Stipsi cronica funzionale Algoritmo diagnostico della stipsi (<3 defecazioni settimana) Anamnesi accurata Esame obiettivo Es. ematoch.(routine + RSO+ TSH) Esclusione patologia organica (sintomo di allarme,stipsi seconda ria) (> 50 aa. o sintomi allarme) colonscopia, tac colon virtuale Norme igienico dietetiche (idratazione, attività fisica) Fibre, PEG a basse dosi, lattulosio T. di transito colico, Manometria anorettale, Defecografia, Ecografia (endoanale, perineale, transvaginale) Rmn defecogramma; manometria del colon,Valutazione psicologica/psichiatrica “Sono proprio necessari tutti questi brutti esami”? Servizio di Fisiopatologia dell’Apparato Digerente, Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Casa di Cura Malatesta Novello Cesena Stipsi cronica funzionale Diagnosi: T.di transito colico Assunzione per os di marcatori radiopachi, la cui progressione all’ interno del colon è seguita mediante Rx diretta dell’addome. . .. . . .. . .. . .. . . . . Hinton JM, 1969 , Metcalf AM, 1987, Bouchoucha M,1995 Metodiche abbreviate Una radiografia dell’addome senza mezzo di contrasto eseguita a 3 o 5 giorni esatti (96 ore) dall’assunzione di 20 marker radiopachi, qualora dimostri la ritenzione in addome di 8 o più marker, è sufficiente per far diagnosi di stipsi cronica da rallentato transito intestinale Servizio di Fisiopatologia dell’Apparato Digerente, Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Casa di Cura Malatesta Novello Cesena Algoritmo diagnostico della stipsi cronica funzionale Tempo di Transito colico (markers radioopachi) Caratteristiche ottimali della metodica Riflette il transito dei contenuti colici tipici (nessuna preparazione) Riproducibile e validata, facilmente standardizzabile tra vari centri Discriminante le varie situazioni patologiche (tipi di stipsi) Discriminante tra disturbo riferito e reale Non invasiva e indolore (quindi ben tollerata dal pt) Di semplice esecuzione e basso costo, facilmente reperibile Con limitata esposizione Rx (pt giovani, prevalentemente donne) (metodica abbreviata) Classificazione forme stipsi su base T.di transito Pazienti con transito normale 45% (48% casistica personale) Stipsi motoria colica con transito rallentato 5% (8% casistica personale) Stipsi motoria anorettale: 50% ad un massimo di oltre il 95% (44% casistica personale) Stipsi mista colica ed anorettale 3-8% Nyam DC et al, 1997 ;Mertz H,1999; Schiller LR ,2001; Camilleri,2003 Stressman, 2003 Lembo & Camilleri,2003; Longstreth GF et al. 2006; Rao 2009 Stressman, 2003 Servizio di Fisiopatologia dell’Apparato Digerente, Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Casa di Cura Malatesta Novello Cesena Stipsi cronica funzionale (?) a transito normale transito intestinale normale (circa 72 ore); normale frequenza defecatoria; il paziente riferisce di essere stitico Perché? convinzioni errate (ipse dixit di Maimonides: bisogna evacuare ogni giorno! Le nonne!!!); patologia psichiatrica (disturbi dell’alimentazione); alterazioni della percezione defecatoria in presenza di feci dure (talvolta ritenzione volontaria con ragadi); “I pazienti sottolineano i disturbi all’evacuazione mentre i medici tendono a considerare la frequenza dell’evacuazione “ Pare P et al. 2001 Cortesia prof.G.Bassotti, modificata Servizio di Fisiopatologia dell’Apparato Digerente, Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Casa di Cura Malatesta Novello Cesena Stipsi cronica funzionale Defecazione ostruita Maggioranza dei casi transito normale e\o transito rallentato a livello anorettale ( defecazione ostruita): “I pazienti sottolineano i disturbi all’evacuazione mentre i medici tendono a considerare la frequenza dell’evacuazione “Pare P et al. 2001 Contrazione inappropriata del pavimento pelvico o rilasciamento inferiore al 20% del tono basale a riposo degli sfinteri anali durante il tentativo di evacuare E\O inadeguate forze propulsive durante il tentativo di defecazione I sintomi includono ponzamento marcato, senso di defecazione incompleta, necessità di manovre manuali (inclusa la digitazione) per evacuare il retto Rome III Criteria. Bharucha AE, Wald A, Enck P, Rao S. Functional anorectal disorders. Gastroenterology 2006; 130: 1510-18 Varie definizioni Contrazione puborettale paradossa Disturbo all’espulsione Anismo Dissinergia del pavimento pelvico Sindrome del pavimento pelvico spastico Sindrome del puborettale spastico Dischezia Defecazione ostruita C’è qualcosa che mi ostruisce Servizio di Fisiopatologia dell’Apparato Digerente, Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Casa di Cura Malatesta Novello Cesena Stipsi cronica funzionale Defecazione ostruita Nella maggioranza dei casi sono pazienti di sesso femminile, che defecano a comando, nel momento a loro più confacente (figli, ufficio, spesa, etc) dopo aver in genere rinviato lo stimolo naturale e quindi spingendo per iniziare una defecazione rinviata e ricercata invece nel momento ritenuto più consono “Qualunque sia la causa e l’età, le alterazioni della defecazione si associano ad una alterata qualità di vita” Damon, 2004 Defecazione intestinale Defecazione cerebrale anoressia Servizio di Fisiopatologia dell’Apparato Digerente, Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Casa di Cura Malatesta Novello Cesena Stipsi cronica funzionale Defecazione la defecazione è un atto complesso, in cui esiste una componente volontaria; la defecazione è il momento finale di una integrazione ileo-colo-retto-anale; la maggior parte dei disturbi della defecazione origina da alterazioni di questa unità anatomo-fisiologica meccanismo fisiologico analogo a quello della deglutizione (onda propulsiva + rilasciamento sfinteriale) Nessuna tecnica studia la defecazione nelle sue condizioni naturali: atto simulato, richiesto al paziente non in risposta ad un reale bisogno, in condizioni artificiali e artificiose (posizione del pt, materiale impiegato che non riproduce al meglio la consistenza fecale, cateteri e sonde nel retto ano, imbarazzo del pt) Convergenza di dati ottenuti dall’anamnesi, dall’esame obiettivo e da tecniche diagnostiche diverse ma tra loro complementari. “...test results need to be interpreted in the overall clinical context” (AGA,2013) Servizio di Fisiopatologia dell’Apparato Digerente, Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Casa di Cura Malatesta Novello Cesena Stipsi cronica funzionale Fisiologia anorettale Riempimento rettale Distensione rettale Rilassamento del SAI (autom.) e SAE (volont.) Aumento dell’angolo anorettale Passaggio contenuto fecale Servizio di Fisiopatologia dell’Apparato Digerente, Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Casa di Cura Malatesta Novello Cesena Stipsi cronica funzionale Defecazione ostruita Sollevamento pesi Moreover, straining to start was experienced more often than straining to finish Marfil,C.; Davies,G.J.; Dettmar,P.W, 2005 Circolo chiuso Gravidanze, parti, ponzamento continuo, Alterazioni della sensibilità rettale, discesa pavimento pelvico etc Alterazioni prima dinamiche diventano poi anatomiche, e a loro volta sintomatiche Errore fondamentale è identificare un sintomo con una alterazione anatomica Le emorroidi e\o il rettocele non sono alterazioni ereditarie Servizio di Fisiopatologia dell’Apparato Digerente, Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Casa di Cura Malatesta Novello Cesena Stipsi cronica funzionale Defecazione ostruita: rettocele Spesso hanno una ampolla dilatata, ripiena di feci; dopo anni di sforzi sviluppano perineo discendente, prolassi mucosi interni, invaginazioni, prolassi esterni, enterocele-sigmoidocele, e, in larga maggioranza , un rettocele. Intussuscezione rettale Perineo discendente Rettocele Bharucha,A.E.; Fletcher,J.G.; Seide,B.; Riederer,S.J.; Zinsmeister,A.R. Gastroenterology, 2005, 128, 1199 Servizio di Fisiopatologia dell’Apparato Digerente, Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Casa di Cura Malatesta Novello Cesena Stipsi cronica funzionale Defecazione ostruita: rettocele Rettocele: Da pulsione (defecazione ostruita) o distensione Da dislocamento o trazione dinamico anatomico (sintomatico) Ricordarsi sempre che i dati anatomici rilevabili alla defecografia sono in primis la conseguenza di un errato comportamento defecatorio, e solo in un secondo tempo diventano di per sè sintomatici Errore fondamentale è identificare un sintomo con una alterazione anatomica: una definizione del tipo” female patients complaining of obstructed defecation because of distention rectocele” se assunta come tale e non inquadrata nel disturbo della defecazione di base sicuramente preesistente al rettocele sintomatico porta al convincimento spesso erroneo di poter risolvere il problema con un atto chirurgico Servizio di Fisiopatologia dell’Apparato Digerente, Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Casa di Cura Malatesta Novello Cesena Manometria anorettale e defecazione ostruita La manometria anorettale consiste nella misurazione delle pressioni del canale anale. Nella maggioranza dei casi si utilizzano cateteri a perfusione. Vi sono anche sistemi con trasduttori a stato solido, affidabili ma troppo costosi per un normale utilizzo clinico[1]. Essa è dotata di una buona riproducibilità[2]; l’affidabilità è però condizionata dall’esperienza dell’operatore, dalla carenza di standardizzazione [3,4] e dalla mancanza di dati relativi a larghe casistiche di soggetti normali[1]. L’indicazione principale della manometria anorettale è la defecazione ostruita (sinonimi: anismo, dissinergia del pavimento pelvico, defecazione dissinergica, outlet obstruction)[5,6]. E’ indicata ancora in pazienti con persistenti sintomi di stipsi che non hanno risposto ad un approccio terapeutico di primo livello (modificazioni dietetico-comportamentali + lassativi osmotici), e che iniziano l’iter diagnostico per la stipsi cronica funzionale (un’alterata defecazione è dimostrata in letteratura nel 51% di questi pazienti)[7,8]. E’ indicata infine nella valutazione di pazienti con incontinenza fecale Consensus statement AIGO SICCR, WJG, 2012 Servizio di Fisiopatologia dell’Apparato Digerente, Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Casa di Cura Malatesta Novello Cesena Manometria anorettale e defecazione ostruita Manca un “gold standard” per porre diagnosi di defecazione ostruita e la manometria deve essere integrata con il test dell’espulsione del palloncino, la defecografia e l’elettromiografia[9 L’integrazione è necessaria perché ognuna di queste tecniche fornisce informazioni su aspetti diversi, interconnessi tra loro, che possono contribuire alla defecazione ostruita. In particolare la defecografia valuta gli aspetti morfologici e dinamici della defecazione, la manometria valuta gli aspetti sensitivi motori dell’ano-retto, il test di espulsione del palloncino può confermare la defecazione ostruita, l’elettromiografia valuta l’attività elettrica dello sfintere anale esterno durante il ponzamento, [10,11]. Consensus statement AIGO SICCR, WJG, 2012 Servizio di Fisiopatologia dell’Apparato Digerente, Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Casa di Cura Malatesta Novello Cesena Manometria anorettale e defecazione ostruita Alterazioni manometriche caratteristiche della defecazione ostruita sono considerate l’inadeguato o il mancato rilasciamento e\o la contrazione paradossa dello sfintere anale al ponzamento (dissinergia), associati o meno ad un inadeguato aumento della pressione rettale[5,8]. Dal rapporto tra pressione a riposo e pressione residua dopo rilasciamento, si può calcolare il “Defecation Index” da utilizzare come misura quantitativa della coordina zione rettoanale durante la defecazione[5]. Sono segnalate altresì nei pazienti affetti da defecazione ostruita alterazioni della pressione basale del canale anale, della capacità contrattile sfinteriale, facile esauribilità del SAE definita come “exhaustio”, del RAIR, delle sensazioni rettali, e della compliance. la manometria anorettale, contribuendo alla diagnosi di dissinergia del pavimento pelvico, indirizza verso la riabilitazione del pavimento pelvico[18]. Inoltre la manometria ano-rettale è da includere negli esami preparatori ad interventi chirurgici che potrebbero compromettere la funzione del reservoir rettale[19,20]. L’assenza del RAIR può suggerire la diagnosi di malattia di Hirschsprung. L’innalzamento dei volumi soglia delle sensazioni rettali è frequente nei pazienti con stipsi cronica[21] e pone indicazione alla terapia riabilitativa volumetrica o al biofeedback; tali terapie vengono impostate sui valori delle sensazioni rilevati durante l’esame manometrico[22]. Infatti, dopo riabilitazione\biofeedback[23] e dopo elettrostimolazione[24] si ha una riduzione della soglia delle sensazioni rettali. Consensus statement AIGO SICCR, WJG, 2012 Servizio di Fisiopatologia dell’Apparato Digerente, Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Casa di Cura Malatesta Novello Cesena Terapia delle alterazioni della defecazione Cosa fare? Assioma: la pelvi è una sola Riabilitazione del Pavimento pelvico Soluzione terapeutica conservativa per patologie un tempo di esclusiva pertinenza chirurgica Preparazione del piano perineale ad altre soluzioni terapeutiche Creazione di gruppi interdisciplinari che si occupino dipatologia pelvi perineale con valutazione collegiale del paziente Sviluppo di protocolli diagnostici e terapeutici condivisi, utilizzando criteri clinici e diagnostici obiettivi Fisioterapiste dedicate Selezione del paziente momento fondamentale non può essere accettato un atteggiamento, peraltro abbastanza diffuso, di affidare al biofeedback (presunta tecnica miracolosa) solo pazienti resistenti a qualunque terapia o considerati inoperabili ; “facciamo un po’ di biofeedback” Servizio di Fisiopatologia dell’Apparato Digerente, Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Casa di Cura Malatesta Novello Cesena Terapia della defecazione ostruita Riabilitazione del pavimento pelvico Possibile coesistenza di meccanismi fisiopatologici diversi: rallentato transito, dissinergia del pavimento pelvico, alterazioni della sensibilità rettale, IBS Accurata valutazione diagnostica e conseguente approccio personalizzato Cause rettoanali di stipsi Ridotta sensibilità rettale Alterato riflesso rettoanale (M.di Hirschsprung) Mancato rilasciamento puborettale o contrazione paradossa dei muscoli pelvici Ipertonia SAI (distrofia miotonica, sclerosi sistemica progressiva) Alterazioni anatomiche (rettocele, prolassi) Secondarie (!!!!) Obiettivo: Migliorare la funzionalità del complesso ano-rettale Contrattilità tonica e fasica dello SAE e del P-R Sensibilità Compliance ampollare Sinergia addomino-perineale Terapia della defecazione ostruita Riabilitazione del pavimento pelvico L’approccio fisioterapico è volto ad ottenere una riconversione dall’ora cerebrale all’ora intestinale: il paziente deve imparare a rilasciare e non deve più spingere, accettando gli orari del proprio intestino. Defecazione intestinale Defecazione cerebrale Servizio di Fisiopatologia dell’Apparato Digerente, Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Casa di Cura Malatesta Novello Cesena Terapia della defecazione ostruita Riabilitazione del pavimento pelvico Misure generali: dietetiche (aumento apporto fibre con eventuale integrazione a base di espansori di massa; aumentata idratazione; il tutto per aumentare il volume fecale, maggiore stimolo per un retto sfiancato) igieniche (attività fisica di base, posizione evacuativa corretta, tempo dedicato) Dedicare tempo alla defecazione, non “ponzare” inutilmente e a lungo; ”Ritualizzare” la defecazione (collegandola a momenti della giornata ( pasto, risveglio, etc) sfruttando elementi fisiologici (riflesso ortocolico, riflesso gastrocolico, postura -sgabello) Rao et al.. 2001 Lassativi isotonici: specie inizialmente, soprattutto per scopi psicologici, al fine di rispondere subito alle aspettative del pt (compliance) Clisteri evacuativi giornalieri o a gg alterni per prevenire l’eccessivo ponzamento Resolor ? (prucalopride) Rompere il circolo vizioso per cui il paziente spinge per defecare Servizio di Fisiopatologia dell’Apparato Digerente, Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Casa di Cura Malatesta Novello Cesena Terapia della defecazione ostruita Riabilitazione del pavimento pelvico in realtà un insieme di tecniche, che non possono essere impiegate da sole: pensare che una sonda infilata nel canale anale ed attaccata ad un computer possa rimediare a tutto è proprio la via con cui rendere inefficaci le tecniche riabilitative. Fisioterapiste dedicate Protocollo riabilitativo Spiegazioni di anatomia e fisiologia anale e pelvica, modalità e finalità di rieducazione FASI con carattere SEQUENZIALE (presa di coscienza regione corporea poco corticalizzata) Servizio di Fisiopatologia dell’Apparato Digerente, Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Casa di Cura Malatesta Novello Cesena