Corso di Economia del Micromarketing Prof. Cristina Ziliani, Ph.D Università di Parma Laurea Specialistica in Trade Marketing e Strategie Commerciali A.A. 2005 - 2006 Definizioni e caratteristiche del micromarketing Micromarketing: Direct marketing: Marketing one to one: Database marketing: il CRM: orientamento dell’impresa a riconoscere, misurare e sfruttare l’eterogeneità della clientela per rivolgere azioni mirate a specifici segmenti target con finalità di retention, extention e acquisition (Ziliani) un sistema di marketing interattivo che fa uso di uno o più strumenti pubblicitari per generare una reazione misurabile e/o una transazione, in qualunque luogo (DMA); un modo per acquisire e conservare clienti e a tale scopo fornisce una struttura concettuale per 3 attività: analisi dei dati personali sul cliente, creazione di una strategia, implementazione della strategia per provocare una risposta diretta da parte del cliente (Tapp) ha come obiettivo la quota di cliente, non di mercato: servire un cliente alla volta con il ventaglio più ampio di beni e servizi lungo la durata della relazione (Peppers e Rogers) database marketing consiste nell’applicazione dell’analisi statistica e delle tecniche di modellizzazione ad insiemi di dati disaggregati trattati informaticamente. E’ impiegato per sviluppare programmi di marketing efficienti che si rivolgano in modo diretto a clienti attuali e potenziali univocamente individuati (Rogers) un modo di identificare, acquisire e conservare i clienti; un insieme di strumenti per l’automatizzazione delle attività di contatto con i clienti stessi nel marketing, nelle vendite e nel servizio clienti; l’insieme di strumenti per l’integrazione dei dati e delle informazioni che viaggiano in entrambe le direzioni attraverso i diversi canali che collegano l’impresa al mercato (Greenberg) Quali elementi in comune? Raccolta di informazioni dettagliate sui singoli clienti Apprezzamento della diversità dei clienti tra loro Segmentazione Scelta di segmenti target per azioni di marketing mirate Varietà di obiettivi: retention, extention, acquisition Tecnologie per raccogliere, conservare e analizzare i dati Mezzi di comunicazione, canali di contatto diretti Proposte di marketing ad hoc, personalizzate, mirate Processo iterativo: apprendo, segmento, personalizzo, misuro, affino la proposta, ecc. Temi che affronteremo Raccolta dei dati sui clienti Segmentazione Targeting Piano di contatto per segmento Mezzi di comunicazione diretti Tecnologie Misure I dati sono solo il primo passo… Dai dati: “rappresentazione originaria e non interpretata di un fenomeno” alle informazioni: “insieme di dati contestualizzati in modo da avere un significato” Il sistema informativo Un insieme di elementi, anche molto diversi fra loro, che raccolgono, elaborano, scambiano ed archiviano dati, con lo scopo di produrre e distribuire informazioni all’interno di un’organizzazione. Esso si compone di dati, informazioni, procedure, persone, mezzi e strumenti. Piramide delle decisioni aziendali e corrispondenti sistemi informativi decisioni strategiche pianificazione e controllo operative sistema informativo DSS MIS EDP Definizione di database Un database è una collezione di dati interrelati che permette il richiamo tempestivo e puntuale dei dati che interessano, per molteplici utilizzi rilevanti per l’impresa. Può essere manipolato con apposito software. Il database di marketing è una collezione di informazioni sui clienti (attuali e potenziali) che permette l’analisi strategica e la scelta puntuale di dati per le attività di marketing. Costruzione del database clienti rimando Trade off tra esausitività e costi fonti interne e fonti esterne Aziende che hanno/non hanno contatto diretto col cliente ricevute/fatture carte fedeltà/pagamento risposta ad iniziative direct response registrazioni degli addetti alle vendite/servizio clienti/richieste informazioni garanzie dati carta di credito promozioni con invio dati nuovi canali di comunicazione (web) Esempio di contenuti (record di cliente) Largo consumo Dati demografici (nome, indirizzo, città, sesso, data di nascita, figli) Dati esterni (affidabilità,istruzione, indicatori stile di vita) Storia del contatto (codice campagna, codice messaggio, data del contatto, risposta, acquisto, resi) codice cliente punteggio RFM forme di pagamento programma fedeltà Business to business posizione del contatto ufficio tel/fax/e-mail settore d’attività fatturato numero di dipendenti responsabile di riferimento Gestione del database - rimando La costruzione deve essere preceduta dalla strategia Gestione delle fonti (interne, esterne) Gestione dell’inserimento dati verifica, convalida e deduplica Gestione del database interna vs. esterna nel tempo (aggiornamento, archiviazione) Gestione dell’utilizzo Data warehouse Back end sistemi operativi aziendali ed esterni Gestione dati Front end applicazioni Interrogazione reportistica analisi multidimensional simulazione database migrazione dei dati rete di collegamento ciò che vede l’utente Data warehouse Un contenitore di dati centralizzato costruito duplicando, standardizzando e consolidando dati provenienti dai sistemi operativi dell’azienda e da fonti esterne. Va a costituire il nucleo di un DSS completo che permette ai decisori l’accesso rapido e facile a dati storici integrati e finalizzati. La segmentazione: fare emergere la varietà della domanda La conosciamo dalla strategia di marketing: per definire la strategia bisogna identificare il mercato in cui si intende competere e per farlo esso va scomposto in sottoinsiemi omogenei in termini di bisogni dei consumatori, motivazioni e comportamenti di acquisto, ognuno dei quali può essere un mercato a sé stante. E’ macro (prodotti/mercati) e poi micro (gruppi di clienti) Si fonda sull’idea che segmentando si realizzano strategie più efficienti Diversa dalla differenziazione (offerta) Criteri di segmentazione (le variabili) Caratteristiche socio-demografiche (indiretta e descrittiva) Vantaggi ricercati (esplicativa) Stili di vita (attività, interessi e opinioni) (esplicativa) Comportamento Segmentazione comportamentale posizione di utilizzatore/cliente. Si tratta di distinguere rispetto al fatto che l’individuo sia cliente potenziale (non abbia acquistato finora il prodotto), acquirente, acquirente al primo acquisto, acquirente ad un acquisto successivo,acquirente regolare, occasionale. Tasso di utilizzazione del prodotto/servizio. Classificazione dei clienti in base al volume acquistato/consumato nell’unità di tempo che interessa. Si registra tipicamente una concentrazione dell’utilizzazione in un numero ristretto di segmenti. Dà origine alla classificazione in decili, ad esempio,o ai gruppi gold, Silver e bronze, o chiave, amici, marginali ecc. Fedeltà. Costrutto non facile da definire, che ha senso solo per gli acquisti ripetitivi, e si misura in modi diversi. O in base alla esclusività/ricorso ad alternative, o in base alla share of wallet. Sensibilità agli elementi di marketing. I consumatori sono variamente sensibili a diversi elementi di marketing come il prezzo, la presenza di promozioni, l’uso di strumenti di comunicazione. Anche la segmentazione comportamentale è a posteriori e descrittiva. Con riferimento alle variabili comportamentali: Recenza dell’ultimo acquisto Frequenza d’acquisto Valore dell’acquisto (scontrino) Condizioni per la segmentazione: Quali informazioni sono disponibili sui clienti? Marketing vs. S.I. Quali tecniche statistiche sappiamo applicare? Caratteri della segmentazione nel micromarketing: Gradualità, in funzione dell’ICT disponibile e richiede tempo Specificità, in relazione alla diversità della base clienti e alle diverse variabili utilizzate Scalabilità, aumentando il numero delle variabili per il miglior trade off tra efficienza ed efficacia Segretezza Una volta individuati i segmenti, bisogna fare un piano di marketing per ciascuno di quelli scelti come target ed allocare un budget. Supermarkets Decile n di clienti n. Visite nell’anno n. Transazio ni settimana Spesa media per visita Spesa totale di decile % su totale % cumulata 1 2,671 83,7 1,61 45,45 10,161,647 59,4 59,4 2 2,671 42,1 0,81 27,69 3,113,702 18,2 77,6 3 2,671 24 0,46 24,41 1,564,890 9,1 86,8 4 2,671 14,7 0,28 22,70 891,308 5,2 92 5 2,671 9,6 0,18 21,25 544,806 3,4 95,3 6 2,671 6,3 0,12 20,55 345,851 2,0 97,4 7 2,671 4,4 0,08 18,58 218,307 1,3 98,6 8 2,671 3 0,06 16,58 132,857 0,8 99,4 9 2,671 2 0,04 13,67 73,003 0,4 99,8 10 2,671 1,3 0,03 8,06 27,984 0,2 100% Tot 26,710 19,1 0,37 33,47 17,074,355 100 Source: G. Hawkins, 2003 Diversità dei clienti per quanto riguarda contributo al fatturato, al margine e frequenza Numerica clienti % acquisti % acquisti cumulati % utile lordo % utile lordo cumulato Frequenza di visita (visite x anno) 0 - 10% 11 - 20% 21 - 30% 31 - 40% 41 - 50% 51 - 60% 61 - 70% 71 - 80% 81 - 90% 91 - 100% 35 25 15 10 5 3 2 2 2 1 35 60 75 85 90 93 95 97 99 100 40 29 17 11 5 2 1 -2 -2 -1 40 69 86 97 102 104 105 103 101 100 60 55 30 25 23 20 15 10 7 5 Acquisti medi mensili 500 360 215 143 72 43 29 29 29 15 Margine lordo mensile v.a. % 92,5 55,08 39,35 25,6 11,66 4,64 2,2 -4,7 - 4,7 - 2,38 18,5 15,3 18,3 17,9 16,2 10,8 7,6 - 16,2 - 16,2 - 15,9 Rappresentazione della diversità dei clienti per decile 120 100 80 60 40 20 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 -20 deciles frequency cum. turnover % cum. gross margin % monthly gross margin Convenience stores Decile Spesa media annua n. Medio annuo Spesa media di visite per transazione $ 1 5,670.69 172.5 32.87 2 3,422.11 87.1 39.29 3 2,589.54 66.4 39.00 4 2,007.26 53.2 37.73 5 1,511.35 43.4 34.82 6 1,042.24 34.2 30.47 7 630.80 23.5 26.84 8 329.70 13.3 24.79 9 138.55 5.8 23.89 10 37.75 1.9 19.87 Libreria Decile Spesa media annua n. Medio transazioni in un anno Scontrino medio $ 1 1,126.08 17.5 64.35 2 550.28 11 50.03 3 384.98 8.3 46.38 4 281.15 6.5 43.25 5 214.76 5.2 41.30 6 163.36 4.1 39.84 7 119.53 3.2 37.35 8 82.75 2.5 33.10 9 52.38 1.8 29.10 10 27.77 1.4 19.84 Fast food Decile Spesa media annua Numero medio transazioni anno Scontrino medio per transazione $ 1 523.11 88.8 5.89 2 260.58 46.3 5.63 3 178.24 32.8 5.43 4 128.23 24.5 5.23 5 92.09 18 5.12 6 65.06 13.1 4.97 7 43.99 9 4.89 8 27.48 5.9 4.66 9 14.79 3.3 4.48 10 5.32 1.6 3.33 Dettaglio specializzato Peggior 30% di clienti Top 10% Top 1% Prezzo medio per referenza acquistata 4.48 6.14 6.17 n. Pezzi acquistati in media per visita 1.74 6.4 7.8 Visite annue 4.2 21 35.5 Vendite annue totali di cliente 32.76 825.30 1,708.62 Remember: customer value = spending,frequency, time and product mix Segmenti di clienti per profittabilità Questo 28% dei clienti ha perso il 22% dei profitti Segmentazione dei clienti in base alla distanza dal punto vendita 60 50 40 30 % CLIENTS % SALES 20 10 0 0-3 KM 3-6 KM 6-10 KM 10-15 15-20 20-30 KM KM KM >30 KM Segmentazione in base alla fedeltà alla marca in una categoria di prodotti 33% 17% 34% 16% multibrand MARCA 1 marca privata MARCA 2 I “sensibili al prezzo” •Acquisti di prodotti di primo prezzo, in valore e in volume •Incidenza dei prodotti di primo prezzo sugli acquisti totali del cliente •Acquisti di prodotti di marca commerciale, in valore e in volume •Incidenza prodotti di marca commerciale •Numero di promozioni cui il cliente ha aderito •Acquisti in promozione, a valore e volume, e incidenza •Valore % medio dello sconto goduto •Tipo di promozione di prezzo cui ha aderito •Numero di referenze in promozione acquistate alla volta Segmentazione dei clienti in base al peso degli acquisti di primo prezzo 120,00% 100,00% 86% 80,00% 60,00% 99% 99% 98% 95% 92% 100% 77% 60% 60% 40,00% 17% 20,00% 9% 6% 4% 2% 1% 0% 0% 0% 4 5 6 7 8 9 10 0,00% 1 2 3 decili di clientela I “sensibili alle promozioni” Numero di promozioni per cliente 120,00% 100,00% 88% 82% 80,00% 100% 99% 97% 93% 100% 72% 60,00% 59% 39% 39% 40,00% 20% 20,00% 13% 10% 7% 5% 3% 2% 1% 0% 5 6 7 8 9 10 0,00% 1 2 3 4 decili di clientela I “fedeli alla marca commerciale” 120,00% 100,00% 80,00% 81,79% 88,99% 97,09% 93,93% 99,76%100,00% 98,91% 71,94% 60,00% 58,07% 38,34% 40,00% 38,34% 19,73% 13,87% 20,00% 9,85% 7,20% 4,93% 3,16% 1,82% 0,85% 0,24% 7 8 9 10 0,00% 1 2 3 4 5 6 decili di clientela Ordinare i clienti per scegliere i target migliori n. cliente Codice tessera 1 0032395421 2,19 2 0032395133 2,11 3 0034395422 2,09 … … 5145 0034404336 -3,63 5146 0034411878 -3,70 Indice di sensibilità al prezzo Numero di clienti nel segmento Alto da 2,2 a 0,2 2465 Medio da 0,2 a –1,7 2368 Bassi da –1,7 a –3,7 313 Indice di sensibilità al prezzo … Come va la sensibilità al prezzo dei nostri clienti? II SEMESTRE I SEMESTRE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 TOT CLIENTI 6 7 8 9 10 1 0 1 1 0 15 4 0 1 0 16 15 8 3 2 41 36 15 5 1 92 39 41 18 2 93 92 53 36 12 85 107 79 83 28 69 86 104 110 54 33 61 99 117 127 23 28 68 94 242 TOTALE CLIENTI 468 468 468 468 468 468 468 468 468 468 468 468 468 468 468 468 468 468 468 468 4680 1 2 3 4 5 335 88 30 8 4 93 183 109 42 21 24 115 154 88 43 11 56 91 129 83 2 15 42 100 117 2 5 26 56 93 0 0 7 24 55 1 5 2 10 27 0 0 4 9 18 0 1 3 2 7 I clienti profittevoli del primo semestre, lo sono ancora? I SEMESTRE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 369 83 7 6 1 1 0 1 0 0 79 226 119 29 4 1 5 1 3 1 8 112 176 111 40 11 2 6 2 0 5 28 102 168 93 44 11 7 8 2 5 10 41 98 161 97 34 11 4 7 1 3 12 36 102 140 112 41 13 8 0 1 5 12 49 93 151 107 36 14 0 2 1 4 10 48 97 143 113 50 0 1 3 2 5 25 39 111 157 125 1 2 2 2 3 8 17 40 132 261 1 2 3 4 II 5 SEMESTRE 6 7 8 9 10 TOTALE CLIENTI 468 468 468 468 468 468 468 468 468 468 TOTALE CLIENTI 468 468 468 468 468 468 468 468 468 468 4680 E i fedeli alla marca commerciale, aumentano? II SEMESTRE I SEMESTRE 4 3 2 1 287 107 26 19 103 158 94 50 38 100 120 89 20 36 93 102 5 27 56 89 2 17 36 50 6 10 20 37 4 11 17 2 6 10 6 3 5 6 3 2 5 11 25 43 97 96 83 50 32 16 15 6 7 15 34 65 72 98 91 44 30 12 9 10 8 7 4 1 2 4 3 6 3 11 4 9 16 15 4 6 28 17 59 36 18 10 77 52 37 16 88 84 49 33 97 117 91 53 55 86 136 120 33 56 115 221 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 TOTALE CLIENTI 468 468 468 468 468 468 468 468 468 468 TOTALE CLIENTI 468 468 468 468 468 468 468 468 468 468 4680 A tutte queste domande possiamo rispondere per formato, per p.v., per periodo di tempo, per categoria merceologica, per gruppo di clienti ecc. Segmentazione del mercato geografico in base alla presenza di clienti Variabili utilizzate per creare segmenti di clienti in un ipermercato Per il raggruppamento dei Clienti si tiene in considerazione l'anno 1998 come riferimento temporale ed il Punto di Vendita di Piantedo come riferimento per le transazioni di cassa. I Clienti sono identificati tramite il codice Carta Amica, ossia attraverso il numero della loro carta fedeltà.. Le variabili a disposizione sono state selezionate sulla base delle conoscenze a priori riguardanti i comportamenti dei clienti di un Ipermercato e sono elencate qui di seguito: > Isocrona; > # scontrini annuali; > quantità di prodotti acquistata annuale (esprimibile con # righe scontrino oppure con # items per carrello data da # righe scontrino/# scontrini totali); > spesa Totale; > spesa in Scatolame; > spesa in Non Alimentari; > spesa in Freschi; > # spese effettuate tra le ore 9 e le ore 12 (fascia oraria 1); > # spese effettuate tre le ore 12 e le ore 14 (fascia oraria 2); > # spese effettuate tra le ore 14 e le ore 17 (fascia oraria 3); > # spese effettuate tra le ore 17 e le ore 19:30 (fascia oraria 4); > # spese effettuate il lunedì e il martedì; > # spese effettuate il mercoledì; > # spese effettuate il giovedì; > # spese effettuate il venerdì; > # spese effettuate il sabato; > sconto totale articoli annuo; > sconto totale transazione annuo; > sconto totale spesa totale annuo; > sconto totale spesa Scatolame annuo; > sconto totale spesa Non Alimentari annuo; > sconto totale spesa Freschi annuo. Calcolo di indici composti per la segmentazione e la previsione dei comportamenti: l’RFM Test: 35.000 clienti (stessa comunicazione) RFM Spedito Redemption % 1 2 3 4 554 553 552 551 2500 2500 2500 2500 164 140 112 108 6.56% 5.62% 4.51% 4.33% 11 12 13 14 535 534 533 532 2500 2500 2500 2500 103 95 83 67 4.13% 3.83% 3.35% 2.70% … … …. … … Segmentazione in base alla probabilità di abbandono e al valore di cliente Priorità A Priorità B Priorità C Priorità B Priorità B Priorità C Priorità C Priorità C Priorità C Il DNA di cliente/prodotto secondo Tesco 4 Sopra la media 3 2 1 0 -1 -2 -3 Sotto la media -4 lu Va e g Or ic an s ni e nv o C c en e es n Fi t* g ie ck d in a t o t ip Ea Fo ul y M lth a He d Ki s es Fr h oz r F en La segmentazione “you are what you eat” di Tesco Ricchezza Alta Gamma “Gourmet che hanno poco tempo molto reddito e acquistano prodotti di lusso per il consumo quotidiano” Media Pasti in famiglia marche note prodotti per bambini Upmarket Salutisti “prodotti biologici, frutta e verdura, attenti alla linea etc” Convenience “Gente in movimento che non ha tempo o voglia di cucinare un pasto “da zero”” Attenti al prezzo Tendono ad acquistare il primo prezzo in ogni categoria Mid-market Traditional “Famiglia tradizionale che ha tempo per acquistare gli ingredienti e preparare i cibi” Cost conscious Età …. Segmentare: fare emergere la diversità della domanda …e poi? BISOGNA GESTIRE CLIENTI DIVERSI >> IN MODO DIVERSO CRESCITA 2 % RIATTIVARE O ABBANDONARE TOP 80 % € MARKETING € SERVIZIO Segmenti (comportamento verso PL) NON SPENDING obiettivi Aumentare la penetrazione Azioni Buono assaggio Sconto sulla gamma (acquisire nuovi acquirenti) LOW SPENDING Aumentare quota PL nel Sconti sul prodotto agli acquirenti paniere del cliente di prodotti sostituti (extention) Sconti sui volumi di periodo HIGHER SPENDING Mantenere la quota PL nel paniere del cliente (retention) niente? Scelta dei segmenti target Parte dagli obiettivi (Tabella) Di breve o di lungo Diversi per area geografica, insegna, canale ecc Non solo di fedeltà In molti casi da conciliare con quelli di altri, ad esempio dei fornitori Aumento della quota di categoria / insegna Aumento degli acquisti d’impulso attraverso la promozione cross category Obiettivi di breve periodo OBIETTIVI INCENTRATI SULLE VENDITE aumento quantità venduta e fatturato mantenimento quantità venduta recupero quota di mercato risposta ad azione della concorrenza smaltimento scorte in eccesso OBIETTIVI INCENTRATI SUL CONSUMATORE stimolare la prova di un prodotto spingere al riacquisto aumento della quantità acquistata aumento della frequenza di acquisto mantenimento dell’attenzione su un prodotto modifica del formato acquistato di solito aumento dello stock in home incentivo all’acquisto d’impulso raccolta di informazioni sui consumatori OBIETTIVI INCENTRATI SUL TRADE aumento scorte del trade motivazione del trade a ref.re il prodotto ottenimento visibilità in p.v. di più lungo periodo aumento della quota di mercato consolidamento della quota di mercato aumento del numero di consumatori della marca aumento dell’esclusività di utilizzo creazione di barriere all’entrata o alla mobilità sviluppo della fedeltà aumento stabile della quantità consumata aumento dell’esclusività di utilizzo impieghi alternativi del prodotto modifica del posizionamento supporto allo sviluppo dell’immagine di marca ampliamento della share of wallet aumento numerica aumento ponderata aumento quota trattanti Fonte:Busacca e Mauri 1997 Scelta dei segmenti target La selezione dei segmenti-target deve tenere conto di: Sensibilità (risposta differenziata) , in generale e alle diverse leve di marketing (es.RFM). Il criterio di segmentazione deve soddisfare le condizioni di eterogeneità tra segmenti e omogeneità interna. Il che non implica categorie di acquirenti che si escludono reciprocamente. Il medesimo individuo può appartenere a più segmenti. misurabilità (bisogna poterne determinare numerosità, potere di acquisto e comportamento, per valutare il ritorno dell’investimento nel tempo) rilevanza (numerosità soggetti ed effetto sul sell out e costi fissi sufficiente a giustificare l’azione specifica) accessibilità in modo selettivo (possibilità di azionare la leva senza ripercussioni) stabilità (decili) punti di forza – debolezza dell’insegna rendimenti decrescenti del miglioramento della performance nel lungo periodo, scontando cioè il La redemption varia a seconda del punteggio RFM RFM Spedito Redemption % 1 2 3 4 554 553 552 551 2500 2500 2500 2500 164 140 112 108 6.56% 5.62% 4.51% 4.33% 11 12 13 14 535 534 533 532 2500 2500 2500 2500 103 95 83 67 4.13% 3.83% 3.35% 2.70% … … …. … … Posso conoscere la rilevanza del segmento Numerica clienti % acquisti % acquisti cumulati % utile lordo % utile lordo cumulato Frequenza di visita (visite x anno) 0 - 10% 11 - 20% 21 - 30% 31 - 40% 41 - 50% 51 - 60% 61 - 70% 71 - 80% 81 - 90% 91 - 100% 35 25 15 10 5 3 2 2 2 1 35 60 75 85 90 93 95 97 99 100 40 29 17 11 5 2 1 -2 -2 -1 40 69 86 97 102 104 105 103 101 100 60 55 30 25 23 20 15 10 7 5 Acquisti medi mensili 500 360 215 143 72 43 29 29 29 15 Margine lordo mensile v.a. % 92,5 55,08 39,35 25,6 11,66 4,64 2,2 -4,7 - 4,7 - 2,38 18,5 15,3 18,3 17,9 16,2 10,8 7,6 - 16,2 - 16,2 - 15,9 Posso misurare il segmento Posso conoscere la rilevanza del segmento Analisi preliminari sul target promozione Sidis Barilla frequenza di visita nel punto di vendita più elevata (più di una volta alla settimana contro una media di 0.7) spesa media più alta (l’INDICE DI SPESA rispetto alla media è 176) sono CONSUMATORI FEDELI AL PUNTO DI VENDITA che pur rappresentando il 27% del totale bacino d’utenza considerato, realizzano il 48% degli acquisti in valore Il 69% di essi acquista tuttavia i biscotti secchi occasionalmente, ovvero meno di 3 volte l’anno (figura) analisi della vasca da bagno: i decili non sono stabili Clienti che stanno migliorando Conteggio di ClienteDecile m1 Decile m2 1 2 1 36 37 2 29 31 3 47 30 4 38 25 5 35 36 6 32 45 7 35 42 8 98 104 9 10 Totale complessivo 350 350 Clienti che stanno peggiorando 3 29 47 36 32 38 32 29 107 4 33 37 40 33 28 35 38 41 65 5 40 22 35 41 27 43 33 6 29 43 34 45 43 25 32 7 33 35 35 34 46 30 35 8 37 35 27 32 31 33 33 9 35 33 33 33 38 42 37 10 Totale complessivo 41 350 38 350 33 350 37 350 28 350 33 350 36 350 350 109 99 77 350 25 122 99 104 350 350 350 350 350 350 350 350 350 3500 Si può avere il dettaglio per cliente Le best practices nel micromarketing Anticipare i rivali nella segmentazione Scegliere operativamente i segmenti target in modo da: Correggere i punti di debolezza (interni e rispetto ai competitors) Incoraggiare cambiamenti di condotta, vs. reward per il passato (visione del direct marketing, non competitiva) Ottimizzare il trade off tra efficienza ed efficacia nella dimensione del segmento Tenere conto dei rendimenti decrescenti delle azioni Mantenere l’autonomia della funzione marketing rispetto agli acquisti per realizzare obiettivi di punto vendita / insegna Condividere coi fornitori l’informazione per creare valore attraverso il micromarketing integrato E dopo che ho scelto I segmenti target?… Es. di strategia di contatto • • • • • Welcome pack (apertura del rapporto) Cross sell (es. dopo 90 giorni) Retention (es. dopo 6 mesi) Member get member (es. dopo 9 mesi) ‘Anniversario’ (dopo 12 mesi) >> Stesse comunicazioni per tutti i clienti >> Un costo medio per cliente di € 5 (stima) >> Indicatori di customer satisfaction buoni / alti >> Però 4 su 10 di questi clienti soddisfatti abbandonano (competitor) Costruzione del modello di previsione di abbandono Classificazione (scoring) dei clienti secondo le variabili di fedeltà / abbandono Errore: trattare tutti i clienti nello stesso modo Priorità A Priorità B Priorità C Priorità B Priorità B Priorità C Priorità C Priorità C Priorità C Individuare quali sono i clienti su cui lavorare e quelli per i quali non vale la pena di investire tempo e denaro (ha senso lavorare in retention sul mio segmento C?) Ipotizziamo un budget di marketing di 2 mio di Euro Ciò significa una spesa media di € 222.000 per segmento Errore: trattare tutti i clienti nello stesso modo • Abbiamo individuato quali sono i clienti su cui lavorare • La strategia di contatto deve essere ri/disegnata sulla base di queste esigenze,con l’obiettivo di costruire la loyalty di questi individui • Riprendiamo il nostro budget (€ 2 mio allocati in modo omogeneo) Siamo sicuri che sia di buon senso? Ipotesi di nuova allocazione: 600.000 400.000 50.000 400.000 400.000 50.000 50.000 50.000 50.000 (Concentrandosi su A and B si risparmia il 56% del bugdet di marketing) Errore: trattare tutti i clienti nello stesso modo e spendere per tutti allo stesso modo CLIENTI (55% del totale) CLIENTI MIGLIORI (45% del totale) BUDGET DI MARKETING 85% CLIENTI MIGLIORI CLIENTI 15% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% La life time value Il valore del cliente nel tempo: LTV Definizione: E’ il valore medio calcolato, al punto X, del profitto che posso realizzare su un cliente in un certo numero di anni. Per calcolarlo dobbiamo essere in grado di tracciare (o stimare) il cliente lungo il tempo. A che cosa serve? • • • Per discriminare tra i clienti, in modo da acquisire e trattenere i migliori Per conoscere il valore del consumatore, così da poter focalizzare gli sforzi commerciali anche in termini di retention Per sapere dove investire i nostri Euro sia per la retention che per l’acquisizione. Approfondimento sulla fedeltà della clientela: miti e realtà La visione dell’impresa basata sulle risorse, le risorse immateriali e lo studio della fedeltà Gli studi sul rapporto “retentionprofittabilità”, il “Fattore Fedeltà” e i miti CRM tra mito e realtà La visione dell’impresa “basata sulle risorse” •specificity •Market imperfection Not perfectly mobile heterogeneity of resources •Network relationships •Relationships among resources •causal ambiguity •History, time and chance Not perfectcly imitable Diverse profitability = competitive advantage Intangible assets Brand image Fedeltà della clientela Relazioni Creano differenziazione Allentano l’interdipendenza oligopolistica Consentono di estendere la fiducia sviluppata intorno ad un prodotto/SBU ad altri dell’azienda Semplificandone il processo di scelta, creano valore per la domanda Reichheld: da “Zero Defections: quality comes to services” a “Il Fattore Fedeltà” 200 0 0 -200 -175 -400 -600 -800 -1000 -1200 1 -1125 2 3 4 5 -76 -29 13 31 I miti della fedeltà relativi al rapporto con la profittabilità Con il tempo i clienti acquistano di più I clienti di vecchia data sono meglio di quelli nuovi Con il tempo il cliente amplia la share of wallet Se aumento la fedeltà aumento la share of wallet I clienti fedeli sono meno sensibili al prezzo Costa meno servire i clienti fedeli che gli altri I clienti fedeli sono clienti (più) profittevoli La customer satisfaction genera fedeltà Il fatturato di cliente è una proxy della sua marginalità E’ facile decidere come misurare la fedeltà Spendere nel customer service aumenta la fedeltà La fedeltà è la stessa in tutti i settori I miti della fedeltà relativi ai consumatori I clienti vogliono avere un rapporto personale con l’impresa I clienti preferiscono avere un solo fornitore di cui si fidano invece di cambiarlo spesso L’acquisto ripetuto è fedeltà Un cliente rimasto deluso non tornerà più Una volta fedele, sempre fedele La fedeltà declina con l’allungarsi della serie degli acquisti I consumatori “pesanti” sono meno fedeli Gli over 50 sono più fedeli dei giovani I clienti fedeli fanno crescere l’azienda con il passaparola La fedeltà si misura con il numero di clienti che promuovono l’azienda I clienti fedeli si danno da fare per mantenere la relazione I miti della fedeltà che “viziano” la Mission Aziendale L’obiettivo numero 1 di tutte le aziende dovrebbe essere la fedeltà della clientela Bisogna puntare sulla retention invece che sulla acquisition Bisogna far sì che tutti i clienti diventino fedeli (nell’atteggiamento e/o nel comportamento) Le aziende che hanno più clienti fedeli hanno quote di mercato più grandi Bisogna convertire gli switchers in clienti fedeli Bisogna sforzarsi di sviluppare misure di centrate sul cliente e sostituirle a quelle centrate sulla marca Se conserviamo il 5% in più di clienti la nostra profittabilità aumenterà dal 25 all’85% Costa 5 volte di più acquisire un cliente che tenerne uno attuale Le aziende di servizi sono sostanzialmente diverse dai produttori di beni, per quanto riguarda le applicazioni della fidelizzazione Il nostro database è in grado di aiutarci ad alimentare la fedeltà VERITA’ Prima della customer retention viene la customer selection. Le tecniche di fidelizzazione vanno applicate in modo selettivo Concetti di fedeltà I “miti” insegnano che bisogna partire chiarendo cosa si intende per fedeltà: Parliamo di fedeltà alla marca o all’insegna (brand o store loyalty), ma la fedeltà è un attributo delle PERSONE, cosicchè si può concettualizzare come: Un atteggiamento che a volte porta ad una relazione con una marca/insegna, espressa da un insieme di opinioni favorevoli esplicite, ad esempio la ferma intenzione di riacquistare anche in presenza di “distrazioni” che indurrebbero a cambiare Non molto pertinente nel caso dei beni di largo consumo Un comportamento, rivelato da una serie di acquisti passati Un rapporto tra atteggiamento e comportamento di acquisto influenzato dalle caratteristiche dell’individuo, dalle circostanze (tempo, budget) e dalla situazione di acquisto (promozione, occasione d’uso) (approccio contestuale o contingente) Il contesto conta! La fedeltà “comportamentale” non è quella “vera”, perché potrebbe essere: Al monopolista Inerziale Di prossimità Deal loyalty incentivata Il Caso Tesco Perché Tesco ha scelto Clubcard? Che ruolo ha Clubcard nella strategia e come facciamo a definirlo tale? Quali dati raccoglie Tesco sulla propria clientela? Provate a disegnare il tracciato dati del suo database. Quali criteri di segmentazione adotta Tesco? Quali impieghi dei dati? Quali sono i punti deboli di Clubcard e a quali rischi è sottoposta? Evoluzione degli strumenti di fidelizzazione: programmi fedeltà e micromsegmentazione Le origini dei programmi di fidelizzazione anni ‘80: AAdvantage e le miglia aeree anni ‘90: nella distribuzione i tassi di crescita sono del 25-30% segmentano tra titolari e non titolari ricompensano i clienti con sconti, o con premi/privilegi la convinzione diffusa è che la carta crei la fedeltà non conservano dati i primi entranti colgono un vantaggio significativo anno 2000: imitazione e diffusione la penetrazione delle carte procede, sebbene a ritmi più modesti i paesi rimasti “al margine” compiono notevoli balzi in avanti i primi abbandoni gettano luce su rischi ed errori nell’implementazione del micromarketing (Safeway, Delvita) i paesi europei si trovano in fasi diverse del “ciclo di vita” (Fig.1) Il micromarketing oggi in Europa Si consolidano esperienze significative (Fig. 2) E non solo nelle carte di pura fedeltà…(Fig.3) Il confronto competitivo tra i programmi impone di investire per innovare e differenziare: integrazione con la comunicazione aziendale si creano cluster sociodemografici e comportamentali premi “esperienziali” e unici - Freetime e Me-time si introducono elementi di personalizzazione si abbandonano le collections in favore dei punti sconto si creano i “retail villages” Tutti dichiarano l’importanza del micromarketing, ma ancora pochi sono in grado di farlo (Fig. 4) Il micromarketing in Italia Tutte le principali insegne hanno lanciato la carta (Fig.5) I programmi cambiano (Fig.6) La cultura di micromarketing della GDO: si ricompensano i comportamenti futuri dei clienti (65%) si utilizzano vari criteri di segmentazione (80%) si orienta il targeting per limitare complessità e costi di marketing (68%) si fa direct mail (77%) e sperimentazione con nuovi media (80%) per creare valore con i dati si guardano i best in class si prefigura un notevole aumento degli investimenti (Fig. 7) Le tendenze Nuovi paesi Nuovi impieghi dei dati Nuovi attori Nuovi media Nuovi settori Nuove tecnologie Nuove sfide per l’organizzazione Nuovi formati Nuovi settori Maturità della distribuzione, settori emergenti e avvicinamento delle arene competitive (Fig.8) Le benzine e la intertype competition UK e Francia prima Kesco + Neste; El Corte Ingles + Rapsoil; ICA USA L’inflazione delle miglia aeree lo stock mondiale aumenta del 20% l’anno il 50% viene accumulato a terra Coles Myers e Kmart le raddoppiano La rivitalizzazione dei grandi magazzini (Harrod’s) Le banche (Garanti) La strategia di contatto Con cosa? L’offerta Offerta nel micromarketing (o proposta) = ciò che l’azienda offre al cliente e ciò che chiede in cambio Come? Scelta del messaggio e dei media (con coerenza nel tempo) Quando? Tempistica Testing Esempi di azioni Il percorso decisionale del database marketing Obiettivi generali dell’impresa Marketing tradizionale DB marketing decisioni di retention decisioni di acquisition quali clienti quali prospects la proposta la proposta la comunicazione la comunicazione La matrice di Ansoff esistenti MERCATI nuovi PRODOTTI esistenti nuovi Allocare le risorse tra retention e acquisition Situazione dell’impresa Comportamento dei concorrenti Ciclo di vita del settore Vincoli (es.: disponibilità di liste) Costi comparati di retention e acquisition Retention: come tenere i clienti Si tratta di una decisione strategica, da esprimersi cioè in termini di mercati/prodotti Quali clienti tenere? Segmentazione del database clienti (es.: secondo la profittabilità, oppure la probabilità di risposta) Criterio RFM (recency-frequency-monetary) Come fare leva sul prodotto? Analisi con lo schema del “prodotto allargato” Fare leva sul servizio Acquisition: come attirare nuovi clienti Si tratta di una decisione strategica, da esprimersi cioè in termini di mercati/prodotti Qual è il nostro target? Ho un database? So a chi rivolgermi? Cosa fanno i concorrenti? Come individuare i clienti target? Stimolarli a “farsi avanti” cercarne di simili agli attuali collaborare con un partner che ha un database Come attirarli? Analisi con il modello del “prodotto allargato” Riflessione sugli incentivi Il piano di micromarketing Il piano di marketing è un documento scritto che riassume gli obiettivi strategici dell’impresa e specifica le attività da svolgere, le responsabilità, i tempi e le risorse. Il piano di micromarketing ha la medesima finalità, ma: può avere importanza molto differenziata rispetto alla gerarchia delle decisioni aziendali dà molta importanza all’analisi del database, alla segmentazione, alla realizzazione di test e al cosiddetto “servizio clienti” Supportare la strategia (e l’approvazione del budget) VALORE DEL CLIENTE CON LA STRATEGIA ATTUALE DB! Anno 1 Nuovi clienti Retention (%) Ricavi per cliente Ricavi totali Anno 2 Anno 3 100.000 50.000 30.000 50% 60% 70% € 160 € 200 € 240 € 16.000.000 € 10.000.000 € 7.200.000 60% 57% 55% Costi diretti totali € 9.600.000 € 5.700.000 € 3.960.000 Costi acquisizione €20 € 2.000.000 €0 €0 € 11.600.000 € 5.700.000 € 3.960.000 € 4.400.000 € 4.300.000 € 3.240.000 1,00 1,20 1,44 Valore profitto attuale € 4.400.000 € 3.583.333 € 2.250.000 Valore cumulato € 4.400.000 € 7.983.333 € 10.233.333 € 44,00 € 79,83 € 102,33 Costi diretti (%) Costi totali Profitto Tasso di sconto Lifetime value Supportare la strategia (e l’approvazione del budget) • Preso fuori dal contesto il valore di € 102,33 sul 3° anno ha poco significato • Per capire come usarlo, facciamo delle ipotesi di strategie alternative (Ipotesi: creo un ‘Gold Club’ con vantaggi particolari) • Come influirà questa decisione sul lifetime value? BENEFICI COSTI Aumento retention Aumento ricavi per cliente Creazione di una % referral Gestione del Club QUALI SONO MAGGIORI? TEST Per decidere cosa fare calcoliamo un nuovo LTV che include costi e benefici >> Supportare la strategia (e l’approvazione del budget) VALORE DEL CLIENTE CON NUOVA STRATEGIA (test) Anno 1 Nuove MGM (%) Anno 3 8% 10% 12% 0 8.000 8.300 100.000 83.000 74.700 75% 80% 85% € 210 € 250 € 280 € 21.000.000 € 20.750.000 € 20.916.000 60% 57% 55% € 12.600.000 € 11.827.500 € 11.503.800 € 4.000.000 €0 €0 € 500.000 € 415.000 € 373.500 € 2.000.000 € 1.660.000 € 1.494.000 €0 € 160.000 € 166.000 € 19.100.000 € 14.062.500 € 13.537.300 € 1.900.000 € 6.687.500 € 7.378.700 1.00 1.20 1.44 Valore profitto attuale € 1.900.000 € 5.572.917 € 5.124.097 Valore cumulato € 1.900.000 € 7.472.917 € 12.597.014 € 19,00 € 74,73 € 125,97 Nuovi clienti da MGM Clienti totali Buona strategia Quota cliente Anno 2 Retention (%) Ricavi per cliente Ricavi totali Costi diretti (%) Costi diretti totali Costo acquisizione Club € 40 Costo Database € 5 Costi di servizio € 20 Incentivi per MGM € 20 Costi totali Profitto Tasso di sconto Lifetime value Case study 5 “Case history multinazionale largo consumo” (*) (BASE: ca. 660.000 partecipanti a promozione) FILE SPEDITO MAIL FILE CONTROL 636.474 23.774 91.129 1.200 14,3% 5,0% Redemption (nessuna attività di mail) Redemption INDICE 286 Moltiplicatore “CUSTOMER RETENTION RATE” = 2,86 (*) Fonte: Servizio Analisi Risultati Cemit Testare la segmentazione Customer Number SegmentsPromoted Gold 100.000 Control 20.000 Silver 100.000 Control 20.000 Bronze 100.000 Control 20.000 Lead 100.000 Control 20.000 TOTAL 480.000 Sales Rate 8,10% 7,94% 6,60% 6,41% 5,01% 4,60% 2,34% 2,40% Lift 0,16% Lift Sales 160 0,19% 190 0,41% 410 -0,06% (60) 700 Testare la segmentazione Teens Control 20's & 30's Control 40's & 50''s Control Seniors Control Total Number Promoted 115.000 20.000 145.000 20.000 75.000 20.000 65.000 20.000 480.000 Sales Rate 9,50% 6,00% 7,70% 5,80% 5,00% 5,70% 4,00% 3,10% Lift 3,50% Lift Sales 4.025 1,90% 2.755 -0,70% (525) 0,90% 585 6.840