www.salutare.info Musicoterapia a cura del prof. Antonio Suelzu Musicoterapista per i disturbi della comunicazione [email protected] e della dr.ssa Nicoleta Anghelache Psicopedagogista Quando un bambino è affetto dalla Sindrome di Rett Il trattamento con la Musicoterapia. Johann Sebastian Bach, uno dei più grandi compositori di tutta la storia della musica, era solito affermare che la musica ha il potere di “restituire la salute alle nostre anime”. I bambini affetti dalla Sindrome di Rett, potrebbero trovare giovamento, se nell’ambito dei trattamenti, che normalmente vengono praticati loro, venisse inserita la musicoterapia. L’uso strutturato e non di attività espressive-comunicative e sonoromusicali-corporee influiscono positivamente sui modelli di comportamento, di apprendimento e portano al raggiungimento di obiettivi specifici. La finalità dell’intervento della musicoterapia è focalizzato all’acquisizione di abilità non musicali come la comunicazione, l’integrazione e socializzazione, la possibilità di operare scelte e azioni motorie. I bambini affetti dalla Sindrome imparano a sentire e comprendere il tempo, lo spazio e la relazione causa-effetto. Le attività dovrebbero esser previste, soprattutto, nelle Scuole dell’Infanzia, dove sono presenti questi casi e dove la tempestività di una serie di trattamenti risulterà sicuramente più efficace e appropriata per il raggiungimento di obiettivi apprezzabili. L’ambiente dove si svolgeranno le sessioni dovrà essere tranquillo, lontano da distrazioni e da rumori. Gli incontri, possibilmente, dovranno tenersi sempre alla stessa ora e nello stesso spazio. La cosa più importante è stabilire una relazione di fiducia ed empatia tra il terapista e il bambino. Creare un rapporto attraverso il contatto visivo, i movimenti delle dita, il sorriso, lo sguardo. Tutto ciò sicuramente richiederà del tempo, fino a quando il bambino non familiarizzerà col nuovo ambiente e col terapista. Ciascun destinatario ha i propri gusti in materia musicale e per i suoni, preferirà alcuni strumenti e non altri, suonare in maniera convenzionale e non. Il terapista, soprattutto nelle fasi iniziali, terrà conto dello stile espressivo del soggetto e lo imiterà in ogni manifestazione sonora-musicale. Per il canto è preferibile utilizzare brani molto semplici e brevi (nell’ambito delle 16 misure), che siano ripetitivi e con un ritmo molto marcato. La ripetitività verbale e melodica del brano produrrà un senso di familiarità, sicurezza e fiducia nel bambino. È consigliabile utilizzare soprattutto canzoncine che possano essere mimate. All’inizio il terapista aiuta il bambino a provare ad imitare e copiare i propri movimenti. Bisogna sempre ricordarsi che il tempo di risposta del bambino affetto dalla Sindrome di Rett è molto dilatato, pertanto bisognerà dargli il tempo necessario. Per ogni filastrocca che si proporrà sarà più vantaggioso rappresentarla con dei disegni su dei cartoncini. La stimolazione visiva, quella verbale e musicale proposte nello stesso momento faciliteranno la comprensione e la memorizzazione della stessa filastrocca e, nel tempo, il bambino, saprà operare anche delle analogie concrete. Gli interventi elencati, che sono parte di quelli previsti dalla musicoterapia, non possono essere improvvisati, devono essere condotti da un musicoterapista con una formazione specifica universitaria e con notevole esperienza nel campo. Il progetto di intervento dovrà essere concordato e condiviso col docente di sostegno e con i docenti di classe dove è inserito il bambino e strutturato nel P.E.I. I maggiori risultati si raggiungeranno lavorando non in maniera individuale ma sul contesto classe. Gli spazi per operare devono essere adatti per la tipologia delle azioni. In un’atmosfera senza costrizioni la musicoterapia potrà così essere: 1. uno stimolo a diminuire il tempo della “risposta ritardata”; 2. un miglioramento della comunicazione verbale; 3. una base per incrementare il ricordo e la memoria; 4. un’opportunità di comunicazione e di espressione di se stessi; 5. un'occasione di miglioramento della percezione della propria immagine e autostima; 6. un maggiore stimolo al contatto visivo. 30 www.salutare.info