNGHE Caesar Guerini express Trofeo L’express con la cartuccia adeguata L o spazio espositivo messo in mostra dalla Caesar Guerini alle fiere è assai invogliante e la cordialità dei suoi titolari assolutamente coinvolgente: in bella vista ci sono fucili delle diverse tipologie con una predilezione per i sovrapposti. Come ben si sa proprio i sovrapposti rivestono la quota maggioritaria di vendita, è il due canne più facilmente compreso dal grande pubblico, e perché rimane quello dove le macchine operatrici possono supplire in tante operazioni prima condotte dal personale specializzato. La riduzione di questi costi favorisce il mantenimento di una quota di esperta manualità per aggiustaggi e messa a punto dei particolari, per l’impiego di legni di buon livello sempre gradevoli a vedersi e qualificanti al momento del giudizio della clientela. Da un paio d’anni, precisamente dal 2008, l’azienda si è lanciata nell’impresa delle canne rigate allestendo un express proposto in due versioni: esaminiamo il Trofeo, quello di maggior rilievo dotato di cartelle lunghe, incisioni e legni appunto di notevole richiamo. Le aziende nate a Gardone negli ultimi decenni possono, per intuibili motivi, essere definite giovani e fra queste la Caesar Guerini offre una vasta produzione realizzata con le tecnologie più aggiornate per contenere i costi e garantire un prodotto di totale affidabilità al passo con i gusti e i desideri di un’ampia clientela Testo di Emanuele Tabasso – Foto di Roberto Allara La bascula La bascula è ricavata da un pressoforgiato di acciaio al NiCrMo lavorato all’utensile e successivamente cementato e temprato. Le forme aggraziate ricalcano lo stile attualmente in auge con testa superiormente spianata e con profonde scalfature anteriori da cui sporgono i seni sdoppiati ad accogliere la linea della canna superiore e dei semipiani; al di sotto appare la leggera sporgenza del rinforzo laterale sviluppato in un appagante arco a tutto sesto. La linea prosegue poi evidenziando la pronunciata bombatura del dorso di bascula con due sottili filetti: qui troviamo incassato il coperchio inferiore prolungato nel ponticello con l’inserimento della guardia e del grilletto. Sui fianchi troviamo le cartelle lunghe che non sottendono degli acciarini a doppia stanghetta, ma un abbellimento particolare: la loro giunzione alla bascula e alla calciatura è ottenuta solo con precisi incastri, senza l’ausilio di viti, lasciando quindi la superficie completamente libera all’estro dell’incisore. E i maestri della Bottega Giovanelli si sono esibiti nella loro opera con risultati che lasciamo alle immagini di illustrare compiutamente. Nella testa vediamo ancora inserita la chiave di apertura microfusa e integrale con il proprio perno: il disco è perfettamente dissimulato nella propria sede e il corpo si presenta convesso e con pulsante arrotondato, ben aderente alla codetta rastremata al cui apice sporge il tasto della sicura, di elegante disegno e co- Armi e Munizioni|99 LUNGHE La tacca di mira è regolabile a scorrimento nella coda di rondine della bindella: viene fermata dalla vite Torx anteriore. La visuale a U è posta in evidenza dalla vernice gialla La chiave lucidata ha corpo lungo e convesso ben aderente alla codetta di bascula; il pulsante arrotondato permette un’azione agevole per l’apertura del fucile Il pulsante lucidato e con anelli concentrici di appoggio per lo svincolo dell’asta secondo il sistema a pompa L’inserimento della bindella al centro della testa di bascula e il tassello con le viti per il fissaggio di un sistema di puntamento a cannocchiale o a punto rosso Il dorso di bascula è semplice e gradevole. La firma della Bottega Giovanelli appare sul ponticello e l’opera dell’incisore rifinita a mano fa bella mostra di sé sul dorso Si notano la profonda mortisa inferiore per il tassello di chiusura e lo spessore, fra le due canne, del semipiano. Apprezzabile la robustezza degli estrattori: all’interno si intravede la camma integrale di comando e la pastiglia rotonda di arresto 100|Armi e Munizioni Particolare della testa di bascula spianata, in cui alloggia a filo il disco della chiave, e dei doppi seni evidenziati dalla profonda scalfatura che si prolunga nel rinforzo laterale Caesar Guerini express Trofeo Apprezzabile l’ovale della guardia e più che discreta la sua finitura con bordi smussati. Il grilletto liscio, largo e ben curvato, offre buon appoggio al dito di scatto All’apice posteriore della codetta è inserito il tasto scorrevole della sicura modellato con gusto e con fine puntinatura antiscivolo Apprezzabile la modellatura dello zoccolo su cui è inserito il mirino pivottante costituito da uno spezzone di fibra ottica rossa ingabbiata nella propria base. Si regola l’alzo agendo sulla vite anteriore a contrasto con una molletta interna In evidenza i doppi seni, il corretto incastro della cartella senza viti di fermo, il raccordo con arco a tutto sesto tra fianco e dorso arrotondato Il calciolo in legno riportato presenta una rigatura orizzontale antiscivolo e le due viti di fissaggio correttamente a spacco medio fine e non con intaglio a croce Il calcio con leggera curvatura del dorso e appoggiaguancia a tre profili che ne evidenziano la linea Armi e Munizioni|101 LUNGHE La testa della croce con gli incavi per il comando dei pioli per l’attivazione degli estrattori automatici Scheda tecnica Costruttore: Caesar Guerini SrL – via A. Canossi 18/F - 25060 Marcheno (BS) Tel 030 8966144 – Fax 030 8966147 – [email protected] – www. caesarguerini.it Modello: Trofeo Tipo: fucile a due canne rigate sovrapposte Calibro: 8x57 JRS – a richiesta .30R Blaser – 9,3x74R Funzionamento: canne basculanti Bascula: integrale in acciaio legato Tenute e chiusure: semiperni e orecchioni Canne: lunghe 55 cm rigate con 4 principi destrorsi tramite martellatura a freddo – unite con monobloc di culatta e sistema di convergenza DTS® Percussione: percussori flottanti imbussolati con molla di ritorno – cani a rimbalzo Congegno di scatto: monogrillo con stecher alla francese sul primo scatto Estrattori: automatici Linea di mira: mire aperte con tacca a U e mirino in fibra ottica rossa – regolabili in scostamento e altezza montate su mezza bindella piena da battuta e zoccolo sopraelevato Ottica: previsto il montaggio su basi a vite Sicurezza: manuale a tastino sulla codetta superiore di bascula – blocca le leve di sgancio Calciatura: in legno di noce composta da due pezzi – calcio con impugnatura a pistola, appoggiaguancia rialzato - calciolo in legno a vista zigrino a passo fine rifinito manualmente Finiture: parti in acciaio lucidate - canne brunite – legni con verniciatura a olio Peso: 3.150 g circa Dotazione: valigetta modello “Thermo” Numero del Catalogo Nazionale: 13893 (arma classificata da caccia) Prezzo: XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX 102|Armi e Munizioni Sempre entusiasmante il vivo di volata di un due canne rigate: si nota la parte esterna del sistema DTS® con tassellino sporgente e brugola per la regolazione della convergenza e l’arrotondamento a protezione delle rigature modo da azionare. Osservando la bascula separata dalle canne si nota il giro cerniera anteriore dimensionato in maniera adeguata e con i fori di passaggio delle due bacchettine di comando degli estrattori automatici; internamente sporgono i semiperni in acciaio ad alta resistenza, sostituibili dopo un lavoro intenso e prolungato (auguri a chiunque di arrivare a tanto): appoggiano su rinforzi ricavati dal massello. Più arretrati, sempre sui fianchi, si trovano gli incavi che assicurano l’estrazione primaria e si può apprezzare lo spessore delle pareti, e quindi della ta- Interno bascula: nella faccia si notano i due fori dei percussori e il tassello di chiusura, sotto il tasto per la rimessa al centro della chiave e il puntone di armamento che attraversa il risalto di contrasto dei tenoni posti sotto alle canne vola, fattore primario di resistenza; sul fondo sporge il rialzo contro cui appoggiano i due tenoni di ampia superficie realizzando la tenuta mentre un foro centrale permette il passaggio dell’asta di armamento. Nella parte sinistra sporge la lamina a molla con cui rimettere al centro la chiave a fucile smontato: ovviamente l’abbassarsi del tenone corrispondente ottiene lo stesso effetto mandando l’arma in chiusura. Sulla faccia spianata sono praticati i fori di passaggio dei percussori e, al di sotto, sporge il tassello di bloccaggio comandato dalla chiave. Caesar Guerini express Trofeo Parte inferiore del monobloc con lavorazione molto corretta dei quattro tenoni: posteriori di tenuta e chiusura con la sede del tassello mosso dalla chiave, anteriori con orecchioni per la rotazione delle canne Sempre all’interno bascula notiamo una delle piste per le camme che comandano l’estrazione primaria, un semiperno con il proprio rinforzo anteriore, il giro di cerniera con i fori di passaggio delle astine di comando degli estrattori automatici Pezzi macchinati all’interno dell’asta, con estrema pulizia nella realizzazione: in primo piano il puntone di armamento e i due piolini laterali per gli estrattori automatici. Al centro, è posto il pezzo intercambiabile in acciaio speciale per la regolazione del tiraggio Le canne Le canne in acciaio al CrMo sono rigate per rotomartellatura a freddo e unite con il sistema del monobloc di culatta: gli attuali processi di saldatura e controllo garantiscono la rispondenza adeguata anche con le pressioni robuste delle cartucce impiegate. L’interno presenta vuoti e pieni ben lisciati, spigoli vivi e la camera lucidata; la raddrizzatura è stata eseguita con cura e lo si nota con la prospezione su retta d’ombra. Il manicotto comprende, oltre alle due sedi delle canne, la prima parte della bindella, i semipiani di appoggio alla tavola, le fresature di scorrimento dei gambi degli estrattori, i due ramponi posteriori con la mortisa per l’inserimento del tassello e la coppia di tenoncini anteriori con gli acetaboli per i semiperni. Decisamente buona la lavorazione con la parte inferiore sfaccettata e i fianchi finiti a rosette. Gli estrattori ad ampio arco di presa si rivelano robusti grazie alle camme ricavate dal pieno e al fermo costituito da una pastiglia rotonda che evita rotture. La potenza della molla lancia i bossoli a conveniente distanza. La mezza bindella piena ha una linea superiore piana e un raccordo anteriore garbatamente modellato: riporta i fori filettati, chiusi da grani, per una comoda sistemazione dell’ottica prescelta, ma ugualmente una spessa tacca di mira inclinata, con visuale a U colorata in giallo, con una solida base inserita a coda di rondine per le correzioni in scostamento. Lo stile della bindella è ripreso nello zoccolo sopraelevato in cui è montato il mirino in fibra ottica rossa ingabbiato nel suo supporto: una vite anteriore e una contromolla interna rendono spedite le variazioni in verticale. Il vivo di volata ha quel sottile fascino delle due canne Armi e Munizioni|103 LUNGHE La prova sul campo effettuata a 50 m rigate appaiate: ben rifinito l’egresso delle righe protetto da un sottile incavo conico e separato dallo zoccolino di regolazione con brugola per muovere il tassello conico interno che varia la separazione fra le canne. Se il lavoro viene eseguito da un esperto o in fabbrica è senz’altro una garanzia per la riuscita. Da notare che le rosate sono controllate con il sistema denominato DTS® studiato dai tecnici dell’azienda. Gli scatti Questi express sovrapposti sono decisamente orientati alla caccia al cinghiale. La premessa vuole motivare la scelta, in sé contrastante, del monogrillo: il due canne rigate è nato per avere due fucili in uno, dove tutti i meccanismi sono duplici e separati così da far fronte all’evenienza almeno con un colpo certo e sicuro. Se vanno in avaria entrambe le possibilità di far fuoco sarà bene che La rosata di fabbrica andiate di premura dallo sciamano. Va detto che gli express, quelli a canne appaiate, erano nati per animali molto pericolosi: oggi un cinghiale robusto e incattivito può ugualmente creare gli stessi danni, ma sovente le poste sono rialzate rassicurando gli occupanti. Il sistema di sgancio vede un monogrillo inerziale a bilanciere sdoppiato: il collegamento fra bilanciere e massa, fissata alla bascula anziché al grilletto contro La 8x57 JRS Mauser Nata nel 1888 la 8 mm Mauser è considerata la progenitrice di tutte le cartucce moderne. Il primo impianto prevedeva un proiettile di calibro pari a 8,07 mm, portato già nel 1905 a 8,20 variandone la testa arrotondata in quella appuntita ancora oggi in auge e aumentando la velocità con polveri più aggiornate. La differente calibratura è tuttora rimarcata dalla lettera S (Spitzer = appuntito). Sono rimasti in uso molte armi camerate per la vecchia ordinanza e non vi si può usare, intuitivamente, la più recente pena sovrappressioni molto pericolose. La perdita di due guerre non ha certo giovato, specie l’ultima, alla diffusione di questa cartuccia tedesca in ambito venatorio dove hanno spadroneggiato per decenni i calibri americani, certo ben più numerosi, sovente più moderni. Nell’edizione italiana di Albertelli del volume “Cartucce” di Franck C. Barnes, datata 1978 si chiude la trattazione della cartuccia con una nota di commiato anche dai mercati europei: trascorso un trentennio c’è oggi, per contro, una notevole rivincita pur se limitata alla versione a collarino (Rand = collarino) che sta giustamente sostituendo camerature quali il .3006 Sprg. che, validissimo per altro, si trova un po’ fuori luogo sui basculanti per la pressione di esercizio e la necessità dell’unghietta aggiuntiva di estrazione. A ben vedere i numeri espressi dalle varie versioni dell’8x57 Mauser erano, in veste militare, decisamente congrui: la riduzione della vecchia ordinanza statunitense al post 104|Armi e Munizioni bellico 7,62x51 Nato (.308 Win) avvalora la considerazione. Nella caccia una buona carabina così camerata offre un sicuro esito anche su prede consistenti, con la limitazione della traiettoria non molto tesa dopo i 200/250 m: quando però si caccia il cinghiale con ingaggio medio entro i 50 m ecco che energia, sezione di palla, moderato rinculo e basso rilevamento uniti alla facilità di spingere palle pesanti fanno considerare assai favorevolmente la scelta di questa cartuccia nei semiauto rigati (versione JS) e soprattutto nei basculanti. La RWS produce alcuni allestimenti e quello da noi impiegato per le prove con palla H Mantel da 12,1 (187 grs) ha un buon potere lesivo; altri produttori come Brenneke (ottima la palla TUG), Sellier & Bellot, Norma, Prvi Partizan e quelli in genere dell’Est Europa hanno a catalogo questo calibro che, nonostante gli anni tiene ancora banco. Le prestazioni relative alla cartuccia provata vedono una taratura ottimale, la GEE (Günstigste Einschieß Entfernung), a 157 m con la prevista freccia massima di 4 cm a 100 m e passaggi a - 8,1 cm a 200, - 23,8 a 250 e la caduta decisa di 47,3 a 300 m. Le energie in joules fornite con canna da 60 cm sono rispettivamente di 3587 alla bocca, 3189 a 50 m, 2831 a 100, 2501 a 150, 2200 a 200, 1931 a 250 e 1687 a 300. Ampiamente sufficienti come si vede per molti selvatici e con la predilezione per il cinghiale, per grosso che possa essere. Caesar Guerini express Trofeo Bersaglio con due coppiole tirate in rapida successione gli effetti di cadute, è attuato da una sferetta mobile riducendo gli attriti. I cani a rimbalzo sono dotati di seconda monta di sicurezza: a nostro sommesso parere è difficile che lo sgancio dovuto a un forte urto permetta al dente della stanghetta di agganciarsi al secondo incavo, ma la predisposizione c’è. Il complesso vede ancora le molle cinetiche a spirale e i percussori imbussolati, dotati della propria molletta di ritorno. Pur essendo un monogrillo non esiste ovviamente il selettore di sparo; c’è la sicura comandata da un tastino inserito sulla codetta e operante sulle tavole di scatto. La calciatura Scegliere un buon noce è sempre una spesa ben fatta: si correda il fucile di una parte importante assai gradevole alla vista e determinante per un impiego corretto. Qui vediamo linee alla bavarese con nasello molto marcato, dorso appena ricurvo e guanciolo evidenziato dalle tre righe inferiori, calciolo in legno riportato con righe antiscivolo e fissato con viti brunite e a spacco medio fine. La pistola arcuata e con la coccia inclinata consente una presa salda posizionando correttamente il dito di scatto. L’astina ha sezione a prisma con raccordi arrotondati e la svasatura apicale che richiama lo stile tedesco. L’interno si presenta molto ben lavorato: la croce riporta un inserto intercambiabile in acciaio speciale situato nel punto di appoggio fra il tenone della canna e la croce stessa favorendo così la registrazione del tiraggio. Ci sono poi il puntone riportato I due colpi di mirato in appoggio confermano la rosata di fabbrica per l’armamento della batteria, i due pioli per l’azionamento degli estrattori automatici, la bacchetta per lo svincolo a pompa che termina in un pulsante esterno lucidato. L’incassatura ripresa a mano non presenta il fianco a critiche e anche il bordo arrotondato delle cartelle non vede fiati tra legno e metallo. Lo zigrino rifinito a mano e la verniciatura a olio completano il trattamento di questa componente dell’arma. Bersaglio con tre coppiole tirate sempre simulando l’uso venatorio richiedere l’uso di fucili express intrapresa in tempi recenti da alcune pregevoli riserve dove si insidia la bestia nera, possiamo immaginare come il Guerini Trofeo abbia modo di esprimere le sue potenzialità in un ambito di tutto rispetto. Così al tiro In poligono abbiamo deciso di impostare la prova a fuoco su bersagli posti a 50 m sparando alcune coppiole di colpi simulando il tiro in battuta verificando poi, con altri due colpi in appoggio, la giustezza. Il fucile viene bene in mano e alla spalla, per fortuna si è mantenuto il peso nei limiti di un normale sovrapposto (3,150 kg) evitando di zavorrare il calcio. Piega e deviazione rientrano nelle nostre misure, piuttosto comuni, e il doppio tiro di imbracciata si esegue con fluidità, riavendosi in un attimo dal leggero rilevamento. Scatto diretto molto buono: inserendo lo stecher alla francese si accuratizza il tiro come messo in risalto dai due fori vicini, frutto precipuamente della corretta giunzione e dell’accurata regolazione delle cane. Trattiamo a parte la munizione adottata riconfermando tutto il nostro consenso per queste cartucce europee con il collarino, appositamente studiate per i basculanti dove non ci sarà necessità delle delicate unghiette aggiuntive sugli estrattori. Considerando la signorile abitudine di Anche i bossoli di risulta danno conferme positive sulla giusta cameratura delle due canne: non si notano sfiancamenti o disassamenti dei fondelli I fondelli delle cartucce RWS con palla H Mantel da 12,1 g (187 grs) assicurano sulla correttezza delle pressioni d’uso Armi e Munizioni|105