I.T.C. “Gino Zappa”
Campobello di Licata (AG)
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“La Donna e il Lavoro”
Lavoro svolto da: Milazzo Maria Daniela
Classe VB i.g.e.a.
A.S. 2001/2002
La Donna e il lavoro
Il Provveditorato agli studi, quest’anno ha promosso una
iniziativa, molto interessante. Tale iniziativa consiste in un
lavoro di ricerca, strutturato in maniera personale, volto ad
analizzare la situazione socio-lavorativa della donna ai
giorni d’oggi e di cinquant’anni fa. Questo incarico è stato
affidato alla sottoscritta, scelta che mi ha lusingato
parecchio. Così è iniziato il mio lavoro di ricerche che ha
preso atto
con la consultazione degli elenchi dei
maturandi degli ultimi 10 anni, sarebbe a dire dal 1991 al
2001, annotando così i nomi che mi interessavano, cioè a
dire quelli delle ragazze che si sono diplomate in questo
istituto.(“I.T.C. Gino Zappa” sorto nel non lontano 1981).
Dopo di che, ho provveduto a
rintracciarle, e sono venuta a
conoscenza del ruolo che oggi loro
ricoprono nella società. Questo
riguarda il presente, ma prima di
relazionare tale situazione vorrei
andare un po’ indietro negli anni. La
popolazione femminile attiva, in
condizione professionale dagli anni
cinquanta fino agli anni settanta, è
scesa progressivamente dal 26,26% al
18,38%, fonti ISTAT, riportati da
Fortunata Piselli in “La donna che
lavora” del 1976. Nel periodo in cui
l’Italia comincia il suo processo di
evoluzione industriale, l’occupazione
femminile, nel nostro paese ha
assunto un andamento diverso da quello degli altri
paesi industrializzati occidentali, se questi ultimi
hanno avuto una crescita lenta e costante della
popolazione attiva femminile, in Italia non fu così.
Assistiamo infatti, alla continua esclusione delle
donne dall’industria.(ciò spiega la crisi dell’industria
tessile, portata avanti dalle donne). Allora il
conseguimento di un certo tasso di attività della
popolazione femminile non figura mai come un
vincolo
obiettivo
negli
schemi
previsionali
dell’occupazione. La conseguenza più grave della
estromissione progressiva della manodopera della
donna dal mondo produttivo, è che questo causava
disoccupazione strutturale. In quel periodo la
questione del lavoro della donna era presente
nell’opinione pubblica soltanto nella misura in cui
questo lavoro si presentava in forme e condizioni
che si avvicinavano a quelle consuete per gli
uomini.
La donna che lavorava nella produzione
era in realtà dentro l’organizzazione
maschile del lavoro: maschili erano i
parametri, maschili i modelli, maschile il
potere sul lavoro. Il lavoro delle donne, in
quel periodo non è stato in grado di
consacrare un certo prestigio sociale. Le
donne erano escluse dalla riconoscenza
della società per la loro attività, e dalla
costruzione stessa di essa. Dopo gli anni
settanta nasce un nuovo movimento
portato avanti dalle stesse donne, che
prenderà il nome di “Femminismo”.
Il femminismo vuole combattere tutte le discriminazioni
subite negli anni dal sesso “debole”,
lotta quindi per la parità dei sessi soprattutto nell’ambito
lavorativo. Cominciano a perdere consistenza le
concezioni maschiliste dominanti. Per cercare di
cambiare e rimuovere le antiche discriminazioni, le donne
hanno a volte puntato alla trasformazione radicale della
società, però essendo impossibile un rinnovamento totale,
le donne hanno preferito concentrarsi sulla riflessione e
sulla comunicazione, per cercare di superare quella
situazione di disagio con cui sono state costrette a
convivere fino ad allora. Negli anni della contestazione
giovanile e del movimento studentesco, nelle università
vediamo nascere le collettivi femminili, in breve proliferati
in molte città. Frutto di tanti fermenti era sicuramente la
definitiva sconfitta di una tradizionale morale sessuofoba e
l’affermazione dei comportamenti più liberi e spregiudicati
da parte delle donne.
Nel ’69 fu promosso dal Partito
Radicale il Movimento per la
liberazione della donna (M.l.d.).
Nel 1975, il parlamento italiano
approva una legge che vieta
discriminazioni tra i due sessi sul
posto di lavoro; il parlamento
vara quindi una nuova normativa
a favore delle donne. Grazie a
tutto questo fervore, esiste oggi in
Italia una speciale commissione
parlamentare la “Commissione Pari
Opportunità”, che ha come compito
quello di rimuovere tutti gli ostacoli
alla realizzazione di una parità
effettiva e concreta tra uomo e
donna.
Ai giorni d’oggi la donna non è più quella
che lavora soltanto a casa e per i figli, e
quindi una figura molto diversa da quella di
un tempo. Le donne che propendono a
lasciare le quattro mura domestiche, non
rinnegano il loro ruolo di madri di famiglia
proprio per questo sono definite delle
“superdonne”. Purtroppo nell’ambito dell’U.E.,
l’italiane nel mondo del lavoro sono le più
disoccupate, soprattutto in attesa di una
prima occupazione. Oggi la donna riesce a
raggiungere posizioni di assoluto valore nel
campo lavorativo, ma il pericolo per lei, è
quello che essendo impegnata su più fronti,
rischia di non ottenere dai suoi molteplici
impegni il giusto equilibrio.
Ritornando al discorso delle
diplomate del nostro istituto,
attraverso dei grafici qui di
seguito riportati ho illustrato la
situazione attuale lavorativa di
esse. Prima di tutto dovremmo
fare una precisazione per quanto
riguarda il contesto economico
in cui viviamo, la Sicilia assieme
al meridione d’Italia non ha
vissuto la stessa evoluzione
industriale com’è stato per le
altre regioni del nostro paese.
Questo è un punto a svantaggio
per noi meridionali, comprese le
donne naturalmente. Spesso e
volentieri chi vuole lavorare è
costretto ad andare via dal
proprio paese d’origine.
Nonostante ciò gran parte delle ragazze dell’I.t.c. in un modo
e in un altro, sono riuscite a trovare un impiego (come è
possibile riscontrare nei grafici) anche se non sempre come
ragioniere. Coloro che hanno deciso di intraprendere gli studi
dal ’91 ad oggi sono aumentate parecchio, questo
sicuramente è un dato molto positivo. Malgrado questo è da
notare purtroppo che il numero delle disoccupate e di coloro
che non studiano è abbastanza alto. Questa indagine è stata
sicuramente molto interessante, ho avuto l’opportunità di
entrare in contatto con generazioni diverse, con donne che
hanno fatto scelte diverse o per proprio volere o per forza
maggiore dopo il diploma, ma tutte con la stessa certezza, la
certezza di essere capaci la sicurezza di valere dal punto di
vista lavorativo quanto un uomo, la consapevolezza di poter
riuscire benissimo in ciò che vogliono.
La donna ha ormai un ruolo
molto importante
nel
mondo del lavoro, non ha
più niente da invidiare agli
uomini, tutto quello che
sono riuscite a conquistare è
stato grazie a loro, ogni loro
piccola conquista è stata
ben meritata, passo dopo
passo sono arrivate in cima
con tutto il loro splendore.
Maria Daniela Milazzo
Grafici
Anno Scolastico:
1991/1992
1992/1993
1995/1996
1994/1995
1996/1997
1993/1994
1997/1998
1998/1999
2000/2001
1999/2000


ANNO SCOLASTICO 1991/1992
3° NULLA
37%
1°
2°
LAVORANO
60%
STUDIANO
3%
Situazione attuale
Della ragazze diplomatesi
Nell’istituto
Nell’anno 1991/1992

ANNO SCOLASTICO 1992/1993
3° NULLA
25%
2°
STUDIANO
5%
1°
LAVORANO
70%
Situazione attuale
Della ragazze diplomatesi
Nell’istituto
Nell’anno 1992/1993

ANNO SCOLASTICO 1993/1994
3° NULLA
35%
1°
2°
LAVORANO
STUDIANO
63%
2%
Situazione attuale
Della ragazze diplomatesi
Nell’istituto
Nell’anno 1993/1994

ANNO SCOLASTICO 1994/1995
1°STUDIANO
3° NULLA
40%
7%
2°
LAVORANO
53%
Situazione attuale
Della ragazze diplomatesi
Nell’istituto
Nell’anno 1994/1995

ANNO SCOLASTICO 1995/1996
1°STUDIANO
18%
3° NULLA
49%
2°
LAVORANO
33%
Situazione attuale
Della ragazze diplomatesi
Nell’istituto
Nell’anno 1995/1996

ANNO SCOLASTICO1996/1997
3° NULLA
35%
2°
STUDIANO
15%
1°
LAVORANO
50%
Situazione attuale
Della ragazze diplomatesi
Nell’istituto
Nell’anno 1996/1997

ANNO SCOLASTICO 1997/1998
2°
STUDIANO
14,3%
3° NULLA
25%
1°
LAVORANO
60,7%
Situazione attuale
Della ragazze diplomatesi
Nell’istituto
Nell’anno 1997/1998

ANNO SCOLASTICO 1998/1999
3° NULLA
8,6%
2°
STUDIANO
39,14%
1°
LAVORANO
52,17%
Situazione attuale
Della ragazze diplomatesi
Nell’istituto
Nell’anno 1998/1999

ANNO SCOLASTICO 1999/2000
3° NULLA
36%
1°
LAVORANO
21%
2°
STUDIANO
43%
Situazione attuale
Della ragazze diplomatesi
Nell’istituto
Nell’anno 1999/2000

ANNO SCOLASTICO 2000/2001
3° NULLA
35%
1°
LAVORANO
45%
2°
STUDIANO
20%
Situazione attuale
Della ragazze diplomatesi
Nell’istituto
Nell’anno 2000/2001

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