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Mission
Approfondimento
Territorio
Inside Rasom
Parla Giuseppe Gilli di Rasom
il risparmio energetico
Val di Fiemme:
Come il sogno di una vita
i protagonisti
la casa passiva
Fiemme Piace
ecco perchè...
della nostra azienda
diventa realtà
concept & design © 2014
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CASE HISTORY p.6
SPECIALE KLIMAHOUSE BOLZANO p.4
DÒLAONDES
il mare di Canazei
“Abitare la Natura,
una Natura Abitata”
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MISSION
Intervista a Giuseppe Gilli
niente il servizio più richiesto è quello del pacchetto “chiavi in mano”, che toglie
al committente il pensiero della gestione del cantiere e gli evita - in caso di problemi - il classico rimpallo di responsabilità tra le diverse figure professionali che
hanno lavorato nel cantiere. Una situazione molto frequente, che ha come conseguenza un forte stress e costi elevati.
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Mission Rasom
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Giuseppe Gilli
Direttore Commerciale
Rasom Wood Technology
la Mission:
come il sogno di una vita
diventa realtà
Rasom Wood Technology è l’azienda leader a livello nazionale nel settore delle
costruzioni in legno con pannelli X-lam. Gli elementi chiave del successo? Un’esperienza unica nel settore, che da tre generazioni garantisce al committente un benessere abitativo su misura; un team collaudato e perfettamente strutturato;
una tempistica eccezionale nella realizzazione di edifici salubri, ad alte prestazioni energetiche, anti-sismiche e d’isolamento acustico. Senza tralasciare
l’aspetto estetico, perché la tecnologia di Rasom permette di tradurre qualunque
progetto al millimetro ed è per questo che è sempre più richiesta dagli architetti.
Per saperne qualcosa in più abbiamo incontrato Giuseppe Gilli, direttore commerciale di Rasom.
Gilli, qual è l’andamento dell'azienda?
Stiamo raccogliendo i frutti di un lavoro iniziato molti anni fa, basato sulla massima
serietà e professionalità. Due componenti fondamentali per proporre un prodotto
qualitativamente ambito. Il 2011 è stato un anno eccezionale, caratterizzato da
+45% di fatturato, nel 2012 abbiamo quindi registrato una leggera flessione, in
linea con il potenziale dell’azienda e le nostre proiezioni, mentre il 2013 ci sta
dando nuovamente molte soddisfazioni.
Qual è il vostro target e come si è modificato in
questi ultimi anni?
Si è certamente alzato il livello delle nostre realizzail legno è un materiale zioni, con richieste di progetti significativi. Vediamo
con soddisfazione che il cliente si è evoluto: non
unico per trasporre
punta più solo alla location prestigiosa o al design,
l’idea dell’architetto
ma cerca un ambiente che gli garantisca salubrità
in realtà
e benessere, e poi tiene monitorati i costi di mantenimento della struttura. L’introduzione della certificazione energetica obbligatoria ha favorito una
maggiore trasparenza del mercato immobiliare in questo senso, stabilendo in maniera univoca il valore dell’acquisto.
Cosa contraddistingue il vostro prodotto?
Abbiamo un sistema costruttivo di qualità indiscussa, l’unico che riesce a trasporre
perfettamente dalla carta alla realtà l’idea dell’architetto con un materiale eccezionale come il legno. Contiamo inoltre su una struttura perfettamente rodata,
che garantisce il rispetto dei tempi e la perfetta esecuzione dei lavori. Non per
Da cosa è dato il benessere in una casa?
Viene sempre più concepita come luogo dove rigenerarsi dopo le fatiche quotidiane e dove poter lasciare libere le proprie emozioni. Per questo garantiamo l’impiego di materiali non tossici e prediligiamo l’utilizzo di quelli naturali. Noi
partiamo dal presupposto che ciò che viene percepito dai cinque sensi farà parte
del vissuto quotidiano e lo condizionerà: per questo amiamo il legno, che appaga
l’olfatto, grazie al suo profumo intenso ed avvolgente; il tatto, grazie al calore che
riesce a trasmettere; l’udito, perché rimane vivo anche dopo essere stato tagliato;
la vista, per la bellezza delle sue sfumature e dei suoi disegni naturali, nessuno
uguale all’altro, ed infine il gusto, evocativo di sapori semplici e genuini. Si tratta di
riscoprire i suoni invece che i rumori, i profumi invece degli odori…
Perché questa grande attenzione alle realizzazioni su misura?
Perché ogni persona sa esattamente quali sono le caratteristiche necessarie per
rendere confortevole la propria abitazione e Rasom ha l’esperienza e le capacità
giuste per realizzare qualunque progetto: case, ma anche complessi residenziali ed
alberghieri, scuole, strutture sportive…
Cosa risponde a chi solleva dei dubbi sui costi?
È sbagliato il principio per cui si paragona ciò che costa poco a ciò che costa tanto.
Esistono prodotti di qualità e quindi di valore, che si contrappongono ad altri di
scarsa fattura e quindi a basso costo. Anche se non è sempre detto, perché c’è
anche chi si fa pagare la qualità che non ha. Chi vuole un’abitazione ad alte prestazioni, con finiture di un certo tipo e qualitativamente di livello elevato viene
da noi senza tentennamenti. E basta parlare con qualunque nostro committente
per sapere quanto rimane alto il suo grado di soddisfazione, anche dopo dieci o
quindici anni.
Su quali mercati state puntando?
Da qualche anno riceviamo molte richieste da regioni in cui si è verificato un netto
cambio di mentalità rispetto alle costruzioni in legno, come Toscana e Marche,
dove si registra una crescente attenzione alla qualità del vivere e alla salubrità degli
ambienti. Segnali positivi arrivano anche dall’estero, grazie a progetti significativi in
cui veniamo considerati ormai partner veri e propri. C'è poi il settore delle ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche degli edifici, in grande fermento. E noi abbiamo tutte le competenze necessarie.
Ci racconti un progetto futuro che bene vi rappresenta.
Abbiamo avviato un progetto didattico nelle scuole professionali e licei; con
Rasomlab vogliamo portare al loro interno la nostra esperienza e lavorare su una
concezione diversa del costruire, istituendo anche delle borse di studio per studenti meritevoli. Prima di essere imprenditori, siamo genitori, e consideriamo fondamentale aiutare i giovani a crearsi un futuro. Questo è possibile al giorno d’oggi
solo puntando sull’alta specializzazione e sulla professionalità, e noi crediamo di
essere un buon esempio da seguire.
Questo è il primo magazine di Rasom. Qual è la ragione per cui avete cominciato questo percorso?
Ci piaceva l'idea di far vedere che dietro al nome dell'azienda c'è una professionalità, una competenza, ma anche delle persone che ogni giorno lavorano con
passione ed impegno per tenere sempre alto lo standard qualitativo richiesto. In
un momento in cui nuovi operatori si affacciano continuamente sul mercato delle
case in legno, improvvisandosi esperti e generando così gravi danni d'immagine al
settore, noi abbiamo deciso di metterci la faccia e puntare alla massima trasparenza: in queste pagine troverete tutto il nostro mondo, ciò di cui siamo orgogliosi.
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Silvia Conotter
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PROGETTI RASOM
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Presentiamo il Progetto WTF per i professionisti dell’edilizia
Professionisti & Committenti
“in Rete”
“Wood Taste Factory” è la rete dei professionisti delle case
tivo da consultare in ogni momento. Un'azienda all'avanguardia si vede anche
nel modo in cui si proietta verso il futuro, attenta ad anticipare le tendenze
in legno contraddistinte da alte prestazioni energetiche, statiche ed andel mercato, ma anche a soddisfare le esigenze dei professionisti con cui si
tisismiche, ma anche da salubrità e rispetto dell’ambiente circostante,
relaziona. Proprio in questa direzione si colloca la fase attuale del progetto,
mantenendo l’estetica in primo piano.
cioè quella di individuazione e realizzazione di una piattaforma capace di far
Un progetto che nasce dalla consapevolezza che il mondo delle costruzioni
comunicare in maniera veloce ed immediata gli esperti nella costruzione di
in legno è sempre più ampio e variegato, costellato però spesso da aziende
edifici in legno ad alte prestazioni. Un sistema di progettazione partecipata
improvvisate che inquinano un settore animato invece da realtà che da anni
che permetterà alle diverse figure professionali (architetti, terfanno dell’innovazione e della passione i loro principali cardini.
motecnici, ingegneri, coordinatori della sicurezza...) di operare
Rasom nei primi mesi del 2012 ha così selezionato sul terriin tempo reale sullo stesso progetto, rimanendo costantetorio nazionale una quarantina di professionisti con le qualità
mente aggiornati sull'avanzamento dei lavori.
e l’esperienza necessaria affinché ogni fase del processo sia
Vi chiedete in cosa consista l'innovazione? Semplice. Non esieseguita secondo i più elevati standard, per consegnare alste niente di simile nel campo dell'edilizia. Solo qualche
l’utente finale una struttura sana, confortevole e duratura.
grosso studio sta utilizzando qualche prototipo sperimentale,
Un ambiente in cui vivere il legno attraverso i sensi, come ribadisce il nome del progetto. Perché solo chi ha la stessa vi- www.rasom.it/wtf ma un vero e proprio software, capace di soddisfare al meglio
le esigenze dei diversi attori - come avviene invece nel mondo
sione può lavorare bene in gruppo, diminuendo i tempi di
dell'industria - non c'è ancora. Fervono quindi i lavori del team
realizzazione, disperdendo energia il meno possibile e garanRasom, con l'obbiettivo di individuare e costruire il software
tendo sempre gli standard qualitativi prefissati. Rasom Wood
ideale, per poi procedere con la prima sperimentazione.
Technology sta mettendo a disposizione degli attuali parSiete curiosi di saperne di più?
tner della rete, e dei prossimi che si aggiungeranno a febNon preoccupatevi, vi terremo aggiornati.
braio 2014, importanti strumenti operativi: occasioni di
Intanto potete visitare il sito internet del WTF, in cui chiunincontro, di conoscenza reciproca e scambio di esperienze,
que può accedere al database con i professionisti selezionati, in modo
affinché si possa collaborare in modo agile, snello e professionale; corsi di fortale da entrare in contatto con loro per qualsiasi esigenza, sia progetmazione per implementare la rete di esperti sul territorio nazionale, puntuale che lavorativa: www.rasom.it/wtf
tando su una progettazione contraddistinta da tecnologie avanzate, e infine
una serie di schede tecniche che diventano un importante manuale opera-
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Silvia Conotter
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Chi è l’architetto Luca Valentini
Conduce ricerca architettonica considerando
l'architettura non come luogo dell'abitare,
ma come luogo dell'Esistenza e della trascendenza.
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Intervista a Luca Valentini
Abitare la Natura,
una Natura Abitata
È l'installazione forte e simbolica
di Rasom Wood Technology, progettata dall'architetto Luca Valentini
dello Studio X Architettura Atto d'Amore di Tenna (Trento), ad essere stata selezionata
come miglior progetto "evento fuori Fiera" a KlimaHouse 2014.
Uno spazio che racconta ed evoca immediatamente ai visitatori l’idea di natura
e di sostenibilità che KlimaHouse e Rasom portano avanti con eccellenza.
L’intervista
Architetto Valentini, da dove parte l'idea di questo suo progetto?
È una metafora evocativa, dallo slancio verticale, capace di riportare l’uomo ad un gesto arcaico e contemporaneo allo stesso tempo.
L'ho chiamata "Abitare la Natura, una Natura Abitata". Ecco quindi una catasta, gesto primordiale, del
fare luce (lichtungen). Una catasta abitata.
Tronchi di abete della Val di Fassa dentro cui sono posizionati tre blocchi in pannelli di x-lam, più un corridoio di collegamento e due scale che si avviluppano, in modo da creare un sistema continuo di attraversamento e circolazione.
Si crea così un sistema che vuole raccontare della circolarità del mondo legno, unica materia autoriproduttiva riciclabile in natura. L’installazione diventa così un modello etico a chilometro zero, e, per valenza
simbolica ed archetipa, un punto di riflessione sul mondo del legno ed un opera di Land Art.
Perché ecologia vuol dire anche discorso sulla casa, e mai come in questa epoca storica è utile e necessaria una riflessione sull’abitare.
Qual è la sua, di riflessione?
dobbiamo trovare
Credo che mai come in questo momento - in cui dove anche le tecun linguaggio archetipo
nologie hanno permesso di “smaterializzare” gli elementi e stanno
che ci parli dell’uomo
portando la casa verso prestazioni termoacustiche e strutturali, ma
e del suo essere
anche di comfort, mai raggiunte prima d'ora - si debba ritornare alle
al mondo
cose che contano, ai fondamenti. Dobbiamo trovare un linguaggio
archetipo che ci parli dell’uomo e del suo essere al mondo, attraverso forme significative, cioè pregne di senso.
Ci dobbiamo impegnare tutti a cercare quella dimensione comune, fra terra e cielo che ci dona completezza e contemplazione, in modo etico, estetico e responsabile.
Tornando un attimo ad "Abitare la Natura, una Natura Abitata", entra in gioco anche una nuova dimensione
grazie all’utilizzo della Realtà Aumentata che permette di scoprire nuove, ed intriganti suggestioni.
Ci spiega meglio di cosa si tratta?
Lascerei un po’ di magia. Dico solo che si tratta di un percorso assolutamente circolare che abbraccia
la dimensione materica per arrivare all’immateriale in modo molto intrigante, sbalorditivo.
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Come potrà essere vissuta questa catasta, durante KlimaHouse
2014?
Sarà semplicemente abitata. Mi piacerebbe che le persone, attraversandola, si sentissero a casa. Nella madre materia. Nel legno.
Lei utilizza molto il legno per i suoi progetti. Da dove nasce questo amore?
Da quando ho ricordi, ho sempre voluto lavorare il legno: volevo fare il
falegname e costruire case. E per lavorare il legno a sei anni mi feci regalare degli scalpelli ben affilati. Da bambino, come adesso, toccavo,
annusavo, ammiravo il legno in ogni sua forma. Ci sono stati per me dei
veri momenti di estasi, delle epifanie, che ricordo con estrema precisione: una stecca da biliardo di mio nonno materno, composta da
strati, che per la forma arrotondata assumevano mutevoli angolazioni;
un telaio ligneo di una porta in casa, davvero autorevole; un modello di
un castello in legno compensato, con mulino a vento realizzato da mio
zio paterno: mi ci perdevo e mi ritrovavo. Tanti ricordi ed esperienze
personali ruotano attorno al legno: dalle cataste di legna ben commensurate fatte con mio nonno Gino, ai miei primi plastici in balsa, alle
casette in legno di nocciolo nei boschi quando ero piccolo.
Ma anche il mio lavoro estivo come carpentiere in legno sui tetti o
quello di assistente falegname per un paio di anni. Il legno mi ha sempre parlato. E io lo ascoltavo, cercavo di capire quello che poteva essere. Semplicemente.
E perché sceglie Rasom in tanti progetti come suo partner costruttivo?
Perché è un'azienda che aiuta il progettista, risolvendo i problemi costruttivi e permettendogli così di concentrarsi sulle questioni importanti. Costruire è un'azione collettiva e Rasom è una squadra
competente e ben affiatata: dai tecnici agli artigiani, che ogni giorno si
mettono in discussione per realizzare il tuo progetto nel migliore dei
modi.
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Valentini, la sua realtà si chiama Studio X, Architettura atto d’amore.
Perché?
Ogni progetto significa scegliere, mettere una “x”, barrare una casella.
Ogni origine è data da un atto fondativo, dall’incrocio di cardo e decumano che individuano il punto da cui nascono le cose. Mi occupo di architettura, che è una parola enorme, che pochi sanno portare avanti
con onore. Nello studio di Tenna lavorano con me Raffaele Cetto e
Mattia Giuliani, che fedelmente mi aiutano nella ricerca della bellezza,
sia una scala, una maniglia, un palazzo. Tutto si carica di stupore e meraviglia. E noi, ogni giorno, cerchiamo proprio di catturare la bellezza.
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Alcune bozze preparatorie del progetto: già da questi primi studi
s’intuisce l’evoluzione dell’idea vincente sviluppata dallo Studio X...
Al progetto hanno collaborato anche i giovani Architetti dello studio,
Raffaele Cetto e Mattia Giuliani.
Un render della struttura come si presenterà all’esposizione
fieristica: senza dubbio una presenza scenica notevole...
Come si presenta la struttura in una ipotetica visione serale.
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Dòlaondes a Canazei
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Dòlaondes:
il mare di Canazei
Il Dòlaondes è il nuovo centro acquatico
di Canazei: un'innovativa struttura, dotata
di quattro aree tematiche che creano un
unicum architettonico tra l'interno ed il
meraviglioso paesaggio circostante, in
cui è l'acqua in tutte le sue varianti ad essere l'elemento prevalente.
Un progetto fortemente voluto dalla S.I.T.C (Società di Incremento Turistico di
La progettazione ha visto il grande impegno dell'ufficio tecnico Rasom, che
Canazei), considerato strategico per l'offerta turistica della Val di Fassa, ideato
ha dovuto studiare diverse delicate questioni: la capacità di reggere pesi sidall'architetto Ralf Dejaco di Bressanone, uno dei massimi esperti in strutture
gnificativi, in previsione delle nevicate invernali (ovviamente non è un caso che
sportive e centri benessere. Tre i materiali prevalenti: il vetro, che delimita
i tetti siano maggiormente inclinati mano a mano che si va al Nord), gli agganci
la cubatura con ben 1.250 m² di vetrate, la pietra e il legno del tetto. È qui
alla parte della struttura in muratura e la composizione di un pacchetto isoche Rasom Wood Technology ha avuto l'importante incarico di disegnare e
lante di 40 centimetri capace di garantire massima coibentazione e il suffiprogettare la copertura: elemento piuttosto complesso in quanto si tratta di
ciente drenaggio dell'acqua proveniente dal prato sovrastante.
una superficie piana di oltre 2.500 m², adibita a verde per non incidere esteSono diverse le misure della struttura studiate per il risparmio energetico,
ticamente sulle bellezze del luogo.
in linea con le più innovative tendenze del mercato: nuova
Ma come è composto esattamente questo centro acquacaldaia a pellet (fonte rinnovabile), che copre interamente il
tico? La prima area comprende ben cinque piscine, ognuna
fabbisogno termosanitario dell'edificio nuovo e del centro
Dòlaondes" significa
con caratteristiche diverse: la vasca semi-olimpionica; la
in ladino "segui le onde" benessere esistente; rivestimento di facciata in vetri a triplo
e il centro acquatico
vasca "fun", ellittica e dotata di una corrente profonda che
strato; impianto fotovoltaico per la produzione di corrente
richiama
anche
in
più
dà la sensazione di nuotare controcorrente; la vasca "kids",
elettrica con potenza di picco di 110 kWp; recupero di caaspetti strutturali
per bambini da 0 a 3 anni, con acqua calda e una cascalore dell'acqua calda in esubero delle piscine attraverso
il movimento naturale
tella; la vasca d'arrivo dello scivolo esterno, il più lungo del
scambiatori di calore che preriscaldano l'acqua in ingresso
dell'acqua
Trentino con i suoi 111 metri di vortici e il timer che
e modalità di recupero per il 78% del calore dell'aria.
segna il tempo di discesa, e infine la vasca esterna salina
Grande attenzione è stata data inoltre all'acustica, ottefruibile in qualsiasi stagione, con un meraviglioso panorama sulle cime circostanti.
nendo un effetto unico rispetto ad altre strutture esistenti, nell'ottica di dare il
Troviamo poi la zona benessere, quella dedicata allo sport e al fitness ed inmassimo benessere abitativo sia ai visitatori che ai dipendenti.
fine il bar in cui togliersi qualche sfizio tra una nuotata e l'altra.
Un progetto focalizzato quindi al comfort, al risparmio energetico, al minimo
"Dòlaondes" significa letteralmente in ladino "segui le onde" e il centro acquaimpatto sull'ambiente e ad una bellezza estetica che ha saputo unire tutte
tico richiama anche in più aspetti strutturali il movimento naturale dell'acqua:
queste caratteristiche: un altro esempio di progetto al top in cui Rasom
il controsoffitto è ondulato e le colonne portanti sono tutte inclinate, richiaWood Technology è stata scelta come partner fondamentale per individuare
mando l'effetto bosco/canneto (Canazei deriva probabilmente da "cannetum",
le migliori soluzioni tecniche.
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Silvia Conotter
data l'esistenza in loco in passato di una
piana paludosa dovuta ai frequenti straripamenti del torrente che scendeva dalla Marmolada) su cui è stato sormontato il tetto
piatto. La decisione di una copertura di questo tipo è stata presa per mimetizzare al
massimo la struttura: da qui la realizzazione
di una superficie verde, coperta per 750 m²
di pannelli solari ed altri 100 di impianto so2
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lare per la produzione di acqua calda.
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Dòlaondes può vantare un “impianto scenico e visivo” di sicuro
effetto: viene naturale fare sport o rilassarsi in un contesto così
piacevolmente immerso nella natura...
Due visioni “d’effetto”, esterne ed interne, del centro Dòlaondes
all’imbrunire. Anche in questo caso, la spettacolarità della struttura
è amplificata dalla particolare illuminazione.
Una delle cinque piscine del Dòlaondes.
Altre due viste interne della struttura: la cura del dettaglio, la pulizia
formale dell’architettura rende sempre piacevole la vista d’insieme.
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APPROFONDIMENTO
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La Casa Passiva secondo Rasom
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tutto quello che bisogna sapere
Cos'è esattamente una "casa passiva" di cui si sente parlare sempre più spesso?
Che requisiti deve avere? È complicato realizzarla e quali vantaggi porta in una famiglia?
Per saperne di più abbiamo intervistato Luca Senettin di Rasom Wood Technology.
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Cosa si intende quando si parla di "casa passiva"?
È un edificio in cui l’attenta progettazione dell’involucro consente di ottenere
il massimo livello di comfort abitativo interno in ogni stagione, e contemporaneamente minimizzare il consumo degli impianti di climatizzazione estiva
ed invernale, tanto da renderli spesso superflui. Con il termine “passivo”
s’intende che l’involucro è così performante da rendere superfluo un intervento “attivo” (costante e costoso) degli impianti di riscaldamento e
raffrescamento. Vengono quindi sfruttati tutti quegli apporti passivi e gratuiti che l’edificio comunque ha: il calore che entra dalle vetrate, la portata
d’aria della ventilazione meccanica controllata con recupero di calore, l’acqua calda sanitaria, il raffrescamento notturno grazie all’apertura delle finestre... In linguaggio tecnico, un immobile viene classificato passivo quando
sono verificati i seguenti criteri: massimo livello di comfort abitativo interno
(ASHRAE classe A, < 6% insoddisfatti), temperatura minima di ogni superficie, in ogni stagione > 17 [°C], fabbisogno energetico specifico utile per
riscaldamento < 15 [kWh/m2a], fabbisogno energetico specifico utile per
raffrescamento < 15 [kWh/m2a], fabbisogno energetico specifico di
energia primaria totale < 120 [kWh/m2a], ottima tenuta all’aria n50 <
0,6 [h-1], assenza di ponti termici.
Se ne comincia a parlare, ma sono ancora poche le realtà di questo tipo.
Come si sta muovendo il mercato?
Gli operatori del settore edile italiano in generale non si sono
mai preoccupati in maniera seria dell’effettiva qualità delle costruzioni: han combattuto la battaglia puntando sul prezzo finale o sulle finiture estetiche. Rasom ha iniziato invece già
nel 2001 a parlare di elevate prestazioni energetiche degli
edifici. Se prima era considerata un'azienda visionaria oggi
invece è all'avanguardia. Attualmente gli edifici certificati in
Italia sono più di 70, mentre quelli a comportamento passivo
sono oltre 300. Il cliente è informato, sa cosa vuole e cosa
pretendere da un'azienda costruttrice, quindi chi non è pronto ad offrire al
committente delle soluzioni valide, comprovate e verificate da studi ed esperienza diretta, perde terreno sul mercato. Inoltre, le ultime direttive europee, obbligano a partire dal 2021 gli edifici di nuova costruzione ad
essere certificati come “Near Zero Energy Building”, ovvero edifici passivi.
Rasom è più di dieci anni che studia, verifica e mette in opera le soluzioni più
idonee per un edificio passivo: il modo migliore di mettere in opera cappotti
di spessore elevato, la riduzione dei ponti termici, la tenuta all’aria, studio
dei nodi critici... Il mercato desidera edifici sempre più performanti e Rasom
è in grado di realizzarli. Solo nell’ultimo anno sono stati ben dodici i clienti
che ci hanno richiesto uno studio energetico preliminare e di dimensionamento per il loro progetto, al fine di valutare e quantificare gli interventi necessari per ottenere lo standard passivo.
Quali sono le difficoltà che si incontrano nel realizzare progetti di questo
tipo? Gli architetti sono preparati o è ancora un settore di nicchia?
Quando si progetta un edificio passivo sono tre le esigenze da rispettare:
quelle dell’energy manager, quelle dell’architetto, quelle del cliente. Il primo
vuole un edificio performante, l’architetto lo vuole bello, il cliente desidera ottimizzare i costi. Armonizzare queste tre esigenze non è sempre facile, e a
volte può capitare che una soluzione che soddisfi tutti i requisiti non esista.
È fondamentale quindi una progettazione organica, con un dialogo e una collaborazione continua sia con progettisti sia con i clienti. Il mio lavoro, ad
esempio, è quello di applicare la fisica edile: conoscere e valutare le proprietà
dei vari materiali, studiare le performance di un edificio... Non sono quindi
competente su materie quali urbanistica, armonizzazione col paesaggio e
progettazione architettonica in genere. Ma ho a che fare con architetti stra-
ordinari, ottimi disegnatori e progettisti, che a loro volta non sono preparati
sugli argomenti che sono invece il mio pane quotidiano. Tutto sta nel mettere
a disposizione le proprie conoscenze e trovare un punto d'incontro.
Rasom ha realizzato recentemente una casa passiva a Forte dei Marmi.
Racconta un po' il progetto.
L’edificio di Forte dei Marmi è stata fonte di soddisfazione. I requisiti urbanistici erano piuttosto restrittivi, perché si trattava di una demolizione e di una
nuova costruzione, ma bisognava rispettare l’architettura tipica della zona,
di stile neoclassico. Dal punto di vista tecnico, invece, la richiesta era di realizzare un edificio a comportamento passivo, in legno, in un clima prettamente mediterraneo. La realizzazione ha richiesto anche delle lavorazioni
particolari: ad esempio la parete esterna è spessa solamente 38,5 centimetri ed è stata realizzata con un cappotto 18 centimetri di fibra di legno,
5 centimetri di canna palustre portaintonaco e due centimetri di intonaco in
cocciopesto: una finitura estetica molto utilizzata in quella zona. Per contenere gli spessori architettonici del tetto, una parte della coibentazione
(spessa in tutto 20 cm) è stata incassata tra le travi strutturali, mentre
un’altra è posata in continuo per evitare anche i piccoli ponti termici dovuti
alle travi stesse. Insomma, un insieme di soluzioni sia tradizionali, sia innovative, che ci ha permesso di ottenere la certificazione CasaClima Gold.
Inoltre, dopo un attento esame da parte del Passive House Institute Italia, abbiamo potuto presentare l’edificio al 7° Convegno Nazionale sulle Case Passive che si è tenuto lo scorso
giugno a Scandiano, in provincia di Reggio Emilia.
Che vantaggi ha il committente vivendo in una struttura
di questo tipo? Qual è stato il riscontro in questo caso?
La sensazione che si prova entrando in un edificio passivo è
davvero molto particolare. La prima volta che mi è capitato,
nel 2008, mi ha colpito il silenzio degli ambienti, poiché la
quiete interna non viene inficiata dai rumori esterni. Ci si
sente immersi in un atmosfera leggermente ovattata e questo è dovuto al
fatto che tutte le superfici degli ambienti hanno la medesima temperatura in ogni periodo dell’anno. Non si avverte assolutamente quella sensazione di freddo in prossimità delle finestre, e dato che non vi è stratificazione
delle temperature, non si hanno mai i piedi freddi. Non si avvertono spifferi
o correnti d’aria (sono volutamente eliminati grazie all’ottima tenuta all’aria
dell’involucro), non c’è né odore di chiuso nei ripostigli, né odore “di vissuto”
nelle camere da letto. Al di là dei consumi energetici e degli aspetti tecnici,
in un edificio passivo ci si sente comodi e confortevoli anche se l’occhio
non percepisce alcuna differenza e viene da chiedersi: “Ma perché non le
costruiscono tutte così?” I costi di gestione e manutenzione sono inoltre
ridotti all’osso. Addirittura chi integra nel proprio edificio passivo un impianto fotovoltaico, generalmente nell’arco dell’anno addirittura ci guadagna.
E poi non è da sottovalutare il fatto che non saranno mai necessari, nell’arco
dell’intera vita dell’edificio, interventi di “risanamento energetico”… insomma,
si può non esserne entusiasti?
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Val di Fiemme
FIEMME
PIACE
che accomunava un’impresa con oltre 100 dipendenti ed un piccolo artigiano
con 3 collaboratori, un’impresa di trasporti e una che produce tavole armoniche.
Si è visto, quindi, che le imprese di successo sono caratterizzate da questi 5
fattori che formano l’acronimo “PIACE”: obbiettivo dell'associazione è di indiviDa qui la decisione di dare vita a FIEMME PIACE, una rete di imprese e liberi
duare le aree di crescita e di miglioramento di ognuno, protendere con altri a
professionisti che condividono cinque fattori distintivi: passione, innovazione,
migliorare se stessi.
appartenenza, competenza ed eco sostenibilità. Ciò che accomuna queste
Da allora i titolari e i responsabili delle varie aziende si incontrano una volta al
aziende, oltre alla capacità di fornire prodotti e servizi d’eccellenza, è una parmese, ogni volta ospiti di uno degli aderenti al progetto, per
ticolare attenzione all’ambiente e alla valle che le ospita:
conoscersi, fare rete e consolidare le relazioni con il terriquesto si traduce sia in progetti di eco sostenibilità all’avantorio, con gli abitanti, le associazioni, le istituzioni.
guardia, sia nel riconoscimento che essere Val di Fiemme è
La Val di Fiemme
Se per gli imprenditori è evidente il rapporto con il territoun indubbio vantaggio competitivo che non è paragonabile
potrà attrarre i turisti rio e la consapevolezza che non c’è futuro se non in uno sviai minori costi di una eventuale de-localizzazione in altre
solo se in primo
luppo attento alle esigenze dell’ambiente e dei residenti, più
parti d’Italia o del mondo. A FIEMME PIACE appartengono
luogo sarà attrattiva
faticoso è il rapporto inverso: si fa fatica a riconoscere il vaimprese di piccola e media grandezza di vari settori, artiper i propri residenti
lore aggiunto che le imprese portano al territorio, non solo
giani, liberi professionisti e giovani talenti.
in termini di PIL, ma anche in termini di posti di lavoro, di inNel 2009, sono partiti una serie di seminari per lavorare
novazione, di progettualità per il futuro, di maggiore vivibiassieme a un nuovo progetto di sviluppo che coniugasse le
lità. La Val di Fiemme, infatti, potrà essere una valle attrattiva per i turisti solo
esigenze di sviluppo delle aziende, con le richieste dei residenti e del comparto
se in primo luogo sarà attrattiva per i propri residenti e per le nuove generaturistico per la tutela dell’ambiente e una migliore qualità della vita, in un’ottica
zioni offrendo posti di lavoro qualificati per giovani di talento. È quindi meglio
di medio-lungo termine. Ci si è resi conto che, indipendentemente dal settore,
un’impresa in più che un’impresa in meno, anche se nel sentire comune
sia che si producessero mobili, stufe, pavimenti in legno, scarpe d’arrampicata
l’azienda è sempre quella che inquina, rovina l’ambiente e sarebbe meglio che
o raccordi per oleodotti, sia che si lavorasse nell’ambito della logistica o nella
non ci fosse. È importante cercare di evitare errori del passato, come cocomunicazione, gran parte dei problemi erano comuni e c’era qualcosa che
stringere le imprese più innovative e in crescita ad andarsene.
legava tutte le aziende che avevano saputo innovare e crescere; un qualcosa
Anche per questo è nata FIEMME PIACE, sia
come occasione di incontro e di miglioramento per le imprese della valle, sia per lavorare insieme con tutte le istituzioni della valle
Uno degli ultimi incontri
ad un progetto di sviluppo innovativo in cui la
tra gli aderenti
al progetto
crescita e lo sviluppo delle imprese non imFIEMME PIACE.
poverisca il territorio, bensì ne accresca il valore.
La Val di Fiemme è una valle nota soprattutto per le sue attrattive turistiche, per le Dolomiti, le piste da discesa e da fondo,
mentre è meno conosciuta per il suo tessuto artigianale ed industriale con imprese d’eccellenza a livello internazionale.
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Silvia Conotter
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Collaborazioni Rasom
Merlino Dream Lab
Fiemme Piace è anche fonte di nuove collaborazioni professionali: ne è l'esempio quella nata tra Rasom e Merlino Dream Lab
in occasione della fiera KlimaHouse a Bolzano.
È stata infatti Merlino Dream Lab a curare l'aspetto della "realtà
aumentata" all'interno dell'installazione ideata dall'architetto Luca
Valentini (vedi pag. 4-5). Di cosa si tratta?
Con il termine "realtà aumentata" si intende "l'arricchimento della
percezione sensoriale umana mediante informazioni trasmesse attraverso le nuove tecnologie o interazioni multimediali ad effetto”.
I visitatori di "Abitare la natura. Una Natura Abitata" potranno
quindi esplorare all'interno della catasta di legno di KlimaHouse immagini e materiale fotografico che riserva diverse sorprese, sia dal
punto di vista emozionale che informativo.
Merlino Dream Lab è una realtà nata nel 2010 grazie all'incontro
di Dario Cavada, programmatore con un'anima di musicista, e
Tomaso Baldassarra, illustratore anche di libri per bambini.
Si occupa di pubblicazioni illustrate per i più piccoli, sia in forma cartacea che su iPad con delle proposte interattive molto apprezzate
anche all'estero. Maggiori info sul sito www.merlino-dreamlab.com
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INSIDE RASOM
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Adriano
Rasom
Adriano Rasom
Nato 44 anni fa, Adriano Rasom è in azienda
dal lontano 1989.
Classe 1969. Dei suoi 44 anni, 20 li ha passati su cantieri Rasom di tutta Italia.
Immaginate lo stupore di chi entrando passava a salutare Nedved o Ballotta e inQuando ha iniziato, nel 1989, poco dopo aver conseguito la maturità artistica, in
crociava gli sguardi di questi 4 operai in tenuta da cantiere!!” Se è vero che il lavoro
azienda erano in sette.
gli ha permesso di viaggiare molto in Italia, la sua passione per l’Hockey l’ha portato
“A quei tempi cominciavamo a costruire i primi tetti”, ricorda
invece in giro per il mondo. Giocatore di serie A da ragazzo, ora
Adriano, “e la diffidenza nei confronti di questa giovane azienda
è invece corresponsabile dell’Hockey Fassa giovanile dove si imemergente era palpabile”. La progressiva evoluzione di Rasom,
pegna a trasmettere passione ed entusiasmo per uno sport che
Adriano l’ha vissuta attraverso la vita di cantiere: dalle prime
ha sempre avuto nel cuore. Dall’Hockey al cantiere la figura di
la soddisfazione di
coperture realizzate in Val di Fassa fino alle articolate strutture
“mentore” rimane confermata: tanti sono i giovani ai quali Adriano
vedere un ragazzo
progettatate da grandi architetti in tutta Italia. “Questo lavoro
ha trasmesso il proprio bagaglio di competenze, esperienza e vaal quale ho insegnato,
mi ha dato la possibilità di visitare luoghi meravigliosi e di inlori. “Ci vogliono almeno due anni per formare in modo adeguato
lavorare
poi
in
piena
contrare persone davvero speciali, un arricchimento profesun giovane che si appresta a lavorare in uno dei nostri cantieri;
autonomia è impagabile! è un grande investimento di tempo e di energie, ma la soddisfasionale e personale che in parte compensa le tante giornate
passate lontano da casa e dalla famiglia”, ammette.
zione di vedere un ragazzo, al quale ho insegnato, lavorare poi in
“Avrei tanti aneddoti da raccontare” dice sorridendo, “uno tra
piena autonomia è impagabile!”
tanti lo ricordo con simpatia… Nell’estate del ’99 lavoravo con
Dopo tanto girare in Italia e all’estero ci è sorta una curiosità e gli
la mia squadra ad un cantiere a Formello, in provincia di Roma. Un giorno il proabbiamo chiesto se c’è ancora un posto al mondo che ancora non ha visitato e che
prietario della villa in costruzione passò a prenderci per pranzo. Non ci disse subito
vorrebbe visitare a breve. “Certo che si! Il nuovo show room della sede Rasom di
dov’eravamo diretti e non ci dette nemmeno il tempo di cambiarci. Quel giorno ci riPredazzo!! Ho sempre la valigia in mano, non mi fermo mai e quello che mi perdo
trovammo a pranzare allo stesso tavolo con i giocatori della Lazio di Cragnotti.
di solito sono le novità di casa!”
In breve
RASOM
VS
RASOM
Sonia
Moser
Fabio
Bernard
Area Preventivi
Area Commerciale
NoidiRasom
Sonia entra a far parte della squadra Rasom nel 2005
quando viene assunta per sostituire una maternità.
Pochi mesi da receptionist e passa velocemente ad occuparsi di
preventivi. Una professione di cui ama praticamente tutto, soprattutto la libertà di confronto con responsabili e colleghi che
negli anni l’hanno fatta crescere professionalmente e umanamente. Elasticità e precisione sono le qualità indispensabili per
chi come Sonia ogni giorno si trova davanti a progetti sempre diversi uno dall’altro. Camminare in montagna, sciare, correre,
sono alcuni dei suoi sport preferiti. La sua casa ideale? Stile
tradizionale, arredamento ricercato ma minimale: non voglio passare la vita a spolverare soprammobili!
“Mi sento appagata e credo d’aver ricevuto molto dalla vita
quindi, più che di sogni nel cassetto ho desideri che sicuramente
riuscirò a realizzare, come un lungo viaggio, magari negli States,
alla ricerca di quello che ancora non conosco di me stessa”.
Ha cominciato nel 1997 come magazziniere “mi occupavo un po’ di tutto” dice Fabio sorridendo, ma la varietà di esperienze sul campo gli hanno permesso di
diventare negli anni il professionista poliedrico che è
oggi; dalla vendita, al preventivo, dal cantiere alla consegna delle chiavi, Fabio ama seguire personalmente ogni
fase della trattativa.
Entusiasta del lavoro e della vita, Fabio è anche uno
“chef” di prim’ordine che da sempre ama unire la passione per la buona tavola al piacere dello stare in compagnia (meglio ancora se di qualche bella donna!).
Prossimo alla pensione, il futuro tempo libero lo dedicherà a fare la dovuta manutenzione agli appartamenti
di sua proprietà.
La sua casa ideale? In legno ovviamente!
“Provare per credere!” dice lui!
contatti:
+39 0462 764483
In quota...
c’è più gusto!
Lavorando in Rasom può accadere che un lunedì mattina
di fine settembre il tuo titolare entri in azienda e cominci
a dettarti una circolare da inoltrare a tutto il personale.
Convinta di organizzare un meeting aziendale, lentamente
realizzi che si tratta invece di quello che verrà presto ribattezzato “il magico week end” di Rasom. Circondati dall’incantevole scenario delle Torri del Vajolet, un folto gruppo
di dipendenti e collaboratori, accompagnati da mogli, mariti
e figli, si è destreggiata in due giorni di camminate in quota
e scalate cariche d’adrenalina! Alla sera cena e pernottamento a 2.200 mt d’altitudine e per i più impavidi la sveglia
per l’alba ha suonato alle 05.00 in punto. La fatica è stata
tanta ma l’energia rimessa in circolo dallo stare insieme in
un modo così particolare ha ripagato di ogni sforzo!
siamo certificati:
www.rasom.it
[email protected]
print: Saturnia - Trento
A
testi: Silvia Conotter
G
- Verona
VITA
concept & design © 2014 -
A
In questo spazio, Rasom presenterà, di volta in volta, curiosità, esperienze e particolarità di
chi lavora con noi: perchè ognuno in Rasom arricchisce l’azienda con la propria unicità!
Il Caposquadra Rasom
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