QUINDICINALE A CURA DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA E AGRICOLTURA DI TORINO f^huTwm i^iiftMgSaacrnaa EUgff'J PIAZZA DEL detto PALAZZO dell'ERBE in DI CITTA' Torino . . . v i s'erge il palazzo magnifico, costruito nel 1663 su disegni del Lanfrancbi e ornato alla facciata da due ordini architettonici sormontati da una balaustra. Quattro c o l o n n e centrali sostengono un balcone, la cui balaustra, c o m e la terminale, " si estende per l'intera lunghezza dell'edilizio, all'altezza del primo piano. Sparse fra gli elementi ornamentali, distinguonsi le teste di toro che stanvi a rappresentare " lontane origini del forte p o p o l o piemontese... le [. 100 REGOLAZIONE AUTOMATICA DELIA TEMPERATURA MASS/MO RENDIMENTO MINIMO CONSUMO DI CORRENTE • : GARANZIA PI UN ANNO »KEMME mod. 160 N. 27 I o Febbraio 1948 CONSIGLIO DI REDAZIONE dott. A U G U S T O BARGONI prof. d o t t . A R R I G O B O R D I N prof. avv. A N T O N I O C A L A N D R A dott. G I A C O M O FRISETTI prof. dott. S I L V I O G O L Z I O prof. dott. FRANCESCO P A L A Z Z I - T R I V E L L I prof. dott. L U C I A N O Direttore GIRETTI dott. A U G U S T O BARGONI Condirettore responsabile QUINDICINALE A CURA DELIA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA E AGRICOLTURA DI TOHINO IL SOFISMA DELLA COMPLEMENTARIETÀ Capite spasso -che, quando si tratti il problema — smo ingannatore degli interventismi economici ha aggi finalmente compreso mi programma d'azione ur¡messo fra le ruote della prosperità. Niella vita ecogente dei politici - dell'unione doganale fra- due o più nomica, infatti, non si avverano miracoli, tutto si paga paesi,'ci si riferisca alla loro maggiore o minore come ogni prodotto ha -un costo di produzione, che può plementarietà, per sostenere la maggiore o minore conessere basso o alto, economico o antieconomico, ragiovenienza dell'unione doganale stessa. nevole o assurdo. La parola « costo » fu sempre pruSi incorre così in un errore provocato da oltre mezdentemente sottaciuta dai fautori del protezionismo, se zo secolo di degenerazione protezionistica. non per invocare una specie di diritto divino alla « diIl sostener; che non è opportuna l'unione doganale fesa » dei loro propri costi di produzione antieconoo meglio economica (le tariffe non essendo ormai più mici. Ma le conseguenze di questo oblio furono catastroche un decrepito e quasi innocuo arnese della politica fiche e il protezionismo costò: non soltanto per la pazcommerciala) fra il paese A e il paese B, perchè A e B zesca elevatezza di certi coisti di produzione improdutnon sono complementari e hanno economie orientate tivi, ma anche, purtroppo, per il costo umano della verso la produzione ideigli stessi 'beni, !è ragionamento miseria delle classi povere, per quello delle lagrime in buona parte infondato. Tutti i paesi del mondo indi cui la miseria gronda, e anche per quello <M sanfetti, quale più e quale meno, questo gridandolo alto gue versato nelle guerre di cui il protezionismo è tanta e forte ai quattro venti e quello cercando invece di cagione. ovattare gli .edhl 'degli interventi economici del proIl costo, anche soltanto economico, e non la compleprio governo, hanno da decenni fatto dell'autarchia: mentarietà, è l'argomento basilare che dev'esser tenuto si sono cioè sforzati di produrre sul proprio territorio presente quando si parli di sviluppi del commercio intutto l'occorrente alla vita della propria popolazione, ternazionale. Ripeschiamo dunque la parola « costo », elevando accanto alle frontiere politiche le frontiere con le conlsiiderazioni ad essa legate, dal dimenticatoio economiche intraQcianti il movimento degli uomini, in cui è stata cacciata dagli uomini provocatori di didelle merci e dei capitali, e dividendo il nostro piasastri economici e politici. E non ci si preoccupi tropneta in compartimenti stagni. po, se fra i paesi da stringersi in unione doganale Se, quindi, un tempo, A si era specializzato nel prosembra mancare la complementarietà. Effettuata l'udurre l'acciaio e B nel produrre il grano, e i due paesi nione, la complementarietà non mancherà di compasi scambiavano parte delle produzioni cui risultavano rire e di svilupparsi quando sull'Inno e sull'altro terrispettivamente più idonei, essi erano complementari ritorio ci si tornerà a specializzare a seconda delle e cercavano anzi — coirne durante la maggior parte del proprie attitudini e delle diverse risorse naturali secolo scorso — di aumentare il più possibile simile Naturalmente l'unione doganale comporta dei costi, complementarietà, in 'base a quel principio dei costi a sua volta, e cioè dei sacrifici. Ciò che è stato cocomparati e della divisione del lavoro che, sviluppando la specializzazione dei singoli, permetteva la più .effi- , strutto sulla sabbia dell'antieconomia protezionistica dovrà per forza scomparire, e il problema è senza cace combinazione dei fattori produttivi, quindi ila masdubbio gravissimo. Ma non vlè altra via d'uscita e sima produzione, quindi ancora il massimo benessere bisogna intraprenderla con coraggio, anche se gli ercomune. rori passati ci costringono ormai a ricorrere a qualche Con l'andazzo protezionistico-autarchico del recente forma di eutanasia prolungata nel tempo per render passato, il movimento ebbe aid invertirsi, e i governi meno dolorosa la scomparsa graduale dei doppioni insi sforzarono con ogni mazzo di diminuire la specianaturali. lizzazione internazionale e di aumentare invece il « far Chi, mummificato nel malvezzo del non vedere più da s'è », annullando la complementarietà naturale e ceri n —.— ™ sostituirla „ „ „ „ „ „ ^ c . con un'autosufficienza u».iiumxiìuwiuii artificiale. ai linciale, Il n della punta del naiso dei propri egoismi miopi, cando di paese A, già produttore specializzato d'acciaio, produsse continua a confrontare non i costi di produzione ma andhe il grano, e ;il paese B sviluppò a sua volta l'inla similitudine dei prodotti, .dovrebbe comprendere ^ W a siderurgica, com^ ^.v,»^jjiggi i due x paesi UÀ. Uprima À pillila wiii pritaa che sia troppo tardi che la scelta ormai s'im0 . ^ „,sicché J plementari, e- tendenti a- divernirlo in j ' misura sempre P°ne e non potrà più venir differita: la scelta, cioè, tra maggiore, ormai più non lo sono. Ohi giudica (dell'opl'unicità di territorio economico che può venir paciportunità delle unioni doganali in base alla complemenficamente creata dalla libertà di scambi oltre frontarietà dei paesi in predicato di parteciparvi può quindi tiere rifattesi semplicemente politiche, e l'altra unioggi dimostrarvi in quattro e quattr'otto, con dovizia di cità, quella idei Grnssrawm economico e politico insiedocumentazione statistica, che l'unione doganale non è me, dhe si realizza invece con la conquista armata. opportuna. A questi sofisti in buona o in mala fede va data una risposta che tronchi una volta per sempre le gambe assai corte dei Rosa dei venti SOMMARIO: loro argomenti bugiardi. Basta ospag. 11 servare che il crescente annullaIl sofisma della complementarietà pag. Mercati pag. 13 mento della complementarietà naConsigli di gestione (G. Alpino) . . pag. Rassegna borsa-valori . . . pag. 15 turale dei singoli paesi non è avSalvare l'Europa con unioni dogaIl problema economico tedesco e venuto per miracolo di bacchetta nali? ( W . Ròpke) pag. magica, trasformante zolle sterili, l'Italia (G. Cosma) . . . . pag. 15 U n passo avanti (P. Jannaccone) pag. 4 miniere avare e altri fattori aneAttività della Camera . . . Le relazioni commerciali del Piepag. 19 mici in fattori produttivi da paese Notiziario estero monte (D. Gribaudi) pag. 5 pag. 21 di Cuccagna. Tale annullamento Il sistema fiscale americano . . Il mondo offre e chiede . . pag. 6 pag. 23 artificiale e contrario alla natura La ferrovia Cuneo-Nizza (É. Collidà) pag Borsa compensazioni p a g l 25 e al buon senso si è verificato inLa crisi piemontese e i problemi Trattati e accordi commerciali . pag. 27 vece per opera di bastoni tutt'aldel credito (A. Bordin) Pagtro che magici, che il miracoliProduttori italiani p a g. 29 CONSIGLI DI GESTIONE Se le azioni dei dipendenti seguiranno la norSono tornati all'ordine del giorno, nello male disciplina privatistica, come ci auguriamo, scorcio del travagliato 1947, i consigli di gestione e avremo assemblee di azionisti in piena parità, invefrancamente ci spiace che ciò non sia avvenuto, stitori esterni e collaboratori interni; se avranno come a nostro avviso dovrebbe, sotto il profilo di invece una disciplina speciale, l'incontro avverrà più un problema soprattutto tecnico : ma attraverso agiopportunamente in secondo grado, nei consigli amtazioni largamente extra-sindacali, invece, e in ministrativi, con l'addizione di componenti eletti chiara funzione tattica (sia pure preferibile ai diin preassemblee dei dipendenti. Si apre in argomento sordini e agli scioperi) della generale offensiva poliampio campo di studi e di regolamentazioni: a noi tica delle sinistre estreme contro il governo. preme di sottolineare il principio (immissione « priComunque, premesso che i problemi economici vata » nella proprietà) e la via di attuazione. contingenti lasciano ben poco adito a studio e seTale via implica naturalmente una rinuncia intelrena esperienza di riforme di struttura e metterebligente, ad egoismi e posizioni esclusive, da parte bero i fautori di esse in serio imbarazzo, se venisse di chi deve dare e una non meno intelligente e loro offerto di assumere iniziative concrete e orgaresponsabile comprensione da parte di chi deve riniche con relativa responsabilità dei risultati, ritecevere. Si tratta soprattutto di promuovere per i niamo opportuno lumeggiare sommariamente gli dipendenti, in occasione di aumenti di capitale aspetti tecnico-economici e pratici della questione. (come già previsto in norma aggiuntiva al Codice Anzitutto una obbiezione di natura funzionale: è Civile) o in via normale, l'acquisizione di titoli o possibile, nell'attuale stadio di divisione politica e quote sociali, con facilità di condizioni e procedure : di accesa animosità sociale, trasferire il problema eventualmente entro limiti di importo (come per le su un piano tecnico e in un quadro di costruttiva cooperative) e con vincolo al trasferimento (almeno cooperazione tra le due parti interessate, imprenparziale) per. la durata del rapporto di dipendenza. ditori e maestranze? La risposta è ovviamente neSu un più elevato piano politico-sociale potrebbe gativa, non appena si considerino forze e uomini concorrere un'azione legislativa contro gli abusi di esponenti dell'odierna agitazione, in gran parte non concentrazione del campitale e le forme sociali a capreocupati di fondare e perfezionare i consigli di tena che permettono a gruppi compatti di minogestione, ma di usarli come mezzi « tattici » nella ranza di funzionare da maggioranze: si potrebbe « strategia » dello scardinamento della proprietà stabilire limiti (in percentuali sul capitale sociale) aziendale: col fine di sostituire ad essa il datore alle grandi partecipazioni individuali, favorire le didi lavoro onnipotente e insindacabile, lo Stato, di visioni di pacchetti e sindacati azionari, spezzare fronte al quale i consigli non avrebbero evidenteinsomma ogni forma di monopolio rigido di gemente, come non ebbero in Russia, modo né rastione. Sono evidenti le conseguenze generali di digione di vivere. rettive siffatte, che potrebbero operare per noi tutti Una successiva obbiezione di natura organica : consumatori (a somiglianza di legislazioni straniere) possono i consigli di gestione, ancorché sorgenti da anche contro il monopolio di mercato. accordi negoziati e con premesse tecniche, espressi Il programma, che trascura ovviamente le aziende però dalla maestranza in base al solo vincolo di difamiliari o con ristretto nucleo sociale, si rivolge pendenza e alla funzione aziendale, identificare una anzitutto ai cosiddetti « complessi », sui quali i parcooperazione con l'azienda secondo convergenza di titi popolari appuntano la « questione sociale ». B' interessi e unicità di intenti e scopi? La risposta è senza dubbio assurdo osteggiare i complessi come ancora negativa, se pensiamo che la rappresentanza tali, perchè la grandissima dimensione si conferma operaia, per ovvie ragioni pratiche e anche eletto« ottima » in molti casi (si pensi al costo dell'atrali, tenderà a far prevalere i problemi salariali e, trezzatura di un tipo, nell'industria automobilistica) ; in ogni evenienza, le soluzioni e i programmi proinoltre essi offrono, senza necessità di rovinose « naduttivi capaci di dare frutti immediati o vicini, zionalizzazioni » e appunto grazie al loro vero ed alla maestranza transitoria e comunque sensibile ai effettivo « anonimato » la base migliore per le in'bisogni del momento : sacrificando, invece, quei provocate riforme di struttura. blemi di avviamento .e accantonamento, di potenRicordiamo in argomento che proprio in simile ziamento e programmi a risultati differiti, che sono tipo di azienda si ha una grandissima divisione della tipici della mentalità dell'imprenditore, neppure proprietà (in talune società, decine di migliaia di troppo premuto da esigenze personali. azionisti), con casi non infrequenti (ved. un servizio Appare quindi inevitabile un continuo conflitto, pubblico torinese) di larga partecipazione del pereffettivo o potenziale, tra due diverse direttive e sonale dipendente. visuali di interesse, dal quale può solo derivare il Tutto questo sarà naturalmente osteggiato da disinteressamento del capitale, la rinuncia a nuovi coloro che, per distruggere la proprietà privata, si investimenti e il ripudio del rischio, ancorché conmostrano oggi difensori di essa in certe non definessi a previsioni di maggior utile: ossia la tennite dimensioni « medie » e « piccole » e cercano di denza a lasciar cadere responsabilità e oneri sulla spezzarne il fronte, facendosi campioni della resicollettività, a una graduale statalizzazione industenza ad «ingiustizie» governative (dalle restristriale, che riteniamo dannosa al progresso econozioni creditizie alle imposte patrimoniali). La loro mico e al vantaggio di tutti e di ciascun ceto sociale. tattica è riprova della forza insopprimibile di questa Come evitare questa organica e dispersiva antiaspirazione primordiale dell'uomo, trionfatrice nei tesi e associare, con aderenza e responsabilità, l'insecoli di tutte le pressioni collettivistiche, sia teocrateresse aziendale del dipendente a quello dell'imtiche che spartachiste : ma occorre comprendere che prenditore, fino ad accettare un sacrificio di astenil principio si difende oggi democratizzandolo, ossia sione attuale per un maggior vantaggio futuro? non sminuendolo in compromessi che lo scoragSemplicemente con la partecipazione alla proprietà giano, ma estendendolo a tutti, nella pienezza masaziendale, attraverso il libero azionariato dei lavosima di facoltà consentita dal progresso economico ratori: che non dovrà giungere in via gratuita, ma e dalla complessità sociale. attraverso la valorizzazione data da un atto di riIl nostro ideale è: quanti cittadini, tanti prosparmio o di utilizzo previdenziale. A ciò non manprietari; alla dignità ed eguaglianza politica, recano i mezzi, sia come destinazione di risparmio mocate dal suffragio universale, unire la dignità ed netario in base alle diverse capacità e ambizioni dei eguaglianza economica, garanzie di responsabilità singoli (si pensi all'afflusso della 13a mensilità nei e di rendimento massimo di ognuno al servizio di nuclei familiari con più elementi occupati), sia come tutti. E', con tutta evidenza, un ideale più rivoluinvestimento (sempre facoltativo) delle indennità zionario e progressivo di quello che vuole il ritorno di anzianità maturate : nel quale caso si avrebbe nel allo Stato assoluto, vecchio come il mondo, tiranno passivo aziendale un semplice trasferimento di imeconomico (e necessariamente politico) di una porti dal conto « Pondi di terzi » al conto « Capitale massa di sudditi. GIUSEPPE ALPINO Sociale ». » SALVARE L'EUROPA CON UNIONI DOGANALI? di WILHELM L'economista britannico Alfredo Marshall osservò una volta molto esattamente che per un economista è assai diffìcile essere un buon patriota e goderne al tempo stesso la fama. L'economista sa che è proprio per patriottismo ch'egli deve smascherare il falso patriottismo dei protezionisti e render ben chiaro ai suoi connazionali perchè il libero scambio giovi più del protezionismo agli interessi nazionali. Ma gli ignoranti e le persone in mala fede cercano di far passare la sua difesa dei liberi commerci come mancanza di patriottismo e, siccome gli ignoranti e le persone in malafede sono purtroppo molto numerosi, risulta per il nostro economista tutt'altro che facile conservare la nomea di buon patriota. L'osservazione del Marshall può venir generalizzata. In ogni paese è compito ingrato dell'economista imbrigliare gli entusiasmi con le redini della ragione, rendendo così ai suoi simili un servizio inestimabile, ma purtroppo anche spregiato e incompreso da molti. L'economista non ritiene necessario assicurare che anch'egli desidera che i salari siano i più alti possibile, ma ritien doveroso indicare come tale fine possa venire raggiunto senza recare una perdita secca alla comunità. Egli è convintissimo che la disoccupazione sia un gran male, da evitarsi ad ogni costo; ma, invece di limitarsi ad affermarlo ad alta voce, considera suo dovere attirare l'attenzione sulle condizioni cui bisogna soddisfare affinchè la * disoccupazione stessa venga evitata. Nè diverso è il compito dell'economista, quando si tratti della questione tanto attuale di un'unione doganale, sia di alcuni paesi soltanto, sia dell'intera Europa. Se richiesto del suo parere al riguardo, l'economista risponde quanto segue: è davvero ammirevole che vi decidiate finalmente a darvi sul serio da fare per sradicare il nazionalismo economico e va da sè che considero ottimo il vostro fine. Noi moderni abbiamo imparato a servirci con molta cautela della parola « progresso », e temiamo un poco di renderci ridicoli se ancora la ripetiamo; ma, come andremmo incontro ad un regresso spaventoso se venissero riStabilite le dogane .interne, eliminate nel corso dei secoli XVIII e XIX, così constateremmo senza dubbio un progresso apprezzabilissimo, se oggi vari paesi del mondo, con procedimento analogo a quello un tempo seguito dalle province e dai cantoni, si fondessero in unioni doganali. Quanto maggiore il territorio in. cui una elivisione razionale del lavoro e un intenso scambio di merci non fossero ostacolati da impedimenti artificiali, tanto meglio per tutti, se davvero si intende realizzare ciò che alla lunga rappresenta la maggior comune convenienza. In nessuna regione della terra più che in Europa una simile fusione economica internazionale rappresenterebbe un maggiore progresso, perchè non esiste alcuna regione ove maggiore sia la contraddizione tra il potenziale economico e l'organizzazione politica di un continente. Se poi si riflette alla densità della popolazione dell'Europa e all'assoluta necessità del nostro continente di sfruttare al massimo il suo potenziale economico, si vede quale sia l'urgenza di porre fine a tale contraddizione. Senza per ora trattare la questione se la così necessaria integrazione economica dell'Europa debba raggiungersi di un sol colpo, con lo stabilimento di un'unione economica europea, oppure in varie tappe rappresentate dal- RÖPKE l'unione di singoli paesi particolarmente simili politicamente, etnologicamente o economicamente e cioè secondo il modello del « Benelux », l'unione doganale tra il Belgio l'Olanda e il Lussemburgo — ci sembra opportuno cercar di chiarire alcune questioni fondamentali, spesso trascurate con leggerezza dagli entusiasti. La prima questione suona così: quali paesi possono fondersi prima d'altri in un'unione doganale? Un'umione doganale, in quanto rappresenti una vera unione economica, significa che fra i. paesi riunitisi si forma un'inostacolata divisione del lavoro nella produzione e aumenta il flusso degli scambi commerciali. Ciò è tanto più utile quanto più i paesi sian tali da completarsi economicamente, senza che l'unione debba provocare un rivoluzionamento catastrofico della struttura economica di uno di essi o di ambedue. Invece, quanto più simile è la struttura economica dei paesi in questione, tanto più importanti divengono per loro le relazioni commerciali con terzi paesi e tanto minori vantaggi debbono essi attendersi da un'unione doganale. Tenendo presente quanto sopra, sembra dubbio che sia possibile e utile fondere fra breve l'intera Europa in un'unione doganale, anche volendo ammettere che la Russia sia disposta a rinunciare al suo « Grossraum » e cioè porre fine alla sua politica autarchica che, se continuata, ncn permetterebbe in alcun modo la formazione di un'unione economica con l'Europa occidentale. Si può ragionevolmente consigliare agli Stati Scandinavi oppure alla Svizzera di rinunciare ai loro interessi d'oltremare, nella misura che verrebbe richiesta dall'accesso a un'unione doganale europea? Ed ecco sorgere una questione molto più importante e profonda. Un'unione doganale significa l'eliminazione dal mondo di un certo ammontare di barriere doganali, qualora quella dell'unione stessa nei riguardi degli altri paesi non venga innalzata in proporzione. L'unione doganale è quindi il risultato di una politica commerciale liberista. Ma se un paese è disposto ad eliminare i suoi dazi, perchè mai deve aver bisogno di un'unione doganale? Perchè non apre i suoi confini verso tutti i paesi che siano disposti ad adottare nei suoi riguardi una politica di reciprocità? Salta così agli occhi la principale caratteristica delle unioni doganali: quando esse si realizzano vengono aperti i confini di un paese verso un altro, che non soltanto apre i confini a sua volta, ma è anche pronto al tempo stesso ad addivenire all'unificazione della politica economica. La tanto desiderata estensione del territorio economico in forma unitaria si verifica soltanto quando l'unione doganale rappresenti una vera unione economica^ come nel caso classico dello « Zollverein » germanico; ma per ciò è innanzitutto necessaria una corrispondente unione politica. Se ad esempio la Svizzera, applicando una politica commerciale liberista, diminuisce i propri dazi all'importazione — in via autonoma oppure a mezzo della reciprocità dei trattati commerciali — o addirittura si converte al libero scambio, essa rimane politicamente quel che era. Se invece la Svizzera aderisce ad un'unione doganale, essa rinuncia a buona parte della sua indipendenza politica e, trattandosi di un piccolo Stato, finisce per mettersi in balìa del ^ \ paese partecipante all'unione doganale che sia politicamente più potente.. Un'unione doganale non rappresenta quindi soltanto un'integrazione economica, ma anche un'integrazione politica. Proprio in ciò è la radice delle difficoltà cui va incontro l'unione doganale e la spiegazione del fatto che sino ad oggi si siano realizzate cosi poche unioni e soltanto fra popoli che si sentano strettamente legati gli uni agli altri. La difficoltà era già grande in passato, quando, per fare dell'unione doganale una vera unione economica, si trattava soltanto di eliminare gli ostacoli delle dogane. Se le dogane fra due paesi venivano abolite, non rimanevano altri ostacoli al libero flusso dei rapporti commerciali oltre i confini, diventati invisibili come quelli di una provincia. Di conseguenza non esistevano altre questioni importanti di politica commerciale, tali da costringere i paesi unitisi a sacrificare in alcun modo la loro sovranità. Tale era la situazione al tempo della politica economica liberista e di un sistema economico che f a ceva alla politica il minor numero possibile di concessioni; il sistema, cioè, dell'economia di mercato. Oggi invece, come subito possiamo constatare, le difficoltà politiche per la realizzazione di un'unione doganale capace di portare ad una reale unione economica sono diventate gigantesche. Il posto dell'economia liberista è stato più o meno integralmente occupato dall'economia collettivista; da un'economia, cioè, che ha fatto il governo di un paese sempre più signore dell'economia. Oggi l'abolizione delle dogane non basta più a permettere il raggiungimento di un'unione economica e quindi a raggiungere ciò che prima veniva concesso da una semplice unione doganale. Bisogna tener conto non solo del sistema di contingenti e del controllo delle divise, ma anche dell'intero sistema di un'economia nazionale imposta dall'alto e pianificata. Un'unione doganale raggiungerebbe lo scopo che oggi si propongono i suoi fautori soltanto se anche i sistemi dei contingenti, dei controlli delle divise e dell'economia pianificata venissero in pari tempo unificati. Ma una simile unione rappresenterebbe in pratica la fusione dei due governi interessati in uno Stato unico; fusione tanto più difficile quanto più numerosi e più ampi fossero i fini propostisi dai singoli governi. Quanto più un governo è collettivista, tanto più numerosi e tanto più estesi sono i suoi fini, e quindi tanto meno è probabile la sua fusione con un altro governo. Coloro che oggi si attendono il risanamento dell'Europa dalle unioni doganali peccano per un anacronismo. Dimenticano cioè ohe ormai siamo entrati nell'èra del collettivismo, in cui la vita economica viene sempre più politicizzata. Se si vuole ottenere gli effetti delle antiche unioni doganali, occorre ormai ricorrere ad un'unione politica in un governo centrale internazionale. Ma proprio tale governo centrale diventa aspirazione sempre più utopistica, quanto più si aumenta la sovranità di ogni singolo governo col sistema del collettivismo nazionale. Se quindi coloro che oggi propugnano unioni daganali sono al tempo stesso fautori del collettivismo, essi peccano non soltanto di un anacronismo, ma al tempo stesso anche di una confusione spirituale imperdonabile. E occorre dir loro che il risanamento dell'Europa potrà esser raggiunto soltanto se il collettivismo viene messo in disparte, una volta per sempre. Fin quando non si arriverà a ciò, l'entusiasmarsi per le unioni doganali significa qualcosa di simile al voler mettere il morso alla ccda di un cavallo. L'UNIONE DOGANALE FRANCO - ITALIANA UN PASSO AVANTI « La Nuova Stampa » del 21 gennaio ha pubblicato questo articolo del Prof. Pasquale Jannaccone, sul problema dell'unione doganale franco-italiana. Lo riproduciamo per cortesa concessione dell'illustre studioso, a seguito del suo precedente articolo già comparso nel numero 22-23 di « Cronache Economiche ». La Commissione mista, incaricata degli studi preliminari per la formazione di un'Unione doganale franco-italiana, ha presentato ai governi dei due paesi una relazione la quale afferma la possibilità del sorgere del nuovo organismo e ne indica le condizioni essenziali di vita. Il riconoscere che nessuna insuperabile ¡difficoltà si oppone ad una più intima ed unitaria collaborazione economica tra la Francia e l'Italia, e che molte ragioni la consigliano, è già un avvìo alla sua realizzazione, pur se ancora lungo è il cammino da percorrere perchè il generico consenso sulla sua convenienza si tramuti in specifici accordi sui modi di coordinare e contemperare i rispettivi interessi. Il nome di « unione doganale » designa oggi molto incompiutamente i nuovi organismi che dovrebbero formarsi in Europa per accrescerne l'efficienza produttiva ed ampliarne ed ¡unificarne il mercato. Non si tratta più soltanto di sopprimere dazi doganali fra paesi partecipanti ad ogni singola « unione » e di agguagliarne le tariffe nei loro scambi con ogni altro paese; ma di eliminare fra loro ogni intralcio, di qualsiasi natura, che menomi o ritardi la circolazione delle merci, degli uomini e dei capitali, e di addivenire ad una distribuzione nuova, per qualità e quantità, delle rispettive forze produttive. Il Belgio, l'Olanda ed il Lussemburgo hanno bene inteso queste esigenze; e benché la minore estensione dei loro territori e la natura delle loro produzioni rendano meno arduo il processo di unificazione economica, hanno non 'di meno preveduto che il suo compimento debba passare per tre fasi successive. Ma i problemi che FUnione franco-italiana dovrà risolvere sono più numerosi e complessi di quelli del Benelux e dovranno essere affrontati in un ordine diverso. Mentre, infatti, il Benelux crede di potere già nella primsí- fase sopprimere i dazi fra i tre paesi ed agguagliare le tariffe verso gli altri, rimandando alle fasi ulteriori le questioni del trattamento fiscale delle merci e delle imprese produttive e le questioni monetarie, è proprio alla soluzione di questi ultimi e più ardui problemi che bisogna dare 'a precedenza perchè possa nascere e vivere il nuovo organismo franco-italiano. Dati, infatti, due paesi con moneta sommamente instabile, can alto ma disuguale grado d'inflazione e con crescente disavanzo finanziario, l'esistenza o non esistenza dei dazi doganali fra di essi ha una scarsissima importanza di fronte all'influenza che sui loro rapporti commerciali hanno l'altezza dei prezzi, dei costi di produzione e dei cambi — dominati dalle condizioni delle rispettive circolazioni monetarie — ed il regime fiscale gravante sulla produzione e sul traffico delle merci — dominate a loro volta dalle rispettive necessità finanziarie. A nulla servirebbe abolire dazi quasi inoperanti se una specie di dumping, sia pure involontario, può essere provocato da variazioni monetarie e fiscali che mettano i prodotti dei due paesi in condizione di grave disparità di costi e di prezzi. E come potrebbe durare una unione economica fra due paesi, la cui moneta si avviasse nell'uno ad essere ulteriormente svalutata, come oggi si dice del franco, e tendesse nell'altro a rivalutarsi, come ieri si diceva (ma oggi non pare) della lira? La stabilizzazione monetaria ad un punto in cui le parità tra franco e dollaro e Ì W M M J 4. E FA' BARBARICA E FEUDALE I primi t r e articoli del Prof. D I N O G R I B A U D I sulla storia delle relazioni commerciali del Piemonte sono stati pubblicati nel n. 16, 19 e 21 di «Cronache Per una provvidenziale azione di compenso, le invasioni barbariche, che danno il colpo di grazia all'ancor maestoso, ma pericolante edificio dell'Impero romano, aprono ai portati della sua civiltà, per il tramite della fede in Cristo Signore, le vie di tutta l'Europa, fino ai tenebrosi mari del Settentrione. Quelle invasioni spezzano, è vero, l'organismo statale unitario, che faceva del Mediterraneo come un grande lago, ed i traffici, qui già attivissimi, ne soffrono, ma alle antiche vie del commercio si saldano ora paesi giovani, poco c o nosciuti, nel centro ed ai margini oceanici del continente. Pur continuando Roma ad esercitare un fascino irresistibile, accresciuto dalla maestà 'del Pontificato, i centri del potere politico ed economico in Italia si spostano verso Nord, per essere a maggior contatto con le sorgenti di energia umana, con le risorse e specialmente con i vasti, promettenti mercati dell'Europa barbarica. Ravenna, Milano, Pavia fioriscono come capitali e come sedi di importanti attività economiche. La momentanea decadenza del commercio mediterraneo, provocata dell'ergersi dei regni romano-barbarici di fronte all'Impero d'Oriente, e poi (secoli VIII-X) le ben più gravi difficoltà create ¡alla navigazione dalla frattura fra Occidente cristiano ed Oriente islamico, favoriscono le comunicazioni terrestri lungo la pianura padana ed attraverso i valichi alpini. Questo continentalizzarsi delle maggiori correnti commerciali ripaga, almeno in parte, il Piemonte del danno conseguente al frazionamento dell'unità territoriale romana, massime col distacco delle Gallie. Vero è che, dal punto di vista strettamente politico, i primi nuovi padroni dell'Italia — Goti, Bizantini, Longobardi — non attribuiscono grande importanza alla nostra regione, tanto (e fu un bene) da non occuparla mai per intero, ma appunto questo relativo disinteresse agevolò il mantenersi di abbastanza attivi rapporti tra il Piemonte e le contigue formazioni politiche d'oltralpe, in via di graduale rassodamento. Così prima i Borgognoni di Gondebaldo tennero per qualche tempo, con l'intera valle di Aosta, i passaggi dell'« Alpis Graia» e dell'« Alpis Poenina » : poi fu Tecdorico, che ricongiunse all'Italia la Provenza ed ebbe, come reggente, il governo di molta parte della Gallia meridionale e della Spagna. Infine, nel dominio dei valichi alpini sottentrarono ì Franchi, ereditando i rapporti già stabilitisi fra il Piemonte e le due Borgogne. Economiche». nelle maggiori vallate del Piemonte settentrionale, iion inaridirono mai del tutto. A mantenerle in vita ed a rianimarle concorse non poco la sempre più frequente pratica dei pellegrinaggi alla Roma di Pietro ed ai Luoghi Santi di Palestina; pellegrinaggi che forniscono prima inconscia occasione e poi ricercato pretesto di varia attività di traffico. Gli ospizi che arditi monaci fondano al Grande e al Piccolo S. Bernardo, sulle rovine delle « mansiones » romane, confortano e rassicurano anche i « mercatores » ed i « negotiatores » ! Ai quali, nel frattempo, operazioni di guerra schiudono e additano nuovi valichi di grande avvenire, come il Cenisio. Da varie fonti franche (come il testo di Gorbie del 706) risulta a chiare note che la Gallia merovingica riceveva, e in non piccole quantità, da Bisanzio e dall'Oriente in genere, seterie, gioielli, vini, papiro, e soprattutto spezie. Quale strada seguivano questi prodotti, che giungevano pure alla lontana Inghilterra? Anche facendosi un certo posto a Marsiglia nelle importazioni dall'Oriente, bisogna ritenere che la maggior parte di esse (date le precarie condizioni dei traffici nel Mediterraneo occidentale) passasse per Venezia. Prova ne sia che la futura regina dell'Adriatico, abilmente destreggiandosi tra Bisanzio (porto d'imbarco) ed il regno dei Longobardi (retroterra padano), aveva concluso nel 715 un trattato di commercio con Liutprando per il trasporto sul Po e sui suoi affluenti, non solo del sale della laguna, ma anche di spezie e di altri prodotti dell'Oriente. In realtà nell'alto medioevo il trasporto di uomini e di merci sulla rete fluviale padana ebbe un notevole sviluppo, non spiegabile (deterioramento delle strade a parte) se non con la necessità di assicurare il transito a mercanzie destinate, come si diceva, a « transalpinare ». Il che significava, nel maggior numero dei casi, attraversare il Piemonte con provenienza da Pavia, grande porto di smistamento, prossimo alla confluenza del Po e del Ticino. A questo commercio con i paesi d'oltralpe furono, per qualche tempo, interessati grandi monasteri. Ed è particolarmente significativo il constatare che quello della Novalesa, mentre godeva di speciali privilegi nel portò di Pavia, otteneva (ottobre 769) da Carlomagno, re dei Franchi, che i suoi uomini potessero negoziare in quel regno « con esclusione dal teloneo e da altre gravezze che il fisco regio era solito riscuotere, si tratti di merci trasportate in carri o a sema, o per mari, o anche a spalla d'uomo ». In sostanza si può dire che anche nei periodi più bui della nostra storia regionale, ad onta dello stato di abbandono delle strade e della loro scarsa sicurezza, le correnti di traffico che s'inalveavano La riunificazione del mondo occidentale, e' soprattutto la riunione del « regnum Italiae » al dominio tra lira e dollaro possano essere realmente mantenute, ed in cui la parità tra il franco e la lira corrisponda al rapporto tra i rispettivi poteri di acquisto e questi non siano troppo disuguali, si presenta dunque come una condizione (anzi come la sintesi di tre condizioni) che dev'essere precedentemente realizzata perchè l'Unione franco-italiana sia un organismo vitale. Il che, come si vede, oltre all'essere un problema tecnico -di grande delicatezza e complessità, è fondamentalmente un problema politico; perchè la stabilizzazione monetaria richiede un'opera di governo tutta rivolta a quello scopo, mentre in entrambi i paesi essa è ora più preoccupata delle instabili condizioni dell'ordine pubblico e dei contrastanti interessi elettorali che concordemente tesa verso il risanamento finanziario e monetario. Quando questa iniziale difficoltà sarà superata, le modificazioni che dovranno compiersi nella struttura economica dei due paesi imporranno sì ad entrambi certi sforzi e costi di adattamento, ma non costituiranno ostacoli tali da giustificare la rinunzia ai vantaggi che potrebbero ritrarre dal più facile approvvigionamento di materie prime, dall'aumento della produzione e delle esportazioni e dall'ampliamento del loro mercato in temo. Ed a ridurre quei •costi, come a conseguire questi vantaggi, saranno necessarie provvidenze governative e ponderate intese fra i produttori stessi in agni settore agricolo e industriale, le ¡quali, contemperando gli interessi dei singoli, stimolino la ricostruzione ed il rinvigorimento di tutta la vita economica europea. (Continua a pag. 8) PASQUALE J A N N A C C O N E IL SISTEMA FISCALE AMERICANO Il 15 marzo di ogni anno è negli Stati Uniti la « giornata ideile tasse », la giornata cioè in cui tutti i cittadini riempiono il modulo di denuncia e lo spediscono entro la mezzanotte. Il governo lascia che ciascuno faccia da sè i conti di quanto deve al fisco, calcolando il suo reddito o comunque le sue entrate, e faccia pervenire la denuncia agli uffici competenti. Se il contribuente non sa orientarsi da solo di fronte alte disiposizioni solitamente molto complesse che regolano questa materia, vi sono molti modi in cui egli può farsi aiutare. Parecchie settimane prima che scada il termine per la denuncia, tutti i giorni i quotidiani pubblicano rubriche contenenti istruzioni e chiarimenti sui diversi problemi fiscali. Le edicole e i librai espongono tutta una fioritura di opuscoli e opuscoletti che possono essere di guida al contribuente. I sindacati nominano delle commissioni incaricate di venire in aiuto ai propri dipendenti in queste questioni; e presso molte ditte il ragioniere è a disposizione degli impiegati per ogni chiarimento. I funzionari del fisco tengono delle conversazioni alla radio e tutti i cittadini sono invitati a consultare, ove ne abbiano bisogno, gli esperti degli uffici fiscali. Il governo ha naturalmente dei sistemi per controllare l'esattezza delle dichiarazioni e reprimere le evasiosi. In primo luogo, tutte le denunce vengono esaminate da contabili specializzati in materia, abilissimi nello scoprire gli errori. La maggior parte di questi sono stati compiuti in buona fede, per errore di calcolo, o per ignoranza delle disposizioni, o per mancanza di accuratezza. In questi casi, il contabile scrive al contribuente, spiegandogli la natura dell'errore ed invitandolo a rettificarlo. Se l'errore è troppo complicato per essere spiegato in una lettera, allora il cittadino viene invitato a recarsi presso l'Ufficio competente perchè gli siano forniti a voce i necessari chiarimenti. Se il contabile ritiene che sia necessario procedere a un esame dei registri del contribuente, può inviare un apposito incaricato. In genere, nessuna penale è applicata per questi errori. Nei pochi casi, invece, in cui si sospetta la frode, la pratica viene affidata a speciali investigatori. Quando viene provata l'intenzione fraudolenta, si applica una penale del 50 per cento, e nei casi più gravi è prevista anche la denuncia all'autorità giudiziaria. La percentuale di questi casi è però molto piccola, come dimostra il fatto che lo scorso anno, su cinquanta milioni di contribuenti, vennero scoperti solo quattromila casi di falsa denuncia. Per i lavoratori a reddito fisso, il pagamento delle tasse è agevolato dal sistema della ritenuta, instaurato nel 1943, in base al cosiddetto principio « PayAs-You-Go », che vuol dire « paga quando vai a riscuotere ». Il datore di lavoro, nell'effettuare la ritenuta, è obbligato a rilasciare una ricevuta in cui viene specificato l'ammontare del denaro trattenuto. Se si tratta di un lavoratore in proprio, allora il governo compie ogni anno un calcolo presuntivo del reddito ed egli corrisponde trimestralmente quanto da lui dovuto al fisco. Negli altri casi, il cittadino può rimettere periodicamente al fisco le rate da lui dovute, durante il corso dell'anno, e alla fine viene fatto il conguaglio tra quanto da lui dato e quanto dovuto. In questo conteggio, si tiene naturalmente conto di tutte le variazioni verificatesi nel suo reddito, nel numero dei familiari a carico, e degli acquisti straordinari da lui effettuati. Spesso avviene che, nel calcolo finale, il contribuente si accorga di avere pagato più di quanto dovuto, nel qual caso chiederà la restituzione del denaro versato in eccesso. La determinazione dell'ammontare degli oneri fiscali è fatta sulla base della capacità contributiva del singolo. Se il reddito dell'individuo è veramente cospicuo, la maggior parte di esso va allo Stato. Il minimo imponibile è fissato in 500 dollari all'anno a persona, ed elevato di altri 500 dollari per ogni persona a carico e dell'equivalente delle spese che godono di esenzione fiscale. L'imposta è progressiva, nelle proporzioni che si possono desumere dall'esempio seguente: per un individuo senza carico di famiglia, è del 9 % per un reddito di 1000 dollari, del 18 % per un reddito di 5000 dollari, del 23 % per un reddito di 25.000 dollari, del 63 e mezzo per cento per un reddito di 100.000 dollari, dell'84 % per un reddito di -un milione di dollari. L'aumento del minimo imponibile per i familiari a carico non è diverso per i più ricchi da quello fissato per i' meno abbienti. Al pagamento delle imposte sono naturalmente tenuti, oltre che gli individui, le società industriali e commerciali. Se il reddito netto di un'azienda supera di 50.000 dollari, essa è tenuta al pagamento di un'imposta del 38 % su tutti i suoi profitti. Percentuali minori sono previste per le società più piccole. I dividendi pagati dalle società sono considerati reddito nei confronti dei singoli azionisti, i quali pagano su di essi l'imposta, malgrado che il profitto da cui i dividendi stessi derivano sia stato già gravato dal fisco. Oltre all'imposta siul reddito, che è la più importante, il governo americano ricorre ad altri due tipi principali di imposta per assicurarsi le entrate necessarie. Esse sono l'imposta di successione e quella di fabbricazione. La prima si applica sui patrimoni che superano i 60.000 dollari, e viene calcolata inizialmente in ragione del 3 %, aumentando progressivamente e fortemente, sino ad arrivare ad un massimo del 77 % per i patrimoni che vengano valutati dieci milioni di dollari od oltre. Sono esenti dall'imposta i lasciti ad istituzioni di beneficenza. Per quanto si riferisce alla seconda, l'imposta di fabbricazione, essa viene generalmente discussa dagli economisti e da alcune personalità politiche, e sin dalla fine della guerra si è molto parlato di abolirla o di ridurla. La critica di cui più frequentemente essa è fatta segno è che il suo onere viene a gravare indifferentemente sui ricchi e sui poveri. Ciò però è in parte attenuato dal fatto che i consumi voluttuari sono i più tassati. Si calcola che, nella confederazione americana, i quattro quinti delle tasse riscosse vanno al governo nazionale. Il resto va agli enti locali, per i servizi da essi gestiti sul territorio di loro giurisdizione. I sistemi fiscali degli enti locali differiscono — come è naturale — da una località all'altra, in quanto gli enti hanno una completa autonomia in questo campo. In genere si può affermare che i tributi di questa seconda categoria sono molto meno gravosi di quelli nazionali; e tra essi comunemente figurano le imposte sui terreni e sui fabbricati. LA FERROVIA Fu nel lontano 1850 che si cominciò a porre il problema della ferrovia Cuneo-Nizza. Quel dinamico sindaco di Cuneo, per la storia on.le Brunet, fervido seguace del Cavour, si pose a capo della agitazione, mentre erano ancora in corso i lavori della Torino-Cuneo. Completati questi ed entrata nel 1853 in esercizio la nuova linea, apparve sùbito la necessità di prolungarla fino al mare, collegando la capitale dello Stato, con la capitale della Contea di Nizza. Il Brunet prese, senza frapporre indugi, accordi con la Municipalità di quella nobile cittadina, e, per affrettare i tempi, attesa anche la maggior vicinanza con Torino, fece assumere da Cuneo l'incarico di fare approntare il progetto di massima. Questo fu redatto diligentemente dall'ingegnere Cerrotti, il quale credo fosse allora il Capo idei Genio Militare dell'esercito Sardo. Egli nel 1856 lo presentava, in nitida e chiara compilazione, agli Enti interessati per l'esame e per la eventuale approvazione. Il tracciato della linea su per giù seguiva l'attuale percorso; raggiungeva il colle di Tenda a quota 1046, lo attraversava con una galleria di metri seimila e cinquecento e ne usciva a quota novecentosettanta; quindi, mantenendosi sulla destra della Roja, passava sotto il Giauma con una breve galleria, e si portava sulla destra del torrente Bevera Ano al Capo Murtula; da qui a Mentone, a Villafranca, a Nizza. Lo sviluppo dell'intero percorso sarebbe stato di km. 106 circa, il costo di lire quarantacinque milioni, ivi comprese le spese per la dotazione del materiale. Il progetto prevedeva fin da allora la opportunità di ubicare la nuova stazione di arrivo a Cuneo sull'altipiano, all'ingresso della grande piazza allora in progetto, per collegarsi quindi alla linea di Torino attraversando la Stura con un nuovo grandioso ponte-viadotto. Il tracciato non piacque ai Nizzardi, i quali gli preferivano il percorso lungo la Vesubia, percorso che si sviluppava alle spalle di Nizza attraversando tutta la Contea, ma allontanando la linea dalla zona rivierasca, verso Oneglia e Savona. Inoltre quel tracciato sarebbe riuscito notevolmente più difficoltoso, imponendo, fra l'altro, una galleria di oltre undici chilometri per attraversare il colle delle Finestre, che bisognava, di più, raggiungere a quota 1400 e cioè ad una quota di difficile transito invernale. Non se ne fece nulla per allora. Cuneo pagò il suo progetto (ben L. 30.000, di quelle antiche), lo conservò gelosamente, ed attese tempi migliori. La pratica non fu certamente messa a dormire, ma, con la tenacia propria dei cittadini di quella nobile città, ad ogni occasione favorevole essa veniva tratta fuori, non fosse altro per tenere viva l'agitazione. Se ne era occupato anche di proposito il gran Conte, il quale, in una tornata della Camera Sabauda del 1860, si esprimeva in questi termini : « desidero che il Governo possa por mano a quest'impresa di non dubbia utilità sia per Nizza e la Contea, sia per il bacino dell'alto Po e dell'alto Tanaro ». Ma purtroppo, dopo il trasferimento della Contea alla Francia, gli stessi interessi che poteva avere il nuovo Regno Italico per collegare Nizza a T o rino, allo scopo di conservare, malgrado il nuovo stato di cose, le antiche tradizioni di affari e di sentimenti che legavano la Contea al Piemonte, agivano più fortemente, ma in senso contrario, da parte francese, dove, viceversa, si teneva ad annullare tali rapporti. La questione fu ripresa più decisamente sul finire del 1866. In questo torno di tempo un gruppo di benemeriti cittadini di Cuneo, con a capo l'on.le Caranti, dava incarico al celebre ing. Agudio di studiare il progetto di una ferrovia Cuneo-Ventimiglia attraverso il colle di Tenda « approfittando, come si dice nell'apposita relazione, dei nuovi metodi suggeriti dagli ulteriori progressi della scienza e dell'industria ferroviaria». CUNEO-NIZZA L'Agudio in unione all'ing. Arnaud, dell'Amministrazione provinciale cuneese, progettò una ferrovia a scartamento ridotto di m. 1,15, la quale avrebbe dovuto raggiungere il colle di Tenda, che sarebbe stato attraversato con una galleria di soli metri 2800, mediante un- sistema di cremagliere adattate ai tratti di linea più inclinati, così da ridurre al minimo le speciali e dispendiose opere d'arte che altrimenti si sarebbero rese necessarie per superare le forti pendenze. La linea sarebbe venuta a costare intorno ai diciotto milioni, e l'Agudio si riprometteva di realizzare personalmente il suo ardimentoso progetto a certe condizioni, una delle quali era la concessione di un sussidio globale di otto milioni e cioè quattro dal Governo italiano, due e mezzo dal Governo francese, uno e mezzo da altri enti e corpi morali. Non se ne fece nulla neppure questa volta. E chi ricorda le vicende di quei tempi in Francia ed in Italia può anche darsi ragione del perchè. Finalmente nell'ultimo ventennio del secolo passato, l'Italia iniziò i lavori attaccando la costruzione dalle due parti: da sud risalendo da Ventimiglia a Piena; da nord venendo da Cuneo a San Dalmazzo di Tenda, raggiungendo da una parte e dall'altra il confine francese, che là si incunea nel nostro territorio. La parte nord della linea risultò la più difficile e la più costosa. La sola galleria di Tenda richiese ben otto anni di lavoro, e speciali accorgimenti tecnici per le molte sorprese alle quali essa dette luogo, data la sua inattesa conformazione geologica. Risultò tuttavia il tratto turisticamente più bello e caratteristico. Poi i lavori sostarono, e bisognò attendere oltre un ventennio perchè la vicina Francia si decidesse a costruire il breve tratto S. Dalmazzo-Piena che si svolge nel suo territorio, e nel contempo costrusse anche la deviazione BreilNizza a completamento organico della intera arteria. E finalmente nel 1928, dopo tante ansiose attese, i treni poterono raggiungere Ventimiglia e S. Remo da una parte, e Nizza, Cannes dall'altra. Oggi, i fatti di guerra, la libidine distruttrice nazista, l'iniquo trattato di pace, hanno dapprima nuovamente interrotto la linea e quindi rimandato ad un lontano, incerto futuro la sua rimessa in attività. Ma nè Torino, nè Cuneo, e tantomeno Nizza possono e debbono permettere che il ripristino della linea venga più oltre differito. Torino ha interesse vitale alla linea perchè essa costituisce uno dei presupposti necessari per evitare il proprio isolamento ferroviario nella viabilità internazionale, unitamente alla Parigi-Torino-Roma. Tale linea difatti raccoglie e convoglia verso la Riviera di Ponente tutti quei traffici e quella moltissima e specialissima clientela, la quale, confluendo sul transito di Domodossola, è diretta verso quella zona da San Remo, a Nizza, a Cannes ed oltre fino a Marsiglia. Per lo stesso motivo interessa a Nizza, che viene avvicinata notevolmente al centro d'Europa, con via comoda, celere, di gran transito, turisticamente meravigliosa ed allettante. Cuneo infine, che è stata la prima ispiratrice e la sempre animatrice della linea, vede con essa verificarsi la condizione per attenuare l'isolamento in cui la pone la propria infelice ubicazione in rapporto alla sua provincia. Nel contempo vede la possibilità di riallacciare gli antichissimi traffici che l'hanno legata a quella zona, naturale appendice alla sua economia eminentemente agricola. Il circondario di Cuneo e quello confinante di Saluzzo hanno sempre dato alimento continuo ad una intensa emigrazione anche stagionale verso la Riviera, e chi ha conoscenza di questa zona meravigliosa ha potuto constatare quanta popolazione proviene dal Cuneese, che quale linfa perenne, continuatamente l'alimenta. La ferrovia aveva intensificato e resi più agevoli tali rapporti, e le ubertose campagne della provincia grande, attraverso Tenda, hanno sempre provvisto di ogni sorta di ben di Dio le mense dei grandi al- berghi della Riviera. In tanto preoccupante silenzio sulle possibilità e sulla volontà di un sollecito ripristino di questa linea, conviene a questi tre centri mettere sul tappeto, con azione concorde, il problema della rapida ricostruzione del tratto interrotto. In verità da parte italiana si è fatto quanto era di nostra spettanza. E' il percorso francese che attende l'opera di riattamento, ma purtroppo non se ne parla neppure. D'altra parte chi ha interesse a questa linea? Noi abbiamo interesse per il tratto che, transitando obbligatoriamente sul suolo francese, unisce Limone a Piena; Nizza per il tratto che la unisce a Breil con Torino ed oltre. A quella città la linea è necessaria tanto quanto a Torino, ed anzi anche di più, perchè in definitiva Torino, per recarsi in Riviera, ha a propria disposizione la linea di Savona, che le cure del nostro Capo Compartimento Ferroviario vanno rendendo sempre più efficente. Ma Nizza per collegarsi col Centro Europa ha soltanto questa linea, perchè l'altra, la litoranea ligure, la allontana di oltre cento chilometri, e quella interna francese, ancora di più. Inoltre la Torino-Nizza, per quanto ferrovia di montagna, tuttavia è stata costruita con criterio da grande turismo fin dall'origine, e pertanto per treni rapidi, quali furono quelli che la percorsero fino agli ultimissimi tempi. Ed allora, poiché gli interessi dei tre centri si intersecano e si completano gli uni con gli altri, è da augurarsi che si addivenga ad una intesa comune, con un comune indirizzo, con una comune simultanea azione presso i rispettivi Governi. Ma per l'amor di Dio, senza costituzione di Comitati, i consueti addormentatori di ogni sana iniziativa. E' sufficiente una azione concorde tra le Camere di Commercio interessate. Per esempio Torino può rendersi iniziatrice del movimento e anche dirigerne gli sviluppi, interessando alla soluzione tutta la Deputazione politica piemontese e quanti altri Enti ed organizzazioni è possibile, per prospettare al Governo la importanza della questione e l'urgenza di risolverla. Altrettanto dovrebbe fare Nizza. E cosi un primo convegno potrebbe essere tenuto o a Torino od anche a Nizza, un secondo nell'una o nell'altra città, un terzo, che potrebbe anche essere il conclusivo, nella bella Cuneo. E poi, se non si è ancora concluso, ricominciare da capo. Ed ogni volta chiedere il concorso valido, efficace della stampa cittadina di qualunque colore, perchè la questione riveste carattere sul quale tutti si deve essere d'accordo; di qualunque natura, anche tecnica, anche sindacale, perchè la questione interessa ogni ceto di cittadini, ogni manifestazione di attività. Si può riuscire? Credo di :ù. ETTORE COLLIDA LE RELAZIONI COMMERCIALI DEL PIEMONTE (Continuazione da pag. 5) franco, per opera di Carlo Magno, favorì naturalmente e sviluppò le relazioni di commercio tra l'Italia e la Francia, rallentate, ma non venute mai meno nei secoli precedenti. E tale collegamento, che si mantiene, ma per breve tempo, anche dopo le partizioni di Verdun e di Mersen, con l'unione del regno italico alla Lotaringia, portando a gravitare verso il Nord della Francia e la valle del Reno, dove ha sede il potere imperiale, mette specialmente ih valore i passi della valle d'Aosta ed il Sempione, mentre minor ampiezza di orizzonti ha il traffico che si svolge per la vai di Susa. Gli ostacoli creati dagli Arabi alla navigazione occidentale nel Tirreno e nel golfo del Leone restringono ancora la cerchia ed il volume del commercio, già piuttosto modesto, che superava i valichi delle Alpi Marittime e dell'Appennino ligure. L'Impero carolingio, pur essendo un aggregato eminentemente continentale, non intende rinunciare ai contatti con l'Oriente, ed a questi contatti un'unica comoda via rimane aperta: quella della valle padana, che conduce ai transiti alpini. Troppo frequentemente interrotte e malsicure sono le vie dei Balcani e troppo lunga la deviazione iniziata dai Vareghi seguendo i fiumi della Russia. Non per nulla Carlo Magno mira ad impossessarsi di Venezia e poi, non essendovi riuscito, stringe con essa importanti trattati di commercio che i suoi successori si affrettano a rinnovare. Oltre all'Italia settentrionale l'Impero carolingio ha un altro intenso focolare di operosità economica, i Paesi Bassi, le cui coste sono animate da una navigazione molto attiva, in contrasto con l'atonia che ha colpito gran parte del Mediterraneo. I mercanti che dall'Italia portano in Francia le sete e le droghe dell'Oriente non fanno più il viaggio di ritorno a vuoto, ma caricano, tra le altre merci del Settentrione, i panni ed i mantelli («pallia frisonica») che escono dagli opifici imperiali delle Fiandre. A questo commercio, facilitato da misure di protezione e di riassetto delle strade e da franchigie nei confronti dei pedaggi minori, vediamo già partecipare mercanti astigiani, che, più numerosi in Francia ed in Borgogna, si sono tuttavia spinti sulle coste del Mar del Nord e della Manica e forse anche fino all'Inghilterra. Anche in ordine al commercio interno il quadro che possiamo farci del Piemonte nell'età barbarica e feudale è meno fosco dì quel che si credeva in passato. Durante il basso impero romano terre demaniali e latifondi si sono certo formati anche nella nostra pianura, ma nel restante territorio, e soprattutto in collina ed in montagna, i liberi coltivatori erano ancora numerosi. Come la conquista longobarda, così quella franca hanno esercitato un'influenza minima sulla struttura economica della campagna, migliorata, anzi, per l'attività tutelatrice e bonificatrice di grandi e piccole abbazie. Relativamente lontano dalle maggiori vie di invasione e dai campi di più aspra lotta, raccolto nella cerchia delle sue montagne, privo di grandi risorse atte a sollevare la cupidigia dei barbari, il Piemonte dovette soffrire la loro autorità e le loro angherie di vincitori in minor grado che altre parti d'Italia. Certo, anche da noi si ebbe un periodo di ritorno all'economia naturale e di decadenza urbana, ma non si giunse a vera frattura fra città e campagna. Se scomparvero addirittura due cittadine industriose, come Industria e Pollentia, nelle altre un piccolo ceto di artigiani, di commercianti, di bottegai manteneva rapporti con le terre del contado. In ogni centro di qualche importanza si teneva un mercato settimanale che serviva soprattutto a provvedere di generi alimentari il centro stesso ed il suo distretto. A più vasta cerchia di affari erano destinate le fiere annuali. Spiccavano tra queste le fiere di Novara, di Gozzano, di Domodossola e soprattutto di Vercelli, dove, al principio del secolo X l'esposizione e la contrattazione delle merci, in occasione della solennità di S. Eusebio, duravano quattordici giorni. Se ne può facilmente dedurre una notevole vivacità di scambi tra Piemonte e Lombardia e tra Piemonte e Svizzera, attraverso il Sempione. Lo sfasciamento dell'Impero carolingio e la conseguente anarchia, lo spezzettamento territoriale dovuto al diffondersi del feudalesimo, le incursioni degli Ungheri, e, più ancora, quelle dei Saraceni, ebbero gravi ripercussioni sulle correnti commerciali che aittraversavano il Piemonte. Le comunicazioni con la Provenza furono pressoché interrotte: quelle dei valichi alpini settentrionali (Val di Susa e Val d'Aosta) a lungo insidiate e rese pericolose dai predoni mussulmani di Frassineto (Provenza). Pure, data la continua minaccia araba gravante sui porti francesi, a chi, dai paesi del Nord, voleva andare in Italia non restava altra via aperta che il passaggio delle Alpi. Sicché, anche in questo turbinoso periodo che si chiiide sotto l'incubo della fine del mondo (fine X secolo) il Piemonte non vien meno alla funzione di raccordo fra l'Italia, la Francia ed i paesi del Settentrione europeo. DINO GRIBAUDI I LA I CRISI E I PROBLEMI B R I PIEMONTESE DEL CREDITO Non si possono inNella collana dei « Quaderni di Cronache Econoconsumi, e che per miche » è in questi giorni uscito il secondo volume, tendere i problemi del la sua origine si trascritto dal dott. Giuseppe Alpino, della serie desticredito d e ! Paese od duce in uno storno nata all'esame della crisi del Piemonte. Riportiamo anche di ima sua di consumi da certe la prefazione del prof. Arrigo Bordin, dell'Università particolare regione, categorie a certe aldi Torino, presidente della Commissione di studio se almeno per sommi tre, il residuo, apcostituita dalla Camera di Commercio. capi non si conosca punto per la lievità del costo, può essere la situazione econofacilmente instradato mica del mercato dal negli investimenti a lungo respiro. quale questi problemi traggono origine. Guerra Quest'è, grosso modo, il substrato economico della e dopoguerra — come dimostra lo studio piano nostra situazione nazionale la cui espressione moed informato del dr. Alpino (1) — hanno pronetaria spesso nasconde la sostanza delle cose. E' fondamente inciso sul reddito nazionale, riducendo perciò inutile parlare di credito a medio e a lungo il risparmio tanto in valore assoluto quanto in pertermine direttamente attinto secondo queste qualicentuale del reddito totale. In termini di beni ciò fiche al risparmio volontario, perchè in via di masvuol dire che le scorte dei beni e dei servizi di sima questo risparmio è assai modesto e rimarrà consumo nonché l'aliquota del loro flusso corrente, tale fino a quando la capacità d'acquisto della mole quali vanno ad alimentare le forze di lavoro (a neta non oscillerà fra valori alquanto ristretti e, qualunque genere esse appartengano) immesse nei per un processo naturale necessariamente lento di vari cicli produttivi, sono assai impoverite. Consericostruzione e di riconversione dell'economia naguenza di ciò: l'attività produttiva resta ridotta e zionale, il reddito complessivo non andrà aumenprevalentemente rivolta ai cicli produttivi più brevi, tando. Temperamento a questa situazione è il crecome a quelli che più presto degli altri concludono dito estero e la trasformazione d'una quota del nei prodotti di uso diretto. E ciò per un semplice credito, formalmente a breve, in investimenti a fatto concorrenziale fra le richieste di risparmio lunga durata, il che avviene attraverso l'organizzadel primo e le richieste del secondo gruppo di zione del credito per l'aliquota dei risparmi che produzioni. in pratica e per un . certo intervallo rinuncia alla Questa condotta di massima è tuttavia temperata da due fattori: il risparmio forzato, principalmente dovuto alla pressióne fiscale e all'inflazione, e l'acuita sperequazione dei redditi. Mentre il primo s'aggiunge al volume del risparmio volontario e, quindi, accresce le disponibilità per gli investimenti, il secondo fattore rende agevole ai detentori di redditi vistosi l'investimento in cicli produttivi più lunghi di quelli che sarebbero consentiti da redditi più perequati. Sicché, anche laddove l'economia sia povera e il reddito medio assai basso, si comprende perchè siano possibili (naturalmente in volume ridotto) produzioni a lungo ciclo e consumi con un certo grado di saltuarietà. A questo accentramento di redditi in poche mani, fra l'altro, si devono i pochi autofinanziamenti delle aziende anche per gli investimenti a medio ed a lungo termine. L'inflazione se da un lato, come s'è detto, è generatrice di risparmio forzato (presso coloro i cui redditi monetari nominali si accrescono meno velocemente del deprezzamento della moneta) dall'altro eccita i consumi tanto per la facilità dei guadagni di certi percettori quanto per i gravi rischi cui è soggetto il risparmio conservato sotto specie monetaria. Comunque sia di ciò, chi dispone del risparmio forzato (e cioè i sollecitatori dell'espansione della circolazione e del credito, come fu lo Stato in un primo tempo, commercio, industria ed ancora Stato in un tempo successivo, ed inoltre tutti coloro che gradatamente sono investiti per la più larga richiesta dei loro prodotti dall'onda d'espansione provocata dai primi) ne è venuto in possesso talora con costi nulli, in ogni caso con costi assai inferiori a quelli che importerebbe l'acquisto di risparmio volontario. Tolta la tangente che va ai (1) G I U S E P P E A L P I N O - La crisi piemontese 0 i problemi dei credito - Q u a d e r n i idi « C r o n a c h e E c o n o m i c h e », III - Cernerà d i C o m m e r c i o , I n d u s t r i a e A g r i c o l t u r a d i T o r i n o , 1947. piena disponibilità, oppure attraverso un mercato di facile negoziazione del titolo rappresentante un investimento a media o a lunga scadenza. Ma sia nell'uno che nell'altro caso, anche per la particolare specializzazione delle nostre banche e perchè esse sono pur costrette a tenere conto del rischio di un intempestivo richiamo dei depositi, il costo del credito a lunga cosi ottenuto risulta assai caro appunto perchè, gravando sull'esiguo ammontare di tutto il risparmio, sostanzialmente si trova in concorrenza con gli investimenti a breve. Ogni strappo alla linea di massima testé ricordata seguita dalle banche è strappo che richiama una garanzia diretta • o indiretta, attuale o futura, dello Stato (leggi, della fonte principale del risparmio forzato) nel caso in cui il rischio che si affronta si converta in sinistro. E questo rischio è tutt'altro che lieve: ne sanno qualcosa le aziende che hanno attinto al mercato del breve per ricostruire o convertire gli impianti nella speranza di poter chiudere la partita con credito a lunga (emissione di azioni, ad esempio) contando sull'inflazione. Non appena questa è stata contenuta in meno vistosi confini s'è rivelato l'errore d'impostazione dei loro piani e, sotto i pretesti più diversi, hanno dovuto premere e continueranno a premere sullo Stato. Per una via o per l'altra ci si imbatte sempre nello stesso ostacolo: la scarsezza di risparmio volontario rallenta la ricostruzione e cioè una maggior capitalizzazione dell'economia nazionale, capitalizzazione che in Italia, per l'alto tenore demografico, per la forte sperequazione della ricchezza e per la facile adattabilità ad un basso tenore medio di vita, è sempre stata assai scarsa. Non si può riattare la casa se i pochi affitti ch'essa produce (appunto perchè è uno stabile danneggiato) sono assorbiti dalle spese di mantenimento dei proprietari, non si riempiono i granai con i raccolti se la semente è consumata nella confezione del pane. Un'ulteriore compressione dei consumi, sia in alto, sia, è non per esigue categorie, in basso, derivante da una decurtazione dei redditi per un gioco più economico della produzione e della ripartizione della ricchezza, la riteniamo senz'altro tecnicamente possibile. Ma la realtà non è soltanto economica ma politica ed economica insieme e, se fosse soltanto economica, non è esclusivamente retta dai regimi tecnici che portano (quando ciò abbia un senso) ad un massimo del reddito totale. Ora, è da credere che la realtà del mercato in cui viviamo sia mutabile nel senso anzi detto e che lo sia a breve scadenza? La risposta che non voglia essere ima semplice speranza, di qualunque genere essa sia, sta sulle ginocchia di Giove. Oggi come oggi, volenti o no, dobbiamo fare i conti con i fatti che hanno un linguaggio davvero poco lusinghiero. • • • Tutto ciò fa pensare che, se non la sola, almeno la preminente fonte nazionale di risparmio da destinare ai lunghi investimenti sia il risparmio forzato ottenuto con la pressione fiscale e con l'inflazione, fonte che anzitutto deve alimentare 1 bisogni dello Stato, tanto vasti e potenti da invadere e comprimere a loro beneficio i bisogni privati. Sicché, a parte gli aiuti che potranno venire dall'estero, la proposta del dr. Alpino per la soluzione regionale del problema del credito a media e a lunga scadenza è soluzione che, pur costretta nei modesti confini dell'ai}!to alle medie e alle piccole aziende che non siano legate a gruppi autonomi a raggio ultraregionale, beneficiari di ben altre possibilità, va presa in considerazione come quella che risponde ad una sana iniziativa e perchè è soluzione staremmo per dire fisiologica del problema. Ma è soluzione che rischia di rimanere sopraffatta dalle forme con cui 10 stesso problema è affrontato e risolto in sede nazionale; e di ciò bisogna pur tener conto. Se allo Stato per un verso o per l'altro in prevalenza fa capo la creazione e il governo del risparmio, a lunga, sulle sue decisioni che sono, e non possono essere altrimenti, a contenuto politico-economico la regione deve far sentire senza fà3si pudori il suo peso. 11 che, almeno per il passato, non è avvenuto nella misura adeguata. E' di pochi giorni fa la notizia (Globo e Corriere della Sera del 20 novembre) che al P.I.M. pervennero 50 miliardi di domande di credito delle industrie metalmeccaniche. Di questi, 46 % dalla Lombardia, 26 % dalla Liguria e 10 % dal Piemonte. Gli operai interessati alle industrie richiedenti (indice del loro volume) appartengono pel 30 °/o alla Lombardia, per 'il 26 % alla Liguria e pel 25 % al Piemonte. Le domande stanno pertanto nei rapporti 153, 100 e 40; ¡c'è tanto da rimanere assai e assai perplessi. E' possibile che i requisiti richiesti ad ogni postulante portino a questi risultati? Non c'è euforia da un lato, apatia, eccesso di prudenza dall'altro? Sottoponiamo le questioni senza risolverle alla meditazione e alle conoscenze d'ogni lettore. Certo si è che, se la politica governativa, piegando verso una inflazione più contenuta e sorvegliata di quanto fosse quella del passato e verso la rinuncia ad un'ulteriore pressione fiscale, non trova una contropartita o nel credito estero o in altre forme di risparmio forzato (anche se le modalità dovessero nascondere questo carattere), pone un freno alla ricostruzione del Paese senza per altro del tutto eliminare il disordine con il quale fino ad oggi si è svolta. Siffatto indirizzo rallenta il ritmo con il quale procediamo al ricupero d'un reddito perduto e che l'alto peso demografico reclama di avere con la massima urgenza. Naturalmente si può essere di avviso diverso e pertanto ritenere che quel ritmo dovrebbe stare nei modesti limiti del credito straniero (favorito da una stabilizzazione monetaria) e del normale, seppure esiguo, flusso del risparmio volontario che si volge senza costrizioni verso gli investimenti a lunga. A parte l'opportunità o meno di un drastico mutamento dell'antico indirizzo (se non nelle intenzioni certo nei suoi pratici effetti), specie nei riguardi delle aziende che, avvalendosi della passata facilità del credito e con altre cospicue disponibilità in allora correnti, si sono ormai a fondo impegnate nel lavóro di ricostruzione, è politica, questa, che ha aspetti buoni o cattivi secondo gli interessi da essa favoriti o contrastati; ci sono tanto gli uni quanto gli altri. Ma, in ogni caso, è politica che consapevolmente non vuole usare con tutta la sua efficacia, e nel settore dei consumi, la leva fiscale, tra l'altro strumento prezioso di avvicinamento degli effetti delle due politiche, quella della facilità del credito, l'altra di contrazione e di più sorvegliato governo. E' politica, ancora, che se mette in circuito scorte formate per pura finalità Speculativa, inaridisce il reddito non solo delle più recenti attrezzature ma anche di quelle superstiti dalla guerra, sicché, ad evitare la loro perdita, s'impone, come del resto in parte avviene, una oculata azione di soccorso ch'è in sostanza un tardo correttivo del primitivo indirizzo. Prima di esprimere un giudizio a favore o dell'una o dell'altra politica conviene mettere a nudo le loro caratteristiche. Ed è quello che abbiamo tentato di fare. Dal canto suo il dottor Alpino, considerando il problema delle scarse disponibilità e ponendolo esclusivamente sotto l'angolo visuale dell'organizzazione del credilo, ravvisa un graduale temperamento alla grave situazione non tanto in artificiose espansioni della circolazione quanto in tutte le provvidenze che possono agevolare la formazione del risparmio ed il suo impiego nelle forme più redditizie. • • • v Tutto ciò riguarda il credito a medio e a lungo termine. Per il problema del credito a breve, del resto strettamente connesso al primo, le pagine del dr. Alpino chiariscono ch'esso è anzitutto problema nazionale e poi, per certe sue peculiari qualifiche, problema regionale. E' problema nazionale quello di aumentare le scarse disponibilità relativamente ai bisogni, il che più che da un aumento dei saggi dei depositi si può ottenere da tutti i provvedimenti intesi a raggiungere una maggior stabilità del loro potere d'acquisto e da una mortificazione degli impieghi diremo così a carattere speculativo. E' assai probabile che quei provvedimenti riflettano i loro benefici simultaneamente e nell'uno e nell'altro settore. Ciò non toglie che le banche, alleggerendo le loro attrezzature e, con maggior efficacia, tenendo più conto della redditività delle imprese richiedenti il credito che dell'entità delle loro scorte e dei loro impianti, possano contribuire alla maggior efficenza del risparmio a breve. In sede regionale il nostro • Autore mette ancora una volta in luce il grado di dipendenza del Piemonte dagli istituti a mercato nazionale delle altre regioni, grado che, in occasione del problema industriale, è stato già rilevato nella prima pubblicazione di questa collana. Forse, in un momento in cui non è certo da lamentare una deficenza di sportelli né si vede la possibilità' di un'espansione degli istituti locali in un mercato territorialmente più vasto di quello finora sfruttato, una parziale soluzione del problema potrebbe essere data da un maggior grado di autonomia concesso dalle centrali alle sedi locali degli istituti a mercato nazionale. Ma è autonomia, codesta, che di certo non verrà se i beneficiari del credito e le banche piemontesi non creeranno una adeguata pressione; per le banche tale possibilità da un lato si ricollega all'aumento dei depositi, dall'altro alla minore pressione dello Stato per convogliarli alle sue casse. In altre parole, è questione che si ricollega a quella del credito a lunga e può trovare la sua soluzione più in sede nazionale che in sede regionale. Di questi e di altri minori problemi con giusva impostazione dei dati e con ricca documentazione parla il dr. Alpino nel lavoro che, sicuri del suo benevolo giudizio, con piacere raccomandiamo all'attenzione del lettore. 11 quale saprà apprezzare quel senso di misura e di proporzione di cui è pervasa tutta la fatica dell'Autore, e che gli hanno permesso di 'vedere quanto ci sia di vero e quanto di men vero nelle correnti opinioni sulla situazione piemontese del credito. ARRIGO BORDIN R O SA PROGRAMMI DEFLAZIONISTICI NEGLI STATI UNITI Anche il Presidente Truman, deciso ad arginare il lento ma continuo processo d'inflazione che neppure gli Stati Uniti d'America hanno saputo evitare in Questo travagliato dopoguerra, ha esplicitamente suggerito, nel suo discorso del 6 novembre al Congresso, l'opportunità di attuare una politica di restrizioni creditizie, il cui solo annuncio è bastato a mettere in orgasmo il mondo bancario nordamericano. Quali che siano le cause dell'inflazione, tutti i governi di tutti i paesi sono inclini a riversarne la responsabilità sul comportamento del sistema bancario, o quanto meno a pretendere unicamente dalle sue forze i mezzi per msicime. Quanto alla situazione odierna del mercato monetario nordamericano, il Federai Advisory Cauncil, interpellato dal Federai Reserve Board, ha individuato le cause dell'inflazione anzitutto nell'espansione del credito richiesta dal finanziamento della guerra e, secondariamente, in un complesso di avvenimenti e di provvedimenti succedutisi nel dopoguerra indipendentemente dalla politica delle banclhel tra cui principali: 1) il programma di aiuti all'estero, 2) il progressivo aumento dei salari in misura eccedente l'aumento del costo della vita e dei rendimenti prodwtMvi, 3) l'accorciamento della settimana lavorativa, 4) la scarsità dei raccolti di grano, 5) il pagamento delle indennità e dei soccorsi ai reduci, 6) i sussidi all'agricoltura, 7) l'entità delle spese statali, 8) le sovvenzioni alle costruzioni edilizie. Si intende che l'aumento dei salari e dei prezzi in genere, dovendo essere fronteggiato dalla produzione con maggiori disponibilità di circolante, stimola e giustifica la richiesta di nuovi crediti, che il sistema bancario americano è in grado di concedere, come infatti ha moderatamente concesso, smobilitando di concerto gli investimenti in titoli di stato, così che la circolazione complessiva, per la parte che dipende dall'iniziativa bancaria, può dirsi, nell'ultimo anno, leggermente diminuita. Poiché le banche della Riserva Federale, come si può dedurre dalla situazione a fine novembre di quelle dei centri principali, hanno il 58 per cento dei loro depositi investiti in titoli di stato a breve e a lunga scadenza (22 DEI miliardi in cifra tonda), è chiaro che, operando adeguate vendite di titoli con opportune modificazioni del tasso di sconto, il Sistema Bancario Federale potrebbe facilmente aggiusta/re l'offerta di credito alle esigenze della produzione senza compromettere la stabilità del dollaro, ma anzi neutralizzando gli effetti inflazionistici dell'oro che continua ad affluire dall'estero. Tale soluzione, peraltro, non conviene al governo, il quale, essendo il oliente di gran lunga più importante delle banche e del mercato monetario, ha ovviamente interesse che il credito si mantenga accessibile a condizioni favorevoli, cioè che non sia rincarato il tasso di sconto, ed altresì che le banche si astengano dalla vendita dei titoli di stato in loro possesso, cioè dal far concorrenza alle proprie emissioni. Ad evitare appunto siffatta eventualità, e al tempo stesso nell'intento di contenere l'espansione del credito ai privati, il Presidente del Comitato Direttivo del Federai Reserve Board, signor Eccles, ha proposto che, in aggiunta alle riserve attualmente richieste nella misura del 14-20 per cento sui depositi in conto corrente e del 6 per cento sui depositi a risparmio, le Banche siano tenute a costituire una riserva supplementare rispettivamente del 25 e del 10 per cento, da essere alternativamente investita: lì in titoli di stato a breve scadenza; 2) in depositi presso Banche della Riserva; 3) in denaro contante; 4) in depositi presso banche corrispondenti. Contro la proposta del signor Eccles sono insorti i rappresentanti delle principali Banche della Riserva Federale in seno al Federai Advisory Council, il quale, in una recente mozione, non ha mancato di avvertire che l'imposizione di una nuova riserva di entità non discriminata a tutte indistintamente le banche equivale a sostituire l'editto di un ufficio di Washington al criterio di 14.000 direttori di banca, e quindi praticamente a socializzare il sistema bancario. Tuttavia la propasta è giudicata favorevolmente in molti ambienti della capitale nordamericana: e poiché le nuove proposte, appunto perchè nuove, non hanno ancora fallito la loro prova, non è da escludersi che l'esperimento suggerito dal signor Eccles venga tentato, a malgrado del parere sfavorevole dello stesso signor Snyder, Segretario del Tesoro di Washington, V E N T LA RIFORMA DELLA LEGISLAZIONE SUL FONDO PER L'INDENNITÀ AGLI IMPIEGATI Dopo aver riconosciuto la necessità dì « promuovere, nel quadro delle riconosciute esigenze da soddisfare, la soluzione più opportuna per disciplinare con appropriate e sicure forme di garanzia, meno onerose del sistema in atto, l'integrale e tempestivo pagamento delle indennità dovute agli impiegati in caso di risoluzione del rapporto d'impiego » il Ministero del Lavorio ha elaborato un progetto che, confermando l'obbligo per i datori di lavoro di integrare %/li accantonamenti delle anzianità pregresse, prevede l'istituzione di una Cassa rischi da alimentarsi con un contributo addizionale dei datori di lavoro, per il primo anno fissato nella misura del 2 per cento sul loro residuo debito per anzianità arretrate. Questo nuovo gravame non era richiesto dai rappresentanti dei lavoratori, già paghi delle robuste garanzie che assistono l'esigibilità dei crediti di lavoro, e tanto rìieno dalle organizzazioni dei datori di lavoro, le quali trovano già troppo onerosi i carichi imposti dalla vigente legislazione. La ventilata soluzione conviene invece all'organo gestore, evidentemente favorevole all'estensione delle proprie attribuzioni e dei corrispettivi proventi. Nuovi appannaggi in vista per i raccomandati di ferro. INTENZIONI POLITICHE DEL PIANO MARSHALL Secondo Walter Lippmann, il fine politico del piano Marshall consisterebbe meli' assicurar e ai paesi dell'Europa occidentale l'indipendenza dagli approvvigionamenti che l'Europa orientale potrebbe forse procurar loro, ma a condizioni per essi troppo economicamente gravase, o politicamente insostenibili, com'è ora il caso della Polonia e della Cecoslovacchia. In senso diametralmente opposto le intenzioni del European Recovery Programm sono state interpretate dall'on. Togliatti nel suo discorso-fiume all'ultimo congresso del partito com-unista. Mentre, infatti, per il leader dell'estrema sinistra gli aiuti nordamericani sarebbero condizionati all'accettazione di un penoso servaggio, per il signor Lippmann essi dovranno offrirci la più ambita delle libertà, cioè la libertà dal bisogno. %• c- SOCIETÀ NAZIONALE DELLE OFFICINE DI S ^ a v i a l i t u t a FONO. NEL 1 8 8 0 CAP. L. 6 0 0 . 0 0 0 . 0 0 0 VERS. 4 5 0 . 0 0 0 . 0 0 0 DIREZIONE TORINO CORSO M0RTARA 4 METALLICHE - MECCANICHE - ELETTRICHE - ELETTROMECCANICHE FERROTRAMVIARIE - APPLICAZIONI AD ALTA FREQUENZA COSTRUZIONI: VIARENGO a f f i d a t e : all'Organizzazione A. RIVA S . . A . P I VOSTRI TRASPORTI DIRETTI SIA ALL'INTERNO CHE ALL'ESTERO Per via terra essi vengono eseguiti con i propri CARRI FERROVIARI; per via mare con la propria MOTONAVE di nuova costruzione. Condizioni di qualsiasi speciali merce per trasporti di forti sia per l'interno che per quantitativi l'estero. Per informazioni e preventivi rivolgersi ai propri UFFICI DI TORINO Via Buniva 2 - Telef. 81-506 - 80-140 - 82-173 - 80-473 jiiill;, Ì!;i:::::::l!:!ÌP li j|l ìiiiiiiiijjjjpiiiiiii Biglietti {oMouia'ii ilalicmi ||ì||| tf&wm 11 l i Ifloleyyio jiijii ¡III P r e n o t a z i o n i c a m e r e n e g l i a l b e r g h i - P r e n o t a z i o n e W . L. lì! ¡|||| Servizio LiJ CU dulo - Via B. B u o z z i 1 0 } Tel. • cli&iel Viaggi spedizioni ( 40.743 - - a Servizio Tel. 43.284 Atrio * ett&ii limi ClJ LlJ U maìittimi ed Stazione 47.784 P. N. dujtomo&il'ùtici> {¡o^ait colli espressi • Via R o m a Tel. 80 52.704 M E R C A T FIERE e MOSTRE I Rassegna del periodo dal 10 al 25 gennaio 1948 (le quotazioni riportate sono puramente indicative e le più recenti al momento della chiusura della rassegna) ITALIA ESTERO M E T A L L I FERROSI. — La p r o d u z i o n e n a z i o n a l e d i acciaio n e l 1947 è risultata, s e c o n d o le p r i m e stime, d i 1,67 m i l i o n i d i t o n n . , r i s p e t t o a i 2,3 milioni anteguerra. M E T A L L I FERROSI. — La ¡produz i o n e m o n d i a l e d i acciaio n e l ¡1947, s e c ó n d o l e prime stime, a m m o n t e r e b b e a .153 m i l i o n i d i t o n n . , c o n u n .aum!ento d i 26 m i l i o n i r i s p e t t o a l l a p r o d u z i o n e ¡1946 e d i ¡2 m i l i o n i r i s p e t t o a q u e l l a d e l ¡1937. G l i .Stati U n i t i h a n n o c o n t r i b u i t o . c o n 84,6 m i l i o n i d i t o n n . (29 m i l i o n i d i t o n n . i n p i ù ¡del 11947) c l a s s i ficandosi c o m e il p r i n c i p a l e p r o d u t t o r e d e l m o n d o . ¡Segufe ila R u s s i a c o n 20 m i l i o n i d i t o n n . e 'la G r a n B r e t a g n a c o n il4,2 m i l i o n i d i t o n n . D a g l i Stati Uniti s i s e g n a l a n o a u m e n t i d i p r e z z o »dei rottami e della ghisa. M E T A L L I N O N FERROSI. — Situazione incerta. L o s c i o p e r o ¡bancario ha neutralizzato sul nascere i sintomi d i m i g l i o r a m e n t o ¡dtel m e r c a t o . L i e v i v a r i a z i o n i al r i b a s s o h a n n o s e g n a t o l e q u o t a z i o n i d e l piombo, del rame, •deltibronzo ie, p i ù m a r c a t e , d e l l o s t a g n o . Neil c o m p l e s s o s t a z i o n a r i i sismilavorati. COMBUSTIBILI E 'CARBURANTI. — I l C.lLR. ha. ( d e c i s o d i a c c o r d a r e u n a u m e n t o idi L. IMO p e r torni*.- d i ¡lignite v e n d u t a . I l p r e z z o m e d i o d e l l o zolfo è s t a t o a u m e n t a t o a 27.000 l i r e la t o n n . I l p r e z z o u f f i c i a l e d e l l a benzina, secondo voci correnti, sarebbe prossimamente aumentato. T E S S I L I . - 'Si è p r o s p e t t a t a l a p o s s i b i l i t à d i r i a p r i r e da B o r s a s e t e a ¡Mi'liano. ¡ L ' e s p o r t a z i o n e d a l l ' I t a l i a d i seta t r a t t a .grezza è r i s u l t a t a n e l 1947 d i 1835 m i l a Ing., c o n t r o .1.706.000 n e l 1946. N e s s u n ' f a t t o m u o v o d a s e g n a lare circa il mercato serico. Mercato in stasi e prezzi a n c o r a i n ripiegam e n t o p e r l e l'une d ' I t a l i a . ' P E L L I . — M e r c a t o in. r i s v e g l i o , s p e c i a l m e n t e p e r il ©nezzo b o v i n o , s i a a causa ¡dell'aumento d e l c'ambio della s t e r l i n a , s i a p e r la r i p r e s a d e g l i a c q u i s t i . IPiù c a l m e Ile ¡altre pelili g r e z ze, c o m e p u r e 11 c o n c i a t o . B E S T I A M E . — Il m e r c a t o d e i bovini ha a v u t o u n a n d a m e n t o diverso- d a zona a zona. D e b o l i l e ¡quotazioni d e i suini grassi; ¡attivo, a l c o n t r a r i o , i l m e r c a t o disi lattonzoli. P e r m a n e lbuoina l ' o f f e r t a d e i foraggi. CEREALI. — Secondo dichiarazioni d e l M i n i s t r o 'Seigni, i l p r e z z o u f f i c i a l e d e l grano p e r i l . r a c c o l t o 194® n o n d o v r e b b e e s s e r e i n f e r i o r e a l l e 6500 l i r e al quintale. E' p r e v i s t o u n p r o s s i m o ritorno alle ¡contrattazioni a termine d e l frumento presso la Borsa cereali di M i l a n o . Infatti, l ' e s t e n s i o n e d e l l e c o l t u r e e la. m i g l i o r a t a c o n c i m a z i o n e dovrebbero consentire nel prossimo r a c c o l t o u n a p r o d u z i o n e d i 70 m i l i o n i Idi ' q u i n t a l i , d i c u i ¡17 m i l i o n i d a c o n t i n g e n t a r l e , 20-25 m i l i o n i d a i m p i e g a r e melile s e m i n e e n e g l i u s i f a m i l i a r i , e d a i 25 a i 30 m i l i o n i c o n t r a t t a b i l i al m e r c a t o libero.. Pier il riso si annunciano abbond a n t i c o n f e r i m e n t i a g l i a m m a s s i ; Isu molte piazze d i produzione i prezzi liberi tendono a d essere inferiori a q u e l l i .ufficiali. A L I M E N T A R I . — Si segnala u n liev e a u m e n t o ¡della d o m a n d a p e r c e r te d e r r a t e . A d e s e m p i o il caffè iha assunto u n tono decisamente sosten u t o , e a n c h e i l cacao n o n h a u n t o n o ditìbolle. R e s i s t e n t i s o n o a n c h e i p r o d o t t i c a s e a r i , s p e c i a l m e n t e il burro; r i s u l t e s c a r s o i'1 c o n s u m o d e i 'formaggi. L e uova i n v e c e , d o p o a v e r r a g g i u n to l e q u o t a z i o n i m a s s i m e a i p r i m i di gennaio, s o n o improvvisamente e d e cisamente ribassate. L a concessione die! l i b e r o t r a s p o r t o d e l l ' o l i o n e h a r a v v i v a t o il m e r c a t o sulle p i a z z e d i produzione. E' stato sospeso p e r g e n naio l'obbligo d e l ¡conferimento d i u n a q u o t a d e i grassi suini prodotti. T i m i d i s i n t o m i d i ¡ r i p r e s a nlel m e r - M E T A L L I iNON F E R R O S I . — I p r e z zi u f f i c i a l i i n g l e s i d e l l o stagno sono stati aumentati. S u i m e r c a t i a m e r i c a n i t e n d e n z a f e r m a p e r i l rame, i'1 piombo, l o stagno e l o zinco. Per quest'ultimo metallo sono previsti a u menti d i prezzo. Si p r e s u m e c h e n e l 1948 s i .avrà u n c r e s c e n t e i m p i e g o idieill'allwminio in ogni attività industriale. COMBiUiSTIBiILI. — L e e s p o r t a z i o n i d i carbone dal b a c i n o de.la R u h r si sono fatte p i ù regolari. L e autorità b r i t a n n i c h e ¡hanno a s s i c u r a t o c h e n e l caso vengano riprese n e l corrente anno le esportazioni d e l medesimo dalla. G r a n B r e t a g n a , u n q u a n t i t a t i v o i n i z i a l e d i 8.000 toinn. m e n s i l i v e r r à destinato all'Italia. G O M M A . — ¡La p r o d u z i o n e m a l e s e d i \gamma n a t u r a l e n e l 1947 h a r e g i strato u n notevole aumento. L e esport a z i o n i h a n n o t o t a l i z z a t o 953 m i l a t o n n e l l a t e , v a l e a d i r e 400.000 t o n n . i n p i ù 'del li946. TESSILI. — Gruppi americani stanno trattando p e r l'acquisto in b l o c c o d e l r a c c o l t o e g i z i a n o ¡di cotone. In r i a l z o l e q u o t a z i o n i dreliia lana a L o n dra, N e w Y o r k e in Australia. P E L L I . — ¡In inetto a r r e t r a m e n t o i l mercato internazionale d e l grezzo b o vino, in contrasto c o n -precedenti p r e v i s i o n i . .1 ¡ribassi s i s o n o ' v e r i f i c a t i ' s p e cialmente negli Stati Uniti. Il m e r c a t o d e ' . l e pelili l e g g e r e n o n r e g i s t r a però cambiamenti d i u n a certa i m portanza. C E R E A L I . — S i s p e r a cihe n e l 1948 la p r o d u z i o n e m o n d i a l e d i frumento eguagli a l m e n o quella ¡dell'anno p r e cedente. I n Europa l a p r o d u z i o n e sarà decisamente migliore. Il raccolto in Argentina, si c o m u n i c a , sarà il m i g l i o r e d a l l a fine d e l l a g u e r r a . I n q u e s t o p a ' e s e 'è p r e v i s t o a n c h e u n b u o n raccolto di granoturco. c a i o d e l vino; il m e r c a t o è p e r ò a n cora sostanzialmente debole. VAIRIE. — A n c o r a p r e v a l e n t e m e n t e fiacco il m e r c a t o d e i p r o d o t t i chimici. L ' a t t u a l e f a s e d i p r e z z i b a s s i , a n c h e rispetto alle quotazioni i n t e m a z i o n a l i , n e toa f a v o r i t o l ' e s p o r t a z i o n e (specialmente prodotti sodici e dorici); c i ò h.a p r o v o c a t o q u a l c h e ¡ t e m p o ranea ripresa delle quotazioni. I n g e nere i prezzi d e l mercato all'ingrosso risultaino v i c i n i s s i m i a q u e l l i d i p r o duzione i n seguito a notevoli offerte d i o p e r a t o r i intermle'di. — B A S I L E A . — II Fiera internazionale d e l l a Pelliccerìa e dei pellami, d0'li'8 a l 15 m a r z o : rivolgersi all'Ufficio F i e r e I s t i t u t o C o m m e r c i o E s t e r o di R o m a . B R U X E L L E S . — Mostra dell'artigianato italiano, dail 20 al 30 m a r z o n e i « P a l a i s d e s Beraux A r t s ». L e d o m a n d e .di p a r t e c i p a z i o n e dovranno essere indirizzate all'Istituto C o m m e r c i o Estero di R o m a corredate da descrizione dettagliata e d o c u m e n t a zione d e i prodotti c h e si intendono esporre. iCAI.RO. — X V I Esposizione Agricola Industriale •del Cairo, ¡febbraio 1949. C A L C U T T A . — Prima esposizione di tutta il'India, f e b b r a i o 1948, E d e n Gardenis idi Calcutta: rivolgersi: Istituto Nazionale C o m m e r c i o Estero, Roma. 'LIPSIA. — Fiera dall'8 a l 12 m a r z o . intemazionale, P A R I G I . — Salone della fotografia e del cinema, d a l 12 a l 21 m a r z o . ¡ P E T R O ' P O L I S . — Esposizione Permanente Internazionale dell'Industria e del Commercio, 19 m a g g i o 1948: r i v o l g e r s i a l l a « L A R O », V i a C. R o c c a t a g l ' i a t a 42, G e n o v a . PRAGA. — Fiera internazionale, d a i 12 a l 29 m a r z o . T O L O S A . — salone della macchina agricola, d a l 24 a l 29 m a r z o . V I E N N A . — Fiera, primaverile, dal 14 al 2-1 m a r z o : r i v o l g e r s i a l l a D e legazione p e r l'Italia della Fiera d i V i e n n a , v i a d e i B o s s i 2, M i l a n o . MANIFESTAZIONI TORINESI DEL 48 Dal 3 all'll aprile avrà luogo la X I X Mostra del Ciclo e Motociclo nei locali della metropolitana di via R o m a a Torino. Quest'anno la Mostra avrà carattere nazionale, stante la partecipazione di i m p o r t a n t i d i t t e ¡da o g n i p a r t e d ' I t a l i a . Il 4 a p r i l e , i n c o n c o m i t a n z a d e l l a Mostra stessa, si effettuerà un grande raduno ciclo-motociclistico d o t a t o d'i p r e m i p e r u n a m m o n t a r e d i o l t r e L . 300.000. L a M o s t r a , c h e è i n s e r i t a n e l ¡ciclo delle Manifestazioni Torinesi del Centenario, occuperà un'area d i o l t r e 2000 m q . e , p e r l ' o c c a s i o n e , sarà allestita c o n particolare cura in m o d o d a r i s p o n d e r e a l l e e s i g e n ze d o v u t e alla p r e v i s t a g r a n d e a f fluenza di p u b b l i c o italiano e straniero. Facilitazioni alle Ditte Il Comitato Coordinatore Celebrazioni Centenarie comunica c h e per tutte le Mostre c h e saranno effettuate su area pubblica sono concesse le seguenti facilitazioni: 1. T e r r e n o g r a t u i t o ; 2. I m p i a n t i i l l u m i n a z i o n e g r a t u i t i ; 3. I m p i a n t i i d r a u l i c i g r a t u i t i f i n o ai p o s t e g g i ; 4. P u b b l i c i t à g e n e r a l e d e l l e M a nifestazioni, gratuita; 5. L a r g h e f a c i l i t a z i o n i d i i m p o s t a di c o n s u m o p e r t u t t e l e m e r c i c h e s o n o destinate alle manifestazioni; 6. P e r m e s s o d i e s p o s i z i o n e e v e n dita dei prodotti. LA D E L E G A Z I O N E D E L P I E M O N T E D E L L A CAMERA DI COMMERCIO I T A L O - V E N E Z U E L A N A annuncia agli dei uffici suoi T E L E F O N O Esportatori, Regionali, 43.5 31 Commercianti, in C O R S O Industriali, D U C A Artigiani, l'apertura A B R U Z Z I (ore 18 11-12) III Il ll ll ll ll Il: Il ll ll ll ll U li II II II IIHIHIi HI I : Il llllllllil II II IS : : Il II « « • • • • Xv'v p p M A m m ®«rtiruRossi _ T O R I R O wmwiù. CHINA MARTINI MANTIENE SANO COME UN PESCE MARTIN MARTINI & ROSSI S. A. - TORINO RASSEGNA BORSA-VALORI G E N N A I O La nota dominante dell'andamento del mercato durante il mese di gennaio è stata data dall'opzione FIAT per la sottoscitizioine di otto milioni di obbligazioni 5 % da lire mille nominali, convertibili in azioni in ragione di cinque azioni ogni obbligazione: opzione riservata agli attuali azionisti in ragione di due obbligazioni ogni 5 azioni. La grandiosa operazione finanziaria, che comporterà un -afflusso di otto miliardi idi lire al nostro maggior complesso industriale, è molto apprezzabile per il suo sistema tecnico e pratico, facilitato dalla rateizzazione della sottoscrizione, e darà vita ad una larga negoziazione di una obbligazione industriale di primo ordine. Tuttavia l'opzione ha determinato una caduta molto forte del titolo per riflesso della copiosa offerta dei diritti di opzione: iniziata la negoziazione dei diritti il giorno 2 a prezzi tra 380 e 345 con il titolo sulle 830/755 la cedenza è stata pressoché continua e progressiva toccando ai riporti quotazioni tira le 185 e 135 peir i diritti e 485/435 per le azioni: il ribasso nel breve spazio di venti giorni è del 55 % sui diritti e del 41 % sul titolo. Il fenomeno però non va circoscritto ad una particolare situazione del titolo FIAT ma va .considerato come espressione di disagio in cui versa attualmente il mercato finanziario in rapporto agli aumenti di capitale (anche l'andamento dei diritti Monteponi ha segnato un ribasso del 28 %); basta l'annuncio o la previsione di un prossimo aumento di capitale — durante il mese sono affiorati quelli relativi alla Montecatini e Viscosa — perchè gli effetti si ripercuotano in senso deprimente sul titolo. Indubbiamente la pesante macchina dei grossi aumenti di capitale, che le maggiori aziende industriali sono costrette a mettere in moto per le inderogabili necessità della produzione e per le improrogabili occorrenze di tesoreria, grava oggi sul mercato finanziario, e su quanti hanno partecipazioni al capitale delle imprese stesse. Molti di costoro, siano essi gruppi interessati o ,1',anonimo piuifoblic/o azionista non possiedono più mezzi adeguati per provvedere alle nuove sottoscrizioni; molti sono divenuti timorosi e diffidenti in seguito alle vicende subite dal mercato durante il secondo semestre dell'anno scorso: pertanto mentre da un lato si è costretti a vendere titoli vecchi per crearsi disponibilità liquide occorrenti a sottoscrivere le azioni nuove oppure a vendere gli stessi diritti di opzione dall'altro non esiste una proporzionata p r o n ta corrente di acquisti che riesca a mantenere i prezzi ad un livello maggiore. Il problema quindi consiste nella pronunziata sproporzione fra esigenze e disponibilità. Le ripercussioni che gli aumenti di capitale determinano nei titoli della Società emittente arrecano notevole disturbo anche al resto della quota, gravando sulla tendenza generale della Borsa. 194.8 In previsione appunto delle difficili condizioni in cui si sarebbe venuto a trovare il mercato con la ripresa degli aumenti dii capitale erano state formulate dall'Associazione degli agenti di cambio quelle richieste di cui abbiamo dato notizia nella precedente rassegna. Un fattore che esercita pure la sua influenza negativa sulla Borsa va riservato inoltre in due fenomeni, denunciati dal presidente della Associazione Bancaria Italiana, relativi al risparmio in questi primi anni dii dopo guerra e cioè la scarsa accumulazione del risparmio e la deviazione nelle correnti della sua formazione: secondo notizie pubblicate dall'Agenzia Economica Finanziaria, il dott. Meniichella, direttore generale della Banca d'Italia, nella recente assemblea della Associazione bancaria, ha segnalato a questo proposito come i depositi siano appena diciotto volte maggiori di quelli del 1938, mentre l'aumento dei prezzi è di 30, 40, 50 volte maggiore. Aggiungasi, per completare 11 quadro della situazione, che molte aziende attraversano una seria crisi economica sia in relazione agli alti costi di produzione — dovuti agli elevati prezzi della maino d'opera e delle materie prime fondamentali, ma soprattutto dovuti ad una ridotta produttività rispetto all'anteguerra in rapporto all'attuale potenziale dei quadri e degli impianti — sia per l'intensificarsi delle agitazioni nel campo del lavoro, alle quali si è aggiunta quella dei bancari in un momento finanziario delle aziende particolarmente delicato. In siffatte condizioni la sfiducia diffonde sfiducia e la crisi che attraversa la Borsa può diventare una crisi economica e finanziaria generale, il cui porvi rimedio sarà impresa quanto mai ardua, ove non si intenda di intervenire con provvedimenti immediati idonei a sollevare il mercato dall'eccessivo peso degli aumenti di capitale, ridando fiducia ai risparmiatori e facilitando l'afflusso di nuovi capitali. I titoli di Stato hanno beneficiato dello stacco della cedola, mantenendosi sostenuti in buona domanda; specialmente ricercati i Buoni del Tesoro poliennali. Incerto il contegno delle obbligazioni parastatali del gruppo IRI: variazioni alterne di lievi entità per le obbligazioni fondiarie: c e denti le comunali ed in ripresa le industriali. Ai riporti il mercato ha appalesato condizioni di liquidità abbondante a tassi ridotti rispetto al precedente mese), e po|sizfionii di entità assai ridotta. Dati statistici (raffronto prezzi compenso dicembre-gennaio): per sessanta titoli azionari: ribasso m e dio: 8,21 %. Suddivisi per gruppi risultano le seguenti percentuali di ribasso in ordine decrescente: automobilistico 41,45; finanziario 17; meccanicometallurgico 13,09; immobiliare 10,60; cartario 9,08; chimico-estrat- tivo 7,05; gas-elettricità 6,19; alimentare 6,14; assicurativo 6,05; tessile manifatturiero 4; trasporti navigazione 1,41. T'itoti di Stato: Rendita 5 % + 1; Redimibile 3,50 % — 0,25; Ricostruzione 3,50% — 0,75; Buoni Tesoro 5 % + 2,60 (media). Obbligazioni: Torino 5 % 1933 — 30; ,il. 5 % 1937 — 26; Mittel 6 % + 40. Quantitativi trattati (media giornaliera): azioni 42.990 (43.071 dicembre); Redimibile 3,50 % due lotti (1/2); Rendita 5 % due lotti (1 1/2); Ricostruzione 3j50 % un latito e 1/2 (1); Ricostruzione 5 % tre lotti e 1/2 (5); Buoni Tesoro 5 % undici lotti e 1/2 (11); Buoni Tesoro 4 % un lotto (1 1/2). Riporti: Rendita 5 % 1 % (4 e 1/2%); Redimibile 3,50% 6% ( 7 % ) ; Ricostruzione 3,50 e 5 % dal 6 al 5 1/2 % (5-6%); titoli azionari dal 7 1/2 all'8 % (9 %) iin Banca sul 9 % (9 %). Opzioni e prezzo medio diritti: FF. Meridionali 475; Monteponi 350; Risanamento 1200. Dividendi: Assicurazioni Generali 35; Meridionali 25 aicconto; Saffa 7; Lane Borgosesia 70. Cam ibi esportazione : Sterlina massimo 1903 (1990), minimo 1520 (1600); Dollaro 576 (594) 571 (562); franco svizzero 138 (160) 137 (138). OFFERTE-RICHIESTE RAPPRESENTANZE L'Istituto Nazionale per il c o m m e r cio Estero, l di R o m a , v i a T o r i n o 107, mette in vendita mediante licitazione privale accessori e materiale vario per la r i p a r a z i o n e d e i p n e u m a t i c i . L e eventuali offerte devono pervenire a l l ' I s t i t u t o p r e d e t t o n o n o l t r e il 16 f e b b r a i o . E l e n c o dei m a t e r i a l e e c o n d i z i o n i di v e n d i t a i n v i s i o n e p r e s s o la C a m e r a di C o m m e r c i o di T o r i n o . Ditta P. Reiserer, Bressanone ( S u d T i r o l o ) , F e r n r u f 156, p r o d u c e ed h a fonti d i s p o n i b i l i t à d i m a r m e l l a t e di fratta (prugne, m e l e cotogne, l a m p o n e , a-lMciccche, e c c . ) d e i tipi « A l t o A d i g e ». L'Istituto Nazionale per il Commercio Estero di Roma, V i a T o r i n o 107, mette in vendita mediante licitazione p r i v a t a , k g . 3685 di a l c o o l m e t i l i c o ( M e t a n o l o ) al p r e z z o b a s e d i L. 150 il k g . ; k g . 868 di l a n o l i n a al p r e z z o b a s e di L. 400 il k g . ; k g . 2915 d i b i s o l flto di so-djo, k g . 371 d i c l o r u r o di f e r r o , k g . 7786 di s o l f a l o di m a g n e s i o e k g . 1996 d i c l o r a t o -di s o d i o . L e e v e n tuali o f f e r t e d e v o n o p e r v e n i r e a l l ' i s t i tuto p r e d e t t o n o n oltre il 16 f e b b r a i o prossimo. Condizioni d i vendita in vis i o n e p r e s s o la C a m e r a di C o m m e r c i o di T o r i n o . L'Istituto Nazionale per il Commercio Estero di Roma, v i a T o r i n o 107, mette in vendita mediante licitazione p r i v a t a , k g . 340 di bitartra-to di p o t a s sio a l p r e z z o -dii L. 13-00 al k g . ; gr. 1.60-0 d i p l a t i n o in flaconi al p r e z z o b a s e di L. 1000 al - g r a m m o ; k g . 22Ì6 di p o t a s s i o f o s f a t o al p r e z z o b a s e -di L. 460 di k g . ; k g . 204 di tartrato sodi-co p o t a s s i c o al p r e z z o base d i L. 400 i l k g . ; kg. 23 -di e f e d r i n a s o l f a t o (iL. 40.000 il k g . ) ; k g . 40-3 di a c i d o l a t t i c o (iL. 1000 il kg.) e k g . 1®6 di i d r o s s i d o di s o d i o (L. 500 il 'kg.). L e e v e n t u a l i o f f e r t e d o v r a n n o p e r v e r t i r e al s u d d e t t o I s t i t u t o n o n o l tre il 20 f e b b r a i o p r o s s i m o . C o n d i z i o n i di v e n d i t a i n v i s i o n e p r e s s o la C a m e r a idi C o m m e r c i o di T o r i n o . IL PROBLEMA ECONOMI Chi sfogli una recente bibliografia di politica internazionale rimane sorpreso dal numero crescente di opere che vengono pubblicate nei vari Paesi sul problema tedesco: la Germania vinta e prostrata continua cioè ad essere oggetto di studio. Da alcuni mesi anche nelle vetrine dei librai italiani sono esposti volumi sulla Germania. Si tratta però, ci pare, di una manifestazione letteraria: l'opinione pubblica italiana continua a disinteressarsi delle sorti tedesche. Disinteresse che si spiega sia colle preoccupazioni di indole interna che assorbono l'attenzione dei più, sia colla diseducazione in materia economica del nostro pubblico: si parla della divisione del mondo in blocchi, ma non si avverte che questa divisione è la causa principale della mancata soluzione del problema tedesco'' e si dimentica la strettissima connessione che la ripresa economica della Germania ha per la ripresa dell'Italia. Dal maggio 1945, cui risale l'occupazione totale del suolo tedesco, la distruzione delle forze militari tedesche e la liquidazione dell'apparato statale centralizzato del Terzo Reich da parte degli Alleati vincitori, sono ormai passati più di due anni e mezzo. La Germania è molto più umiliata di quel che non fosse nel 1918: non solo non è più uno stato sovrano, ma non si può neanche definire uno stato. Comunque è certo che essa risorgerà, nonostante le decisioni di Postdam e il mancato accordo circa la sua sorte nelle varie Conferenze dei Ministri degli Esteri. Se Hitler ed i suoi seguaci avevano fatto del loro meglio colle loro resistenze insensate per tramutare il loro Paese in un ammasso di rovine, soltanto una direzione politica organica, efficiente ed unitaria avrebbe potuto gradualmente ridare agli avanzi della catastrofe un minimo di tenor di vita e consentire una ripresa della produzione. Purtroppo i vincitori, praticamente fino alla fine del 1946, hanno praticato quattro diverse politiche nelle quattro zone in cui la Germania è stata divisa. La risultante collettiva è stata di rendere inevitabile il collasso. La quadripartizione dell'economia tedesca fu un gravissimo errore, perché gli Alleati avevano trovato in Germania un sistema collettivista molto sviluppato, che essi adottarono, mentre nello stesso tempo essi divisero l'autorità politica, da cui dipendeva tale sistema economico. Alla crisi conseguente della sconfitta si aggiunse così un fattore politico ad aggravarla, perchè si finì coll'avere tante economie nazionali separate, quante erano i Comandi d'occupazione, essendovi un sistema economico che rendeva la vita economica dipendente dai vari Governi. Eppure ancor nell'ebbrezza della vittoria, l'unità economica della Germania era stata una delle decisioni vitali ribadite a Postdam. L'accordo sanciva infatti : « Durante il periodo dell'occupazione la Germania sarà trattata come I M P O R T A Z I O N I I T A L I A N E NEL VENTENNIO FRA LE DUE GUERRE (periodo 'l'oni di L're 1920-1938) A : Importazioni complessive B : Importazioni dalla Milioni di Germania -^L 28.000 28.000 26.000 26.000 24.000 24.000 A 22.000 22.000 20.000 20.000 18.000 18.000 16.000 16.000 14.000 14.000 12.000 12.000 10.000 10.000 8.000 8.000 6.000 6.000 B 4.000 4.000 s 2.000 O O O* 2.000 r -<r xO OO O fi O* O^ CX* O* Ov una singola unità economica. A questo fine dovrà essere adottata una politica comune riguardo a : a) produzione industriale e mineraria e distribuzione dei prodotti; b) agricoltura, foreste e pesca; c) salari, prezzi e razionamento; d) programmi di importazione ed esportazione per la Germania nel suo complesso ; e) monete e banche, tassazione centrale e dogane; / ) riparazione e smantellamento del potenziale industriale bellico; g) trasporti e comunicazioni ». Le cose però si svolsero nella pratica molto diversamente da quanto era stato contemplato nell'accordo. In aderenza alla dichiarazione di Québec del settembre 1944 che, seguendo la tesi patrocinata da Lord Vansittart, prometteva al mondo la riduzione della vita economica tedesca « a condizioni primordialmente agricole e pastorali » a Postdam si decise di « a n . T 00 CT* O nullare il potenziale bellico della Germania ». Nel marzo 1946, quando il mantenimento del grande paese vinto andava rivelandosi sempre più oneroso per gli occupanti occidentali, il Consiglio di Controllo quadripartito di Berlino annunciava un piano generale con. cernente « le riparazioni ed il livello dell'economia tedesca postbellica » > tendente a permettere alla Germania di mantenersi senza aiuto dall'esterno. Ribadito il concetto del divieto dell< fabbricazioni belliche, fortissime riduzioni dovéttero subire l'industria chimica e quella pesante: ad es. la capa cità di produzione dell'acciaio, di cu nel 1938 erano stati prodotti 23,2 mi' lioni di tonnellate, venendo al secondi posto nel mondo dopo gli Stati Unito doveva essere diminuita del 70 %. U produzione di materie prime, compre5 il carbone e la potassa, nonché l'agri' coltura sarebbero invece state incO' raggiate. In sede politica si comprende il con- 0 TEDESCO E L'ITALIA tto ispiratore di queste direttive: i incitori volevano garantirsi che la ermania riprendesse la sua attività roduttiva in forma e con garanzie le uali escludessero ogni pericolo che uelle attività sue e le forze economiche ie con esse la Germania avesse ricusato non le servissero più per miacciare la pace e compiere aggresoni ai danni degli altri paesi, partiilarmente di quelli vicini. Ma l'appliizione pratica di un concetto politico atto è stata disastrosa e le sue conguenze economiche deleterie. L'irridimento nei rapporti fra la Russia le Potenze Occidentali ha finito col implicare enormemente un problema di non facile soluzione. Le Conferenze tenute dai Ministri egli esteri delle quattro grandi P o uze per la definizione del problema desco si sono risolte sempre in un successo. Dopo l'aggiornamento della nferenza di Mosca nella primavera il 1947 i due campi — la Russia e Potenze occidentali — t a n n o sensilinente consolidato, le loro posizioni Germania. Il processo di sovietizzazione dell'einomia nella zona russa d'occupazione è notevolmente accentuato. Ciò si ferisce non soltanto alle estese rirme agrarie operate sul latifondo ussiano, ma anche all'industria, ove mutamenti strutturali effettuati renino molto problematica ormai una unione colla parte occidentale della ermania. D'altro canto l'attuazione, maggio 1947, dell'accordo del 2 dimbre 1946 relativo alla fusione della ma britannica ed americana in Gerania, che abbracciano ormai una p o r z i o n e di 40 milioni di abitanti, ebbe me fatale conseguenza nel luglio 1947 nserimento della bizona nel sistema il piano Marshall: il trasferimento ile miniere di carbone della Ruhr l'amministrazione tedesca, avvenuto recente, nonostante l'opposizione soetica, ha dimostrato esaurientemente decisione delle Potenze Occidentali attuare i loro piani per loro conto, mostante le preoccupazioni francesi petutamente espresse in forma uñíale che lo sviluppo dell'industria te'sca avvenga progressivamente e non bba fruire di « priorità sulla ricoruzione delle democrazie europee ». Sempre per l'opposizione francese, la conferenza di Mosca della primara del 1947 non si era raggiunto iccordo sul livello della produzione di ciaio, fissato in precedenza in 7,5 m i mi di tonnellate, produzione che d o va servire di termine di paragone per altre attività industriali. Nell'agosto "17 le potenze anglosassoni — la zona mbinata contiene quasi tutta l'induc a siderurgica tedesca — decisero r loro conto di elevare a 10,7 milioni tonnellate la produzione dell'acciaio, nca proposta su cui si sia raggiunto accordo alla Conferenza di Londra. Questa si aperse nel novembre 1947 un clima politico difficile. In sede economica però il problema di più netta opposizione delle tesi in contrasto era quello delle riparazioni: a) in base alle proposte britanniche, cui aderivano gli Stati Uniti, le potenze occupanti dovevano confermare i principi generali dell'accordo di Postdam sulle riparazioni (riparazioni da saldarsi mediante rimozione di impianti fissi e assorbimento delle attività tedesche all'estero). La Germania non dovrà fare alcuna consegna in conto riparazioni traendola dalla produzione corrente o degli stocks fino a quando 1) non abbia pareggiato il costo delle importazioni essenziali con il prodotto delle sue esportazioni e 2) non abbia rimborsato le somme anticipate dalle Potenze vincitrici destinate alla popolazione tedesca; b) secondo le richièste russe invece le riparazioni dovevano essere pagate 1) mediante rimozione di capitali fissi, 2) prelievi annuali di merce della produzione corrente, 3) attività tedesche all'estero, 4) servizi vari. Gli obblighi derivanti alla Germania dalle riparazioni dovevano essere adempiuti entro venti anni dalla data di pubblicazione dell'accordo di Postdam (2 agosto 1945). Includendo l'ammontare delle riparazioni alla Polonia, la somma richiesta dalla Russia veniva determinata in 10 miliardi di dollari. Tesi nettamente antitetiche in sede economica, perchè gli interessi dei due gruppi sono opposti: la Russia ha bisogno per la sua ricostruzione dei beni strumentali prodotti dall'industria tedesca, mentre gli Stati Uniti non sembrano disposti allo stato attuale a m a n . tenere colle loro sovvenzioni la Germania perchè lavori per conto della Russia. Dato che le due questioni, delle riparazioni ed unità economica dovevano essere considerate contemporaneamente — sostanzialmente la domanda russa, che si comprende date le immense distruzioni subite in quel Paese, era una condizione indispensabile per lo stabilimento dell'unità economica — era naturale che il mancato accordo avesse per conseguenza il f a l limento della Conferenza o, come si è preferito dire con termine più diplomatico, il suo aggiornamento. Ciò però significa accettare la spartizione delle due Germanie, e lo scisma fra le due Europe. Così un errore, c o m messo in una atmosfera di diffidenza e sospetto reciproco, avrà incalcolabili conseguenze economiche. Nonostante le autorevoli voci che si sono levate, n o nostante gli.indubbi pareri e rapporti dei numerosi esperti, si deve concludere che non si vuole avvertire, ma deliberatamente si trascura l'importanza che la Germania aveva nell'economia mondiale. All'inizio del 1947 è stato osservato che « l'economia tede- E S P O R T A Z I O N I ITALIANE NEL VENTENNIO FRA LE DUE GUERRE (periodo Milioni di A Lire 1920-1938) : Esportazioni Milioni di complessive B : Esportazioni in Lire Germania 20.000 20.000 18.000 18.000 A I 6.000 16.000 14.000 14.000 I 2.000 12.000 _ 10.000 10.000 8.000 ».000 6.000 6.000 4.000 Mm 2.000 V o 'S Os oi <N O \0 in ff» 2.000 -a * * rs C> 4.000 B CO (N o* o m OS CM m Os sO rn Os sca incapace di funzionare costituirebbe un cadavere nel cuore del continente e del resto del mondo ». L'esattezza di questa amara constatazione sarà meglio compresa, ove si ricordi che negli anni prebellici la Germania teneva un posto preminente nel commercio mondiale, il terzo dopo la Gran Bretagna e gli Stati Uniti d'America. Nel 1929 il commercio tedesco rappresentava il 9,35 % del totale del valore del commercio mondiale: nel 1938 tale percentuale era salita al 10 %. Parte tenuta dalla Germania nel totale del valore del commercio mondiale Anni 1929 1937 1938 Import. Esport. % 9 — 8— 10,05 % 9,77 9,15 9,96 Totali % 9,35 8,56 10 — Secondo il piano del marzo 1946, che nel 1949 avrebbe dovuto essere in pieno sviluppo finendo col ridurre la complessiva capacità industriale della Germania a 50-55 % di quella del 1938, le esportazioni e le importazioni avrebbero dovuto equilibrarsi intorno a 3 miliardi di marchi, cioè ridursi a due terzi del volume del 1936, a spese principalmente dell'industria chimica e pesante, figuranti nel passato per circa tre quinti del volume delle esportazioni tedesche. Comunque nel 1946 il totale delle esportazioni delle due zone angìo-americane fu circa 25 milioni di sterline e secondo i piani delle autorità di occupazione dovrebbe elevarsi tre volte nel corso del 1947 giungend o a 87,5 milioni di lire sterline, per salire a 150 milioni nel 1948 e a 225 milioni nel 1949. Nel 1937 le esportazioni complessive della Germania avevano raggiunto i 5911 milioni di R.M., pari a 295 milioni di lire sterline al cambio di 20 R.M. per sterlina allora praticato. Secondo dati recentemente resi noti nei sette mesi gennaio-luglio 1947 le principali esportazioni della « bizona » risultarono così composte : Milioni di dollari Prodotti Cartoon e Legname (e prodotti del legno) Ferirò e leghe di ferro Macchine utensili Veicoli Totale 54,8 16,4 2,7 1,1 1,3 76,3 Nei calcoli per l'attuazione del Piano Marshall sì erano valutate per il 1947 che i 227 milioni di dollari di esportazioni dalla « b i zona » (¡cifra che non pare venga raggiunta però) avrebbero d o vuto salire a più di due miliardi nel 1952. In altre parole dovevano essere più che settuplicati nel corso di un quinquennio. Invece, le importazioni che si aggirano oggi intorno al miliardo e mezzo di dollari, dovrebbero aumentare della metà circa, raggiungendo i 2,3 miliardi di dollari. C'è da esprimere fondati dubbi che questo obbiettivo possa essere raggiunto, tanto più se si considera che certe industrie tedesche non ricevono permessi d'esportazione, perchè si vuole impedire la loro concorrenza alle industrie analoghe anglo-americane e quindi attualmente l'80 % delle esportazioni dalla zona occidentale è c o stituito soltanto dal carbone e dal legname. Nella vita economica moderna la Germania è stata sempre prevalentemente territorio di importazione di materie prime e di esportazione di prodotti finiti (80,8 % delle esportazioni c o m plessive del 1938 ad es.). Ora: 1) Per effetto dei mutamenti delle sue Provincie occidentali, la Germania ha perduto territori che costituivano oltre un quinto della sua superficie a n teriormente al 1938, contenevano circa un quarto del territorio coltivabile e sostenevano tra un sesto ed un settimo della popolazione del Reich; 2) nei presumibili confini che le verranno imposti, la Germania dovrebbe avere una popolazione di 73 milioni di abitanti su una superficie di 380.000 chilometri quadrati, mentre le cifre per il 1932 erano 66 milioni di abitanti per 470.000 kmq. Nella Germania vinta dovrebbero pertanto vivere 190 abitanti per kmq. o meglio tre persone per ogni ettaro di terreno agricolo coltivabile ; 3) prima della guerra la Germania non riusciva mai a coprire più dell'80 % del suo fabbisogno alimentare con produzione propria ed il restante 20 % dovette sempre importarlo direttamente o indirettamente sotto forma di foraggi e concimi. La perdita della regione a oriente delle linee Oder-Neìsse vuol dire il venire a mancare di una eccedenza di viveri a beneficio di 9 milioni di tedeschi nel resto della Germania, ove le zone occidentali fortemente industrializzate armonicamente si integravano con quelle agricole orientali. Dato l'accennato afflusso di profughi sul territorio rimpicciolito, per circa la metà della p o polazione tedesca si dovrà sopperire per l'alimentazione cogli acquisti all'estero; 4) dai calcoli fatti dagli e sperti per il piano Marshall è risultato che il 30 per cento circa dei traffici di importazione ed esportazione della Germania o c cidentale nel 1936 si svolgeva da e per la Germania orientale e i paesi dell'Europa Orientale, i quali oggi gravitano tutti nell'orbita sovietica. Quindi la Germania occidentale, anche aggiungen- dovi la zona francese, non pare da sola vitale dal punto di vista economico, mentre la zona « russa » è stata ancor più severamente smantellata dal ptmto di vista industriale. La Germania, cioè la zona centrale dell'Europa, risulta ora condannata all'impotenza e alla fame. La sua sparizione in sede politica come stato sovrano rappresenta un elemento di squilibrio internazionale, mentre incalcolabili conseguenze economiche ha lo stato paradossale di marasma in cui versa. Se per una ironia della storia le potenze vincitrici devono assumersi il m a n tenimento della Germania vinta, gravissime sono pure per l'Italia, le conseguenze della crisi economica tedesca. E' noto che ogni mercato n a zionale viene a risentire i guai che disturbano quelli esteri, quanto più saldi e numerosi fossero i legami antecedenti. Nel 1912 i nostri acquisti in Germania ammontavano a 626,6 milioni di lire, pari al 16,9 % del totale delle nostre importazioni: la G e r mania era il nostro principale fornitore, come pure il nostro principale acquirente. Sempre in tale anno le nostre vendite a quel paese erano ammontate a 328,2 milioni di lire, pari al 13,7 % del totale delle nostre esportazioni. La prima guerra mondiale aveva arrestato questi traffici fiorenti, ma essi quasi sùbito dopo la conclusione della pace ripresero con una intensità così repentina, da dimostrare la stretta interdipendenza fra i due mercati: nel 1938 il mercato tedesco ci forniva il 27 % dei nostri acquisti ed assorbiva il 19 % delle nostre vendite, specialmente intense per i prodotti ortofrutticoli. Attualmente l'I,4 % delle nostre importazioni proviene dalla Germania, cui si dirige l'I % delle nostre esportazioni. Non solo per il maggiore sviluppo del nostro commercio estero, chi auspica la ripresa economica dell'Italia è necessariamente indotto ad auspicare nello stesso tempo che la Germania risorga come unità economica. Nella precaria situazione della bilancia italiana dei pagamenti si pensa da molti, e fondatamente, all'apporto di valuta pregiata, che viene fornito dalle rimesse degli emigranti e dagli introiti del turismo. Non si dimentichi però che: 1) negli anni d'oro dell'emigrazione italiana (prima del 1914) la Germania assorbiva in media 100.000 emigranti temporanei italiani all'anno. Ora, nelle condizioni di sovraffollamento in cui versa questo paese, si pensa addirittura ad un esodo in massa di 20 milioni di persone oltre gli oceani: come per gli italiani, anche gli sguardi tedeschi si dirigono verso l'America latina. Ma i tedeschi possono offrire i lavora- ATTIVITÀ DELLA CAMERA PER L ' U N I O N E E C O N O M I C A C O N LA FRANCIA Il 17 gennaio, presso la Camera, si è costituito un « Comitato idi iniziativa per l'Unione economica Italia-Francia ». Esso ha lo scapo di creare contatti amichevoli fira uomini idi affari dei due Paesi din preparazione d'i salde relazioni c o m merciali e intende progettare ed attuare studi ed indagini statisticoeconomiche sulle conseguenze, l e difficoltà e l e modalità dell'applicazione del progetto di unione e c o n o mica italo-francese recentemente deliberato a Roma da una C o m missione mista di èsperti dei due Paesi secondo le direttive del p i a no Marshall. Del Comitato fanno parte i P r e sidenti delle Camere di Commercio del Piemonte, gli esponenti delle categorie proifessionali-locali e delle grandi industrie citta-dine, i d o centi universitari -più noti nel camp o statistico, economico e del -diritto internazionale. Il Presidente della Camera -di Commercio," comm. Minola, dopo avere brevemente accennato ai c o n vegni internazionali, -già svolti;,si e attualmente in corso per la -realizzazione d,i un'unione doganale, sia italo-francese che europea, ha illustrato quali grandi interessi abbia l'Italia, e in particolare il Piemonte e la sua capitale Torino, alla stipulazione -di un'unione con la Francia, nom soltanto -doganale, ma -addirittura economica, ed ha sottolineato che soltanto con tali unioni l'Europa e in particolare i paesi latini potranno ancora assursurge-re -a posizioni d-i benessere e potenza degne delle loro tradizioni e del loro p-assato. Ha p o i comunicato che l'Unione Nazionale delle Camere di Commercio ha incaricato la Camera di Commercio d-i T o rino di trattare in modo particolare l'argomento dell'unione e c o nomica italo-francese e ha osservato, infine -che il problema, ormai portato all'attenzione della nazione e già oggetto di trattative ufficiali, entrerà fra non molto in fase esecutiva, cosicché i vari interessi delle categorie piemontesi e torinesi tori specializzati c h e i paesi di recente industrializzazione ric h i e d o n o , e c h e l'Italia n o n p a r e t r o p p o in g r a d o di o f f r i r e ; 2) la crisi t e d e s c a a v r à n e i prossimi anni ripercussioni s f a vorevoli sullo sviluppo del m o v i m e n t o turistico in I t a l i a : nel 1937, ad e s e m p i o , su 5.019.000 stranieri entrati da tutte le vie di a c c e s s o 1.075.000 e r a n o g e r m a n i c i ( t e d e s c h i p i ù austriaci), e cioè il 21 % del totale, p e r c e n t u a l e c h e sale al 35 % nel 1939. L'afflusso dei tedeschi n o n potrà riprendere che di qui a m o l t i a n n i , nella m i g l i o r e delle ipotesi. Così i p r o b l e m i e c o n o m i c i si a c c a v a l l a n o e si i n t e r s e c a n o p e n o s a m e n t e . V o l t a i r e si i n g a n n a v a q u a n d o — n e l l ' a n n o 1764 — s c r i veva nella v o c e « Patrie » del suo Dictionnaire Philosophique : « être debbono al più presto -coordinarsi — grazie all'azione -del Comitato — e p r e n d e r e -contatto con le corrispondenti categorie francesi. Il prof. Ottolenghi, dell'Università di Torino, ha portato l'adesione della Società Italiana per l ' O r ganizzazione Internazionale e il C o mitato Ha quindi p r o c e d u t o alla elezione del suo Presidente nella persona del c-omm. Ruffini. E' stata pure eletta una ristretta Giunta esecutiva ed un Segretario. La sede del Comitato è presso la Camera di Commercio. E' -in corso di -distribuzione alle maggiori ditte industriali della Provincia un questionario sull'argomento dell'Unione Doganale ItaloFrancese. Dalle risposte, purché esse pervengano puntualmente e in numero sufficiente, la Camera trarrà direttive per la sua -azione di difesa degli interessi piemontesi presso le autorità centrali. Si invitano -caldamente l e ditte interrogate a restituire -con cortese sollecitudine, e accuratamente compilati, i questionari. S T U D I Dietro invito telegrafico del M i nistero dell'Industria e del C o m mercio, l'Ufficio Studi della Camera ha preparato una dettagliata relazione sull'andamento locale delle Attività industriali, -commerciali ed agricole. Riassumiamo alcuni punti salienti della relazione camerale. Negli ultimi mesi la produzione ha subito un lieve rallentamento, nonostante le migliori -disponibilità di e n e r gia -motrice -e di combustibili. Il rallfent.ameinto è dovuto sia alila fluttuazione stagionale, sia ad una contrazione normale della domanda per motivi di deflazione psicologica. Le industrie tipiche torinesi -sono particolarmente colpite. Le i n dustrie metalmeccaniche soffrono per la dichiarata « -non -collaborazione operaia » e per le -agitazioni sociali. La scarsità di -circolante — d o vuta non solo alle restrizioni del credito, ma anche al pagamento delle imposte e al ritardo degli bon patriote, c'est souhaiter que sa ville s'enrichisse par le commerce et soit puissante par les armes. Il est clair qu'un pays ne peut gagner sans qu'un autre perde, et qu'il ne peut vaincre sans faire des malheureux » . S e egli avesse l e t t o i f a m o s i Essays del suo quasi c o n t e m p o r a n e o H u m e , avrebbe compreso quale errore r a p p r e s e n t a s s e l ' a s s i m i l a z i o n e di g u e r r a e c o m m e r c i o estero. M a l'esperienza n o n sembra a v e r e m o l t o i n s e g n a t o : i vari G o verni h a n n o c o m m e s s o e s t a n n o c o m m e t t e n d o u n colossale e r r o r e p o l i t i c o , g r a v i d o di i n c a l c o l a b i l i c o n s e g u e n z e e c o n o m i c h e . Il p r o b l e m a t e d e s c o p e r m a n e in tutta la s u a g r a v i t à a u m e n t a t a e n o n potrà necessariamente non riproporsi in u n p r o s s i m o avvenire. GIANDOMENICO COSMO Enti pubblici nel soddisfare i loro impegni — è molto sentita e p r o voca una psicologia deflazionistica -che è lamentata soprattutto nel settore commerciale. Questo lamenta pure la crescente attività c o m merciale di organismi pubblici o s e mipubblici e le distribuzioni -alimentari gratuite o semigratuite. Gli importatori le gli esportatori hanno 'accolto con favore i recenti provvedimenti sui cambi e la estensione di importazioni f r a n c o valuta. Il problema centrale del commercio estero è, però,' la n e c e s sità di ridurre i costi di p-roduzio-ne interni, troppo elev-atii in confronto al livello internazionale dei prezzi. Il ribasso dei prezzi all'ingrosso sui mercati italiani è in contrasto con l'andamento al rilasso dei p r e z zi internazion-al-i. I ribassi sono analizzati nelle loro cause: psicologiche o reali, transitorie o durature. Alla riduzione dèlia circolazione monetaria per -conto -del c o m m e r c i o — restrizioni del credito — -purtroppo non fa seguito una -altrettanto doverosa -riduzione della 'circolazione per conto dello Stato. II G o v e r n o si è -cosi sostituito ai banchieri nella -concessione del credito, adottando criteri più politici che economici. D'altronde un restringimento della circolazione per conto dello Stato non è possibile senza una rigarosa riduzione delle spese statali, specie d'i quelle i m produttive. L'inasprimento della pressione fiscale, per effetto delle nuove i m poste patrimoniali e della revisione -degli aoceirtame-nti delle -altre, è divenuta insostenibile e pone in pericolo l,a liquidità aziendale. Il problema base è quello del risparmio, c h e misurato in lire 1938 è inettamente diminuito. La sua ripresa, senza la quale -non vi ha ricostruzione e benessere, dipende dalla certezza dell'avvenire m o n e tario e politico e dalla razionalizzazione -delle Banche, ohe permette un aumento di saggi passivi. INIZIATIVE SOCIALI A cura della Camera e sotto gli auspici del Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale è stato c o stituito il 2° Corso Biennale Femminile per il conseguimento del titolo di « Assistente Sociale del Lavoro ». De iscrizioni c h e già a f fluiscono -numerose, dato il successo del 1° Corso testé terminato, devono pervenire alla Camera e n tro il 5 febbraio 1948. Il Corso avrà inizio il 15 febbraio presso l'Istituto di Medicina Legale e delle A s sicurazioni. Il X X X I Salone Internazionale dell'Automobile di Torino L ' A . N . F . I . A . A . (Associa-zioin-e N a z i o nale f r a I n d u s t r i e A u t o m o b i l i s t i c h e e A f f i n i ) c o m u n i c a c h e il X X X I S a l o n e Internazionale dell'Automobile avrà l u o g o a T o r i n o ' dal 15 al 6 s e t t e m b r e 1948. •La m a n i f e s t a z i o n e , c h e è sitata i n serita n e l c a l e n d a r i o i n t e r n a z i o n a l e d e i saloni, si s v o l g e r à n e l -grandioso •palazzo della Società T o r i n o E s p o sizioni al Valentino, attualmente in costruzione, c o l X X X I Salone Intemazionale dell'Automobile riprende, d o p o d i e c i a n n i di f o r z a t a i n t e r r u z i o n e , la serie t r a d i z i o n a l e dei-le e s p o s i z i o n i a u t o m o b i l i s t i c h e italiane. Calcito* duèwzÌOTORINO VIA COAZZE, n. 18 TELEFONO 70-187 FABBRICA ITALIANA DI VALVOLE PER PNEUMATICI là Soc. per Az. Cap. L. 10.000.000 int. vers. T R A S P O R T I M A R I T T I M I I N T E R N A Z I O N A L I E T E R R E S T R I S E D E IN T O R I N O Via C a r l o A l b e r t o 32 - Tel. 553-251/2/3/4/5 - Telegr. Spedeso Case p r o p r i e : Alessandria - Biella - Canelli - Chieri - Fiumicino - Genova - Milano - Napoli - Prato - Roma. Case consociate: Chiasso: V. e F. Sozzi S. A., Via Ai Grotti 6 Buenos A i r e s : I. A. T. I. - Italo Argentina de Transportes Internacionales - Chacabuco 77 A g e n z i e : Bolzano - Domodossola - Fortezza - Livorno - Luino - Modane - Ponterra - Ponte Chiasso - Reggio Emilia - Savona - Trieste - Venezia - Ventimiglia. Case alleate: Basilea - Zurigo - Bruxelles - Oslo - Stoccolma Copenaghen - Amsterdam - Rotterdam - Berlino - Amburgo Bratislava - Praga - Zagabria - Belgrado - Vienna - Budapest Bucarest - Sofìa - Lione - Parigi - Londra - Istanbul - Alexand r e - New York - Montreal. CORRISPONDENTI IN TUTTE LE PRINCIPALI CITTÀ ITALIANE ED ESTERE UNA DELLE MIGLIORI ORGANIZZAZIONI PER I TRAFFICI CON L'ESTERO fc NOTIZIARIO FRANCIA * Per ctod voglia avere una visione panoramica dell'economia francese durante 11 periodo tra le due guerre mondiali e poi al termine dell'ultima di esse, è uscito a proposito un volume di Charles Bettlheim (Bilan de l'économie française; 19191946 - Paris, 1947). [L'Autore impernia la sua trattazione sulle cifre del reddito nazionale. Un suo indice con 'base 1901 = 100, segna 126 nel 1913; 110 nel 1920 (prima cifra disponibile dopo la guerra); 151 nel 1929 (massimo); 122 nel 1934 (minimo durante la depressione); 131 nel 1938 (ultima cifra pre-bellica); 110 nel 1946. iLa tesi dell'Autore è 'che la Francia ha soiïerto e soffre di un ristagno della sua economia, causato dallo svilupparsi di monopoli, dalla mancanza di adeguati rifornimenti domestici di materie prime, dal protezionismo adottato, dal declino e invecchiamento della popolazione, dall'invecchiamento tecnico degli impianti industriali. il mali di cui soffre la Francia sono gli stessi mali accusati ida molti altri Paesi europei e, in parte, perfino dagli Stati Uniti. Solo che la Francia, secondo il Bettlheim, li ha avvertiti più gravemente, tanto da non riuscire a risollevarsi del tutto dalla grande depressione che precedette la seconda guerra mondiale e da dover oggi assistere impotente alla progressiva riduzione della percentuale che le spetta nella produzione industriale mondiale. * Jean Monnet, il ¡primo pianificatore della Repubblica francese, ha preparato per il 1948 un bilancio economico nazionale sul quale René Mayer, ministro delle finanze, imposterà la sua battaglia contro l'inflazione. Il bilancio di Monnet prevede per il 1948 un « disiivello inflazionistico » — cioè un dislivello tra l'offerta e la domanda — di quasi sei miliardi di dollari e una d i f f e renza tra le importazioni e l e e sportaziioni di 2,2 miliardi di dollari. Se queste cifre fondamentali sono decisamente pessimistiche, Monnet imposta il 'bilancio sulle seguenti ottimistiche premesse: le materie prime e li prodotti alimentari continueranno a pervenire con un flusso abbondante dall'estero; i crediti dall'estero ('in pratica diagli Stati Uniti) devono coprire il citato deficit di 2,2 miliardi di dollari; i raooolti agricoli della prossima e state devono essere buoni; la concessione dei crediti bancari deve declinare anziché essere facilitata; gli effetti dell'imposizione di nuove tasse devono essere minimizzati. Naturalmente, da queste premesse non si può dedurre un bilancio preventivo troppo triste. E il bilancio Monnet non lo è. L'importante, ora, è costringere la realtà economica ad entrare nella camicia di forza del preventivo. Perchè, ad esempio, la cifra prevista nel bilancio per nuovi investimenti e per la ricostruzione è ESTERO 4,6 miliardi di dollari oioè una ci- fra notevolmente inferiore a quella contemplata dall'originale Piano Monnet (quello famoso dell'anno scorso). Nulla vièta Ohe iil bilancio debba risultare tra un anno errato come oggi risulta iil Piano. A proposito del quale riportiamo da Business Week una tabella delle percentuali di realizzazione effettiva di alcune produzioni previste per ti 1947: Percentuale realizzata Piano per 1° 2° il 1947 semestre semestre carbone (milioni di tonn ) acciaio » » cemento » » elettricità (miliardi di kwh) irattori (migliaia) 55,5 7 6 25,5 12,3 91% 83% 83% 80% 42% 42% 100% 97% 2 9 % , non disponibili Limitandoci alle cifre del primo semestre (quelle del secondo non sono ancora definitive) soltanto la produzione di elettricità toccò il livello previsto. Monnet ha francamente riconosciuto il parziale fallimento del Piano, riscontrandone la causa principale nella mancanza di incentivi per il miglioramento della produttività dei lavoratori. GERMANIA * Il noto economista Wilhelm R ö p ke iha trattato il problema della crisi economica tedesca in un interessante articolo sulla Newe Zürcher Zeitung. L'articolo, fortemente polemico, attacca tutta la politica seguita dal dirigente della pianificazione nella zona angloamericana d'i occupazione, il dr. Günter Keiiser. Questi, in alcuni suoi scritti, a v e va sostenuto che le cause del m a lessere economico della Germania erano da ricercarsi nella 'Svalutazione (della moneta, nella decentralizzazione dell'amministrazione e negl|i effetti demoralizzanti della miseria. I rimedi, sempre secondo il dr. Günter Keisar, dovrebbero consistere in una riforma valutaria, in un temporaneo aumento dei rifornimenti dall'estero per allevia^re l'estrema miseria della popolazione e, principalmente, in un rafforzamento dei sistemi di pianificazione. Il Röpke parte invece dalla constatazione, suffragata da validi a r gomenti, c h e il collasso dell'economia 'tedesca rappresenta l'ultimo stadio del crollo del sistema colletitiviista. instaurato dal nazismo e volutamente conservato dopo la guerra. La svalutazione del marco non costituisce un evento naturale, ma una conseguenza appunto idei sistema collettivista, c h e altri r i sultati non può dare all'infuori di quelle Che il Röpke chiama inflazioni ¿ctompresise ». Questo è lo scotto che si deve pagare quando si rigettano d sistemi basati sulla libera formazione dei prezzi di mercato. La miseria lamentata dal Keiser è a sua volta la conseguenza della svalutazione monetaria. La viia di uscita è una sola: basarsi nuovamente sulle f o r z e ordinative ed incitatrici della libera economia; il che non esclude, anzi esige, una doverosa riforma valutaria. Il Röpke conclude affermando che se persino un popolo cosi disciplinato ed ossequiente alle leggi come il tedesco' lè portato a ribellarsi e a far fallire le imposizioni dei pianificatori (la Camera di Commercio della Sassonia meridionale ha scritto testualmente: « Un minimo di produzione può essere ottenuto solamente ricorrendo alla illegalità »), se neppure in Germania si dimostra attuabile il collettivismo, nessun altro popolo e nesisun'altra nazione dovrebbero avere il 'coraggio di proseguire od iniziare tali esperimenti. GIAPPONE ¥ Dal 15 agosto 1947 i privati stranieri possono nuovamente commerciare con i giapponesi, sebbene .con numerose limitazioni. Queste limitazioni e le ragioni che esporremo in sèguito hanno praticamente annullato i 'benefici che si sperava di trarre dal ristabilimento dei traffici privati. In tre mesi i commercianti stranieri hanno firmato contratti per isoli 5 milioni idi dollari. 'La burocrazia è, innanzitutto, responsabile di questa situazione. Gli importatori e gli esportatori devono operare tramite lo SCAP e il Boeki C!ho: lo 3CAP è il Supreme Commanlder far the Allieti Powers, mentre il Boeki Chò è il Ministero Commercio Estero giapponese. Gli alti prezzi sono una seconda ragione che impedisce l'esportazione dei prodotti 'giapponesi. Passati i tempi del dv/mping, i produttori del Giappone sono costretti ad acquistare le materie prime sui m e r cati mondiali, dove prezzi sostenuti o in aumento sono la regola. Ne risulta una produzione ad un costo assolutamente inadatto per piazzare i prodotti giapponesi all'estero. D'altra parte, se anche i prezzi giapponesi fossero adeguati al livello internazionale, ci sarebbe ¡ben poco da vendere. La mancanza di carbone, la scarsità di energia elettrica, l'esistenza d'i un mercato nero che, offrendo alti prezzi, assorbe gran parte della produzione per l'interno, fanno sì che il Giappone non possa offrire quantitativamente gran che. GRAN BRETAGNA V II Financial Times ha pubblicato una prima stima del reddito nazionale inglese nel 1947 e una prima previsione per il 1948. Nel 1947 il reddito ammontereibibe a 8400 milioni di sterline, rispetto ai 7974 milioni del 1946. I c o n sumi personali ammonterebbero da soli a 150 milioni di sterline, l'8 % in più c h e nie'l 1946. Le spese statali sarebbero di 2050 milioni, di cui 900 milioni per la difesa. Molto superiori al previsto risulterebbero le cifre per i capitali di nuova formazione all'interno e all'iestero (1850 milioni di sterline da cui bisogna dedurre 650 milioni per gli ammortamenti). La bilancia dei pagamenti dovrebbe segnare un passivo idi 550 milioni. Ciò premesso, il totale netto delle sp:=se nazionali al prezzo di mercato ammonterebbe a 9850 milioni. Aggiungendo a questa cifra 425 milioni di sovvenzioni e togliendo 1875 milioni di imposte indirette, si ottengono gli 8400 milioni di sterline ricordati in principio coirne ammontare del reddito nazionale nel 1947. La distribuzione percentuale delle risorse nazionali tra le varie spese risulterebbe la seguente: consumi personali 64 % (rispetto al 71,5 % dell'anteguerra e al 63 % del 1946); spese pubbliche 2 2 % ; formazione di capitali 20 % ; esportazioni e r i esportazioni 13 % ; meno importazioni, —18 %; altri saldi con l'estero, — 1 %. Le cifre indicate per il consumo nazionale e le spese pubbliche non differiscono molto da quelle prefissate dai pianificatori del governo lalborista. Ma le risorse investite nella formazione di capitali superano il previsto, senza un corrispondente aumento della produzione. Le esportazioni raggiungono il valore pianificato, ma in base a un livello dei prezzi molto più alto. Nel caso delle importazioni, si è comprato meno e con più forte spesa, mentre il governo ha speso all'estero 100 milioni di sterline più del previsto. Commentando le cifre, il Financial Times fa notare il completo fallimento del sistema di controllo economico. Il giornale non si spiega perchè, malgrado i controlli e le assegnazioni privilegiate, il v o l u me delle esportazioni si sia contratto durante la crisi'dei combustibili, mentre il mercato domestico rimaneva ben rifornito e non intaccava le scorte. Per il 1948, il Financial Times prevede un reddito lordo di 10.000 milioni di sterline (nel 1947 il reddito lordo stimato sarebbe di 9060 milioni, che diventano i già ricordati 8400 milioni al netto degli ammortamenti). In base a questa cifra il giornale calcola che saranno d i sponibili per il consumo personale 6700 milioni di sterline, icioè il 10 % in più del 1947. STATI UNITI * Da più di un anno la Atomic Energy Commission (l'ente statunitense che presiede a tutte le ricerche atomiche) ha concesso alle industrie private l'impiego degli « isotopi radio-attivi ». .L'impiego è stato limitato a esperimenti di laboratorio, specialmente a causa della scarsità dagli isotopi disponibili, ma da un mese a questa parte le industrie hanno trovato minori d i f ficoltà nel procurarsi i preziosi elementi. Di conseguenza gli isotopi usciranno presto dai laboratori per partecipare direttamente ai processi di produzione. Per comprendere, sia pure all'ingrosso, quali funzioni possono compiere, si ricordi che essi non sono altro che elementi comuni (carbonio,, ferro, zolfo, f o sforo, ecc.) 'resi radioattivi mediante l'esposizione alle radiazioni della pila atomica di Oak Ridge, culla delle 'bombe atomiche. Chimicamente identici agli elementi non radioattivi, essi hanno la proprietà fisica di emettere radiazioni avvertibili con appositi strumenti scientifici (come il contatore di Geiger). Tutte le applicazioni degli isotopi sfruttano la proprietà della loro radiazione di rivelarli anche se presenti in quantità infinitesimali e inoltre • dall'intensità della radiazione si può determinare con assoluta precisione la quantità presente di isotopi. Ecco alcuni esempi di applicazioni. La qualità di speciali leghe di acciaio potrà essere grandemente migliorata impiegando metalli radioattivi. I procedimenti metallurgici verranno perfezionati e il f e n o meno della corrosione potrà essere investigato più a fondo. Anche in agricoltura le applicazioni si presentano numerose. Sono già stati compiuti esperimenti sull'assorbimento dei fertilizzanti da parte delle piante, impiegando appunto concimi radioattivati. Uria società sta studiando la formazione degli zuccheri nei vegetali, somministrando loro biossido di carbonio 'radioattivo. Lo zucchero radioattivo Che in tal modo si ottiene viene impiegato in ricerche sull'utilizzazione dello zucchero da parte degli animali. iNon sono applicazioni che., impressionino troppo la curiosità del profano, ma l'importanza che esse avranno nella tecnica industriale e agricola, e indirettamente nell'economia, è notevolissima. ¥ Lo studio di c o m e una guerra atomica influirebbe sull'economia americana assorbe l'attenzione di molti tecnici negli iS. U. A questo proposito grande interesse ha suscitato un rapporto della società giapponese Chugoku Electric Supply di 'Hiroshima, pubblicato dalla rivista americana Electrical World, sui danni provocati dallo scoppio della bomba atomica agli impianti della città. Ecco un riassunto del rapporto: Il sistema dei cavi sotterranei non è stato danneggiato, salvo nei punti terminali. I pali di acciaio hanno resìstito meno degli altri allo scoppio. I pali di legno hanno resistito meglio, salvo quelli che, troppo vicini allo scoppio, s o no bruciati. I pali di cemento, rinforzato si sono dimostrati i più resistenti. I fili furono distrutti fino a 2 km. dal luogo dello scoppio, se di piccole dimensioni. I fili di dimensioni maggiori resistettero m e glio. 1 trasformatori e gli isolatori alla sommità dei pali subirono forti guasti fino ad 1,5 km. dal luogo dello scoppio. Il fuoco h a causato i maggiori danni agli impianti e alle cabine. Le sostanze radioattive non sembra abbiano provocato danni. Tutti gli edifici entro un raggio di 2 km. furono abbattuti o bruciarono. Quelli distanti dai 2 ai 8 km. furono danneggiati seriamente; in genere non rimasero in piedi che i muri esterni. Dal rapporto i tecnici americani hanno concluso che lo scoppio di una bomba atomica su una città americana provochere'bbe danni relativamente molto più lievi di quelli causati ad Hiroshima. Infatti nelle grandi città americane la rete elettrica è per la maggior parte sotterranea. Gii edifici ed i pali sono spesso in cemento armato. Le cabine sono incombustibili. I principali cavi elettrici americani sono di dimensioni ragguardevoli. Naturalmente tutto cambierebbe se la potenza della bomba superasse quella di Hiroshima. Particolare curioso; ad Hiroshima la bomba è scoppiata in aria ed i pali idi acciaio che si trovavano sul terreno immediatamente sottostante sono rimasti intatti, malgrado la massima vicinanza al punto di scoppio, dato che per la loro posizione offrivano una superficie minima alla pressione. U. R. S. S. ¥ Uno degli Review iaf Economie ultimi numeri Statvstics, della ame- ricana, contiene una serie di articoli, dovuti alla penna degli economisti Clark, Gerschenkron, Baran, Bergson e Yugo-v, sulla attendibilità delle statistiche sovietiche. Lo studio ha l o scopo principale di accertare se le statistiche russe, per i criteri di calcolo e il modo di esposizione, sono comparabili con quelle dei Paesi occidentali. L'importanza della questione è evidente: da essa dipende la valutazione dei risultati di una economia pianificata rispetto ai risultati d'i una economia capitalista. Lo studio è giunto a risultati molto' severi per la Russia. E' risultato chiaro, ad esempio, che l'aumento ideila produttività e del reddito vantato dai sovietici è effettivamente minore; che le statistiche sulla produzione industriale sono alterate dall'aggiunta nel tempo di nuovi prodotti a prezzi correnti (più alti), anche se la ¡maggioranza dei prodotti è presumibilmente m i surata ai bassi prezzi del 1926-27; che la produzione totale non è troppo voluminosa, comparata con quella americana, mentre una parte notevole di essa era prima della guerra dedicata agli armamenti e a nuovi investimenti anziché al consumo diretto; che le statistiche dei salari dei lavoratori sono perlomeno sospette. Non si accusano le autorità sovietiche di manipolare le serie statistiche, ma il loro rifiuto di 'pubblicare 'indici di prezzi, insieme alla adozione dei prezzi 1926-27 per la misura della produzione, fanno s o spettare l'intenzione di presentare un quadro alterato. Per la misura del reddito nazionale russo, Clark e Baran applicano tecniche molto interessanti. Invece di basarsi esclusivamente sulle serie russe, essi ri-costruiscono per -conto proprio -gli indici basandosi su svariate statistiche russe. La p r o duzione è poi misurata, anziché in rubli, il cui valore reale è incerto, in Unità Internazionali -del periodo 1925-34. Ecco i risultati -di Clark: la p r o duzione totale russa nel 1928-34 non era più alta cfaej ne-1 1914, e nel 1938 maggi-ore soltanto idei 50 % di quella del 1913 -e del 1934. Viceversa le statistiche ufficiali sovietiche vantano un aumento del 166 % del reddito nazionale nel 1934 rispetto al 1913, e del 400 % nel 1938. Bergson e Gerschenkron dimostrano con quanta -cautela le statistiche russe debbano essere interpretate. 'Il primo -calcola che le paghe effettive dei lavoratori sovietici possono differire del 20 % dalle c i f r e ufficiali. Il secondo, paragonando la produzione -delle materie prime con l'indice della produzione industriale totale, giunge alla conclusione che le cifre ufficiali dell'aumento della produzione sono grandemente esagerate. Tuttavia bisogna tenere presenti i sinceri sforzi -che la Russia h-a fatto per migliorare le sue statistiche e per fare di esse un utile strumento per la Tealizzazione dei Piani -quinquennali. Se le serie statistiche russe vanno soggette a -certe riserve, questo non -deve farci 'dimenticare, conclude Yu-gov, i risultati positivi conseguiti. IL MONDO OFFRE E CHIEDE La Camera di Commercio Industria e Agricoltura di Torino e «Cronache Economiche» non assumono respon ¡abilità per gli annunci qui di seguito pubblicati ARGENTINA Ricardo Haberkorn Calle C o r d o b a , 427 - B U E N O S A I R E S 'Importa a g h i p e r ¡ m a c c h i n e da m a glieria e c h i e d e Ha rappresentanz-a, di f a b b r i c h e interessate ad e s p a r t a r e m A r g e n t i n a talli p r o d o t t i (corrispondenza in spagnuolo). Ruffin,elli - Valeri C. C o r r e o n. 3'1'19 - F l o r i d a 229 - B U E NOS AIRES I m p o r t a : c a n n e e d a r t i c o l i p e r la p e sca, 'tessuti d'i sera, g a b a r d i n e , c a s i m i r i p e t t i n a t i di lana, battista p e r c a m i c i e . Filati, d i p r i m a q u a l i t à p e r c u c i r e (corrispondenza in spagnuolo). Carlos B. Prelooker CaCile Santiago del Estero, 286 - B U E NOS AIRES I m p o r t a : filo di f e r r o zincarlo, ghisa, lastre d ' a c c i a i o , tubi zincati, lastre di stagno, ferro tondo, sbarre per reg o l a z i o n e , a c c i a i o d o l c e , m a t e r i a l i da c o s t r u z i o n e (corrispondenza in spagnuolo) Compania tación Argentina de Expor- B u l n e s 1877 - B U E N O S A I R E S E s p o r t a : l e g n o 'tropicale E c u a d o r i a n o , r i c e r c a t i s s i m o p e r la c o s t r u z i o n e d i aeroplani (corrispondenza in spagnuolo). Faure Y . Cia. P a s e o 'Colon, 560-68 - B U E N O S A I R E S O f f r e ila r a p p r e s e n t a n z a p e r p r e d o t t i a r g e n t i n i , quali fertilizzanti, p e l l i d i p e c o r e , p e l i , s e g o , Mane, c u o i , p e l l i e s s i c c a t e , e c c . e c h i e d e la¡ r a p p r e s e n tanza di ditte italiane i n t e r e s s a t e a smerciare i loro prodotti in A r g e n tina (corrispondenza in inglese). Guillermo Minnock P. O. B. 1570 - B U E N O S A I R E S C h i e d e la r a p p r e s e n t a n z a d i ditte p r o d u t t r i c i di utensileria m i n u t a e ferramenta, (corrispondenza in spagnuolo). A. M. Cremerius Calle Balearse, 739 - B U E N O S A I R E S Importa.: f e r r a m e n t a , m e r c e r i e e a r ticoli v a r i (corrispondenza in spagnuolo). AUSTRALIA Alfred Strauss 2a L y n e d o c h A v e n u e , S. 2 - M E L BOURNE Chiede r a p p r e s e n t a n z e di p r o d u t t o r i dei s e g u e n t i a r t i c o l i : c o t o n e u n i t o e s t a m p a t o i n pezza, m a t e r i a l e c o l o r a n t e p e r r a y o n , e c c . ( c o r r i s p o n d e n z a in inglese). Austrex Trading Company 379 Collins Street - M E L B O U R N E C. 1 E s p o r t a n o ; p r o d o t t i australiani. I m p o r t a n o : tessili dai f a b b r i c a n t i ( c o r r i spondenza in inglese). AUSTRIA Otto Anders E s z t e r h a z y g a s s e 39 - V I E N N A 56/VI Importa.: filo d ' a w o l g i m í c i t o p e r p i c c o l i e g r a n d i e l e t t r o m o t o r i in v a r i e d i m e n s i o n i (corrvspodesnza in tedesco). BELGIO L. De Roover R u e L e m m é , 33 - A N V E R S A Esporta grafite e d e s i d e r a p r e n d e r e c o n t a t t i c o n f a b b r i c a n t i di p i l e e l e t triche, matite, c r o g i u o l i , materiale r e f r a t t a r i o , b a r i t e (corrispondenza in francese). Maurice Messer R u e des Croisades, 48 - B R U X E L L E S I m p o r t a : tessuti i n seta n a t u r a l e e tessuti r a i o n stampati p e r c o n f e z i o n i , tessuti seta naturale e r a i o n p e r c r a vatte, tessuti di c o t o n e uniti e f a n tasia, tessuti p e r c a m i c e r i a e d e s i dera prendere contatti c o n fabbricanti o grossisti e s p o r t a t o r i (corrispondenza in francese). Fraspa Trading Company L o n g u e R u e Ruu'S'broec, 7 ANVERSA E s p e r t a : p r o d o t t i in a m i a n t o p e r i n dustria m e t a l l u r g i c a , v e t r e r i e , c a n tieri navali, c o s t r u z i o n i e l e t t r i c h e e c c . (corrispondenza in francese). BULGARIA Gueorgui Radosiavof v Oriovsfca, 24 - G A B R O V O Importa: articoli ed attrezzature per parrucchieri, profumi e cosmetici, p r o d o t t i vari di bellezza (corrispondenza in francese, italiano, inglese, bulgaro). G. Gutsuzian St. I. G r u e y 28 - [PLOVDIV Desidera prendere contatti con case s p e c ia 1 i zzate i m p o r t a z i o n e - e s p o r t a z i o ne a r t i c o l i di o g n i g e n e r e (corrispondenza in francese). CANADA' Imperiai Bistributors 407 M c G i l i Street - M O N T R E A L I m p o r t a n o : c o l t e l l i taisca'biili, f o r b i c i , compassi, Lenti da ingrandimento, t r i n c i a p o l l i , e c c . (cor rispondenza in inglese). CECOSLOVACCHIA Dipi. ing. Ireneus Soska Frantiskans'ke nam. c . 1 - Post, p r i e h r a d k a 7 / A - Bratislava I m p o r t a .articoti, a p p a r e c c h i e m a c c h i n e e l e t t r i c h e di m a r c a italiana e sue c h i e d e la r a p p r e s e n t a n z a e s c l u s i va. p e r tutta la C e c o s l o v a c c h i a (corrispondenza in francese, italiano, inglese, tedesco). F. Mikolasek K a r l o v o n a m . 24 - P R A G A E s p o r t a : macchini?, maicchine utensili, a p p a r e c c h i elettrici e s t r u m e n t i di p e s o e misura, s t r u m e n t i e vetri da •laboratorio, pezzi p e r m a c c h i n e u t e n sili, utensili a g r i c o l i , s t r u m e n t i o t tici, mccrta.ure p e r o c c h i a l i , vetro o r d i n a r i o e cristallerìe p e r uso d o m e s t i c o e p e r d e c o r a z i o n e , carta, c a r toni, a r t i c o l i di c a n c e l l e r i a , l e g n o c o m pensato, a p p a r e c c h i t e l e f o n i c i , g i o c a t toli, o g g e t t i religiosi. ' I m p o r t a : cuscinetti a s f e r e , radica, r a d i c i da spazzola, o l i o d ' o l i v a , aghi, tessuti, c e l l u l o i d e , v o c i p e r a r m o n i c h e , e c c . (corrispondenza in italiano, inglese, francese, s p a g n o l o , russo e tedesco). CILE Nicolas Fabian Caisilla 746 - S A N T I A G O D E L CILE E s p o r t a : pelli di lontra, di v o l p e , di l e p r e , di c o n i g l i o e d i p e c o r a , p e l i di c o n i g l i o e di lepre, setole di m a i a l e , p e l i di c a v a l l o , lana di p e c o r a (lav a l a o sudicia), fibre di canapa, c a n a p a g r e g g i a e filata, l i n o greggio, e filato, i n t e s t i n i s o t t o sale, c e r a e m i e l e di api, l e n t i c c h i e , .mandorle, n o c i , uva, o g n i geniere di f r u t t a f r e s c a e s e c c a , p o m o d o r i f r e s c h i , c o n s e r v e di p o m o d o r o , v a r i e qualità d i piselli, c e r e a l i freschi e secchi, cipolle, avena schiacc i a t a e s b u c c i a t a , piselli e f a g i u o l i m a c i n a t i , segala m a c i n a t a e c o n v e r tita in m a l t o , l e g n a m e da c o s t r u z i o n e s q u a d r a t o o g r e g g i o (corrispondenza in inglese). CINA Lim Hoe Cheng & Co. '102, M a l a y Street - P E N A N O C h i e d o n o di essere m e s s i in c o n t a t t o c o n f a b b r i c a n t i di fiammiferi (corrispondenza in inglese). CIPRO Paltrans C y p r u s T r a d i n g A g e n c y 26-27 Yesil C a z i n o - NI CO S I A C h i e d e la r a p p r e s e n t a n z a di d i t t e i t a liane di: maglierie, f o d e r e per vestiti, c a p p e l l i , articoli sanitari, f e r r a m e n t a e c e m e n t i (corrispondenza in inglese). Koumis Hji Michael P.'O. B o x 1,19 - FAMiAJQU'STA I m p o r t a n o : m o l i n i a v e n t o ed a c c e s sori, m a c c h i n a r i p e r a c q u a ed a c c e s sori, utensili p e r f a l e g n a m i e p'er f a b b r i , rete metallica, filo z i n c a t o , filo s p i n a t o zincato, e c c . , materiale c o struzione, macchinari ed applicazioni p e r l ' a g r i c o l t u r a , fertilizzanti, fiamm i f e r i , colla d'ossa, m a c c h i n e da s c r i v e r e , m a c c h i n e per m a c c h e r o n i e p e r s a p o n e , vetri e qualsiasi tipo d i o l i o (corrispondenza in inglese o in greco). Cratinos G. Mitsinkas & Co. P . O . B . 182 - LIMASIS'O'L E s p o r t a n o : c a r r u b e , u v a secca, m a n d o r l e , arance, p o m p e l m i , patate, c i polle, a n i c e , lino, cornino, a c q u a v i t e , gin, acato, s u c c h i c o n c e n t r a t i d i c a r r u b a e uva, amianto, terre c o l o r a n t i , gesso idrato, b o t t o n i , d e n t i artificiali, sigarette, s o m a c c o p e r c o n c e r i e , spugne. Importano: generi alimentari, prodotti di latteria e c o n s e r v e di tutte le q u a lità, 'tessili, filati c o t o n e , tessuti c o tone, tessuti lana e seta, m a n u f a t t i lana e seta, p e l l a m i , c a r t a e c a r t a da s c r i v e r e , prodoi.ti c h i m i c i e f a r m a c e u tici, m a t e r i a l e c o s t r u z i o n e , v e r n i c i e c o l o r i , b a r r e in f e r r o e t u b a z i o n i , s a c c h i di juta, p o l t r o n c i n e d a c i n e m a t o g r a f o , barili e b o t t i i n legno., b i r ra, w h i s k y , spumanti, e c c . (corrispondenza in inglese). CUBA Oscar Camp E. B a r n e t n. 607 - C a m a r a d e Cornerei«) - C U B A C h i e d e r a p p r e s e n t a n z e di f a b b r i c h e i n t e r e s s a t e a d e s p o r t a r e tessuti d i lana, cristalleria (corrispondenza in spagnuolo, italiano, inglese). DANIMARCA Aage Hansen Imiporthou'se, S t r a n d p a r k e n 9 AARHUS D e s i d e r a allacciare r e l a z i o n i c o m m e r c i a l i c o n f a b b r i c a n t i di tessuti i n g e niere (corrispondenza in inglese). ECUADOR Jose E. Merino L. P. O. B. 69 - G U A Y A Q U I L I m p o r t a e r b e p e r la p r e p a r a z i o n e di v e r m u t (corrispondenza in spagnuolo). EGITTO Mohamed Abdel - Monheim Said 30, F o u a d list Street - C A I R O I m p o r t a n o : cristalleria, vetrerie, car.a i n g e n e r a l e , tessuti di c o t o n e , lana e seta, utensili da c u c i n a in a l l u m i nio, m a t e r i a l e elettrico (corrispondenza in italiano). uffici, c o l t e l l e r i a e posateria, articoli ed a p p a r e c c h i d o m e s t i c i in m e t a l l o (corrispondenza in francese). FRANCIA R. Olivieri & L. Sarrasin T r a v e r s e S. B a s i l e 1 - M A R S I G L I A C h i e d e la r a p p r e s e n t a n z a p e r la F r a n cia e C o l o n i e di f a b b r i c a n t i italiani e s p o r t a t o r i d i : p r o d o t t i tessili, c o t o n c r i e i tesso te o stampate, c o p e r t e , a r ticoli, c o n f e z i o n i , m e r c e r i e , m a c c h i n e d a c u c i r e , c o n s e r v e alimentari, c a r n i salate, o f f r e n d o s c a m b i o c o n prodotti coloniali francesi previsti dall'accordo commerciale italo-francese (corrispondenza in francese). C.I.C.A.B.O. R u e d e Musset, 4 - P A R I G I (16°) I m p o r t a tessuti e desidera p r e n d e r e contatti con fabbricanti italiani esportatóri (corrispondenza francese). Laurent .lanny R o u t e d e G e n è v e , 157 - C R B F I E U X L A - P A P E (Ain) E s p o r t a : c o n f e z i o n i p e r donna, b i a n c h e r i a e m a g l i e r i a u o m o donna e b a m b i n i , calzetteria, cravatte, guanti, reti p e r capelli, filati di raion, seta, c o t o n e , viscosa ecc., p r o f u m i e p r o dotti c h i m i c i , p e t r o l i o Hahn, a c q u e da toilette, p r o f u m i , fissatori, c o s m e tici, c r e m e di bellezza, rossetti, d e n t i f r i c i et m a t e r i e p r i m e p e r p r o f u m e r i a , p r o d o t t i c h i m i c i industriali, m e d i c i n a l i , insetticidi, c o n s e r v e a l i m e n t a r i d i o g n i g e n e r e , vini, .aperitivi, a c q u a v i t e , c o g n a c , p r o d o t t i m e t a l lurgici, m a c c h i n e utensili di o g n i g e nere, attrezzature p e r o g n i g e n e r e di industrie, c h i n c a g l i e r i e , c a t e n a c c i e lucchetti, m a c c h i n e e materiale a g r i colo d i ogni genere, materiali per m e d i c a z i o n i di o g n i g e n e r e (corrispondenza in francese). Lucien Bahon R u e du O h a m p - J a c q u e t 22 - R E N N E S D e s i d e r a p r e n d e r e contatti c o n case italiane esportatrici d i : vini rossi c o m u n i , v i n i b i a n c h i e spumanti, a p e ritivi di o g n i tipo. F a r e o f f e r t e d e t t a gliate c o n i n d i c a z i o n e disponibilità, p r e z z i , c o n d i z i o n i di p a g a m e n t o ecc. (corrispondenza in francese). Pierre Industrielles Rue Mercoeur 2 bis - PARIGI E s p o r t a cuscinetti e coltelli i n agata p e r bilanci e a u t o m a t i c h e (cor,rispondenza in francese). GERMANIA Josef Suchan Globotex Hamimersteinstrasse 6 - B E R L I N O DAHLEM i m p o r t a n o : p r o d o t t i c h i m i c i di ogni s p e c i e per l'industria tessile (zolfo in pezzi, soda caustica), seta naturale, seta artificiale, cotona e c a s c a m i di c o t o n e , c a n a p a , stracci d i o g n i specie. . E s p o r t a n o : tessili d i o g n i specie, qualsiasi altra m e r c e p r o d o t t a in G e r m a n i a (corrispondenza in tedesco). GIBILTERRA Gibraltar Trading Agency 7, Tuctoey's L a n e - G I B I L T E R R A 'Chiedono di essere m e s s i in c o n t a t t o c o n i f a b b r i c a n t i dei seguenti a r t i c o l i : 'lessili, fi'.a ti c o t o n e p e r c u c i r e , abiti confezionati, confezioni bimbi, access o r i elettrici, o r o l o g i , m a c c h i n e d a scrivere, ferramenta (corrispondenza in inglese). GRECIA P. Kontos Anast. J. Dzidzas R u e P é r i c l é e o u s 16 - A T E N E D e s i d e r a p r e n d e r e contatti c o n f a b b r i c a n t i esportatori di: m a c c h i n e t i p o g r a f i c h e e litografiche. A t t r e z z a t u r e c o m p l e t e p e r l e arti grafiche, filetti in ottone, caratteri tipografici ecc. (corrispondenza in francese). Theodore Georgeopouios R u e Evripides 11 - A T E N E I m p o r t a o c c h i a l i da sole e ne c h i e d e la rappresentanza (corrispondenza in inglese). A. Symeonides V'eranzerou Str. 15 - A T E N E Importano: macchine calcolatrici (corrispondenza in inglese). L. M. Papasideris 53, Memandrou e Z i n o n o s Str. - A TENE I m p o r t a : o t t o n e l a m i n a t o in f o g l i . PORTOGALLO M. F. Gomes da Silva Avenicla R é p u b l i c a , 673 MATOZINHOS Importa: materiale elettrico in generale, c o r r e g g e p e r trasmissione, f e r r a m e n t a (corrispondenza in portoghese). Societade Comercial P050 Borratem Lda. (S.O.C.O.L.) Do 10, F o g o D o B o r r a t e m . il'l - L I S B O N A E s p o r t a n o : Caffè, o l i o d i palma, c e r a , degnami, p e s c e i n salamoia, olive, frutta secca, f a g i o l i , f a r i n a d i pesci, fichi, vini. S o n o interessati altresì rall ' i m p o r t a zio n e d i qualsiasi p r o d o t t o (corrispondenza in francese). SVEZIA Agentur - Centralen A l l é g a t a n 55-57, B o x 373 - B O R A S I m p o r l a .filo da c u c i r e di c o t o n e e b o t t o n i di a v o r i o (corrispondenza in inglese). Goldmans Agenturer O'.gastrasse 39 W M B A D / i S C e W A f f l Z W (14 b) I m p o r t a : generi alimentari, erbe m e dicinali, tutte le m a t e r i e p r i m e o c c o r renti a l l ' i n d u s t r i a chimica e f a r m a ceutica. Esporta qualsiasi m e r c e (corr i s p o n d e n z a in italiano). The Metalemporiki 29, R u e Athtoas - A T E N E I m p o r t a : f e r r a m e n t a ed utensili vari d,a l a v o r o (corrispondenza in francese). K a r o r i Str. 4 - A T E N E I m p o r t a : a r t i c o l i d i c h i n c a g l i e r i a di o g n i genere, filo d a c u c i r e e r i c a m a re, e c c . , articoli e d attrezzature p e r R c s t g i r o k o n t o 20 21 20 - L o v s k o g s g a t a n 18 - G O E T E B O R G C h i e d e la r a p p r e s e n t a n z a d i i n d u strie tessili (corrispondenza in francese o inglese). SVIZZERA Camera di Commercio per la Svizzera Italiana BaihnlhoifstraBse 80 - ZUB.IGO La (Ditta. O. F. T h a l m a n n d i Z u r i g o c h i e d e d i Entrare i n r e l a z i o n e c o n Ditte f a b b r i c a n t i d i biilcilclette a e r o d i n a m i c h e (corrispondenza in italiano). Laboratorio Chimico Farmaceutico Ed. Grieder Basel Thainnerstrasse 45 - B A S I L E A Esportano: Argille in Lothain-Meissien, a r g i l l e d i Meiissen e Collditz, a r gille idi Sassonia e H a l l e p e r c e r a m i c h e , vetrerie, t e r r a g l i e e stufe, in g r a n d i quantitativi (corrispondenza in tedesco). TUNISIA Henri D'Albert Azria Rue Victor Hugo 6 - S F A X D e s i d e r a prenderle 1 c o n t a t t i c o n f a b bricanti italiani e s p o r t a t o r i d i p r o d o t ti itessili, traliccio iper materassi, t e l e r i e in d o p p i a altezza, tessuti uniti e stampati di c o t o n e , f o d e r a m i , s o t t o vesti, berretti (corrispondenza in francese). Tubiana Freres Ruie Pélissier d e .Reynaud - SOUSSE Esporta: A l f a grezza, datteri, 'tappeti, c o p e r t e , f e r r o v e c c h i o , stracci, s p u gne, sementi, p e s c e salato, o l i v e I m p o r t a : P r o d o t t i tessili, c o t o n c r i e , lanerie, seterie, filati c u c i r i n i , reti da pesca, prodotti chimici e coloranti, m a c c h i n e utensili e o l i i - D e s i d e r a p r e n d e r e contatti c o n i m p o r t a t o r i ed esportatori (corrispondenza in francese). Etablessements Leclercq A v e n u e de Cartbaige 87 - T U N I S I m p o r t a n o m a c c h i n e a g r i c o l e e d in p a r t i c o l a r e trattori a catena. D e s i d e r a n o p r e n d e r e contatti c o n f a b b r i c a n t i (corrispondenza in francese). Victor Barouch & Fils A v e n u e d e C a r t h a g e 37 - T U N I S I Desidera p r e n d e r e contatti c o n f a b b r i c a n t i italiani e s p o r t a t o r i di p r o dotti tessili, c o t o n e r i e in g e n e r e e p a r t i c o l a r m e n t e d i traliccio p e r m a terassi, f o d e r a m i , g a b a r d i n e , satin, coutils, spigati, c a l i c o t < c o r r i s p o n d e n za in francese). Comiptoir de Représentation Générale Gabriel Arbib 9 Ruie Ettoiumi - T U N I S I C h i e d e d i entrare in relazione c o n Ditte itatlliane e s p o r t a t r i c i d i qualsiasi p r o d o t t o in Tunisia e Libia p e r o t t e nere una rappresentanza (corrispondenza in italiano). S.E.C.I.A.T. 1 H u e d e Besançon - TUNISI C h i e d o n o di e n t r a r e i n relazione c o n Ditte f a b b r i c a n t i d i c a s s e f o r t i d i o g n i tijpo, s e r r a t u r e p e r casseforti, s e r r a ture e serramenti p e r mobilio (corrispondenza in italiano). Jules Bellaidhe 21 R u e dies T a n n e u r s - TUNISI O f f r e rappresentanza in Tunisia a D i t te italiane f a b b r i c a n t i d i tessuti ( c o r r i s p o n d e n z a in italiano). Gaston de Ch. Hayat 5, r u e Saint-Jean - T U N I S I I m p o r t a : tessuti di lana di tutti i generi, tessuti di viscosa e f o d e r e (corrispondenza in italiano). TURCHIA Fuad Fazli Akgtìn ve Oglu GAL ATA - Assicurazioni Generali H a n - K a t 2 iN. ®2 - -ISTANBUL Si o c c u p a di i m p o r t a z i o n i , e s p o r t a z i o n i e r a p p r e s e n t a n z e in g e n e r e e c h i e d e d i entrare in relazione coin Ditte italiane. Adelmo Gorlero & C. B o i : e P o s t a l e : 1690 - I S T A N B U L I m p o r t a : p o m p e irroratrici, p o m p e a pressione, nebulizzatori, s o l f o r a t r i c i , sgranatoi, e c c . p e r a g r i c o l t u r a ( c o r r i s p o n d e n z a in italiano). Henry B. Sarfati P.O.iB. 653 - I S T A N B U L E s p o r t a : tabacco. I m p o r t a : palloni di g o m m a (per ragazzi), giocattoli m e c c a n i c i (automobili, gru, c a r r i armati, e c c . ) , gioielli di imitazione, scatole di c i p r i a (in n i c h e l , stagno, o v a r i a m e n t e colorate), fisarmoniche e a r m o n i c h e a b o c c a , bottigliette p e r p r o f u m i , s a p o n i p e r toilette, idi o g n i q u a lità ( c o r r i s p o n d e n z a in inglese). Surku Yemenicioglu & Co. I m p o r t - E x p o r t - P. O. B o x 133 ISTANBUL Si o f f r o n o c o m e rappresentanti a D i t te italiane e s p o r t a t r i c i dei s e g u e n t i prodotti, m o t o r i elettrici, materiale per i m p i a n t i elettrici, filo e c a v i e l e t trici, l a m p a d a r i , tessili, lanerie, c o tonerie, filati di l a n a , c o t o n e , viscosa, c h i n c a g l i e r i e , l u c c h e t t i , serrature, seg h e da- metallo, l i m e , badili, zappe, f a l c i ecc. (corrispondenza in francese). K. Selvelli G a l i p D e d e Caddesi N. 23 - I S T A N B U L Importa: biciclette, motociclette, acc e s s o r i p e r auto, a p p a r e c c h i r a d i o f o nici, e c c . (corrispondenza in inglese). Ismail Pakoglu M i m a r K e m a l e t t i n Cad. n. 66 - I Z M I R E s p o r t a : l e g u m i n o s e , frutta s e c c a , fic h i e uva, z u c c h e r i n i , o l e a g i n o s e (corrispondenza in francese). Izmir Incir ve Ilzum Posta K u t u s u : 220 - I Z M I R Importa.: m a c c h i n e tessili e desidera a l l a c c i a r e relazioni d ' a f f a r i c o n i m p o r t a t o r i di c o t o n e e cotonifici i t a liani (corrispondenza in francese). BORSA COMPENSAZIONI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI TORINO (GLI INTERESSATI SI R I V O L G A N O BOLLETTINO ALL'UFFICIO COMMERCIO DEL 16 G E N N A I O 1948 Ditte esportatrici dei prodotti sottoindicati chiedono contropartite in importazione: ' B E L G I O — 1) aigrumi p a r frsb. 1.000.000. C a m b i o p r o p o s t o 13. Già i n i ziate t r a t t a t i v e c o l c o n t r a e n t e e s t e r o . C E C O S L O V A C C H I A — 2) o l i o d i m a n d o r l e p e r kr. il.500.000 ( c o n t r o i m p o r t a z i o n e di a c c i a i o i n b a r r e , l a s t r e di v e t r o e cniistalló, fiuosillcati). Cernitolo proposito 9,60; 3) tessuti d i seta •artificiale e seta p e r k r . 2.500.000. C a m b i o p r o p o s t o 8,2. Già in p o s s e s s o d i Licenza d i icoimlpierasazioine ; 4) p e l l i p e r g u a n t i p e r k r . 950.000. C a m b i o p r o p o s t o 9,60; 5) s e m i d a fiori e d a p r a t i kig. 11000 p e r kr. 800.000. C a m b i o p r o p o s t o 8,20; 6) o r t a g g i e s s i c c a t i e p o l v e r i z z a t i p e r 4-5 m i l i o n i d i kr. daimjbio p r o p o s t o 8j9 s e c o n d o i p r o dotti. D A N I M A R C A — 7) m a c c h i n e da s c r i v e r e p e r 7-10.000.000 di l i r e . C a m b i o p r o p o s t o 1100; 8) spaigo d i c a n a p a 200 q u i n t a l i , p e r kr. 100.000. C a m b i o p r o p o s t o 100 trattabile. F R A N C I A — 0) m a c e l l i n e peir p a s t e a l i m e n t a r i p e r Lit. 2.389.5142. C a m b i o p r o p o s t o 3,20. Già i n i z i a t o t r a t t a t i v e c o l c o n t r a e n t e e s t e r o ; 10) tessuti d i seta n a t u r a l e e n a i l o n p e r 1 m i l i o n e d i f r a n c h i . C a m b i o p r o p o s t o 3,10; lil) q . l i 500 m a n d o r l e s g u s c i a t e p e r 8 m i l i o n i d i frs. C a m b i o ' p r o p o s t o 3,25; 12) regi®,tiratori c a s s a p e r Ifrs. 500.0001.000.000. C a m b i o p r o p o s i t o 3,20. G i à i n i z i a t e trattative c o l c o n t r a e n t e e s t e r o ; 13) s u c c o d i liqiueirizia p e r f r s . 1 (milione. C a m b i o p r o p o s t o 3,50. Già iniziate le trattative c o l c o n t r a e n t e e s t e r o ; 14) marnici d i i r u s t a p e r f r s . 4.000.000. C a m b i o p r o p o s t o 3,50. Ven^ d i t a (già p e r f e z i o n a t a ; 15) m a c c h i n e a d d i z i o n a t r i c i pler frs. 1.8SO.OOO (cat. 2 a ). C a m b i o p r o p o s t o 3,30. V e n d i t a già p e r f e z i o n a t a ; 16) m a c c h i n e d i p r e c i sione p e r importi rilevanti. O L A N D A — 17) p o m i c e ( c o n t r o i m p o r t a z i o n e d i essenze, olili e t e r i c i , bulbi, aringhe salate e d affumicate). Cambio p r o p o s t o 140. Già iniziate t r a t t a t i v e c o l c o n t r a e n t e e s t e r o ; già iin p o s s e s s o dii l i c e n z a d i e s p o r t a z i o n e ; 18) s e r r a t u r e p e r 25-30 m i l i o n i c i r c a di L i t . ; 18) m a n i c i d i f r u s t a p e r fiorirai 4.000. C a m b i o p r o p o s t o ' 135. V e n d i t a già p e r f e z i o n a t a . S P A G N A — 20) p r o d o t t i c h i m i c i p e r L. 20.000.000. Già i n i z i a t e trattative c o l c o n t r a e n t e estero^ S V I Z Z E R A — 21) v e t t u r a a u t o m o b i l e usata p e r f r s v . 6.000. C a m b i o p r o p o s t o 135; 22) m a c i n a - c a f f è p e r f r s v , 116.000. C a m b i o p r e p o s t o 140; 23) p r o d o t t i c h i m i c i p e r qualsiasi i m p o r t o . Caimlbio p r o p o s t o 1140; 24) p r o d o t t i o r t o f r u t t i c o l i f r e s c h i p e r Lit. 5.000.000 frazionatoli!. Già c o n c l u s o t r a t t a t i v e coli c o n traente e s t e r o ; 25) o r t o f r u t t i c o l i p e r f r s v . 400.000. C a m b i o p r o p o s t o 1136,50. Già iniziate t r a t t a t i v e Col c o n t r a e n t e e s t e r o ; 26) m a c c h i n e u t e n s i l i p e r f r s v . 16.000. C a m b i o p r o p o s t o 140; 27) s e m e n t i da p r a t o p e r f r s v . 47.500 ( e v e n t u a l m e n t e 1104.500). C a m b i o p r o p o s t o 140. Già i n i z i a t e t r a t t a t i v e c o l c o n t r a e n t e e s t e r o ; 28) u t e n s i l e r i a m e c canilca p e r .frsv. 20.000. C a m b i o p r o p o s t o 150. Già i n i z i a t e t r a t t a t i v e c o l contraente estero. ESTERO DELLA CAMERA) Ditte importatrici dei prodotti sottoindicati chiedono contropartite in esportazione: D A N I M A R C A — 29) m a c c h i n e u t e n sili p e r kr. 500.000. C a m b i o p r o p o s t o 90. Già i n i z i a t e t r a t t a t i v e c o l c o n t r a e n t e e s t e r o ; 29 bis) u t e n s i l e r i a p e r kr. 500.000. C a m b i o p r o p o s t o 80. Già iniziate trattative col contraente estero. S V I Z Z E R A — 30) m a c c h i n a r i o p e r f r s v . 75.000. C a m b i o p r o p o s t o , 120. Già iraiziate trattative coli contraente e s t e r o ; 31) o r o l o g i p e r frsV. 10.000 e m u l t i p l i . C a m b i o p r o p o s t o 130. Già iniziate trattative col contraente estero. B O L L E T T I N O DEL 23 G E N N A I O 1948 Ditte esportatrici dei prodotti sottoindicati chiedono contropartite in importazione: t r a e n t e e s t e r o ; 16) a t t r e z z i p e r p i t t o r i p e r Lit. 400.000 c i r c a , f r a n c o c o n f i n e s c h i a v a d o g a n a . V e n d i t a già e f f e t tuata. D A N I M A R C A — 1) m a c c h i n e dia s c r i v e r e p e r K r . 4(2.000 ((contro i m p o r t a z i o n e d i p e s c e ) . (Cambio p r o p o s t o 100. O p e r a z i o n e già a p p r o v a t a dalle a u t o rità d a n e s i , già i n p o s s e s s o d i l i c e n za di e s p o r t a z i o n e ; >2) tessuti di r a i o n p e r IKr. 900.000. C a m b i o p r o p o s t o 80. Già i n i z i a t e trattative c o l c o n t r a e n t e e s t e r o ; 3) m a c c h i n e utensili p e r c o reme 500.000. (Cambio p r o p o s t o 90. Già iniziate trattative c o l c o n t r a e n t e e s t e r o ; 4) u t e n s i l e r i a p e r K r . 500.000. C a m b i o p r o p o s t o 80. G i à i n i z i a t e trattative c o l contraente estero. ( U N G H E R I A — (17) m a c c h i n e da iscriv e r e p e r fiorini 1240.000. (Cambio p r o p o s t o 40. F R A N C I A — S) m e r c i d i 3» c a t e g o ria p e r frs. 3 milioni. C a m b i o p r o p o s t o 315; 6) fichi s e c c h i p e r frs. 2E m i l i o n i . E s p o r t a z i o n e g i à e f f e t t u a t a ; 7) s t r a c c i c a n a p a p e r f r a n c h i 1.500.000. (Cambio p r o p o s t o 350; 8) (galalite p e r L. 20.000.000. C a m b i o p r o p o s t o 294. G i à i n i z i a t o trattative c o l c o n t r a e n t e e s t e r o ; 9) tessuti d i raion p e r f r s . 420.000, 980.000 , 445.000 , 507.000, 2.000.000. C a m b i o p r o p o s t o 310. V e n d i t a già e f f e t t u a t a ; 10) p r o d o t t i .di 3 a c a t e g o r i a p e r frs. 4.550.000. C a m b i o p r o p o s t o 300. Già i n i z i a t e t r a t t a t i v e c o l contraente estero; II) m a c c h i n e u t e n sili p e r frs. il.i650.000. C a m b i o p r o p o s t o ®30. G i à iniziato t r a t t a t i v e c o l c o n traente estero. S V E Z I A - 1,2) m e r c i v a r i e p e r c o r o n e 15.000. C a m b i o p r o p o s t o 1135 t r a t tabile. ¡Già iniziate trattative c o l c o n t r a e n t e e s t e r o ; 13) p r o d o t t i e n o l o g i c i p e r K r . 170.000. C a m b i o p r o p o s t o 14(0. (Già i n i z i a t e trattative c o l c o n t r a e n t e estero. S V E Z I A — 14) m a r m o s e g a t o p e r c o r o n e 9.000 c i r c a . G i à i n i z i a t e trattaHive c o l c o n t r a e n t e e s t e r o . SVIZZERA — 15) v e r m o u t h per f r s v . 65.000. ' C a m b i o p r o p o s t o 135 t r a t tabile. G i à Iniziate t r a t t a t i v e c o l c o n - Ditte importatrici dei prodotti sottoindicati chiedono contropartite in esportazione: BELGIO — 18) m a c c h i n a r i o per ifrsb. 20.000, 35.000, 50.000. C a m b i o p r o p o s t o ¡12'. Già i n i z i a t e tratta l i v e c o l c o n t r a e n t e leste,ro; 19) m l e r c i v a r i e p e r f r s b . 20.000, 50.000 fino a 3 m i l i o n i . C a m b i o p r o p o s t o 111,50. iCBOOiSILOViAICOHIA — 20) c e r e s i n a s p e c i a l e per K r . 16.500. C a m b i o p r o p o s t o 10. (Già iniziate trattative ciol c o n t r a e n t e e s t e r o ; tal) v e t r i i n lastre p e r K r . 143.748 e 243.000. C a m b i o p r o p o s t o 8. Già iniziate t r a t t a t i v e c o l c o n traente estero. F R A N C I A — '22) u t e n s i l e r i a v a r i a p e r f r s . 250.000 C a m b i o p r o p o s t o 300. N O R V E G I A — 23) p e l l i d a p e l l i c c e r i a p e r K r . (20-40-60.000. C a m b i o p r o p o s t o 90 trattabile. Già iniziate trattative c o l contraente estero. O L A N D A — 24) p r o d o t t i a g r i c o l i p e r fiorini 40.000. C a m b i o p r o p o s t o ¡140; 25) c o l o r i n . n. i n p o l v e r e p e r fiorini 2100. C a m b i o p r o p o s t o 1135. Già i n i z i a t e trattative c o l c o n t r a e n t e (estero. ( S V I Z Z E R A — 26) m a c c h i n a r i o p e r f r s v . 7(6.000. (Cambio p r o p o s t o (128 m a s s i m o . Già iniziate t r a t t a t i v e c o l c o n traente e s t e r o ; ¡27) o r o l o g i p e r v a l o r i d i v e r s i fino a f r s v . 200.000. (Cambio proposto 130; '218) m a c c h i n a r i o per f r s v . 90.000. Già i n i z i a t e trattative c o l •contraente e s t e r o . FINCOM Organizzazione specializzata per tutti gii scambi con l'estero. Rappresentanze da e per l'estero. AZIENDA FINANZIARIA COMMERCIO ESTERO Organisation spécialisée pour tous les échanges avec l'étranger. Représentations étrangères et pour l'étranger. Indirizzo FINCOM Special organization dealing with all foreign exchanges. Agents for Italian and foreign firms. F i l i a l i : M I L A N O - G E N O V A - TRIESTE ROMA - B O L Z A N O - V E N E Z I A (Murano) SpezialisierteOrganisation f. jeden Warenverkehr mit dem Ausland. Vertretungen aus dem Auslande u. für das Ausland. V i a G o i t o l l - T O R I N O - Tel.682-318 telegrafico: 8IILE5IIB Affidate i rostri trasporti da e per qualsiasi destinazione alla DITTA A N O N I M A T i CD LI I T I CD TRASPORTI INTERNAZIONALI MARITTIMI -TERRESTRI FONDATA Ihadvtli aìàmieali pel pittale iottomaline antmeyetattue. - d'ibernati e rffaimiti pel ìnditóltia. 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IMPORTATION : Matières premières. pour messieurs - TRATTATI E ACCORDI ITALIA-POLONIA A C C O R D O COMMERCIALE DEL 31 DICEMBRE 1947 I n d a t a 3il d i c e m b r e 1847 è s t a t o firmato a V a r s a v i a , .fra l ' I t a l i a e la. P o l o n i a , u n n u o v o a c c o r d o c o m m e r c i a l e , i n s o s t i t u z i o n e d i q u e l l o d e i 10 o t t o b r e 1946, s c a d u t o ' il 15 diceimlbire 1947. Nulla è modificato p e r q u a n t o riguarda l ' a c c o r d o di palpamento e l ' a c c o r d o s u p p l e m e n t a r e p e r g l i s c a m b i c o m m e r c i a l i d e l IO o t t o b r e 194®. R i p a r t i a m o iqiui d i s e g u i t o i l t e s t o d e l m u o v o a c c o r d o commerciale : Il Goivenno delia R e p u b b l i c a d ' I t a l i a eid il . G o v e r n o della R e p u b b l i c a idi p o l o m i a , d e s i d e r o s i d i s v i l u p p a r e i n tutta l ' e s t e n s i o n e ideile reicilpirocihe p o s s i b i l i t à g l i s c a m b i c o m m e r c i a l i tra i l o r o P a e s i , h a n n o c o n v e n u t o , p,ur l a s c i a n d o i n s o s p e s o lia r e g o l a z i o n e d e l l e q u e s t i o n i o h e noin f o r m a n o o g g e t t o del p r e s e n t e a c c o r d o , q u a n t o sigue: A r t . 1. — :Le d u e a l t e pairti c o n t r a e n t i riconoisicoino c h e il ' b e n e f i c i o del.lia n a z i o n e ipdù f a v o r i t a s a r à c o n c e s s o a l l ' a l t r a p a r t e - c o n t r a e n t e , n e l q u a d r o fissato d'affla C o n v e n z i o n e italoipoliaicca firmata il il'2 imiaiggio 1902. A r t . 2. — >L''Italia e 'la PoHonia si a c c o r d e r a n n o recip r o c a m e n t e u n trattamento p e r q u a n t o p o s s i b i l e [favorev o l e n e l r i l a s c i o d e l l e a i u t o r i z z a z i o n i idi e s p o r t a z i o n e e d i i m p o r t a z i o n e in mO'do dia f a c i l i t a r e l o s v i l u p p o d e g l i seamibi r e c i p r o c i . Art. 3. — III G o v e r n o p o l a c c o a u t o r i z z e r à l ' e s p o r t a z i o n e •diallUa P o l o n i a v e r s o l ' I t a l i a d e l l e m e r c i i n d i c a t e n e l l a talbellia B annessa', s i n o a l i a c o n c o r r e n z a dei q u a n t i t a t i v i o d e i valoiri i v i i n d i c a t i p e r o g n i g r u p p o di p r o d o t t i . D.a p a r t e s u a il G o v e r n o i t a l i a n o a u t o r i z z e r à l ' i m p o r t a z i o n e i n I t a l i a 'delle d e t t e m e r c i s i n o alla c o n c o r r e n z a d e l l e 'quantità o d e i v a l o r i i n d i c a t i n e l l a 'stessa t a b e l l a . C i ò in q u a n t o tali a u t o r i z z a z i o n i s i a n o n e c e s s a r i e a l l ' e s p o r t a z i o n e o a l ' l ' i m p o r t a z i o n e , s e c o n d o l e d i s p o s i z i o n i in v i g o r e n e i d u e Paesi. Art. i. — ni G o v e r n o i t a l i a n o a u t o r i z z e r à l ' e s p o r t a z i o n e d a l l ' I t a l i a rveriso la P o l o n i a ' d e l l e m e r c i i n d i c a t e n e l l a t a b e l l a A a n n e s s a s i n o alito c o n c o r r e n z a d'elle q u a n t i t à o d e i valori ivi indicati p e r o g n i g r u p p o d i prodotti. D a p a r t e s u a il ( G o v e r n o p o l a c c o a u t o r i z z e r à l ' i m p o r t a z i o n e i n Polainia di idette m e r c i s i n o alila, c o n c o r r e n z a 'd'elle 'quantità o d e i .valloiri i n d i c a t i n e l l a stessa t a b e l l a , C i ò in q u a n t o t'ali a u t o r i z z a z i o n i s i a n o n e c e s s a r i e a ' . l ' i m p o r t a z i o i n e o a l l ' e s p o r t a z i o n e , s e c o n d o l e d i s p o s i z i o n i in v i g o r e n e i d u e Paesi. A r t . 5. — I d u e G o v e r n i , n é l l a m i s u r a d e l p o s s i b i l e , oenciherainino d i u t i l i z z a r e p r o p o r z i o n a l m e n t e i c o n t i n g e n t i indicati n e l l e tabelle A e B. A r t . 6. — Il ' G o v e r n o i t a l i a n o s ' i m p e g n a , p e r q u a n t o p o s s i b i l e , aid e f f e t t u a r e il t r a s p o r t o p e r f e r r o v i a d e l c a r b o n e p o l a c c o d e s t i n a t o alll'Italia, u t i l i z z a n d o p r o p r i v a g o n i e c i ò s e c o n d o i piani previsti nei contratti di acquisto di carbone. Art. 7. —• I d u e G o v e r n i p o t r a n n o , dà c o m u n e a c c o r d o , a u m e n t a r e i c o n t i n g e n t i p r e v i s t i n e l l e talbelle A e B, c o m e pulire a g g i u n g e r e c o n t i n g e n t i p e r a l t r e m e r c i . A tale s c o p o i d u e G o v e r n i si i m p e g n a n o di s c a m b i a r s i i l o r o p u n t i d i v i s t a , sia p e r i l t r a m i t e d e l l a C o m m i s s i o n e m i s t a p r e v i s t a a l s u c c e s s i v o a r t i c o l o ili, sia p e r l e v i e d i p l o m a t i c h e o r d i n a r i e , alito s c o p o d i p r e n d e r e i n c o n s i d e r a z i o n e a g n i possibilità p e r facilitare ed estendere l'applicazione del presente accordo. A r t . 8. — I d u e G o v e r n i s ' i m p e g n a n o a f a r e t u t t o q u a n t o è n e l l e l o r o p o s s i b i l i t à a f f i n c h è i c o n t r a t t i c o n c e r n e n t i la f o r n i t u r a dente m e r c i i n d i c a t e n e l l e t a b e l l e A e B s i a n o c o n c l u s i n e l p i ù ibreive t e r m i n e , a l l o s c o p o di f a c i l i t a r e l'utilizzo dei contingenti previsti. A r t . 9. — I c o n t i n g e n t i i n d i c a t i n e l l e t a b e l l e A e B s o n o validi p e r il p e r i o d o d i un a n n o a d e c o r r e r e dall'entrata i n v i g o r e d e l p r e s e n t e accordio'. ili r i l a s c i o d e . l e a u t o r i z z a z i o n i d i i m p o r t a z i o n e e d ' e s p o r t a z i o n e isairà e f f e t t u a t o n e l p i ù brerve t è r m i n e p o s s i b i l e dal m o m e n t o i n c u i i'1 p r e s e n t e a c c o r d o s a r à e n t r a t o in vigore. P e r q u a n t o r i g u a r d a i p r o d o t t i a v e n t i u n c a r a t t e r e stag i o n a l e , l e a u t o r i z z a z i o n i di e s p o r t a - z i o n e e d'impoirtaziome s a r a n n o r i l a s c i a t e dia p a r t e d e l l e c o m p e t e n t i a u t o r i t à in t e m p o utile, t e n e n d o c o n t o d e l l o r o p a r t i c o l a r e c a r a t t e r e . I contratti e le fatture relative alle m e r c i elencate nelle a l l e g a t e t a b e l l e A e B s a r a n n o n o r m a l m e n t e c o n c l u s i e, rispettiwaimlente, stillate cn d o l l a r i U S A e d i p r e z z i si i n t e n d o n o f r a n c o f r o n t i e r a del P a e s e e s p o r t a t o r e , a m e n o c h e n o n sia s t a b i l i t o a 'tale p r o p o s i t o i n m o d o d i f f e r e n t e . Art. 10. — La conisieiginia d e l l e m e r c i , la c u i d i s t r i b u z i o n e è c o n t r o l i a t a dall'« 'Internatioinal E m e r g e n c y Fooid C o u n cil » o d a i « C o m b i n e d Boaaidls » d i W a s h i n g t o n o d a a l t r e o r g a n i z z a z i o n i Che p o t r a n n o esseire s o s t i t u i t e a l l o r o p o sto, s a r à s o t t o p o s t a alile d e p o s i z i o n i a d o t t a t e d a d e t t e organizzazioni. A r t . 11. — P e r f a c i l i t a r e igli s c a m b i c o m m e r c i a l i tra i d u e Paesi sarà costituita una C o m m i s s i o n e mista c o m p o s t a di r a p p r e s e n t a n t i u f f i c i a l i p o l a c c h i e ' r a p p r e s e n t a n t i u f f i c i a l i italiani. Tale Commissione sottoporrà ai d u e Governi o g n i p r o p o s t a , p r e s a di c o m u n e a c c o r d o , i n t e s a a migliorarne l e r e l a z i o n i caimimerciali tra l ' I t a l i a e l a P o l o n i a . Essa a v r à il c o m p i t o 'dii s o r v e g l i a r e l ' a p p l i c a z i o n e d e l p r e s e n t e a c c o r d o e di r i s o l v e r e l e d i v e r g e n z e r e l a t i v e alla s u a a p p l i - COMMERCIALI c a z i o n e . Essa s i r i u n i r à s u r i c h i e s t a dell'urna o d e l l ' a l t r a parte contraente. I d u e G o v e r n i si a c c o r d e r a n n o sulla c o s t i t u z i o n e , a V a r s a v i a e d a R o m a , di c o m i t a t i p e r m a n e n t i i l c u i c o m pito consisterà nel vigilare sul b u o n funzionamento deir a c c o r d o e neltl'eliminare, in tempio utile, g l i o s t a c o l i c h e n e pregiudicassero l'esecuzione. Tali comitati f u n z i o n e r a n n o in qualità di organi tecnici d e l l a C o m m i s s i o n e m i s t a d i c u i sopirà. A r t . 12. — Il p r e s e n t e a c c o r d o e n t r e r à in v i g o r e il 11° g e n n a i o 1948. E s s o è c o n c l u s o p e r la d u r a t a di u n a n n o . S e la l e g i s l a z i o n e di u n a del'le d u e alte p a r t i c o n t r a e n t i ilo e s i g e , e s s o d o v r à e s s e r e r a t i f i c a t o al p i ù p r e s t o p o s sibile. TABELLA Esportazioni italiane verso Limoni . . . " Arance S e m i d a oirto, d i f i o r i e a l t r i . . Scilla marittima . . . . P a g l i a 'di riiisio e s t e l i di s a g g i n a . Senapa Mandorle Vini e verm'ut . . . M o r i idi a r a n c i s e c c h i . . . . O l i i -essenziali S c o r z e di a g r u m i S u c c o di l i q u i r i z i a . . . . Estratto d i sommiacco . . . . Estratti t a n n i c i Sughero grezzo e prodotti in sughero Pietra pomice Acido citrico M a t e r i e tartariche e cremoir tartaro Prodotti chimici vari . . . . Mercurio , C o l o r a n t i peir l ' i n d u s t r i a t e s s i l e e altre Colori e vernici O l i o di r i c i n o fainmaiceutioo' . . Prodotti farmaceutici e specialità medicinati Materie prime per l'industria farmaceutica Z o l f o grezzo e ventilato . . Piriti Talco industriale e farmaceutico M a r m o e l a v o r i i n mairmio p e r c o struzioni Minerali di zinco . . . . Fluorina M a c c h i n e utensili e utensili p e r m a c c h i n e utensili M a c c h i n e tessili e p a r t i s t a c c a t e p e r m a c c h i n e .tessili . . . . A l t r e m a c c h i n e , utensili e installazioni per l'industria . . . Installazioni e m a c c h i n e varie per l'induistria m i n e r a r i a . . . . M o t o r i a. C'omlboistione i n t e r n a m a r i t t i m i e d alitai A p p a r e c c h i d i s o l l e v a m e n t o e igru Strumenti elettrici di m i s u r a e da laboratorio A p p a r e c c h i a t u r e elettriche, radiot e c n i c h e , p e r la telegrafila, t e l e f o n i a , t e l e v i s i o n e eid a l t r e a p p l i cazioni, m a c c h i n e telescriventi e l o r o parti staccate . . . . M o t o r i e generatori elettrici . . L a m p a d e e l e t t r i c h e , ampiollle, Camidape s p e c i a l i Autoiveicoili, a c c e s s o r i , macchine p e r la l o r o riparazione e servizi Forniture per cantieri navali .. M a c c h i n e da c u c i r e , i n d u s t r i a l i e casalinghe M a c c h i n e d a scriverle, c a l c o l a t r i c i registratori d i cassa . . . . A p p a r e c c h i .e s t r u m e n t i d i m i s u r a , 'bilance, eoe V e t r o p e r uso industriale e per 'laboratorio Strumenti ottici e d i precisione . S t r u m e n t i idi c h i r u r g i a ' e d a p p a recchi per uso medico . . . D e n t i artificiali e materiale d e n tario Aghi Apparecchi cinematografici e d attrezzi . la A Pdlonia tonn. » » » » » » doli. U.S.A. tonn. » » » » » 5.000 (1) 1.000 (2) io 50 300 20 10 50.000 1 2 10 10 100 1.000 » » » 500 60 50 » d o l i . U.S. A . tonin. 60 200.000 10 d o l i . U.S..A. » tonn. 500.000 100.000 50 doli. U . S . A . 100.000 » toinn. » » » >, 5.0.000 1 000 10.000 500 per memoria 25.000 3.000 doli. U.S.A. 1.000.000 » 500.000 » 650.000 » 350.000 » » IOO.OOO 100.000 » 150.000 » doli. U . S . A . 250.000 100.000 » » (a t i t o l o » (a t i t o l o » 150.000 2.000.000 indicativo) 1.000.000' indicativo) 100,000 » 250.000 » 200.000 » 140.000 » 250.000 » » 10.000 100.000 » 50.000 » 50.000 (il) M i e quali 3.000 «afa» il 1° trimesft'e 1«*8. (¡2;) Pelile Quali 500 erutto il 1» trimestre 1,948. 2V • biciclette Pneumatici per automobili, motociclette e biciclette Articolili d i g o m m a t e c n i c i e s a nitari Linoleum Celluloide, bachelite, galalite, plexiglas e articoli P e l l i c o l e , ftlms n o n i m p r e s s i o n a t i e materiale per fotografia e c i n e m a : t o g rafia Canapa grezza Canapa pettinata F i l a t i , ispaighi e a l t r i p r o d o t t i d i e apana S e t a g r e g g i a e sohapipe Filati d i seta T e s s u t i di seta, c o m p r e s i i v e l i p e r buratti Filati di c o t o n e m e r c e r i z z a t i . Carta d a sigarette L a v o r i in c u o i o Industriali B o t t o n i d i coiroizo e d a l t r i Libri, giornali e musica stampata Fiilms i m p r e s s i o n a t i Altre merci Collaborazione tecnica . . . . » 700.000 » » 50.000 150.000 » 50.000 » 75.000 200 400 » » » doli. U.S.A. » 30 200.000 ÌO'O.OOO » » » » » » » » 40,000 200.000 20.000 40.000 30.000 20.000 50.000 500.000 2,00.000 ' » TABELLA Eportazioni poi acche Carbone P r o d o t t i l a m i n a t i d i f e r r o e d'i acciaio Getti di ghisa e di acciaio Uova Fatate da semina P a t e t e da c o n s u m o (mei 4" t r i m e s t r e 1948) Pollarne F e c o l a di patate Benzolo Naftalina Solfito di s o d i o B i c a r b o n a t o di a m m o n i o Trementina . . Polvere di zinco B i a n c o ¡di z i n c o Catrame vegetale Cera montana C a r b o n e d i legna Gas liquido V e t r o greggio p e r ottica C a r t a KJraft C a r t a 'da1 g i o r n a l i Altre merci verso RIPARTIZIONE DEI C O N T I N G E N T I D! IMPORT A Z I O N E E DI ESPORTAZIONE PREVISTI DALL ' A C C O R D O COMMERCIALE I T A L O - S P A G N O L O 1.000.000 (1) tonn. A s e g u i t o d e l l a c i r c o l a r e n . 809001 diel 2 l u g l i o 1947, concernente le norme di esecuzione dell'Accordo Commerciale Italo-SpagnioCo d e l 20 g i u g n o 1(947, e n t r a t o i n v i g o r e il 11° iiuiglliio s u c c e s s i v o , i l M i n i s t e r o d e l C o m m e r c i o con l'Estero è venuto nella determinazione d i procedere alla r i p a r t i z i o n e p e r il s e c o n d o s e m e s t r e d i validità d e l l ' A c c o r d o dei seguenti contingenti n o n ancora posti in distribuzione: 1) B tonn. 750.000 » » n. tonn. 10.000 (2) 1.5'D'O 10.000.000 5.000 » » » » » » » » » » » . » » doli. U . S . A . 34 a : a c c i u g h e s a l a t e ; 624 a : s u g h e r o ( g r e g g i o i n t a v o l e ; e x 624 c - d - e : m a n u f a t t i d i s u g h e r o , agglomerati ; 658a/S: essenze ed oli essenziali; SOS: p e l l i g r e z z e o v i n e e c a p r i n e . esclusi 2) 'Esportazicmie: Canapa greggia e stoffa di canapa; M a n u f a t t i idi c a n a p a ; M a c c h i n e agricole e trattori; Condensatori n o n prodotti dall'industria spagnola, valvole e materiale radiotelefonico; M a c c h i n e p e r l a f a b b r i c a z i o n e diei m a g n e t i ; Autovetture, autocarri e pezzi' di r i c a m b i o ; M o t o r i ia c o m b u s t i o n e i n t e r n a e l o r o p a r t i . Motori m a r i n i e industriali; ' C o l o r a n t i .e p r o d o t t i i n t e r m e d i p e r l a l o r o f a b b r i c a zione ; Pellicole cinematografiche non impressionate. 10.000 100 10.000 750 3.000 (3) 500 (3) 100 (3) 20 20 300 50 600 150 1.000 500 • 1 200 200 200.000 L e ( d o m a n d e d ' i m p o r t a t z i o n e e ¡di e s p o r t a z i o n e r e d a t t e s u c a r t a l e g a l e d a L . 32 e d a c c o m p a g n a t e d a l l a r i c e v u t a d i v e r s a m e n t o idi L . 561 a f a v o r e idelll'Ufficio ¡del R e g i s t r o , .a ¡norma, idei D . (L. 30 m a g g i o 1947, n . 604, . d o v r a n n o p e r v e n i r e a l M i n i s t e r o i m p r o r o g a b i l m e n t e e n t r o il 20 f e b b r a i o . . L a c o n v o c a z i o n e p r e s s o Al M i n i s t e r o idei c o m p e t e n t i C o m i t a t i T e c n i c i r e s t a ¡fissata p e r l e s e g u e n t i d a t e : Comitato Comitato Comitato Comitato. Comitato ( P r o d o t t i A l i m e n t a r i : 3 m a r z o , o r e 10; P r o d o t t i C h i m i c i : 5 m a r z o , o r e 10; (Pelli: 8 m a r z o , o r e HO; M a c c h i n e ; l o m a r z o , o r e 10; P r o d o t t i T e s s i l i : 12 m a r z o , o r e '10. PROROGA DELL'ACCORDO COMMERCIALE ITALO-OLANDESE (1) ICollegaitio coni il eontingeinite di tiaportfiiziioiie ipcùaioc» di prodotti siderurgici. 1(¡21 ICcililegato coti il oo.nt!rogein,te di lesportaaiome italiana di: cuscinetti a ,-fer.e. (i3) 'Coi'legaitioi oc« i oo.nft.in®£irjti' di esportazione itailtoa di oolciramti, ccifri e ve,mici. L'Ufficio Stampa d e l ' Ministero del C o m m e r c i o con l'Estero h a c o m u n i c a t o c h e in base a d un'intesa interc o r s a c o n 11 G o v e r n o ' d e l l ' A j a , i v i g e n t i r a c c o r d i c c m m e r iciail'i i t a l o - o l a n d e s i idei 30 a g o s t o 11946, c h e e r a n o v e n u t i a s c a d e r e il 30 n o v e m b r e u. s., s o n o s t a t i u l t e r i o r m e n t e p r o r o g a t i s i n o a l 29 f e b b r a i o 1948. S i n o a n u o v o a v v i s o r e s t a n o f e r m e t u t t e (le n o r m e d ' e s e c u z i o n e s i n o r a e m a n a t e p e r l a m e s s a in a p p l i c a z i o n e degli a c c o r d i stessi. N O R M E PER L'APPLICAZIONE D E L L ' A C C O R D O PROVVISORIO C O N LA R O M A N I A B E N E L U X - RIPARTIZIONE Il M i n i s t e r o d e l c o m m e r c i o c o n l ' e s t e r o , D i r e z i o n e g e n e r a l e a c c o r d i c o m m o r c -ali, h a e m a n a t o l e n o r m e p e r l ' a p p l i c a z i o n e d e l l o s c a m b i o d i n o t e dal 24 d i c e m b r e 1947 tra (l'Italia e la R o m a n i a ( r e l a t i v o a l l a r i p r e s a d e g l i s c a m b i comlmerioiaili. T u t t e ile e s p o r t a z i o n i e l e i m p o r t a z i o n i v e r s o e d a l l a R o m a n i a s o n o v i n c o l a t e a, l i c e n z a . L e doimainlde p o s s o n o e s s e r e presentate al M i n i s t e r o d e l c o m m e r c i o c o n l'estero, S e r v i z i o esportazioni e i m p o r t a z i o n i , in q u a l s i a s i momJento, s e g u e n d o le n o r m e attualmente in Vigore al riguardo. Esse d o v r a n n o essere c o r r e d a t e di una 'dichiarazione della L e g a z i o n e d i R o m a n i a a, R o m a c o m p r o v a n t e c h e l e d o m a n d e s t e s s e c o r r i s p o n d o n o ad u n a o p e r a z i o n e r e a l e e c o n c r e t a . L e o p e r a z i o n i di i m p o r t a z i o n e e di e s p o r t a z i o n e dov r a n n o , di regola, e s s e r e effettuate e n t r o un p e r i o d o di tempo n o n superiore a tre mesi; eccezionalmente potranno essere concesse delle proroghe. La f a t t u r a z i o n e d e l l e m e r c i d e v e a v v e n i r e i n lire italiane. Il r e g o l a m e n t o f i n a n z i a r i o d e l l e o p e r a z i o n i s a r à e f f e t t u a t o s e c o n d o le n o r m e valutarie a l l ' u o p o da emanarsi d a l l ' U f ficio i t a l i a n o d e i c a m b i . f 'Dog. Dog. Dog. e igli Dog. Dtog. P e r ( q u a n t o r i g u a r d a il s u g h e r o g r e g g i o e d i m a n u f a t t i d(i s u g h e r o v e r r à p r o v v e d u t o s o l t a n t o o r a alla r i p a r t i z i o n e (delle d u e a l i q u o t e s e m e s t r a l i i n r e l a z i o n e a l c o n tingente totale previsto dall'accordo. C i ò posto, l e D i t t e Che n o n abbiano presentato d o m a n d a a s e g u i t o d e l l e ( C i r c o l a r i (80900(1 d e l 2 luiglio 1847 e 214309 d e l '9 o t t o b r e 1947, r i g u a r d a n t i la r i p a r t i z i o n e d e i s u d d e t t i Contingenti, d o r r a n n o p r o v v e d e r e ad inoltrare regolare richiesta p e r c o n c o r r e r e alle quote stabilite dall'accordo sec o n d o le disposizioni della precedente circolare. l'Itailia » » » » » Importazione: Voce Voce Voce d dischi Voce Voce QUOTE L'Ufficio Stampa del Ministero del Commercio con l ' E s t e r o h a c o m u n i c a t o c h e 'è i n c o r s o d i s p e d i z i o n e a l l e C a m e r e d i C o m m e r c i o Industria e A g r i c o l t u r a ed altri Entii i n t e r e s s a t i l a c i r c o l a r e c o n c e r n e n t e ila r i p a r t i z i o n e delle q u o t e d i s p o n i b i l i r e l a t i v e al 2° s e m e s t r e d e i c o n t i n g e n t i d i i m p o r t a z i o n e e d e s p o r t a z i o n e 'da e v e r s o l a Unione Economica Belga-Lussemburghese. Il t e r m i n e p e r l a p r e s e n t a z i o n e d e l l e r e l a t i v e d o m a n d e è s t a t o Assalto i m p r o r o g a b i l m e n t e lai 20 f e b b r a i o . ITALIA-BULGARIA ENTRATA IN VIGORE DEGLI A C C O R D I DI C O M MERCIO E DI P A G A M E N T O DEL 5 N O V . 1947 Il M i n i s t e r o d e g l i a f f a r i e s t e r i h a c o m u n i c a t o , c h e g l i a c c o r d i d i c o m m e r c i o e 'di p a g a m e n t o ita l o - b u l g a r i d e l 5 n o v e m b r e 1947 s o n o e n t r a t i i n v i g o r e i l 20 d i c e m b r e u . s. La collaborazione a C r o n a c h e Economiche è per invito. L'accettazione degli articoli dipende dal giudizio insindacabile della Direzione. La responsabilità per gli articoli firmati spetta esclusivamente ai singoli autori. La riproduzione totale o parziale del contenuto della rivista può essere consentita soltanto dalla Direzione. : Abbonamento annuale . . . . Semestrale (Estero il doppio) L. 2000 » 1100 Una copia costa L. 100 (arretrata il doppio) Direzione - Redaz. - Amministrai. T O R I N O Palazzo Cavour - Via Cavour, 8 Telef. N. 553-322 Versam. sul c/c postale Torino N . 2/3 1608 Spedizione In abbonamento (2o Gruppo) I n s e r z i o n i p r e s s o g l i U f f i c i di Amministrazione della rivista A ^ PRODUTTORI ITALIANI COMMERCIO - INDUSTRIA - AGRICOLTURA - IMPORTAZIONE - ESPORTAZIONE PRODUCTEURS ITALIENS COMMERCE - INDUSTRIE - AGRICULTURE - IMPORTATION - EXPORTATION APPARECCHI ELETTRODOMESTICI E ARTICOLI CASALINGHI Appareils électro-domestiques et articles de ménage Electric apparatus and household articles MAGGIANI STEFANO & C. - S. p. A. « STEMAG ». T O R I N O - Via Messina, 32 - Telefoni: 20.071 20.072 - 20.073. Costruzioni elettrodomestiche - Lavabiancheria - Asciugabiancheria - Frigoriferi. ARTICOLI SANITARI, DENTALI, CHIRURGICI ArlicCes ¿anitaireis, desntaires et pour chirurgie Sanitary, dentai and surgical artiicles FID AI « Ciffno » TORINO - Via S. Giulia, 21 - Tel.: 81.232. Articles en acier inoxydable pour usage dentaire - Capsuléis, couronnes ébauchées, couronnes anatomiques, plaquettes interchangeables, facettés, crochets, ressorts, fénules, renforcements rétensions, porte-eimipreilntes c o m m u a s et a m c o m t ques, étaux à centrage autcima.ique p o u r m a nipules. Stainless steel articles for dental use - Crowns, Capsuléis, Anatomical crowns, Interchangeable facings, Facings, Hooks, Springs, Ferules, R e tention reinforcements, Anatomic and ordinary impression holders, Self-centering claws f o r handles. ITALIAN PRODUCERS-MANUFACTURERS TRADE - INDUSTRY - AGRICULTURE - IMPORT - EXPORT CARTIERA ITALIANA - S. p. A. TORINO - Via Valeggio, 5 - Tel.: 47.94(5 - 47.946 - 47.947. - Telegr.: C A R T A L I A N A TORINO. Stabilimenti di Serravalle Sesia, fondati nel X V I I Secolo - Carta da sigarette, da bibbia « India », per copialettere, per calchi e lucidi, per valori, da lettere, da disegno, da filtro, da registro, per offset, quaderni, buste, ecc. - Stabilimento di Quarona brevettata produzione di « membrane e centratori per altoparlanti » e prodotti vari « Presfibra » (imballi per 6 bottiglie vermouth custodie per fiaschi, cassette imballo frutta, recipienti diversi, barattoli, flaconi, ecc.). CASE SPECIALIZZATE PER LTMPORTAZIONE-ESPORTAZIONE IN GENERE , Maisons spécialisées pour l'importation-exportation en général General import-export specialized firms BOFFA R. & G. - S. p. A. TORINO . Via Botero, 18 - Telef. 50.400, 40.673. Telegr.: B O F F A C O M - A l l Codes - Established 1913. Exporters to the Asiatic & African markets of manufactured goods and iraw materials (Textiles, Wines & Provisions, Fancy goods, Hardware, Chemicals, Technical Articles, Building m a terials, etc.). 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Stabilimenti: Verzuolo - Corsico - Pavia - T r e viso - Romagnano Sesia - Lugo di Vicenza Maslianico - Mantova - Ferrara - Cuneo - G e r magnano. Nello scrivere agli inserzionisti citate " Cronache Economiche F. I. C. I. T. - Soc. Finanziaria Italiana Commercio Internazionale Torino - Financial Italian Company International Trade. T O R I N O - Via Cavour, 1 - Telefono: 48.822. Importazione - Esportazione. Consulenza, studi e operazioni Commercio Estero - Rappresentanze nazionali ed estere - Commissionaria. Importation - Exportation. Conseils, études et opérations Commerce Extérieur - Représentations nationales et étrangères - Commissionnaires. Import-Export. Advice, examination and transactions regarding Foreign Trade - Agency for national and foreign Trade. PATRUCCO & TAVANO S. r. 1. Représentation - Importations - Exportations TORINO - Via Cordero di Pamparato, 36 Tel. 74.44)6 - Telegr.: P A T A V A N . Représentants exclusifs de Maisons Italiennes et Étrangères - Import - Export. 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M a r t i n o . c a g l i e r i a - T o r i n o , v i a Nizza 11. 204.346 - A L E M A N N O E R A L D O - t r a t 204.310 - B A R B E R O B R U N O - d e c o r a toria. - Rondiissoine, v i a X X S e t z i o n i - T o r n o , v i a MonCa-lvo 2. t e m b r e 18. 204.3111 - F O N T A N A G I U S E P P E - a m 204.347 - G A Y P A S Q U A L E - c o m m e bulante olio d'oliva semi e affistibili - Castellamonte, via C. ni - San .Maurizio C a n a v e s e . Botta. 204.312 - B O I D O G U I D O - f r i g o r i s t a 204.348 - B E L L I G I O V A N N I A N T O T o r i n o , v i a F r e j o s 19. N I O - v e n d i t a ingrosso, m i n u t o d i 204.3113 - R I V A L U I G I - f r i g o r i s t a - . l e g n a m i da a r d e r e e da. o p e r a T o r i n o , via B a r d o n e c c h i a 59. * Perora Argentina. 204.314 - D A L L ' O S T O B R U N O - a u t o 204.349 - B U S S O A N N A - c a n t i n a t r a s p o r t i - T o r i n o , via. Nizza. 209. S. S e c o n d o d i Pimerolo. 204.315 - R I N A U D ' O F R A N C E S C O 204.350 - M A R I N E T T I G I O V A N N I ambulante dolciumi graffen - Toa mbulante generi alimentari - V i r i n o , via B o r g o D o r a 33. g o n e , v i a P a n e a l i e r i 19. 204.316 - B U S A T O G U I D O - a m b u l a n 204.351 - G A T T I M A R I A V I R G I N I A te a c q u e dolci dolciumi - Torino, ambulante frutta verdura - Cav i a P a d o v a 42. rignano. 204.3.17 - S U C C . G I O V A N N I L A Z Z E R O 204.352 - B E R T E L L I N O O D D O N E & C. d i E R M A N N O B E N E D E T T O b e s t i a m e connm. - N o i e C.se. - d r o g h e c o l o n i a l i ingrosso, m i nuto - Torino, p. Vittorio V e 204.353 - . B A L L A N D I N O L U I G I - o r o n e t o 21. logiaio. - T o r i n o , v i a Moingimevro 204.318 - G I O V A N N I L I S A - a m b u n u m . 21. lante mercerie chincaglierie - T o 204.354 - GI'ANCASPIEIRO R O C C O r i n o , via B a r b a r o u x 10. ambulante mercerie chincaglierie 204.319 - B A L D I C A R O L I N A - b o t t i pizzi - Torino, via Giulio Biglieri g l i e r i a - T o r i n o , via P i a v e 10. n u m . 44. 204.320 - A I R O N E & R I N A L D I SOC. d i 204.355 - DEMJARTINI N A T A L I N A fatto - panetteria pasticceria Caffè - T o r i n o , p . .Statato 24. T o r i n o , v i a Satn. D o n a t o 96. 204,35.6 - M A N A V E L L A S E B A S T I A N O 204.321 - S C A G L I A L U I G I N A - r i v e n -. ambulante gelati d o l c i u m i r i n d i t a p a n e - T o r i n o , v i a S. P a o l o 9. f r e s c h i - Liusenna S. G i o v a n n i . 204.320 - N I G R A C A N D I D A - a p p a 204.357 - P A S T A & G A N D I O N E SOC. recchi radio accessori - Torino, ¡di .fatto- - r i v . p a n e p a s t i c c e r i a v i a S t r a d e l l a 90. T o r i n o , v i a M a s s e n a 51. 204.323 - O M E G N A C O S T A N T I N A 204.358 - M A N E R O T O M A S O - l a t t e bottiglieria - T o r i n o , via Chiesa r i a - C a r i g n a n o , v i a Savoia. 1. d e l l a S a l u t e 41. 204.359 - T A R A S - C O R E N A T O - c o m 204.324 - B O T T I O N E C A T E R I N A F E m e s t i b i l i - T o r i n o , v i a B-ava 1 bis. D E R I C A - autotrasporti - Viù, via 204.360 - M A S O I R M A - a m b u l a n t e R o m a IH. m e r c e r i e chincaglierie - Torino, 204.325 - G A N D I O N E R O S I N A - a m via M a d a m a Cristina 80. bulante calzature - Vigone. 204.301 - P O N C H I A G I O V A N N I - c o 204.326 - O G G E R O D O M E N I C O - i n struzioni in l e g n o serramenti in grosso m i n u t o legnami legna da -genere - T o r i n o , v i a Stradella 80. -ardere e c a r b o n i - V i g o n e . 204.362 - -COCHIS M A U R I Z I O f u G i o a 204.327 - O G G E R O G I O R G I O - i n c h i n o - a m b u l a n t e tessuti filati grosso m i n u t o l e g n a m i legna da M o n c a l i e r i , v i a G. G a l i l e i 13. ardere e carboni - Vigone. 204.363 - M A R C E L L I N A L B E R T O 204.328 - G R A N D I S P A O L A - v e n d i t a articoli sportivi - Sestriere P o r m i n u t o latte derivati - Vigone. tico. 204.329 - S U P P O A L D O C A M P O V I N CENZO & CAMtPO GIOVANNI 204.34J4 s o c . f a t t o - a u t o t r a s p o r t i - B-us204.365 - M A R C O C A T E R I N A - c o m soleno.mestibili mercerie frutta verdura - Rondissone. 204.330 - B A T T U ' G I U S E P P E - f a b b . articoli alluminio - Torino, corso 204.366 - P A R I Z I A P I E T R O - c o m R e g i o P a r c o 22. mestibili mercerie terraglie frutta 204.331 - B E R T O N C I N I s. r. 1. - i n d u - Ron-dissone. stria c o m m e r c i o m a n u f a t t i i n m e 204.367 - O R E C C H I A P I L A D E - l a t a l l o - T o r i n o , v i a P o m b a 23. boratorio confezione dolciumi Aigliè, v i a P. A m e d e o 3. 204.332 - C A S A L E T E R E S A - l e g n a c a r b o n e m i n u t o - Beinasco. 204.268 - S. A . L A N I F I C I O G I O V A N 204.333 - P A L M A G I O V A N N I - c a r n e N I C O N E L L A & F I G L I SOC. a n . bovina macelleria - Torino, via l a n i f i c i o - siede idi B i e l l a - T o r i n o , D o n B o s c o 35. e. S i c c a r d i IH bis, r e c a p i t o . 204.389 - S O L A C A T E R I N A - p r o f u meria - Carmagnola, via Valobra olirti. 114. 204.370 - E L E T T R O I M P O R T s. r. 1. acquisto vendita materiale elett r i c o i n .genere - T o r i n o , v i a D o n a t i 5. 204.3711 - A C C E S S O R I F R I G O R I F E R I i E L E T T R I C I T E C N I O I S A F E T s. r . 1. - e o m m . a c c e s s o r i ie p e z z i d i ricambio per frigoriferi - Torino, v i a S. T o m m a s o 22. 204-372 - V A L L E V A L E R I O - n o l e g g i o d a rimessa - Mazzé, via Bogliétto nium. 8. 204.373 - C A M P O L E O & C. SOC. e c c . semp. - costruzione imprese lav o r i edili stradali affini - Torino, v i a Ciarna ia 14. 204.374 - M A I S E T T I A G O S T I N A - m a glieria a m a n o - Torino, via D r o v e t t i 18. 204.375 - B E L L O C C H I O L I N O - a m b u l a n t e tessuti - T o r i n o , v i a P a s s o B u o l e 7. 204.376 - P A G L I E T T A V E N E R ' I N A ambulante pesci - Torino, via F i d i a 7. 204.377 - A M E L I L I N O & O S S O L A i D M E N s o c . di f a t t o - l a b o r a t o rio paste alimentari g n o c c h i tortellini - T o r i n o , v. G r a d i s c a 5>1. 204.378 - S G O B B A N A T A L E - a m b u lante frutta verdura Torino, v i a R. MartoreHii 41. 204.379 - B O R T O L U Z Z I G I O V A N N I rappresentanze - Torino, via Assairotti 3. 204.380 - B R U N A B E R N A R D O - a m b u l a n t e frutta: v e r d u r a - T o r i n o , s t . M a g r a 547. 204.391 - DOiRA M A R C O - l o c a n d a c o n trattoria - Frossasco, v i a P. A m e d e o 16. 204.332 - R O S S O D O N A T O - c o m m . i n g r o s s o v i n i - V i ' l l a f r a n c a P.te. 204.383 - C A R O S S O G I O V A N N I - a m bulante frutta verdura - Torino, c . N a p o l i 3. 204.384 - G A Z Z O L A I R E N E M A R I A spaccio bevande alcooliche - Tor i n o , v i a P . d ' A c a j a , 14. 204.385 - P I E R O Z Z I L I N A - a m b u lante calzature - Torino, corso R a c c o n i g i 54/60. 204.386 - B E R T O L O T T O B I A N ANTONIO ambulante mercerie chincaglierie - Torino, via Strad i n a 193. 204.387 - M O L I N A F R A N C E S C O - u f f i c i o c o m m e r c i a l e p e r il c o m m e r c i o ingrosso di ortaggi - Torino, v . S. F. d ' A s s i s i 17. 204.388 - N I C O L E ' M A R I O - m a c e l l e r i a - T o r i n o , p . M. Cristina 4. 204.389 - L O D I C L O T I L D E I N B E L G R A N O - d r o g h e r i a - T o r i n o , via Catania 19 A . 204.390 - P R I M O G I O L I O - r i s t o r a n t e - P i n e r o l o , v i a S a i u z z o 25. 204.391 - D E L M A S T R O D O M E N I C O c a f f è bottiglieria superai c o olici T o r i n o , v i a G e n o v a 28. 204-392 - C O N I U G I C A N N E L L I , SO'C. idi f a t t o - c o m m e s t i b i l i d r o g h e r i a - T o r i n o , via G i o b e r t i 29. 204.393 - M A R E N G O V I T T O R I O - a m bulante frutta verdura - Torino, v i a A s i n a r i d i B e r n e z z o 3. 204.394 - C I L A G I T A L I A N A , s.p.a. faibbr. s p e c i a l i t à m e d i c i n a l i - s e d e ¡Milano, via R e n a t o F u c i n i 2 - d e p o s i t o T o r i n o , v i a N a p i o n e 28. 204.395 - L E O N E E R M E N E G I L D O a m b u l a n t e f r u t t a Secca d o l c i u m i - T o r i n o , via Desila R o c c a 25. 204.396 - P O Z Z O FIRATEL'LI S A L V A TI GROS M O N T I & C., POLIGRAFICHE RIUNITE ANONIMA IPOZZO, s o c . p e r a z i o n i - a t t i c i t à poligrafica cartotecnica 'galvanot i p i c a e c c . - T o r i n o , ^ via M a r e s c i a l l o G i a r d i n o , 9. 204.397 - F A B B R I S O C R A T E - a m b u l a n t e f r u t t a v e r d u r a - T o r i n o , via Barbairoux, 14. 204.398 - V A S T A G I U S E P P I N A - t e s s u t i c o n f e z i o n i , maglierile m e r c e r i e ifitlati c u c i r i n i - M o n t a l o D o r a . 204.399 - 'G. F I L I P P E T T I & C., sac. p e r az. - p r o d u z i o n e c o m m e r c i o vini spumanti vermouth liquori T o r i n o , via G a r i b a l d i 5. 204.400 - L U O C O ' C A S T E L L O CLEMENTINA generi alimentari c h i n c a g l i e r i e - Valdellatorrie, via R o m a 4. 204.4011 - N O V A ' R E S E A N N A f u A n t o nio - ghiacciate bibite gassose a r a n c i a t e a n g u r i e - B e i n a s c o , via IL. D a V i n c i , 2. 204.402 - A L B R Y L U I G I di L u i g i T o r i n o , via Sagra S. M i c h e l e 1. 204.403 - P A R O L A & MiAGNI - - S o c i e t à idi f a t t o - c o m m e r c i o a r t i c o l i sportivi - Torino, via Cavour n u m . 3. 204.404 - O L M O V A L E R I O - a m b u lante di pesci - Torino, via Lus e r n a 111. 204.405 - M O U T F I ' L O M I N O - c o m m e stibili e drogheria - Torino, via iA)quila 114. 204.406 - A N S A L D I G I U S E P P E - c o m m e r c i o l e g n a da a r d e r e e d a l a voro, c o m b u s t i b i l i solidi - T o r i n o , v i a F r é j u s , 158-A. 204.407 - G A L L I N O A N T O N I O - a m bulante di mercerie e chincaglier i e - T o r i n o , v i a T r i p o l i 75. 204.403 - N O T A B I O I N E S d i M i c h e l e - Ccumim. c a r t o l e r i a e c h i n c a i g l e re, m a t e r i a l e p e r f o t o g r a f ì e , l i b r i le d o l c i u m i - T o r i n o via V i b ò 41. 204.409 - P U B ' B L I O I T A L - C O M P A G N I A DI P U B B L I C I T À ' I T A L I A N A - s o c . a resp. l i m i t a t a - u t i l i z z a z i o n e ed e s e r c i z i o d i o g n i f o r m a - T o r i n o , v i a A r c i v e s c o v a d o 7. 204.410 - I M M O B I L I A R E A G R I C O L A F A V A L D O - gestione e a m m i n i strazione di b e n i i m m o b i l i e d i aziende agricole - Torino, via C o n f i enza 15. 204.411 - F O R N E R O A N T O N I O - a m bulante frutta e verdura - T o r i n o , via P r i o c e a , 2. 204-412 - S E R R A T E R E S I N i A di G i u seppe - commestibili e drogheria T o r i n o , via B u n i v a l'I. 204.413 - B O S C O R A S A R ! A - c o m m e s t i b i l i e d r o g h e r i a - T o r i n o , via Baiane 11. 204.4114 - G A V A R I N O C o n i u g i e F i g l i o - S o c i e t à di f a t t o - P a n e t t e ria e p a s t i c c e r i a c o n f o r n o - T o r i n o , via M a l o n e 27. 204.4110 - S O C I E T À ' I T A L I A N A C O M M E R C I O E S T E R O - S.I.C.E. - a resp. l i m i t a t a - i m p o r t a z i o n e ed e s p o r t a z i o n e d i qualsiasi p r o d o t t o i n d u s t r i a l e - T o r i n o , v i a S. F r a n c e s c o d a P a o l a 10. 204.416 - M O L L O C E L E S T E f u S e c o n do - profumerie e gabinetti di p e t t i n a t u r a - T o r i n o , via C a r l o A l b e r t o 47. 204.417 - G I A N N I T I E M i P O A N I E L L O commestibiili, d r o g h e r i a e v i n i T o r i n o , v i a Stradelila 90. 204.4:18 - C I R A V O L O & C A L C A G N O s o c . di f a t t o - c o m m e r c i o a l l ' i n grosso di mercerie - Torino, cors o R e g i n a M a r g h e r i t a US. 204.4.19 - S C A G L I O L A I R M A - Osteria - T o r i n o , v i a V a l d i e r i 2. 204.420 - B R U N E T T O - D E N T I S SOC. a r e s p . l i m i t a t a - escavazionie p e r f o n d a z i o n i di o p e r e e d i l i z i e , e c c . - T o r i n o , via C a p r i o l o 5 b i s . 204.421 - L A B O J T A I N G . J O N A & C. s o c . a resp. l i m i t . - c o s t r u z i o n e d i c a r p e n t e r i e le cailderie i n g e n e r e - T o r i n o , via J u v a r a 25. 204.422 - T A R T A G L I N O A U R E L I O d i Anacleto - c o m m e r c i o all'ingross o d i v i n i - Castellani onte, Case S p a r s o 34. 204.423 - B O C C A C C I O C A R O L I N A in G A L L O f u C a r l o - c o m m e r c i o a.l ' i n g r o s s o d i l a n a e filati - T o r i n o , e . P e s c h i e r a 200. 204.424 - A U D I G R l I V E T T A E D O A R D O Ifu G i o v a n n i - a m b u l a n t e di q u a dri e sopramobili - Torino, via Asisarotti 8. 204.425 - G I O R D A N O A L D O e M O L I NO G I O V A N N I soc. d i fatto panetteria, pasticceria c o n f o r n o - T o r i n o , v i a K i z z a 2V 204.426 - M U Z I O S E V E R O f u G i u s e p p e - c o m m e s t i b i l i e droglheria T o r i n o , v i a R e n a t o M a r t o r e l l i 2. 204.427 - M O S C O N I R E N Z O - c o m m e r c i o a l l ' i n g r o s s o di filati i n g e n e r e - T o r i n o , v i a A u r e l i o S a f f i 8. 204.428 - B O F F A N O F E R D I N A N D A d i Carlo - bar, caffè - Torino, piazza Castello 171. 204.429 - V I A N O M A R I A d i L u i g i vendita polli, conigli, selvaggina e u o v a - T o r i n o , via M a l o n e 25. 204.430 - C H I A N V I E GIOVANNI fu A n t o n i o - comlm. g e n e r i d i c o m mestibili - Torino, via Cristoforo C o l i a m b o 2. 204.431 - B A L L A R I N & G R E Z A R SOC. a resp. l i m i t a t a - c o m m e r c i o d i ianerie, c o t o n c r i e , telerie e affini - T o r i n o , v i a S. F r a n c e s c o d ' A s sisi 17. 204.432 - L E V R I N O G I O V A N N I f u L e o nardo - ambulante di sapone T o r i n o , c o r s o F r a n c i a 265. 204.433 - P E T I T I A L F O N S O f u G i l d o - ambulante di f e r r a v e c c h i - T o r i n o , via d e i M i l l e 46. 204.434 - M A S C H I O M A L V I N A f u G i u s e p p e - a m b u l a n t e di f r u t t a e v e r d u r a - T o r i n o , v i a R o s s a n a 28. 204.435 - M O R T I L L A R O GIUSEPPE f u S a l v a t o r e - a m b u l a n t e di m e r cerie e chincaglierie Torino, v i a F e l e t t o , 16. 204.436 - L E N T I & P R O C C f i l O SOC. d i f a t t o - c o m m e r c i o al m i n u t o g e neri di drogheria e alimentari T o r i n o , via P i a n e z z a 68. 204.437 - B I G L I A M A R I A d i C l e m e n te - latteria - T o r i n o , via A v i g l i a n a 47. 204.438 - M A S U E L L O C A T E R I N A f u A l b e r t o - a m b u l a n t e di fiori T o r i n o , c. Raigio P a r c o 135. 204.439 - D A L L E O R E A N T O N I O f u B e r n a r d o - raippreslentante di tessuti e lana - T o r i n o , via G u i d o V o l a n t e , 35. 204.440 - A L A L U I G I di L o r e n z o a m b u l a n t e di f o r m a g g i , b u r r o e u o v a - T o r i n o , via S a n t ' A n n a 7. 204.441 - D A V I C I N O L U I G I f u F r a n cesco - riparazione macchine agric o l e - Campiglionie F e n i l e , via L i n o Dagotto. 204.442 - T E S I O G I U S E P P E f u M i Chele - c o m m e s t i b i l i , f r u t t a e v e r d u r a - Carmiagniola, via M a e s t r a 3. 204.443 - A B E N A A L C I D E di D o m e n i c o - a m b u l a n t e di d o l c i u m i e r i n freschi - Chivasso, Frazione Casfelrosso. 204.444 - G I A N A R D A GIUSEPPE di Carlo - laboratorio per c o n c e r i a pelli m o n t o n e ^ - Settimo Torinese, via C o n s o l a t a 24. 204.445 - R A V I O L A A N T O N I O d i F r a n cesco - ambulante di uova e poll a m e - Moineailieri, via S e s t r i e r e 4. 204.446 - S O R I A F L A V I O di A l e s s a n dro - c o m m e r c i o all'ingrosso di v i n i - M o n c a l i e r i , piazza M a r c o ini n u m . 5. 204.447 - R O L L E B E N I A M I N O f u T o m maso - commestibili, frutta secca - La Cassa, v i a G i v o l e t t o . 204.448 - B O C C A R D O C A T E R I N A d i Luigi - c o m m e r c i o pesci freschi M o n c a l i e r i , via R o m a 13. 204.449 - B R U N A G I O V A N N I L U I G I f u G i u s e p p e - asteria - T o r i n o , via C a n d í a 2. 204.450 - B O S C O M A R I O d i G i a c o m o - a u t o t r a s p o r t i p e r c o n t o di terzi - T o r i n o , via N i c o l a F a b r i z i 17. 204.451 - A . 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T r u c c h i n u m . 48. 204.458 - D E N T E E D O A R D O d i F r a n cesco - ambulante di mercerie T o r i n o , v i a C h i e s a della Salute 92. 204.459 - T R A C O T R A D I N G C O M P A N Y M I L A N O sac. per azioni sede: Milano, via Monte di P i e tà 18 - n o l e g g i o , d o p p i a g g i o , p r o d u z i o n e films - Filiale i n T o r i n o , v i a S a c c a r e l l i 9. 204.460 - C U R R A F R A N C E S C O A N G E LO f u D o m e n i c o - osteria - T o r i n o , via Polilenzo 4. 204.461 - M A L P E D E F R A N C E S C O f u Michele - ambulante di frutta e v e r d u r a - T o r i n o , c. 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Cesarle Battisti 8. 204.484 - S A M P I E T R O P I E R I N A fu •Giovanni - a m b u l a n t e d i frutta, e a g r u m i - T o r i n o , via M a d a m a C r i s t i n a 17. 204.485 - B I S SO L I G I O V A N N I d i G a e tano - sarto - T o r i n o , via Franco B o n e l l i 6. 204.486 - G I R A R D I G I O B A T T I S T A f u S. F r a n c e s c o - c o m m e r c i o b e v a n d e v i n o s e ingrosso, e m i n u t o - L u sierna S. G i o v a n n i , v. Canlaivero 5. 204.487 I T I E T idi V o t a n t e P a s q u a l e d i Giovanni - Impresa Torinese Impianti Elettro-telefoniei - Torino, viia S. Q u i n t i n o , 15. 204.488 - Z A N A B O N I R I N A d i Blalt.tista - m e r c e r i e e calzetterie T o r i n o , v i a M o n t e b e l l o 22. 204.489 - P a l o m b o M A R C O f u N i c o l a - Sartoria - T o r i n o , via P e r r e r o , n u m . 113. 204.490 - P E R R O N E P A O L O idi Sfeeond o - A m b u l a n t e idi f e r r a v e c c h i T o r i n o , v i a F r e j u s , 37. 204.491 - C H I C C O G I U S E P P E f u M a t teo - Comm. ingrosso e m i n u t o di pesci freschi - Settimo Torinese, v i a Italia, 60. 294.492 - T O S E L L I M I R O d i F r a n c e s c o - Commtercio i n g r o s s o d i p r o d o t t i chimici e vernici, 204.493 - R I G H E T T A e B E R T E T T O , c o n i u g i - S o c i e t à idi f a t t o - S e t t i m o T o r i n e s e , v i a I t a l i a , 54. 204.494 - C A L O S S O E R N E S T A R O S A di S t e f a n o - B a r - S e t t i m o Tortai., v i a Italia, 20. 204.495 - B A I M A PIOCTT A N T O N I O fu^ D o m e n i c o - C o m m e r c i o al m i n u t o idi g e n e r i a l i m e n t a r i ( f r u t t a e v e r dura) Settimo Torinese, via I t a l i a 38. 204.496 - S P A G N O L O R I C C A R D O f u A n t o n i o - A m b u l a n t e di o s s a g r a s si d i animali, e c c . - Torino, via N i c o l a F.abrizi, 53. 204.4,97 - I G A L L I A N A A N N A - S a l u meria commestibili frutta v e r d u ra t e r r a g l i e - Vilflafranca P.te. 204.408 - M U S S A & P A S T A , SOC. i n n o m e coli. - Abbigliamento tessili e c o n f e z i o n i - T o r i n o , p . R e p u b b l i c a 12. 204.4.99 - B R A C C O G I U S E P P E - C a r t o leria d r o g h e r i a - V e r o l e n g o . 204.500 - F E R I N O G I U S E P P E - C o n c i m i cereali sementi foraggi ingross o - A l p i g n a n o , v i a ¡Mazzini, 43. 204.501 - F R A T E L L I , S A D A , SOC. d i •fatto - rappresientanze - A v i g l i a n a v i a U m b e r t o 45. 204-502 - B A R E S I O A N D R E A - a m b u lante frutta verdura Torino, v i a S a l u z z o 126. 204.503 - R O M A N O G I O V A N N I - a u totrasporti - Agli'è, via P. A m e d e o 21. 204.504 - M A S S O L A A L B I N O - a r t i c o l i Elettrici a p p a r e c c h i r a d i o T o r i n o , v i a C o n s o l a t a 8. 204.505 - C A T A N I A T U L L I O - r a p p r e s e n t a n z e - T o r i n o , v i a P e t r a r c a 17. 204.506 - I N T E R C O M COMMERCIO IMJPORT A Z I O N E ESPORTAZION E s.r.l. - r a p p r e s e n t a n z e c o m merciali ed industriali - Torino, v i a San D o m e n i c o 35. 204.507 R A P A L I N O L O R E N Z O - i n grosso m i n u t o frutta verdura g e neri alimentari - Settimo Torines e , v i a Italia 9. 204-508 - G R A T T A P A G . L I A & C. SOC. di f a t t o - d r o g h e r i a alimentari frutta verdura - Settimo Torines e , via F.lli R o s s e l l i 3. 204.509 - S C A G L I O T T I C L E M E N T I N A - ambulante d o l c i u m i frutta secca - T o r i n o , v i a A r g e n t e r ò 4. 204.31.0 - T A R T A G L I N O R O M I L D O vini drogheria commestibili - T o r i n o , via N. Faibrizi 8. 204.5ilil - P O M A T T O D O M E N I C O - a m bulante maglierie chincagliere T o r i n o , via L. iRoisisi 9. 204.512 - BRUiSA G I O V A N N I - a r t i c o l i artistici p e r regalo e religiosi A l p i g n a n o , v i a R i b e r i 10. 204.513 - . M O R E G G I O V I T T O R I O - m a gazzini lavorazione cementi - T o r i n o , c o r s o R a e c o n i g i 1011. 204.514 - B U R A T T I G I O V A N N A - a m bulante frutta verdura - Torino, v i a B i e l l a 5. 204.515 - N I C E T O E R M E N E G I L D A ambulante mercerie chincaglierie - T o r i n o , v i a L o r r i b a r d o r e 4. 204.516 - C E R V A L U I G I - c a f f è b a r R i v o l i , via F.'lli P i o l 17. 204.517 - G I L L I O - B E R N A R D O - a m bulante f o r m a g g i latticini e p r o dotti alimentari conservati - V e nalzio. 204.5118 - I S T I T U T O N A Z I O N A L E T R A S P O R T I I . N . T . s o c . p e r a.z. - t r a sporto m e r c i - sede Roma, via S a v o i a 19 - filiale Tortaio, v i a N i z za 6. 204.919 — V I G L I A N O M A R I O - a u t o trasporti - T o r i n o , via Industria n u m . 15. 204.520 - V I G L I A N O A L E S S A N D R O autotrasporti - Torino, corso Pes c h i e r a 161. 204.5121 - P E I R A G I U S E P P E - v e n d i t a i n g r o s s o tessuti - T o r i n o , v i a San Q u i n t i n o 43. 204.522 - ¡ M I R A N O C A R L O T T A - a m bulante frutta verdura - Torino, v i a F e s s a l a 7. 204.523 - O D D O N E & C . d i B o c c a O reste - impresa trasporti funebri - T o r i n o , via B e r t o l a 27. 204.524 - G I R A R D O R E N A T O - i n d u stria m o n t a g g i o f o r n i e l e t t r i c i T o r i n o , v i a P r i n c i p e A m e d e o 44. 204.525 - Z A P P A T A G I O V A N N A - b o t t i g l i e r i a - T o r i n o , v i a N i z z a 370. 204.526 - D E M A I O G I U S E P P E - a m bulante mercerie chincaglierie T o r i n o , v i a C a r r e r a 525. 204.527 - ' G A L L O G I U S E P P E - c a f f è T o r i n o , v i a M o n t a n a r o 6. 204.528 - B I A N C O G I U S E P P E - a u t o t r a s p o r t i - S e t t i m o T o r i n e s e , via Italia, 49. 204.529 - V. 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' S o m m e i l l e r , 25 204.541 - G R A S S I A N T O N I O - a m b u l a n t e d o l c i u m i - T o r i n o st. V a l S a n M a r t i n o 51. 204.542 - G A U D I N O C A T E R I N A - a m bulante frutta verdura - Corio iCanavese. 204.543 - I N V E S T I M E N T I F O N D I A R I ED I M M O B I L I A R E soc. a c c . sernp. - acquisto vendita amministrazion e terreni e fabbricati - Torino, c o r s o R e U m b e r t o 89. 204.544 - G A N D I G L I O T O M M A S O autotrasporti - Torino, via Delle C a m p a g n e 114. 204.546 - O L M E A di C O N R O T T O P I E T R O - costruzioni meccaniche T o r i n o , c o r s o B e l g i o 4'3. 204.5416 - N A N O F R A N C E S C A R O S A •autotrasporti c o n t o terzi - T o r i n o , v i a M a c e r a t a 18. 204.547 - M A D D A L E N O C R I S T I N A . c o m m e s t i b i l i - Ciriè, via D o n (Lorenzo. G i o r d a n o 23. 204.548 - E T N A s o c . 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B e r t o l l a 172. 204.558 ~ C H I A R B O N E L L O O R E S T E panetteria - n u b i a n a , borgata r a scherò. 204.559 - B O L L A F E R N A N D O - i n g r o s s o di a c c e s s o r i p e r a u t o m o t o cicli - Torino, corso R e Umberto n u m . 37. 204.560 - G I O V A N N I iPRONE - r i p . f r i g o r i f e r i - T o r i n o , via P i a n e z z a 86. 204.561 - R O S T A G N O V I T T O R I A confezioni p e r .signora - Torino, via del C a r m i n e 2. 204.562 - C E R R A T O A D A - c o n f e z i o n i per signora - Torino, v i a del C a r m i n e 2. 204.563 - B e r t o l e r o E m m a - t r a t t o r i a v i n i - T o r i n o , v i a G i o b e r t i 62. 2041.564 - B'ERELLO D O M E N I C O - a m bulante scope scopini - Torino, c o r s o G r o s s e t o 240. 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Oaismo 4. 204.583 - C A P P O Z Z O GIOVANNI autotrasporti - San M a u r i z i o C a ria v e s e . 204.584 - C O M P A G N I E R I U N I T E D I ASlSICURAZ. METROPOLE M O N D O P A T E R N A s. r . 1. - a s s i c u r a zioni e riassicurazioni - Torino, v i a C o n s o l a t a 3-. 204.585 - F O G L I A T I D E F E N D E N T E colori v e r n i c i - Torino, via Sal u z z o 16. 204.586 - P E R K I ' N S C H E M I C A L C. SOC. respons. lim. - c o m m . fabbricazione prodotti farmaceutici e prodotti affini - T o r i n o , c o r s o G. F e r r a r i s 31. 204.587 - V I E T T O R A M U S M A R C O m a c e l l e r i a - T o r i n o , v i a M a l o , n e 24. 2041.588 - B E N S O C R I S T I N A - m e r c e rie - Torino, piazza Luigi Martini > n u m . 45. 204.589 - M O ' G L I A L O R E N Z , I N A - a m bulante frutta verdura - Torino, v i a O r m e a 32. 204.590 - S'OC. I T A L I A N A N E O N A F F I N I s . r. 1. S . I . N . A . - f a b b r . i m p i a n t i di i n s e g n e l u m i n o s e e o g n i l a v o r a z i o n e del v e t r o - Torino, via Vàrie ai. 204.591 - G O I A F E L I C E - v e n d i t a al m i n u t o di p a n e pasticceria paste alimentari e granaglie - Torino, c o r s o G . C e s a r e S. 204.592 - S E R S A S S ' O L I e R E I C H L I N s . r. .1. - c o s t r u z i o n e r i p a r a z i o n e d i a r t i c o l i di o r o l o g e r i a e d a f f i n i - T o r i n o , via. B a r b a r o u x 6. 204.593 - G ì A C O L E T T O e OBERTO soc. di fatto - autotrasporti P o n t Canavese. 204.594 - F A N T A G U Z Z I R I N A - o s t e r i a - T o r i n o , v i a A . L a u r o 30. 204.596 - G R E M O T E R E S A - v e n d i t a a l m i n u t o d i f e r r a m e n t a in g e n e r e - Settimo Torinese, via M a z z i n i 19. 204.596 - A N Z I L E A N T O N I O - r i s t o r a n t e - V e n a r i a , via. S a c c a r e l l i 57. 204.597 - V I S C O N T I FERNANDO a m b u l a n t e c a l z a t u r e - Torinio,, v i a P . 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