NOTA DI SINTESI relativa al Prestito Obbligazionario denominato “Crediveneto Credito Cooperativo Step Up 2015/2018
Emissione 274^” – Codice ISIN IT0005085870
Sezione A – Introduzione e avvertenze
• La presente Nota di Sintesi va letta come un’introduzione al Prospetto di Base predisposto dall’Emittente
A.1
Avvertenza
• qualsiasi decisione di investire nei Titoli dovrebbe basarsi sull'esame da parte dell'investitore del Prospetto di Base
completo;
•qualora sia presentato un ricorso dinanzi all'autorità giudiziaria in merito alle informazioni contenute nel Prospetto
di Base, l'investitore ricorrente potrebbe essere tenuto, a norma del diritto nazionale degli Stati membri, a sostenere
le spese di traduzione del Prospetto di Base prima dell'inizio del procedimento, e
• la responsabilità civile incombe solo alle persone che hanno presentato la Nota di Sintesi, comprese le sue
eventuali traduzioni, ma soltanto se la Nota di Sintesi risulta fuorviante, imprecisa o incoerente se letta insieme con
le altre parti del Prospetto di Base o non offre, se letta insieme con le altri parti del Prospetto di Base, le
informazioni fondamentali per aiutare gli investitori al momento di valutare l’opportunità di investire in tali Titoli.
NON APPLICABILE
A.2
Consenso
L’Emittente non intende accordare l’utilizzo del presente Prospetto di Base ad altri intermediari finanziari.
accordato
dall’emittente
all’utilizzo del
prospetto per
successiva
rivendita
o
collocamento
finale
di
strumenti
finanziari da
parte
di
intermediari
finanziari.
Sezione B – Emittente
B.1
B.2
B.4b
B.5
B.9
Denominazione
legale
e
commerciale
dell’emittente
Domicilio
e
forma
giuridica
dell’Emittente,
legislazione in
base alla quale
opera
l’Emittente e
suo paese di
costituzione
Descrizione
delle tendenze
note
riguardanti
l’Emittente e i
settori in cui
opera
Appartenenza
ad un gruppo
La denominazione legale dell'Emittente è CREDITO COOPERATIVO INTERPROVINCIALE VENETO
SOCIETA’ COOPERATIVA. La denominazione commerciale è “CREDIVENETO – CREDITO
COOPERATIVO”.
CREDITO COOPERATIVO INTERPROVINCIALE VENETO SOCIETA’ COOPERATIVA è una società
cooperativa, costituita in Italia, a Montagnana (PD). Essa ha sede legale in Montagnana (PD) – Via Matteotti
11; è regolata dalla Legge Italiana ed opera e svolge la sua attività nel territorio di competenza secondo quanto
espressamente previsto nello Statuto all’art. 3.
Recapito telefonico 0429/806111, il recapito fax è 0429/800330, il recapito e-mail è [email protected], il
recapito di posta elettronica certificata è [email protected].
CREDITO COOPERATIVO INTERPROVINCIALE VENETO SOCIETA’ COOPERATIVA, in persona del
suo legale rappresentante, Presidente del Consiglio di Amministrazione, attesta che, alla data di approvazione
del presente documento, non sussistono informazioni su tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti
che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive della Banca stessa almeno
per l'esercizio in corso.
NON APPLICABILE
CREDITO COOPERATIVO INTERPROVINCIALE VENETO SOCIETA’ COOPERATIVA non appartiene ad
un gruppo ai sensi dell’art. 60 del D.Lgs.385/93.
NON APPLICABILE
Non vengono formulate previsioni o stime degli utili.
NON APPLICABILE
L’Emittente non ha ricevuto rilievi nella relazione di revisione relativa alle informazioni finanziarie relative agli
esercizi chiusi al 31/12/2013 e 31/12/2012 e alle relazioni semestrali al 30/06/2013 ed al 30/06/2014 sottoposte a
revisione contabile limitata al conto economico.
Previsioni
o
stima degli utili
B.10 Descrizione
della natura di
eventuali rilievi
contenuti nella
relazione
di
revisione
relativa
alle
informazioni
finanziarie
relative
agli
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IT0005085870
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B.12
esercizi passati
Informazioni
finanziarie
fondamentali
selezionate
sull’Emittente
relative
agli
esercizi passati
Si riporta di seguito una sintesi di dati finanziari, patrimoniali e di solvibilità maggiormente significativi relativi
all’Emittente e tratti dai bilanci sottoposti a revisione al 31/12/2013 e 31/12/2012 e dalle relazioni semestrali al
30/06/2014 ed al 30/06/2013 sottoposte a revisione contabile limitata al conto economico. I dati, espressi in
migliaia di Euro, sono stati redatti secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS.
I dati economico-patrimoniali riferiti al 31/12/2013, 31/12/2012 e 30/06/2014 e 30/06/2013 sono incorporati
mediante riferimento al presente Documento di Registrazione e sono a disposizione del pubblico in forma cartacea
presso la Sede e le Filiali nonché sul sito internet dell’Emittente www.crediveneto.coop.
Tabella 1 - PATRIMONIO DI VIGILANZA E COEFFICIENTI PATRIMONIALI
Indicatori (Ratios)*
Patrimonio di Vigilanza (migliaia di euro)
Patrimonio di Base (“Tier 1 Capital”) (migliaia di euro)
Patrimonio Supplementare (“Tier 2”) (migliaia di euro)
Tier 1 Capital Ratio
Core Tier one capital ratio
Total Capital Ratio
Attività ponderate per rischio (RWA) (migliaia di euro)
Importo attività ponderate per il rischio (RWA) / Totale
dell'attivo
31/12/2013 31/12/2012
122.207
116.653
5.554
11,80%
11,80%
12,36%
988.658
65,07%
123.169
122.600
569
11,19%
11,19%
11,25%
1.095.139
Ratios minimi
regolamentari
4,00%
8,00%
73,00%
*Per la determinazione degli indicatori della presente Tabella l’Emittente, nella metodologia di misurazione del rischio, ha
utilizzato l’approccio standardizzato previsto dalle regole di Basilea 2.
Patrimonio di Vigilanza
Il Patrimonio di Vigilanza ed i Coefficienti patrimoniali sono calcolati sulla base dei valori patrimoniali e del
risultato economico determinati con l'applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS e conformemente
a quanto disciplinato dalle Istruzioni di Vigilanza emanate dalla Banca d'Italia con la Circolare n° 263/2006 (e
successivi aggiornamenti) 'Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche" e con la Circolare n° 155/91
(e successivi aggiornamenti) 'Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul Patrimonio di vigilanza e sui
Coefficienti patrimoniali".
Al 31/12/2013 il Patrimonio di Vigilanza, pari ad Euro 122.206.799, registra un decremento dello 0,78% rispetto al
valore rilevato al 31/12/2012. La variazione negativa è imputabile alla riduzione del Patrimonio di Base del 4,85%
per effetto della perdita registrata a fine 2013 solo parzialmente compensata dalle variazioni positive del Patrimonio
Supplementare dovute all’emissione di due prestiti obbligazionari subordinati tier II per nominali Euro 4.950.000.
Il Patrimonio Supplementare
Il Patrimonio Supplementare è costituito da: le riserve di rivalutazione, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione, i
prestiti subordinati, il fondo rischi su crediti al netto delle minusvalenze nette su titoli e di altri elementi negativi, le
plusvalenze o le minusvalenze nette sulle partecipazioni.
Al 31/12/2013 il Patrimonio Supplementare si è portato ad Euro 5.553.767 perché nel corso del 2013 l’Emittente ha
emesso due prestiti obbligazionari subordinati tier II per nominali Euro 4.950.000.
Tier one capital ratio
Il “Tier one capital ratio” è costituito dal rapporto tra il Patrimonio di Base e le Attività di rischio ponderate, esposte
in Nota Integrativa di bilancio, nella tabella B - Informazioni di natura quantitativa, paragrafo 2.2 della sezione 2 Parte F Informazioni sul patrimonio.
Al 31/12/203 il valore dell’indice è pari all’ 11,80%.
La variazione positiva rispetto al 31/12/2012 è stata determinata da una riduzione del Patrimonio di Base a seguito
della perdita registrata a fine esercizio 2013, proporzionalmente inferiore al decremento delle Attività ponderate per
il rischio.
Core Tier one capital ratio
Il “Core Tier one capital ratio” è costituito dal rapporto tra il Patrimonio di Base, al netto degli strumenti ibridi di
patrimonializzazione, e le Attività di rischio ponderate. Si segnala che l'indicatore risulta essere coincidente
all'indicatore "Tier One Capital Ratio" in quanto l’Emittente non ha fatto ricorso a strumenti ibridi di
patrimonializzazione.
Total capital ratio
Il “Total capital ratio” è costituito dal rapporto tra il Patrimonio di Vigilanza e le Attività di rischio ponderate.
L’andamento dell’indice e le relative motivazioni sono analoghe a quello del Tier 1 capital ratio, essendo il
Patrimonio di Vigilanza costituito per la quasi totalità dal Patrimonio di base. Si segnala che l’Emittente nel corso
del 2013 ha emesso due prestiti obbligazionari subordinati tier II per nominali Euro 4.950.000.
Tier 1 Capital
Il Tier 1 Capital è il Patrimonio di Base, una delle componenti del patrimonio di vigilanza, ed è costituito dal valore
del capitale versato, delle riserve, del fondo per rischi bancari generali e degli strumenti innovativi di capitale al
netto del valore delle azioni proprie, dell’avviamento, delle immobilizzazioni immateriali e delle perdite di
esercizio.
Al 31/12/2013 il Patrimonio di Base è pari ad Euro 116.653.032,00 con una riduzione del 4,85% rispetto al
31/12/2012 a seguito della perdita registrata a fine esercizio 2013.
Importo attività ponderate per il rischio (RWA) / Totale dell'attivo
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Il totale dell’attivo di bilancio della Banca ammonta alla fine del 2013 a 1.519.337 migliaia di euro. Rapportando il
valore RWA a tale data al totale attivo il rapporto si attesta al 65,07%, in netto miglioramento rispetto a dicembre
2012 quando si attestava al 73,00%, sempre a seguito della contrazione delle attività di rischio ponderate. Si
evidenzia inoltre, ai fini della determinazione del RWA, che il calcolo dell’assorbimento patrimoniale a fronte del
rischio di credito viene effettuato utilizzando il metodo standardizzato. La Banca, infine, non possiede ulteriori
requisiti prudenziali rispetto a quelli vigenti imposti da Banca d’Italia.
Con la revisione della normativa di vigilanza prudenziale introdotta dalle circolari Banca d'Italia n. 285 e 286 del
17.12.2013, a partire dalle segnalazioni riferite al 31.03.2014, la nozione di "Patrimonio di Vigilanza" è sostituita
con quella di "Fondi Propri". I Fondi Propri sono dati dalla somma del Capitale di Classe 1 — Tier 1 (a sua volta
distinto in Capitale Primario di Classe 1 e in Capitale Aggiuntivo di Classe 1) e del Capitale di Classe 2 — Tier 2.
Tutte le componenti del Patrimonio di Vigilanza riferito al 31/12/2013 concorrono alla composizione del Capitale
Primario di Classe 1, così come definito dalla nuova normativa di vigilanza. Per quanto concerne invece i livelli
minimi riferiti ai coefficienti patrimoniali, le nuove regole prevedono che il Common Equity Tier 1 Capital Ratio sia
almeno pari al 4,5% rispetto alle attività di rischio ponderate e che, per il 2014, il Tier 1 Capital Ratio non dovrà
essere inferiore al 5,5% per poi passare dal 2015 al 6%; il limite del Total Capital Ratio è rimasto invariato all'8%.
Oltre a stabilire dei livelli minimi di capitalizzazione più elevati, la normativa di Basilea 3 ha anche previsto per tutti
e tre gli indicatori l'introduzione del "Buffer di Conservazione del Capitale" che rappresenta un ulteriore cuscinetto
(pari al 2,5%) a presidio del capitale con l'obiettivo di dotare le banche di mezzi patrimoniali di elevata qualità da
utilizzare nei momenti di tensione del mercato per poter prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare
interruzioni nel processo di erogazione del credito.
Aggiungendo tale Buffer i coefficienti patrimoniali assumono i livelli minimi pari al 7% per il Common Equity Tier
1 Capital Ratio, all'8,5% per il Tier 1 Capital Ratio ed al 10,5% per il Total Capital Ratio.
In linea con tale innovazione normativa la Banca ha implementato le procedure per allinearsi alle nuove indicazioni
che hanno avuto impatto sulla segnalazione a Banca d'Italia del primo trimestre 2014 avvenuta il 30/06/2014.
Di seguito si espongono i requisiti patrimoniali dell'Emittente alla data del 30/06/2014 calcolati conformemente alla
normativa di Basilea 3 nonché i dati pro-forma al 31 dicembre 2013 per i quali si è reso necessario apposito
ricalcolo.
Tabella 1.1 - FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI
31/12/2013
Variazione Ratios minimi
Indicatori (Ratios)*
30/06/2014 (dati propercentuale regolamentari
forma)
Fondi Propri
129.135
121.968
5,88%
Capitale primario di Classe 1 (Common Equity
119.738
116.990
2,35%
Tier One – CET1) (migliaia di euro)
Capitale aggiuntivo di Classe 1 (AT1)
0
0
Capitale di Classe 2 (Tier2 – T2) (migliaia di euro)
9.397
4.978
88,77%
Common Equity Tier One capital ratio (CET1
12,91%
12,24%
5,43%
4,50%
Capital Ratio)
Tier One capital ratio
12,91%
12,24%
5,43%
6,00%
Total Capital Ratio
13,92%
12,76%
9,06%
8,00%
Attività di rischio ponderate (migliaia di euro)
927.731
955.665
-2,92%
Importo attività ponderate per il rischio (RWA) /
66,39%
62,90%
Totale dell'attivo
* Per la determinazione degli indicatori della presente Tabella l’Emittente, nella metodologia di misurazione del rischio, ha
utilizzato l’approccio standardizzato previsto dalle regole di Basilea 2
Fondi Propri
Si registra un incremento dei Fondi propri che passano da 121.968 migliaia di Euro pro-forma al 31/12/2013 a
129.135 migliaia di Euro al 30/06/2014, con un incremento del 5,88%.
La variazione è conseguente alla crescita nel primo semestre 2014 del Capitale di Classe 2 dovuta all’emissione di
un prestito obbligazionario subordinato TIER 2 per nominali Euro 5.000.000 ed alla inclusione negli elementi
positivi dei fondi propri dell'utile di periodo del primo semestre 2014, pari a circa 1.796 migliaia di Euro in quanto
la nuova disciplina di vigilanza (circolare n.575/2013 CRR), ne prevede il computo unicamente se certificato da
soggetti abilitati esterni entro la data dell'invio delle relative segnalazioni prudenziali (11/08/2014 per i dati riferiti al
30/06/2014). Tale certificazione è avvenuta in data 11/08/2014.
CET1 Capital Ratio
Il CET1 Capital Ratio, dato dal rapporto tra il Capitale primario di classe 1 (al netto degli strumenti innovativi di
capitale o titoli subordinati assimilabili) e le Attività di rischio ponderate, a giugno 2014 è pari a 12,91%, in salita
rispetto al dato pro-forma di dicembre 2013 pari a 12,24%. L’incremento del rapporto è imputabile alla crescita del
Capitale primario di classe 1 (più 2,35%) e dalla contestuale riduzione delle attività di rischio ponderate (meno
2,92%).
Tier One capital ratio
Il Tier One Capital Ratio, dato dal rapporto tra il Capitale di classe 1 (Capitale Primario di Classe1 più Capitale
aggiuntivo di Classe 1) e le attività di rischio ponderate , a giugno 2014 è pari a 12,91%, in salita rispetto al dato
pro-forma di dicembre 2013 pari a 12,24%. Tale valore non si discosta dal CET1 Capital Ratio in quanto
l’Emittente non ha emesso strumenti innovativi di capitale o titoli subordinati assimilabili (Capitale aggiuntivo di
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Classe 1).
Total Capital Ratio
Il Total Capital Ratio, dato dal rapporto fra il Totale Fondi Propri e le Attività di rischio ponderate, a giugno 2014 è
pari a 13,92%, in salita rispetto al dato pro-forma di dicembre 2013 pari a 12,76%. L’incremento del rapporto è
imputabile alla crescita dei Fondi propri (più 5,88% come precedentemente esposto) e alla contestuale riduzione
delle attività di rischio ponderate (diminuite di 27,934 milioni di Euro rispetto alla chiusura dell’esercizio
precedente pari 2,92% in meno).
Tabella 2 - PRINCIPALI INDICATORI DI RISCHIOSITÀ CREDITIZIA
CREDITO
COOPERATIVO
SISTEMA BANCARIO
INTERPROVINCIALE
ITALIANO: BANCHE MINORI
Indicatori (Ratios)
VENETO SOCIETA’
COOPERATIVA
30/06/14 31/12/13 31/12/12 30/06/14(***) 31/12/13(**) 31/12/12(*)
Sofferenze lorde / impieghi lordi
17,68% 14,63% 11,23%
8,10%
7,70%
6,10%
Sofferenze nette / Impieghi netti
10,90%
8,78%
6,87%
ND
ND
ND
Crediti deteriorati lordi / Impieghi lordi
28,39% 26,50% 24,23%
16,30%
15,90%
13,80%
Crediti deteriorati netti / Impieghi netti
20,81% 19,65% 18,77%
ND
ND
ND
Rapporto di copertura dei crediti deteriorati
33,75% 32,19% 27,76%
33,60%
31,50%
27,20%
Rapporto di copertura delle sofferenze
44,25% 45,12% 43,02%
50,40%
48,50%
46,10%
Rapporto sofferenze nette/Patrimonio netto
75,93% 66,67% 55,10%
ND
ND
ND
Costo del rischio (rettifiche sui crediti/crediti netti) 0,83%
2,33%
2,58%
ND
ND
ND
(*)Fonte: Banca d’Italia:: “Rapporto sulla stabilità finanziaria” n. 5, aprile 2013, paragrafo “la Qualità del Credito”, Pag. 26.
(**)Fonte: Banca d’Italia:: “Rapporto sulla stabilità finanziaria” n. 1, maggio 2014, paragrafo “la Qualità del Credito”, Pag. 26
(***)Fonte: Banca d’Italia: “Rapporto sulla stabilità finanziaria” n. 2, novembre 2014, paragrafo “Il Sistema Bancario e Finanziario”, Pag. 36.
La crisi economica nazionale ed internazionale ha comportato un deterioramento della qualità del credito
dell’Emittente, a causa delle difficoltà incontrate dai debitori ad onorare i propri impegni.
In particolare si è registrata, al 31/12/2013, una crescita delle consistenze delle partite anomale lorde (145,323
milioni di Euro nel 2013 rispetto a 123,155 milioni di Euro del 2012) che si sono attestate al 26,50% degli
impieghi lordi contro una media di sistema delle banche minori del 15,90%. Il rapporto Crediti deteriorati
lordi/Impieghi lordi della banca, che è quasi il doppio del valore di sistema, ha risentito della contemporanea
crescita dei crediti deteriorati lordi e della riduzione del totale degli impieghi nel corso del 2013 (993, 236
milioni di Euro nel 2013 rispetto a 1.096,294 milioni di Euro nel 2012).
All’interno di tale aggregato si evidenzia l’aumento delle sofferenze lorde lorde attestantesi al 31/12/2013 al
14,63% degli impieghi lordi, oltre il doppio della media di sistema pari al 7,70%.
Al 30/06/2014 le partite anomale lorde su impieghi lordi sono salite dal 26,50% al 28,39%; all’interno di tale
aggregato si evidenzia l’aumento delle sofferenze lorde su impieghi lordi attestatesi al 17,68% rispetto al 14,63%
della chiusura del precedente esercizio.
Come per il 31/12/2013, anche al 30/06/2014 il rapporto Crediti deteriorati lordi/Impieghi lordi risente della
contemporanea riduzione del del totale degli impieghi (953,029 milioni di Euro al 30/06/2014 rispetto a 993,
236 milioni di Euro nel 2013).
Si segnala che l’Emittente, sia al 31/12/2013 che al 30/06/2014 registra un Rapporto di copertura dei crediti
deteriorati in linea con quelli espressi dalla media del sistema bancario ed un Rapporto di copertura delle
sofferenze al di sotto dei valori di sistema.
Tabella 2.1 - COMPOSIZIONE DEI CREDITI DETERIORATI LORDI
Esposizione lorda - Dati in migliaia di €
30/06/2014
31/12/2013
31/12/2012
Sofferenze
168.529
145.323
123.155
Incagli
88.473
97.623
119.665
Crediti ristrutturati
4.558
5.549
1.482
Crediti scaduti
9.017
14.732
21.325
TOTALE CREDITI DETERIORATI LORDI
270.577
263.227
265.627
Crediti in bonis
682.451
730.010
830.667
Totale Impieghi
993.236
1.096.294
953.029
Alla data del Prospetto l’ammontare dei crediti deteriorati al 30 giugno 2014, derivante dall’applicazione della
nuova definizione EBA di esposizione forbearance, non risulta ancora disponibile per l’Emittente, in quanto in
corso di esame e valutazione la stima del conseguente
impatto. La crisi economica nazionale ed internazionale ha comportato un deterioramento della qualità
dell’Emittente, a causa delle difficoltà incontrate dai debitori ad onorare i propri impegni. In particolare, si è
registrato al 31/12/2013 una leggera riduzione delle partite anomale lorde (263,226 milioni di Euro nel 2013
rispetto ai 265,627 milioni del 2012) ma una profonda variazione della composizione delle stesse.
Infatti, all’interno di tale aggregato, si evidenziano l’aumento delle sofferenze lorde (145,323 milioni di Euro
nel 2013 rispetto a 123,155 milioni di Euro del 2012) e di Crediti ristrutturati (5,549 milioni di Euro nel 2013
rispetto a 1,482 milioni di Euro nel 2012). Sono invece diminuiti sia gli incagli (97,623 milioni di Euro nel 2013
rispetto ai 119,665 milioni di Euro nel 2012) che i crediti scaduti (14,732 milioni di Euro nel 2013 rispetto a
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21,325 milioni di Euro nel 2012).
Rispetto ai valori registrati al 31/12/2013, al 30/06/2014 le partite anomale lorde si sono incrementate di Euro
7,351 milioni di Euro, a 270,578 milioni di Euro da Euro 263,226 milioni di Euro al 31/12/2013.
Le sofferenze lorde registrano un incremento di Euro 23,207 milioni di Euro, attestandosi a Euro 168,529
milioni di Euro contro 145,323 milioni di Euro al 31/12/2013.
In diminuzione, invece, tutte le altre componenti dei crediti deteriorati: gli incagli, i Crediti ristrutturati ed i
Crediti scaduti.
Tabella 2.2 - COMPOSIZIONE DEI CREDITI DETERIORATI NETTI
Esposizione netta - Dati in migliaia di €
30/06/2014
31/12/2013
Sofferenze
93.948
79.758
Incagli
72.261
79.306
Crediti ristrutturati
4.423
5.123
Crediti scaduti
8.635
14.301
TOTALE CREDITI DETERIORATI NETTI
179.267
178.488
Crediti in bonis
682.258
729.817
Totale Impieghi
861.525
908.305
Rettifiche su crediti voce 130 c/economico
7.169
21.189
31/12/2012
70.172
99.470
1.458
20.793
191.893
830.213
1.022.106
26.388
Tabella 2.3 - GRANDI RISCHI
Indicatori
30/06/2014 31/12/2013 31/12/2012
Grandi rischi: valore di bilancio (€ migliaia)
416.189
476.093
470.076
Grandi rischi: valore ponderato (€ migliaia)
93.514
68.177
77.939
Grandi rischi: numero
4
3
3
Grandi rischi (valore di bilancio)/ impieghi netti
48%
52%
49%
Grandi rischi (valore ponderato)/ impieghi netti
10,85%
7,51%
8,08%
Grandi rischi: valore ponderato
Al valore contabile relativo ai grandi rischi vengono applicati specifici fattori di ponderazione, previsti dalla
normativa di vigilanza prudenziale per le banche, al fine di rettificare il valore delle posizioni creditizie meno
rischiose pervenendo così al valore ponderato degli stessi.
La differenza tra il valore di bilancio ed il valore ponderato è imputabile agli investimenti effettuati dall’Emittente
in Titoli di Stato Italiano che hanno una ponderazione pari a zero. Nell’ambito del valore di bilancio esiste, infatti,
una posizione relativa al Ministero del Tesoro avente un valore nominale tale da qualificarla come grande rischio
ma avente valore ponderato pari a zero.
Grandi rischi: numero
Al 31/12.2013 il numero delle posizioni corrispondenti a grandi rischi è pari a 3. L’esposizione è riconducibile ad
esposizioni verso 2 Holding impegnate nelle attività gestionali, di cui una bancaria, e verso lo Stato Italiano.
Al 30/06/2014 le esposizioni diventano 4. L’esposizione è riconducibile ad esposizioni verso 3 Holding impegnate
nelle attività gestionali, di cui due bancarie, e verso lo Stato Italiano.
Grandi rischi (valore di bilancio)/ impieghi netti
Al 31/12/2013 l’indice registra un valore più elevato, e quindi peggiore, di quello al 31/12/2012 per effetto di una
crescita del valore dei grandi rischi, e della contestuale riduzione degli impieghi netti nello stesso.
La diminuzione dell’indice al 30/06/2014 rispetto al 31/12/2013 è imputabile ad una riduzione del valore dei grandi
rischi più che proporzionale della riduzione degli impieghi nello stesso periodo.
Grandi rischi (valore ponderato)/ impieghi netti
L’indice Grandi Rischi (valore ponderato)/impieghi netti comprende al numeratore le esposizioni, riferite ai
nominativi rilevanti, ponderate per il rischio mentre al denominatore vengono considerati gli impieghi netti verso
clientela.
La tabella su esposta evidenzia al 30 giugno 2014, rispetto al 31 dicembre 2013, un netto peggioramento (passando
dal 7,51% di fine 2013 a 10,85% di giugno 2014) dell’indice Grandi Rischi (valore ponderato)/impieghi netti, in
quanto a tale data rientra più fra i Grandi rischi
una esposizioni verso una Holding impegnata nelle attività bancarie non presente al 31/12/2013.
Non si ritiene sussistere alcun rischio di concentrazione dei clienti per settore di attività e per area geografica.
Tabella 3 - ESPOSIZIONE DEL PORTAFOGLIO AI RISCHI DI MERCATO
Indicatori
30/06/2014 31/12/2013 31/12/2012
Var (Value at risk) portafoglio di negoziazione
43.453,78
Var (Value at risk) portafoglio bancario.
776.032,87 484.825,42 1.297.416,64
Fonte dati: Elaborazioni Prometeia
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Il portafoglio dell’emittente al 31/12/2013 ed al 30/06/2014 è interamente classificabile come portafoglio
bancario (Banking Book) essendo il portafoglio di negoziazione (Trading Book) pari a zero.
Nell’ambito del portafoglio bancario, i rischi di mercato (computabili con riferimento al portafoglio titoli della
banca) vengono misurati tramite la c.d Duration ed il VAR (Value at Risk).
La Duration funge da indicatore della durata finanziaria del portafoglio che è pari alla media ponderata delle
duration dei singoli titoli che lo compongono (la duration di un titolo è la sua vita residua ponderata con il
flusso di cedole che il titolo pagherà in futuro).
Al 30/06/2014 la duration del portafoglio bancario è pari a 1,19 anni, in leggera crescita rispetto al valore al
31/12/2013, pari a 0,84 anni, e sensibilmente più bassa del valore al 31/12/2012, pari a 2,12 anni.
Il VAR (Value at Risk), dato un portafoglio di strumenti finanziari, esprime la massima perdita potenziale
derivante da movimenti sfavorevoli dei parametri di mercato in un determinato orizzonte temporale e con una
definita probabilità. I parametri di mercato presi in considerazione sono i tassi d’interesse, i tassi di cambio,
prezzi delle azioni, indici e fondi e gli spread di credito impliciti nei prestiti obbligazionari. Al 31 dicembre
2013 il VAR, calcolato con una probabilità del 99% su un orizzonte temporale di 10 giorni, ammontava a
484.825,42 e al 30/06/2014 a Euro 776.032,87.
In considerazione dell’assenza del portafoglio di negoziazione e dell’esiguo valore del VAR al 30/06/2014 sul
portafoglio bancario non si ravvisano profili di rischiosità.
Si evidenzia, inoltre, che la banca, in ordine all’esposizione del portafoglio ai rischi di mercato non fornisce
ulteriori indicazioni quantitative in termini di disaggregazioni del rischio nelle sue componenti, quali rischio di
tasso e rischio di cambio, per l’esiguità del portafoglio di negoziazione. Inoltre in considerazione della
normativa vigente emessa dalla Banca d’Italia (Istruzioni di Vigilanza - Circolare n. 229 del 21 aprile 1999) in
base alla quale le banche di credito cooperativo devono contenere la propria "posizione netta aperta in cambi"
entro il 2% dei fondi propri, l’emittente non assume “posizioni nette in cambi” e, pertanto, non non si
ravvisano profili di rischiosità connessi all’operatività in cambi.
Tabella 4 – ESPOSIZIONE DEL PORTAFOGLIO DELL’EMITTENTE NEI CONFRONTI DEI
DEBITORI SOVRANI
Dati in migliaia di €
30/06/2014
31/12/2013
31/12/2012
Paese emittente
Italia
Italia
Italia
Rating Moody’s
Baa2
Baa2
Baa2
Rating S&P
BBB
BBB
BBB+
Rating Fitch
BBB+
BBB+
ARating DBRS*
A (low)
A (low)
A (low)
Valore nominale
315.435
388.435
297.054
Valore di bilancio
322.670
388.059
299.925
Fair value
321.864
386.962
298.006
Totale attività finanziarie
352.928
405.155
419.923
Di cui strutturati
0
0
0
Classe di appartenenza**
AFS
AFS
AFS + HFT
Incidenza su attività finanziarie
91,43%
95,78%
71,42%
*DBRS (Dominion Bond Rating Service) è una società di rating fondata a Toronto (Canada) nel 1976
**AFS: Available for sale: attività finanziarie disponibili per la vendita.
HFT: Held for trading: attività finanziarie detenute per la negoziazione.
L&R: Loans and receivables: crediti e finanziamenti.
Si segnala nel corso del 2013 una crescita degli investimenti in titoli di stato italiani nell’ottica
dell’investimento. Si è infatti azzerato il portafoglio HFT (Held For Trading: attività finanziarie disponibili per
la vendita) a favore del portafoglio AFS (Available For Sale: attività finanziarie disponibili per la vendita).
Nel primo semestre 2014 il valore del Portafoglio (AFS) si è ridotto per effetto di una maggior attenzione alle
politichè di liquidità della banca concretizzatesi in maggiori depositi sul sistema interbancario.
Al 30/06/2014 l’esposizione verso titoli governativi, totalmente composta da titoli di stato italiani, rappresenta
il 91,43% delle attività finanziarie. Non è presente alcun titolo di debito strutturato.
L’Emittente al 30/06/2014 non presenta esposizioni concernenti prestiti erogati a favore di Governi centrali e
locali nonché Enti governativi.
Tabella 5 - INDICATORI DI LIQUIDITÀ
Indicatori (Ratios)
30/06/2014
31/12/2013
31/12/2012
Loan to Deposit Ratio
76,58%
72,36%
74,36%
Liquidity Coverage Ratio
>100%
>100%
>100%
Net Stable Fundig Ratio
>100%
>100%
>100%
Loan to Deposit Ratio
Il Loan to Deposit Ratio esprime il rapporto tra l’ammontare totale degli Impieghi e l’ammontare totale della
raccolta diretta. Nel corso del 2013 l’indicatore evidenzia una contrazione positiva dovuta alla riduzione degli
impieghi ed alla contemporanea crescita della raccolta diretta.
Il peggioramento registrato nel primo semestre 2014 è da attribuire alla contestuale riduzione della raccolta e degli
impieghi.
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Liquidity Coverage Ratio (LCR)
Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) esprime il rapporto tra l’ammontare delle attività prontamente monetizzabili
disponibili (la cassa ed i titoli prontamente liquidabili detenuti dalla banca) e lo sbilancio monetario progressivo
cumulato a 1 mese stimato in condizioni di normalità gestionale.
L’indice, previsto della normativa Basilea 3 relativa ai requisiti patrimoniali degli istituti di credito, viene elaborato
al fine di aumentare la resilienza a breve termine del profilo di rischio di liquidità delle banche, assicurando che le
banche dispongano di sufficienti attività liquide di elevata qualità per superare una situazione di stress acuto della
durata di 30 giorni.
Per l'indicatore LCR è previsto un valore minimo del 60% a partire dal 1 ottobre 2015, con un minimo in
progressivo aumento fino a raggiungere il 100% dal 1 gennaio 2018 secondo il regolamento UE n. 575/2013
("CRR"), pertanto dalla tabella su esposta, risulta evidente
che il rapporto è superiore al requisito minimo richiesto da Banca d’Italia.
Net Stable Funding Ratio (NSFR)
Il Net Stable Funding Ratio (NSFR) è determinato rapportando l’ammontare complessivo delle Fonti stabili di
raccolta (patrimonio della banca, indebitamento a medio/lungo termine, quota stabile dei depositi) al valore degli
Impieghi di medio/lungo periodo. L’indicatore, di tipo strutturale, si riferisce ad un orizzonte temporale di un anno
ed è stato elaborato per garantire che, in modo permanente, le attività e le passività delle banche presentino una
composizione per scadenze sostenibile.
Per l'indicatore NSFR, sebbene la proposta del Comitato di Basilea prevedesse una soglia minima del 100% da
rispettare a partire dal 1 gennaio 2018, il CRR per il momento non contempla un limite regolamentare sulla liquidità
strutturale, pertanto dalla tabella su esposta, risulta evidente che il rapporto è superiore al requisito minimo richiesto
da Banca d'Italia, confermando l’equilibrio finanziario a medio/lungo termine della Banca.
In considerazione dei dati sopra indicati, l’Emittente presenta un solido profilo di liquidità.
Nell’ambito della propria attività l’Emittente, per quanto riguarda la capacità di reperire nuovi fondi (funding
liquidity risk), ha partecipato alle due operazioni di rifinanziamento presso la BCE LTRO (Long Term Refinancing
Operations); al 30/06/2014 i fondi acquisiti ammontavano a Euro 156.800.000 come rappresentato nella tabella a
seguire:
Tabella 5.1- FINANZIAMENTI EROGATI DA BCE
Tipologia finanziamento
Importo a scadenza
Data scadenza
Asta triennale
66.800.000,00
29/01/2015
Asta triennale
90.000.000,00
26/02/2015
Totale
156.800.000,00
In tema di capacità di smobilizzo di attività sul mercato (Market Liquidity Risk) per far fronte ad eventuali
sbilanci da finanziare, l’Emittente presenta un ammontare di titoli stanziabili presso la BCE pari, al netto dell’
Hair cut applicato, ad Euro 306.858.342,00 al 31/12/2013 e ad Euro 213.699.922,00 al 30/06/2014. Tali titoli
sono costituiti prevalentemente da titoli di stato italiani che presentano un elevato grado di liquidabilità, anche in
condizioni di stress.
Alla data del prospetto l’Emittente ritiene che né il Funding Liquidity Risk né il Market Liquidity Risk
comportino un rischio apprezzabile, in considerazione del proprio profilo di liquidità.
Tabella 6 - PRINCIPALI INDICATORI DI CONTO ECONOMICO
Dati in migliaia di €
30/06/2014 31/12/2013 30/06/2013 31/12/2012
Margine di interesse
8.777
20.135
11.290
28.340
Margine di intermediazione
23.266
37.932
22.200
44.651
Risultato netto della gestione
16.097
16.202
16.102
18.262
finanziaria
Costi operativi
13.480
27.611
14.185
28.942
Utile dell’operatività
corrente al lordo delle
2.617
-10.390
2.034
-10.679
imposte
Utile netto o Perdita
1.796
-7.628
716
-9.119
d’esercizio
Margine di Interesse
Il Margine di Interesse è la differenza tra interessi attivi riscossi e interessi passivi pagati.
La contrazione del margine di interesse nel corso del 2013 è imputabile alla riduzione dei tassi di riferimento sugli
impieghi in essere (Euribor/Irs), all’aumento del costo della raccolta dovuto all’ampliamento dello spread per il
premio a rischio praticato dal mercato, e contestualmente alla riduzione degli impieghi lordi passati da Euro
1.096.293.515 al 31/12/2012 a Euro 993.236.274 al 31/12/2013.
Il valore registra, una ulteriore contrazione al 30/06/2014 per gli stessi motivi che ne hanno determinato il calo nel
corso del 2013.
Margine di Intermediazione
Il Margine di Intermediazione è la somma algebrica del margine di interesse, delle commissioni nette, dei dividendi,
del risultato netto delle attività di negoziazione su titoli di proprietà e di copertura, degli utili o delle perdite da
cessione o riacquisto di attività e passività finanziarie (quali ad es. BTP, CCT, etc) e dal risultato netto delle attività
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e passività finanziarie valutate al fair value.
Al 31/12/2013 il Margine da intermediazione è pari ad Euro 37.931.833 in calo del 4,29% rispetto al valore al
31/12/2012 per effetto della riduzione del margine di interesse, della riduzione delle commissioni nette, delle Perdite
da Cessione su Crediti e nonostante utili da attività finanziarie disponibili per la vendita pari a Euro 11.148.360.
Al 30/06/2014 il Margine da intermediazione è pari ad Euro 23.265.516 di cui Euro 10.438.071, derivante dagli
Utili da cessione o riacquisto di attività finanziarie disponibili per la vendita (attività di negoziazione del portafoglio
titoli della proprietà).
Risultato Netto della Gestione Finanziaria
Il Risultato Netto della Gestione Finanziaria è costituito dal Margine di Intermediazione al netto delle
rettifiche/riprese di valore per deterioramento crediti.
Confrontando i dati al 31/12/2013 rispetto ai dati al 31/12/2012 il valore registra un decremento del 11,28%
dovuto sia alla riduzione del Margine da Intermediazione come precedentemente esposto, che alla riduzione delle
rettifiche su crediti.
Il valore, comunque rilevante, è imputabile alla crisi economica, al difficile contesto economico e alla complessa
situazione dei mercati che non ha risparmiato il territorio di competenza della Banca.
Costi operativi
I Costi operativi, rappresentati nella voce 200 del conto economico, rappresentano il costo del personale, le spese
amministrative, gli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri, l’ammortamento delle immobilizzazioni materiali ed
immateriali e gli altri oneri/proventi di gestione.
Nel corso del 2013 i costi operativi sono diminuiti prevalentemente per la riduzione delle spese amministrative.
Utile netto o Perdita d’esercizio
Al 31/12/2012 l’Emittente ha registrato una perdita di Euro 9.119.160 Euro imputabile al difficile contesto
economico e alla complessa situazione dei mercati che non ha risparmiato il territorio di competenza della Banca.
Il risultato negativo è imputabile fondamentalmente al Risultato netto della gestione finanziaria per le “Rettifiche di
valore nette per deterioramento crediti” nonostante un incremento degli Utili da cessione o riacquisto di attività
finanziarie disponibili per la vendita.
Al 31/12/2013 l’Emittente ha registrato una perdita di Euro 7.627.509 imputabile principalmente alla riduzione del
Margine di intermediazione, nonostante si sia registrato un incremento degli Utili da cessione o riacquisto di
attività finanziarie disponibili per la vendita (voce 110 del conto Economico).
L’Utile infrannuale netto al 30/06/2014, pari ad Euro 1.795.947, è imputabile al contenimento delle “Rettifiche di
valore nette per deterioramento crediti”, ed alla crescita del Margine di Intermediazione e, particolarnmente, agli
Utili da cessione o riacquisto di attività finanziarie disponibili per la vendita.
Tabella 7 - PRINCIPALI DATI DI STATO PATRIMONIALE
Dati in migliaia di €
30/06/2014 31/12/2013 30/06/2013 31/12/2012
Raccolta diretta dalla clientela 1.065.554 1.156.280 1.193.068 1.166.942
Raccolta indiretta
271.712
246.797
215.185
238.590
Impieghi netti a clientela
861.525
908.305
965.031
1.022.105
Totale attività
1.397.328 1.477.311 1.519.337 1.503.041
Capitale sociale
19.878
19.730
20.329
19.928
Patrimonio netto
123.731
119.639
125.534
127.346
Attività finanziarie
352.928
419.923
405.155
343.838
Interbancario Attivo
82.292
49.073
54.416
39.430
Interbancario Passivo
166.887
166.750
177.810
171.665
Totale Interbancario Netto
-84.595
-117.677
-123.394
-132.235
Raccolta diretta dalla clientela
Al 31/12/2013 la Raccolta diretta dalla clientela (il debito dell’Emittente verso la propria clientela) evidenzia
una riduzione rispetto al 31/12/2012 per una riduzione dei “Titoli in circolazione” (Obbligazioni e certificati
di deposito) non compensata dalla cresscita dei Debiti verso la clientela.
Nel corso del primo semestre 2014 si registra un calo della Raccolta diretta dalla clientela in tutte le classi che
la compongono (Obbligazioni e certificati di deposito, dei Depositi a risparmio vincolati e operazioni di pronti
contro termine).
Raccolta indiretta
Le dinamiche della Raccolta indiretta della clientela nel corso del 2013 e del primo semestre del 2014
risentono di quelle della Raccolta diretta dalla clientela. Al crescere dell’una si manifesta una diminuzione
dell’altra. Si segnala una variazione nella composizione della Raccolta indiretta nel corso del primo semestre
2014 con una crescita della componente di prodotti gestiti nei portafogli della clientela.
Impieghi netti a clientela
Nel corso del 2013 e del primo semestre del 2014 si registra una contrazione dell’attività creditizia verso la clientela
ordinaria da parte dell’Emittente conseguenza del processo di monitoraggio sul credito.
Al 31/12/2013, I “Crediti verso la clientela”, voce 70 della Stato Patrimoniale, sono diminuiti del 11,13% rispetto al
31/12/2012. Al 30/06/2014 la riduzione rispetto al 31/12/2013 è stata di un ulteriore 5,15%.
Capitale sociale
Le dinamiche del Capitale sociale risentono delle variazioni del numero dei soci e delle quote da essi
sottoscritti. Alla data del 30/06/2014, il capitale sociale dell’Emittente, interamente versato e
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B.13
B.14
B.15
B.16
B.17
B.18
Dichiarazione
attestante che
non si sono
verificati
cambiamenti
negativi
sostanziali
Cambiamenti
significativi
nella situazione
finanziaria o
commerciale
dell'Emittente
Fatti rilevanti
per
la
valutazione
della solvibilità
dell’Emittente
Dipendenza da
altri soggetti
all’interno di
un gruppo
Descrizione
delle principali
attività
dell’Emittente
Informazioni
inerenti
il
controllo
diretto
o
indiretto
dell’Emittente
Rating
dell’Emittente
e
dello
strumento
finanziario
Descrizione
della natura e
della portata
della garanzia
sottoscritto, è pari ad Euro 19.878.506,24 suddiviso in 675.221 quote possedute da 8.881 soci.
Patrimonio netto
Il patrimonio netto, costituito dalle voci 130, 140, 150, 160, 170, 180 e 200 del Passivo dello Stato
Patrimoniale ha evidenziato al 31/12/2013 una riduzione rispetto al 31/12/2012 del 6,05% imputabile alla
perdita di esercizio cui si rimanda.
Parimenti, l’incremnento al 30/06/2014 deriva dall’utile infrannuale.
Totale Interbancario Netto
Il Totale Interbancario Netto evidenzia la posizione creditoria/debitoria dell’Emittente nei confronti del sistema
bancario. Un valore positivo indica che l’Emittente è creditore verso il sistema, un valore negativo che è debitore.
La voce evidenzia una posizione debitoria netta al 31/12/2012, al 31/12/2013 ed al 30/06/2014 ma con una
progressiva riduzione. A fronte di un indebitamento costante verso il sistema bancario l’Emittente ha incrementato i
suoi crediti per esigenze di ottimizzazione della tesoreria e della gestione finanziaria.
CREDITO COOPERATIVO INTERPROVINCIALE VENETO SOCIETA’ COOPERATIVA attesta, in persona
del suo legale rappresentante, Presidente del Consiglio di Amministrazione, che non si sono verificati cambiamenti
negativi sostanziali delle prospettive della Banca rispetto alla data dell’ultimo bilancio pubblicato sottoposto a
revisione (31/12/2013).
CREDITO COOPERATIVO INTERPROVINCIALE VENETO SOCIETA’ COOPERATIVA attesta, in persona
del suo legale rappresentante, Presidente del Consiglio di Amministrazione che non si sono verificati cambiamenti
significativi della propria situazione finanziaria o commerciale, dalla relazione semestrale al 30/06/2014 sottoposta
a revisione contabile limitata.
CREDITO COOPERATIVO INTERPROVINCIALE VENETO SOCIETA’ COOPERATIVA dichiara che non si
sono verificati fatti recenti nella vita dell’Emittente, sostanzialmente rilevanti per la valutazione della sua solvibilità.
NON APPLICABILE.
L’ Emittente non fa parte di un gruppo.
CREDITO COOPERATIVO INTERPROVINCIALE VENETO SOCIETA’ COOPERATIVA La BCC ha
per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito nelle sue varie forme. Essa può compiere, con
l’osservanza delle disposizioni vigenti, tutte le operazioni e i servizi bancari e finanziari consentiti, nonché
ogni altra operazione strumentale o comunque connessa al raggiungimento dello scopo sociale, in conformità
alle disposizioni emanate dall’Autorità di Vigilanza.
La Banca è autorizzata a prestare al pubblico i seguenti servizi di investimento: negoziazione per conto
proprio, esecuzione di ordine per conto dei clienti, collocamento senza assunzione a fermo né assunzione di
garanzia nei confronti dell’emittente, ricezione e trasmissione ordini, consulenza in materia di investimenti. Le
principali categorie di prodotti venduti sono quelli bancari, assicurativi e prodotti finanziari nonché i servizi
connessi e strumentali.
NON APPLICABILE.
Dato l’assetto societario della banca di credito cooperativo, non esistono assetti di controllo dell’emittente e
non possono verificarsi variazioni del medesimo.
NON APPLICABILE
L’Emittente non è fornito di rating così come le Obbligazioni emesse nell’ambito del presente Programma.
L’Emittente si riserva per ogni emissione obbligazionaria dei titoli senior la facoltà di richiedere l’ammissione alla
garanzia del Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti del Credito Cooperativo (FGO).
Le obbligazioni potrebbero non godere della garanzia del Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti, pertanto, le
informazioni di seguito indicate sono pertinenti solo nei casi di garanzia prestata.
Natura della garanzia
Scopo del Fondo, attraverso l’apprestamento di un meccanismo di garanzia collettiva da parte delle banche
consorziate, è la tutela dei portatori, persone fisiche o giuridiche, di titoli obbligazionari emessi dalle Banche
consorziate Il Fondo interviene, nel caso d’inadempimento degli obblighi facenti capo alle Banche consorziate.
Portata della garanzia
Ai fini dell’intervento le Condizioni Definitive del prestito obbligazionario devono contenere una clausola che
attribuisca ai sottoscrittori dei titoli ed ai loro portatori il diritto al pagamento da parte del Fondo del controvalore
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B.19
Informazioni
sul
garante
dei titoli posseduti nei limiti e alle condizioni previsti dallo statuto del Fondo.
Per il presente Preatito Obbligazionario l’Emittente non ha richiesto la garanzia del Fondo di Garanzia degli
Obbligazionisti.
Nell’effettuazione degli interventi il Fondo si avvale dei mezzi che le consorziate si impegnano a tenere a
disposizione dello stesso ai sensi degli artt. 5 e 25 dello statuto del Fondo secondo un meccanismo
commisurato alla rischiosità di ciascuna Consorziata (Rischio Banca), al rischio storico del Sistema del
Credito Cooperativo (Perdita Attesa Storica), alla durata della singola emissione (Rischio Durata), al rischio di
concentrazione del portafoglio di obbligazioni garantite dal Fondo stesso (Rischio
Concentrazione) e in
proporzione all’ammontare delle obbligazioni.
garantite. La somma di tali mezzi, calcolata con riferimento alle date del 30 giugno e del 31 dicembre
antecedenti l’evento di default, al netto degli importi somministrati per l’effettuazione di precedenti interventi,
rappresenta la dotazione collettiva massima del Fondo medesimo a disposizione degli interventi.
Sezione C – Strumenti finanziari
C.1
C.2
C.5
C.8
C.9
Descrizione del
tipo e della classe
degli strumenti
finanziari offerti
compresi
eventuali codici
di identificazione
degli strumenti
finanziari
Valuta di
emissione degli
strumenti
finanziari.
Descrizione
di
eventuali
restrizioni
alla
libera
trasferibilità
degli strumenti
finanziari
Descrizione dei
diritti connessi
agli
strumenti
finanziari
Ranking
degli
strumenti
finanziari
Tasso
di
interesse
nominale
e,
qualora il tasso
non sia fisso,
descrizione del
sottostante
sul
quale è basato
Le Obbligazioni oggetto del presente programma sono titoli di debito che determinano l’obbligo per
l’Emittente di rimborsare all’Investitore alla scadenza il 100% del valore nominale, salvo quanto previsto
in merito all’utilizzo del bail–in e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla direttiva europea in
tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi unitamente alla corresponsione di interessi
determinati secondo la metodologia di calcolo specifica per ogni tipologia di Obbligazioni.
Il presente programma prevede l’emissione delle seguenti tipologie di Obbligazioni:
- Obbligazioni a Tasso Fisso con eventuale clausola di rimborso anticipato
Il codice ISIN relativo a ciascuna emissione è IT0005085870.
Le Obbligazioni a Tasso Fisso con eventuale clausola di rimborso anticipato di cui al presente
Programma sono emesse e denominate in Euro.
Le Obbligazioni non sono strumenti registrati nei termini richiesti dai testi in vigore del “United States
Securities Act” del 1993: conformemente alle disposizioni del “United States Commodity Exchange
Act”, la negoziazione delle Obbligazioni non è autorizzata dal “United States Commodity Futures
Trading Commission” (“CFTC”). Le Obbligazioni non possono in nessun modo essere vendute o
proposte a qualunque soggetto sottoposto alla legislazione fiscale statunitense. Le Obbligazioni non
possono essere vendute o proposte in Gran Bretagna, se non conformemente alle disposizioni del “Public
Offers of SecuritiesRegulation 1995” e alle disposizioni applicabili del “FSMA”. Il prospetto di vendita
può essere reso disponibile solo alle persone designate dal “FSMA 2000”.
Le Obbligazioni incorporano i diritti previsti dalla vigente normativa per i titoli della stessa categoria e,
quindi, il diritto alla percezione degli interessi, se previsti dalla specifica tipologia del titolo, alle date di
pagamento e il diritto al rimborso del capitale alla data di scadenza [o alla data di esercizio dell’opzione di
rimborso anticipato], fatto salvo il caso di liquidazione dell’Emittente o di sottoposizione dell’Emittente a
procedure concorsuali e fatto salvo quanto previsto dalla Direttiva Europea in tema di risanamento e
risoluzione degli enti creditizi, di seguito la BRRD, con particolare riferimento all’applicazione dello
strumento del “bail-in” (cfr. elemento D.3 Rischio connesso all’utilizzo del “bail-in” e degli altri
strumenti di risoluzione previsti dalla Direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli
enti creditizi).
Non vi sono oneri, condizioni o gravami - di qualsiasi natura - che possono incidere sui diritti dei
sottoscrittori delle obbligazioni.
I diritti del titolare delle Obbligazioni si prescrivono, a favore dell’Emittente, per quanto concerne gli
interessi, decorsi 5 anni dalla data di scadenza della cedola e, per quanto concerne il capitale, decorsi 10
anni dalla data in cui le Obbligazioni sono divenute rimborsabili.
Le Obbligazioni A Tasso Fisso con eventuale clausola di rimborso anticipato non sono subordinate ad
altre passività dello stesso. Ne consegue che il credito degli Obbligazionisti verso l’Emittente verrà
soddisfatto pari passu con gli altri crediti chirografari dell’Emittente stesso.
Obbligazioni a Tasso Fisso con eventuale clausola di rimborso anticipato
Dalla data di godimento le obbligazioni a tasso fisso fruttano interessi applicando al valore nominale un
tasso di interesse predeterminato costante pari a 0,90% lordo annuo.
Data di entrata La data di godimento degli interessi è 04/02/2015 e le date di scadenza degli interessi sono 04/08/2015 –
in godimento e 04/02/2016 – 04/08/2016 – 04/02/2017 – 04/08/2017 – 04/02/2018.
scadenza
degli
interessi
Nota di sintesi del Prestito Obbligazionario Crediveneto Credito Cooperativo Step Up 2015/2018 Emissione 274^ , CODICE ISIN
IT0005085870
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C.10
C.11
Data di scadenza
e modalità di
ammortamento
del prestito
Indicazione del
tasso
di
rendimento
Nome
del
rappresentante
dei detentori dei
titoli di debito
Descrizione della
componente
derivativa
Mercati
di
Negoziazione
La data/e di scadenza è 04/02/2018.
Le Obbligazioni a Tasso Fisso saranno rimborsate in un’unica soluzione alla data del 04/02/2018.
Il tasso effettivo di rendimento lordo e netto su base annua alla data di emissione è pari, rispettivamente,
al 0,900% ed al 0,666%, calcolato con la formula del tasso di rendimento effettivo a scadenza in regime
di capitalizzazione composta sulla base del prezzo di emissione.
NON APPLICABILE
Non sono previste modalità di rappresentanza dei portatori delle Obbligazioni ai sensi dell’art. 12 del D.
Lgs. n. 385 dell’1 settembre 1993 e successive modifiche ed integrazioni.
NON APPLICABILE
Il titolo non presenta componenti derivative.
Le Obbligazioni non saranno oggetto di domanda per l’ammissione alla quotazione su mercati
regolamentati, né presso sistemi multilaterali di negoziazione né l’Emittente agirà in qualità di
internalizzatore sistematico.
L’Emittente non assume l’onere di controparte, non impegnandosi incondizionatamente al riacquisto di
qualunque quantitativo di Obbligazioni su iniziativa dell’investitore prima della scadenza.
Tuttavia l’Emittente, nel rispetto della normativa vigente, si riserva di acquistare le Obbligazioni emesse,
in conto proprio al di fuori di qualunque struttura di negoziazione nel caso di richiesta di vendita da parte
dei sottoscrittori, fornendo prezzi determinati in conformità a quanto stabilito nella propria “Politica di
Pricing e Regole Interne per la negoziazione ed emissione dei prestiti obbligazionari emessi da
CREDITO
COOPERATIVO
INTERPROVINCIALE
VENETO
SOCIETA’
COOPERATIVACREDITO COOPERATIVO” disponibile presso le filiali e consultabile sul sito dello
stesso all’indirizzo www.crediveneto.coop.
Sezione D - Rischi
D.2
Informazioni
fondamentali sui
principali rischi
che sono specifici
per l’emittente
Avvertenza
Si richiama l’attenzione dell’investitore sulla circostanza che, per l’Emittente, non è possibile determinare un
valore di credit spread (inteso come differenza tra il rendimento di un obbligazione plain vanilla di propria
emissione e il tasso Interest Rate Swap su durata corrispondente) atto a consentire un ulteriore
apprezzamento della rishcisiotà dell’Emittente.
Rischi connessi con la crisi economico/finanziaria generale
La capacità reddituale e la stabilità dell’Emittente sono influenzati dalla situazione economica generale e dalla
dinamica dei mercati finanziari ed, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita delle economie
dei Paesi in cui la Banca opera, inclusa la loro affidabilità creditizia.
Rischio di credito
L’Emittente è esposto ai tradizionali rischi relativi all'attività creditizia. L'inadempimento da parte dei clienti
ai contratti stipulati ed alle proprie obbligazioni potrebbero, pertanto, avere effetti negativi sulla situazione
economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente.
Rischio di mercato
Si definisce rischio di mercato il rischio riveniente dalla perdita di valore degli strumenti finanziari detenuti
dall’Emittente per effetto dei movimenti delle variabili di mercato. L’Emittente è quindi esposto a potenziali
cambiamenti del valore degli strumenti finanziari, ivi inclusi i titoli emessi da Stati Sovrani. In considerazione
dell’assenza del portafoglio di negoziazione e del basso valore della duration sul portafoglio bancario, alla
data del 30/06/2014, non si ravvisano profili di rischiosità.
Rischio connesso al deterioramento della qualità del credito
La crisi economica nazionale ed internazionale ha comportato un deterioramento della qualità del credito
dell’Emittente, a causa delle difficoltà incontrate dai debitori ad onorare i propri impegni.
A seguire si riportano la rappresentazione sotto forma tabellare degli indici di rischiosità creditizia al
31/12/2012, 31/12/2013 e 30/06/2014 posti a confronto con i corrispondenti dati di sistema tratti da fonti
ufficiali:
CREDITO COOPERATIVO
SISTEMA BANCARIO ITALIANO: BANCHE
INTERPROVINCIALE VENETO
MINORI
SOCIETA’ COOPERATIVA
Indicatori (Ratios)
30/06/14
31/12/13
31/12/12
30/06/14(***)
31/12/13(**)
31/12/12(*)
Sofferenze lorde / impieghi lordi
17,68%
14,63%
11,23%
8,10%
7,70%
6,10%
Sofferenze nette / Impieghi netti
10,90%
8,78%
6,87%
ND
ND
ND
Crediti deteriorati lordi / Impieghi lordi
28,39%
26,50%
24,23%
16,30%
15,90%
13,80%
Crediti deteriorati netti / Impieghi netti
20,81%
19,65%
18,77%
ND
ND
ND
Rapporto di copertura dei crediti deteriorati
33,75%
32,19%
27,76%
33,60%
31,50%
27,20%
Rapporto di copertura delle sofferenze
44,25%
45,12%
43,02%
50,40%
48,50%
46,10%
Rapporto sofferenze nette/Patrimonio netto
75,93%
66,67%
55,10%
ND
ND
ND
Grandi rischi/impieghi netti
10,85%
7,51%
7,09%
ND
ND
ND
(*)Fonte: Banca d’Italia:: “Rapporto sulla stabilità finanziaria” n. 5, aprile 2013, paragrafo “la Qualità del Credito”, Pag. 26.
(**)Fonte: Banca d’Italia:: “Rapporto sulla stabilità finanziaria” n. 1, maggio 2014, paragrafo “la Qualità del Credito”, Pag. 26
(***)Fonte: Banca d’Italia: “Rapporto sulla stabilità finanziaria” n. 2, novembre 2014, paragrafo “Il Sistema Bancario e Finanziario”, Pag. 36.
Rischio operativo
Nota di sintesi del Prestito Obbligazionario Crediveneto Credito Cooperativo Step Up 2015/2018 Emissione 274^ , CODICE ISIN
IT0005085870
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L’Emittente potrebbe subire perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse
umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. I sistemi e le metodologie di gestione del rischio operativo
sono progettati per garantire che tali rischi connessi alle proprie attività siano tenuti adeguatamente sotto
controllo.
Rischio di liquidità dell’Emittente
L’Emittente potrebbe non riuscire a far fronte ai propri impegni di pagamento o non essere in grado di
liquidare le proprie attività finanziarie senza incorrere in perdite. Non si possono escludere circostanze
indipendenti dal suo controllo, come una generale turbativa di mercato o la perdita di fiducia nelle istituzioni
finanziarie, che possono aumentare i costi di finanziamento dell’Emittente e limitare il suo accesso ad alcune
delle sue tradizionali fonti di liquidità;
Rischio connesso all'evoluzione della regolamentazione del settore bancario ed alle modifiche
intervenute nella disciplina sulla risoluzione delle crisi bancarie
L'Emittente è soggetto ad un'articolata e stringente regolamentazione, nonché all'attività di vigilanza,
esercitata dalle istituzioni preposte (in particolare, Banca Centrale Europea, Banca d'Italia e CONSOB). Sia
la regolamentazione applicabile, sia l'attività di vigilanza, sono soggette, rispettivamente, a continui
aggiornamenti ed evoluzioni della prassi.
Oltre alla normativa di matrice sovranazionale e nazionale e di natura primaria o regolamentare in ambito
finanziario e bancario, l'Emittente è soggetto a specifiche normative, in tema, tra l'altro, di antiriciclaggio,
usura, tutela del cliente.
La fase di forte e prolungata crisi dei mercati ha portato all'adozione di discipline più rigorose da parte delle
autorità internazionali. A partire dal 1 gennaio 2014, parte della Normativa di Vigilanza è stata modificata in
base alle indicazioni derivanti dai c.d. accordi di Basilea III, principalmente con finalità di un significativo
rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi, del contenimento del grado di leva finanziaria e
dell'introduzione di policy e di regole quantitative per l'attenuazione del rischio di liquidità negli istituti
bancari.
In particolare, per quanto concerne l'innalzamento dei requisiti patrimoniali, gli accordi di Basilea III
prevedono una fase transitoria con livelli minimi di patrimonializzazione via via crescenti.
Gli accordi di Basilea III prevedono, tra l'altro, l'introduzione di un indicatore di breve termine (Liquidity
Coverage Ratio, o "LCR"), avente come obiettivo la costituzione e il mantenimento di un buffer di liquidità
che consenta la sopravvivenza della banca per un periodo temporale di trenta giorni in caso di grave stress, e
di un indicatore di liquidità strutturale (Net Stable Funding Ratio, o "NSFR") con orizzonte temporale
superiore all'anno, introdotto per garantire che attività e passività presentino una struttura per scadenze
sostenibile.
Nonostante l'evoluzione normativa summenzionata preveda un regime graduale di adattamento ai nuovi
requisiti prudenziali, gli impatti sulle dinamiche gestionali dell'Emittente potrebbero essere significativi.
Tra le novità regolamentari si segnala la Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio,
pubblicata il 12 giugno 2014 sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea, in ordine alla istituzione di un
quadro di risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento (Direttiva
Bank Recovery and Resolution Directive o "BRRD", o "Direttiva"), che s'inserisce nel contesto della
definizione di un meccanismo unico di risoluzione delle crisi e del Fondo unico di risoluzione delle crisi
bancarie.
Inoltre, ove ricorrano i presupposti, le Autorità potranno richiedere l'utilizzo del Fondo di risoluzione unico
di cui al Regolamento (UE) n. 806/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, finanziato mediante
contributi versati dalle banche a livello nazionale.
La Direttiva è entrata in vigore il 1 gennaio 2015 fatta eccezione per le disposizioni relative allo strumento
del "bail-in" per le quali è stata prevista la possibilità per lo Stato Membro di posticipare il termine di
decorrenza, al più tardi, al 1 gennaio 2016 anche se le relative disposizioni potranno essere applicate agli
strumenti finanziari già in circolazione ancorchè emessi prima dei suddetti termini. Si segnala inoltre che è
tuttora in corso il processo di recepimento a livello nazionale della direttiva.
Rischio legale
L’Emittente potrebbe incorrere in perdite a seguito di procedimenti giudiziari ed arbitrali in conseguenza dei
quali, in caso di esito sfavorevole l’Emittente, sarà chiamato a sostenere risarcimenti. Sebbene al 31/12/2013
il “Fondi per Rischi ed Oneri” per controversie legali sia di 472 migliaia di Euro, le stesse non sono in grado
di incidere in maniera significativa sul proprio equilibrio finanziario, economico e/o patrimoniale dello stesso;
Rischio connesso al deterioramento della situazione economico-patrimoniale dell’Emittente
La situazione economico patrimoniale dell’Emittente potrebbe deteriorarsi per il proseguire della crisi che ha
colpito le aziende con cui opera l’Emittente e che ha causato al 31/12/2012 una perdita di Euro 9.119.160 ed
al 31/12/2013 una perdita di Euro 7.627.509 Euro imputabili alle Rettifiche di valore per deterioramento
crediti (rispettivamente di Euro 26.388.297e di Euro 21.189.446).
Rischio connesso alle verifiche ispettive condotte da Banca d’Italia
La Banca, nei mesi di aprile e maggio 2013, è stata sottoposta da parte della Banca d’Italia ad una verifica
limitata ai soli aspetti di trasparenza e antiriciclaggio. Inoltre, l’Emittente dal 15/01/2014 al 18/04/2014 è
stata oggetto di accertamento ispettivo ordinario da parte della Banca d’Italia ai sensi dell’articolo 54 del
Dlgs. 385/93 del quale è pervenuto solo il primo esito del verbale ispettivo che evidenzia un giudizio
parzialmente sfavorevole e, allo stato, non è stato aperto alcun procedimento sanzionatorio.
Rischio di esposizione al debito sovrano
Nota di sintesi del Prestito Obbligazionario Crediveneto Credito Cooperativo Step Up 2015/2018 Emissione 274^ , CODICE ISIN
IT0005085870
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D.3
Informazioni
fondamentali sui
principali rischi
che
sono
specifici per gli
strumenti
finanziari
Negli scorsi anni la crisi dei debitori sovrani Europei ha pesantemente condizionato l’andamento dei mercati
finanziari e la politica economico-finanziaria di molti paesi Europei, Italia compresa.
Si evidenzia che al 30/06/2014 l’esposizione verso titoli governativi, totalmente composta da titoli di stato
italiani, rappresenta il 91,43% delle attività finanziarie.
Rischio di credito per il sottoscrittore
L’Emittente potrebbe non essere in grado di adempiere all’obbligo del pagamento degli interessi maturati e del
rimborso del capitale a scadenza.
Rischio relativo alla vendita delle obbligazioni prima della scadenza
Nel caso in cui l’investitore volesse vendere le obbligazioni prima della loro scadenza naturale, il prezzo di vendita
sarà influenzato da diversi elementi, tra cui:
- le variazioni dei tassi di interesse di mercato (Rischio di tasso di mercato);
- l’assenza di un mercato di negoziazione (Rischio di liquidità);
- il deterioramento del merito di credito dell’emittente (rischio connesso al deterioramento del merito di credito
dell’emittente);
- la presenza di costi e commissioni (Rischio connesso alla presenza di costi e commissioni inclusi nel prezzo di
emissione).
Rischio di liquidità
È il rischio rappresentato dalla difficoltà o impossibilità per un Investitore di vendere prontamente le Obbligazioni
prima della loro scadenza naturale ad un prezzo in linea con il mercato, che potrebbe anche essere inferiore al
prezzo di emissione del titolo.
Le Obbligazioni non saranno oggetto di domanda per l’ammissione alla quotazione su mercati regolamentati, né
presso sistemi multilaterali di negoziazione né l’Emittente agirà in qualità di internalizzatore sistematico.
L’Emittente non assume l’onere di controparte, non impegnandosi incondizionatamente al riacquisto di qualunque
quantitativo di Obbligazioni su iniziativa dell’investitore prima della scadenza.
Tuttavia la banca si riserva la facoltà di effettuare operazioni di negoziazione delle Obbligazioni oggetto del
presente Prospetto di Base in conto proprio, al di fuori di qualunque struttura di negoziazione, secondo le modalità
di pricing previste dal proprio Regolamento Interno, ed indicate nelle Condizioni Definitive di ciascun prestito.
Inoltre, per le Obbligazioni Subordinate Tier II, in virtù della clausola di subordinazione, è presente un rischio di
liquidità particolarmente accentuato e superiore rispetto alle obbligazioni con le medesime caratteristiche ma non
subordinate, in quanto il riacquisto sul mercato secondario è soggetto a limitazioni ed autorizzazioni dell’Autorità
competente ai sensi della normativa comunitaria e nazionale pro tempore vigente.
Rischio di deterioramento del merito di credito dell’Emittente
Le obbligazioni potrebbero deprezzarsi in caso di peggioramento della situazione finanziaria dell’Emittente ovvero
in caso di deterioramento del merito creditizio dello stesso
Rischio connesso alla presenza di costi/commissioni inclusi nel prezzo di emissione,
Il prezzo di emissione potrà includere commissioni [e/o costi].
Al riguardo si segnala che la presenza di tali commissioni [e/o costi] può comportare un rendimento a scadenza
inferiore rispetto a quello offerto da titoli similari (in termini di caratteristiche del titolo e profilo di rischio) privi di
tali costi/commissioni. Inoltre si evidenzia che le commissioni e i costi inclusi nel prezzo di emissione non
partecipano alla determinazione del prezzo delle obbligazioni in caso di successiva negoziazione.
Rischio connesso alla presenza di costi/commissioni in aggiunta al prezzo di emissione
In relazione alle singole offerte, sono previsti a carico del sottoscrittore commissioni in aggiunta al prezzo di
emissione relativi alla tenuta del conto corrente e del conto titoli i cui importi sono personalizzati. L’importo di tali
commissioni incide – riducendolo – sul rendimento delle obbligazioni calcolato sulla base del prezzo di emissione..
Rischio di conflitti di interesse
L’ Emittente coincide con il Soggetto incaricato del Collocamento, con il Responsabile del Collocamento, con il
negoziatore in conto proprio e con l’Agente per il Calcolo.
Rischio di assenza di rating dell’Emittente e degli strumenti finanziari
L’Emittente non ha richiesto alcun giudizio di rating per né per sé né per le Obbligazioni.
Rischio relativo alla revoca ovvero al ritiro dell’offerta
L’emittente si riserva il diritto prima della data di inizio del Periodo di Offerta o della Data di emissione, di
dichiarare revocata o di ritirare l’offerta, nel qual caso le adesioni eventualmente ricevute saranno considerate nulle
ed inefficaci;
Rischio connesso all’utilizzo del “bail in” e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla Direttiva
europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi
Il 12 giugno 2014 e stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la Direttiva 2014/59/UE del
Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi (c.d.
Banking Resolution and Recovery Directive, di seguito la “Direttiva”), individuando i poteri e gli strumenti che le
Autorità nazionali preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (c.d. “resolution Authorities”, di seguito le
“Autorità”) possono adottare per la risoluzione di una situazione di crisi o dissesto di una banca.
La Direttiva è entrata in vigore il 1 gennaio 2015 fatta eccezione per le disposizioni relative allo strumento del
"bail-in" per le quali è stata prevista la possibilità per lo Stato Membro di posticipare il termine di decorrenza,
al più tardi, al 1 gennaio 2016 anche se le relative disposizioni potranno essere applicate agli strumenti
finanziari già in circolazione ancorchè emessi prima dei suddetti termini. Si segnala inoltre che è tuttora in
corso il processo di recepimento a livello nazionale della direttiva.
Tra gli strumenti di risoluzione che potranno essere utilizzati dalle Autorità è previsto il summenzionato strumento
Nota di sintesi del Prestito Obbligazionario Crediveneto Credito Cooperativo Step Up 2015/2018 Emissione 274^ , CODICE ISIN
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del “bail-in” ossia il potere di svalutazione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché di
conversione in titoli di capitale delle obbligazioni. Pertanto, con l’applicazione del “bail-in”, gli
Obbligazionisti si ritroverebbero esposti al rischio di veder svalutato, azzerato, ovvero convertito in titoli di capitale
il proprio investimento anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente.
La BRRD prevede, relativamente agli strumenti di capitale di classe 2 (tra cui le Obbligazioni subordinate), che nei
casi in cui l’Ente si trovi al c.d. “punto di insostenibilità economica” e prima che sia avviata qualsiasi altra azione di
risoluzione della crisi, le Autorità siano obbligate ad esercitare, senza indugio, il potere di svalutazione di tali
strumenti o di conversione degli stessi in strumenti di capitale. Inoltre le Autorità avranno il potere di cancellare le
obbligazioni e modificare la scadenza delle obbligazioni, l'importo degli interessi pagabili o la data a partire dalla
quale tali interessi divengono pagabili, anche sospendendo il pagamento per un periodo transitorio.
Lo strumento sopra descritto del bail-in potrà essere applicato sia individualmente che in combinazione con gli altri
strumenti di risoluzione previsti dalla Direttiva. Tali ultimi strumenti di risoluzione potranno comportare, pertanto,
una novazione soggettiva del rapporto giuridico tra Emittente ed Obbligazionista (con sostituzione dell’originario
debitore, ossia la Banca emittente, con un nuovo soggetto giuridico) senza necessità di un previo consenso di
quest’ultimo ed il trasferimento delle attività e passività dell’originario debitore, con conseguente possibile
rimodulazione del rischio di credito per il sottoscrittore.
Il rischio potrà risultare mitigato per effetto dell’istituzione del cd. Fondo unico di risoluzione bancaria (il Fondo).
In particolare, qualora l’Autorità decida di escludere alcune categorie di creditori dal bail-in potrà chiedere, nel
rispetto di specifiche condizioni ed entro determinati limiti, che il Fondo intervenga a fornire
un contributo all’ente soggetto a risoluzione.
Rischio di mutamento del regime fiscale
Una variazione del regime fiscale attualmente vigente potrebbe determinare riduzioni del rendimento netto delle
obbligazioni.
Rischio di scostamento del rendimento dell’obbligazione rispetto al rendimento di un titolo di stato
Il rendimento effettivo su base annua delle obbligazioni (in regime di capitalizzazione composta), al lordo ed al
netto dell’effetto fiscale, potrebbe anche risultare inferiore rispetto al rendimento effettivo su base annua di un
titolo di stato di durata similare.
Rischio connesso ai limiti delle garanzie relative alle obbligazioni
I titoli non beneficiano di alcuna garanzia reale o di garanzie personali da parte di soggetti terzi, e non sono assistiti
dalla garanzia del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. I prestiti però potranno essere assistiti, quando
prevista, dalla garanzia del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al
Credito Cooperativo ma, in nessun caso, il pagamento da parte del Fondo potrà avvenire per un ammontare
massimo complessivo delle emissioni possedute da ciascun portatore superiore a Euro 103.291,38.
Rischio cambio
Per le obbligazioni denominate in divisa diversa dall’Euro il sottoscrittore può subire perdite in conto capitale in
fase di negoziazione o di rimboso dovute al deprezzamento del tasso di cambio della divisa di denominazione
rispetto all’Euro.
Rischio di tasso di mercato
In caso di vendita prima della scadenza, l’investitore è esposto al cosiddetto “rischio di tasso”, in quanto in caso di
aumento dei tassi di mercato si verificherà una diminuzione del prezzo del titolo, mentre in caso contrario il titolo
subirà un apprezzamento. L’impatto delle variazioni dei tassi di interesse di mercato sul prezzo delle Obbligazioni è
tanto più accentuato, a parità di condizioni, quanto più è lunga la vita residua del titolo (per tale intendendosi il
periodo di tempo che deve trascorrere prima del suo naturale rimborso).
Rischio di rimborso anticipato
Le Obbligazioni possono prevedere una clausola di rimborso anticipato che consente all’Emittente di rimborsare il
Prestito prima della data di scadenza al 100% del valore nominale.
Il rimborso anticipato ad iniziativa dell’Emittente è consentito non prima che siano trascorsi 24 mesi dalla data di
chiusura del periodo di offerta dell’ultima tranche del Prestito.
È ipotizzabile che l’Emittente attiverà la clausola di rimborso anticipato in caso di discesa dei tassi di interesse;
pertanto la previsione di una clausola di rimborso anticipato ad opzione dell’emittente è normalmente penalizzante
per l’investitore ed incide negativamente sul valore delle obbligazioni. In caso di esercizio dell’opzione,
l’investitore vedrà disattese le proprie aspettative in termini di rendimento dell’investimento atteso al momento
della sottoscrizione, ipotizzato sulla base della durata originaria; infatti, qualora intenda reinvestire il capitale
rimborsato, non avrà la certezza di ottenere un rendimento almeno pari a quello delle obbligazioni rimborsate
anticipatamente, in quanto i tassi di interesse e le condizioni di mercato potrebbero risultare meno favorevoli.
Rischio connesso alla natura strutturata delle obbligazioni
Oltre alla componente obbligazionaria, potrebbe essere presente una componente derivativa. Questa è costituita da
un’opzione Call, venduta dall’investitore implicitamente all’atto della sottoscrizione delle Obbligazioni, in virtù
della quale l’Emittente ha la facoltà di rimborsare anticipatamente i titoli prima della loro naturale scadenza.
Sezione E – Offerta
E.2b
Ragioni
dell’offerta
impiego
proventi,
e
dei
se
Le obbligazioni saranno emesse nell’ambito della ordinaria attività di raccolta di CREDITO COOPERATIVO
INTERPROVINCIALE VENETO SOCIETA’ COOPERATIVA. Le somme derivanti dal collocamento delle
obbligazioni saranno utilizzate dall’Emittente nella ordinaria attività di concessione di credito nonché in ogni
altra attività consentita dalla legislazione vigente.
Nota di sintesi del Prestito Obbligazionario Crediveneto Credito Cooperativo Step Up 2015/2018 Emissione 274^ , CODICE ISIN
IT0005085870
Pag. 14 di 16
E.3
E.4
diversi
dalla
ricerca
del
profitto e/o dalla
copertura
di
determinati
rischi
Descrizione dei
termini e delle
condizioni
dell’offerta
Descrizione
di
eventuali
interessi che sono
significativi per
Ammontare totale dell’offerta
L’ammontare totale massimo dell’Obbligazione (l’”Ammontare Totale”) è pari a Euro 15.000.000,00.
L’Emittente si riserva la facoltà di incrementare, a suo insindacabile giudizio, l’ammontare complessivo del
singolo Prestito Obbligazionario, dandone comunicazione tramite apposito avviso trasmesso alla CONSOB,
pubblicato sul sito internet dell'Emittente www.crediveneto.coop e reso disponibile in forma stampata
gratuitamente presso la sede e le filiali dello stesso.
Periodo di validità dell’offerta e procedura di sottoscrizione
Le Obbligazioni saranno offerte dal 04/02/2015 al 31/03/2015.
L’Emittente si riserva la facoltà di procedere alla chiusura anticipata dell’offerta senza preavviso, anche se non è
stato raggiunto l’Ammontare Totale della Singola Offerta, sospendendo immediatamente, l’accettazione di
ulteriori richieste e dandone immediatamente comunicazione al pubblico ovvero prima della chiusura del Periodo
di Offerta, tramite apposito avviso trasmesso alla CONSOB e pubblicato sul sito internet dell’Emittente
www.crediveneto.coop.
Si potrà procedere alla chiusura anticipata dell’offerta nel caso di:
- mutate esigenze dell’Emittente;
- mutate condizioni di mercato;
- raggiungimento dell’Ammontare Totale di ciascuna Offerta.
L’Emittente si riserva altresì la facoltà di prorogare il Periodo di Offerta, prima della chiusura della stessa,
secondo le medesime forme e modalità previste nel caso di chiusura anticipata dell’offerta di cui sopra.
Le domande di adesione dovranno essere presentate mediante la consegna dell’apposito Modulo di Adesione,
disponibile presso la sede e le filiali dell’Emittente, debitamente compilato e sottoscritto dal richiedente.
Non è ammesso il collocamento fuori sede ovvero tramite tecniche di comunicazione a distanza con raccolta dei
Moduli di Adesione tramite internet e non saranno ricevibili né considerate valide le domande di adesione
pervenute prima dell’inizio del Periodo di Offerta e dopo il termine del Periodo di Offerta.
Condizioni alle quali l’offerta è subordinata
Le Obbligazioni potranno essere offerte senza essere subordinate ad alcuna condizione.
Ammontare minimo e massimo dell’importo sottoscrivibile
Durante il Periodo di Offerta gli investitori non possono sottoscrivere un numero di Obbligazioni inferiore ad un
minimo (il “Lotto Minimo”) pari a Euro 10.000,00 (diecimila). L’importo massimo sottoscrivibile non potrà
essere superiore all’Ammontare Totale massimo previsto per l’emissione.
Modalità e termini per il pagamento e la consegna degli strumenti finanziari
Il pagamento del controvalore relativo all’importo sottoscritto dall’investitore avverrà, eventualmente maggiorato
del rateo interessi maturato dalla data di godimento del prestito alla data di regolamento di sottoscrizione, nella
data di regolamento (la “Data di Regolamento”), che può coincidere con la Data di Godimento
dell’Obbligazione oppure potrà essere effettuata durante il Periodo di Offerta, mediante addebito su conto
corrente. I titoli saranno messi a disposizione degli aventi diritto in pari data mediante deposito presso la Monte
Titoli S.p.A..
Diffusione dei risultati dell’offerta
L’Emittente comunicherà entro 5 giorni successivi alla conclusione del Periodo di Offerta, i risultati della
medesima mediante un annuncio pubblicato sul proprio sito internet.
Eventuali diritti di prelazione
Non previsti in relazione alla natura degli strumenti finanziari offerti.
Comunicazione ai sottoscrittori dell’ammontare assegnato
Non sono previsti criteri di riparto. Saranno pertanto assegnate tutte le Obbligazioni richieste dai sottoscrittori
durante il Periodo di Offerta fino al raggiungimento dell’importo massimo dell’Offerta.
Qualora durante il Periodo di Offerta le richieste raggiungessero l’importo massimo indicato nelle Condizioni
Definitive, si procederà alla chiusura anticipata dell’Offerta, che sarà comunicata al pubblico mediante avviso
trasmesso alla CONSOB e reso disponibile sul sito internet dell’Emittente.
Le richieste di sottoscrizione saranno soddisfatte secondo l’ordine cronologico di prenotazione.
Di conseguenza, non è prevista una procedura per la comunicazione dell’assegnazione e le Obbligazioni saranno
negoziabili dopo l’avvenuto regolamento contabile della sottoscrizione.
Prezzo di emissione
Il Prezzo di Emissione al quale saranno offerte le Obbligazioni, in forma percentuale del valore nominale, è pari
al 100,00%. Per le sottoscrizioni effettuate successivamente alla data di Godimento, il prezzo di emissione dovrà
essere maggiorato degli interessi maturati dalla data di Godimento e la successiva data di sottoscrizione del
prestito.
CREDITO COOPERATIVO INTERPROVINCIALE VENETO SOCIETA’ COOPERATIVA essendo
l’Emittente, il Collocatore, il Responsabile del Collocamento e l’ Agente per il Calcolo nella
determinazione delle cedole e rimborso del capitale delle Obbligazioni, potrebbe trovarsi in una potenziale
situazione di Conflitto d’Interessi nei confronti degli investitori, in quanto i titoli collocati sono di propria
Nota di sintesi del Prestito Obbligazionario Crediveneto Credito Cooperativo Step Up 2015/2018 Emissione 274^ , CODICE ISIN
IT0005085870
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ISIN IT0005085870 - Nota di Sintesi