HOUSE ORGAN 00 F.qxd:Layout 1 15-01-2014 8:56 Pagina 2 n° 0 0 CASE M 2 print: Saturnia Trento testi: Silvia Conotter G 8 A Z I N E 10 12 Mission Approfondimento Territorio Inside Rasom Parla Giuseppe Gilli di Rasom il risparmio energetico Val di Fiemme: Come il sogno di una vita i protagonisti la casa passiva Fiemme Piace ecco perchè... della nostra azienda diventa realtà concept & design © 2014 A VITA CASE HISTORY p.6 SPECIALE KLIMAHOUSE BOLZANO p.4 DÒLAONDES il mare di Canazei “Abitare la Natura, una Natura Abitata” 15-01-2014 8:56 Pagina 3 MISSION Intervista a Giuseppe Gilli niente il servizio più richiesto è quello del pacchetto “chiavi in mano”, che toglie al committente il pensiero della gestione del cantiere e gli evita - in caso di problemi - il classico rimpallo di responsabilità tra le diverse figure professionali che hanno lavorato nel cantiere. Una situazione molto frequente, che ha come conseguenza un forte stress e costi elevati. 2 CASE M A VITA G A Z Mission Rasom HOUSE ORGAN 00 F.qxd:Layout 1 I N E Giuseppe Gilli Direttore Commerciale Rasom Wood Technology la Mission: come il sogno di una vita diventa realtà Rasom Wood Technology è l’azienda leader a livello nazionale nel settore delle costruzioni in legno con pannelli X-lam. Gli elementi chiave del successo? Un’esperienza unica nel settore, che da tre generazioni garantisce al committente un benessere abitativo su misura; un team collaudato e perfettamente strutturato; una tempistica eccezionale nella realizzazione di edifici salubri, ad alte prestazioni energetiche, anti-sismiche e d’isolamento acustico. Senza tralasciare l’aspetto estetico, perché la tecnologia di Rasom permette di tradurre qualunque progetto al millimetro ed è per questo che è sempre più richiesta dagli architetti. Per saperne qualcosa in più abbiamo incontrato Giuseppe Gilli, direttore commerciale di Rasom. Gilli, qual è l’andamento dell'azienda? Stiamo raccogliendo i frutti di un lavoro iniziato molti anni fa, basato sulla massima serietà e professionalità. Due componenti fondamentali per proporre un prodotto qualitativamente ambito. Il 2011 è stato un anno eccezionale, caratterizzato da +45% di fatturato, nel 2012 abbiamo quindi registrato una leggera flessione, in linea con il potenziale dell’azienda e le nostre proiezioni, mentre il 2013 ci sta dando nuovamente molte soddisfazioni. Qual è il vostro target e come si è modificato in questi ultimi anni? Si è certamente alzato il livello delle nostre realizzail legno è un materiale zioni, con richieste di progetti significativi. Vediamo con soddisfazione che il cliente si è evoluto: non unico per trasporre punta più solo alla location prestigiosa o al design, l’idea dell’architetto ma cerca un ambiente che gli garantisca salubrità in realtà e benessere, e poi tiene monitorati i costi di mantenimento della struttura. L’introduzione della certificazione energetica obbligatoria ha favorito una maggiore trasparenza del mercato immobiliare in questo senso, stabilendo in maniera univoca il valore dell’acquisto. Cosa contraddistingue il vostro prodotto? Abbiamo un sistema costruttivo di qualità indiscussa, l’unico che riesce a trasporre perfettamente dalla carta alla realtà l’idea dell’architetto con un materiale eccezionale come il legno. Contiamo inoltre su una struttura perfettamente rodata, che garantisce il rispetto dei tempi e la perfetta esecuzione dei lavori. Non per Da cosa è dato il benessere in una casa? Viene sempre più concepita come luogo dove rigenerarsi dopo le fatiche quotidiane e dove poter lasciare libere le proprie emozioni. Per questo garantiamo l’impiego di materiali non tossici e prediligiamo l’utilizzo di quelli naturali. Noi partiamo dal presupposto che ciò che viene percepito dai cinque sensi farà parte del vissuto quotidiano e lo condizionerà: per questo amiamo il legno, che appaga l’olfatto, grazie al suo profumo intenso ed avvolgente; il tatto, grazie al calore che riesce a trasmettere; l’udito, perché rimane vivo anche dopo essere stato tagliato; la vista, per la bellezza delle sue sfumature e dei suoi disegni naturali, nessuno uguale all’altro, ed infine il gusto, evocativo di sapori semplici e genuini. Si tratta di riscoprire i suoni invece che i rumori, i profumi invece degli odori… Perché questa grande attenzione alle realizzazioni su misura? Perché ogni persona sa esattamente quali sono le caratteristiche necessarie per rendere confortevole la propria abitazione e Rasom ha l’esperienza e le capacità giuste per realizzare qualunque progetto: case, ma anche complessi residenziali ed alberghieri, scuole, strutture sportive… Cosa risponde a chi solleva dei dubbi sui costi? È sbagliato il principio per cui si paragona ciò che costa poco a ciò che costa tanto. Esistono prodotti di qualità e quindi di valore, che si contrappongono ad altri di scarsa fattura e quindi a basso costo. Anche se non è sempre detto, perché c’è anche chi si fa pagare la qualità che non ha. Chi vuole un’abitazione ad alte prestazioni, con finiture di un certo tipo e qualitativamente di livello elevato viene da noi senza tentennamenti. E basta parlare con qualunque nostro committente per sapere quanto rimane alto il suo grado di soddisfazione, anche dopo dieci o quindici anni. Su quali mercati state puntando? Da qualche anno riceviamo molte richieste da regioni in cui si è verificato un netto cambio di mentalità rispetto alle costruzioni in legno, come Toscana e Marche, dove si registra una crescente attenzione alla qualità del vivere e alla salubrità degli ambienti. Segnali positivi arrivano anche dall’estero, grazie a progetti significativi in cui veniamo considerati ormai partner veri e propri. C'è poi il settore delle ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche degli edifici, in grande fermento. E noi abbiamo tutte le competenze necessarie. Ci racconti un progetto futuro che bene vi rappresenta. Abbiamo avviato un progetto didattico nelle scuole professionali e licei; con Rasomlab vogliamo portare al loro interno la nostra esperienza e lavorare su una concezione diversa del costruire, istituendo anche delle borse di studio per studenti meritevoli. Prima di essere imprenditori, siamo genitori, e consideriamo fondamentale aiutare i giovani a crearsi un futuro. Questo è possibile al giorno d’oggi solo puntando sull’alta specializzazione e sulla professionalità, e noi crediamo di essere un buon esempio da seguire. Questo è il primo magazine di Rasom. Qual è la ragione per cui avete cominciato questo percorso? Ci piaceva l'idea di far vedere che dietro al nome dell'azienda c'è una professionalità, una competenza, ma anche delle persone che ogni giorno lavorano con passione ed impegno per tenere sempre alto lo standard qualitativo richiesto. In un momento in cui nuovi operatori si affacciano continuamente sul mercato delle case in legno, improvvisandosi esperti e generando così gravi danni d'immagine al settore, noi abbiamo deciso di metterci la faccia e puntare alla massima trasparenza: in queste pagine troverete tutto il nostro mondo, ciò di cui siamo orgogliosi. tempo di lettura articolo: articolo di: 8 minuti Silvia Conotter HOUSE ORGAN 00 F.qxd:Layout 1 15-01-2014 PROGETTI RASOM 8:56 Pagina 4 Presentiamo il Progetto WTF per i professionisti dell’edilizia Professionisti & Committenti “in Rete” “Wood Taste Factory” è la rete dei professionisti delle case tivo da consultare in ogni momento. Un'azienda all'avanguardia si vede anche nel modo in cui si proietta verso il futuro, attenta ad anticipare le tendenze in legno contraddistinte da alte prestazioni energetiche, statiche ed andel mercato, ma anche a soddisfare le esigenze dei professionisti con cui si tisismiche, ma anche da salubrità e rispetto dell’ambiente circostante, relaziona. Proprio in questa direzione si colloca la fase attuale del progetto, mantenendo l’estetica in primo piano. cioè quella di individuazione e realizzazione di una piattaforma capace di far Un progetto che nasce dalla consapevolezza che il mondo delle costruzioni comunicare in maniera veloce ed immediata gli esperti nella costruzione di in legno è sempre più ampio e variegato, costellato però spesso da aziende edifici in legno ad alte prestazioni. Un sistema di progettazione partecipata improvvisate che inquinano un settore animato invece da realtà che da anni che permetterà alle diverse figure professionali (architetti, terfanno dell’innovazione e della passione i loro principali cardini. motecnici, ingegneri, coordinatori della sicurezza...) di operare Rasom nei primi mesi del 2012 ha così selezionato sul terriin tempo reale sullo stesso progetto, rimanendo costantetorio nazionale una quarantina di professionisti con le qualità mente aggiornati sull'avanzamento dei lavori. e l’esperienza necessaria affinché ogni fase del processo sia Vi chiedete in cosa consista l'innovazione? Semplice. Non esieseguita secondo i più elevati standard, per consegnare alste niente di simile nel campo dell'edilizia. Solo qualche l’utente finale una struttura sana, confortevole e duratura. grosso studio sta utilizzando qualche prototipo sperimentale, Un ambiente in cui vivere il legno attraverso i sensi, come ribadisce il nome del progetto. Perché solo chi ha la stessa vi- www.rasom.it/wtf ma un vero e proprio software, capace di soddisfare al meglio le esigenze dei diversi attori - come avviene invece nel mondo sione può lavorare bene in gruppo, diminuendo i tempi di dell'industria - non c'è ancora. Fervono quindi i lavori del team realizzazione, disperdendo energia il meno possibile e garanRasom, con l'obbiettivo di individuare e costruire il software tendo sempre gli standard qualitativi prefissati. Rasom Wood ideale, per poi procedere con la prima sperimentazione. Technology sta mettendo a disposizione degli attuali parSiete curiosi di saperne di più? tner della rete, e dei prossimi che si aggiungeranno a febNon preoccupatevi, vi terremo aggiornati. braio 2014, importanti strumenti operativi: occasioni di Intanto potete visitare il sito internet del WTF, in cui chiunincontro, di conoscenza reciproca e scambio di esperienze, que può accedere al database con i professionisti selezionati, in modo affinché si possa collaborare in modo agile, snello e professionale; corsi di fortale da entrare in contatto con loro per qualsiasi esigenza, sia progetmazione per implementare la rete di esperti sul territorio nazionale, puntuale che lavorativa: www.rasom.it/wtf tando su una progettazione contraddistinta da tecnologie avanzate, e infine una serie di schede tecniche che diventano un importante manuale opera- tempo di lettura articolo: articolo di: 5 minuti Silvia Conotter 3 HOUSE ORGAN 00 F.qxd:Layout 1 15-01-2014 8:56 Pagina 5 S P EC I AL E KL IMA HO USE BO LZAN O 4 CASE M A VITA G A Z I N E Chi è l’architetto Luca Valentini Conduce ricerca architettonica considerando l'architettura non come luogo dell'abitare, ma come luogo dell'Esistenza e della trascendenza. 1 Intervista a Luca Valentini Abitare la Natura, una Natura Abitata È l'installazione forte e simbolica di Rasom Wood Technology, progettata dall'architetto Luca Valentini dello Studio X Architettura Atto d'Amore di Tenna (Trento), ad essere stata selezionata come miglior progetto "evento fuori Fiera" a KlimaHouse 2014. Uno spazio che racconta ed evoca immediatamente ai visitatori l’idea di natura e di sostenibilità che KlimaHouse e Rasom portano avanti con eccellenza. L’intervista Architetto Valentini, da dove parte l'idea di questo suo progetto? È una metafora evocativa, dallo slancio verticale, capace di riportare l’uomo ad un gesto arcaico e contemporaneo allo stesso tempo. L'ho chiamata "Abitare la Natura, una Natura Abitata". Ecco quindi una catasta, gesto primordiale, del fare luce (lichtungen). Una catasta abitata. Tronchi di abete della Val di Fassa dentro cui sono posizionati tre blocchi in pannelli di x-lam, più un corridoio di collegamento e due scale che si avviluppano, in modo da creare un sistema continuo di attraversamento e circolazione. Si crea così un sistema che vuole raccontare della circolarità del mondo legno, unica materia autoriproduttiva riciclabile in natura. L’installazione diventa così un modello etico a chilometro zero, e, per valenza simbolica ed archetipa, un punto di riflessione sul mondo del legno ed un opera di Land Art. Perché ecologia vuol dire anche discorso sulla casa, e mai come in questa epoca storica è utile e necessaria una riflessione sull’abitare. Qual è la sua, di riflessione? dobbiamo trovare Credo che mai come in questo momento - in cui dove anche le tecun linguaggio archetipo nologie hanno permesso di “smaterializzare” gli elementi e stanno che ci parli dell’uomo portando la casa verso prestazioni termoacustiche e strutturali, ma e del suo essere anche di comfort, mai raggiunte prima d'ora - si debba ritornare alle al mondo cose che contano, ai fondamenti. Dobbiamo trovare un linguaggio archetipo che ci parli dell’uomo e del suo essere al mondo, attraverso forme significative, cioè pregne di senso. Ci dobbiamo impegnare tutti a cercare quella dimensione comune, fra terra e cielo che ci dona completezza e contemplazione, in modo etico, estetico e responsabile. Tornando un attimo ad "Abitare la Natura, una Natura Abitata", entra in gioco anche una nuova dimensione grazie all’utilizzo della Realtà Aumentata che permette di scoprire nuove, ed intriganti suggestioni. Ci spiega meglio di cosa si tratta? Lascerei un po’ di magia. Dico solo che si tratta di un percorso assolutamente circolare che abbraccia la dimensione materica per arrivare all’immateriale in modo molto intrigante, sbalorditivo. 2 3 4 HOUSE ORGAN 00 F.qxd:Layout 1 15-01-2014 8:57 Pagina 6 5 Come potrà essere vissuta questa catasta, durante KlimaHouse 2014? Sarà semplicemente abitata. Mi piacerebbe che le persone, attraversandola, si sentissero a casa. Nella madre materia. Nel legno. Lei utilizza molto il legno per i suoi progetti. Da dove nasce questo amore? Da quando ho ricordi, ho sempre voluto lavorare il legno: volevo fare il falegname e costruire case. E per lavorare il legno a sei anni mi feci regalare degli scalpelli ben affilati. Da bambino, come adesso, toccavo, annusavo, ammiravo il legno in ogni sua forma. Ci sono stati per me dei veri momenti di estasi, delle epifanie, che ricordo con estrema precisione: una stecca da biliardo di mio nonno materno, composta da strati, che per la forma arrotondata assumevano mutevoli angolazioni; un telaio ligneo di una porta in casa, davvero autorevole; un modello di un castello in legno compensato, con mulino a vento realizzato da mio zio paterno: mi ci perdevo e mi ritrovavo. Tanti ricordi ed esperienze personali ruotano attorno al legno: dalle cataste di legna ben commensurate fatte con mio nonno Gino, ai miei primi plastici in balsa, alle casette in legno di nocciolo nei boschi quando ero piccolo. Ma anche il mio lavoro estivo come carpentiere in legno sui tetti o quello di assistente falegname per un paio di anni. Il legno mi ha sempre parlato. E io lo ascoltavo, cercavo di capire quello che poteva essere. Semplicemente. E perché sceglie Rasom in tanti progetti come suo partner costruttivo? Perché è un'azienda che aiuta il progettista, risolvendo i problemi costruttivi e permettendogli così di concentrarsi sulle questioni importanti. Costruire è un'azione collettiva e Rasom è una squadra competente e ben affiatata: dai tecnici agli artigiani, che ogni giorno si mettono in discussione per realizzare il tuo progetto nel migliore dei modi. 6 Valentini, la sua realtà si chiama Studio X, Architettura atto d’amore. Perché? Ogni progetto significa scegliere, mettere una “x”, barrare una casella. Ogni origine è data da un atto fondativo, dall’incrocio di cardo e decumano che individuano il punto da cui nascono le cose. Mi occupo di architettura, che è una parola enorme, che pochi sanno portare avanti con onore. Nello studio di Tenna lavorano con me Raffaele Cetto e Mattia Giuliani, che fedelmente mi aiutano nella ricerca della bellezza, sia una scala, una maniglia, un palazzo. Tutto si carica di stupore e meraviglia. E noi, ogni giorno, cerchiamo proprio di catturare la bellezza. tempo di lettura articolo: articolo di: 6 minuti Silvia Conotter nelle immagini: 1&2 3 4 5 6 Alcune bozze preparatorie del progetto: già da questi primi studi s’intuisce l’evoluzione dell’idea vincente sviluppata dallo Studio X... Al progetto hanno collaborato anche i giovani Architetti dello studio, Raffaele Cetto e Mattia Giuliani. Un render della struttura come si presenterà all’esposizione fieristica: senza dubbio una presenza scenica notevole... Come si presenta la struttura in una ipotetica visione serale. 5 HOUSE ORGAN 00 F.qxd:Layout 1 15-01-2014 CASE HISTORY 8:57 Pagina 7 Dòlaondes a Canazei 6 CASE M A VITA G A Z I N E 1 Dòlaondes: il mare di Canazei Il Dòlaondes è il nuovo centro acquatico di Canazei: un'innovativa struttura, dotata di quattro aree tematiche che creano un unicum architettonico tra l'interno ed il meraviglioso paesaggio circostante, in cui è l'acqua in tutte le sue varianti ad essere l'elemento prevalente. Un progetto fortemente voluto dalla S.I.T.C (Società di Incremento Turistico di La progettazione ha visto il grande impegno dell'ufficio tecnico Rasom, che Canazei), considerato strategico per l'offerta turistica della Val di Fassa, ideato ha dovuto studiare diverse delicate questioni: la capacità di reggere pesi sidall'architetto Ralf Dejaco di Bressanone, uno dei massimi esperti in strutture gnificativi, in previsione delle nevicate invernali (ovviamente non è un caso che sportive e centri benessere. Tre i materiali prevalenti: il vetro, che delimita i tetti siano maggiormente inclinati mano a mano che si va al Nord), gli agganci la cubatura con ben 1.250 m² di vetrate, la pietra e il legno del tetto. È qui alla parte della struttura in muratura e la composizione di un pacchetto isoche Rasom Wood Technology ha avuto l'importante incarico di disegnare e lante di 40 centimetri capace di garantire massima coibentazione e il suffiprogettare la copertura: elemento piuttosto complesso in quanto si tratta di ciente drenaggio dell'acqua proveniente dal prato sovrastante. una superficie piana di oltre 2.500 m², adibita a verde per non incidere esteSono diverse le misure della struttura studiate per il risparmio energetico, ticamente sulle bellezze del luogo. in linea con le più innovative tendenze del mercato: nuova Ma come è composto esattamente questo centro acquacaldaia a pellet (fonte rinnovabile), che copre interamente il tico? La prima area comprende ben cinque piscine, ognuna fabbisogno termosanitario dell'edificio nuovo e del centro Dòlaondes" significa con caratteristiche diverse: la vasca semi-olimpionica; la in ladino "segui le onde" benessere esistente; rivestimento di facciata in vetri a triplo e il centro acquatico vasca "fun", ellittica e dotata di una corrente profonda che strato; impianto fotovoltaico per la produzione di corrente richiama anche in più dà la sensazione di nuotare controcorrente; la vasca "kids", elettrica con potenza di picco di 110 kWp; recupero di caaspetti strutturali per bambini da 0 a 3 anni, con acqua calda e una cascalore dell'acqua calda in esubero delle piscine attraverso il movimento naturale tella; la vasca d'arrivo dello scivolo esterno, il più lungo del scambiatori di calore che preriscaldano l'acqua in ingresso dell'acqua Trentino con i suoi 111 metri di vortici e il timer che e modalità di recupero per il 78% del calore dell'aria. segna il tempo di discesa, e infine la vasca esterna salina Grande attenzione è stata data inoltre all'acustica, ottefruibile in qualsiasi stagione, con un meraviglioso panorama sulle cime circostanti. nendo un effetto unico rispetto ad altre strutture esistenti, nell'ottica di dare il Troviamo poi la zona benessere, quella dedicata allo sport e al fitness ed inmassimo benessere abitativo sia ai visitatori che ai dipendenti. fine il bar in cui togliersi qualche sfizio tra una nuotata e l'altra. Un progetto focalizzato quindi al comfort, al risparmio energetico, al minimo "Dòlaondes" significa letteralmente in ladino "segui le onde" e il centro acquaimpatto sull'ambiente e ad una bellezza estetica che ha saputo unire tutte tico richiama anche in più aspetti strutturali il movimento naturale dell'acqua: queste caratteristiche: un altro esempio di progetto al top in cui Rasom il controsoffitto è ondulato e le colonne portanti sono tutte inclinate, richiaWood Technology è stata scelta come partner fondamentale per individuare mando l'effetto bosco/canneto (Canazei deriva probabilmente da "cannetum", le migliori soluzioni tecniche. tempo di lettura articolo: articolo di: 6 minuti Silvia Conotter data l'esistenza in loco in passato di una piana paludosa dovuta ai frequenti straripamenti del torrente che scendeva dalla Marmolada) su cui è stato sormontato il tetto piatto. La decisione di una copertura di questo tipo è stata presa per mimetizzare al massimo la struttura: da qui la realizzazione di una superficie verde, coperta per 750 m² di pannelli solari ed altri 100 di impianto so2 3 lare per la produzione di acqua calda. HOUSE ORGAN 00 F.qxd:Layout 1 15-01-2014 8:57 Pagina 8 4 5 6 7 nelle immagini: 1,2 &3 4&5 6 7&8 8 Dòlaondes può vantare un “impianto scenico e visivo” di sicuro effetto: viene naturale fare sport o rilassarsi in un contesto così piacevolmente immerso nella natura... Due visioni “d’effetto”, esterne ed interne, del centro Dòlaondes all’imbrunire. Anche in questo caso, la spettacolarità della struttura è amplificata dalla particolare illuminazione. Una delle cinque piscine del Dòlaondes. Altre due viste interne della struttura: la cura del dettaglio, la pulizia formale dell’architettura rende sempre piacevole la vista d’insieme. 7 HOUSE ORGAN 00 F.qxd:Layout 1 15-01-2014 8:58 APPROFONDIMENTO CASE A VITA G A Z La Casa Passiva secondo Rasom Casa passiva: 8 M Pagina 9 I N E tutto quello che bisogna sapere Cos'è esattamente una "casa passiva" di cui si sente parlare sempre più spesso? Che requisiti deve avere? È complicato realizzarla e quali vantaggi porta in una famiglia? Per saperne di più abbiamo intervistato Luca Senettin di Rasom Wood Technology. HOUSE ORGAN 00 F.qxd:Layout 1 15-01-2014 8:58 Pagina 10 Cosa si intende quando si parla di "casa passiva"? È un edificio in cui l’attenta progettazione dell’involucro consente di ottenere il massimo livello di comfort abitativo interno in ogni stagione, e contemporaneamente minimizzare il consumo degli impianti di climatizzazione estiva ed invernale, tanto da renderli spesso superflui. Con il termine “passivo” s’intende che l’involucro è così performante da rendere superfluo un intervento “attivo” (costante e costoso) degli impianti di riscaldamento e raffrescamento. Vengono quindi sfruttati tutti quegli apporti passivi e gratuiti che l’edificio comunque ha: il calore che entra dalle vetrate, la portata d’aria della ventilazione meccanica controllata con recupero di calore, l’acqua calda sanitaria, il raffrescamento notturno grazie all’apertura delle finestre... In linguaggio tecnico, un immobile viene classificato passivo quando sono verificati i seguenti criteri: massimo livello di comfort abitativo interno (ASHRAE classe A, < 6% insoddisfatti), temperatura minima di ogni superficie, in ogni stagione > 17 [°C], fabbisogno energetico specifico utile per riscaldamento < 15 [kWh/m2a], fabbisogno energetico specifico utile per raffrescamento < 15 [kWh/m2a], fabbisogno energetico specifico di energia primaria totale < 120 [kWh/m2a], ottima tenuta all’aria n50 < 0,6 [h-1], assenza di ponti termici. Se ne comincia a parlare, ma sono ancora poche le realtà di questo tipo. Come si sta muovendo il mercato? Gli operatori del settore edile italiano in generale non si sono mai preoccupati in maniera seria dell’effettiva qualità delle costruzioni: han combattuto la battaglia puntando sul prezzo finale o sulle finiture estetiche. Rasom ha iniziato invece già nel 2001 a parlare di elevate prestazioni energetiche degli edifici. Se prima era considerata un'azienda visionaria oggi invece è all'avanguardia. Attualmente gli edifici certificati in Italia sono più di 70, mentre quelli a comportamento passivo sono oltre 300. Il cliente è informato, sa cosa vuole e cosa pretendere da un'azienda costruttrice, quindi chi non è pronto ad offrire al committente delle soluzioni valide, comprovate e verificate da studi ed esperienza diretta, perde terreno sul mercato. Inoltre, le ultime direttive europee, obbligano a partire dal 2021 gli edifici di nuova costruzione ad essere certificati come “Near Zero Energy Building”, ovvero edifici passivi. Rasom è più di dieci anni che studia, verifica e mette in opera le soluzioni più idonee per un edificio passivo: il modo migliore di mettere in opera cappotti di spessore elevato, la riduzione dei ponti termici, la tenuta all’aria, studio dei nodi critici... Il mercato desidera edifici sempre più performanti e Rasom è in grado di realizzarli. Solo nell’ultimo anno sono stati ben dodici i clienti che ci hanno richiesto uno studio energetico preliminare e di dimensionamento per il loro progetto, al fine di valutare e quantificare gli interventi necessari per ottenere lo standard passivo. Quali sono le difficoltà che si incontrano nel realizzare progetti di questo tipo? Gli architetti sono preparati o è ancora un settore di nicchia? Quando si progetta un edificio passivo sono tre le esigenze da rispettare: quelle dell’energy manager, quelle dell’architetto, quelle del cliente. Il primo vuole un edificio performante, l’architetto lo vuole bello, il cliente desidera ottimizzare i costi. Armonizzare queste tre esigenze non è sempre facile, e a volte può capitare che una soluzione che soddisfi tutti i requisiti non esista. È fondamentale quindi una progettazione organica, con un dialogo e una collaborazione continua sia con progettisti sia con i clienti. Il mio lavoro, ad esempio, è quello di applicare la fisica edile: conoscere e valutare le proprietà dei vari materiali, studiare le performance di un edificio... Non sono quindi competente su materie quali urbanistica, armonizzazione col paesaggio e progettazione architettonica in genere. Ma ho a che fare con architetti stra- ordinari, ottimi disegnatori e progettisti, che a loro volta non sono preparati sugli argomenti che sono invece il mio pane quotidiano. Tutto sta nel mettere a disposizione le proprie conoscenze e trovare un punto d'incontro. Rasom ha realizzato recentemente una casa passiva a Forte dei Marmi. Racconta un po' il progetto. L’edificio di Forte dei Marmi è stata fonte di soddisfazione. I requisiti urbanistici erano piuttosto restrittivi, perché si trattava di una demolizione e di una nuova costruzione, ma bisognava rispettare l’architettura tipica della zona, di stile neoclassico. Dal punto di vista tecnico, invece, la richiesta era di realizzare un edificio a comportamento passivo, in legno, in un clima prettamente mediterraneo. La realizzazione ha richiesto anche delle lavorazioni particolari: ad esempio la parete esterna è spessa solamente 38,5 centimetri ed è stata realizzata con un cappotto 18 centimetri di fibra di legno, 5 centimetri di canna palustre portaintonaco e due centimetri di intonaco in cocciopesto: una finitura estetica molto utilizzata in quella zona. Per contenere gli spessori architettonici del tetto, una parte della coibentazione (spessa in tutto 20 cm) è stata incassata tra le travi strutturali, mentre un’altra è posata in continuo per evitare anche i piccoli ponti termici dovuti alle travi stesse. Insomma, un insieme di soluzioni sia tradizionali, sia innovative, che ci ha permesso di ottenere la certificazione CasaClima Gold. Inoltre, dopo un attento esame da parte del Passive House Institute Italia, abbiamo potuto presentare l’edificio al 7° Convegno Nazionale sulle Case Passive che si è tenuto lo scorso giugno a Scandiano, in provincia di Reggio Emilia. Che vantaggi ha il committente vivendo in una struttura di questo tipo? Qual è stato il riscontro in questo caso? La sensazione che si prova entrando in un edificio passivo è davvero molto particolare. La prima volta che mi è capitato, nel 2008, mi ha colpito il silenzio degli ambienti, poiché la quiete interna non viene inficiata dai rumori esterni. Ci si sente immersi in un atmosfera leggermente ovattata e questo è dovuto al fatto che tutte le superfici degli ambienti hanno la medesima temperatura in ogni periodo dell’anno. Non si avverte assolutamente quella sensazione di freddo in prossimità delle finestre, e dato che non vi è stratificazione delle temperature, non si hanno mai i piedi freddi. Non si avvertono spifferi o correnti d’aria (sono volutamente eliminati grazie all’ottima tenuta all’aria dell’involucro), non c’è né odore di chiuso nei ripostigli, né odore “di vissuto” nelle camere da letto. Al di là dei consumi energetici e degli aspetti tecnici, in un edificio passivo ci si sente comodi e confortevoli anche se l’occhio non percepisce alcuna differenza e viene da chiedersi: “Ma perché non le costruiscono tutte così?” I costi di gestione e manutenzione sono inoltre ridotti all’osso. Addirittura chi integra nel proprio edificio passivo un impianto fotovoltaico, generalmente nell’arco dell’anno addirittura ci guadagna. E poi non è da sottovalutare il fatto che non saranno mai necessari, nell’arco dell’intera vita dell’edificio, interventi di “risanamento energetico”… insomma, si può non esserne entusiasti? tempo di lettura articolo: articolo di: 9 minuti Silvia Conotter 9 HOUSE ORGAN 00 F.qxd:Layout 1 15-01-2014 TERRITORIO 10 CASE M A VITA G A Z I N E 8:58 Pagina 11 Val di Fiemme FIEMME PIACE che accomunava un’impresa con oltre 100 dipendenti ed un piccolo artigiano con 3 collaboratori, un’impresa di trasporti e una che produce tavole armoniche. Si è visto, quindi, che le imprese di successo sono caratterizzate da questi 5 fattori che formano l’acronimo “PIACE”: obbiettivo dell'associazione è di indiviDa qui la decisione di dare vita a FIEMME PIACE, una rete di imprese e liberi duare le aree di crescita e di miglioramento di ognuno, protendere con altri a professionisti che condividono cinque fattori distintivi: passione, innovazione, migliorare se stessi. appartenenza, competenza ed eco sostenibilità. Ciò che accomuna queste Da allora i titolari e i responsabili delle varie aziende si incontrano una volta al aziende, oltre alla capacità di fornire prodotti e servizi d’eccellenza, è una parmese, ogni volta ospiti di uno degli aderenti al progetto, per ticolare attenzione all’ambiente e alla valle che le ospita: conoscersi, fare rete e consolidare le relazioni con il terriquesto si traduce sia in progetti di eco sostenibilità all’avantorio, con gli abitanti, le associazioni, le istituzioni. guardia, sia nel riconoscimento che essere Val di Fiemme è La Val di Fiemme Se per gli imprenditori è evidente il rapporto con il territoun indubbio vantaggio competitivo che non è paragonabile potrà attrarre i turisti rio e la consapevolezza che non c’è futuro se non in uno sviai minori costi di una eventuale de-localizzazione in altre solo se in primo luppo attento alle esigenze dell’ambiente e dei residenti, più parti d’Italia o del mondo. A FIEMME PIACE appartengono luogo sarà attrattiva faticoso è il rapporto inverso: si fa fatica a riconoscere il vaimprese di piccola e media grandezza di vari settori, artiper i propri residenti lore aggiunto che le imprese portano al territorio, non solo giani, liberi professionisti e giovani talenti. in termini di PIL, ma anche in termini di posti di lavoro, di inNel 2009, sono partiti una serie di seminari per lavorare novazione, di progettualità per il futuro, di maggiore vivibiassieme a un nuovo progetto di sviluppo che coniugasse le lità. La Val di Fiemme, infatti, potrà essere una valle attrattiva per i turisti solo esigenze di sviluppo delle aziende, con le richieste dei residenti e del comparto se in primo luogo sarà attrattiva per i propri residenti e per le nuove generaturistico per la tutela dell’ambiente e una migliore qualità della vita, in un’ottica zioni offrendo posti di lavoro qualificati per giovani di talento. È quindi meglio di medio-lungo termine. Ci si è resi conto che, indipendentemente dal settore, un’impresa in più che un’impresa in meno, anche se nel sentire comune sia che si producessero mobili, stufe, pavimenti in legno, scarpe d’arrampicata l’azienda è sempre quella che inquina, rovina l’ambiente e sarebbe meglio che o raccordi per oleodotti, sia che si lavorasse nell’ambito della logistica o nella non ci fosse. È importante cercare di evitare errori del passato, come cocomunicazione, gran parte dei problemi erano comuni e c’era qualcosa che stringere le imprese più innovative e in crescita ad andarsene. legava tutte le aziende che avevano saputo innovare e crescere; un qualcosa Anche per questo è nata FIEMME PIACE, sia come occasione di incontro e di miglioramento per le imprese della valle, sia per lavorare insieme con tutte le istituzioni della valle Uno degli ultimi incontri ad un progetto di sviluppo innovativo in cui la tra gli aderenti al progetto crescita e lo sviluppo delle imprese non imFIEMME PIACE. poverisca il territorio, bensì ne accresca il valore. La Val di Fiemme è una valle nota soprattutto per le sue attrattive turistiche, per le Dolomiti, le piste da discesa e da fondo, mentre è meno conosciuta per il suo tessuto artigianale ed industriale con imprese d’eccellenza a livello internazionale. tempo di lettura articolo: articolo di: 5 minuti Silvia Conotter HOUSE ORGAN 00 F.qxd:Layout 1 15-01-2014 8:58 Pagina 12 Collaborazioni Rasom Merlino Dream Lab Fiemme Piace è anche fonte di nuove collaborazioni professionali: ne è l'esempio quella nata tra Rasom e Merlino Dream Lab in occasione della fiera KlimaHouse a Bolzano. È stata infatti Merlino Dream Lab a curare l'aspetto della "realtà aumentata" all'interno dell'installazione ideata dall'architetto Luca Valentini (vedi pag. 4-5). Di cosa si tratta? Con il termine "realtà aumentata" si intende "l'arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni trasmesse attraverso le nuove tecnologie o interazioni multimediali ad effetto”. I visitatori di "Abitare la natura. Una Natura Abitata" potranno quindi esplorare all'interno della catasta di legno di KlimaHouse immagini e materiale fotografico che riserva diverse sorprese, sia dal punto di vista emozionale che informativo. Merlino Dream Lab è una realtà nata nel 2010 grazie all'incontro di Dario Cavada, programmatore con un'anima di musicista, e Tomaso Baldassarra, illustratore anche di libri per bambini. Si occupa di pubblicazioni illustrate per i più piccoli, sia in forma cartacea che su iPad con delle proposte interattive molto apprezzate anche all'estero. Maggiori info sul sito www.merlino-dreamlab.com 11 HOUSE ORGAN 00 F.qxd:Layout 1 15-01-2014 10:50 Pagina 1 INSIDE RASOM 12 Z I N E Adriano Rasom Adriano Rasom Nato 44 anni fa, Adriano Rasom è in azienda dal lontano 1989. Classe 1969. Dei suoi 44 anni, 20 li ha passati su cantieri Rasom di tutta Italia. Immaginate lo stupore di chi entrando passava a salutare Nedved o Ballotta e inQuando ha iniziato, nel 1989, poco dopo aver conseguito la maturità artistica, in crociava gli sguardi di questi 4 operai in tenuta da cantiere!!” Se è vero che il lavoro azienda erano in sette. gli ha permesso di viaggiare molto in Italia, la sua passione per l’Hockey l’ha portato “A quei tempi cominciavamo a costruire i primi tetti”, ricorda invece in giro per il mondo. Giocatore di serie A da ragazzo, ora Adriano, “e la diffidenza nei confronti di questa giovane azienda è invece corresponsabile dell’Hockey Fassa giovanile dove si imemergente era palpabile”. La progressiva evoluzione di Rasom, pegna a trasmettere passione ed entusiasmo per uno sport che Adriano l’ha vissuta attraverso la vita di cantiere: dalle prime ha sempre avuto nel cuore. Dall’Hockey al cantiere la figura di la soddisfazione di coperture realizzate in Val di Fassa fino alle articolate strutture “mentore” rimane confermata: tanti sono i giovani ai quali Adriano vedere un ragazzo progettatate da grandi architetti in tutta Italia. “Questo lavoro ha trasmesso il proprio bagaglio di competenze, esperienza e vaal quale ho insegnato, mi ha dato la possibilità di visitare luoghi meravigliosi e di inlori. “Ci vogliono almeno due anni per formare in modo adeguato lavorare poi in piena contrare persone davvero speciali, un arricchimento profesun giovane che si appresta a lavorare in uno dei nostri cantieri; autonomia è impagabile! è un grande investimento di tempo e di energie, ma la soddisfasionale e personale che in parte compensa le tante giornate passate lontano da casa e dalla famiglia”, ammette. zione di vedere un ragazzo, al quale ho insegnato, lavorare poi in “Avrei tanti aneddoti da raccontare” dice sorridendo, “uno tra piena autonomia è impagabile!” tanti lo ricordo con simpatia… Nell’estate del ’99 lavoravo con Dopo tanto girare in Italia e all’estero ci è sorta una curiosità e gli la mia squadra ad un cantiere a Formello, in provincia di Roma. Un giorno il proabbiamo chiesto se c’è ancora un posto al mondo che ancora non ha visitato e che prietario della villa in costruzione passò a prenderci per pranzo. Non ci disse subito vorrebbe visitare a breve. “Certo che si! Il nuovo show room della sede Rasom di dov’eravamo diretti e non ci dette nemmeno il tempo di cambiarci. Quel giorno ci riPredazzo!! Ho sempre la valigia in mano, non mi fermo mai e quello che mi perdo trovammo a pranzare allo stesso tavolo con i giocatori della Lazio di Cragnotti. di solito sono le novità di casa!” In breve RASOM VS RASOM Sonia Moser Fabio Bernard Area Preventivi Area Commerciale NoidiRasom Sonia entra a far parte della squadra Rasom nel 2005 quando viene assunta per sostituire una maternità. Pochi mesi da receptionist e passa velocemente ad occuparsi di preventivi. Una professione di cui ama praticamente tutto, soprattutto la libertà di confronto con responsabili e colleghi che negli anni l’hanno fatta crescere professionalmente e umanamente. Elasticità e precisione sono le qualità indispensabili per chi come Sonia ogni giorno si trova davanti a progetti sempre diversi uno dall’altro. Camminare in montagna, sciare, correre, sono alcuni dei suoi sport preferiti. La sua casa ideale? Stile tradizionale, arredamento ricercato ma minimale: non voglio passare la vita a spolverare soprammobili! “Mi sento appagata e credo d’aver ricevuto molto dalla vita quindi, più che di sogni nel cassetto ho desideri che sicuramente riuscirò a realizzare, come un lungo viaggio, magari negli States, alla ricerca di quello che ancora non conosco di me stessa”. Ha cominciato nel 1997 come magazziniere “mi occupavo un po’ di tutto” dice Fabio sorridendo, ma la varietà di esperienze sul campo gli hanno permesso di diventare negli anni il professionista poliedrico che è oggi; dalla vendita, al preventivo, dal cantiere alla consegna delle chiavi, Fabio ama seguire personalmente ogni fase della trattativa. Entusiasta del lavoro e della vita, Fabio è anche uno “chef” di prim’ordine che da sempre ama unire la passione per la buona tavola al piacere dello stare in compagnia (meglio ancora se di qualche bella donna!). Prossimo alla pensione, il futuro tempo libero lo dedicherà a fare la dovuta manutenzione agli appartamenti di sua proprietà. La sua casa ideale? In legno ovviamente! “Provare per credere!” dice lui! contatti: +39 0462 764483 In quota... c’è più gusto! Lavorando in Rasom può accadere che un lunedì mattina di fine settembre il tuo titolare entri in azienda e cominci a dettarti una circolare da inoltrare a tutto il personale. Convinta di organizzare un meeting aziendale, lentamente realizzi che si tratta invece di quello che verrà presto ribattezzato “il magico week end” di Rasom. Circondati dall’incantevole scenario delle Torri del Vajolet, un folto gruppo di dipendenti e collaboratori, accompagnati da mogli, mariti e figli, si è destreggiata in due giorni di camminate in quota e scalate cariche d’adrenalina! Alla sera cena e pernottamento a 2.200 mt d’altitudine e per i più impavidi la sveglia per l’alba ha suonato alle 05.00 in punto. La fatica è stata tanta ma l’energia rimessa in circolo dallo stare insieme in un modo così particolare ha ripagato di ogni sforzo! siamo certificati: www.rasom.it [email protected] print: Saturnia - Trento A testi: Silvia Conotter G - Verona VITA concept & design © 2014 - A In questo spazio, Rasom presenterà, di volta in volta, curiosità, esperienze e particolarità di chi lavora con noi: perchè ognuno in Rasom arricchisce l’azienda con la propria unicità! Il Caposquadra Rasom CASE M Notizie dall’azienda