Progetto di Life10Nat/It/271 Con il contributo di Partner Cofinanziato da AGCI-Agrital I Area Protetta delle Isole Pelagie I Cibm I FIPSAS I Fondazione Cetacea Onlus I Parco Nazionale Arcipelago di La Maddalena I Università della Calabria Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare I Parco dell’Asinara I Provincia di Reggio Calabria SHARKLIFE PRESENTA LO SQUALO ELEFANTE GLI SQUALI NEL MEDITERRANEO SHARKLIFE PROTEGGIAMO SHARKLIFE PROTEGGIAMO GLI SQUALI NEL MEDITERRANEO TS is a national non profit association, recognized by the Ministry for vironment as an environment protection association. In this field CTS is ainly focused on three issues: nature conservation, sustainable tourism d environmental education. www.ctsassociazione.it CIBM The Consorzio per il Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed Ecologia Applicata “Guido Bacci” of Livorno (CIBM) is a non profit association constituted by the Livorno Municipality and 6 Italian Universities. The scope of the Consortium is to favour scientific activities in the environment sector www.cibm.it as well as spreading naturalistic SHARKLIFE è il primo progetto europeo dedicato alla conservazione degli squali ed èeducation. stato reso possibile grazie ai fondi europei del programma Life+ e da altri co-finanziatori, come il Ministero dell'Ambiente, il Parco Nazionale dell'Asinara e la Provincia di Reggio Calabria. Accanto a CTS, ideatore del progetto, molti partner prestigiosi, come Agci-Agrital, Fipsas, Agci Agrital .G.C.I. Cibm - AGRITAL is the association the aquaNazionale farming dell'Arcipelago F.I.P.S.A.S. Born in 1942 as a Area part ofMarina Coni withProtetta the scopedelle of promoting di Livorno, Fondazione Cetacea,ofParco di La Maddalena, Isole Ped agricultural sector that associates, represents and safeguards the amateur sport fishing. Throughout the years its action field has spread to lagie e Università Il progetto una durata diother 3 anni (2011-2014) . and promotional national and international operatives along the national della territoryCalabria. working on agriculture,ha forestry, areas. The competitive hing, zootechny, and aquaculture. For years now , the association has been activities are managed by five sectors: Internal waters, Maritime waters, Accanto al progetto Sharklife, e in stretta collaborazione con esso, esiste un altro progetto che si occupa dello squalo elevolved in projects regarding the conservation of marine protected species. Scuba diving activities, flipper swimming, underwater swimming didactics. ww.agciagrital.coop F.I.P.S.A.S is a recognized for environment anddalla is fante in ambito mediterraneo, si tratta di OSE, Operazione Squalo Elefante, guidatoAssociation da MedSharks e CTS eprotection finanziato enrolled at the Registry of Civil Protection Associations. www.fipsas.com Fondazione Principe Alberto II di Monaco. Il progetto ha come obiettivo il monitoraggio e il censimento di tutti gli squali avvistati nei nostri mari, che vengono schedati in base alla fotografia della loro pinna dorsale. Per maggiori informazioni: www.sharklife.it REA MARINA PROTETTA ISOLE PELAGIE e archipelago is a biodiversity Mediterranean heritage, due to its fauna and ra but also its great seabed naturalistic value. This is why the management dy is involved in protection activities, research programs and education as ell as public awareness campaigns. www.isole-pelagie.it FONDAZIONE CETACEA Born in Riccione back in 1988 with the aim of safeguarding the marine ecosystem, especially the Adriatic sea, through dissemination, education and conservation. It takes active part in aiding distressed animals, mainly sea turtles and cetaceans, and together with Institutes and Universities carries out research on large marine vertebrae. www.fondazionecetacea.org PARCO NAZIONALE ARCIPELAGO DI LA MADDALENA The park is taking part in several scientific conservation research projects. Considered needed for a continuous monitoring of habitats, flora and fauna living in the archipelago, the research activities also aim at scientifically evaluating human impact in different singled out study areas. www.lamaddalenapark.it For more information on the project visit www.sharklife.it or write to [email protected] Progetto co finanziato da Sponsored by Supported by ETOLOGIA: lo squalo elefante si alimenta di plancton e per mangiare nuota lentamente in superficie con la bocca aperta, filtrando l’acqua con lunghe branchiospine che facilitano il trattenimento del plancton. Per trovare sempre adeguate quantità di plancton compie lunghe migrazioni stagionali, spostandosi in acque più fredde durante la primavera e l’estate. È LUNGO IN MEDIA TRA I 7 E I 9 METRI E PESA CIRCA 4000 KG LO SQUALO ELEFANTE HA IL MUSO APPUNTITO E UN’ENORME BOCCA CON NUMEROSI PICCOLI DENTI UNCINATI. MORFOLOGIA: lo squalo elefante ha il muso appuntito e un’enorme bocca con numerosi piccoli denti uncinati. Oltre che per le dimensioni, (un adulto è lungo in media tra i 7 e i 9 metri e pesa circa 4000 kg.), è facilmente riconoscibile per le enormi aperture branchiali che circondano la testa. Di colore grigio scuro, fino al bruno-nerastro, sul dorso e con il ventre più chiaro ha la prima pinna dorsale alta e triangolare, mentre la seconda è molto piccola ed arretrata. Le pinne pettorali sono lunghe e grandi e la caudale è quasi simmetrica, a forma di mezzaluna. RIPRODUZIONE: i cetorini maschi diventano maturi sessualmente all’età di 12-16 anni e le femmine tra i 16 e i 20. Come avviene per altri squali, le uova fecondate si schiudono nel ventre della madre e i piccoli finiscono il loro sviluppo cibandosi delle altre uova presenti nell’utero. La gestazione è più lunga di quella di qualsiasi altro pesce o mammifero e, dopo un periodo sicuramente superiore ad un anno, la femmina dà alla luce da uno a quattro o anche sei piccoli già vivi e completamente formati. La loro lunghezza alla nascita non è conosciuta, ma si stima possa essere intorno a 1,5 e 2 m. DISTRIBUZIONE: specie cosmopolita, vive nelle acque temperate e fredde di tutto il mondo. Nei mari italiani è presente soprattutto nell’alto e medio Tirreno (Isola d’Elba e Sardegna settentrionale) e nell’Adriatico, dove si può avvistare da solo o in gruppi anche numerosi. MINACCE: lo squalo elefante è tra i più a rischio fra tutti gli squali ed è stato iscritto nell’elenco delle specie a rischio della IUCN (International Union for Conservation of Nature). Le minacce derivano dalla pesca e dalla collisione con le barche. Nel Mediterraneo il Cetorino non è mai stato oggetto di una pesca diretta, ma può comunque essere catturato con reti a strascico, tramagli e reti da posta. SQUALO ELEFANTE (Cetorhinus maximus) UN GIGANTE INNOCUO Il Cetorhinus maximus conosciuto con il nome comune di squalo elefante, o cetorino, rappresenta il secondo pesce al mondo per dimensioni, dopo lo squalo balena, e il più grande del Mediterraneo. Il suo nome deriva dalle parole greche kétos, letteralmente “mostro marino”, e rhinòs, “naso”, riferito alla conformazione del muso allungato. Si tratta di uno squalo innocuo che non attacca l'uomo, ma, come avviene per molte altre specie che vivono nei nostri mari, è spesso ingiustamente temuto. Lo squalo elefante ha due caratteristiche che lo rendono estremamente vulnerabile che sono il tasso riproduttivo relativamente basso e un lento raggiungimento della maturità sessuale. Anche per questo la specie richiede misure speciali di protezione ed è stata inserita nell’Appendice II (Specie minacciate ed in pericolo) della Convenzione di Barcellona, nell’Appendice II (Specie strettamente protette) della Convenzione di Berna e, più recentemente, nell’Appendice II della CITES che regola il commercio internazionale. LO SQUALO ELEFANTE E L’UOMO Il cetorino è stato nei secoli un facile bersaglio di caccia e, soprattutto nelle regioni fredde, ancora nel secolo scorso, veniva ricercato e catturato per la grande quantità di prodotti che poteva offrire. Fra questi il suo enorme fegato ricco di olio. L’olio di fegato, una sostanza a bassa densità che consente allo squalo di galleggiare, veniva utilizzato come lubrificante per le lampade a olio, nella concia delle pelli e nella fabbricazione di saponi, come base per sciroppi e pitture e come mangime per animali. Inoltre, era utilizzato anche per sintetizzare la vitamina A. Altri prodotti ottenuti dallo squalo elefante erano le carni e la pelle. In oriente lo squalo elefante viene tuttora cacciato per le sue pinne, ingrediente fondamentale della famigerata zuppa di pinne di pescecane. IL PROGETTO SHARKLIFE PER LO SQUALO ELEFANTE IL CETORINO è stato nei secoli un facile BERSAGLIO DI CACCIA Oltre alle occasionali osservazioni effettuate in mare aperto, la presenza dello squalo elefante nei nostri mari è purtroppo testimoniata dalle molte catture accidentali effettuate con le reti da posta o con altri sistemi di pesca. Per risolvere questo grave problema e per tutelare e proteggere lo squalo elefante, il progetto Life+ SHARKLIFE, finanziato dalla Commissione Europea, lavora su due fronti: da una parte la sperimentazione nelle acque della Sardegna di un nuovo dispositivo elettronico che, applicato alle reti da posta, è in grado di rilevare il peso delle grandi prede intrappolate, come appunto squali elefanti o delfini o tartarughe, e, quindi, trasmettere un segnale radio e permettere così la liberazione degli esemplari. Dall’altra la sensibilizzazione e la formazione dei pescatori che operano nella zona attraverso lo svolgimento di una serie di seminari e workshop. Il progetto prevede anche la produzione di materiale informativo e promozionale per la popolazione e per i turisti e l’allestimento di due mostre dedicate allo squalo elefante nei Parchi Nazionali di La Maddalena e dell’Asinara. La Sardegna è stata scelta come luogo privilegiato dove svolgere le azioni dedicate allo squalo elefante, perché è qui che si riscontrano il maggior numero di avvistamenti. Anche se, dalle ultime ricerche effettuate, risulta che anche nel basso Adriatico sia relativamente facile avvistare esemplari di squalo elefante. Fotografie di E. Trainito