Specie selvatiche
in aree ad agricoltura intensiva
Una mappa del lodigiano
Ottobre 2012
Riccardo Groppali, Lino Zubani, Davide Ederle
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Una biodiversipedia per il Lodigiano
Recentemente il quadro scientifico si è arricchito d’un nuovo concetto, la biodiversità, cui è stato
dedicato a livello mondiale l’anno 2010.
Il termine trova applicazioni pratiche nella conservazione della natura, portando al superamento del tradizionale concetto di tutela che si limitava alla salvaguardia unicamente di alcune delle
specie più minacciate, di cui emblema è senza dubbio il panda in Cina. Il limite dell’approccio
tradizionale stava nell’intervenire sulle specie a rischio d’estinzione senza però considerare il loro
ambiente di vita. Data la precarietà della loro conservazione ci si è concentrati sulla necessità di
farle riprodurre in cattività, trascurando il problema della loro successiva reintroduzione in ambienti che nel frattempo continuavano a deteriorarsi e ad essere sempre meno capaci di sostenere la
loro presenza.
Oggi la conservazione ha cominciato a guardare fuori dal recinto e a lavorare sui territori rimasti in
un equilibrio accettabile e tutte le loro componenti, cercando di salvaguardare la complessità della
vita che vi è presente, cioè la loro biodiversità, che non è mai composta soltanto e unicamente da
specie minacciate.
Conservare la biodiversità vuol dire anche e soprattutto mantenere per le generazioni future un
patrimonio sufficientemente ricco di possibilità di trarre vantaggio dall’uso razionale delle risorse
naturali, che oggi stiamo in molti casi sperperando senza alcuna consapevolezza nè rimedio.
La vita quotidiana di ciascuno è fatta anche da piccole scelte, in sé poco influenti, ma che unite a
quelle simili di altri possono dare un contributo tutt’altro che indifferente alla conservazione della
biodiversità. Conoscere permette in questo caso di contribuire a ridurre, per quanto possibile, la
pressione delle nostre attività d’ogni giorno sull’ambiente e di garantire migliori condizioni alle
specie che lo abitano, compresa la nostra, anche in aree con una forte intensificazione agricola
come il lodigiano, nelle quali esistono comunque ancora importanti riserve di biodiversità che solo
se conosciute e adeguatamente valorizzate possono diventare una vera risorsa condivisa.
In questa direzione vanno gli sforzi del legislatore e anche dell’innovazione tecnologica, che cerca
di limitare l’impatto dell’agricoltura in un’ottica di maggiore sostenibilità.
In questa direzione va quest’opera che, all’interno del progetto “Un fiore per ogni campanile”,
promosso dal Parco Tecnologico Padano e sostenuto dalla Provincia di Lodi, intende offrire a istituzioni, scuole, agricoltori, una mappa per orientarsi alla ricerca della biodiversità della propria terra.
Non va però mai dimenticato che il dire che la biodiversità è un bene di tutti, significa dire che è di
ciascuno di noi e sta pertanto a ciascuno il compito di conoscerla e valorizzarla.
Davide Ederle
Lino Zubani
Riccardo Groppali
Biodiversipedia.org
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Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Un fiore per ogni campanile
Il progetto “Un fiore per ogni campanile” ha svolto una analisi della biodiversità presente nella provincia di Lodi al fine di costruire le precondizioni per giungere all’adozione, da parte dei comuni e
delle diverse realtà del territorio, delle specie autoctone di maggior interesse. Questo processo ha
l’obiettivo di coinvolgere anche i ragazzi delle scuole che, sotto la supervisione dei tecnici del Parco
Tecnologico Padano e del Parco Adda Sud, avranno modo di imparare a conoscere la biodiversa
ricchezza del loro territorio.
Il progetto “Un fiore per ogni campanile”, lanciato a cavallo tra il 2008 e il 2009, è un progetto
finanziato dalla Provincia di Lodi.
Nota alla consultazione
Le tavole di seguito illustrate rappresentano i dati salienti di una selezione di 80 specie, identificate
come caratteristiche del territorio, e le aree in cui sono state rintracciate.
Le mappe sono state ottenute unendo i dati raccolti durante visite di campo e l’analisi della bibliografia di riferimento disponibile. La rappresentazione cartografica utilizzata è una derivazione del
sistema cartogratifco floristico europeo (CFCE).
Data la relativa mutabilità degli areali di distribuzione delle diverse specie e i limiti di identificazione legati alla stagionalità delle piante, tali mappe sono da intendesi unicamente come indicative.
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Specie endemiche del lodigiano
Descrizione e mappa di distribuzione
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Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Elenco delle specie
A
L
Acer campestre - Acero campestre
Lamium album - Falsa ortica bianca
Ajuga reptans - Erba di San Lorenzo
Lathyrus pratensis - Cicerchia dei prati
Allium vineale - Aglio delle vigne
Leucanthemum vulgare - Margherita comune
Alnus glutinosa - Ontano nero
Leucojum aestivum - Campanellino maggiore
Althaea officinalis - Altea comune
Ligustrum vulgare - Ligustro comune
Anchusa officinalis - Buglossa comune
Linaria vulgaris - Linaiola comune
Anemone nemorosa - Anemone bianca
Lotus corniculatus - Ginestrino comune
Anemone ranuncoloides - Anemone gialla
Lychnis flos-cuculi - Crotonella fior di cuculo
B
Lythrum salicaria - Salcerella comune
Berberis vulgaris - Crespino
M
C
Malva sylvestris - Malva selvatica
Campanula rapunculus - Raponzolo
O
Cardamine amara - Billeri amaro
Oenothera biennis - Enagra comune
Carpinus betulus - Carpino bianco
Ononis spinosa - Arrestabuoi
Centaurea cyanus - Fiordaliso
Ornithogalum umbellatum - Latte di gallina
Centaurea nigrescens - Centaurea nerastra
P
Cirsium vulgare - Cirsio comune
Physalis alkekengi - Alchechengi
Clematis recta - Clematide eretta
Polygonatum multiflorum - Sigillo di Salomone
Consolida regalis - Speronella consolida
Populus alba - Pioppo bianco
Cornus mas - Corniolo
Populus canescens - Pioppo grigio
Cornus sanguinea - Sanguinella
Populus nigra - Pioppo nero
Corylus avellana - Nocciolo
Primula vulgaris - Primula comune
Crataegus monogyna - Biancospino
Prunella vulgaris - Prunella comune
D
Prunus avium - Ciliegio
Dipsacus fullonum - Scardaccione selvatico
Prunus spinosa - Prugnolo
E
Pulmonaria officinalis - Polmonaria
Echium vulgare - Viperina comune
Q
Euonymus europaeus - Fusaggine
Quercus cerris - Cerro
F
Quercus pubescens - Roverella
Filipendula ulmaria - Regina dei prati
Quercus robur - Farnia
Frangula alnus - Frangola
R
G
Rhamnus cathartica - Spincervino
Genista tinctoria - Ginestrella
Rosa canina - Rosa selvatica
H
Ruscus aculeatus - Pungitopo
Helianthemum nummularium - Eliantemo maggiore
S
Hypericum perforatum - Erba di San Giovanni
Salix alba - Salice bianco
J
Salix caprea - Salicone
Juniperus communis - Ginepro comune
Salvia pratensis - Salvia dei prati
K
Sambucus nigra - Sambuco
Knautia arvensis - Ambretta comune
Saponaria officinalis - Saponaria comune
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Scabiosa columbaria - Vedovina selvatica
Silene vulgaris - Strigoli
Solanum dulcamara - Dulcamara
Symphytum officinale - Consolida maggiore
T
Tanacetum vulgare - Erba amara selvatica
Tilia cordata - Tiglio selvatico
U
Ulmus minor - Olmo campestre
V
Verbascum phlomoides - Verbasco barbarastio
Viburnum lantana - Lantana
Viburnum opulus - Palla di neve
Vicia cracca - Veccia montanina
Vicia sativa - Veccia dolce
Vinca minor - Pervinca minore
Viola alba - Viola bianca
Viola odorata - Viola mammola
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Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Acer campestre - Acero campestre
Famiglia
Genere
Specie
Aceraceae
Acer
Acer campestre L.
Distribuzione
Origine europea (tipo corologico Europeo-Caucasico), spontaneo in Italia, cresce in pianura e in collina e può raggiungere quote fino a 800-1000 m s.l.m.
Morfologia
Specie arborea o arbustiva (forma biologica Fanerofita cespugliosa), con altezza fino a 15 m e chioma
espansa tondeggiante. Il fusto può essere ramificato nella parte basale a formare cespugli. La scorza
varia in base all’età: nei giovani esemplari è liscia e di colore ocra-brunastro, negli adulti presenta
fessurazioni profonde e costolature in rilievo bruno-grigiastre.
Foglia caduca con pagina superiore verde scura, verde chiara quella inferiore. Dimensioni variabili tra
6-10 cm di lunghezza e 5-10 di larghezza, di forma palmato-lobata a 5 lobi, con apice lievemente arrotondato e lungo picciolo (2-7 cm). Durante l’autunno le foglie passano a un colore giallo-rossastro.
Fiori di colore giallo-verdastro riuniti in infiorescenze a corimbo, in genere ermafroditi, con lunghezza
compresa tra 6 e 8 cm.
I frutti dell’acero vengono chiamati samare doppie, con ali opposte e allungate che formano un angolo di 180°, di 3-4 cm di lunghezza.
Ecologia
Specie autoctona italiana il cui habitat ideale è il bosco mesofilo, ambiente fresco a umidità
media, con acidità superiore ai terreni carbonatici. Può raggiungere quote di 1000 m s.l.m., ma è comunque considerata una tipica specie di pianura. Sopporta bene forti escursioni termiche, predilige
ambienti soleggiati e tollera anche esposizioni a mezz’ombra.
Fenologia
Fioritura tra aprile e maggio, quasi contemporanea all’apertura delle foglie.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie rustica a lento sviluppo, predilige suoli fertili sia sciolti che compatti, freschi e non
asfittici. Sopporta anche suoli superficiali calcarei e argillosi. Utilizzata a scopo ornamentale come essenza da siepe e come coadiuvante nei modelli di lotta biologica. In passato era utilizzato come tutore
vivo nei vigneti della piantata padana e nelle siepi miste.
9
Acer campestre
Assente
Abbondante
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Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Ajuga reptans - Erba di San Lorenzo
Famiglia
Genere
Specie
Lamiaceae
Ajuga
Ajuga reptans L.
Distribuzione
Origine europea (tipo corologico Europeo-caucasico), è spontanea in Italia e cresce in pianura e in
collina, può raggiungere quote più elevate in ambienti sub-montani, fino a 1500 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Emicriptofita), con gemme poste a livello del suolo. Dimensioni variabili tra 8 e 30 cm. Il fusto fiorale è eretto, lanoso nella parte alta e presenta lunghi stoloni
striscianti, i quali radicano ai nodi. Possono però essere presenti individui senza stoloni.
Foglie basali (2-4 cm per 8-12) disposte a rosetta, che possono essere lucide, intere o crenate, di
forma ovoidale e con un lungo picciolo. Le foglie del fusto sono di dimensioni minori (1.5-2 cm di
larghezza per 3-4 di lunghezza) e subsessili, e verso l’apice del fusto si trasformano in brattee.
I fiori singoli sono di colore azzurro-violaceo, talvolta con venature bianche. Sono raggruppati in infiorescenze verticillari di 6-8 elementi. Hanno un’altezza variabile tra 10 e 17 mm, mentre il diametro
della corolla è di circa 5 mm.
La superficie dei frutti risulta rugosa al tatto, il singolo frutto è denominato tetrachenio.
Ecologia
Specie autoctona italiana vivente tra 0 m e 1500 m s.l.m.. Si trova in diversi ambienti, a partire dalle
siepi e dai margini freschi dei boschi fino alle rive dei corsi d’acqua e ai greti. Presente nei boschi di
conifere sub-montani, nei querco-carpineti di pianura e fino ai querceti e ostrieti sub-mediterranei.
È una specie che predilige l’ombra, ma si adatta anche a esposizioni più soleggiate, ha una buona
resistenza all’escursione termica ed esige un livello di umidità medio.
Fenologia
Fioritura da aprile fino a luglio, la cui durata e inizio dipendono soprattutto dall’ambiente di vita.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie rustica, può essere utilizzata in parchi, giardini, viali e tappeti erbosi. Ama zone fresche e mediamente umide, può crescere su terreni calcarei, silicei e calcareo-silicei. Substrati mesotrofici, con
medie quantità di azoto e pH.
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Ajuga reptans
Assente
Abbondante
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Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Allium vineale - Aglio delle vigne
Famiglia
Genere
Specie
Liliaceae
Allium
Allium vineale L.
Distribuzione
Origine europea (tipo corologico Europeo-mediterraneo), spontaneo in Italia su tutto il territorio,
cresce in pianura e in collina raggiungendo quote fino a 800-1000 m s.l.m. e in Sicilia fino a 1900 m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Geofita bulbosa), a perianzio sviluppato con gemme sotterranee. Dimensioni da 20 fino a 80 cm. Il bulbo ha una forma subrotonda, lo scapo è
gracile e presenta le foglie fino al massimo a metà dell’altezza.
Foglie con forma cilindrica fistolose con un diametro di circa 2 mm.
I fiori, quando presenti, sono peduncolati con peduncolo lungo da 12 a 25 mm, i tepali sono
roseo-pallidi, biancastri o purpurei. Dimensioni di circa 4 mm con le antere sporgenti e gialle.
L’infiorescenza è lassa con un diametro variabile da 2 a 3 cm; la pianta è bulbillifera e per la
maggior parte delle volte è priva di fiori.
Il frutto dell’aglio delle vigne è una capsula.
Ecologia
Specie autoctona italiana appartenente alla vegetazione nitrofila naturale o antropogenica. Presente
negli incolti, nei campi e nelle vigne. Può essere trovata anche in parchi, viali, nei castagneti e nei
frutteti di basso e alto fusto. Il suo habitat comprende anche zone marginali erbacee dei boschi, e
praterie e pascoli aridi dalla collina alla montagna. In pianura si trova anche nei pioppeti e nei saliceti
arborei. Tollera bene le escursioni termiche e predilige esposizioni soleggiate, con valori di umidità
medi prossimi al secco.
Fenologia
La fioritura avviene tra maggio e settembre, in base all’ambiente e alla quota di crescita.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
L’aglio delle vigne, come altre specie del genere Allium, si riproduce prevalentemente per via vegetativa, attraverso il rilascio dei bulbilli dall’infiorescenza. Cresce su terreni sia calcarei che silicei con una
buona quantità di azoto e pH abbastanza elevato.
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Allium vineale
Assente
Abbondante
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Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Alnus glutinosa - Ontano nero
Famiglia
Genere
Specie
Betulaceae
Alnus
Alnus glutinosa (L.) Gaertn
Distribuzione
Origine eurasiatica (tipo corologico Paleotemperato), spontaneo in Italia, diffuso in tutte le regioni
dalla pianura fino a 1000 m s.l.m.
Morfologia
Specie arborea (forma biologica Fanerofita arborea) alta fino a 20-25 m. La chioma non è fitta ma
leggera, anche se costituita da foglie mediamente grandi. Il fusto può essere ramificato già nella parte
basale, ma tendenzialmente è diritto. La scorza varia in base all’età: nei giovani esemplari è lucida e di
colore brunastro, negli adulti si solca irregolarmente e diventa più scura. Lungo il fusto sono presenti
lenticelle di 2-3 mm che favoriscono gli scambi gassosi.
Foglie caduche con pagina superiore verde intenso, lucida o lievemente rugosa, verde chiaro quella
inferiore con una leggera peluria giallastra. Dimensioni variabili tra 7 e 9 cm, di forma obovata, bifacciale e semplice. Si inserisce alternamente sui rami e presenta un picciolo di circa 2 cm.
Fiori riuniti in infiorescenze (amenti) unisessuali. Amenti maschili sottili e lunghi fino a 10 cm, di
colore verde-giallastro che si scurisce durante la fioritura. Quelli femminili sono più piccoli (2-3 cm) di
colore rosso-bruno con forma ovoidale. Entrambi i fiori sono in gruppi di 3-5.
I frutti sono raggruppati in strutture simili agli strobili, sono acheni (frutti secchi) verdi, che assumono
una colorazione grigiastra a maturazione.
Ecologia
Rappresenta una specie autoctona italiana, presente in tutte le zone mediamente temperate. Specie
pioniera, che colonizza terreni sciolti, argillosi, poveri e soggetti a inondazioni, in alcuni casi anche paludosi. Può essere trovato lungo il corso dei fiumi a formare boschetti puri, oppure associato a Salici
e Pioppi. Caratteristica tipica è la sua simbiosi con batteri azoto-fissatori, che la rende anche specie
miglioratrice del terreno.
Fenologia
Fioritura nel mese di marzo, che anticipa l’emissione delle foglie.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Pianta ad accrescimento abbastanza rapido con legno tenero e buona plasticità climatica, esige però
grandi quantità d’acqua. Viene coltivata e utilizzata nel rimboschimento di suoli umidi, argillosi e paludosi con elevato tenore di calcare. Presenta una buona resistenza agli agenti inquinanti.
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Alnus glutinosa
Assente
Abbondante
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Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Althea officinalis - Altea comune
Famiglia
Genere
Specie
Malvaceae
Altheae
Althaea officinalis L.
Distribuzione
Origine asiatica (tipo corologico Asiatico), presente in tutte le regioni d’Italia a eccezione della Valle
d’Aosta. Cresce sia in pianura che in collina e può raggiungere quote fino a 1200 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Emicriptofita scaposa), con gemme poste a livello del suolo.
Dimensioni da 40 a 150 cm. Il fusto è eretto ed è tipica la presenza di peli densi che conferiscono un
aspetto pubescente, numerosi e tomentosi, talvolta ramificati. Pianta con perianzio sviluppato.
Foglie vellutate su entrambe le pagine con dimensioni variabili di 4-7 cm di larghezza per 6-10 di lunghezza, con un picciolo di circa 2 cm. Sono inserite alternamente sul fusto, la lamina è ovale con lobi
acuti e margini tomentosi. Possono essere sia intere che tripentalobate.
I fiori sono singoli oppure disposti in glomeruli all’ascella fogliare, con un diametro di circa 4 cm. I petali sono di colore roseo con una lunghezza di 15-20 mm, sono 5 e disposti alternamente alle divisioni
del calice.
I frutti sono acheni pubescenti con disposizione circolare.
Ecologia
Rappresenta una specie xenofita, presente in ambienti umidi e temporaneamente inondati come
stagni e fossi. Maggiormente diffusa sul piano collinare e più raramente in ambiente montano, la sua
presenza è possibile in ambito ruderale, in aree abbandonate, alla base dei muri e degli edifici. Colonizza anche prati e pascoli igrofili a umidità variabile.
Fenologia
La fioritura ha luogo da giugno a settembre.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
L’Altea è coltivata anche a scopi ornamentali, e grazie alla sua plasticità idrica può essere inserita
all’interno di parchi, giardini, viali e tappeti erbosi. Predilige ambienti mediamente umidi e substrati
calcareo-silicei con buona presenza di azoto.
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Althaea officinalis
Assente
Abbondante
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Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Anchusa officinalis - Buglossa comune
Famiglia
Genere
Specie
Boraginaceae
Anchusa
Anchusa officinalis L.
Distribuzione
Origine europea (tipo corologico Europeo), spontanea in Italia settentrionale, cresce in pianura e in
collina, e può raggiungere quote fino a 1500 m s.l.m
Morfologia
Specie erbacea perenne o bienne (forma biologica Emicriptofita), con gemme portate a livello del
suolo. Dimensioni dai 15 ai 100 cm. I fusti possono essere ascendenti oppure eretti, ramificati nella
parte alta.
Le foglie basali hanno dimensioni comprese tra 1 e 2 cm, sono lineari e scompaiono al momento della
fioritura. Le foglie cauline sono in genere più grandi, fino a 6 cm, sono sessili e lanceolate. Il bordo
della lamina è spesso increspato ed eroso irregolarmente.
I fiori, con calice di colore blu-viola, hanno un’altezza che varia dai 7 ai 10 mm. La corolla è suddivisa
in 5 petali di forma ovale.
I frutti sono acheni doppi, i pericarpi sono a forma di uovo, più larghi che lunghi.
Ecologia
Specie spontanea in Italia, il suo areale va dal livello del mare fino a quote elevate sub-alpine. Fa
parte della vegetazione nitrofila naturale o antropogenica. Possiamo trovarla negli ambienti ruderali,
nelle aree abbandonate e nei depositi di materiale organico. Necessita di umidità media tendente al
secco, è possibile osservarla su praterie rocciose e pietrose, su prati e pascoli aridi del piano collinare
e sub-alpino. Resiste bene alle basse e alle alte temperature.
Fenologia
La fioritura avviene da maggio a settembre, e il suo inizio e fine sono condizionati dall’habitat e dalla
relativa quota.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
La Buglossa comune sopporta bene substrati calcarei, silicei e intermedi. È una specie tipica di zone
abbandonate dall’uomo. Non necessita di elevate disponibilità idriche, ma predilige ambienti con
buone quantità di azoto e pH relativamente neutro.
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Anchusa officinalis
Assente
Abbondante
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Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Anemone nemorosa - Anemone bianca
Famiglia
Genere
Specie
Ranuncolaceae
Anemone
Anemone nemorosa L.
Distribuzione
Origine europea (tipo corologico Europeo), spontanea in Italia, eccetto nelle isole. Cresce in pianura e
in collina e può raggiungere quote fino a 1500 m s.l.m
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Geofita rizomatosa), con gemme sotterranee. Dimensioni
da 7 a 25 cm, con la presenza di un rizoma orizzontale di colore giallo-bruno. Il fusto è eretto e termina con un solo fiore.
Le foglie basali presentano un picciolo eretto, sono larghe 2-4 cm e lunghe 6-10 cm e sono divise in
tre segmenti tutti lanceolati. Le foglie del fusto sono inserite a gruppi di tre, posizionate al di sopra
della sua metà. Picciolo lungo circa 1 cm con peli argentei sulla lamina.
I fiori sono singoli, inseriti all’apice dei fusti, di colore bianco con la presenza di striature rosee sulla
pagina inferiore. Hanno un diametro tra 2 e 3 cm e i singoli petali sono di forma ellittica.
Il frutto è un insieme di più acheni a forma sferica, con superficie pelosa.
Ecologia
Tipica specie nemorale, diffusa soprattutto in zone di pianura, collinari e talvolta sub-montane. Predilige boschi di latifoglie mesofili, anche se si può trovare sia in boschi di conifere che in querceti e
ostrieti termofili sub-mediterranei. Possibile la sua presenza anche in arbusteti e margini erbacei dei
boschi meso-termofili. Resiste bene alle escursioni termiche ed esige un’umidità media.
Fenologia
Fioritura precoce, da febbraio a maggio, sfruttando l‘abbondanza di luce nel sottobosco grazie alla
chioma degli alberi ancora spoglia.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata a scopo ornamentale, viene sfruttata per la sua fioritura anticipata e viene inserita
in macchie ombrose difficili da riempire. Necessità di terreni calcarei, ma sopporta anche substrati
silicei, pH neutri e quantità media di nutrienti.
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Anemone nemorosa
Assente
Abbondante
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Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Anemone ranuncoloides - Anemone gialla
Famiglia
Genere
Specie
Ranuncolaceae
Anemone
Anemone ranuncoloides L.
Distribuzione
Origine europea (tipo corologico Europeo), presente in Italia a eccezione di Puglia, Campania, Sicilia e
Sardegna. Cresce sia in pianura che in collina, e può raggiungere quote fino a 1500 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Geofita rizomatosa), alta fino a 25 cm. Rizoma di colore
giallo-brunastro, disposto orizzontalmente e a buona profondità. Ogni anno da esso dipartono nuove
radici secondarie e fusti avventizi esili ed eretti.
A differenza dell’Anemone bianca spesso non presenta le foglie basali. Quelle cauline sono subsessili,
presentano il margine dentato-lobato e irregolarmente diviso. La lamina è di tipo palmato e si divide
in segmenti lanceolati, solitamente 3 o 5. Le foglie si inseriscono sul fusto nella porzione sommitale.
Fiori di colore giallo, con una larghezza compresa tra 15 e 25 mm. Sono generalmente solitari, ma
possono essere a gruppi di 2 o più. Il calice è formato da 5-8 sepali di forma ovale e sono presenti
numerosi stami e carpelli.
Frutti formati da un insieme multiplo di acheni liberi e indipendenti.
Ecologia
Rappresenta una specie autoctona italiana. L’habitat ideale è il bosco mesofilo, ambiente fresco a
umidità media. Tipica specie nemorale, diffusa soprattutto in zone di pianura, collinari e talvolta submontane. Possibile la sua presenza anche in arbusteti e margini erbacei dei boschi meso-termofili.
Fenologia
Fioritura tra marzo e maggio, sfruttando l‘abbondanza di luce nel sottobosco grazie all’assenza di
foglie nella chioma degli alberi.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie utilizzata nella valorizzazione di zone ombrose all’interno di parchi e giardini. Essendo una
nemorale, con un periodo vegetativo limitato, è consigliato l’abbinamento con altre specie a ciclo più
lungo. Non necessita di particolari accorgimenti colturali, salvo una media irrigazione.
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Anemone ranunculoides
Assente
Abbondante
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24
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Berberis vulgaris - Crespino
Famiglia
Genere
Specie
Berberidaceae
Berberis
Berberis vulgaris L.
Distribuzione
Origine europea (tipo corologico Eurasiatico), spontaneo in Italia, cresce in pianura e in collina e può
raggiungere quote fino a 1500 m s.l.m.
Morfologia
Specie arbustivo-cespugliosa (forma biologica Nano fanerofita), alta fino a 2.5 m con chioma larga e
irregolare. I rami alla base sono per lo più eretti, a volte sinuosi, con molte ramificazioni. La scorza è
di colore grigio-ocraceo oppure brunastro. Sia il fusto che le ramificazioni presentano spine, derivate
dalla trasformazione di foglie e stipole, lunghe 1-2 cm.
Foglia caduca e semplice, di colore verde intenso, lucida e lunga 3-4 cm. La lamina è oblunga, ellittica
e lanceolata, presenta l’apice ottuso e il margine dentato. Nel punto d’inserzione sui rami sono presenti 3 spine con lunghezza superiore alle altre, che raggiungono i 4 cm.
Fiori ovoidali di colore giallo, riuniti in infiorescenze a grappolo pendule, ermafroditi, con una lunghezza di 3-6 cm. Ogni grappolo è formato da 20-30 fiori.
I frutti sono bacche di colore rosso, hanno forma ovoidale, sono rugosi e raggruppati in grappoli.
Ecologia
Specie autoctona italiana, di presenza incerta nelle regioni meridionali e rara in quelle settentrionali.
Pianta meso-xerofila, cresce in ambienti rupestri e rocciosi, su pendii e nelle radure di boschi. Colonizza anche piccoli boschi di latifoglie e di conifere. Predilige esposizioni soleggiate.
Fenologia
Fioritura tra aprile e giugno, dopo la comparsa delle foglie.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Il Crespino è una pianta utilizzata per il rimboschimento di zone degradate. Attualmente la sua presenza è rara in quanto è l’ospite intermedio della “ruggine nera” del grano: per questo motivo è stato
largamente estirpato in passato, soprattutto nelle aree coltivate a cereali.
25
Berberis vulgaris
Assente
Abbondante
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Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Campanula rapunculus - Raponzolo
Famiglia
Genere
Specie
Campanulaceae
Campanula
Campanula rapunculus L.
Distribuzione
Origine europea (tipo corologico Eurasiatico), spontaneo in Italia, cresce sia in pianura che in collina,
e può raggiungere quote più elevate in ambienti sub-montani, fino a 1500 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea bienne (forma biologica Emicriptofita), con gemme poste a livello del suolo. Dimensioni variabili tra 30 e 90 cm. Apparato radicale a fittone, ingrossato e fusiforme, di colore biancastro
e con una lunghezza di circa 10 cm. Il fusto è eretto, per lo più glabro o lievemente peloso, molto esile
e ramificato nella parte alta.
Foglie basali di colore verde chiaro (1-2 cm per 6-12) disposte a rosetta, di forma allungata e spatolate. Margine dentellato che si attenua formando un piccolo picciolo. Le foglie del fusto sono di dimensioni minori (1.5 cm), sessili, lanceolate e si inseriscono sul fusto in modo alterno.
I singoli fiori sono di colore azzurro pallido, talvolta roseo-violacei o biancastri. Sono raggruppati in
pannocchie rade, lunghe e strette, sono picciolati con un calice glabro a 5 denti lineari. La corolla è
divisa in 5 lobi, ha una dimensione compresa tra 1 e 2 cm.
Il frutto è rappresentato da una capsula deiscente, nella quale sono presenti numerosi semi.
Ecologia
Specie autoctona italiana, vivente da 0 a 1500 m s.l.m. in tutta la penisola a eccezione delle isole
maggiori. Possiamo trovarla in campi, colture, vigne, oliveti e incolti. Presente anche in ambienti
ruderali e semi-ruderali, in aree abbandonate, ai margini dei centri abitati, nelle praterie basse e nei
prati e pascoli aridi del piano collinare e subalpino. Predilige esposizioni ombreggiate, con la possibilità di ricevere raggi solari diretti per qualche ora al giorno. Cresce su suoli a umidità media tendente
all’arido, con una quantità media di nutrienti e pH neutro.
Fenologia
Fioritura da maggio a fine agosto.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie rustica che non necessita di particolari condizioni ambientali, in quanto vegeta in ogni luogo.
Predilige substrati calcarei, anche se si adatta anche a terreni silicei. Coltivata per essere utilizzata in
ambienti disturbati, nella costituzione di parchi e giardini a scarsa manutenzione.
27
Campanula rapunculus
Assente
Abbondante
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28
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Cardamine amara - Billeri amaro
Famiglia
Genere
Specie
Brassicaceae
Cardamine
Cardamine amara L.
Distribuzione
Origine europea (tipo corologico Europeo-Asiatica occidentale), è spontanea in Italia settentrionale
e assente nel resto del territorio tranne Toscana e Abruzzo. Cresce in pianura e in collina, e può raggiungere quote fino a 2500 m s.l.m
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Geofita, Emicriptofita), con gemme sotterranee o a livello
del suolo. Dimensioni variabili tra 15 e 60 cm. Rizoma obliquo con la presenza di stoloni orizzontali. Il
fusto fiorale è eretto, glabro e cilindrico.
Foglie basali (7-13 mm per 12-18) imparipennate, con la presenza di 5-7 segmenti lanceolati. Le
foglie del fusto hanno dimensioni diverse (4-9 mm di larghezza per 10-18 di lunghezza), presentano
anch’esse segmenti lanceolati in numero variabile da 7 a 9, in genere più stretti dei precedenti; la
foglia terminale risulta essere più grande delle altre.
I singoli fiori sono di colore bianco, talvolta con striature viola o rosa. Sono raggruppati in racemi di
10-20 elementi. I petali hanno una dimensione di 5 x 9 mm, mentre i sepali sono giallastri e più piccoli (2 x 4 mm).
Ecologia
Specie autoctona italiana, presente da 600 m a 2500 m s.l.m.. Si trova prevalentemente ai bordi di
ruscelli, nei pressi di sorgenti, nei depositi di travertino, in zone soggette a caduta d’acqua e nelle vicinanze delle cascate. Predilige ambienti molto umidi, con una quantità media di nutrienti, pH neutro e
substrato sia calcareo che siliceo. Resiste bene alle basse temperature, spingendo il suo areale fino a
quote tipiche di praterie alpine. Può essere presente anche ai margini di ontaneti torbosi.
Fenologia
Fioritura da aprile fino a luglio, che dipende soprattutto da latitudine e altitudine.
Gen
Feb
Mar
Coltivazione
Specie non coltivata.
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
29
Cardamine amara
Assente
Abbondante
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30
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Carpinus betulus - Carpino bianco
Famiglia
Genere
Specie
Corylaceae
Carpinus
Carpinus betulus L.
Distribuzione
Origine europea (tipo corologico Europeo-Caucasico), spontaneo in Italia in tutte le regioni tranne
quelle insulari, presente da 0 a 1200 m s.l.m
Morfologia
Specie prettamente arborea, ma osservabile anche come arbusto (forma biologica Fanerofita arborea), alta fino a 20-25 m con chioma fitta ad andamento verticale. Il tronco è liscio e rettilineo di
colore grigiastro.
Foglia caduca, bifacciale, con pagina superiore liscia e di colore verde scuro, quella inferiore più
chiara, e con una leggera peluria in corrispondenza delle nervature. Apice fogliare appuntito e base
arrotondata, dimensioni della lamina fogliare che variano da 3-4 cm di larghezza a 7-8 di lunghezza.
Sono inserite alternamente e presentano un picciolo lungo 1-2 cm.
Specie monoica, i cui fiori maschili sono di colore giallastro e riuniti in infiorescenze lunghe 1-4 cm ad
amento, mentre le infiorescenze femminili hanno dimensioni minori e colore tendente al verde .
I frutti sono acheni, che presentano parete ispessita (5 mm) denomina nucula. I frutti sono riuniti in
infruttescenze pendule e peduncolate, con dimensioni variabili tra 10 e 15 cm.
Ecologia
Specie tipica delle grandi foreste che ricoprivano la Pianura Padana, in associazione con la Farnia
e salendo di quota anche con il Faggio. Il nome deriva dalla lingua delle popolazioni celtiche che
popolavano la pianura in passato. Prevalentemente eliofilo, può sopportare anche esposizioni meno
soleggiate. Resiste bene alla siccità estiva.
Fenologia
Fioritura alla fine dell’inverno o all’inizio della primavera, contemporaneamente all’apertura delle
foglie, poco vistosa.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie rustica, vegeta bene su suoli profondi argillosi e calcarei ricchi di humus, ma si adatta anche
a terreni più poveri. Definita come specie miglioratrice del terreno, in quanto la lettiera prodotta è
facilmente decomponibile. Buona importanza come specie forestale e ornamentale a causa dell’alta
capacità pollonante e alla resistenza a tagli e potature.
31
Carpinus betulus
Assente
Abbondante
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32
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Centaurea cyanus - Fiordaliso
Famiglia
Genere
Specie
Asteraceae
Centaurea
Centaurea cyanus L.
Distribuzione
Origine mediterranea (tipo corologico Mediterranea-Subcosmopolita), spontaneo in Italia e presente
su tutto il territorio. Cresce in pianura e in collina, e può raggiungere quote più elevate in ambiente
sub-montano, fino a 1500 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea annuale (forma biologica Terofita), che supera la stagione avversa sotto forma di
seme. Dimensioni variabili tra 20 e 80 cm. I fusti sono ascendenti, molto ramificati. Sono flaccidi e
con la presenza di una peluria ragnatelosa.
Foglie lineari e lanceolate non decorrenti, in genere a margine intero. Quelle basali seccano dopo la
fioritura, sono intere e lievemente dentellate; hanno dimensioni variabili tra 3 e 8 mm di larghezza,
per 20-70 mm di lunghezza.
I singoli fiori sono di colore azzurro-violaceo. Sono raggruppati in infiorescenze (capolini) solitarie,
hanno dimensioni comprese tra 30 e 40 mm. I fiori interni sono azzurro-violacei, quelli esterni sono
più grandi e più chiari.
I frutti sono acheni di 3-4 mm.
Ecologia
Specie autoctona italiana, presente da 0 a 1500 m s.l.m.. Può essere trovata in campi, nelle colture di
cereali, nelle vigne, negli oliveti e negli incolti. Entra a far parte di una vegetazione oligotrofica, sia di
origine naturale che antropogena. Possibile presenza in ambienti ruderali o semi-ruderali, in sentieri
e strade di campagna, all’interno dei coltivi oppure al loro margine. Resiste bene alle basse temperature e predilige ambienti tendenti al secco, soleggiati o in mezz’ombra.
Fenologia
Fioritura da maggio a luglio, che in ambente montano può proseguire fino a settembre.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie rustica, non necessita di particolari accorgimenti colturali avendo una buona resistenza alle
basse temperature. Pianta annuale con possibile inserimento in macchie xerofile all’interno di parchi
e giardini a scarsa manutenzione.
33
Centaurea cyanus
Assente
Abbondante
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34
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Centaurea nigrescens - Centaurea nerastra
Famiglia
Genere
Specie
Asteraceae
Centaurea
Centaurea nigrescens L.
Distribuzione
Originaria del sud-est Europa (tipo corologico Sud-Est europea), spontanea in Italia, presente su tutto
il territorio a eccezione delle isole. Cresce in pianura e in collina, e può raggiungere quote più elevate
in ambienti sub-montani, fino a 1600 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Emicriptofita), con gemme poste a livello del suolo. Dimensioni variabili tra 30 e 100 cm. I fusti sono ascendenti, molto ramificati e peloso-scabri. La radice è
legnosa e fittonante.
Le foglie inferiori hanno una larghezza di 1-2 cm di per 3-6 cm di lunghezza. Hanno una forma più o
meno lanceolata, a margine intero, e più raramente possono essere lobate e dentate. Quelle superiori sono ovato-lanceolate, sessili e presentano la base molto ristretta.
I singoli fiori sono purpurei, tutti ligulati. Sono raggruppati in infiorescenze (capolini) solitarie o
raggruppate, con un diametro compreso tra 25 e 40 mm. L’involucro è ovoidale, con tipiche squame
involucrali nerastre che lo ricoprono in parte. Le infiorescenze sono poste all’apice dei rami.
I frutti sono acheni di colore grigio pallido lievemente pelosi.
Ecologia
Specie autoctona italiana, vivente da 0 a 1600 m s.l.m.. Possibile presenza in ambienti ruderali o
semi-ruderali, lungo sentieri e strade di campagna, all’interno dei coltivi oppure al loro margine
oltre che nelle praterie e in prati e pascoli aridi, sia collinari che sub-montani. Resiste alle variazioni
di umidità, e si trova anche in pioppeti, ontaneti, frassineti umidi e saliceti arborei. Non necessita di
particolari tipologie di substrato, con pH neutro e medie quantità di nutrienti.
Fenologia
Fioritura da giugno ad agosto, che in ambito montano può proseguire anche fino a settembre.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie rustica, non necessita di particolari accorgimenti avendo una buona resistenza alle basse temperature. Pianta perenne con possibile inserimento in macchie mesofile all’interno di parchi e giardini
a scarsa manutenzione.
35
Centaurea nigrescens
Assente
Abbondante
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36
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Cirsium vulgare - Cirsio comune
Famiglia
Genere
Specie
Asteraceae
Cirsium
Cirsium vulgare (Savi) L.
Distribuzione
Origine europea e delle regioni dell’Asia occidentale (tipo corologico Eurasiatico), spontaneo in Italia
e presente su tutto il territorio. Cresce in pianura e in collina, può raggiungere quote più elevate in
ambienti montani, fino a 1700 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea bienne (forma biologica Emicriptofita), con gemme poste a livello del suolo. Dimensioni variabili tra 50 e 180 cm. Fusto ascendente ed eretto, presenta midollo centrale molto ingrossato, angoloso e con la presenza di ali laterali spinose.
Le foglie sono pennato-partite, decorrenti lungo il fusto e rade. Quelle inferiori hanno 7-10 cm di
larghezza per 20-30 cm di lunghezza. La pagina superiore è verde e quella inferiore tomentosa e biancastra. Tutte le foglie hanno forma triangolare, sono molto incise con lobi ineguali e terminano con
una spina giallastra.
I singoli fiori sono di colore rosa-violetto, raggruppati in infiorescenze a capolino. Sono ermafroditi a
impollinazione entomofila. Le infiorescenze hanno un diametro tra 30 e 45 mm e sono racchiuse in
un involucro ovale, che presenta brattee terminali aventi spine a punta triangolare.
I frutti sono acheni di 3-4 mm, con pappo bianco di circa 2 cm.
Ecologia
Specie autoctona italiana, presente da 0 m a 1700 m s.l.m.. Di norma si trova in ambienti ruderali o
semi-ruderali, su sentieri e strade di campagna, all’interno dei coltivi oppure al margine di essi. Possiamo trovarla anche nei prati e pascoli mesofili più o meno eutrofici, nei frutteti tradizionali e nelle
praterie artificiali. Pianta di suoli mediamente umidi e acidi (pH 4,5-7,5), con una buona quantità di
nutrienti. Predilige ambienti moderatamente ombreggiati e sopporta bene le basse temperature.
Fenologia
Fioritura da giugno a settembre, che dipende da latitudine e altitudine.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie rustica, non necessita di particolari accorgimenti colturali avendo una buona resistenza alle
basse temperature. Possibile il suo inserimento in parchi e giardini, in zone ombreggiate con substrato tendente all’acido.
37
Cirsium vulgare
Assente
Abbondante
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38
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Clematis recta - Clematide eretta
Famiglia
Genere
Specie
Ranuncolaceae
Clematis
Clematis recta L.
Distribuzione
Origine europea (tipo corologico Europeo), spontanea in Italia, presente su tutto il territorio a eccezione di Lazio, Campania, Sicilia e Sardegna. Cresce sia in pianura che in collina, dove può raggiungere
quote più elevate consistenti in 800 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Emicriptofita), con gemme poste a livello del suolo. Dimensioni variabili tra 1 e 1,5 m. Il fusto è in parte legnoso ed erbaceo (carattere distintivo dalle altre Clematidi), dal quale dipartono i piccioli e i tralci, che le permettono la crescita come rampicante. Sono
eretti, cilindrici e lievemente pubescenti. Ha un rizoma nodoso dal quale si sviluppano le radici.
Le foglie sono glauche, soprattutto nella pagina inferiore, lunghe 6-9 cm e larghe 3-4. Sono prive di
peli e divise in 5-7 segmenti pennati. Hanno forma triangolare-ovata e inserzione opposta sui fusti.
I singoli fiori sono raggruppati in infiorescenze di 8-15 cm. I petali sono 4, bianchi, lanceolati. La corolla ha un diametro di circa 2 cm.
I frutti sono acheni fusiformi.
Ecologia
Specie autoctona italiana, vivente da 0 m a 800 m s.l.m.. Identificata come pianta di prati magri, la
sua presenza indica di norma una moderata aridità del substrato, anche se può essere presente in
ambienti a umidità più elevata. Vegeta su terreni a pH basico, prevalentemente calcarei. Predilige
esposizioni semi-ombreggiate e il sole del mattino è preferito. Possiamo trovarla nei campi, nelle
colture, nelle aree forestali soggette a tagli a raso oppure incendiate. Presente anche ai bordi erbacei
dei boschi meso-termofili, nonché nei querceti e ostrieti termofili sub-mediterranei.
Fenologia
Fioritura tra giugno e luglio.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Le specie di questo genere vengono coltivate per essere utilizzate a scopo ornamentale. La loro caratteristica di piante rampicanti viene sfruttata all’interno di giardini e terrazzi pensili, dove hanno la
possibilità di ricoprire pareti verticali.
39
Clematis recta
Assente
Abbondante
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40
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Consolida regalis - Speronella consolida
Famiglia
Genere
Specie
Ranuncolaceae
Consolida
Consolida regalis Gray
Distribuzione
Origine sud-europea (tipo corologico Sud-Europeo), spontanea in Italia, presente su tutto il territorio
a eccezione di Sicilia e Sardegna. Cresce in pianura e in collina, può raggiungere quote più elevate in
ambienti sub-montani, fino a 1200 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea annuale (forma biologica Terofita), supera la stagione avversa sotto forma di seme.
Dimensioni variabili tra 20 e 50 cm. Il fusto è eretto, esile, molto ramificato e angoloso. L’asse fiorale è
allungato e di solito privo di foglie. Presenta la radice principale fine e fittonante.
Foglie divise in lacinie lunghe da 15 a 30 mm. Lamina tri-palmatosetta, con diametro di 3-7 cm.
I singoli fiori sono di colore azzurro-violaceo, riuniti in i pannocchie corimbose aventi racemi pauciflori. I petali laterali sono oblanceolati e si restringono alla base. Presenza di uno sperone pubescente,
lievemente ricurvo e lungo circa 15 cm. Sono provvisti di brattee lineari in numero variabile (1-4), con
peduncolo di 2-3 cm.
I frutti sono costituiti da un follicolo monocarpellare, di forma allungata (circa 10 mm) e privo di peli.
Ecologia
Specie autoctona italiana, presente da 0 m a 1200 m s.l.m., in ambienti ruderali e semi-ruderali,
ai bordi di strade e ferrovie, e su scarpate. Si inserisce nella vegetazione più o meno nitrofila, sia
naturale che antropogena. Vegeta su terreni a scarsa umidità (è considerata indicatrice di secchezza
del substrato) e prevalentemente calcarei (ph > 6,5), su substrati poveri di nutrienti e con esposizioni
mediamente ombreggiate.
Fenologia
Fioritura da maggio a settembre, la cui durata e inizio dipendono soprattutto dall’ambiente di vita.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie rustica, può essere impiegata in parchi, giardini, viali e tappeti erbosi. Viene utilizzata maggiormente in impianti a scarsa manutenzione, in quanto non necessita di particolari attenzioni.
41
Consolida regalis
Assente
Abbondante
Fonte: internet
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42
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Cornus mas - Corniolo
Famiglia
Genere
Specie
Cornaceae
Cornus
Cornus mas L.
Distribuzione
Originario dell’Europa centro-meridionale (tipo corologico Pontico), mediamente diffuso fino a 800900 m s.l.m.. Il suo areale può spingersi fino alle regioni dell’Asia Occidentale.
Morfologia
Specie arbustiva-cespugliosa (forma biologica Fanerofita cespugliosa), alta da 1 a 8 m con chioma
rada e irregolare. Talvolta può essere presente come alberello, ma in genere la sua forma è simile a
un cono rovesciato. Il fusto eretto è ramificato nella parte basale a formare cespugli.
La scorza dei giovani è grigiastra e liscia, passando negli adulti a un colore ocraceo. Nelle porzioni
legnose più vecchie la scorza si sfalda, mettendo in evidenza colori tendenti al rosso. Foglia caduca
verde scuro a inserzione opposta. Dimensioni variabili tra 6-8 cm con 3-5 paia di nervature tipiche,
semplici e di forma ovoidale-ellittica.
Fiori ermafroditi di colore giallo intenso, riuniti in infiorescenze ombrelliformi grandi 1-1.5 cm, ognuna delle quali è formata da 10-20 fiori.
Il frutto è rosso, pendulo e viene chiamato drupa. Ha una forma ovoidale con dimensioni variabili tra
1 e 1.5 cm.
Ecologia
In Italia cresce spontaneo a un’altitudine media 900 m, ma può raggiungere anche quote elevate
(1000-1400). Per la sua spiccata adattabilità climatica è componente di diverse associazioni vegetali:
dai boschi termofili montani a siepi miste di pianura ai margini del bosco, e lungo corsi d’acqua forma
macchie a cespuglio. Preferisce suoli calcarei, ambienti soleggiati o in mezz’ombra.
Fenologia
La fioritura anticipa l’apertura delle foglie e avviene tra febbraio e marzo. Le infiorescenze giallo-verdastre sono ben visibili a fine inverno quando la pianta è spoglia.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Il Corniolo viene coltivato a scopo ornamentale, inserito all’interno di siepi miste o pure, su substrati
calcarei mediamente azotati. Utilizzato nell’ingegneria naturalistica per il consolidamento di scarpate
e frane, presenta radici molto resistenti ed espanse.
43
Cornus mas
Assente
Abbondante
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44
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Cornus sanguinea - Sanguinella
Famiglia
Genere
Specie
Cornaceae
Cornus
Cornus sanguinea L.
Distribuzione
Origine europeo-asiatica (tipo corologico Eurasiatico), spontaneo in Italia, cresce in pianura, in collina
e nelle zone pedemontane fino a 1000-1300 m s.l.m.
Morfologia
Specie prettamente arbustivo-cespugliosa (forma biologica Fanerofita cespugliosa), alta tra 2 e 5 m
con chioma larga ed espansa. Il fusto è ramificato nella parte basale a formare cespugli con rami irregolari, è eretto e a volte sinuoso.
La scorza varia in base all’età: nei giovani è lucida tendente al rosso, negli adulti bruno-grigiastra e
rugosa nei rami più vecchi.
Foglia caduca di colore verdastro, che in autunno tende al rosso. Dimensioni variabili tra 5-8 cm di
forma ovoidale. Hanno inserzione opposta, sono picciolate, con 3-5 paia di nervature lievemente
pelose sulla pagina inferiore.
Fiori ermafroditi bianchi, riuniti in infiorescenze a corimbo oppure a ombrella. Sono in posizione terminale e costituite da fiori bianchi a 4 petali perpendicolari all’asse.
I frutti vengono chiamati drupe, con un diametro di circa 5-6 mm. Sono lucidi e di colore violaceonerastro.
Ecologia
Specie tipica italiana e spontanea in quasi tutte le regioni. Presenta una buona resistenza al freddo,
è diffusa nelle campagne, lungo i corsi d’acqua e ai margini dei boschi di latifoglie. Predilige ambienti
soleggiati, ma anche in mezz’ombra, cresce soprattutto su substrati calcarei e argillosi.
Fenologia
Fioritura tra maggio e giugno.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata a scopo ornamentale, come cespuglio inserito in siepi miste. Rappresenta una
componente molto importante a livello ecologico, in quanto funge da zona rifugio per molte specie
animali e fiori e frutti forniscono cibo a insetti impollinatori e uccelli frugivori.
45
Cornus sanguinea
Assente
Abbondante
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46
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Corylus avellana - Nocciolo
Famiglia
Genere
Specie
Corylaceae
Corylus
Corylus avellana L.
Distribuzione
Origine europea e delle zone dell’Asia occidentale (tipo corologico Europeo), spontaneo in Italia, cresce sia in pianura che in collina e può raggiungere quote fino a 1300 m s.l.m.
Morfologia
Specie arbustiva (forma biologica Fanerofita cespugliosa) con dimensioni massime di 5-6 m, chioma
fitta e irregolare, molto espansa e con diametro fino a 4 m. Il fusto è ramificato nella parte basale
con rami eretti. La scorza nei giovani è di color ocra, con la presenza di peli rigidi rossi o bianchi. Negli
adulti è lucida e provvista di numerose lenticelle, con colorazione più scura, brunastra tendente al
grigio.
Foglia caduca con pagina superiore più scura, verde chiaro quella inferiore, con una lieve peluria.
Dimensioni variabili tra 8-12 cm, di forma semplice e bifacciale. Le foglie sono inserite alternamente,
hanno l’apice acuminato e il margine seghettato.
Fiori unisessuati riuniti in infiorescenze (amenti). Le femminili sono piccole e giallastre, con la presenza di un ciuffo rossastro all’apice. Le maschili sono lunghe fino a 10 cm, pendule, a gruppi di 2-4 e di
colore giallo dorato.
I frutti sono nucule (noci), con un diametro di 2-3 cm, marroni. Sono circondati da due brattee tomentose con margini irregolari.
Ecologia
Specie autoctona italiana, presente in pianura ma maggiormente in ambito collinare-montano. Resiste bene alle basse temperature, predilige ambienti soleggiati o parzialmente ombreggiati. Si può
trovare in boschi di latifoglie misti come pianta sottoposta e anche nei cedui. Predilige terreni poco
argillosi e mediamente umidi.
Fenologia
Fioritura alla fine dell’inverno che anticipa l’emissione delle foglie, fruttifica a fine estate.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie rustica, non molto longeva. Viene coltivata come pianta da frutto, il cui seme è impiegato nel
settore alimentare. Utile alla realizzazione di boschetti o per il consolidamento di scarpate e versanti
di frana. Può essere utilizzata per siepi o piccole macchie in campo ornamentale e paesaggistico.
47
Corylus avellana
Assente
Abbondante
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48
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Crataegus monogyna - Biancospino
Famiglia
Genere
Specie
Rosaceae
Cretaegus
Crataegus monogyna Jacq.
Distribuzione
Origine europea (tipo corologico Paleartico), presente dalla Scandinavia alle regioni mediterranee.
Raggiunge quote fino a 1500 m, in relazione alla latitudine.
Morfologia
Specie arbustiva cespugliosa (forma biologica Fanerofita cespugliosa), alta tra 2 e 5 m, fino ad un
massimo di 10 nei rari esemplari a portamento arboreo. Il fusto è sinuoso e ramificato a partire dalla
base. La scorza negli individui giovani è grigia chiara e liscia, negli adulti è bruno-rossastra e negli
individui più vecchi può sfaldarsi a placche.
Foglia caduca, con pagina superiore verde chiara e lucida, verde-grigiastro e lievemente tomentosa
quella inferiore. Dimensioni variabili tra 5-9 cm, forma ovoidale con lobi (3-7) molto profondi. Le
foglie sono inserite in modo alterno o spiralato, e hanno un picciolo di circa 2 cm.
Fiori di colore bianco con sfumature rosee, riuniti in infiorescenze a corimbo semplici o composte.
Ermafroditi, la corolla ha 5 petali con un diametro di circa 1 cm.
I frutti sono rossi a maturità e di forma ovoidale, hanno un diametro che va da 7 a 10 mm, e vengono
identificati come falsi frutti (drupe).
Ecologia
Rappresenta una specie autoctona italiana, diffusa al margine dei boschi e nelle siepi della Pianura
Padana. In Italia è presente in tutte le regioni per la sua grande plasticità termica e adattabilità al tipo
di substrato. Predilige esposizioni soleggiate, ma sopporta anche un parziale ombreggiamento. I suoi
frutti sono molto appetiti dalla fauna selvatica, e costituisce una zona di rifugio per molti organismi
(insetti, uccelli e piccoli mammiferi).
Fenologia
Fioritura nel mese di maggio, fruttificazione da agosto a ottobre.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie molto rustica e resistente alle escursioni termiche, utilizzata nell’ingegneria naturalistica per
interventi di recupero ambientale. Può essere parte di siepi miste fitte ed è molto utilizzata in ambito
urbano nella costituzione di parchi e giardini. Coltivabile su tutti i tipi di terreno a eccezione di quelli
troppo acidi.
49
Crataegus monogyna
Assente
Abbondante
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50
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Dipsacus fullonum - Scardaccione selvatico
Famiglia
Genere
Specie
Dipsacaceae
Dipsacus
Dipsacus fullonum L.
Distribuzione
Origine europea, maggiormente diffuso nelle regioni mediterranee (tipo corologico Mediterraneo),
spontaneo in Italia e presente su tutto il territorio. Cresce in pianura e in collina, e può raggiungere
quote più elevate in ambienti montani fino a 1400 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea annuale o bienne (forma biologica Emicriptofita o Terofita) alta tra 80 e 200 cm. Fusti
ascendenti ed eretti, che presentano spine molli, le quali formano un angolo di 90° con il fusto. Radice robusta e fittonante.
Le foglie basali presentano spine a livello della nervatura centrale, hanno forma lanceolata e margine
grossolanamente dentato, e sono grandi anche 10-15 cm per 30-50. Quelle superiori hanno invece
margine intero, e sono anch’esse lanceolate, con la presenza di spine sulla pagina inferiore. Hanno
inserzione opposta e sono saldate a 2 a 2.
I singoli fiori sono di colore lilla e più raramente biancastri, raggruppati in infiorescenze a capolino.
Hanno forma ovoidale e sono grandi fino a 8 cm, e presentano squame che possono superare in
altezza l’infiorescenza stessa.
I frutti sono acheni di circa 5 mm.
Ecologia
Specie autoctona italiana, vivente da 0 a 1400 m s.l.m.. Possibile presenza in ambienti ruderali o
semi-ruderali, sulle rive e nelle vicinanze di corsi d’acqua, in prati e pascoli mesofili, nei frutteti e
nelle praterie artificiali. Predilige terreni mediamente umidi, a pH compreso tra 5,5 e 8. Necessita di
substrati ricchi in sostanze nutritive e di esposizioni soleggiate, ma può sopportare anche zone più
ombreggiate con forti variazioni di umidità.
Fenologia
Fioritura tra luglio e agosto, con inizio nella porzione centrale del capolino per poi espandersi verso i
poli.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Lo Scardaccione veniva coltivato e utilizzato nella lavorazione della lana fin dall’antichità. Oggi giorno
il suo impiego è venuto meno, ma è comunque coltivato e usato dopo essere stato essiccato come
specie ornamentale.
51
Dipsacus fullonum
Assente
Abbondante
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52
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Echium vulgare - Viperina comune
Famiglia
Genere
Specie
Boraginaceae
Echium
Echium vulgare L.
Distribuzione
Origine europea e dell’Asia occidentale (tipo corologico Eurasiatico), spontaneo in Italia e presente su
tutto il territorio. Cresce in pianura e in collina, può raggiungere quote più elevate in ambienti montani, fino a 1700 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea bienne o perenne (forma biologica Emicriptofita), con gemme poste a livello del suolo. Dimensioni variabili tra 20 e 80 cm. Fusto eretto, con ramificazioni portanti getti laterali. Provvisto
di due tipi di peli: i primi sono densi e brevi, i secondi sono setole allungate inserite su tubercoli di
colore rosso-nerastro alla base.
Foglie basali attenuate e picciolate, disposte a forma di rosetta e grandi 1-1,5 cm per 6-10 cm. Presentano setole tubercolate e peli brevi e molli. Quelle superiori sono invece sessili, hanno forma più
arrotondata e si restringono alla base.
I singoli fiori hanno colore blu-violaceo, corolla zigomorfa formata da 5 lobi ineguali e sono grandi
fino a 20 mm. Raggruppati in piccoli grappoli scorpioidi, i quali danno forma a un’infiorescenza a
pannocchia racemosa.
I frutti sono formati da 4 nucule, angolose e racchiuse in sepali a ridotto spessore.
Ecologia
Specie autoctona italiana, vivente da 0 m a 1700 m s.l.m.. Presente in ambienti ruderali o semiruderali, su sentieri e strade di campagna, all’interno dei coltivi oppure al loro margine, e anche su
affioramenti rocciosi, ghiaioni e depositi di materiale detritico. Predilige terreni secchi e poco acidi,
substrati ricchi di sostanze nutrienti ed esposizioni soleggiate. Tollera bene le basse temperature e un
ombreggiamento medio.
Fenologia
Fioritura da maggio a ottobre, che dipende da latitudine e altitudine.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie rustica, non necessita di particolari accorgimenti colturali avendo una buona resistenza alle
basse temperature e all’aridità del substrato. Utilizzata soprattutto per interventi di rinaturalizzazione
di greti fluviali, in quanto figura tra le specie pioniere di alcuni habitat.
53
Echium vulgare
Assente
Abbondante
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54
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Euonymus europaeus - Fusaggine
Famiglia
Genere
Specie
Celastraceae
Euonymus
Euonymus europaeus L.
Distribuzione
Origine europea (tipo corologico Eurasiatico), spontaneo in Italia, cresce sia in pianura che in collina,
e può raggiungere 900-1000 m s.l.m.
Morfologia
Specie arbustiva cespugliosa (forma biologica Fanerofita cespugliosa), alta di norma 1-2 m, fino a un
massimo di 4-5. Chioma molto irregolare, densa e compatta. Il fusto può essere ramificato fin dalla
base con rami sinuosi e intrecciati. La scorza varia in base all’età: nei giovani esemplari è quadrangolare e di colore verdastro, negli adulti bruno-rossastra.
Foglia caduca con pagina superiore di color verde scuro, verde più chiara quella inferiore. Dimensioni
variabili tra 4-7 cm, di tipo semplice con forma lanceolata ed ellittica. L’apice è acuto, mentre il margine è leggermente dentato. Sono picciolate e inserite in modo opposto sui rami.
Fiori di colore giallo-verdastro o bianco-verdastro. Sono riuniti a gruppi di 2-5 all’ascella delle foglie,
per lo più ermafroditi.
I frutti sono rappresentati da capsule pendule a 4 lobi. Sono carnosi, prima di colore verde e a maturazione rossastri. Hanno dimensioni comprese tra 1 e 1.5 cm. All’apertura mostrano un “bottone”
chiamato pseudoarillo, di colore arancione che riveste i semi (tossici).
Ecologia
Specie autoctona italiana presente in tutte le regioni. Non necessità di particolari condizioni ecologiche e climatiche. Predilige comunque terreni calcarei, mediamente azotati ed esposizioni soleggiate.
Possiamo ritrovarlo come componente di siepi di pianura, oppure all’interno di boschi igrofili e di
latifoglie.
Fenologia
Fioritura in maggio, contemporaneamente all’apertura delle foglie.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie rustica, coltivata a scopo ornamentale per la sua abbondante fruttificazione. Può essere inserita nelle siepi campestri di pianura e utilizzata negli interventi di ingegneria naturalistica.
55
Euonymus europaeus
Assente
Abbondante
Fonte: internet
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56
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Filipendula ulmaria - Regina dei prati
Famiglia
Genere
Specie
Rosaceae
Filipendula
Filipendula ulmaria (L.) Maxim.
Distribuzione
Origine europea e dell’Asia occidentale (tipo corologico Eurasiatico), spontaneo in Italia e presente
in tutto il territorio a eccezione di Sicilia e Sardegna. Cresce in pianura e in collina, e può raggiungere
quote più elevate in ambienti montani, fino a 1600 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Emicriptofita), con gemme poste a livello del suolo. Dimensioni variabili tra 50 e 150 cm. Fusti ascendenti ed eretti, privi di peli e lievemente striati. Possono
essere semplici oppure ramificati nella parte superiore. L’asse fiorale è allungato e spesso è privo di
foglie.
Le foglie imparipennate sono più chiare e tomentose sulla pagina inferiore. Lunghe da 10 a 40 cm,
con la presenza di segmenti (7-9) lanceolati e dentati (2-3 cm per 3-7 cm), tra i quali sono frapposti
segmenti a dimensioni minori (2-5 mm).
I singoli fiori sono molto piccoli (3-5 mm), di colore bianco, con corolla in genere formata da 5 petali.
Sono riuniti in infiorescenze molto dense a corimbo, terminali e inserite alla base delle ramificazioni.
I frutti sono follicoli privi di peli, che alla maturazione si avvolgono formando una spirale.
Ecologia
Specie autoctona italiana, presente da 0 m a 1600 m s.l.m.. Si trova in ambienti più o meno umidi,
sulle rive, negli stagni e nelle paludi in associazione con carici e canne. Può essere trovata anche in
prati igrofili, ai bordi dei ruscelli e nelle torbiere. Predilige zone molto umide, con substrati poco acidi
(pH compreso tra 4,5 e 7,5) e buone quantità di nutrienti. Ama esposizioni mediamente ombreggiate
e resiste bene alle basse temperature.
Fenologia
Fioritura da maggio ad agosto, in dipendenza da latitudine e altitudine.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata a scopo ornamentale, viene inserita in parchi e giardini ai bordi di stagni o laghetti,
sia naturali che artificiali. Utilizzata, oltre che per la sua rusticità, per la sua fioritura molto profumata.
57
Filipendula ulmaria
Assente
Abbondante
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58
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Frangula alnus - Frangola
Famiglia
Genere
Specie
Rhamnaceae
Frangula
Frangula alnus Mill.
Distribuzione
Origine europea, delle regioni caucasiche e dell’Asia occidentale (tipo corologico Europeo-Caucasica).
Spontanea in Italia, cresce in pianura c in collina e può raggiungere quote fino a 1300 m s.l.m.
Morfologia
Specie arbustiva e meno frequentemente arborea (forma biologica Fanerofita cespugliosa), con
dimensioni fino a 5 m e chioma molto irregolare e poco densa. Il fusto è ramificato fin dalla base,
diritto, a volte sinuoso e contorto. La scorza varia in base all’età: nei giovani esemplari è liscia e di
colore grigio-violaceo, negli adulti diventa rugosa e di colore rosso-brunastro.
Foglia caduca con pagina superiore lucida e verde scura, verde chiara e opaca quella inferiore. Dimensioni variabili tra 4-7 cm, forma ovoidale od ovato-lanceolata. L’apice è acuto, lievemente pronunciato, il margine è ondulato e intero. L’inserzione delle foglie è alterna, ed esse sono provviste di un
corto picciolo (circa 1 cm).
Fiori di colore bianco-verdastro riuniti in infiorescenze ascellari (cime), formate da un numero variabile di singoli fiori (2-10). Il calice ha 5 petali e in genere è grande 3-4 mm.
I frutti sono rappresentati da piccole drupe di forma tondeggiante e con dimensioni comprese tra 5
e 8 mm. Assumono una diversa colorazione in base al loro stadio di maturazione: da verdi passano a
rossi, per poi finire di colore nero.
Ecologia
Rappresenta una specie autoctona italiana ed è diffusa in tutto il settentrione, sull’Appennino toscomarchigiano, nel Lazio e nella Campania, mentre è assente nel resto del territorio. Predilige esposizioni soleggiate ed è molto esigente in fatto di umidità. Possiamo trovarla nelle macchie umide di
pianura, nei boschi di Farnia, nelle zone ripariali e negli ambienti paludosi. Anche se molto diffusa, la
Frangola risulta essere poco comune.
Fenologia
Fioritura tra maggio e giugno, con fiori e frutti che possono convivere nello stesso periodo e a volte
anche sullo stesso ramo.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
La Frangola è una specie che vegeta su terreni sia calcarei che acidi: non ha quindi preferenze rispetto
al tipo di substrato. Non viene coltivata a scopo ornamentale, anche se può essere utilizzata in opere
di ingegneria naturalistica su terreni poveri. Dalla scorza vengono estratti coloranti.
59
Frangula alnus
Assente
Abbondante
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60
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Genista tinctoria - Ginestrella
Famiglia
Genere
Specie
Fabaceae
Genista
Genista tinctoria L.
Distribuzione
Originaria dell’Europa meridionale e delle regioni dell’Asia occidentale (tipo corologico S-Europeo, WAsiatico), spontanea in Italia e presente su tutto il territorio, a eccezione di Sicilia e Sardegna.
Morfologia
Specie erbacea perenne, considerata anche arbusto nano (forma biologica Camefita), con gemme poste a meno di 50 cm dal suolo. Altezza variabile tra 30 e 50 cm. Fusti eretti e lignificati alla base, foglie
inserite solo nella parte alta, dove può essere presente una lieve peluria.
Foglie sessili, inserite in modo alterno sui fusti e sui rami secondari. Forma ovato-lanceolata, pagina
superiore lucida e di colore verde scuro, hanno margine intero e sono prive di peli.
I singoli fiori sono riuniti in grappoli terminali (racemi) disposti all’ascella delle foglie lineari. Corolla
papilionacea di colore giallo, vessillo eretto grande 8-13 mm come le ali e la carena.
I frutti sono legumi glabri, raramente possono presentare una lieve peluria. Sono lunghi circa 2,5 cm
e larghi 2-3 mm.
Ecologia
Specie autoctona italiana, può essere presente fino a 1800 m di quota. Diffusa nei prati, pascoli e praterie del piano collinare e subalpino, ai margini erbacei meso-termofili dei boschi. Possibile presenza
in ambienti ruderali, nelle torbiere basse e negli arbusteti meso-termofili. Ritrovata nelle pinete,
nei ginepreti, nei carpineti e nei querceti mesofili. Vegeta su suoli a umidità variabile, e su substrati
acidi (pH 3.5-5.5) con ridotte quantità di nutrienti. Sopporta bene le basse temperature, ma predilige
esposizioni in piena luce..
Fenologia
Fioritura compresa tra maggio e agosto.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata a scopo ornamentale e utilizzata per la sua fioritura giallo oro. Può essere impiegata
nell’ingegneria naturalistica per il rimboschimento di versanti degradati o di frane. Conosciuta per le
sue proprietà coloranti, è stata usata fin dai Romani per tingere i tessuti.
61
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Genista tinctoria
Assente
Abbondante
62
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Helianthemum nummularium - Eliantemo maggiore
Famiglia
Genere
Specie
Cistaceae
Helianthenum
Helianthenum nummularium (L.) Mill.
Distribuzione
Origine sud-europea e dell’Asia occidentale (tipo corologico Eurasiatico), spontaneo in Italia e presente su tutto il territorio. Cresce in pianura e in collina, e può raggiungere quote più elevate in ambienti
montani, fino a 2500 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Camefita), con gemme poste a meno di 50 cm dal suolo.
Dimensioni variabili tra 15 e 30 cm. Fusti legnosi solo alla base, ascendenti oppure prostrati, ispidi e
rugosi.
Le foglie sono coriacee, con pagina superiore glabra e di colore verde, e quella inferiore tomentosa e
ricoperta da una fine peluria biancastra. Hanno forme diverse, ellittiche o lanceolate, tutte comunque
provviste di stipole grandi 1-2 per 6-10 mm. La dimensione delle foglie è di circa 4 cm di lunghezza,
con un picciolo di 2-4 mm.
I fiori sono di colore giallo, possono essere singoli oppure formare un grappolo terminale composto
da 4-7 elementi. La corolla è costituita da 5 petali e ha un diametro compreso tra 16 e 24 mm.
I frutti sono capsule ricurve di circa 8 mm.
Ecologia
Specie autoctona italiana, vivente da 0 m a 2500 m s.l.m.. Presente nelle praterie basse, rocciose
e aride con umidità variabile, e nei pascoli e prati collinari e alpini. Si trova anche su rupi, accumuli di materiali sotto roccia e ai margini erbacei di boschi meso-termofili. Predilige terreni secchi,
mediamente ricchi in basi (pH 5,5-8) e poveri di sostanze nutrienti. Resiste alle basse temperature e
necessita di esposizioni soleggiate.
Fenologia
Fioritura da maggio a ottobre, a seconda di latitudine e altitudine.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata a scopo ornamentale, può essere inserita in associazione ad altre erbacee perenni
nella costituzione di angoli rocciosi. Molto utilizzata in parchi e giardini per la fioritura prolungata e
per la scarsa manutenzione richiesta.
63
Helianthemum nummularium
Assente
Abbondante
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64
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Hypericum perforatum - Erba di San Giovanni
Famiglia
Genere
Specie
Hypericaceae
Hypericum
Hypericum perforatum L.
Distribuzione
Origine europea, oggi considerato subcosmopolita (tipo corologico Eurosiberiano), spontaneo in
Italia e presente su tutto il territorio. Cresce sia in pianura che in collina, e può raggiungere quote più
elevate in ambienti montani, fino a 1600 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne rizomatosa (forma biologica Emicriptofita), con gemme poste a livello del
suolo, alta tra 20 e 70 cm. Fusto legnoso e prostrato solo alla base, rami orizzontali arrossati e rami
fiorali eretti.
Le foglie sono sessili provviste di un breve peduncolo, inserite in modo alterno sui rami. Forma diversificata: da ovato-ellittica a lineare con dimensioni di circa 2 cm. Presentano ghiandole traslucide sulla
lamina fogliare e ghiandole scure lungo il margine.
I singoli fiori sono di colore giallo-oro, grandi 20-25 mm, con corolla formata da 5 petali ellittici e
asimmetrici, con ghiandole scure sul bordo e dentellati. Sono riuniti in infiorescenze a corimbo.
I frutti sono capsule triloculari.
Ecologia
Specie autoctona italiana, vivente da 0 a 1600 m s.l.m., presente negli incolti, nei tagli a raso forestali,
nelle radure e nelle praterie basse. Predilige ambienti mediamente umidi, substrati poco acidi (pH
4,5-7,5) con quantità medie di nutrienti. Possibile presenza anche nei sotto roccia, in praterie rocciose e ai margini erbacei di boschi meso-termofili. Buona resistenza alle basse temperature e preferenza per esposizioni a mezz’ombra.
Fenologia
Fioritura da giugno a settembre, a seconda di latitudine e altitudine.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata a scopo ornamentale, può essere inserita in associazione ad altre erbacee perenni
nella costituzione di angoli rocciosi. Molto utilizzata in parchi e giardini per la fioritura prolungata e
per la scarsa manutenzione richiesta.
65
Hypericum perforatum
Assente
Abbondante
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66
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Juniperus communis - Ginepro comune
Famiglia
Genere
Specie
Cupressaceae
Juniperus
Juniperus communis L.
Distribuzione
Originario dell’emisfero settentrionale (tipo corologico Circumboreale), è spontaneo in Italia, diffuso
dalle regioni marine a quelle montane, può raggiungere quote notevoli (2000-2500 m s.l.m.).
Morfologia
Specie arbustiva e a volte arborea (forma biologica Fanerofita cespugliosa), resinosa con altezza
fino a 7 m. In pianura può presentarsi come alberello a chioma conica, salendo di quota assume un
portamento cespuglioso e prostrato. Negli individui femminili la chioma assume un aspetto molto
irregolare ed espanso. Il fusto è variabile da eretto a sinuoso, ed è molto ramificato. La scorza in età
giovanile è liscia e lucente di colore grigiastro, negli adulti è grigio-rossastra e rugosa.
Foglia persistente, aghiforme con apice acuto e pungente. Dimensioni variabili tra 10 e 15 mm, di
colore verde glauco con la presenza di una fascia biancastra sulla pagina superiore. Sono sessili e
inserite sui rametti a gruppi di 3.
Fiori dioici portati da individui diversi. Le strutture riproduttive maschili sono rappresentate da microsporofilli e sono riunite in strutture ovolidali (coni) di circa 5 mm, disposte alla base delle foglie.
Quelle femminili sono invece macrosporofilli, riuniti in coni di forma tondeggiante, disposti all’ascella
delle foglie e di colore verdastro.
I coni femminili maturano dopo 2-3 anni dalla fecondazione e vanno a formare falsi frutti (galbule)
simili a bacche. Hanno dimensioni di circa 5 mm e colore nerastro a piena maturazione.
Ecologia
Rappresenta una specie autoctona italiana ed è largamente diffusa sul territorio, in quanto ha un’ottima resistenza alle avversità climatiche e alla siccità. Cresce su diversi tipi di substrato, su terreni
ghiaiosi o sassosi superficiali e di brughiera. Viene inserita tra le specie pioniere.
Fenologia
Fioritura da febbraio a giugno, strettamente legata a latitudine e altitudine.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata a scopo ornamentale, può essere inserita in associazione ad altre erbacee perenni
nella costituzione di angoli rocciosi. Molto utilizzata in parchi e giardini per la fioritura prolungata e
per la scarsa manutenzione richiesta.
67
Juniperus communis
Assente
Abbondante
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68
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Knautia arvensis - Ambretta comune
Famiglia
Genere
Specie
Dipsacaceae
Knautia
Knautia arvensis (L.) Coult.
Distribuzione
Origine europea e delle regioni dell’Asia occidentale (tipo corologico Eurasiatico), spontanea in Italia
e presente su tutto il territorio a eccezione di Calabria, Sicilia e Sardegna. Cresce sia in pianura che in
collina, può raggiungere in ambiente montano quote fino a 2000 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne o bienne (forma biologica Emicriptofita), con gemme poste a livello del
suolo. Altezza variabile tra 25 e 80 cm. Fusti eretti, internodi allungati e presenza di macchie purpuree
sulla superficie. In genere provvista di stoloni sotterranei.
Foglie basali verdi con peli sparsi, possono essere lobate oppure indivise alla base della lamina.
Quelle cauline sono pennatosette, con 4-12 segmenti su ogni lato, larghi circa 3 mm. Sono di forma
ovato-lanceolata, con apice acuto e grandi più o meno 1 cm per 3-6. Sia sul fusto che sulle foglie sono
inseriti diversi tipi di peli: brevi, ghiandolari e peli più lunghi rivolti verso il basso.
I singoli fiori sono di colore azzurro-violetto, a volte rosei o purpurei ed ermafroditi. Riuniti in infiorescenze a capolino (diametro 20-40 mm).
I frutti sono acheni grandi circa 5 mm, provvisti di peli di 1-1,5 mm.
Ecologia
Specie autoctona italiana, vivente da 0 a 2000 m s.l.m.. Può essere presente negli incolti, nei campi,
nelle colture e nelle vigne, negli ambienti ruderali e semi-ruderali, nei prati e pascoli aridi collinari e
subalpini, nelle praterie rocciose, nei frutteti tradizionali e nelle praterie artificiali. Considerata pianta
di prati grassi, non necessita di particolare umidità essendo indicatrice di moderata secchezza del
substrato. Predilige terreni poco acidi (pH 4,5-7,5) ed esposizioni in piena luce, ma può sopportare
anche situazioni più ombreggiate.
Fenologia
Fioritura da maggio a ottobre, dipendente da latitudine e altitudine.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie a oggi di difficile reperimento, coltivata solo in vivai specializzati. Può essere utilizzata in associazione ad altre erbacee perenni nella costituzione di bordure e aiuole miste in parchi e giardini.
69
Knautia arvensis
Assente
Abbondante
Fonte: internet
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70
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Lamium album - Falsa ortica bianca
Famiglia
Genere
Specie
Lamiaceae
Lamium
Lamium album L.
Distribuzione
Origine europea e delle regioni dell’Asia occidentale (tipo corologico Eurasiatico), spontanea in Italia e
presente su tutto il territorio a eccezione di Marche, Umbria, Puglia e Sicilia. Cresce sia in pianura che
in collina, può raggiungere in ambiente montano quote fino a 2000 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Emicriptofita), con gemme poste a livello del suolo. Altezza
variabile tra 30 e 50 cm. Fusto eretto che può essere glabro oppure provvisto di una lieve peluria, in
genere è privo di ramificazioni.
Foglie a inserzione opposta, pubescenti e picciolate (picciolo di circa 2 cm). Forma ovale-lanceolata
con margine irregolarmente dentato. Sono grandi 3-4 cm per 4-5 e presentano apice acuminato.
I singoli fiori sono di colore bianco-giallastro e sono riuniti in verticilli all’ascella delle foglie. Corolla
labiata lunga circa 2 cm, labbro superiore a cappuccio e pubescente. Il calice generalmente è brunovioletto alla base.
I frutti sono acheni.
Ecologia
Specie autoctona italiana, vivente da 0 a 2000 m s.l.m.. Rappresentante di una vegetazione più o
meno nitrofila, sia naturale che antropogena. Possibile presenza in ambienti ruderali e ai margini
freschi di boschi. Predilige suoli mediamente umidi, substrati poco acidi (pH 4,5-7,5) e molto ricchi in
sostanze nutritive. Gradisce esposizioni mediamente ombreggiate e resiste alle basse temperature.
Fenologia
Fioritura da aprile a novembre, che dipende da latitudine e altitudine.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata a scopo ornamentale, utilizzata all’interno di parchi e giardini nella formazione di
aiuole e angoli a scarsa illuminazione.
71
Lamium album
Assente
Abbondante
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72
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Lathyrus pratensis - Cicerchia dei prati
Famiglia
Genere
Specie
Fabaceae
Lathyrus
Lathyrus pratensis L.
Distribuzione
Origine europea e delle regioni dell’Asia occidentale (tipo corologico Eurasiatico), spontaneo in Italia
e presente su tutto il territorio. Cresce sia in pianura che in collina, può raggiungere in ambiente
montano quote fino a 2000 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Emicriptofita) con gemme poste a livello del suolo. Altezza
variabile tra 20 e 90 cm. Fusti eretti e angolosi, lievemente pubescenti alla base.
Foglie con la presenza di due segmenti opposti, di forma lanceolata e lineari, ognuno grande 2-3 per
20-40 mm. Pianta provvista di cirri terminali e stipole ovali-lanceolate grandi 3-6 per 10-30 mm.
I singoli fiori sono di colore giallo, riuniti in infiorescenze a racemo, le quali sono fornite di un peduncolo abbastanza lungo (circa 7 cm). Ogni grappolo è formato da un numero variabile di fiori (3-12).
Corolla papilionacea, vessillo spatolato (10-15 mm), carena e ali (10-12 mm).
I frutti sono legumi larghi 4-7 mm e lunghi 20-40 mm.
Ecologia
Specie autoctona italiana, vivente da 0 a 2000 m s.l.m.. Possibile presenza negli incolti e nei tagli a
raso forestali. Diffuso soprattutto nei prati e pascoli mesofili e igrofili, nelle praterie e nei pascoli del
piano collinare e subalpino. Presente anche ai margini erbacei dei boschi meso-termofili. Predilige
terreni mediamente umidi, con quantità medie di nutrienti, substrati poco acidi (pH 4,5-7,5), esposizioni mediamente ombreggiate e resiste bene alle basse temperature.
Fenologia
Fioritura da maggio a luglio, dipendente da latitudine e altitudine.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata in passato a scopo alimentare, rientrando nei legumi della tipica cucina mediterranea. A oggi non si conosce un suo impiego nel settore ornamentale.
73
Lathyrus pratensis
Assente
Abbondante
Fonte: internet
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74
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Leucanthemum vulgare - Margherita comune
Famiglia
Genere
Specie
Asteraceae
Leucanthemum
Leucanthemum vulgare Lam.
Distribuzione
Origine europea e delle regioni dell’Asia occidentale (tipo corologico Eurasiatico), spontaneo in Italia
e presente su tutto il territorio, a eccezione della Sicilia. Cresce sia in pianura che in collina, può raggiungere quote più elevate in un ambiente montano fino a 2000 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Emicriptofita), con gemme poste a livello del suolo. Altezza
variabile tra 20 e 80 cm. Fusto semplice oppure ramoso, può essere glabro o presentare una lieve
peluria nella parte basale.
Le foglie basali presentano lamina obovata, ristretta alla base, dentellata e a volte inciso-lobata. Le
cauline sono generalmente sessili con base allargata, oblanceolate-panduriformi a margine dentato o
crenulato. Le superiori possono avere forma ovale o allungate e lineari.
Infiorescenze riunite in capolini (40-55 mm di diametro). Caratterizzati dalla presenza di due tipi di
fiori: gli esterni bianchi, sterili con corolla ligulata, quelli interni fertili, gialli e tubulosi.
I frutti sono acheni lunghi circa 2 cm.
Ecologia
Specie autoctona italiana, vivente da 0 a 2000 m s.l.m.. Costituente di una vegetazione più o meno
nitrofila, sia naturale che antropogena. Vegeta su terreni moderatamente umidi, poco acidi (pH 4.57.5) e mediamente ricchi in sostanze nutritive. Predilige luce piena e diretta, anche se può resistere
a esposizioni più ombreggiate. Possibile presenza in ambienti ruderali, prati e pascoli mesofili, nelle
praterie artificiali, nei tagli a raso forestali, nelle radure e ai margini erbacei meso-termofili dei boschi.
Fenologia
Fioritura da maggio a ottobre, dipendente dalla latitudine e dalla quota di presenza.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata a scopo ornamentale e utilizzata nella realizzazione di parchi e giardini. Fioritura prolungata, sfruttata nella formazione di aiuole e bordure fiorite in associazione ad arbusti e altre erbacee perenni. Specie coltivata a scopo ornamentale e utilizzata nella realizzazione di parchi e giardini.
Fioritura prolungata, sfruttata nella formazione di aiuole e bordure fiorite in associazione ad arbusti e
altre erbacee perenni.
75
Leucanthemum vulgare
Assente
Abbondante
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76
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Leucojum aestivum - Campanellino maggiore
Famiglia
Genere
Specie
Amaryllidaceae
Leucojum
Leucojum aestivum L.
Distribuzione
Origine sud-europea e delle regioni dell’Asia occidentale (tipo corologico Sud-Europeo, W-Asiatico).
Presente da 0 a 300 m s.l.m., in Italia è diffuso nel settentrione (a eccezione di Piemonte, Val d’Aosta
e Trentino Alto Adige), Toscana e Sardegna.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Geofita), con gemme sotterranee. Altezza variabile tra 30
e 60 cm. Pianta bulbosa, provvista di un bulbo subsferico (diametro 2-3 cm) ricoperto da tuniche di
colore bruno.
Le foglie sono tutte basali, in numero variabile da 2 a 6. Lamina canalicolata larga 5-15 mm, lunghe
quanto lo scapo fiorale. Quest’ultimo è afillo, spugnoso e trigono e all’apice porta i fiori campanulati
e penduli.
Fiori riuniti in infiorescenze a ombrella, formate da un numero variabile di fiori (2-8). I singoli componenti hanno un diametro di circa 15 mm, tepali bianchi con presenza di macchie verdi all’apice.
Il frutto è una capsula carnosa di forma subsferica.
Ecologia
Specie autoctona italiana, vivente da 0 a 300 m di quota. Con areale molto ristretto, è inserito nella
flora protetta lombarda: a causa della riduzione dell’habitat è in via di scomparsa quasi ovunque.
Predilige ambienti più o meno acquatici, rive, stagni, paludi, canneti e anche zone temporaneamente
inondate. Possibile la sua presenza in prati e pascoli igrofili. Vegeta su terreni mediamente ricchi in
basi (pH 5.5-8), ricchi in sostanze nutritive, con esposizioni ombreggiate e non sopporta forti escursioni termiche.
Fenologia
Fioritura da marzo a maggio a seconda dall’ambiente di vita. Nel sottobosco e nelle zone più ombreggiate viene anticipata e sfrutta la luce filtrante dalla chioma ancora spoglia degli alberi.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata a scopo ornamentale, utilizzata nella creazione di zone umide artificiali in parchi e
giardini. Si consiglia l’associazione con altre bulbose o erbacee perenni a ciclo vegetativo prolungato o
ritardato.
77
Leucojum aestivum
Assente
Abbondante
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78
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Ligustrum vulgare - Ligustro comune
Famiglia
Genere
Specie
Oleaceae
Ligustrum
Ligustrum vulgare L.
Distribuzione
Origine europea e delle regioni dell’Asia occidentale (tipo corologico Europeo), spontaneo in Italia,
cresce sia in pianura che in collina e può raggiungere quote di 1200 m s.l.m.
Morfologia
Specie arbustiva (forma biologica Nano-Fanerofita) alta fino a 3 m, con chioma espansa e cespugliosa.
Possiede fusti eretti, forte ramificazione secondaria con rami eretti e flessibili, e può avere portamento orizzontale e prostrato a seconda della varietà. Pianta rizomatosa con forte capacità pollonifera. La
scorza varia in base all’età: nei giovani esemplari è di colore grigio-verdastra o marrone chiaro, negli
adulti è grigio scura con la presenza di lenticelle.
Foglia caduca negli ambienti più freddi, mentre nelle zone temperate può essere persistente o semipersistente. Inserite in modo opposto, sono picciolate con picciolo molto breve. Eterofillia fogliare:
quelle alla base dei rametti sono ovali e grandi 2-3 cm, quelle apicali sono allungate e lanceolate,
grandi 4-7 cm. Hanno margine intero con la presenza di una nervatura centrale molto pronunciata.
Sono lucide e di colore verde intenso nella pagina superiore, in quella inferiore opache e più chiare.
Fiori di colore bianco riuniti in infiorescenze a pannocchia, con corolla grande 4-5 mm ed ermafroditi.
Le pannocchie sono in posizione terminale ed erette.
I frutti sono bacche grandi circa 1 cm, a maturità di colore nero.
Ecologia
Specie autoctona italiana presente su tutto il territorio a eccezione della Sardegna. Predilige esposizioni soleggiate, ed è quindi frequente ai margini dei boschi termofili, associato alla Roverella, al
Carpino nero e all’Orniello. Definita specie pioniera grazie alla capacità di colonizzare ambienti molto
secchi e ricchi di calcare.
Fenologia
Fioritura da aprile a luglio, con abbondante presenza di fiori molto profumati.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie rustica con una forte attività rizomatosa che permette una sua diffusione veloce. Coltivata
come pianta ornamentale utilizzata nella costituzione di siepi, oppure impiegata in opere d’ingegneria naturalistica per il consolidamento dei versanti. Tollera bene gli interventi di potatura, e perciò
viene utilizzata nell’arte topiaria dei giardini all’italiana.
79
Ligustrum vulgare
Assente
Abbondante
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80
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Linaria vulgaris - Linaiola comune
Famiglia
Genere
Specie
Scrophulariaceae
Linaria
Linaria vulgaris Mill.
Distribuzione
Origine europea e delle regioni dell’Asia occidentale (tipo corologico Eurosiberiano). Presente da 0 a
1500 m s.l.m., in Italia è diffusa su tutto il territorio a eccezione di Sicilia e Sardegna.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Geofita/Emicriptofita), con gemme sotterranee oppure poste a livello del suolo. Altezza variabile tra 30 e 80 cm. Fusti eretti e ramosi, pelosi e ghiandolosi nella
porzione apicale. Pianta erbacea gracile, con la presenza di rizoma strisciante.
Foglie sessili e inserite alternamente sui fusti, grandi circa 3 cm. Lamina lineare-lanceolata, revoluta e
prive di peli.
Fiori riuniti in infiorescenze a grappolo, molto dense. Fiori peduncolati, con peduncolo lungo 2-8 mm,
corolla bilabiata di colore giallo chiaro, grande 25-30 mm e provvista di sperone (circa 1 cm).
Il frutto è una capsula ovoide larga 5 mm e lunga 7-8.
Ecologia
Specie autoctona italiana, vivente da 0 a 1500 m di quota. Presente negli incolti e negli ambienti
ruderali più o meno secchi. È facile ritrovarla ai bordi delle strade forestali, nelle radure, negli affioramenti rocciosi e negli ambienti sabbiosi. Pianta che indica moderata secchezza del substrato, vegeta
su terreni poco acidi (pH 4.5-7.5) e mediamente ricchi di nutrienti. Predilige esposizioni in pieno sole,
anche se può sopportare parziali ombreggiamenti. Specie ben tollerante le basse temperature.
Fenologia
Fioritura da maggio a settembre.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie molto rustica, coltivata a scopo ornamentale e inserita in parchi e giardini a scarsa manutenzione. Utilizzata nella costituzione di bordure fiorite e aiuole, grazie all’abbondanza dei fiori e alla
fioritura prolungata.
81
Linaria vulgaris
Assente
Abbondante
Biodiversipedia.org
82
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Lotus corniculatus - Ginestrino comune
Famiglia
Genere
Specie
Fabaceae
Lotus
Lotus corniculatus L.
Distribuzione
Origine europea, delle regioni dell’Asia occidentale e dell’Africa settentrionale (tipo corologico
Eurasiatico-Africano). In Italia è presente su tutto il territorio, da 0 a 1800 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Emicriptofita), con gemme poste a livello del suolo. Altezza
variabile tra 10 e 40 cm. Provvista di rizoma a fittone con molti tubercoli, il fusto è generalmente
lignificato alla base, ramoso con rami erbacei che possono essere ascendenti o eretti.
Foglie imparipennate a inserzione alterna, sono costituite da 5 segmenti: 3 superiori e 2 inferiori
posti alla base del rachide. Hanno forma lanceolata od ovato-lanceolata, con apice più o meno arrotondato, e possono presentare peli sul margine e sulle nervature.
Fiori di colore giallo-arancio, riuniti a gruppi di 2-7 in infiorescenze a grappolo. Corolla papilionacea,
grande 10-16 mm.
I frutti sono baccelli sottili di colore bruno scuro, hanno forma cilindrica e sono riuniti tra loro all’estremità.
Ecologia
Specie autoctona italiana, vivente da 0 a 1800 m di quota. Costituente di una vegetazione più o meno
nitrofila, sia naturale che antropogena, è presente negli incolti, nelle colture e negli ambienti ruderali.
Ritrovato nei prati e nelle praterie sia collinari che submontane. Vegeta su terreni mediamente ricchi
di sostanze nutritive con substrati poco acidi (pH 4.5-7.5), ed è indicatrice di moderata secchezza del
terreno. Predilige esposizioni soleggiate e resiste bene alle basse temperature.
Fenologia
Fioritura da maggio a settembre.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie molto rustica, coltivata a scopo foraggero sin dalla fine del 1800. Utilizzata per l’affienamento,
insilamento o per il pascolo, come la medica non teme le basse temperature ed è quindi inserita in
praterie e pascoli di montagna.
83
Lotus corniculatus
Abbondante
Assente
Fonte: internet
Biodiversipedia.org
84
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Lychnis flos-cuculi - Crotonella fior di cuculo
Famiglia
Genere
Specie
Caryophyllaceae
Silene
Silene flos-cuculi (L.) Clairv.
Distribuzione
Origine europea (tipo corologico Europeo). In Italia è presente su tutto il territorio, anche se è rara
nelle regioni mediterranee. Cresce da 0 a 1600 m s.l.m., più raramente può arrivare fino a 2000 m di
quota.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Emicriptofita), con gemme poste a livello del suolo. Altezza
variabile tra 30 e 90 cm. Fusti eretti, ramificati solo nella parte alta, di colore rossastro e pubescenti.
Foglie basali larghe circa 1 cm e lunghe 4-6, lineari e spatolate, provviste di un corto picciolo; si trovano alla base del fusto disposte a rosetta. Quelle superiori sono molto strette, larghe 3 mm e lunghe
4-5 cm, sessili e inserite sui fusti in modo opposto.
Fiori disposti in cime dicotomiche, con diametro di 2-3 cm e portati da peduncoli lunghi 12-15 mm.
Corolla formata da 5 petali di colore rosa vivo del diametro di 2-3 cm. Ogni petalo è diviso in 4 lacinie
diseguali, di cui le mediane sono più lunghe.
I frutti sono capsule piriformi, dentellate, lunghe circa 8 mm.
Ecologia
Specie autoctona italiana, vivente da 0 a 1600 m di quota. Pianta di suoli umidi, presente in ambienti
più o meno acquatici, sulle rive, nelle paludi (canneti, cariceti), in torbiere basse e di transizione; è
possibile ritrovarla anche in prati e pascoli mesofili-igrofili. Vegeta su suoli poco acidi (pH 4.5-7.5) con
quantità medie di nutrienti. Predilige esposizioni soleggiate anche se si adatta a parziali ombreggiamenti.
Fenologia
Fioritura da maggio ad agosto.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie molto rustica, non necessita di particolari accorgimenti, resiste bene alle basse temperature
ma esige una buona quantità d’acqua. È coltivata a scopo ornamentale (soprattutto alcune varietà a
fiore doppio) e viene inserita ai bordi di stagni o laghetti artificiali.
85
Lychnis flos-cuculi
Assente
Abbondante
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86
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Lythrum salicaria - Salcerella comune
Famiglia
Genere
Specie
Lythraceae
Lythrum
Lythrum salicaria L.
Distribuzione
Origine europea e delle regioni dell’Asia occidentale (tipo corologico Eurasiatico, Subcosmopolita). In
Italia è presente su tutto il territorio, da 0 a 1600 m s.l.m., e può raggiungere quote fino a 2100 m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Emicriptofita), con gemme poste a livello del suolo. Può essere considerata Elofita, pianta acquatica con foglie e fiori in parte emergenti. Altezza variabile tra 30
e 120 cm, provvista di un grosso rizoma fusiforme. Fusti eretti, spesso ramosi e robusti, quadrangolari
e pubescenti nella parte bassa.
Foglie tutte lanceolate, sessili, larghe 1-2 cm e lunghe 4-7. Quelle inferiori sono inserite sui fusti in
modo opposto, oppure verticillate a 3, mentre quelle superiori sono inserite alternamente. Le foglie
mediane sono molto lunghe e arrivano a 10 cm.
Fiori subsessili, riuniti in spighe apicali. Corolla formata da 6 petali di colore rosa vivo, grande circa 10
mm.
I frutti sono capsule ovoidi lunghe 3-6 mm.
Ecologia
Specie autoctona italiana, vivente da 0 a 1600 m di quota. Pianta di ambienti acquatici e umidi, temporaneamente inondati con ampie fluttuazioni di umidità. Presente sulle rive, ai bordi degli stagni,
nelle paludi, in cariceti e canneti. Vegeta su terreni poco acidi (pH 4.5-7.5) con quantità medie di
nutrienti. Predilige esposizioni mediamente soleggiate e non sopporta le basse temperature.
Fenologia
Fioritura da giugno a settembre.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie molto rustica, coltivata a scopo ornamentale per essere inserita in angoli umidi di parchi e
giardini. Utilizzata nella formazione di bordure fiorite ai margini o all’interno di stagni e laghetti artificiali.
87
Lythrum salicaria
Assente
Abbondante
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88
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Malva sylvestris - Malva selvatica
Famiglia
Genere
Specie
Malvaceae
Malva
Malva sylvestris L.
Distribuzione
Originaria dell’Europa del sud e delle regioni asiatiche (tipo corologico S-Europea, Asiatica). In Italia è
presente su tutto il territorio da 0 a 1600 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea annuale, bienne o perenne (forma biologica Emicriptofita o Terofita), con gemme
poste a livello del suolo; negli esemplari non perenni supera la stagione avversa sotto forma di seme.
Altezza variabile tra 30 e 100 cm, con fusti generalmente eretti o ascendenti, che a volte possono
essere prostrati.
Foglie inferiori di forma sub-circolare più o meno frastagliate, le superiori lobate, con 3-7 lobi di diversa profondità. Sono picciolate (picciolo lungo 3-7 cm), hanno base cuoriforme e margine irregolarmente dentato.
Fiori disposti all’ascella delle foglie in gruppi di 2-6, portati da peduncoli lunghi 1-2 cm. Corolla formata da petali rosa con strie violacee longitudinali, del diametro di circa 4 cm.
I frutti sono poliacheni di forma circolare, glabri o pubescenti.
Ecologia
Specie autoctona italiana, vive da 0 a 1600 m di quota. Costituente di una vegetazione più o meno
nitrofila, naturale e antropogena, è presente in ambienti ruderali e semi-ruderali, in colture, lungo
sentieri e strade rurali, in scarpate e selciati. Indica moderata secchezza del terreno e predilige esposizioni in piena luce, anche se sopporta parziali ombreggiamenti. Vegeta su substrati poco acidi (pH
4.5-7.5) e ricchi di sostanze nutritive. Definita specie collinare, non sopporta però basse temperature
e gelate prolungate.
Fenologia
Fioritura da giugno a ottobre.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie rustica che non necessita di particolari accorgimenti. Coltivata a scopo ornamentale per essere
parte costituente di aiuole e angoli fioriti in parchi e giardini. Viene frequentemente utilizzata nella
medicina popolare e in erboristeria, grazie alle sue proprietà emollienti.
89
Malva sylvestris
Assente
Abbondante
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90
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Oenothera biennis - Enagra comune
Famiglia
Genere
Specie
Onagraceae
Oenothera
Oenothera biennis L.
Distribuzione
Originaria dell’America del nord (tipo corologico N-Americana, Sub-Cosmopolita), ormai spontanea in
Italia e presente su tutto il settentrione e Sicilia. Cresce sia in pianura che in collina, può raggiungere
quote fino a 1200 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea bienne (forma biologica Emicriptofita), con gemme poste a livello del suolo. Altezza
variabile tra 50 e 150 cm. Fusto eretto, semplice, oppure con la presenza di poche ramificazioni. È
fusiforme e ingrossato alla base ed è molto foglioso.
Foglie lanceolate, larghe 2-3 cm e lunghe 10-15, possono avere margine intero oppure dentato. Le
inferiori sono attenuate in un picciolo, mentre le superiori sono generalmente sessili.
I singoli fiori di colore giallo sono riuniti in racemi fogliosi terminali. Hanno calice verde e corolla formata da 4 petali grandi circa 3 cm.
I frutti sono capsule a forma di clava, larghe circa 8 mm e lunghe 2,5-3,5 cm.
Ecologia
Specie non autoctona, ma ormai spontanea in Pianura Padana e nel resto del territorio. Presente negli incolti, negli ambienti ruderali e semi-ruderali, sulle scarpate ai bordi di strade e autostrade. Costituente di una vegetazione più o meno nitrofila di origine antropogena. Pianta indicatrice di moderata
secchezza del terreno, vegeta su substrati poco acidi (pH 4.5-7.5) con medie quantità di nutrienti.
Predilige esposizioni soleggiate e non resiste alle basse temperature.
Fenologia
Fioritura da giugno a settembre.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Varietà del genere Oenothera sono coltivate a scopo ornamentale, prevalentemente utilizzate in
ambienti a scarsa irrigazione. La coltivazione dell’Enagra comune risale ai primi anni del 1600, a opera
dell’Orto Botanico di Padova, dal quale si suppone si sia diffusa.
91
Oenothera biennis
Assente
Abbondante
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92
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Ononis spinosa - Arrestabuoi
Famiglia
Genere
Specie
Fabaceae
Ononis
Ononis spinosa L.
Distribuzione
Origine europea (tipo corologico Europeo), spontanea in Italia e presente su tutto il territorio. Cresce
sia in pianura che in collina, può raggiungere quote più elevate fino a 1300 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne, più raramente in forma di arbusto nano (forma biologica Emicriptofita,
Camefita), con gemme poste a livello del suolo, oppure a meno di 50 cm dal terreno. Altezza variabile
tra 20 e 60 cm. Fusto eretto e legnoso alla base, provvisto di peli rivolti verso il basso. Presenza di
rami secondari molto corti che terminano con spine robuste.
Foglie sessili trifoliate, delle quali solo la mediana è provvista di picciolo, con forma ovoide e margine
dentato. Quelle superiori sono spesso ridotte a brattee.
Fiori singoli, disposti all’ascella delle foglie superiori, ermafroditi e di colore rosa o porpora, che più
raramente possono essere anche bianchi. Corolla papilionacea con un diametro di circa 15 mm.
I frutti sono baccelli provvisti di peli che possono contenere 2-4 semi.
Ecologia
Specie autoctona italiana, indica una secchezza moderata del terreno. Presente negli incolti, negli
ambienti ruderali e semi-ruderali, ai bordi delle strade di campagna. È anche possibile ritrovarla nelle
cave di ghiaia e di pietra, nelle praterie e nei pascoli aridi del piano collinare e subalpino. Vegeta su
substrati poco acidi (pH 4.5-7.5) e con ridotte disponibilità di nutrienti. Predilige esposizioni in piena
luce e non sopporta basse temperature prolungate.
Fenologia
Fioritura da aprile a settembre.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie non coltivata a scopo ornamentale, a oggi non trova impiego né in cucina né come pianta
officinale. Chiamata Arrestabuoi in quanto le sue spine costituivano una barriera vegetale al lavoro
nei campi dei buoi.
93
Ononis spinosa
Assente
Abbondante
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94
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Ornithogalum umbellatum - Latte di gallina
Famiglia
Genere
Specie
Liliaceae
Ornithogalum
Ornithogalum umbellatum L.
Distribuzione
Originaria dell’Europa e del bacino del Mediterraneo (tipo corologico Mediterraneo), spontanea in
Italia e presente su tutto il territorio. Cresce sia in pianura che in collina, può raggiungere quote fino a
1200 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Geofita), con gemme sotterranee. Altezza variabile tra 10 e
30 cm. Pianta bulbosa provvista di bulbo prolifero sferico grande circa 3 cm.
Foglie basali lineari, carnose, larghe da 2 a 6 mm. Presentano una linea mediana bianca sulla pagina
fogliare. Sono generalmente presenti in un numero compreso tra 6 e 9, e in genere sono più lunghe
dello scapo fiorale.
I singoli fiori sono riuniti in infiorescenze corimbose, formate da 5-15 unità. Le porzioni inferiori del
corimbo presentano un peduncolo molto allungato. Fiori formati da 6 tepali lunghi circa 2 cm, sono
bianco latte all’interno, verdastri ai bordi e ancora bianchi nella porzione esterna.
I frutti sono capsule ovoidi carnose.
Ecologia
Specie autoctona italiana, può essere presente fino a 1900 m di quota. Diffusa nei campi, nelle colture, in vigne, oliveti e incolti. È facile ritrovarla ai margini freschi dei boschi e delle siepi, nei parchi e
nei giardini. Componente tipico di prati e pascoli sia mesofili che igrofili e dei margini di boschi mesotermofili, dove costituisce bordure miste di erbacee perenni. È una pianta di suoli mediamente umidi,
vegeta su substrati poco ricchi in basi, con un pH compreso tra 5.5 e 8 e buone quantità di nutrienti.
Predilige esposizioni in mezz’ombra e non sopporta basse temperature prolungate.
Fenologia
Fioritura compresa tra aprile e maggio.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata a scopo ornamentale, utilizzata come pianta in vaso e come costituente di aiuole e
bordure miste in associazione ad altre bulbose. Non necessita di particolari accorgimenti ma solo di
posizioni riparate, in quanto non ha una buona resistenza alle basse temperature invernali.
95
Ornithogalum umbellatum
Assente
Abbondante
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96
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Physalis alkekengi - Alchechengi
Famiglia
Genere
Specie
Solanaceae
Physalis
Physalis alkekengi L.
Distribuzione
Origine europea e delle regioni dell’Asia occidentale (tipo corologico Eurasiatico), spontanea in Italia
e presente su tutto il territorio, a eccezione di Puglia e Calabria. Cresce sia in pianura che in collina e
può raggiungere quote fino a 1000 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Emicriptofita), con gemme poste a livello del suolo. Altezza
variabile tra 30 e 70 cm. Fusti eretti, ramosi e angolosi, lievemente pelosi nella porzione superiore.
Foglie picciolate (picciolo 2-3 cm), hanno forma ovato-lanceolata e sono larghe 3-6 cm e lunghe 5-10.
Possono presentare margine intero oppure sinuoso, sono appuntite e acuminate all’apice e si restringono alla base.
Fiori solitari ermafroditi, disposti all’ascella dei rami mediani. Corolla rotata a 5 lobi, di colore bianco
verdastro con diametro di circa 2 cm.
I frutti durante la maturazione sono circondati da un involucro cartilagineo piriforme grande 2,5-3,5
cm, prima di colore verde, poi aranciato a maturità.
Ecologia
Specie autoctona italiana, diffusa soprattutto ai margini freschi dei boschi umidi e delle siepi. Presente negli incolti e nelle colture, in parchi, giardini e nei coltivi ornamentali. È possibile ritrovarla
in arbusteti meso-termofili, e in pioppeti, ontaneti e saliceti arborei. Vegeta su terreni mediamente
umidi, poco acidi (pH 4.5-7.5) e ricchi di sostanze nutritive. Predilige esposizioni in mezz’ombra, zone
caldo umide, e non sopporta le basse temperature prolungate.
Fenologia
Fioritura da maggio a giugno, fruttifica da luglio ad agosto.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata a scopo ornamentale, utilizzata nella costituzione di aiuole o bordure in zone poco
soleggiate di parchi e giardini. Viene ricercata più per la fruttificazione che per la fioritura. Il frutto è
commestibile e viene consumato generalmente ricoperto di cioccolato.
97
Physalis alkekengi
Assente
Abbondante
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98
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Polygonatum multiflorum - Sigillo di Salomone
Famiglia
Genere
Specie
Liliaceae
Polygonatum
Polygonatum multiflorum (L.) All.
Distribuzione
Originario dell’Europa e dell’Asia (tipo corologico Eurasiatico), diffuso dalle regioni europee fino al
Giappone. Spontaneo in Italia e presente su tutto il territorio a eccezione della Sardegna. Cresce sia in
pianura che in collina, può raggiungere quote fino a 1800 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Geofita) con gemme sotterranee. Altezza variabile da 20 a
80 cm. Pianta rizomatosa, provvista di un rizoma orizzontale nodoso, di colore bianco e con un intenso profumo di sambuco. Il fusto è eretto, semplice e cilindrico, e solo nella parte alta è angoloso.
Foglie ovali, glauche e inserite in modo alterno. Sono disposte sui fusti in 2 ranghi, larghe anche 5
cm e lunghe 13. Generalmente sono sessili, ma talvolta possono presentare un corto picciolo, hanno
apice appuntito e margine intero.
I singoli fiori sono riuniti in grappoli pendenti (numero variabile da 2-5). I gruppi sono portati da peduncoli glabri lunghi circa 10 mm. I fiori hanno 6 tepali di colore bianco e inodore, diametro di pochi
mm e lunghi 1-2 cm.
I frutti sono bacche di colore blu scuro e sono ricoperti di pruina biancastra.
Ecologia
Specie autoctona italiana, può essere presente fino a 1800 m di quota. Diffusa nei boschi, in ontaneti, pioppeti, faggeti termofili, boschi di Faggio e Abete, nei carpineti e nei querceti mesofili, nelle
querco-pinete meso-termofile e nei betuleti-castagneti. Può essere presente anche negli arbusteti
meso-termofili e nei tagli a raso forestali. Pianta di suoli mediamente umidi, poco acidi (pH 4.5-7.5) e
con medie quantità di nutrienti. Predilige esposizioni riparate dalla luce diretta, all’ombra di alberi e
arbusti, e non teme il freddo anche prolungato.
Fenologia
Fioritura compresa tra aprile e giugno.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie molto rustica, coltivata a scopo ornamentale e inserita in angoli ombrosi di parchi e giardini.
È consigliato posizionarla in angoli poco frequentati, al margine di un boschetto o sotto un albero o
arbusto.
99
Polygonatum multiflorum
Assente
Abbondante
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100
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Populus alba - Pioppo bianco
Famiglia
Genere
Specie
Salicaceae
Populus
Populus alba L.
Distribuzione
Origine europea, sia centrale che mediterranea (tipo corologico Paleotemperato), presente in Italia su
tutto il territorio fino ai 1000 m s.l.m.. Diffusa anche nelle regioni asiatiche più occidentali e in quelle
africane del bacino del Mediterraneo.
Morfologia
Specie arborea (forma biologica Fanerofita Arborea), altezza fino a 35 m con chioma globosa e arrotondata. Il fusto è regolare e diritto, ma può essere presente anche sotto forma di arbusto. La scorza
negli individui giovani è molto chiara (biancastra), sottile e con la presenza di una lieve peluria, negli
adulti si inscurisce ed è percorsa da striature bruno-nerastre.
Foglia caduca con pagina superiore verde intenso, biancastra e tomentosa quella inferiore. Pronunciata eterofillia, con foglie tondeggianti o ovali (circa 5 cm) con un breve picciolo e foglie lobate (3-5)
a margine dentato e con lungo picciolo. Le ultime sono posizionate all’apice dei rami e sui polloni.
Entrambe sono comunque semplici e inserite sui rami in modo alterno.
Pianta dioica con fiori distinti in amenti maschili e femminili. I primi sono sessili di 6-7 cm, prima rossi
e poi gialli alla fioritura. I secondi sessili, di 3-4 cm e di colore verde-grigiastro.
I frutti sono capsule peduncolate con superficie liscia, riuniti in infruttescenze a spiga che pendono
dai rami.
Ecologia
Rappresenta una specie autoctona italiana. Può formare boschetti misti (con Ontani, Salici e Frassini)
lungo i corsi d’acqua, oppure essere presente con individui isolati. Pianta eliofila, predilige ambienti
caldi e ricchi di acqua. Richiede terreni sciolti, fertili e ben drenati, anche se sopporta sia substrati argillosi che calcarei. Tollera periodi di sommersione non troppo prolungati, in quanto teme il ristagno
idrico e situazioni di asfissia.
Fenologia
Fioritura da marzo ad aprile, prima dell’emissione delle foglie.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie rustica a rapido accrescimento, utilizzata nelle alberature stradali e nei parchi come pianta
ornamentale, grazie al colore della foglia e dei giovani rami. Indicata per interventi in zone umide e
impianti a rapido accrescimento.
101
Populus alba
Assente
Abbondante
Fonte: internet
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102
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Populus canescens - Pioppo grigio
Famiglia
Genere
Specie
Salicaceae
Populus
Populus canescens L.
Distribuzione
Originario dell’Europa centro-meridionale (tipo corologico Paleotemperato), presente nelle pianure
dell’Italia settentrionale fino a 1300 m s.l.m.
Morfologia
Specie arborea, meno frequentemente sotto forma di arbusto (forma biologica Fanerofita Arborea),
alta fino a 35 m con chioma molto sviluppata. Il fusto è di norm diritto e può ramificarsi a partire dalla
base. La scorza nella parte inferiore della pianta è bruna scura e solcata, nella parte superiore argentea con linee di lenticelle rombiche.
Foglia caduca, semplice e bifacciale. Pagina superiore verde e liscia, opaca e grigiastra quella inferiore
con evidenti nervature. Foglie con larghi denti irregolari. Foglie superiori non lobate. Inserzione alterna. Foglie dei germogli tondeggianti. Dimensioni di 5-7 per 4-6 cm.
Pianta dioica, con infiorescenze distinte in amenti maschili e femminili. Le prime sono sessili, di circa
8 cm e con 15-30 stami. Le seconde sessili, più lunghe e sottili, hanno colore bruno.
I frutti sono capsule con superficie liscia, riuniti in infruttescenze a grappolo. Dispersione anemofila
attraverso semi piumosi.
Ecologia
Rappresenta una specie autoctona italiana, predilige ambienti soleggiati e umidi. Resiste alle basse
temperature. Vegeta bene lungo i corsi d’acqua, in terreni freschi, profondi e non calcarei.
Fenologia
Fioritura da marzo ad aprile, fruttifica nel mese di maggio.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie rustica a rapido accrescimento, coltivata a volte a scopo ornamentale o come frangivento. Non
esige trattamenti speciali e può essere quindi impiegata in diverse situazioni, sia climatiche che di
substrato.
103
Populus canescens
Assente
Abbondante
Fonte: internet
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104
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Populus nigra - Pioppo nero
Famiglia
Genere
Specie
Salicaceae
Populus
Populus nigra L.
Distribuzione
Originario dell’Europa centro-meridionale e delll’Asia occidentale (tipo corologico Paleotemperato),
presente in Italia su tutto il territorio, dalla pianura fino a 1200 m s.l.m.
Morfologia
Specie arborea, meno frequentemente sotto forma di arbusto (forma biologica Fanerofita Arborea),
alta fino a 30 m con chioma molto sviluppata. Il fusto è spesso nodoso e diritto e può ramificarsi a
partire dalla base. La scorza è marrone scuro e negli individui adulti tende a fessurarsi vistosamente.
Foglia caduca, semplice e bifacciale. Pagina superiore verde intenso e liscia, opaca quella inferiore
con evidenti nervature. Inserzione alterna, grazie a un picciolo di 3-7 cm, prima verde-giallastro, poi
brunastro a maturità. Lamina di forma ovato-triangolare, con margine seghettato e apice appuntito.
Dimensioni di 5-7 per 4-6 cm.
Pianta dioica, con infiorescenze distinte in amenti maschili e femminili. Le prime sono sessili, di circa
8 cm e con 15-30 stami rossi. Le seconde sessili, più lunghe e sottili, hanno colore verde-giallastro.
I frutti sono capsule con superficie liscia, riuniti in infruttescenze a grappolo. Dispersione anemofila
attraverso semi piumosi.
Ecologia
Rappresenta una specie autoctona italiana, predilige ambienti soleggiati e resiste alle basse temperature. Vegeta bene lungo i corsi d’acqua, in terreni freschi, profondi e preferisce substrati non calcarei.
Entra a far parte di boschetti misti, in associazione a Frassini, Salici e Ontani, ma può formare spesso
anche popolamenti puri.
Fenologia
Fioritura da marzo ad aprile, fruttifica nel mese di maggio.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie rustica a rapido accrescimento, coltivata a scopo ornamentale. Utilizzata nella costituzione di
filari all’interno di parchi e giardini, ma soprattutto negli impianti a rapido accrescimento. Non esige
trattamenti speciali e può essere quindi impiegata in diverse situazioni, sia climatiche che di substrato.
105
Populus nigra
Assente
Abbondante
Fonte: internet
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106
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Primula vulgaris - Primula comune
Famiglia
Genere
Specie
Primulaceae
Primula
Primula vulgaris L.
Distribuzione
Originaria dell’Europa occidentale e del bacino del Mediterraneo (tipo corologico W-Europeo, Mediterraneo), spontanea in Italia e presente su tutto il territorio a eccezione della Sardegna. Cresce sia in
pianura che in collina e può raggiungere quote fino a 1500 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Emicriptofita) con gemme poste a livello del suolo. Altezza
variabile tra 5 e 10 cm. Pianta rizomatosa, provvista di un breve rizoma obliquo, lungo circa 4 cm, dal
quale dipartono grosse radici secondarie. Fusto assente.
Presenta foglie solo basali di forma ovale allungata, con margine irregolarmente dentato e apice arrotondato. Pagina superiore glabra, quella inferiore villosa e verrucosa. Le foglie possono raggiungere i
15 cm di lunghezza.
Fiori solitari portati da lunghi peduncoli (4-7 cm). Corolla gialla, in condizioni di scarsità d’acqua tende
al verde-azzurro, ha diametro di 2-3 cm ed è formata da lobi obcordati più scuri alla base.
I frutti sono capsule ovoidi e contengono molti semi.
Ecologia
Specie autoctona italiana, può essere presente fino a 1500 m di quota (Gran Sasso). Diffusa nei
boschi e ai loro margini erbacei, è presente in pioppeti, ontaneti, saliceti arborei, carpineti e querceti
mesofili, in querceti e ostrieti termofili sub-mediterranei. Può essere presente in praterie, prati e
pascoli aridi dal piano collinare al subalpino. Ritrovata in parchi, giardini e nei coltivi ornamentali
(diffusione mediata dall’uomo). Vegeta su terreni mediamente umidi, ma si adatta anche a condizioni
di scarsità idrica, a medie quantità di nutrienti ed esposizioni ombreggiate.
Fenologia
Fioritura da febbraio a maggio.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata a scopo ornamentale, utilizzata come pianta in vaso e come costituente di aiuole e
bordure miste in associazione ad altre erbacee perenni. Sfruttata per la sua fioritura anticipata, è
quindi consigliato associarla a essenze con periodi di fioritura diversificati.
107
Primula vulgaris
Assente
Abbondante
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108
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Prunella vulgaris - Prunella comune
Famiglia
Genere
Specie
Lamiaceae
Prunella
Prunella vulgaris L.
Distribuzione
Originaria dell’Europa e dell’Asia (tipo corologico Eurasiatico), spontanea in Italia e presente su tutto il
territorio. Cresce sia in pianura che in collina, può raggiungere quote fino a 2000 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Emicriptofita), con gemme poste a livello del suolo. Altezza
variabile tra 5 e 20 cm. Pianta rizomatosa, provvista di rizoma orizzontale. Fusti ascendenti o eretti,
pubescenti e privi di ramificazioni.
Foglie di forma variabile da ovato-lanceolata a lanceolata, larghe circa 1,5 cm e lunghe 2,5-5. Picciolate, provviste di picciolo lungo circa 1 cm margine intero irregolarmente dentato.
Fiori riuniti in pseudo-verticilli, formano un’infiorescenza sub-sferica somigliante a una spiga, alla
base della quale è presente una coppia di foglie. Corolla labiata di colore blu-violaceo o purpureo,
tubo diritto lungo 10-15 mm.
I frutti sono acheni tondeggianti, grandi 1,5-2 mm.
Ecologia
Specie autoctona italiana, può essere presente fino a 2000 m di quota. Diffusa nei campi, in colture,
vigne, oliveti e incolti, nei tagli a raso forestali e nelle radure, ma in ambienti comunque più o meno
umidi. Ritrovata nelle torbiere basse e di transizione, a volte è possibile vederla in prati, pascoli e praterie mesofile e igrofile, ai margini erbacei dei boschi meso-termofili. Vegeta comunque su substrati
ad umidità variabile, poco acidi (pH 4.5-7.5) e con medie quantità di nutrienti. Predilige esposizioni
soleggiate, anche se sopporta posizioni più ombreggiate.
Fenologia
Fioritura compresa tra giugno e ottobre.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata a scopo ornamentale, viene utilizzata in parchi e giardini come pianta tappezzante e
come costituente angoli rocciosi.
109
Prunella vulgaris
Assente
Abbondante
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110
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Prunus avium - Ciliegio
Famiglia
Genere
Specie
Rosaceae
Prunus
Prunus avium L.
Distribuzione
Originario dell’Asia occidentale e successivamente diffuso in tutta Europa (tipo corologico Pontico),
spontaneo in Italia, cresce sia in pianura che in collina e può raggiungere quote fino ai 1500 m s.l.m.
Morfologia
Specie arborea (forma biologica Fanerofita Arborea) alta fino a 20 m, con chioma espansa, conica
pressoché regolare. Grande capacità pollonifera, se ceduato ricaccia formando piccole plantule dai
polloni radicali. Il fusto si ramifica nella parte medio-alta, e più raramente può formare cespugli. La
scorza nei giovani è liscia e di colore bruno-rossiccio, negli adulti è rugosa bruno-grigiastra e meno
frequentemente rossastra.
Foglia caduca con pagina superiore verde scuro, verde chiaro e lievemente pubescente quella inferiore. Dimensioni variabili da 6-7 cm a 13-15, sono semplici, di forma obovata, allungate e lanceolate.
Margine seghettato e picciolate (picciolo di 3-5 cm). In autunno le foglie passano dal giallo oro al
rosso cupo.
Fiori ermafroditi di colore bianco, riuniti in grappoli di 2-8 elementi. Corolla formata da 5 petali così
come il calice da 5 sepali. Presentano un lungo peduncolo (4-5 cm) e hanno un diametro di circa 2,5
cm.
I frutti sono drupe rossastre o violacee grandi da 1 a 3 cm. La polpa succosa è molto appetita dagli
uccelli e dai mammiferi.
Ecologia
Introdotto dall’uomo in tempi antichissimi e ora diffuso su tutto il territorio europeo e quindi anche
italiano. Specie eliofila e molto resistente alle basse temperature. Possiamo trovarlo al margine dei
boschi e lungo i corsi d’acqua in pianura e collina. Può adattarsi anche a zone meno soleggiate all’interno di boschi di Castagno e di Faggio. Vegeta su tutti i tipi di terreno anche se predilige substrati
permeabili, fertili e mediamente riforniti di acqua.
Fenologia
Fioritura tra aprile e maggio, quasi contemporaneamente all’apertura delle foglie.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie rustica a rapido accrescimento, non molto longeva (100-150 anni al massimo). Coltivata a scopo ornamentale, soprattutto come varietà create da selezioni ed incroci. Viene utilizzato in arricchimenti forestali e in impianti di arboricoltura, essendo il suo legno molto pregiato e quindi ricercato.
Può essere impiegato anche per la realizzazione di filari campestri.
111
Prunus avium
Assente
Abbondante
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112
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Prunus spinosa - Prugnolo
Famiglia
Genere
Specie
Rosaceae
Prunus
Prunus spinosa L.
Distribuzione
Originario dell’Asia settentrionale e dell’Europa (tipo corologico Europeo), spontaneo in Italia e presente su tutto il territorio. Cresce sia in pianura che in collina e può raggiungere quote fino a 1500 m
s.l.m.
Morfologia
Specie arbustiva e cespugliosa, più raramente sotto forma di alberello (forma biologica Fanerofita
Cespugliosa), con altezza variabile tra 1 e 2 m e fino a 4-5 m. Chioma molto irregolare e rada, la cui
caratteristica principale è la presenza di molte spine sui fusti. Si ramifica già nella parte basale a formare cespugli. Fusti e rami sono di colore bruno-grigiastro, con i giovani rametti ocracei e pubescenti,
più scuri, rugosi e spinosi quelli più vecchi.
Foglia caduca con pagina superiore verde scuro, verde chiaro e lievemente pubescente quella inferiore. Dimensioni di circa 4 cm, sono semplici, di forma ovoidale-ellittica. Margine seghettato e apice
acuto, con un corto picciolo (4-5 mm) e inserite sui rami in modo alterno.
Fiori ermafroditi di colore bianco, disposti singolarmente su tutti i rami grazie a un corto peduncolo.
Corolla formata da 5 petali grande circa 1,5 cm.
I frutti del Prugnolo sono drupe di colore bluastro, con sfumature violacee o nerastre. Presentano una
tipica pruina grigiastra che riveste il frutto, che ha dimensioni di 1-1,5 cm.
Ecologia
Specie autoctona italiana e comune arbusto delle siepi miste. Può trovarsi in associazione con Biancospino, Fusaggine, Rosa canina e Corniolo. Colonizza anche pendii aridi e macchia mediterranea, grazie
a un apparato radicale ben sviluppato ed espanso. Conferisce il nome al pruneto, tipica formazione
arbustiva pioniera, che prende il posto delle latifoglie nelle stazioni più calde a substrato calcareo.
Specie eliofila senza particolari esigenze pedo-climatiche.
Fenologia
Abbondante fioritura da marzo ad aprile, precede l’apertura delle foglie.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie rustica, coltivata per essere inserita in siepi miste. Può essere impiegato anche come esemplare singolo grazie all’abbondante fioritura, ed è utilizzato anche per il consolidamento di frane e
scarpate.
113
Prunus spinosa
Assente
Abbondante
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114
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Pulmonaria officinalis - Polmonaria
Famiglia
Genere
Specie
Boraginaceae
Pulmonaria
Pulmonaria officinalis L.
Distribuzione
Originaria dell’Europa centrale (tipo corologico Europeo), spontanea in Italia e presente solo nelle regioni settentrionali. Cresce sia in pianura che in collina e può raggiungere quote fino a 1500 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Emicriptofita), con gemme poste a livello del suolo. Altezza
variabile tra 10 e 40 cm. Pianta rizomatosa, provvista di rizoma molto sottile (diametro circa 2 mm) e
allungato, nodoso, con nodi distanziati 2-3 cm tra loro. Il fusto è breve e presenta generalmente rami
incurvati.
Foglie di forma ovato-acuminata, larghe 4-10 cm e lunghe 7-16. Sulla pagina fogliare sono presenti
tipiche macchie verde chiaro o biancastro.
I singoli fiori formano cime contratte con asse irsuto e nella maggior parte ghiandoloso. Corolla di
colore rosa-violetto grande 13-20 mm.
I frutti sono acheni ovali, con superficie liscia e colore bruno scuro.
Ecologia
Specie autoctona italiana, diffusa nei boschi sia di latifoglie che di conifere. Presente in peccete, cembrete, lariceti e abetine, nei pioppeti, ontaneti, faggete termofile e negli ostrieti termofili. Talvolta
può essere ritrovata nelle radure forestali, ai margini erbacei dei boschi e negli arbusteti meso-termofili. È una pianta che predilige l’ombra, vegeta su substrati mediamente umidi, poco ricchi in basi
(pH 5.5-8) e con quantità medie di sostanze nutritive. È considerata una pianta di montagna e delle
regioni boreali.
Fenologia
Fioritura compresa tra marzo e maggio.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata come essenza officinale e come pianta ornamentale. Utilizzata in erboristeria per le
sue proprietà secretolitiche ed emollienti. Può essere inserita in parchi e giardini nella costituzione di
aiuole ombrose, ricercata più per le foglie maculate che per la sua fioritura.
115
Pulmonaria officinalis
Assente
Abbondante
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116
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Quercus cerris - Cerro
Famiglia
Genere
Specie
Fagaceae
Quercus
Quercus cerris L.
Distribuzione
Origine europea e dell’Asia Minore (tipo corologico Eurimediterraneo), spontaneo in Italia nelle regioni settentrionali. Cresce sia in pianura che in collina, fino a 800 m s.l.m.
Morfologia
Specie arborea (forma biologica Fanerofita Arborea) alta fino a 40 m, con chioma espansa e globosa.
Il fusto è diritto e si ramifica nella porzione medio-alta, e può superare il metro di diametro. La scorza
nei giovani esemplari è grigiastra e liscia, negli adulti assume una colorazione grigio-brunastra, con
la presenza di fessurazioni e costolature longitudinali che si accentuano con il passare del tempo. I
rametti più giovani sono ricoperti da una lieve peluria.
Foglia caduca semplice, con pagina superiore verde intenso e lucida, tomentosa e provvista di peli
grigi quella inferiore. Dimensioni variabili tra 7 e 14 cm di lunghezza e 4-6 cm di larghezza. Hanno
forma lanceolata o ellittica, sono profondamente lobate e i lobi spesso arrivano fino alla nervatura
centrale e sono 4-7 per lato. Inserite in modo alterno attraverso un picciolo lungo tra 0,5 e 1,5 cm.
Fiori monoici e riuniti in infiorescenze. I maschili sono amenti penduli di colore verde-giallastro lunghi
circa 4 cm. Quelli femminili sono riuniti in spighe (1-5 fiori), dislocati all’ascella delle foglie o in posizione terminale.
I frutti sono ghiande ovoidali lunghe 2-3 cm. Sono rivestite da una cupola “a riccio”, la quale presenta
squame arricciate e filiformi che ricoprono la metà della ghianda stessa.
Ecologia
Rappresenta una specie autoctona italiana. Presente su tutto il territorio, maggiormente in zone collinari e pedemontane, fino a 700-800 m di quota. Pianta eliofila, predilige climi temperati, vegeta su
substrati freschi, profondi e con buona umidità. Preferisce terreni sub-acidi ma può adattarsi anche a
condizioni più calcaree. Forma boschi misti in associazione ad altre latifoglie.
Fenologia
Fioritura a fine primavera, nel mese di maggio, mentre la fruttificazione è all’inizio dell’autunno (ottobre).
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie rustica a rapido accrescimento giovanile. Viene coltivata sia come essenza forestale che come
specie ornamentale da utilizzare in parchi e giardini. Pianta produttiva nella forma a ceduo, anche se
il legno non è molto pregiato, utilizzata prevalentemente negli impianti forestali per la produzione di
pali e combustibile.
117
Quercus cerris
Assente
Abbondante
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118
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Quercus pubescens - Roverella
Famiglia
Genere
Specie
Fagaceae
Quercus
Quercus pubescens Willd.
Distribuzione
Origine europea (tipo corologico Pontico), spontanea in Italia. Cresce sia in pianura che in collina, fino
agli 800 m s.l.m.. Il suo areale è concentrato nell’Europa meridionale e orientale e nell’Asia minore.
Morfologia
Specie arborea (forma biologica Fanerofita Arborea), altezza media di 15 m, e in alcuni esemplari fino
a 25. Fusto diritto e corto con grosse branche, che formano una chioma ampia e regolare negli esemplari isolati. Può ramificarsi sin dalla base, con aspetto cespuglioso se inserita in siepi miste. La scorza
è rugosa, con incisioni e costolature longitudinali grigiastre sin dalla giovane età. I rametti e foglie
sono tipicamente pubescenti, caratteristica prevalente nei giovani esemplari.
Foglia caduca, semplice con pagina superiore verde intenso, e verde chiaro, tomentosa e pubescente
quella inferiore. Dimensioni variabili tra 6 e 8 cm. Hanno forma ovoidale e allungata, lobata con lobi a
margine arrotondato. Inserite in modo alterno attraverso un picciolo lungo tra 0,5 e 1,5 cm.
Fiori monoici e riuniti in infiorescenze. I maschili sono amenti penduli di colore verde-giallastro lunghi
circa 5 cm. Quelli femminili sono solitari o riuniti in piccoli gruppi, inseriti all’ascella delle foglie grazie
a un corto peduncolo.
I frutti sono ghiande ovoidali lunghe 2-3 cm, prima verdi e poi color nocciola, rivestite per metà da
una cupola lievemente pubescente.
Ecologia
Specie autoctona italiana, presente su tutto il territorio. Tipica quercia di zone collinari e pedecollinari, vivente a quote più basse rispetto alla Rovere. Pianta eliofila, termofila e xerofila, predilige terreni
calcarei e versanti esposti a sud. Non sopporta temperature fredde prolungate e il ristagno idrico. In
zone sub-mediterranee si colloca tra il limite superiore delle leccete e quello inferiore delle cerrete e
roverete. In regioni settentrionali può essere associata a Pino nero e Orniello.
Fenologia
Fioritura tra aprile e maggio, fruttificazione all’inizio dell’autunno (ottobre).
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie rustica, utilizzata come pianta forestale per rimboschimenti su suoli poveri e con ridotte disponibilità idriche. Impiegata anche come specie di interesse paesaggistico, sia come singoli esemplari
che associata in siepi miste.
119
Quercus pubescens
Assente
Abbondante
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120
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Quercus robur - Farnia
Famiglia
Genere
Specie
Fagaceae
Quercus
Quercus robur Willd.
Distribuzione
Origine europea (tipo corologico Europeo), spontanea in Italia, presente su tutto il territorio a eccezione di Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna, fino a 1000 m s.l.m.. Tra tutte le querce è quella che
presenta l’areale maggiore, dalle zone più mediterranee alla Scandinavia, agli Urali e a est fino al
Caucaso.
Morfologia
Specie arborea (forma biologica Fanerofita Arborea) con altezza fino a 40 m. Fusto diritto con la possibilità di ramificarsi presto in grosse branche negli individui isolati, mentre in bosco la ramificazione
si ha solo nella parte apicale. Chioma non molto densa e globosa, con apice arrotondato. Scorza di
colore grigiastro e molto solcata longitudinalmente.
Foglia caduca, semplice con pagina superiore verde intenso, verde chiaro e priva di peli quella inferiore. Dimensioni variabili tra 8 e 12 cm. Hanno forma obovata, apice allargato e la lamina nei pressi
dell’inserzione è stretta, lobata con lobi a margine arrotondato, non molto profondi. Inserite in modo
alterno con un corto picciolo.
Fiori monoici e riuniti in infiorescenze. I maschili sono amenti penduli di colore verde-giallastro lunghi
circa 3 cm. Quelli femminili sono solitari o riuniti in piccoli gruppi, inseriti nella porzione terminale
attraverso un lungo peduncolo.
I frutti sono ghiande ovoidali o cilindriche lunghe 2-4 cm, rivestite da una cupola con squame arrotondate, portate da un lungo peduncolo, sia singole che a gruppi di 2-4.
Ecologia
Rappresenta una specie autoctona italiana, è la tipica quercia di pianura e forma associazioni tipiche
con altre latifoglie (querco-carpineti planiziali). Predilige ambienti soleggiati, terreni sciolti, fertili e
ricchi d’ acqua e può sopportare periodiche sommersioni delle radici. Può essere presente anche
come individuo singolo, e allora riveste un importante interesse paesaggistico. Pianta molto longeva
(fino a 600 anni).
Fenologia
Fioritura tra aprile e maggio, fruttificazione all’inizio dell’autunno (settembre-ottobre).
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie rustica a lento accrescimento. Coltivata a scopo ornamentale paesaggistico, può essere usata
come esemplare singolo nelle campagne oppure come costituente di boschi misti di pianura. Il suo
legno è di ottima qualità: è utilizzata quindi nei rimboschimenti e nell’arboricoltura da legno.
121
Quercus robur
Assente
Abbondante
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122
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Rhamnus cathartica - Spincervino
Famiglia
Genere
Specie
Rhamnaceae
Rhamnus
Rhamnus cathartica L.
Distribuzione
Originario dell’Europa e dell’Asia (tipo corologico Eurasiatico), spontaneo in Italia e presente su tutto
il territorio, a eccezione della Sardegna. Cresce sia in pianura che in collina e può raggiungere quote
fino a 800 m s.l.m.
Morfologia
Specie arborea o arbustiva (forma biologica Fanerofita cespugliosa) con gemme poste a più di 50 cm
dal suolo. Altezza variabile tra 1 e 4 m, fusto ramoso, i rami secondari sono disposti più o meno in
modo opposto e terminano spesso con una spina. Scorza di colore bruno-rossastro.
Foglie opposte sui rami, hanno forma ellittica, a volte subrotonda. Presentano margine dentato, spesso sono mucronate, lunghe fino a 6 cm. Sono provviste di 2-4 nervatue arcuate per lato.
I singoli fiori sono riuniti a gruppi di 2-8 in infiorescenze ombrelliformi. Sono posizionate all’ascella
delle foglie. Corolla di colore verde-giallastro, formata da 4-5 petali lunghi 4-6 mm.
I frutti sono bacche sferiche di colore nero, lucide e con diametro di 6-8 mm. .
Ecologia
Specie autoctona italiana diffusa su tutto il territorio, ma poco comune ovunque. Entra a far parte
degli arbusteti meso-termofili, inclusi quelli posizionati sulle pareti rocciose. Può essere ritrovato
all’interno o ai margini di pinete, gineprai, pioppeti, ontaneti, faggete termofile, carpineti e acereti.
Vegeta su terreni mediamente umidi, poco ricchi in basi (pH 5.5-8) e con scarse quantità di nutrienti.
Predilige esposizioni ombreggiate e non teme le basse temperature.
Fenologia
Fioritura compresa tra aprile e giugno.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata a scopo paesaggistico, utilizzata nella costituzione di siepi campestri miste. Pianta a
lento accrescimento che necessita di suoli sciolti e calcarei.
123
Rhamnus cathartica
catharticus
Assente
Abbondante
Biodiversipedia.org
124
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Rosa canina - Rosa selvatica
Famiglia
Genere
Specie
Rosaceae
Rosa
Rosa canina L.
Distribuzione
Origine europea (tipo corologico Paleotemperato), spontanea in tutta Europa e in tutta Italia. Cresce
sia in pianura che in collina e può raggiungere quote fino a 1400 m s.l.m.
Morfologia
Specie arbustiva (forma biologica Nano-Fanerofita) alta fino a 2 m. In genere si appoggia ad altre
piante o a supporti, è sarmentosa e può assumere un aspetto strisciante. Le ramificazioni partono
già nella parte bassa della pianta, fusti e rami sono lignificati nella parte basale e glabri, e presentano
tipiche spine arcuate e rigide.
Foglia di norma caduca, a volte semi-persistente. Sono di tipo composto e imparipennate, presentano
5-6 foglioline secondarie aventi lamina ovato-ellittica. Hanno margine dentato e sono lunghe 2-4 cm.
Fiori ermafroditi grandi circa 5 cm. Corolla formata da 5 petali semplici, di colore bianco rosato. Possono essere singoli oppure disposti a piccoli gruppi.
I frutti sono cinorrodi (falsi frutti) di colore rossastro aventi diametro di 1-2 cm. All’interno di essi
sono presenti gli acheni (veri frutti).
Ecologia
Rappresenta una specie autoctona italiana, è spontanea nei boschi, nelle boscaglie ripariali di pianura
e di montagna fino a 1400 m. Entra a far parte delle siepi miste autoctone, dove utilizza come supporto le altre specie presenti. Pianta eliofila, predilige suoli ricchi di azoto, ma sopporta bene anche
terreni poveri e argillosi.
Fenologia
Fioritura nel mese di giugno.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie rustica e adattabile a qualsiasi tipo di terreno. Viene coltivata come specie ornamentale e
costituente di siepi miste, può essere usata nel consolidamento di versanti soggetti a erosione negli
impianti di ingegneria naturalistica. Viene utilizzata come portainnesto per ottenere ibridi di rosa
aventi particolari caratteristiche.
125
Rosa canina
Assente
Abbondante
Fonte: internet
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126
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Ruscus aculeatus - Pungitopo
Famiglia
Genere
Specie
Liliaceae
Ruscus
Ruscus aculeatus L.
Distribuzione
Origine europea (tipo corologico Eurimediterraneo), spontaneo in Italia e presente in tutto il territorio. Cresce sia in pianura che in collina, può raggiungere quote fino a 600 m s.l.m.
Morfologia
Specie arbustiva o cespugliosa (forma biologica Camefita fruticosa) di altezza variabile tra 50 e 90
cm. Pianta provvista di rizoma strisciante, i fusti sono parzialmente lignificati ed eretti, hanno una superficie striata di colore verde scuro. Le ramificazioni possono partire nella porzione mediana oppure
dall’apice.
Le foglie sono formate da piccole squame (pochi mm) di colore biancastro, sono caduche e si seccano
precocemente. La loro funzione viene svolta da piccoli fusti secondari trasformati, che prendono il
nome di cladodi. Sono laminari a forma triangolare con l’apice appuntito, di colore verde intenso e
grandi 2-3 cm.
I fiori sono posizionati sulla pagina superiore dei cladodi, sono unisessuati e di colore giallo-verdastro.
Possono essere presenti in piccoli gruppi oppure isolati, subsessili, grandi pochi mm.
I frutti sono bacche di colore rosso, sferiche e globose. Contengono al loro interno 1-2 semi di colore
biancastro.
Ecologia
Rappresenta una specie autoctona italiana, vivernte fino a 600 m di quota, che può raggiungere
quote più elevate solo nelle regioni mediterranee. Pianta molto rustica senza particolari esigenze
pedo-climatiche, vegeta su tutti i tipi di substrato, anche aridi e rocciosi. Buona resistenza alle basse
temperature e preferenza per esposizioni in mezz’ombra. La si ritrova nelle leccete e nei querceti
come componente del sottobosco.
Fenologia
Fioritura tra novembre e aprile, la fruttificazione avviene l’inverno successivo alla fioritura. Le bacche
una volta maturate possono restare 2-3 mesi sui cladodi.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie rustica e adattabile a qualsiasi tipo di terreno. Viene coltivata come specie ornamentale e
inserita all’interno di parchi e giardini in zone ombreggiate.
127
Ruscus aculeatus
Assente
Abbondante
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128
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Salix alba - Salice bianco
Famiglia
Genere
Specie
Salicaceae
Salix
Salix alba L.
Distribuzione
Areale molto vasto che si estende dall’Europa all’Africa meridionale fino alle regioni dell’Asia settentrionale (tipo corologico Paleotemperato). Spontaneo in Italia e presente su tutto il territorio fino a
1000 m s.l.m.
Morfologia
Specie arborea (forma biologica Fanerofita Arborea) di altezza massima 25 m, con chioma espansa
di diametro fino a 10 m. Fusto eretto (diametro anche di 60 cm) con rami secondari ad andamento verticale. La scorza è di colore grigio, più chiara nei giovani esemplari e sempre più scura negli
individui adulti dove tende a fessurarsi. I giovani rametti sono giallo scuri e prendono una colorazione
brunastra con l’invecchiamento.
Foglia caduca con pagina superiore grigio-verdastra, bianco-argentea quella inferiore e lievemente
tomentosa. Dimensioni variabili tra 6-8 cm di lunghezza e 1,5 di larghezza, di forma lanceolata con
apice appuntito e leggermente asimmetrico. Margine finemente seghettato e nervature penninervie.
Sono inserite attraverso un corto picciolo (circa 1 cm).
Fiori unisessuati su piante diverse (pianta dioica), riuniti in infiorescenze ad amento. Quelle maschili
sono giallastre e lunghe circa 5 cm, le femminili verdastre e più corte.
I frutti riuniti in infruttescenze sono capsule coniche lunghe fino a 6 mm., che racchiudono semi ricoperti da peli che conferiscono loro un aspetto lanuginoso.
Ecologia
Rappresenta una specie autoctona italiana e raramente può arrivare fino a 1500 m di quota. Tipica
pianta ripariale, cresce in zone umide e sopporta periodiche sommersioni. Può costituire boschetti
puri o misti in associazione con il Pioppo nero. Predilige esposizioni soleggiate, terreni freschi, leggeri
e con buona quantità di nutrienti. Tende a evitare substrati argillosi ed è considerata la specie meno
rustica del genere Salix.
Fenologia
Fioritura tra marzo e aprile, contemporaneamente all’apertura delle foglie.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Il Salice bianco viene coltivato come specie consolidatrice di terreni franosi e per risanare scarpate di
ripa. Può essere utilizzato per il cespugliamento di substrati limosi e sabbiosi. Impiegato anche per la
produzione di vimini, imballaggi e cellulosa per l’industria cartaria.
129
Salix alba
Assente
Abbondante
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130
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Salix caprea - Salicone
Famiglia
Genere
Specie
Salicaceae
Salix
Salix caprea L.
Distribuzione
Origine europea e asiatica (tipo corologico Eurasiatico). Spontaneo in Italia e presente su tutto il territorio, a eccezione delle coste mediterranee e della Sardegna, raggiunge quote fino a 1500 m s.l.m..
Morfologia
Specie arborea e arbustiva (forma biologica Fanerofita Cespugliosa) alta fino ai 12 m. Il fusto negli
alberi è irregolare e sinuoso, con chioma molto compatta e frondosa. Negli arbusti tende a ramificarsi
alla base formando grossi cespugli ad andamento verticale. La scorza è liscia e grigio-verdastra nei
giovani individui per poi fessurarsi e solcarsi negli adulti.
Foglia caduca con pagina superiore verde intenso, più chiara con nervature marcate e ricoperta da
una fitta peluria quella inferiore. Hanno forma per lo più ovale, a volte ellittica, apice appuntito e
ripiegato verso destra. Il margine può essere intero o lievemente dentato e le dimensioni variabili
tra 5 e 8 cm, e hanno un corto picciolo (1-2 cm). Si inseriscono alternamente sui rametti, i quali sono
rossastri, lisci e privi di peli.
Fiori unisessuati su piante diverse (pianta dioica), riuniti in infiorescenze ad amento. Quelle maschili
sono gialli, ovoidali e lunghi circa 2-4 cm, i femminili biancastri e più lunghi (5-8 cm).
I frutti sono capsule allungate di colore verde-grigio.
Ecologia
Rappresenta una specie autoctona italiana, costituente dei boschi misti del piano collinare e montano, di zone riparie, di bordi forestali e chiarie. Considerata una pianta pioniera per la facilità con
la quale colonizza tutti i tipi di terreno, anche molto poveri e franosi. Non necessita di particolari
substrati, ha buona resistenza alle basse temperature, può sopportare terreni argillosi e condizioni di
ristagno idrico.
Fenologia
Fioritura tra febbraio e aprile, che anticipa l’apertura delle foglie. .
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie molto rustica, non esige particolari attenzioni. Può essere utilizzata per il consolidamento di
frane e scarpate soggette a erosione, avendo un apparato radicale molto sviluppato. Una varietà di
Salix caprea (pendula) viene coltivata a scopo ornamentale, inserita in parchi e giardini.
131
Salix caprea
Assente
Abbondante
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132
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Salvia pratensis - Salvia dei prati
Famiglia
Genere
Specie
Lamiaceae
Salvia
Salvia pratensis L.
Distribuzione
Originaria dell’Europa e del bacino del Mediterraneo (tipo corologico Mediterraneo), spontanea in
Italia e presente su tutto il territorio, a eccezione di Sicilia e Sardegna. Cresce sia in pianura che in
collina e può raggiungere quote fino a 1600 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Emicriptofita), con gemme poste a livello del suolo. Altezza
variabile tra 30 e 60 cm. Pianta fittonante, con fusti eretti pubescenti per la presenza di peli riflessi.
Foglie basali di forma ovata, margine crenato con la presenza di 4-6 denti per lato e pagina superiore
molto rugosa, quella inferiore irsuta. Sono picciolate e provviste di picciolo lungo 3-4 cm. Foglie cauline sessili più piccole (larghe circa 2,5 e lunghe 4-7 cm).
Fiori riuniti in pseudo-verticilli spaziati, posizionati all’ascella di piccole brattee. Ogni infiorescenza è
costituita da 4-6 fiori di colore blu-violaceo, portati da peduncoli lunghi 1-2 mm.
I frutti sono acheni di forma ovoide, lisci e di colore brunastro.
Ecologia
Specie autoctona italiana, diffusa nei prati, praterie e pascoli aridi del piano collinare e subalpino,
nelle praterie basse steppiche e rocciose. Presente nei prati e pascoli mesofili, nei frutteti tradizionali
e nelle praterie artificiali. Ritrovata negli incolti, in zone ruderali, ai bordi di strade di campagna e sui
sentieri. È una pianta che indica una buona secchezza del terreno, vegeta su substrati mediamente
basici (pH 5.5-8) e privi di sostanze nutrienti. Non sopporta basse temperature prolungate ed esige
esposizioni in piena luce.
Fenologia
Fioritura compresa tra maggio e agosto.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata a scopo ornamentale, le sue infiorescenze possono essere utilizzate come fiori recisi,
sia freschi che essiccati. Pianta officinale, usata in cucina per insaporire cibi e pietanze, conosciuta fin
dall’antichità e utilizzata per le sue proprietà sbiancanti come dentifricio naturale.
133
Salvia pratensis
Assente
Abbondante
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134
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Sambucus nigra - Sambuco
Famiglia
Genere
Specie
Caprifoliaceae
Sambucus
Sambucus nigra L.
Distribuzione
Origine europea e del Caucaso (tipo corologico Europeo). Spontaneo in Italia e presente in tutto il
territorio fino a 1000 m di quota.
Morfologia
Specie arbustiva e più raramente sotto forma di albero (forma biologica Fanerofita Cespugliosa), alta
fino ai 10 m, con chioma molto espansa e irregolare. Il fusto sinuoso si ramifica già nella parte basale
formando grossi cespugli tondeggianti. I rami hanno andamento arcuato e sono ricadenti. Scorza di
colore grigio-brunastra, con fessurazioni verticali e con la presenza di lenticelle sui rami secondari.
Foglia caduca con pagina superiore verde scuro, più chiara e lievemente tomentosa quella inferiore.
Sono formate da 5-7 foglioline larghe circa 5 cm e lunghe 12, a forma ellittica con apice appuntito e
margine dentato; le foglie intere composte sono lunghe fino a 30 cm.
I singoli fiori sono bianchi, molto piccoli ed ermafroditi. Riuniti in infiorescenze ombrelliformi grandi
fino a 20 cm.
I frutti sono drupe, prima verdi, viola-nerastre a maturità. Sono lisce, lucide e riunite in infruttescenze
pendule.
Ecologia
Rappresenta una specie autoctona italiana molto comune. Diffusa lungo i corsi d’acqua, nelle radure,
ai margini del bosco e nelle siepi campestri, sia di pianura che collinari. Buona capacità pollonifera,
che le permette una rapida espansione in tutti gli spazi lasciati liberi, nelle radure e nelle zone più
antropizzate. Predilige suoli fertili e umidi, ricchi di azoto, vegeta sia su terreni sciolti che argillosi.
Fenologia
Fioritura tra aprile e giugno, che segue l’emissione delle foglie.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie molto rustica, non esige particolari attenzioni. Coltivata a scopo ornamentale, inserita come
costituente di siepi miste oppure come esemplare singolo.
135
Sambucus nigra
Assente
Abbondante
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136
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Saponaria officinalis - Saponaria comune
Famiglia
Genere
Specie
Caryophyllaceae
Saponaria
Saponaria officinalis L.
Distribuzione
Originaria dell’Europa e delle regioni dell’Asia occidentale (tipo corologico Europeo, W-Asiatico),
spontanea in Italia e presente in tutto il territorio. Cresce sia in pianura che in collina e può raggiungere quote fino a 1000 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Emicriptofita), con gemme poste a livello del suolo. Altezza
variabile tra 30 e 70 cm. Pianta rizomatosa, provvista di rizoma strisciante di colore rossastro. Fusti
eretti, cilindrici e privi di peli.
Foglie di forma ellittico-lanceolata, larghe 1-2,5 cm e lunghe 5-8. Pagina superiore verde scuro, generalmente sessili, ma che di rado possono presentare un corto picciolo.
Fiori riuniti in infiorescenze compatte, inserite all’ascella delle foglie attraverso brevi peduncoli. Corolla formata da 5 petali lunghi circa 3 cm di colore rosa-bianco.
I frutti sono capsule allungate, generalmente di 2 cm.
Ecologia
Specie autoctona italiana, diffusa in ambienti ruderali e semi-ruderali più o meno umidi. Presente ai
bordi delle strade di campagna e delle siepi campestri, ai margini freschi dei boschi, nei megaforbieti
e nei popolamenti a felci. Può essere ritrovata in pioppeti, ontaneti, frassineti umidi e saliceti arborei.
Pianta di suoli più o meno umidi, vegeta su substrati mediamente basici (pH 5.5-8) e ricchi di sostanze
nutritive. Predilige esposizioni a mezz’ombra non raggiunte da luce solare diretta, ma diffusa; non
sopporta basse temperature prolungate ed è considerata una specie del piano collinare.
Fenologia
Fioritura compresa tra luglio a settembre.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata a scopo ornamentale, utilizzata per abbellire giardini, orti e chiostri. Può essere
inserita in associazione ad altre erbacee perenni nella formazione di aiole miste in angoli ombrosi di
parchi e giardini.
137
Saponaria officinalis
Assente
Abbondante
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138
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Scabiosa columbaria - Vedovina selvatica
Famiglia
Genere
Specie
Dipsacaceae
Scabiosa
Scabiosa columbaria L.
Distribuzione
Origine europea (tipo corologico Europeo), spontanea in Italia e presente su tutto il territorio, a eccezione di Sicilia e Sardegna. Cresce sia in pianura che in collina e può raggiungere quote fino a 1500 m
s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Emicriptofita), con gemme poste a livello del suolo. Altezza
variabile tra 20 e 60 cm. Pianta con radice fittonante molto dura, fusto eretto, provvisto di foglie,
generalmente ramificato nella porzione superiore e lievemente pubescente.
Foglie inferiori molto incise e poco pelose, quelle superiori sono pennatosette, con la presenza di
lacinie lineari o lanceolate.
I singoli fiori sono riuniti in infiorescenze a capolino, portate da brevi peduncoli e di diametro di circa
2,5 cm. Corolla suddivisa in 5 lobi ineguali di colore lilla o blu-violetto.
I frutti sono acheni nerastri disposti a capolino.
Ecologia
Specie autoctona italiana, presente nelle praterie e nei prati aridi del piano collinare e subalpino. Cresce in ambienti ruderali e semi-ruderali, sui bordi di strade campestri e ai margini erbacei dei boschi
meso-termofili. Pianta che indica una moderata secchezza del terreno, vegeta su substrati basici e
con scarse quantità di nutrienti. Esposizione preferita in pieno sole, può sopportare comunque anche
un leggero ombreggiamento. Raramente viene ritrovata in pinete e gineprai, negli arbusteti mesotermofili e anche in formazioni arbustive su pareti rocciose.
Fenologia
Fioritura compresa tra giugno e settembre/ottobre.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie rustica, coltivata a scopo ornamentale, inserita in parchi e giardini come costituente di aiuole e
bordure a scarsa manutenzione.
139
Scabiosa columbaria
Assente
Abbondante
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140
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Silene vulgaris - Strigoli
Famiglia
Genere
Specie
Caryophyllaceae
Silene
Silene vulgaris (Moench) Garcke
Distribuzione
Originaria dell’Europa centrale e dell’Asia (tipo corologico Eurasiatico), spontanea in Italia e presente
in tutto il territorio. Cresce sia in pianura che in collina e può raggiungere quote fino a 2800 m s.l.m..
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Emicriptofita), con gemme poste a livello del suolo. Altezza
variabile tra 30 e 70 cm. Fusto eretto, generalmente ramificato nella porzione superiore, glabro e
provvisto di rigetti sterili.
Foglie di forma ovale-lanceolata, inserite sui fusti in modo opposto. Presentano margine intero e
apice acuto, quelle mediane sono le più grandi e possono raggiungere i 25 mm di larghezza per 60 di
lunghezza.
Fiori dioici o poligami, riuniti in infiorescenze pendule (da 3 a 50 fiori). Fiori portati da peduncoli di
circa 15 mm, petali di colore bianco con sfumature rosa, divisi in due lacinie e lunghi circa 2 cm.
I frutti sono capsule lunghe 10 mm, formate da 6 denti diritti.
Ecologia
Specie autoctona italiana, presente nelle praterie e nei prati aridi del piano collinare e subalpino.
Cresce in ambienti ruderali e semi-ruderali, sui bordi di strade campestri e ai margini erbacei mesotermofili dei boschi. Può essere presente nei ghiaioni, sulle morene e nei depositi di materiale detritico. Ritrovata anche nei querceti e ostrieti termofili sub-mediterranei. Pianta di suoli secchi, poco
acidi (pH 4.5-7.5) con scarse quantità di nutrienti. Molto rustica e resistente alle basse temperature,
predilige esposizioni a mezz’ombra.
Fenologia
Fioritura compresa tra giugno e settembre/ottobre.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie rustica, alcune varietà del genere Silene vengono coltivate a scopo ornamentale (la specie S.
vulgaris non è tra queste). Erba commestibile e ricercata in gastronomia, viene consumata sia cruda
che cotta prima della fioritura.
141
Silene vulgaris
Assente
Abbondante
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142
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Solanum dulcamara - Dulcamara
Famiglia
Genere
Specie
Solanaceae
Solanum
Solanum dulcamara L.
Distribuzione
Originaria dell’Europa centro-settentrionale (tipo corologico Eurosiberiano), spontanea in Italia e
presente in tutto il territorio. Cresce sia in pianura che in collina e può raggiungere quote fino a 1100
m s.l.m.
Morfologia
Specie che può presentarsi sia come erbacea perenne che come arbusto nano (forma biologica NanoFanerofita), con gemme poste a un’altezza compresa tra 50 e 200 cm dal suolo. Altezza variabile tra
30 e 200 cm. Fusto lignificato nella porzione basale, molto ramificato e generalmente glabro.
Foglie di forma ovato-lanceolata, inserite attraverso un picciolo alato lungo 2-3 cm. Hanno una larghezza di 3-6 cm e una lunghezza di 5-10.
I singoli fiori sono riuniti in cime ombrelliformi e ogni infiorescenza è composta da 10-20 fiori. Corolla
di colore viola chiaro, diametro di circa 1 cm con la presenza di lacinie di 6 mm.
I frutti sono bacche rosse a maturazione, ovali e lucide.
Ecologia
Specie autoctona italiana, presente in ambienti più o meno umidi che possono essere temporaneamente inondati. Ritrovata ai bordi dei fossi, sulle rive, nei megaforbieti, su veli nitrofili e nei popolamenti a felci. Può crescere negli arbusteti di luoghi torbosi e nei saliceti arbustivi di ripa. Vegeta preferibilmente su substrati poco acidi (pH 4.5-7.5), molto umidi e ricchi di sostanze nutrienti. Predilige
esposizioni a mezz’ombra e non tollera basse temperature prolungate.
Fenologia
Fioritura compresa tra giugno e agosto.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie a oggi non coltivata nei vivai tradizionali. Altre specie del genere Solanum e della famiglia delle
Solanaceae sono invece coltivate sia a scopo ornamentale che alimentare.
143
Solanum dulcamara
Assente
Abbondante
Fonte: internet
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144
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Symphytum officinale - Consolida maggiore
Famiglia
Genere
Specie
Boraginaceae
Symphytum
Symphytum officinale L.
Distribuzione
Origine europea e asiatica (tipo corologico Eurasiatico), spontanea in Italia e presente su tutto il territorio, a eccezione di Marche, Abruzzo, Molise, Puglia e Calabria. Cresce sia in pianura che in collina e
può raggiungere quote fino a 1300 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Emicriptofita), con gemme poste a livello del suolo. Altezza
variabile tra 40 e 100 cm. Pianta rizomatosa, provvista di rizoma grosso e orizzontale. Fusti eretti, con
la presenza di peli riflessi e ali (circa 2 mm).
Foglie di forma lanceolata, acuminate e provviste di picciolo lungo 2-4 cm. Le medie e le superiori
sono decorrenti, mentre quelle basali sono lunghe fino a 25 cm.
I singoli fiori sono di colore bianco-giallastro o lilla, la corolla è tubulosa e lunga 1-2 cm. I fiori sono
penduli e riuniti in cime dense.
I frutti sono schizocarpi di forma ovata, molto scuri e lucidi.
Ecologia
Specie autoctona italiana, presente in ambienti a umidità variabile come stagni, rive dei fossi e dei
canali, torbiere basse e di transizione. Ritrovata in prati e pascoli igrofili, nei megaforbieti e negli
arbusteti dei luoghi torbosi. Considerata una pianta di suoli mediamente umidi, vegeta su substrati
poco basici (pH 5.5-8) e ricchi di sostanze nutrienti. Predilige posizioni ombreggiate e calde.
Fenologia
Fioritura compresa tra l’inizio di maggio e la fine di agosto.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata a scopo prettamente officinale, può comunque essere utilizzata nella costituzione di
aiuole, bordure fiorite di stagni e laghetti in parchi e giardini.
145
Symphytum officinale
Assente
Abbondante
Biodiversipedia.org
146
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Tanacetum vulgare - Erba amara selvatica
Famiglia
Genere
Specie
Asteraceae
Tanacetum
Tanacetum vulgare L.
Distribuzione
Origine europea e asiatica (tipo corologico Eurasiatico), spontanea in Italia e presente su tutto il territorio, a eccezione di Puglia, Calabria e Sardegna. Cresce sia in pianura che in collina e può raggiungere quote fino a 1600 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Emicriptofita), con gemme poste a livello del suolo. Altezza
variabile tra 30 e 150 cm. Fusto eretto, ramoso nella porzione superiore e sub-glabro.
Foglie provviste di picciolo molto lungo (5-15 cm), lamina a contorno ovato con la presenza di 15-23
segmenti lanceolati, pennato-partiti a margine seghettato.
I singoli fiori sono riuniti in infiorescenze a capolino, a loro volta raggruppate in fitti corimbi composti
terminali. I capolini hanno forma discoidale, diametro di circa 1 cm, e sono portati da lunghi peduncoli. I fiori sono giallo-aurei, i periferici sono femminili, mentre quelli centrali sono ermafroditi.
I frutti sono acheni lunghi da 1,5 a 2 mm, sono provvisti di 2 costole longitudinali e hanno una coroncina irregolarmente lobata.
Ecologia
Specie autoctona italiana, presente negli incolti, negli ambienti ruderali e semi-ruderali, ai margini di
strade di campagna e nelle aree abbandonate, nei tagli a raso forestali e nelle radure. Ritrovata negli
arbusteti meso-termofili, ai bordi di pioppeti, ontaneti e saliceti arborei. Pianta che indica secchezza moderata, vegeta su substrati poco acidi (pH 4.5-7.5) e con quantità medie di nutrienti. Predilige
esposizioni in piena luce e non tollera basse temperature prolungate.
Fenologia
Fioritura compresa tra giugno e settembre.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata a scopo ornamentale, utilizzata come pianta in vaso e come costituente di aiuole e
bordure miste in associazione ad altre piante aromatiche.
147
Tanacetum vulgare
Assente
Abbondante
Biodiversipedia.org
148
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Tilia cordata - Tiglio selvatico
Famiglia
Genere
Specie
Tiliaceae
Tilia
Tilia cordata Mill.
Distribuzione
Origine europea e delle regioni del Caucaso (tipo corologico Europeo). Presente in Italia in tutto il
territorio a eccezione di Puglia, Calabria e isole. Diffuso fino a 1300 m s.l.m.
Morfologia
Specie arborea (forma biologica Fanerofita Arborea), altezza fino a 25-30 m, chioma espansa e piramidale. Fusto diritto e regolare, può raggiungere e superare 1,5 m di diametro. Scorza scura e con
l’età solcata da fessurazioni longitudinali bruno-rossastre. Pianta molto longeva con forte capacità
pollonante.
Foglia caduca, semplice e bifacciale. Pagina superiore verde intenso e glabra, verde-grigiastro quella
inferiore con la presenza di peli bruni lungo la nervatura principale. Lamina cuoriforme, apice asimmetrico e base cordata. Margine finemente seghettato e nervature penninervie. Foglie inserite alternamente sui rami attraverso un picciolo lungo fino a 6 cm.
Fiori ermafroditi, riuniti a gruppi di 5-15 in infiorescenze erette. Sono di colore bianco-giallastro, molto profumati e di piccole dimensioni.
Frutti costituiti da piccole noci ovoidali, grandi circa 5 mm e di colore bruno a maturazione. Superficie
liscia solcata da ispessimenti.
Ecologia
Rappresenta una specie autoctona italiana, raramente può arrivare fino a 1500 m di quota. Tipica
pianta dei querceti termofili e igrofili dove si associa a Carpini e Aceri. Predilige esposizioni soleggiate,
colonizza i versanti esposti a sud del piano alpino e appenninico con la Rovere. Costituente di boschi
misti, sia con Faggi e Castagni, che con Frassini e Noccioli nelle regioni più calde. Vegeta preferibilmente su terreni ricchi di nutrienti, profondi e ben aerati.
Fenologia
Fioritura a giugno, dopo l’emissione delle foglie. Fruttifica nel mese di ottobre.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata a scopo ornamentale-paesaggistico, utilizzata per le alberature stradali e per il verde
urbano di parchi e giardini. L’abbondante fioritura è apprezzata dagli apicoltori: il miele che ne deriva
è di buona qualità e profumato.
149
Tilia cordata
Assente
Abbondante
Fonte: internet
Biodiversipedia.org
150
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Ulmus minor - Olmo campestre
Famiglia
Genere
Specie
Ulmaceae
Ulmus
Ulmus minor Mill.
Distribuzione
Originario dell’Europa, del Caucaso e delle regioni del bacino del Mediterraneo (tipo corologico Mediterraneo), spontaneo in Italia e presente in tutto il territorio. Cresce sia in pianura che in collina e può
raggiungere quote fino a 1000 m s.l.m.
Morfologia
Specie arborea, più raramente sotto forma di arbusto o alberello (forma biologica Fanerofita Arborea), altezza media di 20 m, ma in casi eccezionali fino a 40. Fusto eretto, molto ramificato con
chioma fitta ed espansa nella porzione terminale. Scorza verde-brunastra, lucida con la tendenza a
screpolarsi con l’avanzare dell’età. Pianta molto longeva (fino a 400 anni) a rapido accrescimento.
Foglia caduca, semplice e bifacciale. Pagina superiore verde intenso e lucida, più chiara e provvista di
ciuffi di peli alla ramificazione delle nervature quella inferiore. Lamina ovale, apice appuntito e base
asimmetrica. Inserzione alterna attraverso corti piccioli. Inizialmente i rametti sono pelosi, diventano
poi glabri con la presenza di piccoli rilievi suberosi con il passare del tempo.
Fiori ermafroditi, sessili e riuniti a gruppi sui rametti. Colore rosso porpora dovuto soprattutto alle
antere.
I frutti sono samare, formate da un pericarpo centrale rossastro avvolto da un’espansione laminare:
colore verde-giallastro e a maturità ocra-brunastro. Riuniti a gruppi sui rametti, sono grandi fino a 2,5
cm.
Ecologia
Specie autoctona italiana, presente in associazione a querce e carpini nei boschi di pianura. Diffuso
dalle regioni più calde del Mediterraneo, dove è costituente dei boschi xerofili con la Roverella, fino
alle regioni europee al confine col Caucaso. Predilige terreni freschi, profondi, ben areati e con buone
quantità di sali minerali.
Fenologia
Fioritura a fine inverno e fruttificazione a luglio e agosto.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie molto longeva con forte capacità pollonante. Coltivata a scopo ornamentale-paesaggistico,
buona resistenza all’inquinamento e alle gelate tardive, anche se di recente colpita dalla mortale
grafiosi. Utilizzata nelle alberature stradali, negli interventi di rimboschimento e nella costituzione di
siepi campestri.
151
Ulmus minor
Assente
Abbondante
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152
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Verbascum phlomoides - Verbasco barbarastio
Famiglia
Genere
Specie
Scrophulariaceae
Verbascum
Verbascum phlomoides L.
Distribuzione
Originario dell’Europa e dell’Asia (tipo corologico Eurasiatico), spontaneo in Italia e presente su tutto
il territorio. Cresce sia in pianura che in collina e può raggiungere quote fino a 1300 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea bienne (forma biologica Emicriptofita), con gemme poste a livello del suolo. Altezza
variabile tra 30 e 120 cm. Fusto eretto, semplice, di colore grigio o giallo-lanoso per la presenza di peli
ramificati e molto densi.
Foglie basali nettamente picciolate (picciolo alato lungo 2-10 cm), forma lanceolata-spatolata con
margine irregolarmente dentato. Le superiori sono sessili e decorrenti.
Fiori di colore giallo riuniti in infiorescenze dense e semplici. Corolla con diametro di 4-5 cm, stami
dimorfi: quelli inferiori glabri, mentre i superiori sono ricoperti da un tomento bianco o giallo.
I frutti sono capsule lunghe 5-8 mm.
Ecologia
Specie autoctona italiana, presente in ambienti ruderali e semi-ruderali, ai bordi di strade di campagna, lungo le ferrovie, nelle scarpate, nei tagli a raso forestali e nelle radure. Può essere ritrovato
nelle cave di ghiaia e di pietra, nelle praterie e prati aridi del piano collinare e subalpino. Pianta che
indica una secchezza moderata del terreno, vegeta su substrati poco ricchi in basi (pH 5.5-8) e con
buone quantità di nutrienti. Predilige esposizioni soleggiate, anche se sopporta parziali ombreggiamenti.
Fenologia
Fioritura compresa tra giugno e settembre/ottobre.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie molto rustica, viene coltivata sia a scopo ornamentale che officinale. Viene inserita nella costituzione di aiuole e bordure fiorite di parchi e giardini. Molto apprezzata per la fioritura prolungata e
per il portamento eretto.
153
Verbascum phlomoides
blattaria
Assente
Abbondante
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154
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Viburnum lantana - Lantana
Famiglia
Genere
Specie
Caprifoliaceae
Viburnum
Viburnum lantana L.
Distribuzione
Origine dell’Europa meridionale (tipo corologico Europeo, W-Asiatico), spontaneo in Italia e presente
nelle regioni centro-settentrionali. Cresce sia in pianura che in collina e può raggiungere quote fino a
1000 m s.l.m.
Morfologia
Specie arbustiva e più raramente in forma di alberello (forma biologica Fanerofita Cespugliosa). Raggiunge altezze di 3-4 m, fusto eretto e ramificato, con chioma irregolare molto densa. Scorza di colore
grigiastro nei giovani esemplari, ocra e rugosa negli individui più vecchi.
Foglie caduche, semplici e inserite in modo opposto sui rami. Sono provviste di un corto picciolo
(circa 1 cm). Pagina superiore verde scuro e rugosa, più chiara e tomentosa quella inferiore. Lamina
ovato-lanceolata a base arrotondata, apice acuminato e margine lievemente dentato. Lunghezza
variabile tra i 5 e 10 cm.
Fiori ermafroditi, riuniti in infiorescenze a corimbo grandi circa 10 cm. I singoli fiori sono di colore
bianco-crema e profumati.
I frutti sono drupe ovali di colore inizialmente rosso, che a maturità diventano nerastri e lucidi.
Ecologia
Specie autoctona italiana diffusa fino a circa 1000 m di quota. Presente al limite dei boschi e nelle
siepi campestri. Può essere ritrovata in associazione a Nocciolo, Carpino, Corniolo e Orniello. Predilige esposizioni soleggiate anche se può resistere a parziali ombreggiamenti. Vegeta su terreni freschi,
profondi, ricchi di calcio e di sostanze nutritive.
Fenologia
Fioritura alla fine della primavera, tra i mesi di aprile-maggio, successivamente all’apertura delle
foglie.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata a scopo ornamentale-paesaggistico. Può essere utilizzata all’interno di parchi e giardini come esemplare singolo, oppure come costituente di siepi campestri miste.
155
Viburnum lantana
Assente
Abbondante
Biodiversipedia.org
156
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Viburnum opulus - Palla di neve
Famiglia
Genere
Specie
Caprifoliaceae
Viburnum
Viburnum opulus L.
Distribuzione
Originario dell’Europa meridionale (tipo corologico Eurasiatico), spontaneo in Italia e presente nelle
regioni centro-settentrionali. Cresce sia in pianura che in collina, può raggiungere quote fino a 1000
m s.l.m.
Morfologia
Specie arbustiva, generalmente si presenta come cespuglio (forma biologica Fanerofita Cespugliosa).
Raggiunge altezze massime comprese entro i 3 m, fusto eretto e ramificato. I rami secondari, molto
lunghi, si incurvano dando origine a una chioma regolare ed espansa. La scorza è di colore brunochiaro, glabra e con costolature.
Foglie caduche, semplici e inserite in modo opposto sui rami. Sono provviste di un corto picciolo
(circa 1 cm), hanno forma palmato-lobata con apice acuto e base arrotondata. Sono di colore verde
scuro, in autunno assumono una tonalità rossastra, e possono essere lunghe fino a 12 cm.
Fiori ermafroditi di colore bianco, riuniti in infiorescenze globose aventi diametro di circa 10 cm. Sono
presenti fiori sterili alla periferia e fiori fertili al centro.
I frutti sono drupe sferiche di colore rosso e lucide alla maturità. Hanno un diametro di 8-10 mm.
Ecologia
Specie autoctona italiana diffusa ai margini di boschi umidi sia di pianura che di montagna. Rientra
nella costituzione di arbusteti meso-termofili e dei saliceti arbustivi di ripa. Viene spesso ritrovato
in pioppeti, ontaneti e frassineti umidi, più raramente può essere presente in faggete termofile, carpineti, betulete e acereti. Vegeta preferibilmente su substrati poco acidi (pH 4.5-7.5) e mediamente
ricchi di sostanze nutritive. Predilige esposizioni soleggiate.
Fenologia
Fiorisce nel mese di maggio, successivamente all’apertura delle foglie.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie molto rustica, viene coltivata a scopo paesaggistico: in questo caso sono presenti sul mercato
varietà con fiori molto grandi e completamente sterili. Può essere utilizzato nell’ingegneria naturalistica, grazie all’intensa attività radicale.
157
Viburnum opulus
Assente
Abbondante
Biodiversipedia.org
158
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Vicia cracca - Veccia montanina
Famiglia
Genere
Specie
Fabaceae
Vicia
Vicia cracca L.
Distribuzione
Originaria dell’Europa e dell’Asia (tipo corologico Eurasiatico), spontanea in Italia e presente in tutto
il territorio a eccezione di Sicilia e Sardegna. Cresce sia in pianura che in collina e può raggiungere
quote fino a 1500 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Emicriptofita), con gemme poste a livello del suolo. Altezza
variabile tra 20 e 120 cm. Il fusto può presentarsi glabro oppure è provvisto di peli sparsi. Generalmente è ascendente, ma può essere rampicante.
Foglie paripennate, formate da 5-15 paia di foglioline, ognuna di forma lanceolata e lunghe da 1 a 3
cm con la presenza di un viticcio terminale. Presentano peli sparsi sulla pagina superiore.
I singoli fiori sono riuniti in racemi terminali, di colore blu-violetto. Hanno una lunghezza di 1-2 cm e
si riuniscono a gruppi di 5-40 lungo grappoli unilaterali.
I frutti sono legumi penduli, glabri e lunghi circa 2,5 cm. Ognuno contiene da 2 a 8 semi.
Ecologia
Specie autoctona italiana, presente nei tagli a raso forestali, nelle radure, lungo le strade forestali e di
campagna, nei prati e pascoli mesofili e igrofili. Si ritrova spesso ai margini erbacei dei boschi e negli
arbusteti meso-termofili. Può essere presente nei megaforbieti e nei popolamenti a felci, nei boschi
di conifere (pinete e gineprai) e di latifoglie (carpineti, querceti mesofili, betuleti e ostrieti termofili).
Pianta di suoli mediamente umidi, poco acidi (pH 4.5-7.5) e con quantità medie di nutrienti. Predilige
esposizioni soleggiate, ma resiste anche in zone più ombrose.
Fenologia
Fioritura compresa tra maggio e agosto.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata prettamente a scopo foraggero, utilizzata nell’alimentazione del bestiame. Un tempo
veniva usata come pianta mellifera e come erba officinale.
159
Vicia cracca
Assente
Abbondante
Fonte: internet
Biodiversipedia.org
160
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Vicia sativa - Veccia dolce
Famiglia
Genere
Specie
Fabaceae
Vicia
Vicia sativa L.
Distribuzione
Originaria dell’Europa e delle regioni del bacino del Mediterraneo (tipo corologico Mediterraneo),
spontanea in Italia e presente su tutto il territorio. Cresce sia in pianura che in collina e può raggiungere quote fino a 1500 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea annuale o bienne (forma biologica Terofita, Emicriptofita), supera la stagione avversa
sotto forma di seme. Altezza variabile tra 10 e 90 cm. Il fusto è più o meno pubescente, ascendente o
rampicante.
Foglie paripennate, formate da 5-7 paia di foglioline, ognuna di forma obovata, mucronate e con la
presenza di uno o più cirri terminali.
I fiori sono generalmente solitari, disposti all’ascella delle foglie, lunghi da 2 a 3 cm. Sono di colore
rosa-violetto, con vessillo più chiaro rispetto alle ali e alla carena.
I frutti sono legumi pubescenti, larghi 5-10 mm e lunghi fino a 7 cm. Sono inizialmente di colore bruno chiaro e diventano più scuri a maturità.
Ecologia
Specie autoctona italiana, presente nei campi, nelle colture e negli incolti. Ritrovata in ambienti
ruderali e semi-ruderali, ai bordi delle strade di campagna, nelle aree abbandonate, lungo le ferrovie
e nelle scarpate. Diffusa nei prati e pascoli mesofili, nei frutteti tradizionali e nelle praterie artificiali.
Può essere presente ai margini erbacei dei boschi e negli arbusteti meso-termofili. Pianta di suoli mediamente umidi, poco ricchi in basi (pH 5.5-8) e con medie quantità di nutrienti. Predilige esposizioni
ombreggiate e non tollera temperature fredde prolungate.
Fenologia
Fioritura compresa tra aprile e luglio.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata prettamente a scopo foraggero, utilizzata come mangime da granella. Usata nell’agricoltura biologica come essenza da sovescio (tecnica agronomica dove la pianta viene interrata
totalmente svolgendo una funzione fertilizzante).
161
Vicia sativa
Assente
Abbondante
Fonte: internet
Biodiversipedia.org
162
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Vinca minor - Pervinca minore
Famiglia
Genere
Specie
Apocynaceae
Vinca
Vinca minor L.
Distribuzione
Originaria dell’Europa e delle regioni dell’Asia occidentale (tipo corologico Europeo, W. Asiatico),
spontanea in Italia e presente in tutto il territorio a eccezione della Sardegna. Cresce sia in pianura
che in collina e può raggiungere quote fino a 1300 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Camefita), con gemme poste a meno di 50 cm dal suolo. Altezza variabile tra 10 e 20 cm. Pianta rizomatosa, provvista di un sottile rizoma strisciante. I fusti sono
tenaci, si differenziano in sterili (striscianti, lunghi fino a 1 m) e con fiori (eretti).
Foglie sempreverdi a inserzione opposta, picciolate (picciolo 2-4 mm) e di forma lanceolata. Hanno
margine intero, sono lucide e di colore verde scuro.
Fiori solitari portati da peduncoli ascellari lunghi 1-2 cm. Corolla di colore blu-violaceo più chiara al
centro, ha un diametro di circa 3 cm.
I frutti sono formati da due follicoli divergenti, acuminati e generalmente lunghi 1,5 cm.
Ecologia
Specie autoctona italiana, diffusa soprattutto nei boschi. È presente in pioppeti, ontaneti, frassineti
umidi, saliceti arborei, nelle faggete, negli ostrieti mesofili, in carpineti, querceti mesofili e nelle
querco-pinete meso-termofile. Può essere ritrovata anche in ambienti ruderali e semi-ruderali, nelle
siepi e ai margini freschi di boschi. Pianta che vegeta su suoli mediamente umidi, poco ricchi in basi
(pH 5.5-8) e con quantità medie di nutrienti. Predilige esposizioni in ombra.
Fenologia
Fioritura compresa tra marzo e maggio.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata a scopo ornamentale, utilizzata generalmente in parchi e giardini nella costituzione di
angoli e aiuole in posizioni ombreggiate. Grazie alle sue caratteristiche è usata come pianta tappezzante all’ombra di alberi e arbusti.
163
Vinca minor
Assente
Abbondante
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164
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Viola alba - Viola bianca
Famiglia
Genere
Specie
Violaceae
Viola
Viola alba L.
Distribuzione
Originaria dell’Europa centrale (tipo corologico Europeo), spontanea in Italia e presente solo nelle
regioni settentrionali. Cresce sia in pianura che in collina, può raggiungere quote fino a 1000 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Emicriptofita) con gemme poste a livello del suolo. Altezza
variabile tra 5 e 15 cm, pianta acaule con la presenza di stoloni ben sviluppati, che iniziano a radicare
dopo il primo anno.
Foglie solo basali di forma ovale o arrotondata, con apice appuntito e disposte a rosetta. Possono
presentare peli sparsi, anche se generalmente sono glabre, lunghe 1,5 volte la loro larghezza. Colore
verde chiaro, stipole lineari-lanceolate e pubescenti.
I singoli fiori sono bianchi e molto profumati. Sono tutti basali e a volte assumono una colorazione
violacea, la corolla ha un diametro di circa 2 cm.
I frutti sono capsule subglobose pubescenti.
Ecologia
Specie autoctona italiana diffusa nelle siepi, ai margini freschi di boschi, nei tagli a raso forestali, nelle
radure, ai bordi delle strade forestali e nelle zone incendiate. Rinvenuta all’interno e ai margini erbacei di carpineti, querceti mesofili, querco-pinete e betuleti. Può essere presente in arbusteti mesotermofili. Pianta che non necessita di grandi disponibilità idriche, anzi indica una moderata secchezza
del terreno. Vegeta su substrati poco ricchi in basi (pH 5.5-8), ricchi di sostanze nutritive e in zone
riparate dalla luce diretta del sole.
Fenologia
Fioritura compresa tra febbraio e aprile.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata a scopo ornamentale e paesaggistico, molto utilizzata all’interno di parchi e giardini.
Viene inserita in associazione ad altre erbacee perenni o piante annuali nella costituzione di aiuole e
bordure fiorite.
165
Viola alba
Assente
Abbondante
Biodiversipedia.org
166
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Viola odorata - Viola mammola
Famiglia
Genere
Specie
Violaceae
Viola
Viola odorata L.
Distribuzione
Origine europea e delle regioni del bacino del Mediterraneo (tipo corologico Mediterraneo), spontanea in Italia e presente in tutto il territorio. Cresce sia in pianura che in collina e può raggiungere
quote fino a 1200 m s.l.m.
Morfologia
Specie erbacea perenne (forma biologica Emicriptofita), con gemme poste a livello del suolo. Altezza
variabile tra 5 e 15 cm. Pianta acaule, provvista di stoloni striscianti e allungati, che radicano al primo
anno e portano fiori al secondo.
Foglie tutte basali, disposte a rosetta, più lunghe che larghe. Picciolate, con la presenza di peli rivolti
in basso sul picciolo. Stipole ovali, munite di frange brevi, generalmente glabre.
I singoli fiori sono di colore violetto, portati da peduncoli fiorali inseriti sulla rosetta. Corolla con diametro di circa 1,5 cm, sepali ovali. Il fiore è molto profumato.
I frutti sono capsule subglobose pubescenti, portate da peduncoli prostrati.
Ecologia
Specie autoctona italiana, diffusa ai margini erbacei dei boschi e degli arbusteti meso-termofili.
Presente nei tagli rasi forestali, nelle radure e lungo le strade forestali. Oggi per la sua intensa coltivazione è facile ritrovarla in parchi, giardini, tappeti erbosi, lungo viali e nei terreni sportivi. Più
raramente si trova in prati e pascoli mesofili, in frutteti tradizionali e nelle praterie artificiali. Pianta
di suoli mediamente umidi, poco acidi (pH 4.5-7.5) e ricchi di sostanze nutritive. Predilige esposizioni
ombreggiate e non gradisce fredde temperature fredde prolungate.
Fenologia
Fioritura compresa tra marzo e aprile.
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Coltivazione
Specie coltivata a scopo ornamentale, utilizzata nella costituzione di aiuole e bordure fiorite sotto alberi e arbusti. Avendo una fioritura anticipata e ridotta, è consigliata l’associazione con altre erbacee
perenni o annuali con fioritura prolungata.
167
Viola odorata
Abbondante
Assente
Fonte: internet
Biodiversipedia.org
168
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
169
Tabella sinottica
Comuni per specie
Biodiversipedia.org
170
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Frangula alnus
Echium vulgare
0
Corylus avellana
4 61 59 50 44 26 48 35 28 3
Coronilla varia
Genista tinctoria
Filipendula ulmaria
Euonymus europaeus
Dipsacus fullonum
Crataegus monogyna
Cornus sanguinea
5
Cornus mas
Consolida regalis
0 60 59 8
Cirsium vulgare
Clematis recta
Centaurea nigrescens
Centaurea cyanus Carpinus betulus
Cardamine amara
Campanula rapunculus
Berberis vulgaris Anemone ranunculoides Anemone nemorosa
Anchusa officinalis
Althaea officinalis
Alnus glutinosa
Allium vineale
Acer campestre Comuni e Specie
Ajuga reptans
171
Abbadia Cerreto
Bertonico
Boffalora d'Adda
Borghetto Lodigiano
Borgo San Giovanni
Brembio
Camairago
Casaletto Lodigiano
Casalmaiocco
Casalpusterlengo
Caselle Landi
Caselle Lurani
Castelnuovo Bocca d'Adda
Castiglione d'Adda
Castiraga Vidardo
Cavacurta
Cavenago d'Adda
Cervignano d'Adda
Codogno
Comazzo
Cornegliano Laudense
Corno Giovine
Cornovecchio
Corte Palasio
Crespiatica
Fombio
Galgagnano
Graffignana
Guardamiglio
Livraga
Lodi
Lodi Vecchio
Maccastorna
Mairago
Maleo
Marudo
Massalengo
Meleti
Merlino
Montanaso Lombardo
Mulazzano
Orio Litta
Ospedaletto Lodigiano
Ossago Lodigiano
Pieve Fissiraga
Salerano sul Lambro
San Fiorano
San Martino in Strada
San Rocco al Porto
Sant'Angelo Lodigiano
Santo Stefano Lodigiano
Secugnago
Senna Lodigiana
Somaglia
Sordio
Tavazzano con Villavesco
Terranova dei Passerini
Turano Lodigiano
Valera Fratta
Villanova del Sillaro
Zelo Buon Persico
Totale Comuni per Specie
55 42 40 54 15 40 12 0
5 26 50 0
Biodiversipedia.org
Quercus pubescens Pulmonaria officinalis
Quercus cerris Prunus spinosa
Prunus avium
4
Prunella vulgaris
2 39 38 57 15 1
Primula vulgaris
Populus canescens Populus alba
Polygonatum multiflorum
Physalis alkekengi
Ornithogalum umbellatum
Ononis spinosa
Oenothera biennis
Malva sylvestris
Lythrum salicaria
Lychnis flos‐cuculi
Lotus corniculatus
Linaria vulgaris
Ligustrum vulgare
Leucojum aestivum
Leucanthemum vulgare
Lamium album
Lathyrus pratensis
Juniperus communis Knautia arvensis
Comuni e Specie
Hypericum perforatum
Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
Helianthemum nummularium
172
Abbadia Cerreto
Bertonico
Boffalora d'Adda
Borghetto Lodigiano
Borgo San Giovanni
Brembio
Camairago
Casaletto Lodigiano
Casalmaiocco
Casalpusterlengo
Caselle Landi
Caselle Lurani
Castelnuovo Bocca d'Adda
Castiglione d'Adda
Castiraga Vidardo
Cavacurta
Cavenago d'Adda
Cervignano d'Adda
Codogno
Comazzo
Cornegliano Laudense
Corno Giovine
Cornovecchio
Corte Palasio
Crespiatica
Fombio
Galgagnano
Graffignana
Guardamiglio
Livraga
Lodi
Lodi Vecchio
Maccastorna
Mairago
Maleo
Marudo
Massalengo
Meleti
Merlino
Montanaso Lombardo
Mulazzano
Orio Litta
Ospedaletto Lodigiano
Ossago Lodigiano
Pieve Fissiraga
Salerano sul Lambro
San Fiorano
San Martino in Strada
San Rocco al Porto
Sant'Angelo Lodigiano
Santo Stefano Lodigiano
Secugnago
Senna Lodigiana
Somaglia
Sordio
Tavazzano con Villavesco
Terranova dei Passerini
Turano Lodigiano
Valera Fratta
Villanova del Sillaro
Zelo Buon Persico
Totale Comuni per Specie
7 60 0
7 29 47 41 16 38 52 56 40 61 61 12 5 59 46 18 58 4
Viola odorata
Vinca minor
Viola alba
Vicia sativa
Vicia cracca
Viburnum opulus
Viburnum lantana
Verbascum phlomoides
Verbascum blattaria
Ulmus minor
Tilia cordata Tanacetum vulgare
Symphytum officinale
Solanum dulcamara
Silene vulgaris
Scabiosa columbaria
Sambucus nigra
Saponaria officinalis
Salvia pratensis
Salix caprea
Salix alba
Ruscus aculeatus
Rosa canina
Rhamnus catharticus
Comuni e Specie
Quercus robur
173
Totale Specie per Comune
43
49
49
47
35
42
42
37
28
41
51
30
46
43
35
51
50
48
26
26
54
53
53
57
32
36
41
48
53
32
55
49
35
44
44
29
37
48
49
56
48
46
43
37
34
37
32
48
59
48
47
48
55
54
33
49
41
45
29
48
54
Abbadia Cerreto
Bertonico
Boffalora d'Adda
Borghetto Lodigiano
Borgo San Giovanni
Brembio
Camairago
Casaletto Lodigiano
Casalmaiocco
Casalpusterlengo
Caselle Landi
Caselle Lurani
Castelnuovo Bocca d'Adda
Castiglione d'Adda
Castiraga Vidardo
Cavacurta
Cavenago d'Adda
Cervignano d'Adda
Codogno
Comazzo
Cornegliano Laudense
Corno Giovine
Cornovecchio
Corte Palasio
Crespiatica
Fombio
Galgagnano
Graffignana
Guardamiglio
Livraga
Lodi
Lodi Vecchio
Maccastorna
Mairago
Maleo
Marudo
Massalengo
Meleti
Merlino
Montanaso Lombardo
Mulazzano
Orio Litta
Ospedaletto Lodigiano
Ossago Lodigiano
Pieve Fissiraga
Salerano sul Lambro
San Fiorano
San Martino in Strada
San Rocco al Porto
Sant'Angelo Lodigiano
Santo Stefano Lodigiano
Secugnago
Senna Lodigiana
Somaglia
Sordio
Tavazzano con Villavesco
Terranova dei Passerini
Turano Lodigiano
Valera Fratta
Villanova del Sillaro
Zelo Buon Persico
Totale Comuni per Specie
59 14 42 1 61 38 43 61 60 7 48 59 61 38 0 61 36 19 26 57 58 46 7 55
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Parco Tecnologico Padano - Provincia di Lodi
175
Rimandi bibliografici
Konrad Lauber & Gerhart Wagner (2007) Flora Helvetica (Flore illustrée de Suisse)
Pignatti Sandro (2003) Flora D'Italia
Ferrari M.E. & Medici D. (2001) Alberi e arbusti in Italia
Aeschimann D.E. et al (2004) Flora Alpina
Ferrari M.E. & Medici D. (2001) Alberi e arbusti in Italia
Ehrendorfer F. e Hamann V. (1965) Vorschlägen zu eimer floristichen kartierung von Mitteleuropa.
Ber. Deutsch. Bot. Ges. Berlin. 78: 35-50
Giordana F. (2010) Flora Lodigiana
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Specie selvatiche in aree ad agricoltura intensiva