Artigiani Bellunesi Roberto Manzotti è bellunese di nascita, ma ha passato la maggior parte della sua vita professionale svolgendo la sua ininterrotta ricerca fotografica in giro per il mondo tra le città internazionali della fotografia d’arte e le location più suggestive. Viaggiando, si è allargato l’orizzonte, il suo ‘occhio’ si è raffinato, ha imparato a guardare le cose – quando necessario – anche staccate dalla loro storia, con un valore proprio. Per questo progetto degli ARTIGIANI BELLUNESI ha preferito vedere i soggetti con un occhio estraneo, diverso da come li vede una persona che ha sempre vissuto tra loro. Ha scelto di mettere l’accento più sulle persone, collegate al loro specifico ambiente di lavoro di artigiani e alla vita che può essere immaginata, piuttosto che sul lavoro di artigiano in sé. Roberto Manzotti segue l’attività di ricerca per i suoi progetti d’arte e collabora con riviste di moda, viaggi, interior e design; ha partecipato a diverse mostre di foto ed è autore di pubblicazioni specializzate. www.robertomanzotti.info La Mano e la Mente Artigiani Bellunesi Nell’anno che celebra il centocinquantenario dell’Unità d’Italia, rispolverare solo la storia non basta. Il giusto approccio è quello indicato dal Presidente della Repubblica che, nel commemorare l’avvio dallo scoglio di Quarto del lungo percorso che sarebbe culminato il 17 marzo 1861 nella proclamazione dello Stato unitario, ha suggerito di guardare avanti, “traendo dalle nostre radici fresca linfa per rinnovare tutto quel che c’è da rinnovare nella società e nello Stato”. L’Unione Artigiani e Piccola Industria, che di questo secolo e mezzo di unità ha vissuto intensamente e pienamente gli ultimi cinquantacinque anni, ha sentito l’esigenza di celebrare quella parte di società bellunese – e dunque italiana- che attraverso l’arte dei mestieri ha portato al Paese il proprio contributo di immaginazione, di lavoro e di speranza. “Artigiani Bellunesi” raccoglie i ritratti di uomini e donne che governano aziende che hanno attraversato tutti o una parte significativa dei 150 anni dell’unità d’Italia. Li accomuna la sincronia tra “la mano e la mente”, ossia la comune tensione in direzione del saper fare, dell’impegno personale, della collaborazione e della responsabilità: riferimenti utili per rifondare una collettività nazionale e locale su valori nuovamente apprezzabili per contenuto e prospettiva civile. Luigi Curto Presidente Unione Artigiani e Piccola Industria di Belluno Ideazione e coordinamento Unione Artigiani e Piccola Industria di Belluno Foto e visual concept Roberto Manzotti | www.robertomanzotti.info Post-produzione Numerique srl | www.numerique.it Stampa Tipolitografia Editoria Dbs snc | Seren del Grappa (BL) Copyright Unione Artigiani e Piccola Industria di Belluno Roberto Manzotti Tutti i diritti sono riservati Con il contributo di Camera di Commercio Belluno Si ringrazia UP3 architetti associati | www.up3.it Artigiani Bellunesi La Mano e la Mente Introduzione I ritratti fotografici proposti nella raccolta nascono da una selezione frutto esclusivo della disponibilità di imprenditori che fanno parte della rosa ben più ampia di imprese cui l’Associazione ha conferito, in otto edizioni, il premio biennale “Arte e Lavoro”. Dietro ogni ritratto si nascondono, dunque, centinaia di altre storie umane e aziendali, che hanno incrociato – con altrettanta dignità e merito – la vita della comunità bellunese: è così che i ritratti realizzati da Roberto Manzotti diventano, in un certo senso, delle biografie identitarie. Nel libro c’è spazio per la memoria e la gratitudine, ma non per la nostalgia e il rimpianto: si intravedono, anzi, i tratti e le personalità di soggetti che nulla hanno a che vedere con la precarietà e l’omologazione, con la superficialità e la frenesia, probabilmente estranei alle contraddizioni prodotte, negli ultimi decenni, dal neo-liberismo economico, che ha declinato frammentazione, flessibilità e indifferenza in luogo della continuità, del “saper fare” e della collaborazione. Due anni fa, Richard Sennett ha pubbli- cato “L’uomo artigiano”, il primo di una trilogia dedicata alla proposta di una “cultura materiale” che rovescia il pregiudizio negativo sulla manualità: il libro è piaciuto a molti, perché offre uno spunto di riflessione di grande interesse per individuare non solo i mali prodotti dal neo-liberismo, ma anche una via d’uscita dalla condizione di irriflessività in cui sono piombate le società occidentali. Il sociologo e filosofo americano suggerisce di passare più tempo con le persone che sanno fare le cose, che dedicano tutto il tempo che serve a migliorare le proprie abilità, consapevoli che la crescita della persona transita attraverso i canali della riflessione, dell’immaginazione e della responsabilità. “Il falegname, la tecnica di laboratorio e il direttore d’orchestra”, dice Sennett ne “L’uomo artigiano”, pubblicato da Feltrinelli nella collana Campi del sapere, “sono tutti artigiani, nel senso che a loro sta a cuore il lavoro ben fatto per se stesso. L’artigiano è la figura rappresentativa di una specifica condizione umana: quella del mettere un impegno personale nelle cose che si fanno”. Si tratta di un carattere identitario che è proporzionale al rispetto e alla consapevolezza del valore del proprio lavoro, ma non all’autocompiacimento, dato che “il buon lavoro fatto con arte, sapienza e perizia non richiede capacità eccezionali ma capacità che si trovano in misura pressoché pari nella grande maggioranza degli esseri umani”. La differenza la fa la motivazione che è “un fattore più importante del talento nel realizzare la perizia dell’artigiano”, perché “essere artigiano, qualunque lavoro si faccia, vuol dire pensare a quanto puoi crescere migliorando le tue abilità, ed avere tutto il tempo che serve per riuscirci”. Proprio il senso di un tempo umanamente “sostenibile” è uno dei caratteri che marca in maniera più evidente e trasversale anche i ritratti: “il tempo lento del lavoro artigiano è una fonte di soddisfazione, perché consente alla tecnica di penetrare e di radicarsi, di diventare un’abilità personale. E la lentezza favorisce le attività della riflessione e dell’immaginazione, impossibili sotto la pressione per ottenere risultati veloci”. È grazie al tempo lento che “ci si assicura una padronanza durevole di quella certa abilità”, che è sempre perfettibile, ma mai improvvisata e superficiale, dato che: “il bravo artigiano usa le sue soluzioni per scoprire nuovi territori; nella sua mente, la soluzione di un problema e l’individuazione di nuovi problemi sono intimamente legate. L’artigiano non si limita a chiedersi come, prerogativa esclusiva dell’animal laborans, ma anche perché”. È il “fare con creatività” e con perizia tecnica, che ha alla base tre capacità fondamentali “e cioè: la capacità di localizzare i problemi, la capacità di porsi domande su di essi e la capacità di “aprirli”. La prima consiste nel dare concretezza alle questioni, la seconda nel riflettere sulle loro qualità, la terza nell’ampliarne il senso”. Si vengono, così, a determinare biografie coerenti di persone la cui motivazione non è facilmente separabile dal luogo in cui si produce e vive, circostanza che spinge obbligatoriamente a ricercare e coltivare le relazioni e la collaborazione: “la formazione non è un’attività isolata, richiede condivisione delle conoscenze, scambio di critiche reciproche, controllo continuo dei progressi. Sì, è vero, tempo e cooperazione sono valori tradizionali ma alla lunga producono risultati, soprattutto se l’obiettivo che ci diamo è la produzione di beni e servizi di qualità, che non si costruiscono con la fretta, ma basandosi sulla crescita delle competenze”. Qualità e quantità subiscono, oggi, la pressione devastante della competitività senza regole, della parcellizzazione, della frustrazione e della precarietà. Il problema è che “il moderno capitalismo è fortemente ostile all’artigianato. Viviamo in un’economia che produce ricchezza ma contemporaneamente distrugge le abilità e la qualità”. In realtà, anche oggi “le professionalità e le capacità esistono, ma le persone sono trattate come se non le avessero. Ci raccontano che il capitalismo globalizzato aumenta le abilità. Non è vero (…) È mal costruita l’istituzione sociale che ignora l’aspirazione dei suoi membri ad una vita lavorativa che abbia un senso; mentre le organizzazioni ben costruite sanno trarre forza da questo”. Il lavoro artigiano – in qualsiasi professione esso si esprima - diventa, dunque, modello alternativo, perché non permette che il legame tra pratica e immaginazione si spezzi: “le capacità dell’artigiano di scavare in profondità si situano al polo opposto di una società moderna che preferisce la superficialità, la formazione veloce ed il sapere superficiale”. E dedicarsi allo sviluppo delle capacità umane, ponendo l’accento sulla collaborazione più che sulla competizione, apre le porte anche a un diverso ordine sociale, poichè “il fatto di imparare a svolgere bene un lavoro mette gli individui in grado di governarsi e dunque di diventare bravi cittadini. L’uomo pratico è in grado di giudicare se lo Stato è ben costruito, perché comprende le regole della costruzione. Il lavoro ben fatto è quindi anche un modello di cittadinanza consapevole. L’attitudine al fare, comune a tutti gli uomini, insegna a governare noi stessi e a entrare in relazione con altri cittadini su questo terreno comune”. Lo svolgere bene un lavoro per se stesso assume, dunque, non solo valenza economica, ma anche significato politico ed etico: “la vita può essere condotta con la maestria che designa un impulso umano fondamentale e sempre vivo: il desiderio di svolgere bene un lavoro per se stesso. Tale maestria e tale desiderio coprono una fascia ben più ampia di quella del lavoro manuale specializzato; giovano al programmatore informatico, al medico, al cuoco, all’infermiere e all’artista; anche la nostra attività di genitori migliora se è praticata come “mestiere” specializzato, e così pure la nostra partecipazione di cittadini”. Puntellati dalle riflessioni di Sennett, i fotoritratti – realizzati con garbo e sapienza, da chi, come Roberto Manzotti, dimostra di voler conservare il legame tra pratica e immaginazione – perdono non poco del loro valore documentaristico e diventano squarci di biografie coerenti, vite vissute senza il clamore dell’apparire, ma nell’ambizione dell’essere. Le immagini propongono uomini, donne, anziani e giovani imprenditori bellunesi in ambienti di lavoro sempre sintonici con le persone che li animano. La narrazione fotografica non ha i caratteri del reportage e trascura, quindi, volutamente elementi omologanti come i presidi di sicurezza e la gestione ordinata degli ambienti. Evidente è, invece, la volontà di collocare persone e luoghi nell’unica dimensione giudicata desiderabile: quella che restituisce al “saper fare” il ruolo di selettore dei migliori. Parte integrante di un progetto più ampio – che gode della partnership della Camera di Commercio di Belluno e comprende percorsi formativi per insegnanti della scuola media superiore, confronti pubblici tra imprenditori e istituzioni e una serie di altre iniziative finalizzate alla riaffermazione della centralità della “sinergia mente-mano-desiderio-ragione”– al libro l’Unione Artigiani e Piccola Industria affida il compito di trasferire una riflessione profonda e quanto più possibile coinvolgente. Uno strumento adeguato – del tutto nuovo e, in quanto innovativo, creativo e provocatorio – è sembrato il connubio tra immagini e suoni del lavoro, il cui risultato è raccolto nel DVD che accompagna il libro. Walter Capraro Direttore Unione Artigiani e Piccola Industria Artigiani Bellunesi Fotografie di Roberto Manzotti Vetreria Bonifaci snc Lavorazione vetro | Belluno gran. uff. Fant Luigi Sartoria | Limana Molino Guerriero snc Molino per cereali da fine Ottocento e produzione mangimi composti | Feltre Colao Antonio Produzione pasticceria fresca | Fonzaso Prizzon Damiano Maniscalco | Belluno Pastificio Menazza Pastificio | Belluno Fent Diego Fumista spazzacamino | Seren del Grappa Metalmeccanica Pat snc Carpenteria metallica, lavorazione acciaio inox, produzione barbecue in acciaio inox | Sedico Masoch Gianfranco Acconciatore maschile | Belluno Da Vià F.lli srl Pasticceria, panificio e caffetteria dal 1908 | Domegge di Cadore Resegati Antonio Fotografo da inizi Novecento | Quero Panificio Alimentari S. Martino di Munaro G. & C. snc Panificio dal 1900 | Chies d’Alpago Alverà Pio Lavorazione artistica del vetro | Cortina d’Ampezzo Favero Illuminazione srl Fabbrica lampadari | Quero VITZANI srl Torneria di precisione, produzione e commercializzazione prodotti medicali certificati | Perarolo Lai Franco & C. snc Acconciatore | Belluno Impresa costruzioni Tirabeni Bruno di Tirabeni Arianna Costruzione e ristrutturazione edifici, case e appartamenti chiavi in mano | Mel Molino Stien snc di Stien Franco e Federica Molitura cereali dal 1848 | Feltre BFB di Bortoluzzi Gualtiero & C. snc Macchine e impianti di meccanizzazione per l’industria del legno | Pieve d’Alpago Conedera Luciano Parrucchiere uomo e donna | Rivamonte Agordino La Fosina di De Biasio Tullio & C. snc Artigianato artistico del ferro battuto | Rocca Pietore Effe2 srl Verniciatura e sublimazione | Vigo di Cadore Case Trasporti snc di Case Paolo e Luca Autotrasporto conto terzi | Agordo Dal Pont Arreda snc di Dal Pont Angelo & C. Arredamenti su misura | Sedico Iset srl Sistemi avanzati per il telecontrollo e l’automazione | Limana Segheria Traiber di Traiber Filippo Segheria, commercio legnami, fornitura di tetti e rivestimenti in legno dal 1850 | Forno di Zoldo Corriani Bruno Ferri d’arte e restauro | Lentiai Gior di Gabbin Isabella Laboratorio orafo | Belluno Patreider srl Automazione robotica | Auronzo di Cadore Pasticceria Garbuio snc di Carlo e Roberto Produzione e vendita di pasticceria fresca e secca dal 1898 | Feltre Osta i Tutto legno srl Arredamenti su misura | Comelico Superiore Officina cicli moto Cecchet Giovanni di Cecchet Alberto Officina riparazione e vendita cicli e motocicli | Feltre Fabrizio parrucchiere sas Salone di acconciatura | Belluno 1895 Liquori Frescura snc Produzione e vendita liquori dal 1895 | Sedico Deon Edilizia snc di Deon Mario & C. Materiale per l’edilizia | Lentiai Centa snc di Mirco Angelo e Maurizio Fabbrica stufe e cucine a legna | Feltre Falegnameria Collazuol snc Serramenti e complementi di arredo | Ponte nelle Alpi Look & Life snc Acconciatura ed estetica | Belluno e Santa Giustina Pedol Pierangelo Lavori in quota | Chies d’Alpago Tomè Andrea & C. snc Carpenteria metallica | Taibon Agordino Fonderia Michielli snc Fonderia e lavorazione artistica dal 1911 | Vodo di Cadore Lavanderia 18 di Dal Pont Sandra Progettazione e produzione artigianale di abbigliamento in edizione limitata | Feltre Stamplast sas Progettazione e costruzione stampi per materie plastiche e stampaggio materie plastiche | San Gregorio nelle Alpi Sorarù Corrado & C. snc Impianti elettrici, rivendita elettrodomestici, riparazioni | Alleghe Tipografia Germano Sommavilla Tipografia e cartoleria | Belluno La Sgubia di Begali Christian Falegnameria artistica | Cencenighe Kerer Umberto Falegnameria e lavorazione artigianale del legno | Colle S. Lucia Cargnel Alimentari srl Selezionatore e affinatore di formaggi | Limana DEZ & DEB snc Birrificio artigianale | San Pietro di Cadore Fundone Mattia Autofficina e noleggio auto | San Vito di Cadore Baldissera Margherita Salone di bellezza con centro estetico | Agordo CroeraFood di Luca Da Corte Mastro pastaio | Borca di Cadore Cont Mario Segheria e commercio legnami | Agordo Autonoleggi Fop di Fop Paolo Autonoleggio | Calalzo di Cadore Cian Piergiorgio Maestro mosaicista | Sappada D’Ambros Franco snc di D’Ambros Renzo Impianti per risparmio energetico | Belluno Eliofoto di Della Lucia Luigi Studio laboratorio fotografico grafica | Agordo Fashion snc di Tesser Paolo & C. 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