giusto pulito THOMAS COMPAGNO I l mio sguardo va verso il basso, così come ha detto la nostra guida Gilbert Guadamor. «Lui» è davanti a noi. Non vedo niente. L’acqua è torbida lasciandomi un margine di visibilità di 4 metri. Mi immergo più giù anch’io, due, tre metri sotto la superficie dell’acqua. Guardo a sinistra, niente, poi a destra… e improvvisamente eccolo arrivare: lo squalo balena, il pesce più grande al mondo. Gigantesco. Un esemplare di forse 10 metri di lunghezza con una bocca incredibilmente grande che si muove lentamente verso di me, per poi scostarsi leggermente e passarmi accanto muto. Totalmente innocuo per l’uomo, si ciba esclusivamente di plancton, ma incontrarlo è comunque sconvolgente. Lo seguo e lo osservo forse per cinque minuti. Poi la nostra guida Gilbert richiama l’intero gruppo per tornare sull’imbarcazione. C’è già pronto un altro gruppo che attende per un incontro ravvicinato con il bestione. L’osservazione degli squali balena è un’offerta turistica relativamente recente a Donsol, nelle Filippine, dove ci si rifà a un’idea del Wwf, il cui scopo era quello di sensibilizzare la popolazione sulla necessità di preservare l’ecosistema nella sua totalità. «Non basta concentrarsi su un’unica specie, ad es. proteggendo le riserve ittiche dei tonni perché li si pesca», dice Joel Palma del Wwf Filippine. «Dobbiamo proteggere l’intero Ecosistema del Triangolo dei Coralli», cosa che non è sempre del tutto chiara ai pescatori. Nel frattempo, i sei stati confinanti con il Triangolo dei Coralli sono diventati attivi. Indonesia, Filippine, Malesia, Isole Salomone, Papua Nuova Guinea e Timor Leste hanno firmato una dichiarazione d’intenti in cui le parti si impegnano ad amministrare la regione in modo tale che anche le generazioni future possano trarne beneficio. Nel Triangolo dei Coralli, vivono ca. 500 varietà diverse di coralli, rappresentando così una sorta di foresta vergine dei mari, ricca com’è di specie ittiche come in nessun altro luogo al mondo. Tra queste, incontriamo anche lo squalo balena. Un tempo rappresentava piuttosto un essere inutile e una piaga, racconta il 39enne Gilbert Guadamor. La nostra guida era attiva nella pesca del tonno e dello sgombro. Lo squalo balena non veniva certo cacciato, ma finiva spesso nelle reti dei pescatori causando, oltre a non pochi problemi agli stessi, la morte del primo. La sua carne non veniva mangiata per- Squalo balena: una miniera FOTO: KEYSTONE, YANNICK ANDREA Lo squalo balena è il più grande di tutti i pesci e può raggiungere i 15 metri. Finito spesso accidentalmente nelle reti dei pescatori filippini, questi ultimi si sono poi resi conto del suo valore lucrativo. Inizia la stagione dell’aglio orsino, con il suo aroma speciale Pagina 19 ché i pescatori credevano fosse velenosa. Oggi, invece, Gilbert guadagna addirittura soldi con lo squalo balena. Nel frattempo sono passati già 13 anni da quando fa la guida per l’osservazione degli squali balena. «Guadagno più di prima», dice, con 10 bambini da sfamare a casa. Si continua certo a pescare nella regione e anche Gilbert ci va nel tempo libero e in bassa stagione, ma lo fa in un altro modo. «Oggi utilizziamo altre reti, molto meno resistenti», dice. Così se oggi uno squalo balena vi rimane imbrigliato, può facilmente liberarsene strappandola. La rete è distrutta, ma almeno lo squalo balena è salvo, garantendo un’entrata finanziaria per la stagione turistica seguente. L’osservazione degli squali attira ogni anno a Donsol 23mila turisti, e si sta sviluppando un ecoturismo dal minore impatto ambientale. Decine di imbarcazioni e circa 200 ex pescatori vi sono ormai impiegati, accompagnando gli ospiti ai punti di osservazione. «Questo nuovo concetto ha soddisfatto tutte le nostre aspettative», ribadisce con soddisfazione il responsabile del Wwf Palma. Grazie al progetto, è possibile preservare l’intero ecosistema. E lo squalo balena, un tempo inutile, è ora addirittura redditizio. d’oro Gilbert Guadamor: pescatore e guida turistica. L’osservazione degli squali balena è una nuova e redditizia offerta turistica nelle Filippine. Per il bene della popolazione e dello squalo balena. Cooperazione N. 13 del 29 marzo 2011 9 Filippine: a favore della pesca sostenibile Coop vende tonno fresco proveniente esclusivamente dalle riserve ittiche del progetto in collaborazione con il Wwf. A lla fine del 2010 Coop, in collaborazione con il Wwf e altri partner, ha lanciato nelle Filippine un progetto a favore della pesca sostenibile di tonno, offrendo alla clientela solo pesce proveniente da questa regione. L’obiettivo del progetto è di assicurare le riserve ittiche di tonno albacora promuovendone una cattura e un management di pesca sostenibili. In tal modo si dovrebbe poter contribuire alla tutela della ricchezza delle specie che popolano il Triangolo dei Coralli nel Sud-Est asiatico. Il Wwf spera inoltre, con questo progetto, di dare un segnale forte che promuova anche in altre regioni la conversione dei sistemi di pesca. Il tonno albacora in vendita proviene da riserve ittiche sane. Si pesca in modo mira- to esclusivamente con lenze a mano. Il Wwf e Coop collaborano a stretto contatto con i pescatori locali per assicurare a lungo termine le riserve ittiche. Entro il 2014, così si augura Rodrigo Wangler, acquirente di pesce presso Pesca del tonno in modo mirato: unicamente con lenze a mano. Coop, il tonno pescato dovrebbe recare la certificazione MSC, che lo riconosce appunto ufficialmente come pesce catturato in modo sostenibile. Seafood Lotta alla sovrapesca Molte riserve di tonno sono oggi minacciate o addirittura già sottoposte alla pressione della pesca indiscriminata. Per questa ragione, nel 2007 Coop ha già tolto dall’assortimento il tonno rosso e nel 2008 il tonno obeso. Entrambe le varietà sono a rischio di estinzione a causa della pesca indiscriminata. Progressivamente, Coop procederà alla conversione di tutto l’assortimento Seafood di pesce e frutti di mare di provenienza sostenibile. Un terzo dell’assortimento Seafood proviene oggi da produzione sostenibile certificata (MSC o bio). Per i rimanenti due terzi, Coop si impegna a rinunciare alla vendita di specie ittiche minacciate o esposte a pesca indiscriminata. Trovate una guida generale all’acquisto di pesce su: ! " link www.coop.ch/pesce www.wwf.ch/pesce