PILLAR III INFORMATIVA AL PUBBLICO 31 dicembre 2010 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Informativa al Pubblico Pillar III UGF Banca S.p.A. Società soggetta a direzione e coordinamento di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. Sede Legale e Direzione Generale: Piazza della Costituzione, 2 – 40128 Bologna Tel. 051-3544111 – Fax 051-3544100/101 Reg.Imp. di Bologna, CF e P.IVA 03719580379 Capitale Sociale € 904.500.000 i.v. Iscritta all’Albo dei Gruppi Bancari Aderente al Fondo Interbancario di Tutela e Depositi Cod. ABI 3127.8 2 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Indice Introduzione ....................................................................................................................................................... 4 Tavola 1 – Requisito informativo generale ........................................................................................................ 5 Tavola 2 – Ambito di applicazione................................................................................................................... 15 Tavola 3 – Composizione del patrimonio di vigilanza ..................................................................................... 18 Tavola 4 – Adeguatezza patrimoniale ............................................................................................................. 20 Tavola 5 – Rischio di credito: informazioni generali riguardanti tutte le banche ............................................. 25 Tavola 6 – Rischio di credito : informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo standardizzato e alle esposizioni creditizie specializzate e in strumenti di capitale nell’ambito dei metodi IRB............................... 30 Tavola 8 – Tecniche di attenuazione del rischio ............................................................................................. 32 Tavola 9 – Rischio di controparte .................................................................................................................... 34 Tavola 10 – Operazioni di cartolarizzazione ................................................................................................... 36 Tavola 12 – Rischio operativo ......................................................................................................................... 41 Tavola 13 – Esposizioni in strumenti di capitale : informazioni sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario ......................................................................................................................................................................... 42 Tavola 14 – Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario.............................. 47 3 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Introduzione La circolare 263 di Banca d’Italia del 27 dicembre 2006 (“Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche”), al titolo IV, al fine di rafforzare la disciplina di mercato, ha introdotto obblighi di pubblicazione periodica delle informazioni riguardanti l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all’identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali rischi. Tali informazioni, sinteticamente definite Terzo Pilastro (Pillar III), costituiscono importanti requisiti di trasparenza nei confronti del mercato, in quanto consentono agli operatori di meglio conoscere le esposizioni al rischio delle banche e i processi interni da queste adottati per la valutazione dei rischi e, conseguentemente, consentono di meglio valutare l’adeguatezza patrimoniale. L’informativa assume particolare rilievo nell’attuale quadro normativo in materia di vigilanza prudenziale (definito più comunemente “Basilea 2”) che, consentendo l’applicazione di metodologie interne di valutazione dei rischi, ha ampliato la discrezionalità nel processo di quantificazione dei requisiti patrimoniali delle banche. Le informazioni devono essere fornite su base consolidata nel caso di gruppi bancari (non è richiesta informativa a livello individuale per le banche facenti parte di un gruppo bancario). Il Gruppo UGF Banca si è dotato di procedure volte ad assicurare il rispetto dei requisiti di informativa, valutandone l’adeguatezza anche in termini di modalità e frequenza della diffusione delle informazioni. E’ responsabilità di UGF Banca S.p.A. (di seguito “la Banca”), in qualità di Capogruppo del Gruppo UGF Banca, assicurare la completezza, la correttezza e la veridicità delle informazioni pubblicate. Il presente documento è articolato in tavole, ciascuna delle quali riferita ad una determinata tematica, con evidenza di informazioni qualitative e quantitative, così come disposto dalla Circolare 263. Le tavole prive di informazioni in quanto non applicabili al Gruppo UGF Banca (tavole 7 e 11) non sono pubblicate. Le informazioni quantitative sono rappresentate in migliaia di euro. La Banca pubblica l’informativa al Pubblico sul proprio sito internet, all’indirizzo www.ugfbanca.it. 4 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Tavola 1 – Requisito informativo generale Informativa qualitativa La politica di gestione dei rischi e dei controlli del Gruppo Bancario UGF Banca mira a garantire la salvaguardia del valore del patrimonio aziendale e la buona gestione di quello detenuto per conto della clientela, l’affidabilità e integrità delle informazioni contabili e gestionali, nonché la conformità delle operazioni con la legge, la normativa di vigilanza, le norme di autoregolamentazione e le disposizioni interne. Di seguito si riporta il ruolo dei principali organi sociali e funzioni aziendali costituenti il cosiddetto “framework strategico-organizzativo”: Consiglio di Amministrazione: come previsto dallo Statuto Sociale, dalla normativa regolamentare Consob e Banca d’Italia nonché dal Codice di Corporate Governance del Gruppo UGF, il Consiglio di Amministrazione ha la responsabilità ultima del Sistema dei Controlli Interni, del quale deve assicurare la costante completezza, funzionalità ed efficacia. In questo ambito il Consiglio di Amministrazione approva - fra l’altro - l’assetto organizzativo, nonché l’attribuzione di compiti e responsabilità alle unità operative, assicurando che sia attuata una appropriata separazione delle funzioni; definisce inoltre, con l’assistenza del Comitato per il Controllo Interno, le linee di indirizzo del Sistema dei Controlli Interni, valutandone annualmente l’adeguatezza, l’efficacia e l’effettivo funzionamento. Il Consiglio di Amministrazione della Banca è altresì responsabile dell’approvazione delle linee guida del Processo ICAAP, la cui attuazione, mantenimento e monitoraggio sono affidati all’Alta Direzione. Direttore Generale: è responsabile dell’attuazione, del mantenimento e del monitoraggio del Sistema dei Controlli Interni e definisce in dettaglio l’assetto organizzativo dell’impresa, in coerenza con le direttive del Consiglio di Amministrazione, attuando l’appropriata separazione delle funzioni sia fra soggetti, sia fra funzioni. Attua inoltre le politiche di assunzione, valutazione e gestione dei rischi fissate dal Consiglio di Amministrazione, curando il rispetto dei limiti definiti da quest’ultimo. In particolare spetta al Direttore Generale il compito di sovrintendere alla funzionalità e adeguatezza complessiva del Sistema dei Controlli Interni. Nell’ambito di tale funzione, il Direttore Generale cura l’identificazione dei principali rischi aziendali, tenendo conto delle caratteristiche delle attività svolte e li sottopone periodicamente all’esame del Consiglio di Amministrazione; dà esecuzione alle linee di indirizzo definite dal Consiglio di Amministrazione, provvedendo alla progettazione, realizzazione e gestione del Sistema dei Controlli Interni, verificandone costantemente l’adeguatezza complessiva, l’efficacia e l’efficienza; si occupa inoltre dell’adattamento di tale sistema alla dinamica delle condizioni operative e del panorama legislativo e regolamentare. Comitato di Controllo Interno: ha il compito di coadiuvare il Consiglio di Amministrazione nella verifica dell’adeguatezza e dell’effettivo funzionamento del Sistema dei Controlli Interni, con la finalità di assicurare che i principali rischi aziendali siano identificati e gestiti in modo adeguato. Il Comitato per il Controllo Interno svolge, nei confronti del Consiglio di Amministrazione, funzioni istruttorie, consultive e propositive in merito all’affidabilità del sistema contabile e delle informazioni finanziarie, al Sistema dei Controlli Interni, all’esame delle proposte di incarico dei revisori esterni ed alla supervisione dell’attività di Internal Auditing. Principali funzioni di control governance: di seguito si riportano i lineamenti principali delle strutture di Internal Auditing, Risk Management e Compliance. 5 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Internal Auditing: la funzione ha il compito di valutare la completezza, la funzionalità e l’adeguatezza del Sistema dei Controlli Interni, in relazione alla natura dell’attività esercitata ed al livello dei rischi assunti, nonché le necessità di adeguamento, anche attraverso attività di supporto e consulenza alle altre funzioni aziendali. La struttura di Internal Auditing è autonoma, anche gerarchicamente, rispetto a quelle operative e dipende dal Presidente della Capogruppo UGF Banca S.p.A.. Agli incaricati dell’attività è garantito - per lo svolgimento delle verifiche di competenza - l’accesso a tutta la documentazione cartacea ed informatica e a tutto il personale delle aree aziendali oggetto di verifica, nonché alle informazioni utili per il controllo sul corretto svolgimento delle funzioni esternalizzate. Risk Management: la funzione è responsabile della definizione ed implementazione del Sistema di Risk Management e dell’allocazione del capitale, gestendo i rischi e i controlli di propria competenza, assicurando un coordinamento delle strutture aziendali legate alla gestione dei rischi, nel rispetto della normativa imposta dagli Organi di Vigilanza. La struttura di Risk Management è autonoma, anche gerarchicamente, rispetto a quelle operative. Compliance: la funzione ha la responsabilità di valutare l‘adeguatezza delle procedure, dei processi e dell’organizzazione interna al fine di prevenire il rischio di incorrere in sanzioni, perdite patrimoniali o danni alla reputazione o all’immagine derivanti dalla violazione di normative esterne (leggi, regolamenti, provvedimenti delle Autorità di Vigilanza) e di autoregolamentazione (es. statuti, codici di condotta, codici di autodisciplina). Fornisce, inoltre, consulenza ed assistenza agli organi e alle unità coinvolte nella gestione dei rischi e dei controlli. Con il duplice obiettivo di rafforzare il processo di risk management all’interno del Gruppo Bancario UGF Banca e di coinvolgere a livello di Gruppo Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. (assicurativo e bancario, di seguito “il Gruppo”) tutti i referenti in materia di rischio, sono stati istituiti specifici Comitati Rischi. I Comitati rappresentano, pertanto, momenti istituzionalizzati di interazione tra i principali organi del processo di gestione dei rischi. A livello di Gruppo Bancario UGF Banca sono stati costituiti i seguenti Comitati: Comitato Credito Comitato Finanza Comitati Controllo Crediti di Area 1 Comitato Monitoraggio Crediti A livello di Gruppo (assicurativo e bancario) è stato inoltre istituito il Comitato Rischi di Credito del Gruppo UGF ed un Coordinamento per la gestione operativa della liquidità e dell’ALM di Gruppo a cui partecipano per la Banca il responsabile della Funzione Finanza, il responsabile della Funzione Tesoreria e il responsabile della funzione Risk Management. L’Alta Direzione viene costantemente informata della situazione della liquidità del Gruppo Bancario UGF Banca. Inoltre sono state redatte specifiche policy che definiscono le linee guida per la gestione operativa della Banca e del Gruppo Bancario: Risk Management Policy, il cui scopo è quello di introdurre specifiche linee guida sulla gestione dei rischi derivanti dalle attività di business svolte dal Gruppo Bancario. Tale Policy traccia strategie ed 1 I Comitati Crediti di Area e il Comitato Monitoraggio Crediti sono stati costituiti nei primi mesi del 2011. 6 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 obiettivi, ruoli e responsabilità delle Funzioni Aziendali coinvolte, modalità di analisi, controllo e misurazione; Credit Policy di Gruppo definisce principi generali e linee guida relative all’attività di assunzione, monitoraggio e azioni di mitigazione del rischio di credito, struttura dei limiti di concentrazione per controparte o gruppo di controparti per singola Business Unit e per settori di attività economica; Liquidity Policy (Processo per la gestione del rischio di liquidità) all’interno della quale il Gruppo Bancario definisce i principi generali per la gestione della liquidità e ALM relativamente alle Società del Gruppo Bancario, la struttura dei limiti su liquidity gaps e liquidity ratios e gli stress test da svolgere regolarmente per verificare l’adeguatezza delle fonti di finanziamento disponibili. Ad essa sono associati anche: o il Contingency Funding Plan o il Liquidity Crisis Action Plan che definisce i processi operativi da intraprendere in caso di crisi di liquidità Investment Policy: definisce gli indirizzi generali dell’attività d’investimento del patrimonio di UGF Banca, i limiti di VaR sui portafogli di negoziazione e Available for Sales, i limiti di sensitivity ai fattori di rischio di mercato, i limiti di perdita massima rilevata a conto economico sul portafoglio di negoziazione e i limiti di rischio tasso ALM. 7 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Rischio di Credito Per quanto attiene le politiche di assunzione e gestione del rischio, l’attività del Gruppo Bancario si attiene alle disposizioni della Credit Policy del Gruppo UGF (“Linee guida per l’indirizzo dell’attività di assunzione e monitoraggio del rischio di credito”) approvata dal Consiglio di Amministrazione di UGF Spa e adottata dal Consiglio di Amministrazione di UGF Banca e delle altre società operative del Gruppo. Questa policy è concepita come un impianto di rilevazione delle esposizioni che, a causa della dimensione, possono rappresentare potenziali situazioni di rischiosità: l’obiettivo è raggiunto con l’adozione di adeguati meccanismi di gestione del rischio e di controllo interno, tesi a consentire il monitoraggio e la verifica dell’esposizione nei confronti delle diverse controparti. Nell’ambito della Credit Policy sono definite/i: • le tipologie di clientela e di operazioni ritenute di gradimento per la concessione di credito; • i principi generali cui deve conformarsi la politica di assunzione del rischio di credito; • i principali ruoli e compiti in capo alle strutture organizzative, volti alla verifica del rispetto delle disposizioni della Credit Policy; • un processo decisionale organico, comune alle Società del Gruppo, strutturato per consentire a UGF, nella sua qualità di capogruppo, il monitoraggio delle scelte di assunzione di rischio • ruoli e responsabilità nel processo di controllo dei rischi a livello di Gruppo; • le funzioni del Comitato Rischi di Credito di Gruppo, con particolare attenzione alla responsabilità nel monitoraggio delle esposizioni rilevanti A titolo indicativo ma non esaustivo, fra i principi generali cui deve conformarsi la politica di assunzione del rischio dei credito sono attualmente ricompresi: • la limitazione del peso relativo alle concentrazioni settoriali e la riduzione delle esposizioni verso il macro ramo “immobiliare-costruzioni”; • il contenimento dell’esposizione verso controparti “large corporate”; • lo sviluppo dell’attività bancaria ed assicurativa verso i segmenti della piccola-media impresa e del retail, che privilegi concessioni di facilitazioni creditizie tradizionali • il contenimento delle esposizioni verso un unico soggetto o più soggetti facenti parte di uno stesso Gruppo, per importi massimi stabiliti in base al segmento di appartenenza. La Credit Policy è sottoposta a revisione annuale. In relazione alle politiche definite, nel corso dell’esercizio 2010 le operazioni di impiego si sono focalizzate sulle operazioni di impiego tradizionali sia nei confronti della clientela Retail che di quella Corporate. Per quanto concerne in particolare i segmenti Retail è stata posta particolare attenzione allo sviluppo del segmento Small Business al fine di ampliare la base della clientela frazionando il rischio su di una molteplicità di relazioni affidate per importi contenuti. Per i Privati la produzione ha riguardato essenzialmente, come nei trascorsi esercizi, il comparto dei mutui ipotecari ed il rilascio di carte di credito a rischio Banca. Per quanto riguarda le imprese Corporate la concessione ha riguardato soprattutto linee a supporto dei cicli produttivi: smobilizzo crediti tramite anticipo fatture e ricevute bancarie elettroniche, operazioni di finanziamento all’esportazione ed all’importazione. Ulteriormente contratta, sulla scia dell’atteggiamento già adottato nell’esercizio 2009, l’attività di concessione ed erogazione di nuovi finanziamenti ipotecari a favore di imprese soprattutto per quanto concerne il costruendo. Nel corso del 2010 hanno assunto particolare importanza le molteplici moratorie messe in atto per sostenere le imprese e le famiglie penalizzate dagli impatti della crisi economica. UGF Banca ha aderito a tutte le moratorie incentivando la propria rete a farsi anche proattivi nei confronti dei clienti che presentavano le prime difficoltà di rimborso in modo da poter rimodulare, di comune accordo, il quadro affidativo per renderlo maggiormente sostenibile per il cliente. Durante l’esercizio 2010 si è proceduto al consolidamento della funzionalità delle Aree Commerciali costituite nel corso del 2009 , rifocalizzando parzialmente la loro attività dedicando risorse per la gestione 8 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 attiva del portafoglio crediti con anomalie o non performing. Tale gestione si è tradotta in un’attività di coordinamento delle attività delle Filiali e dei Centri Imprese di pertinenza e nel conseguente monitoraggio delle azioni intraprese e dei risultati ottenuti. Tale rifocalizzazione è parte di un più vasto disegno organizzativo che ha comportato: • l’attivazione della procedura CEDACRI denominata ICC – Iter Controllo Crediti per quanto concerne il portafoglio crediti in bonis che presenta anomalie; • la creazione nell’ambito della Direzione Crediti di una nuova funzione denominata Monitoraggio Anomalie avente il compito di coordinare le attività espletate nelle Aree Commerciali per quanto riguarda l’accertamento e la risoluzione/mitigazione delle anomalie rilevate e sulla conseguente opportunità di classificare la clientela tra il portafoglio sotto controllo (watch list); • la creazione nell’ambito della funzione Precontenzioso e Recupero Crediti di una nuova struttura denominata Crediti Ristrutturati con la missione di garantire la gestione delle le posizioni già classificate come ristrutturate o ad incaglio di importo pari o superiore ad Euro 2 milioni. Valutare le posizioni, indipendentemente dal loro status di classificazione, per le quali sia stato proposto un piano di ristrutturazione ex art. 67 e 182-bis R.D 16 marzo 1942, n. 267 - Legge Fallimentare. Per quanto concerne l’attività ordinaria di concessione del credito non ha subito modifiche organizzative di rilievo salvo essere improntata alla massima prudenza considerando il quadro economico generale di crisi. Gli interventi di UGF Merchant vengono effettuati esclusivamente verso il settore Imprese Corporate relativamente a finanziamenti a MLT prevalentemente finalizzati al sostegno di investimenti produttivi e allo sviluppo aziendale in genere. A seguito dell’approvazione del nuovo Regolamento del Credito da parte del CdA del 11/11/2009, è stata costituita l’Area Commerciale di UGF Merchant, operativa a far tempo dall’1/2/2010. L’Area Commerciale è responsabile della gestione del rapporto con il cliente in tutte le fasi di vita del finanziamento e della predisposizione delle proposte relativamente anche a tutte le modifiche del quadro affidativo dei finanziamenti in essere. Tale nuova organizzazione garantisce l’indipendenza dell’Area Crediti, ed in particolare della funzione Valutazione Concessione Crediti rispetto a logiche “commerciali” e nel rispetto del principio della separatezza. Al tempo stesso, permette la completa tracciabilità dei giudizi espressi in merito alle richieste del cliente, il tutto al fine di una valutazione maggiormente approfondita dei rischi di credito. Per quanto riguarda le operazioni di credito straordinario (es: Project financing e Acquisition financing) riveste un aspetto di particolare rilevanza il contenuto del contratto di finanziamento. L’attività di monitoraggio rischi, nelle more di un possibile mutamento organizzativo che preveda l’istituzione di una specifica funzione ad hoc, continuerà ad essere svolta nell’ambito della Funzione Gestione Crediti Incagli e Contenzioso. L’attività di monitoraggio rischi, è svolta dalla funzione Controllo Rischi di Credito, referente direttamente al Direttore Generale. L’attività prevede il monitoraggio sia delle operazioni performing che non performing con esclusione delle posizioni classificate a “sofferenza” utilizzando gli applicativi messi a disposizione da Cedacri che, al momento, consentono di verificare il puntuale pagamento delle rate, le segnalazioni di sofferenza in Centrale Rischi B.I..ed a breve anche l’eventuale presenze di pregiudizievoli Inoltre l’attività di monitoraggio, per i clienti comuni con la controllante UGF Banca, è integrata con lo scambio di informazioni di sintesi relative all’andamento del rapporto affidato da UGF Banca con i servizi preposti Il rischio di credito viene attualmente monitorato nella sua evoluzione andamentale utilizzando gli indicatori classici. Per misurare il rischio di credito sono stati sviluppati internamente i modelli relativi al segmento Corporate, mentre per gli altri segmenti la copertura è assicurata dai modelli forniti dall’outsourcer informatico Cedacri. Al fine di rendere pienamente operativi i modelli adottati per la misurazione della probabilità di default (PD) è in corso una attività di test e fine tuning in collaborazione con la funzione Crediti dell’Istituto. In via prudenziale si prevede un inserimento graduale della modellistica di rating nei processi del credito in primo luogo nei sistemi di rilevazione delle anomalie e successivamente in altri ambiti della normativa fidi. I risultati dell’attività di monitoraggio ed analisi del portafoglio crediti di Gruppo vengono periodicamente condivisi con l’Alta Direzione nonché nel Comitato Rischi di Credito di Gruppo ponendo particolare attenzione alle esposizioni più rilevanti e ed i settori a maggiore concentrazione. 9 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 In particolare, per quanto riguarda la reportistica direzionale, si segnalano i report predisposti dalla funzione Risk Management con cadenza mensile per i membri del Comitato Rischi di Credito di Gruppo e trimestralmente al CDA. Questi Report hanno lo scopo di illustrare i dati gestionali più significativi quali: o il trend del rischio nella Banca (confronto dell’andamento performing / non performing secondo diverse chiavi di analisi); o il livello di concentrazione settoriale, verso esposizioni rilevanti (controparti o gruppi con esposizioni superiori ai 35 milioni di euro verso il gruppo UGF) e verso controparti con fatturato consolidato superiore a 50 milioni di Euro. Si segnala inoltre la Reportistica fornita dalla Funzione Risk Management di supporto al Comitato Monitoraggio Crediti. Questi Report hanno lo scopo di illustrare i dati gestionali utili a: o analizzare l’andamento del Portafoglio Crediti, anche in relazione alla situazione dei settori di attività economica ed alla concentrazione settoriale; o analizzare l’andamento del credito deteriorato e sotto controllo, in percentuale degli impieghi sui relativi settori di attività economica per Area Commerciale, anche valutando indicatori di stock e di flusso; o analizzare l’andamento delle nuove erogazioni. Per quanto concerne le tecniche di mitigazione del rischio la Banca si è avvalsa del supporto delle tradizionali forme di garanzia riconosciute dall’ordinamento: soprattutto garanzie ipotecarie e garanzie fidejussorie omnibus e specifiche. E’ da considerarsi non rilevante il deterioramento dei valori degli strumenti finanziari assunti a garanzia delle linee di credito concesse in quanto aventi una limitata incidenza numerica ed essendo rappresentate da strumenti finanziari poco sensibili alle oscillazioni di mercato (titoli di Stato, obbligazioni emesse dalla Banca). Rischio di Controparte Con riferimento all’operatività su strumenti finanziari derivati OTC, la Banca opera esclusivamente su derivati di copertura con primarie controparti di mercato con le quali sono stati sottoscritti dei contratti Credit Support Annex. Il processo di affidamento delle controparti bancarie prevede che la proposta sia valutata attraverso un modello che considera il rischio paese, il rating della controparte, lo spread su derivati di credito, se disponibile, e il livello di patrimonializzazione della controparte. Le proposte di affidamento e valutazione della controparte vengono presentate al Comitato Rischi di Credito del Gruppo UGF, che esprime un parere obbligatorio ma non vincolante; successivamente la proposta viene presentata al Comitato Crediti di UGF Banca che delibera. La Banca monitora il rischio di controparte mediante l’utilizzo del modulo di Risk Management del sistema Kondor+.La metodologia utilizzata per il calcolo dell’esposizione verso la controparte o Gruppo prevede l’approssimazione dell’EAD mediante la somma del valore di mercato, se positivo, e di un add-on calcolato in percentuale sul nozionale dell’operazione e differenziato in base alla scadenza dell’operazione, tipologia di strumento e volatilità della variabile finanziaria sottostante. Lo stesso strumento è utilizzato per monitorare l’esposizione per operatività in depositi interbancari, dove il calcolo dell’esposizione è pari al 100% del nozionale nel caso in cui la Banca risulti prestatrice di denaro. Non si evidenziano posizioni significative in termini di rischio di controparte nelle altre società del Gruppo Bancario UGF Banca. 10 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Rischio di Liquidità Per rischio di liquidità si intende il rischio che le singole Società del Gruppo Bancario UGF Banca ed il Gruppo Bancario nel suo insieme possano incontrare difficoltà nel fare fronte ai propri impegni di cassa previsti o imprevisti a condizioni economiche e in tempi ragionevoli dovendo di conseguenza ricorrere alla vendita di parte dei propri assets meno liquidi a condizioni non eque condizionando di conseguenza la propria solvibilità. Nell’ambito della struttura dei limiti approvata dal Consiglio di Amministrazione, il Comitato Finanza di UGF Banca è responsabile della gestione dell’ALM di UGF Banca e della gestione del rischio di liquidità. La responsabilità della gestione operativa della liquidità è in capo alla funzione Finanza di UGF Banca. Settimanalmente si svolge una riunione operativa di gestione ALM e Liquidità del Gruppo Bancario UGF Banca alla quale partecipano: il Responsabile della Funzione Finanza di UGF Banca, il Responsabile della Funzione Tesoreria di UGF Banca, il Responsabile della Funzione Risk Management di UGF Banca, il Responsabile della Funzione Programmazione e Controllo Economico di UGF Banca, il Direttore Risk Management del Gruppo UGF e il Responsabile dell’ALM del Gruppo UGF. Inoltre, al fine di fornire informazioni sui flussi di cassa previsionali inerenti all’operatività delle Società assicurative del Gruppo UGF e di UGF SpA partecipano come invitati permanenti, il Responsabile Finanza di UGF Assicurazioni e il Responsabile Gestione Liquidità di UGF Assicurazioni. Durante tale riunione, oltre a monitorare la situazione complessiva di liquidità del Gruppo Bancario UGF Banca e delle singole società del Gruppo Bancario, si definiscono azioni per colmare i fabbisogni di liquidità emergenti. Nella riunione settimanale viene analizzata la situazione dei gap di liquidità strutturale e tattica utilizzando come strumento operativo la struttura per scadenza dei flussi di cassa. Per la parte tattica a breve termine i flussi di cassa vengono arricchiti con i flussi previsionali legati al rinnovo delle fonti di finanziamento in scadenza da clientela istituzionale, alle nuove transazioni attese rilevanti non presenti nei sistemi informativi utilizzati per la generazione dei flussi di cassa e gestione della liquidità, alle spese amministrative e tasse. Il gap di liquidità determinato in base ai flussi contrattuali e ai flussi previsionali viene poi confrontato con le riserve di assets liquidi o prontamente liquidabili, con i margini disponibili di finanziamento presso la BCE e presso i prestatori di linee di credito standby (contingency). L’analisi viene condotta sia in condizioni ordinarie (business as usual), che in condizioni di stress idiosincratico, di mercato e combinato (worst case scenario). Infine viene condotto un continuo monitoraggio dei principali indicatori di mercato (early indicators) al fine di identificare in anticipo eventuali segnali di crisi. La sintesi delle informazioni condivise in sede di riunione settimanale per il monitoraggio della liquidità ed eventuali azioni decise vengono verbalizzate e riportate al Comitato Finanza di UGF Banca. Nel corso della riunione mensile del Comitato Finanza di UGF Banca il Responsabile della Funzione Tesoreria di UGF Banca ed il Responsabile Risk Management di UGF Banca riportano una descrizione della situazione di liquidità tattica di breve periodo e strategica di lungo periodo descrivendo eventuali azioni definite per migliorare il profilo di liquidità complessivo. Le linee guida e principi generali approvati dal Consiglio di Amministrazione di UGF Banca per la misurazione e gestione del rischio di liquidità vengono definite all’interno del documento “Processo per la gestione del rischio di liquidità” (Liquidity Policy). Nello specifico la Liquidity Policy regola: • le modalità di misurazione del rischio di liquidità; • gli strumenti ammessi come capacità di contingency; • la struttura dei limiti; • gli stress test per verificare l’adeguatezza delle fonti di finanziamento disponibili; • gli indicatori di allerta per segnalare situazioni di crisi idiosincratica o di mercato; • il Contingency Funding Plan, che definisce i criteri per identificare la disponibilità di assets liquidi per fare fronte alle ipotesi di crisi in vari scenari su diversi orizzonti temporali; il piano di azione in caso di crisi, che definisce i processi operativi da intraprendere in caso di crisi di liquidità. 11 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Rischio di Mercato Per rischio di mercato si intende il rischio derivante dalla volatilità dei prezzi di mercato degli strumenti finanziari che può avere un impatto sul valore del portafoglio di negoziazione di UGF Banca. Le posizioni detenute a fini di negoziazione sono quelle intenzionalmente destinate a una successiva dismissione a breve termine e/o assunte allo scopo di beneficiare, nel breve termine, di differenze tra prezzi di acquisto e di vendita, o di altre variazioni di prezzo o di tasso d’interesse. Per posizioni si intendono quelle in conto proprio e le posizioni derivanti da servizi alla clientela o di supporto agli scambi (market making) che hanno come contropartita diretta il portafoglio di proprietà di UGF Banca. In relazione ai rischi di mercato, UGF Banca risulta essere esposta in modo residuale sulle posizioni derivanti sia dall’operatività di negoziazione che di gestione dei flussi commerciali della rete. I poteri delegati in merito all’assunzione ed alla definizione dei limiti per la gestione dei rischi di mercato vengono approvati dal Consiglio di Amministrazione, in funzione della propensione al rischio e degli obiettivi di creazione di valore in rapporto ai rischi assumibili e al processo di allocazione del capitale. La misurazione del rischio di mercato viene effettuata in termini di Value at Risk dei portafogli Held for Trading e Available for Sale di UGF Banca; il portafoglio Available for Sale rientra nel perimetro di calcolo del VaR limitatamente alla componente titoli ad esclusione delle partecipazioni. Il Value at Risk viene calcolato con metodologia di tipo Historical Simulation su un orizzonte temporale a 10 giorni e con intervallo di confidenza al 99,5%. Il numero di osservazioni utilizzate dal modello è pari a 252. Oltre al Value at Risk vengono calcolate e monitorate le principali misure di sensitivities ai vari fattori di rischio di mercato, in particolare: • • • • • basis point value; duration; sensitivity ai credit spread; delta del portafoglio azionario; vega value. Con riferimento alla struttura dei limiti, l’Investment Policy recepisce i limiti di VAR per il portafoglio di negoziazione e il portafoglio AFS; inoltre, definisce i limiti di sensitivity (delta equivalent, vega equivalent, basis point value, credit dv01, posizione netta aperta in cambi per divisa) coerenti con i limiti di VAR assegnati e limiti di perdita rilevata a conto economico per il portafoglio di negoziazione. Sono inoltre stati aggiornati i limiti di rischio specifico di posizione parametrizzati in funzione del tipo emittente e classe di rating. La Funzione Risk Management produce con frequenza giornaliera il report VaR che contiene informazioni relative al valore di mercato del portafoglio “Held for Trading” e “Available for Sale”, il VaR tasso, VaR equity, VaR forex, VaR Spread, VaR volatility e VaR Total. Inoltre con frequenza settimanale viene prodotto dalla funzione Risk Management un report relativo all’asset allocation del portafoglio di proprietà e le sensitivities del portafoglio suddiviso per categorie contabili. Si riporta di seguito il Var dei portafogli IAS “Held for trading” e “Available for sale” al 31 dicembre 2010 suddiviso per fattore di rischio. 12 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Rischio di Tasso Il modello organizzativo prevede che la gestione operativa del rischio tasso banking book sia delegata alla Tesoreria di UGF Banca, mentre la posizione strutturale di rischio tasso banking book viene presentata con frequenza mensile al Comitato Finanza di UGF Banca, che delibera in merito ad azioni ed operazioni di mitigazione inerenti alla gestione di tale rischio. Al Comitato Finanza partecipano oltre al Direttore Generale e al Vice Direttore Generale di UGF Banca, il Direttore Risk Management del Gruppo UGF e il Responsabile Risk Management della Banca, il Responsabile della funzione Finanza di UGF Banca, il Responsabile della Tesoreria di UGF Banca, e il responsabile della Funzione Pianificazione e Controllo di Gestione di UGF Banca. Ai fini di misurazione gestionale del rischio tasso e condivisione dei risultati con le strutture deputate alla gestione di tale rischio, la Funzione Risk Management di UGF Banca produce con frequenza mensile un report dove si riporta una analisi approfondita del rischio tasso estesa a tutto il bilancio della Banca. Tale analisi viene condotta mediante l’utilizzo del software ALMPro fornito da Prometeia. In particolare, viene calcolata la variazione del margine d’interesse atteso e del valore economico del Patrimonio Netto a fronte di uno shock parallelo della curva dei tassi di interesse pari a +/- 200 basis points; inoltre viene calcolata la variazione del valore economico del patrimonio netto in base ai criteri fissati da Basilea II e monitorata l’incidenza di tale misura di rischiosità rispetto al valore del patrimonio di vigilanza. Inoltre vengono calcolati indici di duration gap e viene analizzata la posizione dei gap di tasso di interesse fra attivo e passivo di bilancio per differenti scadenze temporali. Nell’ambito delle analisi, le poste a vista sono valutate sia su scadenza contrattuale, sia utilizzando una stima di elasticità e vischiosità calcolata sulla base di un modello interno calibrato sui dati storici di UGF Banca. Con riferimento alla struttura dei limiti, l’Investment Policy di UGF Banca ha introdotto i limiti di rischio tasso banking book riferiti a: • mismatch di duration; • sensitivity del valore economico del patrimonio netto a fronte di uno shock parallelo di 200 basis points. 13 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Rischio Operativo La Circolare n. 263 di Banca d’Italia definisce il rischio operativo come “il rischio di perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l’altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. Nel rischio operativo è compreso il rischio legale, mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione”. Per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi, la suddetta circolare prevede tre diversi approcci di calcolo, caratterizzati da una complessità metodologico-organizzativa crescente a fronte di un’attesa diminuzione del Requisito Patrimoniale Regolamentare: Metodo Base (Basic Indicator Approach - BIA); Metodo Standardizzato (Traditional Standardised Approach - TSA); Metodi Avanzati (Advanced Measurement Approaches - AMA). Il metodo di calcolo attualmente utilizzato dal Gruppo Bancario UGF Banca è il metodo BIA. In seguito all’acquisto del tool “Governance, Risk & Compliance” (GRC) di MEGA, che consentirà la gestione in modo integrato della misurazione e controllo dei rischi operativi, della tassonomia e mappatura dei processi, nel corso del 2010, in collaborazione con la Direzione Risk Management di Gruppo, sono proseguite le attività relative alla definizione del Modello di Gruppo del “Sistema di Gestione dei Rischi Operativi”, coerentemente con la normativa di Banca d’Italia. Punti cardini di tale modello sono: processo di raccolta degli eventi di perdita operativa; processo di analisi qualitativa prospettica della rischiosità aziendale (Risk Self Assessment); analisi di scenario e modello di calcolo del requisito di capitale. Nel corso del 2010 è stata avviata l’attività di individuazione delle strutture della Banca che gestiscono i rischi operativi e detengono le informazioni gestionali e contabili. A questa attività ha fatto seguito la raccolta dei dati di perdita dei rischi operativi. Inoltre, si è svolta l’attività di Risk Self Assessment (RSA) dei rischi operativi che ha interessato i responsabili delle funzioni apicali. Contemporaneamente è stata avviata l’analisi per la determinazione della metodologia che consentirà il passaggio al Metodo Standardizzato (TSA – Traditional Standardised Approach), per il calcolo del requisito patrimoniale. 14 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Tavola 2 – Ambito di applicazione Informativa qualitativa L’area di consolidamento è costituita dagli enti creditizi e finanziari appartenenti al Gruppo Bancario UGF Banca, unitamente alle società veicolo per le cartolarizzazioni che, pur non essendo controllate dalla Banca, vengono consolidate in base a quanto definito dal SIC 12 (prevalenza della sostanza sulla forma). A fianco della capogruppo bancaria operano: UGF Merchant S.p.A., la banca d’affari il cui target di riferimento è rappresentato dal mondo delle imprese; Unipol Fondi Ltd., società di diritto irlandese che ha istituito e gestisce fondi comuni di investimento; UGF Leasing S.p.A., società che fornisce servizi di locazione finanziaria su tutto il territorio nazionale; Unicard S.p.A., società che opera nel settore delle carte di credito; Nettuno Fiduciaria S.r.l., che si occupa di gestione e amministrazione dei patrimoni dei propri clienti; UGF Private Equity SGR S.p.A., società di gestione del risparmio recentemente autorizzata dall’Organo di Vigilanza alla gestione di un fondo mobiliare chiuso di private equity, ancora non operativo. Non esistono impedimenti giuridici o sostanziali, attuali o prevedibili, che ostacolano il rapido trasferimento di risorse patrimoniali o di fondi all’interno del Gruppo Bancario UGF Banca. In ottemperanza a quanto previsto dal regolatore, le banche e gli intermediari vigilati del Gruppo Bancario UGF Banca, non presentando deficienze patrimoniali a livello consolidato, riducono il loro requisito patrimoniale individuale del 25%. Non sono presenti nel Gruppo Bancario UGF Banca società escluse dal consolidamento. 15 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 AREA DI CONSOLIDAMENTO AL 31 DICEMBRE 2010 SOCIETA' CONSOLIDATE CON IL METODO INTEGRALE Società - Sede Attività-Capitale sociale (importi in euro) CAPOGRUPPO Ugf Banca Spa Bologna Istituto di credito € 904.500.000 CONTROLLATE Ugf Merchant - Banca per le Imprese Spa Bologna Unipol Fondi Ltd Dublino Ugf Leasing Spa Bologna Nettuno Fiduciaria Srl Bologna Unicard Spa Milano Ugf Private Equity Sgr Spa Bologna Istituto di credito € 105.468.007 Gestione Fondi Comuni € 125.001 Leasing € 6.000.000 Attività fiduciaria € 250.000 Carte di Credito € 2.355.600 Gestione Fondi Mobiliari € 2.000.000 SOCIETA' A DESTINAZIONE SPECIFICA Grecale ABS Srl Bologna Castoro RMBS Srl Milano Atlante Finance Srl Milano Cartolarizzazione Crediti € 20.000 Cartolarizzazione Crediti € 10.000 Cartolarizzazione Crediti € 10.000 % partecipazione diretta indiretta Quota gruppo 86,175 86,175 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 53,39 53,39 100,00 100,00 - - - - - - - - - SOCIETA' VALUTATE CON IL METODO DEL PATRIMONIO NETTO Società - Sede COLLEGATE CampusCertosa Srl Milano SCS Azioninnova Spa Bologna Promorest Srl Villanova di Castenaso (BO) Holcoa Spa Bologna Attività-Capitale sociale (importi in euro) Gestione Immobili € 5.100.000 Servizi di consulenza e formazione € 2.501.250 Società di partecipazioni € 10.400.000 Pogettazione, Realizzazione e gestione strade e autostrade € 1.000.000 16 % partecipazione diretta indiretta 49,00 Quota gruppo 49,00 40,00 (UGF Merchant) 48,92 (UGF Merchant) 34,47 20,00 (UGF Merchant) 17,24 42,16 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Informativa quantitativa Denominazione UGF Merchant Banca per le Imprese Spa Unipol Fondi Ltd UGF Leasing S.p.A. Unicard S.p.A. Nettuno Fiduciaria Srl UGF Private Equity Sgr S.p.A. Grecale ABS Srl Castoro RMBS Srl Atlante Finance Srl Sede Bologna Dublino Bologna Milano Bologna Bologna Bologna Milano Milano Settore Tipo Disponibilità Rapporto Quota % voti % (2) (1) Istituto di credito Gestione Fondo comuni Leasing Carte di credito Attività fiduciaria Gestione Fondi Mobiliari Cartolarizzazione Crediti Cartolarizzazione Crediti Cartolarizzazione Crediti 1 1 1 1 1 1 4 4 4 Legenda (1) Tipo di rapporto: 1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria 2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria 3 = accordi con altri soci 4 = altre forme di controllo 5 = direzione unitaria ex art 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92" 6 = direzione unitaria ex art 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92" 7 = controllo congiunto (2) Disponibilità dei voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali 17 86,18% 100,00% 100,00% 53,39% 100,00% 100,00% 0,00% 0,00% 0,00% 86,18% 100,00% 100,00% 53,39% 100,00% 100,00% 0,00% 0,00% 0,00% Trattamento ai Fini di Bilancio Trattamento nelle Segnalazioni Prudenziali Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Consolidamento Integrale Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Tavola 3 – Composizione del patrimonio di vigilanza Informativa qualitativa Il patrimonio di vigilanza è costituto dal patrimonio di base e dal patrimonio supplementare al netto degli elementi da dedurre. La quota di patrimonio di vigilanza di terzo livello è pari a zero. Le attuali regole di determinazione del patrimonio tengono conto dell’applicazione dei cosiddetti “filtri prudenziali”, che consistono in correzioni apportate alle voci del patrimonio netto di bilancio, allo scopo di salvaguardare la qualità dello stesso e di ridurne la potenziale volatilità indotta dall’applicazione dei principi contabili internazionali. Le diverse componenti del patrimonio di vigilanza sono così sinteticamente determinate: Patrimonio di base: è costituito dagli elementi patrimoniali di qualità primaria. Comprende il capitale versato, i sovrapprezzi di emissione, le riserve di utili e di capitale, al netto delle attività immateriali e dell’avviamento, delle riserve negative da valutazione su titoli disponibili per la vendita (filtri prudenziali negativi), nonché delle eventuali perdite d’esercizio. Patrimonio supplementare: è costituito da ulteriori elementi computabili secondo criteri e limiti dettati dalla normativa prudenziale emanata dalla Banca d’Italia. Include le riserve da valutazione, le passività subordinate e gli strumenti ibridi di patrimonializzazione, al netto degli eventuali elementi negativi. Elementi da dedurre: gli elementi di seguito riportati sono dedotti per il 50% dal patrimonio di base e per il 50% dal patrimonio supplementare (al lordo delle deduzioni in esame): a) interessenze azionarie in banche e società finanziarie superiori al 10% del capitale sociale dell’ente partecipato (danno luogo a deduzione per l’ammontare complessivo delle partecipazioni); b) interessenze azionarie in banche e società finanziarie pari o inferiori al 10% del capitale sociale dell’ente partecipato e strumenti subordinati emessi da tali enti (darebbero luogo a deduzione per la parte del loro ammontare complessivo che dovesse eccedere il 10% del valore del patrimonio di base e supplementare al lordo delle deduzioni). Patrimonio di terzo livello: gli strumenti computabili ai fini del patrimonio di vigilanza di terzo livello, pari a zero al 31 dicembre 2010, sono teoricamente riconducibili alle passività subordinate di secondo livello non computabili nel patrimonio supplementare, in quanto eccedenti il limite del 50% del “patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre”. La computabilità delle anzidette passività nel patrimonio di terzo livello è determinata nella misura del 71,4% dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato, esclusi i requisiti patrimoniali a fronte del rischio di controparte e del rischio di regolamento relativi al “portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza”. Dal momento che al 31 dicembre 2010 tutte le passività subordinate di secondo livello potenzialmente computabili vengono di fatto computate nel patrimonio supplementare, non c’è alcuna quota di patrimonio di vigilanza di terzo livello. 18 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Informativa quantitativa Composizione del patrimonio di vigilanza Valori in migliaia di euro Elementi positivi del patrimonio di base Capitale Sovrapprezzo di emissione Riserve Strumenti non innovativi di capitale Strumenti innovativi di capitale Utile del periodo Filtri prudenziali: incrementi del patrimonio di base Totale elementi positivi del patrimonio di base Elementi negativi del patrimonio di base Azioni o quote proprie Avviamento Altre immobilizzazioni immateriali Perdite del periodo Altri elementi negativi Filtri prudenziali: deduzioni del patrimonio di base Totale elementi negativi del patrimonio di base Patrimonio di base a lordo degli elementi da dedurre Deduzioni del patrimonio di base Interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari pari o superiori al 20% del capitale dell'ente partecipato Interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari superiori al 10% ma inferiori al 20% del capitale dell'ente partecipato Interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari pari o inferiori al 10% del capitale dell'ente partecipato Partecipazioni in società di assicurazione Eccedenza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore complessive Deduzioni derivanti da cartolarizzazioni Deduzioni relative al rischio di regolamento su transazioni non DVP Totale elementi da dedurre TOTALE PATRIMONIO DI BASE Elementi positivi del patrimonio supplementare Riserve da valutazione Titoli disponibili per la vendita: Titoli di Capitale e Quote di O.I.C.R. Titoli di Debito Strumenti non innovativi di capitale non computabili nel patrimonio di Base Strumenti ibridi di patrimonializzazione Passività subordinate di 2° livello Totale elementi positivi del patrimonio supplementare Elementi negativi del patrimonio supplementare Altri elementi negativi Filtri Prudenziali: Deduzioni dal Patrimonio Supplementare: 920.219 122.613 6.137 1.048.969 426.191 3.286 9.821 9.226 448.524 600.445 162 162 600.283 1.199 300.000 286.272 587.471 10 Quota non computabile delle riserve positive su titoli disponibili per la vendita: Titoli di Capitale e Quote di O.I.C.R. Totale elementi negativi del patrimonio supplementare Patrimonio supplementare a lordo degli elementi da dedurre Interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari pari o superiori al 20% del capitale dell'ente partecipato Interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari superiori al 10% ma inferiori al 20% del capitale dell'ente partecipato Interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari pari o inferiori al 10% del capitale dell'ente partecipato Partecipazioni in società di assicurazione Totale elementi da dedurre TOTALE PATRIMONIO SUPPLEMENTARE ELEMENTI DA DEDURRE DAL PATRIMONIO DI BASE E SUPPLEMENTARE TOTALE PATRIMONIO DI VIGILANZA TOTALE PATRIMONIO DI TERZO LIVELLO TOTALE PATRIMONIO DI VIGILANZA E DI TERZO LIVELLO 19 600 610 586.861 162 162 586.699 1.186.982 1.186.982 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Tavola 4 – Adeguatezza patrimoniale Informativa qualitativa Il Gruppo UGF Banca è soggetto ai requisiti di adeguatezza patrimoniale, secondo le regole in materia di vigilanza prudenziale dettate dalla Banca d’Italia. Il rispetto dell’adeguatezza patrimoniale del Gruppo UGF Banca viene conseguito attraverso processi di ottimizzazione degli assorbimenti di capitale, quali la politica degli impieghi che tiene conto della tipologia degli strumenti finanziari e della rischiosità delle varie controparti, e generazione di eventuale capitale incrementale, legata agli aumenti di capitale, all’emissione di prestiti obbligazionari subordinati e alla politica di distribuzione dei dividendi. La verifica del rispetto dei requisiti di vigilanza e della conseguente adeguatezza del patrimonio avviene trimestralmente attraverso il monitoraggio del rispetto dei coefficienti patrimoniali di vigilanza minimi previsti e in coerenza agli obiettivi di patrimonializzazione definiti. Tale verifica viene effettuata anche attraverso “simulazioni di impatto”. In particolare nei casi di operazioni di carattere straordinario, quali ad esempio l’acquisto di partecipazioni strategiche o altri investimenti rilevanti, oppure prima dell’emissione di titoli, vengono attuate simulazioni degli impatti delle prospettate operazioni sui coefficienti patrimoniali di vigilanza e vengono programmate le eventuali azioni necessarie al ripristino dell’adeguatezza patrimoniale rispetto ai requisiti minimi obbligatori. Lo strumento metodologico utilizzato dal Gruppo UGF Banca per la valutazione della propria adeguatezza patrimoniale è il Processo ICAAP, che prevede le seguenti fasi: Individuazione dei rischi: individuazione dei rischi cui il Gruppo Bancario è o potrebbe essere esposto con indicazione della relativa rilevanza; Misurazione dei rischi e del capitale interno: misurazione dei rischi rilevanti di I e II Pilastro ed esecuzione di prove di stress test con successiva determinazione, per ogni rischio rilavante, del capitale interno; Determinazione del capitale interno complessivo: aggregazione delle componenti di capitale di ogni singolo rischio per la determinazione del capitale interno complessivo sia in ottica attuale sia in ottica prospettica; Riconciliazione del capitale complessivo con il patrimonio di vigilanza: individuazione delle poste contabili che costituiscono il capitale complessivo e riconciliazione con le componenti del patrimonio di vigilanza; Valutazione dell’adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica: valutazione dei ratios patrimoniali in linea con le prescrizioni normative; Auto-valutazione dei processi di assunzione e gestione dei rischi: evidenza degli aspetti di governance, organizzativi e operativi alla base del processo di assunzione / gestione dei rischi; Redazione del resoconto: raccolta delle informazioni provenienti dalla funzioni coinvolte nel processo e redazione del documento finale di sintesi; Revisione del processo: verifica della corretta applicazione del processo e della coerenza con le prescrizioni normative; Approvazione del resoconto: presentazione del resoconto al Consiglio di Amministrazione con successiva approvazione; Reporting/monitoraggio: monitoraggio periodico degli interventi previsti per la risoluzione delle criticità emerse dall’auto-valutazione; monitoraggio periodico del livello di risk appetite con predisposizione della relativa reportistica. 20 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 I rischi significativi, ovvero quei rischi le cui conseguenze possono minare la solvibilità del Gruppo Bancario o costituire un serio ostacolo alla realizzazione degli obiettivi aziendali, sono stati classificati secondo una metodologia che tiene in considerazione sia la struttura del Gruppo UGF Banca che le specificità dei business gestiti dalla Banca. Tali rischi sono: rischio di credito; rischio di controparte; rischio di mercato; rischio operativo; rischio tasso banking book; rischio liquidità; rischio concentrazione; rischio residuo; rischio strategico; rischio reputazionale; rischio derivante da cartolarizzazioni. L’individuazione dei rischi nasce da un lavoro accurato, svolto nel continuo da parte della Funzione Risk Management della Banca, di concerto con la Direzione Risk Management della controllante Unipol Gruppo Finanziario S.p.A., attraverso una lettura attenta della normativa adeguatamente arricchita da una raccolta continuativa di informazioni che la funzione effettua internamente ed esternamente anche mediante la partecipazione ad associazioni di categoria e di settore, a convegni specialistici e studi e ricerche specialistiche. Mappa dei rischi per entità giuridica al 31 dicembre 2010 Rischio di credito Rischio di controparte Rischio di mercato Rischi operativo Rischio di tasso interesse Rischio di liquidità Rischio di concentrazione Rischio residuo Rischio cartolarizzazione Rischio strategico Rischio reputazionale UGF Banca SpA UGF Merchant Altri veicoli giuridici P P P P P P P P NP P P P NP P P P NR P P NP P P P NR P P NR NR P P NP P P Legenda: P = presente e rilevante NR = presente ma non rilevante NP = non presente (data l’operatività dell’entità giuridica) In ambito di misurazione del Capitale Interno Complessivo, il Gruppo Bancario ha ritenuto opportuno attenersi alle indicazioni fornite dalla Circolare n. 263/06 di Banca d’Italia, adottando le soluzioni metodologiche di più facile determinazione consentite agli intermediari per la propria classe di riferimento ai 21 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 fini ICAAP e operando scelte allineate con le prassi regolamentari, in modo da favorire al massimo il dialogo e la trasparenza con l’Organo di Vigilanza. Le analisi di adeguatezza patrimoniale vengono effettuate, con riferimento alla situazione del 31 dicembre 2010 e prospettica al 31 dicembre 2011, su tre livelli Pillar I; Pillar I + Pillar II; Pillar I + Pillar II + Stress Test. Il Capitale Interno Complessivo è determinato sommando ai requisiti regolamentari relativi ai rischi di Primo Pilastro il capitale interno a fronte dei rischi di Secondo Pilastro e l’esito degli stress Test su entrambe le tipologie di rischi (approccio building block). Il Capitale Interno Complessivo è calcolato sia su base consuntiva che prospettica, tenendo conto della prevedibile evoluzione dei rischi e dell’operatività. Viene altresì stimata l’evoluzione delle voci contabili costituenti la dotazione patrimoniale e considerate le possibili esigenze di natura strategico/competitiva. In seguito alle analisi svolte sulla situazione consuntiva di fine 2010 e prospettica a fine 2011, anche in considerazione degli esercizi di stress test condotti, si conclude che la dotazione patrimoniale attuale e prospettica risulta adeguata rispetto al profilo di rischio del Gruppo UGF Banca. Il Patrimonio di Vigilanza è quindi adeguato a coprire i requisiti patrimoniali a fronte dei rischi Pillar I, Pillar II e stress test. 22 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Informativa quantitativa Adeguatezza patrimoniale Valori in migliaia di euro Importi non ponderati Importi ponderati/ requisiti Categorie/Valori A. ATTIVITÀ DI RISCHIO A.1 Rischio di credito e di controparte 1. Metodologia standardizzata 2. Metodologia basata sui rating interni 2 .1 Base 2 .2 Avanzata 3. Cartolarizzazioni B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA B.1 Rischio di credito e di controparte B.2 Rischi di mercato 1. Metodologia standard 1.1 Rischio generico Titoli di debito 1.2 Rischio generico Titoli di capitale 1.3 Rischio specifico Titoli di debito 1.4 Rischio specifico Titoli di capitale 1.5 Rischio posizione dei certificati di partecipazioni a OICR 1.6 Opzioni 2. Modelli interni 3. Rischio di concentrazione B.3 Rischio operativo 1. Metodo base 2. Metodo standardizzato 3. Metodo avanzato B.4 Altri requisiti prudenziali B.5 Altri elementi di calcolo B.6 Totale requisiti prudenziali C. ATTIVITÀ DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA C.1 Attività di rischio ponderate C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) C.3 Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 31/12/2010 31/12/2009 12.703.711 12.703.711 12.173.203 9.638.142 31/12/2010 8.139.551 8.139.551 2.535.061 31/12/2009 7.653.509 6.393.499 1.260.010 651.164 1.544 1.544 645 113 708 57 21 - 612.281 166 166 21 8 102 4 31 - 50.783 50.783 48.587 48.587 703.491 661.034 8.793.644 6,83 13,50 8.262.919 7,28 14,49 Al 31.12.2010 non è indicato nessun requisito specifico per le cartolarizzazioni, in quanto il gruppo non detiene posizioni verso la cartolarizzazione: tutte le operazioni di cartolarizzazione in essere si inquadrano come "attività cedute e non cancellate", sia nelle rappresentazioni di bilancio, sia negli schemi delle segnalazioni di vigilanza e come tali sono comprese nei valori indicati in tabella in corrispondenza del "Rischio di credito e controparte - metodologia standardizzata". 23 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Requisito patrimoniale relativo a ciascuna delle classi regolamentari di attività I crediti oggetto di cartolarizzazione sono ricompresi nelle attività di rischio dettagliate nella tavola sottostante, e sono classificati secondo le ordinarie regole applicate per le attività non cedute. Valori in migliaia di euro Categorie/Valori A Rischio di credito e di controparte A.1 Metodologia standardizzata - attività di rischio A.1. 1. Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali A.1. 2. Esposizioni verso o garantite da enti territoriali A.1. 3. Esposizioni verso o garantite da enti senza scopo di lucro ed enti del settore pubblico A.1. 4. Esposizioni verso o garantite da banche multilaterali di sviluppo A.1. 5. Esposizioni verso o garantite da organizzazioni internazionali A.1. 6. Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati A.1. 7. Esposizioni verso o garantite da imprese A.1. 8. Esposizioni al dettaglio A.1. 9. Esposizioni garantite da immobili A.1.10. Esposizioni scadute A.1.11. Esposizioni ad alto rischio A.1.12. Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite A.1.13. Esposizioni a breve termine verso imprese A.1.14. Esposizioni verso organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) A.1.15. Altre esposizioni 24 Importi non ponderati Importi ponderati Requisiti 31/12/2010 31/12/2010 31/12/2010 12.703.711 553.928 27.733 159.443 1.188.743 3.103.879 1.347.696 4.259.568 1.585.639 41.390 435.692 8.139.551 5.547 100.510 118.865 3.061.528 1.010.772 1.608.654 1.940.990 41.390 251.295 651.164 444 8.041 9.509 244.922 80.862 128.692 155.279 3.311 20.104 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Tavola 5 – Rischio di credito: informazioni generali riguardanti tutte le banche Informativa qualitativa L’identificazione e la classificazione dei crediti “scaduti” e dei crediti “deteriorati” sono regolate dai medesimi criteri fissati nelle normative emanate da Banca D’Italia, recepite ed integrate nelle disposizioni interne ad uso dei gestori. Coerentemente alle disposizioni di vigilanza, si definiscono “crediti scaduti” le esposizioni per cassa e fuori bilancio, diverse da quelle classificate a sofferenza, incaglio o ristrutturate, che alla data di riferimento della segnalazione siano scadute o sconfinanti da oltre 90 giorni. Per contro i “crediti deteriorati” si articolano nelle seguenti categorie di rischio: crediti definiti past due, scaduti o sconfinati da oltre 180 giorni; crediti incagliati; crediti ristrutturati; crediti in sofferenza. La rilevazione e la classificazione dei crediti in talune categorie di rischio viene effettuata automaticamente dal sistema operativo della Banca secondo i criteri dettati dalla Banca d’Italia: tali automatismi operano relativamente a esposizioni scadute o sconfinate da oltre 90 giorni (scaduti) oppure da oltre 180 giorni (past due) e per i cosiddetti “incagli oggettivi” individuati in base al criterio di durata dello scaduto superiore a 150 giorni, nel caso di esposizioni originate da operazioni di credito al consumo di durata originaria inferiore a 36 mesi, oppure da oltre 180 giorni per operazioni di credito al consumo di durata superiore a 36 mesi, o ancora, con scaduto superiore a 270 giorni e per importo pari almeno al 10% dell’accordato, esclusi i finanziamenti fondiari a persone fisiche finalizzati all’acquisto di immobili ad uso residenziale. La classificazione ad incaglio operata in base agli ulteriori criteri dettati da Banca d’Italia, nonché la classificazione fra i crediti ristrutturati ed in sofferenza, vengono invece proposte e deliberate dalle strutture aziendali competenti, come individuate nelle normative interne, sulla base di specifiche valutazioni sulla situazione del cliente. Al momento della delibera della classificazione viene svolta altresì una stima sulla misura delle perdite attese in base agli elementi di valutazione disponibili (situazione patrimoniale, finanziaria ed economica del cliente e dei coobbligati, andamento del mercato, valore cauzionale di eventuali garanzie ecc.). Le strutture preposte alla gestione delle posizioni provvedono tempo per tempo ad aggiornare le stime di perdita in ragione dell’evolversi della situazione. Le stime costituiscono la base di calcolo per la determinazione delle rettifiche di valore da iscriversi a bilancio. A differenza di quanto accade per i crediti deteriorati (past due, incagli, ristrutturati e sofferenze), le cui le stime di perdita originano da valutazioni analitiche (ad eccezione dei crediti scaduti di importo unitario non rilevante), le esposizioni in bonis e quelle soggette a rischio paese sono viceversa soggette a valutazioni collettive. Il processo di valutazione analitica cui sono sottoposti i crediti deteriorati consiste nell’attualizzazione (al tasso di interesse effettivo originario) dei flussi finanziari attesi per capitale ed interessi, tenendo conto delle eventuali garanzie che assistono il credito. La differenza negativa tra il valore attuale del credito così determinato e il valore contabile del medesimo (costo ammortizzato) al momento della valutazione 25 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 costituisce la stima di perdita e la conseguente rettifica di valore che viene iscritta a conto economico alla voce 130. Il valore originario dei crediti viene ripristinato negli esercizi successivi solo nel caso in cui siano venute meno le cause che hanno determinato la rilevazione della relativa stima di perdita. Le riprese di valore sono rilevate fino a concorrenza di un importo tale da attribuire all’attività finanziaria un valore non superiore al valore che la stessa avrebbe avuto in quel momento per effetto dell’applicazione del costo ammortizzato in assenza di precedenti rettifiche. Per quanto riguarda le suddette esposizioni in bonis e quelle soggette a rischio paese per le quali non sono state singolarmente individuate evidenze oggettive di perdita, queste vengono sottoposte ad un processo di valutazione collettiva effettuato per categorie omogenee di rischio di credito, identificate sulla base di una scomposizione matriciale per segmento di clientela e tipologia di prodotto. Il valore della perdita latente per ciascuna categoria omogenea è quantificato mediante applicazione di indici percentuali di perdita desunti dall’analisi andamentale di serie storiche per la medesima categoria. Le stime di perdita e le conseguenti rettifiche di valore determinate secondo il metodo di valutazione collettiva vengono imputate a conto economico alla voce 130. Nei periodi successivi le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono determinate in modo differenziale con riferimento all’intero portafoglio di crediti valutato collettivamente. Le garanzie rilasciate dalla Banca e gli impegni assunti nei confronti dei terzi vengono valutati su base analitica e collettiva in maniera analoga a quella utilizzata per la valutazione dei crediti. Informativa quantitativa Tavola 5.1 - Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia Valori in migliaia di euro Gruppo bancario Portafogli/qualità sofferenze incagli esposizioni ristrutturate Altre imprese esposizioni scadute altre attività Totale deteriorate altre 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziare in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale 2010 257.205 805.901 257.205 805.901 188.533 188.533 323.244 323.244 37.956 466.421 193.792 8.756.618 5.687 9.460.474 - 20 20 37.956 466.421 193.812 10.331.501 5.687 11.035.377 Totale 2009 200.357 647.793 90.190 350.169 9.056.827 - 20 10.345.356 26 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Tavola 5.2 - Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" verso clientela Valori in migliaia di euro A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE A B. Esposizioni “fuori bilancio” B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni TOTALE B TOTALE 2010 TOTALE 2009 rettifiche di valore esposizione lorda esposizione netta esposizione lorda esposizione netta RESTO DEL MONDO ASIA esposizione netta rettifiche di valore esposizione lorda esposizione netta rettifiche di valore esposizione lorda esposizione netta rettifiche di valore esposizione lorda Esposizioni/Aree geografiche AMERICA rettifiche di valore ALTRI PAESI EUROPEI ITALIA 540.665 283.583 257.082 46 42 4 920.547 115.839 804.708 1.231 203 1.028 1.120 191.418 2.885 188.533 325.579 2.335 323.244 9.089.486 43.628 9.045.858 28.510 31 28.479 77.777 11.067.695 448.270 10.619.425 29.787 276 29.511 78.897 14 11 3 119 957 163 1 1 2 5.490 72.287 1.610 10 1.600 1.911 6.447 72.450 1.625 21 1.604 2.032 5 114 2 - 1.911 5 2.027 1.473 1.473 29.817 437 29.380 4.226 4.226 1.015.473 1.015.473 - 6.540 1.050.989 437 1.050.552 - 6.540 12.118.684 448.707 11.669.977 29.787 276 29.511 85.437 11.389.528 409.411 10.980.117 18.852 291 18.561 56.781 - 6.540 - 6.540 6.447 78.990 1.625 21 1.604 2.032 1.002 55.779 4.797 26 4.771 405 5 2.027 8 397 Tavola 5.3 - Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" verso banche Valori in migliaia di euro A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE A B. Esposizioni “fuori bilancio” B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni TOTALE B TOTALE 2010 TOTALE 2009 220.879 220.879 - 220.879 77.222 220.879 77.222 - 77.222 - 77.222 1.771 1.771 - 1.771 1.771 139 139 - 139 139 23.355 23.355 244.234 457.138 6 23.355 1.831 23.355 1.831 244.234 79.053 457.132 9.973 - 1.831 - 1.831 - 79.053 - 9.973 4 4 1.775 5.039 - 4 4 1.775 5.039 139 661 - 139 4.613 661 30.456 27 4.613 4.613 esposizione netta rettifiche di valore esposizione lorda esposizione netta rettifiche di valore esposizione lorda rettifiche di valore RESTO DEL MONDO ASIA esposizione netta AMERICA esposizione lorda esposizione netta rettifiche di valore esposizione lorda esposizione netta ALTRI PAESI EUROPEI rettifiche di valore Esposizioni/Aree geografiche esposizione lorda ITALIA - 4.613 4.613 - 4.613 - 30.456 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Tavola 5.4 - Distribuzione settoriale delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" Valori in migliaia di euro esposizione netta rettifiche valore di portafoglio rettifiche valore specifiche esposizione lorda altri soggetti esposizione netta rettifiche valore specifiche esposizione lorda rettifiche valore di portafoglio imprese non finanziarie esposizione netta rettifiche valore specifiche esposizione lorda rettifiche valore di portafoglio imprese di assicurazione esposizione netta rettifiche valore specifiche esposizione lorda rettifiche valore di portafoglio società finanziarie esposizione netta rettifiche valore specifiche esposizione lorda rettifiche valore di portafoglio altri enti pubblici esposizione netta esposizione lorda rettifiche valore specifiche rettifiche valore di portafoglio Governi e Banche centrali 1. Esposizioni per cassa: A.1 Sofferenze - - - - - - - - 6.214 4.829 - 1.385 - - - - 386.859 215.639 - 171.220 147.771 63.173 - 84.598 A.2 Incagli - - - - - - - - 335 52 - 283 - - - - 775.388 72.963 - 702.425 147.178 43.984 - 103.194 A.3 Esposizioni ristrutturate - - - - - - - - - - - - - - - - 183.796 2.858 - 180.938 7.622 27 - 7.595 A.4 Esposizioni scadute - - - - 2 - - 2 1.755 84 - 1.671 - - - - 249.935 1.706 - 248.229 73.886 545 - 73.341 - 317.311 86.038 1 86.037 721.764 6.020 715.744 4.959 22 4.937 4.554.256 33.143 4.521.113 3.514.966 9.973 3.504.993 - - 317.311 86.040 1 86.039 - 730.068 4.965 6.020 719.083 - 4.959 22 4.937 - 6.150.234 293.166 33.143 5.823.925 - 3.891.423 107.729 9.973 3.773.721 - A.5 Altre esposizioni 317.311 TOTALE A 317.311 - - B. Esposizioni "fuori bilancio": B.1 Sofferenze - - - - - - - - - - - - - - - - 1.340 - - 1.340 133 - - 133 B.2 Incagli - - - - - - - - 5 - - 5 - - - - 28.703 434 - 28.269 1.109 3 - 1.106 B.3 Altre attività deteriorate - - - - - - - B.4 Altre esposizioni - TOTALE B - - - - - 99 - - - - 99 26.603 - - - - - 26.603 86.290 - - 4.112 - 86.290 852.884 - 4.112 114 - 852.884 56.137 - 114 - 56.137 - - - - 99 - - 99 26.608 - 26.608 86.290 - - 86.290 887.039 434 - 886.605 57.493 3 - 57.490 TOTALE 2010 317.311 - - 317.311 86.139 - 1 86.138 756.676 4.965 6.020 745.691 91.249 - 22 91.227 7.037.273 293.600 33.143 6.710.530 3.948.916 107.732 9.973 3.831.211 TOTALE 2009 17.416 44 - 17.372 118.366 - - 118.366 348.442 4.692 6.148 337.602 70.179 - 4 70.175 7.181.711 256.684 32.837 6.892.190 3.734.249 102.512 7.817 3.623.920 28 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Tavola 5.5 - Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie Valori in migliaia di euro Voci/ Scaglioni temporali Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote OICR A.4 Finanziamenti - Banche - Clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti corenti - Banche - Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni “fuori bilancio” C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate A vista 2.159.076 12.969 24.755 2.121.352 42.301 2.079.051 5.697.932 5.031.934 52.833 4.979.101 618.321 47.677 537.318 - 533.349 13.788 519.561 3.969 Da oltre Da oltre Da oltre Da oltre Da oltre Da oltre 1 giorno 1 mese 3 mesi 6 mesi fino 7 giorni a 15 giorni a a fino a fino a a 15 giorni 1 mese 7 giorni 3 mesi 6 mesi 1 anno 31.530 23.253 507.648 750.653 209.130 368.748 2.463 5 31.530 23.253 507.648 748.190 209.130 368.743 10.000 10.000 10.000 21.530 13.253 497.648 748.190 209.130 368.743 433.968 175.981 1.709.017 369.188 258.696 217.167 5.987 10.000 929.089 41.753 1 643 5.987 10.000 55.944 41.589 625 873.145 164 1 18 24.982 3.000 659 113.748 192.958 205.237 402.999 162.981 779.269 213.687 65.737 11.287 25.865 165 5.017 135.743 81.644 80.783 15.283 48 5.639 150 7.331 27 3.016 50 7.952 21 2.623 100 101 161 487 923 3.996 7.562 161 120 910 1.867 101 487 803 3.086 5.695 10.478 5.239 5.239 3 1 3.221 134.036 69.242 71.414 3 1 3.221 134.036 69.242 71.414 3 1.309 736 2.767 1.657 Da oltre 1 anno fino Oltre Durata Totale a 5 anni indeterminata 5 anni 2.577.499 4.418.672 78.698 11.124.907 304.832 18.925 323.757 151.030 101.655 8.271 276.393 24.755 2.121.637 4.298.092 70.427 10.500.002 61.507 133.808 2.121.637 4.298.092 8.920 10.366.194 990.820 577.954 715 10.431.438 28 715 6.020.150 166.978 28 715 5.853.172 990.375 576.371 2.725.651 417 1.583 1.685.637 209.651 98.354 39.706 1.137.043 182 455 21.757 62 397 10.883 120 58 10.874 56.682 7.291 33.312 2.178 23.370 5.113 10.478 5.239 5.239 141.009 86.848 39.706 1.078.829 141.009 86.848 19.853 539.415 19.853 539.414 11.778 3.760 25.979 Tavola 5.6 - Esposizioni per cassa verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive Tavola non pubblicata in quanto non esiste la casistica Tavola 5.7 - Esposizioni per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive Valori in migliaia di euro Causali/Categorie Rettifiche complessive iniziali - di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1. rettifiche di valore B.2. trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3. altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1. riprese di valore da valutazione C.2. riprese di valore da incasso C.3. cancellazioni C.4. trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.5. altre variazioni in diminuzione D. Rettifiche complessive finali - di cui: esposizioni cedute non cancellate Sofferenze Incagli Esposizioni Esposizioni ristrutturate scadute 5.628 2.779 26 62 1 62 - Totale 244.560 3.088 47.676 37.950 9.590 110.513 1.099 21.466 21.466 - 136 8.595 763 3.163 4.528 - 14.980 4.725 78 587 9.590 25 2.769 2.769 - 506 219 6 145 - 161 26.850 8.476 3.247 5.260 9.590 141 283.641 5.486 116.999 670 2.885 - 136 2.335 - 277 405.860 6.156 29 363.480 4.187 69.230 59.479 9.590 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Tavola 6 – Rischio di credito : informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo standardizzato e alle esposizioni creditizie specializzate e in strumenti di capitale nell’ambito dei metodi IRB Informativa qualitativa Il Gruppo UGF Banca ha adottato la ECAI Fitch Ratings relativamente ai seguenti portafogli regolamentari 2 (si veda tabella sotto). A partire da dicembre 2010 la società Unicard è stata allineata al metodo utilizzato in maniera uniforme dalla altre società appartenenti al gruppo bancario: la scelta è stata fatta principalmente in considerazione delle esigenze di predisposizione omogenea delle segnalazioni prudenziali consolidate. Portafogli ECA/ECAI Caratteristiche dei rating (*) Esposizioni verso Amministrazioni centrali e banche centrali Fitch Ratings Solicited e unsolicited Esposizioni verso organizzazioni internazionali Fitch Ratings Solicited Fitch Ratings Solicited e unsolicited Esposizioni verso imprese ed altri soggetti Fitch Ratings Solicited Esposizioni verso organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) Fitch Ratings Solicited Posizioni verso le cartolarizzazioni aventi un rating a breve termine Fitch Ratings - Posizioni verso le cartolarizzazioni diverse da quelle aventi rating a breve termine Fitch Ratings - Esposizioni verso banche multilaterali di sviluppo (*) Solicited o unsolicited 2 In precedenza Unicard applicava la metodologia Standardizzata semplificata che non prevedeva l’utilizzo di ECAI. 30 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Informativa quantitativa Valori in migliaia di euro Consistenze al 31/12/2010 Esposizioni garantite Portafogli Valore dell'esposizione Esposizioni verso o garantite da Amministrazioni Centrali e Banche Centrali - classe di merito creditizio 1 - classe di merito creditizio 2 - classe di merito creditizio 3 - classi di merito creditizio 4 e 5 - classe di merito creditizio 6 Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati - classe di merito creditizio 1 - classe di merito creditizio 2 - classe di merito creditizio 3 - classi di merito creditizio 4 e 5 - classe di merito creditizio 6 Esposizioni verso o garantite da Enti Territoriali - classe di merito creditizio 1 - classe di merito creditizio 2 - classe di merito creditizio 3 - classi di merito creditizio 4 e 5 - classe di merito creditizio 6 Esposizioni verso o garantite da Enti senza scopo di lucro ed Enti del settore pubblico - classe di merito creditizio 1 - classe di merito creditizio 2 - classe di merito creditizio 3 - classi di merito creditizio 4 e 5 - classe di merito creditizio 6 Esposizioni verso o garantite da Banche multilaterali di sviluppo - classe di merito creditizio 1 - classe di merito creditizio 2 - classe di merito creditizio 3 - classi di merito creditizio 4 e 5 - classe di merito creditizio 6 Esposizioni verso o garantite da Organizzazioni internazionali Esposizioni verso o garantite da Imprese - classe di merito creditizio 1 - classe di merito creditizio 2 - classe di merito creditizio 3 e 4 - classe di merito creditizio 5 e 6 Esposizioni al dettaglio Esposizioni a breve termine verso imprese - classe di merito creditizio 1 - classe di merito creditizio 2 - classe di merito creditizio 3 - classi di merito creditizio da 4 a 6 Esposizioni verso Organismi di investimento collettivo del risparmio (O.I.C.R.) - classe di merito creditizio 1 - classe di merito creditizio 2 - classe di merito creditizio 3 e 4 - classe di merito creditizio 5 e 6 Esposizioni garantite da immobili Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite Esposizioni scadute Esposizioni ad alto rischio Altre esposizioni Totale attività di rischio per cassa Totale garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi Totale contratti derivati Totale operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine Compensazione tra prodotti diversi Totale generale Garanzia reale Garanzia personale Derivati su crediti Esposizioni dedotte dal patrimonio di vigilanza 553.928 553.928 1.161.697 979.950 61.604 181.747 27.713 27.713 112.498 65.115 49 15.307 47.383 - 2.684.399 28.681 32.802 2.622.916 27.378 1.232.831 - 10.823 41.390 41.390 4.256.687 1.568.669 435.513 12.075.325 538.347 11.268 78.771 12.703.711 488 38.738 23.013 535.621 76.911 7.550 - 597.372 84.461 La tabella fornisce le esposizioni del Gruppo UGF Banca soggette a rischio di credito – metodo standardizzato; le esposizioni sono rappresentate per classe di merito creditizio e per classe regolamentare. Le esposizioni rappresentate sono quelle determinate secondo le regole di vigilanza prudenziale e tengono già conto degli effetti di mitigazione del rischio. Nella colonna “Garanzia reale” non sono riportate le esposizioni garantite da immobili il cui importo è già separatamente indicato come “Valore dell’esposizione” con riferimento alla classe regolamentare “Esposizioni garantite da immobili” 31 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Tavola 8 – Tecniche di attenuazione del rischio Informativa qualitativa Il Gruppo bancario UGF Banca non applica politiche di compensazione in bilancio o “fuori bilancio” per esposizioni reciproche in essere verso la medesima controparte. L’erogazione del credito con acquisizione di garanzie reali è soggetta a specifiche misure di controllo, differenziate per la tipologia di garanzia, applicate in sede di erogazione e monitoraggio. Si possono individuare due tipologie di garanzie principali, sia per volumi di credito sia per numerosità della clientela, soggette a normative differenti: Ipoteca e, seppur con incidenza largamente inferiore, Pegno (denaro e titoli). Inoltre sulle ipoteche, che rappresentano il maggior strumento di credit risk mitigation, vengono regolarmente condotti, nell’ambito dei sistemi di controllo sul rischio di credito, stress test per valutare i possibili impatti di sensibili variazioni del valore delle garanzie immobiliari assunte dal Gruppo UGF Banca. In merito al rispetto dei requisiti organizzativi principali per l’attenuazione del rischio è stata assicurata: la presenza di un sistema informativo a supporto delle fasi del ciclo di vita delle garanzie (acquisizione, valutazione, gestione, escussione); la formulazione di politiche e procedure di gestione delle garanzie normate e disponibili per gli utenti. Al fine di limitare i rischi residui il Gruppo UGF Banca richiede che: nel caso di garanzia ipotecaria, l’acquisizione del diritto sia accompagnata dalla sottoscrizione di polizze assicurative (incendio, scoppio, eventi catastrofici) sul bene oggetto della garanzia e perizia effettuata, per mutui residenziali a privati, da outsourcer specializzato in materia di valutazione peritale e, per i restanti mutui, da società specializzate e/o tecnici benevisi; nel caso di pegno, in presenza di svalutazione del pegno sia richiesta la ricostituzione del valore originario (con acquisizione di documentazione idonea a garantire la continuità della garanzia), mentre in caso di estinzione del titolo sia richiesta la canalizzazione del rimborso presso la Banca. Nell’ambito del processo di istruttoria fidi concernenti finanziamenti garantiti da ipoteca, si utilizzano forme tecniche specifiche che richiedono l’inserimento nel sistema informativo delle informazioni concernenti la valutazione dell’immobile oggetto della garanzia. La verifica del valore degli immobili avviene attualmente una volta all’anno sulla base di indici medi di mercato. Nei casi in cui il valore del bene offerto in garanzia pignoratizia sia soggetto a rischi di mercato o di cambio il Gruppo UGF Banca utilizza il concetto dello scarto di garanzia, misura espressa in percentuale sul valore della garanzia stessa, determinata in funzione della volatilità del valore del titolo. In fase di delibera viene considerata come garantita la sola parte del finanziamento coperta dal valore del bene al netto dello scarto. La presenza di garanzie reali non altera la valutazione del rischio di insolvenza del cliente ma ha effetti sull’iter deliberativo in quanto le concessioni di credito con rischio attenuato sono soggette ad apposite autonomie deliberative. Si precisa che il Gruppo UGF Banca non ha in essere derivati su crediti. 32 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Informativa quantitativa Tecniche di attenuazione del rischio Valori in migliaia di euro Garanzie reali Garanzie personali Altre garanzie finanziarie e derivati su crediti Esposizioni verso Amministrazioni centrali e banche centrali Intermediari vigilati Enti territoriali Enti senza scopo di lucro ed enti del settore pubblico Banche multilterali di sviluppo Organismi internazionali Imprese Esposizioni al dettaglio Esposizioni a breve termine verso imprese Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) Esposizioni garantite da immobili Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite Esposizioni scadute Esposizioni ad alto rischio Altre esposizioni Totale 13.849 332.813 76.257 173.949 504 597.372 - 67.946 16.515 84.461 La tavola fornisce, per classe regolamentare di attività, le esposizioni del Gruppo UGF Banca considerate ai fini del rischio di credito – metodo standardizzato coperte da garanzie reali finanziarie e da garanzie personali: le esposizioni considerate sono quelle determinate secondo le regole di vigilanza prudenziale. La tavola non include, pertanto, tutti i tipi di garanzia: ad esempio non sono incluse le esposizioni garantite da immobili che sono garanzie non riconosciute ai fini della mitigazione del rischio e sono direttamente rappresentate nell’omonima classe evidenziata nella tavola 6. 33 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Tavola 9 – Rischio di controparte Informativa qualitativa Con riferimento all’operatività su strumenti finanziari derivati OTC, la Banca opera esclusivamente su derivati di copertura con primarie controparti di mercato con le quali sono stati sottoscritti dei contratti Credit Support Annex. La metodologia utilizzata per il calcolo dell’esposizione verso la controparte o Gruppo prevede l’approssimazione dell’EAD mediante la somma del valore di mercato, se positivo, e di un add-on calcolato in percentuale sul nozionale dell’operazione e differenziato in base alla scadenza dell’operazione, tipologia di strumento e volatilità della variabile finanziaria sottostante. Lo stesso strumento è utilizzato per monitorare l’esposizione per operatività in depositi interbancari, dove il calcolo dell’esposizione è pari al 100% del nozionale nel caso in cui la Banca risulti prestatrice di denaro. 34 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Informativa quantitativa Fair value positivo dei contratti derivati finanziari Valori in migliaia di euro Titoli di debito e tassi di interesse Titoli di capitale e indici azionari Tassi di cambio e oro Altri valori Sottostanti differenti Controparti/Sottostanti lordo non compensato esposizione futura lordo non compensato esposizione futura lordo non compensato esposizione futura lordo non compensato esposizione futura esposizione futura compensato A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: A.1 Governi e Banche Centrali A.2 Enti pubblici A.3 Banche A.4 Società finanziarie A.5 Assicurazioni A.6 Imprese non finanziarie A.7 Altri soggetti Totale A 2010 - - - - - - - - - - B. Portafoglio bancario: B.1 Governi e Banche Centrali B.2 Enti pubblici B.3 Banche B.4 Società finanziarie B.5 Assicurazioni B.6 Imprese non finanziarie B.7 Altri soggetti Totale B 2010 - 5.591 5.591 - - - - - - - - Nella tabella precedente è riportato il fair value positivo dei contratti derivati al lordo degli effetti legati ad accordi di compensazione e/o garanzia. Rischio di controparte - garanzie reali detenute Valori in migliaia di euro RISCHIO DI CONTROPARTE - GARANZIE REALI DETENUTE VALORE EAD Approccio Standardizzato - Contratti derivati - Operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine 535.621 535.621 Approcci IRB - Contratti derivati - Operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine - Rischio di controparte Valori in migliaia di euro RISCHIO DI CONTROPARTE VALORE EAD Approccio Standardizzato - Contratti derivati - Operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine 88.039 11.268 76.771 Approcci IRB - Contratti derivati - Operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine - 35 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Tavola 10 – Operazioni di cartolarizzazione Informativa qualitativa Operazioni di cartolarizzazione: obiettivi e ruoli della banca Negli esercizi precedenti il 2008, il Gruppo UGF Banca ha realizzato operazioni di cartolarizzazione di mutui performing con l’intento di: potenziare la provvista di risorse finanziarie (funding) a medio-lungo termine per sostenere lo sviluppo della Banca e delle altre società appartenenti al Gruppo UGF Banca; migliorare il mismatch delle scadenze tra raccolta e impieghi; diversificare le fonti di provvista attingendo anche al mercato internazionale; contenere il costo della provvista grazie all’emissione di titoli con rating prevalente AAA, superiore al rating della Banca. In seguito alla crisi verificatasi nei mercati finanziari iniziata nel corso dell’esercizio 2008 e al conseguente impennarsi degli spread attesi dagli investitori a remunerazione del rischio creditizio, il mercato delle cartolarizzazioni ha subito una decisa battuta di arresto e il lancio di nuove operazioni su tale mercato è risultato e risulta tuttora non conveniente. Il Gruppo UGF Banca ha però ritenuto opportuno rafforzare la propria situazione di liquidità e di provvista a breve termine e ha realizzato negli esercizi 2008 e 2009 due ulteriori operazioni di cartolarizzazione, i cui titoli sono stati interamente sottoscritti dalla Banca originator e vengono utilizzati per operazioni di rifinanziamento con la BCE e altri organismi centrali. I titoli emessi nell’ambito di queste cartolarizzazioni e detenuti dalla Banca potranno eventualmente in futuro essere collocati sul mercato, qualora le condizioni dei mercati risultassero migliorate e tali da rendere nuovamente appetibile il collocamento dei medesimi. Le operazioni di cartolarizzazione realizzate dal Gruppo UGF Banca sono tutte di tipo tradizionale e hanno pertanto comportato il trasferimento in cessione pro-soluto di portafogli di attività a società veicolo, che ne hanno finanziato l’acquisto mediante emissione di titoli. I portafogli di attività trasferiti sono costituiti da crediti derivanti da mutui performing, per lo più residenziali, originati dalla Banca. Il Gruppo UGF Banca non ha realizzato alcuna cartolarizzazione sintetica né ha in essere esposizioni verso cartolarizzazioni di terzi. Alla data del 31 dicembre 2010 risultano in essere le seguenti operazioni di cartolarizzazione: Grecale ABS 2 – Castoro: l’operazione è stata lanciata sul mercato nell’esercizio 2005, mediante collocamento di titoli emessi dalla società veicolo Castoro RMBS Srl, in occasione del repackaging di un programma di cartolarizzazione realizzato in precedenza dal veicolo Grecale ABS Srl. Nell’ambito del suddetto programma, Grecale ABS ha acquisito dalla Banca in più fasi, tra il dicembre 2003 e il dicembre 2004, pool di crediti derivanti da mutui residenziali performing e ha emesso titoli sottoscritti mediante collocamento privato. Nell’aprile 2005 è stato effettuato il repackaging dei titoli emessi da Grecale ABS, che sono stati ceduti a Castoro RMBS Srl, la quale ha finanziato l’acquisto con l’emissione di titoli ripartiti in tre classi con diverso grado di priorità. L’operazione è stata strutturata in modo da garantire il perfetto trasferimento dei flussi derivanti dal portafoglio crediti cartolarizzati Grecale ABS a beneficio dei portatori dei titoli emessi da Castoro. Di seguito si riportano le principali caratteristiche dei titoli emessi da Castoro: 36 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Classe Classe A Classe B Classe C Totale Scadenza legale 28/01/2041 28/01/2041 28/01/2041 Tasso di interesse Euribor 3m + 10b.p. Euribor 3m + 28b.p. 1% fisso Rating Moody's/Fitch Aaa/AAA Aa3/A n/r Importo nominale 622.500 26.000 51.678 700.178 La Banca ha sottoscritto all’emissione tutti i titoli di Classe C (titoli junior con maggior grado di subordinazione) e ha in seguito acquistato titoli di Classe A per un valore nominale (all’emissione) di trentacinque milioni di euro e titoli di Classe B per un valore nominale di quattro milioni di euro. Grecale ABS 3 – Atlante: l’operazione è stata lanciata sul mercato nell’esercizio 2006, mediante collocamento di titoli emessi dalla società veicolo Atlante Finance Srl, in occasione del repackaging di un secondo programma di cartolarizzazione realizzato dal veicolo Grecale ABS Srl. Nell’ambito del suddetto programma, Grecale ABS ha acquisito dalla Banca in più fasi, tra il dicembre 2004 e il dicembre 2005, pool di crediti derivanti da mutui ipotecari performing, residenziali e non, e da mutui non ipotecari verso enti pubblici; per finanziare l’acquisto Grecale ABS ha emesso titoli sottoscritti mediante collocamento privato. Nel maggio 2006 è stato effettuato il repackaging dei titoli emessi da Grecale ABS, che sono stati ceduti ad Atlante Finance Srl, la quale ha finanziato l’acquisto con l’emissione di titoli ripartiti in quattro classi con diverso grado di priorità. L’operazione è stata strutturata in modo da garantire il perfetto trasferimento dei flussi derivanti dal portafoglio crediti cartolarizzati Grecale ABS a beneficio dei portatori dei titoli emessi da Atlante Finance. Di seguito si riportano le principali caratteristiche dei titoli emessi da Atlante Finance: Classe Classe A Classe B Classe C Classe D Totale Scadenza Tasso di Rating originario Rating attuale legale interesse Moody's/Fitch/S&P Moody's/Fitch/S&P 28/01/2047 Euribor 3m + 19b.p. Aaa/AAA/AAA Aaa/AA/AAA 28/01/2047 Euribor 3m + 62b.p. Aa3/A/A Aa3/A/A 28/01/2047 Euribor 3m + 160b.p. Baa3/BBB-/BBBBaa3/B/BB 28/01/2047 Euribor 3m n/r n/r Importo nominale 1.202.500 28.800 136.800 152.250 1.520.350 Il Gruppo UGF Banca è esposto al rischio connesso alla totalità dei titoli di Classe D (titoli junior con maggior grado di subordinazione); a parte dei titoli di Classe C (titoli mezzanine), sottoscritti o garantiti all’emissione per sessantuno milioni di euro ed in seguito riacquistati per nominali trentotto milioni di euro; a parte dei titoli di Classe A (titoli senior) successivamente riacquistati per un valore nominale all’emissione di duecentoquindici milioni e cinquecentomila euro . Grecale ABS 4: nel maggio 2008 è stata realizzata una operazione di cartolarizzazione di crediti derivanti da mutui ipotecari residenziali performing, originati dalla Banca e trasferiti alla società veicolo Grecale ABS Srl. Il veicolo ha finanziato l’operazione mediante emissione di due classi di titoli le cui caratteristiche principali sono riportate nella seguente tabella: Classe Senior Junior Totale Scadenza legale 22/04/2058 22/04/2058 Tasso di interesse Euribor 6m/3m + 60b.p. variable return 37 Rating Moody's/S&P Aaa/AAA n/r Importo nominale 1.007.750 96.510 1.104.260 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 La Banca ha sottoscritto l’intera emissione non solo dei titoli junior ma anche di quelli senior; l’operazione viene definita, secondo le disposizioni dell’Organismo di Vigilanza, “autocartolarizzazione grandfathered” in quanto realizzata entro la data del 30 novembre 2008 con conseguente segnalazione per la Matrice dei Conti dei titoli ABS riacquistati nell’attivo della banca. I titoli senior vengono utilizzati per operazioni di rifinanziamento a breve termine presso la BCE e altri organismi centrali. Grecale ABS 5: nell’aprile 2009 è stata realizzata una operazione di cartolarizzazione di crediti derivanti da mutui ipotecari residenziali performing, originati dalla Banca e trasferiti alla società veicolo Grecale ABS Srl. Il veicolo ha finanziato l’operazione mediante emissione di due classi di titoli le cui caratteristiche principali sono riportate nella seguente tabella: Classe Senior Junior Totale Scadenza legale 28/04/2056 28/04/2056 Tasso di interesse Euribor 6m + 30b.p. variable return Rating Moody's Aaa n/r Importo nominale 531.700 95.360 627.060 La Banca ha sottoscritto l’intera emissione non solo dei titoli junior ma anche di quelli senior e pertanto l’operazione, realizzata dopo la sopra citata data del 30 novembre 2008, viene definita “auto-cartolarizzazione”. I titoli senior vengono utilizzati per operazioni di rifinanziamento a breve termine presso la BCE e altri organismi centrali. In tutte le operazioni sopra descritte, oltre al ruolo di originator e di sottoscrittore dei titoli junior, la Banca svolge il ruolo di servicer della cartolarizzazione, con l’incarico di curare l’incasso dei crediti ceduti, di gestire il recupero delle posizioni eventualmente deteriorate, di predisporre periodica reportistica sull’andamento degli incassi, nonché di monitorare l’andamento complessivo dell’operazione. La Banca è inoltre controparte indiretta dei contratti di interest rate swap, stipulati per coprire il rischio tasso delle operazioni, avendo a sua volta stipulato contratti di back-to-back swap con le società che hanno assunto il ruolo di swap counterparty nei confronti della cartolarizzazione. Metodi utilizzati per la determinazione delle esposizioni ponderate per il rischio verso operazioni di cartolarizzazione Le operazioni realizzate dal Gruppo UGF Banca non sono assoggettate alla disciplina delle cartolarizzazioni prevista dalla normativa vigente in materia di vigilanza prudenziale, in quanto non hanno realizzato l’effettivo trasferimento del rischio. Il Gruppo UGF Banca determina pertanto l’esposizione ponderata verso i crediti cartolarizzati come se gli stessi non fossero stati ceduti, applicando gli stessi metodi utilizzati per le esposizioni al rischio di credito. Politiche contabili adottate in relazione alle operazioni di cartolarizzazione Le politiche contabili adottate in relazione alle operazioni di cartolarizzazione sono coerenti con le previsioni del principio contabile internazionale IAS 39 in materia di derecognition delle attività cedute. Le regole generali prevedono infatti che le attività cedute possono essere stornate dal bilancio a condizione che risultino sostanzialmente trasferiti tutti i rischi e i benefici connessi alle attività oggetto di cessione. Le operazioni di cartolarizzazione realizzate dalla Banca non hanno soddisfatto questa condizione e pertanto i crediti cartolarizzati sono esposti nell’attivo del bilancio individuale dell’originator e del bilancio consolidato tra i “Crediti verso clientela”. I titoli emessi e le altre passività della cartolarizzazione vengono anch’essi 38 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 rilevati nel bilancio dell’originator e classificate quali passività a fronte di attività cedute e non cancellate tra i “Debiti verso clientela” nel bilancio individuale e tra i “Titoli in circolazione” nel bilancio consolidato. I titoli detenuti dall’originator vengono elisi con quelli emessi dal veicolo e pertanto non compaiono né nell’attivo né nel passivo dello stato patrimoniale. In sintesi, l’operazione viene esposta in bilancio come un’operazione di finanziamento, in ragione del principio della prevalenza della sostanza sulla forma. L’operazione di cessione non genera pertanto alcun impatto economico. Diverso risultava il trattamento contabile delle cartolarizzazioni sulla base dei principi contabili italiani, applicati nei bilanci consolidati degli esercizi precedenti il 2005. In base ai principi contabili italiani la cartolarizzazione si qualifica a tutti gli effetti come un’operazione di cessione e, come tale, generava immediatamente effetti economici in relazione al corrispettivo di cessione pattuito. I crediti ceduti venivano stornati dal bilancio del cedente e venivamo iscritti i titoli della cartolarizzazione detenuti dall’originator. In occasione della transizione ai principi contabili internazionali, il Gruppo UGF Banca ha stornato gli effetti della derecognition operata in precedenza, sulla base dei principi italiani, per le operazioni di cartolarizzazione realizzate dopo il 31 dicembre 2003. Per le operazioni perfezionate entro il 31 dicembre 2003, invece, il Gruppo UGF Banca si è avvalso della facoltà, prevista dall’IFRS1, di mantenere validi gli effetti della derecognition già rilevata sulla base dei principi precedentemente applicabili. Tale facoltà è stata utilizzata limitatamente a due operazioni di cartolarizzazione che alla data di riferimento della presente informativa risultano entrambe già estinte. Pertanto, tutte le operazioni di cartolarizzazione in essere alla data della presente informativa sono rappresentate in bilancio secondo le disposizioni del principio contabile internazionale IAS 39. Informativa quantitativa Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione proprie Operazione Esposizioni per cassa Senior Mezzanine Junior Altre esposizioni Senior Mezzanine Junior Grecale ABS 2 - Castoro Grecale ABS 3 - Atlante Grecale ABS 4 10.441 68.525 760.413 3.800 86.328 - 45.889 165.808 118.043 - - - Totale 839.379 90.128 329.740 - - - Le esposizioni sopra riportate sono tutte riferite ad operazioni per le quali non si sono verificate le condizioni per effettuare la derecognition delle attività cartolarizzate, che continuano ad essere rilevate in bilancio per il loro valore residuo unitamente alle correlate passività e che non sono classificate “auto-cartolarizzazioni”; secondo le disposizioni dell’Organismo di Vigilanza sono pertanto ricomprese nella precedente tabella anche le operazioni classificate “auto-cartolarizzazione grandfathered”. Le esposizioni indicate nella tabella precedente rappresentano il rischio trattenuto sulle attività cartolarizzate, calcolato come differenza tra il valore residuo delle attività cedute e non cancellate e delle relative passività alla data di riferimento della presente informativa. Come già riportato tra le informazioni di natura qualitativa, le cartolarizzazioni in questione non hanno determinato il trasferimento del rischio neppure ai fini della vigente normativa di vigilanza, pertanto non sono assoggettate alle relative disposizioni sulla cartolarizzazione. I requisiti patrimoniali sono determinati sulla base del valore residuo dei crediti come se gli stessi non fossero stati ceduti e le relative esposizioni determinate a tali fini sono incluse nei valori di cui alla precedente Tavola 6. 39 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione di terzi Il Gruppo UGF Banca non presenta esposizioni della specie. Operazioni di cartolarizzazione effettuate nell’esercizio Nel corso dell’esercizio 2010 il Gruppo UGF Banca non ha realizzato operazioni di cartolarizzazione. 40 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Tavola 12 – Rischio operativo Informativa qualitativa La misurazione del rischio operativo, a livello di Gruppo UGF Banca, avviene attraverso il metodo Base, considerando una percentuale pari al 15% applicata alla media aritmetica dell’indicatore “Margine di intermediazione” degli ultimi tre esercizi. Il requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi è pari a 50,8milioni di euro. 41 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Tavola 13 – Esposizioni in strumenti di capitale : informazioni sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario Informativa qualitativa Esposizioni in strumenti di capitale incluse nel portafoglio bancario: obiettivi perseguiti Le esposizioni in strumenti di capitale incluse nel portafoglio bancario del Gruppo UGF Banca sono orientate in via prevalente al perseguimento dei seguenti obiettivi: di investimento strategico, tipico per le società sottoposte ad influenza notevole; di investimento in entità strumentali all’attività della Banca; di investimento nell’ambito dell’attività di merchant banking (UGF Merchant S.p.A.); di investimento finanziario. Descrizione delle tecniche di contabilizzazione e delle metodologie di valutazione Le esposizioni in strumenti di capitale incluse nel portafoglio bancario sono classificate nelle voci di bilancio “Partecipazioni” e “Attività disponibili per la vendita”. Attività finanziarie disponibili per la vendita Criteri di classificazione Vengono classificati nella presente voce i titoli di capitale designati come tali o non diversamente classificati come Attività detenute per la negoziazione, Attività valutate al fair value o Partecipazioni. Il Gruppo UGF Banca ha iscritto in questa categoria le seguenti tipologie di attività finanziarie: partecipazioni strategiche (quote inferiori al 20% del capitale sociale, di rilevanza strategica sotto il profilo commerciale o societario); partecipazioni non gestite con finalità di negoziazione e non qualificabili come di controllo, collegamento e controllo congiunto incluse quelle detenute per attività di merchant banking (UGF Merchant S.p.A.). Criteri di iscrizione La rilevazione iniziale viene effettuata quando il Gruppo UGF Banca diventa parte nelle clausole contrattuali dello strumento finanziario, che di norma coincide con la data di regolamento. Il valore di rilevazione iniziale è pari al fair value dello strumento finanziario, che generalmente coincide con il relativo costo di acquisto, inclusi i costi o i proventi di transazione direttamente imputabili. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale le attività in esame continuano ad essere valutate al fair value. Gli utili e le perdite conseguenti alla variazione di fair value vengono rilevate direttamente a patrimonio netto (voce 140 – Riserve da valutazione). Nel caso di strumenti finanziari quotati in mercati attivi, la determinazione del fair value viene effettuata sulla base delle quotazioni rilevate su tali mercati alla data di riferimento delle valutazioni, senza ricorso a valori medi di periodo. Nel caso di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi, il fair value viene determinato sulla base di prezzi forniti da altri operatori qualificati e/o su modelli interni di valutazione generalmente utilizzati nella pratica finanziaria. Tali modelli tengono conto dei fattori di rischio insiti negli strumenti oggetto di valutazione e si basano su dati rilevabili sui mercati: modelli di attualizzazione di flussi di cassa attesi, modelli di determinazione del prezzo delle opzioni, 42 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 valutazione di strumenti quotati con caratteristiche analoghe, valori rilevati in recenti transazioni intervenute sul mercato. Quando l’attività viene cancellata o quando sorgono i presupposti per la rilevazione di una perdita di valore, gli utili e le perdite cumulati per variazioni di fair value vengono rilevati a conto economico. La perdita di valore viene rilevata qualora sussistano obiettive evidenze che il valore recuperabile dello strumento finanziario risulta inferiore al suo valore di acquisto decurtato dei rimborsi e degli ammortamenti eventualmente intervenuti. Eventuali riprese di valore sono consentite solo al venir meno delle cause che ne hanno determinato la rilevazione della perdita e sono rilevate fino a concorrenza di un importo tale da attribuire allo strumento finanziario un valore non superiore al valore che lo stesso avrebbe avuto in quel momento per effetto dell’applicazione del costo ammortizzato in assenza di precedenti rettifiche. Le perdite di valore confluiscono a conto economico alla voce 130 sottovoce b) – Rettifiche/riprese di valore per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita. Nella stessa voce vengono rilevate le riprese di valore su strumenti di debito mentre le riprese di valore su strumenti di capitale vengono rilevate in una riserva di patrimonio netto (voce 140 – Riserve da valutazione). La verifica dell’esistenza di condizioni per rilevare perdite di valore e successive riprese viene effettuata alla data di riferimento di ciascun bilancio o situazione infrannuale. Gli strumenti di capitale per i quali non risulta possibile determinare in maniera attendibile il relativo valore di fair value sono valutati al costo, fatta salva la rilevazione di perdite di valore ove ne ricorrano i presupposti. Tali perdite di valore non devono però essere ripristinate negli esercizi successivi. Politica di impairment su attività finanziarie disponibili per la vendita Lo IAS 39, par. 58, prevede che, ad ogni data di riferimento del bilancio, le società devono verificare se vi è qualche obiettiva evidenza che un'attività finanziaria o un gruppo di attività finanziarie abbia subito una riduzione di valore. Al fine di determinare se un'attività finanziaria o un gruppo di attività finanziarie ha subito una riduzione di valore è necessario predisporre e sottoporre le stesse ad un’analisi periodica di impairment. Indicatori di una possibile riduzione di valore sono, ad esempio, significative difficoltà finanziarie dell’emittente, inadempimenti o mancati pagamenti degli interessi o del capitale, la possibilità che il beneficiario incorra in un fallimento o in un’altra procedura concorsuale e la scomparsa di un mercato attivo per l’attività. Ai sensi del paragrafo 61 dello IAS 39, inoltre, una diminuzione significativa o prolungata del fair value di un investimento in uno strumento rappresentativo di capitale al di sotto del suo costo deve considerarsi alla stregua di un’evidenza obiettiva di riduzione di valore. La politica di impairment adottata dal Gruppo UGF Banca è coerente con quella adottata dalla controllante Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. e l’analisi di impairment viene condotta in stretta collaborazione e sotto il coordinamento della Direzione Finanza di Gruppo. La verifica di impairment, nel caso di titoli di capitale, è stata effettuata selezionando tutti i titoli per i quali si è verificata almeno una delle seguenti condizioni: a) il prezzo di mercato è risultato sempre inferiore al valore di iscrizione iniziale negli ultimi 36 mesi; b) la diminuzione di valore alla data di riferimento è risultata superiore al 20% del valore di iscrizione iniziale. Per i suddetti titoli si è ritenuta confermata l’evidenza di riduzione di valore e la complessiva variazione di fair value è stata rilevata a conto economico con azzeramento della relativa riserva di AFS. Criteri di cancellazione Un’attività finanziaria viene eliminata soltanto quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalla stessa o quando viene ceduta a terzi trasferendo effettivamente e sostanzialmente tutti i rischi e i benefici. 43 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Partecipazioni La voce include le interessenze in società collegate. Le restanti partecipazioni diverse da collegate e controllate (il Gruppo UGF Banca non ha joint venture) sono classificate quali attività disponibili per la vendita. Sono considerate società collegate quelle imprese nelle quali la capogruppo esercita, direttamente o indirettamente, un’influenza notevole e che non si configurano come imprese controllate o sottoposte a controllo congiunto. L’influenza notevole si presume quando la partecipante detiene almeno il 20% dei diritti di voto nell’assemblea ordinaria. Le società collegate sono consolidate secondo il metodo del patrimonio netto. Sono considerate società controllate congiuntamente quelle imprese nelle quali i diritti di voto e il controllo dell’attività sono ripartiti pariteticamente tra più partecipanti. Non sono presenti imprese a controllo congiunto nell’area di consolidamento. Consolidamento con il metodo del patrimonio netto Il metodo del patrimonio netto costituisce un metodo sintetico di consolidamento, che recepisce nel valore della partecipazione le variazioni della quota di patrimonio di pertinenza. La partecipazione viene infatti iscritta al costo, comprensivo del valore di avviamento eventualmente pagato all’acquisto, e viene di periodo in periodo adeguata per riflettere le variazioni del patrimonio netto della partecipata, incluso l’utile non distribuito, per la quota di pertinenza. Informativa quantitativa Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica Valori in migliaia di euro Voci/Valori Totale 31/12/2010 Totale 31/12/2009 Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3 1. Titoli di debito 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito 2. Titoli di capitale 2.1 Valutati al fair value 2.2 Valutati al costo 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti 5. Attività deteriorate Totale 442.385 442.385 10.804 10.804 2.050 455.239 8.887 8.887 8.887 15.149 15.149 29.265 627 28.638 22.475 66.889 81.214 81.214 13.196 13.196 3.301 97.711 - 5.152 5.152 20.311 672 19.639 25.463 Per gli strumenti di capitale classificati tra gli AFS per i quali i principi contabili internazionali consentono la valutazione valutazione al costo non è riportato il valore di fair value. 44 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione Valori in migliaia di euro Totale 2010 Voci/Componenti reddituali utili 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3.1 Titoli di debito 3.2 Titoli di capitale 3.3 Quote di O.I.C.R. 3.4 Finanziamenti 8.351 774 7.554 23 - perdite (308) (8) (252) (48) - Totale 2009 risultato netto 8.043 766 7.302 (25) - utili 4.336 3.396 940 - perdite (505) (505) - risultato netto 3.831 3.396 435 - Plus/Minus totali non realizzate (registrate nello stato patrimoniale) Valori in migliaia di euro Attività/valori 1. Titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti Totale Totale Totale 31/12/2010 31/12/2009 riserva riserva riserva riserva positiva negativa positiva negativa 228 9.453 160 3.202 1.520 366 328 34 355 280 1.782 9.808 526 3.810 Le minusvalenze totali non realizzate, sono state incluse tra gli elementi negativi del patrimonio di base per 9.226 migliaia di euro per i titoli di debito. 45 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Partecipazioni sottoposte a influenza notevole Valori in migliaia di euro Valore di bilancio Valore di bilancio al al 31/12/2010 31/12/2009 Partecipazioni di cui non quotate di cui quotate 8.783 8.783 6.008 6.008 0 0 Utili (Perdite) delle partecipazioni: composizione Valori in migliaia di euro Componenti reddituali 1) Imprese a controllo congiunto Totale 2010 Totale 2009 A. 1. 2. 3. 4. Proventi Rivalutazioni Utili da cessione Riprese di valore Altri proventi - - B. 1. 2. 3. 4. Oneri Svalutazioni Rettifiche di valore da deterioramento Perdite da cessione Altri oneri - - 87 87 13 13 74 74 103 103 (103) (103) Risultato netto 2) Imprese sottoposte a influenza notevole A. Proventi 1. Rivalutazioni 2. Utili da cessione 3. Riprese di valore 4. Altri proventi B. Oneri 1. Svalutazioni 2. Rettifiche di valore da deterioramento 3. Perdite da cessione 4. Altri oneri Risultato netto Totale 46 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Tavola 14 – Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario Informativa qualitativa La natura del rischio tasso del portafoglio bancario di UGF Banca è legata al mismatch sulle varie scadenze contrattuali che si viene a creare tra raccolta e impieghi nell’ambito dell’attività tradizionale di banca commerciale dalla stessa esercitata; le politiche di gestione di tale rischio prevedono degli obiettivi di minimizzazione di tale mismatch misurato sia in termini di duration gap che di sensitivity del valore economico del patrimonio netto. Ai fini di misurazione gestionale del rischio tasso e condivisione dei risultati con le strutture deputate alla gestione di tale rischio, la Funzione Risk Management di UGF Banca produce con frequenza mensile un report dove si riporta una analisi approfondita del rischio tasso estesa a tutto il bilancio della Banca. Tale analisi viene condotta mediante l’utilizzo del software ALMPro fornito da Prometeia. In particolare, viene calcolata la variazione del margine d’interesse atteso e del valore economico del Patrimonio Netto a fronte di uno shock parallelo della curva dei tassi di interesse pari a +/- 200 basis points; inoltre viene calcolata la variazione del valore economico del patrimonio netto in base ai criteri fissati da Basilea II e monitorata l’incidenza di tale misura di rischiosità rispetto al valore del patrimonio di vigilanza. Inoltre vengono calcolati indici di duration gap e viene analizzata la posizione dei gap di tasso di interesse fra attivo e passivo di bilancio per differenti scadenze temporali. Nell’ambito delle analisi, le poste a vista sono valutate sia su scadenza contrattuale, sia utilizzando una stima di elasticità e vischiosità calcolata sulla base di un modello interno calibrato sui dati di UGF banca. 47 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 Informativa quantitativa Shock tassi di interesse dati in Euro Impatto al 31/12/10 +200 basis points - 26.289.635 -200 basis points 67.522.623 SENSITIVITY VALORE ECONOMICO PATRIMONIO NETTO Il calcolo dell’impatto si riferisce a UGF Banca e UGF Merchant 48 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 49 Informativa al Pubblico Pillar III – UGF Banca 31/12/2010 50