La SICUREZZA nel SERVIZIO in AMBULANZA Istruttore Monitore di Primo Soccorso V.d.S. MANOCCHI Andrea La SICUREZZA nel SERVIZIO in AMBULANZA OBIETTIVI LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA, EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE DISINFEZIONE D.P.I. LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA, PAZIENTI SOCCORSI E SOCCORRITORI SONO SOGGETTI ESPOSTI A RISCHI: AMBIENTALI BIOLOGICI CHIMICI FISICI LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA AMBIENTALI (scenario ostile, pericoloso, clima) LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA … e rischi AMBIENTALI EVOLUTIVI (statici e dinamici) • Alluvioni, terremoti, incendi, … • Eplosioni, elettrocuzioni, folgorazioni • Contaminazione da agenti radioattivi LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA BIOLOGICI (presenza di agenti contaminanti) LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA Tutti i pazienti devono essere considerati potenzialmente affetti da patologia trasmissibile (salvo indicazioni precise sul loro stato clinico) LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA CHIMICI (uso di sostanze o presidi sanitari) RISCHIO CHIMICO Sull’etichetta di ogni medicinale devono essere presenti, in caratteri leggibili ed indelebili tra le altre informazioni anche: Simboli e indicazioni di pericolo (stampa in nero su fondo giallo-arancione) Le frasi di rischio (frasi R) I consigli di prudenza (frasi S) RISCHIO CHIMICO CORROSIVO MOLTO TOSSICO ESPLOSIVO NOCIVO RISCHIO CHIMICO Frasi di rischio (R) R1 Esplosivo allo stato secco. R2 Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione. R3 Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione. R4 Forma composti metallici esplosivi molto sensibili. R5 Pericolo di esplosione per riscaldamento. R6 Esplosivo a contatto o senza contatto con l'aria. R7 Può provocare un incendio. R8 Può provocare l'accensione di materie combustibili. R9 Esplosivo in miscela con materie combustibili. R10 Infiammabile. R11 Facilmente infiammabile. RISCHIO CHIMICO Consigli di prudenza (S) S 1 Conservare sotto chiave. S 2 Conservare fuori della portata dei bambini. S 3 Conservare in luogo fresco. S 4 Conservare lontano da locali di abitazione. S 5 Conservare sotto (liquido appropriato da indicarsi da parte del fabbricante). S 6 Conservare sotto (gas inerte da indicarsi da parte del fabbricante). S 7 Conservare il recipiente ben chiuso. S 8 Conservare al riparo dall'umidità. S 9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato. LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA FISICI (dinamica del soccorso) LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA SEMPRE: USO DEI SISTEMI DI RITENUTA (Cinghie, cinture di sicurezza,…) MINOR RISCHIO, MASSIMA PRUDENZA LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA ABBIAMO VISTO CHE: PAZIENTI SOCCORSI E SOCCORRITORI SONO SOGGETTI ESPOSTI A RISCHI: AMBIENTALI BIOLOGICI CHIMICI FISICI MOVIMENTAZIONE PAZIENTI Per effettuare il sollevamento piegarsi sulle gambe senza utilizzare la schiena. Il peso deve rimanere il piu’ possibile vicino al corpo per ripartire il carico sugli arti inferiori. MOVIMENTAZIONE PAZIENTI MOVIMENTAZIONE PAZIENTI MOVIMENTAZIONE PAZIENTI EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE GLLI ELEMENTI NECESSARI PER LA TRASMISSIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE SONO: AGENTE AMBIENTE OSPITE EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE L’AMBIENTE permette all’ospite e all’agente di incontrarsi e può favorire la trasmissione della malattia. L’OSPITE È la persona o l’animale che “ospita” l’agente e può trasmetterlo. L’AGENTE È il microrganismo, cioè la vera causa della malattia. EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE Fattori di “AUTODEPURAZIONE” sono: essiccamento il microrganismo muore diluizione diminuzione della carica batterica sedimentazione minore quantità di germi sospesi nell’aria raggi ultravioletti (componenti dei raggi solari) ottimi battericidi antagonismo biologico scarsa sopravvivenza di alcuni microrganismi rispetto ad altri EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE La trasmissione può avvenire: Direttamente senza intermediari (Baci, rapporti sessuali,…). Indirettamente mediante veicoli (componenti inanimate). mediante vettori (componenti animate). EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE QUALI VETTORI ??? EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE Vie di ingresso: VIA CUTANEA L’ingresso può avvenire attraverso lesioni, punture di insetti, morsi o graffi. La cute, se integra, rappresenta una valida barriera all’ingresso dei microrganismi. VIA MUCOSA Le mucose delle vie respiratorie, apparato digerente, apparato genito-urinario, congiuntiva, ecc. poiché sono particolarmente vulnerabili. VIA PLACENTARE Dall’organismo materno a quello fetale attraverso la placenta. EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE Vie di eliminazione: VIA CUTANEA i germi vengono eliminati attraverso le lesioni cutanee presenti durante le malattie esantematiche (es. varicella), o da lesioni che fistolizzano all’esterno (es. pus). VIA PLACENTARE Attraverso questa via di eliminazione, la madre affetta da una malattia infettiva la trasmette all’embrione (es. rosolia, toxoplasmosi, ecc.) EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE Vie di eliminazione: VIA RESPIRATORIA i microrganismi sono eliminati sotto forma di goccioline attraverso la respirazione, la tosse , gli starnuti, ecc. (influenza, raffreddore, pertosse, TB polmonare, meningite, ecc.) VIA INTESTINALE Con le feci (vibrione del colera, virus della poliomielite, virus dell’epatite A, ecc.) EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE Vie di eliminazione: VIA GENITO-URINARIA attraverso le urine, anche se non rappresenta un evento molto frequente (es. TB renale). Le secrezioni degli organi genitali possono dar luogo a malattie a trasmissione sessuale (es. sifilide, AIDS, Epatite C, ecc.) EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE L’INFEZIONE rappresenta il risultato dell’ingresso e della diffusione nell’organismo di un agente patogeno. EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE RACCOMANDAZIONI: E’ bene che ogni soccorritore che opera in ambulanza sia Vaccinato contro la EPATITE B ed abbia regolari i richiami contro il tetano. TRASPORTO PAZIENTI INFETTI 1. Indossare guanti e maschera facciale filtrata FFP3SL 2. Fare indossare al paziente la mascherina chirurgica, se tollerata. 3. Regolare l’impianto di areazione in espulsione in modo da non consentire il riciclo dell’aria. 4. Disinfezione ambulanza a servizio terminato, prima della operatività. TRASPORTO PAZIENTI TRATTATI CON SOSTANZE RADIOATTIVE 1. Farsi consegnare dalla struttura di partenza la scheda informativa relativa al radiofarmaco somministrato. 2. Se autosufficienti, vanno trasportati da soli e, a scopo cautelativo, posizionati nel punto posteriore all’autista. Se non autosufficienti (che urinano, vomitano o defecano nel viaggio): • raccogliere qualsiasi rifiuto organico negli appositi contenitori; • informare la struttura sanitaria di arrivo; • consegnare i contenitori organici ai sanitari. LA DISINFEZIONE DELL’AMBULANZA LA DISINFEZIONE DELL’AMBULANZA DEFINIZIONI: DISINFEZIONE Procedure volte a diminuire i microrganismi presenti sulla superficie di un oggetto o nell’ambiente. ANTISEPSI Procedure volte a diminuire i microrganismi presenti su un tessuto vivente (es. cute). LA DISINFEZIONE DELL’AMBULANZA La disinfezione si ottiene attraverso l’uso di sostanze chimiche i DISINFETTANTI e gli ANTISETTICI LA DISINFEZIONE DELL’AMBULANZA DEFINIZIONI: DISINFETTANTE sostanza ad azione germicida, destinata ad essere utilizzata su materiali o oggetti. ANTISETTICO sostanza ad azione germicida, a bassa tossicità e non irritante, indicata per l’applicazione su tessuti viventi. SANIFICAZIONE e DISINFEZIONE DEFINIZIONI Sanificazione o pulizia si avvale dell’uso di detergenti e mezzi meccanici (es. spazzole) per ridurre il numero di batteri. Sanitizzazione o disinfezione si avvale dell’uso di disinfettanti, al fine di eliminare o stabilizzare il numero di batteri. SANIFICAZIONE e DISINFEZIONE TECNICA DI SANITIZZAZIONE AMBULANZA 1) Effettuare il lavaggio sociale delle mani. 2) Indossare i DPI (guanti in nitrile, maschera facciale, occhialini con protezione laterale, camice monouso). 3) Aprire tutte le porte ed i finestrini dell’ambulanza (per almeno 20 min.) 4) Rimuovere tutti i presidi e sanificarli con disinfettante e panno carta. 5) Disinfettare maniglie, sedili e parti esposte a frequenti contatti. 6) Svuotare e sanificare i cestini. 7) Disinfettare con panno carta le pareti del mezzo. 8) Sanificare e disinfettare il pavimento con una scopa a frange. 9) Raccogliere e gettare i rifiuti in contenitore per rifiuti sanit. pericolosi. SANIFICAZIONE e DISINFEZIONE TECNICA DI SANITIZZAZIONE AMBULANZA 10) Lasciare asciugare quanto lavato. 11) Togliere i DPI (guanti in nitrile, maschera facciale, occhialini con protezione laterale, camice monouso). 12) Effettuare lavaggio antisettico delle mani. 13) Riposizionare tutti i presidi e gli arredi. 14) Riordinare il materiale utilizzato. Provvedere alla sanitizzazione almeno 1 volta a settimana (salvo trasporto infettivi) SANIFICAZIONE e DISINFEZIONE TECNICA DI SANITIZZAZIONE AMBULANZA Il materiale non monouso deve essere accuratamente lavato, disinfettato ed asciugato per ridurre al minimo la moltiplicazione batterica USO DEI D.P.I. GUANTI MANICOTTI MASCHERE FACCIALI CAMICI OCCHIALI, VISIERE , SCHERMI PROTETTIVI CASCHI USO DEI D.P.I. Guanti sterili Manovre assistenziali da eseguirsi in asepsi (medicazioni, trattamento ustioni e gravi ferite, posizionamento cateteri vescicali, …) Guanti non sterili Manovre assistenziali da NON eseguirsi in asepsi ma che comportano la presenza di materiale organico potenzialmente infetto (prelievo, uso padelle/pappagalli…) USO DEI D.P.I. Guanti in nitrile (i piu’ utilizzati…) • Mono utilizzo • Conservazione della sensibilità tattile • Resistenza alla trazione • Resistenza alla infiammabilità • Assenza di microporosità • Scarse o assenti potenzialità allergiche • Minima lubrificazione INDOSSATI • Assenza di odori sgradevoli • Taglie varie misure. SEMPRE USO DEI D.P.I. I GUANTI vanno sostituiti nel corso di manovre differenti sullo stesso paziente (es. igiene-medicazione) I GUANTI vanno tolti prima di toccare materiale non contaminato USO DEI D.P.I. MASCHERINA CHIRURGICA MASCHERE FACCIALI FILTRANTI USO DEI D.P.I. Le MASCHERE FACCIALI FILTTRANTI si utilizzano: Assistenza al paziente con TBC. Assistenza al paziente con altra malattia a trasmissione aerea. Durante l’esecuzione o assistenza di broncoscopie. In tutti gli altri casi, di minore gravità vanno bene le mascherine chirurgiche. USO DEI D.P.I. CLASSIFICAZIONE DELLE MASCHERE FACCIALI FILTRANTI Classe FFP1S adatta per manovre a medio-basso rischio (filtrazione 80%). Classe FFP2S adatto per manovre di assistenza al paziente con TBC o altra patologia a trasmissione aerea (filtrazione 94%). Classe FFP3S adatta a manovre atte a far espettorare, tossire e nelle manovre di broncoscopia su paziente con certa o sospetta TBC o patologie aerotrasmesse (filtrazione 98%). USO DEI D.P.I. PROTEZIONE RESPIRATORIA TBC POLMONARE= indossare il maschera facciale FFP3 MENINGITE = indossare maschera facciale FFP3 SARS = indossare DPI kit in dotazione. MORBILLO, VARICELLA= non necessaria per il personale immune; il personale non immune deve indossare maschera facciale FFP3 USO DEI D.P.I. MANICOTTI e CAMICI PROTETTIVI Indossati durante l’esecuzione di manovre assistenziali a rischio di possibili spandimenti di materiale organico su divisa e/o sulla cute scoperta. Possono essere: Sterili o non sterili (TNT o cotone) Monouso (TNT) o autoclavabili (cotone). USO DEI D.P.I. OCCHIALI, VISIERE, SCHERMI PROTETTIVI USO DEI D.P.I. CASCO ANTINFORTUNISTICO USO DEI D.P.I. Guanti Manicotti Mascherina Occhiali Schermi facciali Camice protettivo Da utilizzare durante procedure che generano schizzi o spruzzi di materiale biologico DOMANDE? RIASSUMENDO… ABBIAMO VISTO CHE: PAZIENTI SOCCORSI E SOCCORRITORI SONO SOGGETTI ESPOSTI A RISCHI: AMBIENTALI BIOLOGICI CHIMICI FISICI RIASSUMENDO… GUANTI MANICOTTI MASCHERE FACCIALI CAMICI OCCHIALI, VISIERE , SCHERMI PROTETTIVI CASCHI La SICUREZZA nel SERVIZIO in AMBULANZA G R A Z I E PER L’ATTENZIONE